Corvus corax e Discussione:Eduardo Vittoria: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|il gruppo musicale omonimo|[[Corvus Corax]]}}
{{Tassobox
|nome= Corvo imperiale
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|statocons_ref=<ref>{{en}}{{IUCN|summ=106005797|autore=BirdLife International 2012}}</ref>
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* ''C. c. canariensis''
* ''C. c. clarionensis''
* ''C. c. corax''
* ''C. c. hispanus''
* ''C. c. kamtschaticus''
* ''C. c. laurencei''
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* ''C. c. tibetanus''
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|adtemplate=[[File:Corvus corax map.jpg|thumb|[[Areale]]]]
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Gentili utenti,
Il '''corvo imperiale''' ('''''Corvus corax''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Linneo|Linnaeus]]</span>, [[1758]]) è un [[Aves|uccello]] [[Passeriformes|passeriforme]] appartenente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Corvidae]], diffuso in [[Eurasia]], [[Nordafrica]] e [[America Settentrionale]].<ref name = "IOC">{{IOC|titolo=Family Corvidae| url = http://www.worldbirdnames.org/n-vireos.html | accesso = 11 luglio 2013 }}</ref>
Assieme al congenere ''[[Corvus crassirostris]]'' è il più grande rappresentante della propria famiglia, nonché uno fra i massimi esponenti dell'ordine dei passeriformi<ref>{{Cita web|lingua=en|url= http://www.lantz.ca/ravens.htm|titolo= Articolo online sul corvo imperiale|accesso=27 novembre 2009}}</ref>.
 
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Originario dell'[[Eurasia]], il corvo imperiale sfruttò il [[Beringia|ponte di terra dello stretto di Bering]] formatosi durante le [[era glaciale|ere glaciali]] del [[Pleistocene]] per colonizzare il [[Nord America]]: si tratta quindi di uno dei pochi animali (fra gli altri vi sono ad esempio l'[[Alces alces|alce]], il [[Canis lupus|lupo]] e l'[[Ursus arctos|orso bruno]]) ad essere presente in ambedue i continenti senza esservi stato importato dall'uomo<ref>{{cita|Marzluff, Angell, Ehrlich|p. 86}}.</ref>. Nonostante sia assai ben diffuso e rappresentato in tutto il suo areale, a causa della sua naturale diffidenza e circospezione il corvo imperiale risulta assai più raro da avvistare rispetto ad altri corvidi, come ad esempio le [[Corvus corone|cornacchie]].
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20131217224955/http://www.storiaolivetti.it/template.asp?idOrd=2&idPercorso=547 per http://www.storiaolivetti.it/template.asp?idOrd=2&idPercorso=547
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
La sua innata cautela lo porta infatti ad eleggere a propria dimora luoghi selvaggi e relativamente difficili da raggiungere, come aree rocciose e foreste, anche se qualora non venga disturbato dall'uomo può frequentare anche ambienti antropizzati, risultando in alcuni casi addirittura nocivo. Se preso in tenera età, il corvo imperiale può essere addomesticato facilmente e dà prova di grande intelligenza, affezionandosi ai propri padroni ed imparando ad imitare la voce umana ed addirittura a risolvere problemi elementari.
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 12:21, 9 lug 2019 (CEST)
Pur essendo un parente abbastanza stretto dei comuni [[Passer domesticus|passeri]] e [[Serinus canarius|canarini]], si può dire che il corvo imperiale sostituisca gli [[Aegypiinae|avvoltoi]] nell'[[emisfero boreale]]. Rispetto a questi ultimi, tuttavia, la sua dieta risulta assai più varia, in quanto esso si nutre praticamente di tutto ciò che è in grado di inghiottire dopo averlo spezzettato col forte becco.
 
== Tassonomia ==
Il corvo imperiale è uno dei pochi animali il cui [[nome scientifico]] è rimasto immutato sin dalla prima classificazione effettuata da [[Carlo Linneo|Linneo]], la quale è stata più volte soggetta a revisione nel corso degli anni: esso rappresenta inoltre la [[specie tipo]] del genere ''Corvus''<ref>{{cita|Linneo|p. 105}}.<br />{{Citazione|''Corvus corax'': ater, dorso caerulescente, cauda subrotundata.}}</ref>. Il nome scientifico del genere deriva dalla parola [[lingua latina|latina]] ''corvus'', per l'appunto "corvo"<ref>{{cita web|url= http://66.71.182.1/dizionario-latino.php|editore= Dizionario latino-italiano online|titolo= Significato di ''corvus''|accesso=7 dicembre 2009}}</ref>, mentre il nome della specie deriva dal [[lingua greca antica|greco antico]] κόραξ ''korax'', col medesimo significato<ref>{{cita web|url= http://www.grecoantico.com/dizionario-greco-antico.php|editore= Dizionario italiano-greco antico online|titolo= Significato di κοραξ|accesso=7 dicembre 2009}}</ref>.
 
Un areale così vasto come quello occupato da questa specie, per di più comprendente un gran numero di isole ed ambienti ecologicamente dissimili, ha determinato una certa differenziazione delle varie popolazioni locali rispetto al ceppo originario. Questa differenziazione, anche notevole in alcuni casi, ha portato gli studiosi a suddividere la specie in numerosissime [[sottospecie]] principalmente in base a criteri morfologici, come ad esempio le dimensioni totali o la conformazione del becco:
 
In seguito a varie revisioni tassonomiche, basate su criteri genetici, numerose sottospecie sono state soppresse ed accorpate fra loro, in quanto considerabili piuttosto come varianti regionali di un unico tipo fondamentale. Attualmente, vengono riconosciute dalla maggior parte degli autori undici [[sottospecie]] di corvo imperiale:<ref name = "IOC" />
[[File:3782 Common Raven in flight.jpg|thumb|upright=0.7|''Corvus corax principalis'' in volo sulla [[California]] settentrionale.]]
* ''C. c. canariensis'' <span style="font-variant: small-caps">[[Ernst Hartert|Hartert]] & [[Otto Kleinschmidt|Kleinschmidt, O.]]</span>, 1901 - [[Spagna]] ([[Isole Canarie]])
* ''C. c. clarionensis'' <span style="font-variant: small-caps">[[Lionel Walter Rothschild|Rothschild]] & Hartert</span>, 1902 - [[Stati Uniti d'America|USA]] sud-occidentali e [[Messico]] nord-occidentale
* ''C. c. corax'' <span style="font-variant: small-caps">[[Linneo|Linnaeus]]</span>, 1758 - Dall'Europa nord-occidentale a quella centrale, fino alla [[Siberia]] - Becco corto e tozzo, piuttosto arcuato.
* ''C. c. hispanus'' <span style="font-variant: small-caps">Hartert & Kleinschmidt, O.</span>, 1901 - [[Penisola iberica]], [[Italia]] e isole del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]
* ''C. c. kamtschaticus'' <span style="font-variant: small-caps">[[Benedikt Ivan Dybowski|Dybowski]]</span>, 1883 - [[Mongolia]] occidentale, Siberia orientale, [[Cina]] nord-orientale, [[Giappone]] settentrionale e isole circostanti - Taglia maggiore e becco più grosso e forte rispetto alla sottospecie nominale.
* ''C. c. laurencei'' <span style="font-variant: small-caps">[[Allan Octavian Hume|Hume]]</span>, 1873 - Da [[Grecia]], [[Cipro]] e [[Turchia]] fino alla Cina occidentale e all'[[India]] settentrionale
* ''C. c. principalis'' <span style="font-variant: small-caps">[[Robert Ridgway|Ridgway]]</span>, 1887 - [[Alaska]], [[Canada]] (eccetto il sud-ovest), [[Groenlandia]], USA orientali e settentrionali - Corporatura massiccia e grosso becco, piumaggio assai lucente e barbe golari ben sviluppate.
* ''C. c. sinuatus'' <span style="font-variant: small-caps">[[Johann Georg Wagler|Wagler]]</span>, 1829 - Canada sud-occidentale, USA centro-occidentali, Messico e [[Nicaragua]] - Di piccole dimensioni e dal becco piccolo e relativamente sottile.
* ''C. c. tibetanus'' <span style="font-variant: small-caps">[[Brian Houghton Hodgson|Hodgson]]</span>, 1849 - [[Asia centrale]] - È la sottospecie di maggiori dimensioni: presenta inoltre piumaggio assai lucente, con sfumature grigiastre alla base del collo, e barbe golari molto pronunciate, anche se il becco non è così grande in proporzione al corpo come nella sottospecie ''principalis''.
* ''C. c. tingitanus'' <span style="font-variant: small-caps">[[Howard Irby|Irby]]</span>, 1874 - [[Nordafrica]] - È la sottospecie di minori dimensioni, con barbe golari appena accennate e piumaggio dall'aspetto unto, con sfumature brune su testa e corpo che divengono più evidenti in età avanzata. Il becco è corto ma robusto, con margine superiore arcuato.
[[File:Krummi 1.jpg|thumb|upright=0.7|''Corvus corax varius'' fotografato in [[Islanda]]: in questo esemplare le penne caudali appaiono danneggiate.]]
* ''C. c. varius'' <span style="font-variant: small-caps">[[Morten Thrane Brünnich|Brünnich]]</span>, 1764 - [[Islanda]] e [[Danimarca]] ([[Isole Fær Øer]]) - Di taglia maggiore rispetto alla sottospecie nominale, ma minore rispetto alla sottospecie ''principalis'', presenta piumaggio meno lucente rispetto a queste ultime ed un caratteristico anello di piume biancastre attorno alla base del becco. Diffusa in [[Islanda]], mentre nelle [[isole Faroer]] era diffusa una [[polimorfismo (biologia)|variante geografica]] di questo animale, il [[corvo pezzato]], attualmente [[estinzione|estinta]]<ref>{{cita|Droste|pp. 107–118}}.</ref>.
 
Recenti studi effettuati sul [[DNA mitocondriale]] di varie popolazioni di questi animali hanno portato gli studiosi a suddividere la specie in due [[clade|cladi]]:
* un clade cosiddetto [[california]]no, comprendente la sottospecie ''sinuatus'' e le popolazioni diffuse nel sud-ovest degli Stati Uniti;
* un clade cosiddetto olartico, comprendente le rimanenti sottospecie.
Le due cladi avrebbero cominciato a differenziarsi circa due milioni di anni fa<ref>{{cita|Omland, Tarr, Boarman, Marzluff, Fleischer|pp. 2475–2482}}.</ref>, e sebbene i corvi imperiali californiani siano assai somiglianti morfologicamente agli altri, essi ne sono geneticamente distanti, ed anzi più vicini filogeneticamente alla specie ''[[Corvus cryptoleucus]]''. La popolazione americana di corvo imperiale, invece, è strettamente imparentata con quelle eurasiatiche<ref>{{cita|Goodwin|pp. 70-72}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url= http://www.werc.usgs.gov/news/2000-12-19.html|titolo= California Ravens Are a Breed Apart|accesso=8 dicembre 2009|editore= [[United States Geological Survey]]}}</ref>, a loro volta più vicine ad altre specie (come ''[[Corvus albus]]'') rispetto a quanto non lo siano coi corvi californiani<ref>{{cita|Feldman, Omland|p. 145}}.</ref>.
 
