Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 febbraio 17 e Umberto Bossi: differenze tra le pagine

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{{in corso|alta visibilità=si}} {{Carica pubblica
{{Conteggio cancellazioni}}
|nome = Umberto Bossi
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Start|03:40, 23 feb 2019 (CET)}}
|immagine = Umberto Bossi datisenato 2018.jpg
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 1 |voce = Template:Vincitori categoria Giovani Festival di Sanremo |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 febbraio 17 |multipla = |argomenti = musica, template |temperatura = 16 }}
|didascalia =
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 2 |voce = Paride Negri |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 febbraio 17 |multipla = |argomenti = guerra |temperatura = 0 }}
|carica = [[Lega Nord|Presidente a vita della Lega Nord]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 3 |voce = Alessandro Piazzoni |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 febbraio 17 |multipla = |argomenti = guerra |temperatura = 0 }}
|mandatoinizio = 5 aprile [[2012]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 4 |voce = Giunio Ruggiero |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 febbraio 17 |multipla = |argomenti = guerra |temperatura = 0 }}
|mandatofine =
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 5 |voce = Salvatore Palella |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 febbraio 17 |multipla = |argomenti = biografie |temperatura = 30 }}
|predecessore = [[Angelo Alessandri]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 6 |voce = Enrico Brazzale |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 febbraio 17 |multipla = |argomenti = atletica leggera |temperatura = 0 }}
|carica2 = [[Segretario federale]] della [[Lega Nord]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 7 |voce = Chicken Little (personaggio) |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 febbraio 17 |multipla = |argomenti = animazione, immaginario |temperatura = 6 }}
|mandatoinizio2 = 4 dicembre [[1989]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Stop}}
|mandatofine2 = 5 aprile [[2012]]
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Start|03:40, 23 feb 2019 (CET)}}
|predecessore2 = ''carica creata''
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 1 |voce = Gianni Vandepitte |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 febbraio 17 |durata = < un giorno |multipla = }}
|successore2 = [[Roberto Maroni]]
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 2 |voce = Christian Frattima |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 febbraio 17 |durata = 2 giorni |multipla = }}
|carica3 = Segretario nazionale della [[Lega Lombarda (partito politico)|Lega Lombarda]]
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Stop}}
|mandatoinizio3 = 12 aprile [[1984]]
|mandatofine3 = 12 dicembre [[1993]]
|predecessore3 = ''carica creata''
|successore3 = [[Luigi Negri (politico)|Luigi Negri]]
|carica4 = [[Ministri per le riforme costituzionali della Repubblica Italiana|Ministro per le riforme istituzionali e la devoluzione]]
|mandatoinizio4 = 11 giugno [[2001]]
|mandatofine4 = 19 luglio [[2004]]
|presidente4 = [[Silvio Berlusconi]]
|predecessore4 = [[Antonio Maccanico]]
|successore4 = [[Roberto Calderoli]]
|carica5 = [[Ministri per le riforme costituzionali della Repubblica Italiana|Ministro per le riforme per il federalismo]]
|mandatoinizio5 = 8 maggio [[2008]]
|mandatofine5 = 16 novembre [[2011]]
|presidente5 = [[Silvio Berlusconi]]
|predecessore5 = [[Vannino Chiti]]
|successore5 = [[Gaetano Quagliariello]]
|carica6 = [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio6 = 2 luglio [[1987]]
|mandatofine6 = 22 aprile [[1992]]
|legislatura6 = [[X legislatura della Repubblica Italiana|X]]
|gruppo parlamentare6 = [[Lega Lombarda (partito politico)|Lega Lombarda]]
|circoscrizione6 = [[Circoscrizione Lombardia (Senato della Repubblica)|Lombardia]]
|mandatoinizio7 = 23 marzo [[2018]]
|mandatofine7 =
|legislatura7 = [[XVIII legislatura della Repubblica Italiana|XVIII]]
|gruppo parlamentare7 = Lega Salvini Premier - [[Partito Sardo d'Azione]]
|coalizione7 =
|circoscrizione7 = [[Lombardia]]
|collegio7 = [[Varese]]
|carica8 = [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio8 = 23 aprile [[1992]]
|mandatofine8 = 19 luglio [[2004]]
|mandatoinizio9 = 29 aprile [[2008]]
|mandatofine9 = 22 marzo [[2018]]
|legislatura9 = [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]], [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]], [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]], [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI]], [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII]]
|gruppo parlamentare9 = [[Lega Nord|Lega Nord Padania]]
|coalizione9 = [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2013|Centro-destra]]
|circoscrizione9 = IV Lombardia 2 (XIII); III (Lombardia 1) (XIV, XVI, XVII)
|collegio9 = Milano (XI), 3 - Milano 3 (XIV)
|carica10 = [[Eurodeputato]]
|legislatura10 = [[Membri italiani del Parlamento europeo della IV legislatura|IV]], [[Membri italiani del Parlamento europeo della V legislatura|V]], [[Membri italiani del Parlamento europeo della VI legislatura|VI]]
|gruppo parlamentare10 = [[Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori]]
|coalizione10 =
|circoscrizione10 =
|collegio10 =
|partito = [[Partito Comunista Italiano]] (1975-1976)<br />[[Lega Lombarda (partito politico)|Lega Lombarda]]<br />(dal 1982)<br />[[Lega Nord]] (1989-2019)<br />[[Lega Nord|Lega]] (dal 2019)
|tendenza = [[Indipendentismo padano]]<br />[[Federalismo in Italia|Federalismo]]<br />[[Questione settentrionale|Settentrionalismo]]<br />[[Regionalismo (Italia)|Regionalismo]]<br />[[Indipendentismo lombardo|Autonomismo lombardo]]<br />[[Euroscetticismo]]
|titolo di studio = Perito Elettronico
|professione = Politico, Giornalista
|sito9 = http://www.camera.it/leg17/29?tipoAttivita=&tipoVisAtt=&tipoPersona=&shadow_deputato=32460&idLegislatura=17
|sito6 =
|incarichi8 = '''Membro'''
*Commissione per le relazioni economiche esterne dal 21 luglio 1994 al 15 gennaio 1997
*Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Cipro dal 17 novembre 1994 all'11 luglio 1995
*Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Cipro dal 12 luglio 1995 al 15 gennaio 1997
*Commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione e i mezzi di informazione dal 16 gennaio 1997 al 19 luglio 1999
*Commissione giuridica e per il mercato interno dal 21 luglio 1999 al 4 ottobre 1999
*Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Lettonia dal 29 settembre 1999 al 10 giugno 2001
*Commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia dal 4 ottobre 1999 al 10 giugno 2001
*Commissione per lo sviluppo regionale dal 21 luglio 2004 al 7 novembre 2006
*Delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Moldavia dal 15 settembre 2004 al 18 novembre 2004
*Commissione per lo sviluppo regionale dall'8 novembre 2006 al 14 gennaio 2007
*Commissione per lo sviluppo regionale dal 15 gennaio 2007 al 30 gennaio 2007
*Commissione per lo sviluppo regionale dal 31 gennaio 2007 al 28 aprile 2008
*Delegazione per le relazioni con la Penisola coreana dal 15 marzo 2007 al 28 aprile 2008
'''Membro sostituto'''
*Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa dal 21 luglio 1994 al 15 gennaio 1997
*Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale dal 16 gennaio 1997 al 19 luglio 1999
*Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Cipro dal 16 gennaio 1997 al 19 luglio 1999
*Commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni dal 22 luglio 1999 al 10 giugno 2001
*Commissione per l'occupazione e gli affari sociali dal 21 luglio 2004 al 26 aprile 2006
*Commissione per i bilanci dal 31 luglio 2007 al 28 aprile 2008
*Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese dal 25 aprile 2007 al 28 aprile 2008
|sito10 = https://www.europarl.europa.eu/meps/it/2036/UMBERTO_BOSSI.html
|sito7 = http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/00000356.htm
}}
{{Bio
|Nome = Umberto
|Cognome = Bossi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cassano Magnago
|GiornoMeseNascita = 19 settembre
|AnnoNascita = 1941
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , già [[ministro]], [[deputato]] ed europarlamentare, ora [[senatore]] della Repubblica, fondatore del [[partito politico|movimento politico]] [[Lega Nord|Lega Nord per l'indipendenza della Padania]] (di cui è stato segretario federale fino al 5 aprile [[2012]]),<ref>[http://www.leganord.org/ilmovimento/StatutoRegolamento.asp Statuto Approvato nel corso del Congresso Federale Ordinario del 1 – 2 – 3 marzo 2002] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120417230133/http://www.leganord.org/ilmovimento/StatutoRegolamento.asp |data=17 aprile 2012 }}; dal sito ufficiale.</ref> è stato [[Dipartimento per le riforme istituzionali|Ministro delle Riforme per il Federalismo]]
}}
 
È stato eletto per la prima volta al [[Senato della Repubblica|Senato]] nel [[1987]] ([[X legislatura della Repubblica Italiana|X legislatura]]), fatto per il quale ancora oggi è soprannominato, in [[lingua lombarda|lombardo]], il ''Senatùr''. Dal [[1992]] ha ricoperto per sei volte la carica di [[deputato]] ([[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]], [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]], [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]], [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI]] e [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII]]) e nuovamente [[senatore]] ([[XVIII legislatura della Repubblica Italiana|XVIII]]). Per tre volte ha ricoperto la carica di [[parlamento europeo|parlamentare europeo]].
 
È entrato nel [[Governo della Repubblica Italiana|governo]] per la prima volta nel [[2001]], quando fu nominato [[Ministri per le riforme costituzionali della Repubblica Italiana|Ministro per le Riforme Istituzionali e la Devoluzione]] nel [[Governo Berlusconi II]].
 
Il 5 aprile del [[2012]], a seguito dello scandalo della distrazione di fondi del partito a favore della sua famiglia,<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2012/04/05/news/contenuto_cassaforte_belsito-32791058/?ref=HREA-1|titolo=Scandalo Lega, Bossi si dimette. Maroni fischiato: "Bacio di Giuda"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=5 aprile 2012|accesso=10 aprile 2012}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://qn.quotidiano.net/politica/2012/04/05/692710-bufera-lega-cassaforte-belsito-faldone-family.shtml|titolo="'Silvio' e alti Pd bloccarono fascicolo su Bossi jr". Telefonata Belsito-Degrada: "Dal Senatùr soldi in nero a Lega"|pubblicazione=[[QN Quotidiano Nazionale|Quotidiano Nazionale]]|data=5 aprile 2012|accesso=10 aprile 2012}}</ref> ha rassegnato le dimissioni da segretario della Lega Nord, carica che aveva assunto nel [[1989]]. Dopo questi fatti ha ricoperto un ruolo più marginale all'interno del partito, del quale rimane comunque Presidente a vita.
 
== Biografia ==
=== Gli anni giovanili ===
Nasce da Ambrogio ([[1900]]-[[1989]]) e Ida Valentina Mauri ([[1918]]-[[2013]]<ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/cronache/morta-ida-mauri-madre-umberto-bossi-874074.html |titolo=Morta Ida Mauri, madre di Umberto Bossi|pubblicazione=ilGiornale.it|data=12 gennaio 2013|accesso=12 gennaio 2013}}</ref>). Il padre faceva l'operaio tessile a [[Gallarate]], la madre la portinaia. Umberto è il figlio primogenito: dopo di lui nascono Franco ([[1947]]) e Angela ([[1951]]).
 
