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{{S|centri abitati della Lombardia}}
__NOINDEX__
{{Divisione amministrativa
{{Bio
|Nome =Padenghe sul CarloGarda
|Panorama=Padenghe panorama.jpg
|Cognome = Schiffrer
|Didascalia=Veduta dell'abitato e del castello
|Sesso = M
|Bandiera=Padenghe sul Garda-Gonfalone.png
|LuogoNascita = Trieste
|Voce bandiera=
|GiornoMeseNascita = 10 aprile
|Stemma=Padenghe sul Garda-Stemma.png
|AnnoNascita = 1902
|Voce stemma=
|LuogoMorte = Trieste
|Stato=ITA
|GiornoMeseMorte = 8 febbraio
|Grado amministrativo=3
|AnnoMorte = 1970
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|Epoca = 1900
|Divisione amm grado 2=Brescia
|Attività = storico
|Amministratore locale=Albino Zuliani<!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Attività2 = geografo
|Partito=[[Lista Civica]]
|Attività3 = insegnante
|Data elezione=27-5-2019 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG-MM-AAAA senza zeri superflui-->
|Nazionalità = italiano
|Data istituzione=
|PostNazionalità = , noto per i suoi studi sui confini orientali d'Italia
|Altitudine=
|Immagine = Carlo Schiffrer.jpg
|Abitanti=4663
| Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
| Aggiornamento abitanti=30-09-2017
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Bardolino]] (VR), [[Calvagese della Riviera]], [[Desenzano del Garda]], [[Lazise]] (VR), [[Lonato del Garda]], [[Moniga del Garda]], [[Sirmione]], [[Soiano del Lago]]
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=padenghini
|Patrono=
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Padenghe sul Garda (province of Brescia, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione dell comune di Padenghe sul Garda nella provincia di Brescia
}}
 
'''Padenghe sul Garda''' (''Padenghe'' in [[dialetto gardesano]]<ref>[http://www.brescialeonessa.it/dialet/vocabo/index.htm Toponimi in dialetto bresciano]</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:4663}} abitanti della [[provincia di Brescia]] del basso [[Lago di Garda|Garda]], in [[Lombardia]].
==Vita==
Nacque nel 1902, figlio di Emerico Schiffrer e Anna Zanettig. La famiglia paterna era originaria di [[Lubiana]] ed Emerico fu un pittore di una certa notorietà a Trieste. Il giovane Carlo studiò alla "Civica Scuola Reale", rimanendo solo con i nonni negli anni della [[grande guerra]], dopo che i genitori vennero internati in un campo nell'interno dell'[[Impero austro-ungarico|Impero Austro-ungarico]] quali "politicamente infidi".
 