Per spiegare questa inaspettata distanza genetica è stato ipotizzato che i corvi imperiali della clade californiana giunsero in America all'incirca due milioni di anni fa, rimanendo poi isolati dalle popolazioni eurasiatiche a causa dell'[[era glaciale]]: circa un milione di anni dopo, da questa popolazione californiana si distaccò la specie ''C. cryptoleucus'', mentre ancora più in là una nuova ondata migratoria proveniente dall'[[Asia]] portò in America dei nuovi corvi eurasiatici, dai quali ebbe origine la sottospecie ''principalis''<ref>{{cita|Marzluff, Angell, Ehrlich|pp. 86-87}}.</ref>.
 
Ulteriori studi effettuati sul DNA mitocondriale hanno dimostrato che anche i corvi imperiali della sottospecie ''tingitanus'' presentano differenze genetiche piuttosto significative rispetto al resto delle popolazioni olartiche, con le quali fra l'altro si incrociano solo assai raramente e con difficoltà<ref>{{cita|Baker, Omland|p. 174}}.</ref>.
 
Il risultato di tali studi ha portato alcuni studiosi a supporre che il ''[[taxon]]'' ''Corvus corax'' sia in realtà [[parafiletico]]. Una soluzione tassonomica per questo problema sarebbe quella di elevare la sottospecie ''sinuatus'' al rango di specie a sé stante (''Corvus sinuatus''), intermedia fra il corvo imperiale propriamente detto ed il corvo messicano ''C. cryptoleucus'': altri studiosi opterebbero invece per l'unificazione della sottospecie ''sinuatus'' con la specie ''C. cryptoleucus'' a formare un unico complesso, tuttavia per poter effettuare un'operazione del genere senza tema di smentita occorrono ulteriori studi sul [[flusso genico]] e sul genoma delle due specie.
 
Risulta degno di nota il fatto che anche in [[Africa]] potrebbe essere accaduto un processo analogo a quello che avrebbe portato alla differenziazione della sottospecie (o specie) ''sinuatus'' ed in seguito alla specie ''C. cryptoleucus'': infatti, oltre alla sottospecie ''tingitanus'', anche il corvo dal collo rosso (''[[Corvus ruficollis]]'') ed il corvo somalo (''[[Corvus edithae]]'') potrebbero essere visti come popolazioni del complesso-specie ''C. corax'', evolutesi e differenziatesi per far fronte alle diverse condizioni climatiche in parallelo a quanto riscontrabile nelle popolazioni californiane di corvo imperiale. Ciò indicherebbe una spiccata tendenza delle popolazioni ancestrali di corvo imperiale a colonizzare ''[[habitat]]'' differenti da quello originario (principalmente più caldi e secchi), dando origine in questi nuovi territori a fenomeni di [[radiazione adattativa]].
 
== Distribuzione ==
Il corvo imperiale occupa l'areale naturale più vasto fra gli uccelli (oltre 10.000.000&nbsp;km²<ref>{{cita|Goodwin|p. 70}}</ref><ref>{{cita|Madge}}</ref>): la specie è infatti diffusa in tutta [[Europa]] ([[Isole Canarie]], [[Islanda]], [[Gran Bretagna]] ed [[Irlanda]] comprese<ref>{{cita|Vere Benson}}</ref>, mentre manca quasi del tutto dall'[[Europa centrale]]), in [[Asia centrale]] e settentrionale (a sud fino all'[[Iran]] e all'[[India]] settentrionale), in [[Nordafrica|Africa settentrionale]], in [[America Settentrionale]] e [[America centrale|Centrale]] (ad eccezione degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] sud-orientali) a sud fino al [[Nicaragua]], oltre che in molte isole del [[Oceano Pacifico|Pacifico]].
 
Il corvo imperiale predilige le aree alberate, con presenza nei dintorni di ampi spazi aperti dove cercare il cibo; lo si trova anche lungo le aree costiere con presenza di [[falesia|falesie]] rocciose, dove l'animale si nutre e nidifica<ref>{{cita web|url= http://62.101.84.225/agrinet/fauna/pdf/197_RelFau08.pdf|titolo= Fenologia del corvo imperiale nella Regione Lombardia|accesso=12 dicembre 2009}} {{pdf}}</ref>. Come intuibile dall'estesissimo areale occupato dalla specie, tuttavia, si tratta di un animale assai adattabile: lo si trova anche nelle aree ghiacciate del [[Circolo Polare Artico]], nelle aree aride e semidesertiche del [[Nordafrica]], fino alle cime dell'[[Himalaya]], dove sono stati osservati esemplari di questa specie a 6.350&nbsp;m di altezza sul [[Monte Everest]]. Si può dire che l'unico [[habitat]] che il corvo imperiale eviti sia la [[foresta pluviale]].
 
In [[Italia]], il corvo imperiale risulta piuttosto raro, tanto da comparire fra le specie inserite nel Libro Rosso degli Animali d'Italia<ref>{{cita web|url= http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/LROSSO7.PDF|titolo= Categorie della Lista Rossa IUCN|editore= Libro Rosso degli Animali d'Italia|opera= Allegato II|data=30 novembre 1994|pagina= 207|accesso=12 dicembre 2009}} {{pdf}}</ref>: sull'intero territorio nazionale ne è infatti censita una popolazione totale inferiore alle 15.000 unità, con un numero di coppie nidificanti compreso fra le 3.000 e le 6.000<ref>{{cita web|autore= Pierandrea Brichetti|anno= 1995|titolo= Situazione dell'avifauna nidificante in Italia|url= http://www.aves.it/artavit.htm|editore= Aves|accesso=12 dicembre 2009}}</ref>, concentrate lungo l'[[arco alpino]], in [[Sardegna]], nel [[Gargano]] e lungo l'[[Appennino Meridionale]], ma presenti grossomodo in tutte le aree rocciose del Paese<ref>{{cita|Brichetti, De Franceschi, Baccetti}}</ref>.
 
== Descrizione ==
=== Dimensioni ===
[[File:Raven Cypress Provincial Park 2.JPG|thumb|Un grosso corvo in posizione di allerta.]]
Il corvo imperiale è uno dei più grandi [[Passeriformi]] viventi: pur non essendo il rappresentante di maggiori dimensioni in assoluto dell'ordine (viene infatti superato dagli [[Menuridae|uccelli lira]] e dal congenere ''[[Corvus crassirostris]]'', il quale, sebbene abbia dimensioni medie leggermente maggiori, risulti più piccolo di alcuni esemplari di corvo imperiale particolarmente grandi), raggiunge comunque dimensioni ragguardevoli, che spaziano fra i 56 ed i 69&nbsp;cm di lunghezza, per un'apertura alare che può sfiorare il metro e trenta.
[[File:Corvus corax - Northern Raven - XC110257.ogg|left|thumb|voce]]
Per quanto riguarda il peso, il corvo imperiale si contende ancora una volta col congenere ''C. crassirostris'' il primato di passeriforme più pesante, raggiungendo i 1.600 g negli esemplari più imponenti. Il peso medio di questa specie, tuttavia, si attesta attorno al chilogrammo<ref>{{cita|Boarman, Heinrich|pp. 1-32}}</ref>.
 
Le sottospecie meridionali, diffuse in aree più calde, sono generalmente più piccole e slanciate rispetto a quelle diffuse in ambienti più freddi<ref>{{cita|Goodwin|pp. 138-139}}</ref>. Inoltre le femmine, a parità d'età, tendono ad essere leggermente più piccole dei maschi.
 
=== Aspetto ===
[[File:Kolkrabe-im-Gleitflug.jpg|thumb|left|Un corvo imperiale in volo lascia ben notare le ali digitate ed il profilo cuneiforme della coda.]]
Il corvo imperiale presenta corpo robusto con zampe piuttosto lunghe e dotate di forti artigli ricurvi. La coda è squadrata, ma nella sua parte distale assume una caratteristica forma a cuneo, utile per identificare la specie: le ali sono digitate e piuttosto larghe.
 
La testa è il carattere morfologico che maggiormente distingue questa specie dalle altre della famiglia dei [[Corvidi]]: essa si presenta infatti allungata, con occhi di colore bruno scuro ed un forte becco. Quest'ultimo è piuttosto lungo e leggermente incurvato sul margine superiore, con un abbozzo di uncino in punta: il becco appare però più corto a causa delle piume setolose che ne ricoprono la parte prossimale, oltrepassando il margine di attacco del becco ed andando a formare un anello alla sua base, estendendosi fin quasi al mento sulla [[mandibola]].
 
[[File:Corvus corax (NPS).jpg|thumb|Un corvo imperiale con le barbe golari ben erette.]]
Il piumaggio, folto e serrato, è completamente nero, lucido e con riflessi metallici di colore blu-acciaio che appaiono qualora lo si osservi alla luce del sole: a seconda della sottospecie, possono o meno essere presenti sfumature brune su petto e collo, oppure piume biancastre disposte ad anello attorno alla base del becco. Sulla gola, in corrispondenza del gozzo, sono presenti delle particolari piume lanceolate ed erettili, dette ''barbe'', che l'animale utilizza per comunicare il proprio stato d'animo. Le zampe sono nude dal [[Tarso (scheletro)|tarso]] in giù, dove si presentano ruvide al tatto e ricoperte sulla loro parte anteriore da un'unica fila di scaglie rettangolari: come anche tutte le altre parti nude del corpo sono nerastre, talvolta con sfumature di colore carnicino in prossimità dell'attaccatura delle unghie. Queste ultime sono forti ed a forma di uncino, anch'esse di colore nero lucido. Le dita sono quattro, tre rivolte in avanti ed una rivolta all'indietro, assicurando all'animale una salda presa sugli appigli ed un buon equilibrio al suolo. L'interno della bocca è di colore rosato o rosso vivo, con lingua appuntita e ruvida di colore rossiccio.
 
== Biologia ==
I corvi imperiali conducono solitamente vita solitaria od in coppie: essi occupano territori che hanno un'estensione che va dai 5 ai 40&nbsp;km² a seconda delle risorse presenti nella zona<ref name="Michigan" >{{Cita web|lingua=en|autore= Rachel Berg|coautori= Tanya Dewey|anno= 1999|titolo= ''Corvus corax''|opera= Animal Diversity Web|editore= [[University of Michigan]] Museum of Zoology|url= http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/information/Corvus_corax.html|accesso=12 dicembre 2009}}</ref>. Gli individui giovani tendono invece a formare gruppetti di varia entità, mentre gli adulti non ancora accoppiati possono riunirsi in dormitori comuni: più coppie possono infine formare dei gruppi anche piuttosto duraturi in aree dove il cibo è abbondante.
 
