Televisione digitale terrestre e Scuola militare "Nunziatella": differenze tra le pagine

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Nelle [[telecomunicazioni]] la '''televisione digitale terrestre''', in [[sigla]] '''TDT''' o '''DTT'''<ref>"DTT" è la sigla di "digital terrestrial television", la corrispondente [[locuzione]] [[lingua inglese|inglese]] della locuzione [[lingua italiana|italiana]] "televisione digitale terrestre". Nella lingua italiana la sigla inglese "DTT" è molto più diffusa della corrispondente sigla italiana "TDT". Molti sistemi operativi di televisori presentano la sigla '''DTV''' che sta per "''Digital TV''".</ref>, spesso anche abbreviata in '''digitale terrestre''', è la [[televisione terrestre]] rappresentata in forma [[digitale (informatica)|digitale]]. Da un punto di vista [[tecnica|tecnico]] infatti l'[[informazione]] [[televisione|televisiva]] è un'informazione racchiusa in un segnale [[elettrico]] e in quanto tale può essere rappresentata in forma [[analogico|analogica]] o in forma digitale. Anche la rappresentazione analogica è utilizzata per la televisione terrestre. Tale televisione terrestre è chiamata [[televisione analogica terrestre]] e, proprio per il tipo di rappresentazione utilizzata per l'informazione elettronica, si contrappone alla [[televisione digitale]] terrestre.
{{coord|40.832625|14.244380|display=title}}
{{Infobox unità militare
|Categoria = esercito
|Nome = Scuola Militare<br />"Nunziatella"
|Immagine= CoA mil ITA nunziatella.svg
|Didascalia = [[Stemma della scuola militare Nunziatella|Stemma della scuola]]
|Attiva = 18 novembre [[1787]] - oggi
|Attivo =
|Nazione = [[File:Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1816).svg|20px|bordo]] [[Regno delle Due Sicilie]]<br />{{ITA 1861-1946}}<br />{{ITA}}
|Servizio = [[File:Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1816).svg|bordo|20px]] [[Esercito delle Due Sicilie]]<br />{{simbolo|Flag of Italy (1860).svg}} [[Regio Esercito]]<br />{{simbolo|Coat of arms of the Esercito Italiano.svg}} [[Esercito Italiano]]
|Tipo = [[Accademie e scuole militari in Italia#Scuole superiori militari|scuola militare]]
|Descrizione_ruolo =
|Ruolo = istituto militare di formazione [[scuola secondaria di secondo grado in Italia|scolastica secondaria di secondo grado]], con studi riservati agli ultimi tre anni degli indirizzi [[liceo classico]] e [[Liceo scientifico|scientifico]].
|Dimensione = [[reggimento]]
|Descrizione_guarnigione = Sede
|Guarnigione = [[Napoli]], via Generale Parisi, 16
|Descrizione_equipaggiamento =
|Equipaggiamento =
|Soprannome = Rosso Maniero
|Patrono = [[Annunciazione|Madonna dell'Annunziata]]<br />[[Crispino e Crispiniano|San Crispino]]
|Motto = ''Preparo alla vita ed alle armi''
|Descrizione_colori =
|Colori = Rosso, oro e azzurro (stemma); turchino, magenta e blu notte (divisa invernale) o bianco (divisa estiva)
|Marcia = Inno Ardito
|Mascotte =
|Battaglie = [[Repubblica Napoletana (1799)|Rivoluzione Napoletana (1799)]]<br />[[Assedio di Gaeta (1860)]]
|Missioni di peacekeeping =
|Anniversari = 18 novembre
|Decorazioni = 2 decorazioni alla bandiera; 1.057 decorazioni al Valore e 100 onorificenze ad ex-Allievi
|Sito_internet ={{cita web|url=http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/aree-di-vertice/comando-per-la-formazione-specializzazione-e-dottrina-dell-esercito/Accademia-Militare/Nunziatella|titolo=Sito ufficiale|accesso=16 giugno 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150826230024/http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/aree-di-vertice/comando-per-la-formazione-specializzazione-e-dottrina-dell-esercito/Accademia-Militare/Nunziatella|dataarchivio=26 agosto 2015}}
|Descrizione_struttura_di_comando =
|Struttura_di_comando = <div align="center">[[Accademia militare di Modena]]</div>
|Reparti_dipendenti =
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|Descrizione_comandante_corrente =
|Comandante_corrente = [[colonnello]] Amedeo Cristofaro
|Comandanti_degni_di_nota = [[Giuseppe Parisi]], [[Giuseppe Saverio Poli]], [[Francesco Antonio Winspeare]], [[Guglielmo De Sauget]], [[Luigi Chatrian]], [[Adolfo Rivoir]], [[Franco Magnani (generale)|Franco Magnani]]
|Descrizione_simbolo =
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|Note =
|Ref = Fonti nel corpo della voce
}}
La '''Scuola Militare Nunziatella''' di [[Napoli]], fondata il 18 novembre 1787 come '''Reale Accademia Militare''', è uno dei più antichi istituti di formazione militare d'Italia e del mondo<ref>{{Cita|Catenacci 1999|p. 5}}.</ref><ref>Il nome Rosso Maniero è attribuito alla Nunziatella dal colore delle sue mura esterne, che la rende visibile e riconoscibile da ogni punto del golfo di Napoli.</ref>. Ha sede a [[Pizzofalcone]] nell'antico edificio, costruito nel 1588, già sede del Noviziato dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]], che con l'adiacente [[Chiesa della Nunziatella|chiesa della Santissima Annunziata]] costituisce un complesso architettonico monumentale della città di Napoli.
 
La bandiera della scuola è decorata da una [[Medaglia al valore dell'esercito|medaglia di bronzo al valore dell'Esercito]] e da una [[Croce al merito dell'Arma dei carabinieri|croce d'oro al merito dell'Arma dei carabinieri]]<ref>{{cita web|url=http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news/14:31-14:31/4257937|titolo=Conferimento della Croce d'oro al merito dell'arma dei Carabinieri.|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>.
== Confronto con la televisione analogica terrestre ==
Nel confronto tra la trasmissione analogica e quella digitale dei canali televisivi valgono le stesse considerazioni che possono essere effettuate in generale sul confronto fra tecnologie analogiche e digitali: i segnali analogici sono maggiormente soggetti a disturbi, in quanto il ricevitore non ha modo di distinguere una variazione di segnale dovuta a disturbo da un reale contenuto informativo; viceversa, il segnale digitale è per sua natura immune ai disturbi fintantoché rimangono di lieve entità. Tuttavia, mentre il segnale analogico degrada in modo continuo e, anche se fortemente disturbato, presenta comunque un contenuto almeno in parte comprensibile a un osservatore umano, il segnale digitale, invece, diventa indecifrabile oltre una certa soglia di disturbo e perde qualsiasi valore di informazione.
 
Per il ruolo svolto negli ultimi tre secoli "nel settore dell'alta formazione, qual motore accademico, sociale ed economico per l'Italia e per tutti i Paesi del Mediterraneo ad essa legati", il 22 febbraio 2012 è stata dichiarata "Patrimonio storico e culturale dei Paesi del Mediterraneo" da parte dell'[[Assemblea parlamentare del Mediterraneo]]<ref>{{cita web|url=https://www.facebook.com/photo.php?fbid=258395510906923&set=a.147703625309446.38576.126274300785712&type=3&theater|titolo=Dichiarazione dello status di Patrimonio Storico e Culturale dei Paesi del Mediterraneo.|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>. La Scuola è inoltre vincitrice del premio Cypraea per la Scienza (1994)<ref>{{cita web|url=https://associazioneculturale-cypraea.blogspot.it/2009/08/il-premio-cypraea-nato-nel-1985-e-stato.html|titolo=Premio Cypraea, Albo d'Oro.|accesso=16 dicembre 2013}}</ref> e del premio Mediterraneo Istituzioni assegnato dalla Fondazione Mediterraneo (2012)<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionemediterraneo.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1442%3Aalla-scuola-militare-nunziatella-il-premio-mediterraneo-2012&catid=64%3Aanno-2012&Itemid=293&lang=it|titolo=Premio Mediterraneo Istituzioni|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>. Alla Nunziatella è infine intitolata una vetta del massiccio del [[Karakorum]]<ref>[http://www.ilgiornaledirieti.it/leggi_articolo_f2.asp?id_news=38323 In un film la spedizione Karakorum 2014. Il giornale di Rieti, 21 dicembre 2014. Accesso il 3 giugno 2015] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150617221940/http://www.ilgiornaledirieti.it/leggi_articolo_f2.asp?id_news=38323|data=17 giugno 2015}}</ref>.
=== Vantaggi effettivi e teorici rispetto alla televisione analogica terrestre ===
I principali benefici derivanti dall'introduzione della TDT sono<ref>[http://www.digitaleterrestre.it/digitale-terrestre.php Che cos'è la Televisione Digitale Terrestre] su Digitaleterrestre.it e [http://www.rai.it/dl/dtt/guida/ContentItem-388a4ef9-313e-4497-9fc8-1ee5b12253d4.html I vantaggi del Digitale Terrestre] su Rai.it</ref>:
* un maggior numero di canali disponibili, grazie a tecniche di [[compressione dati]] che permettono di occupare solo 1/5 circa della [[larghezza di banda]] utilizzata per la trasmissione di un canale analogico;
* una migliore qualità immagine/audio, grazie a tecniche di [[codifica di canale]] che lo rendono meno soggetto alle interferenze rispetto al segnale analogico, al prezzo di una quasi completa illeggibilità al di sotto di una certa soglia di potenza ricevuta;
* la possibilità di veicolare contenuti video e audio con formato ([[16:9]]) e qualità molto simili ai [[DVD]];
* la possibilità di trasmissione di audio multiplo, per esempio in più lingue;
* la possibilità di trasmissione ad [[HDTV|alta definizione]] e anche come se essa fosse un [[cinema tridimensionale]].
 
== Storia ==
Per le trasmissioni predisposte è prevista una forma di interattività pilotata dal telecomando.
=== Gli istituti militari originatori (1735-1786) ===
{{vedi anche|Borbone delle Due Sicilie|Esercito delle Due Sicilie|Real Marina del Regno delle Due Sicilie}}
 
Le origini della Scuola Militare "Nunziatella" risalgono all'opera di riordino delle forze armate del [[Regno di Napoli]], propugnata dallo statista [[Bernardo Tanucci]] e messa in atto da [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]]. Sotto la sua guida fu, infatti, individuata per la prima volta la necessità di creare istituti specializzati per la formazione degli ufficiali delle varie armi: tale iniziativa si rendeva necessaria per affrancare il [[Regno delle Due Sicilie]] dalla sudditanza nei confronti del Regno di Spagna governato da [[Filippo V di Spagna|Filippo V]] e per limitare le ambizioni della madre [[Elisabetta Farnese]]<ref name="C52">{{Cita|Castronuovo|p. 4}}.</ref>.
==== Efficienza spettrale e flessibilità ====
I principali vantaggi della trasmissione digitale sono il miglioramento dell'[[efficienza spettrale]]<ref>{{Cita web|http://www.piemontedigitale.it//it/contributi-2.html|Passaggio alla TV digitale - Piemonte Digitale|22-5-2009}}</ref><ref name="Agcom1" /> e l'introduzione di flessibilità nell'uso della banda disponibile<ref name="Agcom1">[http://www.agcom.it/provv/libro_b_00/pdf/01_sint.pdf Libro bianco dell'Agcom sul digitale terrestre, pagina 1]</ref>: grazie alla possibilità di impiegare algoritmi di [[Compressione dei dati|compressione]] è possibile trasmettere quattro/cinque canali digitali al posto di uno analogico dall'equivalente qualità. Le emittenti televisive possono inoltre scegliere di utilizzare una certa quantità di banda per trasmettere pochi canali con un'elevata qualità oppure molti canali con una qualità più bassa.
 
[[File:Charles III of Spain.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Carlo di Borbone]]
Ad esempio, se la banda a disposizione è 24&nbsp;Mb/s si possono trasmettere quattro canali da 6&nbsp;Mb/s l'uno, oppure dodici canali da 2&nbsp;Mb/s; ovviamente nel secondo caso la qualità risulterà minore. I canali possono essere anche trasmessi con caratteristiche differenti<ref name="Agcom1" />: sulla stessa frequenza è possibile trasmettere contemporaneamente sia canali in [[HDTV|alta definizione]] sia canali ottimizzati per i piccoli schermi dei [[Telefono cellulare|cellulari]].
 
L'impulso riformatore di Carlo di Borbone portò in primo luogo alla fondazione della [[Real Accademia di Marina|Real Academia de los Guardias Estendartes de las Galeras]] (5 dicembre 1735), deputata alla formazione degli ufficiali di Marina: tale istituto, cui va il primato della più antica Accademia di Marina Militare in Italia<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=LMWsAAAAMAAJ&q=palazzo+trotti+napoli&dq=palazzo+trotti+napoli&hl=it&sa=X&ei=-_nST5CsKPT64QSw0eWIAw&ved=0CD4Q6AEwAjgU|titolo=Rivista marittima (1899) Ministero della Marina, pag. 536.|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>, fu inizialmente alloggiato in un edificio della darsena di Napoli e spostato, dopo due mesi, nel palazzo Trotti e nelle immediate vicinanze del [[Palazzo Reale (Napoli)|palazzo reale di Napoli]], presso la chiesa domenicana di Santo Spirito, nell'area successivamente occupata dal [[Palazzo della Prefettura (Napoli)|palazzo della Prefettura]]<ref name="C54">{{Cita|Castronuovo|p. 4}}.</ref>.
==== Interattività ====
Le persone abituate a usare servizi [[Teletext|televideo]] sanno che assieme ai comuni programmi televisivi possono essere trasmessi dati aggiuntivi. L'occasione del passaggio al digitale terrestre può essere usata per l'introduzione di nuovi standard che sfruttano la possibilità di ricevere dati aggiuntivi allo scopo di offrire servizi interattivi prima inesistenti come l'EPG, che sarebbe una apposita guida TV elettronica la quale consente, nella forma più limitata, di sapere il programma attualmente in onda e quello successivo. Già in passato lo spettatore aveva la possibilità di "dialogare" con le emittenti televisive, per esempio inviando voti con delle telefonate; i nuovi standard consentono un'interazione più semplice e coinvolgente grazie al fatto che lo spettatore maneggia unicamente il suo telecomando e può osservare i risultati delle sue azioni sullo schermo del proprio televisore.
 
Dopo la breve e poco proficua esperienza di una ''scola'' militare, posta nel quartiere della Maddalena, fu fondata l'Accademia di Artiglieria (1745), per l'organizzazione della quale fu chiamato il matematico [[Nicola Antonio De Martino]], che prestava servizio in Spagna quale segretario d'ambasciata<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 5-6}}.</ref>. La nuova Accademia fu installata nel [[palazzo della Panatica]] a Santa Lucia, e fornita di un programma didattico, sia teorico che pratico: vi si insegnavano infatti matematica, fisica, disegno e scherma, mentre le esercitazioni pratiche venivano effettuate al [[Giardini del Molosiglio|Molosiglio]], alla darsena e al [[forte di Vigliena]]. Gli allievi dell'Accademia erano ufficiali e cadetti d'artiglieria, per i quali la frequentazione era obbligatoria; ufficiali e cadetti di altre armi, e nobili che avessero superato un esame d'ingresso, erano altresì ammessi alle lezioni. Conformemente agli orientamenti del tempo, i programmi dell'Accademia erano dichiaratamente focalizzati sulle materie matematiche e scientifiche. Lo stesso Carlo di Borbone, nell'ordinanza per l'istituzione dell'Accademia, scriveva: «Sebbene siasi da noi con altre nostre reali ordinanze ed istruzioni specialmente provveduto a rendere appieno ammaestrati i nostri sudditi sull'onorevole impiego della milizia, pur non di meno in considerando quanto convenga alla conservazione dei nostri Stati, al lustro ed allo splendore delle nostre armi che il corpo della milizia si mantenga ben disciplinato ed istruito eziandio nella matematica, della quale scienza principalmente dipendono i più felici successi delle operazioni della guerra, ci siamo mossi a dare anche a ciò l'opportuno provvedimento»<ref>{{Cita|Castronuovo|p. 6}}.</ref>.
È da notare che una vera e propria interazione richiederebbe che lo spettatore potesse trasmettere dei dati verso l'emittente televisiva, trasmissione che non può, per ragioni tecniche, avvenire con la stessa tecnologia e la stessa infrastruttura usata per la diffusione dei canali televisivi. È quindi necessario un canale di ritorno, spesso utilizzando la linea telefonica, che comunque costituisce una spesa per lo spettatore<ref>{{cita web|http://www.piemontedigitale.it//it/linterattivit.html|L'interattività - Piemonte Digitale|22-5-2009}}</ref>.
 
[[File:Ferdinand IV by San Gennaro.jpg|miniatura|upright=0.7|Ferdinando IV di Borbone]]
Esempi di standard per i servizi interattivi sono [[Multimedia Home Platform|MHP]] (''Multimedia Home Platform'', usato in Italia) e [[MHEG-5]].
 
