Ezio Auditore e Discussione:Ente minerario siciliano: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
Notifica di fonti modificate che necessitano di revisione #IABot (v2.0beta15)
 
Riga 1:
== Collegamenti esterni modificati ==
{{finzione}}
{{C|[[WP:TRAMA|Trama chilometrica da sfoltire]].|videogiochi |settembre 2011}}
{{quote|Sapevo che non avrei avuto il tempo di fare tutto, Ora ho paura di non riuscire a fare nulla.|Ezio Auditore da Firenze}}
{{personaggio
|saga=[[Assassin's Creed (serie)|Assassin's Creed]]
|medium = videogiochi
|lingua originale = italiana
|paese = Italia
|nome = Ezio
|nome traslitterato =
|nome pronuncia =
|cognome = Auditore
|editore = [[Ubisoft]]
|data inizio =
*[[Assassin's Creed II]]
*[[Assassin's Creed: Discovery]]
*[[Assassin's Creed: Brotherhood]]
*[[Assassin's Creed: Revelations]]
|editore Italia =
|data inizio Italia =
|data fine Italia =
|sesso = maschio
|data di nascita = 24 giugno 1459
|luogo di nascita = [[Firenze]], [[Italia]]
|capelli = neri lunghi
|occhi = marroni
|colore =
|altezza = 182 cm
|peso = 75 kg
|età =
* Assassin's Creed II: 17/40 anni
* Assassin's Creed: Brotherhood: 40/47 anni (nei Ricordi di Cristina: 17 anni, 19 anni, 27 anni, 39 anni)
* Assassin's Creed: Revelations: 52 anni<ref>[http://www.everyeye.it/multi/notizia/assassin-s-creed-revelations-nuovi-dettagli-da-game-informer_97377 Assassin's Creed Revelations: nuovi dettagli da Game Informer]</ref>
|gruppo sanguigno = A+
|professione = Assassino
|formazione originale = Apprendista Banchiere, Studente, Nobile
|alleati =
* [[Leonardo da Vinci]]
* [[Gilberto La Volpe]]
* [[Bartolomeo d'Alviano]]
* [[Claudia Auditore]]
* [[Mario Auditore]]
* [[Niccolò Machiavelli]]
* [[Caterina Sforza]]
|rango =
* ''Assassin's Creed II'': Assassino
* ''Assassin's Creed: Brotherhood'': Capo e Mentore della Confraternita degli Assassini
* ''Assassin's Creed: Revelations'': Gran Maestro Assassino della Confraternita degli Assassini
|id = <!--Assassino.-->
|oggetti = doppia Lama Celata, dardi avvelenati, vasto arsenale di armi bianche, bombe, pistola celata e balestra
|abilità =
*Maestro del [[Parkour]]
*Senso dell'Aquila
*Combattimento corpo a corpo e all'arma bianca
|parenti =
*[[Domenico Auditore]] (Bisnonno)
*[[Ilario Auditore]] (Nonno)
*[[Giovanni Auditore]] (Padre)
*[[Mario Auditore]] (Zio)
*[[Maria Auditore]] (Madre)
*[[Federico Auditore]] (Fratello)
*[[Claudia Auditore]] (Sorella)
*[[Petruccio Auditore]] (Fratello)
*[[Cristina Vespucci]] (Compagna)
*[[Caterina Sforza]] (Compagna)
*[[Sofia Sartor]] (Moglie)
*[[Marcello Auditore]] (Figlio)
*[[Flavia Auditore]] (Figlia)
*[[Desmond Miles]] (Discendente)
*[[Soggetto 16]] (Discendente)
|base =
* [[Firenze]], Palazzo Auditore
* [[Monteriggioni]], Villa Auditore
* [[Roma]], covo sull'Isola Tiberina
|precedente = <!--predecessore-->
|successivo = <!--successore-->
|doppiatore = [[Roger Craig Smith]]
|doppiatore italiano = [[Renato Novara]] (Assassin's Creed II - Assassin's Creed Brotherhood)
|doppiatore italiano 2 = [[Diego Baldoin]] (Assassin's Creed Revelations)
|doppiatore italiano nota = <!-- episodi e/o edizione doppiata dal 1º doppiatore -->
|immagine = Ezio Auditore da Firenza.png
|didascalia = Ezio Auditore in [[Assassin's Creed: Revelations]]
|incipit = no
}}
'''Ezio Auditore da Firenze''' ([[Firenze]], [[24 giugno]] [[1459]] - [[Firenze]], [[1524]]) è protagonista, assieme a [[Desmond Miles]], dei giochi ''[[Assassin's Creed II]]'', ''[[Assassin's Creed II: Discovery]]'', ''[[Assassin's Creed: Brotherhood]]'' e ''[[Assassin's Creed: Revelations]]'', sviluppati dalla [[Ubisoft]]; è antenato di [[Desmond Miles]], protagonista della [[Assassin's Creed (serie)|serie di Assassin's Creed]].
 
Gentili utenti,
Il suo viso, quasi identico a quello dell'Assassino Altaïr e di Miles, è stato modellato dal volto di Francisco Randez, modello e cantante del gruppo Moudjik. Il nome Ezio come per Altaïr in ''[[Assassin's Creed]]'' significa Aquila (derivato dal greco Aétios adattamento latino in Aětium).
 
ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina [[Ente minerario siciliano]]. Per cortesia controllate la [https://it.wikipedia.org/w/index.php?diff=prev&oldid=92899333 mia modifica]. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a [[:m:InternetArchiveBot/FAQ|queste FAQ]]. Ho effettuato le seguenti modifiche:
==Biografia==
*Aggiunta di {{tl|collegamento interrotto}} su http://www.italgiure.giustizia.it/nir/lexr/1999/lexr_37991.html
==== Giovinezza ====
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20141209055906/http://www.espi-ems.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1&Itemid=2 per http://www.espi-ems.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1&Itemid=2
Ezio Auditore nacque il 24 giugno 1459 da Giovanni e Maria Auditore. Fu il secondogenito della famiglia, dato che, prima di lui, era nato già Federico. Fino all'età di 17 anni, Ezio visse una vita fatta di lusso e agiatezze, essendo un membro della nobiltà fiorentina, anche se in segreto suo padre era un Assassino. Da giovane, Ezio era un apprendista banchiere presso Giovanni Tornabuoni, presumibilmente per prendere più avanti il comando della banca degli Auditore.<ref name="Assassin's Creed: Lineage">''[[Assassin's Creed: Lineage]]''</ref>
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot
{{Quote|Ti ucciderò per ciò che hai fatto!|Ezio a Uberto Alberti dopo l'uccisione della famiglia|Assassin's Creed II}}Nel 1476, Ezio, suo fratello Federico e degli amici stavano affrontando [[Vieri de' Pazzi]] e il suo gruppo. Ezio riuscì a sconfiggere molti di loro, ma Vieri riuscì a fuggire prima che Ezio potesse colpirlo. Dopo lo scontro, Ezio tornò a casa, trovandola completamente a soqquadro, mentre il padre e fratelli erano scomparsi, e la madre e la sorella erano nascoste. Saputo dalla governante [[Annetta]] che le guardie avevano arrestato Giovanni e i figli, Ezio si diresse verso [[Palazzo della Signoria]], dove erano detenuti. Riuscito a scalare il palazzo e a parlare con il padre, venne incaricato da quest'ultimo di trovare un baule nascosto in una stanza segreta, prendere tutto il contenuto, e consegnare una lettera a Uberto Alberti il Gonfaloniere. Così facendo, Ezio riuscì a trovare le vesti del padre, una spada, una lama e una polsiera avvolti da una pergamena, e la lettera da consegnare ad Umberto. Ezio, nonostante gli attacchi da parte delle guardie intente ad ucciderlo, riuscì a consegnare i documenti ad Uberto Alberti, che gli assicurò il rilascio della famiglia, presentando i documenti come prova della loro innocenza.<br />
Il giorno seguente, Ezio si recò in Piazza della Signoria, dove Uberto presiedeva il processo agli Auditore. Giovanni protestò sostenendo la sua innocenza, citando i documenti consegnati al Gonfaloniere le sera precedente. Tuttavia, Uberto finse di non saperne nulla. Ezio urlò che Uberto stava mentendo, ma ciò non poté impedire la morte della famiglia, ed Ezio poté solamente guardare impotente l'impiccagione del padre e dei fratelli. In seguito riuscì a fuggire dalle guardie e a dare un ultimo saluto ai parenti deceduti, per poi fuggire a casa della sorella di Annetta, Paola.
Paola, che all'insaputa di Ezio era un'Assassina, accettò all'assistere Ezio nella sua ricerca di vendetta, insegnandogli come mescolarsi tra la folla per non essere notato e a rubare. Terminato quindi l'addestramento, indirizzò Ezio alla bottega dell'amico Leonardo da Vinci per riparare la [[Lama Celata]] del padre Giovanni, con l'aiuto della pagina di un codice.
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 14:44, 30 nov 2017 (CET)
Tornato da Paola, quest'ultima dice ad Ezio che Uberto sarà presente alla mostra del Verrocchio, nel chiostro di Santa Croce. Arrivato nel chiostro, Ezio attaccò in un impeto di rabbia Uberto, pugnalandolo al pettò più volte, prima di proclamare a tutti che gli Auditore non erano morti. Una volta ucciso Uberto, Ezio riprese i documenti che gli aveva consegnato prima della morte dei familiari. Inoltre, Ezio prese anche una lettera in cui Uberto, riferendosi alla sua famiglia, ammette di aver giustiziato gli Auditore dopo l'offerta di soldi e terreni. Ezio fece anche in modo che la moglie ricevesse la lettera, per non abbassarsi al livello di Uberto.
 