Il comportamento del corvo imperiale, nonostante la maestosità e la forza dell'animale, è assai cauto e prudente: prima di scendere al suolo, esso è solito volteggiare lungamente alla ricerca del minimo segno di pericolo presente sul terreno. Soprattutto durante il periodo riproduttivo, però, tale prudenza viene quasi del tutto abbandonata e le coppie di corvi imperiali difendono accanitamente il proprio territorio, inseguendo gli intrusi per chilometri e dando luogo anche a spettacolari combattimenti aerei<ref name="Michigan"/>.
 
Il volo del corvo imperiale si differenzia nettamente da quello degli altri Corvidi, essendo paragonabile per sveltezza ed agilità a quello dei [[Rapaci]]: l'animale è solito descrivere ampi cerchi nel cielo per osservare il territorio alla ricerca di cibo, salvo poi fiondarsi al suolo e riprendere repentinamente quota. Al suolo, invece, i corvi imperiali camminano impettiti e dondolando il capo, in maniera simile ai [[Columbiformes|piccioni]]: quando si appollaiano sugli alberi, invece, possono disporsi sia tenendo il corpo in orizzontale che quasi in verticale, mantenendo in quest'ultimo caso un caratteristico aspetto ingobbito. Quando l'animale non vola, le ali vengono sempre tenute piuttosto distanti dal corpo.
 
Il corvo imperiale è un animale tendenzialmente stanziale: gli individui giovani possono compiere spostamenti di una certa entità (200&nbsp;km ed oltre) alla ricerca di nuovi ambienti dove stabilire il proprio territorio<ref>{{cita|Goodwin|p. 139}}</ref>, mentre le popolazioni residenti nelle aree meno ospitali dell'areale di questa specie possono compiere piccole migrazioni stagionali in caso di stagioni particolarmente inclementi dal punto di vista climatico, come estati particolarmente torride od inverni particolarmente rigidi<ref>{{cita|Salomonsen}}</ref>.
 
[[File:Raven croak.jpg|thumb|left|Un corvo intento a gracchiare.]]
I corvi imperiali comunicano fra loro mediante una vasta e complessa gamma di suoni: finora le vocalizzazioni di questi animali sono state classificate in una serie di categorie che varia a seconda dei pareri da 15 a 34, la maggior parte delle quali ha la funzione di comunicare coi conspecifici<ref>{{cita|Gwinner (1964)|pp. 657–748}}</ref>. Oltre ai suoni effettivamente prodotti con emissione di aria, i corvi imperiali comunicano anche sbattendo rumorosamente le ali od il becco, azione quest'ultima maggiormente osservata nelle femmine rispetto ai maschi. La postura del corpo è invece indicativa di sottomissione (quando orizzontale) o dominanza (quando verticale) nei confronti di altri esemplari, oppure di richieste di ''[[grooming]]'' nei confronti del coniuge.
 
I corvi imperiali sono inoltre eccellenti imitatori: essi sono infatti in grado di imitare quasi alla perfezione svariati suoni, come versi di altri animali, rumori di attrezzi od anche la voce dell'uomo, imparando intere frasi anche dopo averle ascoltate una sola volta. Qualora i due componenti di una coppia vengano separati, o per qualche motivo uno dei due non riesca a trovare l'altro, essi cominciano a riprodurre i richiami del consorte disperso per incoraggiarne il ritorno<ref>{{cita|Goodwin|p. 142}}</ref>.
 
Ben nota è l'abitudine di questi animali, comune del resto a tutti i [[corvidi]], di impossessarsi di oggetti luccicanti (come pezzi di vetro e metallo) per poi nasconderli o portarli al proprio nido, probabilmente allo scopo di utilizzarli per impressionare i conspecifici<ref>{{cita|Marzluff, Angell, Ehrlich|p. 232}}</ref>.
 
=== Alimentazione ===
[[File:Common Raven Nationalpark Bayerischer Wald 01.jpg|thumb|Un corvo imperiale dilania la preda col forte becco.]]
I corvi imperiali sono animali [[onnivori]] ed assai opportunisti: la loro dieta comprende tutto ciò che di commestibile l'animale riesce a trovare, pertanto può variare anche in maniera piuttosto marcata a seconda della latitudine, della stagione e della disponibilità locale di cibo<ref>{{cita|Nogales, Hernández|pp. 382–391}}</ref>. Ad esempio, i corvi residenti nella [[tundra]] dell'[[Alaska]] sono principalmente [[carnivoro|carnivori]] che predano attivamente le [[Microtus|arvicole]] locali oppure si nutrono delle carcasse di [[caribù]] e [[Lagopus muta|pernice bianca]]<ref>{{cita|Temple|pp. 41–46}}</ref>, mentre in altre zone essi possono comportarsi prevalentemente da spazzini, nutrendosi di carcasse e delle larve d'[[insetti]] ad esse associate<ref>{{cita|Nelson|pp. 10–15}}</ref>. Qualora possibile, la dieta del corvo imperiale è composta anche da una certa quantità di materiale di origine vegetale, come frutti, bacche e granaglie<ref>{{cita|Engel, Young|pp. 372–378}}</ref>. Per individuare il cibo, il corvo imperiale si serve principalmente della vista e solo in secondo luogo degli altri sensi.
 
[[File:Common raves landfill.jpg|left|thumb|Corvi imperiali in una [[discarica]].]]
Il corvo imperiale è una delle poche specie di corvidi che preda attivamente altri animali, non comportandosi quindi solo da semplice spazzino: oltre ad [[insetti]] ed altri [[invertebrati]], esso si nutre infatti anche di [[anfibi]], [[rettili]], piccoli [[mammiferi]], [[uccelli]] (anche di dimensioni paragonabili alle sue) e delle loro uova<ref>{{cita|Heinrich (2002)}}</ref>. In caso di necessità, esso non disdegna di rovistare nelle [[feci]] alla ricerca di insetti [[coprofagia|coprofagi]] e porzioni non digerite di cibo mentre nelle aree scarsamente antropizzate od in quelle dove non viene perseguitato esso frequenta le discariche, dove trova cibo a volontà e spesso si stabilisce in via definitiva, addirittura nidificandovi<ref>{{cita|Kristan, Boarman, Crayon|pp. 244–253}}</ref>.
 
Per procacciarsi il cibo, i corvi imperiali hanno adottato tutta una serie di strategie, alcune delle quali anche molto ingegnose: durante l'inverno, quando il cibo scarseggia, essi sono soliti seguire gli animali carnivori, allo scopo di nutrirsi dei resti delle loro prede<ref>{{cita|Stahler, Heinrich, Smith|pp. 283–290}}</ref>. Gli alimenti particolarmente coriacei, come [[Gastropoda|gasteropodi]] e [[bivalvi]] dal duro guscio, vengono portati a grandi altezze, per poi essere lasciati cadere al suolo, dove si frantumano, dando modo all'animale di cibarsi delle parti molli uscite allo scoperto<ref>{{cita|Otto, Witt}}</ref>. I corvi sono inoltre assidui frequentatori delle colonie nidificanti di [[Uria (zoologia)|urie]], [[cormorani]] e [[gabbiani]], dove depredano i nidi lasciati incustoditi: in caso non trovino nessun nido del genere, essi infastidiscono gli uccelli al fine di farsi inseguire, così da poterli seminare in volo ed accedere alle uova o ai nidiacei rimasti soli<ref>{{cita|Gaston, Elliot|pp. 742–748}}</ref>.
 
Il corvo imperiale è solito immagazzinare il cibo in ''surplus'' (in particolare i cibi ricchi di grassi, ma anche granaglie ed ossa) in appositi nascondigli, che l'animale ha cura di dislocare in vari luoghi, sicché, qualora una di queste dispense venga scoperta e depredata (cosa che succede assai regolarmente fra i corvi), l'animale non rimanga a bocca asciutta. I corvi, infatti, si osservano a vicenda durante i banchetti a base di carcasse, in modo tale da poter localizzare le dispense dei conspecifici e depredarle durante la loro assenza. Per evitare questi furti gli animali spesso si allontanano anche di molto dal proprio territorio, al fine di nascondere il proprio bottino al riparo da occhi indiscreti<ref>{{Cita web|lingua=en|url= http://www.gi.alaska.edu/ScienceForum/ASF14/1426.html|titolo= The Raven's Game of Hide and Seek|accesso=20 dicembre 2009|autore= Ned Rozell|opera= Alaska Science Forum|editore= [[University of Alaska Fairbanks]]}}</ref>, oppure scavano falsi nascondigli, riempendoli con sassi od altro materiale non commestibile, al fine di depistare gli eventuali ladri<ref>{{cita|Marzluff, Angell, Ehrlich|p. 230}}</ref>. Oltre a derubarsi a vicenda, i corvi imperiali possono saccheggiare le provviste anche ad altre specie, come ad esempio la [[volpe artica]]<ref>{{cita|Careau, Lecomte, Giroux, Berteaux|pp. 79–82}}</ref>.
 
Accanto ad atti di opportunismo ai danni del prossimo, il corvo imperiale mostra anche atti di generosità apparentemente disinteressata: ad esempio, i giovani (soprattutto quelli più forti, dalla posizione sociale elevata nell'ambito di un gruppo), una volta individuata un'abbondante fonte di cibo (come ad esempio una grossa carcassa), sono soliti emettere forti richiami al fine di attirare i gruppetti di giovani nelle vicinanze<ref>{{Cita web|lingua=en|url= http://www.pbs.org/lifeofbirds/brain/|titolo= Bird Brains|accesso=20 dicembre 2009|autore= Gareth Huw Davies|opera= The Life of Birds|editore= PBS}}</ref>. Questo comportamento è stato interpretato da alcuni studiosi come finalizzato alla creazione di una disparità numerica notevole fra i giovani e gli adulti presenti nei pressi della fonte di cibo, condizione questa necessaria per permettere ai primi di cibarsi senza essere scacciati da questi ultimi<ref>{{cita|Heinrich (1989)}}</ref>.
 
=== Riproduzione ===
I corvi imperiali sono animali rigidamente [[monogamia|monogami]]: le coppie si formano in giovane età e si sciolgono solo con la morte di uno dei due coniugi, anche se occasionalmente possono essere osservati episodi di infedeltà, con le femmine che ricevono altri maschi nel nido mentre i maschi non sono presenti<ref>{{cita|Heinrich (1999)|pp. 119-120}}</ref>. La scelta del ''partner'' avviene in base alle doti di intelligenza ed abilità nel procacciarsi il cibo mostrate dall'animale, piuttosto che in base a prove di forza.
 
