Battaglie del Mortirolo e Ospitalità: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|l'attività economica relativa al turismo|Imprese ricettive}}
{{Infobox conflitto
{{nota disambigua||Ospite (disambigua)|Ospite}}
|Tipo=Battaglia
Con '''ospitalità''' si intende l'[[accoglienza]] dello straniero o di chi in generale non vive in un determinato luogo.
|Nome del conflitto = Battaglie del Mortirolo
|Parte_di = della [[Resistenza Italiana]]
|Immagine = Partigiani mortirolo.jpg
|Didascalia = Partigiani in azione sul [[Passo del Mortirolo|Mortirolo]]
|Data = [[22 febbraio|22]] - [[27 febbraio]] [[1945]] (prima) <br> [[9 aprile]] - [[2 maggio]] [[1945]] (seconda)
|Luogo = [[Monno]]
|Casus =
|Mutamenti_territoriali =
|Esito = Vittorie partigiane che impediscono la ritirata <br> dei nazi-fascisti verso la [[Svizzera]]
|Schieramento1 = {{Bandiera|ITA}} [[Brigate Fiamme Verdi|Fiamme Verdi]]
|Schieramento2 = {{RSI}} <br> {{DEU 1933-1945}} (supporto)
|Comandante1 =
|Comandante2 = [[Merico Zuccari]]
|Effettivi1 = 3.000 partigiani per la [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]]<ref name="Franzinelli"> {{Cita web|http://www.voli.bs.it/iscav/_private/fiamme.htm|Riassunto degli scritti di Mimmo Franzinelli sul sito del Voli|17-05-08}} </ref>
|Effettivi2 = [[Legione Tagliamento]] <br> 2.000 compresi i tedeschi<ref name="Storia Valle"> {{Cita web|http://www.intercam.it/tomo/storia/dopog.htm|Storia della Val Camonica da Intercam|17-05-08}} </ref>
|Perdite1 =
|Perdite2 =
|Perdite3 =
|Note =
}}
 
==Etimologia==
Le '''Battaglie del [[Passo del Mortirolo|Mortirolo]]''' furono due battaglie combattute nel [[1945]] a [[Monno]], nell'[[Val Camonica|Alta Vallecamonica]], tra i partigiani delle [[Brigate Fiamme Verdi|Fiamme Verdi]] e i militi della [[Repubblica Sociale Italiana]], vedendo la vittoria dei primi.
La parola "ospite" deriva dal [[lingua latina|latino]] ''hospes'', che a sua volta condivide la radice con ''hostis'', [[nemico]]: il primo indica uno straniero "favorevole", il secondo uno "ostile", ma il grammatico latino [[Sesto Pompeo Festo]] indicava come ''hostes'' le persone straniere con gli stessi diritti dei cittadini romani, dando al verbo ''hostire'' il significato di "ricambiare". Da questa etimologia [[Émile Benveniste]] trae nel ''Vocabolario delle istituzioni indoeuropee'' la conclusione che l'ospitalità si fonda sull'obbligo di ricambiare un dono con un controdono. Benveniste definisce dunque l'ospitalità come un [[rito]], appunto attraverso lo scambio di doni, come un fenomeno economico perché comporta il passaggio di ricchezze e come l'atto di stabilire un legame fra [[gruppo sociale|gruppi sociali]] (ad esempio [[famiglia|famiglie]] o [[tribù]]). Un esempio di questa pratica è il [[potlatch]] dei [[nativi americani]].
 
== L'ospitalità nell'antichità ==
La '''Prima battaglia del Mortirolo''', combattuta dal [[22 febbraio|22]] al [[27 febbraio]] del [[1945]], fu la più modesta e terminò con esiti negativi per le forze di [[Salò]].
Per i [[Antica Grecia|greci]] l'ospitalità (''[[Xenia (antica Grecia)|xenia]]''), pur non essendo regolata da norme scritte, prevedeva la tradizione di scambiare beni o favori. L'ospite, protetto da [[Zeus]] in quanto tale, era accolto senza conoscerne l'identità. Fra chi arrivava e chi lo accoglieva si stabiliva un vincolo di [[solidarietà]].
 
