== Collegamenti esterni modificati ==
Con il termine '''elettrosmog''' si intende l'[[inquinamento]] elettromagnetico derivante da [[radiazione elettromagnetica|radiazioni elettromagnetiche]] non ionizzanti quali quelle prodotte dalle [[infrastruttura|infrastrutture]] di [[telecomunicazioni]] come la [[radiodiffusione]] e la [[telediffusione]] ([[emittenti radiofoniche]] e [[emittente televisiva|televisive]]), [[ponte radio|ponti radio]], [[rete cellulare|reti]] per [[telefonia cellulare]], dagli stessi [[Telefono cellulare|telefoni cellulari]], dagli apparati [[wireless]] utilizzati soprattutto in ambito informatico (campi elettromagnetici ad alta [[frequenza]]) e dalle infrastrutture di trasporto dell'[[energia elettrica]] tramite [[cavo|cavi]] elettrici percorsi da [[corrente alternata|correnti alternate]] di forte intensità come gli [[Elettrodotto|elettrodotti]] della [[distribuzione di energia elettrica|rete elettrica di distribuzione]] (campi elettromagnetici a bassa frequenza).
Gentili utenti,
L'[[opinione pubblica]] ha recentemente concentrato la sua attenzione su questo tema a causa delle campagne di sensibilizzazione promosse da comitati di cittadini, associazioni, [[partito|partiti]], movimenti [[ambientalismo|ambientalisti]], che hanno espresso preoccupazione per la salute dei cittadini.
L'esistenza di un rischio rilevante per la salute è a tutt'oggi complessa e controversa, vista anche la dimensione e la durata degli studi epidemiologici. La [[IARC]], Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, parte dell'[[Organizzazione mondiale della sanità]] delle [[Nazioni Unite]] li inserisce nella ''classe 2B'', classe cancerogena possibile per l'uomo, la International Commission for Electromagnetic Safety (Icems), sottolinea, nel 2012, possibilità di aumenti a due cifre di alcune incidenze tumorali<ref>Aumenti del 200% della possibilità di tumori cerebrali per le microonde dei telefoni cellulari. Livio Giuliani, International Commission for Electromagnetic Safety (Icems), convegno ''Campi elettromagnetici e salute: c'è il rischio di un disastro ambientale con il decreto crescita'', Roma - Universita' di Roma Tre - ateneo della Tuscia, - Associazione malattie da intossicazione cronica e ambientale [http://www.icems.eu/docs/Convegno_Decreto_Crescita_Elettrosmog_13_11_12.pdf?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTL programma]</ref>mentre per altri l'intera questione viene considerata il frutto di un allarmismo ingiustificato.
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== Studi epidemiologici ==
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Uno [[epidemiologia|studio epidemiologico]] serio e affidabile richiede:
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* un [[campione statistico]] scelto accuratamente per essere il più possibile rappresentativo della popolazione da cui è estratto;
* un tempo di studio molto lungo (10-15 anni) in quanto oltre agli effetti diretti a breve periodo di tali radiazioni si tratta di studiare gli effetti statistici a medio e lungo termine;
* ingenti investimenti finanziari;
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La ricerca finanziata da privati è guardata con scetticismo da alcuni, poiché un privato in genere è restio a sostenere risultati sfavorevoli ai propri interessi economici ([[conflitto di interesse]]).
== Collegamenti esterni modificati ==
Gli studi che sostengono di aver trovato [[correlazione (statistica)|correlazioni statistiche]] significative tra l'esposizione a radiazione elettromagnetica a bassa [[frequenza]] e l'insorgenza di effetti a lungo termine (quali [[leucemia]] e vari tipi [[tumore]]) sono spesso contestati sulla base della presunta non [[significatività statistica]] del risultato, dovuta principalmente alla ristrettezza del campione scelto o a tempi di studio non sufficientemente lunghi. Si ricorda, in questo contesto, che le insorgenze a lungo termine di tumori prevedono latenze di decenni. Emblematicamente il [[mesotelioma]] concernente l'esposizione ad [[amianto]], un altro agente i cui effetti acuti si discostano per meccanismi biologici di insorgenza della malattia da quelli a lungo termine, prevede uno sviluppo del tumore con un ritardo massimo rispetto al periodo di esposizione di 45 anni.
