Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2016 settembre 25 e Ganimede (mitologia): differenze tra le pagine
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{{Personaggio
|medium = mitologia
|saga =
|nome italiano = Ganimede
|nome = Γανυμήδης
|immagine = Ganymede eagle Chiaramonti Inv1376.jpg
|didascalia = ''Ganimede e l’aquila'', III secolo d.C.(?)
|epiteto =
|sesso = Maschio
|luogo di nascita = [[Dardania]]
|prima apparizione =
|professione = Principe dei [[troiani (popolo)|troiani]]
}}
'''Ganimede''' ({{lang-grc|Γανυμήδης|Ganymḗdēs}}) è un personaggio della [[mitologia greca]]. Fu un principe dei [[troiani (popolo)|troiani]]. [[Omero]] lo descrive come il più bello di tutti i mortali del suo tempo.
{{citazione|La vicenda mitologica di Ganimede servì da emblema significante per la natura dell'amore tra uomini, un amore filosoficamente più elevato rispetto a quello rivolto alle donne: la vicenda dell'aquila divina si assicurò così un posto d'onore tra i riferimenti artistici al desiderio [[omoerotismo|omoerotico]]<ref>Paolo Zanotti ''Il gay, dove si raccnta come è stata inventata l'identità omosessuale'' Fazi editore 2005, pag. 25</ref>.}}
In una versione del mito viene rapito da [[Zeus]] in forma di [[Aquila chrysaetos|Aquila]] divina per poter servire come coppiere sull'[[Olimpo (mitologia)|Olimpo]]: la storia che lo riguarda è stata un modello per il costume sociale della [[pederastia greca]], visto il rapporto, di natura anche erotica, istituzionalmente accettato tra un uomo adulto e un ragazzo. La forma latina del nome era Catamitus, da cui deriva il termine [[catamite]],<ref>Secondo l'''[[AMHER]]'' ("The American Heritage Dictionary of the English Language", 2000), ''catamite'', p. 291.</ref> indicante un giovane che assume il ruolo di [[Attivo, passivo e versatile nel sesso|partner sessuale passivo-ricettivo]].
== Genealogia ==
Figlio di [[Troo]]<ref name="Apol3.12.2">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#12
|titolo= Apollodoro, Biblioteca III, 12.2|lingua=en|accesso= 8 giugno 2019}}</ref><ref name="omer20.213">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/HomerIliad20.html|titolo= Omero, Iliade XX, 213 e seguenti|lingua=en|accesso= 8 giugno 2019}}</ref><ref name="Diodor4.75.3 e 4 e 5">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/DiodorusSiculus4D.html#32
|titolo= Diodoro Siculo, Biblioteca Historica IV, 75.3 e 4 e 5|lingua=en|accesso= 10 giugno 2019}}</ref> e di [[Calliroe (figlia di Scamandro)|Calliroe]]<ref name="Apol3.12.2"/> (o di [[Acallaride (figlia di Eumede)|Acallaride]]<ref name="Dion62">{{cita web|url= http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Dionysius_of_Halicarnassus/1C*.html#62
|titolo= Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane I, 62|lingua=en|accesso= 8 giugno 2019}}</ref>).
Le varianti della sua ascendenza sono molte, [[Marco Tullio Cicerone]] scrive che sia figlio di [[Laomedonte]]<ref>[[Marco Tullio Cicerone]], [[Tusculanae Disputationes]], 1. 26</ref>, [[Tzetzes]] che sia figlio di [[Ilo (figlio di Troo)|Ilo]]<ref>[[Tzetzes]] a ''[[Licofrone]]'' 34</ref>, per [[Clemente Alessandrino]] è figlio di [[Dardano]]<ref name="Clem22">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/ClementRecognitions.html#22|titolo= Clemente Alessandrino, 22|lingua=en|accesso= 3 giugno 2019}}</ref> e secondo [[Igino (astronomo)|Igino]] di [[Erittonio (figlio di Dardano)|Erittonio]]<ref>[[Igino (astronomo)|Igino]], ''[[Fabulae]]'' 224</ref> o di [[Assarco]]<ref>[[Igino (astronomo)|Igino]], ''[[Fabulae]]'' 227</ref>.
Non risulta aver avuto spose o progenie.