L'opera di ampliamento delle basi formative degli ufficiali dell'Esercito continuò con l'istituzione dell'Accademia del Corpo degli ingegneri militari (1754), dedicata agli ufficiali del genio; se da un lato la fondazione della nuova Accademia aggiunse un tassello all'opera di miglioramento delle competenze tecnico-militari degli ufficiali, dall'altro rese evidente la necessità di un contenitore unico che provvedesse organicamente a tale compito. La partenza di Carlo per la Spagna, per salire al trono del Regno alla morte di Filippo V, gli impedì di continuare nel proprio disegno armonizzatore, e rimase dunque responsabilità di Tanucci assistere il giovane re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] nella costruzione progressiva di una classe dirigente militare sempre più preparata.
==== Isofrequenza ====
Il segnale digitale può essere trasmesso in [[isofrequenza]], cosa impossibile da fare nelle trasmissioni televisive analogiche.
 
[[File:Vito Caravelli.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Vito Caravelli]]
Questa tecnica consiste nell'inviare lo stesso segnale sulla medesima frequenza contemporaneamente da più siti trasmittenti sincronizzate. In tal modo diverse antenne con aree di copertura parzialmente sovrapposte trasmettono lo stesso segnale sempre sulla stessa frequenza. Rispetto alla più semplice tecnica di usare diverse frequenze per le aree di copertura parzialmente sovrapposte, l'isofrequenza ha per l'operatore il vantaggio di rendere disponibile un maggior numero di canali, se utilizzata su un territorio ampio che richiede numerose antenne. Consente anche, utilizzato su piccole aree, di installare un ripetitore che migliori il segnale in un'area di scarsa copertura senza che i ricevitori debbano risintonizzarsi su una nuova frequenza.
 
A tale scopo, nel dicembre del 1769 fu emessa una nuova ordinanza, la quale statuì la fusione della Reale accademia di artiglieria con quella del Corpo degli ingegneri nella Reale accademia militare. Il nuovo istituto – parimenti ubicato presso palazzo della Panatica – aprì i battenti il 1º febbraio 1770, dopo una cerimonia di inaugurazione segnata da un discorso del capitano Alonzo Nini<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 7-8}}.</ref>. L'organizzazione dell'istituto, avente una dotazione finanziaria iniziale di duemila ducati l'anno, era simile a quella di un'università, dato che gli allievi vi si recavano unicamente per le lezioni e gli esami. La frequentazione dei corsi, della durata di quattro anni, era obbligatoria per gli ufficiali di artiglieria e del genio stanziati a Napoli. I battaglioni di fanteria, cavalleria e dragoni di stanza a Napoli dovevano inviarvi due ufficiali e due cadetti ciascuno, mentre i reggimenti stanziati altrove mandavano due cadetti cadauno. Il brigadiere Luca Ricci fu nominato comandante, mentre la direzione degli studi fu affidata al matematico e fisico sperimentale [[Vito Caravelli]]. Gli allievi superavano due esami l'anno e uno al termine del quadriennio formativo, alla presenza del ministro della guerra. I primi quattro classificati venivano promossi di un grado nei corpi di appartenenza, i secondi quattro ricevevano una medaglia d'oro, tutti gli altri una d'argento. Sebbene il regime degli studi approfondisse le discipline scientifiche, esso trascurava quelle umanistiche; tale mancanza fu percepita negli ambienti formativi, e condusse alla successiva evoluzione della Reale accademia militare<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 8-10}}.</ref>.
Lo svantaggio è che, a meno che le trasmissioni siano perfettamente sincronizzate, nelle aree di sovrapposizione dei segnali provenienti da più antenne gli utenti possono avere difficoltà di ricezione.
 
[[File:Francesco Pignatelli principe di Strongoli.jpg|miniatura|upright=0.7|Francesco Pignatelli, principe di [[Strongoli]].]]
=== Situazione reale ===
Il digitale terrestre alla prova dei fatti ha dimostrato che sotto una soglia minima di potenza o qualità del segnale ricevuto, questo diventa quasi illeggibile, mentre un segnale analogico in analoghe condizioni continua a essere comprensibile, seppure molto disturbato, per questo motivo il digitale terrestre risulta meno usufruibile pur aumentando i canali a disposizione in quanto le immagini possono risultare sgranate, si possono avere trasmissioni interrotte o avere un blackout completo<ref>[http://video.repubblica.it/le-inchieste/patucchi-la-beffa-epocale-del-digitale-terrestre/103956/102336 Patucchi: ''La beffa epocale del digitale terrestre'']</ref>.
 
Una volta provveduto alla formazione degli ufficiali già in servizio, l'opera riformatrice si rivolse a quella dei cadetti, vale a dire degli ufficiali in via di formazione. A tale scopo, e per fondare un nuovo corpo che servisse "di vivissima forza tattica né riscontri più difficili della guerra", fu istituito un Corpo scelto dei cadetti, chiamato Battaglione Real Ferdinando (1772). Il comando del Battaglione, alloggiato nei due ex conventi della Croce e della Trinità di Palazzo (area occupata dal [[Palazzo Salerno|palazzo del Principe di Salerno]], in [[piazza del Plebiscito]]) fu affidato al generale [[Francesco Pignatelli, marchese di Laino|Francesco Pignatelli]], e lo stesso Ferdinando IV di Borbone volle acquisirne il grado di colonnello. Gli allievi, figli di nobili e di ufficiali di grado superiore a capitano, venivano ammessi all'età di otto anni, e proseguivano gli studi per sei anni; le materie oggetto di insegnamento comprendevano matematica e arte militare<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 10-11}}.</ref>. La prima rivista, utile a determinare gli averi mensili degli individui formanti il Battaglione, fu passata dal Sovrano a Portici il 13 gennaio del 1772 e dal relativo documento risulta che il corpo era composto da duecentosettanta teste suddivise in dieci compagnie di cadetti. La scala gerarchica del Battaglione prevedeva inoltre un [[capitano]], un [[tenente]], un [[brigadiere]] e due sottobrigadieri più un tamburo e un piffero per ogni compagnia.<ref>{{Cita|A. Formicola, Portici Militare|p. 29}}.</ref>. A Portici, l'edificio più opportuno per la sistemazione dei cadetti fu ritenuto l'ex convento dei Gesuiti (divenuta in seguito scuola media statale "M. Melloni"), costruito nel 1629 grazie ad una donazione fatta ai religiosi da Maria Bermudez de Castro. Fu l'architetto Carlo Vanvitelli, nel 1771, ad occuparsi per primo di un piano di risistemazione del quartiere dei Cadetti a Portici. Successivamente, in conseguenza del sensibile aumento del numero dei cadetti, deciso con il Real Ordine del 27 agosto 1774, l'edificio risultò insufficiente per ospitare tutto il corpo e pertanto il sovrano ordinò ai regi ingegneri Emanuele de Montemajor e Felice Bottiglieri di elaborarne l'ampliamento<ref>{{Cita|A. Formicola, Portici Militare|p. 32}}.</ref>.
== Passaggio da televisione analogica terrestre a televisione digitale terrestre ==
La televisione analogica terrestre è sempre stata la forma di televisione più diffusa al mondo, ricevibile attraverso le normali antenne terrestri.
 
Una volta completato, con istituti appositi, l'intero percorso di formazione degli ufficiali dal grado di cadetto alla scuola di specializzazione, si decise d'unificare le diverse entità. Nel settembre 1774 fu dunque soppressa la Reale accademia, facendone confluire gli allievi nel Battaglione Real Ferdinando; la nuova istituzione che ne derivò, denominata Reale accademia del Battaglione Real Ferdinando, passò dagli originari duecentosettanta cadetti divisi in tre compagnie, a ottocentodieci, suddivisi in nove compagnie, una di [[Granatiere|granatieri]] e otto di [[Fuciliere|fucilieri]] composte da novanta militi. Nel 1774, gran parte del battaglione era permaneva a Portici e ivi periodicamente di stanza sino al 1780. Dalla "Rivista" che il re passò a Portici il 12 ottobre 1774, si rilevano ottocentotrenta [[Allievo ufficiale|cadetti]] in servizio e ventisette ufficiali (un capitano, un tenente e un [[Alfiere (grado militare)|alfiere]] per ogni compagnia).<ref>{{Cita|A. Formicola, Portici Militare|p. 30}}.</ref>. A Napoli gli effettivi dell'Accademia erano distribuiti tra il palazzo della Panatica, dove vennero alloggiati i cadetti più giovani, e i succitati conventi della Croce e della Trinità di Palazzo, che accolsero tutti gli altri. Anche i programmi di studio furono diversificati, al fine di tenere conto delle differenze di età e di preparazione, e videro per la prima volta l'introduzione delle materie umanistiche per i più giovani. L'esame finale era destinato a verificare che gli aspiranti alla nomina ad ufficiale possedessero «la estensione delle teorie di tutte le scienze che sono necessarie a sapersi per intender la ragion di quanto si fa nel mestiere per cui si concorre e le teorie del mestiere medesimo; la franchezza delle facoltà intellettuali, che son precise per sapersi ben condurre nei dati casi; e finalmente i gradi di invenzione per saper ritrovare quanto occorra nel mestiere»<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 11-12}}.</ref>. Nell'aprile 1755, tuttavia, il generale Pignatelli informò il re, con dovizia di prove, dell'esistenza di una loggia massonica tra gli allievi: tale scoperta fu origine di un profondo dissidio tra Ferdinando IV e la moglie [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena]], la quale difendeva il movimento massonico a Napoli. Coerentemente con la natura dei fatti, furono presi provvedimenti nei confronti dei coinvolti<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 13-14}}.</ref>.
Nella [[televisione satellitare]] la transizione da [[televisione analogica satellitare]] a [[televisione digitale satellitare]] è ormai quasi del tutto completata, questo perché la televisione satellitare è diffusa da pochi anni, solo dopo la [[televisione terrestre]] e la [[televisione via cavo]]. Inoltre la televisione satellitare è sempre stata molto legata alla [[televisione a pagamento|pay-tv]]; infatti essa permette di diffondere un numero di canali decisamente maggiore rispetto alla televisione terrestre e alla televisione via cavo, per questo è sempre stata scelta dalle televisioni a pagamento. Inoltre, le televisioni a pagamento satellitari sono quasi sempre state fornite attraverso un ricevitore proprietario, spesso in comodato d'uso; di conseguenza, in caso di passaggio della televisione a pagamento da televisione analogica satellitare a televisione digitale satellitare, il ricevitore viene sostituito dalla società che fornisce la [[televisione a pagamento|pay-tv]] stessa, senza costi aggiuntivi per l'utente.
 
[[File:Sirjohnacton.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Sir John Acton]]
La televisione via cavo ha seguito una simile evoluzione, in quanto, anche se si è diffusa molti anni prima della televisione satellitare, anch'essa è sempre stata legata alla formula della televisione a pagamento.
 
L'influenza della regina Maria Carolina fu determinante per l'arrivo dell'ammiraglio inglese [[John Acton]], che assunse dapprima l'incarico di ministro della Marina e successivamente, a fronte dell'inerzia del [[Giuseppe Beccadelli di Bologna|marchese della Sambuca]], anche quella di primo ministro. Acton avviò un processo di rinnovamento che consentisse di rinforzare la dirittura etico-morale degli ufficiali, in modo che essi potessero funzionare come esempio per il resto della popolazione. Rendendosi parimenti conto della necessità di aggiornare l'iter di formazione, coerentemente all'evoluzione della dottrina militare, fu l'artefice di una decisione storica: costituì infatti un piccolo gruppo di ufficiali, cui diede l'incarico di visitare gli istituti di formazione militare dei diversi paesi europei, e di trarre da essi tutti gli aspetti organizzativi, formativi e pratici, che servissero a costruire un'Accademia di tipo innovativo<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 14-16}}.</ref>. Tale scelta si rivelò particolarmente proficua, in quanto grazie alle dettagliate relazioni di [[Giuseppe Parisi]] e alla sua opera concreta, si gettarono le basi di quella che sarebbe stata la futura Nunziatella<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 19-20}}.</ref>.
Il discorso è invece completamente diverso per la televisione analogica terrestre. Prima tipologia di televisione a diffondersi nel mondo, è sempre stata quella più diffusa, legata soprattutto alla televisione gratuita, in particolare alla televisione pubblica. Nei Paesi dove la televisione pubblica ha un ruolo rilevante, il passaggio dall'analogico al digitale impone agli utenti di dotarsi di un nuovo apparecchio per poter continuare a fruire del servizio pubblico. Per questo la transizione da televisione analogica terrestre a televisione digitale terrestre sarà inevitabilmente lenta, legata al normale ciclo di sostituzione degli apparecchi televisivi o comunque di acquisto dei [[Set-top box|decoder]], anche se spesso vengono programmate dai governi degli Stati delle scadenze per tali transizioni.
 
Lungi dall'essere la mera riproposizione in chiave locale dell'organizzazione e dei metodi di istruzione osservati all'estero, il progetto di Parisi conteneva elementi di forte originalità; diversamente da altri istituti di formazione militare, fu statuita la solida interconnessione fra la formazione di tipo bellico e quella civile, al fine di formare "ottimi ufficiali" e al contempo "ottimi cittadini"<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 20-21}}.</ref>.
=== Disposizioni di legge ===
{{L|televisione|luglio 2016|motivo=Le leggi e disposizioni citate sono solo italiane|argomento2=diritto}}
 
=== La fondazione (1787) ===
In conformità con recenti normative [[Europa|europee]], gli stati dell'[[Unione europea|Unione]] stanno convertendo o convertiranno le proprie infrastrutture per la diffusione dei canali televisivi, passando da sistemi analogici a sistemi digitali, secondo tempistiche decise autonomamente dalle autorità dei vari Paesi.
[[File:Giuseppe parisi.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Giuseppe Parisi]]
 
Nel tracciare l'organizzazione e il piano di studi della nuova istituzione, Parisi propose di abbandonare i vecchi edifici della Panatica e i conventi di largo di Palazzo dove alloggiavano i cadetti, e di individuare una nuova sede. La scelta cadde sull'antico noviziato gesuitico di [[Pizzofalcone]], edificio di grandi dimensioni che potevasi adattare alle esigenze del caso. Il complesso fu costruito grazie alle donazioni delle nobildonne Anna Mendoza, marchesa della Valle e contessa di [[Sant'Angelo dei Lombardi]]<ref group="N">La marchesa, sorella del gesuita Giovanni de Mendoza, fece una donazione di 24.666,66 ducati; di questi, 8.000 furono destinati all'acquisto e adattamento del preesistente palazzo Polignano, e 16.666,66 al mantenimento dei novizi. Cfr. Marco Autore, Michele D'Aria, La Nunziatella. Ampliamenti e ristrutturazioni dal XVI al XIX secolo, Università degli Studi di Napoli "Federico II", 1997.</ref>, e Delia Sanseverino, contessa di [[Briatico]]<ref group="N">La donazione fu di 19.500 ducati, suddivisi in dodici anni. Cfr. Marco Autore, Michele D'Aria, La Nunziatella. Ampliamenti e ristrutturazioni dal XVI al XIX secolo, Università degli Studi di Napoli "Federico II", 1997.</ref><ref>{{Cita|Autore e D'Aria|p. 10}}.</ref>; mentre il noviziato fu inaugurato l'8 settembre 1587, accogliendo i seminaristi precedentemente alloggiati nel noviziato di Nola<ref>{{Cita|Celano|pp. 78-80}}.</ref>. Unitamente al palazzo, era stata donata loro l'annessa [[chiesa della Nunziatella]], edificio in stile [[barocco napoletano]], così detta per distinguerla dalla più grande [[basilica della Santissima Annunziata Maggiore]]<ref>{{Cita|Sasso|p. 349}}.</ref><ref>{{Cita|Catello|p. 192}}.</ref><ref>{{Cita|Napoli e dintorni|p. 282|AA.VV. i}}.</ref>.
L'attivazione della televisione digitale terrestre in Italia deriva dal processo di attuazione delle raccomandazioni [[Unione europea|comunitarie]] in merito al passaggio dalla tradizionale [[televisione analogica terrestre]] alla [[televisione digitale]] terrestre.
 
[[File:Alunno1787C.jpg|miniatura|upright=0.7|Allievo della Nunziatella (1787)]]
Nel [[2004]] venne emanata la [[legge Gasparri]], legge di riordino del sistema televisivo italiano. Per l'Italia il termine ultimo previsto per la conversione da televisione analogica terrestre a televisione digitale terrestre (il cosiddetto ''switch-off''), e quindi il termine ultimo per aggiornare gli impianti, era il 31 dicembre [[2006]], ma il [[Consiglio dei ministri]] nel dicembre [[2005]] ha rinviato la cessazione del servizio analogico alla fine del [[2008]]. Il 15 luglio 2006, durante la seconda Conferenza Nazionale sul Digitale Terrestre svoltasi a [[Napoli]], [[RAI - Radiotelevisione Italiana|Rai]], [[Mediaset]] e [[Telecom Italia Media]] hanno presentato Tivù, la piattaforma unica per il digitale terrestre, un progetto con cui le tre aziende si impegnavano a promuovere il digitale terrestre in Italia e a fornirne i contenuti gratuitamente anche su piattaforma digitale satellitare. L'allora ministro delle comunicazioni [[Paolo Gentiloni]] (Governo Prodi II) aveva anche indicato, come data realistica per la chiusura della TV analogica, il secondo semestre [[2012]], data ultima imposta dall'[[Unione europea]] per il passaggio definitivo al digitale. A luglio [[2012]] è stato infatti completato il passaggio al digitale terrestre su tutto il territorio italiano.
 
