P2 e Virtus Francavilla Calcio: differenze tra le pagine

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{{F|società calcistiche|ottobre 2018}}
{{Nota disambigua}}
{{Squadra di calcio
<!-- Introduzione -->
|nome squadra = Virtus Francavilla Calcio
|nomestemma =
|soprannomi=''Biancoazzurri'', ''il Villa''
<!-- Livrea delle divise -->
<!-- Divisa casalinga -->
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<!-- Divisa da trasferta -->
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<!-- Terza divisa -->
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|terza divisa = Terza divisa
<!-- Segni distintivi -->
|colori = {{simbolo|600px Azzurro e Bianco (Strisce).svg}} [[Bianco]], [[azzurro]]
|simboli =
|inno =
|autore =
<!-- Dati societari -->
|città = [[Francavilla Fontana]]
|nazione = {{ITA}}
|confederazione = [[UEFA]]
|bandiera = Flag of Italy.svg
|federazione = [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]
|campionato = [[Serie C]]
|annofondazione = 1946
|annoscioglimento =
|rifondazione = 2014
|presidente = {{Bandiera|Italia}} Antonio Magrì
|allenatore = {{Bandiera|Italia}} Bruno Trocini
|stadio = [[Stadio Franco Fanuzzi|Franco Fanuzzi]]
|capienza = {{formatnum:10000}}<ref name=capstadio>{{cita web|url=http://trasparenza.parsec326.it/repo/docs/D761/2000/95144_ATT_000073228_11065.pdf|titolo=CITTA` DI FRANCAVILLA FONTANA - PROVINCIA DI BRINDISI - COPIA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE - Numero 171 del 13/06/2016|editore=trasparenza.parsec326.it|data=13 giugno 2016|accesso=17 agosto 2016|urlarchivio=https://archive.today/20160817020529/http://trasparenza.parsec326.it/repo/docs/D761/2000/95144_ATT_000073228_11065.pdf|dataarchivio=17 agosto 2016|urlmorto=no}}</ref>
|sito = www.virtusfrancavillacalcio.it
| coppe Ali della Vittoria =
|titoli nazionali = 1 [[Serie D|Campionato di Serie D]]
|coppe nazionali = 1 [[Coppa Italia Dilettanti]]
|stagione attuale = Virtus Francavilla Calcio 2019-2020
}}
 
La '''Virtus Francavilla Calcio S.r.l.''' è una [[Squadra di calcio|società]] [[Calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na con sede nella città di [[Francavilla Fontana]].
La '''Propaganda due''' (meglio nota come '''P2''') era una [[Massoneria|loggia massonica]] aderente al [[Grande Oriente d'Italia]] (GOI).
 
Milita in [[Serie C]], la terza divisione del [[campionato di calcio italiano|campionato italiano]].
Fondata nel [[1877]] con il nome di '''Propaganda massonica'''<ref name=Arrigo1>Dino P. Arrigo, ''Fratelli d'Italia. Cronache, storie, riti e personaggi (per capire la Massoneria)'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 1994, p. 45.</ref>, assunse forme deviate rispetto agli statuti della massoneria ed eversive nei confronti dell'[[ordinamento giuridico]] italiano, nel periodo della sua conduzione da parte dell'imprenditore [[Licio Gelli]]. La P2 fu sospesa dal GOI il 26 luglio [[1976]]: successivamente, la [[Commissione parlamentare d'inchiesta]] [[Tina Anselmi|Anselmi]] ha concluso il caso P2 denunciando la loggia come una vera e propria «[[Criminalità organizzata|organizzazione criminale]]»<ref>Willan, ''Puppetmasters'', p. 50.</ref> ed «eversiva». Fu sciolta con un'apposita legge, la n. 17 del 25 gennaio 1982<ref>{{cita web|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1982;17!vig=|titolo=LEGGE 25 gennaio 1982, n. 17|editore=''normattiva.it''|accesso=19 novembre 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.esoteria.org/documenti/massoneria/sentenzastrasburgo.htm|titolo=GRANDE ORIENTE D'ITALIA DI PALAZZO GIUSTINIANI C. ITALIA|editore=''esoteria.org''|data=2 agosto 2001|accesso=25 settembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20020606065644/http://www.esoteria.org/documenti/massoneria/sentenzastrasburgo.htm|dataarchivio=6 giugno 2002}}</ref>.
 
== OriginiStoria ==
Con la proclamazione dello Stato unitario, sorse l'esigenza, da parte del [[Grande Oriente d'Italia]], cioè la più importante e numerosa comunione massonica d'Italia, di salvaguardare l'identità degli affiliati più in vista, anche all'interno dell'organizzazione. Per tale motivo, l'adesione di questi ultimi non figurava in nessun elenco ufficiale, ma era nota al solo Gran maestro, risultandogli come iniziazione «all'orecchio». Fu solo nel 1877 che il Gran maestro [[Giuseppe Mazzoni]], iniziò a stilarne un elenco denominato ''Propaganda massonica'', costituendo ufficialmente la loggia in questione<ref name=Arrigo1 />.
 
L'Unione Sportiva Dilettantistica Virtus Francavilla Calcio è nata nel 2014 dalla fusione delle due società calcistiche cittadine, la G.S.D. Virtus Francavilla (nata nel 2011 e voluta fortemente dal presidente Antonio Magrì) e la A.S.D. Francavilla Calcio (storica società fondata nel 1946), entrambe militanti, nella stagione [[Eccellenza Puglia 2013-2014|2013-2014]], nel campionato di Eccellenza Pugliese.<ref>{{Cita web|url=http://www.salentosport.net/eccellenza/33386-eccellenza-virtus-piu-francavilla-a-breve-la-presentazione-della-fusione/|titolo=ECCELLENZA – Virtus più Francavilla, a breve la presentazione della fusione|editore=http://www.salentosport.net/|data=20 maggio 2014|accesso=20 novembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.brindisioggi.it/passo-verso-fusione-virtus-francavilla-calcio/|titolo=Fusione Virtus – Francavilla Calcio, il progetto presentato alla città|editore=http://www.brindisioggi.it/|data=28 maggio 2014|accesso=20 novembre 2016}}</ref>
[[Adriano Lemmi]] (Gran maestro dal [[1885]] al [[1895]]), fu iniziato alla loggia Propaganda già nel 1877, e contribuì a darle prestigio, riunendo al suo interno [[Camera dei deputati|deputati]], [[Senato del Regno d'Italia|senatori]] e [[Banca|banchieri]] che, in ragione dei loro incarichi, erano costretti a lasciare le loro logge territoriali e stabilirsi a [[Roma]]. Tra gli iniziati o affiliati più famosi della fine del XIX secolo si ricordano: [[Agostino Bertani]] (1883)<ref>Vittorio Gnocchini, ''L'Italia dei liberi muratori. Piccole biografie di massoni famosi'', Roma, Erasmo, 2005, p. 36.</ref>, [[Giosuè Carducci]] (1886)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 59.</ref>, [[Luigi Castellazzo]] (1888)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 65.</ref>, [[Giuseppe Ceneri]] (1885)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 67.</ref>, [[Giuseppe Aurelio Costanzo]] (1889)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 86.</ref>, [[Francesco Crispi]] (1880)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 88.</ref>, [[Nicola Fabrizi]]<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 115.</ref>, [[Camillo Finocchiaro Aprile]]<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 122.</ref>, [[Menotti Garibaldi]] (1888)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 141.</ref>, [[Pietro Lacava]]<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 161.</ref>, [[Ernesto Nathan]] (1893)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 195.</ref>, [[Aurelio Saffi]] (1885)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 245.</ref>, [[Gaetano Tacconi]] (1885)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 263.</ref> e [[Giuseppe Zanardelli]] (1889)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 277.</ref>.
 
=== La militanza nei campionati dilettantistici ===
Anche dopo la Gran maestranza di Lemmi, la loggia Propaganda continuò a rappresentare un riferimento importante nell'organizzazione del Grande Oriente massonico. Tra gli affiliati dell'inizio del XX secolo si segnalano: [[Giovanni Ameglio]] (1920)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 12.</ref>, [[Mario Cevolotto]]<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 71.</ref>, [[Eugenio Chiesa]] (1913)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 72.</ref>, [[Alessandro Fortis]] (1909)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 128.</ref>, [[Gabriele Galantara]] (1907)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 135.</ref>, [[Arturo Labriola]] (1914)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 160.</ref> e [[Giorgio Pitacco]] (1909)<ref>Vittorio Gnocchini, ''cit.'', p. 224.</ref>.
Nella sua storia il Francavilla Calcio ha militato per 40 anni in campionati di livello regionale (anche se per diversi anni di V livello nazionale) fino al 1986 quando, sotto la presidenza di Giuseppe Ruggiero, ha conquistato la promozione nel [[Campionato Interregionale]]. In tale campionato ha raggiunto nelle prime due stagioni la terza e la seconda posizione in classifica nel proprio girone. Durante la stagione 1989-90 ha raggiunto la semifinale della [[Coppa Italia Dilettanti]] (eliminato dalla {{Calcio Pistoiese|N}}). In seguito alla retrocessione del 1991 ha disputato quattro stagioni in [[Eccellenza Puglia|Eccellenza]], per poi retrocedere in [[Promozione (calcio)|Promozione]], fino alla mancata iscrizione e poi fallimento del 1996.
 
A seguito di nuova costituzione societaria, sotto la guida del presidente Domenico Distante, riesce a risalire fino al massimo livello dilettantistico con la promozione in [[Serie D]] del 2008. Dopo due stagioni retrocede in [[Eccellenza Puglia|Eccellenza]], ma riesce a disputare una terza stagione in Serie D grazie al ripescaggio, per poi retrocedere nuovamente l'anno successivo. Nel 2012 il Francavilla Calcio retrocede in [[Promozione (calcio)|Promozione]] dove raggiunge la neopromossa Virtus Francavilla del presidente Magrì. Al termine della stagione 2012-2013 entrambe le squadre francavillesi vengono ripescate in [[Eccellenza Puglia|Eccellenza]] per completamento degli organici. Alla fine della stagione successiva viene concretizzata la fusione tra le due società.
Sin dalla fondazione, la caratteristica principale della loggia Propaganda massonica fu quella di garantire un'adeguata copertura e segretezza agli iniziati di maggior importanza, sia all'interno che al di fuori dell'organizzazione massonica<ref name=Arrigo1 />. L'originale loggia operò fino al [[1925]], quando furono temporaneamente sciolte tutte le logge massoniche, su impulso del [[Fascismo|regime fascista]].
 
Al termine della stagione 2014-2015 la Virtus Francavilla, allenata da [[Antonio Calabro]], conquista la promozione in [[Serie D]], facendovi ritorno dopo la retrocessione del Francavilla Calcio giunta al termine della stagione 2010-2011. Nella stessa stagione vince la [[Coppa Italia Dilettanti]], battendo in finale la Bustese e fregiandosi così di un titolo di livello nazionale, dopo aver già vinto la [[Coppa Italia Dilettanti Puglia]] battendo in finale ai rigori l'Atletico Mola. La Virtus Francavilla realizza così uno storico [[triplete]] per la categoria.
Nel 1925, infatti, fu promulgata la legge sulla «Regolamentazione dell'attività delle associazioni e l'appartenenza alle medesime del personale dipendente dallo Stato» (cosiddetta «legge contro la massoneria»), costringendo il Gran maestro, [[Domizio Torrigiani]], a firmare il decreto di scioglimento di tutte le logge (26 novembre [[1925]])<ref>Santi Fedele, ''La massoneria italiana nell'esilio e nella clandestinità. 1927-1939'', Milano, FrancoAngeli, 2005, p. 11.</ref>. La massoneria italiana, peraltro, si ricostituì in esilio, a [[Parigi]], il 12 gennaio [[1930]]<ref>Santi Fedele, ''cit.'', p. 57.</ref>.
 
=== L'approdo al calcio professionistico ===
Alla fine della Seconda guerra mondiale, e con il rientro in Italia del Grande Oriente, il Gran maestro [[Ugo Lenzi]] (1949-1953) ricostituì la loggia Propaganda, che prese il nome «Propaganda 2»<ref name="Arrigo2"/> per ragioni di numerazione delle logge italiane imposte da necessità organizzative. Pertanto, dopo la caduta del regime fascista, le attività delle logge massoniche ripresero e la loggia, ribattezzata Propaganda 2, nel secondo dopoguerra<ref name="Arrigo2">Dino P. Arrigo, ''cit.'', p. 46.</ref>, tornò ad essere alle dipendenze dirette del [[Gran maestro]] dell'Ordine sino all'avvento di Licio Gelli. Quest'ultimo venne prima delegato dal Gran maestro [[Lino Salvini]] a rappresentarlo in tutte le funzioni all'interno della loggia (1970)<ref name=Mola1>Aldo A. Mola, ''Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni'', Milano, Bompiani, 1992, p. 746.</ref>, poi ne fu nominato Maestro Venerabile, cioè capo a tutti gli effetti (1975)<ref>Dino P. Arrigo, ''cit.'', p. 52.</ref>.
Al termine della stagione [[Unione Sportiva Dilettantistica Virtus Francavilla Calcio 2015-2016|2015-2016]], classificandosi al 1º posto nel girone H, guadagna la promozione in [[Lega Pro]], approdando per la prima volta nella sua storia nel calcio professionistico. Il risultato va decisamente oltre le aspettative, essendo stato ottenuto da neopromossa e contro avversarie molto attrezzate quali Taranto e Fondi. La storica promozione nella terza serie del calcio professionistico italiano consente alla Virtus e alla città di [[Francavilla Fontana]] di rappresentare la provincia di Brindisi in tale categoria, a oltre venticinque anni dall'ultima apparizione del {{Calcio Brindisi|N}}.
 
L'esordio assoluto in un campionato professionistico avviene il 4 settembre 2016 in casa contro il [[Unione Sportiva Catanzaro|Catanzaro]]. La partita si conclude con il risultato di 1-0 per la Virtus Francavilla grazie al gol di Gianluca De Angelis.
In base a due appunti del [[Servizio per le informazioni e la sicurezza militare|SISMI]] e del [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|SISDE]] scoperti dal magistrato Vincenzo Calia nella sua inchiesta sulla morte di [[Enrico Mattei]], la Loggia P2 sarebbe stata fondata da [[Eugenio Cefis]], che l'avrebbe diretta sino a quando fu presidente della [[Montedison]]: poi, dopo lo [[Primo scandalo dei petroli|scandalo petroli]], sarebbe subentrato il duo [[Licio Gelli]]-[[Umberto Ortolani]]<ref>{{Cita news|autore=Gianni D'Elia|url=http://pasolinipuntonet.blogspot.it/2012/10/petrolio-la-bomba-di-pasolini-di-gianni.html|titolo='Petrolio', la bomba di Pasolini|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|data=2 aprile 2010|accesso=6 ottobre 2016}}</ref>.
 
Nella stagione [[Virtus Francavilla Calcio 2016-2017|2016-2017]] la Virtus Francavilla si rivela l'autentica rivelazione del girone, mostrando una notevole personalità, soprattutto negli incontri disputati in casa, nonché un calcio quasi sempre gradevole ed offensivo, unito a grande affiatamento di squadra e societario. La stagione regolare del campionato di [[Lega Pro 2016-2017]] si conclude con la Virtus Francavilla sorprendentemente al quinto posto e quindi con il diritto alla partecipazione alla prima fase dei play-off per la promozione in [[Serie B]]. Tra le vittorie più prestigiose ottenute durante la stagione si ricordano la vittoria nel derby casalingo contro il [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]], quella contro il [[Calcio Catania|Catania]] e la vittoria sul campo del [[Società Sportiva Matera Calcio|Matera]].
Secondo altre testimonianze il capo occulto della Loggia P2 sarebbe stato l'ex [[Democrazia Cristiana|democristiano]] [[Giulio Andreotti]]<ref name=":0" /><ref name=":2" />.
 
Nella gara unica della prima fase dei play-off, disputata in casa, la Virtus pareggia 0-0 contro il [[Unicusano Fondi Calcio|Fondi]] e accede così alla seconda fase in virtù del miglior piazzamento in campionato. Negli ottavi di finale affronta il [[Associazione Sportiva Livorno Calcio|Livorno]] con incontro di andata disputato in casa ed incontro di ritorno in trasferta. Entrambe le sfide terminano con il risultato di 0-0. A passare il turno sono i toscani in virtù del miglior piazzamento nel girone della stagione regolare.
== La P2 e Licio Gelli ==
[[File:Licio Gelli sui quotidiani.jpg|thumb|Licio Gelli ai tempi della scoperta della Loggia P2.]]
 
Al termine della stagione viene comunicata dalla società la risoluzione consensuale del contratto con l'allenatore [[Antonio Calabro|Nicola Antonio Calabro]], che si trasferisce al [[Carpi Football Club 1909|Carpi]], ponendo fine così ad un fruttuoso ciclo triennale che ha portato la squadra dall'Eccellenza al 5º posto in Lega Pro.<ref>{{Cita web|url=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/2017/05/29/comunicato-ufficiale-risoluzione-del-contratto-con-mister-antonio-calabro/}}</ref>
[[Licio Gelli]], un piccolo imprenditore toscano che in precedenza si era schierato sia col fascismo (combattendo come volontario nella [[guerra civile spagnola]] ed essendo poi agente di collegamento con i [[Germania nazista|nazisti]] durante l'occupazione della [[Regno di Jugoslavia|Jugoslavia]]), sia con l'[[antifascismo]] (organizzando la fuga dei partigiani dal carcere delle Ville Sbertoli in collaborazione col partigiano [[Silvano Fedi]])<ref name="MontanelliCervi">{{Cita libro|autore=Indro Montanelli|autore2=Mario Cervi|titolo=L'Italia degli anni di fango|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1993}}</ref>, fu iniziato alla massoneria il 6 novembre [[1963]], presso la loggia [[Gian Domenico Romagnosi]] di Roma<ref name="Arrigo2" />. Gelli aveva ottenuto anche aderenze presso la «corte» del generale argentino [[Juan Domingo Perón]] (una fotografia lo ritrae alla [[Casa Rosada]] insieme al Presidente e a [[Giulio Andreotti]]): fu successivamente affiliato alla loggia Hod dal Maestro venerabile Alberto Ascarelli, e promosso al grado di «Maestro».
 
Il 9 giugno 2017 viene annunciato l'accordo con il nuovo allenatore, [[Gaetano D'Agostino]].
Nella Hod, Gelli cominciò ad inserire numerosi personaggi di spicco, destando l'apprezzamento del suo Maestro venerabile, che lo presentò a [[Giordano Gamberini]], Gran maestro dell'Ordine. Gelli convinse Gamberini a iniziare «sulla spada» (cioè al di fuori dello specifico rituale massonico) i nuovi aderenti, e ad inserirli nell'elenco dei «fratelli coperti» della loggia P2<ref>Dino P. Arrigo, ''cit.'', pp. 46-47.</ref>.
 