== Collegamenti esterni modificati ==
====Addestramento a Monteriggioni====
Ezio, diventato quindi l'uomo più ricercato di Firenze, lasciò la città con la madre e la sorella nella speranza di poter partire per la [[Spagna]], dopo essersi fermati per pochi giorni alla villa di famiglia nel borgo di [[Monteriggioni]]. Durante il viaggio, poco prima di raggiungere il borgo, i tre vennero bloccati da Vieri de' Pazzi e dai suoi uomini, che vennero però fermati dal tempestivo intervento dello zio di Ezio, [[Mario Auditore]], e dai suoi mercenari. Mario informò Ezio dell'esistenza degli Assassini, tentando di coinvolgere anche il nipote nell'Ordine, rivelandogli anche che i suoi antenati, incluso Giovanni, facevano parte di esso. Tuttavia, Ezio rifiutò, pensando solamente a portare la sua famiglia al sicuro in Spagna, proteggendosi in caso di attacco con le abilità ottenute nell'addestramento impartitogli. Arrabbiato, Mario lasciò Monteriggioni verso [[San Gimignano]], dove Vieri de' Pazzi si era stabilito, nella speranza di diminuire i continui attacchi dell'esercito di Monteriggioni. Preso dai sensi di colpa e riconoscendo che la sua presenza era una delle ragioni dei continui scontri contro Vieri, Ezio raggiunse a San Gimignano lo zio Mario.
 
Gentili utenti,
Riunitisi fuori dalla città, Ezio si unì a Mario e ai suoi mercenari nell'assalto, aspettando la notte per attaccare Vieri de' Pazzi. Riusciti ad inoltrarsi nella città, Ezio osservò un incontro tra [[Rodrigo Borgia]], [[Jacopo de' Pazzi]], [[Francesco de' Pazzi]] e Vieri. Quando Mario attaccò gli uomini di Vieri, Ezio ne approfittò per scontrarsi direttamente con lui sulle mura di San Gimignano, riuscendo ad ucciderlo dopo un duello tra i due. Ezio, poco prima che Vieri morisse, gli chiese delle spiegazioni, ma Vieri scelse di rifiutarsi di dargliele. Infuriato per questo, Ezio si sfogò sul corpo di Vieri, insultandolo fino a quando lo zio lo calmò, ricordandogli di avere rispetto per la morte delle sue vittime
 
ho appena modificato 1 {{plural:1|collegamento esterno|collegamenti esterni}} sulla pagina Ente minerario siciliano. Per cortesia controllate la [https://it.wikipedia.org/w/index.php?diff=prev&oldid=106475105 mia modifica]. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a [[:m:InternetArchiveBot/FAQ/it|queste FAQ]]. Ho effettuato le seguenti modifiche:
==== Congiura dei Pazzi ====
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20141209055909/http://www.espi-ems.it/ per http://www.espi-ems.it/
Dopo la morte di Vieri, Ezio ritornò a Firenze nel 1478 per raccogliere informazione da [[La Volpe]] e prevenire la presa di potere dei Pazzi, la cui congiura prevedeva la morte di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo]] e suo fratello [[Giuliano de' Medici]]. Anche se non riuscì a salvare Giuliano, Ezio riuscì ad impedire l'uccisione di Lorenzo, salvandolo da Francesco de' Pazzi e i soldati dei Templari. Tuttavia, i Pazzi riuscirono nel loro piano, portando Firenze in un clima di guerra civile. Dopo aver scortato Lorenzo al sicuro, nel suo palazzo, Ezio apprese da [[Poliziano]] la posizione di Francesco de' Pazzi, che aveva attaccato Palazzo della Signoria. Mentre le truppe dei Pazzi e quelle dei Medici combatterono per le strade, Ezio inseguì e uccise Francesco, anche se Jacopo de' Pazzi e la maggior parte degli altri cospiratori riuscirono a salvarsi.
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
Scoperto che i congiurati dei Pazzi si erano rifugiati nelle campagne toscane nella zona di San Gimignano, Ezio riuscì con l'aiuto dei mercenari dello zio ad uccidere [[Antonio Maffei]], [[Stefano da Bagnone]], [[Bernardo Baroncelli]] e [[Francesco Salviati]], ricevendo da loro informazioni sul nascondiglio di Jacopo de' Pazzi. Grazie a queste informazioni, Ezio riuscì a pedinare Jacopo fino ad un [[Antico Teatro Romano|antico teatro]]. Una volta arrivati, Ezio spiò l'incontro tra Jacopo, Rodrigo Borgia e un mercante veneziano, Emilio Barbarigo. Dopo aver pugnalato Jacopo per il suo fallimento a Firenze, il Borgia fece catturare Ezio, di cui sapeva che sarebbe stato presente. Tuttavia, dopo che il Borgia ed Emilio abbandonarono il teatro, Ezio riuscì a liberarsi ed uccidere tutti i soldati, prima di dare il colpo di grazia a Jacopo.
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 02:34, 10 lug 2019 (CEST)
====Viaggio a Venezia====
Con la fine della congiura dei Pazzi, Ezio tornò da Lorenzo nel 1480, annunciandogli il suo successo. Prima di partire da Firenze per andare a [[Venezia]], Lorenzo gli diede un regalo: la [[Tenute di Assassin's Creed II#Cappa Medicea|Cappa medicea]], che gli garantiva l'indulgenza delle guardie fiorentine. Ezio si recò quindi alla bottega di Leonardo, scoprendo che anche lui era partito per Venezia. Dopo aver incontrato Leonardo sugli [[Appennini]], Ezio lo accompagnò lungo la strada, dove si dovettero però separare per sfuggire ad un attacco da parte dei soldati di Rodrigo Borgia.
 
Reincontratisi in un porto in [[Romagna]], i due stavano partendo per Venezia, ma Ezio non poté salire perché sprovvisto di lasciapassare. Nello stesso momento, i due sentirono gli urli di una donna, rimasta intrappolata su uno scoglio. Ezio si affrettò a salvarla, e la donna, la contessa [[Caterina Sforza]], convinse il capitano della nave a far imbarcare Ezio. Una volta arrivati a Venezia, Ezio e Leonardo vennero accolti da un uomo chiamato [[Alvise da Vilandino|Alvise]], che li accompagnò a fare un giro della città.
Arrivati alla nuova bottega di Leonardo, Ezio si recò a [[Palazzo della Seta]] per trovare un modo per uccidere Emilio Barbarigo. Nello stesso momento, un gruppo di [[ladri]] arrivò, distraendo le guardie, mentre una ragazza scalava il palazzo. La ragazza, di nome [[Rosa]], venne però colpita da un arciere, ed Ezio la portò quindi in salvo dalle guardie, aiutato dal ladro [[Ugo]]. Arrivati alla Gilda dei Ladri di Venezia, Ezio conobbe [[Antonio de Magianis|Antonio]], il loro capo, con cui pianificò come uccidere Emilio.
 
Il piano, durato quattro anni, terminò con l'infiltrazione di Ezio a Palazzo della Seta e con l'uccisione di Emilio Barbarigo. Durante l'infiltrazione, Ezio origliò un discorso tra Emilio e un funzionario del governo, [[Carlo Grimaldi]], membro del Consiglio dei X, che discutevano su un incontro. Quindi, pedinato Carlo all'incontro dei Templari del giorno dopo, Ezio scoprì che i Templari avevano intenzione di avvelenare con della [[cantarella]] il doge [[Giovanni Mocenigo]]. Avvertito Antonio, i due cercarono un modo per entrare nel [[Palazzo Ducale]], senza avere successo. Scoraggiato, Antonio affermò che solo un uccello poteva entrare, ricordando ad Ezio un'invenzione di Leonardo, la [[Macchina Volante|Macchina volante]], che aveva visto nel viaggio degli Appennini, che era in grado di far volare un uomo. Dopo una prova di volo fallita, Leonardo tentò di rivedere i progetti, e, dopo aver lanciato un foglio nel camino, osservando il foglio sospeso in aria dal calore, Leonardo intuì che per far volare a lungo Ezio, ci volevano dei falò accesi lungo la città.
 
Una volta uccise le guardie, i ladri di Antonio procederono ad appiccare i falò in tutta la città, dando quindi ad Ezio la spinta necessaria per volare fino a Palazzo Ducale. Il piano funzionò, ed Ezio riuscì a raggiungere il Palazzo Ducale. Tuttavia, Ezio arrivò troppo tardi per salvare il doge, che era già stato avvelenato. A quel punto, Carlo fuggì, urlando che Ezio aveva ucciso il doge. Ezio riuscì a raggiungere Carlo e ucciderlo, ma, nonostante gli eventi, Ezio divenne l'uomo più ricercato di Venezia.
 
Un anno dopo, Ezio torna alla bottega di Leonardo per chiedergli una maschera carnevalesca e dandogli la pagina del Codice di Carlo, che conteneva i progetti di una [[Pistola Celata|pistola]]. Leonardo disse ad Ezio che poteva incontrare Antonio per discutere sul nuovo doge Templare dal bordello di [[Teodora Contanto|Sorella Teodora]]. Arrivato a [[La Rosa della Virtù]], i tre discutono sulla morte del nuovo doge [[Marco Barbarigo]], capendo quindi che l'unico modo di ucciderlo era vincere una [[maschera d'oro]] nei giochi di Carnevale per entrare al ballo privato del doge. Ezio riuscì nel suo intento, ma i giudici, corrotti, assegnarono il premio a [[Dante Moro]], guardia del corpo di Marco e di [[Silvio Barbarigo]]. Tuttavia, Ezio riuscì a rubare la maschera da Dante, e, una volta entrato al ballo, riuscì ad uccidere Marco con la nuova arma.
 
