Concorde e Umberto II di Savoia: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua||Umberto II (disambigua)|Umberto II}}
{{Infobox aeromobile
{{Monarca
|Aeromobile=aereo_civile
|nome = Umberto II
|Nome = Aérospatiale-British Aerospace Concorde
|immagine = Umberto II, 1944.jpg
|Immagine = BAC Concorde G-BBDG (6901545803).jpg
|legenda =
|Didascalia = Il Concorde G-GGBG esposto a Filton
|titolo = [[Re d'Italia#Savoia (1861-1946)|Re d'Italia]]
<!-- Descrizione -->
|stemma = Royal Monogram of King Umberto II of Italy.svg
|Tipo = [[Aereo di linea]] [[Regime supersonico|supersonico]]
|regno = 9 maggio [[1946]] -<br /> 13 giugno [[1946]]
|Equipaggio = 3 [[Aviatore|piloti]] più assistenti di volo
|incoronazione =
|Progettista =
|predecessore = [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]]
|Costruttore = {{Bandiera|FRA}} [[Aérospatiale]]<br />{{Bandiera|GBR}} [[British Aerospace]]
|successore = ''[[Nascita della Repubblica Italiana|Monarchia abolita]]''<ref>Proclamazione della [[Nascita della Repubblica Italiana|Repubblica Italiana]]. [[Enrico De Nicola]], come [[capo provvisorio dello Stato]]. Le funzioni di [[capo provvisorio dello Stato]] attribuite ad [[Alcide De Gasperi]] fino all'elezione di De Nicola, ai sensi del D.Lgs.Lgt. n°98/1946 del 13 giugno, furono accessorie alla sua carica che fu e rimase quella di [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]]: in altre parole, si fu in presenza di una figura giuridica del tutto analoga a quella della supplenza delle funzioni del [[Capo di Stato]] attribuite al [[Presidente del Senato della Repubblica]] dalla Costituzione repubblicana.</ref>
|Data_ordine =
|nome completo = Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria
|Data_primo_volo = 2 marzo [[1969]]
|altrititoli = [[Principe di Piemonte]] (1904-1946)
|Data_entrata_in_servizio = 21 gennaio [[1976]]
|luogo di nascita = [[Racconigi]]
|Data_ritiro_dal_servizio = 24 ottobre [[2003]]
|data di nascita = 15 settembre [[1904]]
|Utilizzatore_principale = {{Bandiera|FRA}} [[Air France]] (7)<br />{{Bandiera|GBR}} [[British Airways]] (7)
|luogo di morte = [[Ginevra]]
|Altri_utilizzatori =
|data di morte = 18 marzo [[1983]]
|Esemplari = 20
|luogo di sepoltura = [[Abbazia di Altacomba]], [[Saint-Pierre-de-Curtille]] ([[Francia]])
|Costo_unitario =
|casa reale = {{simbolo| Lesser coat of arms of the Kingdom of Italy (1890).svg}} [[Casa Savoia|Savoia]]
|Sviluppato_dal =
|padre = [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III d'Italia]]
|Altre_varianti =
|madre = [[Elena del Montenegro]]
<!-- Dimensioni e pesi -->
|consorte = [[Maria José del Belgio]]
|Tavole_prospettiche = Concordev1.0.png
|figli = [[Maria Pia di Savoia (1934)|Maria Pia]]<br />[[Vittorio Emanuele di Savoia|Vittorio Emanuele]]<br />[[Maria Gabriella di Savoia|Maria Gabriella]]<br />[[Maria Beatrice di Savoia (1943)|Maria Beatrice]]
|Lunghezza = 62,10 [[metro|m]]
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
|Apertura_alare = 25,50 m
|firma = UmbertoII.signature.png
|Larghezza =
|trattamento = Sua Maestà
|Diametro_fusoliera =
}}
|Freccia_alare =
{{Carica pubblica
|Altezza = 11,40 m
|nome = Umberto di Savoia
|Superficie_alare = 385,20 [[metro quadro|m²]]
|immagine = Umberto II of Italy.jpg
|Carico_alare =
|didascalia =
|Efficienza =
|carica = [[Luogotenenza del regno|Luogotenente generale]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]<br /><small>([[periodo costituzionale transitorio]])</small>
|Peso_a_vuoto = 78&nbsp;700 [[chilogrammo|kg]]
|mandatoinizio = 5 giugno [[1944]]
|Peso_carico =
|mandatofine = 9 maggio [[1946]]
|Peso_max_al_decollo = 185&nbsp;066 kg
| monarca = [[Vittorio Emanuele III di Savoia]]
|Passeggeri =
|prefisso onorifico = ''Sua Altezza Reale''
|Capacità =
}}
|Capacità_combustibile =
{{Bio
<!-- Propulsione -->
|Nome = Umberto II di Savoia
|Motore = 4 [[turbogetto]] [[Rolls-Royce/Snecma Olympus 593]]
|Cognome =
|Potenza =
|ForzaOrdinamento = Umberto 02 di Savoia
|Spinta = 169 [[newton (unità di misura)|kN]] (17.259 kg) ogni motore con [[postbruciatore]]
|Sesso = M
<!-- Prestazioni -->
|LuogoNascita = Racconigi
|Velocità_max = [[Numero di Mach|Mach]] 2,04
|GiornoMeseNascita = 15 settembre
|VNE =
|AnnoNascita = 1904
|Velocità_crociera = 2&nbsp;179 [[chilometro orario|km/h]] ([[Numero di Mach|Mach]] 2,02) a 15&nbsp;630 m
|LuogoMorte = Ginevra
|Velocità_salita = 1&nbsp;525 m/min (25,41 m/s)
|GiornoMeseMorte = 18 marzo
|Decollo =
|AnnoMorte = 1983
|Atterraggio =
|Attività =
|Autonomia = massima 6&nbsp;230 [[chilometro|km]]
|Nazionalità =italiana
|Quota_servizio = oltre 17&nbsp;000
|Categorie = no
|Tangenza = 18&nbsp;300 m
|FineIncipit = è stato [[Luogotenenza del regno|luogotenente generale]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal [[1944]] al [[1946]] e ultimo [[Re d'Italia#Savoia (1861-1946)|Re d'Italia]], dal [[9 maggio]] [[1946]] al [[10 giugno]] dello stesso anno,<ref>[http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1946/06/21/135/sg/pdf Data di cessazione del regime monarchico riportata sulla Gazzetta ufficiale.]</ref> data in cui fu proclamato il risultato del [[Nascita della Repubblica Italiana|referendum istituzionale del 2 giugno]] sebbene, di fronte alle resistenze del sovrano, solo il [[13 giugno]] il consiglio dei ministri abbia trasferito ad [[Alcide De Gasperi]], con un gesto che Umberto II definì rivoluzionario, le funzioni accessorie di [[Capo provvisorio dello Stato]]
|Costo del programma = £1,3 miliardi
|PreData = ''Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria di Savoia''
|Unità di costo =£23 milioni nel 1977
=(£107 milioni nel 2013)
 
<!-- Record e primati -->
|Record =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref = Niccoli, Aerei {{cita libro|cognome=Niccoli |nome=Riccardo |titolo= Aerei. Conoscere e riconoscere tutti gli aerei ed elicotteri più importanti, civili e militari, storici ed attuali |annooriginale=1998 |edizione=2ª ed |anno=2005 |editore=Istituto Geografico De Agostini |città=Novara |isbn=978-88-418-2359-0 |p=19 |cid=Niccoli}}
}}
[[File:Concorde on Bristol.jpg|thumb|Ultimo volo del Concorde, compiuto dall'aeromobile G-BOAF da Heathrow a Bristol, il 26 novembre [[2003]]]]
[[File:Startende Concorde.jpg|thumb|Concorde durante il decollo]]
[[File:ConcordePrototype.JPG|thumb|right|Il modello di pre-produzione, numero 101 in mostra all'[[Imperial War Museum]] di [[Duxford]], in Inghilterra]]
[[File:concorde g-boab in storage arp.jpg|thumb|right|Concorde G-BOAB all'[[Aeroporto di Londra-Heathrow|aeroporto di Heathrow]], dopo il termine dei voli. Questo esemplare ha volato per un totale di 22296 ore nel periodo compreso tra il primo volo nel 1976 e l'ultimo nel 2000]]
[[File:ConcordeCockpitSinsheim.jpg|thumb|Cabina di pilotaggio dell'esemplare ''F-BVFB'' nel Museo Sinsheim in Germania.|alt=Cabina di pilotaggio dell'esemplare F-BVFB nel Deutsches Museum Flugwerft di Schleissheim in Germania]]
L''''Aérospatiale-BAC Concorde''', noto semplicemente come '''Concorde''', è stato un [[aereo da trasporto supersonico]] prodotto dal consorzio [[Regno Unito|anglo]][[Francia|francese]] formato da [[British Aerospace]] e [[Aérospatiale]]. Il primo volo del [[prototipo]] fu effettuato il 2 marzo [[1969]], mentre il 4 novembre [[1970]] il velivolo raggiunse per la prima volta [[Numero di Mach|Mach]] 2, diventando il secondo aereo commerciale a volare a tale velocità, dopo il sovietico [[Tupolev Tu-144]].
 
Il Concorde entrò ufficialmente in servizio il 21 gennaio [[1976]] sulle linee [[Parigi]]-[[Dakar]]-[[Rio de Janeiro]] e [[Londra]]-[[Bahrain]]; a novembre dell'anno successivo iniziarono i voli verso [[New York]]. Il 20 aprile [[1979]] entrò in servizio l'ultimo Concorde prodotto.
 
{{Citazione|Con la libertà tutto è possibile, senza libertà tutto è perduto.|Re Umberto II<ref>[http://www.reumberto.it/ricordo.htm ''Celebrazioni per il centenario della nascita di Re Umberto II''].</ref><ref>[http://www.reumberto.it/golpisti.htm ''Dichiarazione sui presunti golpe del 1974''], ''Il Tempo'', 6 novembre 1974.</ref><ref>Luciano Regolo, ''Il Re Signore'', pag. 5, Simonelli editore, 1998.</ref>}}
Il 24 ottobre [[2003]] cessò il servizio passeggeri, mentre l'ultimo volo fu effettuato il 26 novembre dello stesso anno.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/england/bristol/somerset/3238674.stm|autore=BBC|titolo=Last Concorde lands}}</ref> Tra i vari fattori che hanno portato a questa decisione, vi fu l'unico ma [[Volo Air France 4590|disastroso incidente]] avvenuto il 25 luglio [[2000]], ma soprattutto il [[deficit]] dovuto agli impressionanti consumi e costi di manutenzione,<ref name=myproject>{{fr}} [http://www.my-project-cafe.com/expression-jour-elephant-blanc L’expression du jour : « éléphant blanc »], my-project-cafe.com</ref> nonché le conseguenze economiche globali derivate dagli [[attentati dell'11 settembre 2001]].
Per il breve regno (poco più di un mese), è anche detto "Re di Maggio".
{{Casato di Savoia}}
 
== Biografia ==
{{Citazione necessaria|Il nome riflette lo sviluppo congiunto fra industrie e governi francesi e britannici. Fra i velivoli da trasporto passeggeri il Concorde è considerato dai suoi costruttori l'aereo più affidabile e tecnologicamente più avanzato mai costruito.}}
=== 1904-1913: l'infanzia ===
[[File:Queen Elena of Italy.jpg|thumb|left|upright=0.8|La regina Elena]]
Umberto II era figlio di [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] e di [[Elena del Montenegro]] e aveva 4 sorelle: [[Iolanda Margherita di Savoia|Iolanda]], [[Mafalda di Savoia|Mafalda]], [[Giovanna di Savoia (1907-2000)|Giovanna]] e [[Maria Francesca di Savoia|Maria Francesca]]. Nacque nel [[castello di Racconigi]] alle 23:15 del 14 settembre 1904 e alla nascita pesava 4 chili e 550 grammi<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 13.</ref>. Vittorio Emanuele III telegrafò immediatamente dopo, nell'ordine, alla [[Palazzina di Caccia di Stupinigi]] dove si trovava la madre, [[Margherita di Savoia]]: «Mamma, abbiamo avuto un figlio. Lo chiameremo Umberto», al sindaco di Roma e al presidente del Consiglio [[Giovanni Giolitti]], comunicando che avrebbe devoluto un milione di lire alla [[Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale|Cassa nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai]]. Quel giorno stesso la [[Camera del Lavoro]] di Milano aveva accolto la proposta di sciopero generale, il primo in Italia, che sarebbe durato altri cinque giorni. Per comodità fu dichiarato il giorno 15 e da allora rimane su tutti i documenti come data di nascita il 15 settembre.
 
A causa di questo sciopero l'avvenimento divenne di dominio pubblico in modo defilato, poiché il 16 settembre solo il [[Corriere della Sera]] poté andare in stampa, e contrastato : a Milano gli scioperanti costrinsero il sindaco Barinetti a togliere la bandiera dal balcone del municipio<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 16.</ref> e Giolitti, già impegnato a Roma col governo nel varare misure atte a risanare la pace sociale e politica, impiegò alcuni giorni ad arrivare, in veste di [[Notaio della corona]], a Racconigi, per stendere l'atto di nascita. Il bambino, battezzato la sera del 16 coi nomi di Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria<ref>Umberto era il nonno paterno, Nicola quello materno, Tommaso il prozio paterno, duca di Genova.</ref>, il 20 settembre venne infine regolarmente registrato, con atto firmato dal presidente del consiglio, controfirmato da [[Giuseppe Saracco]], presidente del Senato, come ufficiale di stato civile, e da Vittorio Emanuele III e presenti come testimoni [[Costantino Nigra]] e [[Giuseppe Biancheri]], presidente della camera.
== Sviluppo ==
Alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] la [[Gran Bretagna]], la [[Francia]], gli [[Stati Uniti d'America]] e l'[[Unione Sovietica]] considerarono l'idea di sviluppare un nuovo tipo di trasporto aereo. Nel valutare le somiglianze del TU-144 con il Concorde, non si può prescindere dallo studio del bombardiere sperimentale sovietico SUKHOI T-4 il cui sviluppo è iniziato nel 1961.
 
Il 29 settembre veniva concesso con regio decreto (pubblicato il 18 ottobre) all'erede il tradizionale titolo nobiliare di [[principe di Piemonte]]: il re era più propenso a "principe di Roma", ma la regina Margherita lo convinse a evitare un gesto che sarebbe stato recepito come ostile dal Vaticano, a cui bisognava chiedere il permesso per il battesimo ufficiale del bambino ancora da celebrare, gravando tuttora sui Savoia la scomunica inferta dopo la [[breccia di Porta Pia]]. Infatti da tradizione per i principi, al fine di venire incontro a ovvie richieste protocollari, si dava appena nati il battesimo con acqua e l'imposizione delle mani e in un secondo tempo, organizzata la cerimonia e giunti dall'estero i membri delle altre case regnanti, si procedeva con gli esorcismi, il sale, l'olio, il cero e la veste candida.
Furono presi in considerazione due progetti, uno di origine inglese, sviluppato dalla [[Bristol Aeroplane Company]] e definito [[Bristol 233]], l'altro di origine francese, dalla [[Sud Aviation]], denominato [[Sud Aviation Super-Caravelle|Super-Caravelle]]. Entrambi i piani di lavoro erano in gran parte finanziati dai governi dei rispettivi Paesi<ref name="earlyhist">{{cita web|url=http://www.concordesst.com/history/eh1.html#a|titolo=arly History|autore=www.concordesst.com|accesso=8 settembre 2007}}</ref>: il progetto inglese riguardava la costruzione di un aeromobile con ali a delta di raggio transatlantico in grado di trasportare circa 100 passeggeri, mentre quello francese era a medio raggio.
 
Il battesimo ufficiale si ebbe solo tre mesi dopo, il 4 novembre 1904, nella [[Palazzo del Quirinale#La Cappella Paolina|cappella Paolina]] del [[palazzo del Quirinale]], i cui altari erano dal 1870 sconsacrati per volontà di [[Pio IX]] e fu celebrato con dispensa speciale da monsignor Giuseppe Beccaria: nessun membro dell'alto clero celebrava, ma la concessione per la prima volta del Quirinale per una cerimonia di casa Savoia venne ugualmente considerata un gesto di distensione da parte di Pio X. Padrini furono [[Guglielmo II di Germania]], rappresentato dal fratello [[Enrico di Prussia]], ed [[Edoardo VII del Regno Unito]], rappresentato dal fratello duca di Connaught [[Arturo di Sassonia-Coburgo-Gotha (1850-1942)|Arturo di Sassonia-Coburgo-Gotha]]; presenti esponenti di tutte le case reali europee, a partire da quelle più strettamente legate per vincoli familiari, quali [[Nicola I del Montenegro]] con la moglie [[Milena del Montenegro|Milena]], [[Napoleone Vittorio Bonaparte]], figlio di [[Maria Clotilde di Savoia]], il [[Alfonso Carlo di Braganza|duca di Oporto]], figlio della regina di Portogallo [[Maria Pia di Savoia|Maria Pia]].
Entrambi i progetti furono subito approvati, e si poté dare inizio alla costruzione dei primi prototipi già all'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]].
[[File:King Umberto II of Italy as a child.jpg|thumb|left|upright=0.8|Umberto da bambino]]
A causa degli ingenti costi richiesti per poter dare attuazione a tali piani di lavoro, il governo britannico ebbe la necessità di sollecitare una cooperazione internazionale<ref name="earlyhist"/>, a sostegno del proprio progetto con altre varie nazioni, ma solo la Francia, alla fine, mostrò un vero interesse a partecipare al suo finanziamento. Il progetto di sviluppo venne quindi negoziato non come un generico accordo commerciale tra aziende, ma sotto forma di trattato internazionale stipulato tra i due paesi; l'accordo includeva una clausola, richiesta dall'Inghilterra, che prevedeva determinate gravi penalità in caso di cancellazione del progetto. Una bozza del trattato firmata il 28 novembre [[1962]] indicava le aziende [[British Aerospace|British Aircraft Corp.]] e [[Aérospatiale]] titolari del progetto, che nel frattempo avevano proceduto ad un'operazione di fusione assorbendo rispettivamente la Bristol e la Sud Aviation.
La nascita di Umberto sollevava i genitori dal timore che la dinastia si estinguesse, lasciando il trono al ramo collaterale dei [[Savoia-Aosta]]: se Umberto I aveva avuto un unico figlio maschio (Vittorio Emanuele III), suo fratello [[Amedeo I di Spagna|Amedeo]] ne aveva avuti quattro, il primogenito dei quali, fino ad allora l'erede presuntivo al trono [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta]], era già padre di due figli ed era diviso dal cugino sovrano da una non velata rivalità. Agli albori della civiltà della comunicazione di massa, il sovrano, alto poco più di un metro e cinquanta, né bello né "affascinante" e dedito a una vita schiva e "borghese" (come molti gli rimproveravano), era oggettivamente sminuito nel confronto con i cugini Savoia-Aosta, tutti alti, belli, muscolosi per la vita attiva e all'aria aperta che conducevano<ref>Luigi Amedeo duca degli Abruzzi era già famoso come esploratore, e Vittorio Emanuele conte di Torino si cimentava con successo in gare di equitazione.</ref> e dalla brillante vita sociale<ref>Elena duchessa d'Aosta, moglie del duca Emanuele Filiberto, era figlia del pretendente al trono francese: già promessa fidanzata a [[Alberto Vittorio di Sassonia-Coburgo-Gotha]], erede dell'impero inglese, provenendo dalla famiglia reale più antica d'Europa, chiamava la regina Elena ''mia cugina la pastora'', ironizzando pesantemente sulla sua dimessa famiglia d'origine, i [[Petrović-Njegoš]].</ref>.
 
[[File:Famiglia Reale d'Italia.jpg|thumb|Umberto II con gli altri membri della famiglia reale]]
Il nuovo consorzio decise di pianificare la produzione di due versioni dell'aeromobile, una a lungo e una a corto raggio. Successivamente la versione a corto raggio venne abbandonata, a causa dello scarso interesse mostrato da parte dei potenziali clienti. Terminata la fase relativa alla loro produzione, il consorzio ricevette più di un centinaio di ordini da parte delle maggiori compagnie aeree esistenti all'epoca: la [[Pan Am]], la [[BOAC]] e la [[Air France]] che ordinarono sei esemplari ciascuna dei nuovi aeromobili, ed altre unità vennero richieste da [[Panair do Brasil]], [[Continental Airlines]], [[Japan Airlines]], [[Lufthansa]], [[American Airlines]], [[United Airlines]], [[Air Canada]], [[Braniff International Airways|Braniff]], [[Singapore Airlines]], [[Iran Air]], [[Qantas]], [[Civil Aviation Administration of China|CAAC]], [[Middle East Airlines]] e [[Trans World Airlines|TWA]].
Il Quirinale impiegò l'immagine del piccolo erede al trono, e le sue foto a tre anni vestito alla marinara, da piccolo corazziere, con l'uniforme storica della scuola militare [[Nunziatella]] e con l'uniforme da [[scautismo|boy scout]] del [[Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani|Corpo nazionale dei giovani esploratori italiani]], assieme alle sorelle nel parco della villa di san Rossore vennero fatte pubblicare sulla rivista ''[[L'Illustrazione Italiana]]'' o come cartoline, rendendo Umberto il nuovo simbolo di casa Savoia<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 20.</ref>. Abitavano nella [[Palazzina del Segretario della Cifra]], detta anche ''Palazzina del Fuga'', al [[Palazzo del Quirinale]], alla fine della cosiddetta "Manica lunga", la regina e i figli al primo piano, il re al secondo. In estate soggiornavano prima a [[San Rossore]] e poi, dopo la chiusura estiva di Camera e Senato, a [[Racconigi]], luogo cui il sovrano resterà sempre molto legato sia per la relativa libertà di cui godeva, sia per "le spedizioni e le corse nel parco e le scoperte delle soffitte, dove si conservavano abiti e cimeli antichi"<ref>dichiarazione di Maria Beatrice di Savoia in Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 22.</ref>.
 
Nei suoi primi anni di vita l'educazione venne lasciata in mano alla madre, donna di gusti estremamente semplici e casalinghi, dolce e sensibile, verso la quale il figlio avrebbe sviluppato un legame profondo e un affetto duraturo<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 29.</ref>, che andava a compensare il rapporto distaccato col padre. Quanto Elena era una madre premurosa e protettiva, che cercava quanto più possibile di mitigare le asprezze del protocollo e della vita di corte<ref>G. Oliva, Umberto II, p. 48.</ref>, Vittorio Emanuele III era un uomo colto, ma «caratterialmente arido, riservato, diffidente, che nell'introspezione nasconde un groviglio di frustrazioni per l'inferiorità fisica e per il peso di una formazione troppo severa»<ref>G. Oliva, ''Umberto II'', p. 45.</ref>.
Nel febbraio [[1965]] iniziò la costruzione di due nuovi tipi di prototipi: lo '001' in [[Francia]], a [[Tolosa]] da parte della Aérospatiale e lo '002' a [[Bristol]] in [[Gran Bretagna]] da parte della BAC.
Il primo volo di prova di uno dei due modelli di prototipi, lo '001' venne compiuto il 2 marzo [[1969]] e il primo volo a livello di test supersonico avvenne il 1º ottobre dello stesso anno. Il primo Concorde inglese volò da Flinton alla base di Fairford il 9 aprile [[1969]]<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/march/2/newsid_2514000/2514535.stm|titolo=1969: Concorde flies for the first time|autore=BBC|accesso=8 settembre 2007}}</ref>.
 
I problemi derivati dalla modesta statura, l'educazione di stampo militaresco impartitagli dal colonnello Egidio Osio, suo governatore nella prima giovinezza, gli avevano reso estremamente difficile mettersi in relazione con gli altri, compresi i figli e soprattutto Umberto, in cui vedeva prima di tutto un erede al trono da educare come tale: vigevano nelle relazione del padre verso il figlio «autorità, etichetta, rigore, un sostanziale distacco in cui si mescolano la naturale freddezza emotiva del sovrano e la volontà di imporre un modello regale di comportamento»<ref name="ref_A">G. Oliva, ''Umberto II'', p. 47.</ref>.
Nel [[1971]] gli [[Stati Uniti]] cancellarono il loro programma di sviluppo di un aereo supersonico (''SuperSonic Transport'' - ''SST''). Esso comprendeva un progetto denominato [[Lockheed L-2000]], molto simile al Concorde inglese, che venne sostituito dal [[Boeing 2707]], per la costruzione di un velivolo ad [[Ala a geometria variabile|ali a geometria variabile]] di maggiore velocità, e che permetteva il trasporto di 300 passeggeri.
 
Nel 1911 la famiglia si trasferì dal Quirinale, considerata una reggia troppo sfarzosa, nella più raccolta [[Villa Ada (Roma)|Villa Ada]], circondata da ampio parco che la rendeva quasi un doppione del paesaggio agreste di san Rossore. Nello stesso anno venne dichiarata guerra contro l'[[Impero ottomano]] per la sovranità sulla [[Guerra italo-turca|Libia]] e Umberto con le sorelle cominciarono a essere portati in visita dei feriti e dei mutilati alloggiati negli ospedali militari e anche, per volontà della regina, in un'ala del Quirinale e della [[reggia di Caserta]].
Nel frattempo, con l'avanzamento dello sviluppo dei prototipi anglo-francesi, fu effettuato un tour dimostrativo: il primo volo negli Stati Uniti avvenne nel [[1973]] in occasione dell'apertura dell'[[Aeroporto internazionale di Dallas-Fort Worth]].
A seguito del risultato di questi tour, vennero inizialmente raccolti ordini per 70 esemplari, ma la [[Crisi energetica (1973)|crisi petrolifera del 1973]], insieme ad altri gravi problemi economico-finanziari sofferti da molte compagnie aeree oltre ad altri fattori come un incidente avvenuto all'Air Show di Parigi di un velivolo di produzione sovietica [[Tupolev Tu-144]] e varie preoccupazioni di natura ambientale, tra le quali l'inquinamento atmosferico e [[inquinamento acustico|quello acustico]] dei [[boom sonico|boom sonici]] e problemi di natura tecnica nella fase di decollo del velivolo, causarono la cancellazione di molti di questi ordini; solo due grandi compagnie aeree, l'[[Air France]] e la [[British Airways]] (che succedette alla BOAC), mantennero gli ordini.
 
=== 1913-1925: apprendistato da Re ===
I test finali del Concorde iniziarono nel [[1974]] e furono subito stabiliti vari record: i prototipi, i modelli di pre-produzione e la prima produzione dell'aereo totalizzarono 5335 ore di volo, di cui 2000 a velocità supersonica. Dal punto di vista economico i costi di ogni unità avevano complessivamente raggiunto i 23 milioni di [[sterlina britannica|sterline]] nel [[1977]], risultando essere 6 volte più onerosi di quanto previsto<ref name="earlyhist"/>.
[[File:Umberto II SMR.jpg|thumb|left|Umberto II in divisa della Scuola militare di Roma (1921)]]
Il 13 novembre 1913 Vittorio Emanuele III conferì all'ammiraglio [[Attilio Bonaldi]] il compito di occuparsi dell'educazione del principe ereditario, seguendo quella tradizione educativa radicata in casa Savoia, di cui lo stesso sovrano aveva pagato il prezzo divenendo un «uomo dal cuore freddo e dalla testa chiara»<ref>D. Bartoli, ''La fine della monarchia'', Mondadori, Milano, 1947, p. 65.</ref>. Bonaldi impartì al giovanissimo Umberto un'educazione eccessivamente rigida, che ebbe certamente delle conseguenze sulla personalità del futuro sovrano. E se Vittorio Emanuele III mantenne fino all'ultimo dei rapporti addirittura affettuosi con il suo precettore Osio, Umberto preferì prendere le distanze dal suo austero educatore, fino al punto da non recarsi alle sue esequie.
 