Gentili utenti,
Nel 2007 è stata svolta una ricerca specifica su "uso del cellulare e tumori cerebrali"<ref>[http://ije.oxfordjournals.org/content/39/3/675 Elisabeth Cardis (Corresponding author), ''Brain tumour risk in relation to mobile telephone use: results of the INTERPHONE international case–control study'', Int. J. Epidemiol. (2010) 39 (3): 675-694. doi: 10.1093/ije/dyq079]</ref>. Si tratta di un lavoro che ha comparato e analizzato gli studi compiuti in 6 anni sull'uso dei cellulari, e non ha trovato correlazione tra l'insorgenza di tumori al cervello e un utilizzo medio del telefono cellulare a breve termine (10 anni)<ref>''...short term (less than ten years) exposure to mobile phone emissions is not associated with an increase in brain and nervous system cancers. However, there are still significant uncertainties that can only be resolved by monitoring the health of a large cohort of phone users over a long period of time. The Committee is convinced that the best way to address these uncertainties is to carry out a large cohort study of mobile phone users, an approach that has also been rated as a high priority by the World Health Organisation.''</ref> sottolineando tuttavia che vi sono ancora significative incertezze che possono essere risolte soltanto monitorando la salute di un grande gruppo di utenti di telefonia per un lungo periodo di tempo.
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== Effetti accertati ==
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Un effetto accertato e fisicamente elementare delle [[onde elettromagnetiche]] cosiddette ad alta frequenza, anche se non ionizzanti, è l'innalzamento della [[temperatura]] dei tessuti biologici attraversati, soprattutto quelli più ricchi di acqua con effetto di maggior penetrazione e assorbimento nei tessuti interni tanto più bassa è la frequenza, tipici ad esempio nell’intervallo
delle microonde dei comuni fornetti domestici. Nel caso dei telefoni cellulari, la potenza irradiata è bassa (solitamente minore di 1 [[watt]]) così che il riscaldamento prodotto è dell'ordine di poche frazioni di [[Grado (unità di misura)|grado]], quasi interamente localizzato nella testa dell'utente, inferiore in teoria e comunque all'effetto di un'esposizione diretta di pari durata alla radiazione solare, che però ovviamente agisce solo a livello di superficie, essendo i tessuti non trasparenti all'infrarosso, contrariamente a quanto avviene per le onde radio. Il calore superficiale si propaga nei tessuti nel primo caso solo per conduzione, e non per irraggiamento.
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Negli anni, nonostante la normativa, ad esempio in Italia, ancora nel 2012, non ne tenga conto, sono rilevati effetti atermici, biologici: "abbiamo indicatori precisi che ci forniscono l'evidenza dell'effetto biologico che i campi elettromagnetici hanno sull'uomo, così come su piccoli animali e su cellule osservati" (Settimio Grimaldi, CNR, novembre 2011). Si sono ipotizzati effetti implicanti l'interferenza con frequenze di risonanza del flusso ionico relativo alle [[Pompa ionica|pompe ioniche cellulari]], e gli studi sull'argomento teorico sono tuttora in corso<ref>M.Fleischmann et al, : ''QED coherence and electrolyte solutions, The Journal of electrolyte chemistry'', '''482''', 110-116, 2000</ref><ref>A. R. Liboff et al, ''Cyclotron resonance in membrane transport'', Interactions between electromagnetic fields and cells, New York & London, Plenum Press, 1985
</ref>
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 02:34, 10 lug 2019 (CEST)
I soggetti portatori di [[pacemaker]] dovrebbero rispettare una distanza maggiore di 1 metro fra il telefono e il dispositivo medico, poiché le onde E.M. prodotte potrebbero generare problemi di [[compatibilità elettromagnetica]] ovvero creare dei falsi impulsi nei circuiti da scoordinare il ritmo cardiaco prodotto con genesi di aritmie.