Dopo la morte di Marco, Ezio rintracciò Silvio Barbarigo e Dante Moro, che avevano occupato l'[[Arsenale di Venezia|Arsenale]] con un esercito di mercenari. Avendo bisogno anche lui di un suo esercito, Ezio cercò l'aiuto del generale [[Bartolomeo d'Alviano]]. Tuttavia, Bartolomeo, assieme ai suoi uomini, era stato catturato da Silvio in seguito a un attacco al suo quartier generale. Ezio localizzò e liberò Bartolomeo e i suoi soldati; quindi, Bartolomeo aiutò Ezio nell'uccisione di Silvio. Avendo bisogno di far uscire i mercenari di Silvio dall'Arsenale, Ezio sparse i mercenari attorno all'Arsenale, inducendo quindi i mercenari ad uscire. A quel punto, dopo aver lanciato un segnale, i mercenari crearono scompiglio nell'Arsenale, ed Ezio poté quindi uccidere Dante Moro e Silvio. Tuttavia, prima di morire, i due rivelarono che l'obiettivo dei Templari non era la posizione di doge, che era un diversivo, ma di imbarcarsi per [[Cipro]], per motivi che rimasero sconosciuti a Ezio.
 
=== Introduzione nell'Ordine ===
====Battaglia contro Rodrigo====
{{Quote|Sono trascorsi più di dieci anni da che vidi morire mio padre e i miei fratelli. Dieci anni a caccia di responsabili. E ora sono così vicino... ma non abbastanza da capire il senso di tutto questo.|Ezio parla della sua vita da Assassino.|Assassin's Creed II}} Due anni dopo aver ucciso Silvio e Dante, il giorno del ventottesimo compleanno di Ezio, Rosa gli porta il registro di navigazione dell'Arsenale, in cui è scritto che la nave dei Templari farà ritorno il giorno seguente. Arrivata la nave, Ezio pedinò un corriere dei Templari sceso dalla nave, che aveva con sé un Frutto dell'Eden. Pedinando la guardia, Ezio poté ucciderla e prendere il suo posto, portando il Frutto dell'Eden a un incontro con Rodrigo Borgia. Finalmente in grado di scontrarsi con il responsabile della morte del suo padre e dei fratelli, Ezio criticò il Gran Maestro dei Templari per la mancata apparizione del presunto "profeta" descritto nel Codice. Rodrigo gli rispose, indicando che lui stesso era il profeta, prima di impegnarsi in battaglia. Durante la battaglia, Rodrigo, in difficoltà, chiamò in suo aiuto le guardie.
 
Quando Ezio si trovò in difficoltà, intervennero tempestivamente Mario Auditore, Antonio, Paola, Teodora, La Volpe e Bartolomeo, riuscendo a far fuggire Rodrigo, e rivelando ad Ezio che tutti loro erano degli Assassini. Con l'arrivo di [[Niccolò Machiavelli]], quest'ultimo disse a Ezio che era lui il "profeta", e che nel corso degli anni avevano tutti aiutato Ezio per introdurlo nell'Ordine degli Assassini. Quella notte, si incontrarono di nuovo, ed Ezio venne formalmente introdotto nell'Ordine. Ad Ezio venne inoltre marchiato l'anulare sinistro.
 
====Battaglia di Forlì====
Dopo la battaglia a Venezia, gli Assassini esaminano la Mela al laboratorio di Leonardo. Dopo essersi attivata con il tocco della mano di Ezio, gli Assassini comprendono la sua potenza e pericolosità, e decidono di custodirla a [[Forlì]], che era governata dall'alleata Caterina Sforza.Quindi, Ezio e Machiavelli si recano a Forlì, dove vengono accolti fuori città da Caterina. Mentre si recano alla città, tuttavia, la trovano sotto attacco dai fratelli [[Ludovico Orsi|Ludovico]] e [[Checco Orsi]].
 
Trovate le porte della città chiuse, Ezio cerca un'altra entrata, mentre Caterina distrae le guardie.
Riuscito ad entrare nella città, Ezio riesce ad aprire le porte, facendo entrare Caterina e Niccolò. I tre arrivano quindi alla [[Rocca di Ravaldino]], dove scoprono che i figli di Caterina, [[Ottaviano Riario|Ottaviano]] e [[Bianca Riario|Bianca]] sono stati presi in ostaggio. Salvata Bianca Riario da alcune guardie, ed il fratello Ottaviano da Ludovico Orsi, Ezio ritorna vittorioso a Forlì. Tornato, Ezio scopre che Checco Orsi si è impadronito della Mela dell'Eden. Ezio riesce a raggiungerlo fuori delle porte della città, dove lo uccide. Tuttavia, Checco riesce a pugnalare Ezio prima di morire. Prima di svenire per la ferita, Ezio riesce a vedere un [[Girolamo Savonarola|monaco]] raccoglere la Mela.
 
Le guardie cittadine trovarono poi Ezio accanto al cadavere di Checco, e lo riportarono a Forlì, dove Caterina si prese cura di lui. Ripresi i sensi, Ezio spiegò rapidamente a Caterina che aveva visto la Mela essere presa da un uomo dagli abiti scuri con un dito mancante. Lei lo riconobbe come un monaco, e indirizzò Ezio a cercare in un convento fuori città. Arrivato, Ezio non vi trovò il monaco, ma incontrò [[Darby O'Callahan|fratello O'Callahan]], che gli consigliò a cercare a San Vincenzo, al centro di Forlì. Una volta arrivato, un monaco lo riconobbe come l'uccisore di Stefano da Bagnone, e fuggì, ma fu bloccato, e, una volta convinto che Ezio non gli farà del male, disse a Ezio il nome del monaco: Girolamo Savonarola.
 
====Viaggio in Spagna====
Nel 1491 Ezio è richiesto in un incontro con Antonio. Raggiunto Antonio, scopre che lui e Luis Santangel hanno bisogno di aiuto. Cristoforo Colombo, amico di Luis, deve incontrarsi con Rodrigo Borgia, interessato ai suoi piani di navigare verso Ovest. Luis crede che ci sia una trappola e chiede a Ezio di aiutare Cristoforo. Quando Ezio raggiunge il luogo scopre che effettivamente era un trappola. Comunque Cristoforo viene salvato con successo. Sulla sua strada Ezio incontra una donna di nome Helene Dufranc, anch'ella di origini Assassine, ma che non conosce bene. A differenza di Ezio, Helene odia far parte della setta degli Assassini. Quindi Ezio va in Spagna per salvare alcuni alleati dall'Inquisizione spagnola, comandata da Tomas Torquemada, e qui tra le città di Barcellona, Granada e Saragozza scopre un complotto dei Templari per navigare verso il nuovo mondo.
 
==== Il Falò delle Vanità ====
Dopo la morte di Lorenzo de' Medici, Savonarola prese facilmente il controllo di Firenze con la Mela dell'Eden. Privò quindi il popolo fiorentino delle loro proprietà personali e delle opere d'arte, obbligandoli a vivere in povertà. Per fare ciò, bruciò tutto ciò che era correlato al Rinascimento nei Falò delle Vanità.
 
Ezio e Niccolò Machiavelli cercarono quindi di fermare il governo di Savonarola con l'aiuto dei loro alleati in città: Paola e La Volpe. Ezio iniziò ad eliminare i luogotenenti e seguaci di Savonarola, mentre Niccolò, Paola e La Volpe organizzarono una rivolta popolare. Dopo aver ucciso i seguaci di Savonarola, il popolo, arrabbiato col monaco, si recò nel 1498 a [[Palazzo Pitti]], dove risiedeva Savonarola, reclamando la fine dei falò. Savonarola tentò allora di bloccare la folla con la Mela, ma, prima di farlo, Ezio lanciò un pugnale contro la sua mano, riuscendo a fargli cadere di mano la Mela. Tuttavia, la Mela venne presa da un soldato dei Borgia, che tentavano da tempo di privare Savonarola della Mela. Ezio lo inseguì e lo uccise, riprendendosi il Frutto dell'Eden. Savonarola fu intanto catturato e condannato ad essere bruciato vivo in Piazza della Signoria. Tuttavia, Ezio decise che nessuno doveva morire soffrendo così tanto.
 
L'Assassino salì quindi sul palco, e pugnalò Savonarola alla gola. Poi, guardò la folla sbalordita, e tenne un discorso rivolto a loro, invitandoli a seguire la propria strada, e a scegliere ciò che è giusto o sbagliato con la propria testa, invitandoli a non perdere la propria libertà. Lasciò poi il palco assieme a Mario, Niccolò, Paola e La Volpe.
 
===Guerra contro i Borgia===
====Viaggio a Roma====
{{Quote|Pensavo... Pensavo di aver superato tutto questo. E invece no. Ho atteso troppo a lungo, perso troppe cose. Requiescat in pace, bastardo!|Ezio a Rodrigo Borgia|Assassin's Creed II}}
Nel dicembre 1499, gli Assassini si reincontrarono a Villa Auditore, con la Mela dell'Eden e con il Codice finalmente completato. Combinando i due oggetti, scoprirono che la posizione della Cripta era Roma, sotto al Vaticano. Sfortunatamente, Rodrigo Borgia divenne papa nel 1492, ottenendo quindi l'accesso ad un altro Frutto dell'Eden, il [[Bastone dell'Eden|Bastone]]. Per nulla scoraggiato, Ezio partì per Roma con l'obiettivo di uccidere Rodrigo Borgia.
 