Per tutta la stagione [[Virtus Francavilla Calcio 2017-2018|2017-2018]] la Virtus Francavilla sarà costretta a disputare gli incontri casalinghi allo [[Stadio Franco Fanuzzi]] di [[Brindisi]] a causa del termine della deroga concessa all'utilizzo del proprio stadio ed in attesa dei lavori di adeguamento ai regolamenti federali di categoria.
Il 15 giugno [[1970]], [[Lino Salvini]] (succeduto da poco a Giordano Gamberini come Gran maestro del Grande Oriente d'Italia)<ref name="MontanelliCervi"/>, delegò a Gelli la gestione della loggia P2, conferendogli la facoltà di iniziare nuovi iscritti<ref name=Mola1/>, anche «all'orecchio» – funzione che tradizionalmente fino ad allora era prerogativa esclusiva del Gran maestro – e nominandolo altresì «segretario organizzativo» (19 giugno [[1971]]). Da allora in poi, il solo Licio Gelli sarebbe stato a conoscenza dell'elenco dei nominativi degli affiliati alla loggia P2. Una volta preso il potere al vertice della loggia, Gelli la trasformò in un punto di raccolta di imprenditori e funzionari statali di ogni livello (fra quelli alti), con una particolare predilezione per gli ambienti militari.
 
Il 30 luglio la Virtus fa il suo storico esordio nella [[Coppa Italia]] maggiore eliminando, in partita unica disputata in casa, l'{{Calcio Imolese|N}} (3-1). Al secondo turno è invece eliminata allo [[Stadio Renzo Barbera]] dal {{Calcio Palermo|N}} (5-0).
Nel dicembre 1970 Licio Gelli e la P2 presero parte al [[golpe Borghese]], come descritto nel dossier del [[Servizio informazioni difesa|SID]] consegnato incompleto da Giulio Andreotti nel [[1974]] alla magistratura romana e reso pubblico nella versione integrale solo nel [[1991]]: le parti cancellate (omesse perché, a detta di Andreotti, avrebbero causato un terremoto politico per via dei nomi implicati) includevano il nome di [[Giovanni Torrisi]], successivamente [[Capo di stato maggiore]] della Difesa tra il [[1980]] e il [[1981]], e i nomi e la compartecipazione della P2 e di Licio Gelli, che si sarebbe dovuto occupare del [[Sequestro di persona|rapimento]] dell'allora [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Giuseppe Saragat]].
 
Il secondo campionato professionistico della storia, nella rinominata [[Serie C]], vede confermati i prestigiosi risultati ottenuti nella stagione precedente, in particolare nel girone di andata concluso al quinto posto e con Saraniti in testa alla classifica cannonieri con 9 gol realizzati.
Già nel 1974, il generale di brigata Giovanni Allavena, allontanato dal [[Servizio informazioni forze armate|SIFAR]] il 12 giugno 1966 e affiliato alla P2, aveva fatto pervenire a Gelli i [[Fascicoli SIFAR|fascicoli riservati del SIFAR]] di cui era stata disposta la distruzione da parte del Ministero della Difesa. Tra essi i fascicoli relativi all'ex Ministro della Difesa [[Roberto Tremelloni]], al più volte Presidente del Consiglio [[Amintore Fanfani]], a [[Giorgio La Pira]], al futuro segretario generale del [[Ministero degli Affari Esteri]] [[Francesco Malfatti di Montetretto]] e al Presidente della Repubblica [[Giuseppe Saragat]]<ref>{{Cita libro|autore=Mario Guarino|autore2=Feodora Raugei|titolo=Gli anni del disonore|città=Bari|editore=Dedalo|anno=2006|p=58}}</ref>. L'utilizzo fattone da Gelli non è stato del tutto chiarito.
Nonostante un calo nel girone di ritorno (12 partite consecutive senza vittoria), la formazione di D'Agostino conquista, per il secondo anno consecutivo, la qualificazione ai play-off per la promozione in [[Serie B]], terminando il campionato al nono posto.
 
Al primo turno dei play-off di girone la Virtus Francavilla riesce a superare, in partita unica disputata in trasferta, il [[Società Sportiva Monopoli 1966|Monopoli]] (per 1-0). Al secondo turno i biancazzurri, al termine di un match unico disputato in trasferta, vengono eliminati dalla [[Società Sportiva Juve Stabia|Juve Stabia]] che vince per 4-3.
[[File:Italicus.jpg|thumb|left|Il treno Italicus dilaniato dall'esplosione di una bomba.]]
 
Al termine della stagione viene comunicata dalla società la decisione consensuale di non rinnovare il contratto con l'allenatore [[Gaetano D'Agostino]].<ref>{{Cita web|url=https://www.virtusfrancavillacalcio.it/2018/05/21/comunicato-ufficiale-la-virtus-e-mister-dagostino-non-rinnovano-la-propria-collaborazione/}}</ref> Al suo posto viene chiamato a guidare i biancazzurri il tecnico calabrese [[Nunzio Zavettieri]].<ref>https://www.virtusfrancavillacalcio.it/2018/05/25/comunicato-ufficiale-nunzio-zavettieri-sara-il-nuovo-allenatore-della-virtus-francavilla-calcio/</ref>
Nella notte del 4 agosto [[1974]], a [[San Benedetto Val di Sambro]], avvenne la [[strage dell'Italicus]]: morirono 12 persone e ne furono ferite 48. Pur concludendosi con l'assoluzione generale di tutti gli imputati, stante l'impossibilità di determinare concretamente le personalità dei mandanti e degli esecutori materiali, venne riconosciuto il contesto in cui l'attentato era maturato. La sentenza di assoluzione di primo grado attribuì la strage all'ambiente di [[Ordine Nero]] e alla P2<ref>{{Cita news|titolo=La banda dei ricatti e del tritolo|data=20 ottobre 1984|autore=Sandra Bonsanti|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/20/la-banda-dei-ricatti-del-tritolo.html|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=28 gennaio 2011}}</ref> definendo come pienamente comprovata una notevole serie di circostanze del tutto significative e univoche in tal senso, che nel frattempo erano state richiamate dalla Relazione della Commissione Parlamentare sulla Loggia P2<ref>''[http://www.strano.net/stragi/tstragi/relmp2/rel14p2.htm I collegamenti con l'eversione. Contatti con l'eversione nera]'', ''strano.net''. Dalla relazione di maggioranza della Commissione Parlamentare sulla Loggia Massonica P2:<br />«Più puntualmente nella sentenza assolutoria d'Assise 20.7.1983-19.3.1984 si legge (i numeri tra parentesi indicano le pagine del testo dattiloscritto della sentenza): "(182) A giudizio delle parti civili, gli attuali imputati, membri dell'Ordine Nero, avrebbero eseguito la strage in quanto ispirati, armati e finanziati dalla massoneria, che dell'eversione e del terrorismo di destra si sarebbe avvalsa, nell'ambito della cosiddetta "strategia della tensione" del paese creando anche i presupposti per un eventuale colpo di Stato.<br />La tesi di cui sopra ha invero trovato nel processo, soprattutto con riferimento alla ben nota Loggia massonica P2, gravi e sconcertanti riscontri, pur dovendosi riconoscere una sostanziale insufficienza degli elementi di prova acquisiti sia in ordine all'addebitalità della strage a Tuti Mario e compagni, sia circa la loro appartenenza ad Ordine Nero e sia quanto alla ricorrenza di un vero e proprio concorso di elementi massonici nel delitto per cui è processato.<br />(183-184) Peraltro risulta adeguatamente dimostrato: come la Loggia P2, e per essa il suo capo Gelli Licio [...], nutrissero evidenti propensioni al golpismo; come tale formazione aiutasse e finanziasse non solo esponenti della destra parlamentare [..], ma anche giovani della destra extraparlamentare, quanto meno di Arezzo (ove risiedeva appunto il Gelli);<br />come esponenti non identificati della massoneria avessero offerto alla dirigenza di Ordine Nuovo la cospicua cifra di L. 50 milioni al dichiarato scopo di finanziare il giornale del movimento (vedansi sul punto le deposizioni di Marco Affatigato, il quale ha specificato essere stata tale offerta declinata da Clemente Graziani);<br />come nel periodo ottobre-novembre 1972 un sedicente massone della “Loggia del Gesù” (si ricordi che a Roma, in Piazza del Gesù, aveva sede un'importante “famiglia massonica” poi fusasi con quella di Palazzo Giustiniani), alla guida di un'auto azzurra targata Arezzo, avesse cercato di spingere gli ordinovisti di Lucca a compiere atti di terrorismo, promettendo a Tomei e ad Affatigato armi, esplosivi ed una sovvenzione di L. 500.000″.<br />"appare quanto meno estremamente probabile” – si legge a pag. 193 – che anche tale “fantomatico massone appartenesse alla Loggia P2».</ref><ref>{{cita web| autore=Tina Anselmi|data=12 luglio 1984|titolo=Relazione di maggioranza della commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2|editore=''Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – IX Legislatura – Resoconto seduta n. 163''|p=15749|url=http://legislature.camera.it/chiosco.asp?content=/documenti/documentiParlamentari/ElencoDOC_1_12.asp?IdLegislatura=09%7c693&source=/altre_sezionism/10169/10181/10336/documentoxml.asp|accesso=23 gennaio 2011}}</ref>. La sentenza di appello condannò come esecutori materiali [[Mario Tuti]] e [[Luciano Franci]], appartenenti alla sigla terroristica [[Fronte Nazionale Rivoluzionario]], inquadrando la strage in un disegno di colpo di Stato che doveva avvenire nell'agosto del 1974. La Cassazione annullò la condanna, sentenziando che comunque la matrice neofascista era stata correttamente individuata. Nel frattempo erano emersi numerosi elementi di collegamento tra la P2 e i terroristi toscani, provenienti da diverse fonti: le dichiarazioni del principale teste d'accusa, Aurelio Fianchini, che già nel 1976 parlava di massoneria dietro i terroristi neri; le ammissioni di Franci nel confronto con Batani il 13 agosto 1976, di fronte al giudice [[Pier Luigi Vigna]]; la testimonianza dell'estremista lucchese Marco Affatigato; il materiale ritrovato a [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]] in particolare l'appunto intitolato ''Italicus: Cauchi e massoni''; le testimonianze che collegano l'estremista Augusto Cauchi direttamente con Licio Gelli fra cui anche quella del maresciallo di polizia Sergio Baldini; la testimonianza del collaboratore di giustizia Andrea Brogi, che asserì di essere stato testimone del pagamento di somme di denaro da parte di Gelli ad Augusto Cauchi: «A Gelli e penso anche a Birindelli fu detto chiaramente che eravamo un gruppo che si armava e che era pronto alla lotta armata nel caso di una vittoria delle sinistre al referendum. Su insistenza del G.I. escludo che a Gelli sia stato fatto un discorso con riferimento specifico o ad attentati individuati oppure al procacciamento di queste armi o di questo esplosivo. Gelli sapeva che eravamo pronti per la lotta armata e che gli chiedevamo finanziamenti ma non gli fu detto nulla né di singoli attentati né di singoli armamenti»<ref>Sentenza di appello per l'attentato di Vaiano, p. 36</ref>. «Per quanto ne so tutto il denaro ricevuto dal Gelli è stato speso per l'acquisto di armi ed esplosivo»<ref>Sentenza Italicus bis, p. 308</ref>.
 
Anche per la stagione [[Virtus Francavilla Calcio 2018-2019|2018-2019]] la Virtus Francavilla sarà costretta a disputare gli incontri casalinghi allo [[Stadio Franco Fanuzzi]] di [[Brindisi]] in attesa del completamento dei lavori di adeguamento ai regolamenti federali di categoria dello stadio cittadino.
Ben presto sorsero contrasti tra Gelli e Lino Salvini. Nel dicembre [[1974]], a Napoli la Gran Loggia dei Maestri venerabili del [[Grande Oriente d'Italia|GOI]], su proposta del Gran maestro, decretò lo scioglimento della secolare loggia P2, offrendo agli iniziati, in alternativa alle dimissioni, la possibilità di entrare in una loggia regolare o di affidarsi «all'orecchio» del Gran maestro<ref>Dino P. Arrigo, ''cit.'', p. 49.</ref>.
 
La stagione [[Virtus Francavilla Calcio 2018-2019|2018-2019]] si apre con la seconda partecipazione della Virtus alla [[Coppa Italia]] maggiore. Nel match unico disputato sul campo della [[Feralpisalò]] la Virtus risulta sconfitta per 2-0 subendo l'eliminazione al primo turno dalla competizione.
La reazione di Gelli ebbe effetti devastanti per la carriera del Gran maestro Salvini. Nel [[1973]], si erano riunificate le due famiglie massoniche di Palazzo Giustiniani e quella di Piazza del Gesù (quest'ultima nata da una scissione negli [[Anni 1960|anni sessanta]] avvenuta nella Serenissima Gran Loggia d'Italia), guidata da Francesco Bellantonio, ex funzionario dell'[[Eni]] e parente di [[Michele Sindona]]. Come conseguenza di questa riunificazione (che ebbe vita breve, solo due anni) la loggia Giustizia e Libertà – loggia coperta del gruppo massonico di Piazza del Gesù, che contava tra i suoi iscritti il direttore generale di Mediobanca [[Enrico Cuccia]])<ref>Aldo A. Mola, ''Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni'', p. 744.</ref>, il procuratore generale della Procura di Roma Carmelo Spagnuolo e l'avvocato Martino Giuffrida di Messina – aveva visto molti iscritti passare «all'orecchio» del Gran maestro del GOI. Approfittando del malcontento di questi ultimi, Gelli prese immediatamente contatto con Bellantonio e il suo gruppo, con l'obiettivo di cambiare i vertici del Grande Oriente d'Italia<ref>Dino P. Arrigo, ''cit.'', p. 50.</ref>.
Anche il campionato di Serie C comincia con una sconfitta in trasferta (1-0 sul campo della [[Cavese 1919|Cavese]]). Dopo 8 partite di campionato con andamento altalenante (3 vittorie e 5 sconfitte), l'eliminazione al primo turno dalla [[Coppa Italia di Serie C]] e il clamoroso risultato negativo maturato, in campionato, sul campo della [[Unione Sportiva Vibonese Calcio|Vibonese]] (che vince per 5-0), il 5 novembre 2018 l'allenatore calabrese [[Nunzio Zavettieri]] viene esonerato e sostituito dal conterraneo Bruno Trocini<ref>{{Cita web|url=https://www.virtusfrancavillacalcio.it/2018/11/05/comunicato-ufficiale-esonerato-mister-nunzio-zavettieri/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.virtusfrancavillacalcio.it/2018/11/05/comunicato-ufficiale-bruno-trocini-e-il-nuovo-allenatore-della-virtus-francavilla-calcio/}}</ref>. Dopo un girone di ritorno entusiasmante, nel quale riesce nell'impresa di sconfiggere le prime quattro squadre in classifica, la Virtus termina il campionato al sesto posto e, per la terza volta su tre partecipazioni al campionato di serie C, si qualifica per il primo turno dei play-off per la promozione in Serie B. Al primo turno dei play-off di girone la Virtus supera, in partita unica disputata in casa, la [[Casertana Football Club|Casertana]] per 1-0. Al secondo turno, disputato in partita unica in casa del [[Potenza Calcio|Potenza]], subisce una sconfitta per 3-1 e viene eliminata dai play-off.
 
Per la stagione [[Virtus Francavilla Calcio 2019-2020|2019-2020]] la Virtus Francavilla ritornerà a disputare gli incontri casalinghi presso lo [[Stadio Giovanni Paolo II (Francavilla Fontana)|Stadio Giovanni Paolo II]] di [[Francavilla Fontana]] riaperto dopo una lunga indisponibilità per lavori di adeguamento ai regolamenti di categoria.
In occasione della Gran Loggia tenutasi nel marzo [[1975]], l'avvocato Giuffrida produsse prove su presunti reati finanziari (finanziamenti illeciti ai partiti, provenienti dalla [[FIAT]] e dalla [[Confederazione generale dell'industria italiana|Confindustria]], traffici illeciti e contrabbando nel [[porto di Livorno]], tangenti private) compiuti dal Gran maestro<ref>Dino P. Arrigo, ''cit.'', p. 51.</ref>, suscitando la richiesta a gran voce delle dimissioni di Salvini, da parte dell'assemblea.
 
