Giuliano Vassalli e Bernd Clüver: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+ onorificenza
 
Collegamenti esterni: - rimuovo collegamento doppio
 
Riga 1:
{{S|cantanti tedeschi}}
{{Carica pubblica
{{Artista musicale
|nome = Giuliano Vassalli
|nome = Bernd Clüver
|immagine = Giuliano Vassalli.jpg
|nome alfa = Cluver, Bernd
|carica = [[Presidenti della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Presidente della Corte costituzionale]]
|nazione = DEU
|mandatoinizio = 11 novembre [[1999]]
|genere = Pop
|mandatofine = 13 febbraio [[2000]]
|genere2 = Schlager
|predecessore = [[Renato Granata]]
|genere3 =
|successore = [[Cesare Mirabelli]]
|genere4 =
||carica2 = [[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di grazia e giustizia]]
|genere5 =
|presidente2 = [[Giovanni Goria]]<br />[[Ciriaco De Mita]]<br />[[Giulio Andreotti]]
|genere6 =
|predecessore2 = [[Virginio Rognoni]]
|genere7 =
|successore2 = [[Claudio Martelli]]
|anno inizio attività = 1971
|mandatoinizio2 = 28 luglio [[1987]]
|anno fine attività = 2011
|mandatofine2 = 2 febbraio [[1991]]
|note periodo attività =
|partito = [[Partito Socialista Italiano]]<!-- [[Partito Socialista Italiano]] - [[Partito Socialista Unificato|Partito Socialista Democratico Italiano Unificato]] !--><!-- [[Partito Socialista Italiano|PSI]] !-->
|etichetta = [[Hansa Records]]<br>[[Bellaphon]]<br>[[Polydor]]<br>[[EMI]]<br>Variety<br>Aladin<br>[[Teldec]]
 
|tipo artista = Cantante
|titolo di studio=Laurea in giurisprudenza
|immagine =
|professione=avvocato, docente universitario
|didascalia =
|carica3= [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|strumento = [[Canto|voce]]
|mandatoinizio3=
|numero totale album pubblicati = 38
|mandatofine3=
|numero album studio = 15
|legislatura3= [[V legislatura della Repubblica Italiana|V]]
|numero album live =
|gruppo parlamentare3=
|numero raccolte = 19 (+ 4 postume)
|coalizione3=
|circoscrizione3= Lazio
|collegio3= Roma
|tipo nomina3=
|incarichi3=
|sito3= http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=cam.dep&leg=5&id=27050
|carica4= [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio4=
|mandatofine4=
|legislatura4= [[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX]]
|gruppo parlamentare4= [[Partito Socialista Italiano]]
|coalizione4=
|circoscrizione4= Lazio
|collegio4= [[Sora (Italia)|Sora]] - [[Cassino]]
|tipo nomina4=
|incarichi4=
|sito4= http://www.senato.it/leg/09/BGT/Schede/Attsen/00002464.htm
}}
{{Bio
|Nome = GiulianoBernd Gerhard
|Cognome = VassalliClüver
|ForzaOrdinamento = Cluver, Bernd
|Sesso = M
|PreData=
|LuogoNascita = Perugia
|LuogoNascita = Hildesheim
|GiornoMeseNascita = 25 aprile
|LuogoNascitaLink =
|AnnoNascita = 1915
|GiornoMeseNascita = 10 aprile
|LuogoMorte = Roma
|AnnoNascita = 1948
|GiornoMeseMorte = 21 ottobre
|LuogoMorte = Palma di Maiorca
|AnnoMorte = 2009
|LuogoMorteLink =
|GiornoMeseMorte = 28 luglio
|AnnoMorte = 2011
|PreAttività =
|Attività = cantante
|Attività2=
|Attività3=
|AttivitàAltre =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Nazionalità = tedesco
|Attività = partigiano
|Cittadinanza =
|Attività2 = giurista
|PostNazionalità = , dedito principalmente ai generi pop-[[Schlager]] e professionalmente in attività a partire dall'inizio degli anni settanta<ref name=www>{{cita web|lingua=de| url= http://www.was-war-wann.de/musik/biografie/bernd-cluever.html|titolo= Biografie Bernd Clüver|editore= Wer Was Wann|accesso= maggio 2016}}</ref><ref name=schlager>{{cita web|lingua=de| url=http://www.schlagerplanet.com/bernd-cluever |titolo= Biografie Bernd Clüver|editore= SchlagerPlanet|accesso= 7 maggio 2016}}</ref><ref name=hpch>{{cita web|lingua=de| url= http://www.hitparade.ch/artist/Bernd_Cluever#disco |titolo= Bernd Clüver - Diskografie|editore= Hit Parade.ch|accesso= maggio 2016}}</ref><ref name=welt>{{cita news|autore= |url= http://www.welt.de/vermischtes/prominente/article13513912/Schlager-Star-Bernd-Cluever-stirbt-bei-Treppensturz.html |titolo= Schlager-Star Bernd Clüver stirbt bei Treppensturz|pubblicazione=[[Die Welt]]|data=|accesso=7 maggio 2016|lingua=de|formato=}}</ref>
|Attività3 = politico
 