Esistono studi che documentano svariati effetti dei campi elettromagnetici sulla salute umana.
I limiti imposti dall'{{chiarire|ente americano|quale? dare una citazione}} tengono finora esclusivamente in considerazione gli effetti termici, di riscaldamento cutaneo causato dalle [[microonde]].
#Le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che sono alla base dello sviluppo di un cancro: micronuclei e shock termico delle proteine.
##'''Shock termico delle proteine''': Quando avviene il surriscaldamento di punti nei tessuti umani, il corpo produce proteine per far fronte allo shock termico nel tentativo di proteggere e riparare le cellule surriscaldate<ref name="nota_1">fonte: "ROS release and Hsp70 expression after exposure to 1,800 MHz radiofrequency electromagnetic fields in primary human monocytes and lymphocytes," Lantow M, et al., Radiat Eviron Biophys, 03-22-06. See also: Cell Phones: Invisible Hazards in the Wireless Ag, op. cit.</ref>. Queste proteine proteggono anche le cellule cancerose rendendole resistenti alle terapie<ref name="nota_2">fonte: "Cancer Biology: On Heat Shock Proteins and Tumor Cells," Science Week, Nature 2003, 425:357) scienceweek.com</ref>. In molti tumori il numero di queste proteine risulta altissimo.
##'''Formazione di micronuclei''': I micronuclei sono filamenti spezzati del DNA ed indicano che le cellule non sono più in grado di ripararsi correttamente. Gli studi condotti dall'industria delle telecomunicazioni confermano che le radiazioni dei cellulari producono micronuclei nelle cellule ematiche umane a livelli ben più bassi rispetto a quelli previsti dalle normative in materia di esposizione del governo statunitense<ref name="nota_3">fonte: Cell Phones: Invisible Hazards in the Wireless Ag, op. cit.</ref>. Tutti i tumori sono causati da un danno genetico e la presenza di micronuclei nelle cellule è il primo segnale d'allarme del cancro. I medici che curavano le vittime del [[disastro di Chernobyl|disastro nucleare di Chernobyl]] del 1986 usavano l'esame dei micronuclei per determinare l'estensione del danno causato dalle radiazioni. A proposito, David de Pomerai, tossicologo molecolare britannico, ha confermato che le cellule con danni genetici non risanati possono diventare cancerogene in maniera molto più aggressiva<ref name="nota_4">fonte: New Scientist, 10-24-02</ref>. Il ricercatore britannico Alisdair Phillips ha effettuato un'analisi più quantitativa che dà un'idea di questo aumento di aggressività delle cellule cancerogene con danni genetici, ed ha scoperto che pochi minuti di esposizione a radiazioni simili a quelle emesse dei cellulari possono trasformare un cancro attivo al 5% in uno attivo al 95%, il tutto durante l'esposizione e per un po' di tempo dopo<ref name="nota_5">fonte: "Mobile Phones Linked to Cancer," BBC News, 11-9-1998. Article contains court testimony by cancer expert Alisdair Phillips</ref>. Sommando i risultati di questi studi, alcune ore di esposizione a microonde molto basse rispetto ai limiti di legge attuali causerebbero un forte aumento dell'attività delle cellule tumorali, e danni genetici a queste non più sanabili, e trasmessi alle generazioni di cellule successive. Infatti, nel 2004, una serie di studi commissionati dall'Unione Europea ha confermato che i danni causati dalle onde emesse dai cellulari vengono trasmessi alla generazione successiva di cellule<ref name="nota_6">fonte: "Cell Phone Radiation Harms DNA, Study Claims," (Reuters) MSNBC, 12-04-04</ref>.