== Cronistoria ==
Durante una sospensione dei lavori Gelli e Salvini raggiunsero un accordo in base al quale la Gran Loggia avrebbe riconfermato la fiducia al Gran maestro; in contropartita, quest'ultimo ricostituiva nuovamente la Loggia P2, riaffidandola a Licio Gelli (nell'accordo, Gelli conveniva l'espulsione dal GOI di Bellantonio e Giuffrida e degli altri «congiurati»)<ref>Dino P. Arrigo, ''cit.'', pp. 51-52.</ref> e nominandolo Maestro venerabile il 12 maggio 1975. L'affiliazione alla loggia sarebbe stata sottoposta a verifica da parte dell'ex Gran maestro Giordano Gamberini, «all'orecchio» del quale dovevano pervenire le iniziazioni coperte. Gelli, tuttavia, convinse Gamberini ad effettuare le eventuali «concelebrazioni» non in un tempio massonico, ma in un appartamento all'Hotel Excelsior di Roma e – soprattutto – a sottoscrivere in bianco almeno quattrocento brevetti di ammissione, cui in seguito avrebbe aggiunto i nominativi degli affiliati<ref name=Arrigo3>Dino P. Arrigo, ''cit.'', p. 53.</ref>.
{| class="toccolours" style="background:white" width="100%"
|-
!style="text-align:center; border:2px solid white; background:#00BFFF" | <span style="color:white">Cronistoria della Virtus Francavilla Calcio</span>
|- style="font-size:93%"
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{{Colonne}}
*1946 - Fondazione dell''''Associazione Sportiva Francavilla'''.
*1946-1947
*1947-1948
*1948-1949
*1949-1950
----
*[[Prima Divisione Puglia 1950-1951|1950-1951]] - 6ª nel girone B della Prima Divisione Puglia.
*[[Prima Divisione Puglia 1951-1952|1951-1952]] - 3ª nel girone B della Prima Divisione Puglia. Ammessa alla nuova Promozione Regionale.
*[[Promozione Puglia 1952-1953|1952-1953]] - 11ª nel girone unico della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1953-1954|1953-1954]] - 14ª nel girone unico della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1954-1955|1954-1955]] - Ritirata alla 13ª giornata di andata del girone unico della Promozione Puglia. ''Cancellata dai ruoli federali [[FIGC]] per inattività''.
*1955-1956
*1956-1957
*1957-1958
*1958-1959
*1959-1960 - '''Promossa in Prima Categoria'''.
----
*[[Prima Categoria Puglia 1960-1961|1960-1961]] - 7ª nel girone C della Prima Categoria Puglia.
*[[Prima Categoria Puglia 1961-1962|1961-1962]] - 11ª nel girone C della Prima Categoria Puglia. ''Retrocessa in Seconda Categoria''.
*1962-1963 - '''Promossa in Prima Categoria'''.
*[[Prima Categoria Puglia 1963-1964|1963-1964]] - 8ª nel girone B della Prima Categoria Puglia.
*[[Prima Categoria Puglia 1964-1965|1964-1965]] - 9ª nel girone B della Prima Categoria Puglia.
*[[Prima Categoria Puglia 1965-1966|1965-1966]] - 16ª nel girone B della Prima Categoria Puglia. ''Retrocessa in Seconda Categoria''.
*1966-1967 - '''Promossa in Prima Categoria'''.
* 1967 - Cambia denominazione in '''Società Sportiva Francavilla'''.
*[[Prima Categoria 1967-1968|1967-1968]] - 8ª nel girone B della Prima Categoria Puglia.
*[[Prima Categoria 1968-1969|1968-1969]] - 13ª nel girone B della Prima Categoria Puglia.
*[[Prima Categoria 1969-1970|1969-1970]] - 12ª nel girone B della Prima Categoria Puglia. Ammessa alla nuova Promozione Regionale.
----
*[[Prima Categoria Puglia 1970-1971|1970-1971]] - 10ª nel girone B della Prima Categoria Puglia.
*[[Prima Categoria Puglia 1971-1972|1971-1972]] - 4ª nel girone B della Prima Categoria Puglia. Ammessa nella nuova Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1972-1973|1972-1973]] - 12ª nel girone B della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1973-1974|1973-1974]] - 14ª nel girone B della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1974-1975|1974-1975]] - 5ª nel girone B della Promozione Puglia.
* 1975 - Cambia denominazione in '''Polisportiva Angelo Cavallo'''.
*[[Promozione Puglia 1975-1976|1975-1976]] - 12ª nel girone B della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1976-1977|1976-1977]] - 15ª nel girone B della Promozione Puglia. ''Retrocessa in Prima Categoria''.
*1977-1978
*1978-1979
*1979-1980 - Cambia denominazione in '''Società Sportiva Francavilla Calcio'''. '''Promossa in Promozione'''.
----
*[[Promozione Puglia 1980-1981|1980-1981]] - 13ª nel girone B della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1981-1982|1981-1982]] - 12ª nel girone B della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1982-1983|1982-1983]] - 9ª nel girone B della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1983-1984|1983-1984]] - 10ª nel girone B della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1984-1985|1984-1985]] - 9ª nel girone B della Promozione Puglia.
*[[Promozione Puglia 1985-1986|1985-1986]] - 1ª nel girone B della Promozione Puglia. '''Promossa in Interregionale'''.
{{Colonne spezza}}
*[[Campionato Interregionale 1986-1987|1986-1987]] - 3ª nel girone L del Campionato Interregionale.
*[[Campionato Interregionale 1987-1988|1987-1988]] - 2ª nel girone L del Campionato Interregionale.
*[[Campionato Interregionale 1988-1989|1988-1989]] - 7ª nel girone L del Campionato Interregionale.
*[[Campionato Interregionale 1989-1990|1989-1990]] - 9ª nel girone L del Campionato Interregionale.
----
*[[Campionato Interregionale 1990-1991|1990-1991]] - 16ª nel girone M del Campionato Interregionale. ''Retrocessa in Eccellenza''.
*[[Eccellenza Puglia 1991-1992|1991-1992]] - 11ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia.
*[[Eccellenza Puglia 1992-1993|1992-1993]] - 8ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia.
*[[Eccellenza Puglia 1993-1994|1993-1994]] - 13ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia.
*[[Eccellenza Puglia 1994-1995|1994-1995]] - 16ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia. ''Retrocessa della Promozione''.
*[[Promozione Puglia 1995-1996|1995-1996]] - 16ª nel girone B della Promozione Puglia. ''Retrocessa in Prima Categoria''. Viene dichiarato il fallimento della società.
*1996-1997 - Al campionato di Terza categoria pugliese si iscrivono tre società cittadine: A.S. Nuova Francavilla Calcio, A.S. Real Francavilla, Polisportiva Cavallo Francavilla.
*1997-1998 - Nasce l'A.C. Polisportiva Francavilla che partecipa al campionato di Seconda Categoria Pugliese girone C.
*1998-1999 -
*1999-2000 - in Seconda Categoria Puglia. '''Promossa in Prima Categoria'''.
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*2000-2001 - L''''Associazione Sportiva Francavilla Calcio''' è '''promossa in Promozione'''.
*[[Promozione Puglia 2001-2002|2001-2002]] - 2ª nel girone B della Promozione Puglia. '''Promossa in Eccellenza'''.
*[[Eccellenza Puglia 2002-2003|2002-2003]] - 7ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia.
:'''Vince la Coppa Italia Dilettanti Puglia''' (1º titolo).
:Quarti di finale di [[Coppa Italia Dilettanti 2002-2003|Coppa Italia Dilettanti]].
*[[Eccellenza Puglia 2003-2004|2003-2004]] - 10ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia.
:Finalista di Coppa Italia Dilettanti Puglia.
* 2004 - Cambia denominazione in '''Associazione Sportiva Dilettantistica Francavilla Calcio'''.<ref>{{Cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/38.$plit/C_2_ContenutoGenerico_6542_lstAllegati_Allegato0_upfAllegato.pdf|titolo=CAMBIO DI DENOMINAZIONE SOCIALE|editore=http://www.figc.it/|data=2004|accesso=12 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160909211053/http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/38.$plit/C_2_ContenutoGenerico_6542_lstAllegati_Allegato0_upfAllegato.pdf#|dataarchivio=9 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
*[[Eccellenza Puglia 2004-2005|2004-2005]] - 8ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia.
:Primo turno di [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2004-2005|Coppa Italia Dilettanti Puglia]].
*[[Eccellenza Puglia 2005-2006|2005-2006]] - 4ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia. Eliminata nella semifinale dei play-off.
:Quarti di finale di [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2005-2006|Coppa Italia Dilettanti Puglia]].
* 2006 - L'A.S.D. Francavilla Calcio e l'A.S.C. Virtus Futura Francavilla si fondono. Nasce l''''Associazione Sportiva Dilettantistica Francavilla Calcio'''.<ref>{{Cita web|url=http://www.figcpuglia.it/Cu2007/CU06.pdf|titolo=Comunicato Ufficiale N° 6 del 7 agosto 2006|editore=http://www.figcpuglia.it/|data=7 agosto 2006|accesso=27 ottobre 2016}}</ref>
*[[Eccellenza Puglia 2006-2007|2006-2007]] - 7ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia.
:'''Vince la [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2006-2007|Coppa Italia Dilettanti Puglia]]''' (2º titolo).
:Fase a gironi di [[Coppa Italia Dilettanti 2006-2007|Coppa Italia Dilettanti]].
*[[Eccellenza Puglia 2007-2008|2007-2008]] - 1ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia. '''Promossa in Serie D'''.
:'''Vince la [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2007-2008|Coppa Italia Dilettanti Puglia]]''' (3º titolo).
:Fase a gironi di [[Coppa Italia Dilettanti 2007-2008|Coppa Italia Dilettanti]].
*[[Serie D 2008-2009|2008-2009]] - 10ª nel girone H della Serie D.
:Sedicesimi di finale di [[Coppa Italia Serie D 2008-2009|Coppa Italia Serie D]].
*[[Serie D 2009-2010|2009-2010]] - 18ª nel girone H della Serie D. Retrocessa, poi riammessa a completamento organici.
:Trentaduesimi di finale di [[Coppa Italia Serie D 2009-2010|Coppa Italia Serie D]].
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{{Colonne spezza}}
*[[Serie D 2010-2011|2010-2011]] - 17ª nel girone H della Serie D. ''Retrocessa in Eccellenza''.
:Turno preliminare di [[Coppa Italia Serie D 2010-2011|Coppa Italia Serie D]].
*2011 - Dalla fusione fra A.S.D. Imperial Francavilla (Seconda Categoria) e U.S. Erchie (Prima Categoria) nasce la '''G.S.D. Virtus Francavilla'''.<ref>{{Cita news|url=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=36:nasce-la-gsd-virtus-francavilla&catid=16:campionato&Itemid=127|titolo=NASCE LA GSD VIRTUS FRANCAVILLA|pubblicazione=virtusfrancavillacalcio.it|data=22 giugno 2011|accesso=10 agosto 2016}}</ref>. Viene iscritta nel girone C della Prima Categoria Puglia.
*2011-2012
**'''Virtus Francavilla''' - 2ª nel girone C della Prima Categoria Puglia dopo aver perso lo spareggio promozione. Vince i play-off.<ref>{{Cita news|url=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=603:v-francavilla-b-mesagne-3-1&catid=16:campionato&Itemid=127|titolo=Finale play-off: Virtus Francavilla - Boys Mesagne 3-1 <nowiki>|</nowiki> .....E' PROMOZIONE|pubblicazione=virtusfrancavillacalcio.it|data=18 giugno 2012|accesso=10 agosto 2016}}</ref>. Ammessa dalla Promozione in Eccellenza a completamento organici<ref>{{Cita news|url=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=654:finalmente-e-ufficialesara-promozione&catid=16:campionato&Itemid=127|titolo=Finalmente è ufficiale: La Virtus Francavilla è della Promozione|pubblicazione=virtusfrancavillacalcio.it|data=8 agosto 2012|accesso=10 agosto 2016}}</ref>.
**'''Francavilla Calcio''' - 13ª in [[Eccellenza Puglia 2011-2012|Eccellenza Puglia]]. Perde i play-out. ''Retrocessa in Promozione''.<br />Quarti di finale di [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2011-2012|Coppa Italia Dilettanti Puglia]].
*[[Promozione Puglia 2012-2013|2012-2013]]
**'''Virtus Francavilla''' - 2ª nel girone B della Promozione Puglia.
**'''Francavilla Calcio''' - 7ª nel girone B della Promozione Puglia.
: Ammesse entrambe in Eccellenza a completamento organici<ref>{{Cita news|url=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1241:eccellenza&catid=16:campionato&Itemid=127|titolo=Campionato di Eccellenza <nowiki>|</nowiki> È ufficiale, Ostuni, Francavilla calcio e Stella Jonica Massafra completano l'organico a 18 squadre del campionato di Eccellenza|pubblicazione=virtusfrancavillacalcio.it|data=10 agosto 2013|accesso=10 agosto 2016}}</ref>.
*[[Eccellenza Puglia 2013-2014|2013-2014]]
**'''Virtus Francavilla''' - 7ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia.<br />Semifinalista di [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2013-2014|Coppa Italia Dilettanti Puglia]].
**'''Francavilla Calcio''' - 16ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia. Perde i play-out. ''Retrocessa in Promozione''.<br />Secondo turno di [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2013-2014|Coppa Italia Dilettanti Puglia]].<ref name=cu04>{{Cita web|url=http://brindisi.figcpuglia.it/2014-2015/Cu04.pdf|titolo=Comunicato Ufficiale N° 04 del 17 Luglio 2014|editore=http://brindisi.figcpuglia.it/|data=17 luglio 2014|accesso=20 novembre 2016}}</ref>
*2014 - L'A.S.D. Francavilla trasferisce il titolo sportivo a Brindisi, divenendo A.S.D. Fly team Brindisi, e confluisce nella G.S.D. Virtus Francavilla che cambia denominazione in '''U.S.D. Virtus Francavilla Calcio'''<ref name=cu04/><ref>{{Cita news|url=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1595:presentazione-progetto-&catid=16:campionato&Itemid=127|titolo=27 maggio 2014 Castello Imperiali: Incontro per la presentazione del "progetto Virtus - Francavilla Calcio|pubblicazione=virtusfrancavillacalcio.it|data=20 maggio 2014|accesso=10 agosto 2016}}</ref>. Si iscrive al campionato di Eccellenza.
*[[Eccellenza Puglia 2014-2015|2014-2015]] - 1ª nel girone unico dell'Eccellenza Puglia. '''Promossa in Serie D'''.
:'''Vince la [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2014-2015|Coppa Italia Dilettanti Puglia]]''' (4º titolo).
:'''Vince la [[Coppa Italia Dilettanti 2014-2015|Coppa Italia Dilettanti]]''' (1º titolo).
*[[Unione Sportiva Dilettantistica Virtus Francavilla Calcio 2015-2016|2015-2016]] - 1ª nel girone H della [[Serie D 2015-2016|Serie D]]. '''Promossa in Lega Pro'''.
:Turno preliminare della [[Coppa Italia Serie D 2015-2016|Coppa Italia Serie D]].
:Fase a gironi della [[Serie D 2015-2016#Poule Scudetto|Poule scudetto]].
*2016 - Cambia denominazione in '''Virtus Francavilla Calcio S.r.l.'''
*[[Virtus Francavilla Calcio 2016-2017|2016-2017]] - 5ª nel girone C della [[Lega Pro 2016-2017|Lega Pro]]. Perde il secondo turno dei play-off. Ammessa nella nuova [[Serie C]].
:Primo turno della [[Coppa Italia Lega Pro 2016-2017|Coppa Italia Lega Pro]].
*[[Virtus Francavilla Calcio 2017-2018|2017-2018]] - 9ª nel girone C della [[Serie C 2017-2018|Serie C]]. Perde il secondo turno dei play-off.
:Secondo turno di [[Coppa Italia 2017-2018|Coppa Italia]].
:Primo turno di [[Coppa Italia Serie C 2017-2018|Coppa Italia Serie C]].
*[[Virtus Francavilla Calcio 2018-2019|2018-2019]] - 6ª nel girone C della [[Serie C 2018-2019|Serie C]]. Perde il secondo turno dei play-off.
:Primo turno di [[Coppa Italia 2018-2019|Coppa Italia]].
:Sedicesimi di finale di [[Coppa Italia Serie C 2018-2019|Coppa Italia Serie C]].
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== Strutture ==
Nell'agosto 1975, subito dopo la vittoria elettorale del PCI alle [[Elezioni regionali italiane del 1975|elezioni regionali]], Gelli mise a punto uno «Schema R», che trasmise al Presidente della Repubblica [[Giovanni Leone]], senza ottenere riscontri. Nel documento il massone aretino propugnava l'instaurazione della [[Repubblica presidenziale]], la riduzione del numero dei parlamentari e l'abolizione delle loro immunità. Propose anche l'abolizione del servizio militare di leva e la sua sostituzione con un esercito di professione<ref>Aldo A. Mola, ''cit.'', pp. 765-766.</ref>.
=== Stadio ===
{{vedi anche|Stadio Giovanni Paolo II (Francavilla Fontana)|Stadio Franco Fanuzzi}}
La Virtus Francavilla gioca le partite casalinghe allo [[Stadio Giovanni Paolo II (Francavilla Fontana)|Stadio Giovanni Paolo II]] della [[Francavilla Fontana|cittadina pugliese]]. L'impianto, capace di contenere {{formatnum:2500}}<ref name=capstadio/> spettatori distribuiti su due tribune, ha il terreno di gioco in erba sintetica.
 
Nelle stagioni 2017-2018 e 2018-2019 la Virtus ha disputato le proprie gare casalinghe presso lo [[Stadio Franco Fanuzzi]] di [[Brindisi]], impianto dotato di terreno di gioco in erba naturale e avente una capienza di {{formatnum:7600}} posti. La decisione è stata assunta in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione che vedono interessati l'interno e l'esterno dell'impianto francavillese.
Poco meno di un anno dopo, alcune indagini della [[Magistratura italiana|magistratura]] condussero all'arresto nel nuovo segretario organizzativo della loggia P2, l'avvocato Gian Antonio Minghelli, con l'accusa di legami con il clan del gangster marsigliese [[Albert Bergamelli]], quali i [[Sequestro di persona|sequestri di persona]] e il riciclaggio di denaro sporco<ref name=Arrigo3 />. Il 26 luglio [[1976]] Gelli ne approfittò per chiedere a Salvini la sospensione ufficiale di tutte le attività della P2, circostanza che gli permise di evitare il passaggio elettorale per la regolare conferma della sua maestranza venerabile e di continuare a dirigere la loggia in regime di ''prorogatio'', a tempo indeterminato<ref name=Arrigo3 />. In pratica, la P2 continuò ad esistere come gruppo gestito direttamente da Gelli, il quale manteneva personalmente i rapporti con Salvini e Gamberini (che, dopo il [[1976]], nella sua veste di garante, continuò a concelebrare molte iniziazioni per conto della Loggia P2) e gli altri vertici della massoneria<ref name=Anselmi />. Il 15 aprile [[1977]], pur essendo ufficialmente sospese le attività della P2, il Gran maestro Salvini conferì a Gelli una sorta di «delega in bianco» autorizzandolo a promuovere tutte le attività che avesse reputato di interesse e di utilità per la massoneria, rispondendo unicamente al Gran maestro per le azioni intraprese a tale scopo<ref>Aldo A. Mola, ''cit.'', p. 763.</ref>.
 