==Geografia fisica==
Nel dopoguerra - con il passaggio di Trieste e della [[Venezia Giulia]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|regno d'Italia]] - riuscì a frequentare l'università di [[Firenze]] grazie ad un sussidio corrisposto dal governo italiano agli studenti delle regioni "''redente''". Gli anni universitari furono segnati in particolare dall'incontro di Schiffrer con [[Gaetano Salvemini]]: lo storico pugliese era stato sovente impegnato nel dibattito in Italia sulla "questione adriatica"<ref>Salvemini era stato forte promotore, tanto durante la guerra che nel dopoguerra, di una politica di conciliazione tra italiani e slavi del sud per i territori dell'[[Mare Adriatico|Adriatico]] orientale. A suo dire i confini tra l'Italia e il neonato [[regno dei Serbi, Croati e Sloveni]] dovevano essere tracciati in modo da includere il minor numero di minoranze di altra stirpe. Per questo proponeva che l'Italia rinunciasse sostanzialmente alla Dalmazia che le era stata promessa col [[Patto di Londra]] - con l'eccezione di Zara - facendosi riconoscere al contempo da sloveni e croati il pieno diritto su Trieste e l'Istria, e soprattutto facendosi assicurare l'autonomia municipale o l'indipendenza per la città di Fiume (che il Patto di Londra assegnava alla Croazia). Per questa sua linea politica - che espose in vari articoli, nonché in un'opera scritta con il geografo Carlo Maranelli (''La Questione dell'Adriatico'', edita dalla "Libreria della Voce" in due edizioni, nel 1918 e nel 1919) - lo storico pugliese fu appellato dai nazionalisti e dai fascisti italiani con l'epiteto di "''Slavemini''".</ref>, ed è da lui che Schiffrer decise di farsi assegnare la tesi sulle origini dell'irredentismo triestino. Nel frattempo conobbe sempre a Firenze Geppina Frittelli, che sposerà nel 1929. Passato quindi un periodo di supplenza a Trieste, e svolto il servizio militare in Piemonte negli [[alpini]], nel dicembre del 1925 Schiffrer tornò a Firenze per discutere la tesi, non più però con il Salvemini (espatriato nel frattempo per i suoi aperti contrasti col governo di Mussolini) ma davanti ad una commissione che giudicò il suo lavoro in modo più prevenuto.
{{...|centri abitati|arg2=geografia}}
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
Rientrato quindi a Trieste e dedicatosi stabilmente all'insegnamento, Schiffrer approfondì negli anni tra le due guerre varie tematiche di geografia politica. Con [[Giorgio Roletto]] curò vari manuali per le scuole, scrivendo pure articoli per la rivista «''Geopolitica»'' diretta dall'allora ministro dell'educazione nazionale [[Giuseppe Bottai]]. Decise però di evitare la carriera universitaria, per non compromettersi troppo col regime fascista.
[[File:Padenghe-Castello.jpg|thumb|left|Il [[Castello di Padenghe|castello]]]]
Tra i monumenti più significativi vi sono il Castello di Padenghe di epoca medievale, edificato intorno all'anno [[1000]], la pieve di Sant'Emiliano, risalente anch'essa al periodo medievale, la Chiesa della Madonna della neve e di S. Giovanni Battista decollato in Frazione Villa, la Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria e di S. Eurosia del 1720 in frazione Pratello, il Santuario della Beata Vergine della Torricella a destra del cimitero del 1692, la chiesa parrocchiale del 1600 e Palazzo Barbieri, sede del municipio, risalente al Settecento.
 
==Società==
Con l'intervento italiano nella nuova [[Seconda guerra mondiale|guerra mondiale]], venne richiamato e quindi destinato nella zona di [[Bisterza|Villa del Nevoso]] (allora nella [[provincia del Carnaro]]). Dopo un periodo di congedo, fu richiamato nuovamente per controllare i convogli di soldati alla stazione ferroviaria di Trieste. Dopo l'armistizio e l'occupazione tedesca, Schiffrer iniziò a lavorare presso l'Istituto di studi geografici a Trieste, conoscendo [[Giovanni Cosattini]], nembro del [[Partito d'Azione]] di Udine. L'amicizia con Cosattini determinò, oltre alla definitiva partecipazione di Schiffrer alla [[Resistenza italiana|Resistenza]], anche il suo inevitabile coinvolgimento nelle discussioni con il movimento resistenziale jugoslavo a proposito del confine orientale. Date le sue competenze in materia, Cosattini chiese infatti a Schiffrer di redigere uno studio sulla composizione etnica della Venezia Giulia, da poter utilizzare negli incontri tra gli esponenti del CLN Alta Italia e quelli del Fronte di Liberazione Sloveno.
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Padenghe sul Garda}}
 
