Nazionale maschile di calcio dell'Uruguay e Tartarughe Ninja: differenze tra le pagine

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{{Nazionale di calcio
{{Nota disambigua||Teenage Mutant Ninja Turtles (disambigua)|Teenage Mutant Ninja Turtles}}
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*[[Leonardo (personaggio)|Leonardo]]
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* [[Raffaello (Tartarughe Ninja)|Raffaello]]
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* [[Michelangelo (personaggio)|Michelangelo]]
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|razza= Tartarughe mutanti (divenute antropomorfe grazie ad una sostanza radioattiva)
|Association = [[Federazione calcistica dell'Uruguay|AUF]]<br /><small>Asociación Uruguaya de Fútbol</small>
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|Confederazione = [[CONMEBOL]]
*Doti fisiche e atletiche a livelli sovrumani
|Coach = {{Bandiera|URY}} [[Óscar Tabárez]]
*[[Carapace]] e piastroni più resistenti del normale e a prova di proiettile
|Most caps = [[Maxi Pereira]] (125)
|sesso = M
|Top scorer = [[Luis Suárez (calciatore 1987)|Luis Suárez]] (55)
|capo= [[Leonardo (personaggio)|Leonardo]]
|FIFA code = URU<ref>{{Cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/fifa-codes.html|lingua=en|titolo=FIFA Country Codes|sito=[[Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation]]|autore=Iain Jeffree|data=12 luglio 2007|accesso=17 ottobre 2009}}</ref>
|Stadio = [[Stadio del Centenario]]<br /><small>(60 235 posti)</small>
|Ranking FIFA = 5º <small>(16 agosto 2018)</small>
|First game = {{Bandiera|URY}} Uruguay 2 - 3 {{NazBD|CA|ARG}}<br /><small>[[Montevideo]], [[Uruguay]]; 16 maggio [[1901]]</small>
|Largest win = {{Bandiera|URY}} Uruguay 9 - 0 {{NazBD|CA|BOL}}<br /><small>[[Lima (Perù)|Lima]], [[Perù]]; 9 novembre [[1927]]</small>
|Largest loss = {{Bandiera|URY}} Uruguay 0 - 6 {{NazBD|CA|ARG}}<br /><small>[[Montevideo]], [[Uruguay]]; 20 luglio [[1902]]</small>
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|World cup first = [[Campionato mondiale di calcio 1930|1930]]
|World cup best = {{Med|O|Mondo}} Campioni nel [[Campionato mondiale di calcio 1930|1930]], [[Campionato mondiale di calcio 1950|1950]]
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|Torneo olimpico best = {{Med|O|Olimpiadi}} Oro nel [[Giochi della VII Olimpiade|1924]], [[Giochi della VII Olimpiade|1928]]
}}
'''''Tartarughe Ninja''''' (in origine ''Teenage Mutant Ninja Turtles'', letteralmente "Tartarughe ninja mutanti adolescenti") è una serie a [[fumetto|fumetti]] ideata nel [[1984]] dalla casa editrice statunitense [[Mirage Studios]], ad opera dei disegnatori [[Kevin Eastman]] e [[Peter Laird]]. Appartiene al genere [[Fantascienza|fantascientifico]], mescolato con la cultura [[zen]] degli [[samurai|antichi guerrieri]] [[giappone]]si.
La '''nazionale di calcio dell'Uruguay''' ([[lingua spagnola|sp.]] ''Selección de fútbol de Uruguay'') è la rappresentativa [[calcio (sport)|calcistica]] dell'[[Uruguay|omonimo paese sudamericano]] ed è posta sotto l'egida dell'[[Federazione calcistica dell'Uruguay|Asociación Uruguaya de Fútbol]].
 
== Trama ==
È una delle [[nazionale di calcio|nazionali di calcio]] più titolate nonché la prima ad aver organizzato e vinto un [[campionato mondiale di calcio]]. ''La Celeste'', come è soprannominata, è la rappresentativa nazionale con più titoli in bacheca, 20. Nel palmarès della nazionale uruguaiana figurano 2 [[Campionato mondiale di calcio|Coppe del mondo]], 15 [[Coppa America (calcio)|Coppe America]] (record), 2 medaglie d'oro [[Giochi olimpici estivi|olimpiche]] e il ''[[Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo|Mundialito]]'' disputato a [[Montevideo]] dal dicembre 1980 al gennaio 1981. Nelle 2 [[FIFA Confederations Cup|Confederations Cup]] a cui ha partecipato, nel [[FIFA Confederations Cup 1997|1997]] e nel [[FIFA Confederations Cup 2013|2013]], ha concluso al quarto posto. La nazionale maggiore uruguaiana ha inoltre raggiunto per 3 altre volte la semifinale del mondiale ([[campionato mondiale di calcio 1954|1954]], [[campionato mondiale di calcio 1970|1970]] e [[campionato mondiale di calcio 2010|2010]]) e in Coppa America ha ottenuto 6 secondi posti, 9 terzi posti e 5 quarti posti, per un totale di 35 piazzamenti nei primi quattro posti (record) in 43 partecipazioni alla competizione (record).
In seguito a un incidente automobilistico, un pericoloso liquame [[radioattivo]] venne disperso nelle fogne di New York, contaminando quattro piccole [[tartarughe]] smarrite nel trambusto dell'evento. Le vittime del contagio subirono una lenta ma radicale mutazione genetica, che le portò ad assumere caratteristiche vistosamente antropomorfe e facoltà intellettive non inferiori a quelle umane. Il mentore delle Tartarughe, il saggio Splinter, ha invece origini diverse a seconda della storia di riferimento: nel fumetto originale Splinter era un topolino adottato come animale da compagnia dal saggio maestro di arti marziali Hamato Yoshi, vittima del perfido Shredder, maestro rivale e futuro capo della setta criminale nota come "[[Clan del Piede]]".
 
Anch'egli contaminato dalle radiazioni e subendo un processo simile a quello delle tartarughe, decide di adottare i giovani mutanti come figli ed educarli nelle arti marziali. Nella serie animata del 1987, rimuovendo la crudele morte di Hamato Yoshi, invece lo stesso viene scacciato da Shredder e costretto a vivere nelle fogne e quindi a contatto con i ratti. Il contatto costante con i roditori trasformerà lo stesso in un topo antropomorfo, che decide di accudire le tartarughe fin dalla tenera età insegnando loro tutto ciò che conosce. Il roditore, chiamato Splinter, da umano era un maestro di arti marziali. In entrambe le versioni del mito le tartarughe, vivendo nascoste dagli esseri umani, vengono così educate alla rigida dottrina dei guerrieri, apprendendone oltre alle tecniche di combattimento anche il ferreo codice d'onore.
A livello giovanile le nazionali uruguaiane hanno ottenuto due secondi posti nella [[Campionato mondiale di calcio Under-20|Coppa del mondo Under-20]] ([[Campionato mondiale di calcio Under-20 1997|1997]], [[Campionato mondiale di calcio Under-20 2013|2013]]) ed uno nella [[Campionato mondiale di calcio Under-17|Coppa del mondo Under-17]] ([[Campionato mondiale di calcio Under-17 2011|2011]]).
 
Dopo un lungo addestramento fisico e spirituale nel segreto del sottosuolo cittadino, dove risiedono, gli ormai adolescenti Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo (che prendono i nomi da quattro protagonisti del [[Rinascimento|Rinascimento Fiorentino]]) vengono dichiarati dal [[sensei]] pronti per adempire al destino di combattenti: con il favore delle tenebre le Tartarughe Ninja cominciano infatti a percorrere le strade della metropoli, mettendo segretamente giustizia tra i criminali. Questa solitaria guerra alla malavita, unita a motivi di vendetta, porterà i mutanti a fronteggiare il [[Clan del Piede]], una potente setta di guerrieri ninja che gestisce il crimine organizzato di New York.
I migliori risultati li ha ottenuti tra gli [[Anni 1920|anni venti]] e gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] del [[XX secolo]], quando vinse due mondiali e due medaglie d'oro olimpiche, oltre a svariati titoli continentali. Nel 2010 chiuse il [[Campionato mondiale di calcio 2010|mondiale sudafricano]] al quarto posto, risultato che non raggiungeva da quarant'anni. Nel 2011 vinse la [[Coppa America (calcio)|Coppa America]] sedici anni dopo l'ultimo successo.
 
== Personaggi ==
L'Uruguay occupa attualmente il 5º posto nella [[classifica mondiale della FIFA]]<ref name="clasfifa">{{cita web|url=http://www.fifa.com/fifa-world-ranking/ranking-table/men/index.html|titolo=FIFA/Coca-Cola World Ranking - Men's Ranking|sito=[[FIFA]]|accesso=16 agosto 2018|lingua=en|editore=FIFA.com}}</ref>.
Nelle differenti forme in cui si sono presentate le Tartarughe Ninja, il ruolo e le caratteristiche di molti personaggi sono stati talvolta modificati, anche radicalmente. Pertanto, la seguente descrizione si riferisce alla storia originale di Eastman e Laird. In tale serie, tutte le [[bandana|bandane]] delle tartarughe erano rosse. A partire dal cartone animato dell'87 ed in tutti i ''media'' successivi, ognuno di loro indossa una maschera di colore differente.
 
[[File:Riassunto Nomi Colori Armi.png|thumb|Schema riassuntivo: iniziale del nome, colore, arma]]
== Storia ==
=== GliTartarughe alboriNinja ===
* {{Box colorato|blue}} '''GAKI
[[File:AmistosoUruguayArgentina-Septiembre1903.jpg|thumb|upright=1.3|[[Buenos Aires]], 13 settembre [[1903]]. Le nazionali di Uruguay e Argentina posano per una foto di gruppo prima dell'amichevole in programma quel giorno: vincerà l'Uruguay per 3-2 e per la futura ''Celeste'' sarà la prima vittoria della sua storia.]]
|Gaki''': il fratello maggiore e [[capo (ruolo)|leader]] delle tartarughe mutanti, è un abile guerriero che ha fatto del [[Bushidō|Bushido]] la sua guida morale e spirituale. È il più riflessivo e molto responsabile, e anche nelle situazioni più estreme riesce a guidare con coraggio i suoi tre fratelli. Indossa una maschera blu ed è un maestro nell'uso della [[katana]] e un [[esperto]] [[stratega]]. Ama la filosofia, leggere, affilare le spade e meditare. Odia le ingiustizie e chi non rispetta le regole.
* {{Box colorato|red}} ''' TOKI''': è il fratello secondogenito e la testa calda del gruppo, il più abile nel combattimento corpo a corpo, dotato di un'elevata forza fisica, ma è incapace di gestire i propri impulsi. Ciò lo ha irrimediabilmente segnato, facendo conferire il ruolo di capo squadra a Leonardo. Nonostante la sua irruenza, ha un animo nobile e il suo coraggio è secondo solo a quello di Gaki. Porta una maschera color rosso ed è un maestro nell'uso dei pugnali [[Sai (arma)|sai]]. Ama allenarsi e combattere. Ha paura delle [[Scolopendra|scolopendre]] e degli scarafaggi e odia le ingiustizie più di tutti. È il primo a divenire amico di [[Casey Jones]].
* PIKI''': il fratello terzogenito, nonché il cervello del gruppo. È un [[genio (filosofia)|genio]] e un grande scienziato, meccanico e [[inventore]]: si occupa del settore tecnologico, progettando e costruendo sofisticata artiglieria bellica. Ciò lo qualifica come un valido guerriero, spesso capace di alternare arti marziali ad ingegnose armi. Donatello indossa una maschera viola ed è un maestro nell'uso del bastone [[bō]]. Ama la scienza e l'informatica, ma non ama allenarsi gli piacciono i maschi da quando è nato perciò i suoi fratelli hanno paura di lui
* {{Box colorato|orange}} '''[[DOKI]]''': il fratello minore. Talvolta dipinto quale membro irrisorio del gruppo, coglie qualsiasi occasione per sdrammatizzare i combattimenti con battute scherzose. È il più [[agilità|agile]] e veloce del gruppo, ha buona conoscenza delle tecniche ninjutsu ed è un maestro con i [[nunchaku]]. Anche se un po' pigro, all'occorrenza sa essere eroico. È il più [[stupidità|stupido]] dei fratelli, ma qualche volta si dimostra intelligente. Indossa una maschera arancione. Ama le [[pizza|pizze]], gli sport estremi, leggere fumetti, guardare film ed è un ottimo cuoco, cantante e ballerino. Non ama il silenzio e annoiarsi.
 
=== Alleati ===
Gli esordi della nazionale uruguaiana coincidono con l'inizio della storia del calcio internazionale in [[Sudamerica]]. Nel [[1901]], per la prima volta in [[America latina]] (e anche nel mondo, al di fuori delle [[Arcipelago britannico|Isole britanniche]])<ref>{{Cita web|url=http://www.guardian.co.uk/sport/blog/2008/oct/10/argentina-uruguay|sito=The Guardian|autore=Marcela Mora y Araujo|lingua=en|data=10 ottobre 2008|accesso=15 ottobre 2009|titolo=Can Uruguay cause an upset in the oldest South American derby?}}</ref>, si affrontano due nazionali di calcio: il 16 maggio l'Uruguay sfida l'{{NazNB|CA|ARG}}, che si impone di misura (2-3). La prima partita ufficiale per l'Uruguay è [[Uruguay-Argentina (1902)|Uruguay-Argentina]], giocata il 20 luglio [[1902]] a [[Montevideo]] e vinta per 6-0 dagli argentini.<ref>{{Cita web|lingua=de, en, es, fr|url=http://www.iffhs.de/?29da14a8db55289a54ab9bd5e85fdcdc3bfcdc0aec70aeeda0a31f|titolo=Uruguay - Argentina 0:6|editore=[[IFFHS]]|accesso=18 gennaio 2012}}</ref>
* '''[[Splinter (Tartarughe Ninja)|Maestro <nowiki/>sibi]]''': anziano [[ratto]] mutante, padre adottivo e maestro delle tartarughe. Ha istruito Leonardo e i suoi fratelli fin dalla loro infanzia per farne abili guerrieri e giustizieri. Oltre ad essere eccezionale nelle arti del combattimento, si interessa molto di filosofia orientale. È dotato di un'innata capacità nel leggere il linguaggio del corpo e nel prevederne i movimenti. Ha un eccezionale controllo sulle proprie sensazioni ed emozioni quali il dolore fisico e la paura. Ama i suoi "figli" allievi e meditare. Odia Shredder e tutto ciò che ha a che fare con lui.
* '''[[April O'Neil]]''': è la giovane assistente dello [[scienziato]] Baxter Stockman tratta in salvo dalle tartarughe mutanti. Da allora è divenuta la loro prima collaboratrice umana, che funge spesso da tramite fra la squadra di Leonardo e la società umana.
* '''[[Casey Jones]]''': era dei corpi speciali e poi divenuto un irrequieto [[giustiziere (personaggio immaginario)|vigilante]] assetato di giustizia, condivide una stretta alleanza con Raffaello e con le altre tartarughe, che aiuta spesso anche in battaglia. Non utilizza armi vere e proprie, preferendo coprirsi il volto con una maschera da hockey e brandire mazze sportive. Abilissimo nel corpo a corpo, su sua richiesta viene anche allenato da Raffaello ottenendo in pochissimo tempo grandi risultati, diventando un ottimo esperto di arti marziali. È il migliore amico di Raffaello, ama combattere, allenarsi, mangiare, le moto, l'hockey e il baseball. Odia i criminali e le multe per eccesso di velocità.
 
=== Altri alleati ===
Negli anni a venire le sfide con la selezione ''albiceleste'' sarebbero state numerosissime, dando vita a quella fiera rivalità che avrebbe sempre diviso le due nazionali: teatro dei confronti tra Uruguay e Argentina sono soprattutto la [[Copa Lipton]] e la [[Copa Newton]], contese tra le due selezioni rispettivamente dal [[1905]] e dal [[1906]]. Quando nel [[1916]] si disputa per la prima volta la Coppa America, l'Uruguay ha all'attivo 35 partite giocate, di cui 34 contro gli argentini. La sola gara fino ad allora disputata contro una squadra diversa era stato l'incontro della [[Copa Centenario Revolución de Mayo]] contro il {{NazNB|CA|CHL}}, giocatosi il 2 maggio [[1910]] a [[Buenos Aires]] e vinto 3-0 dalla ''Celeste''<ref>{{Cita web|sito=[[Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation]]|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tablesu/uru-intres.html|titolo=Uruguay - International Results|accesso=15 ottobre 2009}}</ref>.
* '''Hamato Yoshi''': prima di subire la mutazione, il Maestro Splinter era un comune ratto domestico ed apparteneva al Maestro Yoshi, abile esperto di ninjitsu, che venne poi assassinato da Oroku Saki, motivo per cui le Tartarughe Ninja e il loro sensei hanno giurato vendetta. In alcune versioni il suo personaggio viene fuso con quello di Splinter.
* '''Leatherhead''': un [[alligatore]] rimasto, come le tartarughe, contaminato dal liquame radioattivo. Vive anch'egli nelle fogne di New York, dove ha subito la fortuita mutazione e collabora talvolta con le quattro Tartarughe Ninja.
* '''Fugitoid''': ciò che resta del Professor Honeycutt, uno scienziato del pianeta coloniale D'Hoonib, è stato trasferito in un corpo meccanico. Viene difeso dalle Tartarughe Ninja quando i Triceraton decidono di catturarlo per ottenere i progetti di una spaventosa arma.
* '''Recky''': sono dei robot costruiti da Donatello. Appaiono per la prima volta durante la battaglia finale contro Shredder e i suoi scagnozzi. Distruggono una parte del rifugio, facendo in modo che la battaglia si estendesse anche per il resto di [[New York]], poi però vengono tutti distrutti dall'esplosione delle fogne.
 
=== Clan del Piede ===
=== Gli anni dieci: i primi titoli internazionali ===
* '''[[Shredder (personaggio)|Shredder]]''': è l'arcinemico delle Tartarughe Ninja. Nutre una profonda invidia verso Raffaello per la sua abilità nel combattimento, riuscendolo comunque sempre a sconfiggerlo per la scarsa abilità analitica e irruenza di quest'ultimo. La sua vera identità è quella del magnate giapponese Oroku Saki, e comanda una delle più potenti organizzazioni criminali a livello globale. È un abile, astuto e malvagio guerriero e conosce a fondo le vie del ninjitsu, ma antepone all'onore la soddisfazione dei suoi desideri materiali. Viene sconfitto e ucciso dalle Tartarughe per rischiare la chiusura dell'organizzazione.
[[File:Uruguay Copa America 1917.jpg|thumb|upright=1.3|left|L'Uruguay vincitore del Campeonato Sudamericano del 1917. In piedi da sinistra a destra: [[Jorge Germán Pacheco|Pacheco]], [[José Vanzzino|Vanzzino]], [[Cayetano Saporiti|Saporiti]], [[Gregorio Rodríguez|Rodríguez]], [[Manuel Varela|Varela]], [[Alfredo Foglino|Foglino]] e l'allenatore [[Ramón Platero|Platero]]. Accosciati: [[José Pérez (calciatore)|Pérez]], [[Héctor Scarone|H. Scarone]], [[Ángel Romano|Romano]], [[Carlos Scarone|C. Scarone]] e [[Pascual Somma|Somma]].]]
* '''Karai'''/'''Miwa''': figlia adottiva e braccio destro di Shredder, ne è il discepolo prediletto. Nonostante Karai sia una ferma sostenitrice del codice d'onore, ha più volte dimostrato di essere maggiormente interessata alla pietà piuttosto che alla vendetta. Si ribella da Shredder e dal Clan del Piede per allearsi con le Tartarughe e i suoi amici e finalmente come mezzo anti-eroe e mezzo anti-cattivo col nome di Miwa potrà vendicarsi. In [[Teenage Mutant Ninja Turtles - Tartarughe Ninja]] è la figlia biologica di Hamato Yoshi, divenuto poi Splinter.
* '''Hun''': è un uomo dalla muscolatura molto sviluppata, con capelli biondi e occhi neri ed è l'unico del Clan del Piede in grado di affrontare le tartarughe da solo e a mani nude. È anche appartenente al gruppo dei dragoni purpurei.
* '''Bebop''' e '''Rocksteady''': due criminali al servizio di Shredder che in seguito a un esperimento sono stati trasformati rispettivamente in un uomo-facocero e in un uomo-rinoceronte. Quando erano in forma umana, facevano parte di una squadra di teppisti di New York, arruolati in seguito da Shredder per fermare April O'Neil nei suoi reportage di attività criminali nella metropoli; il processo di trasformazione li ha resi più grandi e forti, ma egualmente inetti a combattere il quartetto di tartarughe, e infatti loro sono considerati la linea comica del Clan del Piede.
* '''[[Clan del Piede|Soldati del Clan del Piede]]''': sono esperti combattenti addestrati alle pratiche marziali, compongono il Clan del Piede e l'esercito clandestino che governa il crimine organizzato di New York. Benché apparentemente legati al Bushido, operano spesso come mercenari al soldo del miglior offerente.
* '''Guardie d'Elite''': i quattro migliori soldati del Clan del Piede ricevono il ruolo di Guardie d'Elite, il cui scopo è quello di proteggere Shredder in battaglia. Svolgono anche un ruolo di combattenti scelti.
 
=== Altri nemici ===
Gli [[anni 1910|anni dieci]] del [[XX secolo]] portano notevoli progressi nel panorama calcistico in Uruguay. Il [[Primera División Uruguaya|campionato nazionale]] è ancora dilettantistico, ma i maggiori club uruguaiani dell'epoca ([[Montevideo Wanderers]], [[River Plate Football Club|River Plate]], [[Club Nacional de Football|Nacional]] e [[Club Atlético Peñarol|C.U.R.C.C.]], il futuro Peñarol) già arricchiscono le proprie file di giocatori di spicco. Calciatori come [[Alfredo Foglino]], [[Isabelino Gradín]], [[José Piendibene]] e [[Ángel Romano]] (tanto per citarne alcuni), nomi divenuti leggendari nella storia del calcio uruguaiano, andranno a formare l'ossatura della ''Celeste'', che nel [[1916]] gioca il suo primo grande torneo internazionale.
* '''Kraang''': sono alieni composti da cellule cerebrali, simili a grossi cervelli muniti di volto e tentacoli. Un incidente ne ha costretti alcuni a vivere sulla Terra, in particolari esoscheletri mimetici.
* '''[[Baxter Stockman]]''': è un geniale scienziato, esperto di tecnologie avanzate e pioniere della robotica. Ha tentato di uccidere la sua assistente, April O'Neil, per difendere il segreto di alcuni affari illeciti, ma è stato sconfitto dalle Tartarughe Ninja.
* '''Triceraton''': definiti talvolta come gli alieni più crudeli dell'Universo, hanno l'aspetto di [[Triceratops|triceratopi]] umanoidi, arcinemici dei Kraang. La loro società è ispirata a quella della antica [[Roma]] e le uniche virtù da loro riconosciute sono l'onore e il coraggio.
* '''Triishop''': è uno scienziato che lavora per il governo. Lo si vede per la prima volta nella serie animata del 2003 dopo l'attacco dei Triceraton. Sembra che conosca molto bene le tartarughe.
* '''[[Ra's al Ghul]]''': personaggio della [[DC Comics]], è il capo della [[Lega degli assassini]] ed uno dei più temuti nemici di [[Batman]], in cui si affiancato con Shredder come suo nuovo partner. È apparso sia la miniserie a fumetti in sei parti che il suo film animato crossover.
 
== Storia e sviluppo ==
Quell'anno la [[CONMEBOL]] organizza la [[Campeonato Sudamericano de Football 1916|prima edizione]] della Coppa America (che all'epoca prende il nome di "''Campeonato Sudamericano de Football''") in [[Argentina]]. Vi prendono parte le nazionali delle quattro federazioni all'epoca affiliate alla CONMEBOL, cioè Uruguay, Argentina, {{NazNB|CA|BRA 1889-1960}} e Cile. L'Uruguay, guidato dall'allenatore-giocatore Foglino, esordisce con un sonante 4-0 ai danni del Cile, grazie alle doppiette di Gradín e di Piendibene. Sconfigge quindi il Brasile 2-1 (gol di Gradín e di [[José Tognola|Tognola]]), per poi amministrare il vantaggio di 1 punto in classifica sull'Argentina (che aveva battuto i cileni, ma pareggiato coi brasiliani) con uno 0-0. Si tratta del primo grande successo della ''Celeste'', oltretutto ottenuto in casa della grande rivale Argentina.
Prima del 1984, Kevin Eastman aveva pubblicato solo pochi lavori su [[Comix Wave]] e [[The Goodies|Goodies]]; mentre Peter Laird era stato ancora meno fortunato. I due, traendo spunto da alcune bozze disegnate per svago, concepirono la serie delle Tartarughe Ninja soprattutto al fine di parodiare stimati lavori di [[Frank Miller]] quali ''[[Daredevil (fumetto)|Daredevil]]'' e ''[[Ronin (fumetto)|Ronin]]'', a cui erano entrambi molto legati. Possedendo uno stile di disegno molto simile, poterono scambiarsi i ruoli per accorciare i tempi di lavorazione, e dopo aver realizzato il primo episodio della loro serie iniziarono a cercare qualcuno che la pubblicasse. Sfortunatamente, nessun editore trovò interessante il progetto, e i disegnatori dovettero optare per l'autopubblicazione. Fondarono così una loro casa editrice, che chiamarono Mirage ("miraggio") proprio per l'assenza di veri e propri studi di lavoro, sostituiti da angusti spazi quasi casalinghi. Tuttavia, nonostante l'impegno dimostrato, neppure Eastman e Laird riposero mai molta fiducia nelle Tartarughe Ninja, soprattutto per l'esiguo budget di soli 1200 dollari, racimolati tra prestiti e rimborsi delle tasse.
 
