Terrisio d'Atina e Ducario: differenze tra le pagine

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[[File:Sylvestre Ducar decapite Flaminius (Trasimene).jpg|miniatura|destra|[[Joseph-Noël Sylvestre]], ''Il gallo Ducario decapita il generale romano [[Gaio Flaminio Nepote|Flaminio]] nella [[battaglia del Trasimeno]]'' (Museo di [[Béziers]]).<ref>In realtà, nel racconto di Livio, Ducario "troncò la testa allo scudiero del console", mentre "trafisse con la lancia il console".</ref>]]
'''Terrisio d'Atina''' (''Magister Terrisius'') è stato un [[Letteratura latina medievale|letterato]] [[Latino medievale|mediolatino]], attivo nel [[Regno di Sicilia]] della prima metà del [[Duecento]], membro dell'entourage di [[Federico II di Svevia]].
{{Bio
|Nome = Ducario
|Cognome =
|PreData = {{latino|Ducario}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Mediolanum
|LuogoNascitaAlt = o [[Lodi]]
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = III secolo a.C.
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ?
|Epoca = III a.C.
|Attività = militare
|Nazionalità = gallico
|PostNazionalità = , [[Cavalleria (storia romana)|cavaliere]] della tribù [[Celti|celta]] degli [[Insubri]], passato alla storia per aver ucciso il [[Console (storia romana)|console]] romano [[Gaio Flaminio Nepote]] nella [[battaglia del lago Trasimeno]]
}}
 
== Biografia ==
Alcuni storici locali sostengono che Ducario (''Insuber eques, Ducario nomen erat'', lo chiama Livio) fosse un nobile cavaliere di ''[[Mediolanum]]''<ref>{{cita libro|autore=Paolo Morigia|titolo=La nobiltà di Milano|url=https://books.google.it/books?id=BoBXAAAAcAAJ&pg=PA311|edizione=Nuova impressione|anno=1619|editore=appresso Gio. Battista Bidelli|città=In Milano|p=311}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Paolo Morigia|titolo=Historia dell'antichità di Milano divisa in quattro libri|url=https://books.google.it/books?id=06jQFE6M1fkC&pg=RA1-PA7&lpg=RA1-PA7|anno=1592|editore=Guerra|città=Milano|p=7}}</ref><ref name="Pavesi" />, mentre altri ritengono che "i nostri campi e la nostra città" citate da Livio si riferiscano alla città celta di Alauda (attuale [[Lodi]]).<ref>{{cita libro|autore=Cesare Vignati|titolo=Storie lodigiane|url=https://books.google.it/books?id=F_LWwRa_kpwC&pg=PA41|anno=1847|editore=pei tipografi C. Wilmant e figli|città=Lodi|p=41}}</ref> Una cosa va messa bene in chiaro, che la città espugnata da Flaminio (''qui legiones nostras cecidit, agrosque et urbem est depopulatus'') non poteva essere ''Mediolanum'', che fu invece conquistata dal console del 222 a.C. [[Gneo Cornelio Scipione Calvo|Gneo Cornelio]].<ref>Polibio, ''Storie'', II, 34, 15.</ref>
Pochissime sono le notizie biografiche che si conoscono di lui.
 
Non si sa niente della sua vita, tranne che comandava gli Insubri che, quando [[Annibale]] varcò le [[Alpi]], si ribellarono alla dominazione romana e, durante la battaglia del Trasimeno del 24 giugno [[217 a.C.]], combatterono al fianco dei [[Cartaginesi]] e dei loro alleati contro [[antica Roma|Roma]]. In questa battaglia Ducario uccise lo scudiero del console e poi lo stesso console Gaio Flaminio Nepote.<ref name="Pavesi">{{cita libro|autore=Mauro Pavesi|titolo=Storie segrete della storia di Milano|url=https://books.google.it/books?id=0MdADwAAQBAJ&pg=PT15|anno=2017|editore=Newton Compton|città=Roma|p=15|isbn=978-88-227-1521-0}}</ref>
Terrisio fu un esponente di seconda generazione della Scuola [[ars dictandi|dictaminale]] di [[Capua]], e fu maestro di [[ars dictandi]] all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]]<ref>F. Delle Donne, «Per scientiarum haustum et seminarium doctrinarum». Storia dello Studium di Napoli in età sveva, Bari, Mario Adda editore, 2010, pp. 43, 46 e 140-156.</ref>.
 