In quegli anni [<!-- quali? -->] consegue l'attestato di tecnico elettronico presso la scuola per corrispondenza "Radio Elettra".<ref>{{Cita news|autore=Mario Pisano |url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/29/Scuola_Radio_Elettra_Dichiarata_fallita_co_8_9512292233.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/29/Scuola_Radio_Elettra_Dichiarata_fallita_co_8_9512292233.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016 |titolo=Scuola Radio Elettra. Dichiarata fallita dopo 45 anni di corsi |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=29 dicembre 1995 |accesso=10 aprile 2012}}</ref>
Sul profilo pubblicato tanto sul sito della Camera dei Deputati<ref>[http://legxiv.camera.it/organiparlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d32460&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml%2Easp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/01.camera/nuovacomposizione/datpersonali2.asp%3Fdeputato=d32460 DATI PERSONALI ed INCARICHI in ATTO nella LEGISLATURA BOSSI Umberto]</ref> quanto sul sito ufficiale della Lega Nord Bossi dichiara di essere in possesso del Diploma di Liceo Scientifico. Questo è quanto scritto sul sito della Lega Nord: «''Dopo aver conseguito la maturità scientifica, si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Pavia, ove esercita anche la professione di tecnico elettronico applicato alla medicina.''»<ref>{{Cita web |titolo=Chi è Umberto Bossi: breve biografia |url=http://new.leganord.org/index.php/component/content/article/72-il-movimento/presidente-federale/8773-presidente-federale-biografia |pubblicazione=[[Lega Nord]] |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140111145710/http://new.leganord.org/index.php/component/content/article/72-il-movimento/presidente-federale/8773-presidente-federale-biografia |dataarchivio=11 gennaio 2014 |urlmorto=sì }}</ref>
Cambia mestiere più volte. È lo stesso Bossi a dichiarare: «''Ho fatto l'operaio, il perito tecnico, ho lavorato nell'informatica, ho studiato medicina a [[Pavia]], ho insegnato matematica e fisica''».<ref name=Passalacqua>{{Cita libro|autore=Guido Passalacqua|titolo=Il vento della Padania: storia della Lega Nord, 1984-2009|editore=[[Arnoldo Mondadori Editore]]|anno=2009|isbn=978-88-04-59132-0}}</ref>
 
=== Gli inizi dell'impegno in politica ===
Esistono diverse testimonianze della militanza a [[Sinistra (politica)|sinistra]] di Umberto Bossi negli anni giovanili, anche se non fu un sessantottino. Nei primi anni settanta ha militato, in rapida successione, nel gruppo comunista de ''[[il manifesto]]'', nel [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|Partito di Unità Proletaria per il comunismo]], di [[estrema sinistra]], nell'[[ARCI]] e nei movimenti [[Ambientalismo|ambientalisti]].<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=J4HMJ Quando Bossi era il compagno Umberto]</ref>
 
Nel [[1975]] risulta iscritto al [[Partito Comunista Italiano]], previo versamento di un contributo d'iscrizione presso la sezione locale di Verghera di Samarate. Dai registri ufficiali dell'organizzazione risulta essere registrato in qualità di medico, pur non avendo mai conseguito il titolo abilitante all'esercizio della professione<ref name="Umberto Bossi iscritto al Pci">{{Cita news|url=http://espresso.repubblica.it/multimedia/fotogalleria/27244439|titolo=Umberto Bossi iscritto al Pci|pubblicazione=[[l'Espresso]]|data=2 dicembre 2010|accesso=11 aprile 2012}}</ref><ref name="ReferenceA">{{Cita libro|autore=Leonardo Facco|titolo=Umberto Magno. La vera storia dell'imperatore della Padania|editore=[[Aliberti Editore|Aliberti editore]]|anno=2010|isbn=978-88-7424-650-2}}</ref> (al riguardo, alcuni articoli giornalistici, suffragati dalla dichiarazione della prima moglie Gigliola Guidali, suggeriscono che avrebbe lasciato credere di svolgere la professione medica per un certo lasso di tempo).<ref name="ReferenceA"/><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/19/umberto-bugiardo-sfaticato.html|titolo='Umberto? Bugiardo e sfaticato'|accesso=11 aprile 2012|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=19 ottobre 1994|citazione=mi raccontò una clamorosa bugia, facendomi credere che si era laureato}}</ref><ref name="Stampa29091993">{{Cita news|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1151312|titolo=Bossi e il Pci. 'Attivista, senza tessera'|accesso=11 aprile 2012|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=29 settembre 1993|citazione=annuncio alla moglie, poi verificatosi falso, di aver conseguito la laurea in medicina|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090815033202/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1151312|dataarchivio=15 agosto 2009}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Giuseppe Giacovazzo|url=http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_traduci_notizia.php?IDNotizia=345980&IDCategotia=2682|titolo=Se la Lega piange il governo non ride|accesso=11 aprile 2012|pubblicazione=[[La Gazzetta del Mezzogiorno]]|citazione=Tutte le mattina usciva di casa con la classica valigetta marrone da dottore della mutua. Finché un giorno Gigliola lo costrinse a confessare. E fu divorzio.|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|autore=[[Gian Antonio Stella]]|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2004/11_Novembre/11/bossi_stella.shtml|titolo=Bossi, in Europa il fratello e il figlio del Senatùr|accesso=11 aprile 2012|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=11 novembre 2004|citazione=Gigliola Guidali, la prima moglie del segretario leghista ... raccontò in un'intervista di aver chiesto la separazione dopo aver scoperto che Umberto usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore ("ciao amore, vado in ospedale") senza essersi mai laureato.}}</ref>
 
Inizialmente negata la militanza comunista, lo stesso ammetterà che per alcuni mesi fra il [[1974]] e [[1975]] fu impegnato in un'iniziativa di solidarietà del Partito Comunista Italiano di Verghera di [[Samarate]], collaborando all'organizzazione di una raccolta di fondi a sostegno dei dissidenti di [[Augusto Pinochet]], il generale [[cile]]no che aveva instaurato nel Paese una dittatura militare,<ref name="Umberto Bossi iscritto al Pci"/><ref name="Stampa29091993"/> il conferimento della tessera potrebbe essere avvenuto per l'impegno svolto a favore del [[partito politico|partito]].<ref>{{Cita news|url=http://affaritaliani.libero.it/politica/nelle_librerie_lunica_biografia_di_umberto_bossi160911.html|titolo=Nelle librerie l’unica biografia di Umberto Bossi|pubblicazione=[[Affaritaliani.it]]|data=16 settembre 2011|accesso=11 aprile 2012|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il suo incontro con le idee autonomiste e federaliste avvenne per caso a 38 anni, nel [[1979]]: un giorno, entrando in facoltà a Pavia, notò un avviso dell'[[Union Valdôtaine]], movimento autonomista della [[Valle d'Aosta]]. Conobbe il leader [[Bruno Salvadori]]. Bossi decise immediatamente di unirsi alla sua causa e si attivò per la creazione di una rete di movimenti autonomisti dell'Italia settentrionale. Nello stesso anno conobbe [[Roberto Maroni]], con cui cominciò un lungo sodalizio politico.
 
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|titolo = L'esperienza discografica
|contenuto =
[[File:Donato (Umberto Bossi) nel 1961.jpg|right|210px|Umberto Bossi a vent'anni, nel 1961.]]
Umberto Bossi ebbe una breve esperienza come cantautore, col nome d'arte di Donato.<br />Nel [[1961]] Bossi partecipò insieme al suo complesso al [[Festival di Castrocaro]] dove venne bocciato in semifinale perché «troppo triste».<ref>{{Cita news|url=http://books.google.it/books?ei=UOaWTfn_CIWVswbklMTNCQ&ct=result&id=U_omAQAAIAAJ&dq=Castrocaro+donato+bossi&q=ebbro#search_anchor|titolo=Esclusivo: la passione segreta del leader leghista|pubblicazione=[[Epoca (rivista)|Epoca]] (n. 2247)|data=2 novembre 1993|accesso=11 aprile 2012}}</ref><br />Accompagnato dall'orchestra di D. U. Mazzucchelli sempre incise nel [[1961]] per la [[Caruso (casa discografica)|Caruso]], l'etichetta del maestro [[Vitaliano Caruso]], un disco [[45 giri]] con i brani ''Ebbro'' ([[Boogie-woogie|boogie woogie]]) e ''Sconforto'' ([[rock]]-slow), dei quali era autore con Mazzucchelli.<ref>{{Cita news|autore=Luis Cabasés|url=http://archivio.unita.it/archivio/navigatore.php?page=38&dd=04&mm=08&yy=2009&ed=&url=http://82.85.28.102/cgi-bin/showfile.pl?file=edizioni/20090804/pdf/NAZ/pages/20090804_38_04CUL38A.pdf|titolo=La breve carriera canora di Donato (...alias Bossi)|pubblicazione=[[l'Unità]]|formato=PDF|data=4 agosto 2009|accesso=11 aprile 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151222090546/http://archivio.unita.it/archivio/navigatore.php?page=38&dd=04&mm=08&yy=2009&ed=&url=http%3A%2F%2F82.85.28.102%2Fcgi-bin%2Fshowfile.pl%3Ffile%3Dedizioni%2F20090804%2Fpdf%2FNAZ%2Fpages%2F20090804_38_04CUL38A.pdf|dataarchivio=22 dicembre 2015}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Claudio Del Frate|url=http://www.corriere.it/politica/11_aprile_02/delfrate-45-giri-di-bossi-donato_1ff207fe-5cf9-11e0-ae5b-9965e363da95.shtml|titolo="Ho io il 45 giri in cui canta Bossi". Spunta il boogie woogie del Senatur|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=2 aprile 2011|accesso=11 aprile 2012}}</ref>
 
Bossi è stato anche autore di poesie in dialetto. Una di queste, ''Scioperu in dur Baset'' (Sciopero alla [[Bassetti (azienda)|Bassetti]]), fu pubblicata nel gennaio [[1982]] su ''Ul bartavèll'', rivista politico-culturale varesina. Bossi frequentava gli incontri organizzati dal circolo filologico locale sulla storia e gli idiomi del territorio. In una conferenza, dove parlava di [[linguistica storica|glottologia]], conobbe Manuela Marrone, che divenne la sua seconda moglie.
}}
 
Bossi partecipa, inviato da Salvadori, alle riunioni dell'Unione ossolana per l'autonomia (U.O.P.A.), movimento autonomista della [[Val d'Ossola]]. Ispirato dall'attività di tale movimento, nel [[1980]] Bossi crea la sua prima sigla politica: l'Unione Nord Occidentale Lombarda per l'Autonomia (U.N.O.L.P.A.); sceglie questo acronimo "anche per assonanza con la sigla UOPA"<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Polli|titolo=La grande storia della Lega: Unolpa, culla del Carroccio|pubblicazione=La Padania|giorno=10|mese=marzo|anno=2012|pagina=10}}</ref>.
 