Anni dopo Umberto avrebbe commentato così: «Io stesso credo di aver dato il segno di non aver gradito il peso, ma allora nella mia casa si usava così. A nessuno sarebbe mai passato per la mente di farmi diventare un buon uomo di scienza o un esperto giurista. I Savoia erano re soldati e si preparavano fin da bambini a questo destino. Con mio padre avevo contatti normali nell'ambito di questa educazione»<ref>G. Orecchia, ''Maria José, regina di maggio'', MAE, Milano, 1988, p. 25.</ref>.
== Progetto ==
Il Concorde era un velivolo dotato di caratteristiche uniche per la sua epoca, non più riprese anche a causa delle scelte tecnico-commerciali effettuate in tempi successivi che privilegiarono la costruzione di velivoli aventi una maggiore capacità di carico piuttosto che maggiori velocità.
 
Nessuna scuola pubblica per l'erede, ma una decina di precettori coordinati da un militare: se un tipo di educazione simile poteva essere anche considerata accettabile nel 1880, dopo oltre trent'anni era del tutto anacronistica e fuori dai mutamenti pedagogici e sociali nel frattempo occorsi:<ref>G. Oliva, ''Umberto II'', p. 46.</ref>. Obbediente e rispettoso, cresce in solitudine e si forma un carattere dominato dall'ossequio all'autorità e alla gerarchia, fortemente dominato da un rigido autocontrollo.<ref name="ref_A" />
Era dotato di un'[[ala a delta|ala a delta ogivale]] senza piani di coda orizzontali e con un lunghissimo [[Ala (aeronautica)#Bordo d'entrata e bordo di uscita|bordo d'entrata]], che si protendeva fin quasi dalla cabina equipaggio. L'ala vera e propria era molto più arretrata, con una [[Ala (aeronautica)#Corda alare|corda]] molto larga ed un'apertura relativamente ridotta. Nell'insieme si trattava di un disegno ideale per le alte velocità.
 
Nel programma didattico ideato dall'ammiraglio Bonaldi per l'erede sabaudo non poteva mancare una buona istruzione marinara come parte della preparazione militare. Pochi mesi dopo il rientro in Italia, Umberto, che doveva prepararsi all'ingresso nella prima ginnasiale, il 29 agosto 1914, si imbatté con Adolfo Taddei, che lo seguirà nei suoi studi di italiano, latino e greco per otto anni. Questo insegnante, di grande cultura e di profonda umanità, fu una presenza benefica nella giovinezza del principe. Va tuttavia rilevato che Bonaldi, costituì comunque per il principe un punto di riferimento e se non c'era forse una profonda affinità di spirito tra Bonaldi e Umberto ci fu sicuramente un grande affetto.
Siccome queste configurazioni necessitavano di un elevato [[angolo d'attacco]] al momento dell'atterraggio e del decollo, venne adottato un espediente tecnicamente complesso, ma efficace: il Concorde aveva la straordinaria capacità di poter modificare la posizione del lungo muso, che si inclinava verso il basso per consentire sufficiente visibilità ai piloti durante i decolli e gli atterraggi, per poi riallinearsi con la fusoliera durante la fase di crociera.
 
Secondo la prassi per ogni principe ereditario, Umberto compie una rapida carriera militare, frequentando la [[Scuola militare di Roma]] dal 1918 al 1921 e divenendo [[generale]] dell'esercito. Dopo il [[1925]] si stabilisce nel Palazzo reale a [[Torino]] dove fino al matrimonio conduce una vita spensierata. Vive in una realtà sostanzialmente estranea dalla politica attiva, essendo relegato, per volontà dello stesso regime fascista, in una posizione marginale. Di formazione liberal-conservatrice e - contrariamente alla tradizione familiare - profondamente credente, Umberto non suscita particolari simpatie in [[Benito Mussolini]].
I 4 motori [[Rolls-Royce/Snecma Olympus 593|Olympus 593]] di cui era equipaggiato, prodotti congiuntamente dalla britannica [[Rolls-Royce plc]] e dalla francese [[Snecma]], erano basati su quelli sviluppati originalmente per il [[bombardiere strategico]] [[Avro Vulcan]]. Tali motori erano macchine [[termodinamica|termodinamiche]] straordinarie, dotate della capacità di sostenere velocità supersoniche ad alta quota anche senza [[postbruciatore]], cosa che non era possibile per i motori del concorrente [[Unione Sovietica|sovietico]] [[Tupolev Tu-144]]. Risparmiando i compromessi derivanti dal posizionarli nella fusoliera o nelle radici alari, i motori erano fissati sotto le ali non in gondole, ma in strutture scatolari largamente solidali con la parte inferiore dell'ala. Questa soluzione era stata scelta perché erano necessarie delle prese d'aria dalla forma complessa, che sarebbero state difficili da realizzare in gondole. Inoltre, tale soluzione aveva consentito di adottare un carrello meno lungo di quello, già molto "estremo", comunque necessario, in special modo per l'elemento anteriore.
 
=== Il matrimonio ===
Il Concorde fu il primo trasporto civile ad utilizzare alcune nuove tecnologie, tra cui:
[[File:Maria Josè del Belgio e Umberto di Savoia.jpg|thumb|Cartolina edita in occasione delle nozze tra Umberto di Savoia, erede al trono d'Italia, e Maria José del Belgio]]
Il 24 ottobre 1929, mentre si trovava a [[Bruxelles]] nel giorno del fidanzamento con [[Maria José del Belgio|Maria José]], Umberto fu vittima di un attentato. [[Fernando De Rosa]], uno studente italiano residente a Parigi, gli sparò un colpo di pistola, mancandolo, mentre il principe deponeva una corona presso la Tomba del Milite Ignoto.
 
L'8 gennaio [[1930]], nella [[Cappella Paolina (Quirinale)|Cappella Paolina del Quirinale]], si sposa con [[Maria José del Belgio|Maria José]], principessa del [[Belgio]]. L'evento viene commemorato in una serie di francobolli nota come [[Nozze del principe Umberto II]]. Umberto veste l'uniforme di colonnello di fanteria.
* Per la velocità e l'ottimizzazione del volo:
** [[ala a delta|ala a delta ogivale]]
** prese d'aria orientabili
** capacità [[regime supersonico|supercruise]]
** propulsori thrust-by-wire, predecessori degli attuali propulsori di tipo [[FADEC]]
** sezione anteriore orientabile per migliorare la visibilità durante l'atterraggio
* Per la riduzione del peso e il miglioramento delle performance:
** velocità di crociera (pari a [[Numero di Mach|Mach]] 2,04) adatta all'ottimizzazione dei consumi (minimo attrito supersonico)
** utilizzo di alluminio per diminuire il peso e conservare una manutenzione relativamente tradizionale (velocità maggiori non avrebbero permesso l'uso dell'alluminio)
** pilota automatico e controllo automatico della spinta, che permettevano il controllo completo dell'aereo dalla salita in quota all'atterraggio
** sistemi di controllo di volo e di frenata analogici completamente elettrici
** sistema idraulico ad alta pressione ({{M|28|M|Pa}})
** modifica del [[beccheggio]] tramite lo spostamento del combustibile attraverso la fusoliera per il controllo del centro di gravità del velivolo
** riduzione del numero di componenti
** assenza del [[Auxiliary Power Unit|generatore ausiliario di potenza]]
 
Secondo la leggenda sarebbe un matrimonio d'amore, ma la storia sarà comunque contrastata a causa dei diversi interessi culturali, politici e sociali e soprattutto dal divario fra le due educazioni ricevute. Dopo la funzione gli sposi sono ricevuti da [[papa Pio XI]], segnale di un progressivo disgelo fra l'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] e il [[Vaticano]].
L'eredità principale del programma Concorde confluì nel consorzio [[Airbus]]. I partner del programma, [[British Aircraft Corporation|BAC]] (che diventò in seguito [[BAE Systems]]) e [[Aérospatiale]] (successivamente [[European Aeronautic Defence and Space Company|EADS France]]), avevano il possesso congiunto del [[type certificate]] del Concorde, che successivamente venne trasferito all'[[Airbus]].
 
=== 1930-1931: il periodo torinese ===
== Problemi del progetto ==
[[File:Nozze Umberto II di Savoia e Maria José 1930.jpg|thumb|upright=0.8|Umberto II di Savoia e [[Maria José del Belgio]] il giorno delle nozze.]]
[[File:2001concordewingduxfordJM.jpg|thumb|left|''G-AXDN'', particolare dei propulsori]]
Terminato il viaggio di nozze, i coniugi rientrarono a Torino il 2 febbraio, occupando gli appartamenti di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] e della regina Maria Adelaide al [[Palazzo Reale di Torino]]. Da sposato, il principe ereditario fu a lungo diviso tra impegni ufficiali e di rappresentanza, e tale periodo della sua vita fu reso complicato dalla non facile vita coniugale con Maria José. Tra i coniugi affiorarono infatti forti differenze caratteriali e culturali e, pur continuando a non aver nessun peso sulla scena politica e di corte, Umberto finì al centro di pettegolezzi e indiscrezioni soprattutto in ambienti fascisti, tese a denigrarlo e a sminuirlo.
 
Pur avendo ambedue gli sposi mantenuto sempre uno strettissimo riserbo circa la loro vita privata, gli storici concordano su fondamentali differenze tra loro: Umberto era un uomo di carattere riservato e introverso, cresciuto con una madre molto affettuosa e un padre autoritario; [[Maria José del Belgio|Maria José]] era figlia di due genitori espansivi, interessati alla cultura contemporanea e molto informali, almeno nell'ambito familiare. Umberto era religioso, amava il rispetto dell'etichetta, lo sfarzo regale e si trovava a suo agio con l'alta nobiltà, il clero, gli accademici; Maria José, fumatrice e bevitrice in un'epoca in cui ciò era ragione di scandalo, specie per una nobildonna, si mostrava disinteressata alla religione e alle occasioni mondane formali, preferendo una vita spartana e ritirata e compagnie intellettualmente stimolanti.
=== Spostamento del centro di pressione ===
Quando un aereo sorpassa il [[numero di Mach critico]], il [[Portanza#Punti notevoli|centro di pressione]] si sposta all'indietro. Questo fenomeno provoca un [[beccheggio]] del velivolo, poiché il centro di gravità non si sposta. Gli ingegneri progettarono le ali specificatamente per ridurre lo spostamento del centro di pressione, che tuttavia rimase di circa 2 metri. Avrebbe potuto essere compensato tramite le superfici di controllo, ma alle velocità estremamente elevate di crociera ciò avrebbe comportato un notevole aumento dell'attrito. Per compensarlo venne così implementato un sistema per spostare il centro di gravità, mediante lo spostamento interno della distribuzione del combustibile durante l'accelerazione e la decelerazione.
 
L'ambiente di corte torinese era freddo, formale e subito ostile alla principessa, chiamata ''negresse blonde'' per via dei capelli ispidi e ricci; lei, d'altra parte, mostrava il minimo di simpatia richiesta verso la nobiltà locale e i suoi riti provinciali, che anni dopo sintetizzò con «A Torino c'erano poche, o nessuna, cure intellettuali. [...] La nobiltà torinese [...] si rovinava in balli per il principe. La società era divisa in due clan: quelli che erano per il [[vermut]] non andavano dai produttori di Fiat, e viceversa. Persino la famiglia reale era divisa».<ref>Luciano Regolo, ''La regina incompresa'', Simonelli editore, p. 123.</ref>
=== Propulsori ===
Per essere economicamente sostenibile, il Concorde avrebbe dovuto avere un raggio ragionevolmente lungo, con un'efficienza sufficientemente elevata. Per poter sostenere un volo supersonico ottimale vennero inizialmente presi in considerazione dei propulsori a [[turboventola]], ma la loro sezione trasversale avrebbe generato troppo attrito. Quindi vennero scartati in favore di propulsori a [[turbogetto]]<ref>{{cita web|url=http://www.wingweb.co.uk/engines/Olympus593_MK610.html|titolo=Rolls Royce Olympus history}}</ref> e il modello su cui cadde la scelta fu il [[Rolls-Royce Olympus]], il cui modello originale era stato sviluppato per il bombardiere [[Avro Vulcan]] e che era stato successivamente modificato in un propulsore supersonico con postbruciatore per il bombardiere [[BAC TSR-2]].
 
Mentre Umberto continuava la sua vita da ufficiale, trascorrendo la mattinata e buona parte del pomeriggio in caserma, per tenersi impegnata la principessa seguì un corso di crocerossina e organizzò concerti a Palazzo reale, oltre a seguire attività caritatevoli, quando gli impegni ufficiali non ne richiedevano l'attenzione e la presenza. Il primo impegno ufficiale di rilievo della giovane coppia furono le nozze di [[Giovanna di Savoia (1907-2000)|Giovanna di Savoia]] con re [[Boris III di Bulgaria]], ad [[Assisi]] nell'ottobre del [[1930]].
[[File:Concordeintake.gif|thumb|Schema delle alette interne delle prese d'aria]]
[[File:Concorde Ramp.jpg|thumb|Prese d'aria]]
 
Poi, dal 3 al 24 maggio [[1931]], vi fu l'ostensione della [[Sacra Sindone]], la prima dal [[1898]], durante la quale [[Casa Savoia]] (allora proprietaria della reliquia) fu sempre presente: Umberto nel pomeriggio del 3, in rappresentanza del Re, con la moglie, la sorella Mafalda, e [[Maria Bona di Savoia-Genova]] con il marito [[Corrado di Baviera (1883-1969)|Corrado di Baviera]] e Lydia d'Arenberg, moglie di [[Filiberto di Savoia-Genova]], consegnò le chiavi dell'urna che la conteneva all'arcivescovo [[Maurilio Fossati]] e fornì gran parte dei 61 pezzi esposti nella mostra che accompagnò l'evento, come quadri e oggetti liturgici. In segno di devozione, [[Maria José del Belgio|Maria José]] donò il proprio manto di nozze, da cui vennero ricavate otto pianete. Infine, nel luglio [[1931]], ci furono le esequie solenni di Emanuele Filiberto, duca d'Aosta. A questi impegni, di carattere prettamente dinastico, se ne affiancavano di politici, nei quali il regime richiedeva la presenza del futuro sovrano: gare di sci per la Coppa delle Federazioni fasciste, l'inaugurazione della nuova Casa del fascio di Torino, sfilate della Milizia, l'inaugurazione della Casa torinese del balilla.
Un particolare critico per i propulsori era costituito dalle prese d'aria. Tutti i propulsori convenzionali possono ricevere l'aria ad una velocità massima di circa Mach 0,5; quindi, era necessario rallentare il flusso d'aria dalla velocità iniziale di Mach 2, controllando le [[Onda d'urto (fisica)|onde d'urto]] generate da questo rallentamento, che avrebbero potuto danneggiare il propulsore. Per rallentare il flusso d'aria entrante vennero quindi progettate delle prese d'aria che contenevano delle alette, in grado di modificare la loro posizione durante il volo, e un flap ausiliario che poteva disporsi in posizione rialzata oppure piatto:
* durante il decollo, quando la richiesta di aria da parte del propulsore era elevata, le alette erano piatte ed il flap era in posizione rialzata, in modo da permettere ad una maggiore quantità d'aria di entrare
* al raggiungimento di Mach 0,9 il flap si chiudeva, e a Mach 1,3 le alette interne si spostavano per generare le onde d'urto
* alla velocità di crociera, attorno a Mach 2, le alette erano spostate ulteriormente verso il basso<ref name="engines">{{cita web|url=http://www.concordesst.com/powerplant.html|titolo=PowerPlant|accesso=5 agosto 2008}}</ref>.
 
Nonostante queste attività però l'[[OVRA]] vigilava e teneva strettamente sotto controllo Umberto, diffondendo voci malevole sulla vita sessuale del principe<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 283.</ref> (celebre l'epiteto di "Stellassa" che Gian Gaetano Cabella gli lanciò dalle colonne de ''Il popolo di Alessandria''<ref>{{en}} L. Benadusi, ''The Enemy of the New Man: Homosexuality in Fascist Italy'', University of Wisconsin Press, 2012, pp. 228-229.</ref>) e raccogliendo, sin dagli anni venti, un dossier relativo alla sua presunta [[omosessualità]]. I moltissimi dispacci si contraddicevano l'un l'altro: parlavano di innumerevoli avventure con donne di tutti i ceti sociali, oppure di tresche con giovani camerieri antifascisti e soldati<ref>G. Leto, ''O.V.R.A., Fascismo e Antifascismo'', Cappelli, Bologna, 1951.</ref>, tra i quali - sembra - anche il giovane [[Luchino Visconti]]<ref>Gaia Servadio, ''Luchino Visconti'', Milano, 1980, p. 99.</ref>.
Il malfunzionamento di un propulsore su un velivolo convenzionale procura vari problemi: oltre alla perdita di potenza su un lato, il propulsore non funzionante crea un notevole attrito, causando l'[[imbardata]] e la [[Deriva (moto)|deriva]] del velivolo nella direzione del propulsore non funzionante.
A velocità supersoniche questi fenomeni possono avere conseguenze catastrofiche, arrivando anche a causare il cedimento della struttura dell'aereo.
Poiché se un propulsore non funziona il suo fabbisogno d'aria è nullo, nel Concorde era prevista l'apertura del flap e l'estensione totale delle alette, in modo da deflettere l'aria verso la parte posteriore del propulsore, diminuendo gli effetti d'attrito del propulsore e aumentando la portanza. Nei test effettuati, il Concorde fu in grado di spegnere entrambi i propulsori situati su un lato del velivolo ad una velocità di Mach 2 senza che ciò generasse problemi di controllo<ref>{{cita web|url=http://www.concordesst.com/history/eh5.html|titolo=Concorde was tested with both engines on one wing shutdown successfully}}</ref>.
 
In proposito il futuro partigiano Enrico Montanari scriverà un libro di memorie, in cui narra d'esser stato corteggiato nel 1927 da Umberto, che gli avrebbe regalato un accendisigari d'argento con incisa la scritta "Dimmi di sì!"<ref>Enrico Montanari, ''La lotta di liberazione'', cit. in Silvio Rossi, ''Il vizio segreto di Umberto di Savoia'', "Extra", I 1971 n. 4 (25 marzo), pp. 1-4.</ref>. Inoltre, è stata ipotizzata l'impossibilità fisica del principe di dare un erede alla casata e che - quanto meno - ci fossero delle incomprensioni a livello sessuale con la principessa, dovute forse alla freddezza dello sposo, non aiutato, d'altro lato, dalla passività della sposa, comunque naturale in una giovane donna del periodo<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 266.</ref><ref>G. Oliva, ''Umberto II'' p. 140.</ref><ref>A. Petacco, ''Regina'', Mondadori, 1997, p. 82.</ref>.
I [[postbruciatore|postbruciatori]] venivano utilizzati al decollo e nel passaggio al regime [[transonico]], tra Mach 0,95 e Mach 1,7. In ogni altra fase di funzionamento erano spenti.
 
La delicatezza delle notizie contenute nel ''dossier'' dell'[[OVRA]], anche a scopo ricattatorio, appare evidente dal fatto che il 27 aprile [[1945]], al momento della sua cattura e dopo la fuga da [[Milano]], [[Benito Mussolini]] lo aveva con sé, secondo le testimonianze di coloro che hanno dichiarato di aver ispezionato il suo bagaglio (partigiani, funzionari ecc.)<ref>Peter Tompkins, ''Dalle carte segrete del Duce'', Tropea, Milano, 2001, p. 352.</ref><ref>Luciano Garibaldi, ''La pista inglese. Chi uccise Mussolini e la Petacci? '', Ares, 2002, pp. 89 e succ.ve.</ref>. Successivamente il comandante della [[52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici"|52ª Brigata Garibaldi]], [[Pier Luigi Bellini delle Stelle|"Pedro" Bellini]], curerà di farlo consegnare al principe Umberto, allora [[luogotenente del regno]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/26/Avevo_ragione_co_0_9601261300.shtml ''L'Unità ammette l'esistenza dei dossier''].</ref>. Una copia del medesimo sarà poi rinvenuta dall'agente segreto italiano Aristide Tabasso nel marzo del [[1946]], che la consegnerà all'interessato e sarà nominato da quest'ultimo [[Ordine della Corona d'Italia|commendatore della Corona d'Italia]]<ref>Peter Tompkins, ''cit.'', pp. 364-65.</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/28/Umberto_misteri_del_dossier_co_0_9601281654.shtml ''Corriere della Sera'' del 28 gennaio 1996].</ref>.
A causa dell'alta inefficienza dei propulsori a basse velocità, il Concorde consumava due tonnellate di combustibile solo per la fase di rullaggio a terra<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/business/5195964.stm|titolo=Are the skies turning green?|autore=BBC News}}</ref>. Per risparmiare combustibile, dopo l'atterraggio solo i due propulsori esterni rimanevano accesi: la spinta di due propulsori era sufficiente per le fasi di rullaggio, poiché l'aereo risultava molto leggero dopo essere arrivato a destinazione.
 
Alla fine quell'ambiente ipocrita e malevolo colmò la notevole pazienza di Umberto e una voce in particolare fece decidere al Sovrano di trasferire in altra sede il figlio, promosso generale di brigata nel febbraio 1931: Vittorio Emanuele scelse personalmente [[Napoli]], città leale alla monarchia e in cui egli stesso aveva trascorso gli anni da Principe Ereditario<ref>U. Guspini, ''L'orecchio del regime.'', Mursia, Torino, 1973, p. 105.</ref>.
=== Problemi di riscaldamento ===
Oltre ai propulsori, le parti più calde della struttura di un aereo supersonico si trovano nella parte anteriore. Il riscaldamento dovuto alla velocità supersonica è dovuto alla elevata compressione dell'aria provocata dal moto dell'aereo. Durante il volo supersonico i finestrini nella cabina di pilotaggio diventavano talmente caldi da non poter essere toccati.
 
=== 1931-1935: l'inizio del periodo napoletano ===
Gli ingegneri volevano utilizzare [[duralluminio]] in tutto l'aereo, per migliorare i costi e semplificare la fabbricazione. La temperatura più alta che poteva sopportare durante tutta la vita dell'aereo l'alluminio utilizzato era di 127 [[celsius|°C]] e questo valore obbligò a limitare la velocità massima a Mach 2,02. Sul bordo d'attacco e sui bordi degli inlet dei motori, nonostante tale limitazione, la temperatura superava comunque quella massima accettabile e fu quindi adottato un sistema di raffreddamento che impiegava lo stesso combustibile del velivolo come refrigerante. Tale soluzione era stata già adottata con successo anni prima sul ricognitore strategico statunitense [[SR-71 Blackbird|SR-71]].
Arrivarono a Napoli il 4 novembre, prendendo residenza nel Palazzo Reale: l'indomani ci fu un solenne ''[[Te Deum]]'' in [[Duomo di Napoli|cattedrale]], un ricevimento a [[palazzo San Giacomo]] e infine la serata di gala al [[teatro San Carlo]], mentre i napoletani si dimostravano entusiasti dell'arrivo dei principi, profondendosi in molteplici manifestazioni&nbsp;– preparate e spontanee&nbsp;– d'omaggio<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 295.</ref>. La coppia lasciò ben presto la reggia borbonica, destinata a occasioni ufficiali, in favore di [[Villa Rosebery]], presso [[Posillipo]], dotata di spiaggia privata, dove Maria José e il marito amavano fare bagni notturni.
[[File:Umberto MariaJosè Libia.JPG|thumb|upright=0.8|left|Umberto e Maria José in Libia nel 1935]]
La principessa di Piemonte in questo periodo poté contattare, tramite l'amico [[Umberto Zanotti Bianco]], prima [[Benedetto Croce]] e poi altri esponenti dell'alta società avversi al Fascismo, come lo stesso arcivescovo [[Alessio Ascalesi]]: Umberto lasciava fare, senza favorire o dissuadere la moglie. Naturalmente, come a Torino, l'[[OVRA]] vigilava e [[Arturo Bocchini]] ordinava di sorvegliare costantemente la vita della coppia alla ricerca di rotture e infedeltà, incrementando voci che naturalmente facevano il giro della città, alimentate a dismisura da soffiate anonime. Un viaggio a [[Bruxelles]] della principessa venne inteso come prodromo di una separazione, quando invece era solo sintomo della solitudine che la donna provava in climi tanto ostili<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 298.</ref>.
 
Continuavano intanto le cerimonie ufficiali e di rappresentanza: l'incontro con il vecchio [[Gabriele D'Annunzio]] al [[Vittoriale degli italiani|Vittoriale]] nel novembre [[1932]] e la nuova ostensione della [[Sindone]], dal 24 settembre al 15 ottobre [[1933]], in occasione dell'[[Anno santo]]. Dopo lunga attesa (tanto che all'inizio del 1932 [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] aveva mandato la nuora, accompagnata dal medico di corte, da un illustre ginecologo in Germania a farsi visitare) il 5 febbraio [[1934]] il ginecologo di [[Casa Savoia]], Valerio Artom di Sant'Agnese, poté confermare la prima gravidanza: due settimane dopo in un incidente in montagna moriva [[Alberto I del Belgio]], e per il suo stato Maria José dovette rinunciare ad andare ai funerali. Il 24 settembre, a [[Palazzo Reale di Napoli|Palazzo Reale]] a [[Napoli]], alla presenza anche di Elena di Savoia e di Elisabetta del Belgio, nasceva la primogenita [[Maria Pia di Savoia (1934)|Maria Pia]]: portava lo stesso nome della [[Maria Pia di Savoia|Regina del Portogallo]], sorella di [[Umberto I di Savoia|Umberto I]], che alla proclamazione della repubblica si era rifugiata in esilio in Italia, a [[Stupinigi]], e di cui Umberto aveva alcuni affettuosi ricordi. Vennero distribuiti 2350 sussidi e borse di studio "Maria Pia di Savoia", [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] offrì un pranzo per 400 poveri, e villa Rosebery venne ribattezzata "villa Maria Pia". Una settimana dopo ci fu il battesimo, madrina la zia paterna [[Maria Francesca di Savoia]], padrino lo zio materno [[Leopoldo III del Belgio]], rappresentato per procura da [[Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta]].
Dopo il decollo, l'aereo si raffreddava a mano a mano che aumentava la quota; successivamente si riscaldava dopo essere entrato in regime supersonico. Prima dell'atterraggio avveniva l'opposto, con un raffreddamento e un successivo riscaldamento. Tali sbalzi di temperatura dovettero essere considerati attentamente nella progettazione, dato che il calore avrebbe potuto espandere l'alluminio della fusoliera di {{M|300|m|m}}, causando uno strappo della fusoliera all'altezza del ponte di volo, tra la postazione dell'ingegnere di volo e il resto dell'aereo.
[[File:Battesimo MariaPia Savoia.JPG|thumb| Battesimo di Maria Pia di Savoia a Napoli nel 1934]]
 
La gravidanza, nei primi mesi, venne sommersa di voci maliziose su una sua possibile origine non naturale: si disse che era frutto di [[inseminazione artificiale]], richiesta per l'inabilità di Umberto a procreare, pratica allora non ortodossa e guardata con sospetto. La voce divenne così di dominio pubblico che [[Luigi Pirandello]] in un caffè romano ne parlò scandalizzato ad [[Alberto Moravia]]<ref>A. Cambria, ''op. cit.'', p. 57.</ref> e ancora anni dopo, di nuovo incinta, Maria José volle smentirlo con [[Galeazzo Ciano|Ciano]], che al 30 dicembre [[1939]] registrò che la principessa «mi ha lasciato intendere che il figlio che nascerà è di lui, senza intromissioni di medici e siringhe». Interrogato in merito, Ferdinando Savignoni, assistente di Artom, dichiarò che «i figli del principe di Piemonte nacquero nel modo più naturale possibile»<ref>A. Cambria, ''op. cit.'', p. 58.</ref>. Oltretutto, nonostante le molteplici visite mediche che la principessa fece, l'ipotesi dell'applicazione di una pratica allora in fase di studio iniziale, è abbastanza ardita e priva di fonti che la possano suffragare<ref>Oliva, op. cit., p. 148.</ref>.
Per evitare il surriscaldamento della struttura in alluminio, anche le livree dovettero essere principalmente di colore bianco.
Nel [[1996]] l'Air France dipinse un esemplare con una livrea in colore blu, per promuovere la bibita Pepsi-Cola. A causa della scelta di quel colore, alla compagnia aerea venne consigliato di non mantenere la velocità di crociera per più di 20 minuti consecutivi e di viaggiare a velocità inferiori a Mach 1,7.
Il velivolo, con sigla ''F-BTSD'', non era previsto che operasse a lungo raggio (i lunghi viaggi richiedevano periodi prolungati di volo a velocità di Mach 2)<ref>[http://www.concordesst.com/history/events/pepsi.html Concorde history (Pepsi)]</ref>.
 