== Mitologia ==
[[File:Rilievo_con_ganimede,_fine_I_sec._dc._01.JPG|thumb|left|[[Bassorilievo]] di Epoca romana raffigurante l'aquila, Ganimede che indossa il suo [[berretto frigio]] e una terza figura, forse il padre in lutto.]]
Il tema mitico fondante di Ganimede è costituito dalla sua [[bellezza]], di cui si invaghirono sia il re di [[Creta]] [[Minosse]] sia [[Tantalo (mitologia)|Tantalo]], [[Eos (mitologia)|Eos]] ed infine il re degli dèi [[Zeus]], così come si racconta nelle varie versioni, una posteriore all'altra, della stessa leggenda.
Nell<nowiki>'</nowiki>''[[Iliade]]'' di [[Omero]], [[Diomede]] racconta che il Signore degli Dèi, affascinato dalla sublime beltà rappresentata dal ragazzo, lo volle rapire nei pressi di [[Troia]] in [[Frigia]], offrendo in cambio al padre una coppia di [[cavallo|cavalli]] divini ed un tralcio di [[vite (botanica)|vite]] d'oro<ref>''Iliade'', 5.265ff.</ref>: il padre si consolò pensando che suo figlio era ormai divenuto immortale e sarebbe stato d'ora in avanti il coppiere degli Dèi, una posizione che era considerata di gran distinzione.
Zeus per sottrarre Ganimede alla vita terrena si sarebbe camuffato da enorme [[aquila]]; sotto tale aspetto si avventò sul giovanetto mentre questi stava pascolando il suo gregge sulle pendici del [[Monte Ida (Turchia)|monte Ida]], nelle vicinanze della città iliaca<!--troiana-->, se lo portò quindi sull'[[Olimpo (mitologia)|Olimpo]] dove ne fece il suo amato. Per questo motivo nelle opere d'[[arte]] antiche Ganimede è spesso raffigurato accanto ad un'aquila, abbracciato ad essa, o in volo su di essa, ed, in varie opere d'arte, è, quindi, raffigurato con la coppa in mano.
[[Walter Burkert]] ha trovato un precedente riguardante il mito di Ganimede in un sigillo in [[lingua accadica]] raffigurante l'eroe-re [[Etana di Kish]] volare verso il cielo a cavalcioni proprio di un'aquila<ref>{{Cita|Burkert|p. 122}}; Burkert fa purtuttavia notare che non esiste un nesso diretto con l'[[iconografia]].</ref>. Da alcuni viene anche associato con la genesi della sacra bevanda inebriante dell'[[idromele]], la cui origine tradizionale è proprio la terra di [[Frigia]]<ref>{{Cita|Veckenstedt}}.</ref>.
Tutti gli dei erano riempiti di gioia nel vedere il bel giovane in mezzo a loro, ad eccezione di [[Era (mitologia)|Era]]; la consorte di Zeus considerava difatti Ganimede come un rivale più che mai pericoloso nell'affetto del marito. Il padre degli Dèi ha successivamente messo Ganimede nel cielo come [[costellazione]] dell'[[Aquario (costellazione)|Acquario]] la quale è strettamente associata con quella dell'[[Aquila (costellazione)|Aquila]] e da cui deriva il [[segno zodiacale]] dell'[[Aquario (astrologia)|Acquario]].
[[File:Ganymede_Louvre.jpg|thumb|Busto di Ganimede, Opera romana d'epoca imperiale (sec. II d.C.) ([[Parigi]], [[Museo del Louvre]]).]]
=== Mito iniziatico ===
{{vedi anche|Pederastia#Origini iniziatiche}}
La coppia Zeus-Ganimede costituisce il modello mitico del rapporto [[omoerotico]] tra maschio adulto e giovinetto, relazione colorantesi spesso di un significato iniziatico (vedi la [[pederastia cretese]]) in quanto finalizzata - anche attraverso il legame sessuale - all'inserimento del giovane nella comunità dei maschi adulti. Questi amori "paidici" di un adulto amante-[[erastès]] che rapiva simbolicamente un giovinetto passivo-[[eromenos]] potevano venir praticati attraverso schemi rituali imitanti i veri e propri rapporti matrimoniali e dove, in un luogo appartato, avveniva la sua iniziazione sessuale.<ref>{{Cita|Guidorizzi, ''Il mito greco'' Volume primo - Gli dèi 2009|p. 835|G. Guidorizzi}}.</ref>.