I due disegnatori commissionarono la pubblicazione di ''Eastman & Laird's - Teenage Mutant Ninja Turtles'' ad una inesperta tipografia, che stampò il primo numero in un formato inusuale per i fumetti, tanto che anche le successive uscite si presentarono con dimensioni troppo grandi, copertina a colori e pagine a toni di bianco e nero. Il primo volume della serie venne distribuito in 3000 copie il 5 maggio del [[1984]], e superando le aspettative suscitò un tale scalpore tra gli adolescenti da esaurire addirittura alcune ristampe. Negli anni che seguirono, le Tartarughe Ninja divennero molto famose tra i giovani statunitensi, entrando presto nella lista dei più noti eroi fantascientifici. Fu nel 1987 che la Mirage Studios firmò un contratto con [[Playmates Toys]], una piccola azienda decisa a far successo nel mondo delle [[action figure]]. La realizzazione di modelli snodabili riguardanti le quattro tartarughe venne accordata solo se la televisione avesse aiutato a pubblicizzare il prodotto con una serie animata.
L'anno dopo l'Uruguay viene incaricato di ospitare l'[[Campeonato Sudamericano de Football 1917|edizione 1917]] del Campeonato Sudamericano de Football. La ''Celeste'', passata ora sotto la guida di [[Ramón Platero]], può contare sulla classe di Romano e dei fratelli [[Carlos Scarone|Carlos]] ed [[Héctor Scarone]] e vince nettamente il torneo, battendo le avversarie (le solite di un anno prima) e chiudendo prima con 3 vittorie su 3 e 9 gol fatti contro nessuno subito.
 
La prima miniserie di cinque episodi venne trasmessa nello stesso anno, riscuotendo con le successive stagioni una popolarità incredibile tra i bambini e i ragazzini. Nonostante fu proprio questa trasposizione a rendere le Tartarughe Ninja famose nel mondo intero, gli appassionati rifiutarono sempre di riconoscerla per le sostanziali modifiche apportate, le quali trasformarono i freddi guerrieri del fumetto in allegri eroi per bambini, le cui vicende erano per giunta prive di ogni similarità con quelle su carta. Da questa serie, nota anche in Italia con il titolo di ''Tartarughe Ninja alla Riscossa'', la casa editrice [[Archie Comics]] si ispirò per realizzare ''Teenage Mutant Ninja Turtles Adventures'', fumetto nato come trasposizione degli episodi animati ma divenuto ben presto indipendente. Il cartone animato proseguì fino al [[1993]] e nei tre anni successivi vennero prodotte tre stagioni leggermente più simili al fumetto, almeno per ambientazioni oscure e notturne. La serie terminò ufficialmente nel 1996.
I due successi consecutivi elevano l'Uruguay al rango di grande potenza calcistica sudamericana. Due anni dopo, nel [[Campeonato Sudamericano de Football 1919|1919]], la ''Celeste'' sfiora il terzo trionfo consecutivo in [[Brasile]], ma viene superata dai padroni di casa nello spareggio, dopo ben 4 tempi supplementari.
 
Nel frattempo, mentre la Mirage Studios pubblicava ''Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles'', ''Teenage Mutant Ninja Turtles - Volume 2'' e alcuni speciali su ''Mirage Specials'', venne realizzata una trilogia di film in live-action. Il primo film, uscito nel 1990, ebbe un grande successo anche perché venne pubblicato nel periodo di maggior splendore della serie animata e dell'intero franchising. Il secondo film del 1991 ebbe un discreto riscontro mentre il terzo del 1993 venne considerato il peggiore. Un totale fallimento si ebbe nel [[1997]] quando venne girato l'apparente seguito della trilogia cinematografica ''Tartarughe Ninja: l'Avventura continua'' che riscosse un successo quasi nullo negli Stati Uniti come nel resto del mondo, tanto da spingere le emittenti americane a cancellarlo dopo solo due stagioni.
=== I gloriosi anni venti ===
Per le Tartarughe Ninja, quelle originali create da Eastman e Laird, il ventunesimo secolo si è invece aperto in modo positivo. Nel [[2001]] gli studi Mirage hanno pubblicato una nuova serie a fumetti intitolata ''TMNT'', seguita dal periodico approfondimento ''Tales of TMNT''.
[[File:Uruguay campeón 1920.jpg|thumb|upright=1.3|L'Uruguay campione sudamericano nel 1920.]]
 
Ma la vera svolta è giunta nel [[2003]], quando in collaborazione con [[4Kids]] è stata prodotta una nuova serie animata, fedelmente ispirata alla prima serie di fumetti e piuttosto stimata dagli appassionati, soprattutto per la collaborazione di Peter Laird nella stesura della trama. Ha ottenuto un successo discreto negli Stati Uniti e ha avuto riscontri abbastanza sufficienti in Italia, dove è approdata due anni più tardi con il titolo di ''Tartarughe Ninja''. Grazie alla seconda serie animata, tuttavia, la figura dei guerrieri mutanti è tornata ad essere simile a quella originale, e questo nuovo inizio ha offerto la possibilità per realizzare un quarto film. Nel [[2007]], con l'aiuto della grafica computerizzata, l'emergente [[Kevin Munroe]] ha prodotto ''TMNT'', sconnesso cronologicamente da tutte le altre incarnazioni e molto simile ai fumetti originali. Nel [[2008]] è stata realizzata la settima stagione della serie animata. Nel [[2010]] inoltre è uscito negli Stati Uniti il film TV d'animazione ''[[Turtles Forever]]'', in cui le tartarughe ninja della serie dell'87 lottano a fianco a quelle della serie del 2003 (alla fine incontrano addirittura quelle originali del fumetto dell'84). Il film è inedito in Italia.
Il [[anni 1920|secondo decennio]] del Novecento si apre con un nuovo successo della ''Celeste''. Nel [[1920]] il [[Cile]] organizza la [[Campeonato Sudamericano de Football 1920|quarta edizione]] del Campeonato Sudamericano de Football e l'Uruguay si presenta nuovamente come grande favorita. La ''Celeste'', che nel frattempo si è arricchita anche dell'estro della giovane ala [[José Pérez (calciatore)|José Pérez]], impatta all'esordio 1-1 contro l'Argentina, ma poi si impone sul Brasile, infliggendo alla ''Seleção'' una pesante sconfitta, un perentorio 6-0. L'Uruguay non è ancora sazio e nella terza ed ultima partita supera per 2-1 i padroni di casa del Cile. Il successo vale il primo posto e la terza vittoria continentale.
 
== Fumetti ==
Nel [[Campeonato Sudamericano de Football 1921]] è l'Argentina a vincere il torneo. Nell'[[Campeonato Sudamericano de Football 1922|edizione del 1922]] in [[Brasile]], l'Uruguay, pur giunto primo nel girone unico a pari merito con il Brasile e il Paraguay, abbandona il torneo (così rinunciando a disputare il play-off per il titolo) in protesta contro Pedro Santos, arbitro brasiliano della partita contro i paraguaiani<ref>{{Cita web|sito=[[Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation]]|url=http://www.rsssf.com/tables/22safull.html|titolo=Southamerican Championship 1922|accesso=27 gennaio 2016}}</ref>.
=== Mirage Studios ===
 
* ''[[Eastman & Laird's - Teenage Mutant Ninja Turtles]]'': La prima serie a fumetti dedicata alle Tartarughe Ninja venne pubblicata dal maggio 1984 all'agosto 1993, per un totale di 62 numeri scritti e disegnati da Kevin Eastman e Peter Laird, cui si aggiunsero presto [[Jim Lawson]], [[Ryan Brown]] e molti collaboratori occasionali. Realizzata in bianco e nero con copertina a colori, fu poi oggetto di numerose ristampe negli Stati Uniti, ma ne arrivarono in Italia solo i primi quattro numeri per l'editore [[Granata Press]] per motivi di bassissimo interesse da parte del pubblico, pubblicati dal dicembre 1992 all'aprile 1993. Solo nel 2009 comincia la pubblicazione in volumi (6 in tutto) da parte della 001 Edizioni, che raccoglie i numeri più importanti. I guerrieri mutanti vengono presentati come giustizieri dai metodi assai cruenti, ma alle atmosfere tetre e alle situazioni macabre non manca mai una sottile vena d'ironia. Emerge come un prodotto destinato principalmente ad una fascia di lettori adolescenti.
Il riscatto della ''Celeste'' arriva però ben presto. Nel [[1923]] il Campeonato torna in Uruguay. La ''Celeste'', allenata da [[Leonardo De Lucca]], si è nel frattempo arricchita di grandi campioni che la renderanno una delle nazionali più forti di sempre: [[Pedro Cea]], [[Andrés Mazali]], [[Pedro Petrone]], [[José Nasazzi]] e [[José Leandro Andrade]], unitamente al veterano Héctor Scarone. Essi costituirano la base di una squadra destinata a dominare, negli anni seguenti, il calcio sudamericano e mondiale. Il [[Campeonato Sudamericano de Football 1923]] è un monologo dei padroni di casa, che vincono nuovamente tutte le partite e si aggiudicano il trofeo per la quarta volta nella loro storia.
* ''Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles'': Dal 1987 al 1989, in contemporanea con la pubblicazione di ''Eastman & Laird's - Teenage Mutant Ninja Turtles'', la Mirage Studios pubblicò 7 numeri di racconti a fumetti riguardanti i segreti delle Tartarughe Ninja, cioè una breve serie di episodi speciali. Risulta molto importante dal punto di vista della trama, in quanto presenta per la prima volta personaggi divenuti fondamentali nella serie ordinaria. Come per molti numeri di essa, ''Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles'' è stata scritta da Eastman e Laird e disegnata da Lawson e Brown.
* ''Teenage Mutant Ninja turtles - Volume 2'': Dopo il successo di ''Eastman & Laird's - Teenage Mutant Ninja Turtles'', la Mirage Studios ne produsse un seguito di 13 numeri, pubblicati dal 1993 al 1995. Con Jim Lawson ed [[Eric Talbot]] ai disegni, questa serie si distingue dalla precedente per essere interamente realizzata a colori.
* ''TMNT'': Nel 2001 le avventure delle Tartarughe Ninja riprendono forma in una nuova serie, considerabile come il seguito dei precedenti episodi sebbene priva di veri e propri collegamenti. Ancora in produzione, è stata scritta da Peter Laird, mentre Jim Lawson ed Eric Talbot si sono ancora una volta occupati dei disegni.
* ''Tales of TMNT'': Edita dal gennaio 2004 al maggio 2010 per un totale di 70 numeri, corrisponde a ''Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles'', ma i fatti narrati si rivolgono alla serie ''TMNT''. Steve Murphy ne scrive gli episodi, disegnati da Rick Remander e solo in pochi casi da Jim Lawson.
 
=== Archie Comics ===
Il successo continentale dà inoltre all'Uruguay il visto per giocare la sua prima grande rassegna del calcio mondiale, il [[Calcio ai Giochi della VIII Olimpiade|torneo di calcio]] ai [[Giochi della VIII Olimpiade|Giochi olimpici di Parigi 1924]]. Se a livello continentale la ''Celeste'' è all'epoca la massima potenza calcistica, nel resto del mondo, specie nella vecchia [[Europa]], è pressoché sconosciuta. Grande è, dunque, l'occasione per mostrare anche al mondo la classe dei giocatori uruguaiani.
* ''[[Teenage Mutant Ninja Turtles Adventures|TMNT Adventures]]'': Proposta, a differenza dell'originale, anche in Italia, si compone di 72 numeri pubblicati tra il marzo [[1989]] e l'Ottobre [[1995]]. Era inizialmente la trasposizione su carta della prima serie animata, salvo poi prendere una strada differente mantenendosi comunque molto distaccata dalle tartarughe di Eastman e Laird. Come tutte le altre serie pubblicate da Archie Comics è stata interamente realizzata a colori.
* ''TMNT Specials'': Comprende volumi speciali legati a ''TMNT Adventures'', e quindi sviluppatisi indirettamente sull'onda dei primi cartoni animati. I suoi 19 numeri, editi dal 1991 al 1993, raccontano anch'essi episodi speciali tra cui delle parodie e una trasposizione dei primi tre film.
* ''TMNT Mini Series'': Pubblicata dall'agosto 1988 al marzo 1996, ripropone un [[remake]] del primo cartone animato, alcuni episodi dedicati a personaggi come April O'Neil, e numerose parodie. Presenta anche alcuni passi inediti, comunque molto simili per stile alle altre produzioni di Archie Comics.
* ''TMNT Digest'': come per i ''TMNT Specials'' anche questa collana della Archie Comics mostra i passi inediti della serie ''TMNT Adventures'', riprendendo quindi i toni colorati del cartone animato prodotto nell'87. Con i suoi 7 numeri, è durata dall'agosto 1993 al dicembre 1994.
* ''TMNT Mighty Mutanimals'': ennesima serie speciale della Archie Comics, che mostra questa volta le Tartarughe Ninja del cartone animato serie ‘87 alle prese con numerosi e differenti animali contaminati dal fluido mutageno. Per la durata di 9 numeri, è stata pubblicata dal maggio 1991 al giugno 1993.
 
=== Altri fumetti ===
==== Il primo titolo olimpico nel 1924 ====
[[File:Uruguay1924 olympic.jpg|thumb|upright=1.3|L'Uruguay campione olimpico 1924]]
 
* ''Teenage Mutant Ninja Turtles (IDW Publishing)'': serie cominciata nell'agosto 2011 che rinarra le origini delle Tartarughe. In Italia è pubblicata da [[Panini Comics]] a partire da maggio 2013.
<div style="float:left; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
* ''Teenage Mutant Ninja Turtles (Dreamwave)'': serie a fumetti realizzata dalla casa editrice [[Dreamwave]], basata sulla più recente serie di cartoni animati. Appunto per questo è, almeno nei toni cupi e nella destinazione ad un pubblico adolescente, abbastanza fedele ai fumetti originali. Narra in parte trasposizioni della serie animata ed in parte episodi inediti. I suoi 7 numeri sono stati pubblicati dal giugno al dicembre 2003.
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|logo=Olympic flag.svg|col1=#0c1c8c|col2=#F8F8F8|col3=white|sfondo=|font-size=120%|titolo=Calcio - Giochi della VIII Olimpiade - Parigi 1924|contenuto=
* ''Teenage mutant Ninja Turtles (Image)'': Iniziata nel giugno 1996 e conclusasi a ottobre 1999, la serie prodotta dalla [[Image Comics]] è composta da 23 numeri ed è abbastanza fedele all'originale della Mirage Studios. Realizzata interamente in bianco e nero.
<div align="center">9 giugno [[1924]] - [[Stadio olimpico Yves du Manoir]] (Colombes), [[Parigi]]
'''{{Bandiera|URY}} Uruguay - {{NazBD|CA|CHE}} '''
'''3 - 0'''</div>
'''Uruguay''': [[Andrés Mazali|Mazali]]; [[José Nasazzi|Nasazzi]] ([[capitano (calcio)|C]]), [[Pedro Arispe|Arispe]], [[José Leandro Andrade|Andrade]], [[José Vidal|Vidal]]; [[Alfredo Ghierra|Ghierra]], [[Santos Urdinarán|Urdinarán]], [[Héctor Scarone|Scarone]], [[Pedro Petrone|Petrone]]; [[Pedro Cea|Cea]], [[Ángel Romano|Romano]]. Allenatore: [[Ernesto Fígoli|Fígoli]].
 
Una miniserie da 4 uscite nota come "Bodycount" precedette i numeri regolari della serie. Il primo numero uscì in America nell'ottobre 1994 ancora per la Mirage con il titolo "Casey Jones & Raphael", poi modificato in "Bodycount" per l'uscita sotto la Image del marzo 1996. Scritta dal creatore delle turtles, Eastman, la serie presenta le avventure di Jones e Raffaello incentrate sul salvataggio di una donna dai killer delle triadi: lungo il percorso i due si scontrano con John Woo Woo (ispirato nel nome dal regista [[John Woo]]) e scoprono inquietanti particolari sul passato della loro protetta. Tutta la storia è in realtà un omaggio ai film d'azione di Woo, e presenta molte più sparatorie e situazioni violente rispetto alle altre serie. La serie è stata pubblicata in Italia in volume dalle edizioni BD.
'''Svizzera''': [[Hans Pulver|Pulver]]; [[Adolphe Reymond|Reymond]], [[Rudolf Ramseyer|Ramseyer]], [[August Oberhauser|Oberhauser]], [[Paul Schmiedlin|Schmiedlin]] ([[capitano (calcio)|C]]); [[Aron Pollitz|Pollitz]], [[Karl Ehrenbolger|Ehrenbolger]], [[Robert Pache|Pache]], [[Walter Dietrich|Dietrich]]; [[Max Abegglen|Abegglen II]], [[Paul Fässler|Fässler]]. Allenatore: [[Edward Duckworth|Duckworth]].
Un altro speciale uscito ad ottobre 2012 negli USA in continuity con la serie IDW Publishing, ''Teenage Mutant Ninja Turtles Annual 2012'', è stato pubblicato nel luglio 2014 da Panini Comics con il titolo ''Grosso guaio a Little Italy'', e vede il ritorno alla creazione di una storia intera da parte di Kevin Eastman dopo circa 20 anni.
 
== Altri media ==
'''Arbitro''': [[Marcel Slawick|Slawick]] ({{FRA}})
=== Serie televisive animate ===
* ''[[Tartarughe Ninja alla riscossa]]'': si tratta della prima serie animata, andata in onda negli Stati Uniti dal 1987 al 1996, per un totale di 193 episodi divisi in dieci stagioni. Questo prodotto, del quale [[Mirage Studios]] non detiene i diritti, ha in verità pochissime analogie con i fumetti originali e, di fatto, escludendo alcuni personaggi, è completamente estraneo alle vicende su carta. Al fine di adattare la storia ad un pubblico molto giovane sono stati inseriti toni allegri e colorati, mai volgari, né violenti o diseducativi; mentre i personaggi sono stati radicalmente modificati. Le Tartarughe Ninja, da freddi guerrieri, diventano quattro simpatici eroi amanti della pizza. Raffaello, che nei fumetti era sempre stato il problematico e violento adolescente, riceve un ruolo da spalla comica insieme a Michelangelo. I produttori decisero poi di conferire all'agente mutageno la proprietà di trasformare gli esseri umani, ed evitarono così l'omicidio di Hamato Yoshi facendo trasformare egli stesso nel ratto sensei Splinter. Molto presente April O'Neil cui, in questa serie, è stato dato il ruolo di giornalista televisiva. I suoi colleghi Irma, Barney e Vernon ottennero un ruolo comico molto rilevante, tanto da superare nettamente anche le comparse di Casey Jones, anch'egli divenuto un simpatico e bizzarro giustiziere. Per ciò che riguarda gli antagonisti, l'adattamento ridicolizzò ampiamente Shredder. Ad assisterlo vennero aggiunti due criminali mutanti, [[Bebop e Rocksteady]], con un ulteriore ruolo di spalla comica; ed un esercito di androidi per sostituire i guerrieri del Piede, evitando così combattimenti contro esseri umani. Il comando di questo gruppo passò all'alieno [[Krang]], ispirato agli Utrom del fumetto, mentre i produttori decisero di riempire gli episodi con innumerevoli mutanti schierati da entrambe le fazioni. Tartarughe Ninja alla riscossa, pur essendo una serie divenuta celebre in tutto il mondo, si presenta come qualcosa di completamente diverso dai fumetti originali ai quali ha conferito egualmente con la sua popolarità una diffusa notorietà infantile. Va tenuto presente che i valori che propaga questa serie non hanno età.
* ''[[Tartarughe Ninja (serie animata 2003)|Tartarughe Ninja]]'' (nome originale Teenage Mutant Ninja Turtles): realizzata nel [[2003]] da Mirage Studios in collaborazione con [[4Kids Entertainment]] e [[20th Century Fox]], questa serie riprende i toni cupi ed adrenalinici del fumetto, ispirandosi direttamente ad esso. Negli episodi, le caratteristiche psicologiche dei personaggi corrispondono alle originali, così come corrispondono la maggior parte degli eventi. Le numerose modifiche apportate hanno spesso avuto il fine di concatenare fatti o personaggi originariamente sconnessi (per esempio gli Utrom ed il [[Clan del Piede]]) ottenendo come risultato una trama maggiormente intricata. Consistenti le modifiche dal punto di vista grafico, principalmente nell'assetto da combattimenti o nell'abbigliamento dei personaggi umani; mentre restano molto fedeli la caratterizzazione ed i temi trattati. ''Tartarughe Ninja'' è composta in tutto da sette stagioni: le prime quattro di ventisei episodi, ispirate alle originali storie su carta e trasmesse anche in Italia dal gennaio 2003 al maggio 2006; la quinta stagione di tredici episodi, in stile nippoamericano e mai trasmessa in nessuna parte del mondo; la sesta stagione di ventisei episodi, intitolata ''Fast Forward'' ed ambientata nel futuro; la settima stagione di tredici episodi che, secondo Mirage Studios, riprende maggiormente i temi originali già in parte traditi nelle stagioni cinque e sei e con il titolo del film del 2007: ''TMNT''.
* ''[[Teenage Mutant Ninja Turtles - Tartarughe Ninja]]'': serie realizzata in [[computer grafica]] prodotta da [[Nickelodeon (Italia)|Nickelodeon]] e trasmessa dal [[2012]]. Anche se ci sono degli importanti elementi di differenza tra la serie televisiva del 1987, come una differente versione di April O'Brien, la presenza del personaggio di Karai (che non appare nel cartone del 1987), oltre ad una versione più fedele al fumetto di Shredder, si può considerare come un remake in versione moderna della serie del 1987, da cui prende molti elementi, come la presenza di Krann come avversario (anche se non in collaborazione con Shredder), oltre alla stessa cronologia di eventi che porta Hamato Yoshi a diventare il topo maestro Splinter.
* ''[[Rise of the Teenage Mutant Ninja Turtles]]'': In questa nuova serie della [[Nickelodeon (Italia)|Nickelodeon]] realizzata nuovamente in [[animazione tradizionale]] le Tartarughe Ninja hanno un nuovo nemico da affrontare, il Barone Draxum (che sostituisce Shredder). A differenza delle altre serie animate, questa presenta come leader della squadra Raffaello, il quale è più alto dei suoi tre fratelli e combatte usando al posto dei [[sai (arma)|sai]] due [[tonfa]], mentre Donatello e Leonardo sono di altezza media e usano come arma un bastone [[bō]] high tech e una spada [[Ōdachi]] dotata del potere di [[teletrasporto]]. Invece Michelangelo è più piccolo con la pelle color verde scuro spento (un riferimento alla [[Tartarughe Ninja (serie animata 2003)|serie del 2003]]) e combatte usando al posto dei suoi [[nunchaku]] un [[Kusari-fundo]], con il quale può evocare uno spiritello fiammeggiante dalla sua sfera. Inoltre questa nuova serie animata vede una April O'Neil afroamericana e Splinter più grassottello e nuovamente grigio come la sua [[Tartarughe Ninja (serie animata 2003)|versione del 2003]] con un aspetto simile a quello di un [[gatto persiano]].
 
=== Serie televisive live-action ===
'''Marcatori''': 27' [[Pedro Petrone|Petrone]], 63' [[Pedro Cea|Cea]], 81' [[Ángel Romano|Romano]].
* ''[[Tartarughe Ninja - L'avventura continua]]'': [[serie televisiva|telefilm]] prodotto nel [[1997]] e durato solo due stagioni. Oltre alla somiglianza di stile con i cartoni del [[1987]], appartiene più al genere fantastico che fantascientifico, e abbatte anche le più fondamentali regole che avevano sempre regnato nelle altre serie: si nota infatti subito la differenza sostanziale nell'abbigliamento delle Tartarughe Ninja, che indossano ora quattro diversi tipi di maschera. Le armi sono state modificate, è stata inserita la quinta tartaruga Venus, che a differenza degli altri quattro è una femmina, e anche il principale antagonista, Shredder, è stato presto sostituito da un gruppo di nuovi personaggi. Cronologicamente, ''Tartarughe Ninja - L'avventura continua'' dovrebbe essere ambientata dopo la saga cinematografica, ma alcuni elementi farebbero ipotizzare un seguito del primo cartone animato. Questa serie ha avuto un cross-over con i ''[[Power Rangers in Space]]''.
 