Combattendo contro le guardie per tutto il Passetto di Borgo, Ezio riuscì a infiltrarsi all'interno della Cappella Sistina, dove Rodrigo stava celebrando la Messa. Prima di essere raggiunto, Rodrigo riuscì ad utilizzare il Bastone per spingere via Ezio, sprigionando la sua energia nella stanza e risucchiando l'anima dei monaci presenti. Tuttavia, Ezio ne rimase immune, poiché aveva con sé la Mela. Ezio la prese quindi in mano, e, come fece [[Al Mualim]] nella battaglia contro Altaïr, creò delle sue copie illusorie grazie al potere della Mela, e si fronteggiarono. Durante il combattimento, però, Rodrigo riuscì a lanciare di nuovo Ezio per terra, riuscendo ad ottenere la Mela. Rodrigo sollevò poi, grazie al Bastone, Ezio, e lo pugnalò all'addome, per poi lasciarlo svenuto mentre si recava alla Cripta. Tuttavia, Ezio riprese conoscenza, e, una volta entrato nella Cripta, Ezio vide Rodrigo tentare invano di aprire la porta. Lanciando le sue armi a terra, in modo di essere alla pari con Rodrigo, Ezio lo fronteggiò in uno scontro finale, ma alla fine lo risparmiò, poiché lo stesso Borgia glia aveva chiesto di farlo e ucciderlo non gli avrebbe ridato la sua famiglia.
 
Entrato nella Cripta, Ezio si stupì quando si confrontò con un ologramma di una donna che si identificava come "[[Minerva]]", un membro di [[Prima Civiltà|Coloro che vennero prima]], che gli presentò anche gli spiriti incorporei di [[Giunone]] e [[Giove]]. Ezio venne ulteriormente confuso quando l'ologramma si rivolse ad un uomo invisibile, chiamato Desmond, a cui la dea racconta la storia della guerra fra i "Venuti prima" e gli uomini, che fu interrotta dal [[Sole]], che sprigionò un'[[eruzione solare]] che devastò il pianeta. Poco dopo, la donna scompare, lasciando Ezio con molte domande senza risposta.
 
==== Assedio di Monteriggioni ====
Dopo essere uscito dalla Cripta, Ezio fece ritorno a Monteriggioni con suo zio Mario Auditore, che aiutò il nipote a fuggire da Roma. Durante il loro viaggio, Ezio parlò a suo zio del suo incontro con Minerva, e delle cose che aveva detto, per poi tranquillizzarsi al pensiero che le sue battaglie erano giunte alla fine. Quella sera, Ezio parlò di nuovo dei fatti della Cripta, questa volta a Machiavelli, alla sorella, alla madre, e a Caterina Sforza, che era venuta a Monteriggioni per cercare sostegno contro l'esercito pontificio, che marciava su Forlì. Machiavelli si arrabbiò con Ezio per aver risparmiato Rodrigo, e partì velocemente per Roma. Quella notte, Ezio tornò nella sua stanze, dove trascorse la notte in compagnia di Caterina.
 
La mattina seguente, [[Cesare Borgia]], figlio di Rodrigo e capitano generale delle forze papali, oltre a essere un Templare di alto rango, [[Assedio di Monteriggioni|assediò Monteriggioni]]. Prendendo di sorpresa gli Assassini, le forze di Cesare distrussero gran parte del borgo, prima che Ezio potesse raggiungere i cannoni e rispondere al fuoco, distruggendo gran parte dell'equipaggiamento dell'esercito. Tuttavia, gli sforzi di Ezio servirono solamente a far salvare alcuni cittadini, e Cesare riuscì ad entrare comunque nel borgo, portando con sé anche Mario e Caterina, che erano stati fatti prigionieri. Vedendo suo zio in difficoltà, Ezio corse sui tetti nel vano tentativo di salvarli, ma venne colpito da degli [[archibugieri]], facendolo cadere a terra. Allo stesso tempo, Cesare "invitò" Ezio a venire a Roma, sparando con la pistola del barone di Valois a Mario, uccidendolo.
 
Ezio, che era sopravvissuto e aveva ripreso conoscenza, continuò a combattere tra le strade, aiutato dai mercenari dello zio. Raggiunta Villa Auditore e riuscito a entrare nel Santuario, Ezio e i cittadini sopravvissuti riuscirono a fuggire da Monteriggioni grazie a un passaggio segreto, celato dietro la statua di Altaïr. Dopo essere usciti dal passaggio, Ezio, nonostante le ferite, prese un cavallo e partì per Roma. Tuttavia, durante il viaggio, Ezio si addormentò, cadendo dal cavallo.
 
==== Battaglia a Roma ====
Ezio riprese conoscenza a Roma, mentre veniva curata da una donna, [[Margherita dei Campi]], che gli disse che un uomo lo aveva portato da lei, e che gli aveva dato dei nuovi abiti. Dopo aver lasciato la casa della donna, Ezio cercò un dottore per alleviare il dolore delle ferite, prima di cercare di contattare Machiavelli nel centro della città. Tuttavia, incontrò prima delle guardie, che volevano "far vedere come funzionano le cose sotto i Borgia" a un cittadino. Ezio le seguì, riuscendo a salvare l'uomo, la cui moglie era stata impiccata da un alleato dei Borgia conosciuto come [[Il Carnefice]]. Dopo averlo raggiunto e ucciso, Ezio incontrò Machiavelli. Da lui, Ezio scoprì che sotto i Borgia, Roma era caduta in rovina, e che i suoi cittadini erano oppressi da loro. Machiavelli gli parlò anche di Cesare Borgia, il figlio di Rodrigo, e responsabile della morte di Mario Auditore.
 
Assieme, Ezio e Machiavelli incontrarono [[Fabio Orsini]], cugino di Bartolomeo d'Alviano, costretto a servire Cesare Borgia. Fabio diede agli Assassini una base sicura sull'[[Isola Tiberina]], nella speranza che ne facciano buon uso. Da qui, Ezio viaggiò alla [[La Rosa in Fiore|Rosa in Fiore]], nel tentativo di ottenere sostegno e supporto dalle cortigiane. Tuttavia, quando arrivò, apprese che [[Madonna Solari]], la madama del bordello, era stata rapita dai [[Cento Occhi]], dei ladri al servizio di Cesare, e che volevano un riscatto. Ottenuti i soldi, Ezio si recò dai rapitori, ma venne ingannato. Madonna Solari venne uccisa, ed Ezio attaccò i rapitori. Sopravvissuto alla battaglia, Ezio fece ritorno alla Rosa in Fiore, dove incontrò la madre e la sorella. Senza nessuno al loro comando, le cortigiane si rivolsero a Claudia per fungere da loro Madonna. Ezio accettò questo, anche se con grande riluttanza. Ezio si occupò poi di ottenere il sostegno dei ladri di La Volpe, che erano in guerra con i Cento Occhi, dei mercenari di Bartolomeo, che erano in guerra con i francesi e i Borgia.
 
Dopo aver ricevuto le informazioni da Claudia, La Volpe e Bartolomeo, che indicavano che Caterina era stata imprigionata a [[Castel Sant'Angelo]], Ezio andò a salvarla, dopo che Machiavelli gli chiese, in caso ne avesse l'opportunità, di uccidere Cesare e Rodrigo.
 
Infiltratosi nel castello, Ezio scalò le mura della fortezza, e apprese che [[Lucrezia Borgia]], sorella di Cesare, aveva la chiave della prigione di Caterina. Recuperata la chiave e liberata Caterina, i due fuggirono. Mentre attraversavano [[Ponte Sant'Angelo]], Ezio ordinò a Caterina di cavalcare fino all'Isola Tiberina, mentre lui distraeva le guardie. Solo una tempestiva esplosione da Castel Sant'Angelo gli permise di non essere sopraffatto. Fatto ritorno alla loro base, Ezio decise di approfittare dell'assenza di Cesare, partito per Urbino, per liberare Roma dall'oppressione dei Borgia. Nonostante i dubbi di Machiavelli, i due decisero di iniziare a reclutare i cittadini ribelli di Roma nella Confraternita, dando quindi inizio alla [[liberazione di Roma]].
 
Nel corso di un anno, Ezio reclutò molti cittadini di Roma, aggiungendoli ad altri membri dell'Ordine all'interno della sua gilda; membri come [[Francesco Vecellio]], il cui [[Perotto Calderon|mentore]] aveva tradito l'Ordine per Lucrezia Borgia e suo figlio. Gli adepti combattevano e venivano addestrati con Ezio, per venire poi assegnati a delle missioni in tutta Europa e a Calicut, in India. Si fece inoltre aiutare da loro per uccidere degli agenti Templari, come [[Malfatto]] e [[Silvestro Sabbatini]].
 
Ezio incontrò anche il suo vecchio amico Leonardo da Vinci, che lo informò che era stato obbligato a fabbricare ai Borgia un gran numero di macchine da guerra. Leonardo, avendo memorizzato tutte le invenzioni del Codice, riuscì anche a ricostruire molti delle armi di Ezio perse a Monteriggioni. Dopo l'incontro, Ezio, durante la sua guerra contro i Borgia, si impegnò anche a distruggere tutte le macchine di Leonardo.
 
