Stazione radio base e Eupterotidae: differenze tra le pagine

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{{Tassobox
[[Immagine:GSM station (moon in background) Pozuelo-Spain.jpg|right|thumb|upright=0.7|una BTS di tipo ''raw land'']]
| nome = Eupterotidae
In [[telecomunicazioni]], nell'ambito delle [[rete cellulare|reti cellulari]], il termine '''stazione radio base''', in [[sigla]] '''BTS''' (del corrispondente termine [[lingua inglese|inglese]] "base transceiver station"), indica il sottosistema di [[ricetrasmettitore|ricetrasmissione]] di un [[segnale elettrico|segnale]] [[radio (elettronica)|radio]] dotato tipicamente di [[antenna a settore]] ricetrasmittente che serve i [[telefono cellulare|terminali mobili]] degli utenti coprendo una determinata area geografica detta appunto ''[[cella radio]]''. Essa rappresenta dunque l'[[infrastruttura]] base della [[telefonia cellulare]] usata nei [[radiocomunicazione|radiocollegamenti]] delle [[rete cellulare|reti mobili cellulari]] nell<nowiki>'</nowiki>''interfaccia radio'' del sistema cellulare. Comunemente chiamato [[ripetitore]], in realtà, non "ripete" alcun segnale, come nel caso del [[ponte radio|ponti radio]], ma lo genera e lo trasmette in etere, oppure lo riceve lavorando a [[livello fisico]] e [[livello datalink]] di un'[[architettura di rete]].
| statocons =
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| immagine =Pseudojana perspicuifascia (Eupterotidae).jpg
| didascalia= ''Pseudojana perspicuifascia''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
| dominio = [[Eukaryota]]
| regno = [[Animalia]]
| sottoregno = [[Eumetazoa]]
| superphylum = [[Protostomia]]
| phylum = [[Arthropoda]]
| subphylum = [[Tracheata]]
| superclasse = [[Hexapoda]]
| classe = [[Insecta]]
| sottoclasse = [[Pterygota]]{{Tassobox gruppo generico|titolo = [[Coorte (tassonomia)|Coorte]]|nome = [[Endopterygota]]}}
| superordine = [[Oligoneoptera]]{{Tassobox gruppo generico|titolo = [[Sezione (tassonomia)|Sezione]]|nome = [[Panorpoidea]]}}
| ordine = [[Lepidoptera]]
| sottordine = [[Glossata]]
| infraordine = [[Heteroneura]]{{Tassobox gruppo generico|titolo = [[Divisione (tassonomia)|Divisione]]|nome = [[Ditrysia]]}}
| superfamiglia = [[Bombycoidea]]
| famiglia = '''Eupterotidae'''<br /><span style="font-variant: small-caps">[[Charles Swinhoe|Swinhoe]]</span>, [[1892]]
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
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<!-- ALTRO -->
| suddivisione = [[Genere (tassonomia)|Generi]]
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* [[#Tassonomia|vedi testo]]
}}
Gli '''Eupterotidi''' ('''Eupterotidae''' <span style="font-variant: small-caps">[[Charles Swinhoe|Swinhoe]]</span>, [[1892]]) sono una [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] di [[Lepidoptera|lepidotteri]] che annovera circa 300 [[specie]], presenti in [[Africa]], [[Asia]] tropicale, [[Oceania]] e [[America]] centro-meridionale.<ref name = Handbuch>{{Cita libro | autore = Lemaire, C. & Minet, J.| wkautore = Niels Peder Kristensen | titolo = Kristensen, N. P. (Ed.) - Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies | altri = Kükenthal, W. (Ed.), Fischer, M. (Scientific Ed.) | url = http://books.google.it/books?id=B9rdQ1gHuAAC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false | editore = Walter de Gruyter | città = Berlino, New York | anno = 1999 | annooriginale = 1998 | lingua = en | volume = Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography | edizione = ristampa 2013 | capitolo = The Bombycoidea and their Relatives | pp = 321&nbsp;-&nbsp;354 | ISBN = 978-3-11-015704-8 | OCLC = 174380917 | accesso = 17 dicembre 2014 }}</ref>
 