=== Cinema ===
'''Spettatori''': 41.000
* ''[[Tartarughe Ninja alla riscossa (film)|Tartarughe Ninja alla riscossa]]'': Primo film delle quattro tartarughe, girato dal vivo con attori in costume. Diretto da [[Steve Barron]] e uscito negli Stati Uniti nel marzo 1990, ha ottenuto un grande successo grazie anche alla popolarità fornita dalla prima serie animata. In realtà, il film si basa soprattutto sui fumetti originali, e sebbene vi siano alcune caratteristiche che lo riconducono ai cartoni animati del 1987, la pellicola riprende passo dopo passo gli eventi principali di Eastman & Laird's - Teenage Mutant Ninja Turtles. Poche le modifiche, che non compromettono tuttavia la somiglianza tra film e fumetto. Notevole la presenza di Casey Jones e di Tatsu, il braccio destro di Shredder nella saga cinematografica. Ben differente quindi dalla serie che divenne famosa in quel periodo, Tartarughe Ninja alla Riscossa è decisamente fedele alla storia originale, anche per le ambientazioni tetre e notturne.
}}
* ''[[Tartarughe Ninja II - Il segreto di Ooze]]'': Il secondo film narra il ritorno di Shredder, evento portante dei fumetti, e la scoperta delle origini da parte dei quattro fratelli. Questa seconda pellicola non ha quasi nessuna analogia con gli eventi del fumetto, lo stile tetro permane, ma inizia ad essere permeato dal genere comico della prima serie animata che nel 1991 era nel periodo di maggior successo mondiale.
</div>
* ''[[Tartarughe Ninja III]]'': Con il terzo film la saga cinematografica si scinde completamente dal fumetto, assumendo quasi per intero le caratteristiche allegre dei cartoni animati in voga in quel periodo. Quest'ultima pellicola vede le Tartarughe Ninja proiettate, con l'ausilio di uno scettro magico, nel Giappone feudale del XVII secolo dove devono trarre in salvo April, anch'essa finita nel passato e ritenuta una strega. La storia è quasi inedita, sebbene ispirata al crossover del fumetto in cui le Tartarughe Ninja, al fianco di Renet di Cerebus, dovevano utilizzare lo Scettro del Tempo per compiere una pericolosa missione nell'antico Giappone.
 
* ''[[Tartarughe Ninja (film)|Tartarughe Ninja]]'': diretto da [[Jonathan Liebesman]] è uscito nelle sale americane l'8 agosto 2014<ref>{{cita web|url=http://www.filmovie.it/2013/02/28/ninja-turtles-nel-2014/|titolo=Ninja Turtles nel 2014|editore=Filmovie.it|data=28 febbraio 2013|accesso=28 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130616121751/http://www.filmovie.it/2013/02/28/ninja-turtles-nel-2014/|dataarchivio=16 giugno 2013}}</ref> (in Italia il 18 settembre). È il [[remake]] del film ''Tartarughe Ninja alla riscossa'' del 1990 e segna il reboot della saga cinematografica. Il primo film delle Tartarughe Ninja ripreso con la tecnica della [[motion capture]].
Il primo problema per la nazionale uruguaiana, in vista del torneo olimpico del 1924, non è la levatura degli avversari d'oltreoceano, ma la mancanza di denaro. All'epoca i viaggi transoceanici si fanno in nave e sono assai costosi. Per di più i giocatori sono ancora dilettanti e scarsi sono i mezzi di cui le formazioni calcistiche dispongono, in un'epoca nella quale si gioca più che altro per passione ed amore di questo sport.
* ''[[Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra]]'': Nel dicembre 2014 è stato annunciato il [[sequel]] sempre scritto da [[Josh Applembaum]] e [[André Nemec]] e prodotto da [[Michael Bay]]. Il regista del film non è più [[Jonathan Liebesman]] ma [[Dave Green]]. Sono stati annunciati nuovi personaggi sia buoni che cattivi. Tra i buoni si annovera [[Casey Jones]], mentre tra i cattivi troviamo Krang, Bebop e Rocksteady.
 
Nonostante la scarsezza di mezzi, l'AUF non vuole impedire ai propri calciatori di partecipare al torneo olimpico. Il maggiore sforzo lo fa Atilio Narancio, dirigente federale e delegato del Nacional, che costituisce un'[[ipoteca]] sulla propria casa per acquistare i biglietti (di terza classe)<ref name=galeano/> per il viaggio in nave dall'Uruguay alla [[Spagna]]. Una volta arrivati qui, gli uruguaiani dovranno guadagnarsi il viaggio fino a [[Parigi]], facendo tappa in varie città dove dovranno giocare e vincere contro rappresentative locali. La ''Celeste'' riesce nell'impresa (9 vittorie in altrettante gare disputate)<ref name=galeano/> e giunge a Parigi in tempo per l'apertura dei giochi<ref>{{Cita web|url=http://www.uruguayeduca.edu.uy/Portal.Base/Web/verContenido.aspx?ID=202607|lingua=es|sito=Uruguay educa|titolo=9 de junio de 1924: Uruguay obtiene el campeonato olímpico de fútbol en el estadio Colombes, París|accesso=15 ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130404135423/http://www.uruguayeduca.edu.uy/Portal.Base/Web/verContenido.aspx?ID=202607|dataarchivio=4 aprile 2013}}</ref>.
 
La formula del torneo olimpico prevede un primo turno ad eliminazione diretta, poi ottavi, quarti di finale, semifinali e finali (per il bronzo e per l'oro). L'Uruguay dovrà giocare fin dal primo turno e viene abbinato alla {{NazNB|CA|YUG 1918-1943}}, una delle migliori selezioni europee del tempo. Gli slavi godono dei favori del pronostico, ma per non rischiare brutte sorprese inviano alcuni osservatori a visionare l'allenamento dell'Uruguay<ref name=unita>{{Cita web|url=http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/30000/29014.xml?key=Francesco+Caremani&first=531&orderby=1&f=fir|titolo=NACIONAL MONTEVIDEO Il club dei "tricolores" che rivaleggia con gli aurinegros del Peñarol Andrade, quello che dribblava le galline Ad est del Rio de La Plata dove il football criollo si affrancò dalla schiavitù inglese|sito=[[L'Unità]]|accesso=27 gennaio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160203120114/http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/30000/29014.xml?key=Francesco+Caremani&first=531&orderby=1&f=fir|dataarchivio=3 febbraio 2016}}</ref>. I calciatori uruguaiani se ne accorgono e iniziano a fingere di commettere errori clamorosi, sbagliando passaggi, scontrandosi tra sé e calciando malamente il pallone<ref name=galeano/><ref name=unita/>. Gli osservatori se ne vanno soddisfatti già dopo pochi minuti: «''Fanno tenerezza, questi poveri ragazzi venuti da tanto lontano''», riferiranno al loro ritorno all'allenatore slavo<ref name=galeano>{{cita libro | nome=Eduardo | cognome=Galeano | titolo=Splendori e miserie del gioco del calcio | anno=[[1997]] | editore= Sperling & Kupfer | città=Milano}}</ref><ref>{{Cita web|sito=Storie di calcio|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/nascita_sudamerica.html|titolo=La nascita del calcio in Sudamerica|accesso=15 ottobre 2009}}</ref>.
[[File:JoseLeandroAndrade1926.JPG|thumb|upright=0.9|José Leandro Andrade, leader della nazionale uruguaiana tra gli anni '20 e gli anni '30]]
 
Lo storico esordio della ''Celeste'' (guidata ora da [[Ernesto Fígoli]]) al torneo olimpico di calcio va in scena il 26 maggio allo [[stadio olimpico Yves du Manoir]] (meglio noto come "''Colombes''") di Parigi. Prima della partita si concretizza l'ennesima prova della scarsa reputazione dell'Uruguay in Europa: sul pennone la [[Bandiera dell'Uruguay|bandiera nazionale]] viene issata al contrario, mentre la banda suona addirittura l'[[Hino Nacional Brasileiro|inno brasiliano]]<ref name=galeano/><ref>{{Cita web|url=http://www.lalanternadelpopolo.it/Olimpiadi%20-%20Aneddoti%20Olimpici.htm|sito=La lanterna del popolo|titolo=Olimpiadi - Aneddoti olimpici|accesso=15 ottobre 2009}}</ref>. I calciatori della ''Celeste'', tuttavia, non si scompongono e in campo le cose vanno contrariamente ad ogni pronostico: l'Uruguay stravince contro la Jugoslavia con un pesantissimo 7-0.
 
Quattro giorni dopo, agli ottavi, anche gli {{NazNB|CA|USA 1912-1959}} sono battuti (3-0), dando così all'Uruguay il lasciapassare per i quarti, dove la ''Celeste'' affronterà i padroni di casa della {{NazNB|CA|FRA}}. I transalpini sono tra i favoriti per l'oro, ma gli uruguaiani dimostrano di essere di tutt'altra pasta: Scarone, Petrone (autori di una doppietta ciascuno) e Romano fissano il punteggio su un nettissimo 5-1 per la ''Celeste''.
 
In semifinale l'Uruguay supera 2-1 i {{NazNB|CA|NLD}}, proiettandosi così in finale. Qui, il 9 giugno, la ''Celeste'' trova la {{NazNB|CA|CHE}} di [[Max Abegglen]]. Gli uruguaiani si dimostrano più forti degli elvetici: Petrone, Cea e Romano fissano il punteggio finale sul 3-0, che regala all'Uruguay la prima medaglia d'oro (e, in generale, la prima medaglia olimpica) della sua storia.
 
Mentre gli uruguaiani celebrano il trionfo, gli avversari sono increduli. Le contromosse per bloccare questa nuova potenza calcistica, capace di superare con tanta facilità le nazionali europee, partono anche da assunti poco veritieri. Ne danno la prova {{NazNB|CA|ENG}}, {{NazNB|CA|AUT}}, {{NazNB|CA|HUN 1918-1940}} e {{NazNB|CA|CSK}}, che accusano l'Uruguay di essere stato in ritiro per oltre 2 mesi, sostenendo grosse spese e violando per questo il requisito, all'epoca fondamentale ai Giochi Olimpici, del dilettantismo. Le 4 nazionali suddette non parteciperanno per protesta alla [[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|successiva edizione]] del torneo olimpico di calcio, ma le loro accuse sono infondate: se il ritiro uruguaiano è durato così tanto, è stato per la lunga traversata oceanica; e lo stesso denaro speso è stato frutto delle gare disputate dall'Uruguay nel suo viaggio dalla Spagna a Parigi, senza le quali i sudamericani non avrebbero avuto i mezzi per raggiungere la capitale francese<ref>{{Cita news|autore=Mario Bardi|titolo=Speciale Mondiali di calcio Francia '98 - L'Uruguay apre e vince|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport Magazine|giorno=14|mese=3|anno=1998|pagina=59|accesso=15 ottobre 2009}}</ref>.
 
==== I nuovi successi continentali (1924-1928) ====
[[File:Uruguay1926.JPG|L'Uruguay campione sudamericano nel 1926. Da sinistra a destra, in piedi: [[Héctor Scarone|Scarone]], [[Lorenzo Fernández|Fernández]], [[José Leandro Andrade|Andrade]], [[Santos Urdinarán|Urdinarán]], [[Fausto Batignani|Batignani]] e [[José Vanzzino|Vanzzino]]. Accosciati: [[José Nasazzi|Nasazzi]], [[Emilio Recoba|Recoba]], [[René Borjas|Borjas]], [[Héctor Castro|Castro]] e [[Zoilo Saldombide|Saldombide]].|thumb|upright=1.3]]
 
Il [[1924]] non ha ancora finito di regalare successi alla ''Celeste''. Dal 12 ottobre al 2 novembre l'Uruguay è di nuovo Paese organizzatore del Campeonato Sudamericano, anche se le spese di [[Campeonato Sudamericano de Football 1924|questa edizione]] sono a carico del [[Paraguay]] (incaricato dell'organizzazione dalla CONMEBOL, ma privo delle infrastrutture necessarie)<ref>{{Cita web|url=http://www.rsssf.com/tables/24safull.html|titolo=Southamerican Championship 1924|sito=Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation|accesso=27 gennaio 2016}}</ref>. Gli uruguaiani, sulla cui panchina siede ora [[Ernesto Meliante]], esordiscono con un netto 5-0 sul Cile, per poi battere 3-1 il Paraguay nella seconda partita. La ''Celeste'' giunge all'ultima sfida con un punto in più dell'Argentina e le basta un pareggio per vincere il titolo: il ''match'' si chiude sullo 0-0 e l'Uruguay fa suo il quinto titolo continentale.
 
L'anno seguente per la prima volta l'Uruguay non prende parte al [[Copa América 1925|Campeonato]]: pesanti dissidi interni all'AUF (degenerati addirittura nella creazione, a seguito della scissione da parte di 32 club, di un'altra federazione, la ''Federación Uruguaya de Fútbol'') fanno bloccare il campionato e costringono il ritiro della nazionale dal torneo continentale.
 
L'Uruguay torna comunque nell'[[Campeonato Sudamericano de Football 1926|edizione 1926]] in [[Cile]], quando può contare sull'apporto di un altro grande della storia del calcio mondiale, [[Héctor Castro]]. ''El Manco'' sigla 6 gol nel torneo continentale e, insieme a Scarone (anch'egli autore di 6 gol), guida la ''Celeste'' nella sua marcia inarrestabile: 4 vittorie in altrettante partite e sesto titolo sudamericano.
 
Nella [[Campeonato Sudamericano de Football 1927|successiva edizione]], nel [[1927]] in [[Perù]], l'Uruguay trova una fiera avversaria nell'Argentina di [[Segundo Luna|Luna]] e [[Alfredo Carricaberry|Carricaberry]]. Le due nazionali giungono alla gara decisiva a pari punti e a 5 minuti dal termine pareggiano 2-2. All'85' un autogol del proprio difensore centrale [[Adhemar Canavessi|Canavessi]] fa perdere l'Uruguay.
 
Fortunatamente per la ''Celeste'', per il [[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|torneo di calcio]] alle Olimpiadi di {{OE||1928}} il Sudamerica ha diritto a 3 posti, che vengono assegnati alle prime due classificate (Argentina, Uruguay), più ad un'altra squadra (Cile).
 
==== Il secondo titolo olimpico nel 1928 ====
<div style="float:left; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|logo=Olympic flag.svg|col1=#f1771d|col2=#F8F8F8|col3=white|sfondo=|font-size=120%|titolo=Calcio - Giochi della IX Olimpiade - Amsterdam 1928|contenuto=
<div align="center">13 giugno [[1928]] - [[Amsterdam Arena|Stadio Olimpico]], [[Amsterdam]] (ripetizione)
'''{{Bandiera|URY}} Uruguay - {{NazBD|CA|ARG}}'''
'''2 - 1'''</div>
 
'''Uruguay''': [[Andrés Mazali|Mazali]]; [[José Nasazzi|Nasazzi]] ([[capitano (calcio)|C]]), [[Pedro Arispe|Arispe]], [[José Leandro Andrade|Andrade]], [[Juan Píriz|Píriz]]; [[Álvaro Gestido|Gestido]], [[Juan Arremón|Arremón]], [[Héctor Scarone|Scarone]], [[René Borjas|Borjas]]; [[Pedro Cea|Cea]], [[Roberto Figueroa|Figueroa]]. Allenatore: [[Primo Giannoti|Giannoti]].
 
'''Argentina''': [[Angel Bossio|Bossio]]; [[Ludovico Bidoglio|Bidoglio]], [[Fernando Paternoster|Paternoster]], [[Angel Segundo Medici|Medici]], [[Luis Monti|Monti]] ([[capitano (calcio)|C]]); [[Juan Evaristo|Evaristo]], [[Alfredo Carricaberry|Carricaberry]], [[Domingo Tarasconi|Tarasconi]], [[Manuel Ferreira|Ferreira]]; [[Feliciano Perducca|Perducca]], [[Raimundo Orsi|Orsi]]. Allenatore: [[José Lago Millán|Lago Millán]].
 
'''Arbitro''': [[Johannes Mutters|Mutters]] ({{NLD}})
 
'''Marcatori''': 17' [[Roberto Figueroa|Figueroa]], 28' [[Luis Monti|Monti]], 73' [[Héctor Scarone|Scarone]].
 
'''Spettatori''': 28.113
}}
</div>
[[File:Uruguay 1928 olympics.jpg|thumb|upright=1.3|L'Uruguay campione olimpico 1928.]]
 
La seconda avventura olimpica della ''Celeste'', sulla cui panchina è nel frattempo giunto [[Primo Giannotti]], prende avvio il 30 maggio 1928. Allo Stadio Olimpico di [[Amsterdam]] i primi avversari sono i {{NazNB|CA|NLD}} padroni di casa: il fattore campo non basta ai ''tulipani'', che vengono superati per 2-0 dall'Uruguay.
 
Il 3 giugno la ''Celeste'' estromette nei quarti la {{NazNB|CA|DEU 1918-1933}} (4-1), mentre in semifinale, quattro giorni dopo, è l'{{NazNB|CA|ITA 1861-1946}} a cadere di fronte ai sudamericani. Gli ''azzurri'' riescono a segnare due gol con [[Adolfo Baloncieri|Baloncieri]] e [[Virgilio Felice Levratto|Levratto]], ma Cea, [[Antonio Campolo|Campolo]] e Scarone fissano il punteggio sul 3-2 che porta la ''Celeste'' alla sua seconda finale olimpica consecutiva.
 
Ad attendere l'Uruguay nella finalissima del 10 giugno c'è proprio la grande rivale Argentina. In una delle più avvicenti e combattute finali olimpiche di sempre, l'Uruguay prende l'iniziativa e nel primo tempo va in gol con Petrone. Nella ripresa tuttavia l'Argentina ritrova il pari con [[Manuel Ferreira|Ferreira]], costringendo così la finale ad essere decisa ai supplementari. Il risultato però non si sblocca neanche qui e la gara viene ripetuta 3 giorni dopo, il 13 giugno. Le squadre hanno sulle gambe i 120 minuti della prima sfida, ma nessuna vuole perdere: la ripetizione si apre all'insegna dei gol, con l'uruguaiano [[Roberto Figueroa|Figueroa]] e l'argentino [[Luis Monti|Monti]] (futuro ''azzurro'') che fissano il punteggio sull'1-1. Nel secondo tempo entra in scena Scarone, che batte [[Angel Bossio|Bossio]] e regala all'Uruguay il 2-1 finale e la seconda medaglia d'oro olimpica. L'Uruguay rimarrà l'unica nazionale sudamericana ad aver vinto l'oro olimpico per 76 anni (dal 1928 al 2004), prima che l'Argentina vincesse ad Atene con la Nazionale olimpica, successo ripetuto nel 2008 a Pechino. Nel 2016 c'è stato il primo oro olimpico della nazionale olimpica brasiliana, ottenuto in casa, a Rio de Janeiro. L'Uruguay tornerà a partecipare ad un torneo olimpico nel 2012, dopo ottantaquattro anni di assenza, con la propria nazionale olimpica. La squadra uruguaiana è stata eliminata al primo turno della competizione. I due ori ottenuti nel calcio dalla nazionale uruguaiana negli anni venti del ventesimo secolo rappresentano, ad oggi, gli unici ori olimpici conquistati da atleti uruguaiani.
 
=== Il primo titolo mondiale nel 1930 ===
[[File:Uruguay1930.JPG|thumb|upright=1.3|L'Uruguay campione del mondo 1930. In piedi da sinistra a destra: [[Álvaro Gestido|Gestido]], [[José Nasazzi|Nasazzi]], [[Enrique Ballesteros|Ballesteros]], [[Ernesto Mascheroni|Mascheroni]], [[José Leandro Andrade|Andrade]], [[Lorenzo Fernández|Fernández]]. Accosciati: [[Pablo Dorado|Dorado]], [[Héctor Scarone|Scarone]], [[Héctor Castro|Castro]], [[Pedro Cea|Cea]], [[Santos Iriarte|Iriarte]]]]
 
Già nello stesso 1928, la [[FIFA]] decide l'istituzione del [[Campionato del mondo di calcio]] e, l'anno dopo, affida l'organizzazione della [[Campionato mondiale di calcio 1930|prima edizione]], in programma nel [[1930]], proprio all'Uruguay.
<div style="float:left; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|logo=|col1=#87cefa|col2=#F8F8F8|col3=black|sfondo=|font-size=120%|titolo=Campionato mondiale di calcio 1930|contenuto=
<div align="center">30 luglio [[1930]] - [[Estadio Centenario]], [[Montevideo]]
'''{{Bandiera|URY}} Uruguay - {{NazBD|CA|ARG}}'''
'''4 - 2'''</div>
'''Uruguay''': [[Enrique Ballesteros|Ballesteros]]; [[José Nasazzi|Nasazzi]] ([[capitano (calcio)|C]]), [[Ernesto Mascheroni|Mascheroni]]; [[José Leandro Andrade|Andrade]], [[Lorenzo Fernández|Fernández]], [[Álvaro Gestido|Gestido]]; [[Pablo Dorado|Dorado]], [[Héctor Scarone|Scarone]], [[Héctor Castro|Castro]], [[Pedro Cea|Cea]], [[Santos Iriarte|Iriarte]]. Allenatore: [[Alberto Horacio Suppici|Suppici]].
 
'''Argentina''': [[Juan Botasso|Botasso]]; [[José Della Torre|Della Torre]], [[Fernando Paternoster|Paternoster]]; [[Juan Evaristo|J. Evaristo]], [[Luis Monti|Monti]], [[Pedro Arico Suárez|Suárez]]; [[Carlos Peucelle|Peucelle]], [[Francisco Varallo|Varallo]], [[Guillermo Stábile|Stábile]], [[Manuel Ferreira|Ferreira]] ([[capitano (calcio)|C]]), [[Mario Evaristo|M. Evaristo]]. Allenatore: [[Francisco Olazar|Olazar]].
 
'''Arbitro''': [[John Langenus|Langenus]] ({{Bandiera|BEL}} [[Belgio]])
 
'''Marcatori''': 12' [[Pablo Dorado|Dorado]], 20' [[Carlos Peucelle|Peucelle]], 37' [[Guillermo Stábile|Stábile]], 57' [[Pedro Cea|Cea]], 68' [[Santos Iriarte|Iriarte]], 89' [[Héctor Castro|Castro]].
 
'''Spettatori''': 93.000
}}
</div>
Il Paese sudamericano costruisce per l'occasione lo [[Stadio del Centenario di Montevideo|Stadio del Centenario]], all'epoca capace di ospitare oltre 100.000 spettatori. L'Uruguay, guidato da [[Alberto Horacio Suppici]], è inserito nel terzo dei quattro gironi iniziali e il 18 luglio esordisce contro il {{NazNB|CA|PER 1825-1950}}: Castro è il protagonista del giorno, segnando il gol partita (vinta 1-0 dall'Uruguay), il primo realizzato dalla ''Celeste'' al ''Centenario''.
 
Tre giorni dopo l'Uruguay torna in campo contro la {{NazNB|CA|ROU}}. La sfida è decisiva per vincere il girone e passare il turno: la giovane ala destra [[Pablo Dorado|Dorado]] e i bomber Scarone, [[Peregrino Anselmo|Anselmo]] e Cea permettono alla ''Celeste'' di imporsi senza problemi con un perentorio 4-0.
 
In semifinale l'Uruguay ritrova la {{NazNB|CA|YUG 1918-1943}} che stavolta ha imparato la lezione di 6 anni prima e affronta la ''Celeste'' con la massima attenzione. Al 4' [[Branislav Sekulić|Sekulić]] porta in vantaggio gli slavi, ma è solo un'illusione: una tripletta di Cea, una doppietta di Anselmo e un gol di [[Santos Iriarte|Iriarte]] fissano il punteggio sul definitivo 6-1 per i padroni di casa.
 