La morte di Flaminio è drammaticamente narrata da [[Tito Livio]]:
Una sua epistola di compianto per la morte del maestro [[Bene da Firenze]] (o ''Bonus'', morto prima del 1242), indirizzata a studenti e docenti dell'[[Università di Bologna]]<ref>[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL08/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol08_004718.xml {{Maiuscoletto|Bene da Firenze}}] da ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', vol. VIII, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]</ref>, rivela che fu in contatto con gli ambienti intellettuali dello [[Università di Bologna|''Studium'' bolognese]], in cui dovette forse compiere la sua formazione superiore.
{{citazione
|Si combatté per circa tre ore e ovunque atrocemente: tuttavia, fu attorno al console che la lotta era più cruenta e feroce. Era seguito dai soldati più forti, ed egli stesso, ovunque percepisse che i suoi fossero pressati e in difficoltà, andava ad aiutarli senza sosta. E siccome la sua armatura lo distingueva dagli altri, i nemici si lanciavano contro di lui con più violenza e i Romani lottavano di più per difenderlo, finché un cavaliere insubre di nome Ducario, riconoscendolo anche dai lineamenti: «Ecco», disse ai suoi soldati, «il console che ha fatto a pezzi le nostre legioni e ha devastato i nostri campi e la nostra città. Ora io lo offrirò come vittima ai mani dei nostri concittadini»; e, spronato il cavallo, si gettò impetuosamente in mezzo alla foltissima schiera dei nemici: decapitato prima lo [[scudiero]], che si era opposto a lui che avanzava minaccioso, trafisse il console con la lancia: i [[triarii]] gli impedirono con gli scudi la volontà di spogliarlo.
|Tito Livio, ''[[Ab Urbe condita libri|Storia di Roma dalla sua fondazione]]'', XXII, 6, 1-4<ref>{{cita libro|autore=Tito Livio|titolo=La storia romana tradotta dal c. Luigi Mabil|volume=1|città=Venezia|editore= dalla Tip. di Giuseppe Antonelli|anno=1841|pp=1751-1752 (Traduzione diversa)|url=https://books.google.it/books?id=r6iyS8tEvOMC&pg=RA7-PT62}}</ref>|Tres ferme horas pugnatum est et ubique atrociter; circa consulem tamen acrior infestiorque pugna est. Eum et robora virorum sequebantur, et ipse, quacumque in parte premi ac laborare senserat suos, impigre ferebat opem; insignemque armis et hostes summa vi petebant et tuebantur cives, donec Insuber eques – Ducario nomen erat –, facie quoque noscitans, «Consul, en, hic est», inquit popularibus suis, «qui legiones nostras cecidit, agrosque et urbem est depopulatus. Iam ego hanc victimam manibus peremptorum foede civium dabo»; subditisque calcaribus equo, per confertissimam hostium turbam impetum fecit: obtruncatoque prius armigero, qui se infesto venienti obviam obiecerat, consulem lancea transfixit: spoliare cupientem triarii obiectis scutis arcuere.
|la}}
 
La morte del console viene raccontata anche da [[Polibio]], ma in maniera molto più breve e generica, senza fare il nome di Ducario:
Il suo legame con la corte [[Hohenstaufen]] è documentato con certezza per gli anni dal 1237 al 1246.
{{citazione
|Contemporaneamente lo stesso Flaminio, incerto sul da farsi e costernato per l'accaduto, fu assalito e ucciso da alcuni Celti
|[[Polibio]], ''[[Storie (Polibio)|Storie]]'', III, 84, 6
|Ἐν ᾧ καιρῷ καὶ τὸν Φλαμίνιον αὐτὸν, δυσχρηστούμενον καὶ περικακοῦντα τοῖς ὅλοις, προσπεσόντες τινὲς τῶν Κελτῶν ἀπέκτειναν
|grc}}
 