La Scuola militare "Nunziatella" fu fondata il 18 novembre 1787 con il nome di Reale accademia militare, con apposita ordinanza di Ferdinando IV. Nel documento si delinearono le linee guida dell'educazione degli allievi, e in particolare come ufficiali e istruttori dovessero curare « [...] la conoscenza dei temperamenti, delle inclinazioni e delle attitudini degli allievi al fine di poterne stimolare la curiosità e potenziare l'attenzione, i talenti e le facoltà e, infine, far nascere in essi la capacità di giudizio». Allo stesso modo, si ritenne d'introdurre gli allievi alle « [...] scienze matematiche e filosofali per rassodare i giovani nel raziocinio e prepararli alle scienze delle professioni e formarli nella coscienza dei propri doveri e nel sistema sociale e politico».
=== Problemi legati alla transizione ===
==== Nuovi apparecchi ====
[[File:Decoderdigitaleterrestre.jpg|thumb|[[Set-top box|Decoder]] per la televisione digitale terrestre]]
[[File:Digital-tv-box med Boxerkort.jpg|thumb|[[Set-top box|Decoder]] per la televisione digitale terrestre con supporto per [[smart card]]]]Per il normale spettatore lo svantaggio principale del digitale terrestre è dato dalla necessità di acquistare dei nuovi apparecchi atti alla sua ricezione. È possibile sostituire i propri televisori con nuovi modelli in grado di ricevere autonomamente le trasmissioni digitali oppure affiancare ai televisori già posseduti dei ricevitori esterni (''[[Set-top box|decoder]]''). Oltre che un costo in termini economici questo costituisce una difficoltà pratica per le persone che, come molti anziani, non hanno dimestichezza con la tecnologia: l'uso di un nuovo televisore richiede un cambiamento di abitudini consolidate e l'uso di un decoder implica anche un telecomando in più.
 
Il primo responsabile dell'istituto militare fu il generale Domenico della Leonessa, marchese di [[Supino (Italia)|Supino]], che con un decreto del 28 maggio 1787 ottenne dal ministro John Acton la nomina a comandante dell'accademia e la promozione a [[maresciallo di campo]]; per tradizione, tuttavia, la "fioritura" della Nunziatella viene fatta risalire alla presa di comando da parte di Giuseppe Parisi (1794)<ref>{{Cita|Fabbricatore|p. 1-50}}.</ref>, da cui l'intitolazione della strada dove sorge la scuola.
Anche se i televisori più recenti integrano il sintonizzatore digitale terrestre<ref>{{Cita web|url=http://www.adnkronos.com/IGN/CyberNews/?id=3.0.3172220074|titolo=Tv digitale: da domani in vendita solo televisori con decoder integrato - Adnkronos CyberNews|accesso=22 maggio 2009}}</ref>, spesso si tratta di modelli base: non consentono di usufruire dei servizi a pagamento o lo consentono solo in seguito all'acquisto di un componente aggiuntivo (''modulo CAM''); tipicamente, inoltre, non supportano l'interattività. Ciò significa che per sfruttare tutte le funzionalità del digitale terrestre può essere necessario affiancare un decoder anche ai televisori recenti.
 
La Nunziatella fu riconosciuta come luogo di elevata formazione militare, {{Chiarire|pochi anni dopo|ossia quando di preciso?}} la sua fondazione. A tal proposito, [[Giuseppe Maria Galanti]] scrisse nel 1792:{{Citazione|La maniera come quivi è educata la gioventù non ha pari in tutta l'Europa. La filosofia, il patriottismo, l'esperienza non avrebbero saputo ideare né eseguire più nobile istituto da formare il temperamento, la ragione, il cuore e tutte le cognizioni necessarie a' militari.|Giuseppe Maria Galanti<ref>{{Cita|Galanti|p. 36}}.</ref>}}
Oltre ai televisori, in generale qualunque apparecchio per la ricezione di canali televisivi, ad esempio [[Videoregistratore|videoregistratori]] e schede TV per computer, deve disporre di un decoder esterno o essere sostituito. Televisione e videoregistratore possono condividere un unico decoder, ma questo fa sì che non sia più possibile registrare un programma mentre se ne guarda un altro sul televisore. Questo problema è risolvibile utilizzando un secondo decoder dedicato al videoregistratore. In questo caso, i decoder vanno collegati in serie (il segnale dell'antenna non decodificato in uscita dal primo decoder - il "rilancio" - deve essere collegato come segnale in ingresso del secondo decoder). Tuttavia sono in ampia diffusione decoder PVR (Personal Video Recorder) zapper, che consentono la registrazione diretta del programma televisivo su un supporto USB, come una [[chiavetta USB]] o un [[hard disk]] esterno. In questo modo, oltre a una migliore qualità audio e video non ottenibile con le [[VHS]], è possibile anche rielaborare la registrazione con un software di [[video editing]], senza dimenticare che la registrazione può essere fatta anche in [[16:9]].
 
=== La Repubblica Napoletana (1799) ===
==== Adeguamento degli impianti di antenna ====
[[File:Carlo Lauberg.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Carlo Lauberg]]
[[File:Antenne VHF UHF.jpg|thumb|left|Comuni antenne di tipo [[Yagi-Uda]] per la ricezione dei segnali televisivi]]
L'impianto d'antenna richiesto dal digitale terrestre è lo stesso già usato per le trasmissioni analogiche e quindi già presente in tutte le abitazioni; alcuni impianti, particolarmente i più vecchi, possono però richiedere una revisione: l'[[Agcom]] ritiene infatti che per i sistemi centralizzati sia da prevedere la necessità di un intervento tecnico di adeguamento almeno nel 20/30% dei casi<ref>[http://www.agcom.it/provv/libro_b_00/pdf/01_sint.pdf Libro bianco dell'Agcom sul digitale terrestre, pagina 17]</ref>. I costi legati anche all'adeguamento degli impianti d'antenna sono quindi rilevanti, soprattutto per quanto riguarda gli impianti che in analogico "pescavano" segnali da molti trasmettitori, come quelli a filtri di canale per grandi condomini.
 
Il 14 luglio 1789 la popolazione parigina [[Presa della Bastiglia|diede l'assalto alla Bastiglia]] iniziando la [[Rivoluzione francese]]. Le ripercussioni di tali avvenimenti, investirono presto anche la città di Napoli ove destarono l'attenzione poliziesca verso le attività dei [[Giacobinismo|giacobini]], i quali a loro volta aumentarono i tentativi di persuasione verso i quadri dell'esercito: l'intento era la creazione di un movimento supportato dalle forze armate, che portasse alla deposizione dei sovrani e all'instaurazione di una repubblica su modello francese.
Inoltre, se ci si trova a una modesta distanza dal trasmettitore, non è possibile ricevere la televisione digitale terrestre con [[Antenna televisiva#Antenne piccole per interni|antenne da interni]] che ricevono poco segnale come quelle "telescopiche" a forma di "V" date in omaggio con i televisori analogici o che venivano acquistate per pochi euro. Per ovviare, almeno in parte, al problema della mancanza di un impianto televisivo o all'inadeguatezza dello stesso, è possibile acquistare un'[[Antenna televisiva#Antenne piccole per interni|antenna da interni amplificata]] (solitamente con un [[antenna a dipolo|dipolo]] centrale a forma di "8" per la banda [[Ultra high frequency|UHF]] e due antenne "telescopiche" orientabili per la banda [[VHF]]), che se puntate verso un ripetitore televisivo con una copertura a [[larga banda]] (ovvero con la maggior parte dei canali visibili senza necessariamente puntare due o più postazioni) possono rivelarsi funzionali. Tuttavia l'antenna da interni deve essere collocata in modo da essere, almeno lontanamente, all'altezza dei trasmettitori, specie se ci sono ostacoli che ne possono diminuire la ricezione. In più, le antenne telescopiche usate per la ricezione [[VHF|VHF III Banda]] continuano a rivelarsi mal funzionali.
 
La Nunziatella si trovò al centro di tali tentativi, in quanto alcuni componenti del corpo insegnante, esponenti del movimento giacobino<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 33-38}}.</ref>, vi svolgevano attività di propaganda repubblicana nei confronti dei giovani allievi. La propaganda aveva trovato terreno fertile nei giovani allievi, i quali allo scoppiare dei disordini presero posizione in favore del movimento rivoluzionario e sotto il comando del capitano Pasquale Galluzzo, opposero resistenza all'assalto dei [[lazzari]] riuscendo a metterli in fuga<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 33-34}}.</ref>.
==== Maggiori consumi di energia elettrica ====
L'utilizzo di decoder esterni porta a un aumento dei consumi di energia elettrica: se un sintonizzatore televisivo è integrato all'interno di un televisore, lo spegnimento del televisore implica anche lo spegnimento completo del sintonizzatore, ciò che invece non accade se il sintonizzatore è esterno (cioè se si usa un decoder). Non solo può essere facile dimenticare acceso il decoder, bisogna anche considerare che esso non si spegne completamente a meno di non staccare fisicamente la spina. Questo comportamento è dettato da ragioni di comodità: rimanendo così il decoder in uno stato di stand-by può mantenere attivi alcuni componenti e permettere la riaccensione tramite telecomando; inoltre, in stand-by un decoder può aggiornare il proprio [[firmware]], o semplicemente la lista canali.
Se è vero che i consumi possono diminuire quando un decoder è in stand-by, è altrettanto vero che non si azzerano: mentre gli apparecchi più virtuosi esibiscono consumi inferiori al [[watt]]<ref>{{cita web|http://www.p4c.philips.com/files/d/dtr4610_08/dtr4610_08_pss_ita.pdf|Scheda tecnica del decoder Philips DTR4610/08|10-05-2009}}</ref>, quelli più economici possono consumare anche 5 o più watt. Per un ipotetico nucleo familiare dotato di due decoder, questo si traduce in un consumo di 87,6&nbsp;[[Wattora|kWh]]/anno (circa 20&nbsp;€/anno secondo le tariffe tipiche)<ref>{{cita web|http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2007/11/decoder-tv-dvb-t-sat-sky-consumo-energia-elettrica.shtml|Articolo de Il Sole 24 Ore|10-5-2009}}</ref>; tenendo poi presente l'elevato numero di persone che si sono dotate o si doteranno di decoder si ottiene che il quantitativo di corrente elettrica per la sola Italia è dell'ordine del megawatt.
 
[[File:Guglielmo Pepe.jpg|miniatura|destra|upright=0.7|Guglielmo Pepe]]
Questo problema andrà a sparire man mano che l'obsolescenza tecnologica spingerà gli utenti a sostituire i vecchi televisori con nuovi, dotati di decoder digitale integrato che quindi renderanno inutile la presenza del decoder esterno e che, non utilizzando la tecnologia analogica, avranno consumi ridotti.
 
La neonata Repubblica ebbe tuttavia breve durata: il governo napoletano, ridotto in esilio in Sicilia, forte dell'appoggio britannico riorganizzò le proprie forze in vista della riconquista della parte continentale del Regno. Capeggiato dal cardinale [[Fabrizio Ruffo]], l'[[Esercito della Santa Fede in Nostro Signore Gesù Cristo|Esercito della Santa Fede]] risalì la penisola e si preparò a entrare nella capitale<ref>{{Cita|Petromasi|pp. 1-22}}.</ref>, in quel contesto gli allievi della Nunziatella di età superiore ai sedici anni furono congedati d'ufficio e successivamente arruolati nelle milizie dei generali Pasquale Matera e Giuseppe Schipani, le quali si schierarono in contrasto alle truppe sanfediste<ref>{{Cita|Castronuovo|p. 36}}.</ref>.
==== Modem obsoleti ====
Fra i decoder attuali, quelli che supportano l'interattività si avvalgono di connessioni [[Dial-up|''dial-up ("56k")]] per la creazione del canale di ritorno. Tali connessioni sono comunemente considerate obsolete e usate per l'accesso a [[Internet]] solo in assenza di alternative o in casi particolari: sono lente (meno di 5 KB/s in trasmissione), occupano la linea telefonica ed espongono al rischio di truffe "[[Servizi a valore aggiunto|da 899]]". In principio anche tecnologie differenti dal "56k" potrebbero essere impiegate, ad esempio sfruttando connessioni [[ADSL]] tramite il collegamento via [[Ethernet]] a un [[router]].
 
Con il ritorno di Ferdinando IV al potere e in ragione della partecipazione di professori e allievi della Nunziatella al movimento rivoluzionario, il 27 luglio 1799 l'accademia fu colpita da un decreto di soppressione, per "ripetute e manifeste pruove di non corrispondere alle benefiche mire del re"<ref>{{Cita|Castronuovo|p. 37}}.</ref>; tale decreto rimase ciononostante inattuato, giacché il sovrano concesse ad un certo numero di allievi orfani di continuare a frequentarla.
==== Scarsa copertura del territorio ====
Essendo l'infrastruttura per il digitale terrestre in fase di realizzazione, la copertura del territorio può non essere completa e affidabile. In Italia per esempio essa è tutt'altro che completa e molte zone sono soggette a temporanee perdite di segnale o ricezione corrotta, soprattutto in caso di pioggia<ref>[http://www.eurosat-online.it/articoli/0,1254,39_ART_2917,00.html?lw=39;6 Digitale Terrestre - Segnale scarso: che fare?] eurosat-online.it</ref>. Queste problematiche di ricezione sono in teoria destinate a sparire con il tempo.
 
==== CostiLa perprima leRestaurazione emittenti(1800-1805) ====
Ridotta formalmente a convitto maschile per gli orfani militari, la Nunziatella riebbe il titolo di Regia accademia militare grazie all'opera di [[Giuseppe Saverio Poli]]. Il 1º dicembre 1802 la nuova denominazione divenne operativa e due anni dopo riuscì ad ottenere la concessione dello status di "università degli studi", il che consentiva d'accogliere studenti esterni<ref name="Virginio Ilari 20062">[http://www.scribd.com/doc/8658649/La-Nunziatella-Nel-180615 Virginio Ilari, ''La Nunziatella nel "decennio francese" (1806-1815)'', 2006.]</ref>. Poli in quanto fisico e [[Malacologia|malacologo]], si prodigò altresì per migliorare la dotazione del gabinetto di fisica: mutuato in parte da quello del vecchio Battaglione Real Ferdinando, esso fu attrezzato con le più moderne apparecchiature, tanto da farne "(quello) più completo, e rispettabile (...) in Napoli"<ref>{{Cita|Romanelli|p. 171-173}}.</ref>.
Bisogna inoltre considerare che i costi non sono destinati a essere sostenuti esclusivamente dai telespettatori, ma anche dalle emittenti televisive: la [[RAI - Radiotelevisione Italiana|RAI]] nel [[2008]] ha chiesto un importante aumento del canone giustificato anche dai costi del passaggio alla tecnologia digitale<ref>[http://punto-informatico.it/2497477/PI/News/rai-chiede-un-importante-aumento-del-canone.aspx La RAI chiede un importante aumento del Canone] Punto Informatico, venerdì 5 dicembre 2008.</ref>.
 
=== Il decennio francese (1806-1815) ===
I costi sono relativi alla sostituzione degli impianti di trasmissione e ripetizione del segnale, che diversamente dalle antenne riceventi il segnale analogico non utilizzabili anche per quello digitale, il costo di aggiudicazione d'asta le licenze d'uso delle frequenze all'asta, ovvero l'"affitto" da corrispondere ai vincitori d'asta per l'utilizzo delle frequenze loro assegnate.
[[File:Giuseppe Poli.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Giuseppe Saverio Poli]]
 
L'instaurazione del nuovo regime ebbe come conseguenza il [[Esercito del Regno di Napoli|riordino delle forze armate napolitane]] e la riforma coinvolse anche gli istituti di formazione. In conseguenza di ciò la Nunziatella fu colpita da un decreto di soppressione in quanto collegio militare; restava tuttavia attiva nell'edificio di Pizzofalcone la scuola teorico-pratica di artiglieria, che servì da punto di leva per la riapertura anche del collegio. Il ministro dell'interno [[André-François Miot]] chiese all'ispettore generale dell'artiglieria [[Giuseppe Fonseca Chavez]] di presentargli un progetto a ciò finalizzato: il piano, presentato il 10 maggio 1806, proponeva il ritorno al modello dell'istituto unico di reclutamento per le quattro armi in vigore prima del 1799. Lo stesso Giuseppe Parisi caldeggiò il progetto di Fonseca, proponendo un "progetto di decreto sulla formazione dell'Accademia Militare". Secondo il nuovo ordinamento alla Nunziatella sarebbero stati ammessi centosessanta allievi dagli undici ai quattordici anni e sessanta allievi esterni di quindici anni d'età. L'inquadramento sarebbe stato garantito da sessantadue addetti (ventiquattro ufficiali, tre amministrativi, due preti, quattro sanitari, diciannove professori e dieci maestri), camerieri, sergenti, trabanti e dieci cavalli. Un totale di cinquanta tra gli allievi sarebbero stati selezionati per la scuola d'applicazione d'artiglieria e genio<ref name="Virginio Ilari 20063">[http://www.scribd.com/doc/8658649/La-Nunziatella-Nel-180615 Virginio Ilari, ''La Nunziatella nel "decennio francese" (1806-1815)'', 2006.]</ref>.
Le frequenze per ogni regione sono aggiudicate all'asta dal Co.re.com, istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico. I criteri di aggiudicazione tengono conto della copertura del territorio, del patrimonio netto, longevità e numero di dipendenti dell'emittente, e un bonus per le piccole emittenti locali che si consorziano per condividere lo stesso mux di frequenze in regioni differenti. La norma vigente non considera un criterio di pluralismo dell'informazione, specialmente a tutela delle piccole emittenti locali, come il conferimento di un bonus alle emittenti che non sono già aggiudicatarie di altre frequenze nel medesimo territorio; né considera un criterio conservativo, per il quale, in modo indipendente dal prezzo d'asta, le emittenti che già esistevano al momento dello switching non potrebbero essere penalizzate da un cambio di tecnologia imposto per legge, e non dal mercato. Chi si aggiudica le frequenze non è tenuto al loro effettivo utilizzo, ovvero può non trasmettere nuovi canali o subaffittarle a canone libero a altri soggetti che non hanno vinto l'asta.
 