La [[finale del campionato mondiale di calcio 1930|finale]] si disputa il 30 luglio al ''Centenario'' e di fronte all'Uruguay c'è, manco a dirlo, l'Argentina. La partita, oltre che per l'elevata posta in palio, è sentitissima anche per la rivalità tra le due nazionali rioplatensi: così, mentre l'arbitro [[Belgio|belga]] [[John Langenus|Langenus]] pretende un'assicurazione sulla vita in favore della propria famiglia e una nave pronta a salpare per l'[[Europa]] entro un'ora dal fischio finale<ref>{{Cita web|url=http://www.enciclopediadelcalcio.com/Mondiali1930.html|titolo=La vittoria della Celeste|sito=Enciclopedia del calcio|accesso=15 ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090910095210/http://www.enciclopediadelcalcio.com/Mondiali1930.html|dataarchivio=10 settembre 2009}}</ref>, l'attaccante uruguaiano Anselmo, tra i più attesi alla vigilia, scappa dallo stadio, colpito da un [[attacco di panico]]<ref>{{Cita web|url=http://www.storia-mondiali-calcio.it/EDIZIONI/Uruguay%2030/sintesi/tabellino%20uruguay%20argentina.htm|titolo=Storia dei mondiali di calcio|sito=Storia dei mondiali di calcio|accesso=15 ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100716160245/http://www.storia-mondiali-calcio.it/EDIZIONI/Uruguay%2030/sintesi/tabellino%20uruguay%20argentina.htm|dataarchivio=16 luglio 2010}}</ref>. La gara si accende già al 12' minuto, quando Dorado porta in vantaggio l'Uruguay, beffando il portiere argentino [[Juan Botasso|Botasso]] con un tiro che gli passa sotto le gambe. L'Argentina reagisce e a metà primo tempo ribalta il punteggio con [[Carlos Peucelle|Peucelle]] e [[Guillermo Stábile|Stábile]]. Il primo tempo si chiude con l'Argentina avanti 2-1, ma nella ripresa l'Uruguay è trasformato. Guidato dal suo leader José Leandro Andrade, l'Uruguay coglie il pari al 57' con Cea, portandosi in vantaggio 11 minuti dopo con Iriarte. A 1 minuto dalla fine Castro realizza il 4-2 finale che issa l'Uruguay sul tetto del mondo.
 
=== I nuovi trionfi e la crisi degli anni quaranta (1930-1950) ===
[[File:Sevarela.jpg|Severino Varela (qui con la maglia del [[Club Atlético Peñarol|Peñarol]]), tra i principali calciatori della nazionale uruguaiana nella seconda metà degli anni '30.|upright=0.7|thumb]]
 
Subito dopo i mondiali del 1930, tra le federazioni calcistiche di Argentina e Uruguay i rapporti si raffreddano notevolmente. In particolare, gli argentini denunciano un clima intimidatorio che si sarebbe venuto a creare nei loro confronti, estrinsecatosi perfino con minacce di morte ai giocatori la notte prima della partita<ref>{{Cita news|autore=Mario Bardi|titolo=Speciale Mondiali di calcio Francia '98 - L'Uruguay apre e vince|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport Magazine|giorno=14|mese=3|anno=1998|pagina=63|accesso=15 ottobre 2009}}</ref>. In ogni caso le tensioni che nella prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]] infiammano i rapporti tra le due maggiori potenze calcistiche sudamericane rendono difficile il lavoro della CONMEBOL, che solo nel [[1935]] riesce ad organizzare una nuova [[Copa América 1935|edizione]] del Campeonato Sudamericano in [[Perù]]. La ''Celeste'' è di nuovo la grande favorita: pur avendo perduto parte dei campioni di 5 anni prima, è ancora guidata dal veterano Héctor Castro e tra gli innesti può contare sulla classe del giovane [[Aníbal Ciocca]], stella, insieme a Castro, del Nacional di Montevideo, che in quegli anni domina il campionato uruguaiano. L'Uruguay esordisce con un successo di misura sui padroni di casa del Perù (1-0), poi rifila un 2-1 al Cile. Grande avversaria è di nuovo l'Argentina, che la ''Celeste'' incontra nella gara conclusiva: ambedue le nazionali sono a punteggio pieno, ma nella sfida decisiva al vecchio ''[[Estadio Nacional del Perú (1897)|Estadio Nacional]]'' di [[Lima (Perù)|Lima]], l'Uruguay regola la questione già nel primo tempo. Castro, [[José Toboada|Toboada]] e Ciocca fissano il punteggio finale sul 3-0, che regala alla ''Celeste'' il settimo titolo continentale.
 
Gli anni a seguire, però, saranno sterili di successi per l'Uruguay. L'anno dopo non può difendere il titolo olimpico ai [[Calcio ai Giochi della XI Olimpiade|Giochi di Berlino]] (nel [[1932]] ai [[Giochi della X Olimpiade|Giochi di Los Angeles]] non si era disputato il torneo calcistico), poiché, pur avendone pieno diritto (grazie alla vittoria del [[Campeonato Sudamericano de Football 1935]]), la federazione uruguaiana decide di non mandare la squadra per motivi economici<ref>{{Cita web|url=http://www.rsssf.com/tables/35safull.html|sito=[[Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation]]|titolo=Southamerican Championship 1935|accesso=4 maggio 2009}}</ref>.
[[File:Atilia garcia.jpg|thumb|left|upright=0.9|L'argentino naturalizzato uruguaiano Atilio García (qui con la maglia del [[Club Nacional de Football|Nacional]]), tra i più prolifici attaccanti di tutti i tempi. Il suo impiego nel Campeonato Sudamericano 1945 non bastò, tuttavia, alla ''Celeste'' per vincere il titolo.]]
 
Analogo destino era accaduto due anni prima, nel [[1934]], in occasione dei [[Campionato mondiale di calcio 1934|mondiali italiani]]: l'AUF, per protesta contro la scarsa presenza delle nazionali europee ai mondiali disputati in Uruguay nel 1930, aveva deciso di non mandare la nazionale in Italia<ref>{{Cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/mondiali_2010/pillole_mondiali/2010/05/06-110231/Italia+1934+-+I+mondiali+sbarcano+in+Europa|sito=[[Corriere dello Sport - Stadio]]|titolo=Italia 1934 - I mondiali sbarcano in Europa|accesso=7 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304224133/http://www.corrieredellosport.it/calcio/mondiali_2010/pillole_mondiali/2010/05/06-110231/Italia+1934+-+I+mondiali+sbarcano+in+Europa|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>: sarebbe stata l'unica volta nella storia del mondiale di calcio nella quale si registrava l'assenza della squadra campione in carica.
 
E pure nel [[1938]], in vista dei [[Campionato mondiale di calcio 1938|mondiali francesi]], l'Uruguay non si presenterà ai nastri di partenza delle qualificazioni mondiali, rinviando ulteriormente il proprio ritorno al torneo iridato.
 
In Sudamerica le cose non vanno meglio. Dopo il [[Campeonato Sudamericano de Football 1937|Campeonato 1937]] in Argentina, l'Uruguay sembra poter tornare al successo nell'[[Campeonato Sudamericano de Football 1939|edizione 1939]] in [[Perù]]. Guidata dai gol di [[Severino Varela]], l'Uruguay giunge a punteggio pieno all'ultima sfida, quella decisiva con i padroni di casa peruviani. Sulla carta non c'è confronto, ma il fattore campo stavolta gioca un ruolo decisivo: il Perù si impone a sorpresa per 2-1 e fa suo il trofeo continentale per la prima volta.
 
Nel [[1941]], nell'[[Campeonato Sudamericano de Football 1941|edizione]] in Cile, l'Uruguay fallisce nuovamente nel tentativo di riconquistare il Campeonato Sudamericano. La squadra è forte, con Severino e [[Obdulio Varela]], [[Schubert Gambetta|Gambetta]], [[Roberto Porta|Porta]] e [[Ismael Rivero|Rivero]] che formano l'ossatura della selezione allenata dalla vecchia gloria Pedro Cea. L'Uruguay perde una sola gara, quella contro l'Argentina (0-1) ma per la ''Celeste'' quel risultato risulterà decisivo.
 
Nel [[1942]] l'Uruguay torna ad organizzare il [[Campeonato Sudamericano de Football 1942|Campeonato Sudamericano]]. Stavolta la ''Celeste'', che ripropone grosso modo la squadra di due anni prima, con l'aggiunta delle stelle del Nacional [[Bibiano Zapirain|Zapirain]], [[Aníbal Paz|Paz]] e Ciocca, parte da grande favorita. Dopo l'esordio a valanga (6-1 sul Cile), l'Uruguay rifila 7 gol all'{{NazNB|CA|ECU}} e batte di misura (1-0) il Brasile. Liquida quindi Paraguay (3-1) e Perù (3-0), prima di giocarsi il titolo nell'ultima gara in programma. Questa va in scena il 7 febbraio e al ''Centenario'' di Montevideo si rinnova l'eterna lotta con l'Argentina: al 57' una stoccata di Zapirain dà all'Uruguay il trionfo, l'ottavo a livello continentale.
 
Il prosieguo degli [[anni 1940|anni quaranta]], però, non porta nessun altro successo alla ''Celeste''. Nelle tre edizioni seguenti del Campeonato, l'Uruguay non è più all'altezza dei fasti del passato, malgrado nel [[Campeonato Sudamericano de Football 1945|1945]] possa schierare il prolifico attaccante (argentino naturalizzato uruguaiano) del Nacional [[Atilio García]], 8 volte capocannoniere della prima divisione uruguaiana. Ne approfitta l'Argentina, che vince 3 edizioni consecutive: l'ultima, quella del [[Campeonato Sudamericano de Football 1947|1947]], consente agli albicelesti lo storico sorpasso sull'Uruguay, essendosi aggiudicati per la nona volta il Campeonato.
 
Non va meglio nel [[Campeonato Sudamericano de Football 1949|1949]] in [[Brasile]]: la nazionale uruguaiana rimedia una nuova figuraccia, finendo il Campeonato addirittura al sesto posto. Il torneo viene vinto, seppur dopo uno spareggio contro il Paraguay, dalla ''Seleção'' padrona di casa, che si mostra fortissima e grande favorita in vista dei [[Campionato mondiale di calcio 1950|mondiali di calcio]] in programma per l'anno dopo proprio in Brasile.
 
=== Il secondo titolo mondiale nel 1950 ===
<div style="float:right; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|logo=|col1=#ffff00|col2=#F8F8F8|col3=green|sfondo=|font-size=120%|titolo=Campionato mondiale di calcio 1950|contenuto=
<div align="center">16 luglio [[1950]] - [[Stadio Mário Filho]] (Maracanã), [[Rio de Janeiro]]
'''{{Bandiera|URY}} Uruguay - {{NazBD|CA|BRA 1889-1960}} '''
'''2 - 1'''</div>
'''Uruguay''': [[Roque Máspoli|Máspoli]]; [[Matías González|M. González]], [[Eusebio Tejera|Tejera]], [[Schubert Gambetta|Gambetta]], [[Obdulio Varela|Varela]] ([[capitano (calcio)|C]]); [[Víctor Rodríguez Andrade|Rodríguez Andrade]], [[Alcides Ghiggia|Ghiggia]], [[Julio Pérez|Pérez]], [[Oscar Míguez|Míguez]]; [[Juan Alberto Schiaffino|Schiaffino]], [[Rubén Morán|Morán]]. Allenatore: [[Juan López Fontana|López Fontana]].
 
'''Brasile''': [[Moacyr Barbosa|Barbosa]]; [[Augusto da Costa|Augusto]] ([[capitano (calcio)|C]]), [[Juvenal Amarijo|Juvenal]], [[José Carlos Bauer|Bauer]], [[Danilo Alvim Faria|Danilo]]; [[Bigode]], [[Friaça]], [[Zizinho]]; [[Ademir Marques de Menezes|Ademir]]; [[Jair da Rosa Pinto|Jair]], [[Francisco Aramburu|Chico]]. Allenatore: [[Flávio Costa]].
 
'''Arbitro''': [[George Reader|Reader]] ({{ENG}})
 
'''Marcatori''': 47' [[Friaça]], 66' [[Juan Alberto Schiaffino|Schiaffino]], 79' [[Alcides Ghiggia|Ghiggia]].
 
'''Spettatori''': 199.854
}}
</div>
 
Ai mondiali di {{WC2|1950}} l'Uruguay torna a calcare la scena del torneo iridato. La ''Celeste'', allenata da [[Juan López Fontana]], schiera un'ottima formazione, in cui spiccano il capitano Obdulio Varela, la punta [[Alcides Ghiggia]] e soprattutto il regista [[Juan Alberto Schiaffino]].
 
Il cammino della ''Celeste'' al mondiale brasiliano inizia con un colpo di fortuna. L'Uruguay è, infatti, sorteggiato nel girone eliminatorio con {{NazNB|CA|BOL}} e {{NazNB|CA|FRA}} (quest'ultima invitata in sostituzione di {{NazNB|CA|TUR}} e {{NazNB|CA|SCO}}, qualificatesi e successivamente rinunciatarie), ma, dopo il sorteggio, i transalpini rinunciano a partecipare. Essendo ormai tardi per modificare la composizione dei gironi, il gruppo dell'Uruguay si riduce ad un'unica gara tra la ''Celeste'' e i modesti boliviani, che vengono agevolmente battuti per 8-0. L'Uruguay si guadagna così, con appena una partita, l'accesso al girone finale a quattro squadre, la cui vincitrice sarà campione del mondo (quella del 1950 fu, infatti, l'unica edizione della Coppa del Mondo in cui non fu disputata una finale).
[[File:Urug1950.jpg|left|thumb|upright=1.3|L'Uruguay campione del mondo 1950. Da sinistra a destra, in piedi (esclusi i membri dello staff tecnico, vestiti di blu con lo stemma dell'[[Federazione calcistica dell'Uruguay|AUF]] trapuntato sul petto): [[Obdulio Varela|Varela]], [[Eusebio Tejera|Tejera]], [[Schubert Gambetta|Gambetta]], [[Matías González|M. González]], [[Roque Máspoli|Máspoli]] e [[Víctor Rodríguez Andrade|Rodríguez Andrade]]. Accosciati: [[Alcides Ghiggia|Ghiggia]], [[Julio Pérez|Pérez]], [[Oscar Míguez|Míguez]], [[Juan Alberto Schiaffino|Schiaffino]] e [[Rubén Morán|Morán]]. Il primo degli uomini dello staff da sinistra in piedi (tra Varela e Tejera) è l'allenatore [[Juan López Fontana]].]]
 
Qui le avversarie sono la {{NazNB|CA|ESP 1945-1977}}, la {{NazNB|CA|SWE}} e il favoritissimo Brasile padrone di casa. L'Uruguay esordisce nel girone finale contro gli iberici il 9 luglio all'''[[Estádio do Pacaembu]]'' di [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], ma non riesce ad andare oltre il 2-2. Quattro giorni dopo, nello stesso impianto, si trova di fronte la Svezia: passata per due volte in svantaggio, la ''Celeste'' riesce a strappare una sofferta vittoria per 3-2, grazie al gol di Varela e alla doppietta di [[Oscar Míguez|Míguez]].
 
La gara finale del girone è in programma il 16 luglio al ''[[Maracanã (stadio)|Maracanã]]'' di [[Rio de Janeiro]] e di fronte all'Uruguay c'è il lanciatissimo Brasile, che nelle precedenti sfide ha travolto sia la Svezia (7-1) che la Spagna (6-1). I 3 punti in classifica dell'Uruguay contro i 4 del Brasile consentono alla ''Celeste'' di poter ancora sperare, poiché in caso di vittoria scavalcherebbe in classifica la ''Seleção''. Ma parlare di vittoria contro una squadra che pare invincibile come il Brasile suona come pura utopia: i brasiliani, cui basta un pareggio per conquistare il titolo mondiale, schierano grandi stelle del calibro di [[Ademir Marques de Menezes|Ademir]], [[Jair da Rosa Pinto|Jair]], [[Zizinho]] e [[Danilo Alvim Faria|Danilo]], e sembrano destinati a travolgere anche la selezione uruguaiana. Tutto il Brasile è ormai certo del titolo mondiale e il primo tempo è in effetti appannaggio dei padroni di casa, che in apertura di ripresa trovano il gol con [[Friaça]]. L'Uruguay tuttavia non si scompone: al 66' Ghiggia, dopo una lunga corsa sulla fascia, salta un avversario e serve Schiaffino, che spiazza [[Moacyr Barbosa|Barbosa]]. Il Brasile, anziché difendere il risultato, si riversa in attacco per cercare il gol, lasciando così la difesa scoperta ai contropiede uruguaiani. E al 79' l'imprevisto si compie: Ghiggia, servito da [[Julio Pérez|Pérez]], si trova a tu per tu con Barbosa e lo batte con un fendente diagonale. La rete sarà decisiva: il Brasile non riesce a pareggiare e l'Uruguay scrive una delle pagine più clamorose della storia del calcio. Il capitano Varela alza la coppa del mondo in un clima surreale, in uno stadio ammutolito, simbolo di un Paese che ricorderà la clamorosa disfatta della propria nazionale come ''[[Maracanazo|O Maracanaço]]''.
 
{{Vedi anche|Maracanazo}}
 
=== Gli anni cinquanta e l'inizio del declino ===
[[File:Juan_Hohberg.png|thumb|[[Juan Hohberg]]]]
 
Gli [[anni 1950|anni cinquanta]] si aprono con una nuova fase avara di successi per la ''Celeste''. Nel [[Campeonato Sudamericano de Football 1953|Campeonato Sudamericano 1953]] l'Uruguay gioca un buon calcio, ma per appena un punto non riesce ad agguantare la prima posizione, insieme a Paraguay e Brasile, che gli avrebbe permesso di accedere allo spareggio per il titolo.
 
L'anno dopo la ''Celeste'' torna al mondiale, precisamente a quello di [[Campionato mondiale di calcio 1954|Svizzera 1954]], dove è qualificata d'ufficio in quanto detentrice del titolo. L'Uruguay, che ripropone grosso modo la nazionale che 4 anni prima ha espugnato il ''Maracanã'', supera agevolmente il primo turno, dove batte {{NazNB|CA|CSK}} (2-0) e {{NazNB|CA|SCO}} (7-0). La vittoria del girone proietta la ''Celeste'' nei quarti, dove affronta l'{{NazNB|CA|ENG}}: [[Carlos Borges|Borges]], Varela, Schiaffino e [[Javier Ambrois|Ambrois]] confezionano il 4-2 finale con cui l'Uruguay liquida i "maestri" inglesi. In semifinale l'Uruguay trova l'ostacolo più duro, la fortissima {{NazNB|CA|HUN 1949-1956}} di [[Ferenc Puskás|Puskás]]: i magiari vanno avanti di due gol già nel primo tempo, ma una doppietta di [[Juan Hohberg|Hohberg]] nella ripresa riporta gli uruguaiani in gara. Nei supplementari l'Ungheria viene però fuori e una doppietta di [[Sándor Kocsis|Kocsis]] affonda la ''Celeste''. La conclusione dell'avventura uruguaiana è resa ancor più amara dalla sconfitta (1-3) nella finale per il 3º posto ad opera dell'{{NazNB|CA|AUT}}.
 
L'anno dopo l'Uruguay fallisce nuovamente nel [[Campeonato Sudamericano de Football 1955|Campeonato Sudamericano]] (vinto ancora dall'Argentina), ma nell'[[Campeonato Sudamericano de Football 1956|edizione 1956]] la ''Celeste'' torna finalmente sul tetto del calcio latino-americano. La rassegna continentale va in scena proprio in Uruguay e per i padroni di casa le ''chance'' di vittoria sono tante: le reti di Míguez ed [[Guillermo Escalada|Escalada]] sospingono l'Uruguay, che pareggia solo il ''match'' contro il Brasile e batte Paraguay (4-2), Perù (2-0), Cile (2-1) e Argentina (1-0).
 
Al nono trionfo non fanno però eco nuove vittorie. Nell'[[Campeonato Sudamericano de Football 1957|edizione 1957]] del Campeonato Sudamericano la ''Celeste'' vince tutte le partite, tranne lo scontro diretto con l'Argentina di [[Humberto Maschio|Maschio]] e [[Antonio Valentin Angelillo|Angelillo]]: alla fine l'Uruguay si piazza proprio a 2 punti dagli albicelesti.
 
Di lì a poco l'Uruguay conosce la prima umiliante eliminazione durante le qualificazioni ai mondiali. In vista di [[Campionato mondiale di calcio 1958|Svezia '58]] viene inserito nel raggruppamento, sulla carta abbordabile, contro Paraguay e {{NazNB|CA|COL}}, ma toppa nelle trasferte: contro i ''cafeteros'' non va oltre l'1-1, mentre in [[Paraguay]] viene addirittura sommerso 5-0 dai ''blanquirrojos''. Le due vittorie al ''Centenario'' sono ininfluenti: in Svezia vola il {{NazNB|CA|PRY}} e l'Uruguay deve vedere i mondiali in televisione.
 
Nel [[1959]] torna in scena il Campeonato Sudamericano, di cui in quell'anno si giocano addirittura due edizioni. La [[Campeonato Sudamericano de Football 1959 (Argentina)|prima]], svoltasi in [[Argentina]], se la aggiudicano i padroni di casa, ma nella [[Campeonato Sudamericano de Football 1959 (Ecuador)|seconda]], organizzata dall'[[Ecuador]], la spunta l'Uruguay. La ''Celeste'', che ha il suo uomo-gol in [[Mario Ludovico Bergara]], fa in breve tempo il vuoto, vincendo matematicamente il suo decimo titolo già nove giorni prima dell'ultima giornata.
 
=== Gli anni sessanta ===
Due anni dopo vanno in scena le qualificazioni per i [[Campionato mondiale di calcio 1962|mondiali cileni]] del [[1962]]. Per il Sudamerica lo schema è alquanto semplice: solo 6 squadre sono in lizza, essendo {{NazNB|CA|BRA 1960-1968}} e {{NazNB|CA|CHL}} sono già qualificati (rispettivamente come campione in carica e Paese ospitante). Le altre sudamericane sono divise in gironi da 2, che si risolveranno sul doppio confronto di andata e ritorno. L'Uruguay pesca la {{NazNB|CA|BOL}} e, nonostante la notevole differenza di valore tra le due squadre, fatica non poco per piegare la ''Verde'': all'andata, all'''[[Estadio Hernando Siles|Hernando Siles]]'' di [[La Paz]], l'altitudine (oltre 3600 metri) fa faticare la ''Celeste'', che passa in vantaggio a metà primo tempo con [[Luis Cubilla]], ma viene raggiunta nella ripresa. Nel ritorno al ''Centenario'' l'Uruguay parte bene e chiude il primo tempo avanti per 2-0; nella ripresa, però, la Bolivia tenta il tutto per tutto, accorcia le distanze e sfiora ripetutamente il pareggio.
[[File:Luis Cubilla.jpg|upright=0.9|thumb|Luis Cubilla (qui con la maglia del [[Club Atlético River Plate|River Plate]]), tra i principali attaccanti uruguaiani tra gli [[anni 1960|anni sessanta]] e gli [[anni 1970|anni settanta]].]]
 
L'avventura al mondiale cileno si chiude presto per la ''Celeste''. Sorteggiata nel gruppo A, dopo aver battuto 2-1 la {{NazNB|CA|COL}} all'esordio, perde contro {{NazNB|CA|YUG 1943-1992}} (1-3) e {{NazNB|CA|SUN 1955-1980}} (1-2): i 2 punti in classifica valgono solo il terzo posto, insufficiente per proseguire ai quarti di finale.
 
La successiva manifestazione in cui si cimenta l'Uruguay sarà nuovamente il mondiale. Nel [[1963]] infatti non partecipa all'[[Campeonato Sudamericano de Football 1963|edizione del Campeonato]] in [[Bolivia]], soprattutto per i problemi legati all'altura.
 
I tifosi della ''Celeste'' rivedranno la propria nazionale in un torneo internazionale solo in occasione dei [[Campionato mondiale di calcio 1966|mondiali inglesi]] del [[1966]]. Dopo aver agevolmente superato le qualificazioni contro {{NazNB|CA|PER}} e {{NazNB|CA|VEN 1930-2006}}, l'Uruguay viene inserito nel gruppo A contro {{NazNB|CA|ENG}}, {{NazNB|CA|FRA}} e {{NazNB|CA|MEX}}. La ''Celeste'', allenata da [[Ondino Viera]], ottiene all'esordio un preziosissimo 0-0 contro i padroni di casa inglesi a ''[[Wembley Stadium (1923)|Wembley]]'', merito soprattutto delle parate di [[Ladislao Mazurkiewicz]]. Batte quindi la Francia 2-1, per poi cogliere un nuovo 0-0, stavolta contro il Messico. I 4 punti in classifica regalano all'Uruguay il secondo posto e la qualificazione ai quarti contro la {{NazNB|CA|FRG}}. I tedeschi passano dopo appena 11 minuti con [[Helmut Haller|Haller]], ma l'Uruguay resiste. I sudamericani cercano ripetutamente il pareggio, ma alla fine, esausti, crollano sotto i colpi della Germania Ovest, che con [[Franz Beckenbauer|Beckenbauer]], [[Uwe Seeler|Seeler]] e nuovamente Haller chiude il ''match'' con un perentorio 4-0.
 