==Nel fumetto==
Si sa anche che ebbe un figlio di nome Nicola, che morì prima del padre. L'informazione, contenuta in un [[necrologio]] dell'[[Abbazia di Montecassino]], [[tradizione (filologia)|tramandato]] dal ''manoscritto Cassinense 47''<ref>* Don Mauro Inguanez (curatore), ''I Necrologi cassinesi'', I, ''Il necrologio del codice cassinese 47'', Roma 1941, (Fonti per la storia d'Italia, 83), p.&nbsp;41</ref>, non permette però di incardinare l'evento biografico a un'indicazione cronologica precisa, poiché la morte del figlio è genericamente datata al 21 dicembre di un anno indefinito.
 
* [[Giovanni Brizzi]], Sergio Tisselli, ''Occhi di lupo. Un'avventura ai tempi di Annibale'', Monzuno, Savena Setta Sambro, 2004.
==Opere==
* Giovanni Brizzi, Giovanni Marchi, Sergio Tisselli, ''Foreste di morte. La saga di Ducario il Gallico: episodio secondo'', Bologna, Alessandro editore, 2006.
Terrisio fu [[epistolografia|epistolografo]] dell'eccellente cerchia della cancelleria di Federico II, che poteva annoverare figure come [[Pier della Vigna]] e [[Taddeo da Sessa]]. Fu poi autore di opere a contenuto politico, come il ''Cesar auguste, princeps mirabilis'', o ''Preconia Frederici'', in lode dell'imperatore. Non ci sono tramandati invece trattati o ''summe'' retoriche e dictaminali.
 
*
===''Cesar auguste, princeps mirabilis''===
Scritto intorno alla seconda degli [[Anni 1230|anni trenta del secolo]] (probabilmente tra la primavera del 1239 e l'estate del 1241<ref>F. Delle Donne, [http://books.google.it/books?id=-naRBeUezT4C&pg=PA141&dq=terrisio+di+atina+delle+donne&hl=it&sa=X&ei=t1ouUb7GB8qn4AS1-YCQDA&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=terrisio%20di%20atina%20delle%20donne&f=false ''Il potere e la sua legittimazione: letteratura encomiastica in onore di Federico II di Svevia''], Arce, Nuovi Segnali, 2005, p. 141</ref>), il [[carme (poesia)|carme]] [[latino medievale|latino]] ''Cesar auguste, princeps mirabilis'' è tramandato da due [[testimone (filologia)|testimoni]], un [[manoscritto]] [[Napoli|napoletano]] e uno [[Palermo|palermitano]]<ref>[[Biblioteca Nazionale di Napoli]], [[manoscritto|mss.]] V B<sub>37</sub> (del [[1367]]); [[Palermo]], [[Società siciliana di storia patria]], mss. I B<sub>25</sub> (cosiddetto ''[[codice (filologia)|codice]] Fitalia'', metà del [[XIV secolo]])</ref>. L'attribuzione a Terrisio, ormai generalmente accettata<ref>Wolfgang Kirsch, ''Quilichinus oder Terrisius? Zur Autorschaft des Rhythmus {{Maiuscoletto|Cesar Auguste multum mirabilis}}'', «''Philologus''», 117, (1973), p. 253 e segg.</ref><ref>[[Hans Martin Schaller]], ''Zum 'Preis-gedicht' des Terrisius von Atina auf Kaiser Friedrich II.'', in Id., ''Stauferzeit. Ausgewählte Aufsätze'', Hannover 1993, pp. 85-101</ref><ref name="MedItaly941">{{Maiuscoletto|Quilichino of Spoleto}}, in ''Medieval Italy: An Encyclopedia'' (a cura di Christopher Kleinhenz), Volume 2, 2003 (p. 941)</ref>, è stata in passato contesa da chi credeva di identificare i ''Preconia'' con il perduto ''[[Ritmo (metrica)|rhythmus]]'' che [[Quilichino da Spoleto]] scrisse in onore dell'[[sacro romano imperatore|imperatore]] (il manoscritto palermitano contiene, peraltro, anche l'''Alexandreis'' di Quilichino.)
 