|Nazionalità = italiano
|Immagine=
|PostNazionalità = , [[Presidenti della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|presidente della Corte costituzionale]] dall'11 novembre [[1999]] al 13 febbraio [[2000]]
|Didascalia=
}}
Durante la [[resistenza romana]], ideò e organizzò l'evasione di [[Sandro Pertini]] e [[Giuseppe Saragat]] dal [[carcere di Regina Coeli]]. Fu prigioniero in [[Museo storico della Liberazione|Via Tasso]]. La sua attività politica e di giurista è legata all'introduzione del Codice di procedura penale italiano del 1989, detto: "[[Codice di procedura penale italiano|Codice Vassalli]]". Professore emerito all'[[Università di Roma "La Sapienza"]], è stato socio nazionale dell'[[Accademia dei Lincei]] per la classe delle [[morale|scienze morali]], categoria VI delle [[Diritto|scienze giuridiche]].
 
Nel corso della sua quarantennale carriera, pubblicò una quarantina di album (di cui una quindicina in studio)<ref name=hpch/>, tenne circa 6.000 concerti<ref name=www/> e si aggiudicò quattro dischi d'oro, un disco di platino, tre Diapason d'oro, due [[Goldene Europa]], due [[BRAVO Otto]] e tre Leoni di [[RTL Television]]<ref name=www/><ref name=schlager/>. Tra i suoi brani di maggiore successo, figurano ''Der Junge mit der Mundharmonika'', ''Der kleine Prinz'', ''Das Tor zum Garten der Träume'', ''Mexican Girl'', ''Mike und sein Freund'', ''Bevor du einschläfst'', ''Mit 17'', ''Der Wind von Palermo'', ecc.<ref name=www/><ref name=schlager/><ref name=welt/><ref name=bild>{{cita news|autore= M. Pittelkau J. Puthenrackal|url= http://www.bild.de/unterhaltung/leute/bernd-cluever/todes-sturz-auf-treppe-auf-mallorca-19107996.bild.html|titolo= Bernd Clüver: Todes-Sturz auf dieser Treppe|pubblicazione=[[Bild]]|data=|accesso=6 maggio 2016|lingua=de|formato=}}</ref><ref name=westen>{{cita news|autore= |url=https://www.derwesten.de/panorama/bernd-cluever-stirbt-nach-treppensturz-id4916781.html |titolo= Bernd Clüver stirbt nach Treppensturz |pubblicazione=Der Westen|data=|accesso=7 maggio 2016|lingua=de|formato=}}</ref>
== Biografia ==
Figlio del [[Diritto civile|civilista]] [[Filippo Vassalli|Filippo]], compie gli studi universitari negli anni del [[fascismo]] (durante i quali lo troviamo iscritto ai [[Gruppo Universitario Fascista|GUF]], partecipando anche ad un [[Littoriali della cultura e dell'arte|Littoriale della cultura e dell'arte]]). Si laurea in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Roma "La Sapienza"|Università di Roma]] nel [[1936]], relatore il [[penalista]] [[Arturo Rocco]], già principale redattore degli omonimi [[Codice penale italiano|codice penale]] e [[Codice di procedura penale italiano del 1930|codice di procedura penale]]. Quest'ultimo, nel 1990, sarà sostituito con quello redatto secondo i principi più democratici e moderni del suo allievo Vassalli.
 