Insieme con Salvadori e Maroni fonda la società editoriale Nord Ovest, che edita la rivista ''Nord Ovest'': «Mi misi con lui [Salvadori] a fare il giornale, però non avevo ancora deciso di dedicarmi solo al federalismo».<ref name=autogenerato1>Guido Passalacqua, ''Il vento della Padania'', Mondadori, pag. 10.</ref>
 
L'8 giugno [[1980]] Salvadori muore in un incidente automobilistico, lasciando Bossi a ripianare da solo i debiti del giornale. «Mi mancava qualche esame alla laurea, ma decisi di buttare tutta la mia vita per togliermi quel chiodo».<ref name=Passalacqua/><ref>Quando ''Nord Ovest'' chiuse, il deficit di bilancio ammontava a una ventina di milioni di [[lira italiana|lire]].</ref>
 
Nel [[1982]] Bossi crea assieme a [[Roberto Maroni]] e [[Giuseppe Leoni (politico)|Giuseppe Leoni]] la Lega Autonomista Lombarda, di cui viene eletto segretario nazionale. Per diffondere le idee autonomiste crea un nuovo giornale: ''Lombardia Autonomista''. Il primo numero esce nel marzo 1982 come supplemento di ''Rinascita Piemontese''. Bossi si presenta alle [[elezioni politiche italiane del 1983|elezioni politiche del 1983]] in alcune circoscrizioni della Lombardia insieme ad altri autonomisti sotto il simbolo della [[Lista per Trieste]], senza essere eletto (nella circoscrizione Varese-Como-Sondrio ottiene 157 preferenze: «Sapevo che lo facevo solo per portare la valigia e fare esperienza.»<ref name=Passalacqua/>)
 
Il 12 aprile [[1984]] Bossi fonda la [[Lega Lombarda (partito politico)|Lega Lombarda]] di cui sarà segretario fino al [[1993]], prima di dar vita al progetto della [[Lega Nord]] e lasciare la Lega Lombarda nelle mani del nuovo segretario [[Luigi Negri (politico)|Luigi Negri]]. Firmano l'atto di fondazione, davanti a un notaio di Varese: Umberto Bossi, la sua compagna Manuela Marrone, Pierangelo Brivio, Giuseppe Leoni, Marino Moroni ed Enrico Sogliano. Manuela Marrone mise a disposizione la propria abitazione per le riunioni del movimento<ref>Anni dopo Bossi dirà: «I soldi per fare la Lega li ha messi mia moglie, che ci diede addirittura la prima sede, casa sua, perché non avevamo altro.» (Cfr. ''[[La Padania]]'', 4 ottobre 2011).</ref>. La neonata formazione partecipa alle [[Elezioni europee del 1984 (Italia)|elezioni europee]] che si tengono in quell'anno in alleanza con altri movimenti regionali e autonomisti, quali la [[Liga Veneta]], il [[Partito Autonomista Trentino Tirolese|Partito del Popolo Trentino Tirolese]] e il Moviment d'Arnàssita Piemontèisa, sotto il nome della coalizione Liga veneta - Unione per l'Europa Federalista. Bossi ottiene 1.630 preferenze.<ref name=Passalacqua/>
 
{{Citazione necessaria|Alle [[Elezioni amministrative italiane del 1985|elezioni amministrative del 1985]] la Lega elegge i primi rappresentanti nei comuni di [[Varese]] e [[Gallarate]] e nella [[provincia di Varese]].}} Non ha successo invece alle elezioni regionali. Alle [[elezioni politiche italiane del 1987|elezioni politiche del 1987]] Bossi viene eletto per la prima volta al [[Senato della Repubblica]], fatto che gli valse il soprannome di ''senatùr'' ("senatore" in [[dialetto varesotto]]).
 
=== La Lega Nord ===
Alla fine degli anni ottanta, visto anche il progressivo successo della Lega a livello regionale, porta avanti il suo progetto politico di unire i vari movimenti politici autonomisti dell'[[Italia Settentrionale|Italia settentrionale]] (Lega Lombarda, [[Liga Veneta]], Piemont Autonomista, [[Partito Autonomista Trentino Tirolese]], Uniùn Ligure, Lega Emiliano Romagnola, Alleanza Toscana), che si traduce nella creazione dell'Alleanza Nord alle [[Elezioni europee del 1989 (Italia)|elezioni europee del 1989]]. Il 4 dicembre di quell'anno Bossi fonda la [[Lega Nord]], di cui è nominato segretario federale al [[raduno di Pontida]]<ref>I raduni di Pontida sono chiamati dal partito "giuramenti", a ricordo del più celebre [[Giuramento di Pontida]] tenutosi nel [[1167]] presso la locale [[Abbazia di Pontida|Abbazia di San Giacomo]] fra le venti città della [[Lega Lombarda]] storica.</ref><ref>{{Cita web
|autore= Guido Passalacqua
|url= http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/03/17/bossi-suoi-lumbard-obiettivo-dieci-per-cento.html
|titolo= Bossi e i suoi lumbard obiettivo dieci per cento
|editore= la Repubblica
|data= 17 marzo 1990
|accesso= 16 dicembre 2010
}}</ref>.
[[File:Umberto Bossi Pontida 1990.jpg|miniatura|sinistra|Umberto Bossi a Pontida nel 1990]]
Alle [[elezioni politiche italiane del 1992|elezioni politiche del 1992]] Bossi viene rieletto, questa volta alla Camera, con {{formatnum:240523}} preferenze, una delle cifre più alte di tutta Italia. Il 1992 è anche l'anno in cui esplode [[Mani pulite|Tangentopoli]], un evento epocale che vede Bossi inizialmente fra i più convinti sostenitori del "pool di Milano", cioè dei magistrati della Procura meneghina intenti a indagare sui fenomeni di [[corruzione]]. Ma anche Bossi in persona e la sua Lega vengono coinvolti nel 1993 per una questione legata a un finanziamento illecito di duecento milioni di [[lira italiana|lire]], ricevuti dagli allora dirigenti del colosso chimico [[Montedison]].<ref>{{Cita news|autore=Goffredo Buccini|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/dicembre/08/tangente_alla_Lega_via_Veneto_co_0_93120810206.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/dicembre/08/tangente_alla_Lega_via_Veneto_co_0_93120810206.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo="La tangente alla Lega in via Veneto"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=2|data=8 dicembre 1993|accesso=11 aprile 2012}}</ref>
Fino ad allora Bossi sostenne la linea del Pool di Milano, partecipando a una manifestazione con [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]], [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e [[Federazione dei Verdi|Verdi]]. Emblematica fu, alla [[Camera dei deputati]], l'agitazione di una corda a forma di cappio da parte di [[Luca Leoni Orsenigo]].
 
Il 5 gennaio [[1994]], al [[processo ENIMONT|processo Enimont]], Bossi ammette il finanziamento illecito tramite una tangente ricevuta dalla Montedison<ref>{{Cita news|autore=Goffredo Buccini|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/06/giorno_dell_ira_Tonino_duro_co_0_9401062292.shtml|titolo=Il giorno dell'ira di Tonino il duro|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=2|data=6 gennaio 1994|accesso=11 aprile 2012}}</ref><ref name="archiviostorico.corriere.it">{{Cita news|autore=Gianluigi Da Rold|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/06/senatur_quel_non_mollava_mai_co_0_9401062262.shtml|titolo=Il senatur: quel pm non mi mollava mai|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=3|data=6 gennaio 1994|accesso=11 aprile 2012}}</ref>. Nel [[1995]] viene condannato per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti a 8 mesi,<ref name="ReferenceB">{{Cita news|autore=Gianluca Di Feo|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/ottobre/28/Tutti_condannati_Craxi_Bossi_co_8_9510282087.shtml|titolo=Tutti condannati, da Craxi a Bossi|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=3|data=28 ottobre 1995|accesso=11 aprile 2012}}</ref> pena confermata in appello nel [[1997]]<ref name="ReferenceC">{{Cita news|autore=Paolo Foschini|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/08/Enimont_colpevoli_Bossi_Forlani_Malfa_co_0_97060810421.shtml|titolo=Enimont: colpevoli Bossi, Forlani e La Malfa. Assolto Pillitteri|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=14|data=8 giugno 1997|accesso=11 aprile 2012}}</ref> e Cassazione l'anno dopo.<ref name="archiviostorico.corriere.it"/><ref>{{Cita news|autore=Paolo Foschini|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/giugno/14/Enimont_definitive_condanne_co_0_98061413895.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/06/giorno_dell_ira_Tonino_duro_co_0_9401062292.shtml|titolo=Il giorno dell'ira di Tonino il duro|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=2|data=6 gennaio 1994|accesso=11 aprile 2012}}</ref>.
 
==== La breve alleanza con Forza Italia (1994) ====
[[File:Bossi.jpg|thumb|Bossi in canottiera]]
Nello stesso anno crea al Nord con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] (partito politico fondato nel [[1994]] dall'imprenditore milanese [[Silvio Berlusconi]]) la coalizione elettorale denominata [[Polo delle Libertà]], che assieme al [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]] vince le elezioni.
 
Il 24 agosto 1994 Bossi appare in TV da [[Porto Cervo]] per rilasciare delle dichiarazioni politiche in canottiera.<ref>{{Cita news|autore=Stefano Marroni|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/08/25/bossi-silvio-ora-ha-capito.html|titolo=Bossi: 'Silvio ora ha capito...'|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|pagina=6|data=25 agosto 1994|accesso=11 aprile 2012}}</ref> L'inusualità della veste lo renderà molto popolare.<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/agosto/26/Umberto_canottiera_tendenza_tra_fan_co_0_9408266039.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/agosto/26/Umberto_canottiera_tendenza_tra_fan_co_0_9408266039.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Umberto in canottiera fa tendenza tra i fan|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=4|data=26 agosto 1994|accesso=11 aprile 2012}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Alessandra Longo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/08/26/bossi-in-canottiera-ed-subito-moda.html|titolo=Bossi in canottiera ed è subito moda|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|pagina=8|data=26 agosto 1994|accesso=11 aprile 2012}}</ref>
 
Il governo Berlusconi viene sfiduciato il 22 dicembre [[1994]]. In quell'occasione Bossi stacca il suo partito dalla coalizione presentando una mozione di sfiducia.<ref>Secondo Vittorio Feltri, Bossi, preoccupato «all'idea che Forza Italia gli rubasse consensi al Nord, si lasciò persuadere dal capo dello Stato, [[Oscar Luigi Scalfaro]], da [[Rocco Buttiglione]] e da [[Massimo D'Alema]] a uscire dalla maggioranza, a unirsi strategicamente alla sinistra e a mandare in minoranza Berlusconi». {{Cita news|autore=Vittorio Feltri|titolo=Anche il Nord ostaggio della Lega|pubblicazione=[[il Giornale]]|data=19 agosto 2011}}</ref> L'atto viene denominato dai mass media "[[ribaltone]]".
 
==== Gianfranco Miglio consigliere di Bossi ====
Nel [[1990]] cominciò un rapporto di collaborazione tra Umberto Bossi e [[Gianfranco Miglio]], emerito professore dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore|Università Cattolica]] di Milano e insigne studioso dei sistemi politici, convinto federalista. Nel [[1992]] Miglio fu eletto al Senato come indipendente nelle file della Lega. Il suo impegno politico fu finalizzato all'elaborazione di un progetto di riforma federale fondato sul ruolo costituzionale assegnato all'autorità federale e a quella delle macroregioni o cantoni (del nord o [[Padania]], del centro o Etruria, del sud o Mediterranea, oltre alle cinque regioni a statuto speciale).
 