[[File:Allievo Nunziatella decennio francese.jpg|miniatura|upright=0.7|Allievo della Scuola Politecnico-Militare (1806)]]
=== Situazione transitoria ===
Al progetto di Parisi si aggiunse la proposta per l'ordinamento degli studi redatta da Vito Caravelli, antico professore della Nunziatella, che tramite Parisi trasmise al ministro della guerra [[Mathieu Dumas]] i programmi di scienze, disegno, italiano, francese, inglese e delle campagne d'istruzione.
{{Vedi anche|Transizione alla televisione digitale}}
 
Recepiti i suggerimenti, il 1º settembre successivo Dumas scrisse a [[Giuseppe Bonaparte]], re di Napoli, per proporre «la provvisoria formazione di una scuola militare con 4/500 ducati al mese, trattandosi solamente di portare al completo le paghe dei professori dell'antica accademia che (erano già) a mezzo soldo». Dumas motivò ulteriormente la propria proposta sottolineando la necessità di formare alunni per i corpi del genio, dell'artiglieria e del servizio ponti e dell'opportunità offerta dall'edificio della Nunziatella, il quale ospitava già una biblioteca e consentiva l'apertura per quattro giorni a settimana sia per gli ufficiali francesi sia per quelli napoletani<ref name="Virginio Ilari 20064">[http://www.scribd.com/doc/8658649/La-Nunziatella-Nel-180615 Virginio Ilari, ''La Nunziatella nel "decennio francese" (1806-1815)'', 2006.]</ref>.
== Calendario mondiale del passaggio alla TV digitale terrestre ==
 
=== La seconda Restaurazione (1816-1854) ===
=== Transizione completata ===
{{doppia immagine|left|Mariano d'Ayala.jpg|133|Francesco De Sanctis ritratto.jpg|156|Mariano d'Ayala|Francesco De Sanctis}}
{{citazione|E siccome in tutte le umane cose i fatti colpiscono meglio di ogni teorica da cui quelli provengono, basta il dire che con le norme dal Parisi sapientemente dettate in quanto agli studî, si vide uscire da quelle mura il più bel fiore di nobili giovanetti, i quali bene avvezzi ad ogni maniera di dottrina venian poco di poi in fama di valorosi|Mariano d'Ayala, ''Napoli militare'', 1847}}
 
Il periodo della seconda [[Restaurazione]] fu un momento di grande fervore culturale, in particolar modo con l'arrivo di [[Mariano d'Ayala]], chiamato nel settembre 1837 a ricoprire l'incarico di istruttore di [[balistica]] e geometria descrittiva. Una volta in cattedra d'Ayala si applicò nel trasferire alle materie d'insegnamento le nozioni professate in altri paesi europei di concerto con l'instaurazione di uno stretto rapporto con gli allievi; tale rapporto influenzò profondamente gli allievi dell'epoca e fu il canale attraverso il quale il docente trasferì loro le proprie idee sulla necessità dell'unificazione italiana.
Di seguito la lista in ordine cronologico dei singoli Stati che hanno completato il passaggio alla televisione digitale terrestre:
 
I metodi di insegnamento del giovane ufficiale non mancarono di preoccupare il comandante della Nunziatella, Michele Nocerino, che ne fece rapporto al re [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]]. Chiesta ragione di quanto accadeva, il sovrano si trovò di fronte alla difesa di Filangieri, il quale lo convinse non solo a lasciar continuare d'Ayala nella sua opera, ma ad accusare e far destituire il comandante Nocerino<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 73-75}}.</ref><ref>{{cita|Hacton 1997b|p. 193}}.</ref>. L'opera di d'Ayala continuò per altri quattro anni dopo questo incidente, durante i quali pubblicò le ''Lezioni di artiglieria'' – dedicate «Ai dilettissimi alunni»<ref>{{Cita|Castronuovo|p. 76}}.</ref> – le quali racchiudevano le più avanzate nozioni in materia dell'epoca.
{{div col}}
* {{NLD}}: ''Switch-off'' completato l'11 dicembre [[2006]].
* {{FIN}}: ''Switch-off'' completato il 1º settembre [[2007]].
* {{AND}}: ''Switch-off'' completato il 25 settembre [[2007]].
* {{SWE}}: ''Switch-off'' completato il 29 ottobre [[2007]].
* {{CHE}}: ''Switch-off'' completato il 26 novembre [[2007]].
* {{DEU}}: ''Switch-off'' completato il 25 novembre [[2008]].
* {{IMN}}: ''Switch-off'' completato il 16 luglio [[2009]].
* {{DNK}}: ''Switch-off'' completato il 1º novembre [[2009]].
* {{NOR}}: ''Switch-off'' completato il 1º dicembre [[2009]].
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* {{FRA}}: ''Switch-off'' completato il 29 novembre [[2011]].
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* {{KEN}}: ''Switch-off'' completato il 1º luglio [[2012]].
* {{ITA}}: ''Switch-off'' completato il 4 luglio [[2012]].
* {{CZE}}: ''Switch-off'' completato il 9 luglio [[2012]].
* {{IRL}}: ''Switch-off'' completato il 24 ottobre [[2012]].
* {{GBR}}: ''Switch-off'' completato il 24 ottobre [[2012]].
* {{LTU}}: ''Switch-off'' completato il 29 ottobre [[2012]].
* {{BGR}}: ''Switch-off'' completato il 10 dicembre [[2012]].
* {{KOR}}: ''Switch-off'' completato il 26 dicembre [[2012]].
* {{AZE}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2012]].
* {{BOL}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2012]].
* {{GRC}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2012]].
* {{HKG}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2012]].
* {{SVK}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2012]].
* {{POL}}: ''Switch-off'' completato il 31 luglio [[2013]].
* {{HUN}}: ''Switch-off'' completato il 31 ottobre [[2013]].
* {{NZL}}: ''Switch-off'' completato il 1º novembre [[2013]].
* {{ZAF}}: ''Switch-off'' completato il 1º dicembre [[2013]].
* {{AUS}}: ''Switch-off'' completato il 10 dicembre [[2013]].
* {{QAT}}: ''Switch-off'' completato il 13 febbraio [[2015]].
* {{UKR}}: ''Switch-off'' completato il 17 luglio [[2015]].
* {{TUN}}: ''Switch-off'' completato il 17 settembre [[2015]].
* {{USA}}: ''Switch-off'' completato il 1º ottobre [[2015]].
* {{URY}}: ''Switch-off'' completato il 21 novembre [[2015]].
* {{PHL}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2015]].
* {{KHM}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2015]].
* {{MKD}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2015]].
* {{RUS}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2015]].
* {{EGY}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2015]].
* {{MEX}}: ''Switch-off'' completato il 31 dicembre [[2015]].
* {{BRA}}: ''Switch-off'' completato il 29 giugno [[2016]].
* {{COL}}: ''Switch-off'' completato il 1º gennaio [[2017]].
* {{LKA}}: ''Switch-off'' completato il 1º gennaio [[2017]].
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[[File:Allievi scuola militare nunziatella periodo borbonico.jpg|miniatura|Allievi della Nunziatella (1834)]]
=== Transizione in corso ===
 
=== Il trasferimento a Maddaloni (1855-1859) ===
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[[File:Carlo Pisacane (Lorusso) 001.png|miniatura|sinistra|upright=0.7|Carlo Pisacane]]
* {{CHL}}: ''Switch-off'' previsto per il 31 dicembre [[2017]].
* {{MAR}}: ''Switch-off'' previsto per il 31 dicembre [[2017]].
* {{CRI}}: ''Switch-off'' previsto per il 1º dicembre [[2018]].
* {{SLV}}: ''Switch-off'' previsto per il 1º gennaio [[2019]].
* {{ARG}}: ''Switch-off'' previsto per il 1º settembre [[2019]].
* {{PER}}: ''Switch-off'' previsto per il 28 luglio [[2020]].
* {{DZA}}: ''Switch-off'' previsto per il 31 dicembre [[2020]].
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I moti rivoluzionari del 1848 segnarono un punto di cesura nella politica di Ferdinando II delle Due Sicilie e in particolare in merito alla formazione dei quadri dirigenti dell'esercito. Il tentativo rivoluzionario aveva infatti dimostrato l'esigenza d'un adeguato quantitativo di ufficiali all'armata congiuntamente alla necessità di evitare che essi – solitamente ragazzi volitivi e sensibili alla propaganda liberale – potessero essere influenzati dagli agenti piemontesi<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 93-94}}.</ref>. Per questo motivo, il 27 aprile 1855 il sovrano deliberò – nonostante l'opposizione dei parenti degli allievi – il trasferimento della Nunziatella a [[Maddaloni]], presso il palazzo dei Duchi [[Carafa]]; tale nuova collocazione, nelle intenzioni del sovrano, avrebbe assicurato una maggiore controllabilità degli allievi grazie alla vicinanza con la [[Reggia di Caserta]]<ref>{{cita|Catenacci e Selvaggi|p. 1-303}}.</ref>.
[[File:Worldmap digital television transition.svg|upright=3.6|center|thumb|L'immagine rappresenta la situazione attuale in termini di transizione dalla televisione analogica terrestre a quella digitale.{{legenda|#f00000|Transizione completata}}{{legenda|orange|Transizione completata, escluse alcune piccole comunità (microbroadcasting)}}{{legenda|#fc0|Transizione in corso}}{{legenda|#0c0|Transizione non iniziata}}{{legenda|#b9b9b9|Transizione non pianificata}}{{legenda|#00f|Solo TV analogica}}]]
 
[[File:UfficialeAlunni1853C.jpg|miniatura|upright=0.7|Ufficiale e allievi della Nunziatella (1853)]]
L'Italia ha cominciato a trasmettere col digitale terrestre nel [[2003]] in [[Sardegna]] e in seguito in [[Valle d'Aosta]]. Dal 27 ottobre 2008 in Sardegna è stata completata la transizione al digitale con spegnimento del segnale analogico. Dal 16 giugno 2009 è incominciata la transizione per il [[Piemonte]] e per [[Roma]], con l'eliminazione di Rai Due e Rete 4 dal sistema analogico. Dal 16 novembre 2009 anche a Roma è stata completata la fase dello switch-off.
 
Alla morte di Ferdinando II, la salita al trono di [[Francesco II delle Due Sicilie]] aprì la possibilità di un ritorno dell'istituto a Napoli; [[Carlo Filangieri, principe di Satriano]], fu in prima fila nel fare pressioni sul giovane re in tal senso, pervenendo ad una data per il rientro, fissato il 7 settembre 1859.
Nella notte tra il 14 e il 15 ottobre 2009 è incominciata la fase dello switch-off in Campania, il 1º dicembre anche a Napoli è stata spenta la TV analogica e nelle province di Napoli, Salerno e Caserta sono stati spenti gli impianti analogici di Rai Due e Rete 4. Nella prima settimana di dicembre è stato attuato lo spegnimento totale di tutti i canali analogici in tutte le cinque province. Nell'autunno del 2009 sono passate integralmente alle trasmissioni in tecnica digitale le regioni del Lazio, della Campania, del Trentino-Alto Adige e del Piemonte occidentale (province di Torino e Cuneo). Il 18 maggio 2010 è incominciata la fase di switch-off per le regioni della Lombardia (esclusa la provincia di Mantova), del Piemonte orientale (nelle province di Alessandria, Novara, Asti, Vercelli, Biella, Verbania) e nelle province di Parma e Piacenza. A fine del 2010 hanno attuato la completa transizione alla TV digitale le regioni del Veneto, dell'Emilia-Romagna, del Friuli Venezia Giulia, della Lombardia e del Piemonte orientale<ref name="swoff">[http://www.digitaleterrestrefacile.it/2010/08/04/le-nuove-date-degli-switch-off-del-digitale-terrestre-nel-nord-italia/] http://www.digitaleterrestrefacile.it/2010/08/04/le-nuove-date-degli-switch-off-del-digitale-terrestre-nel-nord-italia/ Il calendario degli Switch-off del nord Italia del 2010 su digitaleterrestrefacile.it</ref>. Tutto il processo di transizione che ha portato alla conversione totale dal sistema analogico a quello digitale si è completato entro il 2012: a novembre [[2011]] sono passate al digitale terrestre anche Liguria, Toscana (inclusa le provincie di La Spezia e di Viterbo) e Umbria; le Marche a dicembre 2011.
Tra il 7 maggio e il 21 maggio 2012 è stata la volta dell'Abruzzo e del Molise, più la provincia di Foggia; tra il 24 maggio e il 7 giugno la Basilicata e il resto della Puglia, più le province di Cosenza e Crotone; tra l'11 giugno e il 29 giugno la Sicilia e il resto della Calabria.
Lo switch-off è stato completato il 4 luglio 2012.
 
L'annuncio fu accolto con grandi manifestazioni di giubilo da parte degli allievi e organizzato un ritorno in forma solenne, con banchetti e messe di ringraziamento. La notizia di tali avvenimenti, tuttavia, contrariarono il re nel suo soggiorno presso la [[Reggia di Portici]]; risoluto, inviò un telegramma nel tardo pomeriggio del 6 settembre annullando l'ordine di trasferimento. Alle proteste di Filangieri, Francesco II rispose con un secondo telegramma, nel quale deplorava le eccessive manifestazioni di gioia e disponeva il differimento del trasferimento. L'indomani, come da disposizioni, gli allievi rientrarono in città senza ulteriori celebrazioni<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 108-114}}.</ref>.
== Standard ==
{{vedi anche|Diffusione degli standard televisivi nel mondo}}
 
{{doppia immagine|right|La famiglia Campanelli.jpg|142|Allievi Nunziatella 1860.jpg|171|[[Giuseppe Campanelli]] con i figli, allievi della Nunziatella (circa 1857) <ref group=N>Giuseppe Campanelli con i figli Eugenio, Felice ed Arturo in divisa da allievi della Nunziatella (circa 1857). Campanelli fu gratuitamente allievo della Nunziatella dal 1823 al 1832, e successivamente fu uno degli artefici delle [[Officine di Pietrarsa]]. Durante l'invasione piemontese del Regno delle Due Sicilie, combatté strenuamente nella fortezza di Capua, ritirandosi poi a vita privata.</ref>|Allievi della Nunziatella, 1860}}
=== Standard trasmissivi ===
[[File:Digital broadcast standards.svg|850px|center]]
I principali standard usati per la trasmissione della televisione digitale terrestre sono:
* '''[[DVB-T]]''' (in blu nella mappa): è lo standard più diffuso e quello adottato dall'[[Unione europea]];
* '''[[ATSC]]''' (in arancione nella mappa): è utilizzato nell'[[America settentrionale]] ([[Canada]], [[Messico]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]) e in [[Corea del Sud]];
* '''[[ISDB-T]]''' (in verde nella mappa): è utilizzato in [[Giappone]], [[Argentina]], [[Brasile]] e in alcuni paesi dell'[[America meridionale]];
* '''[[DMB-T]]''' (in viola nella mappa): è utilizzato in [[Cina]] e [[Hong Kong]].
 