#'''Effetti sulla tiroide''': le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti quali il rallentamento o l'arresto della produzione da parte della ghiandola pituitaria, detta anche ipofisi, dell'ormone stimolante tiroideo (TSH), determinando così una drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3<ref name="nota_7">fonte: "Effects of 900 MHz electromagnetic field on TSH and thyroid hormones in rats," Koyu A. et al, 2005 July 4;157 (3):257-62</ref>
#'''Differenza fra [[radiazioni ionizzanti]] e radiazioni non ionizzanti''': Spesso viene operata una distinzione fra gli effetti di queste due categorie. Gli effetti dei cellulari sarebbero più contenuti, dipendendo da radiazioni non ionizzanti. Riguardo agli effetti delle radiazioni ionizzanti c'è un sostanziale accordo (un esempio di studio documentato<ref name="nota_8">fonte: "Panel Affirms Radiation Link to Cancer," Associated Press, 06-29-05</ref>, dell'Accademia Nazionale delle Scienze, il quale ha confermato che anche dosi molto basse di radiazioni ionizzanti, dai raggi X ai raggi gamma, nel corso di tutta la vita, causano il cancro).
#'''Effetti maggiori nei bambini'''. Gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sono più gravi se si accumulano nel tempo, ma esistono delle età più sensibili di altre. In altre parole, avere un'esposizione dai 30 ai 40 anni, ha un effetto minore di una subita dai 20 ai 30 anni, sebbene la durata sia la stessa. I bambini assorbono molte più radiazioni degli adulti<ref name="nota_9">fonte: "Cell Phone Risks Cited in Studies: Three Groups find Danger of Tumors," N. McVicar, South Florida Sun-Sentinel, 02-01-05</ref>.
La distruzione fin dalla giovane età di [[neurone|cellule neuronali]] annulla una "riserva cerebrale" che nella vecchiaia potrebbe compensare la morte di neuroni causata da [[Alzheimer]] o da altre malattie degenerative. Se il cervello ha un eccesso di neuroni utilizzati poco o nulla, questi possono tornare utili per sostituire quelli morti a causa di malattia della tarda età<ref name="nota_10">fonte: "Neuropathology in Aging," D. G. Davis et al, University of Kentucky Medical Center, report presented at the Second Kuopio Alzheimer Symposium, Kuopio, Finland, January 2001. La sorprendente ricerca ha mostrato che i cervelli sottoposti ad [[autopsia]] di 89 anziani cognitivamente normali presentavano la stessa patologia riscontrata nei cervelli colpiti dall'Alzheimer, compresi decomposizione necrotica, depositi di amiloide e placche senili. I ricercatori hanno ipotizzato che queste persone siano andate avanti comunque normalmente perché possedevano un'ampia riserva cerebrale che ha loro permesso di funzionare normalmente malgrado il carico patologico</ref>. I ricercatori dell'Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto al cervello di un adulto, ed il fluido oculare di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni oltre 10 volte maggiore rispetto all'occhio di un adulto<ref name="nota_11">fonte: Cell Phones: Invisible Hazards in the Wireless Age, Dr. George Carlo and Martin Schram, Carroll & Graf Publishers, 2001.</ref>.
Nel 2011 la [[IARC]] - Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha indicato i campi elettromagnetici a radiofrequenza, tipici dei [[telefoni cellulari]] come possibili cause di alcuni tipi di cancro come [[glioma]] e [[neuroma]] auricolare per gli utilizzatori abituali di telefoni cellulari, anche se per quanto riguarda l'esposizione professionale e quella ambientale<ref>31/05/2011: IARC classifies Radiofrequency Electromagnetic Fields as possibly carcinogenic to humans http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf</ref> si rimanda a ulteriori studi, essendo ancora inadeguato trarre conclusioni.