==Amministrazione==
Arrestato una volta dalla polizia e rilasciato su intervento di [[Cesare Pagnini]] - podestà di Trieste sotto la zona di operazioni del Litorale Adriatico - Schiffrer venne nuovamente arrestato nel maggio 1945 insieme al padre, stavolta dopo l'ingresso in città dell'armata jugoslava<ref>L'arresto di Schiffrer per mano jugoslava - come altri episodi della sua vita in quel periodo - è ricordato con un certo dettaglio dallo scrittore istriano [[Pier Antonio Quarantotti Gambini]] nel suo diario sugli avvenimenti triestini del 1945 (''Primavera a Trieste'', p, 138). Questi ricorda che Schiffrer, al rientro dall'Università, seppe che i militari jugoslavi lo attendevano fuori, consegnandosi spontaneamente ad essi. E aggiunse: "Verrò a conoscere, un giorno, un'astuzia usata dai titini allo scopo di riuscire a catturarlo anche se egli, trovandosi in casa al loro sopraggiungere, avesse tentato la fuga. Precedentemente durante i suoi contatti per un'intesa con gli slavi [...] un agente di Tito, mostrando di preoccuparsi della sua incolumità gli aveva domandato [...] "Ha in casa una seconda uscita, un'uscita di sicurezza?" "Si - aveva risposto Schiffrer - c'è nel cortile un albero che arriva coi suoi rami sino alle mie finestre. [...] Se volessi". Ebbene, ieri, al momento del suo arresto, gli slavi vigilavano armati anche quell'albero". L'episodio è citato anche in </ref>. Verrà comunque liberato dopo qualche giorno, su probabile intervento del vescovo, mons. [[Antonio Santin]].
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|26 maggio [[1985]]
|24 aprile [[1995]]
|Ilio Bazzoli
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]-[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrec
|24 aprile [[1995]]
|14 giugno [[1999]]
|Fabio Beretta
|lista civica ([[centrosinistra]])
|[[Sindaco]]
|
|}}
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno [[1999]]
|8 giugno [[2009]]
|Giancarlo Allegri
|lista civica ([[centrosinistra]])
|[[Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrec
|8 giugno [[2009]]
|27 maggio [[2019]]
|Patrizia Avanzini
|lista civica ([[centrosinistra]])
|[[Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
==Note==
Inserito quindi del gruppo di esperti giuliani aggregato alla delegazione italiana nella [[Trattati di Parigi (1947)|conferenza di Parigi]] per le discussioni sul futuro confine italo-jugoslavo, Schiffrer si impegnò nella politica locale triestina negli anni del [[Allied Military Government of Occupied Territories|Governo Militare Alleato]]. Membro del «Partito Socialista della Venezia Giulia», fu come molti favorevole al ritorno sotto piena sovranità italiana di tutto il mai nato [[Territorio Libero di Trieste]]<ref>Compresa la Zona B, allora sotto occupazione militare jugoslava e quindi - dopo gli accordi del [[Memorandum di Londra|1954]] e del [[Trattato di Osimo|1975]] - annessa alla Jugoslavia.</ref>, un indirizzo che viene ribadito dai socialisti triestini al congresso di Copenaghen del 1951. Malgrado ciò, Schiffrer si segnalò anche per la netta opposizione verso le influenze nella politica triestina del governo italiano, che a suo dire privilegiava i partiti di centro e di destra a scapito delle sinistre.
<references/>
 
== Voci correlate ==
Dopo alcuni mesi di insegnamento universitario, e nominato nel frattempo anche "vice-commissario di zona" (carica analoga a quella di sotto-prefetto italiano), in seguito alla chiusura della [[Questione di Trieste|vertenza per Trieste]] col ritorno della città all'Italia (1954) scelse per l'incompatibilità delle cariche di riprendere l'insegnamento superiore, invitato a farlo anche dal ministero dell'istruzione e rinunciando quindi definitivamente ad ogni ipotesi di carriera universitaria.
* [[Strada dei vini e dei sapori del Garda]]
* [[Giovanni Antonio Zaddei]]
 
==Altri progetti==
Ormai dedito perlopiù alla sua attività, trascorse gli anni a venire anche scrivendo articoli e tenendo conferenze sulla recente storia di Trieste e della Venezia Giulia, pure presso i circoli dei pochi italiani rimasti nei territori passati alla Jugoslavia.
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
Oggetto nel 1962 di un attentato di matrice [[Neofascismo|neofascista]] alla sua abitazione, Schiffrer si spegnerà circa otto anni dopo a causa di un tumore.
{{...|centri abitati}}
 
{{Comuni della provincia di Brescia}}
== Note ==
{{Lago di Garda}}
<references/>
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Lombardia}}
 
[[Categoria:Padenghe sul Garda| ]]