[[File:Ravens nest Lastef.jpg|left|thumb|Un nido di corvo imperiale con due giovani in [[Islanda]].]]
Una volta formatasi la coppia, i due componenti si stabiliscono in un territorio e danno il via alla costruzione del nido: quest'ultimo, solitamente posto in luoghi poco accessibili (scarpate rocciose, cime di alberi molto alti, edifici abbandonati da tempo), consiste in una grossa coppa larga fino a un metro e profonda una trentina di centimetri, formata da una grossolana impalcatura di rami foderata all'interno con rametti più sottili, fango e materiale morbido come pelo, piume e [[licheni]]. La coppia tende ad utilizzare sempre il medesimo nido per allevare la prole, a meno che non accada qualche evento che ne spinga i componenti ad abbandonarlo in cerca di altri siti meno accessibili: ogni anno esso viene rimaneggiato con l'aggiunta di nuovi rametti, sicché i vecchi nidi raggiungono dimensioni abbastanza imponenti.
 
A partire da febbraio comincia il periodo riproduttivo, che tuttavia avrà il suo culmine solo a partire dal mese di marzo (ancora più tardi in aree particolarmente fredde, mentre in [[Pakistan]] la deposizione delle uova avverrebbe addirittura in dicembre<ref>{{Cita web|lingua=en|autore= Denis Lepage|url= http://www.bsc-eoc.org/avibase/avibase.jsp?region=pk&pg=checklist&list=clements|titolo= Checklist of birds of Pakistan|opera= Bird Checklists of the World|editore= [[Avibase]]|accesso=5 gennaio 2010}}</ref><ref>{{cita|Mirza|p. 366}}</ref>). Le coppie cominciano ad eseguire i caratteristici voli nuziali durante i quali i due coniugi raggiungono grandi altezze per poi gettarsi velocemente verso il basso, capovolgendosi durante la picchiata, ed infine risalire in quota con volo spiralato: durante tutta l'operazione, ambedue i sessi emettono un verso che suona come ''k-long k-long''. Al termine di questi voli, appartatisi nei pressi del nido, il maschio si impone alla femmina in posizione di dominanza, ritto sulle zampe e col piumaggio arruffato, mentre quest'ultima si pone in posizione subordinata, tenendo il corpo orizzontale e la testa abbassata: a questo punto il maschio si inchina spasmodicamente davanti alla consorte, tenendo le ali pendule ed arruffando le piume del capo, mentre la membrana nittitante bianca dell'occhio viene alzata ed abbassata. Se la femmina è ricettiva, allora imita la postura del maschio, tenendo la coda piegata lateralmente: è a questo punto che ha luogo l'[[accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]].
 
[[File:Corvus corax tingitanus MHNT 232 HdB Djebel Messaad Algerie.jpg|thumb|Uova di corvo.]]
Le uova, in numero variabile da tre a sette, vengono deposte a intervalli di 24-48 ore: esse hanno colorazione verde-bluastra, con maculature di grigio e di bruno, ed in proporzione alla mole dell'adulto appaiono straordinariamente piccole. La femmina le cova per le tre settimane necessarie all'incubazione, durante le quali non si alza mai dal nido e viene nutrita dal maschio con cibo rigurgitato<ref>{{cita|Gwinner (1965)|pp. 145–178}}</ref>. Durante la cova delle uova, i corvi imperiali divengono ancora più circospetti del solito: prima di avvicinarsi al nido, il maschio si pone a una certa distanza per accertarsi che non vi siano estranei nei dintorni, e solo dopo aver scrutato per bene il territorio si azzarda a raggiungere la consorte. Allo stesso modo, per allontanarsi senza essere visto, l'animale si muove verticalmente verso il basso, per poi riprendere quota in un punto lontano dal nido, depistando eventuali malintenzionati. Qualora tuttavia qualche predatore (come i grossi [[rapaci]], sia diurni che notturni, oppure qualche [[canide]] o [[mustelide]]) scopra ugualmente l'ubicazione del nido e tenti di trafugarne le uova od i nidiacei, spesso viene messo in fuga dall'azione congiunta dei due genitori infuriati, che possono attaccare direttamente l'intruso a colpi di becco, oppure bersagliarlo con pietre che lasciano cadere dall'alto<ref>{{cita|Janes|p. 409}}</ref>. Possono essere aggrediti anche animali predatori che si avvicinino al nido anche solo casualmente.
 
I nidiacei vengono nutriti con copiose quantità di cibo rigurgitato dal maschio, e già a partire dal primo mese di vita si avventurano ai bordi del nido, sebbene solitamente non s'involino prima del compimento del secondo mese di vita: anche una volta in grado di volare, continuano a venire nutriti da ambedue i genitori con pezzetti di carne, e se ne separano solo dopo il sesto mese di vita,. Molti giovani corvi rimangono con gli adulti fino alla successiva stagione degli amori<ref>{{cita|Goodwin|p. 141}}</ref>.
 
La maturità sessuale viene raggiunta da ambo i sessi attorno ai tre anni d'età, anche se comportamenti accostabili ad atti di [[corteggiamento]] sono osservabili già a partire dal secondo anno di vita, specialmente nei mesi autunnali ed invernali: raramente però le femmine depongono le uova prima di aver compiuto i 4 anni.
 
[[File:Corvus corax jouveniles.jpeg|thumb|left|Due giovani corvi imperiali.]]
I giovani corvi imperiali, assai simili agli adulti, anche se di minori dimensioni e dagli occhi di colore grigio-bluastro anziché bruno<ref>{{cita|Goodwin|p. 138}}</ref>, si riuniscono in gruppetti composti mediamente da una quindicina d'individui: essi sono estremamente curiosi e mostrano interesse per qualsiasi novità venga loro proposta (in particolare per gli oggetti tondi e luccicanti), curiosità che tuttavia perderanno gradualmente con l'età adulta, al punto di diventare spiccatamente [[neofobia|neofobici]] durante la vecchiaia<ref>Kijne M & Kotrschal K (2002) "Neophobia affects choice of food-item size in group-foraging common ravens (''Corvus corax'')". ''Acta ethologica'' '''5'''(1): 13-18</ref>. I giovani sono inoltre soliti mostrare comportamenti fini a sé stessi, identificabili con il [[gioco]]: ad esempio, sono stati osservati dei giovani scivolare sulla neve per puro divertimento<ref>{{en}}[http://wwwsoc.nii.ac.jp/osj/japanese/katsudo/Journal_E/ornsci1_1pdfs/os010207.pdf Osservazioni di giovani corvi imperiali intenti a giocare sulla neve sull'isola di Hokkaido (Giappone)]</ref>, oppure servirsi di [[Vulpes|volpi]] o [[Canis familiaris|cani]] affamati come ignari compagni per l'[[acchiapparella]]<ref>{{cita|Savage|pp. 70-71}}</ref>. Anche in età adulta, i corvi mostrano comportamenti interpretabili come forme di gioco: un esempio sono i voli acrobatici, che parrebbero non avere alcun altro scopo se non quello di procurare divertimento all'animale<ref>{{cita|Savage|p. 76}}</ref>.
 
I corvi imperiali sono uccelli piuttosto longevi: mentre in natura vivono al massimo fino a 15 anni, gli esemplari tenuti in cattività oltrepassano anche di molto questo limite, superando i 40 anni d'età ed arrivando in alcuni casi a sfiorare gli 80<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Clapp |nome=Roger B. |coautori=M. Kathleen Klimkiewicz and Anthony G. Futcher |anno=1983 |titolo=Longevity records of North American birds: Columbidae through Paridae |rivista=Journal of Field Ornithology |volume=54 |numero=2 |pagine=123–137 |url=http://elibrary.unm.edu/sora/JFO/v054n02/p0123-p0137.pdf| accesso=16 maggio 2007|format=PDF}}</ref>.
 
== Intelligenza ==
Fra gli uccelli, i corvi imperiali sono quelli dotati di [[cervello]] di maggiori dimensioni in proporzione al corpo: non deve perciò stupire il fatto che essi diano prova di grande [[intelligenza]]. Sono infatti in grado di imparare ciò che gli viene insegnato e addirittura di elaborare in maniera del tutto autonoma risposte efficaci per i problemi che vengono loro presentati.
 
Magistrale in questo senso è il caso di Roa, corvo tenuto per anni dal padre dell'[[etologia]] [[Konrad Lorenz]]: quando lo studioso si avventurava in aree dove l'uccello aveva in passato subito delle esperienze spiacevoli, esso compiva il rituale dell'induzione al volo (consistente nel posizionarsi alle spalle dell'esemplare che si vuole indurre ad alzarsi in volo ed agitare la coda, per poi volare verso l'alto e controllare che esso abbia effettivamente spiccato il volo), nel tentativo di farsi seguire lontano dal luogo in questione. Qualora l'etologo non lo assecondasse, Roa non esitava a ripetere l'operazione accompagnandola con la ripetizione a voce spiegata del proprio nome. Il verso che accompagna questa operazione è invece solitamente un ''cracracrac'' profondo e gutturale, che effettivamente l'animale era solito ripetere per invitare all'involo i conspecifici: in questo caso però l'uccello, sentendosi spesso chiamare "Roa" dall'uomo, aveva associato questa parola col verso di richiamo di quest'ultimo, e pertanto come tale lo utilizzava nei confronti di Lorenz<ref>K. Lorenz, ''L'anello di re Salomone'', pagg. 108-109, ed. Bompiani</ref>.
 
Un esperimento mirato a testare l'abilità dei corvi imperiali nella risoluzione dei problemi fu la cosiddetta "prova dell'impiccato": ad un trespolo a forma di "L" rovesciata venne appeso un pezzo di carne legato all'estremità di una corda e posto ad altezza tale che l'animale non potesse raggiungerlo né direttamente dal trespolo, né dal terreno, bensì sarebbe stato costretto (previo ragionamento) ad arrotolare man mano la corda attorno al trespolo sino a poter raggiungere la carne. Su un campione di cinque corvi imperiali, ben quattro riuscirono a raggiungere la carne seguendo questo procedimento<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Heinrich |nome=Bernd |anno=1995 |mese= |titolo=An Experimental Investigation of Insight in Common Ravens (Corvus Corax)|rivista=The Auk|volume= 112|numero=4 |pagine=994–1003 |url=http://elibrary.unm.edu/sora/Auk/v112n04/p0994-p1003.pdf |accesso=16 maggio 2007|format=PDF}}</ref>.
 
I corvi possono inoltre spingere animali di altre specie a compiere lavori vantaggiosi per entrambi gli animali, che il corvo non sarebbe in grado di svolgere da solo: ad esempio, essi utilizzano i propri richiami per attrarre [[Canis lupus|lupi]] e [[Canis latrans|coyote]] nei pressi di carcasse di animali morti da poco, in modo tale che questi aprano la carcassa, rendendo le interiora accessibili ai corvi<ref>{{Cita web |url= http://www.pbs.org/wnet/nature/ravens/ravens.html|titolo= PBS Nature|accesso=7 maggio 2007 |formato= |opera= |editore=[[Public Broadcasting Service]]}}</ref>.
 