Zeus e Ganimede, rappresentando la perfetta coppia di amanti maschili, sono stati come tali cantati dai poeti. Il cosiddetto "tema di Ganimede" era adottato durante il [[Simposio]] a modello dell'amore efebico: se anche il Signore degli dèi fu incapace di resistere alle grazie di un fanciullo, come avrebbe potuto farlo un mortale e poter rimanerne immune?<ref>{{Cita|Guidorizzi, ''Il mito greco'' Volume primo - Gli dèi 2009|p. 836|G. Guidorizzi}}.</ref>.
== Filosofia ==
[[Platone]] rappresenta l'aspetto [[pederastia|pederastico]] del mito attribuendo la sua origine a [[Creta]] e ponendo, quindi, il rapimento sull'[[Monte Ida (Grecia)|omonimo monte Ida dell'isola]]: la sua è una critica dell'usanza della [[pederastia cretese]] che aveva oramai perduto quasi completamente la sua funzione originaria, accusando quindi i Cretesi di essersi inventati il mito di Zeus e Ganimede per giustificare i loro comportamenti<ref>{{Cita|Platone, ''Leggi''|636D|Platone, Leggi}}.</ref>.
Nel dialogo platonico poi [[Socrate]] nega che il bel giovane possa mai esser stato l'amante carnale del padre degli Dèi, proponendone, invece, un'interpretazione del tutto spirituale: Zeus avrebbe amato l'anima e la mente o [[psiche]] del ragazzo, non certo il suo corpo<ref>{{cita|Platone, Fedro|255}}.</ref><ref>{{Cita|Platone, ''Simposio''|8,29-3|Platone, Simposio}}.</ref>.
Il [[neoplatonismo]] ci offre una rappresentazione mistica del rapimento di Ganimede; esso sta a significare il rapimento dell'[[anima]] a [[Dio]], e in questo senso è stato usato, anche in [[Classicismo (arte)|opere d'arte]] funerarie e anche durante il [[Neoclassicismo]], sia nell'[[arte figurativa]] sia in [[letteratura]]. Si veda, per un esempio, il ''[[s:de:Ganymed|Ganymed]]'' di [[Johann Wolfgang von Goethe]] del 1774.
[[File:Zeusganymedeerotic1.jpg|thumb|left|Damiano Mazza, ''Ratto di Ganimede'', sec. XVI. (National Gallery, [[Londra]]).]]
== Poesia ==
In poesia Ganimede divenne un simbolo dell'attrazione e del desiderio [[omosessuale]] rivolto verso la bellezza giovanile dell'[[adolescenza]]. La leggenda fu menzionata per la prima volta da [[Teognide]], poeta del [[VI secolo a.C.]], anche se la tradizione potrebbe essere più antica; di essa parla anche il [[poeta latino]] [[Publio Ovidio Nasone]] nella sua opera ''[[Metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]''<ref>{{Cita|Ovidio, ''Metamorfosi''|10,152|Ovidio, Metamorfosi}}.</ref>, poi [[Publio Virgilio Marone]] nell<nowiki>'</nowiki>''[[Eneide]]'' all'interno del proemio, [[Apuleio]]<ref>{{Cita|Apuleio, ''L'asino d'oro''|6,15; 6,24|Apuleio, L'asino d'oro}}.</ref> ed infine anche [[Nonno di Panopoli]] nel suo [[poema epico]] intitolato ''[[Dionysiaca]]'' narrante la vita e le gesta del dio [[Dioniso]].
Virgilio ritrae con [[pathos]] la scena del rapimento: il ragazzo che lo accompagna tenta invano di trattenerlo con i piedi sulla terra, mentre i suoi cani abbaiano inutilmente contro il cielo<ref>[[Publio Virgilio Marone]], ''[[Eneide]]'', V 256-7.</ref>. I cani fedeli che continuano a chiamarlo con latrati disperati anche dopo che il loro padrone è sparito nell'alto dei cieli è un motivo frequente nelle rappresentazioni visive e vi fa riferimento anche [[Publio Papinio Stazio|Stazio]]<ref>Stazio, ''[[Tebaide (Stazio)|Tebaide]]'', 1.549.</ref>.