L'anno dopo torna il ''Campeonato Sudamericano'', per l'ultima volta sotto questo nome. L'[[Campeonato Sudamericano de Football 1967|edizione 1967]] viene ospitata proprio dall'Uruguay. La ''Celeste'', nel frattempo passata sotto la guida di [[Juan Carlos Corazzo]], si affida soprattutto su Mazurkiewicz, [[Jorge Oyarbide|Oyarbide]], [[Pedro Rocha|Rocha]] e [[José Urruzmendi|Urruzmendi]] per tornare al successo continentale. L'Uruguay parte bene e all'esordio batte con un secco 4-0 la Bolivia campione in carica, prima di superare il Venezuela con lo stesso punteggio. Al terzo incontro però rischia di compromettere il proprio cammino: contro il Cile infatti è solo 2-2, mentre l'Argentina viaggia a punteggio pieno. L'Uruguay vince 2-0 contro il Paraguay la gara seguente, ma nell'ultima sfida deve assolutamente battere l'Argentina, avanti di 1 punto in classifica. Gli albicelesti, cui basta il pareggio per vincere il torneo, si difendono e l'Uruguay inizia a disperare: ma al 74' Rocha trova la stoccata vincente che dà all'Uruguay l'undicesimo trionfo continentale.
 
=== Gli anni settanta ===
[[File:Bundesarchiv Bild 183-N0619-0037, Fußball-WM, Bulgarien - Uruguay 1-1.jpg|thumb|upright=1.3|left|Una fase dell'incontro dei [[Campionato mondiale di calcio 1974|mondiali di Germania Ovest 1974]] tra Uruguay e [[Nazionale di calcio della Bulgaria|Bulgaria]], finita 1-1: nell'immagine l'uruguaiano [[Ricardo Pavoni|Pavoni]] (con i baffi) e il bulgaro [[Asparuh Nikodimov|Nikodimov]].]]
 
Tre anni dopo l'Uruguay si rituffa in un'altra manifestazione internazionale, i [[Campionato mondiale di calcio 1970|mondiali di Messico 1970]]. La ''Celeste'', allenata ora da Juan Hohberg, supera con relativa facilità il girone eliminatorio contro {{NazNB|CA|CHL}} ed {{NazNB|CA|ECU}} e si accomoda nel gruppo B della fase finale, contro {{NazNB|CA|ITA}}, {{NazNB|CA|SWE}} e {{NazNB|CA|ISR}}. La selezione uruguaiana, che può schierare campioni del calibro di Mazurkiewicz, [[Víctor Espárrago|Espárrago]] e Cubilla, esordisce nel migliore dei modi, battendo 2-0 Israele. Nella seconda partita l'Italia di [[Gigi Riva]] è un ostacolo assai più duro e il punteggio finale è di 0-0. I 3 punti in classifica consentono comunque alla ''Celeste'' di guardare con ottimismo la sfida finale contro la Svezia, ma la gara contro gli scandinavi rischia di trasformarsi in una clamorosa disfatta: al 90' infatti [[Ove Grahn|Grahn]] sorprende Mazurkiewicz, e solo la miglior differenza reti salva l'Uruguay dall'eliminazione.
 
Nei quarti la ''Celeste'' ha di fronte un ostacolo temibile, l'{{NazNB|CA|SUN 1955-1980}}, con cui va in scena una partita estenuante: sotto il sole di [[Città del Messico]] le due squadre chiudono i tempi regolamentari sullo 0-0, poi, a 3 minuti dallo scadere del secondo tempo supplementare, Espárrago trova di testa la rete che vale il ritorno in semifinale dopo 16 anni. Qui l'avversario è il più forte di tutti, il {{NazNB|CA|BRA 1968-1992}} di [[Pelé]], favoritissimo per la vittoria finale. Gli uruguaiani, che hanno pure nelle gambe i 120 minuti del match contro i sovietici, passano al 19' con Cubilla e resistono alla ''Seleção'' quasi per un tempo. Poi al 45' [[Clodoaldo]] pareggia i conti e nella ripresa [[Jairzinho]] e [[Rivelino]] chiudono la contesa sul 3-1 per il Brasile. Nella finale per il 3º posto contro la {{NazNB|CA|FRG}}, i tedeschi la spuntano per 1-0 con gol di [[Wolfgang Overath|Overath]]. Mazurkiewicz viene votato dalla critica come miglior portiere del torneo.
 
[[File:RodolfoRodríguez-Mundialito1980.jpg|thumb|upright=1.3|Il portiere [[Rodolfo Rodríguez|Rodríguez]], capitano dell'Uruguay, solleva la [[Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo]].]]
Quattro anni dopo l'Uruguay torna al [[Campionato mondiale di calcio 1974|mondiale]], disputato proprio in [[Germania Ovest]]. La ''Celeste'' denota già qualche difficoltà nelle qualificazioni, dove supera a fatica il raggruppamento contro Colombia ed Ecuador. Nella fase finale viene inserita nel gruppo C contro {{NazNB|CA|NLD}}, {{NazNB|CA|BGR}} e Svezia. Dopo la sconfitta iniziale contro i ''tulipani'', l'Uruguay cerca di rifarsi nelle partite successive. Invece il pareggio per 1-1 contro la Bulgaria e la sconfitta per 0-3 contro la Svezia fanno sì che la ''Celeste'' concluda all'ultimo posto e la conseguente eliminazione al primo turno.
 
L'anno seguente torna la rassegna continentale sudamericana, che da questa [[Copa América 1975|edizione]] prende ufficialmente il nome di "Coppa America". Nessun Paese organizza questa edizione (né le due successive) e le partite si giocano tutte in sfide di andata e ritorno. L'Uruguay entra in gioco direttamente in semifinale, in quanto campione uscente, ma subisce una disfatta contro la Colombia, perdendo 0-3 fuori casa e non riuscendo a recuperare nel ritorno a Montevideo (solo 1-0).
 
Gli anni settanta proseguono con l'innesto di giocatori come [[Hugo de León]] e [[Waldemar Victorino]]. Nel [[1978]] la squadra non riesce a qualificarsi per i [[Campionato mondiale di calcio 1978|mondiali argentini]], uscendo battuto nel girone contro Bolivia e Venezuela.
 
L'anno dopo in [[Copa América 1979|Coppa America]] l'Uruguay è inserito nel girone iniziale contro Ecuador e Paraguay. La sconfitta iniziale proprio contro l'Ecuador, l'avversario più debole, compromette il cammino della ''Celeste''.
 
Il calcio uruguaiano vuole in fretta voltare pagina e chiudere il brutto decennio degli anni settanta, il primo in cui la ''Celeste'' non sia riuscita a vincere nulla.
 
=== La ripresa degli anni ottanta ===
<div style="float:left; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|logo=|col1=#87cefa|col2=#F8F8F8|col3=black|sfondo=|font-size=120%|titolo=Coppa d'oro dei Campioni del mondo|contenuto=
<div align="center">10 gennaio [[1981]] - [[Estadio Centenario]], [[Montevideo]]
'''{{Bandiera|URY}} Uruguay - {{NazBD|CA|BRA 1968-1992}}'''
'''2 - 1'''</div>
'''Uruguay''': [[Rodolfo Rodríguez|Rodríguez]]; [[Víctor Diogo|Diogo]], [[Walter Olivera|Olivera]], [[Hugo de León|de León]], [[Daniel Martínez|Martínez]]; [[Ariel Krasouski|Krasouski]], [[Eduardo de la Peña|de la Peña]] (36' [[Jorge Barrios|Barrios]]), [[Ruben Paz|Paz]]; [[Venancio Ramos|Ramos]], [[Waldemar Victorino|Victorino]], [[Julio Morales|Morales]]. Allenatore: [[Roque Máspoli|Máspoli]].
 
'''Brasile''': [[João Leite]]; [[Edevaldo]], [[José Oscar Bernardi|Oscar]], [[Luizinho]], [[Júnior]]; [[João Batista da Silva (calciatore)|Batista]], [[Toninho Cerezo|Cerezo]], [[Paulo Isidoro]]; [[Tita]] (51' [[Serginho Chulapa|Serginho]]), [[Sócrates]], [[Zé Sérgio]] (81' [[Éder Aleixo de Assis|Éder]]). Allenatore: [[Telê Santana|Santana]].
 
'''Arbitro''': [[Erich Linemayr|Linemayr]] ({{AUT}})
 
'''Marcatori''': 50' [[Jorge Barrios|Barrios]], 62' [[Sócrates]], 80' [[Waldemar Victorino|Victorino]].
 
'''Spettatori''': 71.250
}}
</div>
Gli [[anni 1980|anni ottanta]] portano subito una nuova vittoria nella bacheca nella nazionale uruguaiana. Tra il 30 dicembre [[1980]] e il 10 gennaio [[1981]] si disputa a Montevideo la [[Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo]] (meglio nota come ''Mundialito''), indetta in occasione del cinquantenario del primo campionato del mondo. Vi partecipano tutte le nazionali che hanno fino ad allora vinto almeno una volta il titolo mondiale, eccezion fatta per l'Inghilterra, che rifiuta l'invito e viene sostituita dai Paesi Bassi (finalista nelle ultime due edizioni del mondiale). Le squadre partecipanti sono in totale sei, divise in due gironi da tre squadre ciascuno. L'Uruguay gioca contro Paesi Bassi e Italia, battendole entrambe per 2-0 e vincendo il girone.
 
Il 10 gennaio l'Uruguay trova in finale il Brasile, vincitore del gruppo B contro Argentina e Germania Ovest. Dopo un primo tempo a reti inviolate, al 50' [[Jorge Barrios|Barrios]] porta in vantaggio l'Uruguay. Passano appena 12 minuti e l'arbitro [[austria]]co [[Erich Linemayr|Linemayr]] concede un rigore al Brasile: [[Sócrates]] spiazza [[Rodolfo Rodríguez]] e per la ''Celeste'' è tutto da rifare. A 10 minuti dal termine, però, Victorino indovina di testa il gol partita e l'Uruguay fa suo il Mundialito.
 
L'anno dopo l'Uruguay si cimenta nelle qualificazioni ai [[Campionato mondiale di calcio 1982|mondiali di Spagna '82]] contro Perù e Colombia. La ''Celeste'' vince a fatica la gara d'esordio contro la Colombia a Montevideo (3-2), ma esce clamorosamente battuta, sempre in casa, dal Perù (1-2). La sconfitta inguaia la posizione in classifica della ''Celeste'', che nelle trasferte coglie due miseri pareggi. Per l'Uruguay è secondo posto e inattesa eliminazione, mentre in [[Spagna]] vola il Perù.
 
Gli anni a seguire sono tuttavia migliori per la ''Celeste'', nelle cui file giungono di lì a poco i giovani attaccanti [[Enzo Francescoli]], uno dei più forti calciatori uruguaiani della seconda metà del Novecento, e [[Carlos Aguilera]].
 
Nel [[1983]] l'Uruguay punta nuovamente a vincere la Coppa America, in quella che sarà l'ultima [[Copa América 1983|edizione]] senza Paese organizzatore. La ''Celeste'' affronta al primo turno Cile e Venezuela e parte con il piede giusto, vincendo le due gare iniziali in casa (2-1 ai cileni e 3-0 ai venezuelani). Nel ritorno a [[Santiago del Cile|Santiago]] contro il Cile subisce però l'offensiva dei ''Rojos'' (che nel frattempo avevano battuto 5-0 il Venezuela), uscendo sconfitta 0-2. L'Uruguay rischia di non passare il turno e nel ''match'' di [[Caracas]] contro il Venezuela è salvato solo da Aguilera, che sigla il gol partita ad appena 3 minuti dalla fine. Con una differenza reti nettamente migliore, al Cile basta vincere 1-0 contro i modesti venezuelani per superare il turno. Invece, il 21 settembre a Caracas, i ''Rojos'' non riescono a perforare il muro difensivo eretto dal Venezuela e, a sorpresa, vengono fermati sullo 0-0. L'Uruguay vince fortunosamente il girone ed avanza in semifinale, dove affronta il Perù.
 
<div style="float:right; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|logo=|col1=#87cefa|col2=#F8F8F8|col3=black|sfondo=|font-size=120%|titolo=Copa América 1983|contenuto=
<div align="center">27 ottobre [[1983]] - [[Estadio Centenario]], [[Montevideo]]
'''{{Bandiera|URY}} Uruguay - {{NazBD|CA|BRA 1968-1992}}'''
'''2 - 0''' </div>
'''Uruguay''': [[Rodolfo Rodríguez|Rodríguez]]; [[Víctor Diogo|Diogo]], [[Nelson Gutiérrez|Gutiérrez]], [[Eduardo Acevedo|Acevedo]], [[Nelson Agresta|Agresta]]; [[Washington González|González]], [[Jorge Barrios|Barrios]], [[Wilmar Cabrera|Cabrera]]; [[Carlos Alberto Aguilera|Aguilera]] (85' [[Miguel Angel Bossio|Bossio]]), [[Enzo Francescoli|Francescoli]], [[Luis Alberto Acosta|Acosta]] (75' [[Venancio Ramos|Ramos]]). Allenatore: [[Omar Borrás|Borrás]].
 
'''Brasile''': [[Émerson Leão|Leão]]; [[José Leandro Ferreira|Leandro]], [[Márcio Rossini|Márcio]], [[Carlos Mozer|Mozer]], [[Júnior]]; [[Henrique Valmir da Conceição|China]] (60' [[Tita]]), [[Jorginho Putinatti|Jorginho]], [[Carlos Renato Frederico|Renato]]; [[Renato Portaluppi|Renato Gaúcho]], [[Roberto Dinamite]], [[Éder Aleixo de Assis|Éder]]. Allenatore: [[Carlos Alberto Parreira|Parreira]].
 
'''Arbitro''': [[Héctor Ortiz|Ortiz]] ({{PRY}})
 
'''Marcatori''': 41' [[Enzo Francescoli|Francescoli]], 80' [[Víctor Diogo|Diogo]].
 
'''Spettatori''': 65.000
 
<div align="center">4 novembre [[1983]] - [[Estádio da Fonte Nova]], [[Salvador (Brasile)|Salvador de Bahia]]
'''{{Bandiera|BRA}} Brasile - Uruguay {{Bandiera|URY}}'''
'''1 - 1'''</div>
 
'''Brasile''': [[Émerson Leão|Leão]]; [[Paulo Roberto Curtis Costa|Paulo Roberto]], [[Márcio Rossini|Márcio]], [[Carlos Mozer|Mozer]], [[Júnior]]; [[Henrique Valmir da Conceição|China]], [[Jorginho Putinatti|Jorginho]], [[Sócrates]]; [[Tita]] (77' [[Renato Portaluppi|Renato Gaúcho]]), [[Roberto Dinamite]] (43' [[Careca]]), [[Éder Aleixo de Assis|Éder]]. Allenatore: [[Carlos Alberto Parreira|Parreira]].
 
'''Uruguay''': [[Rodolfo Rodríguez|Rodríguez]]; [[Víctor Diogo|Diogo]], [[Nelson Gutiérrez|Gutiérrez]], [[Eduardo Acevedo|Acevedo]], [[Nelson Agresta|Agresta]]; [[Washington González|González]], [[Jorge Barrios|Barrios]], [[Wilmar Cabrera|Cabrera]]; [[Carlos Alberto Aguilera|Aguilera]] (82' [[Miguel Angel Bossio|Bossio]]), [[Enzo Francescoli|Francescoli]], [[Luis Alberto Acosta|Acosta]] (46' [[Venancio Ramos|Ramos]]). Allenatore: [[Omar Borrás|Borrás]].
 
'''Arbitro''': [[Edison Pérez|Pérez]] ({{PER}})
 
'''Marcatori''': 23' [[Jorginho Putinatti|Jorginho]], 77' [[Carlos Alberto Aguilera|Aguilera]].
 
'''Spettatori''': 95.000
}}
</div>
 
La ''Celeste'' cerca il riscatto contro i peruviani, per l'eliminazione alle qualifazioni mondiali di 2 anni prima, e nella semifinale di andata, a Lima, strappa un pesante successo esterno (0-1) grazie al solito Aguilera. Al ritorno al ''Centenario'', il Perù pareggia i conti con [[Eduardo Malásquez|Malásquez]] a metà del primo tempo, ma in avvio di ripresa [[Wilmar Cabrera|Cabrera]] realizza l'1-1 che proietta l'Uruguay in finale.
 
Il 27 ottobre al ''Centenario'' di Montevideo va in scena la finale di andata: avversario dell'Uruguay è il Brasile di [[Júnior]], [[Éder Aleixo de Assis|Éder]] e Sócrates, grande favorito, se non altro per aver estromesso l'Argentina nel primo turno (anche se in semifinale ha avuto ragione del Paraguay campione uscente solo grazie al sorteggio benevolo). L'Uruguay tuttavia ha cuore a sufficienza per regolare la ''Seleção'': Francescoli e [[Víctor Diogo|Diogo]] confezionano infatti il 2-0 con cui la ''Celeste'' può guardare con relativa tranquillità al ritorno in Brasile.
 
La finale di ritorno si disputa il 4 novembre all'''[[Estádio da Fonte Nova]]'' di [[Salvador (Brasile)|Salvador de Bahia]]. Il Brasile, partito forte in cerca della rimonta, trova il gol a metà primo tempo con [[Jorginho Putinatti|Jorginho]]. La ''Seleção'' tenta ripetutamente di trovare il 2-0 con cui pareggerebbe i conti, ma al 77' è gelata da Aguilera: il futuro [[Genoa Cricket and Football Club|genoano]] batte di testa [[Leão]] e l'Uruguay riconquista dopo 16 anni la Copa América, la dodicesima della sua storia.
 
Due anni dopo, l'Uruguay torna nelle qualificazioni per i mondiali, stavolta in vista di [[Campionato mondiale di calcio 1986|Messico '86]]. La ''Celeste'' vince il girone contro Cile ed Ecuador, grazie alla vittoria finale contro i cileni al ''Centenario'' e torna al mondiale dopo 12 anni.
 
<div style="float:left; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|logo=|col1=#87cefa|col2=#F8F8F8|col3=black|sfondo=|font-size=120%|titolo=Copa América 1987|contenuto=
<div align="center">12 luglio [[1987]] - [[Estadio Antonio Vespucio Liberti]] (Monumental), [[Buenos Aires]]
'''{{Bandiera|URY}} Uruguay - {{NazBD|CA|CHL}}'''
'''1 - 0'''</div>
'''Uruguay''': [[Eduardo Pereira Martínez|Pereira]]; [[Alfonso Domínguez|Domínguez]], [[Nelson Gutiérrez|Gutiérrez]], [[Obdulio Trasante|Trasante]], [[José Pintos Saldaña|Pintos Saldaña]]; [[Gustavo Matosas|Matosas]], [[José Perdomo|Perdomo]], [[Pablo Bengoechea|Bengoechea]]; [[Antonio Alzamendi|Alzamendi]] (86' [[José Enrique Peña|Peña]]), [[Enzo Francescoli|Francescoli]], [[Rubén Sosa Ardaiz|Sosa]]. Allenatore: [[Roberto Fleitas|Fleitas]].
 
'''Cile''': [[Roberto Antonio Rojas|Rojas]]; [[Oscar Reyes|Reyes]], [[Eduardo Gómez (1958)|Gómez]], [[Fernando Astengo|Astengo]], [[Luis Hormazábal|Hormazábal]]; [[Luis Mardones|Mardones]], [[Jorge Contreras|Contreras]], [[Héctor Puebla|Puebla]] (19' [[Ricardo Toro|Toro]] (63' [[Hugo Rubio|Rubio]])), [[Jaime Pizarro|Pizarro]]; [[Juan Carlos Letelier|Letelier]], [[Ivo Basay|Basay]]. Allenatore: [[Orlando Aravena|Aravena]].
 
'''Arbitro''': [[Romualdo Arppi Filho|Arppi Filho]] ({{BRA}})
 
'''Marcatori''': 56' [[Pablo Bengoechea|Bengoechea]].
 
'''Spettatori''': 35.000
}}
</div>
La squadra allenata da [[Omar Borrás|Borrás]], sorteggiata nel girone contro Germania Ovest, {{NazNB|CA|DNK}} e Scozia, rimedia due pareggi e una sconfitta per 1-6 contro i danesi, piazzandosi terza e qualificandosi agli ottavi solo come quarta delle sei terze classificate. Al turno seguente il cammino degli uruguaiani si interrompe: contro l'Argentina futura campione del mondo, l'Uruguay subisce la rete di [[Pedro Pasculli|Pasculli]] a fine primo tempo e non riesce a pareggiare.
 
La magra rimediata in Messico produce l'immediato licenziamento di Borrás, sostituito da [[Roberto Fleitas]]. In vista della [[Copa América 1987|Coppa America 1987]] il nuovo commissario tecnico effettua nuovi innesti, a cominciare dai centrocampisti [[Pablo Bengoechea|Bengoechea]] e [[José Perdomo|Perdomo]] e dal giovane attaccante [[Rubén Sosa Ardaiz|Ruben Sosa]].
 
Il torneo continentale va in scena in Argentina e i padroni di casa, campioni del mondo in carica, sono logicamente i grandi favoriti. L'Uruguay, essendo campione uscente del Sudamerica, entra direttamente in semifinale e si trova di fronte proprio l'Argentina di [[Diego Armando Maradona|Maradona]] e [[Claudio Caniggia|Caniggia]]. Per nulla intimoriti dalla levatura degli avversari, gli uruguaiani sorprendono tutti, andando in gol con Alzamendi a fine primo tempo e difendendo il punteggio fino alla fine. L'Argentina è beffata ed eliminata: sarà l'Uruguay a sfidare in finale il lanciatissimo Cile, che nel primo turno ha rifilato un secco 4-0 al Brasile.
 
Il 12 luglio, al ''[[Estadio Antonio Vespucio Liberti|Monumental]]'' di [[Buenos Aires]], l'Uruguay piega i cileni grazie alla rete di Bengoechea al 56' e vince la sua tredicesima Coppa America, la seconda consecutiva.
 
Due anni dopo, nell'[[Copa América 1989|edizione '89]] in Brasile, gli uruguaiani, allenati ora da [[Óscar Tabárez]], sfiorano il tris, piazzandosi secondi nel girone finale dietro ai padroni di casa. Nello [[1989|stesso anno]] la ''Celeste'' stacca il biglietto per [[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia '90]], facendo immaginare che la nazionale sudamericana stia progressivamente tornando agli alti livelli di un tempo.
 
=== Gli anni novanta e il nuovo declino ===
[[File:Mondiali 1990 - Belgio vs Uruguay - Enzo Francescoli e Stéphane Demol.jpg|thumb|upright=1.3|Il capitano uruguaiano [[Enzo Francescoli]] in azione al {{WC|1990}}]]
 
Invece l'avvio del nuovo decennio infrange le illusioni dei tifosi uruguaiani. Ai mondiali in [[Italia]] l'Uruguay gioca al primo turno nel gruppo E, contro Spagna, {{NazNB|CA|BEL}} e {{NazNB|CA|KOR}}. L'esordio contro le ''furie rosse'' porta notevoli rimpianti alla ''Celeste'', che sbaglia un rigore con Ruben Sosa e alla fine non va oltre lo 0-0. Nel secondo confronto col Belgio di [[Vincenzo Scifo|Scifo]] l'Uruguay non entra mai in partita, finendo battuto con un perentorio 1-3. Per il passaggio agli ottavi occorre una vittoria contro la Corea del Sud, obiettivo sulla carta abbordabile: invece l'Uruguay rischia grosso e solo un gol di testa del giovane [[Daniel Fonseca]] al 90' consente alla ''Celeste'' di agguantare il terzo posto.
 
Agli ottavi l'Uruguay trova però un durissimo ostacolo, l'Italia di [[Salvatore Schillaci|Totò Schillaci]] padrona di casa. Gli ''azzurri'' fanno la partita e nel secondo tempo chiudono la pratica con Schillaci e [[Aldo Serena|Serena]]: finisce 2-0 e l'Uruguay esce dal mondiale.
 
Non saranno migliori gli anni a seguire. Nella [[Copa América 1991]], in Cile, l'Uruguay neppure supera il primo turno: i ''celesti'', allenati da Luis Cubilla, pareggiano ben 3 gare su 4 e alla fine la differenza reti li condanna a vantaggio di Colombia e Brasile.
 
Nell'[[Copa América 1993|edizione 1993]] in Ecuador, la ''Celeste'' gioca il primo turno contro i padroni di casa, gli USA e il Venezuela. Il girone appare relativamente facile, ma dopo uno striminzito 1-0 agli ''States'', l'Uruguay pareggia contro il Venezuela (2-2) ed esce battuto dalla sfida con gli ecuadoriani. Il secondo posto, dietro all'Ecuador, è agguantato, ma agli ottavi il sogno finisce: contro la Colombia di [[Carlos Valderrama|Valderrama]] e [[Faustino Asprilla|Asprilla]] l'Uruguay pareggia 1-1 ed esce ai rigori.
 