== Rapporti con l'uomo ==
[[File:Corvus corax ca.jpg|thumb|Un corvo imperiale in ambiente rurale: i corvi, sebbene tendano ad evitare le aree antropizzate, possono tranquillamente coabitare con l'uomo.]]
Sebbene in alcune parti del proprio areale sia stato registrato un declino delle popolazioni, dovuto alla perdita dell'''[[habitat]]'' naturale e in alcuni casi anche alla persecuzione diretta da parte dell'uomo, il corvo imperiale risulta un animale assai comune nel proprio areale, sebbene piuttosto difficile da avvistare ed osservare, a causa della sua naturale riservatezza: in alcune aree, come ad esempio il [[deserto del Mojave]], la specie ha addirittura prolificato in maniera tale da risultare nociva, poiché danneggia i raccolti nutrendosi di frutti e granaglie, mentre pare abbastanza difficile che i corvi imperiali siano in grado di sopraffare [[Ovis aries|agnelli]], [[Capra hircus|capretti]] e [[Bos taurus|vitelli]] sani, come lamentato dagli allevatori<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Larsen |nome=Kenneth H. |coautori=John H. Dietrich |anno=1970 |mese=gennaio|titolo=Reduction of a raven population on lambing grounds with DRC-1339 |rivista=Journal of Wildlife Management |volume=34 |numero=1 |pagine=200–204 |doi=10.2307/3799509}}</ref>: probabilmente le supposizioni di attacchi ai giovani animali si basano su osservazioni di corvi imperiali intenti a banchettare con carcasse di animali morti per altre cause oppure poco vitali alla nascita, ai quali perciò essi si sono limitati a dare il colpo di grazia<ref>{{Cita pubblicazione| publication-date =May 6, 2005 | titolo =Sheep and Goats Death Loss | editore =[[National Agricultural Statistics Service]] | url =http://usda.mannlib.cornell.edu/MannUsda/viewDocumentInfo.do?documentID=1628 | accesso=27 dicembre 2007}}</ref>.<br />
Le crescite esplosive della popolazione di corvi sono solitamente avvenute in zone precedentemente aride nelle quali è avvenuto l'insediamento dell'uomo, con conseguente realizzazione di pozzi e discariche, ossia fonti permanenti di cibo ed acqua per i corvi, i quali si sono moltiplicati (spesso a discapito di altre specie autoctone, da essi predate<ref>{{Cita web|url=http://www.usgs.gov/newsroom/article.asp?ID=160|titolo=Scientists Estimate Risk of Raven Predation on Desert Tortoises in the Western Mojave Desert|accesso=11 maggio 2007|autore=U.S. Geological Survey}}</ref><ref>{{Cita web | autore = Minerals Management Service, Alaska | titolo = Foraging Ecology of Common Ravens (''Corvus corax'') on Alaska's Coastal Plain (AK-93-48-51) | editore = Minerals Management Service | anno = 2007 | url = http://www.mms.gov/alaska/ess/ongoing_studies/biology/Gleason%20-%207B.pdf | accesso=24 maggio 2007|formato=PDF}}</ref>).<br />
Per fronteggiare l'eccessivo accrescimento delle popolazioni di corvo imperiale, i governi locali hanno proceduto spesso con programmi di abbattimento selettivo od intrappolamento e rilascio in luoghi distanti<ref>[http://www.werc.usgs.gov/sandiego/pdfs/Boarman_1993_DTCS_RavenManagementProgram.pdf ''The Raven Management Program of the Bureau of Land Management : Status as of 1992'', pagg. 113-117]</ref>: in altri Paesi, come la [[Finlandia]], il problema è stato affrontato ponendo un premio in denaro per ciascun animale ucciso, pratica questa utilizzata sin dalla metà del [[XVII secolo]] e rimasta in uso sino al [[1923]], quando venne abolita<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Pohja-Mykrä M, Vuorisalo T, Mykrä S| titolo = Hunting bounties as a key measure of historical wildlife management and game conservation: Finnish bounty schemes 1647–1975 | rivista = Oryx | volume = 39 | numero = 3 | pagine = 284–291 | anno = 2005 | doi = 10.1017/S0030605305000785}}</ref>.
 
=== Il corvo imperiale nella mitologia ===
L'abitudine dei corvi imperiali di nutrirsi di carcasse di animali (ma anche di cadaveri) ha fatto sì che nella maggior parte delle culture questo animale abbia assunto la funzione mitologica di tramite fra il mondo terreno e quello spirituale, oppure quella di [[psicopompo]] (traghettatore delle anime verso l'aldilà): a causa del suo piumaggio nero e del suo verso inquietante, inoltre, per alcune culture il corvo è stato associato alla morte ed alla sfortuna. Tuttavia, non sempre è così, anzi vi sono non poche culture nelle quali il corvo imperiale assume connotati del tutto opposti a quelli attualmente attribuitigli dalla cultura occidentale<ref>[http://www.esopedia.it/index.php?title=Corvo Scheda sul corvo su EsoPedia]</ref>.
 
[[File:Bill Reid raven.jpg|thumb|left|''Il corvo ed il primo uomo'', scultura raffigurante una parte del mito della Creazione dei nativi [[Haida]].]]
Ad esempio, il corvo è un animale [[totem]]ico molto importante per i [[Nativi americani#Costa nordoccidentale|nativi americani della costa pacifica]]: in queste culture esso assume il doppio ruolo di [[demiurgo]] e di [[trickster]], in quanto se da una parte esso crea il mondo, dall'altra ruba ogni giorno il sole, rilasciandolo al mattino successivo. Simili abilità gli vengono attribuite anche dai popoli dell'[[Asia]] nord-orientale<ref>W. Bogoras. (1902) The Folklore of Northeastern Asia, as Compared with That of Northwestern America. American Anthropologist, 4:4, pagg. 577-683.</ref>: ad esempio, il dio corvo [[Kutkh]] viene ritenuto il creatore della penisola della [[Kamchatka]]<ref>D.D. Worth (1961). ''Kamchadal Texts Collected by W. Jochelson'', 's-Gravenhage, Mouton.</ref>.<br />
Anche gli [[Eschimesi]] attribuiscono al corvo il ruolo di creatore dell'uomo, operazione questa eseguita dall'animale a partire da un baccello di [[pisello]]<ref>Wood, Sibbick: ''Geister und Helden der Indianer'', Tesloff-Verlag 1982, ISBN 3-7886-0063-2 [http://www.sagen.at/texte/maerchen/maerchen_eskimos/schoepfung.html www.sagen.at]</ref>.
 
Nella [[mitologia cinese]], un corvo dorato a tre zampe ({{lang|zh-cp|金烏/金乌}}) rappresenta il [[sole]]: secondo il ''[[folklore]]'', originariamente esistevano dieci di questi animali, che vivevano appollaiati su di un [[Morus (botanica)|gelso]] nel mare dell'est, ed ogni giorno uno di essi veniva scelto per viaggiare intorno al mondo su di un [[Carro (trasporto)|carro]] guidato dalla dea [[Xihe]], considerata la "madre del sole"<ref>{{Cita libro|titolo=''Animal motifs in Asian art: an illustrated guide to their meanings and aesthetics''|autore=Katherine M. Ball |editore=Courier Dover Publications|anno=2004|ISBN=ISBN 0486433382, 9780486433387|url=http://www.google.ca/books?id=LqBHRAoO0qQC&pg=PA31&dq=three-legged+bird+sunbird#PPA31,M1|pagine=241}}</ref>. Intorno al 2170 a.C., tutti i dieci uccelli del sole partirono per il viaggio intorno al mondo nello stesso giorno, rischiando così di incendiare la [[Terra]]; l'[[arciere]] [[Houyi]] li abbatté tutti tranne uno, il quale da quel giorno è costretto a girare costantemente attorno al mondo.
 
[[File:Emperor Jimmu.jpg|thumb|upright=0.7|L'imperatore Jimmu con Yagatarasu, corvo sacro nella mitologia giapponese.]]
Nella [[mitologia giapponese]] Yatagarasu ({{lang|ja|八咫烏}}) è un corvo di proprietà della dea del sole [[Amaterasu]], che funge da messaggero fra essa e gli uomini. Yatagarasu compare in numerosi [[Kojiki]] ({{lang|ja|古事記}}), in cui si narra, fra l'altro, che abbia combattuto e ucciso una bestia intenzionata a divorare il sole, e che sia altresì il protettore dell'[[imperatore]] [[Jimmu]], avendolo aiutato a fuggire da un bosco circondato da nemici<ref>Ponsonby-Fane, ''Studies in Shinto and Shrines,'' pagg. 143-152, 1962</ref>.
 
Nella [[Mitologia greca]], il corvo, inizialmente di colore bianco candido, venne scelto come uccello simbolo del dio [[Apollo]], il quale tuttavia lo punì per avergli riferito, anche se in buona fede, una cattiva notizia, vale a dire il tradimento con il mortale [[Ischi]] da parte della sua amante [[Coronide]], anch'essa mortale: la punizione consistette nell'annerimento istantaneo del piumaggio del corvo, caratteristica questa che sarebbe stata trasmessa anche alla progenie<ref>Ovidio: Metamorfosi, II, pagg. 531–632</ref>. Probabilmente da questa leggenda è derivata la concezione del corvo come uccello del malaugurio. Secondo versioni successive del mito il corvo, infuriato con Apollo ma non in grado di fronteggiarlo, si rifugiò nell'Oltretomba, dove Ade, il dio dei morti e delle tenebre, lo prese come sua spia e messaggero.
 
[[File:Odin hrafnar.jpg|thumb|left|[[Odino]] coi due corvi [[Huginn e Muninn]].]]
Anche nella [[mitologia norrena]] il corvo aveva un ruolo di spicco: [[Huginn e Muninn]] sono i due corvi del dio [[Odino]], il quale ogni mattina li manda per il mondo ed alla sera li lascia posare sulle proprie spalle, ascoltando le notizie che essi gli sussurrano all'orecchio<ref>{{Cita web | cognome=Anderson | nome=RB | titolo=Prose Edda | anno=1897 | url=http://www.northvegr.org/lore/prose2/012.php | editore=Northvegr foundation| accesso=5 maggio 2007}}</ref>. [[Ragnarr Loðbrók]] aveva uno [[stendardo del corvo]] detto ''Reafan'', il quale avrebbe fornito l'invincibilità al proprietario finché il suo drappo avrebbe garrito al vento. Anche re [[Harald III di Norvegia]] possedeva uno stendardo del genere, detto ''Landeythan'' ("guasta-terra")<ref>{{Cita libro | cognome = Sturluson|nome= Snorri | titolo = King Harald's Saga: Harald Hardradi of Norway: From Snorri Sturluson's Heimskringla | editore = Penguin | anno = 2005 | id=ISBN 0-14-044183-2}}</ref>, ed uno stendardo del corvo veniva portato in battaglia anche da re [[Canuto I d'Inghilterra]]<ref>{{Cita libro | autore = Campbell, Alistair | coautori = Keynes, Simon | titolo = Encomium Emmae Reginae | editore = Cambridge University Press | anno = 1998 | città = Cambridge | id=ISBN 0-521-62655-2 }}</ref>. Il nome ''hrafn'' ("corvo" in [[lingua norrena]]) compare spesso nei ''[[kenning]]ar'' legati allo spargimento di sangue in battaglia, in quanto i corvi eraso presenze costanti in questi luoghi, così ricchi di cibo (rappresentato dalle spoglie dei guerrieri) per loro.<br />
In generale, tuttavia, i corvi vengono ritenuti, in virtù delle loro abitudini saprofaghe, strettamente associati alla [[morte]], pertanto in [[Svezia]] essi vengono associati alle anime dei morti in maniera violenta, mentre in [[Germania]] rappresentano le anime dei dannati.
 