== Società ==
Nel 1978, il Gran maestro Lino Salvini rassegnò le dimissioni dalla guida del GOI in anticipo sulla scadenza del mandato. La Gran Loggia dei Maestri venerabili elesse al suo posto l'ex generale dell'aeronautica [[Ennio Battelli]], il quale confermò la delega e la posizione speciale di Gelli nell'ambito della massoneria, imponendo peraltro la sua presenza o quella dell'ex Gran maestro Gamberini, durante le cerimonie di affiliazione dei nuovi aderenti ed escludendo pertanto ogni iniziazione «all'orecchio» da parte del Gelli<ref>Dino P. Arrigo, ''cit.'', p. 56.</ref>. Di conseguenza tutte le iniziazioni, a partire da tale data, ancorché effettuate in una sede irrituale quale l'Hotel Excelsior di Roma, furono celebrate alla presenza del Gran maestro in carica o di Giordano Gamberini.
=== Organigramma societario ===
Di seguito è riportato l'organigramma societario del club.<ref>{{cita web|url=https://www.virtusfrancavillacalcio.it/wp-content/uploads/2018/08/VILLA-ALE-INTERO.pdf}}</ref>
 
<div style="float:left; font-size:100%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
Nel frattempo, l'affluenza delle iniziazioni diviene sempre più intensa e copre tutti i settori della vita politica, economica e sociale italiana. Per una gestione efficace, Gelli dispone il decentramento degli affiliati in circoscrizioni regionali: ogni gruppo regionale dovrà far riferimento ad un coordinatore con il grado di «Maestro», responsabile della presentazione al Maestro venerabile dei nuovi adepti (la qualifica di «capo gruppo» è specificata accanto al nominativo dell'interessato nella [[lista degli appartenenti alla P2]] sequestrata a Castiglion Fibocchi il 17 marzo 1981).
{{finestra|align=left|width=80%|border=1px|col1=#00BFFF|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Staff dell'area amministrativa|contenuto=
* {{Bandiera|ITA}} Antonio Magrì - Presidente onorario
* {{Bandiera|ITA}} Antonio Donatiello - Vicepresidente
* {{Bandiera|ITA}} Lino Gemma - Consigliere di Presidenza
* {{Bandiera|ARG}} [[Mariano Fernández]] - Direttore sportivo
* {{Bandiera|ITA}} Giuseppe Sardiello - Amministratore Unico
* {{Bandiera|ITA}} Giuseppe D'Ambrosio - Responsabile Marketing
* {{Bandiera|ITA}} Vincenzo Ruggio - Responsabile Commerciale
* {{Bandiera|ITA}} Alberto Fontanarosa - Team manager prima squadra
* {{Bandiera|ITA}} Giuseppe Negro - Addetto agli arbitri
* {{Bandiera|ITA}} [[Angelo Antonazzo]] - Responsabile del settore giovanile
* {{Bandiera|ITA}} [[Gabriele Geretto]] - Coordinatore tecnico del settore giovanile
* {{Bandiera|ITA}} Gianluca Longo - Responsabile area scouting
* {{Bandiera|ITA}} Rocco Gaetani - Segretario generale
* {{Bandiera|ITA}} Fabiano Iaia - Responsabile Ufficio Stampa
 
}}
[[File:Strage di bologna soccorsi 3.jpg|thumb|left|Soccorsi si avviano verso la stazione di Bologna dopo l'esplosione che ha distrutto l'edificio.]]
</div>
{{clear}}
 
== Allenatori e presidenti ==
L'attività di Gelli non si limitò al semplice reclutamento di personaggi più o meno importanti: il 23 novembre [[1995]] Gelli è stato condannato in via definitiva per depistaggio nel processo per la [[strage di Bologna]], avvenuta il 2 agosto [[1980]], nella quale furono uccise 85 persone e 200 rimasero ferite<ref name="Bianconi">{{Cita news|autore=Giovanni Bianconi|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,14/articleid,0685_01_1995_0317_0014_9266168/|titolo=Due colpevoli per la strage di Bologna|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=24 novembre 1995|accesso=4 agosto 2016}}</ref>. Il depistaggio fu messo in atto, in concorso con il generale del [[Servizio per le informazioni e la sicurezza militare|SISMI]] [[Pietro Musumeci]], aderente alla P2, il colonnello dei carabinieri [[Giuseppe Belmonte]] e il faccendiere [[Francesco Pazienza]]<ref name="Bianconi"/>, sistemando una valigia carica di armi, esplosivi, munizioni, biglietti aerei e documenti falsi sul treno Taranto-Milano del 13 gennaio 1981<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Lucarelli|titolo=Nuovi misteri d'Italia. I casi di Blu Notte|città=Torino|editore=Einaudi|anno=2004}}</ref>. Licio Gelli è stato anche riconosciuto colpevole della frode riguardante la bancarotta del [[Banco Ambrosiano]] collegato alla banca del Vaticano, lo [[Istituto per le Opere di Religione|IOR]] (vi si trovò un buco di 1,3 miliardi di dollari). Infine, dopo una perquisizione, la polizia rinvenne nella sua villa oltre 2 milioni di dollari in lingotti d'oro<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/170679.stm|titolo=World: Europe Pots of gold|pubblicazione=[[BBC News]]|data=14 settembre 1998|accesso=11 giugno 2011}}</ref><ref>{{Cita news|url= http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/195136.stm|titolo=World: Europe Gelli deported back to Italy|pubblicazione=BBC News|data=16 ottobre 1998|accesso=11 giugno 2011}}</ref>.
{{vedi categoria|Allenatori della Virtus Francavilla Calcio}}
Di seguito la cronologia parziale degli allenatori e dei presidenti.<ref>[http://archiviostorico.virtualnewspaper.it/gazzettadelmezzogiorno/ Archivio storico Gazzetta del Mezzogiorno] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161015212510/http://archiviostorico.virtualnewspaper.it/gazzettadelmezzogiorno/ |data=15 ottobre 2016 }}</ref>
<div style="float:left; font-size:100%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=00BFFF|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo= Allenatori|contenuto=
* 1946-... {{Bandiera|NC}} ...
* ...
* 1983-1984 {{Bandiera|ITA}} [[Enrico Bastiani]]
* ...
* 1985-1986 {{Bandiera|ITA}} [[Alfredo Ciannameo]]
* 1986-1987 {{Bandiera|ITA}} [[Antonio La Palma]]
* 1987-1988 {{Bandiera|ITA}} [[Franco Gagliardi]]
* 1988-1989 {{Bandiera|ITA}} Domenico Lamia Caputo
* 1989-1990 {{Bandiera|ITA}} [[Giovanni Improta]]
* 1990-1991 {{Bandiera|ITA}} Giuseppe Placella
* 1991-1993 {{Bandiera|ITA}} [[Gianfranco Degli Schiavi]]
* ...
* 1994-... {{Bandiera|ITA}} Salvatore Giaquinto
* ...
* 1999-... {{Bandiera|ITA}} Salvatore Chionna
* ...
* 2002-... {{Bandiera|ITA}} Diego Favonio
* ...
* 2007-2009 {{Bandiera|ITA}} [[Cosimo Francioso]]
* 2009 {{Bandiera|ITA}} [[Luigi De Rosa]]
* 2009-2010 {{Bandiera|ITA}} [[Cosimo Francioso]]
* 2010 {{Bandiera|ITA}} [[Luigi De Rosa]]
* 2010-2011 {{Bandiera|ITA}} [[Pasquale Logarzo]]
* ...
* -2014 {{Bandiera|ITA}} Pietro Calabrese
* 2014 {{Bandiera|ITA}} Vincenzo Carbonella
* 2014-2017 {{Bandiera|ITA}} [[Antonio Calabro]]
* 2017-2018 {{Bandiera|ITA}} [[Gaetano D'Agostino]]
* 2018 {{Bandiera|ITA}} [[Nunzio Zavettieri]]
* 2018-oggi {{Bandiera|ITA}} Bruno Trocini
}}
</div>
<div style="float:left; font-size:100%; width:350px; valign:top; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=00BFFF|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo= Presidenti|contenuto=
* 1946-... {{Bandiera|NC}} ...
* ...
* 1981-1983 {{Bandiera|ITA}} Antonio Ammaturo
* ...
* ... {{Bandiera|ITA}} Vito Lombardi
* ... {{Bandiera|ITA}} Domenico Distante
* ...
* ... {{Bandiera|ITA}} Giuseppe Ruggiero
* ...
* ...-1989 {{Bandiera|ITA}} Arcangelo Di Coste
* 1989-... {{Bandiera|ITA}} Vincenzo Galiano
* ...
* ...-1993 {{Bandiera|ITA}} Angelo Serafino
* ...
* 1994 {{Bandiera|ITA}} [[Euprepio Curto]]
* 1994-... {{Bandiera|ITA}} Franco Laneve
* ...
* ... {{Bandiera|ITA}} Francesco Milone
* ...
* ... {{Bandiera|ITA}} Domenico Distante
* ...-2014 {{Bandiera|ITA}} Antonio Donatiello
* 2014-oggi {{Bandiera|ITA}} Antonio Magrì
}}
</div>
{{clear}}
 
== Calciatori ==
Nel periodo dal 1976 al 1981 la P2 ebbe la massima espansione ed influenza e cominciò ad operare anche all'estero (pare che abbia tentato proselitismo in [[Uruguay]], [[Brasile]], [[Venezuela]], [[Argentina]] e in [[Romania]], Paesi nei quali avrebbe, secondo alcuni, tentato di influire sulle rispettive situazioni politiche)<ref>{{Cita news|autore=Gianni Barbacetto|url=http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/massoni/p2.html|titolo=La P2 ieri. La sua vittoria oggi|pubblicazione=[[Diario (periodico)|Diario]]|data=maggio 2001|accesso=23 agosto 2011}}</ref>: in particolare realizzò ramificazioni estese e importanti in [[Uruguay]], aiutato da uomini d'affari come [[Umberto Ortolani]] e [[Francesco Pazienza]]<ref name="MontanelliCervi"/>.
{{vedi categoria|Calciatori della Virtus Francavilla Calcio}}
 
== Palmarès ==
Il 5 ottobre [[1980]] Gelli confezionò un'intervista, rilasciata a [[Maurizio Costanzo]] (tessera 1819 della P2) per il ''[[Corriere della Sera]]'', all'epoca diretto da [[Franco Di Bella]], tessera P2 1887 (che la pubblicò), nella quale si sintetizzavano gli obiettivi già descritti nello «Schema R», e che saranno rinvenuti nel [[Piano di rinascita democratica]]<ref>Aldo A. Mola, ''cit.'', p. 773.</ref>. Il 17 marzo [[1981]] ci fu il rinvenimento della lista dei 962 affiliati alla P2 e lo scandalo conseguente.
=== Competizioni nazionali ===
*'''{{Calciopalm|Coppa Italia Dilettanti|1}}'''
:[[Coppa Italia Dilettanti 2014-2015|2014-2015]]
 
*'''{{Calciopalm|Serie D|1}}'''
Sette mesi dopo, il 31 ottobre 1981, la corte centrale del [[Grande Oriente d'Italia]] espulse Licio Gelli dal consesso massonico: Gelli, in quel momento latitante all'estero, aveva già presentato richiesta di «assonnamento» in data 1º ottobre 1981<ref>Aldo A. Mola, ''cit.'', pp. 777-778.</ref>. Pur tuttavia il Grande Oriente ritenne di non poter procedere allo scioglimento della Loggia Propaganda 2, essendo la sua attività all'interno del GOI ufficialmente sospesa sin dal 1976. In tale contesto, per il GOI, tutte le attività gestite dal Gelli dal 1976 sino a quel momento, eccedenti la normale amministrazione della loggia da lui diretta in regime transitorio, erano state adottate autonomamente e non dovevano essere ricondotte alla responsabilità dell'Ordine massonico. Nulla si disponeva nei confronti degli altri 961 iscritti alla loggia, che – di conseguenza – restavano a far parte della massoneria italiana.
:[[Serie D 2015-2016|2015-2016]] (girone H)
 
=== Competizioni regionali ===
La Commissione Anselmi, nella sua relazione, parlò a proposito dei rapporti tra Gelli e la massoneria di «rapporti non chiari di reciproca dipendenza, se non di ricatto, che egli instaurò con i Gran Maestri e con i loro collaboratori diretti» e specificando che:
*'''{{Calciopalm|Eccellenza|2}}'''
:[[Eccellenza Puglia 2007-2008|2007-2008]], [[Eccellenza Puglia 2014-2015|2014-2015]]
 
*'''{{Calciopalm|Promozione|1}}'''
{{Citazione|Al di là dei riferimenti testuali e documentali, pur inequivocabili, da inquadrare peraltro nella assoluta disinvoltura con la quale il Grande Oriente gestiva le procedure, quello che va realisticamente considerato è che non appare assolutamente credibile sostenere che l'attività massiccia di proselitismo portata avanti in questi anni dal Gelli – che coinvolgeva alcune centinaia di persone, per lo più di rango e cultura di livello superiore – sia potuta avvenire frodando allo stesso tempo ed in pari misura il Grande Oriente e gli iniziandi. Né appare dignitosamente sostenibile che tutto ciò si sia verificato senza che il primo venisse mai a conoscenza del fenomeno ed i secondi non venissero mai a sospettare della supposta frode perpetrata a loro danno, consistente nell'affiliazione abusiva ad un ente totalmente all'oscuro di tale procedura.
:[[Promozione Puglia 1985-1986|1985-1986]]
 
*'''{{Calciopalm|Coppa Italia Dilettanti Puglia|4}}'''
Sembra invece più ragionevole ritenere che la sospensione decretata nel 1976 rappresentò una più sofisticata forma di copertura, alla quale fu giocoforza ricorrere perché Gelli e la sua loggia costituivano un ingombro non più tollerabile per l'istituzione. Si pervenne così al duplice risultato di salvaguardare nella forma la posizione del Grande Oriente, consentendo nel contempo al Gelli di continuare ad operare in una posizione di segretezza che lo poneva al di fuori di ogni controllo proveniente non solo dall'esterno dell'organizzazione ma altresì da elementi interni. A tal proposito si ricordi che non ultimo vantaggio acquisito era quello di avere eliminato dall'organizzazione il gruppo dei cosiddetti "massoni democratici", avversari di lunga data del Gelli e dei suoi protettori.
:2002-2003, [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2006-2007|2006-2007]], [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2007-2008|2007-2008]], [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2014-2015|2014-2015]]
 
===Altri piazzamenti===
Bisogna infatti riconoscere che una spiegazione della Loggia P2, risolta tutta in chiave massonica, non spiega il fenomeno nella sua genesi più profonda e nel suo sorprendente sviluppo successivo. Per rendere esplicita questa affermazione non si può non riconoscere come Licio Gelli appaia, sotto ogni punto di vista, un massone del tutto atipico: egli non si presenta cioè come il naturale ed emblematico esponente di un'organizzazione la cui causa ha sposato con convinta adesione, informando le sue azioni, sia pur distorte e censurabili, al fine ultimo della maggior gloria della famiglia; Licio Gelli, in altri termini, non sembra sotto nessun profilo, nella sua contrastata vita massonica, un nuovo Adriano Lemmi, quanto piuttosto un corpo estraneo alla comunione, come iniettato dall'esterno, che con essa stabilisce un rapporto di continua, sorvegliata strumentalizzazione.
*{{Calciopalm|Campionato Interregionale|}}
:Secondo posto: [[Campionato Interregionale 1987-1988|1987-1988]] <small>(girone L)</small>
:Terzo posto: [[Campionato Interregionale 1986-1987|1986-1987]] <small>(girone L)</small>
 
*{{Calciopalm|Coppa Italia Dilettanti Puglia|}}
Possiamo quindi affermare che tutti gli elementi a nostra disposizione inducono a ritenere come la presenza di Gelli nella comunione di Palazzo Giustiniani appaia come quella di elemento in essa inserito secondo una precisa strategia di infiltrazione, che sembra aver sollevato nel suo momento iniziale non poche perplessità e resistenze nell'organismo ricevente, e che esse vennero superate probabilmente solo grazie all'interessamento dei vertici dell'istituzione i quali, questo è certo, da quel momento in poi appaiono in intrinseco e non usuale rapporto di solidarietà con il nuovo adepto. Questa infiltrazione inoltre fu preordinata e realizzata secondo il fine specifico di portare Licio Gelli direttamente entro la Loggia Propaganda, instaurando un singolare rapporto di identificazione tra il personaggio e l'organismo, il quale ultimo finì per trasformarsi gradualmente in un'entità morfologicamente e funzionalmente affatto diversa e nuova, secondo la ricostruzione degli eventi proposta. Quanto detto appare suffragare l'enunciazione dalla quale eravamo partiti, perché il rapporto tra Licio Gelli e la massoneria viene a rovesciarsi in una prospettiva secondo la quale il Venerabile aretino, lungi dal porsi rispetto ad esso in un rapporto di causa ed effetto, come ultimo prodotto di un processo generativo interno di autonomo impulso, assume piuttosto le vesti di elemento indotto, di programmato utilizzatore delle strutture e della immagine pubblicamente conosciuta della comunione, per condurre tramite esse ed al loro riparo quelle operazioni che costituirono l'autentico nucleo di interessi e di attività che la Loggia P2 venne a rappresentare.
:Finalista: 2003-2004
:Semifinalista: [[Coppa Italia Dilettanti Puglia 2013-2014|2013-2014]]
 
== Statistiche e record ==
Quello che per la Commissione è di primario interesse sottolineare è che la massoneria di Palazzo Giustiniani è venuta a trovarsi, nel seguito della vicenda gelliana, nella duplice veste di complice e vittima, essendone inconsapevole la base e conniventi i vertici. Non v'ha dubbio infatti che la comunione di Palazzo Giustiniani in senso specifico e la massoneria in senso lato abbiano negativamente risentito dell'attenzione, tutta di segno contrario, che su di esse si è venuta a concentrare, ma altrettanto indubbio risulta che l'operazione Gelli, sommatoriamente considerata, abbia in quegli ambienti trovato una sostanziale copertura – per non dire oggettiva complicità – senza la quale essa non avrebbe mai potuto essere, non che realizzata, nemmeno progettata. Quando parliamo di complicità – pur sostanziale che sia – non si vuole peraltro fare riferimento soltanto a quella esplicita dei vertici dell'associazione, peraltro espressione elettiva della base degli associati, ma altresì a quella più generale situazione risolventesi in una pratica di riservatezza, sancita dagli statuti, ma ancor più da una concreta tradizione di radicato costume massonico degli affiliati tutti, che ha costituito l'imprescindibile terreno di coltura per l'innesto dell'operazione. Perché certo è che Licio Gelli non ha inventato la Loggia P2, né per primo ha contrassegnato l'organismo con la caratteristica della segretezza, ed altrettanto certo è che non è stato Gelli ad escogitare la tecnica della copertura, ma l'una e l'altra ha trovato funzionanti e vitali nell'ambito massonico: che poi se ne sia impossessato e ne abbia fatto suo strumento in senso peggiorativo, questo è particolare che ci interessa per comprendere meglio Licio Gelli e non la massoneria. Il discorso sui rapporti tra Gelli e la massoneria è approdato a conclusioni che si ritengono sufficientemente stabilite e tali da consentire, a chi ne abbia interesse, di trarre le proprie conclusioni. La situazione che si delinea al termine del lungo processo sin qui ricostruito è pertanto contrassegnata da due connotati fondamentali:
=== Partecipazione ai campionati nazionali ===
{| class="wikitable center" style="width:100%"
!width=10%| Livello
!width=25%| Categoria
!width=15%| Partecipazioni
!width=20%| Debutto
!width=20%| Ultima stagione
!width=10%| Totale
|-
| rowspan=2| <span style="font-size:140%;font-weight:bold">3º</span> || '''Lega Pro''' || '''1''' || colspan=2|[[Lega Pro 2016-2017|2016-2017]] || rowspan=2| '''3'''
|-
| '''Serie C''' || '''2''' || [[Serie C 2017-2018|2017-2018]] ||[[Serie C 2018-2019|2018-2019]]
|- style="background-color:#E9E9E9"
| rowspan=1| <span style="font-size:140%;font-weight:bold">4º</span> || '''Serie D''' || '''1''' || colspan=2|[[Serie D 2015-2016|2015-2016]] || rowspan=1| '''1'''
|-
| rowspan=2| <span style="font-size:140%;font-weight:bold">5º</span> || '''Campionato Interregionale''' || '''5''' || [[Campionato Interregionale 1986-1987|1986-1987]] || [[Campionato Interregionale 1990-1991|1990-1991]] || rowspan=2| '''8'''
|-
| '''Serie D''' || '''3''' || [[Serie D 2008-2009|2008-2009]] || [[Serie D 2010-2011|2010-2011]]
|}
 