== Descrizione ==
=== Adulto ===
Sono [[falena|falene]] di medie o grandi dimensioni, affini ai [[Saturniidae|Saturnidi]]. Gli adulti sono spesso pelosi, con [[Ali degli insetti|ali]] marroni o rosse, ma alcune specie tendono al giallo. Spesso sono presenti bande trasversali più scure e peli a coprire la parte basale delle ali. L'ala anteriore può avere un apice appuntito, e il margine esterno più o meno falciforme; il tornus è arrotondato (Carter, 1993). Le venature dell'ala anteriore hanno valore diagnostico: una venatura radiale è andata persa, così che R1 si distacca da Rs a livello della cellula discale, e quest'ultima presenta tre diramazioni; R1 ed Rs corrono strettamente parallele. La cellula discale è molto corta, occupando meno di un terzo della larghezza dell'ala.<br />
L'ala posteriore è più arrotondata, con un apice piuttosto smussato (Bell & Scott, 1937).<br />
Il frenulum ed il retinaculum sono vestigiali, talvolta assenti.<br />
Il corpo è lungo e cilindrico. Il [[Capo degli insetti|capo]] è relativamente piccolo e poco visibile dall'alto. Le [[Antenne degli insetti|antenne]] sono abbastanza brevi (circa ⅓ - ¼ della lunghezza dell'ala anteriore), bipettinate, e più sviluppate nei maschi; la [[spiritromba]] non è sviluppata e comunque non funzionante, a differenza di quanto avviene in altri [[Bombycoidea]]. Le [[Zampe degli insetti|zampe]] non sono molto sviluppate.<br />
Nel genitale maschile, l'[[Glossario entomologico#uncus|uncus]] è ampio e bipartito. Lo [[Glossario entomologico#Gnathus|gnathus]] è talvolta presente. Le valve sono relativamente semplici, talvolta separate a livello apicale. L'[[edeago]] è semplice, globulare, talvolta rivestito di peli (Kuznetzov & Stekolnikov, 1985).<br />
Il genitale femminile, al contrario, non mostra alcuna caratteristica strettamente legata alla famiglia; gli otto segmenti sono di norma stretti, di forma anulare, ed entrambe le coppie delle apofisi sono relativamente lunghe. La ''bursa'' è semplice, priva del ''signum'', tranne nel genere ''[[Ganisa]]''. Il dotto seminale diparte subito basalmente rispetto al ''ductus bursae'' (Kuznetzov & Stekolnikov, 1985).<br />
Alcune specie possono ricordare membri della famiglia [[Papilionidae]], ma se ne differenziano per il fatto che le antenne non sono clavate.<br />
È presente un [[dimorfismo sessuale]], con femmine più grandi dei maschi.<br />
L'apertura alare va da 25 a oltre 100&nbsp;mm.
 
=== Uovo ===
Nella telefonia cellulare, dal punto di vista [[topologia di rete|topologico]], le stazioni radiobase sono nodi logici di [[commutazione (telecomunicazioni)|commutazione]] o rilancio nell'interfaccia radio del sistema radiomobile cellulare con caratteristiche tipiche di centro stella, mentre dal punto di vista [[trasmissione (telecomunicazioni)|trasmissivo]] se reinstradano la richiesta di servizio verso la stessa cella radio di copertura assolvono funzionalità logiche e fisiche di [[ripetitore|ripetitori]] rigenerativi. Funzionalità tipica, oltre ad instaurare una [[connessione (informatica)|connessione]] con il terminale di utenza durante la comunicazione, è anche quella di diffondere un [[segnale (fisica)|segnale]] in [[broadcast]] sulla rispettiva cella di copertura ai vari terminali di utenza presenti che informi della disponibilità del servizio e da cui ricavare i noti ''livelli di campo''. Viceversa dal terminale riceve le informazioni della sua presenza nella cella utile per le varie funzionalità di [[roaming]].
Le uova sono trapezoidali, con base allargata, e presentano una superficie liscia, finemente punteggiata all'osservazione al microscopio. Vengono deposte in gruppi, sulla pagina inferiore delle foglie o sulla corteccia di un ramo, se la pianta ospite ha un ''habitus'' arboreo (Bell, & Scott, 1937).
[[Immagine:GSM base station 4.JPG|thumb|upright=1.4|Particolare delle antenne di una BTS]]
 