Nella [[mitologia irlandese]], la divinità [[Mórrígan]] si appollaia sulla spalla di [[Cú Chulainn]] sotto forma di corvo dopo la sua morte<ref>{{Cita web | autore = Jones, M | titolo = The Death of Cu Chulainn | editore = Academy for Ancient Texts | url = http://www.ancienttexts.org/library/celtic/ctexts/cuchulain3.html | accesso=19 maggio 2007}}</ref>. Nella [[mitologia gallese]] il corvo viene associato al dio [[Bran il Benedetto|Bran]], il cui nome significa per l'appunto "corvo": proprio il fatto che Bran nelle [[Triadi Gallesi]] venga associato alla Torre di Londra potrebbe essere all'origine del mito vittoriano dei corvi in essa residenti<ref>Patrick K. Ford, ''The Mabinogi and Other Medieval Welsh Tales'', 1977.</ref>. Nella [[mitologia celtica]] in generale, invece, il corvo rappresenta, assieme al [[cinghiale]], l'animale simbolo del dio [[Lúg|Lug]], del quale rappresenta l'ingegno e la tecnica, mentre il cinghiale ne rappresenta la forza e la tenacia.
 
Nella [[religione cristiana]], il corvo non ha solitamente funzioni negative: fu proprio uno di questi animali a strappare dalle mani di [[San Benedetto da Norcia]] il pane avvelenato dagli altri frati dopo che il santo lo ebbe benedetto, portandolo dove nessuno avrebbe potuto mangiarlo<ref>[http://www.webdolomiti.net/articoli_nicla/san_Benedetto.htm Corriere delle Alpi del 10 marzo 2006, articolo di Renata Venzon]</ref>. Inoltre, anche se non viene esplicitato nelle Sacre Scritture, nella cultura popolare al ladrone che dubita dell'essenza divina di [[Gesù]] vengono cavati gli occhi dai corvi.
 
Nella [[religione ebraica]], invece, oltre ad essere il primo animale ad uscire dall'arca dopo il [[diluvio universale]], il corvo è anche uno dei tre esseri viventi (assieme ad un asino e una giumenta<ref>[[comune:Somma Vesuviana|Storia del comune di Somma Vesuviana]]</ref>) che osarono copulare a bordo di essa e pertanto viene punito: il maschio, per riprodursi, sarebbe costretto a depositare il proprio seme nella bocca della femmina.
 
[[File:Corvus corax London.jpg|thumb|left|Un corvo imperiale alla [[Torre di Londra]].]]
I corvi sono fortemente legati alla cultura britannica: nella [[Torre di Londra]] da secoli ne vengono costantemente tenuti sette, accuditi da un ''raven master'' preposto. La leggenda vuole che la monarchia inglese cadrà sotto la mano di un invasore straniero il giorno in cui tutti e sette i corvi moriranno o si disperderanno in maniera permanente. La loro presenza nei pressi della Torre è talmente radicata che, quando l'[[astronomia|astronomo]] di corte [[John Flamsteed]] chiese la loro rimozione, il re [[Carlo II d'Inghilterra]] fece spostare l'osservatorio reale a [[Greenwich]] piuttosto che spostare i corvi<ref>[http://www.camelotintl.com/tower_site/ravens/index.html Camelot Village: Tower of London]</ref>, oppure, dopo la morte di tutti i corvi (eccetto uno, chiamato ''Grip'') in seguito ai bombardamenti tedeschi di [[Londra]] durante la [[Seconda guerra mondiale]], la torre venne riaperta al pubblico solo dopo che i deceduti vennero rimpiazzati con dei nuovi corvi<ref>[http://www.guardian.co.uk/monarchy/story/0,2763,1351402,00.html "Tower's raven mythology may be a Victorian flight of fantasy"], ''The Guardian'' 15 November 2004.</ref>.<br />
[[File:London tower ravens.jpg|thumb|Due corvi passeggiano per i prati londinesi, sotto l'occhio vigile di una guardia.]]
Sebbene sia opinione comune che la presenza dei corvi alla Torre abbia origini antichissime, in realtà si tratta molto probabilmente di un'invenzione assai recente: il primo riferimento a questi corvi, infatti, è un'immagine del [[1885]] sul periodico ''The Pictorial World''<ref>Boria Sax, "[http://www.springerlink.com/content/g403631820626r25/ How Ravens Came to the Tower of London]," Society and Animals 15, no. 3 (2007b), pp. 272-274.</ref>. A partire da questa illustrazione, durante il [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]] si moltiplicheranno le immagini raffiguranti questi animali nei pressi del cosiddetto "pontile", ossia il luogo dove venivano eseguite le condanne a morte per [[decapitazione]]. Proprio questo particolare lascia supporre che i corvi, in virtù del fatto che si trovino con frequenza associati ai [[patibolo|patiboli]] per fare incetta dei cadaveri, siano stati portati alla Torre dai ''[[beefeaters]]'' allo scopo preciso di rendere più drammatiche le storie di torture ed esecuzioni<ref>''ibidem'', pagg. 270-281.</ref>. Probabilmente i corvi originali vennero donati alla torre dal Conte di Dunraven<ref>Maev Kennedy, "Tower's Raven Mythology May Be a Victorian Flight of Fantasy," The Guardian, November 15 2004, p. 1.</ref><ref>Boria Sax, "[http://www.equinoxjournals.com/ojs/index.php/pom/article/view/3325 Medievalism, Paganism, and the Tower Ravens]," The Pomegranate:The International Journal of Pagan Studies 9, no. 1 (2007), pagg. 71-73.</ref>, anche se è altrettanto possibile che essi, un tempo abbondanti nella capitale inglese (in particolare attorno ai mattatoi ed ai mercati) possano essersi spostati naturalmente verso la Torre<ref>Jerome, Fiona. ''Tales from the Tower'': 2006. pagg. 148-149</ref>. I corvi non fuggono né si allontanano dalla Torre di Londra poiché periodicamente le remiganti primarie di un'ala vengono loro spuntate, in modo tale da renderli inadatti al volo su medie e lunghe distanze.
 
=== Il corvo imperiale nella cultura ===
Nella [[Bibbia]] il corvo compare varie volte, soprattutto nel [[Vecchio Testamento]]: nella [[Genesi]] il primo animale che [[Noè]] fa uscire dall'arca è proprio un corvo<ref>"In capo a quaranta giorni Noè aperse la finestra che aveva fatto nell'arca e rilasciò il corvo. Esso uscì, andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra."</ref>, mentre nel [[libro dei giudici]] [[Gedeone (Bibbia)|Gedeone]] sconfigge uno dei re [[Madian]]iti il cui nome è Oreb (''עורב'', "corvo"). Nei [[libri dei Re]] si legge che il profeta [[Elia (profeta)|Elia]] viene nutrito da dei corvi, i quali, istruiti da [[Dio]], gli portano il cibo.
 
Nel [[Corano]], il corvo è l'animale che suggerisce a [[Caino]] il modo di seppellire il corpo di suo fratello [[Abele]]<ref>Corano, al-Ma'idah 31: "Poi Iddio mandò un corvo a scavare la terra affinché gli mostrasse come seppellire il corpo di suo fratello. Disse [Caino]: Povero me! Non sono in grado di essere neanche come questo corvo e seppellire il corpo di mio fratello! E così se ne dispiacque."</ref>.
 
[[Tito Livio]] racconta che il generale [[Antica Roma|romano]] [[Marco Valerio Corvo]] portava un corvo imbalsamato sul proprio [[elmo]]: proprio quest'ultimo salvò la vita al generale durante un combattimento con un [[Galli|Gallo]] di enorme stazza, staccandosi e volandogli sul volto, distraendolo il tempo necessario per permettere a Corvo di sopraffarlo<ref>[[Tito Livio|Livio]] 7, 26: "Un gallo si avanzò dalla schiera, insigne sia per la statura che per le armi e battendo lo scudo con l'hasta, sfida [...] uno dei romani ad incocciare le armi. [...] M. Valerio, tribunus militum adolescente [...] si fa avanti armato [...] allora scese dal cielo un corvo che si appollaiò sulla galea contro il nemico. Il fatto fu interpretato come fausto. Il corvo mantenne la sua posizione e quando iniziò il combattimento, levatosi sulle ali si gettò con il rostro e gli artigli contro gli occhi del nemico. Battuto il gallo, la vittoria arrise ai romani"</ref>.
 
I corvi sono anche gli uccelli maggiormente citati nei lavori di [[William Shakespeare]] (basti pensare all'''[[Otello]]'' ed al ''[[Macbeth]]'')<ref>[http://birdsofbard.blogspot.com/2005/11/raven.html Shakespeare's Birds]</ref>, mentre nel ''[[Barnaby Rudge]]'' di [[Charles Dickens]] uno dei protagonisti è il corvo Grip: ma è sicuramente nel libro ''[[Il corvo e altre poesie]]'' di [[Edgar Allan Poe]] che il corvo assume il ruolo di protagonista, in quanto intermediario fra l'umano ed il soprannaturale.<br />
Nel libro ''[[La regina delle fate]]'' di Edmund Spencer il corvo assume invece il ruolo di uccello del malaugurio.
 
Ne [[La fattoria degli animali]] di [[George Orwell]] il corvo domestico, di nome Mosè, racconta agli animali della fattoria prima della loro rivolta dell'esistenza di un mondo chiamato ''Monte Zuccherocandito'', pieno di prelibatezze, nel quale gli animali non lavorano, destinato ai più meritevoli tra loro dopo la morte. Egli stesso viene nutrito dai padroni della fattoria in maniera migliore delle altre bestie. Il discorso del Vecchio Maggiore che scatena la rivolta degli animali ha luogo dopo che Mosè si è addormentato. In seguito è l'unico animale che fugge assieme al padrone umano, il signor Jones. Attraverso questa rappresentazione allegorica, Orwell ha voluto esprimere la sua critica alle religioni, che attraverso il clero mantengono in una posizione di soggezione le classi popolari, raccontando loro fiabe e instillando in esse il rispetto dell'autorità, prospettando una promessa di beata vita ultraterrena. Evidente è anche la somiglianza tra il corvo e l'immagine caricaturale che si ha di un religioso, quantomeno in ambito cristiano.
 