=== La caduta delle Due Sicilie e il Regno d'Italia (1860-1946) ===
=== Standard interattivi ===
{{doppia immagine|left|Francesco Traversa.jpg|160|Enrico cosenz.jpg|136|Francesco Traversa|Enrico Cosenz}}
Gli standard interattivi si aggiungono a quelli trasmissivi per fornire servizi aggiuntivi, i più noti sono:
Numerosi allievi della Nunziatella lasciarono la scuola e parteciparono ai combattimenti dalla parte dell'Esercito delle Due Sicilie. La loro presenza sul fronte di fuoco fu conseguenza degli avvenimenti legati alla partenza di Francesco II da Napoli: il comandante Muratti, passato dalla parte garibaldina, impose il giuramento di fedeltà agli allievi che volessero restare nell'istituto<ref>{{Cita|Di Fiore 2004|p. 46}}.</ref>. All'atto della caduta del Regno delle Due Sicilie, con la [[Assedio di Civitella del Tronto|resa della fortezza di Civitella]], 3.684 ufficiali erano in servizio attivo nell'esercito. Di questi i 341 ufficiali di artiglieria e i 215 del genio provenivano dalla Nunziatella<ref>{{Cita|Ricciardi|p. 81}}.</ref>.{{doppia immagine|left|Pollio.jpg|190|Domenico Primerano.jpg|138|Alberto Pollio|Domenico Primerano}}
* '''[[Multimedia Home Platform|MHP]]''': è basato sul linguaggio di programmazione [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] ed esiste in due versioni, DVB-HTML (poco fortunato perché molto complesso) e DVB-J; sviluppato inizialmente soprattutto in Italia e in Corea è oggi impiegato anche in numerosi altri paesi;
* '''[[MHEG-5]]''';
* '''[[BML (standard televisivo)|BML]]''';
* '''[[Ginga (standard televisivo)|Ginga]]'''.
 
La Nunziatella benché avesse dato prova, sin dalla sua fondazione, di essere un "semenzaio di ottimi ufficiali facultativi"<ref>Lettera di [[Ferdinando De Luca]] a [[Francesco De Sanctis]], citata in: {{Cita|Castronuovo|p. 126}}.</ref>, seguì il destino di tante istituzioni dell'ex Regno delle Due Sicilie e con decreto di [[Vittorio Emanuele II di Savoia]] del 4 maggio 1861 fu trasformata da accademia a scuola militare del [[Regio Esercito]], cui spettava il compito di formare i giovani alla vita delle armi, in vista della loro ammissione all'Accademia di artiglieria e genio di Torino e alla Scuola di fanteria e cavalleria di Modena. Il nuovo ordinamento del rinominato Collegio militare di Napoli fu sancito da un decreto del 6 aprile 1862 e prevedeva l'ammissione dei ragazzi tra i tredici e i sedici anni che avessero compiuto gli studi ginnasiali. Il numero complessivo degli allievi era fissato a duecentocinquanta unità<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 126-128}}.</ref>.
L'implementazione di questi standard nei sintonizzatori è opzionale: i modelli più economici, proprio per ragioni di costi, spesso non li supportano, permettendo quindi di ricevere correttamente le trasmissioni televisive ma non consentendo l'uso di servizi interattivi. È da notare che questi standard devono essere in primo luogo adottati dalle emittenti, altrimenti gli utenti non possono in ogni caso trarne beneficio.
 
[[File:Vittorio Emanuele III con l'uniforme della Nunziatella.jpg|miniatura|upright=0.7|Vittorio Emanuele III con l'uniforme della Nunziatella (1881)]]
=== Codifiche video ===
==== Le guerre coloniali ====
Nella maggior parte dei paesi la codifica video è effettuata secondo lo standard [[MPEG-2]], ma il più efficiente standard [[H.264]] (conosciuto anche come MPEG-4 AVC) ha cominciato a essere popolare ove il lancio della televisione digitale è stato più recente. Alcuni paesi adottano entrambi gli standard: in [[Gran Bretagna]], per esempio, MPEG-2 è usato per le trasmissioni gratuite mentre H.264 è impiegato per trasmissioni [[Pay TV|a pagamento]] e in [[HDTV|alta definizione]].
Il periodo coloniale vide ex-allievi partecipare alle operazioni in terra d'Africa e tra i caduti di questo periodo si ricorda il capitano Andrea De Benedictis, rimasto ucciso nel 1887 durante la [[battaglia di Dogali]] e al quale il 26 gennaio 1891 fu dedicata una lapide nel Cortile Grande della Nunziatella.
 
Il numero delle domande di ammissione alla Nunziatella, analogamente ad altri istituti di formazione militare, conobbe un crollo: nel 1898 gli allievi si ridussero a settantasei e si prospettò persino la soppressione dell'istituto. Per far fronte all'incombenza si tentò un primo riordino degli studi – rivelatosi inefficace – promulgato con decreto del 19 ottobre 1896, cui fece seguito un secondo e più incisivo riordino il 20 maggio 1908. Quest'ultimo aboliva l'obbligo agli allievi di proseguire la carriera militare in Accademia dando loro la facoltà di frequentare un'università civile. Il numero degli allievi crebbe progressivamente, sino a superare le trecento unità alla vigilia del primo conflitto mondiale<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 143-150}}.</ref>.
== Liberazione di banda ==
Il passaggio al digitale terrestre ha consentito, grazie alla [[compressione dati]] operata dalla [[codifica di sorgente]] della [[trasmissione digitale]], la liberazione di [[banda radio]] in parte dedicata all'utilizzo di nuovi canali radiotelevisivi (rapporto di 1 a 5 in termini di moltiplicazione di canali) e in parte (canali da 61 a 69 corrispondenti alle frequenze di circa 800&nbsp;MHz) destinata a favore della tecnologia [[rete cellulare|radiomobile cellulare]] [[LTE (telefonia)|LTE]] cioè i sistemi pre-4G e di [[4G (telefonia)|quarta generazione]] i cui bandi d'asta di assegnazione ai vari operatori in Italia sono partiti nel 2011.
 
==== Prima guerra mondiale (1915-1918) ====
Il DVB-T/T2 si estende dalla frequenza di 470 a 790 Megahertz.<br />
{{Doppia immagine|left|Antonino di giorgio.jpg|128|Gabriele berardi.jpg|140|Antonino di Giorgio|Gabriele Berardi}}
La tecnologia LTE trasmette dai 791 agli 862 Megahertz. La Direttiva Europea prevede che le frequenze adiacenti al digitale siano quelle di LTE per il Downlink, e una banda di transizione (detta anche banda di guardia) fra le due di solamente 1 Megahertz (frequenze da 790 a 791).<br />
Ciò risulta penalizzante per l'Italia che su canale 60 ha il mux nazionale [[TIMB]] DVB2, e richiede una selettività di filtraggio elevata di almeno 30 Decibel a 1 Megahertz, per evitare difficoltà ricettive dovute a interferenze dell'LTE sul digitale Terrestre.
 
Nel 1913 il ruolo della Nunziatella quale istituto di formazione d'élite per i quadri militari italiani fu rinnovato dall'ingresso di [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo di Savoia Aosta]]: tale evento introdusse una rete di formalismi attorno al giovane principe, il quale però decise di disfarsene{{CN}}. Alcuni degli ex allievi caduti nel corso della [[prima guerra mondiale]], sono ricordati con un'iscrizione sul monte Pasubio nella cosiddetta [[strada degli Eroi]].
In commercio esistono antenne TV da esterni con filtro bloccante del GSM, più difficilmente reperibile nel mercato europeo anche come componente di antennistica separato, alimentato dal [[cavo coassiale]].
 
{{Doppia immagine|right|Nicola Nisco.jpg|148|Masso Nunziatella 2012.JPG|167|Allievi della Nunziatella (1915) (a sinistra, [[Nicola Nisco]], a destra, Vittorio Ovazza)|Il ''Masso'' (2012)}}
== Storia della televisione digitale terrestre ==
{{S sezione|televisione}}
In Italia, il passaggio al digitale terrestre è incominciato in [[Sardegna]] (Area 16), il 15 ottobre 2008. A livello internazionale, già dagli [[anni 1970|anni settanta]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e in [[Regno Unito]] dal [[1995]] incominciavano le prime prove con le trasmissioni televisive digitali terrestri con alterne fortune.
 
Il 21 aprile 1920 nel corridoio d'ingresso della Scuola fu posizionata una roccia delle [[Prealpi Venete]] sormontata da un'aquila e da una bandiera, in memoria di tutti gli ex-allievi caduti durante la guerra<ref>{{cita|Caruso e Merola|p. 28}}.</ref>. Essa porta incisa l'epigrafe:
Recentemente la [[DGTVi]] ha siglato un accordo con numerose aziende elettroniche per incentivare l'uso del digitale terrestre; una di queste iniziative riguarda la diffusione delle cam per i servizi a pagamento. Fino a oggi, hanno aderito al progetto [[Finlux]], [[Innohit]], [[Graetz (azienda)|Graetz]], [[Panasonic]], [[Samsung]] e [[Telefunken]]<ref>[http://www.dgtvi.it/stat/Consumer_Info/Bollino_DGTVi.html DGTVi - Bollino]</ref>.
 
{{Citazione|Questo masso insanguinato del monte Grappa, muto solenne testimonio di magnifiche gesta italiane, perpetui la memoria di quanti già allievi del collegio, insigne per secolare gloriosa tradizione, caddero combattendo da prodi nella guerra liberatrice.|}}
=== Cronologia dell'introduzione del digitale terrestre nel mondo ===
Molti paesi hanno regolamentato a livello nazionale la transizione dalle trasmissioni analogiche a quelle digitali, la tabella seguente riassume le varie tempistiche (per semplicità sono indicati solo gli anni).
 
Sul monumento manca il nome del tenente colonnello Federico Mensingher del 64º Fanteria "Cagliari", caduto il 2 luglio 1915 sul Monte Sei Busi e la cui assenza è stata evidenziata solo nel 2016<ref>Ferdinando Scala (2016) Il caduto dimenticato: la breve Grande Guerra di Federico Mensingher. Associazione Nazionale Ex-Allievi Nunziatella</ref>. Per tradizione, quando allievi ed ex-allievi passano accanto a quello che divenne noto come "il Masso", gli rendono il saluto militare.
Legenda:
* lancio ufficiale: quando viene ufficialmente lanciato il digitale terrestre (non l'anno di inizio delle trasmissioni di prova);
* inizio transizione: quando le trasmissioni analogiche incominciano a essere cessate;
* fine transizione: quando le trasmissioni analogiche vengono cessate completamente.
 
==== Il ventennio fascista ====
In aggiunta sono indicati anche gli standard correntemente adottati:
[[File:Federico Baistrocchi.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Federico Baistrocchi]]
* sistema: standard usato per le trasmissioni ([[DVB-T]], [[DMB-T/H]], [[ATSC]], [[ISDB|ISDB-T]]);
* interattività: standard usato per fornire servizi interattivi ([[Multimedia Home Platform|MHP]], [[MHEG-5]], [[BML (standard televisivo)|BML]], [[Ginga (standard televisivo)|Ginga]]);
* compressione: standard per la compressione video ([[MPEG-2]], [[H.264|H.264/MPEG-4 AVC]], entrambi).
 
La progressiva [[Società italiana durante il fascismo|militarizzazione della società italiana]] voluta dal [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]] ebbe naturalmente influenza anche sulla Nunziatella. Tale indirizzo non ammetteva deroghe rispetto all'appartenenza o alle opinioni di quanti avevano responsabilità nella formazione dei giovani allievi: il docente di lettere e filosofia [[Floriano Del Secolo]], firmatario del ''[[Manifesto degli intellettuali antifascisti]]'', fu destituito dal suo incarico nel 1925 per aver rifiutato di prestare giuramento al [[Partito Nazionale Fascista]]<ref>{{DBI |nome = DEL SECOLO, Floriano |nomeurl = floriano-del-secolo |autore = Enzo Frustaci |anno = 1990 |pagine = |volume = 38 |accesso = 20 gennaio 2014}}</ref>.
{|class="wikitable sortable"
 
!Paese
[[File:Allievi della Nunziatella - 1925.jpg|upright=0.7|miniatura|Allievi della Nunziatella nel Cortile Piccolo, 1925]]
!Lancio ufficiale
 
!Inizio transizione
Nello stesso periodo, in tutti gli istituti di formazione militare di base, fu fatto obbligo per gli allievi proseguire la carriera nelle Accademie ripristinando nei fatti lo stato antecedente alla riforma del 1908. Il 25 aprile 1934 il principe di Piemonte [[Umberto II di Savoia|Umberto di Savoia]] consegnò alla Nunziatella il [[labaro]], parificato alla [[bandiera di guerra]]; pochi mesi dopo, il 18 novembre, fu celebrato il 150º anniversario dalla fondazione<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 153-156}}.</ref>.
!Fine transizione
 
!Sistema
==== Seconda guerra mondiale ====
!Interattività
[[File:Antonio Sorice.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Antonio Sorice, Ministro della Guerra]]
!Compressione
 
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Gli eventi della [[seconda guerra mondiale]] interessarono gradatamente anche la città di Napoli, coinvolgendo quindi gli allievi della Nunziatella. Inizialmente di bassa intensità, i [[Bombardamenti di Napoli|bombardamenti aerei Alleati]] non ebbero al principio altra conseguenza sulla vita degli allievi che quella di costringerli a rifugiarsi in un ricovero sotterraneo nella sottostante via Chiatamone. Dopo il bombardamento del 4 dicembre 1942 che causò oltre cinquecento vittime in città e i successivi del 15 dicembre 1942 e del 1º gennaio 1943, fu tuttavia deciso lo spostamento degli allievi<ref name="ReferenceA">{{cita|Catenacci 1995|pp. 1 e ss.}}</ref>. La Scuola fu trasferita dal marzo al 30 dicembre 1943 a [[Benevento]], nell'edificio divenuto in seguito sede dell'azienda ospedaliera<ref>{{cita web|url=http://spazioweb.esercito.difesa.it/siti_scuole/nunziatella/pagina_storia.htm|titolo=Lo spostamento della Nunziatella a Benevento|accesso=20 gennaio 2014}}</ref>; nel corso dello spostamento andò perso quasi tutto il materiale lì trasportato a causa dei saccheggi effettuati dalle truppe tedesche, fatta eccezione per i beni del gabinetto di fisica e del magazzino, che erano restati nella sede di Napoli<ref>{{cita|Caruso e Merola|p. 18}}.</ref> ove rimase un manipolo di ufficiali e professori.
|{{ALB}}
 
|2004
{{Tripla immagine|right|Allievo Nunziatella fascista.png|150|Allievo Nunziatella anni 30.jpg|135|Cappellone in divisa da fatica, Benevento 1943.jpg|150|Allievo in divisa da libera uscita (circa 1930)|Allievo in divisa da libera uscita (circa 1930)|Allievo del primo anno in divisa da fatica, Benevento, 1943}}
|
 
|2012
=== La Repubblica Italiana ===
|DVB-T
La Nunziatella fu percepita come espressione del regime monarchico e fascista poiché vi si formarono Vittorio Emanuele III e Amedeo d'Aosta, tuttavia, l'opera di contatto con gli alti comandi Alleati, ne scongiurò la chiusura, sebbene a pesanti condizioni<ref name="ReferenceA"/>: l'istituto fu declassato a liceo-convitto civile e gli allievi furono costretti a seguire le lezioni in spazi limitati, mentre la maggior parte dell'edificio veniva occupata da un comando britannico e da truppe palestinesi.
|
 
|MPEG-2 e MPEG-4
[[File:Rolando Mosca Moschini.jpg|miniatura|Rolando Mosca Moschini]]
|----
 
|{{AND}}
Dopo la conclusione della seconda guerra mondiale le condizioni della resa del [[Regno d'Italia]] ebbero un forte impatto sulle forze armate del paese ed anche gli istituti di formazione del neonato [[Esercito Italiano|Esercito italiano]] furono colpiti da tale politica. La Nunziatella rischiò la chiusura ma professori, ufficiali ed ex allievi della Scuola fecero fronte comune, sollevando un movimento di protesta che coinvolse l'opinione pubblica napoletana; a tal proposito il docente Francesco Caruso, indirizzò al sottosegretario alla difesa [[Mario Palermo]], ex allievo del corso 1914-1917, la seguente frase: «Avresti l'animo di firmare il decreto per la soppressione del Collegio Militare, che tante glorie assomma nel suo luminoso passato, dove tu stesso sei stato educato? Ebbene la Nunziatella non deve morire.»<ref>{{Cita|Castronuovo|pp. 164-166}}.</ref><ref>{{cita|Caruso e Merola|p. 20}}.</ref>. Il comandante Oliviero Prunas chiese e ottenne di essere ricevuto da Umberto II, davanti al quale gridò «Maestà, la Nunziatella deve vivere» e assunse l'incarico di rendere la scuola in condizione di operare<ref>{{cita|Catenacci 1995|pp. 8-9}}.</ref>.
|
 
|
I corsi della Nunziatella ricominciarono a Napoli il 1º febbraio 1944, ma con difformità rispetto al passato: durante l'anno 1944-1945 ufficiali e allievi vestirono l'abito borghese, per poi passare a una momentanea divisa nera durante il 1945-1946; nel 1946 fu reintrodotta la divisa kaki, infine sostituita dalla tradizionale divisa storica nel 1954<ref>{{cita web|url=http://www.nunziatella1787.eu/content/domenico-guerrieri-194448|titolo=Le divise della Nunziatella nel secondo dopoguerra|accesso=16 dicembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131019225432/http://www.nunziatella1787.eu/content/domenico-guerrieri-194448|dataarchivio=19 ottobre 2013}}</ref>. Il 1º settembre 1949 la Nunziatella riacquistò la denominazione di Collegio Militare di Napoli e il successivo 24 maggio 1950 vide la restituzione della bandiera d'istituto nel corso di una cerimonia alla rotonda Diaz, in [[via Francesco Caracciolo]]. Nel 1953 la denominazione cambiò di nuovo nella definitiva Scuola militare "Nunziatella"<ref name="Castronuovo-166">{{Cita|Castronuovo|p. 166}}.</ref>.
|2007
 