=== Larva ===
Tipicamente, le stazioni radiobase sono composte da antenne ricetrasmittenti poste ad una certa altezza su tralicci di sostegno a loro volta posti in locazioni rialzate rispetto all'area di copertura della cella radio per evitare disturbi e ostacoli fissi di [[radiopropagazione]] quali rilevi e vegetazione massimizzando così l'area di copertura, la potenza del segnale utile, il rapporto segnale-rumore ed il rapporto portante/interferenza. Così in ambienti urbani le antenne sono poste tipicamente sui tetti di edifici (pubblici o privati) con l'operatore che paga ai proprietari dello stabile un canone di affitto per la concessione dell'installazione nel rispetto delle normative imposte sull'[[inquinamento elettromagnetico]], mentre in ambienti semi-urbani e rurali sono poste su piccoli rilevi e colline sgombri da vegetazione.
I [[bruco (larva)|bruchi]] sono tozzi, cilindrici, e ricoperti di una densa peluria di setole secondarie, che in alcune specie può essere urticante, e provocare intense irritazioni cutanee. Non presentano processi caudali come le [[Sphingidae]], né le "selle" toraciche tipiche delle [[Lasiocampidae]]. In realtà non è ancora stata individuata una caratteristica distintiva dei bruchi per questa famiglia. I membri del genere ''[[Eupterote]]'' hanno comportamento gregario, almeno nelle fasi iniziali di sviluppo, laddove quelli di ''[[Ganisa]]'' tendono ad alimentarsi singolarmente (Carter, 1993). Questi bruchi hanno attività notturna (Bell, & Scott, 1937).
 
=== Pupa ===
Al livello del terreno, o su tetto, si trova lo ''shelter'', un armadio o una cabina all'interno del quale sono presenti le apparecchiature ricetrasmittenti. Alcune di queste sono: quadro elettrico con batterie tampone e ups, armadio gsm/dcs, nodeb, climatizzatore. A queste si aggiunge solitamente anche la cabina di [[alimentazione elettrica]] della stazione. Sul traliccio di sostegno sono attestati [[cavo coassiale|cavi coassiali]] per la [[trasmissione (telecomunicazioni)|trasmissione]] del segnale. In cima al traliccio, o sui supporti, sono agganciati più pannelli, divisi in gruppi da tre (a volte anche in numero superiore) detti anche ''[[Antenna a settore|settori]]'', con orientamento diverso, in genere 0°-120°-240° rispetto a Nord, e, per cercare di coprire contemporaneamente la maggior parte di territorio garantendo allo stesso tempo la migliore qualità e potenza del segnale radiomobile (grazie alla più alta direttività dell'elemento irradiante rispetto all'antenna isotropa) sfruttando così al meglio la possibilità di [[riuso di frequenza|riuso delle frequenze]] per ciascun settore coperto.
La [[pupa]]zione avviene sul terreno, nella lettiera o entro fessurazioni. Il bozzolo è traslucido in ''[[Ganisa]]'' e ''[[Nisaga]]'', denso e talvolta doppio in ''[[Eupterote]]''. La parte anteriore della pupa appare semisferica, quella posteriore conica, terminante in un [[cremaster]] arrotondato, munito di quattro piccoli uncini in ''Ganisa'', oppure un denso ciuffo di peli in ''Nisaga'', o ancora un cremaster ellissoidale come in ''Eupterote'' (Bell & Scott, 1937).
 
== Distribuzione e habitat ==
Ovviamente sono possibili implementazioni studiate ''ad hoc'' con più o meno settori a seconda delle necessità di [[riuso di frequenza]] e delle reali aree da coprire.
Sono diffuse nelle regioni tropicali principalmente del vecchio mondo, soprattutto nelle regioni [[Regioni zoogeografiche|afrotropicale]] ed [[Regioni zoogeografiche|orientale]], ma alcune specie anche nell'[[ecozona neotropicale]].
 
L'[[habitat]] è costituito dalla [[foresta pluviale]] della fascia [[tropici|tropicale]] e subtropicale.
È inoltre connessa con il sottosistema [[Base Station Controller]] da cui riceve input o affida la gestione di una richiesta di servizio.
In un sistema cellulare alcune stazioni radiobase comunicano tra loro grazie a [[ponte radio|ponti radio]] [[Plesiochronous Digital Hierarchy|PDH]]/[[Synchronous Digital Hierarchy|SDH]], altre sono [[cablaggio|cablate]] sulla [[rete telefonica]] fissa tramite flussi E1 o [[DSL|xDSL]]. In Italia le BTS [[TIM]] sono nella maggior parte dei casi collegate direttamente alla rete in rame o in fibra ottica, essendo la rete fissa di proprietà di [[Telecom Italia]], mentre gli altri operatori tendono ad utilizzare ponti radio.
 
