Leo Castelli e Alexander Vasiliev: differenze tra le pagine

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{{Bio
|Nome = LeoAlexander Alexandrovich
|Cognome = CastelliVasiliev
|Sesso = M
|PreData = {{russo|Алекса́ндр Алекса́ндрович Васи́льев|Aleksandr Aleksandrovič Vasil'ev}}
|LuogoNascita = TriesteSan Pietroburgo
|GiornoMeseNascita = 4 settembreottobre
|AnnoNascita = 19071867
|LuogoMorte = New YorkWashington
|GiornoMeseMorte = 2130 agostomarzo
|AnnoMorte = 1999
|EpocaAnnoMorte = 19001953
|Epoca = 1800
|Attività = collezionista d'arte
|Epoca2 = 1900
|Attività2 = mercante d'arte
|Attività = storico
|Nazionalità = italiano
|Attività2 = mercante d'arteinsegnante
|Attività3 = accademico
|Nazionalità = italianorusso
|NazionalitàNaturalizzato = statunitense
|PostNazionalità =
|Immagine = Vasiliev Alexander Alexandrovich.jpg
}}
 
È considerato uno degli esperti più autorevoli di cultura e storia [[Impero bizantino|bizantina]] del [[XX secolo]]. La sua opera in due volumi ''Storia dell'Impero bizantino'' (1928), rimane una delle più consultate, al pari degli scritti di [[Edward Gibbon]] e [[Fëdor Uspenskij]].
==Biografia==
Il suo vero nome era Leo Krausz e quando nacque Trieste faceva parte dell'[[Impero austro-ungarico]]. La città era un crocevia di etnie e di culture da quella tedesca, alla italiana, alla slava ed alla [[Comunità ebraica di Trieste|ebraica]]. Lo stesso padre di Leo - Ernesto Krauss, banchiere di [[Ungheria|origine ungherese]] - era [[Ebrei|ebreo]], come la moglie Bianca Castelli, dalla quale Leo prese in seguito il cognome. Emigrò negli anni trenta a [[Parigi]] dove aprì una Galleria.
 
== Biografia ==
Parigi in quegli anni era il faro culturale di tutto il mondo. Nel 1941, in seguito all'[[invasione tedesca della Francia]] ed alle [[leggi razziali naziste|leggi razziali]], si trasferì a [[New York]]. All'inizio espose artisti europei come [[Wassily Kandinsky]], ma ben presto la «Leo Castelli Gallery» al numero 420 di West Broadway divenne famosa per gli artisti americani dell'espressionismo astratto come [[Jackson Pollock]], [[Willem de Kooning]], [[Robert Rauschenberg]], [[Jasper Johns]] e [[Cy Twombly]]. Negli anni sessanta e settanta ebbe a contratto artisti come [[Frank Stella]], [[Lee Bontecou]], [[James Rosenquist]], [[Roy Lichtenstein]], [[Andy Warhol]], [[Robert Morris (scultore)|Robert Morris]], [[Donald Judd]], e [[Dan Flavin]]. Anche negli anni ottanta fece mostre di importanti artisti contemporanei come [[Richard Serra]]. Negli anni novanta conobbe e seguì in alcuni suoi progetti l'architetto scultore [[Silvana De Stefano]].
Nacque e crebbe nella capitale imperiale. Studiò dapprima [[teoria della musica|teoria]] e [[composizione musicale|composizione]] al [[Conservatorio di San Pietroburgo|Conservatorio musicale]], più avanti all'[[Università di Stato di San Pietroburgo|Università imperiale]], sotto l'[[insegnamento|egida]] di [[Vasilij Vasil'evskij]]<!--Васи́лий Григо́рьевич Василье́вский-->, uno dei primi bizantinisti. In seguitò vi insegnò occupando la [[cattedra universitaria|cattedra]] di [[lingua araba]] (1912). Tra il 1897 e il 1900, approfondì la sua formazione a [[Parigi]]. Nel 1902, accompagnò [[Nicholas Marr]] nel suo viaggio al [[Monastero di Santa Caterina (Egitto)|Monastero di Santa Caterina]] nel [[Monte Sinai|Sinai]].
 
Durante la sua permanenza presso l'[[Università di Tartu]] (1904-1912), Vasiliev realizzò una monografia molto influente, ''[[Costantinopoli|Bisanzio]] e gli [[arabi]]'' (1907), successivamente divisa in due volumi. Lavorò anche all'[[Monastero di Studion|Istituto russo d'archeologia]], istituito da Fëdor Uspenskij a Costantinopoli. Ritornato in patria (1912 ca.), venne eletto all'[[Accademia russa delle scienze]] nel 1919.
Nel 1987 gli è stato conferito il premio [[San Giusto d'Oro]] dai cronisti del Friuli Venezia Giulia.
 