Umberto nello stesso periodo venne nominato comandante di divisione, assumendo il comando della Volturno, e poi membro del consiglio dell'esercito, ma questo non cambiò la sua situazione di escluso dall'ambiente politico che decideva, tanto che della prossima [[Guerra d'Etiopia|campagna d'Etiopia]] lo seppe da [[Italo Balbo]]. Alla fine del [[1935]] infatti i principi di Piemonte partirono per un viaggio nel Nord Africa, prima tappa la colonia di [[Libia]] e poi l'[[Egitto]], dove regnava re [[Fārūq I d'Egitto|Farouk]], amico di vecchia data di casa Savoia.
=== Problemi strutturali ===
Ad alte velocità, durante le virate e le [[imbardata|imbardate]] vengono sviluppate forze aerodinamiche intense, che provocano la distorsione della struttura dell'aereo. Questo inconveniente venne risolto evitando di utilizzare gli [[elevone|elevoni]] più esterni ad alte velocità, impiegando solo quelli interni che erano collegati alla parte più vicina alla fusoliera delle ali pertanto creavano un minore momento torcente.
 
Il governatore fresco del successo personale della crociera atlantica, offrì agli ospiti sorvoli aerei della [[Tripolitania]] e, nella sua residenza, il castello di el-Serai, il proprio punto di vista e i propri dubbi sul regime e sulla sua scarsa preparazione militare. «In Libia, Balbo ci parlò in modo molto scettico riguardo al regime e a Benito Mussolini. Disse che la ''ciambella del fascismo'' non era riuscita secondo le iniziative e che un paese dove non si può manifestare liberamente la propria opinione non ha futuro. Il governatore, inoltre, sembrava essere già al corrente delle intenzioni che il duce, di lì a qualche mese, avrebbe manifestato a proposito dell'Etiopia»<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 166.</ref>. Da quel momento iniziò un regolare scambio di missive tra i principi e Balbo, e altre visite di Maria José in Libia, tutti fatti che irritarono Mussolini e le alte gerarchie del partito<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 329.</ref>. In ogni caso Umberto non disse nulla al padre né chiese informazioni su quanto aveva sentito, nonostante egli stesso a Napoli salutasse molteplici truppe in partenza per il porto di [[Massaua]], ufficialmente per esercitazioni.
=== Freni e carrello d'atterraggio ===
A causa della velocità di decollo relativamente elevata (400&nbsp;km/h), il Concorde doveva possedere un adeguato sistema frenante in caso di annullamento del decollo. Vennero così progettati freni in carbonio e un sistema antibloccaggio precursore dell'[[Antilock Braking System|ABS]], noto come "ANTI-SKID", impiegato oggigiorno nelle autovetture. Il sistema frenante così realizzato era in grado di fermare il velivolo, con peso di 188 tonnellate e lanciato a 305&nbsp;km/h, in uno spazio di circa 1600 metri. Vista la configurazione ad elevoni, il Concorde era sprovvisto di aerofreni. Per arrestare il velivolo sulla pista si poteva dunque fare affidamento soltanto sui freni del carrello principale e sugli invertitori di spinta dei propulsori.<ref>[http://www.concordesst.com/gear.html Landing Gear]</ref>
 
=== 1935-1937: l'Impero d'Etiopia e il nuovo erede al trono ===
Durante la progettazione gli ingegneri si accorsero che il [[carrello d'atterraggio]] doveva essere irrobustito, a causa dei notevoli carichi generati dal caratteristico [[angolo d'attacco]] necessario per il decollo indotto dalle ali a delta. Questo aumento dei carichi ne rese necessaria la riprogettazione. Sempre per il problema dell'elevato angolo di attacco fu necessaria l'introduzione di un quarto carrello retrattile in coda per evitare che questa parte toccasse terra nei decolli o negli atterraggi, rischiando di rovinarsi.
[[File:Umberto Montella.jpg|thumb|upright=0.8|Il principe Umberto al balcone del municipio del comune di [[Montella]], nell'avellinese, in occasione delle manovre del 1936]]
[[File:Umberto II a Montella.jpg|thumb|upright=0.8|left|Il principe Umberto al [[convento di San Francesco a Folloni]] a [[Montella]], dove risiedette più volte durante la [[seconda guerra mondiale]]]]
Il 2 ottobre Mussolini dichiarò guerra all'[[Etiopia]], e l'11 scattarono le [[Sanzioni economiche all'Italia fascista|sanzioni]] della [[Società delle Nazioni]], cui il regime rispose con la "Giornata della fede", sotto lo [[slogan]] dell'"oro alla Patria". All'[[Vittoriano|Altare della Patria]] la [[Elena del Montenegro|regina Elena]] consegnò le fedi nuziali sue e del [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Re]], pronunciando uno dei suoi rarissimi discorsi pubblici, mentre lo stesso facevano a Napoli Maria José e a Torino Jolanda di Savoia. Umberto donò il proprio collare dell'Annunziata, il re alcuni lingotti d'oro e d'argento, Luigi Pirandello la medaglia del Nobel, [[Benedetto Croce]] e [[Luigi Albertini]] beni personali: lo stato ottenne oltre 500 milioni in oro, e l'iniziativa fu quindi un notevole successo<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 333.</ref>. Il Re però non condivise il fascino dell'avventura militare e a [[Dino Grandi]], davanti alle truppe in sfilata disse: "Ed è con queste facce e queste pance da curati e da notai di campagna che il suo Duce vuole fare la guerra?"<ref>A. Spinosa, ''Vittorio Emanuele III'', Mondadori, p. 339.</ref>.
 
Nonostante lo scetticismo personale, Vittorio Emanuele III desiderava che anche il figlio prendesse parte alla campagna militare, ottenendo in tal modo un po' di gloria e prestigio, come fecero e avrebbero fatto per tutta la durata delle operazioni gerarchi di ogni grado, ottenendo encomi e medaglie non sempre meritate<ref>Farinacci, per esempio, ottenne una medaglia d'argento al valor militare e riconoscimenti come invalido di guerra per una mano persa durante la battaglia, in realtà amputata di netto da una granata impiegata per pescare in un lago etiope.</ref>. Ma Umberto restò confinato in Patria per volere di Mussolini, che voleva che quella guerra fosse «una sfida del regime dalla quale la monarchia potrà ricevere l'incoronazione imperiale ma sulla quale non dovrà accampare meriti»<ref>Oliva, ''op. cit.'', p. 145.</ref>. La scusa ufficiale fu che il Duce non desiderava fosse messa in pericolo la vita dell'erede al trono; al fronte andarono i tre cugini [[Savoia-Genova]], parenti di secondo piano, e [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone di Savoia-Aosta]], ma non [[Amedeo d'Aosta]], allora secondo in linea di successione al trono, piccola vendetta del Re contro l'aitante nipote di simpatie fasciste.
=== Autonomia ===
Era previsto che il Concorde volasse da [[Londra]] o [[Parigi]] a [[New York]] o [[Washington]] senza scali, e per raggiungere questo requisito i progettisti riuscirono a dotarlo della maggiore autonomia posseduta da un aereo supersonico. Questo risultato venne conseguito attraverso un'attenta progettazione delle ali per ottenere un buon rapporto portanza/attrito, una sofisticata ottimizzazione dei propulsori a velocità supersoniche, un carico relativamente leggero e una grande capacità dei serbatoi di combustibile.<ref name="concordeB">{{cita web|url=http://www.concordesst.com/concordeb.html|titolo=Concorde B}}</ref>
 
Umberto, a terra, passò in rassegna le truppe in partenza e così "garantisce la legittimità dell'impresa, ma a combattere in prima linea è il fascismo, cui andrà il merito della vittoria<ref>Oliva, ''op. cit.'', p. 146.</ref> e venne impegnato nelle solite occasioni ufficiali, come la presenza al funerale di [[Giorgio V del Regno Unito]] agli inizi del 1936: occasione impegnativa, trattandosi di un viaggio in un paese ostile, tra i primi sostenitori delle sanzioni. A marzo venne promosso al comando del corpo d'armata di Napoli, ma per l'Etiopia partì la moglie, che il 26 dello stesso mese si imbarcò come [[Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana|crocerossina]] sulla nave ospedaliera Cesarea. Alla proclamazione dell'[[Impero italiano|Impero]], il 5 maggio 1936 al balcone del Quirinale si affacciarono [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]], che rispose alle ovazioni della folla con il saluto militare, e Umberto, sull'attenti. "L'avvenire accanto al presente" scrisse [[Ugo Ojetti]]<ref>Oliva, ''op. cit.'', p. 147.</ref>.
Nonostante gli sforzi, poco dopo i primi voli venne progettato un modello "B" con una maggiore quantità di combustibile e delle ali leggermente più ampie con [[ipersostentatore|ipersostentatori]] alle estremità, per aumentare ulteriormente le performance aerodinamiche a tutte le velocità. Inoltre erano previsti propulsori più potenti, equipaggiati con dispositivi per la riduzione del rumore e privi di postbruciatori che consumavano molto combustibile ed erano rumorosi.
Queste modifiche avrebbero aumentato la portata di 500&nbsp;km, anche con un carico maggiore, e permesso di aprire nuove rotte commerciali.
Il progetto del Concorde "B" venne tuttavia cancellato a causa dell'insuccesso commerciale.<ref name="concordeB"/>
 
Ad agosto, per la chiusura delle [[Giochi della XI Olimpiade|Olimpiadi di Berlino]], Umberto fu sul palco al fianco di [[Adolf Hitler|Hitler]], che disprezzava, ricambiato<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 337.</ref>, {{Citazione necessaria|e accettò la gran croce d'oro dell'[[ordine dell'Aquila nera]]}} e poco dopo, a Napoli, ricevette in compagnia della moglie [[Primo Carnera]]. Anche in questa occasione le calunnie dell'[[OVRA]] non si fecero attendere e si registrò di ''avances'' al pugile, secondo alcuni fatte da Maria José, secondo altri da Umberto<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 343.</ref>. A queste menzogne si aggiunsero quelle, naturali considerato quanto già avvenuto nel 1934, sorte quando nell'ottobre del 1936 venne annunciata la nuova gravidanza della principessa di Piemonte, tutte tese ad attribuirla a padri illegittimi. Si osservò che era rimasta incinta a ridosso della partenza per l'Africa, e si tirò fuori la storia dell'amicizia tra la principessa e gli aitanti, sportivi e gaudenti cugini Savoia-Aosta, Aimone e Amedeo: si disse che aveva incontrato due volte il secondo, mentre in realtà a incontrare Maria José, due volte, era stato Aimone, sulla Cesarea, alla presenza comunque di altre autorità<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 342.</ref>. Era nota infatti la simpatia tra lei e i due fratelli, anticonformisti, esuberanti e insofferenti all'etichetta: che vi fosse una particolare simpatia verso il futuro viceré d'Etiopia lo si pensò quando Maria José dedicò il suo primo libro ''A la memoire du valeureux et chavaleresque Amédée'' pubblicando la foto di suo figlio Vittorio Emanuele appoggiato alla "quercia di Amedeo"<ref>Bertoldi, ''L'ultimo re l'ultima regina'', pp. 47-48.</ref>.
=== Esposizione alle radiazioni ===
[[File:Vittorio Emanuele III e nipote.JPG|thumb|upright=0.8|Vittorio Emanuele III con il nipote omonimo]]
Il flusso di [[radiazioni ionizzanti]] provenienti dallo spazio esterno presente alle altitudini di crociera del Concorde è doppio rispetto a quello a cui sono esposti i passeggeri che viaggiano su un volo convenzionale. A causa del tempo di volo ridotto, tuttavia, la [[dose equivalente]] totale di radiazione era inferiore a quella assorbita in un volo tradizionale<ref>{{cita web|url=http://www.britishairways.com/travel/healthcosmic/public/en_gb#4|titolo=British Airway: Cosmic radiation|autore=British Airways}}</ref>. Sul ponte di volo era presente un [[radiometro]] e uno strumento per misurare il tasso di diminuzione delle radiazioni, cosicché in caso di occasionali aumenti dell'[[attività solare]], se i livelli fossero divenuti eccessivi, i piloti sarebbero scesi sotto i {{M|14&nbsp;000|-|m}}. Tramite la lettura del tasso di diminuzione era possibile capire se era necessario scendere ulteriormente di quota, diminuendo il tempo trascorso ad altitudini non sicure.
 
Il 12 febbraio 1937, alle 14:30, nacque l'atteso [[Vittorio Emanuele di Savoia|erede maschio]] cui venne imposto il nome del nonno, e a seguire molti altri, di carattere dinastico o familiare<ref>Vittorio Emanuele, Alberto, Carlo Teodoro, Umberto, Bonifacio, Amedeo, Damiano, Bernardino, Maria, Gennaro.</ref>. A questa gioia e motivo di orgoglio seguì due mesi dopo, il 5 aprile 1937, il conferimento alla [[Elena del Montenegro|regina Elena]] da parte di [[papa Pio XI]] della [[Rosa d'oro]], il più importante segno di benevolenza papale verso le sovrane. Il battesimo fu celebrato il 31 maggio nella [[Cappella Paolina (Quirinale)|Cappella Paolina]], dove si erano sposati i genitori, ed era il primo battesimo di un erede al trono in pompa magna a [[Roma]]<ref>Umberto I fu battezzato a Torino, Vittorio Emanuele III a Napoli e Umberto II a Roma, ma in maniera dimessa per via della scomunica pendente sui Savoia.</ref>. Alle undici del mattino: obbligatorio per gli uomini divisa o [[panciotto]] e [[marsina]] e [[coccarda]] di raso azzurro Savoia, per le donne velo bianco, bande di pizzo e l'iniziale in brillanti della regina o della principessa ereditaria. Il corteo era aperto dai padrini, Vittorio Emanuele III ed [[Enrichetta del Belgio]] [[Duca di Vendôme|duchessa di Vendôme]] (in rappresentanza della madrina la regina Elisabetta del Belgio), Umberto con la madre Elena e Maria José al braccio del cugino monsignore il principe Giorgio di Baviera<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 348.</ref>.
=== Pressurizzazione della cabina ===
[[File:ConcordeFuselageSinsheim.jpg|thumb|Particolare della fusoliera. Si notano i finestrini di dimensioni ridottissime.]]
Generalmente le cabine degli aerei di linea sono pressurizzate alla pressione equivalente ad una quota di 1&nbsp;800 - 2&nbsp;400 m, mentre l'aereo vola a quote generalmente comprese tra i 9&nbsp;000 m e gli 11&nbsp;000 m. La pressurizzazione del Concorde era impostata alla quota equivalente inferiore rispetto agli altri jet commerciali, quindi con una pressione interna più elevata, per creare una maggiore scorta d'aria all'interno dell'aereo. Infatti, volando il Concorde alla quota di 17&nbsp;000 m, nel caso fosse presurizzato alla abituale pressione e ci fosse stata una depresurizzazione, essa sarebbe stata così rapida da rendere inutili le maschere ad ossigeno poiché l'[[ipossia]] sarebbe giunta verosimilmente prima di riuscire a indossare la maschera. Oltre i 15&nbsp;000 m infatti la carenza di ossigeno può causare la perdita di coscienza, anche ad un atleta allenato, in 10-15 secondi.
Per questo motivo il Concorde aveva dei finestrini più piccoli, riducendo il tasso di diminuzione della pressione in caso di incidente.
 
[[Benito Mussolini|Mussolini]] era assente, sia alla funzione sia al ricevimento, probabilmente perché insofferente di fronte a un rito che era una chiara autocelebrazione della monarchia, in un periodo in cui il duce si legava sempre più al [[Adolf Hitler|Führer]], che invidiava perché non aveva nessuno sopra di sé e non doveva dividere fama e onori con una dinastia sovrana<ref>G. Oliva, ''op. cit.'', p. 149.</ref><ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 349.</ref>. La stampa invece sottolineava nella cerimonia i fasti della diarchia: "guardando la bellezza del bambino che sarà re, non c'è italiano che oggi non sia orgoglioso della sua Patria, della nostra Italia trionfante sui nemici, del Duce che ci guida"<ref>Corriere della Sera, 5 giugno 1937.</ref>.
Era inoltre presente una riserva d'aria aggiuntiva per mantenere la pressione della cabina per un certo periodo in caso di perdite ridotte, dando il tempo necessario per una discesa rapida a quote più sicure.
 
=== 1937-1939: crisi nella diarchia, antinazismo e velleità di golpe ===
I piloti indossavano delle maschere di tipo [[C-PAP]] tramite le quali l'ossigeno viene inviato ad una pressione maggiore nei polmoni.
[[File:Amedeo di Savoia-Aosta, Viceré d'Etiopia, ossequiato dai Ras.JPG|thumb|left|[[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo di Savoia-Aosta]], nominato Viceré, riceve gli omaggi dei [[Ras (titolo)|Ras]]]]
Nel settembre del 1937 Mussolini in visita in Germania restò affascinato dalla potenza che sprigionava il regime nazista<ref>[http://www.anpi.it/cronologia-del-nazifascismo-1937/ Cronologia del Nazifascismo - 1937] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140722190318/http://www.anpi.it/cronologia-del-nazifascismo-1937/ |data=22 luglio 2014 }}.</ref>: a novembre firmò il patto anti-[[Comintern]] e a dicembre uscì dalla [[Società delle Nazioni]]. Mentre Mussolini si avvicina a Hitler e diventa sempre più insofferente nei confronti della casa reale, suo genero e ministro degli esteri, antitedesco, [[Galeazzo Ciano]] provava a stringere con i principi di Piemonte rapporti più stretti. I principi avevano di Ciano l'impressione di un uomo snob e di scarso acume (cui si aggiungeva una sana antipatia tra Maria José ed [[Edda Ciano]])<ref>«Edda Ciano e io non siamo mai andate molto d'accordo. Lei voleva primeggiare. Ma era una donna molto intelligente e sapeva molte cose», Maria José di Savoia in Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 369.</ref>, ma in seguito ne apprezzarono l'antinazismo, le molte informazioni cui poteva arrivare e infine il modo di fare più garbato e intellettuale rispetto a quello tipico di altri gerarchi come [[Achille Starace]], [[Ettore Muti]] o [[Roberto Farinacci]]<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 350.</ref>: era insomma uno dei pochi gerarchi frequentabili<ref>Bertoldi, l'ultimo re l'ultima regina, p. 88.</ref>. Ciano cominciò a organizzare vari incontri, più o meno casuali, con il principe ereditario, riportandone sempre le impressioni, che passarono da un "colloquio scialbo" il 31 agosto a un "gran calore" per le felicitazioni alla nascita del figlio Marzio il 19 dicembre.
 
Tale evoluzione fu forse dovuta anche a una reazione al fatto che Mussolini mostrava sempre più fiducia in Amedeo d'Aosta, proposto a [[Francisco Franco]] come possibile Re di [[Spagna]] e intanto nominato [[viceré d'Etiopia]] al posto del [[maresciallo d'Italia|maresciallo]] [[Rodolfo Graziani]], mentre Umberto rimaneva in una posizione defilata. I sospetti esplosero quando ai principi divenne nota la clausola inerente alla successione al trono votata dal [[Gran Consiglio del Fascismo|Gran consiglio]] nel 1928, e spinsero Maria José a irrompere a [[Palazzo Venezia]] per aver lumi: Mussolini rispose che la norma andava applicata solo in mancanza di discendenza diretta, cosa che in quel momento non si verificava<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 351.</ref>.
=== Abbassamento del muso ===
Il famoso "muso" del Concorde che poteva essere abbassato fu il risultato di un compromesso tra la necessità di una forma aerodinamica per ridurre l'attrito ed aumentare l'efficienza in volo e la necessità dei piloti di avere una buona visuale durante le fasi di rullaggio, decollo e atterraggio.
 
Nell'aprile del 1938 la crisi tra corona e regime toccò il suo punto più alto, con il colpo di mano della creazione del grado di [[primo maresciallo dell'Impero]]: Starace e Ciano fecero approvare di sorpresa prima alla Camera, per acclamazione, poi al Senato, questo nuovo grado, attribuito sia al Re sia al Duce, il che li equiparava di fatto, e violava gravemente i Poteri Regi. Le rimostranze di Vittorio Emanuele III furono veementi, tanto da dire a Mussolini che gli portava la legge da firmare: «Questa legge è un altro colpo mortale contro le mie prerogative sovrane. [...] questa equiparazione mi crea una posizione insostenibile perché è un'altra patente violazione dello [[Statuto Albertino|statuto del Regno]]» e che avrebbe preferito abdicare, se l'Italia non fosse in quel mentre attiva sul [[guerra civile spagnola|fronte spagnolo]], pur di non indossare quella doppia greca<ref>B. Mussolini, ''Storia di un anno'', p. 180.</ref>. Un possibile motivo di arrendevolezza del sovrano in questo frangente è desumile da quanto riportato il 2 aprile da Ciano nel suo diario: «Mussolini [...] mi ha detto: "Basta. Ne ho le scatole piene. Io lavoro e lui firma. [...] Ho risposto che potremo andare più in là alla prima occasione. Questa sarà certamente quando alla firma rispettabile del Re si dovesse sostituire quella meno rispettabile del principe. Il Duce ha annuito e, a mezza voce, ha detto: "Finita la Spagna, ne riparleremo"».<ref>G. Ciano, ''op. cit.'', p. 120.</ref>: pare realistico pensare che Vittorio Emanuele III allora, e altre volte in futuro, evitasse di coinvolgere il figlio negli affari di Stato o cedergli qualsiasi scampolo di potere effettivo per proteggerlo da queste oscure manovre del regime<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 354.</ref>.
Un aereo con ali a delta decolla e atterra con un angolo d'attacco più elevato rispetto ad altre configurazioni alari, a causa del modo con cui le ali a delta generano la [[portanza]]. La parte anteriore affusolata avrebbe ostruito ai piloti la visuale della pista, quindi fu progettata per essere abbassabile. Durante il volo, quando il muso era riportato in posizione orizzontale per migliorare la forma aerodinamica e veniva alzato un visore posizionato davanti ai finestrini della cabina di pilotaggio.<ref name = "Concorde nose"/>
 
Di lì a poco si ebbe la visita di Hitler e del suo seguito a Roma: la corte si dimostrò palesemente antinazista, e i capi del nazismo avversi alla monarchia, con uno scambio di battute di scherno dall'una e dall'altra parte<ref>Himmler fu sentito dire del Quirinale "Qui si respira un'aria da catacomba" e Vittorio Emanuele III definì Hitler un "degenerato psicofisico".</ref>. Umberto era antinazista per più motivi: come cattolico ([[Pio XI]] aveva già condannato il nazismo con l'[[enciclica]] ''[[Mit brennender Sorge]]'', e in quei giorni andò a [[Castel Gandolfo]] ordinando di lasciare al buio le chiese come segno di protesta), come uomo di una certa preparazione culturale, come figlio di Vittorio Emanuele, la cui avversione alla Germania durava dalla fine dell'Ottocento, e come principe ereditario davanti a un regime chiaramente antimonarchico. Maria José considerava l'espansionismo nazista un'ovvia minaccia al suo Belgio e detestava i fascisti (il 7 settembre 1938 andò al concerto di [[Lucerna]] di [[Arturo Toscanini]], di fatto esule, perché gli era stato appena ritirato il [[passaporto]]). Queste ragioni, unite al sempre più forte legame che Mussolini stava creando tra fascismo e nazismo, li spinsero a complottare per un ''golpe''.
Un dispositivo nella cabina di pilotaggio ritraeva il visore e abbassava il "muso" di 5° rispetto alla posizione orizzontale nelle fasi di decollo e rullaggio. Dopo il decollo, il "muso" veniva riposizionato orizzontalmente mentre veniva alzato il visore. Poco prima dell'atterraggio il visore veniva nuovamente abbassato e il "muso" inclinato di 12,5° per assicurare la visibilità massima. Dopo l'atterraggio, il muso era portato ad una inclinazione di 5° per evitare danni accidentali.<ref name = "Concorde nose"/> Il Concorde avrebbe comunque potuto decollare con il muso completamente abbassato.<ref>{{cita web|url=http://www.concordesst.com/209.html|titolo=Air France fleet: Aircraft no. 209}}</ref>
 
Un documento del [[Foreign Office]] britannico<ref>Pro, Fo, 800/937, ritrovato da Donatella Bolech Cecchi della facoltà di scienze politiche di Pavia, pubblicato nella rivista "il Politico" nel 1986 e in V. Vailati, ''La storia nascosta'', pp. 8-10.</ref> attesta che il 26 settembre Umberto avrebbe dovuto rinunciare ai propri diritti come erede al trono in favore del figlio con un documento da consegnare a un "avvocato di Milano" di cui non si conosce il nome, forse un politico del periodo pre-fascista. Maria José, costretto Vittorio Emanuele III ad abdicare, sarebbe stata proclamata reggente e Badoglio avrebbe ottenuto pieni poteri per mantenere l'ordine, a cui sarebbe seguito un nuovo governo guidato dall'avvocato milanese. L'esercito, sotto gli ordini di Graziani, avrebbe preso possesso dei punti vitali di Roma, Milano, Torino, Venezia e Verona nella mattina del 27 e il 28, alle 15, Umberto avrebbe messo davanti al padre il fatto compiuto e successivamente fatto mandare in onda alla radio le dichiarazioni della reggente e del nuovo primo ministro. Invece il pomeriggio del 25 Hitler emanò un ultimatum di sei giorni alla [[Cecoslovacchia]] e, in uno scenario internazionale così teso, Umberto indugiò: il 27 giunse la notizia dell'intenzione di Mussolini di mobilitare le truppe se l'avesse fatto Hitler e del dissenso del Sovrano; l'indomani fu comunicata la notizia che Hitler avrebbe incontrato a [[Conferenza di Monaco|Monaco]] i primi ministri d'Italia, Francia e Inghilterra per decidere le sorti della Cecoslovacchia. Apparendo così Mussolini uno dei difensori della pace europea, il piano venne archiviato, mentre anche in Germania un piano dei generali Beck ed Halder era accantonato per simili motivi<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, pp. 359-360.</ref>.
Infine, era possibile tenere il visore abbassato e il muso orizzontale. Questa configurazione era utilizzata per brevi voli subsonici.<ref name="Concorde nose">{{cita web|url=http://www.concordesst.com/nose.html|titolo=Concorde nose}}</ref>
 