Fu il marito delle modelle [[Ute Kittelberger]] e [[Anja Hörnich]].<ref name=westen/>
== L'impegno nella Resistenza ==
Dopo l'[[8 settembre 1943]], Vassalli entrò nella [[resistenza romana]] come esponente del [[Partito Socialista Italiano|Partito socialista]]. Dall'ottobre 1943 alla fine di gennaio del [[1944]] fece parte della giunta militare centrale del [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]].
 
==Biografia==
Il 24 gennaio [[1944]] organizzò l'azione di un gruppo di partigiani delle [[Brigate Matteotti]] che permise la fuga di [[Sandro Pertini]] e [[Giuseppe Saragat]], assieme ad altri cinque patrioti socialisti, dal carcere di [[Regina Coeli (carcere)|Regina Coeli]]. L'azione, dai connotati rocamboleschi, fu ideata e diretta da Vassalli con l'aiuto di diversi partigiani, tra cui [[Massimo Severo Giannini]], [[Giuseppe Gracceva]], Filippo Lupis, Ugo Gala, [[Alfredo Monaco]], medico del carcere, e sua moglie [[Marcella Ficca Monaco]]<ref>Cfr. Giuliano Vassalli e [[Massimo Severo Giannini]], {{collegamento interrotto|1=[http://www.anpi.it/patria_2008/004/44-45_Vassalli.pdf ''Quando liberammo Pertini e Saragat dal carcere nazista''] |date=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}, in ''Patria Indipendente'', pubblicazione ANPI</ref><ref>{{cita libro|Davide| Conti (a cura di)|''Le brigate Matteotti a Roma e nel Lazio''|2006|Edizioni Odradek|Roma|isbn=88-86973-75-6}} - Vedi anche {{collegamento interrotto|1=[http://www.anpi.it/patria_2008/003/42-44_LIBRI.pdf Recensione dell'ANPI] |date=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. Si riuscì così prima a far passare Saragat e Pertini dal "braccio" tedesco del carcere a quello italiano e quindi a produrre degli ordini di scarcerazione falsi, redatti dallo stesso Vassalli. I due leader del PSIUP furono dunque scarcerati insieme agli altri esponenti socialisti Luigi Andreoni, Luigi Allori, Carlo Bracco, Ulisse Ducci, Torquato Lunedei. Pertini stesso narrò in seguito questi fatti nelle sue memorie<ref>« […] Si decide di sottrarre alla minaccia capitale Pertini, Saragat e altri cinque detenuti che sono nel braccio tedesco di Regina Coeli, sempre restando a disposizione della giustizia italiana. Gli autori del "colpo" partigiano sono Vassalli, Giannini, Lupis, Gracceva, Maiorca, Alfredo e Marcella Monaco. I primi due, entrambi professori universitari malgrado l’età giovanissima, sono stati fino all’8 settembre ufficiali al Tribunale militare di Roma. Essi non hanno abbandonato gli uffici senza provvedersi di moduli e timbri di scarcerazione.
Bernd Gerhard Clüver nasce a [[Hildesheim]], in [[Bassa Sassonia]], il 10 aprile 1948.
Collabora nell’azione Filippo Lupis, un giovane avvocato che, per la sua professione, può circolare senza troppa difficoltà a Regina Coeli. Gracceva, comandante partigiano, è alla testa, insieme con Vassalli, di un’organizzazione militare sorta dopo l’8 settembre. Maiorca, militante socialista, è tenente presso l’ufficio di polizia della [[Polizia dell'Africa italiana|PAI]] dove, per legge, i detenuti scarcerati debbono passare per un controllo dei documenti. Alfredo Monaco è medico a Regina Coeli e, come tale, ha sotto l’occhio ogni movimento del carcere. Marcella Monaco, infine, moglie del dottore, è addetta al luogo segreto dove i detenuti saranno portati se il colpo riesce. I soli a sapere del complotto sono Pertini e Saragat.
È toccato al primo comunicare al compagno che, per loro, le cose si sono messe male, e che la condanna a morte è data come sicura […] Arriva il falso ordine di scarcerazione perfettamente strutturato, in ogni elemento burocratico, e i detenuti sono invitati dai funzionari tedeschi a preparare la loro roba per lasciare Regina Coeli. Andreoni, Bracco e gli altri perdono un po’ di tempo nei preparativi di partenza ed ecco Pertini fulminarli con lo sguardo, non potendoli avvertire con le parole […] Finalmente i detenuti sono pronti, vengono regolarmente dimessi da Regina Coeli. Il gran colpo è andato a segno… Per quattro giorni il silenzio sulla clamorosa evasione è completo; poi, improvvisamente, esso è rotto dalla "Voce dell’Italia" della [[BBC]] britannica.
Parlando da Londra nella sua rubrica "Al di qua e al di là del fronte" [[Paolo Treves]] dice testualmente: «Stasera la solita rubrica non avrà luogo perché il nostro animo è commosso per l’evasione da Regina Coeli di Sandro Pertini e di Giuseppe Saragat condannati a morte dal tribunale di guerra tedesco. I nostri due compagni hanno ripreso in Roma il loro posto di lotta». Ad ascoltare [[Radio Londra]] ci sono i tedeschi, che prendono appunti. Alla notizia balzano dalle loro postazioni d’ascolto e chiamano al telefono il direttore di Regina Coeli. La risposta è che i detenuti, forniti di regolari mandati di scarcerazione, autenticamente firmati e bollati, sono stati dimessi. Identica risposta dall’ufficio della PAI. I tedeschi minacciano di fucilare tutti. Iniziano le indagini: risalgono al Tribunale militare dove constatano che l’iter cospirativo è tutto formalmente autentico, tranne la firma sul mandato di scarcerazione.» in Vico Faggi (a cura di), ''Sandro Pertini: sei condanne, due evasioni'', Mondadori, Milano, 1978.</ref> e in un'intervista concessa ad [[Oriana Fallaci]] nel [[1973]]<ref name="Fallaci">Intervista di [[Oriana Fallaci]] a Pertini, pubblicata su ''[[L'Europeo]]'', 27 dicembre [[1973]], riportata nel [http://www.oriana-fallaci.com/pertini/intervista.html sito dedicato ad Oriana Fallaci].</ref>.
Quest'audace azione partigiana salvò probabilmente la vita dei due futuri [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidenti della Repubblica]] che, se ancora incarcerati a Regina Coeli, sarebbero stati sicuramente inseriti nell'elenco dei detenuti politici da fucilare alle [[eccidio delle Fosse Ardeatine|Fosse Ardeatine]].
 