|DVB-T
{{Doppia immagine|right|1946 La prima divisa interna-nera Argiero dErrico Simonotti Guerrieri io .jpg|134|Allievo SMN divisa estiva.jpg|150|Allievi della Nunziatella in divisa nera (1946)<ref group=N>Si tratta degli allievi Dante Argiero, Antonio D'Errico, Pierluigi Simonotti e Domenico Guerrieri, foto scattata nel cosiddetto Cortile Piccolo della Nunziatella.</ref>|Allievo della Nunziatella in divisa estiva (1986)<ref group=N>Si tratta dell'allievo Ferdinando Scala del corso 1984-87, foto scattata davanti al [[palazzo Piccolomini]] di [[Pienza]] durante il campo d'arma del 1986.</ref>}}
|MHP
 
|MPEG-2
Nell'anno 2009-10, la Nunziatella consentì l'accesso alle donne e il 21 novembre 2009 le prime sette allieve della Scuola Militare presero parte alla cerimonia del giuramento<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2009/11%2F21%2Fvisualizza_new.html_1619522612.html Dopo 222 anni la Nunziatella apre alle donne]</ref>. Nei primi anni furono riservati alle allieve quindici posti su ottanta; tale limite fu abolito nel 2014<ref>[https://www.vanityfair.it/mybusiness/news-mybusiness/2017/04/30/nunziatella-napoli-scuola-militare]</ref>.
|----
 
|{{SAU}}
Il 15 novembre 2014 un accordo sancì il passaggio del complesso del [[Gran Quartiere di Pizzofalcone]] in seno alla Nunziatella, consentendo alla scuola di ampliarne e qualificarne gli spazi, e di porre le basi per una possibile ventura costituzione in Scuola militare Europea<ref>[http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=1013384&sez=NAPOLI&ssez=CRONACA Marco Piscitelli, Nunziatella, festa in piazza Plebiscito: nuovi spazi e progetto europeo. Il Mattino online, 15 novembre 2014.]</ref>.
|2006
 
|2015
=== Motto ===
|
Il motto araldico unitamente allo stemma sono elementi identitari dell'ente; il loro variare nel tempo riflette i contesti storici e culturali dei singoli periodi<ref>{{Cita|Catenacci 2000|pp. 1-50}}.</ref>:
|DVB-T/DVB-T2
{{doppia immagine|right|Concessione del motto Victoriae Regem Dedit alla Nunziatella (1).jpg|133|Concessione del motto Victoriae Regem Dedit alla Nunziatella (2).jpg|141|Diploma di concessione del motto "Victoriæ Regem dedit" (recto)|Diploma di concessione del motto "Victoriæ Regem dedit" (verso)}}
|
 
|MPEG-4
* 1787-1805 e 1816-1860 - ''Arma, viri, ferte arma'': il motto, utilizzato nel periodo borbonico, è tratto dall'[[Eneide]] di Virgilio (Verg. Aen. 2, 668); il verso completo nell'originale classico (''Arma, viri, ferte arma; vocat lux ultima victos'', "Le armi, o uomini, portate le armi; l'ultima luce chiama i vinti") è pronunciato da Enea dopo aver assistito alla strage compiuta da Pirro nel palazzo di Priamo ed è a tutti gli effetti un invito a morire sul posto con le armi in pugno.
|----
* 1806-1815 - ''Multos labores, magni meritis'': il motto, utilizzato nel breve periodo murattiano, non ha apparentemente origine da alcuna opera classica, ma si richiama alla stretta connessione tra le fatiche da affrontare e i meriti che ne conseguono.
|{{ARG}}
* 1861-1931 - ''Et pace et bello'': il motto ("In pace e in guerra"), utilizzato nel primo periodo postunitario fino ad alcuni anni prima della seconda guerra mondiale, costituisce in effetti la prima espressione della vocazione della Nunziatella come fucina non solo di ufficiali ma anche di cittadini; curiosa l'assonanza del motto con il titolo del romanzo epico ''[[Guerra e pace]]'' di [[Lev Tolstoj]], che però fu pubblicato solo nel 1865 e quindi non ha alcuna connessione con il motto, introdotto nel 1861.
|2010
* 1932-1944 - ''Victoriæ regem dedit'': il motto ("Diede il Re della Vittoria"<ref group=N>"Re della Vittoria" fu uno degli appellativi attribuiti a Vittorio Emanuele III di Savoia dopo la vittoria nella prima guerra mondiale.Cfr. Mario Isnenghi, L'Italia del fascio, pag. 203. Giunti editore, 1979.</ref>) fu concesso dal Re Vittorio Emanuele III, ex-allievo della Scuola, come diretto riconoscimento del ruolo della Nunziatella nella sua formazione.
|
* 1945-oggi - ''Preparo alla vita ed alle armi'': l'ultimo motto, subentrato dopo la seconda guerra mondiale e l'instaurazione della Repubblica Italiana, risponde invece da un lato alla necessità di eliminare dalle istituzioni repubblicane ogni riferimento alla monarchia, dall'altro recupera con altre parole il motto ''Et pace et bello'', riaffermando ancora una volta l'identità della Nunziatella come istituto di formazione sia militare che civile.
|2019
 
|ISDB-Tb
Accanto a quello ufficiale, esistono anche altri due motti informali, legati a due luoghi della Scuola: nella parete di fondo dell'Aula Magna è riportato il motto "Essere più che sembrare", traduzione della frase ''[[Esse quam videri]]'' proveniente dal capitolo 98 del [[Laelius de amicitia|De amicitia]] di [[Marco Tullio Cicerone]]; sotto il grande orologio della Scuola, posto sul pianerottolo del primo piano, è invece riportato il motto "Il perder tempo a chi più sa più spiace", proveniente dal III Canto del ''Purgatorio'' della ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri]].
|Ginga
[[File:Classico B 1960-63.jpg|miniatura|destra|upright=1.6|Il Classico B del Corso 1960-63, che per primo adottò il motto "Hic sunt leones"]]
|MPEG-4
Anche le cinque sezioni (due di liceo classico e tre di liceo scientifico) in cui è suddiviso l'ordinamento degli studi alla Nunziatella hanno un proprio motto<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=tSf4_OxaccIC&pg=PA269&dq=motti+nunziatella&hl=it&ei=Z-6cTMSjDcjMswaJg-DmDg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCgQ6AEwAA#v=onepage&q=motti%20nunziatella&f=false|titolo=I motti delle classi della Nunziatella|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>:
|----
 
|{{AUS}}
* Classico A - ''Über alles'' ("Sopra tutto"), mutuato dall'incipit dell'inno ''[[Lied der Deutschen|Das Lied der Deutschen]]'' nel suo significato storico, secondo cui l'unità della Patria deve essere il primo pensiero di ognuno.
|2001
* Classico B - ''[[Hic sunt leones]]'' ("Qui ci sono i leoni" o "Qui c'è pericolo"), frase che veniva riportata sulle cartografie della [[Roma antica]] per indicare regioni inesplorate e pericolose del mondo; il motto fu introdotto il 16 marzo 1962 dall'allievo Ernesto De Pascalis (corso 1960-63).
|2010
* Scientifico A - ''Docet et imperat'' ("Insegna e comanda"), traslitterazione del [[brocardo]] ''Lex imperat, non docet''.
|2013
* Scientifico B - ''[[Sturm und Drang]]'' ("Tempesta e impeto"), direttamente connesso all'omonimo movimento culturale tedesco.
|DVB-T
* Scientifico C - ''[[We Are the Champions]]'' ("Noi siamo i campioni"), motto di recente acquisizione, mutuato dall'omonimo pezzo dei [[Queen]] che ha sostituito il dantesco ''Che solo amore e luce ha per confine'' (Divina Commedia, Paradiso, Canto XXVIII)
|MHP
 
|MPEG-2 e MPEG-4
=== Stemma ===
|----
{{Vedi anche|Stemma della scuola militare Nunziatella}}
|{{AUT}}
La [[blasonatura]] ufficiale dello [[stemma]] è la seguente:
|2006
{{Citazione|trinciato: nel primo d'oro al puledro allegro di nero; nel secondo di rosso alla mano di carnagione uscente dalla destra, impugnante una daga di argento manicata d'oro posta in palo, poggiata su un libro aperto al naturale; alla banda d'azzurro, sulla partizione, caricata da tre fiordalisi d'oro.<br />La corona turrita è di color oro.<ref>{{Cita|Chiusano|p. 218}}.</ref>}}
|2007
 
|2007
Oro e rosso sono i [[Stemma di Napoli|colori della città di Napoli]] e il cavallo inalberato nero si riferisce parimenti ad essa. La banda azzurra con i tre gigli d'oro rinvia ai Borbone di Napoli, fondatori della Scuola. Il braccio armato di daga sul libro aperto richiama il motto della Scuola. Il nastro d'oro, sotto lo scudo su lista bifida, reca il motto {{maiuscoletto|Preparo alla vita ed alle armi}}.
|DVB-T
 
|MHP
== Struttura ==
|
[[File:Nunziatella da Chiaia.jpg|miniatura|sinistra|Il complesso della Nunziatella (2014)]]
|----
 
|{{BEL}}
L'assunzione dei docenti avviene per concorso, il cui requisito di base è quello di essere un docente ordinario presso un istituto di scuola superiore, mentre agli studenti è consentito l'accesso a coloro che abbiano completato il biennio del liceo classico e scientifico. L'ammissione avviene tramite concorso, che consta di prove mediche, psicoattitudinali, atletiche e di un esame culturale sulle materie oggetto di studio nei primi due anni di scuola superiore. Il ciclo di studi si completa con il conseguimento del relativo [[Esame di maturità|diploma di maturità]] e include, oltre alle materie scolastiche comuni a questi licei, anche dei corsi di formazione finalizzati alla carriera militare.
|2002
 
|2008
Conseguito il diploma, gli ex allievi possono proseguire la formazione militare facendo domanda di ammissione presso tutte le [[Accademie e scuole militari in Italia|accademie delle forze armate]] dove viene riservata loro una quota dei posti a concorso. In alternativa possono continuare il proprio iter formativo presso le [[università]]<ref>{{cita web|url=http://spazioweb.esercito.difesa.it/siti_scuole/nunziatella/frame_pagina/contenuti/offerta_2011_2012.pdf|titolo=L'offerta formativa alla Nunziatella|accesso=20 gennaio 2013}}</ref>.
|2011
 
|DVB-T
Le attività militari della scuola vengono svolte nel corso dell'anno attraverso una formazione specifica in "teoria e pratica d'armi", "regolamenti militari" e altre discipline del medesimo ambito. Al termine di ogni anno di corso gli allievi frequentano anche un campo d'arma presso un reparto delle forze armate per acquisire elementi pratici di preparazione al combattimento, che includono la frequenza di sessioni al [[poligono di tiro]] con l'arma individuale (fucile [[Beretta AR 70/90]] in dotazione alle forze armate italiane; per le attività di parata viene tuttora utilizzato il fucile [[M1 Carbine]]).
|Nessuna
 
|MPEG-2
La formazione sportiva consente di praticare, tra gli altri, [[equitazione]], [[scherma]], [[nuoto]], [[atletica leggera]], [[pugilato]], [[pallacanestro]], [[pallavolo]]. Al 2017, la Nunziatella ha vinto due edizioni dei [[Giochi Sportivi Interscuole Militari]]. Prima del 1996, data di inizio dei Giochi Interscuole, alla Nunziatella si svolgevano i Giochi di Battaglione, che mettevano a confronto gli allievi dei tre anni. La Nunziatella ha inoltre vinto nel 1961 i Campionati Militari Italiani di scherma.
|----
 
|{{MMR}}
[[File:Ballo a Palazzo Reale.jpg|miniatura|Ballo del 221º corso al palazzo reale di Napoli (2011)]]
|2013
 
|2016
Il ballo di fine corso conclude il ciclo di studi alla Scuola<ref>{{cita web|url=http://www.pupia.tv/campania/notizie/0002281.html|titolo=Napoli, concerto alla scuola militare "Nunziatella".|accesso=16 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131020080111/http://www.pupia.tv/campania/notizie/0002281.html|dataarchivio=20 ottobre 2013|urlmorto=sì}}</ref> e {{Chiarire|negli ultimi anni|precisamente da quando?}} è abbinato al [[ballo delle debuttanti]]<ref>{{cita web|url=http://www.debuttantinunziatella.it/index.html|titolo=Associazione Culturale Nunziatella - Ballo delle debuttanti.|accesso=16 dicembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131022164105/http://www.debuttantinunziatella.it/index.html|dataarchivio=22 ottobre 2013}}</ref>.
|2020
 
|DVB-T
Gli allievi della Nunziatella portano sul chepì della propria divisa storica da libera uscita il numero "1", a indicare l'appartenenza al primo battaglione d'Italia<ref group="N">La numerazione originaria delle tre Scuole militari italiane era: Nunziatella, 1 (I durante il periodo fascista); Collegio militare di Roma, 2 (II durante il periodo fascista); Collegio militare di Milano (oggi Teuliè) 3 (III durante il periodo fascista). Con la soppressione della Scuola di Roma, e la recente riapertura di quella di Milano, il numero 2 è passato alla Teuliè.</ref>; in coerenza con tale status, tradizionalmente aprono l'annuale sfilata delle forze armate del 2 giugno a Roma in occasione della [[Festa della Repubblica Italiana]]<ref>{{cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1011374/immagine-viva-e-dinamica-del-paese.shtml|titolo="Immagine viva e dinamica del Paese" Napolitano esprime soddisfazione per la riuscita della festa della Repubblica|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>.
|
[[File:Pertini riceve spadino Nunziatella.jpg|alt=|sinistra|miniatura|Il presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]] riceve lo spadino della Nunziatella ([[1983]])]]
|
 
|----
== Musei ==
|{{BRA}}
L'edificio della Nunziatella ospita tre musei. Nel Museo Duca d'Aosta sono raccolti decorazioni, armi, bandiere, cimeli storici e oggetti personali appartenuti a [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta]]<ref>{{cita web|url=http://www.icsm.it/world/museisud.html|titolo=Il museo "Duca d'Aosta" alla Nunziatella|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>. La realizzazione del primo nucleo del museo è stata possibile grazie all'opera dell'ex allievo (poi ufficiale alla Scuola) Francesco Sciascia. Nel Museo di scienze è invece conservata una vasta collezione di minerali e campioni animali e vegetali, nonché una notevole quantità di strumenti antichi, originariamente acquistati per il laboratorio di fisica da [[Giuseppe Saverio Poli]]<ref>{{Cita|Catenacci 1998|p. 1-36}}.</ref>. Il 16 giugno 2012 è stato infine inaugurato il museo della Fondazione Nunziatella Onlus che raccoglie e ordina, in un percorso storico dalle origini dell'istituzione a oggi, numerosi oggetti donati da ex allievi<ref>{{cita web|url=http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=202709&sez=NAPOLI|titolo=Nunziatella, domani inaugurazione museo realizzato con le donazioni degli ex Allievi|accesso=16 dicembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=202942&sez=NAPOLI.|titolo=Notizia dell'inaugurazione del museo della Fondazione Nunziatella Onlus|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>.
|2007
 
|
== Associazione ex allievi ==
|2016
Nel marzo 1950 gli ex allievi si costituirono in associazione, con presidente il generale [[Silvio Brancaccio]] e segretario l'avvocato Raffaele Girolamo Maffettone<ref group="N">I fondatori furono: Alberto Pierantoni (corso 1912-15), Italo Simonelli (corso 1924-28), Gustavo Stimolo (corso 1914-17), Mario Rossi (corso 1930-34), Federico Mattei (corso 1923-26), Antonio Di Napoli (corso 1909-12), Raffaele Maffettone (corso 1923-26), Nicola Celentano (corso 1917-20), Tullio Chiariello (corso 1925-28). Cfr. Fondazione dell'Associazione Nazionale Ex-Allievi Nunziatella su http://www.nunziatella.it.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.nunziatella.it/|titolo=Fondazione dell'Associazione Nazionale Ex-Allievi Nunziatella|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>; lo scopo dell'associazione, secondo lo statuto, è di "tener vivo lo spirito e le tradizioni della Nunziatella seguendone le iniziative di qualsiasi genere". La prima attività dell'associazione fu organizzare il raduno, avvenuto il tra il 17 e il 18 novembre 1955, di tutti gli ex allievi in occasione del giorno di fondazione della Scuola<ref name="Castronuovo-166" />; evento che diede inizio alla tradizionale presenza degli ex allievi al [[giuramento]] dei cadetti in [[piazza del Plebiscito]] a Napoli. L'associazione ha sede presso la scuola<ref>{{cita web|url=http://www.nunziatella.it/|titolo=L'Associazione Ex-Allievi Nunziatella|accesso=16 dicembre 2013}}</ref> e fino al 2012 fu sede della redazione napoletana della rivista letteraria ''[[Sud (rivista)|Sud]]''.
|ISDB-T
 