Appena un mese dopo, il 29 ottobre, partecipò alle nozze del cugino [[Eugenio di Savoia-Genova]] con Lucia di Borbone-Due Sicilie, che avvennero a Monaco di Baviera, dove viveva la famiglia della sposa, di idee antinaziste, e officiate dal cardinale [[Michael von Faulhaber]], anch'esso inviso al regime: forse per riequilibrare quella presenza che denunciava le sue idee, chiese un incontro privato con Hitler: questi lo invitò due giorni dopo a un pranzo all'[[Obersalzberg]], trasformando quella richiesta in un'occasione di propaganda per il regime ad appena un mese dal convegno di Monaco. Umberto ascoltò il monologo del Führer, che espresse la sua soddisfazione per la soluzione del problema cecoslovacco, per la crescente forza della Germania, l'avversione per gli Stati Uniti, il desiderio di un'alleanza duratura con l'Italia; l'ambasciatore a Berlino, [[Bernardo Attolico]], mandò una relazione a Roma; Mussolini fu probabilmente soddisfatto dell'incontro, il Re assolutamente no. Il Principe di Piemonte, per ingenuità o per inesperienza politica, aveva scelto di incontrare per mera cortesia il dittatore, ma, tenuto conto che Umberto si era sempre tenuto rigorosamente al di fuori di attività o manifestazioni di simpatie politiche, l'avvenimento poté essere inteso come una sostanziale comunità di vedute o come ammirazione per l'uomo che aveva appena soppresso la libertà della Cecoslovacchia<ref>S. Bertoldi, ''L'ultimo re l'ultima regina'', pp. 86-87.</ref>.
=== Costi eccessivi ===
Il [[budget]] per la costruzione di un Concorde passò dai 6 miliardi di [[franco francese|franchi]] del [[1969]] a 30 miliardi della fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] e ciò comportò la riduzione della produzione a sole 20 unità contro le 500 previste. La manutenzione dell'aereo durava tra le 18 e le 20 ore per ogni ora di volo, contro le due ore impiegate mediamente per altri aerei di linea, ed il suo costo per ogni ora di volo era di 175&nbsp;000 franchi (di cui 88&nbsp;000 franchi di sola manutenzione), oltre la metà del costo complessivo di un volo.<ref name=myproject/>
 
Divenuto intanto generale designato d'armata e ispettore di fanteria, Umberto cominciò a esprimere, a chi glielo domandava, il suo profondo scontento verso le risorse effettive delle truppe: Mussolini, che oramai non si fidava più e cominciava a ritenerlo, se non pericoloso, almeno palesemente avverso, gli impedì di andare a [[Parigi]], covo dei fuoriusciti antifascisti, a inaugurare un busto del defunto suocero [[Alberto I del Belgio]]. In un clima così teso, le nozze dell'ultimogenita dei sovrani, [[Maria Francesca di Savoia|Maria]] con il principe Luigi di [[Borbone di Parma|Borbone-Parma]] avvenute il 23 gennaio 1939, ebbero il minimo dell'attenzione e dell'organizzazione possibile<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 369.</ref>. Tre mesi dopo, infatti, l'Italia invadeva l'[[Albania]] (di cui Vittorio Emanuele III era proclamato sovrano) e, il 22 maggio, veniva firmato il [[Patto d'Acciaio|Patto d'acciaio]]. A marzo, incontratolo a [[Salisburgo]], [[Italo Balbo]] aveva già anticipato l'avvenimento a Maria José, oramai certa di quale sarebbe stata la sorte del Belgio davanti all'aggressività tedesca. Le intenzioni, le idee e la "fronda" dei principi di Piemonte erano così note anche all'estero che nei giorni della firma del Patto d'acciaio sul ''[[Daily Mirror]]''<ref>Daily Mirror, 13 maggio 1939.</ref> uscì un articolo anonimo dal titolo "Il duce spedisce il principe in esilio", dove si diceva che Umberto e la moglie si sarebbero a breve rifugiati a [[Bruxelles]] in una "sorta di esilio dettato dal signor Mussolini [...] Il principe ereditario non ha mai nascosto la sua opposizione al fascismo"; inoltre si aggiungeva che erano sorte tensioni fra lui e Ciano (cosa possibile, poiché dopo l'incontro del 6 novembre 1938 il ministro ne ha uno solo il 18 novembre 1939); notizie tutte riprese lo stesso giorno dal ''News Chronicle''. Naturalmente erano esagerazioni, ma davano l'idea di come la posizione dei principi ereditari fosse nota<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 370.</ref>.
Gli impressionanti consumi di combustibile, in media 17 litri a passeggero per ogni 100&nbsp;km, erano un problema relativo prima delle gravi crisi petrolifere del [[Crisi energetica (1973)|1973]] e del [[Crisi energetica (1979)|1979]], che comportarono un grande incremento del prezzo del petrolio. L'elevato costo del biglietto, tre volte maggiore di quelli di prima classe delle linee normali, finì per fare del Concorde l'aereo ad uso esclusivo dei [[Very Important Person|VIP]]. Il grave [[deficit]] maturato dal Concorde negli anni di esercizio ha portato l'aereo ad essere incluso nella lista degli ''[[White elephant|elefanti bianchi]]'', espressione con cui in Francia e nei paesi anglosassoni si indicano progetti o beni i cui costi di realizzazione e gestione non sono compensati dai benefici che procurano.<ref name=myproject/>
 
[[File:Nozze Aosta Grecia 1939.JPG|thumb|upright=0.8|Aimone e Irene di Grecia]]
== Storia operativa ==
Fu quindi naturale che il Duce, nella preparazione dei comandi per la guerra prossima, scegliesse accuratamente di porre in secondo piano il principe ereditario, escludendolo non solo dalla possibilità di prendere decisioni, ma anche dal ricevere gloria militare, cosa che probabilmente sarebbe stata approvata da Hitler il quale, il 22 agosto 1939, disse ai suoi generali che «Mussolini è messo in pericolo da quell'imbecille di un Re e da quel perfido furfante di un principe ereditario»<ref>''Documents on British Foreign Policy 1919-1939'', terza serie, volume VII, Londra, 1954, p. 258 in Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 361.</ref>. La manovra naturalmente non sfuggì al Re che, nel suo incontro con Ciano del 24 agosto, pretese che il duce «dia al principe di Piemonte un comando. Hanno il comando quei due [[Savoia-Genova|imbecilli di Bergamo e di Pistoia]], può ben averlo mio figlio, la cui testa vale quella del duca d'Aosta». Questa schiettezza e comunicatività del Re, notoriamente uomo di poche parole, col ministro degli esteri, neo [[Ordine supremo della Santissima Annunziata|collare dell'Annunziata]], era motivata dal comune sentimento antitedesco, aumentato in Ciano dopo il suo incontro dell'11 agosto con [[Joachim von Ribbentrop|von Ribbentrop]] e Hitler. Il colloquio terminò con una confidenza del sovrano: «paternamente ha aggiunto che il principe a me vuol bene, molto bene e che di me sempre gli parla con fiducia e speranza»<ref>G. Ciano, ''op. cit.'', p. 333.</ref>. In situazioni simili naturalmente la nuova gravidanza di Maria José non fu oggetto neppure delle calunnie dell'OVRA.
 
Ma la crisi tra regime e corona non coinvolgeva più solo i principi di Piemonte: il 1º luglio 1939 a Firenze, in [[Santa Maria del Fiore]], Aimone di Savoia-Aosta si era sposato con [[Irene di Grecia (1904-1974)|Irene di Grecia]], testimoni per lui il viceré Amedeo e Umberto: Mussolini non era intervenuto neppure a questa cerimonia di casa Savoia, sia per non incontrare il re [[Giorgio II di Grecia]], fratello della sposa, contro il quale tra pochi mesi manderà le truppe, sia perché dopo appena due anni di viceregno Amedeo ha mutato del tutto opinione sulla preparazione dell'esercito e sulla reale solidità del regime e dei suoi uomini<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 372.</ref>.
[[File:concorde.planview.arp.jpg|thumb|left|Concorde ''G-BOAF'' in atterraggio alla base aerea di Filton, nei pressi di [[Bristol]], nell'ultimo volo di questo tipo di aereo, il 26 novembre [[2003]]]]
 
=== 1939: non-belligeranza e desiderio di neutralità ===
I voli commerciali iniziarono il 21 gennaio [[1976]] sulle rotte [[Londra]]-[[Bahrain]] e [[Parigi]]-[[Rio de Janeiro]]. Il [[Congresso degli Stati Uniti]] bandì inizialmente gli atterraggi dei Concorde negli Stati Uniti, principalmente a causa delle proteste dei cittadini statunitensi riguardanti i [[boom sonico|boom sonici]]. Successivamente il segretario statunitense dei trasporti, [[William Coleman]], fornì uno speciale permesso per gli atterraggi all'[[Aeroporto internazionale di Washington-Dulles|Aeroporto di Washington]], consentendo ad Air France e British Airways di iniziare i voli per questa destinazione il 24 maggio [[1976]]<ref>[http://www.concordesst.com/history/events/events2.html Concorde events]</ref>.
[[File:Pio XII al Quirinale.JPG|thumb|upright=0.8|Pio XII al Quirinale]]
Il 1º settembre 1939 la Germania invase la Polonia, due giorni più tardi entrarono in guerra Francia e Inghilterra, l'Italia dichiarò la propria non-belligeranza e tutti coloro che erano antitedeschi iniziarono ad avere contatti sempre più fitti, scambiandosi informazioni e opinioni. A fine ottobre Umberto espresse con Ciano la propria soddisfazione nella rimozione di Achille Starace dalla guida del [[Partito Nazionale Fascista|PNF]] e lo informò che Hitler aveva chiesto la rimozione, tramite [[Filippo d'Assia]], di Bernardo Attolico, ambasciatore a Berlino, ostile all'espansionismo tedesco. Il 27 novembre la regina Elena scrisse una lettera appello in favore della pace alle sovrane di Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Danimarca, Jugoslavia e Bulgaria, che vennero fermate da Mussolini, con la motivazione che era un gesto inopportuno. Il 4 dicembre Maria José seppe dell'idea di suo fratello Leopoldo III di indire una conferenza dei paesi non belligeranti per il giorno di Natale, proposta che il Duce rifiutò. Il 21 dicembre i sovrani andarono in visita dal papa in Vaticano e il 28 dicembre [[Papa Pio XII|Pio XII]] compì un viaggio di Stato fino al Quirinale, antico palazzo pontificio, dove dal 1870 nessun papa era più entrato: a colloquio con Vittorio Emanuele III si scagliò con forza contro Hitler. Due giorni dopo Ciano comunicò alla principessa di Piemonte che era imminente l'invasione del Belgio<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 374.</ref>.
 
Il 22 febbraio 1940 si ebbe un nuovo colloquio tra Ciano e Umberto, dove questi, a detta del genero del Duce si mostrò «molto antitedesco e convinto della necessità di rimanere neutrali. Scettico - impressionantemente scettico - sulle possibilità effettive dell'esercito nelle attuali condizioni -che giudica pietose- di armamento»<ref>G. Ciano, ''op. cit.'', p. 398.</ref>. A Napoli, due giorni dopo, nacque la figlia [[Maria Gabriella di Savoia|Maria Gabriella]] e l'indomani a Roma il sottosegretario di Stato statunitense [[Summer Wells]] fece capire al re che gli Stati Uniti contavano su di lui per mantenere l'Italia fuori dalla guerra, ottenendo per risposta «Ho l'impressione che il suo presidente non si renda conto di quanto poco possa fare io»<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 376.</ref>. Il 14 marzo il duca d'Aquarone espresse a Ciano, al circolo del golf dell'Acquasanta, il desiderio del sovrano di restare neutrali a tutti i costi, compreso quello di rimuovere Mussolini, purché avvenisse in maniera legale, al fine di evitare una guerra civile<ref>G. Ciano, ''op. cit.'', p. 406.</ref>: il ministro degli esteri confermò al re che Mussolini non avrebbe convocato il Gran consiglio per la dichiarazione di guerra, ma che avrebbe riflettuto se cercare di convincere il suocero in tal senso<ref>A. Spinosa, ''op. cit.'', p. 353.</ref><ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 377.</ref>. Due settimane dopo anche Umberto volle parlare con Ciano: il principe «non ha nascosto la sua preoccupazione [...] aggravata dalla sua conoscenza delle nostre condizioni militari. Nega che dal settembre a oggi siano stati realizzati effettivi progressi nell'armamento: il materiale è scarso e lo spirito depresso»<ref>G. Ciano, ''op. cit.'', p. 411.</ref>.
La città di [[New York]] proibì localmente i voli del Concorde, ma questa decisione venne annullata il 17 ottobre [[1977]] quando la [[Corte Suprema degli Stati Uniti]] respinse la decisione della ''Port Authority of New York and New Jersey'': il rumore prodotto dall'[[Air Force One]], all'epoca un [[Boeing 707|Boeing VC-137]] era superiore a quello del Concorde a velocità subsoniche e durante le operazioni di decollo e atterraggio<ref>[http://jcgi.pathfinder.com/time/magazine/article/0,9171,915764,00.html Time Magazine]</ref>. I voli di linea da Parigi e da Londra verso l'[[Aeroporto internazionale John F. Kennedy|Aeroporto JFK di New York]] iniziarono il 22 novembre [[1977]].
 
Il 9 aprile 1940 la Germania invase Danimarca e Norvegia e il 24 Pio XII e [[Paul Reynaud]] chiesero ufficialmente a Mussolini di non entrare in guerra. Sei giorni dopo il pontefice incontrò i principi di Piemonte in Vaticano e «con un modo di fare affettuoso e paterno iniziò subito la conversazione. Insistette soprattutto sul pericolo del nazismo e delle persecuzioni religiose. Poi evocò l'imminenza di un'aggressione tedesca in Belgio e nei Paesi Bassi. Per tre volte affermò questo, voltandosi verso di me con aria angosciata, un po' interrogativa, aspettando forse un chiarimento, oppure una conferma da parte mia»<ref>Maria José in Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 378.</ref>. Il 1º maggio Maria José avvisò del pericolo l'ambasciatore belga, che l'indomani la tranquillizzò affermando che erano tutte voci di agenti provocatori tedeschi operanti in Vaticano. Ciano, interpellato lo stesso giorno, confermò l'informazione aggiungendo che si trattava di 3 divisioni, e il 10 maggio si ebbe l'invasione. La principessa di Piemonte parlò poi con Balbo e Amedeo d'Aosta, perché facessero recedere il duce dalle sue intenzioni, invano.
I voli della British Airways erano in genere identificati dai codici "BA001" (Londra-New York), "BA002" (New York-Londra), "BA003" (Londra-New York), "BA004" (New York-Londra), mentre quelli dell'Air France erano generalmente chiamati "AF001" (New York-Parigi) e "AF002" (Parigi-New York).
 
=== 1940: la campagna di Francia ===
Il futuro del Concorde apparve piuttosto tetro nel [[1981]], poiché il governo britannico aveva subito ingenti perdite nel mantenere operativo il velivolo e stava pensando a ritirare l'aereo dal servizio, nonostante una proiezione dei costi avesse messo in luce una notevole riduzione dei costi dei test metallurgici, in quanto i dati già ottenuti indicavano che le ali erano in grado di resistere per circa trent'anni. Nel tardo [[1983]] il direttore della British Airways riuscì a convincere il governo a vendere l'aereo, all'epoca di proprietà dello stato, alla British Airways per 16,5 milioni di [[sterlina britannica|sterline]], più i profitti del primo anno.<ref>Backroom boys, Francis Spufford</ref>
[[File:UmbertoIIemussolini.JPG.jpg|thumb|upright=0.8|Umberto di Savoia, insieme a [[Benito Mussolini]].]]
Il 29 maggio il duce annunciò ai vertici militari la sua decisione irrevocabile di entrare in guerra a fianco della Germania, nonostante i più fossero contrari e Umberto esprimesse al padre tutta la sua contrarietà: «Gli dissi che non si poteva andare avanti rassegnati verso la catastrofe, che bisognava fare qualche cosa»<ref>Cavicchioli, ''Umberto giudica suo padre'', La Domenica del Corriere, aprile-agosto 1965.</ref>.
 
Il 10 giugno al principe venne conferito il comando delle armate operanti al confine francese, 12&nbsp;000 ufficiali e trecentomila soldati, praticamente inutili, poiché la Francia era prossima al tracollo e Mussolini stesso aveva vietato operazioni di attacco: dieci giorni dopo l'entrata in guerra si ebbe una manovra militare che durò tre giorni, dal 21 al 24 giugno e portò alla presa di [[Mentone]] con 600 caduti italiani circa, commentata in un protocollo segreto dal generale [[Alfredo Guzzoni]], comandante della IV Armata con "Se non fosse stato per le condizioni climatiche sfavorevoli i francesi avrebbero continuato ad avanzare"<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 384.</ref>. Pochi giorni dopo, nei pressi di Mentone, Umberto incontrò la moglie, ispettrice nazionale del [[Infermiere Volontarie|Corpo Infermiere Volontarie]] della [[Croce Rossa Italiana]], che riportò sul suo diario testimonianze del profondo scetticismo del principe sulla preparazione e sulle attrezzature della truppa.
Una ricerca di mercato rivelò che i potenziali clienti del Concorde si aspettavano che il prezzo dei biglietti fosse maggiore di quanto era in realtà: la British Airways aumentò pertanto i prezzi adattandoli alla percezione dei clienti. In questo modo la compagnia aerea riuscì a riportare in attivo i voli, a differenza della compagnia francese.<ref name="SSTFAQ">[http://www.concordesst.com/retire/faq_r.html 'Did Concorde make a profit for British Airways?']</ref><ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/business/2935337.stm|autore=BBC NEWS|titolo=Why economists don't fly Concorde}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.cnn.com/2003/WORLD/europe/04/10/concorde.history/|autore=CNN.com|titolo=The rise and fall of Concorde|data=10 aprile 2003}}</ref> Nell'anno più remunerativo la British Airways ha ricavato profitti per 50 milioni di sterline con un guadagno totale negli anni di servizio di 1,75 miliardi di sterline, a fronte di costi per 1 miliardo.<ref name = "SSTFAQ"/>
 
Il 25 ottobre Umberto incontrò a Torino il maresciallo [[Enrico Caviglia]] che scrisse sul proprio diario come Umberto gli raccontasse di essere dolente per l'inattività in cui la nuova situazione militare lo poneva (essendo escluso che l'erede al trono potesse essere dislocato su qualche lontano fronte), di Hitler che cercava l'aiuto della [[Svezia]] per una pace con l'Inghilterra e che a suo dire era necessario fermare le operazioni militari in Libia per concentrare uomini e mezzi in Grecia, opinione quest'ultima non condivisa da Caviglia. In Libia infatti il governatore [[Rodolfo Graziani]] già a giugno aveva chiesto più mezzi, o un rinvio dell'attacco, che a fine agosto Badoglio, capo di stato maggiore, aveva rifiutato: dal diario di Ciano, in data 6 settembre, si apprende che Umberto aveva espresso le «più ampie riserve sulla possibilità e sull'inopportunità dell'impresa»<ref name=autogenerato3>G. Ciano, in Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 387.</ref>.
Mentre gli aerei commerciali impiegavano circa sette ore per la rotta New York-Parigi, il Concorde poteva compiere lo stesso tragitto in tre ore e mezza. La velocità quasi doppia del Concorde faceva talvolta apparire gli altri aerei in un movimento apparente all'indietro. Fino al [[2003]], le due compagnie aeree continuarono ad operare i voli verso New York giornalmente. Inoltre durante la stagione invernale erano compiuti voli verso [[Barbados]], e vari voli charter verso varie destinazioni europee.
 
=== 1941-1942: forzata inattività ===
Nel [[1985]] un Concorde della British Airways atterrò all'[[Aeroporto internazionale Hopkins di Cleveland|aeroporto di Cleveland-Hopkins]] nell'ambito di uno speciale volo tra Londra e [[Cleveland]], della durata di tre ore e 10 minuti. L'attenzione pubblica generata dall'evento fece guadagnare prestigio all'aeroporto di Cleveland e permise di trasformarlo in aeroporto internazionale. Nel [[2000]] era previsto un successivo volo speciale con il ritorno a Cleveland, ma a causa dell'[[volo Air France 4590|incidente del volo 4590]] a Parigi, esso venne posticipato. Venne presa in considerazione l'idea di aggiungere una rotta verso Cleveland, ma a causa della vicinanza dell'aeroporto ad una zona residenziale, essa non ebbe seguito.<ref>[http://www.clevelandairshow.com/press_room/historical.htm Cleveland National Air Show timeline]</ref>
[[File:Umberto di Savoia incontra gli alpini del Monte Cervino in procinto di partire per Russia.jpg|thumb|upright=0.8|Umberto di Savoia incontra gli alpini del Monte Cervino in procinto di partire per la [[Russia]]]]
Nei mesi successivi il fronte greco-albanese mostrò l'inadeguatezza dell'esercito italiano e, a fronte dei rovesci e degli insuccessi, Umberto chiese di essere mandato in visita d'ispezione, cosa che Mussolini rifiutò, preferendo scegliere per l'occasione alti esponenti del partito, come Ciano, Farinacci, Bottai e infine sé stesso, nel marzo 1941. Ugualmente gli fu negata la possibilità di andare in Libia, durante l'offensiva inglese, anche per veto di [[Erwin Rommel]]. Di questi fatti il maresciallo Caviglia stese una rapida sintesi nel proprio diario, osservando come la politica dinastica di Mussolini fosse «ambigua. Egli sta [...] esaltando il duca d'Aosta, così come faceva con il defunto padre di lui. [...] Il principe di Piemonte è messo in disparte: non gli danno nessun comando. Non glielo diedero in Albania [...] e il re nulla fa per salvare la dinastia»<ref>E. Caviglia, ''Diario (1925-1945)'', Gherardo Casini Editore, Roma, 1952, p. 336.</ref>.
 
E mentre Mussolini ufficiosamente osteggiava l'erede al trono, dal gennaio 1941 Umberto si trovava a [[Lucera]], in provincia di Foggia, come generale d'armata, questi iniziava a stringere legami con Bottai e Ciano, che annota al 15 maggio di quell'anno un grave moto di scontento del principe in seguito alla stabilizzazione della situazione jugoslava dopo l'intervento tedesco: «Lui - sempre così prudente - ha criticato con parole aperte il sistema in genere, e la stampa in particolare. Vive nell'ambiente militare ed ha assorbito in questi mesi una buona dose di veleno, che in lui ha fatto effetto»<ref name=autogenerato3 />. Il 6 aprile 1941 i tedeschi avevano invaso la Jugoslavia, che s'era arresa il 18, si era costituito lo [[Stato indipendente di Croazia]] il 10 (cui re fu designato [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone di Savoia, quarto duca d'Aosta]] come "Tomislavo II") e permesso l'erezione di un nuovo [[Occupazione italiana del Montenegro|regno di Montenegro]], di cui fu offerta la corona al nipote della regina Elena [[Michele I del Montenegro|Michele]], teorico erede al trono della dinastia Petrović Niegoš, ma questi rifiutò. La restaurazione era caldeggiata vivamente dai sovrani italiani. Poiché altri candidati rifiutarono la corona, fu istituita in Montenegro una reggenza. Elena aveva declinato l'offerta di salire sul trono del padre, soluzione che sarebbe stata ben vista dalla popolazione montenegrina.
Il 12 e 13 ottobre [[1992]], in commemorazione del 500º anniversario della scoperta dell'America da parte di [[Cristoforo Colombo]], il Concorde F-BTSD dell'Air France circumnavigò il globo in 32 ore, 49 minuti e 3 secondi, partendo da [[Lisbona]], in [[Portogallo]], attraverso sei scali per il rifornimento a [[Santo Domingo]], [[Acapulco]], [[Honolulu]], [[Guam]], [[Bangkok]] e [[Bahrain]]<ref>[http://www.concordesst.com/history/90s.html Concorde SST timeline]</ref>.
 
Mentre i successi germanici iniziavano ad arrestarsi Umberto nascondeva sempre meno la propria radicata avversione ai nazisti, come si apprende da Ciano, sempre più presente nell'entourage del principe. A fine ottobre, durante una battuta di caccia con von Ribbentrop, questi, con il genero del duce, definì espressamente Umberto come ''ostile'', dopo aver affermato che a corte "si intriga". Quanto il tedesco avesse ragione è sancito da ciò che Ciano scrisse poco dopo, al 7 novembre 1941: del principe ''era chiaro il suo preconcetto contro gli alleati che giudica insopportabilmente grossolani''<ref>G. Ciano, in Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 394.</ref>. Intanto continuavano a essergli negati comandi effettivi: nel giugno 1941 quello del [[Corpo di spedizione italiano in Russia]], le prime truppe italiane nella campagna di Russia, e poi quello dell'[[8ª Armata (Regio Esercito)|ARMIR]], sempre in Russia, nel febbraio 1942, compensato pateticamente pochi mesi dopo dal comando delle Armate Sud al posto del maresciallo [[Emilio De Bono]]. Questi avvenimenti suscitarono abbastanza scalpore nelle alte sfere politiche e militari. Caviglia osservò che su un esercito di 70 divisioni, 35 delle quali nei Balcani, al principe ne erano state affidate alcune peninsulari, con due di riserva strategica in caso di sbarco nemico<ref>E. Caviglia, ''Diario (1925-1945)'', Gherardo Casini Editore, Roma, 1952, p. 362.</ref>. Il [[Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta|conte di Torino]], che pure non era tra i membri più importanti o più scaltri di casa Savoia, si lamentò con Giovanni Agnelli che Mussolini aveva apposta ostacolato Umberto che "dovrebbe invece poter acquistare maggior popolarità, altrimenti che cosa succederà alla morte del re?"<ref>G. Ciano, in Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 395.</ref>
Lo stesso esemplare, il 15 e 16 agosto [[1995]], circumnavigò nuovamente il globo partendo dall'[[Aeroporto internazionale John F. Kennedy|aeroporto JFK]] di [[New York]] in 31 ore, 27 minuti, 49 secondi, con sei scali per il rifornimento a [[Tolosa]], [[Dubai]], [[Bangkok]], [[Guam]], [[Honolulu]] e [[Acapulco]]<ref>[http://www.concordephotos.com/concorde.shtml The History of Concorde]</ref>. Questi due record sono ancora imbattuti.
 
A sintetizzare tutta la situazione, con i pro e i contro e un giudizio valido anche per gli avvenimenti futuri, fu ancora Caviglia nel suo diario, riportando un proprio colloquio con De Bono: Umberto non accettava sia perché aveva già delle armate assegnate, sia perché si sarebbe trovato gerarchicamente agli ordini dei tedeschi, cosa che Caviglia trovava anche accettabile. Eppure il maresciallo era d'idea che il principe dovesse andare lo stesso in Russia, così da farsi "fama di buon soldato. Se la situazione della dinastia, oggi, in Italia, fosse migliore, se l'attuale sovrano non fosse tanto scaduto nella opinione pubblica [...] non vi sarebbe bisogno del sacrificio del Principe di Piemonte. Perché, in caso di rovescio militare, quel sacrificio potrebbe salvare la dinastia"<ref>E. Caviglia, ''Diario (1925-1945)'', Gherardo Casini Editore, Roma, 1952, p. 354.</ref>.
Nel [[1977]], la British Airways e la [[Singapore Airlines]] condivisero i voli del Concorde tra [[Londra]] e [[Singapore]]. L'aereo impiegato, il modello G-BOAD, venne ridipinto nella livrea della Singapore Airlines nel lato sinistro e nella livrea della linea aerea britannica nel lato destro<ref>[http://www.concordesst.com/210.html Aircraft 210: G-BOAD]</ref>. Questa linea venne annullata dopo tre voli a causa delle lamentele sui livelli di rumore avanzate dal governo della [[Malesia]]. Una nuova rotta avrebbe potuto evitare lo spazio aereo della Malesia, ma una disputa con l'[[India]] impediva al Concorde di raggiungere la velocità supersonica nello spazio aereo indiano, cosicché la rotta venne infine dichiarata non praticabile e interrotta nel [[1980]].
 