== Biologia ==
L'area di copertura radio della BTS varia in funzione del numero di utenti da servire su un determinato territorio: maggiore in aree rurali o semi-urbane, minore in aree urbane.
Gli adulti sono attivi durante la sera e la notte, mentre durante il giorno riposano sui tronchi o sul terreno ad ali aperte.
 
=== Alimentazione ===
Una stazione radio base può ospitare più antenne e apparati di ricetrasmissione relativi a diversi sistemi cellulari (GSM, GPRS, EDGE, UMTS, HSPA): questo è particolarmente cercato dagli operatori in quanto consente un sensibile abbattimento dei tempi e soprattutto dei costi di installazione che sono legati in particolar modo al traliccio e alla sua posa.
A seconda della specie, i bruchi parassitano le foglie di arbusti o alberi delle [[Myrtaceae]], (ad es. ''[[Eucalyptus]]'', ''[[Lophostemon]]'', ''[[Angophora]]'', ''[[Syncarpia]]''), o [[Fabaceae]] (''[[Bauhinia]]''), ma talune specie attaccano anche essenze erbacee ([[Poaceae]]). Riveste una rilevanza economica il danno che i bruchi di ''Nisaga simplex'' arrecano alle piantagioni di [[Oryza sativa|riso]] in [[Asia]] tropicale (Bell & Scott, 1937; Carter, 1993).
 
Gli adulti non si alimentano, avendo solo scopo riproduttivo. Essi sopravvivono esclusivamente utilizzando le riserve accumulate durante lo stadio larvale.
=== Tipologie ===
 