La conseguenza è stata l'inserimento delle radiofrequenze nella classe 2B, che include gli agenti con possibili effetti carcinogeni. Nella stessa classe si trovano oltre 250 agenti, alcuni dei quali di ampia diffusione, che possono diventare cancerogeni come il [[nichel]] (che produce reazioni individuali molto intense, per interazione con le proteine), [[acetaldeide]], [[acrilonitrile]], [[Aflatossina|aflatossina M1]], [[Idrocarburi_policiclici_aromatici#Aspetti_medici|Benz[a]antracene]], alcuni [[Papillomavirus umano|papillomavirus umani]], [[isoprene]], [[piombo]], composti di [[metilmercurio]], policlorofenoli, [[tioacetammide]], il [[caffè]] ad altissime dosi (la [[Caffeina#Effetti_collaterali|caffeina]] è letale fra 150 ed i 200 mg/Kg, ma la IARC, nella monografia sottolinea che bere il caffè non può essere classificato come cancerogenico in quanto vi è una evidenza per la vescica urinaria e una relazione inversa per l'intestino crasso), il [[nero di carbone]] (che come molti prodotti della combustione è ricco di [[idrocarburi policiclici aromatici]] noti cancerogeni per l'uomo), il [[talco]] ( [[silicati]] come l'[[amianto]] e il talco che è un [[fillosilicato]] sono via via sostituiti da prodotti meno tossici come polveri proteiche)<ref>Agents Classified by the IARC Monographs http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/</ref>; nel 2012 nel ''volume 102 Radiofrequency electromagnetic fields'', si è poi esposto compiutamente lo stato dell'arte delle indagini relative. Altri agenti non ionizzanti, come campi elettrici e magnetici a estremamente bassa frequenza erano già stati esaminati e pubblicati nel volume 80, classificandosi rispettivamente di classe 3 (impossibilità con gli studi finora svolti di classificazione degli agenti come cancerogeno o non cancerogeno), e di classe 2B.
== Legislazione ==
Varie leggi specificano i limiti per i campi elettromagnetici, vedi per esempio: [http://www.arpacampania.it/onde/normativa.htm Normativa].
I limiti riguardano l'intensità e la frequenza dei campi. Il limite all'intensità è volto a mitigare gli effetti termici del campo con una elevazione della temperatura corporea minore di 1°C, mentre il limite alla frequenza è inerente agli effetti non termici del campo elettromagnetico, ovvero all'ipotesi di una sua interferenza con la biologia e la fisiologia degli esseri viventi in termini di una [[Risonanza ionica ciclotronica|cessione di energia]] a certe frequenze e di un'attività elettromagnetica, che modifica il flusso di ioni, fornisce l'energia di attivazione di determinate reazioni chimiche, ovvero il rallentamento/inibizione di quelle dove il campo magnetico svolge un ruolo-guida.
La legge quadro 36/01 <ref>[http://people.roma2.infn.it/~carboni/campi-EM/leggi/L010361.html L 36/2001]</ref> prevede per le intensità dei campi:
*(1) un limite di esposizione;
*(2) un valore di attenzione;
*(3) un obiettivo di qualità.
Il limite di esposizione è il valore che non deve mai essere superato per le persone non professionalmente esposte (quindi il pubblico).
Il valore di attenzione si applica, in pratica, agli ambienti residenziali e lavorativi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari. Sono quindi escluse, ad esempio, strade e piazze, per le quali si applica il limite di esposizione. L'obbiettivo di qualità è un valore che dovrebbe essere raggiunto nel caso di nuove costruzioni.
Per i campi ad alta frequenza (da 0,1 MHz a 300 GHz) il limite di esposizione previsto dal DPCM 199/2003 è compreso fra 20 V/m e 60 V/m a seconda della frequenza. Il valore di
attenzione e l'obiettivo di qualità sono invece di soli 6 V/m, valori molto più bassi di quelli previsti in altre nazioni fuori dalla UE. Trattandosi di campi ad alta frequenza non è necessario
specificare a parte il valore del campo magnetico, essendo questo semplicemente proporzionale
a quello elettrico. Da notare che questi valori si applicano alle [[stazione radio base|stazioni radio base]] e non ai dispositivi mobili come i cellulari per i quali invece non esiste una normativa. A titolo di esempio, un cellulare con una potenza tipica di 1 W crea un campo di circa 6 V/m a un metro di distanza e di 60 V/m a 10 cm.