Così, scartata anche l'eventualità di un incarico in Africa orientale, a Umberto e a Maria José rimase solo la possibilità di alleviare con gesti pratici le sorti degli italiani vittime delle ristrettezze dei lutti apportati dalla guerra: si prodigò per il rientro dalla prigionia in mani inglesi del generale Alberto Cordero di Montezemolo e della famiglia; a fine 1942 provvide, su richiesta di [[Enrico Marone Cinzano]] alla sistemazione di circa 200 persone, dipendenti e famiglie della [[Cinzano (azienda)|Cinzano]], tutti sfollati per i bombardamenti; donò indumenti ai sinistrati e fece restaurare a sue spese oggetti antichi delle collezioni d'arte torinesi danneggiate dai bombardamenti<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 399.</ref>. E mentre Maria José si intratteneva al Quirinale con antifascisti di vari ambienti come [[Benedetto Croce]], [[Paolo VI|monsignor Montini]], [[Paolo Monelli]], Antoni Gonella, Umberto incontrò più volte il capo della polizia [[Carmine Senise]], membri delle Forze armate come Caviglia e [[Ugo Cavallero|Cavallero]], e del partito fascista come [[Giuseppe Bottai|Bottai]]. Questi il 21 ottobre 1942 registrò sul suo diario che "Gente, per solito sennata, viene a confidarti [...] di complotti capitanati dal principe ereditario e dalla sua consorte. Si danno per veri ordini impartiti alla polizia di sorvegliare gli edifici tipici dei colpi di stato"<ref>G. Bottai, op. cit, p. 331.</ref>.
Durante il boom economico messicano, l'Air France stabilì una rotta verso l'[[Aeroporto Internazionale di Città del Messico|aeroporto internazionale Benito Juárez]] di [[Città del Messico]] facendo scalo a [[Washington]] o [[New York]]. I voli, due volte alla settimana, vennero compiuti dal settembre [[1978]] al novembre [[1982]]. La successiva crisi economica mondiale portò la cancellazione della rotta. La rotta seguita dall'Air France comportava una decelerazione da Mach 2,02 a Mach 0,95 in modo da attraversare la [[Florida]] in [[regime subsonico]], e una successiva accelerazione durante l'attraversamento del [[Golfo del Messico]]. Questo inconveniente poteva essere evitato volando a metà strada tra [[Miami]] e Bimini, e virando verso ovest nei pressi di [[Key West]], in modo da non generare boom sonici sullo stato, rotta alternativa che venne implementata dalla British Airways.
 
In questo periodo si hanno le prime fonti sull'esistenza di un dossier scandalistico contro il principe di Piemonte "preparato contro di lui dal Partito per contrastare le sue ambizioni con la minaccia di rendere pubblici dei compromettenti documenti sulla sua vita privata", citato da una nota dell'ambasciatore [[Polonia|polacco]] presso la [[Santa Sede]] al Foreign Office<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 401.</ref>. [[Domenico Bartoli (senatore)|Domenico Bartoli]] scrisse che già a metà degli anni trenta [[Italo Balbo]] aveva fatto avvertire il re dell'esistenza di questo dossier da un suo uomo di fiducia, cui il ministro della real casa Mattioli Pasqualini disse che il re già sapeva tutto. Da esso fu tratto qualche stralcio, che il ''[[Popolo d'Alessandria]]'' utilizzò per costruirci su una storia pubblicata a puntate basata sui vizi e deboscerie di un principe soprannominato "Stellassa". Eppure per motivi ancora non chiari Mussolini non lo utilizzò mai interamente e pubblicamente, neppure durante il periodo della [[Repubblica Sociale Italiana|Repubblica Sociale]].
Tra il [[1984]] e il [[1991]] venne stabilita una rotta (con tre voli alla settimana) tra Londra e Miami, con scalo all'[[Aeroporto internazionale di Washington-Dulles|aeroporto di Washington]]. Il volo tra Washington e Miami era subsonico per un tratto, e successivamente i piloti compivano una rapida ascesa a circa 18&nbsp;000&nbsp;m (con una [[velocità variometrica|velocità di salita]] di circa 1&nbsp;828&nbsp;m al minuto) e la velocità di crociera supersonica era possibile grazie al ridotto peso dell'aereo, dovuto a una quantità di combustibile esattamente calcolata per la tratta e una media di 25-30 passeggeri. Dopo circa 6-8 minuti in regime supersonico, l'aereo rallentava e iniziava la discesa per l'atterraggio a Miami. In diverse occasioni, il maltempo presente all'aeroporto di Washington e i pochi passeggeri permettevano i voli diretti tra Miami e Londra, con un tempo di percorrenza di tre ore e 47 minuti.
 
Il suo pessimismo sulle sorti della guerra e del regime si acutizzò e si cristallizzò in una visione lucida ma priva di spunti d'iniziativa fedelmente registrata in molteplici passi del diario di Ciano,<ref>G. Oliva, ''Umberto II'' p. 154.</ref> che ne giudica le capacità "superiori alla fama"; lo stesso Mack Smith gli riconosce "idee politiche piatte e convenzionali, ma non reazionarie [...] disposto a imparare". Però, al di là del suo sempre maggiore scontento, non tessé una forte rete di contatti con le opposizioni liberali come la moglie, non elaborò una idea per deporre Mussolini e non riuscì neppure a uscire dal cono d'ombra politico in cui il padre e il regime lo avevano posto.
Dal [[1978]] al [[1980]] la [[Braniff International Airways]] noleggiò 10 Concorde,<ref>[http://www.concordesst.com/history/events/braniff.html Braniff SST]</ref> cinque francesi e cinque britannici. Vennero impiegati per voli subsonici tra l'[[Aeroporto internazionale di Dallas-Fort Worth]] e quello di Washington. Gli esemplari erano registrati nelle nazioni di appartenenza e negli Stati Uniti: il numero di registrazione originale era coperto da un adesivo. I voli si rivelarono poco remunerativi, poiché generalmente le prenotazioni erano inferiori al 50%, e la Braniff terminò le operazioni nel maggio [[1980]].
 
Probabilmente fu anche per blandire il principe, oggetto e soggetto di tante voci, che Mussolini lo propose per la nomina di [[maresciallo d'Italia]], nomina che venne ratificata il 28 ottobre 1942, anniversario della [[Marcia su Roma]].
Il Concorde è atterrato diverse volte in [[Italia]], all'[[Aeroporto di Bologna-Borgo Panigale]]<ref>video: [http://www.youtube.com/watch?v=8VP7NMqZOkU YouTube.it - Concorde a Bologna]</ref> in quanto noleggiato da una ditta emiliana, all'[[aeroporto di Torino-Caselle]] come [[Aeroporto alternato|alternato]], all'[[aeroporto di Milano-Linate|aeroporto di Milano Linate]] in versione "speciale" [[Pepsi]],<ref>fonte: [http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/09/Linate_Concorde_della_Pepsi_co_7_960409182.shtml A Linate il Concorde della Pepsi] e [http://www.concordesst.com/history/events/pepsi.html CONCORDE SST Pepsi concorde]</ref> all'[[Aeroporto di Pescara#Avvenimenti e manifestazioni|aeroporto di Pescara]], a [[aeroporto di Milano-Malpensa|Milano Malpensa]], ad Ancona, a Pisa, a Roma-Ciampino e a Roma-Fiumicino e a Venezia.
 
=== Aereo1943: presidenzialegolpe ventilato ===
Nonostante questo Umberto continuò ad affiancare i propri impegni ufficiali con i frequenti contatti con gli oppositori del regime e con militari come Badoglio e [[Vittorio Ambrosio]], da poco nominato nuovo capo di stato maggiore generale. Probabilmente è in questo periodo che anche il principe ereditario iniziò a vedere Badoglio come una possibile carta spendibile per l'affossamento di Mussolini, pur dimostrando di non averne molta fiducia. Confidò a un uomo vicino a Caviglia (l'altro maresciallo in predicato di essere successore del duce alla guida del governo), che giudicava il collega Badoglio "un cane da pagliaio che va dov'è il boccone più grosso", che condivideva il giudizio<ref>E. Caviglia, ''op. cit.'', p. 387.</ref>, ma ugualmente vedeva nel militare piemontese l'unico in grado di avere la fiducia dei fascisti frondisti, del sovrano e degli [[alto papavero|alti papaveri]] dell'esercito<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 406.</ref>.
[[File:AirFranceConcorde.jpg|thumb|right|Un Concorde dell'[[Air France]] era utilizzato per i voli presidenziali del [[Presidente della Repubblica francese|Presidente della Repubblica]] [[François Mitterrand]]]]
Un Concorde (dell'[[Air France]]) è stato spesso utilizzato per i viaggi presidenziali dei [[Presidente della Repubblica francese|Presidenti della Repubblica francese]].
 
Il 2 febbraio del [[1943]] nacque al Quirinale l'ultimogenita dei principi di Piemonte, Maria Beatrice<ref>Sarà battezzata nella cappella Paolina del Quirinale, al lume delle candele, causa erogazione di elettricità ridotta del 25 %, coi nomi di Maria Beatrice Elena Elisabetta Adelaide Margherita Francesca Romana. Madrina la duchessa d'Aosta madre Elena, padrino Adalberto duca di Genova. In Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 418.</ref>, il cui atto di nascita venne rogato il 4 febbraio da Ciano, che scrisse sul suo diario di aver avuto un breve colloquio con Umberto, che "vede le cose con molta esattezza. E ne è giustamente pensoso". Quella fu l'ultima incombenza ufficiale del genero del duce da ministro degli esteri: due giorni dopo divenne ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede.
Il 7 maggio [[1971]], il Concorde trasportò il [[Presidente della Repubblica francese|Presidente della Repubblica]] [[Georges Pompidou]]. Per la prima volta un [[capo di Stato]] utilizza un [[prototipo]] per fare un viaggio ufficiale. Durante questo volo, il [[Presidente della Repubblica francese|Presidente]] [[Georges Pompidou|Pompidou]] rilasciò un'intervista in diretta ai microfoni della [[ORTF]], in cui diceva: «Sono colpito dalla stabilità dell'apparecchio a più di 2.000 chilometri all'ora. Non me ne sarei nemmeno accorto, tanto il volo è tranquillo, dolce e silenzioso, se non avessi visto la costa francese, in lontananza, allontanarsi ad una velocità straordinaria. A tutto il personale dell'[[Aérospatiale]], dagli ingegneri ai tecnici e a tutto il personale, io vorrei dire, per la gioia che mi danno oggi, di tutto cuore grazie».
 
Molto probabilmente furono anche le voci di fronda legate ai principi ereditari, oltre all'ostilità nazista, che nel rimpasto di governo del febbraio 1943 costarono il posto a Ciano, Bottai, Grandi e poi anche a Senise (quest'ultimo da capo della polizia). Lord Edward Halifax, ambasciatore britannico a Washington, scrisse nel suo rapporto che un italiano da poco rientrato in Turchia (non lo nomina, ma è possibile che fosse l'ambasciatore in quello stato, il barone [[Raffaele Guariglia]], futuro ministro degli esteri del governo Badoglio) aveva riferito che tutti quei mutamenti politici erano dovuti alla "scoperta da parte della Gestapo che c'era un complotto per dare il potere al principe di Piemonte e rovesciare il governo [...]. Grandi, il precedente ambasciatore a Londra, e il conte Ciano organizzarono il movimento sicuramente con la conoscenza del principe Umberto"<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 408.</ref>
Dal [[1981]] e fino al [[1995]], dopo un viaggio del [[Presidente della Repubblica francese|Presidente della Repubblica]] [[François Mitterrand]] in [[Cina]] con il jet supersonico, tutti i viaggi presidenziali lunghi sono stati effettuati con il Concorde; quest'ultimo era allestito per l'occasione con un ufficio e una zona notte nella parte anteriore della cabina, mentre la parte posteriore della cabina era riservata agli ospiti e disponeva di una fotocopiatrice.
 
Vittorio Emanuele III non gradiva affatto l'attivismo politico del figlio e della nuora. Per quanto riguardava Maria José, che manteneva contatti sia coi politici dell'Italia pre-fascista, con intellettuali di varia estrazione e con ambienti vaticani, il re non tollerava che fosse una donna a occuparsi di politica, che ci si fidasse di vecchi ''revenants'' (fantasmi, come con disprezzo definiva Bonomi, Nitti e gli altri notabili d'epoca giolittiana) e di preti (noto era il suo anticlericalismo)<ref>D. MackSmith, ''op. cit.'', p. 385.</ref>. Quanto al figlio, il sovrano era dell'idea, leit-motiv di casa Savoia, che "si regna uno alla volta".
Inoltre, a bordo veniva installato un sistema per criptare le comunicazioni "sensibili" con un telefono cellulare verso l'ufficio del [[Presidente della Repubblica francese|Presidente]]. Un pilota specialista radio era a bordo per gestire le comunicazioni del [[Presidente della Repubblica francese|Presidente]]. Inoltre, un secondo Concorde faceva parte del gruppo aereo ed era pronto ad accogliere il [[Presidente della Repubblica francese|Presidente della Repubblica]], nel caso di un guasto tecnico del primo.
 
A posteriori, Umberto diede la sua versione dei fatti, spiegando che l'idea di rimuovere Mussolini venne in seguito al disastro di [[Seconda battaglia di El Alamein|El Alamein]] "che irritò non soltanto il re mio padre, ma anche le sfere superiori militari [...] Fin dall'autunno 1942 cominciarono ad affluire in Quirinale alte personalità militari, persino il vecchissimo generale [[Vittorio Italico Zupelli|Zuppelli]], per invocare l'intervento della corona [...] Nella primavera anche il generale Ambrosio fece conoscere il suo piano"<ref>''Settimana Incom illustrata'', 1958, in Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 413.</ref>
Durante una visita al [[Centre spatial guyanais]] nella [[Guyane]], il 12 settembre [[1985]], l'aereo presidenziale subì un incidente: dopo due giri a metà per dei problemi al carrello anteriore, [[François Mitterrand|Mitterrand]] fu costretto a cambiare aereo. Quel giorno il lancio di [[Ariane 3]], oggetto della presenza del [[Presidente della Repubblica francese|Presidente]], è fallito e il razzo ha dovuto essere distrutto per la cattiva traiettoria.
 
Nella primavera del 1943 Maria José facilitò un incontro tra [[Ivanoe Bonomi]] e il marito, che egli raccontò nel suo ''Diario di un anno'': "gli dico che bisogna puntare su un generale, Badoglio o Caviglia. Lui dice di preferire Badoglio, perché Caviglia è troppo vecchio [...] Ma alla proposta di andare tutti dal re per spingerlo a decidersi, Umberto di nuovo tentenna. [...] la principessa mi aveva detto: il figlio non farà nulla contro il padre [...] Il principe ha idee chiare, peccato non abbia la ferma volontà di fare"<ref>G. Oliva, ''Umberto II'', p. 156.</ref>.
Nel [[2000]], durante un periodo di [[coabitazione]], il [[Presidente della Repubblica francese|Presidente]] [[Jacques Chirac]] e il [[Primo ministro francese|Primo ministro]] [[Lionel Jospin]], politicamente antagonisti previdero l'acquisizione di due nuove unità (si tratterà di due [[Airbus A320 family#A319CJ/ACJ|Airbus A319 CJ]]) per ringiovanire la flotta governativa ufficiale e compensare la futura assenza del Concorde.
 
Tra marzo e aprile del 1943 Umberto ebbe un colloquio con il cognato [[Filippo d'Assia]]<ref>Renato Barneschi, ''Frau von Weber'', pp. 134-135.</ref>, che si concluse con la comune intenzione di chiedere a Hitler una pace prima che la situazione ancora peggiorasse. Il principe d'Assia ne parlò con il Führer nella prima settimana d'aprile a [[Klessheim]], appena terminati i colloqui con Horthy e Mussolini, causando la sua ira: accusò i Savoia di essere degli ingrati nei confronti del duce e affermò che tutto si sarebbe aggiustato anche sul fronte italiano. Pochi giorni dopo Filippo d'Assia venne consegnato a [[Berchtesgaden]], e poi a Rastenburg, per essere infine arrestato l'8 settembre.
== Esperienze dei passeggeri ==
[[File:Concorde interior2.jpg|thumb|left|Interni del Concorde inglese prima del 2000]]
L'esperienza di un volo sul Concorde era diversa da quella su un aereo di linea commerciale subsonico per molti fattori. L'Air France e la British Airways avevano configurato la cabina dei passeggeri come una classe singola con 100 sedili: due sedili per lato con un corridoio centrale. I sedili erano insolitamente stretti e l'altezza nel corridoio era di appena 1,8&nbsp;m. A causa del piccolo spazio a disposizione per il bagaglio a mano, le dimensioni massime consentite erano piuttosto ridotte.
 
Il 22 luglio, dalla sede del comando delle armate Sud, che si trovava a [[Sessa Aurunca]], Umberto tornò a Roma dove, l'indomani, incontrò il duca Acquarone e il cugino Aimone di Savoia-Aosta, e in seguito tornò a Sessa e qui venne sorpreso dal voto del Gran consiglio e dalla successivo arresto di Mussolini. Quello stesso giorno Hitler espresse il proprio desiderio di arrestare tutti i membri della casa reale, e Keitel osservò che il principe ereditario "era più importante del vecchio"<ref>Eugene Dollman, ''Roma nazista'', Longanesi, 1951.</ref>
Negli [[anni 1990|anni novanta]], le caratteristiche comuni nelle prime classi e nelle classi business di un volo a lunga percorrenza, come l'intrattenimento video, la rotazione o l'inclinazione dei sedili e le aree dove i passeggeri potevano camminare, erano completamente assenti nel Concorde. Tutto ciò era compensato dal breve periodo impiegato da Londra a New York, che si aggirava mediamente attorno alle 3 ore e mezza, e dall'elevato livello di servizio da parte del personale di bordo. Erano inoltre presenti dei display che mostravano l'altezza, l'attuale velocità in [[miglio orario|miglia all'ora (mph)]], la temperatura esterna dell'aria e il suo [[numero di Mach]] rispetto al velivolo. Negli aerei dell'Air France la velocità veniva riportata solo attraverso quest'ultimo dato.
 
Il 26 luglio Umberto partì per Roma all'alba e nella mattinata incontrò di nuovo Acquarone, il cugino Aimone e il generale Sartoris, che lo resero edotto sugli ultimi avvenimenti, sui quali il re diede la sua versione durante il pranzo, a cui lui e Maria José erano invitati<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 422.</ref>. Probabilmente insoddisfatto dai colloqui, ebbe di nuovo un incontro nel pomeriggio con Acquarone, cui seguì uno con Roatta e Ambrosio. Umberto, da sempre antinazista, era probabilmente in disaccordo con il proclama di Badoglio, ma ligio all'autorità, non protestò né fece partecipe il padre dei suoi dubbi, continuando così a stare tra l'[[Abruzzo]] e la [[Campania]], visitando città e accampamenti<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 423.</ref>.
Il passaggio attraverso il [[muro del suono]] era accompagnato da un leggero aumento di accelerazione, e veniva annunciato da uno dei piloti.
 
Il 4 agosto festeggiò il compleanno della moglie che, tre giorni dopo, venne mandata con le bambine per ordine di Vittorio Emanuele III nel castello di [[Sant'Anna di Valdieri]] in Piemonte, ufficialmente per motivi di sicurezza, ma in realtà perché l'attivismo politico e di stampo liberale di Maria José erano invisi al sovrano e a Badoglio.
Grazie all'elevata quota di crociera, circa il doppio di quella di un normale volo, le turbolenze erano molto rare. Era inoltre possibile vedere chiaramente la curvatura terrestre guardando l'orizzonte dal finestrino.
 
=== Da Roma a Brindisi ===
L'elevata velocità di crociera era sufficiente per causare una temporanea riduzione del peso delle persone a bordo di circa l'1% quando si effettuavano voli verso oriente. Questo effetto era causato dalla forza centrifuga, in quanto la velocità dell'aereo si sommava a quella di rotazione terrestre.<ref>[http://www.phy6.org/stargaze/Srotfram1.htm The Rotating Earth]</ref>
{{vedi anche|Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|fuga del re Vittorio Emanuele III|mancata difesa di Roma}}
 
Nei giorni immediatamente precedenti alla resa italiana, Umberto ebbe un'intensa attività: il 6 settembre ispezionò la V armata a Orte, la mattina del 7 incontrò il maresciallo von Richtofen e, nel tardo pomeriggio, ad [[Anagni]], il maresciallo Graziani, che lì viveva ritirato dal 1941. A una precisa domanda del militare sulla possibilità d'un armistizio il principe rispose "solo voci!", come gli era stato detto dal [[ministro della Real Casa]], duca [[Pietro d'Acquarone|d'Aquarone]] il 3 settembre, a Roma (sebbene questi fosse al corrente che nel frattempo l'armistizio veniva firmato a Cassibile), e il 6, ad Anagni<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 427.</ref>. Partì per Roma alle 17:55 dell'8 settembre, giungendo al Quirinale dopo quasi un'ora ove, all'oscuro di tutto, venne finalmente informato circa l'armistizio da Acquarone. Il colloquio risulta essere avvenuto dopo le 19:10, come registrato dal primo aiutante di campo del principe nel proprio diario<ref>Il dattiloscritto si trova tra le pagine del diario della casa del principe di Piemonte, [[Archivio di Stato di Torino]].</ref>.
Volando verso occidente, al contrario, il peso aumentava di circa lo 0,3% in quanto le velocità erano opposte e la differenza, a vantaggio della velocità del Concorde, era inferiore alla velocità di rotazione terrestre, diminuendo la forza centrifuga. A causa di ciò, i voli verso occidente sopravanzavano l'incedere della [[zona crepuscolare]], rendendo possibile giungere ad una destinazione dove l'ora locale era antecedente all'ora locale del luogo della partenza. In alcuni voli transatlantici da Londra o Parigi poteva accadere di decollare al tramonto e atterrare negli Stati Uniti in pieno giorno; questa particolarità venne sfruttata nelle pubblicità della British Airways che utilizzavano lo [[slogan]] «Arrivare prima di partire».
 
Il principe mandò una macchina ad Anagni per prelevare alcuni membri del suo entourage, tra i quali l'ammiraglio Bonetti e il generale Cavalli, e scrisse alcune lettere a ufficiali, compresa una a Graziani, non solo perché era "pur sempre maresciallo d'Italia", ma anche perché non voleva questi pensasse che gli avesse mentito: il latore della missiva, tenente colonnello Radicati, fu però arrestato il giorno dopo dai tedeschi e la lettera non giunse a destinazione<ref name=autogenerato2>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 428.</ref>. Nella nottata il capitano maggiore pilota Carlo Maurizio Ruspoli, su incarico del principe, telefonò al ministro degli esteri Raffaele Guariglia, che avrebbe sostenuto in quella occasione di non essere stato avvisato da alcuno delle decisioni di Badoglio<ref>Carlo Artieri, ''Cronaca del Regno d'Italia'', vol II, p. 841-842.</ref>. In verità Guariglia era informato, e anzi aveva reso edotto personalmente l'ambasciatore a Roma, von Mackensen, circa l'armistizio e il suo significato<ref name=autogenerato1>Arrigo Petacco, ''La seconda guerra mondiale'', Armando Curcio Editore, Roma, 1979, vol. 4, p. 1172.</ref>.
== Caratteristiche del volo ==
Il Concorde impiegava un profilo di volo di tipo ''cruise-climb'': man mano che l'aereo, durante il volo, perdeva peso a causa del combustibile consumato, aumentava di quota.
 
Poco prima che Umberto venisse informato, alle 18:45 dell'8 settembre si svolse al Quirinale una riunione presenti il Re, Badoglio, Acquarone, Carboni, i ministri della guerra e dell'aeronautica, durante la quale sarebbe stato riferito al Re che l'unica soluzione era spostarsi nell'unica zona d'Italia non ancora occupata dalle due parti del conflitto, così da "salvaguardare l'indipendenza del governo e negoziare condizioni d'armistizio più onorevoli"<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 430.</ref>.
Poiché nessun altro aereo civile operava all'altitudine di crociera di {{converti|56000|ft|m}}, per il Concorde venivano utilizzate delle tracce dedicate per le rotte transoceaniche. Esse erano le seguenti:
[[File:Hrh Prince Umberto of Italy, May 1944 TR1836.jpg|thumb|Umberto in divisa militare]]
* ''Sierra Mike'' (''SM''): rotta unidirezionale per i voli verso occidente utilizzata sia dall'Air France sia dalla British Airways
Alle 19:30, i sovrani tornarono al Quirinale, dove giunsero anche i piccoli Ottone ed Elisabetta d'Assia con la "tata": la regina chiamò l'addetto alla sicurezza Nicola Marchitto e gli disse di portarli al sicuro in [[Città del Vaticano|Vaticano]], perché troppo piccoli per essere portati con loro. Alle 21:20 il corteo si diresse al ministero della guerra, e intorno alle 5 del mattino partì uscendo furtivamente da un portone secondario di palazzo Baracchini, sulla stretta via Napoli. Rosa Perone Gallotti, cameriera personale dei sovrani, definì la partenza come un "pandemonio […] Ministri, militari e gentiluomini volevano partire per primi, facevano ressa per la paura. Fu una vergogna, davvero."<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 431.</ref>. Della partenza da Roma e di come si svolse Umberto II parlò durante un'intervista televisiva con lo storico [[Nicola Caracciolo]], avvenuta nel 1979, confluita nel documentario ''Il piccolo re''.
* ''Sierra November'' (''SN''): rotta unidirezionale per i voli verso oriente utilizzata sia dall'Air France sia dalla British Airways
* ''Sierra Oscar'' (''SO''): rotta bidirezionale per i voli verso occidente dell'Air France quando potevano entrare in conflitto con i voli verso occidente della British Airways ''SM'' e per i voli verso oriente dei voli Air France che potevano entrare in conflitto con quelli verso oriente della BA '''SN'''
* ''Sierra Papa'' (''SP''): rotta unidirezionale stagionale per i voli verso occidente della BA da Londra Heathrow a Barbados.
 
{{Citazione| Aver lasciato Roma in quel modo può essere stato uno sbaglio […] In quel modo, senza avvisare i ministri. E ancor adesso sono convinto che i ministri non abbiano avuto modo di raggiungere - non so - il re, oppure non aver potuto prendere le disposizioni. Si sarebbero svegliati la mattina […] e avrebbero potuto trovarsi i tedeschi in casa e rischiare veramente molto. Cosa che […] non accadde. Ma l'impressione che loro diedero fu molto sfavorevole, soprattutto al maresciallo Badoglio. L'impressione di essere stati dimenticati.<ref name=autogenerato2 />}}
I voli della BA utilizzavano, oltre al normale identificativo di chiamata "Speedbird", anche "Concorde" per notificare al Controllo del Traffico Aereo l'utilizzo del Concorde, che possedeva capacità uniche e necessitava di particolari restrizioni. I numeri di volo dei Concorde inglesi da e verso gli Stati Uniti erano 001-004; gli identificatori di chiamata erano quindi "Speedbird Concorde 1", "Speedbird Concorde 2", "Speedbird Concorde 3" e "Speedbird Concorde 4". I Concorde francesi invece usavano l'identificatore standard "Air France".
 