Miglio presentò i punti salienti del progetto al congresso del partito ad [[Assago]] nel [[1993]]. Il ''Decalogo di Assago'' venne fatto proprio dalla Lega Nord solo marginalmente: Bossi preferì infatti seguire una politica di contrattazione con lo Stato centrale che mirasse al rafforzamento delle autonomie regionali. La crepa nei rapporti tra il ''Profesùr'' e il ''Senatùr'' si acuì dopo le [[elezioni politiche italiane del 1994|elezioni del 1994]], quando Miglio si mostrò contrario sia ad allearsi con Forza Italia, sia a entrare nel primo governo Berlusconi. Soprattutto Miglio non gradì che per il ruolo di ministro delle Riforme istituzionali fosse stato scelto [[Francesco Speroni]] al suo posto.<ref>{{Cita news|autore=Gianna Fregonara|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/15/silenzio_Miglio_paura_alla_LEGA_co_0_9405156237.shtml|titolo=Il silenzio di Miglio fa paura alla Lega|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=3|data=15 maggio 1994|accesso=11 aprile 2012}}</ref> Bossi reagì spiegando: «Capisco che Miglio sia rimasto un po' irritato perché non è diventato ministro, ma non si può dire che non abbiamo difeso la sua candidatura. Il punto è che era molto difficile sostenerla, perché c'era la pregiudiziale di Berlusconi e di Fini contro di lui. Di fatto, il ministero per le Riforme istituzionali a lui non lo davano. (...) Se Miglio vorrà lasciare la strada della Lega, libero di farlo. Ma vorrei ricordargli che è arrivato alla Lega nel '90 e che, a quell'epoca, il movimento aveva già raggranellato un sacco di consiglieri regionali». In conclusione per Bossi, Miglio «pare che ponga solo un problema di poltrone e la difesa del federalismo non è questione di poltrone».<ref>{{Cita news|autore=Edoardo Girola|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/16/Bossi_Miglio_pensa_solo_alla_co_0_9405166729.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Bossi: Miglio pensa solo alla poltrona|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=2|data=16 maggio 1994|accesso=11 aprile 2012}}</ref>
 
Il giorno dopo, 16 maggio 1994, Miglio lascia la Lega Nord, a suo avviso responsabile di aver abbandonato la spinta federalista-secessionista per seguire una politica di contrattazione con lo Stato centrale, che di fatto la inserisce pienamente nel sistema di potere partitico “romano”.<ref>{{Cita libro|autore=Eric Cò|titolo=Che cosa voterò da grande? |editore=Italian University Press|città=Genova|anno=2010|isbn=978-88-8258-758-1}}</ref> Di Bossi dice esplicitamente: «Spero proprio di non rivederlo più. (...). Per Bossi il federalismo è stato strumentale alla conquista e al mantenimento del potere. L'ultimo suo ''exploit'' è stato di essere riuscito a strappare a Berlusconi cinque ministri. Tornerò solo nel giorno in cui Bossi non sarà più segretario».<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/17/Miglio_con_Bossi_amore_finito_co_0_9405176590.shtml Miglio: "con Bossi è un amore finito"]</ref> Il giorno stesso Miglio uscì dal gruppo leghista e si iscrisse al Gruppo Misto. Il 1º giugno Miglio fondò un proprio partito, l'«[[Partito Federalista (Italia)|Unione Federalista]]». Quell'anno il Profesùr pubblicò un libro in cui raccontò l'esperienza appena conclusasi nella Lega (''Io, Bossi e la Lega'', Mondadori, 1994).
 
==== Dall'opposizione al governo ====
{{Vedi anche|Indipendentismo padano}}
[[File:Umberto Bossi 1996.jpg|thumb|Umberto Bossi nel 1996]]
Nel [[1995]] Bossi sceglie come inno della Lega il ''[[Va, pensiero|Va' pensiero]]'' di [[Giuseppe Verdi|Verdi]].<ref>{{Cita libro|Giuseppe| Baiocchi | Bossi | 2011 | Lindau | Torino}}</ref> Da allora in poi il ''Va' pensiero'' viene eseguito in tutte le manifestazioni della Lega.
 
Bossi porta la Lega alle [[elezioni politiche italiane del 1996|elezioni politiche del 1996]] da sola, senza alleati. I voti salgono al 10,8% a livello nazionale (29% in Veneto, 26% in Lombardia, 18% in Piemonte). Il 15 settembre, forte del consenso elettorale, Bossi, libero dall'agenda del governo e pure da quella dell'opposizione, annuncia di voler perseguire il progetto della [[indipendentismo|secessione]] delle regioni dell'Italia settentrionale ([[Indipendentismo padano|indipendenza della Padania]]). A tal fine organizza una [[manifestazione]] lungo il fiume [[Po]], partendo dalla sua sorgente in Piemonte e arrivando a Venezia, in Riva degli Schiavoni, dove dopo aver ammainato la bandiera tricolore italiana, fa issare quella col Sole delle Alpi verde in campo bianco, e proclama provocatoriamente l'indipendenza della ''Repubblica Federale della Padania'' leggendo una dichiarazione che affermava «Noi Popoli della Padania, solennemente proclamiamo: la Padania è una Repubblica federale, indipendente e sovrana...».<ref>{{Cita web|autore=|url=http://www.prov-varese.leganord.org/doc/dichind.htm|titolo=Dichiarazione di indipendenza e sovranità della Padania|accesso=3 febbraio 2008|editore=Lega Nord Padania Provincia di Varese|data=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120119232342/http://www.prov-varese.leganord.org/doc/dichind.htm#|dataarchivio=19 gennaio 2012|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nello stesso periodo crea un'assise politica a [[Mantova]] denominata ''Parlamento del Nord'' (e successivamente [[Parlamento della Padania]]) e l'anno successivo porta oltre 6 milioni di persone (cifra dichiarata da organi leghisti) a votare sotto i gazebo per il primo ''Governo della Padania''. Durante questa fase, ritenendo opportuno dar voce e spazio alla cultura padana, fonda alcuni mezzi di comunicazione, come il quotidiano ''[[La Padania]]'', [[Radio Padania Libera|Radio Padania]] e [[Telecampione#La collaborazione con TelePadania|TelePadania]]. Bossi ricopre l'incarico di direttore politico del quotidiano.
 
I rapporti con Silvio Berlusconi continuano a essere tesi. Dalle pagine della ''[[La Padania|Padania]]'', il leader di Forza Italia viene accusato di collusione con la [[mafia]].<ref>«La [[Fininvest]] è nata da [[Cosa nostra|Cosa Nostra]]», in un articolo{{chiarire||quale?}} pubblicato sull'organo ufficiale della Lega Nord il 27 ottobre del [[1998]].</ref>
 
All'opposizione durante il governo di [[centro-sinistra]] ([[Governo Prodi I|Prodi]] 1996-98; [[Governo D'Alema I|D'Alema I]] e [[Governo D'Alema II|bis]] 1998-2000 e [[Governo Amato II|Amato]] 2000-2001), Bossi riallaccia i rapporti col Polo di centro-destra in occasione delle [[elezioni regionali italiane del 2000|elezioni regionali del 2000]], costituendo l'anno successivo una nuova coalizione chiamata [[Casa delle Libertà]]. L'alleanza vince le [[elezioni politiche italiane del 2001|elezioni politiche del 2001]] (13 maggio), anche se i voti della Lega Nord scendono dal 10% al 3,9%.<ref>Dato relativo alla quota proporzionale della Camera dei Deputati.</ref> Bossi entra nel governo assumendo l'incarico di Ministro per le riforme istituzionali e la devoluzione.
 
Umberto Bossi si è sempre schierato contro le [[adozione da parte di coppie dello stesso sesso|adozioni gay]]. Nel settembre 2000 ha affermato che «la Lega Nord è assolutamente contraria alle adozioni artificiali che fanno parte della famiglia artificiale».<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/settembre/16/Bossi_niente_adozioni_per_coppie_co_0_0009169733.shtml Bossi: niente adozioni per le coppie gay]</ref>
 
Sempre nel settembre 2000, durante un comizio a Venezia, Bossi affermò:{{citazione|I poteri occulti hanno tentato di far passare in Europa, con l'appoggio dei comunisti e delle lobby gay, l'affidamento dei bambini in adozione alle coppie omosessuali. Non abbiamo niente contro gli omosessuali, ma lanciamo un monito alla nuova famiglia Addams. Guai, Europa! Giù le mani dai bambini, sporcaccioni!}}
Successivamente Bossi tornò sull'argomento: {{citazione|I poteri forti sostengono la famiglia omosessuale. Non possono fare figli, e quindi si scardinano i valori. E la sinistra, i nazisti rossi, non amano la famiglia tradizionale. Alleati con i banchieri e i poteri forti, sognano l'utopia.}}
Nei mesi successivi, la [[Lega Nord]] raccolse le firme contro il progetto europeo che voleva riconoscere le adozioni per i gay.
 
==== La malattia e il rientro in politica ====
[[File:Bossi, incontro MGP dopo malattia, 2005.jpg|miniatura|destra|Umberto Bossi (al centro) nel [[2005]] al rientro dopo la malattia, parla a un incontro del [[Movimento Giovani Padani]] con lui [[Giancarlo Giorgetti]] e [[Rosi Mauro|Rosy Mauro]]]]
 
La mattina dell'11 marzo [[2004]] è ricoverato in ospedale in gravi condizioni, colpito da un [[ictus]] cerebrale; le condizioni cliniche di Bossi destarono notevoli preoccupazioni fin dall'esordio (in urgenza fu portato nell'Ospedale Fondazione Macchi di Varese). Le circostanze in cui si è verificato l'ictus sono, tutt'oggi, fonte di discussioni e varie congetture mai, peraltro, verificate. La riabilitazione lo ha costretto a una lunga degenza ospedaliera presso la clinica Hildebrand di [[Brissago]], nel [[Canton Ticino]] in [[Svizzera]] tenuta per lungo tempo (ben 51 giorni) segreta<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/giugno/24/moglie_autorizza_medici_Bossi_Svizzera_co_9_040624015.shtml, La moglie autorizza i medici «Bossi in Svizzera, sta meglio» "Corriere della sera" 24 giugno 2004]</ref> e a una faticosa convalescenza, poi conseguentemente a una lunga interruzione dell'attività politica. Gli sono vicini la moglie Manuela e i figli, la segretaria del [[Sindacato Padano]] [[Rosi Mauro|Rosy Mauro]], l'allora Presidente della Provincia di Varese [[Marco Reguzzoni]]<ref>[http://www.repubblica.it/2004/c/sezioni/politica/bossiospedale/dolore/dolore.html Repubblica.it/politica: Il lamento scritto di Bossi una lavagna per dire: "Dolore"<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nonostante le condizioni di salute (l'[[emiparesi]], conseguenza dell'ictus, gli ha lasciato un braccio indebolito, difficoltà a camminare e parlare da cui non si è mai completamente ripreso) è candidato come capolista al [[Parlamento europeo]] alle [[elezioni europee del 2004|elezioni di giugno]], risultando eletto nelle due circoscrizioni del nord, con circa 285.000 voti. Per il seggio di [[Strasburgo]] ha lasciato la carica di deputato italiano.
 