Nel 1971, firma a [[Berlino]] il suo primo contratto discografico<ref name=welt/> e l'anno seguente entra per la prima volta in Hit Parade con il singolo ''Sie kommt wieder''<ref name=schlager/>.
Vassalli fu poi fatto prigioniero a [[Roma]] dai [[nazisti]] nell'aprile 1944. Viene recluso nel carcere [[nazismo|nazista]] di [[via Tasso]] dove fu anche sottoposto a pesanti [[tortura|torture]] da parte delle [[Schutzstaffel|SS]]. Fu liberato per intercessione di [[papa Pio XII]] alla vigilia dell'arrivo a Roma delle forze armate angloamericane il 4 giugno [[1944]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/11/Giuliano_Vassalli_cosi_Karl_Hass_co_0_97061115901.shtml Dichiarazioni di Giuliano Vassalli al Processo Priebke]</ref>.
 
Nel 1972, pubblica il singolo di successo ''Der Junge mit der Mundharmonika''.<ref name=www/>.
== Carriera accademica e forense ==
Avvocato e docente universitario, ordinario di diritto e [[procedura penale]], insegna nelle [[università di Urbino]], [[università di Pavia|Pavia]], [[università di Padova|Padova]], [[università di Genova|Genova]], [[Università degli Studi di Napoli Federico II|Napoli]] e [[Sapienza - Università di Roma|Roma]] dove concluderà la sua carriera accademica nel [[1990]]. Fra i suoi allievi, [[Tina Lagostena Bassi]], Angelo Raffaele Latagliata e [[Franco Coppi]]. È autore di una copiosa produzione giuridica in materia penalistica e processuale.
 
Nel 1976, con il brano ''Mike und sein Freund,'' è il primo cantante tedesco ad affrontare il tema dell'[[omosessualità]], suscitando molto scalpore.<ref name=schlager/><ref name=welt/>
Tra i suoi successi forensi, spicca l'assoluzione, in primo grado, dei coniugi Claire Ghobrial e Yussef Bebawi, accusati dell'omicidio di Farouk Chourbagi, amante dell'imputata. Vassalli, insieme al collega [[Giuseppe Sotgiu]], ideò la strategia difensiva che non permise ai giudici di stabilire con certezza quale dei due imputati avesse commesso il delitto, o se entrambi avessero agito di comune accordo, ottenendo per essi l'assoluzione per insufficienza di prove<ref>Cristiano Armati e Yari Selvetella, ''Roma criminale'', Newton Compton Editori, Roma, 2005, pagg. 204 e succ.ve. </ref>.
 