Ma egli non è sempre raffigurato come acquiescente: ne ''[[Le Argonautiche]]'' di [[Apollonio Rodio]] ad esempio Ganimede risulta essere furibondo contro [[Eros]] per averlo truffato nel [[gioco d'azzardo]] con gli [[astragalo (gioco)|astragali]], [[Afrodite]] si trova così costretta a rimproverare il figlio di barare come un principiante.
Nell'opera [[Come vi piace|Come vi pare]] di [[William Shakespeare]] il personaggio di Rosalind si traveste da uomo quando deve andare nella foresta di Arden, scegliendo il nome di Ganimede: ciò ha portato ad approfondire lo studio del rapporto che si era creato tra Rosalind e sua cugina Celia, il quale andava ben oltre la semplice amicizia, avendo dei tratti molto simili all'amore, in questo caso omosessuale.
[[File:Ganymede_carthage_black_font.jpg|thumb|Statuina di Zeus-Aquila e Ganimede di epoca paleocristiana.]]
== Astronomia ==
Per il rapporto esistente fra Giove e Ganimede, il maggiore [[satellite naturale]] del pianeta [[Giove (astronomia)|Giove]] - il [[pianeta]] più grande del [[sistema solare]] e per questo chiamato per [[omologia]] come la versione latina di Zeus, ovvero [[Giove (divinità)|Giove]] - è stato battezzato appunto [[Ganimede (astronomia)|Ganimede]] da [[Simon Marius]]<ref>Marius/Schlör, ''Mundus Iovialis'', p. 78 f.</ref>. Gli è inoltre stato dedicato l'[[asteroide]] scoperto nel 1925, [[1036 Ganymed]].
== Nelle arti ==
Nella [[scultura]] una delle immagini più famose di Ganimede è il gruppo scultoreo di [[Leochares]] del IV secolo a.C. (lo stesso a cui viene attribuito anche l<nowiki>'</nowiki>''[[Apollo del Belvedere]]'') e tanto ammirato da [[Plinio il Vecchio]]: «Leochares [ha realizzato] un'aquila che trattiene con forza Ganimede; innalza il fanciullo piantandogli gli artigli nella sua veste.» Questo particolare del rapimento tramite l'aquila è stato spesso elogiato anche in seguito. [[Stratone di Sardi]] lo evoca in uno dei suoi [[epigrammi]], così come fa anche [[Marco Valerio Marziale]].
La leggenda di Ganimede ha ispirato anche un gruppo in [[terracotta]], probabilmente originario di [[Corinto]] e oggi conservato nel [[Museo Archeologico di Olimpia]]: questo è uno dei pochi esempi di grande scultura in terracotta, ed una rappresentazione scultorea molto rara della coppia in cui Zeus si mantiene in forma umana.
Nella [[ceramica]] il tema di Ganimede si ripete spesso, di solito raffigurato nei [[cratere (vaso)|crateri]], quei particolari grandi vasi entro cui venivano mescolati acqua e vino durante i banchetti (o [[simposio|simposi]]) che si svolgevano solo tra uomini, in cui gli ospiti gareggiavano in immaginazione poetica e filosofica per celebrare i meriti dei loro rispettivi [[eromenos]]. Tra i più famosi è incluso il [[cratere (vaso)|cratere]] a figure rosse che ritrae da un lato, Zeus in pieno esercizio, dall'altro Ganimede mentre sta giocando con un grande cerchio, il simbolo della sua giovinezza: il ragazzo è completamente nudo, così come vuole la tradizione antica sportiva di origine in parte pederastica (vedi [[nudità atletica]]).
[[File:Andr22.jpg|thumb|left|''Il ratto di Ganimede'' (circa 1650), di [[Eustache Le Sueur]].]]
Il [[Rinascimento]] ha visto riapparire innumerevoli rappresentazioni di questo mito, con artisti quali [[Michelangelo Buonarroti]], [[Benvenuto Cellini]] e [[Antonio Allegri]] tra tutti. In questo periodo è anche uno dei temi con più forte significato [[omoerotico]], divenendo autentica [[icona gay]] ante litteram almeno fino al XIX secolo inoltrato.