Lo si rivedrà solo il 19 settembre nella sua casa a [[Gemonio]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/09/20/bossi-primo-saluto-in-pubblico.html Bossi, primo saluto in pubblico]</ref> e tornerà in pubblico gradualmente<ref>[https://www.google.it/custom?hl=it&client=pub-4497435727402902&cof=FORID%3A1%3BGL%3A1%3BS%3Ahttp%3A%2F%2Fwww3.varesenews.it%2F%3BL%3Ahttp%3A%2F%2Fwww3.varesenews.it%2Fimages%2Flogo_vn_google.gif%3BLH%3A50%3BLW%3A204%3BLBGC%3AFFFFFF%3BLC%3A%23333333%3BVLC%3A%23999999%3BGALT%3A%23808080%3BGFNT%3A%23666666%3BGIMP%3A%23666666%3BDIV%3A%23CC0000%3B&domains=www3.varesenews.it&ie=ISO-8859-1&oe=ISO-8859-1&q=bossi+aldo+cazzullo+gemonio&sitesearch=&meta=]</ref> prima partecipando il 28 febbraio [[2005]] nella sede della Lega in via Bellerio a Milano all'inaugurazione dell'asilo nido interno,<ref>{{Cita news|autore=Rodolfo Sala|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/03/01/bossi-torna-arringa-leghisti-meglio-la-svizzera.html|titolo=Bossi torna e arringa i leghisti. Meglio la Svizzera, non l'Europa|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|pagina=21|data=1º marzo 2005|accesso=16 aprile 2012}}</ref> poi il 6 marzo tiene il suo primo comizio dopo l'ictus nella casa dell'esilio di [[Carlo Cattaneo]] a [[Castagnola-Cassarate|Castagnola]],<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/03/07/la-mano-tremante-la-voce-roca.html La mano tremante, la voce roca l'emozione del condottiero ferito]</ref> quindi il 19 giugno [[2005]] è in uno dei tradizionali raduni di Pontida<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/06/20/bossi-ritorna-infiamma-pontida-sapevo-che-la.html Bossi ritorna e infiamma Pontida Sapevo che la Ue sarebbe fallita]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/politica/pontibossi/6.html Centomila a Pontida con Bossi]</ref>, ma solo dal 15 novembre ritornerà a far politica a Roma ripresentandosi al Senato.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/11/16/il-gran-ritorno-di-bossi-roma-ora.html Il gran ritorno di Bossi a Roma Ora tutti federalisti nella Cdl]</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/politica/bosstri/1.html|titolo=Bossi torna al Senato|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=12 aprile 2012}}</ref>
 
Alla manifestazione di Castagnola (che ha fatto discutere nell'ambiente ticinese{{Citazione necessaria}}) prende parte anche il ministro dell'Economia [[Giulio Tremonti]] (legato a Bossi da un patto di leale collaborazione chiamato dai media «asse del Nord»), il ministro [[Roberto Calderoli]], il Ministro della Giustizia [[Roberto Castelli]], il Ministro del Lavoro e politiche sociali [[Roberto Maroni]] e una delegazione della [[Lega dei Ticinesi]], movimento politico localista a ispirazione cantonale elvetico guidato dall'imprenditore luganese [[Giuliano Bignasca]]<ref>{{Cita news|autore=Alessandro Trocino|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/07/Bossi_anno_dopo_padani_sono_co_9_050307016.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/07/Bossi_anno_dopo_padani_sono_co_9_050307016.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Bossi un anno dopo: padani, sono tornato|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=13|data=7 marzo 2005|accesso=12 aprile 2012}}</ref>. Bossi parlerà tre volte per un totale di 15 minuti<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/233315/comizio-di-umberto-bossi Comizio di Umberto Bossi]</ref>.
 
Nella primavera [[2006]], in occasione delle [[elezioni politiche italiane del 2006|elezioni politiche]], interviene personalmente a comizi e incontri pubblici a sostegno dei candidati leghisti al Parlamento e alle successive elezioni amministrative. Eletto deputato quale capolista della Lega Nord Padania-Movimento per l'Autonomia, rifiuta il posto per rimanere al Parlamento europeo.
 
Nel [[2008]] viene rieletto alla Camera e si dimette dal Parlamento Europeo.
Nominato ministro delle Riforme istituzionali nel [[governo Berlusconi IV]], Bossi nel 2009 presenta la legge delega per la riforma del federalismo fiscale.
 
==== Manifestazioni leghiste ====
[[File:Discorso Umberto Bossi, Festa dei popoli padani 2012.JPG|miniatura|sinistra|Discorso di Bossi alla [[festa dei popoli padani]] a Venezia nel 2012]]
Il 17 settembre del 2006, in occasione del decennale della dichiarazione d'indipendenza della Padania, dal palco galleggiante in Riva degli Schiavoni a [[Venezia]], lancia l'idea di riaprire il [[Parlamento della Padania|Parlamento del Nord]], quale punto di contatto fra il cittadino e le istituzioni centrali, e della necessità di un rinnovamento della classe dirigente leghista nella direzione dei giovani.
 
Il 2 febbraio del 2007 partecipa ai lavori di riapertura del Parlamento del Nord a [[Vicenza]]. L'assise padana è tornata a riunirsi mensilmente nella città veneta. Verso la fine dell'agosto 2007, è tornato a far parlare di sé a causa di una esternazione relativa alla protesta fiscale da lui stesso ideata per far cadere il governo Prodi, affermando: ''"C'è sempre una prima volta per prendere in mano i fucili"'', ma anche: ''"Se la Lombardia non paga, l'Italia muore in 5 giorni".''
 
Il 5 gennaio del [[2008]], Bossi coglie l'occasione d'incontrare il presidente cantonale della [[Lega dei Ticinesi]] [[Giuliano Bignasca]], dopo una visita al cardiocentro di Lugano, al fine di discutere delle problematiche politiche dell'[[Insubria|area insubre]]. La riunione si tiene presso il ''Grott dal Prévat'' di [[Bosco Luganese]]. Alla riunione partecipano anche il Consigliere di Stato ticinese [[Marco Borradori]] e il deputato [[Norman Gobbi]]. Per la Lega Nord è presente il Presidente della [[Provincia di Como]] [[Leonardo Carioni]].
[[File:Raduno di Pontida 2013 67.JPG|miniatura|destra|Militanti [[Lega Nord|leghisti]] assistono al [[raduno di Pontida]] nell'aprile 2013]]
Si parla soprattutto di trasporti e in particolare del prolungamento della NTFA oltre la frontiera e dei progetti per l'aeroporto lombardo della [[Aeroporto di Milano-Malpensa|Malpensa]]. Gli Svizzeri decidono di partecipare con una delegazione della loro Lega alla manifestazione federale dei Lumbard programmata per il 10 febbraio contra la possibilità di declassamento dell'aeroporto e la vendita dell'[[Alitalia]] alla compagnia di bandiera [[Francia|francese]] [[Air France]].
 
Il 20 luglio [[2008]], parlando al congresso della ''Liga Veneta'' a [[Padova]], citando una traccia dell'[[il Canto degli Italiani|inno di Mameli]] - dove si dice ''Ché schiava di Roma'' - punta a tal proposito il dito medio esprimendo il suo dissenso alla schiavitù della Padania. Inoltre, in riferimento anche alla bocciatura del figlio Renzo agli esami di maturità per il secondo anno consecutivo, esorta a una riforma scolastica, da fare dopo quella federalista, dove non sia previsto l'insegnamento da "Gente (''gli insegnanti'') non dal nord", accusata di "martoriare" gli studenti settentrionali.<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/08_luglio_20/bossi_lega_dialogo_a29d8d36-5644-11dd-a206-00144f02aabc.shtml|titolo=Bossi, insulti all'inno e docenti del Sud|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=20 luglio 2008|accesso=12 aprile 2012}}</ref>
[[File:Umberto Bossi, festa dell'orgoglio leghista - 05.jpg|miniatura|Discorso di Bossi alla festa dell' orgoglio leghista di [[Bergamo]]]]
Il 13 settembre [[2009]] a [[Venezia]], durante la festa dei popoli padani, annuale festa della [[Lega Nord]], durante il comizio davanti a decine di migliaia di militanti, sostenitori e simpatizzanti, dice: "il federalismo non basta più, la Padania un giorno sarà uno stato libero, indipendente e sovrano; saremo liberi con le buone o con le meno buone. I padani non hanno paura del carcere per ottenere la loro libertà!"<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=ZvjYx8IS8SQ YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
==== Le dimissioni da segretario federale della Lega ====
{{Vedi anche|Lega Nord#Il caso Belsito e le dimissioni di Bossi}}
[[File:Umberto_Bossi_daticamera_2013.jpg|thumb|Umberto Bossi nel 2013]]
Il 5 aprile [[2012]] si dimette da segretario federale del partito dopo l'inchiesta delle Procure di [[Milano]], [[Napoli]] e [[Reggio Calabria]] dalla quale parrebbe che parte dei soldi della [[Lega Nord]] siano stati utilizzati dalla famiglia Bossi<ref>[http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20120405_165059.shtml Tmnews - Bossi si dimette] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120407223804/http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20120405_165059.shtml |data=7 aprile 2012 }}</ref><ref>{{Cita news|autore=Luigi Ferrarella|url=http://www.corriere.it/politica/12_aprile_06/ferrarella-gli-manteniamo-moglie-e-figli_9ae7f380-7fab-11e1-8090-7ef417050996.shtml|titolo=«Gli manteniamo moglie e figli Se lo sanno i militanti è finito»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=6|mese=aprile|anno=2012|accesso=6 aprile 2012}}</ref>. Nel corso del medesimo Consiglio Federale durante il quale rassegna le proprie dimissioni, viene nominato [[Presidente]] della [[Lega Nord]], succedendo a [[Angelo Alessandri]].
Nel ruolo di [[Segretario federale]], gli succede un [[triumvirato]] composto da [[Roberto Maroni]], [[Roberto Calderoli]] e [[Manuela Dal Lago]]<ref>[http://www.agi.it/politica/notizie/201204051726-pol-rt10194-lega_triumvirato_e_maroni_dal_lago_calderoli Lega: triumvirato è Maroni, Dal Lago, Calderoli] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160308025603/http://www.agi.it/politica/notizie/201204051726-pol-rt10194-lega_triumvirato_e_maroni_dal_lago_calderoli |data=8 marzo 2016 }}</ref>, fino alla celebrazione del congresso federale svoltosi nelle giornate di sabato 30 giugno e domenica 1º luglio<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2012/04/13/news/maroni_su_facebook_ora_si_riparte_congresso_evento_storico-33231889/index.html?ref=search Maroni: "Si riparte, congresso evento storico" giorni contati anche per l'assessore Rizzi]</ref>.
 
==== Il ritorno e la sconfitta contro Salvini ====
Dopo le dimissioni da segretario, Bossi si allontana dalla scena politica diradando le sue apparizioni pubbliche. Dopo quasi un anno di totale scomparsa, ritorna nella scena politica al [[Raduno di Pontida]] del 2013.
 