Scoperto che [[Juan Borgia il Maggiore]], un cardinale corrotto e cugino di Cesare Borgia, provvedeva al finanziamento delle campagne militari di Cesare, Ezio decise di tagliargli questa risorsa. Dalle cortigiane di Claudia, Ezio scoprì che un senatore, [[Egidio Troche]], era in debito con Juan, e decise di contattarlo. Ezio riuscì a salvare Egidio dalle guardie dei Borgia, e, dopo averlo portato al sicuro, provvedé a procurarsi il denaro necessario. Tornato, Egidio portò l'Assassino dal suo bersaglio. Ezio seguì Egidio da un capitano dei Borgia, che prese in consegna i suoi soldi per contarli. Ezio ne approfittò per ucciderlo, e, una volta preso il suo posto, arrivò a una festa lussuriosa organizzata da Juan. Ezio consegnò il denaro e procedette ad infiltrarsi nella festa. Ezio riuscì ad uccidere Juan da una panchina, per poi fuggire.
 
==== Guerra contro i francesi ====
Dopo la morte del banchiere, Ezio si recò alla caserma di Bartolomeo d'Alviano, dove scoprì che la moglie di Bartolomeo, [[Pantasilea Baglioni]], era stata rapita dal [[Octavian de Valois|Barone di Valois]], comandante degli alleati francesi di Cesare a Roma. Bartolomeo non trovò nessun metodo che potesse garantire la sicurezza di sua moglie, e decise di arrendersi per salvarla. Tuttavia, Ezio ebbe un'altra idea. Uccisi molti soldati francesi, i mercenari di Bartolomeo indossarono le loro armature, facendosi passare per una pattuglia francese che scortava Bartolomeo d'Alviano al Castro Pretorio, base delle operazioni dei francesi.
 
Una volta entrati nella fortezza, Bartolomeo ed Ezio si trovarono faccia a faccia con il barone, che stava per uccidere Pantasilea, se non fosse stato per l'intervento tempestivo di Ezio. Scoppiata la battaglia, mentre Bartolomeo e i suoi mercenari combattevano le forze francesi, Ezio seguì Octavian e Pantasilea, riuscendo ad ucciderlo e salvare Pantasilea.
 
====Ottenimento delle chiavi del Castello====
Non molto tempo dopo la vittoria contro il Barone di Valois, Ezio viaggiò a La Volpe Addormentata, dove lui e La Volpe discuterono sul sospetto che Machiavelli avesse tradito gli Assassini, guidando le armate papali a Monteriggioni e informando Rodrigo e Cesare di stare lontani da Castel Sant'Angelo durante l'infiltrazione di Ezio. Ezio non era d'accordo, ma promise di tenerlo d'occhio. La Volpe venne poi informata che [[Pietro Rossi]], un attore e amante di Lucrezia, possedeva una chiave per entrare a Castel Sant'Angelo, e che Cesare intendeva ucciderlo per il suo rapporto con Lucrezia. Localizzato Cesare alle porte della città, Ezio assistì all'omicidio di [[Francesco Troche]], il fratello di Egidio, dal sicario personale di Cesare, [[Micheletto Corella]]. Ezio seguì poi Micheletto, con l'intento di infiltrarsi nella recita in cui Pietro doveva apparire ed essere ucciso. Mentre lo seguiva, Ezio fece rimpiazzare le guardie che dovevano partecipare all'uccisione dai suoi adepti, per potersi infiltrare.
 
Infine, Micheletto arrivò al Colosseo, il luogo della recita. Scalato l'esterno dell'edificio, Ezio riscese fino al retroscena, dove poté indossare il costume, mentre uccideva gli archibugieri di Micheletto. Ezio entrò nella scena, e colpì Micheletto, ma gli risparmiò la vita dopo aver appreso che Pietro era stato avvelenato come misura di precauzione. Quindi, Ezio corré via dal Colosseo con Pietro tra le braccia, mentre gli altri Assassini gli coprivano la ritirata. Dopo aver portato Pietro da un dottore e ricevendo da lui le chiavi del Castello, Ezio vide e riconobbe un ladro di Monteriggioni, che era presente all'assedio. Quando il ladro fuggì, Ezio lo inseguì. Dopo averlo catturato, scoprì che il traditore era lui, e non Machiavelli. Ezio corse quindi all'Isola Tiberina, riuscendo a fermare il tentativo della Volpe di uccidere Machiavelli.
 
Scoperto che le guardie di Cesare erano arrivati a La Rosa in Fiore, Ezio corse a proteggere la sua famiglia, arrivando tardi per salvarli; Claudia aveva già ucciso tutte le guardie. Impressionato dalle sue abilità, Ezio introdusse Claudia nell'Ordine, e venne a sua volta promosso alla posizione di Mentore da Machiavelli, che abdicò, riconoscendo le abilità di Ezio.
 
====Sede vacante====
Con i sostenitori di Cesare morti, la Confraternita e i suoi alleati avevano distrutto il potere dei Borgia. Ezio venne informato che Cesare era tornato a Roma, e che voleva incontrare sua padre a Castel Sant'Angelo. Dopo essersi nuovamente infiltrato nel Castello, Ezio vide il tentativo di Rodrigo di avvelenare il figlio, solo per essere, però, ucciso da Cesare per questo. Dopodiché, Cesare corse via per ottenere la Mela dell'Eden che il padre aveva nascosto, ed Ezio entrò nel Castello, dando a Rodrigo l'ultima benedizione. Apprese poi da Lucrezia dove Rodrigo aveva nascosto la Mela, ed uscì dalla fortezza.
 
Ezio arrivò alla Basilica di San Pietro, riuscendo a ottenera la Mela, ma venne presto raggiunto da Cesare, assieme a delle guardie papali. Utilizzando la Mela, Ezio fece morire le due guardie, per poi fuggire. In seguito, assieme ai suoi compagni, si impegnò a uccidere i sostenitori che Cesare aveva ancora a Roma. Infine, gli Assassini raggiunsero Cesare in persona con alcuni dei suoi uomini, in attesa dei rinforzi delle truppe di Micheletto. Le forze di Cesare vennero sconfitte, anche se il loro comandante si era messo al sicuro dietro la porta della città. Tuttavia, venne arrestato da Fabio Orsini su ordine di papa Giulio II. Mentre veniva trascinato via, Cesare urlò che le catene non lo avrebbero trattenuto, e che non morirà per mano d'uomo.
 
Nonostante la sua vittoria, Ezio venne turbato dal commento di Cesare, e, mentre parlava con Leonardo da Vinci, gli confessò la sua preoccupazione. Su suggerimento di Leonardo, Ezio decise di esaminare la Mela per capire se le minacce di Cesare erano vere. Dopo aver consultato la Mela, partì immediatamente. Prima di andarsene, Ezio lasciò a Leonardo un regalo d'addio: uno scrigno pieno di denaro, in compenso della morte del suo mecenate.
 
===Ricerca di Cesare Borgia===
Correndo dal covo sull'Isola Tiberina, Ezio corse verso Castel Sant'Angelo, dove si trovò in mezzo a una scena di confusione di massa. Interrogando una guardia, Ezio apprese che Cesare era fuggito, probabilmente con l'aiuto di un infiltrato. Deducendo che il miglior modo per lasciare Roma era fuggire navigando il Tevere, Ezio corse al porto vicino a Castel Sant'Angelo.
 
Il porto era pieno di persone quando arrivò, quindi Ezio decise di utilizzare la Mela dell'Eden per scoprire dove era Cesare. La Mela indicò una caravella con le vele rosse al molo sei, ma, quando Ezio arrivò, vide che la nave era già partita. Andando a un'alta nave, Ezio pagò il capitano della nave per persuaderlo a partire con lui. Ezio venne sorpreso di vedere che il capitano della nave era Claudio, l'ex ladro della Volpe.
 
Le navi navigarono verso [[Ostia]], dove la nave di Claudio riuscì a raggiungerli. Ammainate le vele, Ezio Claudio salirono a bordo dell'altra nave, e i due sopraffecero l'equipaggio della nave, mentre Cesare guardava impotente dalla cassa in legno dove si era nascosto. Una volta catturato, Cesare venne rispedito a Roma.
 
====Consigliere del papa====
{{Dialogo2|Giulio II|Cesare Borgia è stato trasferito senza problemi in una delle loro più robuste rocche!|Ezio|Dove?|Ah, questa è un'informazione riservata anche a voi.|Giulio II ed Ezio.|Assassin's Creed: Fratellanza}} Nel 1504 Ezio divenne il consigliere di papa Giulio II, e, durante un incontro, Giulio II ricevette una lettera che indicava che Cesare Borgia era stato consegnato a Re Ferdinando II di Aragona e alla moglie Isabella I di Castiglia. Quando Ezio gli chiese dove si trovava, Giulio si rifiutò di rispondergli, per prevenire un possibile attentato di Ezio alla vita del capo dei Templari. Durante la conversazione, Ezio suggerì con noncuranza il nome di "Guardie Svizzere" al contingente di mercenari svizzeri che Giulio II stava pensando di assumere come guardie del corpo personali.
 
Il giorno seguente, Ezio organizzò una riunione con La Volpe, Bartolomeo, Machiavelli e Claudia per discutere su come trovare i sostenitori dei Borgia rimasti nascosti in Italia. Insieme formularono un piano per controllare gli irriducibili sostenitori fino al momento di colpire.
 
Dopo l'incontro, Ezio e Machiavelli incontrarono le due principali amanti di Rodrigo: Vannozza dei Cattenei e Giulia Farnese, e anche la moglie di Cesare: Carlotta d'Albret. Mentre andavano a trovare Giulia, Ezio e Machiavelli notarono che erano inseguiti da una donna, da quando avevano lasciato il palazzo di Vannozza. Dopo essere passati per i tetti, gli Assassini riuscirono a seminare la loro inseguitrice.
 