== Tassonomia ==
Le stazioni radio base, che in gergo vengono chiamate "siti" o celle, si suddividono in quattro tipologie principali:
=== Sottofamiglie e generi ===
#''Raw Land'': è il cosiddetto sito a terra, dove cioè la stazione è costituita da un palo o da un traliccio con fondazioni sul terreno. Questi possono avere altezze fino a 30 metri (a volte anche superiori) dove vengono posizionate [[antenna|antenne]] e [[antenna parabolica|parabole]];
Devono ancora essere investigate a fondo le relazioni filogenetiche tra questa [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] e le [[Anthelidae]], così da poter definire la posizione di entrambe all'interno dei [[Bombycoidea]]. Il [[taxon]] viene suddiviso, dai diversi autori, in un numero variabile di [[Sottofamiglia|sottofamiglie]] da due a cinque, e non si trova un accordo neppure sul numero delle [[Tribù (tassonomia)|tribù]]; si è pertanto preferito elencare di seguito i 92 [[Genere (tassonomia)|generi]], in attesa di ulteriori studi e approfondimenti:
#''Roof Top'': costituito da una palina (un palo in acciaio di piccole dimensioni rispetto ai siti Raw Land) supporto per antenne e parabole, ancorata o staffata a strutture portanti sulla copertura di un edificio. Questo tipo di sito si trova spesso nei centri urbani;
{{div col|cols=3}}
#''Co-locato'', quando cioè le antenne vengono installate su pali, tralicci o torri sulle quali sia già attivo un impianto radio (con proprie antenne) di diversa caratteristica e funzionalità.
* ''[[Acrojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1901
#''Microcelle'', ovvero Stazioni Radio Base di piccole dimensioni che possono trovarsi all'interno di insegne luminose, rivelatori di fumo ecc.
* ''[[Apha]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Apona]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1856
* ''[[Bantuana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Distant,</span> 1906
* ''[[Brachytera]]'' <span style="font-variant: small-caps">Felder,</span> 1874
* ''[[Calapterote]]'' <span style="font-variant: small-caps">Holland,</span> 1900
* ''[[Camerunia]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1893
* ''[[Catajana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Strand,</span> 1910
* ''[[Cotana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1865
* ''[[Cyrtojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1911
* ''[[Dreata]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Drepanojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1893
* ''[[Drexta]]'' <span style="font-variant: small-caps">Kirby,</span> 1892
* ''[[Enchera]]'' <span style="font-variant: small-caps">Moore,</span> 1886
* ''[[Epijana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Holland,</span> 1893
* ''[[Epicydas]]'' <span style="font-variant: small-caps">Bethune-Baker,</span> 1908
* ''[[Euchera]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hübner,</span> 1825
* ''[[Eucheria]]'' <span style="font-variant: small-caps">Neave,</span> 1939
* ''[[Eupterote]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hübner,</span> 1820
* ''[[Euterote]]'' <span style="font-variant: small-caps">Swinhoe,</span> 1893
* ''[[Ganisa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Gastridiota]]'' <span style="font-variant: small-caps">Turner,</span> 1922
* ''[[Gonojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1893
* ''[[Hemijana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1901
* ''[[Heringijana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Bryk,</span> 1944
* ''[[Heteromorpha]]'' <span style="font-variant: small-caps">Herrich-Schäffer,</span> 1855
* ''[[Hibrildes]]'' <span style="font-variant: small-caps">Druce,</span> 1888
* ''[[Hibrildis]]'' <span style="font-variant: small-caps">Janse,</span> 1917
* ''[[Hibrildus]]'' <span style="font-variant: small-caps">Berger,</span> 1958
* ''[[Homochroa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Wallengren,</span> 1858
* ''[[Hoplojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1901
* ''[[Horanpella]]'' <span style="font-variant: small-caps">Moore,</span> 1883
* ''[[Hybrildes]]'' <span style="font-variant: small-caps">Grünberg,</span> 1912
* ''[[Hypercydas]]'' <span style="font-variant: small-caps">Turner,</span> 1903
* ''[[Jana (genere)|Jana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Herrich-Schäffer,</span> 1854
* ''[[Janomima]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1901
* ''[[Lasiomorpha]]'' <span style="font-variant: small-caps">Joicey & Talbot,</span> 1916
* ''[[Lechenopteryx]]'' <span style="font-variant: small-caps">Druce,</span> 1886
* ''[[Leptojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Butler,</span> 1881
* ''[[Lewinibombyx]]'' <span style="font-variant: small-caps">Strand,</span> 1929
* ''[[Lichenopteryx]]'' <span style="font-variant: small-caps">Felder,</span> 1874
* ''[[Mallarctus]]'' <span style="font-variant: small-caps">Mell,</span> 1930
* ''[[Mallodeta]]'' <span style="font-variant: small-caps">Turner,</span> 1922
* ''[[Marmaroplegma]]'' <span style="font-variant: small-caps">Wallengren,</span> 1860
* ''[[Melanergon]]'' <span style="font-variant: small-caps">Bethune-Baker,</span> 1904
* ''[[Melanothrix]]'' <span style="font-variant: small-caps">Felder,</span> 1874
* ''[[Messata]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Murlida]]'' <span style="font-variant: small-caps">Moore,</span> 1860
* ''[[Neopreptos]]'' <span style="font-variant: small-caps">Draudt,</span> 1930
* ''[[Nervicompressa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Bethune-Baker,</span> 1904
* ''[[Nisaga]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Pachyclea]]'' <span style="font-variant: small-caps">[[Johannes Gistel|Gistel]],</span> 1857
* ''[[Pachyjana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Butler,</span> 1881
* ''[[Palirisa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Moore,</span> 1884
* ''[[Panacela]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1865
* ''[[Pandala]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Paracydas]]'' <span style="font-variant: small-caps">Bethune-Baker,</span> 1908
* ''[[Parajana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1906
* ''[[Paramarane]]'' <span style="font-variant: small-caps">Bethune-Baker,</span> 1910
* ''[[Paraphyllalia]]'' <span style="font-variant: small-caps">Gaede,</span> 1927
* ''[[Phasicnecus]]'' <span style="font-variant: small-caps">Butler,</span> 1894
* ''[[Phiala]]'' <span style="font-variant: small-caps">Wallengren,</span> 1860
* ''[[Phialla]]'' <span style="font-variant: small-caps">Wichgraf,</span> 1908
* ''[[Phyllalia]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Poloma (zoologia)|Poloma]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Preptos]]'' <span style="font-variant: small-caps">Schaus,</span> 1892
* ''[[Preptothauma]]'' <span style="font-variant: small-caps">Draudt,</span> 1931
* ''[[Pterocerota]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hampson,</span> 1905
* ''[[Pterocersta]]'' <span style="font-variant: small-caps">Pagenstecker,</span> 1909
* ''[[Pseudoganisa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Schultze,</span> 1910
* ''[[Pseudojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hampson,</span> 1893
* ''[[Pugniphalera]]'' <span style="font-variant: small-caps">Yang,</span> 1995
* ''[[Rarisquamosa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Bethune-Baker,</span> 1910
* ''[[Rhabdosia]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hübner,</span> 1820
* ''[[Sangatissa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Moore,</span> 1883
* ''[[Sarmalia]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1866
* ''[[Sarvena]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1865
* ''[[Schistissa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1901
* ''[[Semuta]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1865
* ''[[Sesquiluna]]'' <span style="font-variant: small-caps">Forbes,</span> 1955
* ''[[Spalyria]]'' <span style="font-variant: small-caps">Moore,</span> 1884
* ''[[Sphingognatha]]'' <span style="font-variant: small-caps">Felder,</span> 1874
* ''[[Stenoglene]]'' <span style="font-variant: small-caps">Felder,</span> 1874
* ''[[Stibolepis]]'' <span style="font-variant: small-caps">Butler,</span> 1878
* ''[[Striphnopteryx]]'' <span style="font-variant: small-caps">Wallengren,</span> 1858
* ''[[Tagora]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1855
* ''[[Teratojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hering,</span> 1937
* ''[[Tissanga]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1903
* ''[[Trichophiala]]'' <span style="font-variant: small-caps">Aurivillius,</span> 1879
* ''[[Urojana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Gaede,</span> 1915
* ''[[Viana (genere)|Viana]]'' <span style="font-variant: small-caps">Walker,</span> 1869
* ''[[Vianga]]'' <span style="font-variant: small-caps">Fletcher,</span> 1982
{{div col end}}
 