Nello stesso anno la ''Celeste'' fallisce la qualificazione a [[Campionato mondiale di calcio 1994|USA '94]]: inserita nel girone contro Brasile, Bolivia, Ecuador e Venezuela, subisce la clamorosa forma dei boliviani, che strappano all'Uruguay la seconda posizione utile per qualificarsi, dietro al Brasile futuro campione del mondo.
<div style="float:left; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|logo=|col1=#87cefa|col2=#F8F8F8|col3=black|sfondo=|font-size=120%|titolo=Copa América 1995|contenuto=
<div align="center">23 luglio [[1995]] - [[Estadio Centenario]], [[Montevideo]]
'''{{Bandiera|URY}} Uruguay - {{NazBD|CA|BRA}}'''
'''1 - 1 (5-3 rig.)'''</div>
'''Uruguay''': [[Fernando Alvez|Alvez]]; [[Gustavo Méndez|Méndez]], [[José Herrera|Herrera]], [[Eber Moas|Moas]], [[Rubén Da Silva|Silva]] (35' [[Edgardo Adinolfi|Adinolfi]]); [[Diego Dorta|Dorta]] (45' [[Pablo Bengoechea|Bengoechea]]), [[Alvaro Gutiérrez|Gutiérrez]], [[Gustavo Poyet|Poyet]], [[Enzo Francescoli|Francescoli]]; [[Daniel Fonseca|Fonseca]] (45' [[Sergio Martínez|Martínez]]), [[Marcelo Otero|Otero]]. Allenatore: [[Héctor Núñez|Núñez]].
 
'''Brasile''': [[Taffarel]]; [[Jorginho (calciatore 1964)|Jorginho]], [[Aldair]], [[André Cruz]], [[Roberto Carlos da Silva|Roberto Carlos]]; [[Dunga]], [[César Sampaio]], [[Juninho Paulista]] (69' [[Joubert Araújo Martins|Beto]]), [[Zinho]]; [[Edmundo]], [[Túlio Humberto Pereira Costa|Túlio]]. Allenatore: [[Mario Zagallo|Zagallo]].
 
'''Arbitro''': [[Arturo Brizio Carter|Brizio Carter]] ({{MEX}})
 
'''Marcatori''': 30' [[Túlio Humberto Pereira Costa|Túlio]], 51' [[Pablo Bengoechea|Bengoechea]].<br />'''Sequenza rigori''': [[Enzo Francescoli|Francescoli]] gol, [[Roberto Carlos da Silva|Roberto Carlos]] gol, [[Pablo Bengoechea|Bengoechea]] gol, [[Zinho]] gol, [[José Herrera|Herrera]] gol, [[Túlio Humberto Pereira Costa|Túlio]] parato, [[Alvaro Gutiérrez|Gutiérrez]] gol, [[Dunga]] gol, [[Sergio Martínez|Martínez]] gol.
 
'''Spettatori''': 60.000
}}
</div>
Nel [[1995]] l'Uruguay organizza la [[Copa América 1995|Copa América]]: è l'occasione per rivincere un grande torneo, se non altro contando sul fatto che l'Uruguay ha fino a quel momento sempre vinto nelle edizioni giocate in casa. La selezione di [[Héctor Núñez]] ha i suoi punti di forza in Francéscoli, Fonseca, Ruben Sosa e Bengoechea e gioca un buon calcio per tutto il primo turno. Venezuela e Paraguay sono facilmente superati dalla ''Celeste'', che chiude prima il girone con il pareggio nella terza gara contro il {{NazNB|CA|MEX}}.
 
Nei quarti si mette in luce il futuro [[Vicenza Calcio|vicentino]] [[Marcelo Otero]], che con Fonseca confeziona la vittoria sulla Bolivia. In semifinale è invece la Colombia a cadere (2-0), lasciando all'Uruguay via libera per la finale.
 
Qui, il 23 luglio al ''Centenario'' di Montevideo, l'Uruguay trova di fronte il Brasile campione del mondo in carica. La ''Seleção'' passa in vantaggio nel primo tempo con il promettente [[Túlio Humberto Pereira Costa|Túlio]], ma nella ripresa una perfetta punizione calciata da Bengoechea si insacca a fianco di un [[Taffarel]] rimasto immobile.
[[File:Alvaro Recoba.jpg|thumb|[[Álvaro Recoba]]]]
 
Il pareggio rimanda tutto ai rigori. Qui i primi due rigoristi per parte si mostrano freddissimi; poi, dopo la marcatura di [[José Herrera|Herrera]], il portiere uruguaiano [[Fernando Alvez|Alvez]] intercetta il tiro di Túlio. Dopo i gol di [[Alvaro Gutiérrez|Gutiérrez]] e [[Dunga]], si presenta sul dischetto [[Sergio Martínez|Martínez]]: il giovane attaccante uruguaiano spiazza Taffarel e regala all'Uruguay la sua quattordicesima Coppa America, pareggiando così il conto con i successi dell'Argentina.
 
Il trionfo continentale non porta però sviluppi positivi in casa uruguaiana. Nell'[[Copa América 1997|edizione 1997]] della Coppa America, disputata in [[Bolivia]], la ''Celeste'' viene clamorosamente estromessa al primo turno, nonostante l'arrivo in squadra di [[Álvaro Recoba]]. Di lì a poco fallisce anche la qualificazione ai mondiali di [[Campionato mondiale di calcio 1998|Francia '98]], classificandosi terzultima nel grande girone unico sudamericano, introdotto in quell'occasione dalla [[FIFA]].
 
Nel [[1999]] la crisi della ''Celeste'' è palese. All'[[Copa América 1999|edizione]] della Coppa America disputata quell'anno in Paraguay gran parte dei titolari fanno sapere di non voler partecipare, costringendo così l'allenatore [[Víctor Púa]] a convocare una squadra di giovani. Tra i selezionati gli "italiani" [[Diego Luis López|López]] (del [[Cagliari Calcio|Cagliari]]) e [[Marcelo Zalayeta|Zalayeta]] (della {{Calcio Juventus|N}}, ma quell'anno in prestito all'[[Empoli Football Club|Empoli]]), nonché future conoscenze della [[Serie A]], quali [[Fabián Carini|Carini]], [[Gianni Guigou|Guigou]] e [[Gerardo Federico Magallanes|Magallanes]].
 
Pochi scommetterebbero sul cammino del "giovane" Uruguay, che al primo turno strappa il terzo posto grazie alla vittoria di misura sull'{{NazNB|CA|ECU}}, cui fanno contorno le sconfitte contro le ben più quotate {{NazNB|CA|COL}} e {{NazNB|CA|ARG}}. Il tabellone è impietoso e ai quarti i ragazzi uruguaiani sono contrapposti al {{NazNB|CA|PRY}} padrone di casa, lanciatissimo alla caccia del terzo successo continentale. Al 15' [[Miguel Angel Benítez|Benítez]] porta il Paraguay in vantaggio, ma a metà ripresa l'Uruguay improvvisamente tira fuori la propria grinta: Zalayeta confeziona la rete del pareggio e la gara si decide ai rigori. Qui si erge a protagonista assoluto il diciannovenne portiere uruguaiano Carini, che intercetta il tiro di Benítez. Magallanes dal dischetto batte [[Ricardo Javier Tavarelli|Tavarelli]] e l'Uruguay è a sorpresa in semifinale.
 
Qui l'avversario è il Cile, che l'Uruguay affronta a viso aperto, portandosi in vantaggio a metà primo tempo con [[Daniel Alejandro Lembo|Lembo]]. Il Cile pareggia però nella ripresa con [[Iván Zamorano|Zamorano]]: anche in questo caso saranno decisivi i rigori per decidere chi passerà in finale. Il copione si ripete: Carini para su [[Mauricio Aros|Aros]] e Magallanes segna il rigore decisivo.
 
In finale però il sogno dei ragazzi di Púa si infrange. Il Brasile di [[Ronaldo]] e [[Rivaldo]] è troppo più forte, e i due attaccanti siglano il 3-0 finale.
 
=== L'avvio del nuovo millennio ===
Il [[terzo millennio]] inizia con l'Uruguay impegnato nella [[Copa América 2001]] in Colombia. Il primo turno contro {{NazNB|CA|BOL}}, {{NazNB|CA|CRI}} e {{NazNB|CA|HND}}, regala inattese difficoltà alla ''Celeste'', che si piazza terza dietro alle sorprendenti squadre centroamericane.
 
Nei quarti l'Uruguay ritrova i costaricani, ma stavolta la musica cambia e il 2-1 proietta la ''Celeste'' in semifinale contro il Messico. L'avventura in Colombia termina però mestamente, con i messicani che battono l'Uruguay. Nella finale per il terzo posto la ''Celeste'' si arrende anche di fronte all'Honduras, che vince ai rigori dopo il 2-2 ai tempi regolamentari.
[[File:Uruguay.jpg|thumb|upright=1.3|left|La selezione uruguaiana alla [[Copa América 2007|Coppa America 2007]], prima della partita contro il {{NazNB|CA|PER}}.]]
 
Nel frattempo, la ''Celeste'', nelle cui file sono definitivamente entrati molti dei giovani reduci della Copa América 1999, si qualifica ai [[Campionato mondiale di calcio 2002|mondiali di Giappone e Corea del Sud 2002]]. Nel girone sudamericano l'Uruguay strappa sul filo di lana il quinto posto, giungendo a pari punti (27) con la Colombia, ma con una differenza reti migliore (+6 contro +5). La strada per i mondiali passa per lo spareggio contro l'{{NazNB|CA|AUS}}. All'andata, il 20 novembre [[2001]] a [[Melbourne]], i ''canguri'' passano 1-0 grazie al rigore siglato da [[Kevin Muscat]] nel secondo tempo, ma 5 giorni dopo, a Montevideo, le cose cambiano: [[Darío Silva]] e ''el Chengue'' [[Richard Morales|Morales]] fissano il 3-0 che riporta l'Uruguay al mondiale 12 anni dopo.
[[File:Diego Forlán.jpg|thumb|upright=0.9|[[Diego Forlán]], tra i principali calciatori nel giro della ''Celeste'' dal 2002 al 2014.]]
 
Al torneo iridato per l'Uruguay ci sono la Francia campione in carica, la Danimarca e il {{NazNB|CA|SEN}}. L'esordio è amaro, 1-2 contro la Danimarca di [[Jon Dahl Tomasson|Tomasson]], ma anche il prosieguo non è migliore. Dopo il pareggio a reti bianche con la Francia in crisi nera, l'Uruguay si gioca tutto contro il Senegal. A fine primo tempo gli africani sono già avanti 3-0, ma la ''Celeste'' cerca disperatamente la vittoria: Morales, [[Diego Forlán|Forlán]] e Recoba riescono a costruire il pareggio, ma il quarto gol, quello che servirebbe per qualificarsi, non arriva e l'Uruguay esce al primo turno.
 
Due anni dopo, nella [[Copa América 2004]] in Perù, l'Uruguay ha un sussulto. La squadra, passata sotto la guida di [[Jorge Fossati]], stenta nuovamente al primo turno, dove pareggia col Messico (2-2), batte l'Ecuador (2-1) e viene sconfitta dall'Argentina (4-2), raggiungendo comunque il terzo posto. Ai quarti di fronte alla ''Celeste'' c'è il Paraguay di [[Carlos Alberto Gamarra|Gamarra]], che nel primo turno ha pure battuto il Brasile: l'Uruguay affronta la gara votato all'offensività e batte gli avversari per 3-1.
 
In semifinale però l'avventura termina: la ''Celeste'' pareggia 1-1 col Brasile, che poi vince ai rigori, e si consola con il terzo posto conquistato a spese dei campioni in carica della [[Nazionale di calcio della Colombia|Colombia]].
 
Nel [[2005]] si disputano le qualificazioni ai mondiali di [[Campionato mondiale di calcio 2006|Germania 2006]] e l'Uruguay sembra ripetere la ''performance'' di 4 anni prima. Si classifica nuovamente quinto, strappando la piazza di un soffio (stavolta 1 punto) alla Colombia e giocando lo spareggio contro l'[[Nazionale di calcio dell'Australia|Australia]]. Stavolta però il ''match'' coi canguri finisce male: l'Uruguay vince 1-0 all'andata al ''Centenario'', ma al ritorno a [[Sydney]] l'Australia si impone con lo stesso punteggio e poi ha la meglio ai rigori, grazie alle prodezze del proprio estremo difensore [[Mark Schwarzer]].
 
Dopo la mancata qualificazione torna in panchina Tabárez, che guida i suoi alla [[Copa América 2007]] in [[Venezuela]]. La ''Celeste'', che ha il suo uomo chiave in [[Diego Forlán]], è inserita nel gruppo A contro i padroni di casa, il Perù e la Bolivia. Nonostante le buone impressioni della vigilia, l'esordio è pessimo: il Perù di [[Claudio Pizarro]] affossa gli uruguaiani con un perentorio 3-0, facendo suonare più di un campanello d'allarme per Tabárez. L'Uruguay raddrizza le cose nella seconda partita contro la Bolivia, con cui ottiene un misero ma importante 1-0, grazie al gol nella ripresa di [[Vicente Sánchez|Sánchez]]. Il pareggio contro il sorprendente Venezuela, che vince il girone e per la prima volta si qualifica ai quarti, regala all'Uruguay il terzo posto e la qualificazione come miglior terza classificata.
 
Ai quarti la ''Celeste'' affronta nuovamente il Venezuela: all'iniziale gol di Forlán risponde per i ''vinotintos'' [[Juan Arango]], che manda le squadre all'intervallo sull'1-1. Nella ripresa però l'esperienza degli uruguaiani viene fuori e [[Pablo García|García]], [[Cristian Rodríguez|C. Rodríguez]] e nuovamente Forlán siglano il 4-1 finale, che dà all'Uruguay la sua quarta semifinale consecutiva.
 
L'avversario è qui di nuovo il Brasile e come 3 anni prima la ''Seleção'' si impone ai rigori. L'avventura uruguaiana si chiude poi con la sconfitta per 3-1 contro il Messico nella finale per il terzo posto.
 
=== Gli anni duemiladieci ===
==== Il quarto posto al mondiale 2010 ====
[[File:FIFA World Cup 2010 South Africa Uruguay2.jpg|thumb|upright=1.3|left|[[Diego Forlán]] sul dischetto durante la partita del primo turno contro il {{NazNB|CA|ZAF}}. L'Uruguay (in maglia bianca) vincerà 3-0.]]
Il successivo appuntamento per la ''Celeste'' sono le qualificazioni per i mondiali di [[Campionato mondiale di calcio 2010|Sudafrica 2010]].
 
Il cammino dell'Uruguay inizia con un beneaugurante 5-0 inflitto a Montevideo alla Bolivia. Il prosieguo, però, è tutt'altro che facile: le successive 15 partite portano alla ''Celeste'' solo 4 vittorie, a fronte di 6 pareggi e 5 sconfitte. A due giornate dal termine gli uomini di Tabárez sono al sesto posto, a un passo dall'eliminazione. Il 10 ottobre [[2009]] allo [[Estadio Olímpico Atahualpa|Stadio Atahualpa]] di [[Quito]] va in scena una partita delicatissima contro l'Ecuador, al momento quarto classificato e con due punti di vantaggio sull'Uruguay: la spunta la ''Celeste'' solo al 94', grazie a un rigore trasformato da [[Diego Forlán|Forlán]].
 
Quattro giorni dopo si torna in campo, al ''Centenario'' contro l'Argentina allenata da Maradona, anch'essa a rischio eliminazione. Nell'ennesima edizione del derby rioplatense, i biancocelesti hanno la meglio con una rete di [[Mario Bolatti]]. L'Uruguay limita i danni grazie alla sconfitta dell'Ecuador in Cile e si piazza quinto, posto che gli vale la possibilità di giocarsi l'accesso ai mondiali con la quarta classificata della zona [[CONCACAF]], ovvero la Costa Rica.
 
L'andata, disputata il 14 novembre [[2009]] a [[San José]], finisce 1-0 per la ''Celeste'', grazie al gol del capitano [[Diego Lugano]]. Quattro giorni dopo, a Montevideo, all'Uruguay è sufficiente il pareggio per 1-1 (gol di [[Sebastián Abreu|Abreu]] per l'Uruguay e di [[Wálter Centeno|Centeno]] per i costaricani) per volare in [[Sudafrica]]. La ''Celeste'' torna così ai mondiali dopo otto anni.
 
Il 4 dicembre [[2009]] il sorteggio di [[Città del Capo]] inserisce l'Uruguay nel [[Campionato mondiale di calcio 2010#Gruppo A|gruppo A]], contro i padroni di casa del {{NazNB|CA|ZAF}}, il {{NazNB|CA|MEX}} e la {{NazNB|CA|FRA}}.<br />L'11 giugno [[2010]], al [[Green Point Stadium]] di [[Città del Capo]], l'avventura mondiale degli uruguaiani inizia con un pareggio per 0-0 contro la Francia. La successiva partita, giocata il 16 giugno al [[Loftus Versfield Stadium]] di [[Pretoria]], contro i padroni di casa del Sudafrica vede la ''Celeste'' trionfare per 3-0 con una doppietta di [[Diego Forlán]] e il gol di [[Álvaro Pereira]] al 95'. Il 22 giugno, al [[Royal Bafokeng Stadium]] di [[Rustenburg]], l'Uruguay conquista una nuova vittoria, superando il Messico per 1-0 con gol di [[Luis Suárez (calciatore 1987)|Luis Suárez]]. I sette punti in classifica consentono agli uruguaiani di vincere il gruppo A e di qualificarsi agli ottavi di finale.<br />Qui, il 26 giugno, l'Uruguay affronta, al [[Nelson Mandela Bay Stadium]] di [[Port Elizabeth]], la {{NazNB|CA|KOR}}. Contro gli asiatici, la ''Celeste'' si porta rapidamente in vantaggio, dopo 8 minuti di gioco, con Suárez. Già al 23', però, la Corea del Sud pareggia con [[Lee Chung-Yong]], che realizza la prima rete subita dall'Uruguay al mondiale sudafricano. Al 35' del secondo tempo, con la gara che pare ormai avviata ai supplementari, Suárez sigla il gol della vittoria per l'Uruguay, che torna così ai quarti di finale dopo 40 anni dall'ultima volta.
[[File:FIFA World Cup 2010 Uruguay Ghana3.jpg|Una fase del quarto di finale tra l'Uruguay e il Ghana, vinto dai sudamericani ai calci di rigore|upright=1.3|thumb]]
 
Nei quarti di finale, il 2 luglio al [[FNB Stadium|First National Bank Stadium]] di [[Johannesburg]], l'avversaria dell'Uruguay è il {{NazNB|CA|GHA}}, vittorioso negli ottavi contro gli {{NazNB|CA|USA}}. Gli africani passano in vantaggio allo scadere del primo tempo con [[Sulley Muntari|Muntari]], ma l'Uruguay trova il pari con Forlán al 10' della ripresa, fissando il punteggio sull'1-1, con cui si chiudono i tempi regolamentari. Ai supplementari, all'ultimo minuto del secondo ''extra-time'', il Ghana sfiora il gol vittoria, con la palla, indirizzata verso la porta uruguaiana, bloccata da un intervento di mano di Suárez. L'arbitro, il [[portogallo|portoghese]] [[Olegário Benquerença|Benquerença]], espelle l'attaccante sudamericano e assegna un rigore ai ghanesi: [[Asamoah Gyan|Gyan]], tuttavia, calcia il pallone sulla traversa e la partita si decide ai rigori. Qui risulta decisivo l'estremo difensore uruguaiano [[Fernando Muslera|Muslera]], che para i rigori di [[John Mensah|Mensah]] e [[Dominic Adiyiah|Adiyiah]], rendendo oltretutto ininfluente l'errore dal dischetto di [[Maximiliano Pereira|Maxi Pereira]]. Il rigore decisivo per l'Uruguay è trasformato da Abreu, che riporta così la ''Celeste'' tra le prime quattro del mondo dopo 40 anni.<br />In semifinale, il 6 luglio al [[Green Point Stadium]] di [[Città del Capo]], l'Uruguay trova di fronte l'Olanda. In una partita molto equilibrata, i ''tulipani'' trovano il vantaggio al 19' con [[Giovanni van Bronckhorst|van Bronckhorst]], ma la ''Celeste'' pareggia al 41' con Forlán. Nella ripresa, tuttavia, l'Olanda si riporta in vantaggio al 70' con [[Wesley Sneijder|Sneijder]] e, appena tre minuti più tardi, [[Arjen Robben|Robben]] sigla il 3-1 per gli olandesi, che di fatto chiude la partita. L'Uruguay tenta il tutto per tutto, ma l'assalto finale produce solo la rete di Maxi Pereira al secondo minuto di recupero.
[[File:Uruguay caravana.jpg|upright=1.3|left|thumb|L'autobus della nazionale uruguaiana durante i festeggiamenti per il quarto posto ai mondiali 2010 a Montevideo.]]
 
La sconfitta in semifinale conduce la ''Celeste'' alla finale per il terzo e quarto posto, nella quale, il 10 luglio, al Nelson Mandela Bay Stadium di Port Elizabeth, i sudamericani si trovano di fronte la {{NazNB|CA|DEU}}. Al 19' [[Thomas Müller (calciatore)|Müller]] porta in vantaggio i tedeschi, ma l'Uruguay pareggia al 28' con [[Edinson Cavani|Cavani]] e ribalta il punteggio al 6' della ripresa con Forlán. Dopo appena 5 minuti, tuttavia, la Germania pareggia con [[Marcell Jansen|Jansen]] e all'85 [[Sami Khedira|Khedira]] dà ai tedeschi la vittoria.
 
L'Uruguay si classifica quarto per la terza volta, risultato che non coglieva dai mondiali di [[Campionato mondiale di calcio 1970|Messico '70]]. Inoltre, per la prima volta dopo [[Campionato mondiale di calcio 1954|Svizzera '54]] (anche in quel mondiale giunse quarta), è la squadra sudamericana meglio classificatasi in assoluto nel torneo mondiale (a [[Campionato mondiale di calcio 1966|Inghilterra '66]] giunse ai quarti di finale insieme all'Argentina).<br />Dal canto suo, Diego Forlán viene eletto dalla FIFA miglior giocatore del torneo, divenendo il primo uruguaiano a conseguire tale riconoscimento<ref>{{Cita web|url=http://www.fifa.com/worldcup/news/newsid=1273096/index.html#forlan+a+reward+uruguayan+football|sito=[[FIFA]]|lingua=en|titolo=Forlan: A reward for Uruguayan football|data=12 luglio 2010|accesso=12 luglio 2010}}</ref>. Tra l'altro, con 5 reti siglate, lo stesso Forlán si posiziona al primo posto, insieme al tedesco Müller, all'olandese Sneijder e allo [[Spagna|spagnolo]] [[David Villa|Villa]], nella classifica dei marcatori e, con le precedenti regole FIFA, l'attaccante sudamericano sarebbe stato anche il primo uruguaiano a laurearsi capocannoniere della fase finale di un mondiale. Tuttavia, il regolamento della FIFA riconosce tale solo Müller, in quanto autore di più [[assist (calcio)|assist]] (3, contro 1 a testa degli altri)<ref>{{Cita web|url=http://www.fifa.com/worldcup/news/newsid=1272888/index.html|titolo=Forlan and Muller strike gold|sito=[[FIFA]]|lingua=en|data=11 luglio 2010|accesso=12 luglio 2010}}</ref>.
 
L'ottima prova ai mondiali sudafricani consente, inoltre, all'Uruguay di raggiungere il sesto posto nella [[classifica mondiale della FIFA]] del 14 luglio 2010, avanzando di 10 posizioni rispetto al ranking del 26 maggio precedente<ref name="clasfifa"/>.
 
==== La quindicesima Coppa America nel 2011 ====
L'anno successivo ai mondiali, l'Uruguay si cimenta nella [[Copa América 2011|Coppa America]] disputata in [[Argentina]], per la quale il commissario tecnico Tabárez conferma per gran parte la squadra convocata in Sudafrica.
 
Il sorteggio inserisce la ''Celeste'' nel gruppo C contro {{NazNB|CA|PER}}, {{NazNB|CA|CHL}} e {{NazNB|CA|MEX}}.
 
All'esordio, il 4 luglio allo [[Stadio del Bicentenario]] di [[San Juan (Argentina)|San Juan]] contro i peruviani, l'Uruguay ottiene un pareggio per 1-1 con reti di [[José Paolo Guerrero|Guerrero]] per il Perù e di Suárez, per l'Uruguay, allo scadere del primo tempo.<br />Con identico punteggio si conclude la seconda partita, l'8 luglio allo [[Stadio Malvinas Argentinas]] di [[Mendoza (Argentina)|Mendoza]] contro il Cile: all'iniziale gol, all'8' del secondo tempo, di [[Álvaro Pereira]] per l'Uruguay, risponde, undici minuti, dopo il cileno [[Alexis Sánchez|Sánchez]].
[[File:Suarez celebrating after scoring.jpg|upright=1.3|thumb|L'esultanza dei calciatori uruguaiani dopo il gol dell'1-0 segnato da Suárez nella finale contro il Paraguay.]]
 