Nel fumetto ''[[Il corvo (fumetto)|Il Corvo]]'', così come nell'[[Il corvo (film 1994)|omonima serie di film]], questo animale fa ancora una volta da tramite fra il mondo dei vivi e quello dei morti, accompagnando il giovane Eric nel suo cammino verso la vendetta.
 
''I sette corvi'' è una delle fiabe dei fratelli Grimm. In Germania nel 1937, i fratelli [[Ferdinand Diehl|Ferdinand]] e [[Hermann Diehl]] girarono un film di animazione tratto dalla fiaba dal titolo ''[[Die sieben Raben]]''.
 
Il corvo è anche il simbolo della squadra di [[football americano]] dei ''[[Baltimore Ravens]]'', che da esso prende anche il nome (''raven'' in italiano vuol dire "corvo imperiale"), mentre un corvo a tre zampe è effigiato sul simbolo della [[Federazione calcistica del Giappone]]. Il ''[[wrestling|wrestler]]'' [[Scott Levy]], infine, si è esibito per anni con lo [[pseudonimo]] di "''Raven''".
 
Il corvo imperiale dà anche il nome a una [[Corvo (costellazione)|costellazione]] meridionale, così denominata da [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] sia in onore del sopracitato mito di [[Ischi]], che in riferimento a un corvo che aveva il compito di dissetare [[Apollo]] ma, svolgendo la propria mansione con un certo ritardo, venne scagliato in cielo nei pressi della costellazione della [[Cratere (astronomia)|Coppa]], per ricordargli in eterno il compito che avrebbe dovuto svolgere<ref>[http://digilander.libero.it/CCABetelgeuse/costellazioni/crv.htm La costellazione del Corvo e le sue origini mitologiche]</ref>.
 
=== Il corvo imperiale come animale domestico ===
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1983-0921-016, Merseburg, Vogelkäfig, Rabe.jpg|thumb|left|Un corvo imperiale in voliera a [[Merseburg]].]]
Quando gli scambi commerciali non erano così immediati e gli animali esotici erano assai rari sul mercato e perciò assai costosi, il corvo imperiale rappresentava per l'uomo ciò che può essere oggi un [[pappagallo]] di grosse dimensioni od un [[gracula religiosa|merlo indiano]]: un uccello assai intelligente, anche se ombroso e poco incline alle sdolcinatezze, tuttavia apprezzatissimo per la sua capacità di imitare la voce umana e beniamino anche di più generazioni, grazie alla sua mirabile longevità.<br />
Attualmente, in [[Italia]] l'abitudine di tenere questi uccelli come animali da compagnia, già di per sé piuttosto rara a causa dell'inaccessibilità delle zone di nidificazione e quindi della difficoltà di reperimento dei nidiacei, è regolamentata dalla legge 157/92, che dichiara gli animali selvatici patrimonio indisponibile dello Stato e ne vieta pertanto la cattura e la detenzione a privati in assenza di certificati di nascita in cattività ed inanellamento<ref>[http://www.lalupusinfabula.it/Approfondimenti/testo-legge-157-caccia.htm Testo della legge 157/92]</ref>.
 
Se preso da piccolo, il corvo imperiale diventa un animale estremamente docile (anche se non molto affettuoso), che può essere educato ed addirittura addestrato alla stregua di un [[canis familiaris|cane]]. Lo si può nutrire con cibo per cani e vari tagli di carne, sporadicamente anche con animali interi (come [[Rattus norvegicus|ratti]] e [[Oryctolagus cuniculus|conigli]]) per stimolarne l'attività mentale: di tanto in tanto possono essere somministrati anche pezzi di frutta e verdura ed uova.<br />
Gli esemplari tenuti sin dalla giovane età possono tranquillamente essere tenuti liberi in quanto non si allontanano, sebbene qualora presi troppo piccoli (prima dell'involo, che avviene attorno al secondo mese di vita) non conoscono ancora i metodi di picchiata e discesa, pertanto tendono a girovagare senza posa attorno al luogo dove vorrebbero atterrare, finendo per allontanarsene sempre più e perdersi. Per evitare ciò, si può pensare di spuntare leggermente le remiganti primarie delle ali, in modo da rendere più faticoso il volo per l'animale e quindi impedirgli di allontanarsi troppo: col tempo, tuttavia, tale espediente si rivela superfluo in quanto il corvo è un animale stanziale. Per un primo periodo di acclimatamento al nuovo ambiente, oppure per non far correre all'animale ancora inesperto il pericolo di trascorrere la notte all'aperto in balia dei predatori, è possibile alloggiare il corvo (od i corvi) in una voliera, abbastanza grande da permettere all'animale di spiegare completamente le ali e compiere un breve volo. Le gabbie utilizzate per i grossi [[Psittaciformes|pappagalli]], coi quali questo animale viene costantemente associato a causa della sua intelligenza vivace, si rivelano però del tutto inappropriate per il corvo, che richiede uno sviluppo orizzontale della gabbia piuttosto che verticale, in quanto non si arrampica lungo le sbarre, ma saltella come i [[Ploceidae|passeri]]. In caso di soggiorno in voliera, è opportuno ricoprire il fondo della stessa con materiale sabbioso o ciottoloso come la comune lettiera per gatti, la quale, oltre a rappresentare uno svago per l'animale e una fonte di ciottoli da tenere nel [[ventriglio]] per meglio triturare il cibo, ha anche la funzione di assorbire e rendere facilmente removibili le deiezioni del corvo imperiale, che hanno un odore piuttosto sgradevole in virtù della dieta di questo animale.<br />
Qualora tenuto per lunghi periodi in una gabbia inadeguata per le sue esigenze di movimento ed in assenza di stimoli, il corvo imperiale cade ben presto in [[disturbo depressivo|depressione]]. I primi sintomi di questo male sono la perdita della lucentezza del piumaggio e l'apatia: in seguito, l'animale comincia a strapparsi le piume della groppa e a rifiutare il cibo, fino a morire d'[[inedia]].
 
Un tempo, i corvi venivano cacciati od allevati appositamente per prenderne le [[Piumaggio|rachidi]] delle penne, dalle quali si ricavavano ottime tangenti per [[clavicordo]]: essi hanno inoltre trovato impiego, sebbene assai raramente, nella [[falconeria]].
 
== Il corvo in araldica ==
{{vedi anche|Corvo (araldica)}}
[[File:Corvara-Stemma.png|thumb|75px|Stemma della città di [[Corvara]], in [[Provincia di Pescara]].]]
Il corvo è piuttosto raro in [[araldica]]: tuttavia lo si trova in alcuni stemmi di città ed in alcuni blasoni nobiliari, dove simboleggia l'oratoria e l'ingegno, oltre che l'augurio.
 
In [[Bhutan]], il corvo è considerato l'uccello nazionale ed è raffigurato sul cappello reale col nome di ''Gonpo Jarodonchen'' ("[[Mahakala]] dalla testa di corvo"), una delle divinità guardiane più importanti della cultura bhutanese<ref>{{Cita web | autore = Bhutan Tourism Corporation | titolo = The Himalaya Kingdom | editore = Bhutan Tourism Corporation | url = http://www.kingdomofbhutan.com/kingdom/kingdom_2_.html | accesso=17 maggio 2007}}</ref>.
 
Oltre che del Bhutan, il corvo è inoltre l'uccello simbolo del territorio dello [[Yukon]] e della città di [[Yellowknife]], ambedue in [[Canada]], nonché il [[sostegni (araldica)|sostegno]] destro dell'emblema dell'[[Isola di Man]].
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
=== Libri ===
* {{cita libro|cognome= Boarman|nome= William|titolo= Corvus corax: Common Raven|editore= The Birds of North America Inc|anno= 1999|id= B0006RBX9E|lingua= inglese|cid= Boarman}}
* {{cita libro|cognome= Brichetti|nome= Pierandrea|coautori= Paolo De Franceschi; Nicola Baccetti|titolo= Uccelli|anno= 2001|editore= Calderini|città= [[Bologna]]|id= {{NoISBN}}|cid= Brichetti, De Franceschi, Baccetti}}
* {{cita libro|cognome= Chandler|nome= Robbins|coautori= Bertel Bruun; Herbert S. Zim; Arthur Singer|titolo= A guide to birds of North America|editore= Golden & Press|anno= 1966|pagine= pp. 212-213|id= ISBN 978-1-58238-090-2|lingua= inglese|cid= Chandler, Bruun, Zim, Singer}}
* {{cita libro|cognome= Cova|nome= Carlo|titolo= Atlante degli uccelli italiani|città= [[Milano]]|editore= Hoepli|anno= 1969|id= {{NoISBN}}|cid= Cova}}
* {{cita libro|cognome= di Nicola|nome= Primo|coautori= Enrico Pedemonte|titolo= Guida agli animali d'Italia|città= [[Roma]]|editore= L'Espresso|anno= 1986|id= {{NoISBN}}|cid= Di Nicola, Pedemonte}}
* {{cita libro|cognome= Ghigi|nome= Alessandro|coautori= Pasquale Pasquini; Raffaele Federi|titolo= La vita degli animali|editore= UTET|anno= 1974|id= ISBN 8802031843|cid= Ghigi, Pasquini, Federi}}
* {{cita libro|cognome= Goodwin|nome= Derek|titolo= Crows of the world|ed= 2|editore= University of Washington Press|città= [[Seattle]]|anno= 1986|pagine= pp. 124-130|id= ISBN 978-0-565-00979-3|lingua= inglese|cid= Goodwin}}
* {{cita libro|cognome= Heinrich|nome= Bernd|titolo= Die Weisheit der Raben|editore= List|anno= 2002|id= ISBN 3-471-79437-9|cid= Heinrich (2002)|lingua= tedesco}}
* {{cita libro|cognome= Heinrich|nome= Bernd|anno= 1999|titolo= Mind of the Raven: Investigations and Adventures with Wolf-Birds|città= [[New York]]|editore= Cliff Street Books|id= ISBN 978-0-06-093063-9|lingua= inglese|cid= Heinrich (1999)}}
* {{cita libro|cognome= Heinrich|nome= Bernd|anno= 1989|titolo= Ravens in Winter|città= [[New York]]|editore= Summit Books|id= ISBN 0-671-67809-4|lingua= inglese|cid= Heinrich (1989)}}
* {{cita libro|cognome= Lanza|nome= Benedetto|titolo= Enciclopedia del regno animale|editore= Mondadori|città= [[Milano]]|anno= 1982|id= {{NoISBN}}|cid= Lanza}}
* Ben Gadd: "In volo nel paese degli alberi", ORIGINALE = Toronto (Canada), Mc Clelland & Stewart, 2001; ITALIANO = Milano, Sperling & Kupfer Editori, 2001
* {{cita libro|autore= [[Linneo]]|titolo= [[Systema Naturae|Systema naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis. Tomus I]]|ed= 10|editore= Holmiae|anno= 1758|cid= Linneo|lingua= latino|id= {{NoISBN}}}}
* {{cita libro|cognome= Madge|nome= Steve|titolo= Crows and jays : a guide to the crows, jays and magpies of the world|anno= 1999|annooriginale= 1994|editore= Christopher Helm|città= [[Londra]]|id= ISBN 0-7136-3999-7|lingua= inglese|cid= Madge}}
* {{cita libro|cognome= Marzluff|nome= John|coautori= Tony Angell; Paul Ehrlich|titolo= In the company of crows and ravens|città= [[New Haven]]|editore= Yale University Press|anno= 2005|id= ISBN 978-0-300-12255-8|lingua= inglese|cid= Marzluff, Angell, Ehrlich}}
* {{cita libro|cognome= Mirza|nome= Zahid Baig|anno= 2007|titolo= A field guide to Birds of Pakistan|editore= Bookland|città= [[Lahore]]|id= ISBN 969-8283-46-3|cid= Mirza|lingua= inglese}}
* {{cita libro|cognome= Salomonsen|nome= Finn|titolo= Gronlands Fugle|anno= 1950-1951|città= [[Copenaghen]]|editore= Munksgaard|id= {{NoISBN}}|lingua= danese|cid= Salomonsen}}
* {{cita libro|cognome= Savage|nome= Candace|titolo= Bird Brains: The Intelligence of Crows, Ravens, Magpies and Jays|editore= Douglas & McIntyre|anno= 1995|id= ISBN 978-0-87156-956-1|lingua= inglese|cid= Savage}}
* {{cita libro|cognome= Smolik|nome= Hans-Wilhelm|titolo= Enciclopedia illustrata degli animali|città= [[Milano]]|editore= Feltrinelli|anno= 1972|id= ISBN 978-88-07-69010-5|cid= Smolik}}
* {{cita libro|cognome= Terres|nome= John|titolo= The Audobon Society encyclopedia of North American birds|anno= 1995|editore= Wings|id= ISBN 978-0-517-03288-6|lingua= inglese|cid= Terres}}
* {{cita libro|cognome= Vere Benson|nome= S.|anno= 1972|titolo= The Observer's Book of Birds|editore= Frederick Warne & Co. Ltd |città= Londra|id= ISBN 0-7232-1513-8|lingua= inglese|cid= Vere Benson}}
 