===Morte===
Ha contribuito a fondare, nel 1968, l'[[Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani]].
All'una di notte del 28 luglio 2011, mentre si trovava nel suo appartamento nel quartiere di Illetes, a [[Palma di Maiorca]], precipita accidentalmente da una scala, battendo la testa.<ref name=www/><ref name=schlager/><ref name=welt/><ref name=bild/><ref name=westen/> Trasportato d'urgenza all'ospedale Son Espases<ref name=welt/><ref name=bild/><ref name=westen/>, muore per le gravi ferite riportate.
 
Dopo le esequie, le sue ceneri vengono sparse nel [[Mare del Nord]].<ref name=www/><ref name=welt/>
== Carriera politica ==
Dopo la Liberazione è, assieme a [[Massimo Severo Giannini]]<ref>Aldo Sandulli, ''Al lavoro con Morandi'', in [[Mondoperaio]], n. 11-12/2015, pp. 39-40, secondo cui divennero "il principale riferimento giuridico del [[Psiup]] per l'area giuspubblicistica".</ref>, tra i collaboratori più stretti di [[Pietro Nenni]]<ref> Giuliano Vassalli, ''Testimonianza. Giornale di storia costituzionale. I semestre'', 2006, p. 55.</ref>.
 
==Discografia parziale==
È consigliere comunale e capogruppo del [[Partito Socialista Italiano]] (PSI) a Roma dal [[1962]] al [[1966]]; deputato<ref>http://legislature.camera.it/deputati/legislatureprecedenti/Leg05/datpersonali.asp?deputato=d27050</ref> (eletto nella lista PSI-PSDI) dal [[1968]] al [[1972]]; senatore e capogruppo parlamentare del PSI dal [[1983]] al [[1987]]. Fa parte di tutte le commissioni insediate dal [[1946]] al [[1968]] e dal [[1972]] al [[1978]] per la revisione del [[codice penale italiano|codice penale]] e di quello di procedura penale. Da presidente della Commissione giustizia del Senato propizia l'introduzione dei limiti massimi di [[custodia cautelare]] per i detenuti in attesa di giudizio<ref>"No Hope of Remission for Italian Prisoners." Financial Times [London, England] 19 June 1987: 3. The Financial Times Historical Archive, 1888-2010.</ref>.
 
===Album===
Nel [[1978]] il suo nome è proposto da [[Bettino Craxi]] per il [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]], insieme a quello di [[Antonio Giolitti]] e [[Sandro Pertini]]. Alla fine è eletto quest'ultimo. È [[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di grazia e giustizia]] nel [[governo Goria]] dal 28 luglio [[1987]] al 13 aprile [[1988]], nel [[governo De Mita]] dal 13 aprile [[1988]] al 22 luglio [[1989]], nel [[governo Andreotti VI]] dal 22 luglio [[1989]] al 31 gennaio [[1991]].
* 1973: '' Der Junge mit der Mundharmonika''
* 1974: ''Das Tor zum Garten der Träume''
* 1975: ''Oben steh'n und singen''
* 1975: ''Die großen Erfolge''
* 1976: ''Seine großen Erfolge''
* 1977: ''Song Book''
* 1977: '' Die goldene Super 20''
* 1978: ''Mexican Girl''
* 1981: ''Sechs Jahre später''
* 1990: ''Ich geh meinen Weg'
* 1993: ''Herz ist Strumpf''
* 1994: '' Sag noch einmal ich liebe dich''
* 1995: ''Wenn ich dich dann in die Arme nehm ''
* 1997: ''Engel in Blue Jeans ''
* 1997: ''Weihnachten mit Bernd Clüver ''
* 1999: ''Da musst Du durch ''
* 2001: ''Geh' mit mir ''
* 2007: ''Offen & ehrlich ''
* 2008: ''Hautnah - Die Geschichten meiner Stars''
* 2009: '' Meine schönsten Schlager''
* 2011: ''Ein Stück von meinem Himmel'' (raccolta postuma)
* 2015: ''Bernd Clüver'' (raccolta postuma)
* 2016: ''Best Of''(raccolta postuma)
 