Candidatosi alle primarie della Lega Nord, il 7 dicembre viene sconfitto dall'avversario [[Matteo Salvini]] che ha ottenuto l'82% dei voti.<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/12/07/Salvini-Bossi-futuro-Lega-mano-militanti-_9741044.html Lega, Matteo Salvini nuovo segretario] ANSA.it, 7 dicembre 2013</ref>
 
Alle [[elezioni politiche del 2018]] viene ricandidato dalla Lega al [[Senato della Repubblica|Senato]].
 
=== Vita privata ===
Il 31 agosto [[1975]] Bossi si sposa con Gigliola Guidali, commessa di [[Gallarate]], sua compagna da cinque anni. Bossi ha 34 anni e non ha, all'epoca, un lavoro fisso. È iscritto alla Facoltà di Medicina dell'Università di Pavia. Nel [[1979]] i coniugi Bossi hanno un figlio, Riccardo. La moglie dà al marito un ultimatum: un lavoro stabile è necessario per portare avanti la famiglia. Nel [[1982]], Gigliola Guidali chiede e ottiene la separazione. Più tardi, in un'intervista, raccontò di aver chiesto la separazione dopo aver scoperto che Umberto usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore, dicendole «ciao amore, vado in ospedale», senza essersi però mai laureato;<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2004/11_Novembre/11/bossi_stella.shtml|titolo=Dichiarazione dell'ex signora Bossi - Corriere della Sera}}</ref> al marito mancano infatti sei esami.<ref>{{Cita libro|Giuseppe | Baiocchi | Bossi. Storia di uno che (a modo suo) ha fatto la storia | 2011 | Lindau | Torino}}
</ref> Nel [[1994]] Bossi si è sposato in seconde nozze con Manuela Marrone, di origini siciliane,<ref>{{Cita web |url=http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001025924 |titolo=Panorama - Discese in campo: la «Senatura» |accesso=1º febbraio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100405195206/http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001025924 |dataarchivio=5 aprile 2010 |urlmorto=sì }}</ref> cofondatrice della Lega Lombarda, dalla quale ha avuto tre figli: [[Renzo Bossi|Renzo]] ([[1988]]) detto, suo malgrado, ''Il Trota'' da quando suo padre lo definì così nel [[2008]] in risposta a chi gli chiedeva se fosse il suo [[delfino (onorificenza)#Altri usi|delfino]],<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/13/Bossi_celebra_federalismo_sul_Monviso_co_9_080913155.shtml Bossi celebra il federalismo sul Monviso «Renzo delfino? Per ora è una trota»]</ref> Roberto Libertà ([[1990]])<ref>«" [http://archiviostorico.corriere.it/2010/maggio/18/Roberto_Liberta_debutta_nello_staff_co_8_100518918.shtml Roberto Libertà debutta nello staff del padre] "», ''[[Corriere della Sera]]'', 18 maggio 2010</ref> ed Eridano Sirio ([[1995]]).<ref>«" [http://archiviostorico.corriere.it/1995/agosto/14/Bossi_deciso_suo_figlio_chiamera_co_0_9508148393.shtml Bossi ha deciso: suo figlio si chiamera' Eridano Sirio] "», ''[[Corriere della Sera]]'', 14 agosto 1995</ref> Dal primogenito ha avuto nel [[2004]] la sua prima nipote.
 
Numerose polemiche hanno, negli ultimi anni, interessato i familiari di Umberto Bossi:
* la moglie Manuela Marrone, com'è stato rivelato da [[Mario Giordano]] nel suo libro ''Sanguisughe'' edito da Mondadori nel [[2011]], è titolare di una pensione da insegnante dall'età di 39 anni, un fatto ricordato da [[Gianfranco Fini]] in televisione il 25 ottobre 2011<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=EpabZLTcAg8 Ballarò 15 ottobre, Fini: "Moglie di Bossi in pensione a 39 anni" - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* il fratello Franco Bossi, pur essendo in possesso solo del diploma di licenza media inferiore,<ref>{{Cita news|autore=Claudio Del Frate|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/09/Una_nomina_per_fratello_Bossi_co_0_030209143.shtml|titolo=Una nomina per il fratello di Bossi, scontro a Varese|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=9 febbraio 2003|accesso=10 aprile 2012}}</ref> ha lavorato dal [[2004]] al [[2009]] come [[assistente parlamentare]] dell'eurodeputato leghista [[Matteo Salvini]]<ref name="stella04">{{Cita news|autore=[[Gian Antonio Stella]]|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2004/11_Novembre/11/bossi_stella.shtml|titolo=Una nomina per il fratello di Bossi, scontro a Varese|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=9 febbraio 2003|accesso=10 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/09/Una_nomina_per_fratello_Bossi_co_0_030209143.shtml}}</ref>;
* il figlio Riccardo Bossi, primogenito di Umberto Bossi, è stato condannato a Milano per appropriazione indebita aggravata a 1 anno e 8 mesi di carcere per 158.000 euro sottratte ai fondi del Carroccio per spese personali (processo con rito abbreviato). È stato denunciato da vari commercianti per truffa.<ref>{{Cita web|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/06/28/news/_il_pieno_grazie_paghero_riccardo_bossi_denunciato_dal_benzinaio_del_varesotto-143015677/?ref=HREC1-27|titolo="Il pieno grazie, pagherò", Riccardo Bossi denunciato dal benzinaio del Varesotto|data=28 giugno 2016|accesso=3 settembre 2016}}</ref>
* il figlio Renzo Bossi, secondogenito di Umberto Bossi, a gennaio [[2009]] venne nominato membro dell'Osservatorio sulla trasparenza e l'efficacia del [[Fiera di Milano|sistema fieristico lombardo]], organismo istituito su iniziativa della Lega.<ref>{{Cita news|url=http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/01/22/Economia/EXPO-2015-LEGA-NORD-ISTITUISCE-OSSERVATORIO-SISTEMA-FIERISTICO-LOMBARDO_111201.php|titolo=Expo 2015: Lega Nord istituisce Osservatorio Sistema Fieristico Lombardo|pubblicazione=[[Adnkronos]]|data=22 gennaio 2009|accesso=11 aprile 2012}}</ref> La nomina sollevò un ampio dibattito e aspre polemiche; [[Vittorio Zucconi]] su ''Repubblica'' definì la nomina [[nepotismo|nepotista]].<ref>{{Cita news|autore=[[Vittorio Zucconi]]|url=http://zucconi.blogautore.repubblica.it/2009/08/24/a-famigghia-padana/|titolo='a famigghia padana|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=24 agosto 2009|accesso=11 aprile 2012}}</ref> La polemica più aspra fu legata al suo stipendio di 12.000 euro mensili, notizia in seguito smentita dal presidente del [[consiglio regionale della Lombardia]] [[Davide Boni]]<ref>[http://milano.blogosfere.it/2009/09/renzo-bossi-e-il-mistero-del-12mila-euro-arriva-la-smentita-di-davide-boni.html Osservatorio Fieristico: Renzo Bossi e il mistero del 12mila euro, arriva la smentita di Davide Boni]</ref> e dal capogruppo della Lega Nord alla Camera [[Roberto Cota]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=2057 COTA “Una balla lo stipendio da 12mila euro di Renzo Bossi”] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Renzo Bossi, a 21 anni e sei mesi, con {{formatnum:12893}} voti, fu il più giovane consigliere regionale mai eletto in Lombardia. Nelle elezioni regionali del 2010 infatti venne, infine, candidato nella [[provincia di Brescia]] ed eletto nelle liste della "Lega Lombarda - Lega Nord - Padania". Fu componente sia della Commissione I Programmazione e Bilancio sia della Commissione II Affari Istituzionali<ref>{{Cita web |url=http://www.consiglio.regione.lombardia.it/web/crl/Consiglieri |titolo=I Consiglieri - Consiglio Regionale della Lombardia<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=24 novembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100722005205/http://www.consiglio.regione.lombardia.it/web/crl/Consiglieri |dataarchivio=22 luglio 2010 |urlmorto=sì }}</ref> e percepì un trattamento economico netto mensile tra 9831 e {{formatnum:11970}} euro.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.consiglio.regione.lombardia.it/c/document_library/get_file?uuid=be59223a-2c95-4b16-8f3e-e7095f253610&groupId=38960 Consiglio Regione Lombardia. Trattamento economico dei Consiglieri Regionali] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Rassegnò le dimissioni irrevocabili da consigliere regionale per motivi personali<ref>[http://www.ilgiornale.it/milano/renzo_bossi_pirellone_blitz_dimissioni_e_fuga_fidanzata/11-04-2012/articolo-id=582374-page=0-comments=1 Renzo Bossi al Pirellone: un blitz per le dimissioni e la fuga con la fidanzata]</ref> dopo le inchieste delle procure di Napoli, Milano e Reggio Calabria secondo cui parte dei soldi dei rimborsi elettorali sarebbero stati distratti per pagare alcune spese di familiari o fedelissimi del Senatùr, il giorno 10 aprile 2012. Nel gennaio 2019 dopo 7 anni circa si chiude il processo a carico di Renzo e suo padre, accusati di appropriazione indebita e condannati in primo grado a 1 anno e 6 mesi e 2 anni e 3 mesi, poiché la IV Corte d’appello di Milano ha disposto il non luogo a procedere in virtù della mancata querela presentata nei loro confronti da parte della vittima ovvero la Lega in base a una norma introdotta dal [[governo Gentiloni]]; il Carroccio aveva denunciato solo l'ex tesoriere [[Francesco Belsito]] che è così l'unico condannato.
* il figlio Roberto Bossi, terzogenito di Umberto Bossi, il 2 aprile [[2012]] venne condannato dal [[giudice di pace]] a versare un risarcimento di 3800 [[euro]] in favore di un esponente di [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione Comunista]] per un fatto risalente a marzo [[2010]]; assieme a un amico, aveva preso di mira il militante di sinistra dapprima con offese, e infine lanciandogli contro un gavettone di [[ipoclorito di sodio|candeggina]].<ref>{{Cita news|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/04/02/news/gavettoni_alla_candeggina_condannato_il_figlio_di_bossi-32640995/?ref=HRESS-1|titolo=Gavettoni alla candeggina condannato il figlio di Bossi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=2 aprile 2012|accesso=11 aprile 2012}}</ref> Nel [[2018]] venne conclusa la condanna per 1 anno e 10 mesi per aver truffato lo stato di 49 milioni di euro
 
== Controversie e procedimenti giudiziari ==
===ENIMONT===
Il 5 gennaio [[1994]], al [[processo ENIMONT]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/08/Enimont_colpevoli_Bossi_Forlani_Malfa_co_0_97060810421.shtml ''ENIMONT colpevoli Bossi, Forlani, La Malfa'']. Corriere della Sera. Archivio Storico. 8 giugno 1997.</ref>, Umberto Bossi ha riconosciuto la colpevolezza dell'amministratore del movimento Alessandro Patelli<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/09/patelli-ammette-tutto-lascia-san-vittore.html ''Patelli ammette tutto'']. Repubblica. Archivio. 9 dicembre 1993.</ref> relativamente a un [[corruzione|finanziamento illecito]] ricevuto dallo stesso da parte di Carlo Sama<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/dicembre/08/tangente_alla_Lega_via_Veneto_co_0_93120810206.shtml ''Tangente alla Lega'']. Corriere della Sera. Archivio Storico. 8 dicembre 1993.</ref> della [[Montedison]]. Dopo aver restituito integralmente la somma di {{formatnum:200000000}} di lire, raccolta dagli stessi militanti leghisti, e dopo l'allontanamento dal partito di Patelli, Umberto Bossi è stato condannato con sentenza definitiva dalla [[Corte di cassazione|Cassazione]] a 8 mesi di reclusione per violazione della [[legge]] sul [[finanziamento pubblico ai partiti]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/maggio/30/Enimont_chieste_condanne_definitive_co_0_98053010813.shtml ''ENIMONT condanne definitive'']. Corriere della Sera. Archivio Storico. 30 maggio 1998.</ref>.
 