Nella stessa intervista, alla precisa domanda sul perché il governo avesse deciso di lasciare la capitale senza organizzare alcuna resistenza militare, disse:
== Incidente di Parigi ==
{{Citazione| Non c'era il mezzo di poter difendere Roma. E poi, se anche uno avesse potuto farlo, avrebbe dato ragione e agli alleati e ai tedeschi di reagire. E sappiamo in che modo avrebbero reagito. […] Avrebbero avuto ragione per bombardare. Se i tedeschi avessero fatto qualcosa su Roma, sarebbe stata la fine di Roma […] e poi era stata anche dichiarata [[città aperta]]. E poi c'era la questione della presenza del [[papa]] […]<ref name=autogenerato2 />}}
{{vedi anche|Volo Air France 4590}}
Il 25 luglio [[2000]] il [[volo Air France 4590]], che veniva effettuato dal Concorde ''F-BTSC'', ebbe un incidente a [[Gonesse]], in [[Francia]], dove rimasero uccisi tutti i 100 passeggeri, i nove membri dell'equipaggio e quattro persone a terra, e rimasero ferite sei persone sempre a terra. Fu l'unico incidente fatale di un Concorde.
 
Tale parere di Umberto, tuttavia, è smentito da diverse fonti e da diversi dati storici. Sia il comandante tedesco del fronte Sud, feldmaresciallo [[Albert Kesselring]], sia il suo capo di stato maggiore, [[Siegfrid Westphal]] nel dopoguerra sostennero che, in presenza di resistenza armata italiana organizzata a Roma e visto il contemporaneo [[sbarco di Salerno]], la situazione tedesca si sarebbe fatta "disperata" e le probabilità di occupare con successo Roma e gran parte d'Italia molto remote. Per altro, parallelamente alla fuga dei reali in auto lungo la via Tiburtina, avvenne quella del personale diplomatico tedesco via treno, inclusi l'ambasciatore germanico e il console Eitel Moellhousen, che avevano in tutta fretta disposto la distruzione di tutti i documenti sensibili dell'ambasciata tedesca appena dopo esser stati personalmente informati da [[Raffaele Guariglia|Guariglia]] della situazione, evidentemente giudicata anche da essi come disperata<ref name=autogenerato1 />.
In base alle indagini ufficiali condotte dal ''[[Bureau d'enquêtes et d'analyses pour la sécurité de l'aviation civile]]'' (BEA), l'agenzia francese per la sicurezza del volo, l'incidente fu provocato da una striscia metallica in [[titanio]], appartenente ad un [[inversore di spinta]], caduta da un [[McDonnell Douglas DC-10|DC-10]] della [[Continental Airlines]] atterrato circa quattro minuti prima, che colpì e forò una gomma nella parte sinistra del carrello principale. La gomma esplose, i suoi frammenti colpirono il serbatoio del combustibile e ruppero dei cavi elettrici del carrello. L'impatto con il serbatoio provocò un'[[Onda d'urto (fisica)|onda d'urto]] che fece saltare il bocchettone dell'ala sinistra. Di conseguenza si verificò una perdita di combustibile, che si incendiò quando entrò in contatto con i cavi elettrici tagliati. I test per simulare le conseguenze della foratura di un carrello erano stati eseguiti, ma si era considerata l'eventualità che dal carrello danneggiato si staccassero frammenti di gomma pesanti non più di un chilogrammo, mentre il pezzo di gomma staccatosi effettivamente dal carrello pesava ben 4,5 chilogrammi, un peso ritenuto eccezionale<ref>fonte documentario Sky</ref>. I piloti spensero il propulsore numero 2 a seguito di un allarme incendio ma non riuscirono a ritrarre il carrello d'atterraggio, compromettendo il decollo, resosi ormai inevitabile dato che l'incendio era stato notato dalla torre di controllo quando mancavano circa 2&nbsp;000&nbsp;m alla fine della [[pista d'atterraggio|pista]], mentre per fermare il Concorde lanciato alla velocità di decollo erano indispensabili non meno di 3&nbsp;000&nbsp;m. Con il propulsore numero 1 sovraccarico e in grado di fornire poca potenza, l'aereo non riuscì a salire di quota e raggiungere una velocità sufficiente. Il Concorde, spinto praticamente solo dai due motori di destra, si inclinò virando verso sinistra senza riuscire a prendere quota, schiantandosi infine contro l'edificio dell'Hotel "Hotelissimo".<ref>Endres 2001, pp. 110-113.</ref>
[[File:Hrh Prince Umberto of Italy, May 1944 TR1829.jpg|thumb|left|Un'altra fotografia di Umberto di Savoia durante la guerra]]
Umberto partì quindici minuti dopo i genitori e per tutta la durata del viaggio espresse più volte la propria intenzione di restare, come comandante militare, a guidare una resistenza delle truppe e a rappresentare la corona nella capitale, contestando l'ordine del padre<ref>Denis Mack Smith, ''I Savoia Re d'Italia'', Rizzoli, 1990, p. 411.</ref>. Era conscio che, sebbene apparisse ragionevole tentare salvare la continuità delle istituzioni statali, il trasferimento del re e del governo, operato in quella maniera, si stava svolgendo nel modo peggiore, tale da arrecare un danno gravissimo anche al prestigio della corona<ref>Oliva, ''Umberto II'' p. 175.</ref>.
 
Nel viaggio da Roma, al bivio per [[Bracciarola|Brecciarola]] (presso Chieti, quasi giunti alla destinazione prevista di Ortona), fermatosi il convoglio per un carretto in mezzo alla strada, il principe scese e si affiancò alla macchina dove c'era il re per esprimergli l'intenzione di tornare indietro: il padre gli rispose in piemontese «''Beppo, s'at piju, at massu''» cioè «Beppo, se ti prendono ti ammazzano». Più tardi, giunti presso il [[Castello Ducale di Crecchio|castello]] di [[Crecchio]], ospiti dai duchi di Bovino, parlando con il maggiore pilota [[Carlo Ruspoli]], già suo compagno di corso al collegio militare, Umberto esplorò la possibilità di tornare nella capitale in aereo, e di questo parlò con il generale Puntoni<ref>Paolo Puntoni, ''Parla Vittorio Emanuele III'', p. 201.</ref>, aiutante di campo del re. "La mia partenza da Roma è stato semplicemente uno sbaglio. Penso che sarebbe opportuno io tornassi indietro: la presenza di un membro della mia casa nella capitale, in momenti così gravi la reputo indispensabile"<ref name=autogenerato6>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 432.</ref>.
Secondo un'analisi condotta indipendentemente<ref>{{cita web|url=http://www.iasa.com.au/folders/Safety_Issues/others/concordespacer.html|autore=iasa.com.au|titolo=The real story of flight 4590: special investigation|lingua=en|accesso=4 agosto 2011}}</ref>, vi sarebbero stati altri fattori che contribuirono all'incidente. Il Concorde dell'Air France sarebbe stato leggermente sovraccaricato, con una distribuzione non bilanciata del combustibile nei serbatoi. Inoltre sarebbe stato assente un distanziatore nel carrello d'atterraggio, che avrebbe causato una deviazione della traiettoria sulla pista, obbligando il pilota a tentare il decollo ad una velocità inferiore a quella minima necessaria.
 
Badoglio gli disse "Le devo ricordare che lei è un soldato, e poiché porta le stellette deve obbedire": egli, il re e Acquarone addussero motivi di sicurezza personale e politici: il suo gesto avrebbe screditato il governo e il sovrano<ref name=autogenerato4>Oliva, ''Umberto II'', p. 176.</ref>. La stessa duchessa di Bovino Antonia de Riseis cercò di convincerlo a tornare a Roma per organizzare una resistenza armata e galvanizzare il morale delle truppe, ma il principe le rispose che in quel momento un tale atto sarebbe parso una ribellione, mentre tutti dovevano collaborare per non indebolire l'autorità sovrana, stringendolesi attorno<ref>Luigi Cafieri, ''Da Crecchio a San Samuele in otto tappe'', Laterza, p. 26.</ref>. Ulteriore tentativo di Umberto di opporsi alle decisioni regie e governative avvenne all'aeroporto di Pescara, nel pomeriggio del 9 settembre, alla presenza di una nutrita parte della comitiva, quando egli espresse il desiderio di voler tornare a Roma per difendere l'onore di casa Savoia: fu la regina, questa volta, a dirgli "''Beppo, tu n'iras pas on va te tuer''" cioè "Non andrai Beppo, ti uccideranno"<ref name=autogenerato6 />.
Subito dopo l'incidente, venne avviato un programma di modifiche, tra cui controlli elettronici più sicuri, linee di alimentazione dei serbatoi in [[kevlar]] e gomme appositamente concepite per essere più resistenti.
 
Nell'intervista del 1979, invece, Umberto II smentì questi fatti:
Prima dell'incidente il Concorde era l'aereo di linea più sicuro nel mondo, poiché vantava un numero di eventi fatali per distanza percorsa pari a zero. Dopo la caduta del F-BTSC l'opinione pubblica perse molta fiducia nella sicurezza del velivolo, poiché i media diffusero dati fuorvianti riguardo alla sicurezza del Concorde: si fece l'errore di confrontare l'affidabilità dei Concorde (20 esemplari in servizio) con gli indici di affidabilità di aerei come [[Boeing 737|B737]] (migliaia di esemplari in servizio) e simili.
{{Citazione| Si è detto che durante il viaggio io dissentivo, è vero, ma non dalla decisione di mio padre, che mi è sempre parsa meditata, ma da come i fatti andavano evolvendo. […] Ci fu una riunione e io dissi, se avete bisogno che qualcuno torni a Roma, ovviamente io sono disponibile. Non andai oltre, assolutamente.<ref>Gigi Speroni, ''Umberto II''. p. 295.</ref>.}}
Per alcuni questa affermazione fu una menzogna, frutto di lealismo dinastico e di insita disciplina familiare, tale da fargli preferire essere accomunato nelle critiche rivolte al padre e a Badoglio piuttosto che, dimostrando a posteriori di essere stato più lungimirante di loro, condannare le scelte paterne<ref name=autogenerato4 /><ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 433.</ref>.
 
L'imbarco al molo di [[Ortona]] per [[Brindisi]] avvenne, sotto l'oscuramento, alle 23.30 e nella calca frenetica dei molti ufficiali e dignitari che volevano salire sulle due navi mandate dal ministro [[Raffaele de Courten]], il principe dovette fendere personalmente la folla, per poter passare assieme ai genitori. A Brindisi il principe prese alloggio nella palazzina dell'ammiragliato, dove ebbe un colloquio con Roatta e il maggiore Ruspoli.
Ciò significa che quell'unico incidente fatale, visti i pochi esemplari in servizio, fece crollare l'indice di affidabilità media del Concorde, quando è ben risaputo che nessun esemplare di Concorde in 30 anni di servizio aveva mai subito guasti gravi o messo in pericolo la vita dei passeggeri che ha trasportato prima dell'incidente del 25 luglio 2000. Vale a dire che la sicurezza di un velivolo non può ovviamente essere misurata accuratamente da un singolo evento, ma l'incidente viene considerato l'inizio della fine per l'aereo supersonico<ref>{{cita pubblicazione|url=http://airsafe.com/journal/issue14.htm|rivista=Airsafe Journal|numero=14|titolo=Perception of Risk in the Wake of the Concorde Accident|data=6 gennaio 2001}}</ref>.
 
=== IlLa processoluogotenenza ===
[[File:UmbertoIIsavoia1946.jpg|thumb|Umberto II con Maria José e i figli.]]
Nel luglio del [[2008]] il procuratore francese ha richiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo per la Continental Airlines e cinque persone. La linea aerea americana ha commentato il rinvio a giudizio come "oltraggioso"<ref>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/2008/07/04/world/europe/04concorde.html?_r=1&hp&oref=slogin|titolo=5 Face Trial in Concorde Crash That Killed 113|autore=New York Times|data=3 luglio 2008}}</ref>. Il processo è iniziato a Parigi il 2 febbraio 2010<ref>{{Cita news
Il 5 giugno del [[1944]], dopo la [[liberazione di Roma]], Vittorio Emanuele III nominò il figlio [[Luogotenenza del regno|luogotenente generale del Regno]], in base agli accordi tra le varie forze politiche che formavano il [[Comitato di Liberazione Nazionale]], e che prevedevano di «congelare» la questione istituzionale fino al termine del conflitto. Umberto, dunque, esercitò di fatto le prerogative del sovrano senza tuttavia possedere la dignità di re, che rimase a Vittorio Emanuele III, rimasto a [[Salerno]]. Si trattava di un compromesso suggerito dall'ex presidente della Camera [[Enrico De Nicola]], poiché i capi dei partiti antifascisti avrebbero preferito l'abdicazione di Vittorio Emanuele III, la rinuncia al trono da parte di Umberto e la nomina immediata di un reggente civile. Il luogotenente si guadagnò ben presto la fiducia degli Alleati grazie alla scelta di mantenere la monarchia italiana su posizioni filoccidentali.
|autore =
|url = http://it.euronews.net/2010/02/01/al-via-domani-il-processo-sull-incidente-del-concorde/
|titolo = Al via domani il processo sull'incidente del Concorde
|pubblicazione = it.euronews.net
|giorno = 01
|mese = 02
|anno = 2010
}}</ref>.
Il 6 dicembre [[2010]] la giustizia francese ha condannato la compagnia aerea americana a pagare un milione di euro come risarcimento danni ad Air France per il disastro. Nello stesso giudizio John Taylor, dipendente della Continental, è stato condannato a 15 mesi di reclusione (sospesi con la condizionale) per aver fabbricato ed installato male la lamina che, distaccatasi, avrebbe causato l'incidente.
 
Umberto firmò su pressione americana<ref>Gli Alleati si impegnarono con i Savoia a garantire lo svolgimento della consultazione nelle modalità previste. Cfr. [http://www.fondazionespirito.it/newsletter/n2/relazionericci.pdf ''Il nodo referendario''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722033331/http://www.fondazionespirito.it/newsletter/n2/relazionericci.pdf |date=22 luglio 2011 }} di Aldo Giovanni Ricci.</ref> il decreto legislativo luogotenenziale 151/1944, che stabiliva che "dopo la liberazione del territorio nazionale le forme istituzionali" sarebbero state "scelte dal popolo italiano, che a tal fine" avrebbe eletto "a suffragio universale, diretto e segreto, un'Assemblea costituente per deliberare la nuova costituzione dello Stato" dando per la prima volta il voto alle donne.
== Ritorno in servizio ==
Il primo volo di test dopo le modifiche partì dall'[[Aeroporto di Londra-Heathrow|aeroporto di Heathrow]] il 17 luglio [[2001]], pilotato dal Comandante [[Mike Bannister]]. Durante le 3 ore e 20 minuti di volo sopra l'[[Oceano Atlantico]] verso l'[[Islanda]], Bannister mantenne la velocità di crociera di Mach 2,02 ad una quota di 60&nbsp;000&nbsp;ft (18&nbsp;288&nbsp;m). Questo volo, per ripristinare la rotta Londra-New York venne dichiarato un successo e venne seguito in diretta televisiva e da folle di persone a terra<ref>[http://www.foxnews.com/story/0,2933,29732,00.html Foxnews]</ref>.
 
Formò quindi la commissione ([[Consulta regionale siciliana]]) per redigere lo statuto autonomo della Sicilia in conformità con il suo intento di evitare la secessione dell'isola a opera dei movimenti indipendentisti.
Il primo volo passeggeri della British Airways ebbe luogo l'11 settembre [[2001]], ed era in volo durante gli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attentati]] negli Stati Uniti<ref>[http://www.concordesst.com/returntoflight/ba9010c.html ConcordeSST: return to flight]</ref>.
 
[[File:Churchill and Umberto of Savoy 1944.jpg|thumb|verticale|Umberto con il Primo ministro britannico [[Winston Churchill]] il 22 agosto 1944]]
Le normali operazioni commerciali iniziarono il 7 novembre [[2001]] con gli aerei ''G-BOAE'' e ''F-BTSD'', in servizio verso l'[[Aeroporto internazionale John F. Kennedy]] di New York, dove i passeggeri vennero accolti dall'allora sindaco della città [[Rudolph Giuliani]].
 
Nel 1944 Umberto firmò anche il decreto luogotenenziale del 10 agosto n. 224, che abolì la [[pena di morte]], tranne per alcuni reati in tempo di guerra; sarà reintrodotta, con effetto temporaneo, nel maggio 1945 per alcuni gravi reati su iniziativa del governo De Gasperi e abolita definitivamente solo dalla [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione repubblicana]] del [[1948]]. Umberto era difatti contrario alla pena capitale e, nel caso dei condannati per reati della guerra conclusa, avrebbe probabilmente firmato tutte le domande di [[grazia (diritto)|grazia]], salvo forse, alcuni casi di delitti particolarmente efferati; il [[Ministri di grazia e giustizia del Regno d'Italia|Ministro di grazia e giustizia]] [[Palmiro Togliatti]] (che poi promulgherà l'[[amnistia Togliatti|amnistia]]) era invece ostile ad accogliere gran parte delle domande.<ref>[[Sergio Boschiero]], ''E Togliatti scippò l'amnistia al Re''.</ref>
== Termine del servizio ==
[[File:Hrh Prince Umberto of Italy, May 1944 TR1828.jpg|thumb|left|upright=1.4|Umberto nel suo studio a Napoli nel maggio 1944]]
[[File:Concorde expo CDG.JPG|thumb|Il Concorde dell'Air France all'aeroporto internazionale [[Charles De Gaulle]]]]
Alla fine della guerra, Umberto apprese dal dottor [[Fausto Pecorari]] la notizia della morte di sua sorella [[Mafalda di Savoia|Mafalda]], prigioniera dei nazisti e deceduta nel 1944 nel [[campo di concentramento di Buchenwald]] per le ferite riportate durante un bombardamento aereo statunitense.<ref>Giovanni Artieri, ''Umberto II e la crisi della monarchia'', 1983, pag. 541.</ref>
 
Nel corso dei due anni trascorsi al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]], Umberto sarà assecondato da una piccola cerchia di fedelissimi formata più da tecnici che da politici. Il suo consigliere più ascoltato era il ministro della real casa [[Falcone Lucifero]]. I margini di azione della corte erano però limitati, anche a causa dell'esiguità dei fondi a disposizione (il luogotenente disponeva solo della metà della "lista civile", il resto spettante al padre). La celebre storia dei cosiddetti "conti di Ciampino" o "conti della scaletta" appare infondata: Umberto II, quando si era recato a [[Ciampino]] il 13 giugno [[1946]], era stato accompagnato da un folto seguito, nel quale si trovavano anche alcune persone che avevano richiesto un titolo nobiliare.
Il 10 aprile [[2003]] l'Air France e la British Airways annunciarono in contemporanea che avrebbero ritirato i Concorde entro la fine dell'anno, spiegando che le cause erano da imputare al basso numero di passeggeri a seguito dell'incidente del 2000, il calo nei viaggi aerei globali dopo gli [[attentati dell'11 settembre 2001]] e l'aumento dei costi di manutenzione.
Nella confusione del momento, Umberto II si stava raccomandando con il ministro della real casa [[Falcone Lucifero]] di "far bene tutti i conti". Il riferimento era relativo alle spese che erano state sostenute nei giorni precedenti al referendum. Questa sua raccomandazione, però, è stata fraintesa da alcuni storici, che hanno ritenuto invece che, per gratitudine nei confronti di quei fedeli, Umberto II avesse voluto «farli tutti conti»<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.rivstoricavirt.com/rivstoricavirt_sito/CorpoNobt%E0.html Nobiltà-Titoli<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>.
In particolare, bisogna tener conto che se i motori del Concorde erano efficienti alle alte velocità, solo per il rullaggio sulla pista consumavano invece circa 2 tonnellate di combustibile, e nel complesso ogni volo consumava più del triplo di quanto avrebbe consumato un [[Boeing 747]] sulla stessa rotta.
 
=== Abdicazione del padre ===
Lo stesso giorno [[Richard Branson]] propose alla British Airways l'acquisto della flotta di Concorde al loro "prezzo originale di una [[sterlina britannica|sterlina]]", per essere impiegati nella propria [[Virgin Atlantic Airways]]. Branson affermò che lo stesso prezzo era stato pagato dalla British Airways a suo tempo al governo britannico. La compagnia aerea negò tutto ciò e rifiutò la vendita.
{{vedi anche|Abdicazione di Vittorio Emanuele III}}
[[File:Umberto II - 10 maggio 1946.jpg|thumb|upright=0.8|Il primo giorno di regno di Umberto II di Savoia]]
Il 9 maggio [[1946]], ad appena un mese dallo svolgimento del [[Nascita della Repubblica Italiana|referendum istituzionale]] che dovrà decidere tra monarchia e repubblica, [[Abdicazione di Vittorio Emanuele III|Vittorio Emanuele III abdicò]] e si trasferì in [[Regno d'Egitto|Egitto]] con la regina Elena, assumendo il titolo di [[conte di Pollenzo]]<ref>L'atto di abdicazione di Vittorio Emanuele III è riprodotto sul sito della [https://marteau7927.wordpress.com/2014/05/09/abdicazione-di-vittorio-emanuele-iii-9-maggio-1946/ wordpress].</ref>. Gli esponenti dei partiti di sinistra e i repubblicani denunceranno la violazione della tregua istituzionale negoziata attraverso l'istituto della luogotenenza, che avrebbe dovuto essere mantenuta fino alla risoluzione del nodo istituzionale (anche se il presidente del consiglio [[Alcide De Gasperi]] cercò di minimizzare parlando di "fatto interno a casa Savoia"). La speranza di casa Savoia era di far recuperare consensi all'istituto monarchico con l'uscita definitiva di scena del vecchio re e grazie anche alla maggiore popolarità del nuovo sovrano Umberto II. Non vennero effettuate cerimonie formali di successione, in quanto lo stesso [[statuto albertino]] prevedeva che all'abdicazione del sovrano seguisse la successione come monarca del principe ereditario.
 
Il 15 maggio [[1946]] Umberto II promulgò con decreto lo statuto della [[Sicilia]], che rese la regione autonoma. Fu la prima volta che in Italia si iniziò a parlare di autonomia regionale nell'ottica del rispetto delle particolarità locali. Il decreto, poi convertito dall'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] in [[legge costituzionale]] 26 febbraio 1948, n. 2, è ancora oggi la norma statutaria speciale della [[Sicilia|Regione Siciliana]].
== Operatori ==
* {{Bandiera|FRA}} [[Air France]] (203, 205, 207, 209, 211, 213, 215)
* {{Bandiera|GBR}} [[British Airways]] (204, 206, 208, 210, 212, 214, 216)
* {{Bandiera|USA}} [[Braniff International Airways]] (212, 213, contratto di locazione a breve termine)
* {{Bandiera|SGP}} [[Singapore Airlines]] (210, contratto di locazione a breve termine)
 
=== Referendum istituzionale ===
== Flotta ==
{{Vedi anche|Nascita della Repubblica Italiana}}
In totale vennero costruiti 20 esemplari, di cui 14 utilizzati per i voli commerciali. Dei restanti 6, due esemplari erano prototipi (001 e 002), due erano esemplari di pre-produzione (101 e 102) e i restanti due non entrarono in servizio commerciale (201 e 202).
 
Il 16 marzo [[1946]] il principe Umberto aveva decretato<ref>[http://www.parlalex.it/pagina.asp?id=2823 Decreto del 16 marzo 1946].</ref> che la forma istituzionale dello Stato sarebbe stata decisa mediante referendum, contemporaneo alle elezioni per l'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea costituente]]. Il decreto per l'indizione del referendum recitava, in una sua parte: "... qualora la maggioranza degli elettori votanti si pronunci... "<ref>[http://www.parlalex.it/pagina.asp?id=2823 Decreto legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946, n. 98].</ref> Tale frase sembrava configurare anche la possibilità che nessuna delle due forme istituzionali proposte (monarchia o repubblica) raggiungesse la "maggioranza degli elettori votanti", ossia la somma non soltanto dei voti attribuiti alla monarchia o alla repubblica, ma anche delle schede bianche e delle schede nulle.
{| class="wikitable" style="font-size:85%;width:95%;" class="wikitable sortable"
 
|+ Concorde
Assunta la corona, il nuovo re confermò la promessa fatta di rispettare il volere dei cittadini, liberamente espresso, circa la scelta della forma istituzionale.
! Numero
[[File:Umberto II alle urne.jpg|thumb|upright=0.8|Umberto II si reca a votare il 2 giugno 1946 per il referendum istituzionale.]]
! [[Codice di registrazione degli aeromobili|Registrazione]]
Nella giornata del 2 giugno e la mattina del 3 giugno [[1946]] ebbe dunque luogo il [[Referendum istituzionale del 1946|referendum]] per scegliere fra monarchia o repubblica. La maggioranza in favore della soluzione repubblicana fu di circa due milioni dei voti validi, anche se i monarchici non mancheranno di presentare ricorsi e di diffondere voci di presunti brogli.
! Data primo volo
 
! Data ultimo volo
Il 10 giugno, alle ore 18:00, nella sala della Lupa a Montecitorio la [[Corte Suprema di Cassazione|Corte di cassazione]], secondo quanto attestato dai verbali, proclamò i risultati del referendum (e cioè: 12&nbsp;672&nbsp;767 voti per la repubblica, e 10&nbsp;688&nbsp;905 per la monarchia), rimandando ad altra adunanza il giudizio definitivo su contestazioni, proteste e reclami, il numero complessivo degli elettori votanti e quello dei voti nulli<ref>La riproduzione del verbale dattiloscritto su foglio a quadretti è riportata sul sito internet [http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=2973 didaweb.net].</ref><ref>Gabriella Fanello Marcucci, Il primo governo De Gasperi (dicembre 1945-giugno 1946): sei mesi decisivi per la democrazia in Italia, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, 2004, pag. 117-118.</ref>.
! [[Compagnia aerea]]
 
! Ore di volo
La notte del 12 giugno il governo si riunì su convocazione di De Gasperi. De Gasperi aveva ricevuto in giornata una comunicazione scritta dal Quirinale nella quale il re si dichiarava intenzionato a rispettare il responso degli "elettori votanti", come stabilito dal decreto di indizione del referendum, aggiungendo che avrebbe atteso il giudizio definitivo della [[Corte di cassazione]] secondo quanto stabilito dalla legge. La lettera, che sollevava la questione del quorum, suscitò le preoccupazioni dei ministri intenzionati alla proclamazione immediata della repubblica (secondo la celebre frase del leader socialista [[Pietro Nenni]]: «o la repubblica o il caos!»), mentre, nello stesso tempo, era necessario far fronte alle crescenti proteste dei monarchici, represse sanguinosamente il giorno prima a [[Napoli]] in via Medina dagli ausiliari di Romita, dove 9 manifestanti avevano perso la vita e 150 erano rimasti feriti<ref>[http://www.monarchia.it/via_medina_special.html Gli scontri di Napoli] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120307140121/http://www.monarchia.it/via_medina_special.html |data=7 marzo 2012 }}.</ref>. Lo stesso 12 giugno una manifestazione monarchica era stata dispersa violentemente<ref>Aldo A. Mola, ''Declino e crollo della Monarchia in Italia'', Mondadori, 2008, p. 106.</ref>.
! Collocazione attuale
 
! Note
Il consiglio dei ministri stabilì che, a seguito della proclamazione dei risultati provvisori del 10 giugno, si era creato un regime transitorio e di conseguenza le funzioni di capo dello Stato passavano ''[[ope legis]]'' e con effetto immediato (si era alla mattina del 13) al presidente del consiglio, in esecuzione dell'art. 2 del decreto legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946, n. 98<ref name=autogenerato5>[http://www.parlalex.it/pagina.asp?id=2823 PARLALEX - Archivio di legislazione comparata<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>. Il ministro del tesoro [[Epicarmo Corbino]] chiese a De Gasperi se si rendesse conto della responsabilità che si assumeva, dal momento che l'indomani sarebbe potuto apparire come un usurpatore del trono<ref>Aldo A. Mola, ''Declino e crollo della Monarchia in Italia'', Mondadori, 2008, p. 108.</ref>. Da parte monarchica si sostiene che il governo non volle dare il tempo alla suprema corte di ricontrollare le schede elettorali, ricontrollo che avrebbe potuto portare alla luce eventuali brogli<ref>{{Cita web|url=http://www.varesemonarchica.it/primaversione/referendum1946.html|titolo=Il referendum del 1946 ovvero "La Grande Frode"|autore=Riccardo Piagentini|accesso=16 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080605180146/http://www.varesemonarchica.it/primaversione/referendum1946.html|dataarchivio=5 giugno 2008}}</ref>.
 