I ''Preconia'' hanno conosciuto una notevole fortuna editoriale, pubblicati in varie edizioni, la prima delle quali a cura di [[Eduard Winkelmann|Winkelmann]] nel 1859<ref>[[Eduard Winkelmann]], ''De regni Siculi administratione, qualis fuerit regnante Friderico II. Romanorum imperatore, Ierusalem et Siciliae rege'', Philologische Dissertation, Berlin, 1859, pp. 45 e segg.</ref> L'ultima edizione è quella di Fulvio Delle Donne, pubblicata nel 2005<ref>F. Delle Donne, [http://books.google.it/books?id=-naRBeUezT4C&pg=PA141&dq=terrisio+di+atina+delle+donne&hl=it&sa=X&ei=t1ouUb7GB8qn4AS1-YCQDA&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=terrisio%20di%20atina%20delle%20donne&f=false ''Il potere e la sua legittimazione: letteratura encomiastica in onore di Federico II di Svevia''], Arce, Nuovi Segnali, 2005, pp. 134-137.</ref>.
 
===Epistolografia===
Gli sono attribuite due epistole consolatorie: la già citata lettera all'Università di Bologna per la morte di Bene da Firenze<ref>Pubblicata per la prima volta in Jean-Louis-Alphonse Huillard-Bréholles, ''Étude sur la vie, la correspondance et le rôle politique de Pierre de la Vigne'', Parigi, 1865 (Aalen 1966), pp. 300-301</ref> e l'altra, analoga, allo [[Università Federico II di Napoli|Studio napoletano]], in morte del filosofo [[Arnaldo Catalano]], suo collega a [[Napoli]]<ref>[[Francesco Torraca]], ''Maestro Terrisio di Atina'', in «Archivio storico per le province napoletane», 36 (1911), pp. 247-248</ref>. Queste lettere, insieme con altre di ambito universitario, sono state riedite criticamente da Fulvio Delle Donne<ref>F. Delle Donne, «Per scientiarum haustum et seminarium doctrinarum». Storia dello Studium di Napoli in età sveva, Bari, Mario Adda editore, 2010, pp. 140-156</ref>.
 
===''Contentio de nobilitate generis et probitate animi''===
 
Terrisio, con largo margine di incertezza, potrebbe essere anche individuato come l'autore di una ''Contentio'', riconducibile a una ''quaestio de nobilitate'', una disputa presso la corte [[Hohenstaufen]] su nobiltà di sangue e nobiltà d'animo. La ''Contentio'' è indirizzata a [[Pier della Vigna]] e [[Taddeo da Sessa]]. Del suo autore è tramandata solo l'iniziale "T" (con buona probabilità, ma non con assoluta certezza, poiché un [[testimone (filologia)|testimone]] riporta anche l'iniziale "G")<ref name="DelleDonne"/>. L'opera deve essere datata al periodo massima fioritura dei due destinatari, cioè tra la fine degli [[anni 1230|anni trenta del Duecento]] e l'inizio del 1248<ref name="DelleDonne">Fulvio Delle Donne, [http://www.mondimedievali.net/pre-testi/corte.htm ''Nobiltà di stirpe e nobiltà d'animo alla corte di Federico II di Svevia].</ref>.
 