==Note==
Nel [[1987]] in qualità di [[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di grazia e giustizia]]<ref>Wyles, John. "Anger Rises at Slow Pace of Italian Justice." Financial Times [London, England] 7 Aug. 1987: 2. The Financial Times Historical Archive, 1888-2010.</ref> presenta il disegno di [[legge delega]] per la riforma del [[codice di procedura penale]] che segue i precedenti progetti rimasti al palo a causa dello scioglimento anticipato della legislatura o di difficoltà di ordine politico. Il modello fondamentale su cui dovrà informarsi il nuovo codice è quello "accusatorio", contrapposto a quello "inquisitorio" di gran parte del codice Rocco. Il processo si risolve in un ''“actum tria personarum”'', nel quale è il [[pubblico ministero]] che indaga ed esercita l’azione, l’imputato che si difende ed il [[giudice]] che decide, in base a prove selezionate dalle parti ed acquisite in contraddittorio. È ribadita, inoltre, la presunzione di non colpevolezza già contenuto nella [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]]. Inoltre non è prevista la [[custodia cautelare]] dell'imputato, durante il [[Processo (diritto)|processo]], se non in casi eccezionali per la necessità di non disperdere la [[Prova (ordinamento penale italiano)|prova]]. Il nuovo codice, redatto da una commissione presieduta da [[Giandomenico Pisapia]], è approvato nel [[1988]] ed entra in vigore nel [[1989]] (codice che tuttavia sarà sottoposto nel tempo a pesanti modificazioni). Sempre nel 1987 presenta un disegno di legge di riforma parziale del [[codice di procedura civile]], che sarà approvato, con numerose integrazioni, nel 1990.
 
Nello stesso anno insedia una commissione di docenti universitari, presieduta da [[Antonio Pagliaro (giurista)|Antonio Pagliaro]], con il mandato di mettere a punto un disegno di legge delega di riforma del codice penale (la commissione terminerà i suoi lavori presentando una proposta, alla quale seguiranno ulteriori progetti redatti da successive commissioni).
Nominato [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|giudice costituzionale]] dal [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]] il 4 febbraio [[1991]], giura il 13 febbraio successivo.
 
Alle [[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 1992|elezioni]] per la [[Presidente della Repubblica Italiana|presidenza della Repubblica]] del [[1992]] è il candidato di bandiera del PSI nei primi tre scrutini. All'undicesimo scrutinio la sua candidatura viene riproposta come quella ufficiale del suo partito<ref>Graham, Robert. "Picking President Proves Tough Task for Italy's Political Parties." Financial Times [London, England] 12 May 1992: 2. The Financial Times Historical Archive, 1888-2010.</ref>. Al 14º scrutinio ottiene l'appoggio della DC e degli altri partiti laici ed avrebbe i numeri per essere eletto ma resta al di sotto del quorum di 158 voti. Dopo di ciò ritira la sua candidatura.
È eletto presidente della Corte costituzionale (il 23° nella storia della Corte) l'11 novembre [[1999]]. Cessa dalla carica di presidente e di giudice il 13 febbraio [[2000]].<ref>[http://www.cortecostituzionale.it/ActionPagina_210.do Sito web della Corte costituzionale: note biografiche presidente.] {{webarchive|url=https://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Fwww.cortecostituzionale.it%2FActionPagina_210.do&date=2012-11-20 |data=20 novembre 2012 }}</ref>
 
Il 24 gennaio [[2002]] l'[[Università di Bologna]] gli conferisce la laurea ''[[honoris causa]]'' in giurisprudenza.<ref>[http://www.almanews.unibo.it/01_02/Html/Vassalli.htm AlmaNews - Laurea Honoris Causa a Giuliano Vassalli<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Muore il 21 ottobre [[2009]] all'età di 94 anni. La notizia è diffusa ad esequie avvenute (due giorni dopo)<ref name="repubblica">{{Cita web|url=http://roma.repubblica.it/dettaglio/e-morto-lex-ministro-giuliano-vassalli/1757205|titolo=E' morto l'ex ministro Giuliano Vassalli|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|accesso=23 ottobre 2009}}</ref>.
 