|Ginga
Gli ex allievi e gli ufficiali che abbiano frequentato la Nunziatella hanno facoltà di portare sulla propria divisa un distintivo triangolare azzurro, bordato di rosso e recante la scritta "Scuola militare Nunziatella", al centro del quale è riportato il chepì dell'uniforme storica indossata dagli allievi per le attività di libera uscita e di parata<ref>{{cita web|url=http://www.esercito.difesa.it/Equipaggiamenti/Militaria/Documents/Distintivi_autorizz_FA_2012_120727.pdf|titolo=Catalogo di distintivi autorizzati per la forza armata - stato maggiore dell'Esercito, Edizione 2012, p. 107|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>.
|MPEG-4
 
|----
== Patrono ==
|{{BGR}}
[[File:Altare Nunziatella - Napoli.JPG|miniatura|La chiesa della Nunziatella (2012). Sull'altare, l<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' di [[Ludovico Mazzanti]]]]
|2004
 
|2009
Il patrono ufficiale della Scuola militare Nunziatella è la Madonna dell'Annunziata cui è dedicata [[chiesa della Nunziatella|la chiesa da cui l'istituto ha preso il nome]]; tuttavia, negli [[anni 1960]] le si è affiancato [[Crispino e Crispiniano|san Crispino]].
|2012
 
|DVB-T
Secondo una leggenda, nella notte di san Crispino un allievo morì alla Nunziatella. {{Chiarire|Alcune fonti storiche|quali sono, nel concreto, queste fonti storiche?}} individuerebbero nel figlio del generale [[Giosuè Ritucci]], entrato alla Nunziatella da un solo anno, il protagonista di questo episodio<ref>{{cita web|url=http://www.cortilepiccolo.com/webex/albo/classe1984/main/lupoalberto/lupo5.JPG|titolo=La celebrazione di S. Crispino|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>.
|MHP
 
|MPEG-4
Secondo un'altra interpretazione, la scelta di san Crispino avrebbe origini letterarie in riferimento al sentimento di fratellanza e uguaglianza che si svilupperebbe tra gli allievi, alludendo alle parole che [[William Shakespeare]] fa pronunciare nell'[[Enrico V (Shakespeare)|omonimo dramma storico]] ad [[Enrico V d'Inghilterra]].
|----
 
|{{KHM}}
{{Citazione|ed i Santi Crispino e Crispiniano,<br />
|2013
da questo giorno alla fine del mondo non passeranno più la loro festa<br />
|2015
senza che insieme a loro non s'abbia a ricordarsi anche di noi;<br />
|2020
di questi noi felicemente pochi,<br />
|DVB-T2
di questa nostra banda di fratelli:<br />
|MHP
perché chi oggi verserà il suo sangue sarà per me per sempre mio fratello<br />
|MPEG-4
e, per quanto sia umile di nascita, questo giorno lo nobiliterà<ref>{{cita web|url=http://www.eaf51.org/Citazioni_ITA.htm|titolo=Discorso di Enrico V ad Agincourt (da Shakespeare)|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>}}
|----
 
|{{CAN}}
== Comandanti ==
|
{{Vedi anche|Comandanti della scuola militare Nunziatella}}Il comandante della scuola, colonnello dell'[[Esercito Italiano]], è anche il preside e capo dell'istituto.
|
 
|2011
== Onorificenze ==
|ATSC
=== Decorazioni alla bandiera ===
|
{{Onorificenze
|MPEG-2 e MPEG-4
|immagine= Valor dell'esercito bronze medal BAR.svg
|----
|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al valore dell'esercito
|{{CZE}}
|collegamento_onorificenza= Ricompense al valor militare
|2005
|motivazione= <small>Prestigioso istituto di formazione i cui valori si fondano nelle antiche radici di oltre due secoli di incessante attività, operava costantemente con sublime spirito di sacrificio e con l'onore mai scalfito dal succedersi degli eventi storici. Fucina di animi nobili, espletava una insostituibile azione d'insegnamento e di esempio per numerosissimi giovani formati, con profonda coscienza della civile convivenza, alla vita e alle armi. Ne erano chiara testimonianza illustri ex allievi che, con profondo amore della patria, onoravano sé stessi e l'Italia. Il patrimonio di sacrificio e di gloria offerto alla patria dagli allievi della "Nunziatella", esaltato da 2 decorati dell'ordine militare d'Italia, 38 medaglie d'oro al valor militare e da numerosissime medaglie d'argento e di bronzo al valor militare, suggellava l'altissimo valore formativo e l'elevatissimo contributo istituzionale. Fulgido esempio di spirito di servizio alla patria, la scuola militare "Nunziatella" ha avvalorato il lustro di cui gode e ha contribuito ad elevare il prestigio della Forza armata a livello interforze e nazionale</small>
|2005
|luogo= Napoli, 2007<ref>{{cita web|url=http://www.nunziatella.it/pagine/MEDAGLIABRONZO.pdf|titolo=Medaglia di bronzo al Valore dell'Esercito alla bandiera della Nunziatella|accesso=27 settembre 2013|formato=pdf|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131024045231/http://www.nunziatella.it/pagine/MEDAGLIABRONZO.pdf|dataarchivio=24 ottobre 2013}}</ref>
|2012
}}
|DVB-T
 
|MHP
{{Onorificenze
|MPEG-2
|immagine= MeritoCC1.png
|----
|nome_onorificenza= Croce d'oro al merito dell'Arma dei carabinieri
|{{CHN}}
|collegamento_onorificenza= Croce al merito dell'Arma dei carabinieri
|2007
|motivazione= <small>Antico e prestigioso Istituto di formazione dell'Esercito Italiano, custode di elette virtù militari, preparava alla vita ed alle armi generazioni di giovani, educandoli al culto del dovere e dell'onore. Nella sua storia plurisecolare, la Scuola militare "Nunziatella" radicava il seme fecondo dell'incondizionato amor di Patria e dei più alti valori etici in schiere di allievi che si ponevano al servizio del bene comune nelle file dell'Arma dei Carabinieri e offrivano impareggiabili prove di indiscussa fedeltà e di mirabile ardimento, testimoniate da innumerevoli riconoscimenti individuali tra i quali cinque medaglie d'oro al valor militare. Fucina di animi generosi e fonte delle più nobili virtù, la "Nunziatella" si confermava ideale riferimento per le giovani coscienze e meritava l'unanime plauso della collettività nazionale, così contribuendo a esaltare il prestigio dell'Arma dei carabinieri e delle forze armate</small>
|
|luogo= Napoli, 17 novembre 2012<ref>{{cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/01/11/13A00144/sg|titolo=Concessione di ricompense al valore e al merito dell'Arma dei Carabinieri (13A00144)|pubblicazione=GU Serie Generale n.9 dell'11 gennaio 2013|accesso=7 luglio 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.nunziatella1787.eu/content/napoli-17-novembre-2012-croce-doro-al-merito-dellarma-dei-carabinieri-alla-bandiera-della-nu|titolo=Croce d'oro al merito dell'Arma dei Carabinieri alla bandiera della Nunziatella|accesso=27 settembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927183056/http://www.nunziatella1787.eu/content/napoli-17-novembre-2012-croce-doro-al-merito-dellarma-dei-carabinieri-alla-bandiera-della-nu|dataarchivio=27 settembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news/14:31/4257937|titolo=Conferimento della Croce d'oro al merito dell'Arma dei Carabinieri|accesso =27 settembre 2013}}</ref>
|
}}
|DMB-T/H
 
|
=== Decorazioni a ex allievi<ref>Per l'Ordine Militare di Savoia/d'Italia si usa come referenza: AAVV (1993) La Nunziatella, pag. 58-59. Fausto Fiorentino Editore. Le decorazioni posteriori al 1993 sono desunte dal sito della Presidenza della Repubblica.</ref> ===
|MPEG-2
{{Onorificenze
|----
|immagine= Cavaliere di gran Croce BAR.svg
|{{COL}}
|nome_onorificenza= 1 Croce di cavaliere di gran croce dell'Ordine militare d'Italia
|2008
|collegamento_onorificenza= Ordine militare d'Italia
|
|motivazione=
|2019
}}
|DVB-T
 
|MHP
{{Onorificenze
|MPEG-4
|immagine= Grande ufficiale BAR.svg
|----
|nome_onorificenza= 4 Croci di grande ufficiale dell'Ordine militare d'Italia
|{{KOR}}
|collegamento_onorificenza= Ordine militare d'Italia
|2001
|motivazione=
|
}}
|2012
 
|ATSC
{{Onorificenze
|
|immagine= Commendatore BAR.svg
|MPEG-2 e MPEG-4
|nome_onorificenza= 4 Croci di commendatore dell'Ordine militare d'Italia
|----
|collegamento_onorificenza= Ordine militare d'Italia
|{{HRV}}
|motivazione=
|2002
}}
|2008
 
|2010
{{Onorificenze
|DVB-T
|immagine= Ufficiale BAR.svg
|
|nome_onorificenza= 6 Croci di ufficiale dell'Ordine militare d'Italia
|MPEG-2 e MPEG-4
|collegamento_onorificenza= Ordine militare d'Italia
|----
|motivazione=
|{{CRI}}
}}
|2010
 
|
{{Onorificenze
|2018
|immagine= Cavaliere BAR.svg
|ISDB-Tb
|nome_onorificenza= 20 Croci di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia
|Ginga
|collegamento_onorificenza= Ordine militare d'Italia
|MPEG-4
|motivazione=
|----
|{{DNK}}
 
|2006
{{Onorificenze
|2009
|immagine= Valor militare gold medal BAR.svg
|
|nome_onorificenza= 38 medaglie d'oro al valor militare
|DVB-T
|collegamento_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|MHP
|motivazione=
|MPEG-2 e MPEG-4
|luogo= 1849-2010
|----
|{{SLV}}
 
|2009
{{Onorificenze
|2018
|immagine= Valor militare silver medal BAR.svg
|2019
|nome_onorificenza= 490 medaglie d'argento al valor militare
|ATSC
|collegamento_onorificenza= Ricompense al valor militare
|
|motivazione=
|MPEG-2 e MPEG-4 HD (ATSC 2.0)
|luogo=<ref>{{cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?sec=100133&otype=1012&id=247279&value=consiglioInforma|titolo=Le medaglie d'argento al Valor militare della Nunziatella|accesso=16 dicembre 2013}}</ref>
|----
|{{EST}}
 
|2006
{{Onorificenze
|2008
|immagine= Valor militare bronze medal BAR.svg
|2010
|nome_onorificenza= 414 medaglie di bronzo al valor militare
|DVB-T
|collegamento_onorificenza= Ricompense al valor militare
|
|motivazione=
|MPEG-4
|luogo=<ref>{{Cita|Gleijeses|p. 140}}.</ref>
|----
|{{FRO}}
 
|2002
{{Onorificenze
|2003
|immagine= Valor dell'esercito gold medal BAR.svg
|2004
|nome_onorificenza= 2 Medaglie d'oro al valore dell'esercito
|DVB-T
|collegamento_onorificenza= Medaglia al valore dell'esercito
|Nessuna
|motivazione=
|MPEG-2
|luogo= 2001<ref>{{cita web|url=http://www.francoservello.it/articoli.php?id=12&id_categoria=1|titolo=Medaglia d'oro al valore dell'Esercito al capitano Roberto Como|accesso=27 settembre 2013|sito=francoservello.it|data=2002}}</ref>; 2015 <ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=338080|titolo=Medaglia d'oro al valore dell'Esercito al tenente colonnello Raffaele Aruanno|accesso=20 dicembre 2015|data=2015}}</ref>
|----
|{{PHL}}
 
|2010
{{Onorificenze
|2010
|immagine= Valor dell'esercito silver medal BAR.svg
|2015
|nome_onorificenza= 2 Medaglie d'argento al valore dell'esercito
|DVB-T
|collegamento_onorificenza= Medaglia al valore dell'esercito
|MHP
|motivazione=
|MPEG-2 e MPEG-4
|luogo= 2011, 2012
|----
|{{FIN}}
 
|2000
{{Onorificenze
|2006
|immagine= Valor dell'esercito bronze medal BAR.svg
|2007
|nome_onorificenza= 1 Medaglia di bronzo al valore dell'esercito
|DVB-T
|collegamento_onorificenza= Medaglia al valore dell'esercito
|Nessuna (MHP abbandonato)
|motivazione=
|MPEG-2
|data= 2012
|----
|{{FRA}}
 
|2005
{{Onorificenze
|2008
|immagine= Valor civile gold medal BAR.svg
|2011
|nome_onorificenza= 2 Medaglie d'oro al valor civile
|DVB-T
|collegamento_onorificenza= Valor civile
|
|motivazione=
|MPEG-2 e MPEG-4
|data= 1998, 2019
|----
|{{DEU}}
 
|2002
{{Onorificenze
|2003
|immagine= Merito civile gold medal BAR.svg
|2008
|nome_onorificenza= 1 Medaglia d'oro al merito civile
|DVB-T
|collegamento_onorificenza= Merito civile
|
|motivazione=
|MPEG-2
|data= 1945
|----
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|motivazione= <small>La Nunziatella, oltre ad essere un luogo di formazione militare, è un luogo di grandissima formazione culturale e civile. Qui è racchiusa la storia di tutto il nostro Paese. Io credo che l'Italia Repubblicana deve far tesoro di tutte quelle che sono le grandi tradizioni militari e per ciò stesso civili che si sono formate in tutto il paese anche quando questo non aveva raggiunto l'unità politica. La mia presenza alla Nunziatella vuol dire dunque onorare l'Italia in tutta quella che è la sua storia</small>
|----
|data= [[Francesco Cossiga]], 18 novembre 1989<ref>{{cita web|url=http://www.ilcortilepiccolo.it/cenni_storici.html|titolo=Associazione culturale "Il cortile piccolo" - La Nunziatella|accesso=10 gennaio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130426154751/http://www.ilcortilepiccolo.it/cenni_storici.html|dataarchivio=26 aprile 2013}}</ref>
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== Note ==
=== Annotazioni ===
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<references group="N"/>
{{div col end}}
 