Durante questa missione, Machiavelli chiese ripetutamente a Ezio di utilizzare la Mela per localizzare Cesare, ma Ezio rifiutò sempre, non volendo diventare dipendente dal suo potere, perdendo le sue capacità.
 
====Salvataggio di Claudia e cattura di Micheletto====
Dopo aver lasciato il palazzo di Carlotta, Ezio e Machiavelli incontrarono Bruno, una delle spie di Machiavelli, che informò i due che i Borgia li avevano pedinati, per essere sicuri della loro assenza mentre rapivano Claudia Auditore. Dopo aver saputo il loro nascondiglio, i due si recarono velocemente a liberarla dai suoi rapitori, solo per scoprire di essersi trovati in trappola; Bruno lavorava per i Borgia da molto tempo.
 
Arrivati al nascondiglio degli irriducibili dei Borgia, Ezio vide Claudia seduta su una sedia, mezza svestita e ferita. Il capo degli irriducibili puntò un pugnale alla gola di Claudia e minacciò di ucciderla se Ezio non avesse lasciato Roma una volta per tutte. Ezio si rifiutò, e insieme a Machiavelli, riuscì a uccidere gli irriducibili.
 
Dopo aver salvato Claudia, Ezio scoprì che Micheletto si era rifugiato nella Ludus Magnus di [[Zagarolo]], a est di Roma. Mettendo insieme un esercito di un centinaio di adepti e ladri, le forze di Ezio circondarono e sopraffecero rapidamente i duecentocinquanta uomini comandati da Micheletto. Portando Micheletto a Firenze, lo imprigionarono nella cella in cima a Palazzo della Signoria, la stessa che aveva ospitato Giovanni Auditore 28 anni prima. Lì, Machiavelli, Amerigo Vespucci e Piero Soderini, torturarono Micheletto, senza però venire a sapere qualcosa da lui. Machiavelli promise di continuare nei suoi tentativi di ottenere qualsiasi informazione da lui, e si separò da Ezio, costretto a tornare a Roma.
 
====Caccia all'uomo====
Giorni dopo, Ezio venne svegliato nelle prime ore della mattina da Machiavelli, che lo informò che Micheletto era fuggito da Palazzo della Signoria con l'aiuto di un prete alleato dei Borgia e degli irriducibili. Ezio si rese rapidamente conto che la fuga avrebbe potuto dare loro un vantaggio, se avessero potuto seguire Micheletto fin dal suo padrone Cesare. Convocata una riunione di emergenza, Ezio organizzò una caccia all'uomo per Micheletto, concentrandosi sulle zone vicino a Roma e a Ostia. Più tardi, Ezio decise di utilizzare la Mela per individuare Micheletto, ma la Mela gli mostrò ancora una volta con la stessa immagine vaga di un castello spagnolo, senza aggiungere altro.
 
Ezio venne confuso dal rifiuto della Mela, e, su consiglio di Machiavelli, Ezio chiese alla Mela perché non gli stava mostrando ciò che voleva. Il Frutto dell'Eden disse a Ezio che per lui era giunto il momento di rinunciare ad essa, in modo che le generazioni future possano farne uso, ma indicò anche dove era nascosto Micheletto. Come regalo di addio, la Mela informò gli Assassini che Micheletto Corella stava per viaggiare verso la Spagna partendo dal porto di Napoli.
 
Prima di andare a Napoli, Ezio e Machiavelli decisero di nascondere la Mela. Entrati nel Colosseo, i due Assassini si fecero strada attraverso la vecchia Tana di Romolo, grazie alla quale raggiunsero l'ingresso del [[Tempio di Giunone]]. Entrati nel Tempio, Ezio pose la Mela sul piedistallo centrale, per poi uscire. Quando la porta si chiuse dietro di lui, sia Ezio che Niccolò notarono che la porta sembrava svanire, prendendo l'aspetto delle mura.
 
====Ricerca in Spagna====
Arrivati a Napoli il 24 giugno 1505, Ezio, Leonardo e Machiavelli chiesero a molte persone locali se avevano visto Micheletto. Fortunatamente, i tre incontrarono una cortigiana chiamata Camilla, che disse loro di aver trascorso la scorsa notte con un uomo che corrispondeva alla descrizione di Micheletto. Lei li indirizzò al porto, da cui partirono per [[Valencia]].
 
Ezio, Machiavelli e Leonardo ottennero un passaggio per Valencia. Il viaggio durò cinque giorni, durante i quali il mare era particolarmente ostile, facendo perdere ai tre la possibilità di raggiungere Micheletto. Una volta arrivati, riuscirono a localizzare rapidamente Micheletto al [[Lupo Solitario]], una locanda frequentata da criminali. Una volta arrivati, i tre entrarono, solo per venire subito attaccati da dieci uomini, i cui occhi erano abituati all'oscurità della locanda. Ezio e Machiavelli combatterono contro gli uomini, mentre Leonardo si nascondeva dietro al bancone. A un certo punto, Ezio venne preso da dietro e strangolato da Micheletto, ma una colpo allo stomaco del pugnale di Machiavelli costrinse Micheletto a lasciare la presa e fuggire.
 
Anche se Micheletto era fuggito, uno dei suoi subalterni era sopravvissuto all'attacco degli Assassini, e disse loro la destinazione di Micheletto: il [[Castillo de la Mota]]. Il giorno successivo, dopo un breve riposo, i tre partirono verso il Castillo.
 
Arrivarono troppo tardi. Ezio venne a sapere da una guardia che Cesare era fuggito, anche se non erano ancora sicuri di come fosse riuscito a scappare. Ezio chiese immediatamente un cavallo fresco, ma la stanchezza di Leonardo e i consigli di Machiavelli lo convinsero a riposarsi. Il mese seguente, rientrati a Valencia, i tre trovarono la città in preda di Cesare. Scoraggiati dalla piega degli avvenimenti, gli Assassini pianificarono la loro prossima mossa. Leonardo ebbe allora un'idea, chiedendo loro di raccogliere zolfo, nitrato di potassio e carbone, e delle lastre sottili di acciaio. Ottenuti i materiali, in breve tempo Leonardo riuscì a costruire una ventina di piccole bombe a mano, che dovevano essere gettate sulle postazioni nemiche dopo aver acceso la miccia. Leonardo poi disse a Ezio e Machiavelli che doveva tornare in Italia, avendo nostalgia di casa.
 
====Attacco a Valencia====
Ezio e Niccolò erano determinati a distruggere il nuovo esercito di Cesare, e insieme elaborarono un piano. Mentre Machiavelli si fece strada verso il campo degli irriducibili, Ezio si diresse al porto. Puntando la prima nave, Ezio accese la miccia e la gettò nella stiva, dubbioso del potere distruttivo che poteva avere un'arma tanto piccola. Ezio si sorprese quando la bomba esplose, distruggendo l'albero della nave da guerra, mentre le schegge di legno volavano in aria. Ezio continuò a bersagliare le navi di Cesare, e in diversi casi l'esplosione della bomba iniziale venne seguita dalla detonazione della polvere da sparo contenuta nella nave. Una di queste esplosioni, grazie alla polvere da sparo, fu talmente potente da distruggere le due navi al suo fianco. Tutto sommato, Ezio riuscì a distruggere dodici navi con le sue dieci bombe. Si ricongiunse poi con Machiavelli, all'angolo della strada dove si trovava il Lupo Solitario
 
Salendo sul tetto dell'edificio, Ezio e Machiavelli si affacciarono sul cortile interno, dove Cesare e Micheletto stavano discutendo sulla svolte recenti degli avvenimenti. Cesare, rabbioso, sminuì Micheletto, incolpandolo per quello che era successo. Micheletto tentò allora di ucciderlo, ma Cesare, dopo essersi liberato, tirò rapidamente fuori una delle sue pistole dalla cintura, sparando a Micheletto, rovinando completamente il suo volto. Ezio tornò indietro, sperando di catturare Cesare mentre lasciava l'edificio, anche se Machiavelli, che si era proteso in avanti per ottenere una vista migliore, fece cadere una tegola, richiamando l'attenzione di Cesare. Tirando fuori la sua seconda pistola altrettanto rapidamente come aveva fatto con la prima, Cesare sparò all'assassino, colpendo Machiavelli alla spalla.
 
Il primo pensiero di Ezio era inseguire Cesare, ma vedendo la grave ferita di Machiavelli, preferì occuparsi dell'amico. Trovato un medico, i due appresero che la pallottola aveva attraversato la spalla, e che Machiavelli sarebbe guarito nel giro di due settimane. Prima che Ezio parta per inseguire Cesare, Machiavelli, in procinto di tornare a Roma, gli augura buona fortuna.
 
===La scomparsa di da Vinci===
Mentre Cesare si era rifugiato presso il cognato Giovanni III d'Albret, Ezio fece ritorno a Roma. Mentre era in città, Ezio incontrò Leonardo per cercare un passaggio per tornare in Spagna. Leonardo gli disse che conosceva un capitano, di cui però non ricordava il nome. Mentre era lì, i due discuterono su degli scritti dei discepoli di [[Pitagora]], che presentavano simboli simili a quelli della Mela. Dopodiché, Leonardo voleva accompagnare Ezio al porto, ma non poté lasciare lo studio incustodito. Ezio si offrì di riportare indietro l'apprendista di Leonardo: [[Salaì]].
 