Quando il pittore-architetto [[Baldassarre Peruzzi]] include un [[panneggio bagnato|pannello]] riguardante il rapimento di Ganimede in uno dei soffitti di [[Villa Farnesina]] a [[Roma]], (1509-1514 circa), i lunghi capelli biondi del ragazzo e l'aspetto [[effeminato]] contribuiscono a farlo rendere identificabile a prima vista: si lascia difatti catturare verso l'alto senza opporre la minima resistenza.
Nel ''[[Ratto di Ganimede (Correggio)|Ratto di Ganimede]]'' di Antonio Allegri detto [[Il Correggio]] la sua figura e l'intera scena è più contestualizzata intimamente. La versione del ''[[Ratto di Ganimede (Rubens)|Ratto di Ganimede]]'' di [[Pieter Paul Rubens]] ritrae invece un giovane uomo. Ma quando [[Rembrandt]] dipinse il suo ''[[Ratto di Ganimede (Rembrandt)|Ratto di Ganimede]]'' per un mecenate calvinista olandese nel 1635, ecco che un'aquila scura porta in alto un bambino paffuto in stile [[putto]], che strilla e si fa la pipì addosso per lo spavento.
[[File:AD_Gabbiani_Rapto_de_Ganímedes_Uffizi.jpg|thumb|''[[Ratto di Ganimede (Gabbiani)|Ratto di Ganimede]]'' (1700), di [[Anton Domenico Gabbiani]].]]
Gli esempi di Ganimede nel XVIII secolo in Francia sono stati studiati da Michael Preston Worley<ref>{{Cita pubblicazione |autore = Worley |titolo = The Image of Ganymede in France, 1730-1820: The Survival of a Homoerotic Myth |rivista = Art Bulletin |numero = 76 |mese = dicembre |anno = 1994 |pp = 630-643 }}</ref>. L'immagine raffigurata era invariabilmente quella di un adolescente ingenuo accompagnato da un'aquila, mentre gli aspetti più omoerotici della leggenda sono stati raramente affrontati: in realtà, la storia è stata spesso "eterosessualizzata." Inoltre, l'interpretazione del [[mito]] data dal [[Neoplatonismo]], così comune nel [[Rinascimento italiano]], in cui lo [[stupro]] di Ganimede ha rappresentato la salita alla condizione di perfezione spirituale, sembrava non essere di alcun interesse per i filosofi e i mitografi dell'[[Illuminismo]].
[[Jean-Baptiste Marie Pierre]], [[Charles-Joseph Natoire]], [[Guillaume II Coustou]], [[Pierre Julien]], [[Jean-Baptiste Regnault]] e altri hanno contribuito ad arricchire le immagini di Ganimede nell'arte francese tra fine XVIII ed inizio XIX secolo.
La scultura che ritrae Ganimede e l'aquila di [[José Álvarez Cubero]], eseguita a Parigi nel 1804, ha portato all'immediato riconoscimento dell'artista spagnolo come uno degli scultori più importanti del suo tempo<ref name=EB1911>{{Britannica 1911 |voce = Alvarez, Don José
|source = Alvarez, Don José}}</ref>.
L'artista danese [[Bertel Thorvaldsen]], di gran lunga il più notevole degli scultori danesi, ha scolpito nel 1817 una scultura dedicata alla scena di Ganimede e l'aquila.
[[File:Ganimede_con_l'aquila_(particolare)_Museo_archeologico_nazionale_di_Napoli.jpg|thumb|Particolare di una scultura della seconda metà del II secolo d.C., da un modello tardo ellenistico a sua volta derivato dall'ambito figurativo greco del IV secolo a.C. Conservato al Museo archeologico nazionale di Napoli.]]
== Altro ==
Nel linguaggio corrente il nome di Ganimede è passato a indicare un bellimbusto, un damerino o anche un giovane amante [[omosessuale]].
<gallery>
Image:Berlin_Painter_Ganymedes_Louvre_G175.jpg|Pittore di Berlino, Ganimede gioca con il cerchio, tenendo in mano un gallo, dono di corteggiamento di Zeus. Cratere attico a figure rosse, ca. 500-490 a.C. ([[Parigi]], museo del Louvre).