Presso i [[Antica Roma|romani]], invece, l'ospitalità trovò una dimensione normativa attraverso la formalizzazione della ''[[tessera hospitalis]]'', che indicava i nomi dell'ospite e dell'ospitato: il primo garantiva per il secondo, consentendogli in questo modo di accedere a [[Roma]] e ottenendo in cambio lo stesso trattamento nella città d'origine dell'ospitato. Allo scambio di doni si fa risalire il nome di una dea romana, [[Hostilina]], citata da [[Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]] come la divinità chiamata a vigilare sull'equilibrio fra il lavoro svolto nei campi e il raccolto prodotto.
La '''Seconda battaglia del Mortirolo''' vide invece gli schieramenti fronteggiarsi per quasi un mese, dal [[9 aprile]] al [[2 maggio]] del [[1945]], ultimo giorno della [[Seconda guerra mondiale|guerra]]. È considerata da molti storici come la più grande battaglia campale sostenuta dalla [[Resistenza italiana|Resistenza]] in [[Italia]].<ref> [http://www.popso.it/selettore.php?idCat=289&idGer=9&idRec=3202&cdOp=estrazioneGerarchiaContenuto Sito della BPS] URL consultato il 10-05-08</ref><ref> [http://www.orobie.it/articolo.asp?UrlFile=/input/1999/10/ARDM_not.html Sito del mensile Orobie] URL consultato il 17-05-08</ref>
 
==Le premesseBibliografia ==
* [[Émile Benveniste]], ''L'ospitalità'', in ''Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee'', a cura di Mariantonia Liborio, Einaudi, Torino 1981, vol. I, pp. 64-75 (2ª edizione; 1ª edizione: 1976. Tit. orig.: ''Le vocabulaire des institutions indo-européennes'', Les Éditions de Minuit, Paris 1969, 2 tomes).
Il gruppo delle [[Brigate Fiamme Verdi|Fiamme Verdi]] in [[Val Camonica]] si era formato nel [[1944]] grazie a un maestro elementare, [[Antonio Schivardi]], e ad uno studente di veterinaria, Clemente Tognoli.<ref name="Franzinelli"> </ref> La prima azione di rilievo avvenne il [[9 giugno]] quando fu ucciso da alcuni partigiani di [[Sonico]] Enrico Tognù, segretario politico del fascio di [[Edolo]].<ref name="Franzinelli"> </ref>
* [[René Schérer]],'' Zeus hospitalier. Éloge de l'hospitalité'', Armand Colin, Paris 1993 (nuova edizione: La Table Ronde, Paris 2005).
* [[Jacques Derrida]], ''De l'hospitalité''. Anne Dufourmantelle invite Jacques Derrida à répondre, Calmann-Lévy, Paris 1997.
* [[Jean Soldini]], ''Resistenza e ospitalità'', Milano, Jaca Book, 2010.
 
== Voci correlate ==
Il [[14 agosto]] i ribelli subirono la loro prima perdita importante: durante un'imboscata finalizzata alla cattura di un ufficiale tedesco il gruppo d'attacco fu sorpreso dall'arrivo di alcuni rinforzi e Antonio Schivardi, il comandante, per coprire la ritirata dei suoi uomini, fu colpito a morte.<ref name="Franzinelli"> </ref>
* [[Xenia (antica Grecia)]]
* [[Rete di ospitalità]]
* [[Comunità]] e dividere la roba con glialtri
 
== Altri progetti ==
La [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]], per riprendere il controllo della zona tra [[Corteno Golgi|Corteno]], [[Edolo]] e [[Ponte di Legno]], richiamò in [[ottobre]] dal [[Friuli-Venezia Giulia|Friuli]] il ''Reggimento volontari friulani "Tagliamento"''<ref name="Franzinelli"> </ref>, già impiegato per combattere i partigiani nella zona tra [[Gemona del Friuli|Gemona]] e [[Cividale del Friuli|Cividale]].
{{interprogetto|preposizione=sulla|wikt=ospitalità|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
I partigiani erano molto preoccupati dell'arrivo del reggimento e trasmisero questa preoccupazione, in un messaggio radio, agli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]: <br> «Dal [[25 ottobre]] continua concentramento di truppe [[Sonico]] et [[Edolo]] et [[Ponte di Legno]] con [[mortaio|mortai]], [[cannone|cannoni]], [[autoblindo|autoblinde]] et intenzioni nemiche liberare la [[Val Camonica]] dal pericolo dei patrioti annientando le formazioni di [[Brigate Fiamme Verdi|Fiamme Verdi]]. Nostri mezzi non permettono ulteriore resistenza se non portate vostro aiuto.»<ref name="Franzinelli2"> Radiomessaggio n. 143, trasmesso il [[4 novembre]] del [[1944]] dal partigiano Romolo Ragnoli al QG degli Alleati, tratto dal {{Cita web|http://www.voli.bs.it/iscav/_private/fiamme.htm|riassunto degli scritti di Mimmo Franzinelli sul sito del Voli|18-05-08}} </ref>
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
Anche le forze fasciste, tuttavia, ritenevano di essere in pericolo: <br> «Nella zona di [[Edolo]] persiste la nota situazione di reciproco rispetto tra fuorilegge e comando germanico. La zona è diventata, conseguentemente, rifugio di banditi e ricercati che ivi si recano per sfuggire ai rastrellamenti che avvengono in altre zone. Al [[Passo del Tonale|Tonale]] sono concentrati e addetti ai lavori di fortificazione circa 3.000 uomini che si ritengono indipendenti e palesano apertamente la loro avversione per la [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]]. I germanici non vengono toccati, ma se nella zona i banditi riescono a catturare militi o fascisti, li uccidono.»<ref name="Franzinelli3"> Appunto per il [[Duce]], inoltrato il [[30 dicembre]] del [[1944]], tratto dal {{Cita web|http://www.voli.bs.it/iscav/_private/fiamme.htm|riassunto degli scritti di Mimmo Franzinelli sul sito del Voli|18-05-08}} </ref>
{{portale|sociologia}}
 