=== Partecipazione ai campionati regionali ===
* Gelli ha acquisito nella seconda metà degli anni settanta il controllo completo ed incontrastato della Loggia Propaganda Due, espropriandone il naturale titolare e cioè il Gran Maestro;
{| class="wikitable center" style="width:100%"
* la Loggia Propaganda Due non può nemmeno eufemisticamente definirsi riservata e coperta: si tratta ormai di un'associazione segreta, tale segretezza sussistendo non solo nei confronti dell'ordinamento generale e della società civile ma altresì rispetto alla organizzazione che ad essa aveva dato vita<ref name=Anselmi />.}}
!width=10%| Livello
!width=25%| Categoria
!width=15%| Partecipazioni
!width=20%| Debutto
!width=20%| Ultima stagione
!width=10%| Totale
|-
| rowspan=4| <span style="font-size:140%;font-weight:bold">I</span> || '''Prima Divisione''' || '''2''' || [[Prima Divisione 1950-1951|1950-1951]] || [[Prima Divisione 1951-1952|1951-1952]] || rowspan=4| '''39'''
|-
| '''Promozione''' || '''16''' || [[Promozione Puglia 1952-1953|1952-1953]] || [[Promozione Puglia 1985-1986|1985-1986]]
|-
| '''Prima Categoria''' || '''8''' || [[Prima Categoria Puglia 1960-1961|1960-1961]] || [[Prima Categoria 1969-1970|1969-1970]]
|-
| '''Eccellenza''' || '''13''' || [[Eccellenza Puglia 1991-1992|1991-1992]] || [[Eccellenza Puglia 2014-2015|2014-2015]]
|- style="background-color:#E9E9E9"
| rowspan=1| <span style="font-size:140%;font-weight:bold">II</span> || '''Promozione''' || '''3''' || [[Promozione 1995-1996|1995-1996]] || [[Promozione 2012-2013|2012-2013]] || rowspan=1| '''?'''
|}
 
== Organico ==
Un'apposita legge, la numero 17 del 25 gennaio [[1982]], sciolse definitivamente la P2 e rese illegale il funzionamento di associazioni segrete con analoghe finalità, in attuazione del secondo comma dell'articolo 18 della [[Costituzione della Repubblica Italiana]]: «Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare».
{{Vedi anche|Virtus Francavilla Calcio 2018-2019}}
 
=== Rosa ===
== La scoperta della lista ==
{{Calciatore in rosa/inizio|col1=00BFFF|col2=FFFFFF}}
{{vedi anche|Lista degli appartenenti alla P2}}{{Citazione|Con la P2 avevamo l'Italia in mano. Con noi c'era l'Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate dagli appartenenti alla P2.|Licio Gelli intervistato da [[Klaus Davi]]<ref name=":0">{{Cita libro|titolo = Dalla parte della Costituzione|url = https://books.google.it/books?id=QTkSDQAAQBAJ&pg=PT17&dq=con+la+p2+avevamo+l%27italia+in+mano&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwipm_nA0snZAhXBQ8AKHbz1CmgQ6AEIJjAA#v=onepage&q=con%20la%20p2%20avevamo%20l'italia&f=false|accesso = 28 febbraio 2018|editore = Imprimatur Editore <!--spa-->|ISBN = 978-88-6830-504-8|autore = Antonio Ingroia}}</ref>}}
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=== Staff tecnico ===
Il 17 marzo [[1981]] i giudici istruttori [[Gherardo Colombo]] e [[Giuliano Turone]], nell'ambito di un'inchiesta sul presunto [[rapimento]] dell'avvocato e uomo d'affari siciliano [[Michele Sindona]]<ref name="Zavoli">{{Cita libro|autore=Sergio Zavoli|titolo=La note della Repubblica|città=Roma|editore=Nuova Eri|anno=1992}}</ref>, fecero perquisire la villa di Gelli ad [[Arezzo]], [[villa Wanda]], e la fabbrica di sua proprietà (la Giole a [[Castiglion Fibocchi]] presso [[Arezzo]] – divisione giovane di Lebole – e la Socam)<ref name="MontanelliCervi"/>: l'operazione, eseguita dalla sezione del colonnello Bianchi della [[Guardia di Finanza]], scoprì fra gli archivi della Giole una [[Lista degli appartenenti alla P2|lista di quasi mille iscritti alla loggia P2]], tra i quali il comandante generale dello stesso corpo, Orazio Giannini (tessera n. 832).
Di seguito è riportato lo staff tecnico del club.<ref>{{cita web|url=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/role/staff-tecnico/|titolo=Staff tecnico|sito=virtusfrancavillacalcio.it|accesso=3 agosto 2016|urlarchivio=https://archive.today/20160803015340/http://www.virtusfrancavillacalcio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1639&Itemid=213|dataarchivio=3 agosto 2016|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/role/staff-sanitario/|titolo=Staff sanitario|sito=http://www.virtusfrancavillacalcio.it/|data=|accesso=21 novembre 2016}}</ref>
Lo stesso Michele Sindona comparve nella lista degli iscritti alla P2, confermando le intuizioni dei giudici istruttori. Il colonnello Bianchi resistette a vari tentativi di intimidazione, in quanto erano ancora al potere gran parte delle persone che ivi erano citate, e trasmise la lista agli organi competenti.
 
<div style="float:left; font-size:100%; width:350px; valign:top; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-bottom:0px; text-align:left">
Il Presidente del Consiglio [[Arnaldo Forlani]] attese il 21 maggio [[1981]], prima di rendere pubblica la [[lista degli appartenenti alla P2]], che comprendeva i nominativi di 2 ministri allora in carica (il socialista [[Enrico Manca]], e il democristiano [[Franco Foschi]]) e 5 sottosegretari ([[Costantino Belluscio]] del PSDI, Pasquale Bandiera del PRI, [[Francesco Fossa|Franco Fossa]] del PSI, [[Rolando Picchioni]] della DC e [[Anselmo Martoni]] del PSDI, quest'ultimo peraltro citato come «in sonno», cioè dimissionario).
{{finestra|align=left|width=80%|border=1px|col1=00BFFF|col2=white|col3=white|font-size=120%|titolo=Staff dell'area tecnica|contenuto=
* {{Bandiera|ITA}} Bruno Trocini - Allenatore
* {{Bandiera|ARG}} Maximiliano Ginobili - Allenatore in seconda
* {{Bandiera|ITA}} Jonathan Picollo - Preparatore atletico
* {{Bandiera|ITA}} Fabrizio Carafa - Preparatore dei portieri
* {{Bandiera|ITA}} Cristian Cassoli - Collaboratore tecnico
* {{Bandiera|ITA}} Dino Furioso - Responsabile sanitario
* {{Bandiera|ITA}} Antonio Colella - Medico sociale
* {{Bandiera|ITA}} Vincenzo Italiano - Fisioterapista
* {{Bandiera|ITA}} Tonino Birtolo - Custode
* {{Bandiera|ITA}} Tonino Pinto - Magazziniere
}}
</div>
{{clear}}
 
== Tifoseria ==
[[File:Ricevuta di pagamento per l'iscrizione del dott. Silvio Berlusconi alla loggia massonica P2.gif|thumb|upright=1.3|Ricevuta di pagamento per l'iscrizione di [[Silvio Berlusconi]] alla loggia massonica P2.]]
{{F|calcio|maggio 2019}}
 
La tifoseria organizzata, al seguito della squadra in casa e in trasferta, è denominata ''Ultras Virtus Francavilla Calcio 1946''.
Una volta diffusa, la lista divenne presto memorabile. Tra i 962 iscritti (molti dei quali negheranno il loro coinvolgimento nella loggia), spiccavano i nomi di 119 alti ufficiali (50 dell'Esercito, 37 della Guardia di Finanza, 32 dei Carabinieri), 22 dirigenti di Polizia, 59 parlamentari, un giudice costituzionale, 8 direttori di giornali, 4 editori, 22 giornalisti, 128 dirigenti di aziende pubbliche, diplomatici e imprenditori<ref name="MontanelliCervi"/>. Nell'elenco degli iscritti comparvero i nomi di [[Silvio Berlusconi]], Pio Rossi (Prima della sua attività imprenditoriale ad Acquaviva Picena) [[Vittorio Emanuele, Principe di Napoli|Vittorio Emanuele di Savoia]], [[Maurizio Costanzo]], [[Alighiero Noschese]] (morto suicida più di due anni prima della scoperta della lista), [[Claudio Villa]], [[Paolo Mosca]] e il personaggio televisivo [[Fabrizio Trecca]] (capo gruppo). Altri piduisti furono [[Michele Sindona]] e [[Roberto Calvi]], [[Umberto Ortolani]] (allora proprietario della Voxson), il costruttore romano Mario Genghini, l'imprenditore Gabriele Cetorelli (attivo nel settore della grande distribuzione), Leonardo Di Donna (presidente dell'[[Eni]]), [[Duilio Poggiolini]], insieme a tutti i capi dei [[servizi segreti]] italiani]] e ai loro principali collaboratori.
La tifoseria francavillese è legata da un gemellaggio ad una frangia della tifoseria del {{Calcio Catania|N}}. Sussiste inoltre un'amicizia con le tifoserie di {{Calcio Brindisi|N}} e {{Calcio Fidelis Andria|N}}. Le rivalità maggiori della tifoseria del Francavilla sono con i sostenitori di {{Calcio Siracusa|N}}, {{Calcio Nardò|N}}, Manduria e {{Calcio Grottaglie|N}}.
 
Fra i generali, la stampa fece più volte il nome di [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], sebbene risultasse solo un modulo di iscrizione firmato di suo pugno e nessuna prova di un'adesione attiva<ref>Aldo A. Mola, ''cit.'', p. 770.</ref>.
 
Circa i servizi segreti, si notò che vi erano iscritti non solo i capi, (fra i quali [[Vito Miceli]]<ref name="MontanelliCervi"/> a capo del [[Servizio informazioni operative e situazione|SIOS]] e successivamente direttore del [[Servizio Informazioni Difesa|SID]], [[Giuseppe Santovito]] del [[Servizio per le informazioni e la sicurezza militare|SISMI]], Walter Pelosi del [[Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza|CESIS]] e Giulio Grassini del [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|SISDE]]) che erano di nomina politica, ma anche i funzionari più importanti, di consolidata carriera interna. Tra questi si facevano notare il generale Giovanni Allavena (responsabile dei [[fascicoli SIFAR]]), il colonnello Giovanni Minerva (gestore dell'intricato caso dell'aereo militare [[Argo 16]] e considerato uno degli uomini in assoluto più importanti dell'intero Servizio militare del dopoguerra) e il generale [[Gianadelio Maletti]]<ref name="MontanelliCervi"/>, che con il capitano [[Antonio Labruna]] (anch'egli iscritto) fu sospettato di collusioni con le cellule eversive di [[Franco Freda]] e per questo processato e condannato per favoreggiamento.
 
La naturale funzione dei servizi segreti, va osservato, sarebbe effettivamente ben compatibile con la possibile infiltrazione di elementi anche in questa organizzazione, per legittimi motivi di servizio: la concentrazione però di così tanti elementi di elevato grado, non è mai riuscita a volare indenne sopra il sospetto.
 
Fu avanzata l'ipotesi che la lista trovata nella villa di Gelli non fosse la lista completa, e che molti altri nomi siano riusciti a non restare coinvolti. Nella ricostruzione della commissione parlamentare, ai 962 della lista trovata sarebbero da aggiungere i presunti appartenenti a quel vertice occulto di cui Gelli sarebbe stato l'anello di congiunzione con la loggia. Lo stesso Gelli, come evidenziato anche dalla Commissione Anselmi, in un'intervista del [[1976]], aveva parlato di più di duemilaquattrocento iscritti.
 
Secondo il procuratore di [[Roma]] del periodo, gli iscritti delle due liste dovevano essere complessivamente 2000, mentre il 29 maggio [[1977]] il settimanale ''[[L'Espresso]]'' scrisse: «Loggia P2... È il nucleo più compatto e poderoso della massoneria di Palazzo Giustiniani: ha 2400 iscritti, la crema della finanza, della burocrazia, delle Forze Armate, dei boiardi di Stato, schedati in un archivio in codice... Gelli, interlocutore abituale delle più alte cariche dello Stato (si vede spesso con Andreotti ed è ricevuto al Quirinale), è ascoltato consigliere dei vertici delle Forze Armate, con amici fidati e devoti nella magistratura»<ref name="Teodori">{{Cita libro|autore=Massimo Teodori|titolo=P2: la controstoria|città=Milano|editore=SugarCo|anno=1986}}</ref>.
 
Secondo la commissione parlamentare che ebbe modo di leggere alcune corrispondenze tra Gelli e i capigruppo della loggia, intorno al [[1979]] vi fu una revisione generale degli elenchi degli iscritti, per cui le persone iscritte dopo quella data potevano effettivamente essere in numero minore). Altre liste, per un totale di 550 nomi (di cui 180 circa ricompaiono nell'elenco dei 962 precedenti), comprensivi degli affiliati che Gelli aveva provveduto a «riconsegnare» al Grande Oriente d'Italia fino al 6 ottobre 1976, furono prodotte in aula dal deputato socialdemocratico Costantino Belluscio, in data 1º luglio [[1981]]<ref>Aldo A. Mola, ''cit.'', pp. 799-802.</ref>.
 
Lo stesso Gelli, commentando la presenza di numerosi iscritti alla P2 nei comitati di esperti che si [[Caso Moro#Il possibile coinvolgimento della P2 e dei servizi segreti|occuparono del rapimento di Aldo Moro]] (marzo-maggio 1978), ha affermato che la presenza di un elevato numero di affiliati alla loggia in questi era dovuto al fatto che al tempo molte personalità di primo piano erano iscritte, quindi era naturale che in questi se ne trovassero diverse. Gelli affermò che normalmente gli aderenti non erano a conoscenza dell'identità degli altri iscritti, ma che l'esistenza della Loggia P2 era comunque nota, avendone parlato anche in diverse interviste ben prima della scoperta della lista<ref>{{Cita news|autore=[[Marco Dolcetta]]|url=http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/10/20/941372-licio_gelli.shtml|titolo=Licio Gelli: "La P2 non c'entra con la morte di Moro"|pubblicazione=[[Il Tempo]]|data=20 ottobre 2008|accesso=23 ottobre 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090902113621/http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/10/20/941372-licio_gelli.shtml|dataarchivio=2 settembre 2009}}</ref>.
 
La Commissione [[Tina Anselmi|Anselmi]], creata il 9 dicembre 1981, ritenne che la lista contenente i nomi degli affiliati fosse incompleta<ref name=":00">{{Cita libro|autore=Mario Guarino|autore2=Fedora Raugei|titolo=Licio Gelli. Vita, misteri, scandali del capo della Loggia P2|città=Bari|editore=Dedalo|anno=2016}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Nino Di Matteo|autore2=Salvo Palazzolo|titolo=Collusi|città=Milano|editore=BUR|anno=2015}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=John Dickie|titolo=Mafia Republic|città=Roma-Bari|editore=Laterza|anno=2013}}</ref> e che la P2 fosse strutturata come due piramidi sovrapposte, con i 962 nomi della lista appartenenti alla piramide in basso, Gelli come punto di congiunzione tra le due piramidi e una piramide superiore composta da nomi che figuravano su un'altra lista composta da personaggi che trasmettevano gli ordini alla piramide inferiore. La stessa Commissione rintracciò «poche ma inequivocabili prove» dell'esistenza di una superloggia con sede a [[Monte Carlo]] e di una ancor più elitaria loggia P1<ref>{{Cita libro|autore=Yari Selvetella|titolo=Roma. L'impero del crimine|città=Roma|editore=Newton Compton|anno=2011}}</ref>. A detta di alcuni giornalisti, la lista completa sarebbe stata custodita da Gelli nel suo archivio personale nella villa di [[Montevideo]], in [[Uruguay]]<ref>{{Cita libro|autore=Mario Guarino|titolo=Fratello P2 1816|città=Milano|editore=Kaos ediizoni|anno=2001}}</ref>.
 