Per la tabella con i valori si veda
[http://people.roma2.infn.it/~carboni/campi-EM/leggi/BB.pdf]
Esistono sia limiti da misurare sul singolo impianto (rilevazioni a banda stretta) sia limiti puntuali che riguardano il campo totale generato da più impianti (rilevazioni a banda larga). Tuttavia non sono previste sanzioni per gli impianti che superano i limiti di legge, ma che contribuiscono a generare una somma di campi magnetici superiori al limite consentito per un'area abitata. In ogni caso se sono superati i limiti totali o puntuali si applicano comunque procedure cosiddette di "riduzione a conformità" almeno per gli [[telecomunicazioni|impianti di telecomunicazioni]].
L'adeguamento degli impianti è imposto da province e regioni ed è a carico del titolare dell'impianto.
Per i campi a frequenza industriale (50 Hz) ossia quelli generati dalle linee elettriche e cabine di trasformazione, il DPCM 8 luglio 2003 n° 200 prevede un limite di esposizione di 100 µT per l'induzione magnetica e 5000 V/m per il campo elettrico; lo stesso DPCM fissa un valore di attenzione per l'induzione magnetica a 10 µT e per l'obbiettivo di qualità a 3 µT. Questi limiti vanno applicati, come per le alte frequenze, a tutti i luoghi ad alta frequentazione e dove si prevede una permanenza non inferiore alle quattro ore giornaliere ma, rispettivamente, per le condizioni preesistenti alla data di emanazione del DPCM e, relativamente all'obbiettivo di qualità, ai nuovi progetti successivi a tale data.
La Cassazione ha pronunciato una delle prime sentenze al mondo <ref>Cassazione Lavoro sentenza n. 17438 del 12 Ottobre 2012</ref> che riconosce un [[nesso di causalità]] fra uso intenso del cellulare e tumore al cervello, obbligando l'[[INAIL]] a indennizzare un manager bresciano.
==== Enti di controllo ====
L'ente [[Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale|ARPA]] (''Agenzia Regionale Protezione Ambiente'') coordina campagne di misura di elettrosmog a campione in diverse località italiane o su richiesta delle autorità locali o della popolazione.
Lo stesso ente ARPA è responsabile dell'autorizzazione riguardo l'installazione e la modifica degli impianti Radio-TV-[[Telefono cellulare|Cellulari]] in coerenza con gli attuali standard di [[campo elettromagnetico]] previsto.
=== Legislazioni estere ===
Nel caso delle onde non ionizzanti, emesse ad esempio da [[antenna|antenne]] radio-televisive o da antenne di [[Stazione radio base|stazioni radio base]] di operatori telefonici, il valore di attenzione italiano, pari a 6 V/m, è notevolmente più basso rispetto ad altri paesi europei e alle raccomandazioni dell'Unione Europea.
==== Stati Uniti ====
Il ''Telecommunications Act'', approvato dal Congresso americano nel [[1996]], è la legge quadro vigente negli Stati Uniti per le tecnologie [[wireless]]. La legge, proposta dal senatore [[John McCain]], alla sezione 704 (II) (B) (iv) della legge precisa che: “Nessun governo statale o locale può regolare il posizionamento, la costruzione e la modifica di servizi wireless privati sulla base degli effetti che le emissioni di radio frequenze possono avere sull'ambiente, nella misura in cui tali servizi sono conformi alle norme previste dalla Commissione in materia di emissioni”.
In questo modo, cittadini e governi locali sono stati privati della possibilità di bloccare la collocazione di ripetitori.
La [[Federal Communications Commission]] (FCC), ha il compito di fissare le norme per la riduzione del livello di disturbo di energia elettrostatica emessa da strumenti elettrici.
=== Inefficienze del libero mercato nelle TLC ===
La competizione fra operatori nel mercato delle telecomunicazioni ha portato in molti Paesi all'esistenza di molte reti concorrenti, e a una proliferazione del numero di [[antenna|antenne]] e dell'impatto in termini di elettrosmog.
Tale modello risulta meno [[efficienza|efficiente]] rispetto alla costruzione di pochi impianti e infrastrutture condivise dai vari operatori, in termini di costi dei servizi che ricadono sui consumatori, di impatto ambientale e paesaggistico, di possibili effetti sulla salute umana ed infine di copertura della [[banda larga]]. A causa di questa "[[concorrenza (diritto commerciale)|concorrenza]]" troviamo molte reti delle quali nemmeno una copre interamente il territorio italiano.