Lo stesso 13 giugno Umberto reagì diramando un polemico proclama, nel quale parlava di "gesto rivoluzionario" compiuto dal governo<ref>[http://www.reumberto.it/partenza.htm Il proclama di Umberto II].</ref>.
 
{{Citazione|Di fronte alla comunicazione di dati provvisori e parziali fatta dalla Corte suprema; di fronte alla sua riserva di pronunciare entro il 18 giugno il giudizio sui reclami e di far conoscere il numero dei votanti e dei voti nulli; di fronte alla questione sollevata e non risolta sul modo di calcolare la maggioranza, io, ancora ieri, ho ripetuto che era mio diritto e dovere di re attendere che la Corte di cassazione facesse conoscere se la forma istituzionale repubblicana avesse raggiunto la maggioranza voluta. Improvvisamente questa notte, in spregio alle leggi e al potere indipendente e sovrano della magistratura, il governo ha compiuto un gesto rivoluzionario, assumendo, con atto unilaterale e arbitrario, poteri che non gli spettano, e mi ha posto nell'alternativa di provocare spargimento di sangue o di subire la violenza.|Umberto II, proclama agli italiani del 13 giugno 1946}}
 
Messo di fronte all'azione del governo, Umberto II, informato dal generale Maurice Stanley Lush che gli angloamericani non sarebbero intervenuti a difesa del sovrano e della sua incolumità neanche in caso di palese spregio delle leggi, e in particolare nel caso di un possibile assalto al Quirinale sostenuto dai seguaci dei ministri repubblicani, volendo evitare qualsiasi possibilità di innesco di guerra civile, cosa che era nell'aria dopo i morti di Napoli, decise di lasciare l'Italia<ref>Aldo A. Mola, ''Declino e crollo della Monarchia in Italia'', Mondadori, 2008, p. 110.</ref>. Il motivo per cui Umberto non volle attendere la seduta della Corte di cassazione fissata per il 18 giugno, prima di partire dall'Italia, non è mai stato ufficialmente chiarito.
 
La partenza del re, comunque, dava via libera senza ulteriori intoppi all'istituzione della forma repubblicana, dal momento che anche la Corte di cassazione ne confermò la vittoria. Inoltre la corte, con dodici magistrati contro sette e sia pur con il voto contrario del presidente Giuseppe Pagano<ref>Franco Malnati, "La grande frode. Come l'Italia fu fatta Repubblica", Editrice Bastogi.</ref> stabilì che per "maggioranza degli elettori votanti", prevista dalla legge istitutiva del referendum (art. 2 del decreto legislativo luogotenenziale del 16 marzo 1946, n. 98<ref name=autogenerato5 />), si dovesse intendere "maggioranza dei voti validi", diversamente da quanto sostenuto dai sostenitori della monarchia. In ogni caso, i voti favorevoli alla Repubblica risultarono di un numero superiore anche della maggioranza degli elettori votanti, e cioè 12&nbsp;718&nbsp;641<ref name=cameradep>[http://www.camera.it/cost_reg_funz/345/4762/4763/documentotesto.ASP Sito della Camera dei deputati] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090605164749/http://www.camera.it/cost_reg_funz/345/4762/4763/documentotesto.ASP |data=5 giugno 2009 }}.</ref>, contro la inferiore somma dei 10&nbsp;718&nbsp;502 di voti per la monarchia<ref name=cameradep/> e 1&nbsp;498&nbsp;136 di voti nulli<ref>Giorgio Bocca, ''Storia della Repubblica italiana''. Rizzoli, 1981.</ref> (pari a 12&nbsp;216&nbsp;638 voti).
 
[[File:Umberto II va in esilio.jpg|thumb|upright=0.8|Umberto II si prepara a partire da Ciampino il 13 giugno 1946.<br />L'aereo che lo porta in esilio è pilotato da un eccezionale asso dell'aviazione, [[Francesco Aurelio Di Bella]], 1 medaglia d'oro e 5 d'Argento al Valor Militare, poi deputato del [[Partito Nazionale Monarchico]]]]
 
Nel [[1960]] il presidente della Corte di cassazione, Pagano, in un'intervista a ''[[Il Tempo]]'' di Roma affermò che la legge istitutiva del referendum era di applicazione impossibile, in quanto non lasciava il tempo alla Corte di svolgere i suoi lavori di accertamento, e che ciò fu reso ancor più evidente dal fatto che numerose corti di appello non riuscirono a mandare i verbali alla Cassazione entro la data prevista. Infine, "l'angoscia del governo di far dichiarare la repubblica era stata tale da indurre al "colpo di Stato" prima che la Corte Suprema stabilisse realmente i risultati validi definitivi"<ref>Lucio Lami, ''Il Re di maggio'', Ares, 2002, p. 293.</ref>.
 
=== L'esilio ===
 
{{Citazione|Ripenso alle ultime ore a Roma, a quando mi fu detto che allontanandomi ''per poco'' dalla città tutto sarebbe stato più semplice e invece: quel "trucco" che non voglio qui definire in termini "appropriati"!|Umberto II, lettera a Falcone Lucifero scritta dal Portogallo il 17 giugno 1946. Da Gigi Speroni, ''Umberto II, il dramma segreto dell'ultimo re'', Bompiani, pagina 315.}}
 
Benché da parte filomonarchica gli pervenissero inviti a resistere in quanto si sospettavano [[brogli elettorali]], Umberto II preferì prendere atto del fatto compiuto; l'alternativa poteva essere una guerra civile fra monarchici e repubblicani, cosa che era nell'aria dopo i fatti di [[Napoli]] ma il Re volle proprio evitare quest'ulteriore tragedia all'Italia, già duramente provata da una guerra disastrosa appena conclusasi. <br>Così il 13 giugno, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori il generale [[Giuliano Cassiani Ingoni]], il generale Carlo Graziani e il dottor [[Aldo Castellani]], Umberto II partì in aeroplano da [[Aeroporto di Roma-Ciampino|Ciampino]] dopo aver diramato un proclama<ref>[http://www.diesis.com/phpgroupware/files/home/roberto/partenza.htm Italiani<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071009084136/http://www.diesis.com/phpgroupware/files/home/roberto/partenza.htm |data=9 ottobre 2007 }}.</ref> dove si parla, fra l'altro, di un «gesto rivoluzionario» del Consiglio dei Ministri nel consegnare ad Alcide De Gasperi le funzioni di capo provvisorio dello Stato.
 
[[File:Re Umberto 13.06.46.jpg|thumb|left|13 giugno [[1946]], il re Umberto II mentre sale sull'aeroplano che lo condurrà da [[Ciampino]] in [[Portogallo]]]]
 
Giorni prima, Umberto II, nel considerare la legittimità della monarchia come forma di regime di una nazione nei confronti del risultato referendario, aveva detto: {{Citazione|La Repubblica si può reggere col 51%, la Monarchia no. La Monarchia non è un partito. È un istituto mistico, irrazionale, capace di suscitare negli uomini incredibile volontà di sacrificio. Deve essere un simbolo caro o non è nulla.|Umberto II, in G. Navone, D. Bartoli<ref>G. Navone p. 139.</ref><ref>D. Bartoli p. 61.</ref>}}
 
Come meta per l'esilio, Umberto II scelse il [[Portogallo]], risiedendo dapprima a [[Colares]], località vicino [[Sintra]], ospite a Villa "Bela Vista" e, in seguito, a [[Cascais]] in una residenza accanto alla futura "Villa Italia" in cui si trasferì nel 1961.<ref>Olghina di Robilant. ''Menzogne'' http://olgopinions.blog.kataweb.it/2016/05/29/menzogne-umberto-ii/, 29 maggio 2016</ref>. Le nazioni confinanti l'Italia non l'avrebbero infatti accolto, e il re voleva evitare la [[Spagna]] dove il dittatore [[Francisco Franco]], reggente della monarchia, era salito al potere anche grazie all'Italia fascista. In Portogallo, inoltre, era stato in esilio anche il suo trisavolo, il re [[Carlo Alberto]], morto a [[Oporto]] nel [[1849]].<ref>[http://www.reumberto.it/cavicchioli-8.htm ''L'esilio di Umberto II''].</ref>
 
Con l'entrata in vigore della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione repubblicana]] il 1º gennaio [[1948]] l'esilio di Umberto II di Savoia acquista forza di legge costituzionale, essendo previsto dal primo capoverso della XIII disposizione finale e transitoria, i cui effetti cesseranno solo nel [[2002]] a seguito di una legge di revisione costituzionale. In numerose interviste Umberto fece trasparire la sua amara sorpresa per l'esilio che gli fu decretato per legge:
{{Citazione|La mia partenza dall'Italia doveva essere una lontananza di qualche tempo in attesa che le passioni si placassero. Poi pensavo di poter tornare per dare anch'io, umilmente e senza avallare turbamenti dell'ordine pubblico, il mio apporto all'opera di pacificazione e di ricostruzione.|Umberto II, intervista con Edith Wieland. Da Gigi Speroni, "''Umberto II, il dramma segreto dell'ultimo re''", Bompiani, pagina 316.}}
 
{{Citazione|Mai si parlò di esilio, da parte di nessuno. Né mai, io almeno, ci avevo pensato.|Umberto II, intervista a Bruno Gatta. Da Gigi Speroni, ''Umberto II, il dramma segreto dell'ultimo re'', Bompiani, p. 316.}}
[[File:Antonio Parisi con il Re Umberto II.png|thumb|Umberto II con [[Antonio Parisi]]]]
Dopo il [[1950]] Umberto II di Savoia riprese l'esercizio della sovrana prerogativa e, da allora, emanò numerosi provvedimenti nobiliari sia di grazia sia di giustizia, i cosiddetti ''"[[Corpo della nobiltà italiana#I titoli nobiliari umbertini|titoli nobiliari umbertini]]"''<ref>[https://archive.is/20120803072256/http://www.cnicg.net/umberto.asp%23RICALDONE Provvedimenti nobiliari di grazia e di giustizia di Umberto di Savoia]: nella lista sono titoli italiani ufficiali quelli concessi fino al 13 giugno 1946, quelli successivi sono concessi dall'esilio in qualità di ''re non debellato'' e quindi titolare della ''regia prerogativa'' anche in difetto del trono.</ref>.
 
Umberto II godette in vita del trattamento riservato ai Regnanti da varie monarchie europee, dalla [[Santa Sede]] e dal [[Sovrano Militare Ordine di Malta]]. I titoli nobiliari concessi da Umberto II durante l'esilio sono riconosciuti dal [[Sovrano Militare Ordine di Malta]] e dal [[Corpo della Nobiltà Italiana]]<ref>AA.VV., "Nobiltà", anno XXV, marzo-aprile 2018 Milano, numero 134, pag. 171</ref>.
 
L'unione con Maria José, già in crisi da lungo tempo, si incrinerà definitivamente. L'ex regina lasciò ben presto il Portogallo per trasferirsi a Merlinge, nei pressi di [[Ginevra]], con il piccolo Vittorio Emanuele. Con Umberto rimasero le tre figlie Maria Pia, Maria Gabriella e Maria Beatrice, che sovente furono oggetto di morbose attenzioni da parte della stampa popolare e in qualche caso fonte di ulteriori dispiaceri per il padre<ref>Lucio Lami, ''Il Re di maggio'', Ares, 2002.</ref>. Gli anni successivi furono anche segnati dal conflitto famigliare col figlio Vittorio Emanuele, principalmente per motivi economici e per il contrastato matrimonio di Vittorio Emanuele con [[Marina Ricolfi Doria]], mai approvato da Umberto.<ref>Vittorio Emanuele di Savoia, Alessandro Feroldi, ''Lampi di vita''. Rizzoli, 2002, pag. 97 e 187.</ref><ref>[http://www.realcasadisavoia.it/letteredelre.htm Lettere di Umberto II a Vittorio Emanuele sul rispetto delle leggi dinastiche, riportate nel sito di Amedeo di Savoia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070928042553/http://www.realcasadisavoia.it/letteredelre.htm |data=28 settembre 2007 }}.</ref><ref>[http://www.realcasadisavoia.it/files/ufficiostudi/19691215_VEIV_decreto1_it.pdf Decreto Reale n. 1] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070928042615/http://www.realcasadisavoia.it/files/ufficiostudi/19691215_VEIV_decreto1_it.pdf |data=28 settembre 2007 }}.</ref>
 
Nel suo quasi quarantennale esilio Umberto II svolse opera di aiuto e sostegno verso gli italiani indiscriminatamente, in occasione di bisogni personali o di eventi drammatici.<ref name=ministro/> Si impegnò particolarmente per la causa della [[Venezia Giulia]] e dell'[[Istria]], indirizzando numerosi messaggi di vicinanza agli istriani e ai giuliani e criticando il [[trattato di Osimo]].<ref>[http://www.reumberto.it/trieste1.htm ''Il Re per Trieste e la Venezia Giulia''].</ref>
[[File:Amedeo di Savoia Aosta e Claudia d'Orléans con Umberto II di Savoia.jpg|thumb|left|Umberto con [[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Amedeo di Savoia-Aosta]] e [[Claudia d'Orléans]].]]
Tramite suoi rappresentanti fu presente, anche come sponsor, a manifestazioni culturali, patriottiche o sociali. A Cascais ricevette decine di migliaia di italiani in visita e a tutti coloro che gli scrivevano rispondeva.<ref name=ministro/> Appassionato collezionista, costituì un'importante collezione di cimeli sabaudi. Scrisse un vastissimo volume sulla medaglistica sabauda.<ref>[http://www.socnumit.org/doc/Numismatici/UMBERTO_II.pdf ''I grandi numismatici - Umberto II''].</ref>
 
A partire dal [[1964]] Umberto II subì una serie interventi chirurgici piuttosto invasivi, probabilmente a causa del tumore che dopo lunghe sofferenze sarà la causa della sua morte, avvenuta a [[Ginevra]] alle 15:45 del 18 marzo [[1983]], in una clinica dove era stato trasferito pochi giorni prima da [[Londra]], in un estremo quanto inutile tentativo di allungargli la vita. Al momento della fine era solo: un'infermiera, entrando nella stanza, si accorse del suo stato e gli prese la mano negli ultimi istanti di vita, mentre il morente Umberto mormorava la parola "Italia".<ref name=ministro>[http://www.reumberto.it/presente.htm ''Esiliato ma presente''. Lettera di Falcone Lucifero, Ministro della Real Casa].</ref><ref>[http://www.atuttadestra.net/index.php/archives/185196 ''Il Re d'Italia S.M. Umberto II a trenta anni dalla sua morte''].</ref><ref>[http://www.alleanza-monarchica.com/celebrazione-per-il-xxx-anniversario-della-scomparsa-di-sm-re-umberto-ii ''Messaggio di Vittorio Emanuele di Savoia per la celebrazione del XXX anniversario della scomparsa di S.M. il re Umberto II''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140512225241/http://www.alleanza-monarchica.com/celebrazione-per-il-xxx-anniversario-della-scomparsa-di-sm-re-umberto-ii |data=12 maggio 2014 }}.</ref>
[[File:Hautecombe Umberto 02 Grave.jpg|thumb|upright=0.8|[[Abbazia di Altacomba]]: tomba di Umberto II e di [[Maria José del Belgio|Maria José]]]]
Nel suo testamento Umberto lasciò al [[papa]] la [[Sindone di Torino]], dal [[1578]] conservata nel [[Duomo di Torino|duomo torinese]] a titolo di deposito; la legittimità di tale lascito testamentario è controversa e dibattuta, stante il tenore letterario del terzo comma della XIII [[Disposizioni transitorie e finali della Costituzione della Repubblica Italiana|disposizione transitoria e finale della Costituzione]] che, come noto, avoca allo Stato i beni presenti in Italia degli ex re di [[Casa Savoia]] e sancisce la nullità dei trasferimenti avvenuti successivamente alla celebrazione del referendum istituzionale del 2 giugno [[1946]].<ref>[http://www.lastampa.it/2009/05/26/cronaca/la-sindone-appartieneallo-stato-italiano-vbUZQgL3AjTH5p4BFs1CeK/pagina.html La Sindone appartiene allo Stato italiano]</ref><ref>[http://www.lastampa.it/2009/05/28/blogs/oltretevere/sindone-la-proprieta-finisce-in-parlamento-PoSoiXw6xX9ZdlfcJK9OuO/pagina.html Sindone, la proprietà finisce in Parlamento]</ref>
 
Le spoglie dell'ultimo sovrano d'Italia riposano, per suo espresso volere, nell'[[abbazia di Altacomba]] a fianco di quelle del re [[Carlo Felice]], nel dipartimento francese della [[Savoia (dipartimento)|Savoia]] dalla quale casa Savoia ha tratto le sue origini storiche.<ref name=umberto2>[http://www.monarchia.it/video_001.html ''Funerali di Umberto II''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140512224527/http://www.monarchia.it/video_001.html |data=12 maggio 2014 }}.</ref>
 
Umberto II ha voluto che, nella propria bara, fosse riposto il [[sigillo reale]], grosso timbro che si trasmette di generazione in generazione quale simbolo visibile della legittimità nella linea dinastica e simbolo del gran maestro degli ordini cavallereschi di casa Savoia. In tal modo, si ritiene che egli abbia inteso distinguere i suoi "eredi dinastici" da quelli "civili", impedendo a questi ultimi di entrare in possesso del simbolo che avrebbe potuto ingenerare, nella pubblica opinione, la convinzione della loro qualità di "successori dinastici"<ref name=sigilli>Aldo A. Mola, ''I Sigilli del Re'', in «Storia in Rete», luglio/agosto 2006, 1-9.</ref>.
 
Al suo [[funerale]], disertato dalle autorità italiane (con l'eccezione di [[Maurizio Moreno]], console generale d'Italia a [[Lione]], in rappresentanza del governo), parteciparono diecimila italiani che raggiunsero l'[[abbazia di Altacomba]] vicino ad [[Aix-les-Bains]] in [[Savoia (dipartimento)|Savoia]].<ref name=umberto2/> La [[Rai]] non trasmise la diretta televisiva.
Alle esequie erano presenti, oltre a membri di casa Savoia: [[Juan Carlos I di Spagna]] e [[Sofia di Grecia]], [[Baldovino del Belgio|Baldovino]] e [[Fabiola del Belgio]], [[Giovanni di Lussemburgo]] e [[Giuseppina Carlotta del Belgio]], il [[Ranieri III di Monaco|principe Ranieri di Monaco]] col [[Alberto II di Monaco|figlio Alberto]], il [[Edward, duca di Kent|duca Eduardo di Kent]] in rappresentanza di [[Elisabetta II del Regno Unito]], i re detronizzati [[Simeone II di Bulgaria]], [[Michele I di Romania]] e [[Costantino II di Grecia]], [[Ottone d'Asburgo-Lorena]] con il figlio [[Carlo d'Asburgo-Lorena]], [[Ferdinando Maria di Borbone-Due Sicilie|Ferdinando di Borbone delle Due Sicilie]] con il figlio [[Carlo di Borbone-Due Sicilie|Carlo]], [[Enrico d'Orléans (1933-2019)|Enrico d'Orléans]], Carlo Napoleone Bonaparte, [[Duarte Pio di Braganza|Duarte Pio di Braganza del Portogallo]] e i rappresentanti di altre case già regnanti. La [[Santa Sede]] era rappresentata dal [[nunzio apostolico]] a [[Parigi]].<ref name=umberto2/> I giocatori della {{Calcio Juventus|N}}, nella partita del 20 marzo contro il [[Associazione Calcio Pisa 1909|Pisa]], portarono il segno del lutto al braccio: questa fu la sola manifestazione di cordoglio, resa pubblicamente in Italia al re Umberto II.<ref>[http://www.cristinasiccardi.it/umberto-ii/ ''Umberto II''].</ref>
 
== Dediche e riconoscimenti ==
Il comune di Cascais, luogo di residenza del suo lungo esilio, ha intitolato a Umberto II il viale che conduce a [[Villa Italia]] e dedicato una sala del museo locale. Dopo anni di abbandono, dal 2015 Villa Italia, la dépendance e il suo terreno circostante sono stati acquistati da un gruppo immobiliare giapponese che, dopo un attento restauro, ha trasformato l'edificio in un lussuoso albergo con parco e piscina. Per poter continuare a chiamare la struttura "Villa Italia" è stato chiesto un consenso formale alla famiglia Savoia e anche al ramo collaterale degli Aosta, poiché la residenza di Amedeo d'Aosta e della sua famiglia a [[Castiglion Fibocchi]], in provincia di [[Arezzo]], reca il medesimo nome.<ref>«Ho detto sì perché mi è parso un atto di devozione alla memoria di Umberto, garantendo una continuità al nome della sua residenza».</ref><ref>http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2134486&codiciTestate=1&sez=hgiornali&titolo=La%20villa%20di%20re%20Umberto%20%E8%20un%20hotel</ref> Sulla struttura è stata apposta una lapide che ricorda il soggiorno del Sovrano.
 
Il [[comune di Roma]] gli ha intitolato uno slargo nel 2012<ref name="Corriere_Slargo_Umberto">{{it}}{{Cita web|url=http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_ottobre_27/villa-ada-viale-savoia-roma-alemanno-2112445744303.shtml|titolo=E Alemanno intitola lo slargo a re Umberto II|accesso=13 novembre 2012|editore=[[Corriere della Sera]]}}</ref>. Tuscania ha intitolato a Umberto II i giardini pubblici dove si trova un suo busto in bronzo. Anche a Racconigi, dove nacque, è stato posto un busto di Umberto in marmo.
 
== La figura nella cultura ==
* Il personaggio di Umberto II è presente nel film TV ''[[Maria José - L'ultima regina]]''
* Umberto è il protagonista di un racconto di [[Giovannino Guareschi]], intitolato ironicamente ''Colpo di stato'', pubblicato sul settimanale [[Candido (rivista)|Candido]] nel febbraio 1952 e ripubblicato in ''Mondo Candido 1951-1953'' (1997)<ref>[http://www.reumberto.it/colpodistato.htm Testo di ''Colpo di stato''], in ''Mondo Candido 1951-1953'', Rizzoli editore, 1997, pagg 120-128.</ref> Numerose vignette sul ''Candido'' furono dedicate a Umberto II da Guareschi.
*Umberto viene interpretato dall'attore [[Marcella Di Folco|Marcello Di Folco]] (poi Marcella Di Folco) nel film ''[[Amarcord]]'' di Fellini, mentre si incontra in camera d'albergo con la Gradisca.
* L'ultimo re d'Italia è il dedicatario di una poesia in [[romanesco]] di [[Aldo Fabrizi]], intitolata ''A Umberto'' (1979).<ref>[http://www.reumberto.it/fabrizi.htm Aldo Fabrizi per il Re].</ref>
 
== Ascendenza ==
<div align="center">
{| class="wikitable" style="width:90%; float:left;" style="font-size:90%"
|-
! 001<br />(prototipo)
! F-WTSS
| 2 marzo [[1969]]
| 19 ottobre [[1973]]
| Sud Aviation / BAC
| 812
| {{FRA}}, [[Le Bourget]], ''[[Musée de l'Air et de l'Espace]]''
| Livrea prototipo
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Umberto II di Savoia'''
! 002<br />(prototipo)
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Vittorio Emanuele III di Savoia]]
! G-BSST
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Umberto I di Savoia]]
| 9 aprile [[1969]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Vittorio Emanuele II di Savoia]]
| 4 marzo [[1976]]
| align="center"| '''Trisavolo paterno:'''<br />[[Carlo Alberto di Savoia]]
| BAC / Sud Aviation
| 836
| {{GBR}}, [[Somerset]], ''[[Royal Naval Air Station Yeovilton]]''
| Livrea prototipo
|-
| align="center"| '''Trisavola paterna:'''<br />[[Maria Teresa d'Asburgo-Toscana]]
! 101<br />(pre-produzione)
! G-AXDN
| 17 dicembre [[1971]]
| 20 agosto [[1977]]
| BAC / Aerospatiale
| 632
| {{GBR}}, [[Cambridgeshire]], ''[[Imperial War Museum Duxford]]''
| Livrea prototipo
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena]]
! 102<br />(pre-produzione)
| align="center"| '''Trisavolo paterno:'''<br />[[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]]
! F-WTSA
| 10 gennaio [[1973]]
| 20 maggio [[1976]]
| Aerospatiale / BAC
| 656
| {{FRA}}, [[Athis-Mons]], ''[http://museedelta.free.fr Musée Delta]'', vicino all'[[aeroporto di Parigi-Orly]]
| Livrea Air France
|-
| align="center"| '''Trisavola paterna:'''<br />[[Maria Elisabetta di Savoia-Carignano]]
! 201
! F-WTSB
| 6 dicembre [[1973]]
| 19 aprile [[1985]]
| Aerospatiale / BAC
| 909
| {{FRA}}, [[Tolosa]], Aéroscopia (museo aeronautico vicino alla sede di Airbus ed all'aeroporto di Tolosa-Blagnac)
| Livrea Académie de l'Air et de l'Espace (esposto in hangar, è possibile salirvi)
Esemplare utilizzato per numerosi voli Presidenziali
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Margherita di Savoia]]
! 202
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Ferdinando di Savoia-Genova (1822-1855)|Ferdinando di Savoia-Genova]]
! G-BBDG
| align="center"| '''Trisavolo paterno:'''<br />[[Carlo Alberto di Savoia]]
| 13 dicembre [[1974]]
| 24 dicembre [[1981]]
| BAC / Aerospatiale
| 1282
| {{GBR}}, [[Weybridge]], ''[[Brooklands|Brooklands Museum]]''
| Livrea prima versione British Airways
|-
| align="center"| '''Trisavola paterna:'''<br />[[Maria Teresa d'Asburgo-Toscana]]
! 203
! F-BTSC
| 31 gennaio [[1975]]
| 25 luglio [[2000]]
| [[Air France]]
| 11989
| {{FRA}}, [[Le Bourget]], [[Volo Air France 4590|distrutto in un incidente]], i resti sono presso l'[[aeroporto di Parigi-Le Bourget]]
| Utilizzato nel film ''[[Airport '80|The Concorde... Airport '80]]''
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Elisabetta di Sassonia]]
! 204
| align="center"| '''Trisavolo paterno:'''<br />[[Giovanni I di Sassonia]]
! G-BOAC
| 27 febbraio [[1975]]
| 31 ottobre [[2003]]
| [[British Airways]]
| 22260
| {{GBR}}, [[Manchester]], ''[[aeroporto internazionale di Manchester]]''
| Questo esemplare era il portabandiera della [[British Airways]], poiché portava il codice BOAC e fu il primo esemplare consegnato alla compagnia aerea. Livrea terza e ultima versione British Airways
|-
| align="center"| '''Trisavola paterna:'''<br />[[Amalia Augusta di Baviera]]
! 205
! F-BVFA
| 27 ottobre [[1976]]
| 12 giugno [[2003]]
| [[Air France]]
| 17824
| {{USA}}, [[Chantilly (Virginia)|Chantilly]], [[National Air and Space Museum]], ''[[Steven F. Udvar-Hazy Center]]'', vicino all'[[aeroporto Internazionale di Washington-Dulles]]
| Livrea Air France
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Elena del Montenegro]]
! 206
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Nicola I del Montenegro]]
! G-BOAA
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Mirko Petrović-Njegoš|Granduca Mirko Petrović-Njegoš]]
| 5 novembre [[1975]]
| align="center"| '''Trisavolo materno:'''<br />Stanko Petrović-Njegoš
| 12 agosto [[2000]]
| [[British Airways]]
| 22768
| {{GBR}}, [[East Lothian]], ''[[National Museum of Flight]]''
| Livrea terza e ultima versione British Airways
|-
| align="center"| '''Trisavola materna:'''<br />Christine Vrbitsa
! 207
! F-BVFB
| 6 marzo [[1976]]
| 24 giugno [[2003]]
| [[Air France]]
| 14771
| {{DEU}}, [[Sinsheim]], ''[[Sinsheim Auto & Technik Museum]]''
| Livrea Air France
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Anastasija Martinović
! 208
| align="center"| '''Trisavolo materno:'''<br />Drago Martinović
! G-BOAB
| 18 maggio [[1976]]
| 15 agosto [[2000]]
| [[British Airways]]
| 22296
| {{GBR}}, [[Londra]], ''[[Aeroporto di Londra-Heathrow]]''
| Livrea terza e ultima versione British Airways non aggiornato per il rientro in servizio.
|-
| align="center"| '''Trisavola materna:'''<br />Stana Martinović
! 209
! F-BVFC
| 9 luglio [[1976]]
| 27 giugno [[2003]]
| [[Air France]]
| 14332
| {{FRA}}, [[Tolosa]], Aéroscopia (museo aeronautico vicino alla sede di Airbus ed all'aeroporto di Tolosa-Blagnac)
|Livrea Air France (esposto all'aperto, non è possibile salirvi)
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Milena Vukotić]]
! 210
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />Petar Vukotić
! G-BOAD
| align="center"| '''Trisavolo materno:'''<br />Peter Perkov Vukotić
| 25 agosto [[1976]]
| 10 novembre [[2003]]
| [[British Airways]]
| 23397
| {{USA}}, [[New York]], ''[[Intrepid Sea-Air-Space Museum]]''
| Nel 1979 adottò una speciale livrea [[British Airways]]/[[Singapore Airlines]].<br />Livrea terza e ultima versione British Airways
|-
| align="center"| '''Trisavola materna:'''<br />Stana Milić
! 211
! F-BVFD
| 10 febbraio [[1977]]
| 27 maggio [[1982]]
| [[Air France]]
| 5814
| {{FRA}}, [[Le Bourget]], smontato dopo il 1982. Una piccola porzione della fusoliera è rimasta a [[Le Bourget]]
|
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Jelena Vervodić
! 212
| align="center"| '''Trisavolo materno:'''<br />Tadija Vervodić
! G-BOAE
| 17 marzo [[1977]]
| 17 novembre [[2003]]
| [[British Airways]]
| 23376
| {{BRB}}, [[Bridgetown]], ''[[aeroporto di Bridgetown - Grantley Adams]]''
|
|-
! 213
! F-BTSD
| 26 giugno [[1978]]
| 14 giugno [[2003]]
| [[Air France]]
| 12974
| {{FRA}}, [[Le Bourget]], ''[[Musée de l'Air et de l'Espace]]''
| Nel 1996 con la livrea speciale [[Pepsi]].
|-
! 214
! G-BOAG
| 21 aprile [[1978]]
| 5 novembre [[2003]]
| [[British Airways]]
| 16239
| {{USA}}, [[Seattle]], ''[[Museum of Flight]]''
|
|-
! 215
! F-BVFF
| 26 dicembre [[1978]]
| 11 giugno [[2000]]
| [[Air France]]
| 12421
| {{FRA}}, [[Roissy-en-France]], ''[[aeroporto di Parigi-Roissy]]''
|
|-
! 216
! G-BOAF
| 20 aprile [[1979]]
| 26 novembre [[2003]]
| [[British Airways]]
| 18257
| {{GBR}}, [[Bristol]]/[[Filton]], ''[[Bristol Filton Airport]]''
|
|-
| align="center"| '''Trisavola materna:'''<br />Milica Pavičević
|}
</div>
 