[[Categoria:Ospitalità| ]]
==La prima battaglia==
All'inizio di [[febbraio]] del [[1945]] la maggior parte delle forze tedesche si ritirò lasciando al Tagliamento il controllo della zona, sotto il comando del [[colonnello]] Zuccari. I partigiani erano stati però nel frattempo avioriforniti dagli [[Stati Uniti d'America|americani]] ed avevano eseguito numerosi lavori di fortificazione sul passo.<ref name="Franzinelli"> </ref>
 
Le truppe fasciste, col supporto di alcuni soldati e poliziotti tedeschi, avevano progettato l'attacco per il mese di [[febbraio]] ma i partigiani, avverititi dei preparativi, poterono organizzarsi e reperire anche un [[cannone|cannoncino da campagna]]. Il [[22 febbraio|22]] partì l'azione ma gli attaccanti furono bloccati dal pesante fuoco di sbarramento e si ritirarono rimanendo impacciati nella neve. Le divise invernali, inoltre, erano di panno scuro e questo permise ai partigiani di bersagliarli con precisione.<ref name="Storia Valle"> </ref>
 
Il giorno successivo gli attaccanti provarono un attacco con più uomini e riuscirono ad avvicinarsi pericolosamente alle linee dei difensori. Nonostante tutto non riuscirono però a sfondare e dovettero ritirarsi lasciando sul campo i corpi dei compagni morti che avevano con sè molto materiale, tra cui [[bomba a mano|bombe a mano]], [[fucile|fucili]] [[Carcano Mod. 91|Modello 91]] e [[mitragliatrice|mitragliatrici]].<ref name="Storia Valle"> </ref>
 
Gli attacchi dei giorni successivi furono meno convinti e i difensori riuscirono così ad ottenere una prima importante vittoria sugli uomini comandati da Zuccari.
 
==La seconda battaglia==
La mattina del [[9 aprile]] [[Merico Zuccari]] ordinò al battaglione "M" della [[Legione Tagliamento]] di risalire la vallata e di portare nuovi attacchi, più forti dei precedenti. Ne furono portati molti ma nessuno di questi riuscì a piegare le linee dei partigiani.<ref name="Franzinelli"> </ref> Fondamentale per la vittoria fu la posizione delle Fiamme Verdi: queste erano infatti sistemate in [[trincea|trincee]] e [[Fortificazione|fortificazioni]] sulla cima della montagna, da cui bersagliavano facilmente le truppe nazi-fasciste.<ref name="Storia Valle"> </ref>
 
Lo scontro più aspro si ebbe il [[19 aprile]]: alle 6:00 di mattina gli [[obice|obici]] tedeschi, situati nel fondovalle, iniziarono a bombardare la sommità del passo. Il bombardamento terminò all'incirca a mezzogiorno e si concentrò su una cascina dove era stato localizzato il comando partigiano.<ref name="Storia Valle"> </ref> Seguì quindi un attacco coordinato tra le forze del Tagliamento, preponderanti, e alcuni reparti della [[Wehrmacht]] che cercavano di ritirarsi dalla [[Val Camonica]]: l'offensiva fu su un ampio fronte e proseguì anche oltre l'inbrunire.<ref name="Storia Valle"> </ref> A nulla servirono il coraggio e l'ottimo comportamento degli attaccanti poiché le posizioni erano site troppo in alto; quando giunse la sera, protetti da [[Bomba a mano#Granate fumogene|granate fumogene]], i nazi-fascisti si ritirarono lasciando però sul campo i feriti.<ref name="Storia Valle"> </ref>
 
Nei giorni successivi continuarono gli assalti ma furono portati avanti per la maggior parte da sbandati in ritirata senza creare problemi ai difensori.<ref name="Storia Valle"> </ref>
 
Il [[2 maggio]], ultimo giorno di guerra, furono sparati anche gli ultimi colpi. Anche questa battaglia vide la piena vittoria dei partigiani.<ref name="Franzinelli"> </ref>
 
==Note==
<references />
 
{{Portale|Italia|Storia|Val Camonica}}
 
[[Categoria:Battaglie nella Resistenza italiana|Mortirolo]]
[[Categoria:Battaglie e operazioni della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Storia della Val Camonica]]
[[Categoria:Brigate Fiamme Verdi| Battaglia Mortirolo]]