Il difficoltoso avvio della ''Celeste'' è rimediato nella terza e ultima partita, il 12 luglio allo [[Stadio Ciudad de La Plata]], contro il Messico, grazie alla vittoria per 1-0 con gol di Álvaro Pereira.
 
I 5 punti in classifica consentono all'Uruguay di conquistare il secondo posto (dietro al Cile con 7 punti) e di qualificarsi ai quarti di finale, ove affronta l'{{NazNB|CA|ARG}} padrona di casa.
[[File:Uruguay players with CA trophy.jpg|upright=1.3|left|thumb|L'Uruguay in festa con la Coppa America dopo la vittoria contro il Paraguay.]]
 
La partita, disputata il 16 luglio allo [[Stadio Brigadier General Estanislao López]] di [[Santa Fe (Argentina)|Santa Fe]], inizia bene per l'Uruguay, che passa in vantaggio dopo appena 5 minuti con [[Diego Fernando Pérez]]. L'Argentina pareggia 12 minuti dopo con [[Gonzalo Higuaín|Higuaín]] e il punteggio non si sblocca dall'1-1 neppure ai tempi supplementari. Ai [[tiri di rigore|rigori]], è decisivo l'errore dell'argentino [[Carlos Tévez|Tévez]], il cui tiro è parato da Muslera.
 
L'Uruguay si qualifica così in semifinale per la quinta edizione consecutiva della Coppa America, ove affronta nuovamente il Perù. Il 19 luglio, a [[La Plata]], la ''Celeste'' batte per 2-0 gli avversari con doppietta di Suárez, raggiungendo dopo 12 anni la finale della Coppa America.
 
In finale, il 24 luglio, al [[Stadio monumentale Antonio Vespucio Liberti|Monumental]] di [[Buenos Aires]], l'Uruguay affronta il {{NazNB|CA|PRY}} (che, ai quarti di finale, aveva eliminato ai rigori il {{NazNB|CA|BRA}} e, in semifinale, il {{NazNB|CA|VEN}}). La ''Celeste'' sfiora il gol in più occasioni già nei primi minuti di gara: l'Uruguay batte tre calci d'angolo nei primi 5 minuti, mentre, sempre a inizio partita, un colpo di testa di [[Diego Lugano|Lugano]] viene deviato in angolo dal difensore paraguaiano [[Néstor Ortigoza|Ortigoza]] con la mano, non ravvisato dall'arbitro [[Brasile|brasiliano]] [[Sálvio Fagundes]]<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/copa-america/24-07-2011/coppa-america-atto-finale-802171305546.shtml|sito=[[La Gazzetta dello Sport]]|titolo=Uruguay campione! I re del Sudamerica|accesso=26 luglio 2011|data=24 luglio 2011|autore=Adriano Seu}}</ref>.<br />All'11', comunque, l'Uruguay trova la rete del vantaggio con Suárez, raddoppiando a pochi minuti della fine del primo tempo con Forlán.<br />All'89', è nuovamente l'attaccante dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] a siglare la rete che fissa il punteggio finale sul 3-0 per la ''Celeste''.
 
L'Uruguay vince per la quindicesima volta la Coppa America, a distanza di 16 anni dall'ultima affermazione, e torna ad essere la squadra sudamericana con il maggior numero di titoli continentali in assoluto, staccando la nazionale argentina, ferma a quota quattordici dal 1993.
 
==== Confederations Cup 2013 ====
[[File:Neymar contra uruguai.jpg|thumb|L'Uruguay nella [[Confederations Cup 2013]], nella semifinale contro il Brasile.]]
 
Nel [[2013]] l'Uruguay partecipa alla [[FIFA Confederations Cup]] in [[Brasile]] da campione continentale: la squadra allenata da Tabarez supera il girone con due vittorie (2-1 contro la [[Nazionale di calcio della Nigeria|Nigeria]] e 8-0 contro [[Nazionale di calcio di Tahiti|Tahiti]]) dopo aver perso all'esordio con la [[Nazionale di calcio della Spagna|Spagna]]. Battuta in semifinale proprio dai brasiliani (per 2-1, con il capitano Forlàn che si fa parare un [[calcio di rigore]] da [[Júlio César Soares Espíndola|Júlio César]]), la Celeste perde anche la finale di consolazione contro l'{{NazNB|CA|ITA}} ai rigori (dopo aver rimontato per due volte lo svantaggio, grazie alla doppietta di [[Edinson Cavani]]).
 
==== Mondiale 2014 ====
[[File:FIFA World Cup 2014 - Uruguay 2 - England 1 - 140619-6454-jikatu (14282608880).jpg|thumb|left|[[Luis Suárez (calciatore 1987)|Luis Suárez]] esulta dopo il gol realizzato all'[[Nazionale di calcio dell'Inghilterra|Inghilterra]] ai [[Campionato mondiale di calcio 2014|Mondiali 2014]].]]
 
La ''Celeste'' riesce a qualificarsi ai [[Campionato mondiale di calcio 2014|mondiali brasiliani dell'anno seguente]] dopo aver disputato i play-off, nei quali si impone contro la [[Nazionale di calcio della Giordania|Giordania]] per 5-0 nella gara di andata in trasferta e pareggia per 0-0 nella gara di ritorno in casa. Per la fase finale è sorteggiata nel girone di ferro insieme a [[Nazionale di calcio dell'Inghilterra|Inghilterra]], Italia e [[Nazionale di calcio della Costa Rica|Costa Rica]]. La gara d'esordio è il 14 giugno a [[Fortaleza]] contro la Costa Rica: gli uruguaiani cadono a sorpresa per 3-1. Nella seconda partita si impongono per 2-1 contro gli inglesi grazie ad una doppietta di Suárez. L'ultima gara è decisiva per il passaggio del turno: il 24 giugno a [[Natal]] gli uruguaiani affrontano l'Italia, in un match che ha tutto il sapore di uno spareggio. Dopo 80 minuti di gioco a ritmo blando, l'Uruguay trova il gol della vittoria grazie ad un colpo di testa su calcio d'angolo di [[Diego Godín]], che condanna all'eliminazione gli azzurri, ai quali bastava solamente un pareggio per passare il turno. Tabárez si prende così la rivincita dopo 24 anni dall'eliminazione a Italia '90. Nel corso della partita Suárez si rende protagonista di un episodio che gli costerà, dopo la [[prova televisiva]], dalla [[FIFA]] la squalifica per 4 mesi dal calcio e 9 giornate con la maglia della nazionale, per un morso a [[Giorgio Chiellini]] non visto dall'arbitro. Privi del loro centravanti, gli uruguaiani vengono sconfitti agli ottavi di finale dalla [[Nazionale di calcio della Colombia|Colombia]] per 2-0.
 
==== Coppa America 2015 ====
Nella [[Copa América 2015]] l'Uruguay di Tabárez supera la prima fase in qualità di migliore terza con una vittoria, un pari e una sconfitta, ma viene eliminato dai padroni di casa del {{NazNB|CA|CHL}} ai quarti di finale. Dopo la rissa nata tra le panchine alla fine del match [[Edinson Cavani]] e lo stesso CT rimediano una squalifica.
 
==== Coppa America Centenario ====
Nella [[Copa América Centenario]], disputata negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] l'anno seguente, l'Uruguay di Tabárez, nonostante l'assenza di [[Luis Suárez (calciatore 1987)|Luis Suárez]] per infortunio, è tra le favorite per la vittoria finale, ma delude, rimediando una clamorosa eliminazione già nella prima fase, con due sconfitte consecutive (1-3 contro il {{NazNB|CA|MEX}} e 0-1 contro il {{NazNB|CA|VEN}}) e un'inutile vittoria (3-0) contro il fanalino di coda del girone, la {{NazNB|CA|JAM}}. La stampa accusa il CT di non aver schierato, nel secondo e decisivo match perso contro i venezuelani, la stella Suárez, presente in panchina seppur infortunato e visibilmente contrariato per la scelta del suo allenatore, che rivendica la scelta di non impiegare giocatori infortunati<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Copa-America/10-06-2016/coppa-america-uruguay-tabarez-eliminazione-che-fa-male-1501023496201.shtml|titolo=Coppa America, Uruguay, Tabarez: "Eliminazione che fa male"|editore=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=10 giugno 2016}}</ref>. Si tratta di un risultato storico, in quanto l'Uruguay non era mai stato eliminato ai gironi della Copa América.
 
==== Mondiale 2018 ====
L'Uruguay si qualificò poi per il {{WC|2018}} grazie al secondo posto ottenuto nel [[Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2018 - CONMEBOL|girone eliminatorio della CONMEBOL]]. Per la prima volta da quando fu introdotto il girone all'italiana per le qualificazioni ai mondiali nella zona [[CONMEBOL]], l'Uruguay raggiunse la qualificazione al mondiale in modo diretto, senza passare per gli spareggi.
 
In [[Russia]] la squadra di Tabárez, inserita in un girone con i padroni di casa della {{NazNB|CA|RUS}}, {{NazNB|CA|SAU}} ed {{NazNB|CA|EGY}}, si qualificò agli ottavi di finale come prima classificata del proprio raggruppamento e senza subire un gol, grazie a tre vittorie contro Egitto (1-0), Arabia Saudita (1-0) e Russia (3-0). Agli ottavi di finale ebbe la meglio sul {{NazNB|CA|PRT}} Campione d'Europa in carica, battendolo per 2-1 con una doppietta di [[Edinson Cavani]]. Ai quarti di finale, privo di Cavani, infortunato e in panchina, l'Uruguay fu eliminato dalla {{NazNB|CA|FRA}} (2-0).
 
== Colori e simboli ==
=== L'uniforme ===
[[File:Edinson Cavani 2011.jpg|thumb|150px|upright=2.1|Edinson Cavani con la classica divisa della Nazionale.|alt=|sinistra]]
Dal 1901, anno della prima partita, al [[1910]] la nazionale uruguaiana non ha avuto un'uniforme ufficiale.
 
La storica sfida contro l'Argentina del 16 maggio 1901 vede l'Uruguay scendere in campo con la maglia dell'[[Albion Football Club|Albion]] di Montevideo, dai colori blu e rosso. La scelta di questa divisa si lega alla volontà di omaggiare quello che era stato il primo ''team'' uruguaiano a vincere una partita all'estero, nel [[1896]] contro gli argentini del [[Retiro F.C.|Retiro]] a Buenos Aires<ref>{{Cita web|url=http://www.el-area.com/uruguay/subpaginas/info-clubes6_uru.htm|sito=Uruguay - Infoclubes|titolo=Albion Fútbol Club|lingua=es|accesso=18 ottobre 2009}}</ref>.
{| class="toccolours" style="background:#ffffff;" align="right" width="100%"|
|align="center"|<div style="position: relative;"><div style="position:absolute;top:5;left:5;"><div style="position: absolute;left: 53px; top: 16px;width:8px;height:8px;padding:0;"></div></div>{{Divisa Calcio|leftarm=0000FF|pattern_la=|pattern_b=_redbluehalfs_Uruguay_with_flag_1901|pattern_ra=|body=FFFFFF|rightarm=ff0000|shorts=ffffff|socks=0000FF|title=La prima divisa di gioco dell'Uruguay''}}
|}
Dopo una grande quantità di "esperimenti", nel 1910 avviene la scelta definitiva. Un altro grande club uruguaiano dell'epoca, il [[River Plate Football Club]] di Montevideo (poi scomparso), vince quell'anno il suo secondo titolo nazionale e subito dopo batte i fortissimi argentini dell'[[Alumni Athletic Club]]. La vittoria dà un grande prestigio al calcio uruguaiano e l'AUF decide di adottare come uniforme ufficiale la stessa utilizzata dal River Plate in quell'occasione: maglietta celeste, pantaloncini e calzettoni neri (corrispondente alla casacca di riserva del River Plate)<ref>{{Cita web|url=http://www.babylon.com/definition/River_Plate_F.C./English|sito=Babylon|titolo=River Plate F.C.|lingua=en|accesso=18 ottobre 2009}}</ref>. La divisa resterà sempre tale, tranne i pantaloncini, divenuti blu tra il [[1992]] e il [[1996]], anno in cui tornarono neri. Tuttavia i pantaloncini ed i calzettoni vengono utilizzati di colore celeste, come la maglia, in alcune partite in cui gli avversari possono avere la stessa combinazione cromatica.
 
Circa invece la maglia di riserva, ormai da oltre settant'anni l'Uruguay adotta abitualmente una casacca rossa, accompagnata da pantaloncini e calzettoni bianchi. La scelta di tale divisa avviene nel [[1935]], in occasione del Campeonato Sudamericano de Football di quell'anno. Nell'ultima partita, disputata il 27 gennaio a Lima, l'Uruguay e l'Argentina decidono di affrontarsi utilizzando divise che rendano i giocatori più distinguibili al pubblico, ma anche a sé stessi: l'Argentina sceglie una maglia bianca, l'Uruguay quella rossa. Il rosso porta fortuna agli uruguaiani, che vincono 3-0. Da allora l'uniforme rossa sarebbe stata la tradizionale casacca di riserva della nazionale uruguaiana, per quanto l'AUF l'avrebbe adottata ufficialmente solo nel [[1991]]<ref>{{Cita web|url=http://www.taringa.net/posts/deportes/2442143/Argentina---Uruguay.html|sito=Taringa!|titolo=Uruguay - Uniforme|lingua=es|accesso=18 ottobre 2009}}</ref>.
 
La maglia rossa come seconda divisa non è stata, comunque, costante, ricorrendo talora l'Uruguay a una maglia bianca, soprattutto in occasione dei mondiali di calcio: così è avvenuto, ad esempio, ai mondiali di [[Campionato mondiale di calcio 1986|Messico '86]], nelle partite contro la {{NazNB|CA|DNK}}<ref>{{Cita web|url=http://www.gettyimages.com/detail/79653660/Bob-Thomas-Sports-Photography|titolo=1986 World Cup Finals, Neza, Mexico, 8th June, 1986, Denmark 6 v Uruguay 1|sito=Getty Images|lingua=en|accesso=19 giugno 2010}}</ref> e l'{{NazNB|CA|ARG}}<ref>{{Cita web|url=http://www.gettyimages.com/detail/79032696/Bob-Thomas-Sports-Photography|titolo=1986 World Cup Finals. Second Phase. Puebla, Mexico. 16th June, 1986. Argentina 1 v Uruguay 0|sito=Getty Images|lingua=en|accesso=19 giugno 2010}}</ref>; ai mondiali di [[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia '90]], nelle partite contro il {{NazNB|CA|BEL}}<ref>{{Cita web|url=http://www.gettyimages.com/Search/Search.aspx?contractUrl=2&language=en-US&family=editorial&assetType=image&p=uruguay%20belgium%201990|titolo=Uruguay-Belgium 1990|sito=Getty Images|lingua=en|accesso=19 giugno 2010}}</ref>, la {{NazNB|CA|KOR}}<ref>{{Cita web|url=http://www.gettyimages.com/Search/Search.aspx?assetType=Image&family=Editorial&contractUrl=2&phrase=uruguay%20south%20korea%201990|titolo=Uruguay-South Korea 1990|sito=Getty Images|lingua=en|accesso=19 giugno 2010}}</ref> e l'{{NazNB|CA|ITA}}<ref>{{Cita web|url=http://www.gettyimages.com/Search/Search.aspx?contractUrl=2&language=en-US&family=editorial&assetType=image&p=uruguay%20italy%201990|titolo=Uruguay-Italy 1990|sito=Getty Images|lingua=en|accesso=19 giugno 2010}}</ref>; e ai mondiali di [[Campionato mondiale di calcio 2010|Sudafrica 2010]], nella partita contro i padroni di casa<ref>{{Cita web|url=http://www.fifa.com/worldcup/matches/round=249722/match=300061452/photolist.html#1247841|titolo=South Africa-Uruguay|sito=[[FIFA]]|lingua=en|accesso=19 giugno 2010}}</ref>.
 
Dal 2006 fornitore tecnico è la tedesca [[Puma (abbigliamento)|Puma]].
 
=== Lo stemma ===
 
L'Uruguay ha vinto due campionati mondiali riconosciuti dalla FIFA, più due [[Calcio ai Giochi olimpici|tornei olimpici]] al tempo considerati come dei mondiali "dilettantistici" – nel gioco del calcio antecedente il 1930, infatti, la vittoria olimpica era vista [[de facto]] al pari di un successo mondiale –: per questo, sullo stemma dell'AUF campeggiano quattro stelle. Si ricordi, in proposito, che le federazioni nazionali di calcio appongono tradizionalmente una stella dorata al proprio stemma per ogni mondiale vinto.
 
Delle quattro stelle presenti sullo stemma dell'AUF, due fanno quindi riferimento alle vittorie mondiali del 1930 e 1950 (ottenute nelle due edizioni con tredici squadre partecipanti), e le altre due ai successi nei tornei olimpici del 1924 e 1928 (a cui parteciparono, rispettivamente, 22 e 17 nazionali): ciò è confermato nel sito ufficiale dell'AUF, ove, nella presentazione di apertura, compaiono i riferimenti a Colombes (Parigi 1924) e ad Amsterdam (1928)<ref>{{Cita web|url=http://www.auf.org.uy/|lingua=es|accesso=25 luglio 2010|sito=[[Federazione calcistica dell'Uruguay|AUF]]|titolo=Sitio oficial}}</ref>. Tali tornei, insieme a [[Calcio ai Giochi della VII Olimpiade|quello]] delle [[Giochi della VII Olimpiade|Olimpiadi di Anversa]] del [[1920]] (vinto dal {{NazNB|CA|BEL}}), furono organizzati dalla FIFA, che li riconobbe come titoli mondiali (la decisione fu presa nel congresso del 1914)<ref>{{Cita web|url=http://www.fifa.com/about-fifa/who-we-are/history/more-associations-follow.html}}</ref>, ma li separa a livello statistico dai Campionati mondiali di calcio, il cui computo parte dall'edizione del 1930.
La [[Federazione calcistica del Belgio]] non fa altrettanto per il torneo di Anversa della VII Olimpiade e sul suo stemma non compare alcuna stella, operando, sullo stesso argomento, una scelta diversa. La FIFA, in merito, non aveva dato indicazioni specifiche prima del 2010 (aveva semplicemente stabilito, per le federazioni vincitrici del mondiale, la possibilità di utilizzare un simbolo celebrativo, senza indicare quale; l'uso della stella è stato ''convenzionale'' fino a quella data; il paragrafo 16.2 della sezione dedicata alle divise da gioco regola l'uso delle stelle per le nazionali maschili e femminili vincitrici del mondiale)<ref>{{Cita web|url= https://www.fifa.com/mm/document/tournament/competition/51/54/30/equipment_reg_26032010_en.pdf accesso=13 luglio 2017}}</ref>, ma il fatto che il mondiale del 1930, il primo professionistico, fu organizzato come "''1er Campeonato Mundial de Football Uruguay 1930''" lascia intendere un allineamento della stessa alla posizione belga.
 
La confederazione mondiale ha stabilito, dopo un'accurata analisi, che i tornei olimpici dal 1908 al 1948 sono stati disputati dalle nazionali maggiori, mentre quelli dal 1952 in avanti sono stati giocati dalle nazionali olimpiche. La FIFA, sul suo sito ufficiale, nelle pagine dedicate alle varie federazioni, distingue tra "Fifa World Cup" (dal 1930, con indicazione del numero di partecipazioni e di piazzamenti nei primi quattro posti) ed "Olympic Football Tournament" (dal 1908, con indicazione, anche in questo caso, dei piazzamenti nei primi quattro posti). Il sito ufficiale "www.fifa.com" indica, attualmente, le vittorie olimpiche come "''other FIFA titles''" (''altri titoli FIFA'')<ref>{{Cita web|url=http://www.fifa.com/associations/association=URU/about.html}}</ref>.
 
== Partecipazioni ai tornei internazionali ==
[[File:Mazurkiewicz, Porta, Morena 1974.jpg|upright=1.3|thumb|[[Ladislao Mazurkiewicz]], il CT [[Roberto Porta]] e [[Fernando Morena]] in allenamento ai [[Campionato mondiale di calcio 1974|mondiali del 1974]].]]
{{Naz calcio albo CONMEBOL
|Mondiali 1930 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa Jules Rimet Icon.svg|14}}
|Mondiali 1934 = Non partecipante
|Mondiali 1938 = Non partecipante
|Mondiali 1950 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa Jules Rimet Icon.svg|14}}
|Mondiali 1954 = Quarto posto
|Mondiali 1958 = ''Non qualificata''
|Mondiali 1962 = Primo turno
|Mondiali 1966 = Quarti di finale
|Mondiali 1970 = Quarto posto
|Mondiali 1974 = Primo turno
|Mondiali 1978 = ''Non qualificata''
|Mondiali 1982 = ''Non qualificata''
|Mondiali 1986 = Ottavi di finale
|Mondiali 1990 = Ottavi di finale
|Mondiali 1994 = ''Non qualificata''
|Mondiali 1998 = ''Non qualificata''
|Mondiali 2002 = Primo turno
|Mondiali 2006 = ''Non qualificata''
|Mondiali 2010 = Quarto posto
|Mondiali 2014 = Ottavi di finale
|Mondiali 2018 = Quarti di finale
|Copa América 1916 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1917 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1919 = Secondo posto {{simbolo|Silver medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1920 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1921 = Terzo posto {{simbolo|Bronze medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1922 = Terzo posto {{simbolo|Bronze medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1923 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1924 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1925 = ''Non partecipa''
|Copa América 1926 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1927 = Secondo posto {{simbolo|Silver medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1929 = Terzo posto {{simbolo|Bronze medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1935 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1937 = Terzo posto {{simbolo|Bronze medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1939 = Secondo posto {{simbolo|Silver medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1941 = Secondo posto {{simbolo|Silver medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1942 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1945 = Quarto posto
|Copa América 1946 = Quarto posto
|Copa América 1947 = Terzo posto {{simbolo|Bronze medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1949 = Sesto posto
|Copa América 1953 = Terzo posto {{simbolo|Bronze medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1955 = Quarto posto
|Copa América 1956 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1957 = Terzo posto {{simbolo|Bronze medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1959 = Sesto posto
|Copa América 1959 (II) = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1963 = ''Non partecipa''
|Copa América 1967 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1975 = Semifinali
|Copa América 1979 = Primo turno
|Copa América 1983 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1987 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1989 = Secondo posto {{simbolo|Silver medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 1991 = Primo turno
|Copa América 1993 = Quarti di finale
|Copa América 1995 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 1997 = Primo turno
|Copa América 1999 = Secondo posto {{simbolo|Silver medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 2001 = Quarto posto
|Copa América 2004 = Terzo posto {{simbolo|Bronze medal southamerica.svg|18}}
|Copa América 2007 = Quarto posto
|Copa América 2011 = '''Campione''' {{simbolo|Coppa America calcio.svg|18}}
|Copa América 2015 = Quarti di finale
|Copa América 2016 = Primo turno
|Olimpiadi 1908 = ''Non partecipante''
|Olimpiadi 1912 = ''Non partecipante''
|Olimpiadi 1920 = ''Non partecipante''
|Olimpiadi 1924 = '''Oro''' {{simbolo|Gold medal.svg|18}}
|Olimpiadi 1928 = '''Oro''' {{simbolo|Gold medal.svg|18}}
|Olimpiadi 1936 = ''Non partecipante''
|Olimpiadi 1948 = ''Non partecipante''
|Confederations Cup 1992 = ''Non qualificato''
|Confederations Cup 1995 = ''Non qualificato''
|Confederations Cup 1997 = '''Quarto posto'''
|Confederations Cup 1999 = ''Non qualificato''
|Confederations Cup 2001 = ''Non qualificato''
|Confederations Cup 2003 = ''Non qualificato''
|Confederations Cup 2005 = ''Non qualificato''
|Confederations Cup 2009 = ''Non qualificato''
|Confederations Cup 2013 = '''Quarto posto'''
|Confederations Cup 2017 = ''Non qualificato''
}}
 
== Palmarès ==
* '''{{Calciopalm|Coppa Rimet|2}}'''
:{{WC2|1930}}, {{WC2|1950}}
 
* '''{{Calciopalm|Coppa America|15}}''' (record)
:{{AmC|1916}}, {{AmC|1917}}, {{AmC|1920}}, {{AmC|1923}}, {{AmC|1924}}, {{AmC|1926}}, {{AmC|1935}}, {{AmC|1942}}, {{AmC|1956}}, {{AmC|1959|Ecuador}}, {{AmC|1967}}, {{AmC|1983}}, {{AmC|1987}}, {{AmC|1995}}, {{AmC|2011}}
 
* {{simbolo|Gold medal.svg}} '''[[Calcio ai Giochi olimpici|Torneo Olimpico]]: 2''' (record sudamericano condiviso con l'[[Nazionale olimpica di calcio dell'Argentina|Argentina]])
:{{OE|Calcio|1924}}, {{OE|Calcio|1928}}
 
* '''[[Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo]]: 1''' (record):
:[[1980]]<ref>Sebbene la competizione si svolse a cavallo tra il 1980 ed il 1981, essa è molto spesso citata come Mundialito 1980.</ref>
 
=== Coppa del Mondo FIFA ===
{|
|- style="background-color:#f55; color:#fff;"
! width="50px" | Anno
! width="210px" | Luogo
! width="200px" | Piazzamento
! width="50px" | V
! width="50px" | N
! width="50px" | P
! width="100px" | Gol
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 1930|1930]]
| {{URY}} || '''Campione''' {{simbolo|Coppa Jules Rimet Icon.svg|14}} || 4 || 0 || 0 || 15:3
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 1934|1934]]
| {{ITA 1861-1946|Italia}} || ''Non partecipante'' || - || - || - || -
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 1938|1938]]
| {{FRA}} || ''Non partecipante'' || - || - || - || -
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 1950|1950]]
| {{BRA}} ||'''Campione''' {{simbolo|Coppa Jules Rimet Icon.svg|14}} || 3 || 1 || 0 || 15:5
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 1954|1954]]
| {{CHE}} || Quarto posto || 3 || 0 || 2 || 16:9
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 1958|1958]]
| {{SWE}} || ''Non qualificata'' || - || - || - || -
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 1962|1962]]
| {{CHL}} || Primo turno || 1 || 0 || 2 || 4:6
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 1966|1966]]
| {{ENG}} || Quarti di finale || 1 || 2 || 1 || 2:5
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 1970|1970]]
| {{MEX}} || Quarto posto || 2 || 1 || 3 || 4:5
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 1974|1974]]
| {{RFT}} || Primo turno || 0 || 1 || 2 || 1:6
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 1978|1978]]
| {{ARG}} || ''Non qualificata'' || - || - || - || -
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 1982|1982]]
| {{ESP}} || ''Non qualificata'' || - || - || - || -
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 1986|1986]]
| {{MEX}} || Ottavi di finale || 0 || 2 || 2 || 2:8
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 1990|1990]]
| {{ITA}} || Ottavi di finale || 1 || 1 || 2 || 2:5
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 1994|1994]]
| {{USA}} || ''Non qualificata'' || - || - || - || -
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 1998|1998]]
| {{FRA}} || ''Non qualificata'' || - || - || - || -
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 2002|2002]]
| {{KOR}} / {{JPN}} || Primo turno || 0 || 2 || 1 || 4:5
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 2006|2006]]
| {{DEU}} || ''Non qualificata'' || - || - || - || -
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 2010|2010]]
| {{ZAF}} || Quarto posto || 3 || 2 || 2 || 11:8
|- align="center"
! [[Campionato mondiale di calcio 2014|2014]]
| {{BRA}} || Ottavi di finale || 2 || 0 || 2 || 4:6
|- align="center" style="background:#EEE9E9"
! [[Campionato mondiale di calcio 2018|2018]]
| {{RUS}} || Quarti di finale || 4 || 0 || 1 || 7:3
|}
 
== Rosa attuale ==
Lista dei 23 giocatori convocati da [[Óscar Tabárez]] per la [[Campionato mondiale di calcio 2018|Coppa del mondo FIFA 2018]].
Statistiche aggiornate all'15 giugno 2018.
 