===Fatti di via Bellerio===
Per i fatti di via Bellerio del 18 settembre del [[1996]], quando i leghisti opposero resistenza agli agenti di polizia che cercavano documentazione nella sede della Lega su ordine della magistratura di Verona, Bossi è stato condannato a 4 mesi, 20 giorni in meno rispetto a [[Roberto Maroni]]<ref name="ilfattoquotidiano.it">[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/16/lega-scheda/231913/ Lega, da Enimont al vilipendio della bandiera. Le inchieste e le condanne – Il Fatto Quotidiano]</ref>.
 
===Vilipendio alla bandiera===
Umberto Bossi è stato in seguito [[procedimento in contumacia|condannato in contumacia]], un anno e quattro mesi di reclusione, per il [[reato]] di [[vilipendio]] alla [[bandiera d'Italia|bandiera italiana]] per averla in più occasioni, il 26 luglio e il 14 settembre [[1997]], pubblicamente offesa usando, nella prima occasione la frase "Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo", nel secondo caso, rivolto a una signora che esponeva il tricolore, "Il tricolore lo metta al cesso, signora", nonché di aver chiosato "Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore"<ref>[http://www.eius.it/giurisprudenza/2001/2,01,061,0.asp Sentenza condanna Umberto Bossi]. Eius. Giurisprudenza. 22 giugno 2011.</ref>. Il Tribunale di Como concede all'imputato Umberto Bossi, il beneficio della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale<ref>{{Cita web|url=http://www.altalex.com/index.php?idnot=3211 |titolo=Tribunale di Como. Sezione distaccata di Cantù. Sentenza 22 giugno 2001 MOTIVI DELLA DECISIONE|editore=Altalex. Quotidiano d'informazione giuridica|accesso=6 aprile 2012}}</ref>.
Il 15 giugno [[2007]] la Prima sezione penale della [[Corte suprema di cassazione|Cassazione]], respingendo il ricorso presentato dalla difesa, lo ha condannato in via definitiva<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/interni/cassazione_confermata_condanna_bossi_vilipendio/15-06-2007/articolo-id=186069-page=0-comments=1|titolo=Cassazione, confermata la condanna per Bossi: vilipendio|data=15 giugno 2007|editore=Il Giornale|accesso=5 aprile 2012}}</ref>.
 
Per il secondo evento si è ricorso alla [[Camera dei deputati|Camera]], nel gennaio [[2002]], che non ha concesso l'[[autorizzazione a procedere]] nei confronti di Bossi, allora [[ministro]] delle Riforme per l'accusa di vilipendio alla bandiera, ma la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Consulta]] ha annullato la delibera di insindacabilità parlamentare, nella sentenza 249 del 28 giugno [[2006]]<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/giugno/29/Senatur_offese_Tricolore_Consulta_niente_co_9_060629178.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2006/giugno/29/Senatur_offese_Tricolore_Consulta_niente_co_9_060629178.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Il Senatùr e le offese al Tricolore La Consulta: niente immunità|editore=Corriere della Sera|accesso=5 aprile 2012}}</ref>.
 
Grazie alle modifiche intervenute con l'art.5 della Legge 24 febbraio 2006, n. 85 "Modifiche al codice penale in materia di reati di opinione" che all'art 5 modifica l'art. 292 del Codice Penale "Vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato" Bossi, originariamente condannato in via definitiva ad 1 anno e 4 mesi, ha visto la pena commutata nel pagamento di una sanzione di 3000 euro. Aveva inizialmente chiesto che anche la multa gli venisse tolta, in quanto europarlamentare, ma la [[Corte suprema di cassazione|Cassazione]] aveva rigettato il ricorso confermando la condanna a pagare 3000 euro di multa<ref>{{Cita libro|Diego| Pascale | Il Naufragio della Ragione| 2009 | Edizioni Diego | Verona}}</ref> sebbene poi la sanzione sia stata interamente coperta da indulto.
 
===Vilipendio al Capo dello Stato===
Bossi è stato processato per giudizi sul conto di [[Oscar Luigi Scalfaro]] espressi nel 1993; è stato assolto il 7 ottobre 1998 dal Tribunale di [[Milano]], che ha riconosciuto l'insindacabilità delle opinioni espresse<ref name="ilfattoquotidiano.it"/>.
 
È stato poi condannato a 18 mesi dal tribunale di Bergamo nel 2015 per insulti al presidente [[Giorgio Napolitano]] espressi alla festa invernale del Carroccio ad Albino nel dicembre 2011.<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2015/09/22/news/bossi_condannato_a_18_mesi_per_vilipendio_a_napolitano-123433063 Bossi condannato a 18 mesi per vilipendio a Napolitano]</ref>.
 
Il 12 settembre [[2018]] è stato condannato dalla [[Corte suprema di cassazione|Corte suprema di Cassazione]] ad 1 anno e 15 giorni di [[reclusione]] per [[vilipendio]] al [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]]<ref name=":0">{{Cita news|autore=|url=https://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/bossi_quirinale_napolitano-3969294.html|titolo=Umberto Bossi condannato per vilipendio contro il Quirinale|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=12 settembre 2018|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180912225956/https://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/bossi_quirinale_napolitano-3969294.html#|dataarchivio=12 settembre 2018|urlmorto=no}}</ref> nonché al pagamento di una multa di 2.000 [[euro]]<ref name=":1">{{Cita news|autore=|url=https://www.repubblica.it/politica/2018/09/12/news/bossi_cassazione_vilipendio_napolitano_condanna-206283233/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P5-S1.6-T1|titolo=Vilipendio a Napolitano, Cassazione conferma la condanna a Bossi|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=12 settembre 2018|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://archive.today/20180912231351/https://www.repubblica.it/politica/2018/09/12/news/bossi_cassazione_vilipendio_napolitano_condanna-206283233/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P5-S1.6-T1#|dataarchivio=12 settembre 2018|urlmorto=no}}</ref> alla [[Cassa delle ammende]].
 
In particolare, i fatti contestati risalgono al [[29 dicembre]] [[2011]], quando ad [[Albino (Italia)|Albino]] – in [[provincia di Bergamo]] – il fondatore della Lega aveva partecipato alla seconda edizione della festa locale ''Berghém Frecc'' organizzata dal Carroccio<ref name=":2">{{Cita news|autore=|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/12/bossi-condannato-dalla-cassazione-per-vilipendio-chiamo-terrone-napolitano-e-fece-il-gesto-delle-corna/4621958/|titolo=Bossi condannato dalla Cassazione per vilipendio: chiamò “terrone” Napolitano e fece il gesto delle corna|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=12 settembre 2018|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180912230855/https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/12/bossi-condannato-dalla-cassazione-per-vilipendio-chiamo-terrone-napolitano-e-fece-il-gesto-delle-corna/4621958/#|dataarchivio=12 settembre 2018|urlmorto=no}}</ref>.
 
In quell'occasione l’ex leader della Lega insultò l’allora presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]] – chiamandolo «terrone»<ref name=":0" /> e rivolgendogli il gesto delle corna<ref name=":1" /> – ma anche l’allora premier [[Mario Monti]]<ref name=":2" />. Tali condotte indussero alcuni cittadini a presentare un esposto alla [[Procura della Repubblica|Procura]] di Bergamo, competente a procedere contro Bossi<ref name=":1" />.
 
Il legale di Bossi – subito dopo la sentenza di condanna pronunciata dalla Cassazione – ha annunciato che presenterà alla [[Corte d'appello di Brescia|Corte d’Appello di Brescia]], in sede di [[incidente di esecuzione]], la problematica che il senatore Bossi, nei tre gradi di giudizio, non è stato difeso da un iscritto all'[[Avvocato|ordine degli avvocati]]<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.corriere.it/politica/18_settembre_12/cassazione-confermata-condanna-bossi-vilipendio-napolitano-84f493c8-b6b6-11e8-83fc-d7dcaceaa02b.shtml?refresh_ce-cp|titolo=Cassazione, confermata la condanna a Bossi per vilipendio a Napolitano|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=12 settembre 2018|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://archive.today/20180912231538/https://www.corriere.it/politica/18_settembre_12/cassazione-confermata-condanna-bossi-vilipendio-napolitano-84f493c8-b6b6-11e8-83fc-d7dcaceaa02b.shtml?refresh_ce-cp#|dataarchivio=12 settembre 2018|urlmorto=no}}</ref>.
 
Nel settembre 2018 viene condannato a un anno e quindici giorni di carcere per offese al capo dello stato (diede del "terrone" a [[Giorgio Napolitano]]).<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.lastampa.it/2018/09/26/italia/diede-del-terrone-a-napolitano-la-procura-di-brescia-ordina-la-carcerazione-per-bossi-subito-sospesa-EVdgJUloAdGpD4sn2owhcM/pagina.html|titolo=Diede del “terrone” a Napolitano: la Procura di Brescia ordina la carcerazione per Bossi, subito sospesa|pubblicazione=LaStampa.it|data=|accesso=27 settembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/26/bossi-condannato-per-vilipendio-a-napolitano-la-procura-generale-di-brescia-emette-ordine-di-carcerazione/4651583/|titolo=Bossi condannato per vilipendio a Napolitano: la procura generale di Brescia emette ordine di carcerazione - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=26 settembre 2018|accesso=27 settembre 2018}}</ref>
 
===Diffamazione dei magistrati===
Bossi è stato condannato a cinque mesi di reclusione nel novembre 1995 dal tribunale di [[Brescia]], per diffamazione pluriaggravata nei riguardi del sostituto procuratore di Varese, Agostino Abate, insultato in occasione di alcuni comizi. Nel settembre del 1996 era stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di [[Padova]] per le minacce rivolte alla magistratura in un comizio. Le cause, anche civili, intentate a Bossi dai magistrati sono numerose<ref name="ilfattoquotidiano.it"/>.
 
===Attentato ai diritti politici dei cittadini===
Il 7 maggio del 1999 i giudici della [[Corte d'appello|Corte d’Appello]] di Brescia lo hanno condannato a un anno per [[istigazione a delinquere]] ai danni di [[Gianfranco Fini]] e di altri esponenti di [[Alleanza Nazionale]]. I fatti si riferiscono al 4 agosto del 1995 quando Bossi, nel corso di due comizi a [[Brembate]] e ad [[Albano Sant'Alessandro]], nel bergamasco, aveva invitato i leghisti a cercare “casa per casa i fascisti” e aveva specificato che per fascisti intendeva anche gli esponenti di [[Alleanza Nazionale]] che aveva definito, tra le altre cose, “il fetore peggiore del Parlamento”<ref name="ilfattoquotidiano.it"/>.
 