Ezio trovò Salaì a La Volpe Addormentata, mentre giocava ai [[Azar|dadi]]. Dopo un'iniziale resistenza, Salaì accettò di tornare alla bottega del maestro con Ezio. Una volta fuori, tre persone indossanti delle toghe, che giocavano con Salaì, pedinarono i due. Salaì allora si girò, dicendo che aveva smesso di giocare. A quel punto i tre, supportati da altri, attaccarono Ezio e Salaì. Una volta sconfitti i nemici, Salaì osservò che c'era un solo uomo con quelle abilità a Roma, riconoscendo Ezio, che suggerì di andare al laboratorio di Leonardo.
 
Eludendo i gruppi di Ermetisti tra loro e il laboratorio, Ezio e Salaì riuscirono a tornare, trovando il laboratorio distrutto e Leonardo scomparso. Salaì informò Ezio con rammarico di non conoscere la posizione del [[Tempio di Pitagora]]. Guardando verso il pavimento con tristezza, Salai notò una scritta sul pavimento, che suggeriva di cercare i dipinti di Leonardo che erano conservati a Villa Auditore, che contenevano indizi per localizzare il tempio. In un primo momento Ezio fu rinunciatario, commentando che tutti i dipinti erano stati bruciati durante l'assedio, ma Salai rispose dicendo che ne erano stati distrutti solo due, mentre uno, che non era di Leonardo, era stato venduto da Salai se stesso per acquistare un farsetto, mentre i restanti cinque erano tutti nelle mani di Lucrezia Borgia, ora duchessa di [[Ferrara]].
 
====Ricerca dei quadri====
{{Quote|Mi risulta che abbiate cinque tele di Leonardo da Vinci che m'appartengono. Le rivoglio.|Ezio Auditore a Lucrezia Borgia|Assassin's Creed: Brotherhood}}. Ezio si recò quindi alla [[Delizia di Belriguardo]], scalando le mura esterne del palazzo e ascoltando un discorso in cui Lucrezia, preoccupata per la sua vita, ordina alle guardie la massima allerta. Infiltratosi nel palazzo attraverso le scuderie, Ezio si confrontò con Lucrezia per riottenere i quadri rubati, dicendole che non era venuto per la sua vita. Di buon grado, Lucrezia disse a Ezio che tre dei quadri erano stati venduti a [[Francesco Colonna]], mentre il quinto era nelle mani di un amante di lucrezia, [[Patrizio]]. Una volta ordinato ai suoi uomini di caricare l'[[Annunciazione]] di Leonardo su un carro fuori dal palazzo, Lucrezia venne poi spinta contro il muro da Ezio, che iniziò a baciarle il collo intimamente. Ezio poi si allontanò da Lucrezia, che era stata legata alle tende. Lucrezia chiamò subito le guardie, che spinsero Ezio a fuggire velocemente dal palazzo. Riuscito a uscire, Ezio trovò il quadro.
 
Tornato a Roma, Ezio si diresse al Vaticano, dove seguì Patrizio, che sperava di poter vendere il suo quadro agli Ermetisti. Ezio osservò Ercole Massimo sminuire Patrizio per i suoi pensieri razzisti su Lucrezia Borgia, e lo uccise quando tentò di distruggere il quadro, in preda alla rabbia. Ezio poi inseguì l'ermetico a cui Ercole aveva assegnato il compito di trasportare il dipinto, recuperandolo.
 
{{Dialogo|Duccio|Ezio Auditore. Vivi in questo letamaio di città, anziché nella bella Firenze? Come sei caduto in basso.|Ezio|Adesso ti conviene chiudere il becco e darmi ciò che voglio. I tre dipinti di da Vinci.|Duccio e Ezio|Assassin's Creed: Brotherhood}} Ezio si recò poi a casa di Francesco Colonna, per scoprire che la casa gli era stata sequestrata dalle banche. Gli fu detto però che i dipinti di da Vinci erano stati venduti a un mercante fiorentino, che stava per salpare al porto fluviale. Arrivato al porto, Ezio scoprì che il mercante non era altro che il vecchio fidanzato della sorella, [[Duccio de Luca]]. Duccio, riconosciuto Ezio, iniziò subito a offendere Ezio, dicendogli che viveva in un "letamaio di città" come Roma, e che la sorella si era decisa di "aprire le gambe" alla Rosa in Fiore. Per questo, Duccio ricevette un forte pugno al volto da Ezio. Duccio ordinò quindi ai suoi amici di attaccare Ezio, anche se riuscì facilmente a tenere testa ai suoi aggressori. Dopo averlo sconfitto, Ezio ottenne tutte le informazioni che voleva da Duccio, che tuttavia continuò a insultare Claudia, ricevendo un altro pugno da Ezio, che lo fece svenire.
 
Una volta sconfitto Duccio, Ezio andò alla barca del commerciante, che era stata occupata dagli Ermetisti, per recuperare il terzo dipinto. Ezio li eliminò rapidamente senza essere visto, riuscendo a ottenere anche il terzo quadro. Si diresse poi verso La Rosa in Fiore, per ottenere gli ultimi due quadri rimasti, che erano stati acquistati da un cardinale, per venire messi in mostra all'interno di Castel Sant'Angelo.
 
====Esposizione d'arte====
Una volta raggiunta la Rosa in Fiore, Ezio salutò calorosamente la sorella, trascurando di parlarle del suo incontro con Duccio. Da lei, Ezio apprese che l'accesso all'esposizione all'interno di Castel Sant'Angelo richiedeva un invito, anche se sapeva dove avrebbe potuto ottenerne uno. Ezio allora si infiltrò nei pressi di un di un nobile che aveva l'invito, ma trovò la scatola in cui doveva essere vuota, anche se scoprì subito dopo che il nobile era andato alla mostra senza l'invito, e che un messaggero stava andando a portarglielo. Ezio inseguì e raggiunse il corriere, ottenendo l'invito. Ezio si ricongiunse poi con delle cortigiane di Claudia, e si fece aiutare per entrare senza farsi notare, dicendo loro che avrebbe segnato i quadri da rubare.
 
Ezio segnò i primi due quadri dopo aver distratto le guardie che li stavano sorvegliando all'esterno dell'edificio. Dopo averli segnati, Ezio procedette quindi a infiltrarsi all'interno di Castel Sant'Angelo. Usando la stessa strada che aveva preso per salvare Caterina anni prima, Ezio riuscì a entrare nelle stanze superiori. Dopo aver segnato il terzo quadro, Ezio fuggì rapidamente, mentre le cortigiane rubavano i quadri.
 
{{Dialogo|Salaì|[Leonardo] fa anche esperimenti con gli inchiostri, fra cui uno che svanisce! Ma l'inchiostro invisibile non si può vedere, giusto? Ezio, usate il vostro dono!|Ezio|Sai anche di quello?|Salaì, mentre parla con Ezio, rivela la parlantina di Leonardo.|Assassin's Creed: Brotherhood}} Ezio tornò alla bottega di Leonardo, dove i cinque dipinti erano stati portati. All'interno vi trovò Salaì, che stava già cercando qualsiasi indizio che portasse alla posizione del tempio, senza però trovare nulla. Salaì era sul punto di rinunciare, quando Ezio gli chiese se Leonardo potrebbe aver nascosto le sue ricerche. Salaì si ricordò che Leonardo aveva sperimentato degli inchiostri invisibili, e propose a Ezio di usare il suo dono dell'[[Occhio dell'aquila]] per trovare eventuali indizi. Ezio fece come gli venne chiesto, trovando dei piccoli disegni in ogni dipinto.
 
Dopo aver ispezionato tutti i dipinti, Ezio copiò tutti i disegni, mettendoli su un tavolo. Nonostante mancassero dei pezzi della mappa, andati distrutti nell'attacco a Monteriggioni, Ezio riordinò i pezzi della mappa, riuscendo quindi a trovare l'ingresso delle catacombe in cui c'era il Tempio di Pitagora. Immediatamente, Ezio partì per salvare l'amico.
 
====Il Tempio di Pitagora====
{{Dialogo|Leonardo|Quelli non sono simboli pitagorici. 43 39 19 N 75 27 42 W. Niente. Il Culto di Ermete si sbaglia, il numero non ha senso.|Ezio|Esso non è destinato a noi.|Ezio e Leonardo alla [[Cripta Pitagorica]]|Assassin's Creed: Brotherhood}}
Entrato nelle catacombe, Ezio si recò verso il tempio. Mentre lo faceva, sentì Ercole Massimo picchiare Leonardo, nel tentativo di fargli aprire la porta del tempio. Ezio, arrivato, ordinò agli Ermetisti di fermarsi, e dopo un breve scambio di parole, venne attaccato dai tirapiedi di Ercole. Affrontati e uccisi gli uomini, Ezio salì da Ercole, uccidendolo con la Lama Celata. Liberato Leonardo, Ezio gli suggerì di andarsene, ma Leonardo lo contraddisse, dicendo che il "numero" che gli Ermetisti cercavano doveva essere distrutto per evitare che qualcun altro lo scopra. Ezio accettò, e i due si inoltrarono nel Tempio.
 
In ogni stanza del Tempio, Ezio e Leonardo si trovarono di fronte a degli enigmi. Nella prima sala, Ezio dovette orientare una serie di fasci di luce, mentre nella seconda ha dovuto a reindirizzare il flusso d'aria in un grande meccanismo. Nell'ultima sala, Ezio dovette attivare delle leve, che fecero cadere del liquido infiammato in un percorso. Una volta completato il percorso, il pavimento al centro si abbassò, rivelando un grande piedistallo circolare. Ezio e Leonardo riconobbero i simboli sul piedistallo come quelli mostrati loro dalla Mela, anche se erano nell'ordine sbagliato. Ezio guardò Leonardo ruotare i pezzi del pilastro in modo che le immagini combaciassero, aprendo la porta dell'ultima stanza del Tempio.
 