{{nat fs g start}}{{nat fs g player|no=1|pos=GK|name=[[Fernando Muslera]]|age={{Calcola età|1986|6|16}}|caps=103|goals=-108|club={{Calcio Galatasaray}}|clubnat=TUR}}
{{nat fs g player|no=12|pos=GK|name=[[Martín Campaña]]|age={{Calcola età|1989|5|29}}|caps=1|goals=-0|club={{Calcio Independiente}}|clubnat=ARG}}
{{nat fs g player|no=23|pos=GK|name=[[Martín Silva]]|age={{Calcola età|1983|3|25}}|caps=11|goals=-9|club={{Calcio Vasco da Gama}}|clubnat=BRA}}
|-
 
! colspan="9" style="background:#b0d3fb; text-align:left;"|
{{nat fs g player|no=2|pos=DF|name=[[José Giménez]]|age={{Calcola età|1995|1|20}}|caps=43|goals=6|club={{Calcio Atletico Madrid}}|clubnat=ESP}}
{{nat fs g player|no=3|pos=DF|name=[[Diego Godín]]|age={{Calcola età|1986|2|16}}|caps=118|goals=8|club={{Calcio Atletico Madrid}}|clubnat=ESP}}
{{nat fs g player|no=4|pos=DF|name=[[Guillermo Varela]]|age={{Calcola età|1993|3|24}}|caps=4|goals=0|club={{Calcio Penarol}}|clubnat=URY}}
{{nat fs g player|no=13|pos=DF|name=[[Gastón Silva]]|age={{Calcola età|1994|3|5}}|caps=17|goals=0|club={{Calcio Independiente}}|clubnat=ARG}}
{{nat fs g player|no=16|pos=DF|name=[[Maximiliano Pereira|Maxi Pereira]]|age={{Calcola età|1984|6|8}}|caps=125|goals=3|club={{Calcio Porto}}|clubnat=PRT}}
{{nat fs g player|no=19|pos=DF|name=[[Sebastián Coates]]|age={{Calcola età|1990|10|7}}|caps=30|goals=1|club={{Calcio Sporting Lisbona}}|clubnat=PRT}}
{{nat fs g player|no=22|pos=DF|name=[[Martín Cáceres]]|age={{Calcola età|1987|4|7}}|caps=77|goals=4|club={{Calcio Lazio}}|clubnat=ITA}}
|-
 
=== Film d'animazione ===
! colspan="9" style="background:#b0d3fb; text-align:left;"|
* ''[[TMNT (film)|TMNT]]'': Diretto da [[Kevin Munroe]], rappresenta in parte il seguito dei precedenti film e in parte il seguito della recente serie; realizzato interamente in grafica computerizzata. ''TMNT'' riprende i toni cupi abbandonati già in parte dal secondo film, e che hanno invece regnato quasi sempre nei moderni cartoni animati. Questa volta le tartarughe hanno ormai deposto le armi, e dopo la sconfitta del loro nemico Shredder hanno dimenticato il loro codice di guerra. Quando l'industriale Max Winters, in combutta con il Clan del Piede governato da Karai, progetta un pericoloso piano avvalendosi di rare congiunzioni astrali, toccherà al Maestro Splinter, ad April e a Casey riunire la squadra di guerrieri mutanti. Sebbene privo di riferimenti ad episodi del fumetto questo film ne è forse il più fedele; nel cast dei doppiatori non mancano inoltre alcune celebrità come [[Patrick Stewart]], [[Sarah Michelle Gellar]] o [[Mako Iwamatsu]], i quali interpretano rispettivamente Winters, April e Splinter; nonché Laurence Fishburne nella parte del narratore. ''TMNT'' è uscito negli Stati Uniti nel marzo 2007 riscuotendo parecchio successo, cosa che non è affatto avvenuta in Italia dove il film è approdato nelle sale cinematografiche il 22 giugno.
{{nat fs g player|no=5|pos=MF|name=[[Carlos Andrés Sánchez]]|age={{Calcola età|1984|12|2}}|caps=36|goals=1|club={{Calcio Monterrey}}|clubnat=MEX}}
* ''[[Turtles Forever|Turtles Forever - Tartarughe Ninja per sempre]]'':
{{nat fs g player|no=6|pos=MF|name=[[Rodrigo Bentancur]]|age={{Calcola età|1997|6|25}}|caps=8|goals=0|club={{Calcio Juventus}}|clubnat=ITA}}
* ''[[Teenage Mutant Ninja Turtles - Salto nel passato]]'':
{{nat fs g player|no=7|pos=MF|name=[[Cristian Rodríguez]]|age={{Calcola età|1985|9|30}}|caps=106|goals=11|club={{Calcio Penarol}}|clubnat=URY}}
* ''[[Batman contro le Tartarughe Ninja]]'':
{{nat fs g player|no=8|pos=MF|name=[[Nahitan Nández]]|age={{Calcola età|1995|12|28}}|caps=13|goals=0|club={{Calcio Boca Junior}}|clubnat=ARG}}
{{nat fs g player|no=10|pos=MF|name=[[Giorgian De Arrascaeta]]|age={{Calcola età|1994|6|1}}|caps=15|goals=2|club={{Calcio Cruzeiro}}|clubnat=BRA}}
{{nat fs g player|no=14|pos=MF|name=[[Lucas Torreira]]|age={{Calcola età|1996|2|11}}|caps=4|goals=0|club=Arsenal Football Club|clubnat=ENG}}
{{nat fs g player|no=15|pos=MF|name=[[Matías Vecino]]|age={{Calcola età|1991|8|24}}|caps=23|goals=1|club={{Calcio Inter}}|clubnat=ITA}}
{{nat fs g player|no=17|pos=MF|name=[[Diego Laxalt]]|age={{Calcola età|1993|2|7}}|caps=6|goals=0|club={{Calcio Milan}}|clubnat=ITA}}
{{nat fs g player|no=20|pos=MF|name=[[Jonathan Urretaviscaya]]|age={{Calcola età|1990|3|19}}|caps=4|goals=0|club={{Calcio Monterrey}}|clubnat=MEX}}
|-
 
=== Giochi e Videogiochi ===
! colspan="9" style="background:#b0d3fb; text-align:left;"|
Tra il 1985 e il 2000 la [[Palladium Books]] ha pubblicato il [[gioco di ruolo]] ''[[Teenage Mutant Ninja Turtles & Other Strangeness]]'' basato sull'ambientazione del fumetto originale.<ref>{{Cita libro|autore=Shannon Appelcline|titolo=Designers & Dragons|editore=Mongoose Publishing|anno=2011|pagine=156-158|lingua=inglese|isbn=978-1-907702-58-7}}</ref>
{{nat fs g player|no=9|pos=FW|name= [[Luis Suárez (calciatore 1987)|Luis Suárez]]|age={{Calcola età|1987|1|24}}|caps=99|goals=51|club={{Calcio Barcellona}}|clubnat=ESP}}
{{nat fs g player|no=11|pos=FW|name=[[Cristhian Stuani]]|age={{Calcola età|1986|10|12}}|caps=41|goals=5|club={{Calcio Girona}}|clubnat=ESP}}
{{nat fs g player|no=18|pos=FW|name=[[Maximiliano Gómez (calciatore)|Maximiliano Gómez]]|age={{Calcola età|1996|8|14}}|caps=5|goals=0|club={{Calcio Celta Vigo}}|clubnat=ESP}}
{{nat fs g player|no=21|pos=FW|name=[[Edinson Cavani]]|age={{Calcola età|1987|2|14}}|caps=102|goals=42|club={{Calcio PSG}}|clubnat=FRA}}
 
Due giochi per [[Videogioco arcade|arcade coin-op]] sono stati pubblicati negli anni
{{nat fs end}}
 
# Teenage Mutant Ninja Turtles (1989)
== Record individuali ==
# ''Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time'' (1992)
Tabella aggiornata al 10 luglio 2018
* ''Il '''grassetto''' indica giocatori ancora in attività in nazionale.''
 
Nel gioco ''[[Injustice 2]]'' è possibile giocare con tutte e 4 le tartarughe comprando un apposito [[Contenuto scaricabile|DLC]].
{| class="wikitable" style="font-size:90%;text-align:center;"
|-
! colspan="5" |Record presenze
| rowspan="12" |
! colspan="6" |Record reti
|-
!| Pos. || Giocatore || Periodo || Presenze || Reti || Pos. || Giocatore || Periodo || Reti || Presenze || Reti/pr.
|-
|| 1 || '''[[Maxi Pereira]]''' || 2005-oggi || 125 || 3 || 1 || '''[[Luis Suárez (calciatore 1987)|Luis Suárez]]''' || 2007-oggi || 55 || 104 || 0,52
|-
|| 2 || '''[[Diego Godín]]''' || 2005-oggi || 122 || 8 || 2 || '''[[Edinson Cavani]]''' || 2008-oggi || 45 || 105 || 0,41
|-
|| 3 || [[Diego Forlán]] || 2002-2014 || 112 || 36 || 3 || [[Diego Forlán]] || 2002-2014 || 36 || 112 || 0,32
|-
|| 4 || '''[[Cristian Rodríguez]]''' || 2005-oggi || 110 || 11 || 4 || [[Héctor Scarone]] || 1917-1930 || 31 || 52 || 0,60
|-
|| 5 || '''[[Edinson Cavani]]''' || 2008-oggi || 105 || 43 || 5 || [[Ángel Romano]] || 1911-1927 || 28 || 69 || 0,41
|-
|| 6 || '''[[Luis Suárez (calciatore 1987)|Luis Suárez]]''' || 2007-oggi || 104 || 55 || 6 || [[Óscar Míguez]] || 1950-1958 || 26 || 39 || 0,67
|-
|| 7 || '''[[Fernando Muslera]]''' || 2009-oggi || 102 || 0 || 7 || [[Sebastián Abreu]] || 1996-2012 || 26 || 70 || 0,37
|-
|| 8 || [[Diego Lugano]] || 2003-2014 || 95 || 9 || 8 || [[Pedro Petrone]] || 1923-1930 || 24 || 29 || 0,83
|-
|| 9 || [[Egidio Arévalo]] || 2006-oggi || 90 || 0 || 9 || [[Carlos Aguilera]] || 1982-1997 || 23 || 65 || 0,35
|-
|| 10 || [[Diego Fernando Pérez|Diego Pérez]] || 2001-2014 || 89 || 2 || 10 || [[Fernando Morena]] || 1971-1983 || 22 || 53 || 0,42
|-
|}
 
== AllenatoriCrossover ==
''[[Turtles Forever]]'': Turtles Forever è un film del 2009 dove i protagonisti del 2003 incontrano le loro versioni della serie del 1987 teletrasportate accidentalmente nel loro mondo. Tutte e otto dovranno affrontare diversi nemici da entrambe le serie per fermare l'Utrom Shredder dal distruggere il tempo e lo spazio. Durante la parte finale verranno affiancate anche dalle loro versioni cartacee in bianco e nero del 1984. Il film è Inedito in Italia.
[[File:Suppici.jpg|thumb|upright=0.9|[[Alberto Horacio Suppici]], ct. dell'Uruguay campione del mondo 1930.]]
[[File:Óscar Wáshington Tabárez.jpg|thumb|upright=0.9|[[Óscar Tabárez]], allenatore della ''Celeste''.]]
{|
|valign="top"|
* [[1916]]: [[Jorge Pacheco]] - [[Alfredo Foglino]]
* [[1917]] - [[1918]]: [[Ramón Platero]]
* [[1919]] - [[1920]]: [[Severino Castillo]]
* [[1920]] - [[1922]]: [[Ernesto Fígoli]]
* [[1922]] - [[1923]]: [[Pedro Olivieri]]
* [[1923]] - [[1924]]: [[Leonardo De Lucca]]
* [[1924]]: [[Ernesto Fígoli]]
* [[1924]] - [[1926]]: [[Ernesto Meliante]]
* [[1926]]: [[Andrés Mazali]] - [[Ernesto Fígoli]]
* [[1927]] - [[1928]]: [[Luis Grecco]]
* [[1928]]: [[Primo Giannotti]]
* [[1928]] - [[1932]]: [[Alberto Horacio Suppici]]
* [[1932]] - [[1935]]: [[Raúl Blanco]]
* [[1935]] - [[1941]]: [[Alberto Horacio Suppici]]
* [[1941]] - [[1942]]: [[Pedro Cea]]
* [[1942]] - [[1945]]: [[José Nasazzi]]
* [[1945]] - [[1946]]: [[Aníbal Tejada]]
* [[1946]]: [[Guzmán Vila Gomensoro]]
* [[1946]] - [[1949]]: [[Juan López Fontana]]
* [[1949]]: [[Oscar Marcenaro]]
* [[1949]] - [[1955]]: [[Juan López Fontana]]
* [[1955]]: [[Juan Carlos Corazzo]]
* [[1955]] - [[1957]]: [[Hugo Bagnulo]]
* [[1957]] - [[1959]]: [[Juan López Fontana]]
* [[1959]]: [[Héctor Castro]]
* [[1959]] - [[1961]]: [[Juan Carlos Corazzo]]
* [[1961]] - [[1962]]: [[Enrique Fernández]]
|width="50"|&nbsp;
|valign="top"|
* [[1962]] - [[1964]]: [[Juan Carlos Corazzo]]
* [[1964]] - [[1965]]: [[Rafael Milans]]
* [[1965]] - [[1967]]: [[Ondino Viera]]
* [[1967]] - [[1969]]: [[Enrique Fernández]]
* [[1969]] - [[1970]]: [[Juan Hohberg]]
* [[1970]] - [[1973]]: [[Hugo Bagnulo]]
* [[1973]] - [[1974]]: [[Roberto Porta]]
* [[1974]] - [[1975]]: [[Juan Alberto Schiaffino]]
* [[1975]] - [[1977]]: [[José María Rodríguez]]
* [[1977]]: [[Juan Hohberg]]
* [[1977]] - [[1979]]: [[Raúl Bentancor]]
* [[1979]] - [[1982]]: [[Roque Máspoli]]
* [[1982]] - [[1987]]: [[Omar Borrás]]
* [[1987]] - [[1988]]: [[Roberto Fleitas]]
* [[1988]] - [[1990]]: [[Óscar Tabárez]]
* [[1990]] - [[1993]]: [[Luis Cubilla]]
* [[1993]] - [[1994]]: [[Ildo Maneiro]]
* [[1994]] - [[1996]]: [[Héctor Núñez]]
* [[1996]] - [[1997]]: [[Juan Ahuntchaín]]
* [[1997]] - [[1998]]: [[Roque Máspoli]]
* [[1998]] - [[2000]]: [[Víctor Púa]]
* [[2000]] - [[2001]]: [[Daniel Passarella]]
* [[2001]] - [[2003]]: [[Víctor Púa]]
* [[2003]] - [[2004]]: [[Juan Ramón Carrasco]]
* [[2004]] - [[2006]]: [[Jorge Fossati]]
* [[2006]] - : [[Óscar Tabárez]]
|}
 
le tartarughe ninja compaiono in un episodio di uncle Granpa{{Senza fonte|}}
== Tutte le rose ==
=== [[Campionato mondiale di calcio|Mondiali]] ===
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1930}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1950}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1954}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1962}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1966}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1970}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1974}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1986}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 1990}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 2002}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 2010}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 2014}}
{{Nazionale uruguaiana mondiali 2018}}
 
Le Tartarughe Ninja originali sono state protagoniste anche di diversi [[Crossover (televisione)|crossover]] con personaggi di fumetti che, proprio come quelli di [[Mirage Studios]], risultano “indipendenti” dalle grandi case editrici. I numeri 8, 46 e 47 di ''Eastman & Laird's - Teenage Mutant Ninja Turtles'', e il numero 7 di ''Tales of Teenage Mutant Ninja Turtles'' vedono i guerrieri mutanti alle prese con alcuni personaggi ispirati alla serie di ''[[Cerebus]]'' quali l'apprendista Renet, il potente Lord Simultaneous e il malvagio Savanti Romero. Questi episodi verranno poi riprodotti nel cartone animato del 2003.
=== [[Coppa America (calcio)|Campeonato Sudamericano de Football/Copa América]] ===
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1916}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1917}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1919}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1920}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1921}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1922}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1923}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1924}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1926}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1927}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1929}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1935}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1937}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1939}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1941}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1942}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1945}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1946}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1947}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1949}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1953}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1955}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1956}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1957}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1959 (Argentina)}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1959 (Ecuador)}}
{{Nazionale uruguaiana campeonato sudamericano 1967}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1975}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1979}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1983}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1987}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1989}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1991}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1993}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1995}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1997}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 1999}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 2001}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 2004}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 2007}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 2011}}
{{Nazionale uruguaiana copa america 2015}}
{{Nazionale uruguaiana copa america centenario}}
 
In alcuni numeri della serie ''Tales of TMNT'' le Tartarughe incontrano Marshall Moo Montana, Cowlorado Kid e Dakota Dude - protagonisti della serie animata ''[[I Cowbuoi dell'Altopiano]]''- e si alleano con loro per sventare i diabolici piani dello Sceriffo Terrorbull, acerrimo nemico dei tre eroi del West.
=== [[FIFA Confederations Cup|Confederations Cup]] ===
{{Nazionale uruguaiana confederations cup 1997}}
{{Nazionale uruguaiana confederations cup 2013}}
 
Un altro importante crossover è quello con [[Usagi Yojimbo]], il coniglio guerriero della serie a fumetti omonima ideata da [[Stan Sakai]]. Questo racconto ispirò altri episodi della recente serie animata, in alcuni dei quali compaiono anche gli alleati di Usagi. Nella seconda serie ''Teenage Mutant Ninja Turtles&nbsp;– Volume 2'' le Tartarughe Ninja combattono al fianco di [[Savage Dragon]], il personaggio del fumetto creato da [[Erik Larsen]] per conto della casa editrice [[Image Comics]]. Le versioni meno fedeli al fumetto originale, come il cartone animato del 1987, i fumetti della [[Archie Comics]] e la serie ''Tartarughe Ninja - L'Avventura Continua'', non hanno avuto un gran numero di crossover. Nei primi cartoni animati venne riprodotto l'incontro con Usagi Yojimbo, ma come di consueto in questa serie ben poco aveva in comune con la controparte cartacea.
=== [[Calcio ai Giochi olimpici|Giochi olimpici]] ===
{{Nazionale uruguaiana Olimpiadi 1924}}
{{Nazionale uruguaiana Olimpiadi 1928}}
 
In un episodio speciale del telefilm le Tartarughe Ninja vennero messe a combattere al fianco dei [[Power Rangers]], mentre nel primo numero della serie a fumetti ''TMNT Specials'' incontrarono Archie, il buffo protagonista di un fumetto molto popolare negli Stati Uniti. Nel cartone animato ''[[I nostri eroi alla riscossa]]'' (noto anche come: ''Cartoni animati contro la droga'', titolo originale: ''Cartoon All-Stars to the Rescue'') oltre ad altri cartoni animati anni novanta sono presenti anche le Tartarughe Ninja, si tratta un mediometraggio educativo; uno speciale televisivo per la prevenzione contro la droga, in cui compaiono molti popolari personaggi dei cartoni animati degli anni ottanta. È stato prodotto da [[McDonald's]] e Walt Disney Television Animation.
NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della [[Nazionale olimpica di calcio dell'Uruguay|Nazionale olimpica]].
 
Le Tartarughe Ninja compaiono anche in un episodio della serie ''[[Teen Titans Go!]]'', ''Tutti pazzi per la pizza''.
=== [[Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo|Mundialito]] ===
{{Nazionale uruguaiana mundialito}}
 
In un crossover tra gli editori [[DC Comics]] e [[IDW Publishing]] le Tartarughe Ninja incontrano [[Batman]]. In seguito al successo che ha questa miniserie, i due editori pubblicano anche un'altra miniserie crossover che si ispira alle rispettive versioni animate.<ref>{{cita web|url=http://www.comicsviews.it/2017/02/recensione-batmantartarughe-ninja.html|titolo=Recensione|editore=ComicsViews.it|data=16 febbraio 2017|accesso=4 marzo 2017}}</ref> Oltre la miniserie crossover tra le Tartarughe Ninja e Batman hanno fatto un film d'animazione del [[2019]], intitolato ''Batman contro le Tartarughe Ninja''.
== Voci correlate ==
* [[Garra charrúa]]
 
== Note ==
Riga 947 ⟶ 179:
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons= Category:Teenage Mutant Ninja Turtles}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20080907033412/http://www.ninjaturtles.com/ Official Teenage Mutant Ninja Turtles Website] Sito ufficiale statunitense
* {{es}} [http://www.auf.org.uy/ Sito ufficiale dell'Asociación Uruguaya de Fútbol].
* {{Transfermarkt|3449|S}}
* {{en}} [http://www.rsssf.com/tablesu/uru-intres.html Tutti i risultati della Nazionale uruguaiana dal 1902] raccolti da [[Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation]];
 
{{Tartarughe Ninja}}
{{Nazionali di calcio CONMEBOL}}
{{Vincitori MondialiControllo di calcioautorità}}
{{portale|fumetti}}
{{Vincitori Olimpiadi di calcio}}
{{Vincitori Copa América}}
{{Calcio in Uruguay}}
{{Rappresentative sportive nazionali uruguaiane}}
{{portale|America|calcio}}
 
[[Categoria:NazionaliTartarughe di calcio dell'UruguayNinja| ]]