Circa il vertice occulto la vedova di [[Roberto Calvi]] dichiarò che [[Giulio Andreotti]] era il vero capo della loggia, mentre il suo vice era l'onorevole [[Francesco Cosentino]] (il quale risultava iscritto tra le liste della P2 con la tessera n. 1618): di tale affermazione però non sono mai stati raccolti riscontri attendibili<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/02/03/la-vedova-calvi.html|titolo=La vedova Calvi...|pubblicazione=la Repubblica|data=3 febbraio 1989|accesso=13 marzo 2013}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/02/04/una-loggia-soltanto-non-mi-basterebbe.html|titolo='Una loggia soltanto non mi basterebbe...'|pubblicazione=la Repubblica|data=4 febbraio 1989|accesso=13 marzo 2013}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/02/07/il-pm-infondate-le-accuse-della-vedova.html|titolo=Il pm 'Infondate le accuse della vedova Calvi'|pubblicazione=la Repubblica|data=7 febbraio 1989|accesso=13 marzo 2013}}</ref>. Anche Nara Lazzerini, per molti anni segretaria e amante di Licio Gelli, affermò nel [[1981]] e nel [[1995]] davanti ai magistrati che nell'ambiente della loggia si diceva che il vero capo fosse Giulio Andreotti<ref name=":1" />:
 
{{Citazione|Gelli mi disse che fra i suoi iscritti nella sua Loggia massonica P2 vi era l'onorevole Andreotti [...]. Ricordo che nell'ambiente P2 si diceva che il vero capo era Andreotti e non Gelli. Rammento, in particolare, che nel corso di un pranzo a Firenze, William Rosati e Ezio Giunchiglia mi dissero che il vero manovratore era Andreotti e che loro facevano tutto con Andreotti [...].|Nara Lazzerini ai magistrati di Palermo Gioacchino Natoli e Roberto Scarpinato il 4 settembre 1995.}}
 
Rosati e Giunchiglia erano due leader regionali della Loggia P2: il primo gestore di una clinica privata e capogruppo della P2 per la Liguria con simpatie per l'estrema destra (tessera n. 1906 e morto nel 1984);<ref name=":00" /><ref>{{Cita libro|nome=Solange|cognome=Manfredi|titolo=Il Sistema. Licio Gelli, Giulio Andreotti e i rapporti tra Mafia Politica e Massoneria|url=https://books.google.it/books?id=2J_ICQAAQBAJ&pg=PT146&dq=William+Rosati&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj6oNaCvs3ZAhWMzaQKHQ3xBasQ6AEIOzAD#v=onepage&q=William%20Rosati&f=false|accesso=2018-03-02|data=2015-06-04|editore=A Cura Di Solange Manfredi|lingua=en|ISBN=9786050385403}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Ferdinando|cognome=Imposimato|titolo=L'Italia segreta dei sequestri|url=https://books.google.it/books?id=DQOLAQAAQBAJ&pg=PT98&dq=William+Rosati&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj6oNaCvs3ZAhWMzaQKHQ3xBasQ6AEINTAC#v=onepage&q=William%20Rosati&f=false|accesso=2018-03-02|data=2013-10-31|editore=Newton Compton Editori|lingua=it|ISBN=9788854159570}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Paolo|cognome=Sidoni|nome2=Paolo|cognome2=Zanetov|titolo=Cuori rossi contro cuori neri|url=https://books.google.it/books?id=JyTZy9XC7MUC&pg=PT492&dq=William+Rosati&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj6oNaCvs3ZAhWMzaQKHQ3xBasQ6AEIQDAE#v=onepage&q&f=false|accesso=2018-03-02|data=2013-01-21|editore=Newton Compton Editori|lingua=it|ISBN=9788854151949}}</ref> il secondo funzionario del Ministero della Difesa (tessera n. 1508) delle provincie Pisa e Livorno<ref name=":1" />. Giunchiglia durante il processo ''Gelli più 622'' venne definito dalla PM Elisabetta Cesqui come un personaggio che si collocava «nella zona di maggiore ombra della P2 tra la sponda dei contatti con ambienti militari e informativi USA e quella che riconduce al commercio di armi».<ref>{{Cita libro|nome=Rita Di|cognome=Giovacchino|titolo=Il libro nero della Prima Repubblica|url=https://books.google.it/books?id=cOEuxN4NvC0C&pg=PT185&dq=William+Rosati&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj6oNaCvs3ZAhWMzaQKHQ3xBasQ6AEIRzAF#v=onepage&q&f=false|accesso=2018-03-02|data=2012-12-06|editore=Fazi Editore|lingua=it|ISBN=9788864118802}}</ref> Durante il processo per la [[strage di Bologna]] Lia Bronzi Donati, Gran maestra della Loggia tradizionale femminile (e figura femminile all'epoca più importante dell'universo massonico, e forse l'unica), dichiarò ai magistrati che la interrogavano come testimone che la lista degli affiliati alla P2 era composta da almeno 6 mila nomi e che Andreotti era la «la presenza al di sopra della Loggia P2»: notizia confidatale da William Rosati «divenuto il riferimento morale della P2 dopo il sequestro delle liste»<ref name=":0" /><ref name=":2">{{Cita libro|autore=Antonella Beccaria|titolo=I segreti della massoneria in Italia|città=Roma|editore=Newton Compton|anno=2013}}</ref>.
 
Andreotti da parte sua aveva sempre smentito di conoscere Gelli, sino alla pubblicazione della citata foto di [[Buenos Aires]].
Licio Gelli, per il quale la magistratura spiccò un ordine di cattura il 22 maggio 1981 per violazione dell'art. 257 del [[Codice penale italiano|codice penale]] ([[spionaggio]] politico o militare), si rifugiò temporaneamente in [[Uruguay]].
 
== Il programma ==
{{vedi anche|Piano di rinascita democratica}}
[[File:Piano di rinascita democratica della Loggia P2.djvu|thumb|left|Trascrizione ufficiale del «Piano» della loggia P2, pubblicata dalla relativa commissione parlamentare d'inchiesta.]]
 
Fu immediatamente intuito che i documenti sequestrati testimoniavano dell'esistenza di un'organizzazione che mirava a prendere il possesso delle leve del [[potere]] in [[Italia]]: il [[Piano di rinascita democratica]], un elaborato a mezza via fra un [[manifesto (programma)|manifesto]] ed uno [[studio di fattibilità]] sequestrato qualche mese dopo alla figlia di Gelli, conteneva una sorta di ruolino di marcia per la penetrazione di esponenti della loggia nei settori chiave dello Stato, indicazioni per l'avvio di opere di selezionato [[proselitismo]] e, opportunamente, anche un [[Bilancio preventive|preventivo]] dei costi per l'acquisizione delle funzioni vitali del potere: «La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo».
 
A chiare lettere si indicavano come fini primari (il termine «obiettivi» è usato in quel testo in senso militare, per «bersagli» di blandizie) il riordino dello stato in senso istituzionalistico, il ripristino di un'impostazione selettiva (forse classista) dei percorsi sociali, insomma – secondo molti – una svolta [[Autoritarismo|autoritaria]].
 
Ma i dettagli del programma non erano di minor interesse. Se da un lato si propugnava la «abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attuasse i precetti della Costituzione)», giustificata dalla carenza di tecnici in tempi di [[disoccupazione]] intellettuale, dall'altro lato occorreva «ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive», sempre che la magistratura volesse decidersi a condannarli. Portare il [[Consiglio superiore della magistratura]] sotto il controllo dell'[[Potere esecutivo|esecutivo]], separare le carriere dei magistrati, rompere l'unità sindacale e abolire il monopolio della [[Rai]] erano altri punti del progetto.
 
Le persone «da reclutare» nei partiti, dal canto loro, dovevano ottenere addirittura il «predominio» (testuale) sulle proprie organizzazioni (nel piano vengono indicati «per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli»), mentre i giornalisti «reclutati» avrebbero dovuto «simpatizzare» per gli uomini segnalati dalla Loggia. Non si sa se questa parte del piano fosse già stata attuata o meno: una parte dei politici indicati ebbero poi ruoli di primo piano nei loro partiti e nell'esecutivo. Si deve però rammentare che questi nomi erano considerati solo «da reclutare», quindi non si sa se furono mai contattati a tale scopo da Gelli.
 
Il programma non era in realtà che una sorta di ''memorandum'' che preannunciava una serie di pressioni e di azioni che avrebbero mirato a conquistare il potere per conferirlo a fidati amici della loggia. Alcuni analisti odierni non mancano di rimarcare che molti degli argomenti trattati in quel programma sarebbero stati poi attuati da governi successivi, o perlomeno indicati come riforme prioritarie ed essenziali da parte di alcuni esponenti politici allora appartenenti ai partiti con cui la P2 aveva cercato contatti (o partiti eredi politici di questi).
 
Nonostante l'Italia fosse da secoli avvezza alla disinvoltura e alla spregiudicatezza in politica, tanto da vantarne anche celeberrima [[Il Principe|letteratura specifica]], la sensazione generale fu correttamente definita da molti interpreti del tempo come di «attonito sgomento». Lo scandalo che seguì la scoperta della lista e dei suoi legami con i casi Sindona e [[Roberto Calvi|Calvi]] ebbe al tempo un'amplissima copertura mediatica, paragonabile solo a quella che avrà 10 anni dopo [[Mani pulite|Tangentopoli]].
 
== Le mani sui mass media ==
{{Citazione|Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media.|Licio Gelli<ref>{{Cita libro|autore=Mario Guarino|autore2=Feodora Raugei|titolo=Gli anni del disonore|città=Bari|editore=Dedalo|anno=2006|p=35}}</ref>.}}
 
La scoperta del [[Piano di rinascita democratica]] ha permesso di comprendere le ragioni dei notevoli cambiamenti avvenuti all'interno dei mass media italiani alla fine degli anni settanta.
 
La scalata ai media italiani iniziò dall'obiettivo più ambito: il ''[[Corriere della Sera]]'', il quotidiano nazionale più diffuso e allo stesso tempo più autorevole<ref name="MontanelliCervi"/>.
Per quest'operazione [[Licio Gelli]] fu coadiuvato dal suo braccio destro [[Umberto Ortolani]]<ref name="MontanelliCervi"/>, dal banchiere [[Roberto Calvi]]<ref name="MontanelliCervi"/>, dall'imprenditore [[Eugenio Cefis]] e dalle casse dello IOR, l'[[Istituto per le Opere di Religione]]<ref name="MontanelliCervi"/>. Infine era necessario un editore interessato all'acquisto della testata giornalistica più importante d'Italia, e furono individuati i [[RCS MediaGroup|Rizzoli]]. I Rizzoli, [[Andrea Rizzoli|Andrea]] e il figlio [[Angelo Rizzoli (1943-2013)|Angelone]], acquistarono la proprietà del ''Corriere'' di propria iniziativa da [[Giulia Maria Crespi]], [[Gianni Agnelli]] e [[Angelo Moratti]], poi si ritrovarono sotto una montagna di debiti<ref name="MontanelliCervi"/>. [[Bruno Tassan Din]], direttore amministrativo del giornale, dichiarò: «La Rizzoli fatturava 60 miliardi di lire l'anno ed altrettanti ne fatturava il ''Corriere'': quindi la Rizzoli aveva acquistato un'unità grande come la Rizzoli facendo tra l'altro un debito a breve termine senza avere programmato e pianificato un eventuale ricorso al medio termine»<ref name="Teodori"/>. Angelone Rizzoli spiegò che «per ottenere finanziamenti dei quali il nostro gruppo aveva bisogno l'unica strada praticabile era quella di rivolgerci all'Ortolani», giacché quando «qualche volta tentavamo di ottenere finanziamenti senza passare attraverso l'Ortolani ed il Gelli ci veniva immancabilmente risposto di no»<ref name="Teodori"/>.
 
Successivamente Andrea si ritirò a vita private e rimase a guidare il gruppo il figlio Angelone, il cui braccio destro Bruno Tassan Din gli presentò Gelli e Ortolani<ref name="Mazzuca">{{Cita libro|autore=Alberto Mazzuca|titolo=La Erre verde|città=Milano|editore=Longanesi|anno=1991}}</ref>.
 
I Rizzoli, sostenuti finanziariamente da Eugenio Cefis (secondo la ricostruzione di Alberto Mazzuca i Rizzoli non furono sostenuti da Eugenio Cefis)<ref name="Mazzuca"/>, nel 1974 si decisero quindi per l'acquisto, ma si resero conto ben presto che l'operazione si sarebbe rivelata molto più onerosa di quello che si aspettavano. I Rizzoli (Andrea e il figlio Angelone) quindi si misero alla ricerca di altri fondi presso le banche italiane, inconsapevoli del fatto che molte erano presiedute o dirette da affiliati della P2, e che quindi la decisione di conceder loro nuovi liquidi era condizionata dal parere di Gelli. Non vedendo altre vie di uscita, nel luglio [[1977]] si appellarono al capo piduista: a quell punto entrò in scena [[Roberto Calvi]], che aveva rapporti con lo IOR, e che grazie all'intermediazione di Gelli era entrato nell'operazione per rilevare il ''Corriere della Sera''<ref name="MontanelliCervi"/>. Si è affermato che il pacchetto azionario, pagato 200 miliardi di lire, ne valesse al Massimo 60<ref name="MontanelliCervi"/>. La concessione di nuovi fondi, provenienti dallo IOR, rese i Rizzoli sempre più indebitati nei confronti della P2 ed economicamente deboli. In questo modo non fu difficile far passare il controllo della casa editrice al sistema Gelli-Calvi-IOR<ref>Tina Anselmi, ''Relazione di maggioranza della Commissione Parlamentare sulla Loggia massonica P2'', Allegato I – Editoria e ''Corriere della Sera''.</ref>.
 
Licio Gelli ottenne il suo primo obiettivo: inserire nei posti chiave della Rizzoli i suoi uomini, uno su tutti [[Franco Di Bella]] alla direzione del ''Corriere della Sera'' al posto di [[Piero Ottone]]<ref>Mario Guarino e Feodora Raugei, ''Gli anni del disonore'', Bari, Dedalo, 2006 pp. 248-250.</ref>. Il controllo del quotidiano dava alla P2 un'enorme capacità di manovra:
* Poteva condizionare ai propri voleri la condotta dei politici, ai quali l'adesione all'area piduista era ripagata con articoli e interviste compiacenti che garantivano visibilità presso l'opinione pubblica.
* Poteva inserire nell'organico del quotidiano personaggi affiliati alla loggia, come [[Maurizio Costanzo]], [[Silvio Berlusconi]], [[Fabrizio Trecca]], con l'ovvio intento di pubblicare articoli graditi alle alte sfere della P2.
* Poteva infine censurare giornalisti, come capitò a [[Enzo Biagi]], che sarebbe dovuto partire come corrispondente per l'[[Argentina]], governata da una giunta militare golpista<ref name="S. Flamigni 1996">Sergio Flamigni, ''Trame atlantiche'', Milano, Kaos edizioni, 1996, p. 199.</ref>.
 
Nel 1977 la P2 spinse i Rizzoli verso l'acquisizione di molti altri quotidiani: ''[[Il Piccolo]]'' di [[Trieste]], ''[[Il Giornale di Sicilia]]'' di [[Palermo]], l'''[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]'' di [[Bolzano]] e ''[[La Gazzetta dello Sport]]''. Nel [[1978]] fu fondato un nuovo quotidiano locale: ''L'Eco di Padova'': la casa editrice entrò nella proprietà de ''[[Il Lavoro]]'' di [[Genova]] e finanziò ''[[L'Adige]]'' di [[Trento]]. Nello stesso anno Andrea lasciò il gruppo al figlio Angelone e si ritirò a vita privata. Nel 1979 la Rizzoli portò la propria quota azionaria del periodico ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]'' al 52%, ottenendone il controllo. Infine fu fondato ''[[L'Occhio]]'', con direttore [[Maurizio Costanzo]]<ref>Sergio Flamigni, ''Trame atlantiche'', Milano, Kaos edizioni, 1996, pp. 197-2014.</ref>.
 
Secondo il piduista [[Antonio Buono]], magistrato già presidente del Tribunale di [[Forlì]], e collaboratore del ''[[il Giornale|Giornale nuovo]]'', nel corso di un incontro a [[Cesena]] Gelli lo avrebbe informato del progetto di creare una catena di testate, nell'ambito della Rizzoli, in funzione antimarxista e anticomunista, e si sarebbe dovuta creare anche, nell'ambito di questo progetto, un'agenzia di informazione – alternativa all'[[ANSA]] – che avrebbe trasmesso le veline ai vari direttori di questi giornali associati. Nell'occasione, il Venerabile incaricò Buono di coinvolgere il direttore de ''[[il Giornale]]'': «Avevo un grande ascendente su [[Indro Montanelli]], e quindi avrei dovuto persuadere Montanelli, per il ''Giornale'', a entrare»<ref name="S. Flamigni 1996"/>.
 
Nonostante il tentativo non riuscisse (secondo persone vicine a Indro Montanelli, in realtà Buono non aveva alcun ascendente su di lui) almeno due personaggi in contatto con gli ambienti massonici diventarono collaboratori del ''Giornale nuovo'': lo stesso Buono e [[Michael Ledeen]], legato a [[Central Intelligence Agency|CIA]], [[Servizio per le informazioni e la sicurezza militare|SISMI]] e alla stessa P2<ref>Sergio Flamigni, ''Trame atlantiche'', Milano, Kaos edizioni, 1996, pp. 232, 260, 344, 372-374.</ref>.
 
Una volta scoppiato lo scandalo, le ripercussioni sul gruppo Rizzoli furono enormi: il ''[[Corriere della Sera]]'' ne uscì pesantemente screditato e perse dal [[1981]] al [[1983]] 100.000 copie. Firme come [[Enzo Biagi]], [[Alberto Ronchey]] e [[Gaetano Scardocchia]] lasciarono via Solferino. [[Franco Di Bella]] lasciò la direzione il 13 giugno e venne sostituito da [[Alberto Cavallari]]. ''[[L'Occhio]]'' e il ''[[Corriere d'Informazione]]'' chiusero, mentre ''[[Il Piccolo]]'', l'''[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]'' e ''[[Il Lavoro]]'' furono ceduti. Angelone Rizzoli e il direttore generale della casa editrice, Bruno Tassan Din (entrambi iscritti alla Loggia), ricevettero un mandato d'arresto e il gruppo fu messo in amministrazione controllata (4 febbraio 1983).
 
== La bufera politica ==
Lo scandalo conseguente al ritrovamento delle liste della P2 fu senza precedenti. Nel giugno [[1981]], al posto del dimissionario Presidente del Consiglio [[Arnaldo Forlani]], fu insediato il [[Partito Repubblicano Italiano|repubblicano]] [[Giovanni Spadolini]], che divenne così il primo Presidente del Consiglio non appartenente alla [[Democrazia Cristiana]] della Storia repubblicana<ref name="MontanelliCervi"/>, mentre il Presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]] dichiarò: «Nessuno può negare che la P2 sia un'associazione a delinquere»<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Mario Guarino|autore2=Feodora Raugei|titolo=Licio Gelli. Vita, misteri, scandali del capo della Loggia P2|città=Bari|editore=Dedalo|anno=2016}}</ref>.
 
Dalle sinistre si era prontamente levata un'intensa campagna d'accusa, che di fatto non sgradiva un eventuale riconoscimento del coinvolgimento di esponenti dei partiti di governo e del [[Partito Socialista Italiano|PSI]], antica «concorrente» a sinistra del partito di [[Enrico Berlinguer]]. Soprattutto i [[Partito Comunista Italiano|comunisti]] avevano da recriminare contro un organismo che clandestinamente lavorava per la loro espulsione dalla società civile, e non risparmiarono ai partiti di governo e ai loro esponenti accuse di [[Golpe|golpismo]] e di prono asservimento a interessi di potenze straniere.
 
Altri politici, tra cui [[Bettino Craxi]] del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] e alcuni deputati della [[Democrazia Cristiana|DC]], attaccarono invece l'operato della magistratura, accusandola di aver dato per scontato la veridicità di tutta la lista che invece, secondo Craxi, mischiava «notori farabutti» (di cui però non faceva i nomi) a «galantuomini» e di aver causato, con le indagini e l'arresto di [[Roberto Calvi]], una crisi della [[Borsa valori|Borsa]], che nel luglio [[1981]] dovette chiudere per una settimana per eccesso di ribasso.
 
Mentre, intimoriti dal clima arroventato, alcuni personaggi di altro campo come [[Maurizio Costanzo]] negavano ogni coinvolgimento (Costanzo fu poi costretto a lasciare la direzione del telegiornale ''Contatto'' del network [[Telealtomilanese|PIN]], facente capo al gruppo Rizzoli), altri, come il deputato socialista [[Enrico Manca]], che fu anche presidente della [[Rai]], già minimizzavano la loro condivisione delle esperienze piduiste.
 
Si ebbe quindi una sorta di temporanea epurazione, in realtà agevolata dal ridotto desiderio degli interessati di restare sotto i riflettori, e molti piduisti si eclissarono dalle cariche più in vista, o si fecero da parte per poi ripresentarsi qualche tempo dopo.
 