===Centomila bergamaschi armati===
Per avere dichiarato che centomila bergamaschi erano pronti con i fucili a fare la [[indipendentismo|secessione]], Bossi è stato condannato a un anno di reclusione in primo grado<ref name="ilfattoquotidiano.it"/>.
 
===Scandalo dei rimborsi elettorali===
Nel maggio [[2012]] Bossi è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Milano con l'accusa di truffa ai danni dello Stato a causa dello scandalo dei [[finanziamento pubblico ai partiti|rimborsi elettorali]], ossia danaro pubblico utilizzato per esigenze personali (nell'ambito del cosiddetto ''scandalo Belsito'')<ref>{{Cita news|url=http://www.lenovae.it/bossi-e-i-figli-indagati-a-milano/|titolo=Bossi e i figli indagati a Milano|pubblicazione=LeNovae|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121211094758/http://www.lenovae.it/bossi-e-i-figli-indagati-a-milano/|dataarchivio=11 dicembre 2012}}</ref><ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/16/news/fondi_della_lega_bossi_indagato_con_i_due_figli_per_truffa_allo_stato-35256889/?ref=HRER3-1 Fondi della Lega, Bossi indagato "Ai figli una paghetta del partito" ]</ref><ref>[http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_16/bossi-figli-indagati-truffa_a6f5a122-9f3b-11e1-b258-f2fcbb76be58.shtml Umberto Bossi e i figli indagati a Milano]</ref>.
 
Il 5 febbraio [[2015]] la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova ha chiesto di rinviare a giudizio Bossi e Belsito per truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato (40 milioni di euro). L'inchiesta, da Milano, era stata trasferita a Genova per competenza territoriale.<ref>[http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/liguria/lega-chiesto-il-rinvio-a-giudizio-per-umberto-bossi-e-francesco-belsito_2094020-201502a.shtml Lega, chiesto il rinvio a giudizio per Umberto Bossi e Francesco Belsito]</ref> Il 10 luglio [[2017]] il tribunale di Milano condanna Umberto Bossi a due anni e tre mesi,<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-07-10/fondi-lega-due-anni-e-3-mesi-umberto-bossi-condannati-anche-figlio-renzo-e-l-ex-tesoriere-belsito--155307.shtml Umberto Bossi condannato a due anni e tre mesi, IlSole24Ore, 10 luglio 2017]</ref> di reclusione per truffa allo Stato per avere, nel periodo tra il 2008 e il 2010, presentato rendiconti irregolari al Parlamento per ottenere indebitamente fondi pubblici. Denaro poi utilizzato in gran parte per le spese personali della famiglia Bossi.
 
===Appropriazione indebita===
Il 27 marzo [[2017]] nel processo "The family" il PM della Procura di Milano [[Paolo Filippini]] chiede per Bossi 2 anni e 3 mesi e 700 euro di multa per appropriazione indebita dei fondi del partito; per il figlio [[Renzo Bossi|Renzo]] vengono chiesti 1 anni e 6 mesi (l'altro figlio Riccardo con rito abbreviato era stato condannato alla stessa pena), mentre per [[Francesco Belsito]] 2 anni e 6 mesi. Bossi senior avrebbe speso {{formatnum:208000}} euro di fondi del partito per sue esigenze personali.<ref>{{cita web|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/03/27/news/bossi_processo_lega_milano_appropriazione_indebita_fondi-161555835/|titolo=Spese con i fondi della Lega, la procura chiede la condanna per Umberto Bossi e suo figlio|editore=repubblica.it|data=27 marzo 2017|accesso=7 gennaio 2018}}</ref> Il 10 luglio l'ex leader del Carroccio viene condannato a 2 anni e 3 mesi.<ref>{{cita web|url=http://www.huffingtonpost.it/2018/01/05/umberto-bossi-consapevole-di-prendere-soldi-pubblici-per-se-e-per-i-suoi-parenti_a_23324962/|titolo="Umberto Bossi consapevole di prendere soldi pubblici per sé e per i suoi parenti"|editore=huffingtonpost.it|data=5 gennaio 2018|accesso=7 gennaio 2018}}</ref> Il 23 gennaio [[2019]] dopo 7 anni circa si chiude il processo per i Bossi poiché la IV Corte d’appello di Milano ha disposto il non luogo a procedere in virtù della mancata querela presentata nei loro confronti da parte della vittima ovvero la Lega in base a una norma introdotta dal [[governo Gentiloni]]; il Carroccio guidato da [[Matteo Salvini]] aveva denunciato solo l'ex tesoriere [[Francesco Belsito]] che è così l'unico condannato.
 
==Opere su Umberto Bossi==
* ''[[1992 (serie televisiva)|1992]]'', serie TV con [[Guido Buttarelli]] nei panni di Umberto Bossi ([[2015]])
 
== Opere ==
*''Vento dal Nord'', con [[Daniele Vimercati]], Milano, [[Sperling & Kupfer]], 1992. ISBN 88-200-1309-6
*''La Rivoluzione'', con Daniele Vimercati, Milano, Sperling & Kupfer, 1993. ISBN 88-200-1569-2
*''Tutta la verità'', Milano, Sperling & Kupfer, 1995. ISBN 88-200-1962-0
*''Il mio progetto'', Milano, Sperling & Kupfer, 1996. ISBN 88-200-2316-4
*''La rivoluzione del sorriso. Le tappe dell'indipendenza della Padania. 15 settembre 1996-14 settembre 1997'', Milano, Editoriale Nord, 1997.
*''Processo alla Lega'', con Daniele Vimercati, Milano, Sperling & Kupfer, 1998. ISBN 88-200-2763-1
*''La Lega (1979-1989)'', Varese, «I Quaderni de ''la Padania''», Editoriale Nord, 1999.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Sergio Bertolini, con Massimo Soncini, ''Umberto Bossi i suoi uomini le sue donne. Luci ed ombre del leghismo'', Milano, SO.G.EDI, 1992.
*Giuseppe Corrao, ''Il giuramento di Pontida (maggio 1990), ovvero L'apoteosi di Bossi'', Milano, Nuovi autori, 1992.
*Max Ottomani, ''Brigate rozze. A sud e a nord del senatore Bossi'', Napoli, T. Pironti, 1992. ISBN 88-7937-036-7
*Sergio Romano, ''Elezioni. Istruzioni per l'uso. Con interviste a: Altissimo, Bossi, Giannini, La Malfa, Occhetto, Spadolini'', Guidonia, Shakespeare and company, 1992.
*Umberto Brindani, con Daniele Vimercati (a cura di), ''Il Bossi pensiero'', Milano, Panorama-A. Mondadori, 1993.
*Gianfranco Miglio, ''Io, Bossi e la Lega. Diario segreto dei miei quattro anni sul Carroccio'', Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-39395-5
*Andrea Sarubbi, ''La Lega qualunque. Dal populismo di Giannini a quello di Bossi'', Roma, Armando, 1995. ISBN 88-7144-531-7
*Ornello Vitali, ''Il terremoto politico del 1994. Dal governo Berlusconi alla dissociazione di Bossi'', Roma, Viviani, 1995. ISBN 88-7993-030-3
*Francesco Damato, ''Umberto Bossi'', Roma, Viviani, 1996. ISBN 88-7993-060-5
*Fabrizio Rizzi, ''Addio, Italia crudele. Bossi, la Lega e la rivolta del Nord'', Milano, Il minotauro, 1996. ISBN 88-8073-029-0
*Franco Rizzo, ''L'io segreto. Berlusconi, Bossi, D'Alema, Dini, Mancuso, Miglio, Scalfaro, Veltroni'', Roma, Editrice Sallustiana, 1996.
*Benito Pastorelli, ''Il culto del nordismo nel mito del Bossi-pensiero, ovvero I contropensieri di un sudista milanese'', Galatina, Congedo, 1997. ISBN 88-8086-189-1
*Luigi Troccoli, ''Quattro padri per una Repubblica. Berlusconi-Bossi-Fini-Prodi'', Castrovillari, Edizioni Prometeo, 1999.
*Domenico Ficarra, ''Le ragioni del sud. Riflessioni tra l'unità d'Italia e Bossi'', Reggio Calabria, Laruffa, 2001. ISBN 88-7221-170-0
*Agazio Loiero, ''Se il nord: Bossi, Berlusconi e le sirene del federalismo fiscale'', Roma, Donzelli, 2001. ISBN 88-7989-619-9
*Paolo Zanoni, ''Bossi e la rivoluzione tradita'', Venezia, Editoriauniversitaria, 2001.
*Agazio Loiero, ''Il patto di ferro. Berlusconi, Bossi e la devolution contro il Sud con i voti del Sud'', Roma, Donzelli, 2003. ISBN 88-7989-812-4
*Francesco Tabladini (a cura di), ''Bossi: la grande illusione. La Lega nel racconto di un protagonista'', Roma, Editori Riuniti, 2003. ISBN 88-359-5362-6
*Vittorio Locatelli, ''La Lega contro l'Italia. La storia del Carroccio nelle parole di Umberto Bossi'', Roma, Nuova Iniziativa Editoriale, 2004.
*Giampiero Rossi, con Simone Spina, ''Lo spaccone. L'incredibile storia di Umberto Bossi, il padrone della Lega'', Roma, Editori Riuniti, 2004. ISBN 88-359-5484-3
*Renato Mannheimer, con Paolo Natale (a cura di), ''Senza più sinistra. L'Italia di Bossi e Berlusconi'', Milano, Il sole 24 ore, 2008. ISBN 9788883639753
*David Parenzo, con Davide Romano, ''Romanzo padano'', Milano, Sperling & Kupfer, 2008. ISBN 9788820046408
*Leonardo Facco, ''Umberto Magno - La vera storia dell'imperatore della Padania'', Aliberti editore, 2010
*Michele De Lucia (a cura di), ''Dossier Bossi - Lega Nord'', Milano, Kaos Edizioni, 2011. ISBN 978-88-7953-220-4
*Giuseppe Baiocchi, ''Bossi'', Torino, Lindau, 2011. ISBN 9788871809045
*Alessandro Da Rold, ''Lega SpA. I politici, la famiglia, il malaffare'', Napoli, Edizioni Cento Autori, 2013. ISBN 978-88-97121-52-7
 
== Voci correlate ==
* [[Federalismo]]
* [[Indipendentismo padano]]
* [[la Padania]]
* [[Lega Nord]]
* [[Liga Veneta Repubblica]]
* [[Padania]]
* [[Radio Padania Libera]]
* [[Governo Berlusconi II]]
* [[Governo Berlusconi IV]]
* [[Ministri per le riforme costituzionali della Repubblica Italiana]]
 
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== Collegamenti esterni ==
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*{{Cita web|url= http://www.leganord.org/segretariofederale/biografia_bossi.asp|titolo= Chi è Umberto Bossi|accesso= 3 febbraio 2008|editore= www.leganord.org|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070415101839/http://www.leganord.org/segretariofederale/biografia_bossi.asp|dataarchivio= 15 aprile 2007}}
 
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