Segnali provenienti da impianti di eguale [[Potenza (fisica)|potenza]] e [[frequenza]] e ravvicinati nel territorio rischiano di creare [[interferenza (telecomunicazioni)|interferenze]], oscurarsi a vicenda e portare all'uso di potenze trasmissive crescenti. Simile problema si è incontrato negli anni '80 in Italia con la diffusione senza regole di radio, TV locali e stazioni radio ricetrasmittenti operate più o meno illegalmente da privati cittadini.
=== Libertà di antenna ed enti locali ===
Le normative in tema di elettrosmog tentano una conciliazione fra il diritto a costruire [[infrastruttura|infrastrutture]] di questo tipo e la salute delle persone. Nel primo caso è garantita la libertà di iniziativa economica degli operatori e la "[[libertà di antenna]]".
La Costituzione italiana e quelle di altri Paesi affidano la gestione del territorio alle amministrazione locali. L'installazione di apparati di radiotelecomunicazioni è parte di queste scelte di gestione.
Un insieme di veti incrociati o il singolo divieto di un'[[pubblica amministrazione|amministrazione]] di attraversare il suo territorio rischia di bloccare la costruzione di importanti infrastrutture. Le scelte in alcuni casi sono dettate più dal parere degli abitanti-elettori del luogo che dall'interesse generale. A questi si contrappone la critica per cui da un lato si desidera un servizio, ma dall'altro nessuno vuole le strutture che lo rendono possibile (è l'atteggiamento [[NIMBY]]).
A un modello che rispetta la responsabilità degli enti locali si contrappone un altro in cui il Governo avoca completamente le scelte di sviluppo. Ciò è accaduto per la rete [[UMTS]] e negli [[Stati Uniti]], dove le amministrazioni locali non possono opporsi all'installazione di antenne in luoghi di proprietà del [[demanio]], anche se vicini ai centri abitati. In Italia vale un principio analogo nella servitù coattiva di elettrodotti (cfr. [[Referendum abrogativi del 2003 in Italia]]).
La scelta di una completa ''[[deregulation]]'' può dipendere da operazioni di [[lobby]]ing dell'industria e da atti degli enti locali.
Un modello intermedio è quello in cui i governi fissano comunque dei limiti validi a livello nazionale.
== Note ==
{{references|2}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto/notizia|Elettrosmog: ripetitori TV sotto sequestro a Brescia, si decide anche a Roma e Napoli|data=20 ottobre 2008}}
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ifac.cnr.it/pcemni/ CNR-IFAC]
* {{cita web|url=http://www.geocities.com/elioa.geo/elettromagnetismo.html|titolo=Coordinamento di comitati spontanei di cittadini contro l'elettrosmog|deadurl=yes|urlarchivio=http://www.reocities.com/elioa.geo/elettromagnetismo.html}}
* [http://www.elettrosmog.org/ Sito informativo in materia di elettrosmog]
* [http://www.arpalombardia.it ARPA ]
* [http://www.fub.it Fondazione Ugo Bordoni]
* [http://www.galileo2001.it/old/materiali/documenti/Franco_Battaglia/invenzioni_verdi.php Articolo sull'elettrosmog] di Franco Battaglia
* [http://www.elettrosensibili.it Associazione delle persone elettrosensibili]
{{Inquinamento}}
{{Portale|ecologia|elettromagnetismo|medicina}}
[[Categoria:Inquinamento elettromagnetico]]
[[af:Elektronewel]]
[[cs:Elektrosmog]]
[[de:Elektrosmog]]
[[en:Electromagnetic radiation and health]]
[[eo:Elektrosmogo]]
[[es:Contaminación electromagnética]]
[[eu:Kutsadura elektromagnetiko]]
[[fr:Pollution électromagnétique]]
[[pl:Choroba mikrofalowa]]
[[sr:Утицај радарског зрачења на здравље]]
[[sv:Elektrosmog]]
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