Immagine:Ganimede_Ganymede_-_Ciparisso_Cyparissus.jpg|Ganimede e [[Zeus]], e [[Apollo]] e [[Ciparisso]], illustrazione di due miti a carattere [[omosessuale]] per le ''Metamorfosi'' di [[Ovidio]] ([[Venezia]], [[1522]]).
Immagine:Ganimede_Ganymede_-_In_Deo_laetandum.gif|Illustrazione gli ''Emblemata'' di [[Andrea Alciati]] del [[1534]]. Ganimede rappresenta allegoricamente l'anima che si "rallegra" in Dio.
Immagine:Jupiterkissganymede.jpg|[[Raffaello da Montelupo]] (1505-1566), ''Giove bacia Ganimede'' ([[1550]] ca.). (Ashmolean Museum, [[Oxford]]).
Immagine:Ganimede_Ganymede_-_Zeus.jpg|[[Cherubino Alberti]], Copia rovesciata da originale di [[Polidoro da Caravaggio]], ''Giove bacia Ganimede'' (sec. XVII). La borsa di denaro in mano al giovane allude alla prostituzione, in spregio al mito pagano.
</gallery>
[[File:Canova_Ganymede.jpg|thumb|Il Ganimede di [[Antonio Canova]].]]
[[File:Ganímedes_(José_Álvarez_Cubero)_MRABASF_01.jpg|thumb|"Ganimede" (1804), di [[José Álvarez Cubero]].]]
[[File:Thorvaldsens_Ganymedes.jpg|thumb|Ganimede abbevera l'Aquila divina (1817), di [[Bertel Thorvaldsen]].]]
=== Albero genealogico ===
<div align="center">
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</div>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
[[File:Ganymede_-_Gabriel_Ferrier.jpg|thumb|"Ganimede" (1874), di [[Gabriel Ferrier]].]]
;Fonti antiche
* {{Cita libro |autore = [[Apollonio Rodio]] |titolo = [[Le Argonautiche (Apollonio Rodio)|Le Argonautiche]]}}
* {{Cita libro |autore = Apuleio |titolo = [[Le metamorfosi (Apuleio)|L'asino d'oro]] |cid = Apuleio, L'asino d'oro}}
* {{Cita libro |autore= [[Cicerone]] |titolo = [[De natura deorum]]}}
* {{Cita libro |autore = [[Diodoro Siculo]] |titolo = [[Bibliotheca historica]]}}
* {{Cita libro |autore = [[Euripide]] |titolo = [[Ifigenia in Tauride]]}}
* {{Cita libro |autore = Nonno di Panopoli |titolo = [[Dionisiache]]}}
* {{Cita libro |autore = Omero |titolo = [[Iliade]]}}
* {{Cita libro |autore = Omerico |titolo = [[Piccola Iliade]]}}
* {{Cita libro |autore = Ovidio |titolo = [[Le metamorfosi (Ovidio)|Le metamorfosi]] |cid = Ovidio, Metamorfosi}}
* {{Cita libro |autore = [[Pausania il Periegeta|Pausania]] |titolo = [[Periegesi della Grecia]]}}
* {{Cita libro |autore = [[Pindaro]] |titolo = Olimpiche}}
* {{Cita libro |autore = Platone |titolo = [[Fedro (dialogo)|Fedro]] |cid = Platone, Fedro}}
* {{Cita libro |autore = Platone |titolo = [[Leggi (dialogo)|Leggi]] |cid = Platone, Leggi}}
* {{Cita libro |autore = Platone |titolo = [[Simposio (dialogo)|Simposio]] |cid = Platone, Simposio}}
* {{Cita libro |autore = Pseudo-Apollodoro |titolo = [[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]]}}
* {{Cita libro |autore = [[Strabone]] |titolo = [[Geografia (Strabone)|Geografia]]}}
* {{Cita libro |autore = Teognide |titolo = Frammenti}}
* {{Cita libro |autore = Virgilio |titolo = Eneide}}
* {{Cita libro |autore = AA.VV. |titolo = [[Suda (enciclopedia)|Suda]]}}
[[File:Allers_Ganymed.jpg|thumb|[[Christian Wilhelm Allers]] (1857-1915), ''Giove rapisce Ganimede''.]]