== La commissione parlamentare ==
Dopo la scoperta delle liste [[Arnaldo Forlani]] nominò la nomina di un comitato di tre saggi ([[Vezio Crisafulli]], [[Lionello Levi Sandri]] e [[Aldo Mazzini Sandulli]]) per fornire elementi conoscitivi e critici sull'attività della P2<ref name="Zavoli"/>.
 
Negli anni successivi fu istituita, per volontà del Presidente della Camera [[Nilde Iotti]], una commissione parlamentare d'inchiesta, guidata dalla deputata democristiana [[Tina Anselmi]]<ref name="Zavoli"/>, ex partigiana «bianca» e prima donna a diventare ministro nella storia della Repubblica Italiana. La commissione affrontò un lungo lavoro di analisi per far luce sulla Loggia, considerata un punto di riferimento in Italia per ambienti dei servizi segreti americani intenzionati a tenere sotto controllo la vita politica italiana fino al punto, se necessario, di promuovere riforme costituzionali apposite o di organizzare un [[colpo di Stato]].
La commissione parlamentare chiuse i suoi lavori nel [[1984]]<ref name="Zavoli"/> e diede luogo a una relazione di maggioranza e a una di minoranza. La prima, molto più articolata, mise in luce molti aspetti, ad esempio:
* Giudicò la lista attendibile ma presumibilmente incomplete.
* Giudicò la Loggia «responsabile in termini non giudiziari ma storico-politici, quale essenziale retroterra economico, organizzativo e morale» della [[strage dell'Italicus]].
* Giudicò la Loggia «un complotto permanente che si plasma in funzione dell'evoluzione della situazione politica ufficiale».
* Sottolineò l'«uso privato della funzione pubblica da parte di alcuni apparati dello stato» legati alla Loggia.
* Sottolineò la divisione funzionale della Loggia e quindi che, benché tutti gli affiliati fossero consapevoli del fine surrettizio della Loggia, fosse necessario individuare il settore di appartenenza dei singoli affiliati per risalire alle responsabilità personali.
* Sottolineò che la presenza di alcuni imprenditori si poteva spiegare con i benefici economici che il legame con alti dirigenti di imprese pubbliche e [[Banca|banche]] poteva potenzialmente portare loro, per esempio sotto forma di [[credito]] concesso in misura superiore a quanto consentito dalle caratteristiche dell'impresa da finanziare.
* Sottolineò come ci fossero «poche ma inequivocabili prove documentali» che provavano l'esistenza della Loggia di Montecarlo (ora Massonic Executive Committee) e della più elitaria P1, considerandole entrambe creazioni di [[Licio Gelli]].
 
Secondo la commissione d'inchiesta, la Loggia P2 e Gelli stesso godevano di «una sorta di cordone sanitario informativo posto dai Servizi a tutela ed a salvaguardia del Gelli e di quanto lo riguarda» a partire dal 1950 (anno in cui venne segnalato ai servizi il rapporto ''[[Cominform]]", a cui però non seguirono indagini), che permise al gruppo di agire indisturbato, arrivando alla conclusione che Gelli stesso facesse parte dei servizi segreti:
 
{{Citazione|Tra le varie spiegazioni possibili di tale costante atteggiamento scartata quella della Inefficienza dei Servizi perché palesemente non proponibile – non rimane altra conclusione che quella di riconoscere che il Gelli è egli stesso persona di appartenenza ai Servizi, poiché solo ricorrendo a tale ipotesi trova logica spiegazione la copertura di questi assicurata al Gelli in modo sia passivo, non assumendo informazioni sull'individuo, sia attivo, non fornendone all'autorità politica che ne fa richiesta.
 
I riscontri forniti e la linea di argomentazione che su di essi abbiamo incentrato, testimoniano in modo chiaro l'esistenza di una barriera protettiva posta dei Servizi a tutela di Gelli e della loggia P2 che scatta puntuale di fronte a qualsiasi autorità politica e giudiziaria, che chieda, nell'esercizio delle sue funzioni, ragguagli e delucidazioni su questi argomenti. Abbiamo individuato la ragione profonda di questo comportamento nell'appartenenza di Licio Gelli all'ambiente dei Servizi segreti, ed abbiamo datato questa milizia al [[1950]], anno di compilazione dell'informativa [[Cominform|COMINFORM]]. Le conseguenze di tale affermazione sono che la ragione vera del cordone sanitario informativo va cercata non nel presunto controllo che Gelli eserciterebbe nei Servizi segreti, ma nell'opposta ragione del controllo che essi hanno del personaggio.
 
Le conclusioni che abbiamo esposto sono di tenore tale che l'estensore di queste note avverte per primo l'esigenza di procedere con la massima cautela possibile in questa materia, per la quale peraltro, si deve riconoscere, è del tutto illusorio sperare di raggiungere dimostrazioni che poggino su prove inconfutabili. Si è così argomentato sulla base dei documenti proponendo una linea interpretativa che si riconduca a logica e coerenza, pronti a verificare tale assunto con altre possibili ricostruzioni posto che, secondo l'assunto metodologico seguito, consentano di fornire altra spiegazione coerente ed unitaria dei fenomeni<ref name=Anselmi />.}}
 
Secondo la commissione, [[Licio Gelli]] mantenne fino al primo dopoguerra un atteggiamento ambiguo, che gli permise di legarsi a chiunque avesse avuto le redini del potere in [[Italia]] dopo la [[Seconda guerra mondiale|guerra]] (fossero i nazifascisti, fossero gli Alleati e i loro gruppi politici di riferimento o fossero i comunisti filosovietici) e il rapporto ''[[Cominform]]'', che lo denunciava come spia dormiente dei servizi segreti dell'Est (probabilmente posizione frutto di accordi durante questo periodo ambiguo), su cui i servizi non indagarono, sarebbe divenuto una garanzia sulla sua fedeltà che i servizi avrebbero potuto eventualmente usare, denunciandolo come spia filosovietica e distruggendo quindi la sua figura fortemente anticomunista che era venuta a crearsi nel tempo.
 
Circa le motivazioni per le quali personaggi tanto affermati avrebbero aderito alla P2, secondo taluni l'abilità di [[Licio Gelli]] sarebbe consistita nel sollecitare il diffuso desiderio di mantenere ed accrescere il proprio potere personale: a costoro, l'iscrizione alla Loggia sarebbe apparsa di estrema opportunità per raggiungere posizioni di potere di primaria importanza, anche eventualmente partecipando ad azioni coordinate al fine di assicurarsi il controllo sia pure indiretto del governo e di numerose alte istituzioni pubbliche e private italiane<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Marco Marsili|titolo=Dalla P2 alla P4. Trent'anni di politica e affari all'ombra di Berlusconi|url=https://books.google.it/books?id=r2tRXwAACAAJ&dq=marco+marsili&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjsz9nJz8nZAhXCWxQKHSyfCCYQ6AEIQDAG|accesso=28 febbraio|anno=2011|città=Milano|editore=Termidoro|pp=19-20|ISBN=9788897486008}}</ref>.
 
Secondo altre interpretazioni, la Loggia altro non sarebbe stata che un punto di raccordo tra diverse spinte che già prima andavano organizzandosi per influire sugli andamenti politici dello Stato<ref name=":3" />. Non va dimenticato che proprio in quegli anni da molte parti della società si auspicava una svolta politica di impronta decisa, capace di sopperire alla perniciosa inefficienza sociale, economica e pratica dell'impianto statale.
 
A posteriori, la Commissione parlamentare d'inchiesta ricostruì che verso la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] il rapporto tra Gelli e i suoi amici-alleati [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] e dei servizi segreti si sarebbe incrinato, e sarebbero cominciate a circolare sollecitazioni a farsi da parte, inoltrate anche nella suggestiva forma di fornire al giornalista [[Mino Pecorelli]] (poi assassinato) il famoso rapporto ''Cominform'' perché lo pubblicasse e avanzasse così il sospetto che Gelli agisse per qualche servizio segreto di Paesi comunisti.
 
Gelli reagì rilasciando un'imprevista intervista, nella quale qualcuno ha supposto che abbia inviato messaggi in codice: ma sembra accertato che, poco dopo, un uomo di fiducia di [[Michele Sindona]] abbia fornito ai giudici di [[Milano]] elementi sufficienti per interessarsi del capo della Loggia<ref name=":3" />. Il giornalista e politico [[Massimo Teodori]], membro della succitata commissione, asserì: «La Loggia P2 non è stata un'organizzazione per delinquere esterna ai partiti ma interna alla classe dirigente. La posta in gioco per la P2 è stata il potere e il suo esercizio illegittimo e occulto con l'uso di ricatti, di rapine su larga scala, di attività eversive e di giganteschi imbrogli finanziari fino al ricorso alla eliminazione fisica»<ref name="Teodori"/>.
 
La P2 fu oggetto d'indagine anche della [[Commissione Stragi]] per un presunto coinvolgimento in alcune stragi, ma non portò a niente di rilevante. Gli appartenenti alla P2 e Gelli furono assolti con formula piena dalle accuse di «complotto ai danni dello Stato» con le sentenze della Corte d'assise e della Corte d'assise d'appello di Roma tra il [[1994]] e il [[1996]]<ref name="assoluzione">{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/03/28/la-p2-non-cospiro-contro-lo.html|titolo=La P2 non cospirò contro lo Stato|pubblicazione=la Repubblica|data=28 marzo 1996|accesso=18 novembre 2008}}</ref>.
 
== Le conseguenze e le inchieste giudiziarie ==
{{Citazione|La P2 è stata sciolta da una legge, ma può essere sopravvissuto il suo sistema di relazioni politiche, finanziarie e criminali […] Quanto al dottor Berlusconi, il suo interventismo attuale è sintomo della reazione di una parte del vecchio regime che, avendo accumulato ricchezza e potere negli anni Ottanta, pretende di continuare a condizionare la vita politica anche negli anni Novanta|Luciano Violante, Presidente della Commissione Antimafia<ref name=":79">{{Cita libro|titolo = Dalla P2 alla P4. Trent'anni di politica e affari all'ombra di Berlusconi|url = https://books.google.it/books?isbn=8897486002|accesso = 28 febbraio 2018|editore = Termidoro <!--spa-->|ISBN = 9788897486008|autore = Marco Marsili}}</ref>}}
 
La Procura di Roma iniziò un procedimento contro Licio Gelli e una ventina di altre persone, accusate di cospirazione politica, associazione per delinquere ed altri reati. Dopo un'inchiesta durata quasi dieci anni, nell'ottobre 1991, il giudice istruttore presso il Tribunale penale di Roma chiese il rinvio a giudizio. Il processo durò un anno e mezzo e con sentenza in data 16 aprile 1994, depositata il successivo 26 luglio, la Corte proncunciò una sententa d'assoluzione di tutti gli imputati dal reato di attentato alla Costituzione mediante cospirazione politica perché il fatto non sussiste. L'appello, proposto, fu rigettato, e il 27 marzo 1996 la Corte d'appello confermò la sentenza<ref>Massimo Della Campa, ''Luce sul Grande Oriente'', Milano, Sperling & Kupfer, 2005, p. 180.</ref>.
Nonostante le successive inchieste giudiziarie abbiano (non senza ricevere critiche da più parti) in parte rinnegato le conclusioni della commissione d'inchiesta, tendendo a ridimensionare l'influenza della loggia<ref name="assoluzione"/><ref>{{Cita news|autore=Vittorio Feltri|titolo=I 150 miliardi che imbarazzano il "Corriere"|pubblicazione=[[il Giornale]]|data=31 maggio 2010}}</ref>, la scoperta del caso della P2 fece conoscere in Italia l'esistenza, in altri sistemi ed in altri Paesi, del [[Gruppo di pressione|lobbismo]], cioè di un'azione di pressione politica sulle cariche detenenti il potere affinché orienti le scelte di conduzione della nazione di appartenenza in direzione favorevole ai [[Gruppo di pressione|lobbisti]].
 
In altri Paesi il lobbismo si applicava e si applica in modo pressoché palese, e nemmeno – d'ordinario – desta scandalo: per l'Italia il fenomeno, almeno in questa forma subdola, illegale e sovversiva e con questa evidenza, era inusitato. In più, la circostanza che l'associazione fosse segreta ha immediatamente evocato allarmanti spettri, che le conclusioni dell'inchiesta della commissione parlamentare non hanno fugato. Il caso P2 ha certamente sensibilizzato la società italiana sui meccanismi attraverso i quali le scelte ed il potere politico possono venir influenzati dagli interessi di gruppi di potere non eletti, e quindi non pienamente legittimati a prender parte al dialogo politico.
 
Altrettanta attenzione è stata posta, nel tempo, al destino dei piduisti, qualcuno dei quali ha avuto pubblico successo, in [[politica]] o nello [[spettacolo]], mentre altri sono tornati nell'anonimato. Ad alcuni è stato revocato lo stigma sociale ([[Silvio Berlusconi]] è sceso in politica con successo, conseguendo quattro volte la Presidenza del Consiglio nel corso di quindici anni; [[Fabrizio Cicchitto]] rientrò in politica; [[Maurizio Costanzo]] pronunciò un ''autodafé'' e mantenne la sua carriera giornalistica). Proprio Berlusconi dichiarò ad ''Iceberg'' (programma di approfondimento politico in onda su [[Telelombardia]]): «Io non ho mai fatto parte della P2. E comunque, stando alle sentenze dei tribunali della Repubblica, essere piduista non è un titolo di demerito. [...] Ho letto dopo, di questi progetti. Una montatura: la P2 è stata uno scoop che ha fatto la fortuna di ''Repubblica'' e dell'''Espresso'', è stata una strumentalizzazione che purtroppo ha distrutto molti protagonisti della vita politica, culturale e giornalistica del nostro Paese»<ref>{{Cita news|autore=Vittorio Testa|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/03/07/berlusconi-essere-piduisti-non-un-titolo-di.html|titolo=Berlusconi: Essere piduisti non è un titolo di demerito|pubblicazione=la Repubblica|data=7 marzo 2000|accesso=6 settembre 2008}}</ref>. [[Massimo D'Alema]], all'epoca Presidente del Consiglio, replicò: «Essere stato piduista vuol dire aver partecipato a un'organizzazione, a una setta segreta che tramava contro lo Stato, e questo è stato sancito dal Parlamento. Opinione che io condivido»<ref>{{Cita news|autore=Paola Di Caro|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/08/Berlusconi_sconcerta_gli_alleati_co_0_00030810231.shtml|titolo=P2, Berlusconi sconcerta gli alleati|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=8 marzo 2000|accesso=24 novembre 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151212001447/http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/08/Berlusconi_sconcerta_gli_alleati_co_0_00030810231.shtml|dataarchivio=12 dicembre 2015}}</ref>.
 
Tra i personaggi politici menzionati nel famoso «programma di rinascita» elaborato per la P2 da [[Francesco Cosentino]], [[Bettino Craxi]] confermò la previsione per cui avrebbe assunto il «predominio» nel suo partito e nel governo del Paese (anche grazie all'appoggio degli [[Stati Uniti d'America]], che finanziarono il suo partito in chiave anti-[[Partito Comunista Italiano|PCI]], come scriverà poco prima di morire nel suo memoriale consegnato al cognato [[Paolo Pillitteri]], ex sindaco di [[Milano]]). Ad [[Antonio Bisaglia]], invece, la morte improvvisa non consentì di soddisfare le previsioni su di lui espresse nel medesimo testo.
 
Dal [[2007]] [[Licio Gelli]] fu posto in detenzione domiciliare nella sua [[villa Wanda]] di [[Arezzo]], per scontare la pena di 12 anni per la bancarotta del [[Banco Ambrosiano]]. In un'intervista rilasciata a ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' il 28 settembre [[2003]], durante il [[governo Berlusconi II]], ha raccontato: «Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa in 53 punti»<ref name=repubblica_gelli>{{Cita news|autore=Concita De Gregorio|url=http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/politica/gelli/gelli/gelli.html|titolo="Giustizia, tv, ordine pubblico è finita proprio come dicevo io"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|Repubblica.it]]|data=28 settembre 2003|accesso=18 luglio 2005}}</ref>.
 
== Il ruolo nella «strategia della tensione» ==
Nel periodo della maestranza di Gelli, la P2 riuscì a riunire in [[Società segreta|segreto]] almeno un migliaio di personalità di primo piano, principalmente della [[politica]] e dell'amministrazione dello [[Stato]], a fini di sovversione dell'assetto socio-politico-istituzionale italiano<ref name=Anselmi>Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2, ''Relazione di maggioranza. Licio Gelli, la loggia propaganda due e la massoneria. Conclusioni''.</ref> e suscitando uno dei più gravi scandali politici nella storia della [[Italia|Repubblica italiana]].
 
Nel materiale presente negli atti della Commissione parlamentare di inchiesta vi sono gli stessi scritti inviati da Gelli agli aderenti della sua Loggia che, all'inizio degli anni settanta, invitavano ad azioni politiche di emergenza:
 
{{Citazione|Molti hanno chiesto – e non ci è stato possibile dar loro nessuna risposta perché non ne avevamo –, come dovremmo comportarci se un mattino, al risveglio, trovassimo i clerico-comunisti che si fossero impadroniti del potere: se chiuderci dentro una passiva acquiescenza oppure assumere determinate posizioni ed in base a quali piani di emergenza<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Commissione P2|titolo=Atti commissione parlamentare sulla P2, Doc. XXIII, n. 2 quater|volume=vol. III, tomo I, p. 457.}}</ref>.}}
 
Inseriti nella P2 furono molti ufficiali o politici coinvolti nel Golpe Borghese del 1970 (il generale Giovanni Torrisi, l'ammiraglio Gino Birindelli, il generale Vito Miceli) e/o in tentativi di ''golpe'' successivi come il generale Giovanbattista Palumbo (coinvolto anche nei depistaggi per l'attentato di Peteano, in cui morirono tre carabinieri) o Edgardo Sogno nel 1974 (e altri militari a lui collegati).
 