=== Fonti ===
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Napoli e dintorni|url=http://books.google.it/books?id=lubgLNSCZrgC&pg=PA707&dq=Chiesa+della+nunziatella+napoli&hl=it&sa=X&ei=FHfSUvXFDYfH7Aa_1YDwBA&ved=0CDUQ6AEwAQ#v=onepage&q=Nunziatella&f=false |editore=Touring Club Editore|cid= AA.VV. i}}
* Hervé Benoît, ''Manuale della televisione digitale: MPEG-1, MPEG-2 e principi del sistema DVB'', Milano, Hoepli, 2003.
* {{cita libro|titolo= Storia d'Italia|volume=6|editore= De Agostini|città= Novara|anno= 1980|cid=AA.VV. ii}}
* Gian Maria Corazza e Sergio Zenatti, ''Introduzione alla televisione digitale: dall'analogico al numerico'', Roma, Gremese, 2008.
* {{cita libro|autore=Harold Acton |titolo=I Borboni di Napoli (1734-1825) |url=http://books.google.it/books?id=DQLPYNHmNPUC&printsec=frontcover&dq=i+borboni+di+napoli+acton&hl=it&sa=X&ei=n8TkUuCZN9Ou7Ab634GoDA&redir_esc=y#v=onepage&q=i%20borboni%20di%20napoli%20acton&f=false|editore=Giunti Editore |anno=1997a |isbn=88-09-21079-4 |cid=Hacton 1997a}}
* Maurizio Costanzo, ''La TV secondo me. Il futuro della televisione nella rivoluzione digitale'', Milano, Il sole 24 ore, 2002.
* {{cita libro|autore=Harold Acton |titolo=Gli ultimi Borboni di Napoli (1825-1861) |url=http://books.google.it/books?id=WQH5N7lso90C&printsec=frontcover&dq=i+borboni+di+napoli+acton&hl=it&sa=X&ei=-sTkUs2iB6aA7Qb_xoGICQ&redir_esc=y#v=onepage&q=i%20borboni%20di%20napoli%20acton&f=false|editore=Giunti Editore |anno=1997b |isbn=88-09-21256-8 |cid=Hacton 1997b}}
* Jean Noel Dibie, ''La sfida della televisione: pubblica, digitale, senza frontiere. Prospettive mediterranee'', Milano, Jaca Book, 2004. ISBN 88-16-43627-1.
* {{cita libro|autore=Marco Autore|autore2= Michele D'Aria |titolo=Ampliamenti e ristrutturazioni dal XVI al XIX secolo|editore=Università degli Studi di Napoli "Federico II" |anno=1997 |cid=Autore e D'Aria}}
* {{Cita libro
* {{cita libro|autore=Giuseppe Buttà|titolo=Un viaggio da Boccadifalco a Gaeta: memorie della rivoluzione dal 1860 al 1861|editore=Edizioni Trabant|anno= 2007|annooriginale=1883|cid=Buttà}}
|autore= [[Vincenzo Zeno-Zencovich]]
* {{cita libro|autore=Francesco Caruso e Mario Merola |curatore=Giuseppe Catenacci |titolo=Il professore Francesco Caruso, direttore del Gabinetto di Fisica della Nunziatella, 1915-1953 |editore=Associazione nazionale ex-allievi Nunziatella Sezione Campania e Basilicata & Fondazione Nunziatella Onlus |città=Napoli |anno=2008 |cid=Caruso e Merola}}
|altri= con Aldo Frignani e Elena Poddighe
* {{Cita libro|autore= Sandro Castronuovo|titolo= Storia della Nunziatella|editore= Fausto Fiorentino|città= Napoli|anno= 1970|OCLC=25028315|cid=Castronuovo}}
|titolo= La televisione digitale: temi e problemi
* {{Cita libro|autore= Michele Cataudella|titolo= Francesco De Sanctis: immagini e ambiente|editore= Società editrice Napoletana|città= Napoli|anno= 1984|OCLC=21876551|cid=Cataudella}}
|anno= 2006
* {{Cita libro|autore= Elio Catello|titolo= Giuseppe Sanmartino|editore= Electa editore|città= Napoli|anno= 2004|isbn=88-510-0225-8|cid=Catello}}
|editore= [[Giuffrè Editore|Giuffrè]]
* {{Cita libro|curatore= Giuseppe Catenacci|titolo= Mariano d'Ayala e la Nunziatella|editore= Soc. Edit. Napoletana |anno= 1989|città= Napoli|cid= Catenacci 1989}}
|edizione= [[Collana editoriale|collana]] Diritto delle nuove tecnologie
* {{Cita libro|autore= Giuseppe Catenacci|titolo= La Nunziatella|editore= Fausto Fiorentino|anno= 1993|isbn= 88-85346-13-8|cid= Catenacci 1993}}
|pagine= XIII-606 pp
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Catenacci|titolo= Il tenente colonnello Giuseppe Saverio Poli comandante della Reale Accademia Militare Nunziatella (1746-1825)|url=http://www.nunziatella.it|editore= Associazione Nazionale ex-Allievi Nunziatella, sezione Puglia|città= Molfetta|anno= 1998|cid= Catenacci 1998 }}
|isbn= 978-88-14-12498-3
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Catenacci|titolo= La Nunziatella in uniforme|editore= Associazione nazionale ex allievi Nunziatella|città= Napoli|anno= 2000|cid= Catenacci 2000}}
}}
* {{Cita libro|autore= Giuseppe Catenacci|titolo= Giulio de Montemayor - Famiglie di patrioti e patrioti di famiglia|url=http://www.nunziatella.it|editore= Associazione Nazionale "Nunziatella", Napoli e Istituto Italiano per gli Studi Filosofici|anno= 1999|cid= Catenacci 1999}}
* Giorgio Manzoli, ''Televisione digitale: via satellite, cavo, ponte radio terrestre'', Milano, Delfino, 2006.
* {{Cita libro|autore= Giuseppe Catenacci|titolo= Nunziatella 1943-47...quando si ballava per far cultura|url= http://www.nunziatella.it/pagine/pubblicazioni/Nuovi%20pdf%20libri/Libro%20Prunas.pdf|editore= Associazione Nazionale ex-Allievi Nunziatella|anno= 1995|cid= Catenacci 1995|accesso= 22 settembre 2012|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131024094740/http://www.nunziatella.it/pagine/pubblicazioni/Nuovi%20pdf%20libri/Libro%20Prunas.pdf#|dataarchivio= 24 ottobre 2013|urlmorto= sì}}
* Antonio Pascotto, ''La televisione senza palinsesto: contenuti nella tivù dell'era digitale'', Avellino, De Angelis, 2007.
* {{Cita libro|autore= Giuseppe Catenacci; Roberto Maria Selvaggi|titolo= Il Real Collegio Militare della Nunziatella a Maddaloni 1855-1859|editore= Associazione Nazionale "Nunziatella", Napoli e Società di Storia Patria di Terra di Lavoro|anno= 1992|cid= Catenacci e Selvaggi 1992}}
* Pamela Maria Pinna, ''Televisione digitale terrestre: storia, tecnologie e sviluppi della nuova televisione'', Roma, Gremese, 2008. ISBN 978-88-8440-469-5.
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Catenacci; Roberto Maria Selvaggi|titolo= Paolo de Sangro di Sansevero, dalla Nunziatella a Gaeta - 1860-1861|url= http://www.nunziatella.it|editore=Associazione nazionale ex allievi Nunziatella|anno=1997|città= Napoli|cid= Catenacci e Selvaggi 1997}}
* Enrico Pulcini, ''Click TV: come internet e il digitale cambieranno la televisione'', Milano, Franco Angeli, 2006. ISBN 88-464-7243-8.
* {{Cita libro|autore= Giuseppe Catenacci, Francesco Maurizio Di Giovine|titolo= Matteo Negri: testimonianza eroica fino alla morte di un ufficiale dell'esercito napoletano|url=http://www.nunziatella.it|editore= Associazione Nazionale "Nunziatella", Napoli e Istituto Italiano per gli Studi Filosofici|anno= 2009|cid=Catenacci e Di Giovine}}
* Riccardo Rovescalli, ''Il cinema e le sue sorelle: l'evoluzione digitale nella tecnica e nel linguaggio del cinema, della televisione e della radio'', Milano, Franco Angeli, 2000. ISBN 88-464-2302-X.
* {{Cita libro|autore= Carlo Celano|titolo= Delle notitie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli per li signori forastieri, giornata quarta, quarta edizione| url=http://books.google.it/books?id=sxwTAAAAQAAJ&pg=PA130-IA86&dq=Celano+nunziatella&hl=it&sa=X&ei=dnLSUoPPL4HS0QXXmYCgBA&ved=0CE8Q6AEwBQ#v=onepage&q=Celano%20nunziatella&f=false|editore= A spese di Salvatore Palermo|anno= 1792|OCLC=7694990|cid=Celano}}
* {{cita libro|autore= Amedeo Chiusano|altri= Maurizio Saporiti (illustrazioni)|titolo= Elementi di Araldica|anno= 1995|editore= Ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito|città= Roma|cid= Chiusano}}
* {{cita libro|autore= Francesco De Sanctis|titolo= Un viaggio elettorale: con un'appendice di documenti vari|anno= 1983|editore= Guida Editori|città=|OCLC=12178882|cid= De Sanctis}}
* {{Cita libro|autore= Aldo De Simone; Roberto Giusti|titolo= Scuola militare Nunziatella: museo storico|editore= Sergio Civita|anno= 1988|isbn= 88-85850-18-9|cid= De Simone e Giusti}}
* {{Cita libro|autore= Gigi Di Fiore|titolo= I vinti del Risorgimento|editore= UTET|città= Torino|anno= 2004|isbn=88-7750-861-2|OCLC=56022291|cid=Di Fiore 2004}}
* {{Cita libro|autore=Gigi Di Fiore|titolo=Controstoria dell'unità d'Italia|url=http://books.google.it/books?id=KlYGZt8lj4UC&printsec=frontcover&dq=controstoria+dell'unità+d'italia&hl=it&sa=X&ei=HsnkUurDBLOM7Aak4oFQ&ved=0CDUQ6AEwAA#v=onepage&q=controstoria%20dell'unità%20d'italia&f=false|editore= RCS Libri|città= Milano|anno= 2007|isbn=88-586-1513-1|cid= Di Fiore 2007}}
* {{Cita libro|autore= Richard Duppa|titolo= A brief account of the subversion of the papal government, 1798|url=http://books.google.it/books?id=4YxMAAAAMAAJ&printsec=frontcover&dq=a+brief+account+of+the+subversion+of+papal&hl=it&sa=X&ei=c8nkUvL5OuKV7AbNpoH4BQ&ved=0CEAQ6AEwAA#v=onepage&q=a%20brief%20account%20of%20the%20subversion%20of%20papal&f=false|editore= John Murray editor.|anno= 1807|cid= Duppa}}
* {{Cita libro|autore= Luca Fabbricatore|titolo= Un grande educatore illuminato. Giuseppe Parisi fondatore della Nunziatella.|url=http://www.nunziatella.it|editore= Associazione Nazionale Ex-Allievi Nunziatella|anno= 18 novembre 2005|cid= Fabbricatore}}
* {{cita libro|autore= Antonio Formicola |titolo= Portici Militare (1738-1860)|editore= Città di Portici|anno=2012|cid= Formicola}}
* {{Cita libro|autore= Francois Furet, Denis Richet|titolo= La Rivoluzione francese, tomo primo|editore= Bari|anno= 1998|cid= Furet e Richet}}
* {{Cita libro|autore= Giuseppe Maria Galanti|titolo= Breve descrizione della città di Napoli e del suo contorno.|url=http://books.google.it/books?id=KWc5AAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=Breve+descrizione+della+città+di+Napoli+e+del+suo+contorno.,+Gabinetto+Letterario&hl=it&sa=X&ei=S8rkUoalJ-6S7AaLtYDICQ&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=Breve%20descrizione%20della%20città%20di%20Napoli%20e%20del%20suo%20contorno.%2C%20Gabinetto%20Letterario&f=false|editore= Gabinetto Letterario, Napoli|anno= 1792|OCLC=3539230|cid= Galanti}}
* {{Cita libro|autore=Charles Garnier|titolo= Journal du siége de Gaète|url=http://books.google.it/books?id=eVQpAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=Rossi&f=false|editore=Societè Belge de Librarie|città= Bruxelles|anno= 1861|cid=Garnier}}
* {{Cita libro|autore=Vittorio Gleijeses|titolo= La storia di Napoli, vol. 3|città=Napoli|anno= 1981|oclc= 313037963| cid=Gleijeses}}
* {{Cita libro|autore= Sergio Landucci|titolo= Cultura e ideologia in Francesco De Sanctis|editore= Feltrinelli economica|anno= 1977|oclc=251698086|cid= Landucci}}
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Monsagrati; Nicola Terracciano; Giuseppe Aloia|titolo= Verso l'unità d'Italia: Enrico Cosenz: l'eroe ribelle, il secondo dei Mille, il primo Capo di SME|editore= Tip. Monti|città= Latina|anno= 2011|cid= Monsagrati et al.}}
* {{Cita libro|autore= Domenico Petromasi|titolo= Storia della spedizione dell'Emin. D. Fabrizio Ruffo allora Vicario Gen. per S. M. nel Regno di Napoli, e degli avvenimenti e fatti d'arme accaduti nel riacquisto del medesimo|editore= Manfredi, Napoli|anno= 1801|cid= Petromasi}}
* {{Cita libro|autore= Renata Pilati|titolo= La Nunziatella - L'organizzazione di un'Accademia Militare 1787-1987|editore= Guida|città= Napoli|anno= 1987|isbn= 88-7042-903-2|oclc=433162146|cid= Pilati}}
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Ricciardi|titolo= Discorsi profferiti nel parlamento italiano|url=http://books.google.it/books?id=Rz09AAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=ricciardi+discorsi+profferiti&hl=it&sa=X&ei=_crkUoCeI_OS7Abpm4GwCA&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=ricciardi%20discorsi%20profferiti&f=false|editore= A. Mirelli|anno= 1861|OCLC=794814506|cid=Ricciardi}}
* {{Cita libro|autore=Domenico Romanelli|titolo= Napoli antica e moderna|url=http://books.google.it/books?id=JY8vAAAAYAAJ&pg=PA171&lpg=PA171&dq=gabinetto+di+fisica+della+nunziatella&source=bl&ots=vnE9MN0g0H&sig=Vc2PiLeDRw8BEgIyJyOAQEKeY0U&hl=it&sa=X&ei=WHXMUu_8LsHK0QW-1oCwAg&ved=0CC0Q6AEwATgK#v=onepage&q=gabinetto%20di%20fisica%20della%20nunziatella&f=false|città= Napoli|editore= Tipografia di A. Trani|anno= 1815|cid=Romanelli}}
* {{Cita libro|autore= Camillo Napoleone Sasso|titolo= Storia de' monumenti di Napoli e degli architetti che gli edificavano: 1: Dallo stabilimento della monarchia, sino ai nostri giorni|url=http://books.google.it/books?id=SApbAAAAQAAJ&pg=PA375&dq=sasso+storia+dei+monumenti+di+napoli&hl=it&sa=X&ei=R8vkUsylJ87G7AbVz4G4Cw&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=sasso%20storia%20dei%20monumenti%20di%20napoli&f=false|editore= Tipografia di Federico Vitale|anno= 1856|cid=Sasso}}
* {{Cita libro|autore=Ferdinando Scala | titolo= Il caduto dimenticato: la breve Grande Guerra di Federico Mensingher.|url=https://www.academia.edu/30218850/Il_caduto_dimenticato_-_la_breve_Grande_Guerra_di_Federico_Mensingher|editore=Associazione Nazionale Ex-Allievi Nunziatella|città= Napoli|anno= 2016|cid=Scala}}
* {{Cita libro|autore=Roberto Maria Selvaggi | titolo= Nomi e volti di un esercito dimenticato - gli ufficiali dell'esercito napoletano nel 1860-61 | editore=Grimaldi e C. editore|città= Napoli|anno=1990|OCLC=243733603|cid=Selvaggi}}
* {{Cita libro|autore= Roberto Maria Selvaggi, Giuseppe Catenacci|titolo= Tenente Generale Francesco Traversa dalla Nunziatella a Gaeta|editore=Associazione ex allievi Nunziatella|città= Napoli|anno= 1998|cid=Selvaggi e Catenacci}}
* {{Cita libro|autore=Filippo Stefani|titolo= La storia della dottrina e degli ordinamenti dell'Esercito italiano|editore=Stato maggiore dell'Esercito, Ufficio storico|anno=1984|OCLC=11622677 |cid= Stefani}}
* {{Cita libro|autore= Maurizio Torrealta|titolo= Ultimo. Il capitano che arrestò Totò Riina|url=http://books.google.it/books?id=eNBwKglWafUC&printsec=frontcover&dq=ultimo+il+capitano+che&hl=it&sa=X&ei=6cvkUq-gDuK47Qb4x4HwBw&ved=0CDAQ6AEwAA#v=onepage&q=ultimo%20il%20capitano%20che&f=false|editore= Feltrinelli|anno= 2001|isbn= 88-07-81548-6|id= 9788807815485|cid= Torrealta}}
 
== Voci correlate ==
* [[Comando per la formazione e Scuola di applicazione|Comando per la formazione e Scuola di Applicazione]]
{{Div col|cols=2}}
* [[Accademie e scuole militari in Italia]]
* [[DGTVi]]
* [[Scuola militare di Roma|Scuola Militare di Roma]]
* [[Digital Video Broadcasting]]
* [[Scuola militare "Teulié"|Scuola Militare "Teulié"]]
* [[DVB-T]]
* [[Scuola navale militare "Francesco Morosini"]]
* [[Multimedia Home Platform]]
*[[Scuola militare aeronautica Giulio Douhet]]
* [[Servizi televisivi digitali terrestri nazionali in Italia]]
* [[StandardChiesa televisividella Nunziatella]]
* [[TelevisionePalazzi digitaledi Napoli]]
* [[Monte Echia]]
* [[Televisione digitale terrestre in Italia]]
* [[Transizione alla televisione digitale]]
* [[T-government]]
* [[Decoder per il digitale terrestre]]
* [[Télévision Numérique Terrestre]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://dgtvispazioweb.tivuesercito.tvdifesa.it/siti_scuole/nunziatella/|SitoPagina ufficiale delsul sito consorziodell'Esercito DGTViitaliano}}
* [http://www.nunziatella.it Sito dell'Associazione Nazionale Ex-Allievi Nunziatella]. Oltre a notizie sulla Scuola, nella sezione "Pubblicazioni/Lo scaffale della Nunziatella" sono presenti numerose monografie, tra cui alcune di quelle usate per la redazione di questa voce.
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* {{cita web |1=http://www.nunziatella.it/pagine/Med.%20oro%20completo.pdf |2=Le medaglie d'oro al valor militare e civile della Scuola militare "Nunziatella" |accesso=19 maggio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130928061821/http://www.nunziatella.it/pagine/Med.%20oro%20completo.pdf# |dataarchivio=28 settembre 2013 |urlmorto=sì }}
<small>''Parte del contributo iniziale per questo articolo è tratto da [http://www.televisionedigitaleterrestre.it/public/modules.php?name=1 questa pagina] del sito [http://www.televisionedigitaleterrestre.it Televisione Digitale Terrestre], col [[Wikipedia:Autorizzazioni ottenute/Digitale terrestre|consenso dell'autore]].''</small>
* {{cita web|http://www.nazioneindiana.com/2006/12/22/anteprima-sud-renata-prunas-vs-anna-maria-ortese/|Anna Maria Ortese e la Nunziatella}}
* [https://www.youtube.com/watch?v=eks7YrnYi4Y Il film della conquista di Nunziatella Peak]
 
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{{vetrina|20|febbraio|2014|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Scuola militare "Nunziatella"|arg=guerra}}
 
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