=== Ascendenza patrilineare ===
* Inoltre, alcuni componenti, tra cui i propulsori [[Rolls-Royce Olympus]] e le prese d'aria [[Snecma]] si trovano nel [http://www.museodelconcorde.com Museo del Concorde] a [[Chihuahua (città)|Chihuahua]], {{MEX}}.
# [[Umberto I Biancamano|Umberto I]], [[conte di Savoia]], circa 980-1047
# [[Oddone di Savoia|Oddone]], conte di Savoia, 1023-1057
# [[Amedeo II di Savoia|Amedeo II]], conte di Savoia, 1046-1080
# [[Umberto II di Savoia (conte)|Umberto II]], conte di Savoia, 1065-1103
# [[Amedeo III di Savoia|Amedeo III]], conte di Savoia, 1087-1148
# [[Umberto III di Savoia|Umberto III]], conte di Savoia, 1136-1189
# [[Tommaso I di Savoia|Tommaso I]], conte di Savoia, 1177-1233
# [[Tommaso II di Savoia|Tommaso II]], conte di Savoia, 1199-1259
# [[Amedeo V di Savoia|Amedeo V]], conte di Savoia, 1249-1323
# [[Aimone di Savoia (1291-1343)|Aimone]], conte di Savoia, 1291-1343
# [[Amedeo VI di Savoia|Amedeo VI]], conte di Savoia, 1334-1383
# [[Amedeo VII di Savoia|Amedeo VII]], conte di Savoia, 1360-1391
# [[Amedeo VIII di Savoia|Amedeo VIII]] (Antipapa Felice V), [[principe di Piemonte]], 1383-1451
# [[Ludovico di Savoia|Ludovico]], principe di Piemonte, 1413-1465
# [[Filippo II di Savoia|Filippo II]], principe di Piemonte, 1443-1497
# [[Carlo II di Savoia|Carlo II]], principe di Piemonte, 1486-1553
# [[Emanuele Filiberto di Savoia|Emanuele Filiberto]], principe di Piemonte, 1528-1580
# [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]], principe di Piemonte, 1562-1630
# [[Tommaso Francesco di Savoia|Tommaso Francesco]], [[principe di Carignano]], 1596-1656
# [[Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano|Emanuele Filiberto]], principe di Carignano, 1628-1709
# [[Vittorio Amedeo I di Savoia-Carignano|Vittorio Amedeo I]], principe di Carignano, 1690-1741
# [[Luigi Vittorio di Savoia-Carignano|Luigi Vittorio]], principe di Carignano, 1721-1778
# [[Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano|Vittorio Amedeo II]], principe di Carignano, 1743-1780
# [[Carlo Emanuele di Savoia-Carignano|Carlo Emanuele]], principe di Carignano, 1770-1800
# [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]], [[re di Sardegna]], 1798-1849
# [[Vittorio Emanuele II]], [[re d'Italia]], 1820-1878
# [[Umberto I di Savoia|Umberto I]], re d'Italia, 1844-1900
# [[Vittorio Emanuele III]], re d'Italia, 1869-1947
# '''Umberto II''', re d'Italia, 1904-1983
 
==Galleria d'immagini==
== Il Concorde nella cultura di massa ==
<gallery>
; Film
Immagine:Umberto II di Savoia come principe ereditario.jpg|Umberto II principe ereditario
* [[I quattro dell'Oca selvaggia]] (1978) di British Airways (apparizione)
Immagine:UmbertoIIsavoia1920ca .JPG.jpg|Umberto II nel [[1923]]
* [[Concorde Affaire '79]] (1979-03-23) di British Aerospace (protagonista)
Immagine:Umberto II di Savoia ad Alessandria (Piemonte).jpg|Umberto II ad [[Alessandria]]<ref>Fotografia del 9 maggio [[1926]] in occasione dell'inaugurazione della lapide ai caduti dell'11º [[Reggimento]] [[artiglieria]] da campagna presso la caserma Valfrè.</ref>
* [[Moonraker - Operazione spazio]] (1979-06-26) ''F-BVFA'' di Air France (apparizione)
Immagine:Nozze Umberto II di Savoia e Maria José 1930 2.jpg|Nozze di Umberto II e [[Maria José del Belgio|Maria José]], [[1930]].
* [[Airport '80]] (1979-08-17) ''F-BTSC'' di Air France (protagonista)
</gallery>
* [[Snatch - Lo strappo (Snatch) è un film del 2000 diretto da Guy Ritchie.|Snatch - Lo strappo]] (''Snatch'') film del 2000 diretto da Guy Ritchie (apparizione).
 
* [[Miami Supercops - I poliziotti dell'8ª strada|Miami Supercops]] (1985) di British Airways (apparizione)
== Titoli di Umberto II ==
; Cartoni animati
Sua Maestà Umberto II, per grazia di Dio e volontà della Nazione
* Nella serie animata [[Personaggi di Transformers (G1)#Nuovi Autorobot Seconda stagione|Transformers]] degli anni 80, compare l'Autobot '''Silverbolt''', la cui forma veicolo è un Concorde (Silverbolt è il ''leader'' degli ''Aerialbot'', una squadra formata solo da aerei); il personaggio è la trasposizione dell'omonimo [[Transformers (giocattoli)#Generation 1 (1984 - 1991)|giocattolo]].
* [[Re d'Italia]],
; Documentari
* [[Re di Sardegna]],
* La tragedia che nel luglio del 2000 ha colpito il Concorde è stata analizzata nel documentario [[Seconds From Disaster]]: ''Crash of the Concorde'' trasmesso su [[National Geographic Channel]] il 6 luglio 2004. La versione italiana si intitola [[Quei secondi fatali]]: ''La tragedia del Concorde'', trasmessa su [[National Geographic Channel]]<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=rOXicyKmE6A Seconds from disaster-la tragedia del concorde parte 1/5.avi]</ref>. In Francia: [[La Minute de vérité]], ''Le Crash du Concorde'', juillet 2004<ref>[http://www.direct8.fr/program/la-minute-de-verite/episodes/le-crash-du-concorde/ Présentation par Direct8]</ref>.
* [[Regno di Cipro|Re di Cipro]], di [[re di Gerusalemme|Gerusalemme]] e di [[Elenco dei monarchi del regno armeno di Cilicia|Armenia]],
* Dateline, ''Black Box Mystery: The Crash of the Concorde'', NBC, 22 février 2009<ref>[http://www.msnbc.msn.com/id/29306441/ns/dateline_nbc-international/ Vidéo et transcription sur msnbc.msn.com]</ref>.
* [[duca di Savoia]],
* ''Concorde, le crash d'un mythe'', Canal +, diffusé le 20 janvier 2010 sur Canal +<ref>[http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5j3tq3GN9YTkn6ogjenhzNG8Z0vow AFP, 20 janvier 2010]</ref>.
* principe di [[Carignano (Italia)|Carignano]],
; Videogames
* [[principe di Piemonte]],
* Nel [[videogioco]] ''[[Ace Combat 3: Electrosphere]]'' compare un velivolo denominato R-505U basato sul Concorde<ref>[http://acecombat.wikia.com/wiki/R-505U R-505U - Acepedia, the Ace Combat wiki<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* principe di [[Oneglia]],
* principe di [[Poirino]],
* principe di [[Trino]],
* principe e vicario perpetuo del [[Sacro Romano Impero]],
* principe di [[Carmagnola]],
* principe di [[Montmélian]] con [[Arbin]] e [[Francin]],
* principe balì del ducato di [[Aosta]],
* principe di [[Chieri]],
* principe di [[Dronero]],
* principe di [[Crescentino]],
* principe di Riva di [[Chieri]] e [[Banna]],
* principe di [[Busca]],
* principe di [[Bene Vagienna|Bene]], principe di [[Bra]],
* [[Savoia-Genova|duca di Genova]],
* duca di [[Monferrato]],
* duca d'[[Aosta]],
* duca del [[Chiablese]],
* duca del [[Canton Ginevra|Genevese]],
* duca di [[Brescia]],
* duca di [[Piacenza]],
* duca di [[Carignano Ivoy]],
* [[marchese di Ivrea]],
* [[marchese di Saluzzo]],
* marchese di [[Susa (Italia)|Susa]], marchese di [[Ceva]],
* marchese del [[Maro]], marchese di [[Oristano]],
* marchese di [[Cesana Torinese|Cesana]],
* marchese di [[Savona]],
* marchese di [[Tarantasia]],
* marchese di [[Borgomanero]] e [[Cureggio]],
* marchese di [[Caselle Torinese|Caselle]],
* marchese di [[Rivoli]],
* marchese di [[Pianezza]],
* marchese di [[Govone]],
* marchese di [[Salussola]],
* marchese di [[Racconigi]], con [[Tegerone]], [[Migliabruna]] e [[Motturone]],
* marchese di [[Cavallermaggiore]],
* marchese di [[Marene]],
* marchese di [[Modane]] e di [[Lanslebourg-Mont-Cenis|Lanslebourg]],
* marchese di [[Livorno Ferraris]],
* marchese di [[Santhià]],
* marchese di [[Agliè]],
* marchese di [[Barge]],
* marchese di [[Centallo]] e [[Demonte]],
* marchese di [[Desana]],
* marchese di [[Ghemme]],
* marchese di [[Vigone]],
* marchese di [[Villafranca]],
* conte di [[Moriana]],
* [[conte di Ginevra]],
* conte di [[Nizza]], conte di [[Tenda (Francia)|Tenda]],
* conte di [[Romont (Friburgo)|Romont]], [[Contea di Asti (età moderna)|conte di Asti]],
* conte di [[Alessandria]],
* conte del [[Goceano]],
* conte di [[Novara]],
* conte di [[Tortona]],
* conte di [[Bobbio]],
* conte di [[Sarre]],
* conte di [[Soissons]],
* conte dell'[[Impero francese|Impero Francese]],
* conte di [[Sant'Antioco (Italia)|Sant'Antioco]],
* [[conte di Pollenzo]],
* conte di [[Roccabruna]],
* conte di [[Tricerro]],
* conte di [[Bairo]],
* conte di [[Ozegna]],
* conte delle [[Apertole]],
* barone di [[Canton Vaud|Vaud]] e del [[Faucigny (Alta Savoia)|Faucigny]],
* alto signore di [[Principato di Monaco|Monaco]] e di [[Mentone]],
* signore di [[Vercelli]],
* signore di [[Pinerolo]],
* signore della [[Lomellina]] e [[Valsesia|Valle Sesia]],
* nobil homo, [[Patriziato (Venezia)|patrizio veneto]],
* patrizio di [[Ferrara]].
 
Umberto II era il personaggio più titolato al mondo {{senza fonte}}. Seguivano, a gran distanza, la spagnola [[Cayetana Fitz-James Stuart|Duchessa d'Alba]] con 45 titoli nobiliari, la [[Elisabetta II del Regno Unito|regina Elisabetta d'Inghilterra]] con 41 titoli, tre grandi famiglie napoletane con 36 titoli e [[Ranieri III di Monaco|Ranieri di Monaco]] con 24 titoli<ref>AA.VV., "Storia illustrata", n. 300 - novembre 1982 - A. Mondadori Editore pag. 102.</ref>.
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze italiane ===
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza = Ordine supremo della Santissima Annunziata
|motivazione =
|data = 9 maggio [[1946]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di gran Croce Regno SSML BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
|data = 9 maggio [[1946]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere_di_gran_croce_OMS_BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine militare di Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine militare di Savoia
|motivazione =
|luogo = 9 maggio [[1946]] (già Commendatore)
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di Gran Croce OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza = Ordine della Corona d'Italia
|motivazione =
|data = 9 maggio [[1946]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordine Civile di Savoia BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine civile di Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine civile di Savoia
|motivazione =
|data = 9 maggio [[1946]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordine_coloniale_della_stella_d'italia_cavaliere_gran_croce.png
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia
|collegamento_onorificenza = Ordine coloniale della Stella d'Italia
|motivazione =
|luogo = 9 maggio [[1946]] (già Cavaliere di gran croce)
}}
{{Onorificenze
|immagine = OrdineLavoro.png
|nome_onorificenza = Gran maestro dell'Ordine al merito del Lavoro
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito del lavoro
|motivazione =
|data = 9 maggio [[1946]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordine della Besa - gran croce.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Besa (Regno d'Albania)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Besa
|motivazione =
|luogo = fino al 27 novembre [[1943]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordine di Skanderbeg - gran croce.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine di Skanderbeg (Regno d'Albania)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Skanderberg
|motivazione =
|luogo = fino al 27 novembre [[1943]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere gran croce aquila romana vecchio.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine civile e militare dell'Aquila romana
|collegamento_onorificenza = Ordine civile e militare dell'Aquila romana
|motivazione =
|luogo = fino al 3 gennaio [[1945]]
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = Grand Crest Ordre de Leopold.png
|nome_onorificenza = Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Leopoldo
|motivazione =
|data =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordine Supremo del Cristo Rib.png
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine Supremo di Cristo (Santa Sede)
|collegamento_onorificenza = Ordine supremo del Cristo
|data = 2 gennaio [[1932]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = SMOM-gcs.svg
|nome_onorificenza = Balì Cavaliere di gran croce di Onore e Devozione con Croce di Professione ad honorem del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM)
|data = 17 novembre [[1922]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = OPMM-co.svg
|nome_onorificenza = Collare pro merito melitensi (SMOM)
|collegamento_onorificenza = Ordine pro merito melitensi
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = OESSG Cavaliere di Gran Croce BAR.jpg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede)
|collegamento_onorificenza = Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Orderelefant ribbon.png
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Elefante
|motivazione =
|data = 31 agosto [[1922]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Seraphimerorden ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia)
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Serafini
|motivazione =
|data = 7 settembre [[1922]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Golden Fleece Rib.gif
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro (Spagna)
|collegamento_onorificenza = Toson d'Oro
|motivazione =
|luogo = 19 novembre [[1923]]<ref>[https://www.boe.es/datos/pdfs/BOE/1923/343/A01123-01123.pdf Bolletino Ufficiale di Stato].</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of Charles III - Sash of Collar.svg
|nome_onorificenza = Collare del Reale e Distinto Ordine spagnolo di Carlo III (Spagna)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Carlo III
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of Michael the Brave ribbon.svg
|nome_onorificenza = Ordine di Michele il Coraggioso di 1ª classe (Regno di Romania)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Michele il Coraggioso
|motivazione =
|data = 26 luglio [[1943]]<ref>[http://www.ww2awards.com/person/38891 ww2awards.com].</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = GRE Order Redeemer 1Class.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Salvatore
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order Sint Olaf 1 kl.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav (Norvegia)
|collegamento_onorificenza = Ordine reale norvegese di Sant'Olav
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = PRT Order of Christ - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare del Cristo (Portogallo)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Cristo (Portogallo)
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ord.Aquilanera.png
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine supremo dell'Aquila nera (Regno di Prussia)
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Aquila nera
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Royal Victorian Chain Ribbon.gif
|nome_onorificenza = decorato di Royal Victorian Chain (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza = Royal Victorian Chain
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.png
|nome_onorificenza = Balì Cavaliere di Gran Croce di giustizia decorato di Collare del Sacro militare Ordine costantiniano di San Giorgio (Real Casa di Borbone delle Due Sicilie)
|collegamento_onorificenza = Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Eagle of Georgia - Collar.png
|nome_onorificenza = Gran collare dell'Ordine dell'Aquila di Georgia e della Tunica senza cuciture di Nostro Signore Gesù Cristo (Casa Bagrationi - Georgia)
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Aquila di Georgia e della Tunica di Nostro Signore Gesù Cristo
|motivazione =
|luogo =<ref>[http://www.royalhouseofgeorgia.ge/es/order-history Royal House of Georgia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131017210255/http://www.royalhouseofgeorgia.ge/es/order-history |data=17 ottobre 2013 }}.</ref>
}}
 
== Filmografia ==
* ''[[Io e il re]]'' ([[1995]]) regia di [[Lucio Gaudino]] interpretato da [[Marzio Honorato]].
* ''[[Maria José - L'ultima regina]]'' ([[2002]]) regia di [[Carlo Lizzani]] interpretato da [[Alberto Molinari]].
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* [[Giovanni Artieri]], ''Umberto II e la crisi della monarchia'', Mondadori, Milano 1983.
* Giovanni Artieri, ''Cronaca del Regno d'Italia'', 2 volumi, Mondadori, Milano, 1977 e 1978 (con ''Appendici'' sui gioielli della Corona e sui beni privati dei Savoia e la loro avocazione allo Stato e cause giudiziarie relative).
* Domenico Bartoli, ''Da Vittorio Emanuele a Gronchi'', Longanesi, Milano, 1962.
* Domenico Bartoli, ''I Savoia, ultimo atto'', De Agostini, Novara, 1986.
* [[Silvio Bertoldi]], ''Umberto II'', Bompiani, Milano 1983.
* Italicus (Ezio Saini), ''Storia segreta di un mese di regno'', Sestante, Roma, 1948.
* Franco Malnati, ''La grande frode - come l'Italia fu fatta repubblica'', Bastogi, 1998.
* [[Giovanni Mosca]], ''Il re in un angolo'', Rizzoli, Milano, 1950.
* Giorgio Navone, Mauro Navone, ''Andrea Doria ed Emanuele Filiberto di Savoia'', Simonelli, 2005, ISBN 88-7647-027-1.
* [[Gianni Oliva]], ''Umberto II. L'ultimo re'', Mondadori, Milano 2000, ISBN 88-04-47618-4.
* Piero Operti, ''Lettera aperta a Benedetto Croce'', Volpe, Roma, 1963.
* ''Il pensiero e l'azione del re Umberto II dall'esilio (13 giugno 1946-31 dicembre 1965)'', Rizzoli, Milano, 1966.
* ''Il re dall'esilio'' (raccolte di documenti), Silvio Mursia, Milano, 1978.
* Niccolò Rodolico - Vittorio Prunas Tola, ''Libro azzurro sul referendum 1946'', Superga, Torino, 1952.
* Cristina Siccardi, ''Maria José Umberto di Savoia. Gli ultimi sovrani d'Italia'', Paoline, Milano, 2004.
* Angelo Squarti Perla, ''Araldica e nobiltà nelle Marche'', Fast 2007 (cfr. in particolare l'articolo su "Provvedimenti nobiliari di grazia sovrana".
* [[Mario Viana]], ''La monarchia e il fascismo'', Marviana, Roma, 1951.
* Giulio Vignoli, ''Scritti politici clandestini. Politicamente scorretti'', parte seconda, ''Sabaudia'', ECIG, Genova, 2000, pagg.39-92.
 
== Voci correlate ==
* [[TupolevCasa Tu-144Savoia]]
* [[Tavole genealogiche di Casa Savoia]]
* [[Tupolev Tu-244]]
* [[TupolevRegno Tud'Italia (1861-4441946)]]
* [[BoeingArmoriale 2707di casa Savoia]]
* [[Tesoro della Corona d'Italia]]
* [[Lockheed L-2000]]
* [[Linea di successione al trono d'Italia]]
* [[Aerion]]
* [[Velocità del suono]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Concorde|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.reumberto.it|Raccolta online di documenti pro monarchia riguardanti Umberto II}}
* {{cita web|http://bianconiglio06.blogspot.com/2007/05/lultimo-volo-del-concorde.html|Ultimo volo}}
* {{cita web |1=http://www.monarchia.it/successione_dinastica.html |2=Le lettere di re Umberto II al figlio Vittorio Emanuele in merito alle regole della successione dinastica |accesso=23 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120322013122/http://www.monarchia.it/successione_dinastica.html# |dataarchivio=22 marzo 2012 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.britishairways.com/concorde/|britishairways. com Celebrating Concorde}}
* {{cita web|url=http://www.geocities.com/henrivanoene/genbelgium.html|titolo=Genealogy of the Royal Family of Belgium (House Saxe-Coburg-Gotha)|deadurl=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222031953/http://www.geocities.com/henrivanoene/genbelgium.html|accesso=28 luglio 2009|dataarchivio=22 febbraio 2014}}
* {{cita web|http://www.concordesst.com|CONCORDE SST - The Definitive Concorde Aircraft Site on the Internet}}
* {{cita web|httpurl=https://www.concorde-jetyoutube.com/watch?v=FBpql74gwAc|Concordetitolo=Video supersonicin jetcui /compare Umberto II in rassegna alle truppe degli HomepageAlpini}}
* {{cita web|httpurl=https://www.af001youtube.com/watch?v=P96dSjEPhC0&feature=related|Concorde,titolo=Intervista lea siteUmberto internetII dessui amoureuxfatti dudell'8 supersoniquesettembre}}
 
{{Box successione
{{Trasporto supersonico}}
|tipologia = regnante
{{Controllo di autorità}}
|carica = [[Elenco di monarchi italiani|Re d'Italia]]
{{Portale|aviazione|trasporti}}
|immagine = Royal Standard of Italy (1880–1946).svg
|periodo= 9 maggio [[1946]] - 10 giugno [[1946]]
|precedente = [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele III]]
|successivo = Titolo abolito
}}
{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|carica = [[Linea di successione al trono d'Italia|Erede al trono italiano]]
|immagine = Royal Standard of the Crown Prince of Italy (1880-1946).svg
|periodo = ''Principe ereditario''<br />[[1906]] - [[1946]]
|precedente = [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele, principe di Napoli]]<br /><small>(poi sovrano col nome di Vittorio Emanuele III)</small>
|successivo = [[Vittorio Emanuele di Savoia|Vittorio Emanuele, principe di Napoli]]<br />[[1946]]
}}
{{Box successione
|tipologia = titolo nobiliare
|carica = [[Principe di Piemonte]]
|immagine = CoA of the prince of Piedmont.svg
|periodo= [[1906]] - [[1946]]<br />''2ª creazione''
|precedente = Nuova creazione<br /><small>(ultimo detentore fu [[Umberto I d'Italia|Umberto, principe di Piemonte]])</small>
|successivo = Titolo confluito nella corona<br /><small>(poi Umberto di Savoia)</small>
}}
{{Box successione
|tipologia=titolo onorifico
|precedente=[[Vittorio Emanuele III d'Italia]]
|successivo=[[Anastasio Alberto Ballestrero]]<br /><small>(Custode pontificio della Santa Sindone)</small>
|carica=[[Storia della Sindone|Custode della Sacra Sindone]]
|periodo=9 maggio [[1946]] - 18 marzo [[1983]]
|immagine=Turiner Grabtuch Gesicht negativ klein.jpg
}}
{{Re d'Italia}}{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Casa Savoia|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:AereiCasa civiliSavoia|Umberto francesiII d'Italia]]
[[Categoria:AereiUmberto civiliII di Savoia| britannici]]
[[Categoria:AereiPersonalità civiliitaliane supersonicidella seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Veicoli da recordReggenti]]
[[Categoria:Re d'Italia (1861-1946)]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
[[Categoria:Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Cavalieri del Toson d'oro|Umberto]]
[[Categoria:Collari dell'Ordine di Carlo III|Umberto]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dei Serafini|Umberto]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine della Corona (Romania)|Umberto]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dell'Elefante|Umberto]]
[[Categoria:Decorati con la Royal Victorian Chain|Umberto]]
[[Categoria:Marescialli d'Italia]]
[[Categoria:Pretendenti al trono]]
[[Categoria:Cavalieri di Malta]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine pro merito melitensi]]
[[Categoria:Numismatici italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Oppositori della pena di morte]]
[[Categoria:Vittorio Emanuele III di Savoia]]
[[Categoria:Sepolti nell'abbazia di Altacomba]]