Sempre nel 1974 Gelli avrebbe sovvenzionato estremisti di destra coinvolti in attentati ferroviari. Di sovvenzioni ne hanno parlato diversi ex estremisti (seppur riferendosi a episodi diversi) come Marco Affatigato, Giovanni Gallastroni, Valerio Viccei, Vincenzo Vinciguerra e in particolare Andrea Brogi:
 
{{Citazione|Cauchi già sapeva che alle elezioni del '72 il Ghinelli aveva finanziato la sua personale campagna elettorale con piccoli e medi imprenditori dell'aretino116. Allora Cauchi pensò di tornare dal Gelli. Ci fu un primo incontro a Villa Wanda e qui Cauchi fu chiaro: il referendum sul divorzio lo avrebbero vinto le sinistre e quindi la destra sarebbe stata emarginata se non addirittura perseguitata e distrutta; perché la destra si mantenesse in piedi e perché la libera iniziativa fosse preservata ci voleva un gruppo che si organizzasse; su queste basi politiche Cauchi asserviva a Gelli che aveva il gruppo; in pratica avremmo fatto i partigiani alla rovescia [....] A Gelli e penso anche a Birindelli fu detto chiaramente che eravamo un gruppo che si armava e che era pronto alla lotta armata nel caso di una vittoria delle sinistre al referendum [...]<ref name="Innocenti">{{Cita libro|autore=Luca Innocenti|titolo=Sciabole e tritolo|editore=Fuori{{!}}Onda|città=Arezzo|anno=2017}}</ref>.}}
 
Sono emersi collegamenti, non sempre colti dall'autorità giudiziaria, fra P2 ed estremisti di destra anche in delitti gravi, come quello al giudice Occorsio del 10 luglio 1976, dove il magistrato stava indagando sulla loggia di Gelli, per primo, mentre fu ucciso da un commando di Ordine Nuovo guidato da Pierluigi Concutelli. L'ex estremista nero Paolo Bianchi raccontò:
 
{{Citazione|Da Concutelli ho sentito parlare di una "grande famiglia" dove lui si recava completamente solo con la massima riservatezza. Non so a chi alludesse il Concutelli quando parlava della "grande famiglia". Della grande famiglia posso dire però, come mi disse Calore, che peraltro non vi era in contatto, che dovevamo dare dei soldi al Concutelli non so per quale motivo e a quale scopo, certo è che questi soldi, come mi disse il Calore, dovevano servire per acquistare delle armi<ref name="Innocenti"/>.}}
 
Nel [[1987]] Licio Gelli fu condannato a 8 anni di carcere dalla Corte d'assise di Firenze per aver finanziato esponenti dell'estrema destra toscana, coinvolti negli attentati sulla linea ferroviaria Firenze-Bologna<ref name="Zavoli"/>. Due anni dopo, in appello, i giudici dichiararono di non dover procedere contro l'imputato perché, al momento della sua estradizione dalla [[Svizzera]], erano stati esclusi i reati di tipo politico<ref name="Zavoli"/>. La Cassazione ordinò un nuovo processo, affermando che Gelli avrebbe dovuto essere assolto con formula piena<ref name="Zavoli"/> e il 9 ottobre 1991 la Corte d'assise d'appello di Firenze lo assolse con formula ampia<ref name="Zavoli"/>.
 
A Gelli e alla P2 sono stati attribuiti tutti i misteri d'Italia, dal progetto di ''golpe'' del generale [[Giovanni de Lorenzo]] del [[1964]] ([[piano Solo]]) fino all'inchiesta del [[1993]] sui rapporti tra mafia e politica in cui fu coinvolto [[Giulio Andreotti]]<ref name="MontanelliCervi"/>. In particolare furono attribuiti alla Loggia P2 il presunto coinvolgimento nella [[strage dell'Italicus]], il depistaggio sulla [[strage di Bologna]], lo [[Istituto per le opere di religione#Il crac del Banco Ambrosiano|scandalo del Banco Ambrosiano]], gli omicidi di [[Mino Pecorelli]] (a Roma) e di [[Roberto Calvi]] (a Londra), i mancati risultati delle indagini durante il [[Caso Moro|rapimento di Aldo Moro]]<ref>{{Cita libro|autore=Giorgio Galli|titolo=La venerabile trama|città=Torino|editore=Linadu|anno=2007}}</ref>, velleità golpiste (secondo alcune testimonianze nel [[1973]] Gelli ipotizzò la formazione di un esecutivo di centro presieduto dal procuratore generale di Roma [[Carmelo Spagnuolo]] e appoggiato dall'[[Arma dei Carabinieri]])<ref name="MontanelliCervi"/> e alcune affiliazioni con lo scandalo di [[Mani pulite|Tangentopoli]] ([[conto protezione]])<ref>{{Cita libro|autore=Gianni Barbacetto|autore2=Peter Gomez|autore3=Marco Travaglio|titolo=Mani pulite. La vera storia|città=Roma|editore=Editori Riuniti|anno=2002}}</ref>.
 
== Ruolo internazionale della Loggia ==
A livello internazionale, la P2 è stata associata alla preparazione del [[Processo di riorganizzazione nazionale|colpo di Stato argentino del 1976]] (tramite [[José López Rega]]) e il successivo sostegno al regime di [[Jorge Rafael Videla]] tramite l'ammiraglio piduista e membro della giunta militare [[Emilio Eduardo Massera]], al furto delle mani della salma di [[Juan Domingo Perón]] e di alcuni oggetti della sua tomba (apparentemente a scopo di riscatto, ma forse per usarne le impronte digitali onde accedere ai presunti conti svizzeri di [[Evita Perón|Evita]] e Juan Perón)<ref>{{cita web|url=http://erewhon.ticonuno.it/arch/1999/altrove/argentina/argentina3.htm|titolo=Il bottino di Evita|editore=''erewhon.ticonuno.it''|accesso=14 settembre 2012}}</ref>, e infine all'omicidio del politico svedese [[Olof Palme]] secondo una delle piste<ref name=palme>{{Cita news|autore=Enrico Fedrighini|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/27/olof-palme-caso-ancora-aperto/514605/|titolo=Olof Palme, un caso ancora aperto|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano|il Fatto Quotidiano.it]]|data=27 febbraio 2013|accesso=30 aprile 2016}}</ref>. Uomini della P2 risultarono collegati alla società [[Permindex]] di cui facevano parte elementi della [[Central Intelligence Agency|CIA]] e persone come l'imprenditore [[Clay Shaw]], l'unico indagato per cospirazione nell'[[assassinio di John Fitzgerald Kennedy]], e poi assolto<ref>{{Cita libro|autore=Michele Metta|titolo=Il lato italiano della congiura che uccise John Fitzgerald Kennedy|città=Roma|editore=Islainfinita|anno=2013}}</ref>.
 
== Giudizi critici sul «caso P2» ==
Un giudizio critico estremamente drastico sulla teoria complottista, le finalità e l'origine della P2 è stato dato da [[Massimo Teodori]], che partecipò come deputato [[Partito Radicale (Italia)|radicale]] ai lavori della commissione parlamentare presieduta da [[Tina Anselmi]], nel suo libro ''Complotto! Come i politici ci ingannano'' (2014): «Sono trent'anni che si spaccia la patacca P2 come il grande complotto dietro i tanti misteri dell'Italia repubblicana»<ref>{{Cita news|autore=Pierluigi Battista|url=http://archiviostorico.corriere.it/2014/aprile/24/patologia_dei_complottisti_co_0_20140424_6956ad9a-cb74-11e3-b115-e3f23e1bd90a.shtml|titolo=La patologia dei complottisti|pubblicazione=Corriere della Sera|data=24 aprile 2014|accesso=24 novembre 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151016230715/http://archiviostorico.corriere.it/2014/aprile/24/patologia_dei_complottisti_co_0_20140424_6956ad9a-cb74-11e3-b115-e3f23e1bd90a.shtml|dataarchivio=16 ottobre 2015}}</ref>: per lui la P2 non era altro che la faccia nascosta della [[partitocrazia]] denunciata dai radicali, non una centrale di complotti<ref>{{Cita news|autore=Massimo Teodori|url=http://www.radioradicale.it/exagora/p2-e-partitocrazia|titolo=P2 è partitocrazia|pubblicazione=Notizie radicali|data=16 maggio 1983|accesso=30 aprile 2015}}</ref>.
 
Anche il giornalista [[Indro Montanelli]] criticò queste teorie, sostenendo che la P2 era una mera e semplice «cricca di affaristi» in stile [[Mafia|mafioso]], senza volontà né capacità di vero pericolo [[Colpo di Stato|golpista]]<ref>{{cita web|autore=Francesco Baratta|url=https://puntofuturo.wordpress.com/2010/08/19/montanelli-racconta-un-pezzo-di-storia-p2-e-gladio/|titolo=Montanelli racconta un pezzo di storia: P2 e Gladio|data=19 agosto 2010|accesso=18 aprile 2015}}</ref>, affermando: «Spadolini propose lo scioglimento della P2 e fu un gesto doveroso. Ma il "Giornale" assunse subito una posizione controcorrente rispetto a quella ch'era la smisurata leggenda nera imbastita sulla P2. Che non aveva certo come fine l'eversione, la dittatura e le stragi, ma la creazione d'una società di mutuo soccorso per incettare palanche e poltrone. Perché poi Gelli e i suoi compari avrebbero dovuto proporsi il rovesciamento d'un regime che sembrava studiato apposta per i loro comodi? Quel ch'è certo è che se i piduisti approfittarono della congrega per arraffar posti, molti di quelli che ne reclamarono il crucifige lo fecero per occuparli a loro volta, profittando della purga dei titolari. Ci fu chi sostenne che il "Giornale" minimizzava la portata della P2 perché il suo editore vi era coinvolto. Infatti il nome di Berlusconi risultò nell'elenco. Ma prima di tutto non aveva mai avuto ruoli nella conduzione politica del "Giornale". E poi, come ho già raccontato soltanto il caso m'aveva salvato dal ritrovarmici anch'io. Sapevo quindi perfettamente quale valore dare a quella lista»<ref>{{Cita libro|autore=Indro Montanelli|titolo=Soltanto un giornalista|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=2002}}</ref>. In un'intervista dichiarò poi di non aver mai voluto infierire su chi avesse avuto la tessera piduista<ref>{{Cita news|autore=Pietro Cheli|url=http://www.diario.it/cnt/berlusconeide/cheli.htm|titolo=Io ne ho conosciuti due|pubblicazione=Diario|data=30 marzo 2001|accesso=24 novembre 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20011208174244/http://www.diario.it/cnt/berlusconeide/cheli.htm|dataarchivio=8 dicembre 2001}}</ref>.
 
Un giudizio analogo di critica al complottismo sulla P2 è quello espresso dal giornalista ed esperto di massoneria Luca Bagatin, autore del volume ''Universo massonico'', il quale definisce la P2 come un «falso scandalo» e il Piano di rinascita come una «lista di buoni propositi, purtroppo mai attuati» e «un programma liberale»<ref>{{cita web|autore=Marzia Pomponio|url=http://lucabagatin.ilcannocchiale.it/post/2820976.html|titolo=Luca Bagatin – autore di "Universo Massonico" – racconta la Massoneria che in pochi conoscono e il perché del "falso scandalo P2": intervista della giornalista Marzia Pomponi|editore=''il Cannocchiale''|data=22 ottobre 2014|accesso=11 agosto 2015}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* AA.VV, ''Dossier P2'', Milano, [[Kaos edizioni]], 2008, ISBN 978-88-7953-184-9.
* AA.VV, ''L'Italia della P2'', Mondadori, 1981.
* Luca Bagatin, ''Universo massonico'', prefazione di [[Luigi Pruneti]], Foggia, Bastogia, Foggia, 2012.
* [[Antonella Beccaria]], ''I segreti della massoneria in Italia'', Roma, Newton Compton, 2013, ISBN 978-88-541-5976-1.
* Antonella Beccaria, ''Il programma di Licio Gelli. Una profezia avverata?'', Socialmente, 2009, ISBN 978-88-95265-21-6.
* Massimo Della Campa, ''Luce sul Grande Oriente'', Milno, Sperling & Kupfer, 2005, ISBN 88-200-3924-9.
* [[Rita Di Giovacchino]], ''Il libro nero della Prima Repubblica'', Roma, Fazi, 2005 [2003].
* [[Nino Di Matteo]] e [[Salvo Palazzolo]], ''Collusi. Perché politici, uomini delle istituzioni e manager continuano a trattare con la mafia'', Milano, BUR, 2015, ISBN 978-88-58-67940-1.
* [[John Dickie]], ''Mafia Republic. Cosa Nostra, camorra e 'ndrangheta dal 1946 a oggi'', Roma-Bari, Laterza, 2013, ISBN 978-88-8112-633-0.
* [[Santi Fedele]], ''La massoneria italiana nell'esilio e nella clandestinità. 1927-1939'', Milano, FrancoAngeli, 2005.
* [[Sergio Flamigni]]. ''Trame atlantiche. Storia della loggia massonica segreta P2'', Milano, Kaos edizioni, 2005 [1996], ISBN 978-88-7953-148-1.
* [[Giorgio Galli]], ''La venerabile trama. La vera storia di Licio Gelli e della P2'', Torino, Lindau, 2007, ISBN 978-88-7180-658-7.
* Vittorio Gnocchini, ''L'Italia dei liberi muratori. Piccole biografie di massoni famosi'', Roma, Erasmo, 2005.
* [[Mario Guarino]], ''Fratello P2 1816. L'epopea piduista di Silvio Berlusconi'', Milano, Kaos edizioni, 2001, ISBN 978-88-7953-099-6.
* [[Mario Guarino]] e [[Fedora Raugei]]. ''Gli anni del disonore. Dal 1965 il potere occulto di Licio Gelli e della loggia P2 tra affari, scandali e stragi'', Bari, Dedalo, 2006, ISBN 978-88-220-5360-2.
* Mario Guarino e Fedora Raugei, ''Licio Gelli. Vita, misteri, scandali del capo della Loggia P2'', Bari, Dedalo, 2016, ISBN 9788822063304.
* [[Luca Innocenti]], ''Italicus la bomba di nessuno. Una strage impunita tra depistaggi, eversione nera e complotti di Stato'', Arezzo, Fuori|onda, 2013.
* Luca Innocenti, ''Sciabole e tritolo. 1974, le stragi e il golpe bianco'', Arezzo, Fuori|Onda, 2017.
* [[Alberto Mazzuca]], ''La Erre verde. Ascesa e decline dell'impero Rizzoli. Storia di una dinastia italiana e della guerra per il «Corriere»'', Milano, Longanesi, 1991.
* Aldo A. Mola, ''Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni'', Milano, Bompiani, 1992.
* [[Indro Montanelli]], ''Soltanto un giornalista. Testimonianza resa a Tiziana Abate'', Milano, Rizzoli, 2002.
* [[Indro Montanelli]] e [[Mario Cervi]], ''L'Italia degli anni di fango (1978-1993)'', Milano, Rizzoli, 1993.
* [[Yari Selvetella]], ''Roma. L'impero del crimine'', Roma, Newton Compton, 2011, ISBN 9788854133938.
* [[Massimo Teodori]], ''P2: la controstoria'', Milano, SugarCo, 1986.
* [[Massimo Teodori]] e [[Massimo Bordin]], ''Complotto! Come i politici ci ingannano'', Venezia, Marsilio, 2014.
* [[Sergio Turone]], ''Partiti e mafia. Dalla P2 alla droga'', Roma-Bari, Laterza, 1985.
* [[Donatello Viglongo]], ''Roghi di Stato. 25 anni di persecuzione antimassonica in Italia. 1975-2000'', Carmagnola, Arktos, 1998.
* [[Sergio Zavoli]], ''La note della Repubblica'', Roma, Nuova Eri, 1992.
* IX legislatura Parlamento italiano. Documento XXIII nr. 2 del 12 luglio 1984, ''Relazione Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Loggia massonica P2'', on. Tina Anselmi.
 
== Voci correlate ==
* [[Francavilla Fontana]]
{{div col}}
* [[AnniSport diin fangoPuglia]]
* [[Anni di piombo]]
* [[Anticomunismo]]
* [[Autoritarismo]]
* [[Censura in Italia]]
* [[Commissione parlamentare d'inchiesta]]
* [[Guerra fredda]]
* [[Lista degli appartenenti alla P2]]
* [[Licio Gelli]]
* [[Lobbismo]]
* [[Massoneria in Italia]]
* [[Noto servizio]]
* [[Operazione Chaos]]
* [[Francesco Cosentino]]
* [[Organizzazione Gladio]]
* [[P3 (inchiesta)]]
* [[P4 (inchiesta)]]
* [[Piano di rinascita democratica]]
* [[Stay-behind]]
* [[Strategia della tensione]]
{{div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q|s=Autore:P2|s_oggetto=documenti originali|s_preposizione=sulla|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://fontitaliarepubblicana.it|P2: Atti della Commissione parlamentare d'inchiesta online}}
* {{cita web|http://www.strano.net/stragi/tstragi/relmp2/index.html|Relazione di Maggioranza della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2}}
* {{cita web|http://web.archive.org/web/20051219204642/http://apolis.com/moro/commissioni/p2/min/indicef.htm|Relazione di Minoranza della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2}}
* {{cita web|http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1982-01-25;17@originale|Legge n.17 del 25 gennaio 1982, Norme di attuazione dell'art. 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete e scioglimento della associazione denominata Loggia P2}}
* {{cita web|http://www.amnistia.net/news/gelli/lesnoms.htm|Lista degli aderenti alla Loggia P2}}
* {{cita web|http://www.misteriditalia.it/loggiap2/commissionestragi/P2%20(Pellegrino).doc|Estratto riguardante la P2 della Relazione Pellegrino della Commissione Stragi}}
* {{cita web|http://www.cedost.it/testi/p2.htm|Scheda sulla Loggia P2 sul sito CEDOST: Centro di documentazione storico politica su stragismo, terrorismo e violenza politica}}
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.archivioflamigni.org/_dynmate/Documenti/IndiceP2.pdf Indici degli atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2. Indice dei volumi di documentazione allegata] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Versione pdf a cura dell'Archivio Flamigni
* [http://www.inviatospeciale.com/2011/06/dalla-p2-alla-p4-trentanni-di-torbidi-intrecci/ Dalla P2 alla P4, trent'anni di torbidi intrecci] InviatoSpeciale
* [http://www.instoria.it/home/italia_misteri.htm Italia paese senza memoria e verità] InStoria
* [http://archiviostorico.corriere.it/2001/maggio/21/scandalo_che_fece_tremare_Italia_co_0_0105218210.shtml P2, lo scandalo che fece tremare l'Italia] Corriere della Sera
* [http://www.150storiaditalia.it/?param=politica-e-istituzioni/gli-anni-ottanta/scandali-e-oscure-trame-la-p2-e-il-banco-ambrosiano/ Scandali e oscure trame: la P2 e il Banco Ambrosiano] 150 Storia d'Italia
* [http://www.repubblica.it/politica/2012/05/31/news/piaghe_vaticano-36268784/ Dalla P2 agli appalti del G8 ecco la Vatican Connection] la Repubblica
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/lo-scandalo-p2/1012/default.aspx Lo scandalo P2 - Il partigiano Pert] documentario da "La Storia siamo Noi" - Rai
* [http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2012/09/30/news/duemila-miliardi-di-lire-all-ombra-della-p2-1.5783617 Duemila miliardi di lire all'ombra della P2] la tribuna di Treviso
* [http://www.radioradicale.it/la-p2-presto-p3-e-p4-i-diari-dellanselmi-e-laudizione-di-pannella-del-1984 «La P2? Presto P3 e P4». I diari dell'Anselmi e l'audizione di Pannella del 1984] Radio Radicale
* [http://www.annidipiombo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=75 1981: lo scandalo P2 e la stagione dei sequestri] Anni di Piombo
 
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