;Fonti moderne
* {{Cita libro |lingua = tedesco |autore = Edmund Veckenstedt |titolo = Ganymedes |città = Libau |anno = 1881 |cid = Veckenstedt}}
* {{Cita libro |lingua = inglese |autore = James Saslow |titolo = Ganymede in the Renaissance: Homosexuality in Art and Society |città = New Haven (Connecticut) |editore = Yale University Press |anno = 1986 |isbn = 0-300-04199-3}}
* {{Cita libro |lingua = inglese |autore = [[Walter Burkert]] |titolo = The Orientalizing Revolution: Near Eastern Influence on Greek Culture in the Early Archaic Age |città = Cambridge (Massachusetts) |editore = Harvard University Press |anno = 1992 |isbn = 0-674-64364-X |cid = Burkert}}
* {{Cita libro |autore = [[Robert Graves]] |autore2 = Elisa Morpurgo |titolo = I miti greci |città = Milano |editore = Longanesi |anno = 1995 |isbn = 88-304-0923-5}}
* {{Cita libro |autore = [[Anna Maria Carassiti]] |titolo = Dizionario di mitologia greca e romana |città = Roma |editore = Newton & Compton |anno = 1996 |isbn = 88-8183-262-3}}
* {{Cita libro |autore = Angela Cerinotti |titolo = Miti greci e di Roma antica |città = Firenze-Milano |editore = Giunti |anno = 2005 |isbn = 88-09-04194-1}}
* {{Cita libro |autore = Anna Ferrari |titolo = Dizionario di mitologia |città = Torino |editore = UTET |anno = 2006 |isbn = 88-02-07481-X}}
* {{Cita libro |lingua = inglese |autore = Eva C. Keuls |titolo = The Reign of the Phallus. Sexual Politics in Ancient Athens |città = Berkeley |editore = University of California Press |anno = 1985 |pagine = 285-287 |isbn = 0-520-07929-9}}
* {{Cita libro |lingua = francese |autore = [[Bernard Sergent]] |titolo = Homosexualité et initiation chez les peuples indo-européens |serie = coll. « Histoire » |città = Parigi |editore = Payot |anno = 1996 |isbn = 2-228-89052-9}}
* {{Cita libro |lingua = francese |autore = |curatore = Véronique Gély |titolo = Ganymède ou l'échanson. Rapt, ravissement et ivresse poétique |città = |editore = Presses Universitaires de Paris 10 |anno = 2008 |isbn = 2-84016-010-2}}
* {{Cita libro |autore = <!--Aa.Vv.--> |curatore = [[Giulio Guidorizzi]] |titolo = Il mito greco |volume = 1 (Gli dèi) |anno = 2009 |isbn = 978-88-04-58347-9 |sbn = IT\ICCU\URB\0846664 |cid = G. Guidorizzi}}
[[File:Griepenkerl,_Theft_of_Fire_(Detail).jpg|thumb|Particolare di Zeus accanto a Ganimede (1878), di [[Christian Griepenkerl]].]]
== Voci correlate ==
* [[Icona gay]]
* [[Mito di Etana]]
* [[Omoerotismo]]
* [[Pederastia]]
* [[Re latini]]
* [[Re di Troia]]
* [[Temi LGBT nella mitologia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20061206194034/http://www.androphile.org/preview/Library/Mythology/Greek/Zeus_Ganymede/Zeus_and_Ganymede.htm The Androphile Project, ''The myth of Zeus and Ganymede''].
* {{en}} [http://www.glbtq.com/arts/subjects_ganymede.html Peter R. Griffith, ''Visual arts: Gaymede''].
* {{Lingue|de|it}} [https://web.archive.org/web/20071008051323/http://www.recmusic.org/lieder/get_text.html?TextId=6415 "Ganymed"] (testo, in tedesco e italiano).
* {{en}} Circa 200 immagini di Ganimede nel [http://warburg.sas.ac.uk/vpc/VPC_search/subcats.php?cat_1=5&cat_2=245 Warburg Institute Iconographic Database].
{{MitologiaLGBT}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|LGBT|mitologia greca}}
[[Categoria:Troiani]]
[[Categoria:Ratto di Ganimede| ]]
[[Categoria:Pederastia nell'antica Grecia]]
[[Categoria:Temi LGBT nella mitologia greca]]
[[Categoria:Amori di Zeus]]
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