== Opere principali ==
Giuliano Vassalli è stato autore di oltre 200 pubblicazioni, in diversi settori: [[diritto penale]], [[procedura penale]], [[criminologia]]. Un elenco certamente non esaustivo comprende i seguenti titoli:
* ''La confisca dei beni: storia recente e profili dommatici'', Padova, Cedam, [[1951]];
* ''La libertà personale nel sistema delle libertà costituzionali'', in AA. VV., ''Scritti giuridici in memoria di Piero Calamandrei'', II, Padova, Cedam, [[1958]];
* ''Gian Domenico Pisapia, Il segreto istruttorio nel processo penale'', Milano, [[Antonino Giuffré (editore)|Giuffré]], [[1960]];
* ''Dizionario di diritto e procedura penale'', Milano, Giuffre, [[1986]];
* ''La giustizia internazionale penale: studi'', Milano, Giuffrè, [[1995]];
* ''La legge penale e la sua interpretazione, il reato e la responsabilità penale, le pene e le misure di sicurezza'', Milano, A. Giuffrè, [[1997]];
* ''Il Codice penale e la sua riforma; criminologia, politica criminale e legislazione straniera; giuristi del passato'', Milano, Giuffrè, [[1997]];
* ''Formula di Radbruch e diritto penale: note sulla punizione dei delitti di Stato nella Germania postnazista e nella Germania postcomunista'', Milano, Giuffrè, [[2001]].
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Valor_militare_silver_medal_BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=Anima ardente di patriota si dedicò con audace instancabile attività alla lotta anti nazi-fascista. Subito dopo l'armistizio nel settembre 1943, al comando di una formazione di partigiani, ostacolò presso la Porta di San Paolo, con generosa disperata lotta, l'avanzata del tedesco invasore. Capo zona, membro del comitato militare cittadino e del C.L.N. fu ideatore, organizzatore ed esecutore coraggioso di numerose azioni di resistenza contro i tedeschi. Arrestato e trasportato nelle prigioni di Via Tasso sopportò con fierezza le sofferenze della carne martoriata, salvando con il suo silenzio l'organizzazione militare del partito. Esempio luminoso do dedizione alla Patria, di audacia, di fierezza e di elevato spirito di sacrificio.
|luogo=Roma, settembre 1943-giugno 1944
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=[[Roma]], 27 dicembre [[1966]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=33860 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=BenemeritiCultura1.png
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte
|collegamento_onorificenza=Benemeriti della cultura e dell'arte
|motivazione=
|luogo=[[Roma]], 2 giugno [[1980]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=7140 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of Minerva.svg.png|nome_onorificenza = Medaglia d'oro dell'Ordine della Minerva|collegamento_onorificenza = Ordine della Minerva |luogo = [[Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio"]], 1991}}
 
== Note ==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
== Voci correlate ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana]]
* {{cita web| http://www.hitparade.ch/artist/Bernd_Cluever |Bernd Clüver|lingua=de}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Box successione
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di grazia e giustizia della Repubblica Italiana]]
|immagine=Italy-Emblem.svg
|periodo = dal 28 luglio [[1987]] al 13 aprile [[1988]]
|precedente = [[Virginio Rognoni]]
|successivo = Giuliano Vassalli
|periodo2 = dal 13 aprile [[1988]] al 22 luglio [[1989]]
|precedente2 = Giuliano Vassalli
|successivo2 = Giuliano Vassalli
|periodo3 = dal 22 luglio [[1989]] al 31 gennaio [[1991]]
|precedente3 = Giuliano Vassalli
|successivo3 = [[Claudio Martelli]]
}}
 
{{Presidenti della Corte costituzionale}}
{{Resistenza romana}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|politica|biografie|dirittomusica}}
 
[[Categoria:Ministri di Grazia e Giustizia della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Presidenti della Corte costituzionale della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della V legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Senatori della IX legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Democratico Italiano]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI]]
[[Categoria:Grandi Ufficiali OMRI]]
[[Categoria:Benemeriti della cultura e dell'arte]]
[[Categoria:Figli d'arte]]
[[Categoria:Governo Goria]]
[[Categoria:Governo De Mita]]
[[Categoria:Governo Andreotti VI]]
[[Categoria:Partigiani operanti a Roma]]
[[Categoria:Insigniti dell'Ordine della Minerva]]