=== Pubblicazioni ===
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= Jason Baker; Kevin Omland|mese=gennaio|anno= 2006|titolo= Canary Island Ravens ''Corvus corax tingitanus'' have distinct mtDNA|rivista= Ibis|volume= 148|numero= 1|doi= 10.1111/j.1474-919X.2006.00493.x|cid= Baker, Omland}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= William Boarman|coautore= Bernd Heinrich|anno= 1999|titolo= Common Raven (''Corvus corax'')| rivista= Birds of North America|volume= 476|doi= 10.2173/bna.476|cid= Boarman, Heinrich}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= Vincent Careau|coautori= Nicolas Lecomte; Jean-François Giroux; Dominique Berteaux|anno= 2007 |mese=gennaio|titolo= Common ravens raid arctic fox food caches|rivista= Journal of Ethology|volume= 25|numero= 1|doi= 10.1007/s10164-006-0193-7|cid= Careau, Lecomte, Giroux, Berteaux}}
* {{de}}{{Cita pubblicazione|autore= Ferdinand Baron von Droste|titolo= Vogelfauna der Färöer (Färöernes Fuglefauna af Sysselmaand Müller 1862.) Aus dem Dänischen übersetzt und mit Anmerkungen versehen. Teil 1|rivista= Journal of Ornithology|volume= 17|numero= 2|anno= 1869|mese=marzo|doi= 10.1007/BF02261546|cid= Droste}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= K. R. Eates|anno=1939 |titolo= The distribution and nidification of the Indian (Punjab) Raven (''Corvus corax laurencei'' Hume) in Sind|rivista= J. Bombay Natural Historical Society|volume= 40|numero= 4|cid= Eates}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= Kathleen Engel|coautori= Leonard Young|anno= 1989|mese=maggio|titolo= Spatial and temporal patterns in the diet of Common Ravens in southwestern Idaho|rivista= Condor|volume= 91|numero= 2|url= http://elibrary.unm.edu/sora/Condor/files/issues/v091n02/p0372-p0378.pdf|accesso=18 dicembre 2009|doi= 10.2307/1368316|cid= Engel, Young}} {{pdf}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= Christopher Feldman; Kevin Omland|mese=marzo|anno= 2005|titolo= Phylogenetics of the common raven complex (''Corvus'': Corvidae) and the utility of ND4, COI and intron 7 of the β-fibrinogen gene in avian molecular systematics|rivista= Zoologica Scripta|volume= 34|numero= 2|doi=10.1111/j.1463-6409.2005.00182.x|cid= Feldman, Omland}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= A. J. Gaston|coautori= R. D. Elliot|anno= 1996|titolo= Predation by Ravens ''Corvus corax'' on ''Uria lomvia'' eggs and chicks and its possible impact on breeding site selection|rivista= Ibis|volume= 138|cid= Gaston, Elliot}}
* {{de}}{{cita pubblicazione|autore= Eberhard Gwinner|anno= 1964|titolo= Untersuchungen über das ausdrucks und Sozialverhalten des Kolkraben (''Corvus corax'' L.)|rivista= Zeitschrift für Tierpsychologie|volume= 21|numero= 6|cid= Gwinner (1964)}}
* {{de}}{{cita pubblicazione|autore= Eberhard Gwinner|anno= 1965|mese=aprile|titolo= Beobachtungen über Nestbau und Brutpflege des Kolkraben (''Corvus corax'' L.) in Gefangenschaft|rivista= Journal of Ornithology|volume= 106|numero= 2|doi= 10.1007/BF01793758|cid= Gwinner (1965)}}
*{{en}}{{cita pubblicazione|rivista= Condor|titolo= The apparent use of rocks by a raven in nest defense|autore= Stewart Janes|url= http://elibrary.unm.edu/sora/Condor/files/issues/v078n03/p0409-p0409.pdf|volume= 78|numero= 3|anno= 1976|accesso=22 gennaio 2010|cid= Janes}} {{pdf}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= William Kristan|coautori= William Boarman; John Crayon|anno= 2004|mese=marzo|titolo= Diet composition of common ravens across the urban-wildland interface of the West Mojave Desert|url= http://www.werc.usgs.gov/sandiego/pdfs/kristan%20boarman%20and%20crayon%202004%20WSB.pdf|rivista= Wildlife Society Bulletin|volume= 32|numero= 1|doi= 10.2193/0091-7648(2004)32[244:DCOCRA]2.0.CO;2|accesso=19 dicembre 2009|abstract= x|cid= Kristan, Boarman, Crayon}} {{pdf}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= A. L. Nelson|anno= 1934|mese=gennaio|titolo= Some early summer food preferences of the American Raven in southeastern Oregon|rivista= Condor|volume= 36|numero= 1|url= http://elibrary.unm.edu/sora/Condor/files/issues/v036n01/p0010-p0015.pdf|accesso=18 dicembre 2009|doi= 10.2307/1363515|cid= Nelson}} {{pdf}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= Manuel Nogales|coautori= Elizabeth C. Hernández|anno= 1997|titolo= Diet of Common Ravens on El Hierro, Canary Islands|rivista= Journal of Field Ornithology|volume= 68|numero= 3|url= http://elibrary.unm.edu/sora/JFO/v068n03/p0382-p0391.pdf|accesso=12 dicembre 2009|cid= Nogales, Hernández}} {{pdf}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= Kevin Omland; Cheryl Tarr; William Boarman; John Marzluff; Robert Fleischer|anno= 2000|titolo= Cryptic genetic variation and paraphyly in ravens|rivista= Proceedings of the Royal Society Biological Sciences|volume= B|numero= 267|doi= 10.1098/rspb.2000.1308|url= http://www.werc.usgs.gov/sandiego/pdfs/omland%20boarman%202000%20royal%20soc.pdf|accesso=8 dicembre 2009|cid= Omland, Tarr, Boarman, Marzluff, Fleischer}} {{pdf}}
* {{de}}{{cita pubblicazione|autore= Winfried Otto|coautori= Klaus Witt|titolo= Verbreitung und Bestand Berliner Brutvögel|rivista= Berliner Ornithologischer Bericht|numero= 12|anno= 2002|cid= Otto, Witt}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= Daniel Stahler|coautori= Bernd Heinrich; Douglas Smith|anno= 2002|mese=agosto|titolo= Common ravens, ''Corvus corax'', preferentially associate with grey wolves, ''Canis lupus'', as a foraging strategy in winter|rivista= Animal Behaviour|volume= 64|numero= 2|doi= 10.1006/anbe.2002.3047|cid= Stahler, Heinrich, Smith}}
* {{en}}{{cita pubblicazione|autore= Stanley Temple|anno= 1974|mese=marzo|titolo= Winter food habits of Ravens on the Arctic Slope of Alaska|rivista= Arctic|volume= 27|numero= 1|url= http://pubs.aina.ucalgary.ca/arctic/Arctic27-1-41.pdf| accesso=18 dicembre 2009|abstract= x|cid= Temple}} {{pdf}}
 
== Voci correlate ==
* [[Uccello con tre zampe]]
* ''[[Corvus cornix]]''
* ''[[Corvus corone]]''
* ''[[Corvus edithae]]''
* ''[[Corvus ruficollis]]''
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Corvus corax|wikispecies}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{avibase}}
* {{cita web|url= http://www.naturephoto-cz.eu/corvo-imperiale-pic-458.html|titolo= Foto di corvo imperiale|editore= Naturephoto|accesso=6 ottobre 2009}}
* {{cita web|url= http://www.agraria.org/faunaselvatica/corvoimperiale.htm|titolo= Scheda sul corvo imperiale|opera= Atlante della fauna selvatica italiana|editore= Agraria.org|accesso=6 ottobre 2009}}
* {{cita web|url= http://digilander.libero.it/verdecammina/corvo_imperiale.htm#|titolo= Scheda sul corvo imperiale con file audio riproducente il suo verso|editore= Digilander|accesso=6 ottobre 2009}}
* {{Cita web|lingua=en|url= http://ibc.lynxeds.com/species/common-raven-corvus-corax|titolo= Video di corvi imperiali|editore= The Internet Bird Collection|accesso=6 ottobre 2009}}
* {{cita news|lingua= en|autore= Maev Kennedy|url= http://www.guardian.co.uk/monarchy/story/0,2763,1351402,00.html|titolo= Tower's raven mythology may be a Victorian flight of fantasy|pubblicazione= [[The Guardian]]|giorno= 15|mese= 11|anno= 2004|accesso=6 ottobre 2009}}
 
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[[Categoria:Fauna nordamericana]]
 
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