Il testo è stato pubblicato da Fulvio Delle Donne nel 2009, in un'[[edizione critica]] basata sui testimoni di Palermo (Biblioteca della Società Siciliana di Storia Patria, I. B. 25) e [[Città del Vaticano]] ([[Biblioteca Apostolica Vaticana]], mss. ''Palatino Latino'' 955 e ''Vaticano Latino'' 4957)<ref name=DelleDonne/> In esso si riscontrano citazioni di versi dal ''[[De consolatione philosophiae]]'' di [[Severino Boezio]] e dall'''Alessandreide'' (''Alexandreis'') di [[Gautier de Châtillon]]<ref name=DelleDonne2>Fulvio Delle Donne, ''Una disputa sulla nobiltà alla corte di Federico II di Svevia'', «Medioevo Romanzo», 23 (1999), pp. 3-20</ref>.
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Fulvio Delle Donne, [http://books.google.it/books?id=-naRBeUezT4C&pg=PA141&dq=terrisio+di+atina+delle+donne&hl=it&sa=X&ei=t1ouUb7GB8qn4AS1-YCQDA&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=terrisio%20di%20atina%20delle%20donne&f=false ''Il potere e la sua legittimazione: letteratura encomiastica in onore di Federico II di Svevia''], Arce, Nuovi Segnali, 2005, pp.&nbsp;131–156
*Edoardo D'Angelo, [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Federiciana/VOL02/FEDERICIANA_VOL02_000542.xml {{Maiuscoletto|Terrisio d'Atina}}], ''[[Enciclopedia Fridericiana|Enciclopedia Federiciana]]'', vol. II, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]
* Edoardo D'Angelo, «[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/BancaDati/Federiciana/VOL02/FEDERICIANA_VOL02_000455.xml&idOrigine=d2c2c1c3-9bef-11dc-9284-0016357eee51 {{Maiuscoletto|Poesia latina}}»], ''[[Enciclopedia Fridericiana|Enciclopedia Federiciana]]'', vol. II, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]
* Giuseppina Brunetti, «[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/BancaDati/Federiciana/VOL01/FEDERICIANA_VOL01_000192.xml {{Maiuscoletto|Epistolografia e retorica}}»], ''[[Enciclopedia Fridericiana|Enciclopedia Federiciana]]'', vol. I, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]
*{{Maiuscoletto|Quilichino of Spoleto}}, in ''Medieval Italy: An Encyclopedia'' (a cura di Christopher Kleinhenz), Volume 2, 2003 (p.&nbsp;941)
*[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL08/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol08_004718.xml {{Maiuscoletto|Bene da Firenze}}] da ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', vol. VIII, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]
*Wolfgang Kirsch, ''Quilichinus oder Terrisius? Zur Autorschaft des Rhythmus {{Maiuscoletto|Cesar Auguste multum mirabilis}}'', «''Philologus''», 117, (1973), p.&nbsp;253 e segg.
*[[Hans Martin Schaller]], ''Stauferzeit. Ausgewählte Aufsätze'', Hannover 1993
* [[Francesco Torraca]], ''Maestro Terrisio di Atina'', in «Archivio storico per le province napoletane», 36 (1911), pp.&nbsp;231–53 (anche in Id., ''Aneddoti di storia letteraria napoletana'', Città di Castello, 1925, pp.&nbsp;33–59)
 
==Voci correlate==
*[[FedericoBattaglia IIdel di SveviaTrasimeno]]
*[[QuilichinoGaio daFlaminio SpoletoNepote]]
*[[Epistolografia]] - ''[[Ars dictaminis]]''
*[[Letteratura medievale]]
*[[Letteratura latina medievale]]
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|titolo=La morte del Console Flaminio|sito=Cammino di Annibale|url=http://www.tuoro.movimentolento.it/it/resource/poi/la-morte-del-console-flaminio/}}
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.uan.it/alim/testi/xiii/AlimQuilPreconXIIIlirpoes.htm ''Preconia Frederici'' (c. 1235-40)] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, on line su ALIM – Archivio della latinità italiana del Medioevo, tratto da
*{{cita web|titolo=Ducario|sito=Lupi del Ticino|url=http://lupidelticino.org/ducario/|urlarchivio=https://archive.today/20171214110608/http://lupidelticino.org/ducario/|dataarchivio=14 dicembre 2017|urlmorto=sì|accesso=14 dicembre 2017}}
**Tina Ferri, ''Appunti su Quilichino da Spoleto e le sue opere'', «''Studi medievali''», 15 (1936), pp.&nbsp;239–50 (edizione del testo basata su entrambi i manoscritti [[tradizione (filologia)|tradìti]])
 
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