Entrato nell'ultima stanza, Ezio riconobbe un'architettura che aveva già visto nel Tempio di Giunone. Quindi, Ezio andò verso il piedistallo centrale, mettendovi la sua mano sopra. Una luce splendente si attivò lungo il piedistallo, e pochi secondi dopo, l'intera stanza si era illuminata. Davanti a loro, si ripetevano sei numeri e due lettere: 43 39 19 N 75 27 42 W. Anche se Leonardo definì i numeri come inutili, Ezio capì che i numeri non erano destinati alla sua generazione. Quando Ezio gli disse che i numeri non erano destinati a loro, Leonardo gli chiese se gli nascondeva qualcosa, ma Ezio fu abile a cambiare discorso, iniziando a parlare dei futuri lavori di Leonardo.
 
===Assedio di Viana===
{{Dialogo|Cesare|Come hai fatto a trovarmi?|Ezio|La Mela che hai rubato a Mario Auditore m'ha condotto fin qui.|Cesare Borgia ed Ezio Auditore.|Assassin's Creed: Brotherhood}}
Nel 1507, Ezio localizzò Cesare Borgia, che stava comandando le forze del suo cognato Giovanni III d'Albret, assediando la città di [[Viana]]. Ezio ingaggiò Cesare in battaglia, ma venne quasi sopraffatto dai soldati di Cesare. Riuscito a sopravvivere a un attacco di artiglieria, Ezio rincorse Cesare, dirigendosi verso la città. Alla fine, riuscito a salire su una delle torri d'assedio delle forze di Cesare, Ezio impegnò in combattimento Cesare sui bastioni delle mura. Nonostante l'aiuto di alcuni soldati durante il duello, Ezio fu in grado di rompere l'armatura di Cesare e sopraffarlo. Quando Cesare, rabbioso, ripeté che nessun uomo avrebbe potuto ucciderlo, Ezio rispose freddamente che lo avrebbe lasciato al fato, prima di gettare Cesare dai bastioni della città, uccidendolo.
 
Anni dopo, un Ezio più vecchio fece ritorno al Santuario sotto Villa Auditore, per lasciare un indizio della parola d'accesso che proteggeva l'ingresso del Tempio di Giunone, come gli aveva suggerito l'amico Leonardo in precedenza. L'indizio era visibile solo a chi possedeva l'Occhio dell'aquila.
 
===Viaggio in Medio Oriente===
====Scoperta di un nuovo stimolo====
Con la morte di Cesare Borgia, le ambizioni dello Stato Pontificio per l'Italia erano terminate. Quindi, Ezio si concentrò sulle questioni interne dell'Ordine. Creò quindi una fitta rete di comunicazioni per gli Assassini che si estendeva da Venezia alla Sicilia, per poi lavorare su nuovi metodi di addestramento degli Assassini.
 
Nel 1509, tornato a Monteriggioni, Ezio trovò tra i documenti dello zio Mario una lettera scritta dal padre Giovanni un anno prima della sua nascita, che menzionava una biblioteca nascosta sotto [[Masyaf]], colma di una saggezza inestimabile. Ezio parte quindi per la [[Siria]].
 
10 mesi dopo la sua partenza da Roma, Ezio, che aveva soggiornato per una settimana ad [[Acri (Israele)|Acri]], partì finalmente per Masyaf, che temeva fosse entrata in possesso dei Templari, per comprendere le motivazioni che spingono gli Assassini e il suo ruolo nella battaglia, come scrive in una lettera alla sorella Claudia. Nella lettera, Ezio le chiese, in caso di fallimento e morte, di non cercare vendetta, ma di continuare la ricerca della verità.
 
====Arrivo a Masyaf====
Una volta arrivato a Masyaf, Ezio scoprì che la città era controllata dai Templari, comandati da [[Leandros]]. In netta inferiorità numerica, Ezio venne catturato dai Templari e portato sulla cima di una torre nella fortezza. Mentre Leandros si trovava alle spalle di Ezio per impiccarlo, quest'ultimo lo colpì, e dopo aver messo la corda attorno al Templare, Ezio lo utilizzò come base di appoggio per calarsi con la fune, riuscendo quindi a sfuggire ai Templari. Ezio si lanciò quindi all'inseguimento in carrozza di Leandros, che stava fuggendo in un villaggio vicino Masyaf. Tuttavia, la carovana di Ezio cadde fuori dalla strada dopo un'esplosione. Nonostante la caduta, Ezio riuscì a sopravvivere, e,seppur ferito, a farsi strada nel villaggio, uccidere Leandros e recuperare un libro, contenente informazioni su quanto necessario per accedere alla biblioteca.
 
====Viaggio a Costantinopoli====
Dopo una ricerca, Ezio scopre che questi sigilli si trovano presso [[Costantinopoli]], capitale dell'Impero Ottomano. Inoltre, scopre anche che i Templari si erano infiltrati tra gli Ottomani, e che stavano costituendo una minaccia per loro. Arrivato a Costantinopoli, Ezio si mette in contatto con la gilda locale degli Assassini, in lotta con i Templari che cospirano per un ritorno dell'ormai estinto Impero Bizantino.
Dopo aver sventato la minaccia Templare che aleggiava su Constantinopoli, uccidendo i capi dell'Ordine e garantendo la discendenza al Principe [[Solimano]], Ezio recupera tutte le chiavi di Masyaf, ognuna delle quali gli fa rivivere un ricordo di Altair, e mettendole a forma di aquila apre la biblioteca di Masyaf: in essa trova le spoglie dell Gran Maestro Assassino siriano che aveva reso grande l'Ordine, e un Frutto dell'Eden, che decide di lasciare dov'è. Ezio si "rivolge" al suo discendente Desmond, riponendo in lui la speranza e annunciando il suo ritiro dalla vita di Assassino.
 
===Ultimi anni ed eredità===
{{Quote|Quando ero giovane, avevo la libertà, ma non la vedevo. Avevo il tempo, ma non lo sapevo. E avevo l'amore, ma non lo provavo. Ci sono voluti molti anni per capire il significato di tutti e tre, e ora, al tramonto della mia vita, questa comprensione si è mutata in appagamento. Sono il nutrimento che mi permette di andare avanti. |Ezio Auditore da Firenze|Assassin's Creed: Embers}} Le azioni di Ezio Auditore hanno un profondo effetto sull'Ordine. Tornato in Italia e stabilitosi in una villa presso Firenze, ha un figlio, [[Marcello Auditore|Marcello]], ed una figlia, [[Flavia Auditore|Flavia]], entrambi avuti da [[Sofia Sartor]], una libraia veneziana conosciuta a Costantinopoli. I suoi discendenti continuano ad avere un ruolo importante all'interno dell'Ordine per almeno cinquant'anni dopo la sua morte. Nel 2012, il discendente di Ezio [[Desmond Miles]] rivive i suoi ricordi per aiutare gli Assassini a recuperare gli antichi manufatti della Prima Civilizzazione e sventare il disastro imminente che [[Minerva]] gli comunica tramite l'Assassino fiorentino.
Ezio Auditore muore su una panchina in Piazza del Duomo a Firenze, dopo un attacco di cuore: dopo una vita intera da Assassino, trascorsa a combattere per garantire la libertà di tutti i popoli e a cercare la Verità, viene sopraffatto dalla vecchiaia, nella città dove è nato, circondato dai suoi familiari.
 
== Omicidi commessi ==
*Uberto Alberti
*Vieri de' Pazzi
*[[Francesco de' Pazzi]]
*[[Antonio Maffei da Volterra|Antonio Maffei]]
*[[Stefano da Bagnone]]
*[[Francesco Salviati (arcivescovo)|Francesco Salviati]]
*[[Bernardo Bandini|Bernardo Baroncelli]]
*[[Jacopo de' Pazzi]]
*Emilio Barbarigo
*Carlo Grimaldi
*[[Marco Barbarigo]]
*Silvio Barbarigo
*Dante Moro
*Ludovico Orsi
*Checco Orsi
*Gaspar Martinez
*Pedro Lorente
*Juan de Martillo
*Predicatore
*Pittore
*Condottiero
*Dottore
*Guardiano
*Mercante
*Prete
*Nobile
*Contadino
*[[Girolamo Savonarola]]
*Carnefice
*Maestro del Sacro palazzo
*Jacopo de Grassi
*Battista Borgia
*Malfatto
*Silvestro Sabbatini
*Luigi Torcelli
*[[Juan Borgia (cardinale 1492)|Juan Borgia il Maggiore]]
*Octavien de Valois
*Paganino
*Ercole Massimo
*[[Cesare Borgia]]
*Leandros
*Tarik Barleti
*Shakhulu
*[[Paleologi|Manuele Paleologo]]
*Oltre 1.000.000 di guardie(le quali non erano innocenti per il semplice fatto che Ezio veniva disturbato da esse)
==Note==
<references/>
 
{{Serie Assassin's Creed}}
{{Portale|PlayStation|videogiochi}}
 
[[Categoria:Assassini immaginari]]
[[Categoria:Personaggi di Assassin's Creed]]
[[Categoria:Spadaccini immaginari]]
 
[[ca:Ezio Auditore da Firenze]]
[[cs:Ezio Auditore da Firenze]]
[[en:List of Assassin's Creed characters#Ezio Auditore da Firenze]]
[[fi:Ezio Auditore da Firenze]]
[[ja:エツィオ・アウディトーレ]]
[[ru:Эцио Аудиторе да Фиренце]]
[[tr:Ezio Auditore da Firenze]]