Nel 1925, durante il suo ritorno a Parigi, Vasiliev fu convinto da [[Michail Ivanovič Rostovcev]] a emigrare definitivamente in Occidente. Fu lo stesso Rostovcev ad assicurargli una posizione presso l'[[Università del Wisconsin-Madison|Università del Wisconsin]] a [[Madison (Wisconsin)|Madison]]. Alcuni decenni più tardi, Vasiliev si trasferisce a [[Dumbarton Oaks]]. Verso la fine della sua vita, venne eletto presidente dell'Istituto "Nikodim Kondakov" di [[Praga]] e dell'[[Association Internationale des Études Byzantines|Associazione internazionale di studi bizantini]].
Leo Castelli è stato sposato a [[Ileana Schapira]], anche lei gallerista.
 
==Bibliografia Pubblicazioni ==
* ''Schiavi in Grecia'' (1898);
* {{cita libro|autore=Calvin Tomkins|titolo=Vite d'avanguardia. John Cage, Leo Castelli, Christo, Merce Cunningham, Johnson Philip, Andy Warhol|editore=[[Costa & Nolan]]|città=Genova |anno= 1983|isbn=88-7648-013-7}}
* ''L'espansione latina nel Levante'' (1923);
*''Leo Castelli, ricordi triestini'', interviste di Paolo Rumiz e Luciano Santin, s.l., Biblioteca Cominiana, 1995, pubblicato in occasione della mostra "Leo Castelli, a life for art";
* ''Storia dell'Impero bizantino'', vol. 1: ''Da [[Costantino]] alle [[crociate]]'' (1<small><sup>a</sup></small> ed. russa 1925; dal 1929 in inglese e altre traduzioni);
*''Da Rauschenberg a Warhol, da Flavin a Judd, 20 artisti a New York negli anni Sessanta, omaggio a Leo Castelli'', testi di Calvin Tomkins, Piero Dorazio, Milano, Skira, 1996;
* ''Storia dell'Impero bizantino'', vol. 2: ''Dalle crociate alla [[Caduta di Costantinopoli|caduta dell'Impero]]'' (1935);
*Alan Jones, ''Leo Castelli, l'italiano che inventò l'arte in America'', introduzione di Gillo Dorfles, Roma, Castelvecchi, 2007;
* ''Bisanzio e gli arabi'', vol. 1: ''Relazioni politiche tra i bizantini e gli arabi durante la [[dinastia amoriana]]'' (1<small><sup>a</sup></small> ed. russa 1907; nel 1935 in inglese; nel 1950 in francese, come ''Byzance et les arabes : la dynastie d'Amorium (820–867)'');
* {{Treccani}}
* ''Bisanzio e gli arabi'', vol. 2: ''Relazioni politiche tra i bizantini e gli arabi durante la [[Dinastia dei Macedoni|dinastia macedoniana]]'' (1<small><sup>a</sup></small> ed. russa 1907; nel 1935 in inglese; nel 1950 in francese, come ''Byzance et les arabes : la dynastie macédonienne (867–959)'');
* Annie Cohen-Solal, ''Leo & C. Storia di Leo Castelli'', traduzione di Manuela Bertone, 2010, Johan & Levi Editore
* ''I [[goti]] nella [[Crimea]]'' (1936)
<!--* "''The Opening Stages of the Anglo-Saxon Immigration to Byzantium in the Eleventh Century''", in ''Seminarium Kondakovianum'' (1937);
* ''The Russian attack on Constantinople in 860'' (1946);
* ''The 'Life' of St. Peter of Argos and its historical significance'' (1947);
* ''The monument of Porphyrius in the Hippodrome at Constantinople'' (1948, 1967);
* ''Imperial porphyry sarcophagi in Constantinople'' (1949);
* "''The Historical Significance Of the Mosaic of Saint Demetrius at Sassoferrato''", in ''Dumbarton Oaks Papers'', 5 (1950) pp. 29-39;
* ''Justin, the First: An Introduction to the Epoch of Justinian the Great'' (1950);
* ''The second Russian attack on Constantinople'' (1951, 1967);
* ''Hugh Capet Of France And Byzantium'' (1951);
* ''The iconoclastic edict of the Caliph Yazid II, A. D. 721'' (1956, 1967);
* ''A survey of works on Byzantine history'';
* ''The life of St. Theodore of Edessa'';
* ''Medieval ideas of the end of the world: West and East'';
* ''Prester John and Russia'' (1996, ed. W. F. Ryan).-->
 
==Voci correlateBibliografia ==
* {{Cita pubblicazione |autore = Milton V. Anastos |titolo = Alexander A. Vasiliev: A Personal Sketch |rivista = The Russian Review |numero = 13 |mese = gennaio |anno = 1954 |pagine = 59–63}}
*[[Ugo Mulas]]
* {{Cita pubblicazione |autore = Sirarpie Der-Nersessian |titolo = Alexander Alexandrovich Vasiliev, 1867-1953 |rivista = [[Dumbarton Oaks Papers]] |numero = 9/10 |anno = 1956 |pagine = 1–21}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.castelligallery.com/|Sito ufficiale delle gallerie Leo Castelli}}
*{{cita web|http://www.arte.rai.it/articoli/leo-castelli-il-re-mida-dellarte/19020/default.aspx|Leo Castelli. Il Re Mida dell`arte, su RAI Arte}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|biografie|storia|Bisanzio}}
 
[[Categoria:EbreiDefezionisti italianisovietici]]
[[Categoria:Italiani emigrati negli Stati Uniti d'America]]