=== Sinonimi ===
Quando più operatori mobili installano i loro apparati ricetrasmittenti su stazioni radio base poste nello stesso sito si parla di installazione ''co-siting''.
Non sono stati riportati [[Sinonimo (tassonomia)|sinonimi]].
 
=== RangeAlcune dispecie copertura ===
<gallery>
Image: AponaCashmirensis.png|''[[Apona cashmirensis]]''<br /><small>(maschio, nervature e capo)</small>
Image: Eupterote sp. (Eupterotidae).jpg|''[[Eupterote]] sp.''<br /><small>(recto)</small>
Image: Eupterote sp. 1 (Eupterotidae) 2.jpg|''[[Eupterote]] sp.''<br /><small>(verso)</small>
Image: Hemijana bimaculata.jpg|''[[Hemijana bimaculata]]''
Image: Jana e eurymas, b, Seringveld.jpg|''[[Jana eurymas]]''
Image: Panacela lewinae2.jpg|''[[Panacela lewinae]]''
Image: Pseudojana perspicuifascia (Eupterotidae).jpg|''[[Pseudojana perspicuifascia]]''
Image: SangatissaSubcurvifera.png|''[[Sangatissa subcurvifera]]''<br /><small>(maschio, nervature e capo)</small>
</gallery>
 
== Note ==
Il range di copertura delle stazioni radio base non è un elemento fisso, ma dipende da un certo numero di fattori quali:
<references/>
 
== Bibliografia ==
* La [[frequenza]] del [[segnale elettrico|segnale]] in uso;
{{div col|2}}
* La [[potenza (elettrotecnica)|potenza]] del [[trasmettitore]];
* Bell, T.R.D. & Scott, F.B., 1937 - Sphingidae. Moths vol. 5. The Fauna of British India including Ceylon and Burma. London: Taylor & Francis
* La dimensione del trasmettitore;
* {{Cita libro | autore = Capinera, J. L. (Ed.) | titolo = Encyclopedia of Entomology | editore = Springer Science+Business Media B.V. | città = Dordrecht | anno = 2008 | lingua = en | volume = 4 voll. | edizione = 2nd Ed. | pp = lxiii + 4346 | ISBN = 978-1-4020-6242-1 | LCCN = 2008930112 | OCLC = 837039413 }}
* Le condizioni geografiche o atmosferiche in un certo istante sulla [[radiopropagazione]].
* Carter, David, 1993 - Farfalle e falene. 304 pp; Fabbri Editori; ISBN 88-450-4452-1
* Deml R. and Nässig, W. A., 2001 - Secondary compounds in larvae of Eupterotidae (Lepidoptera). Zoologischer Anzeiger 240(2):209-210.
* Forbes, W.T.M., 1955 - The subdivision of the Eupterotidae (Lepidoptera). Tijdschrift voor Entomologie 98 (2): 85-132.
* Freina J. de & Witt T.J., 1987 - Die Bombyces und Sphinges der Westpalaearktis (Insecta, Lepidoptera) Band 1. Edition Forschung & Wissenschaft Verlag GmbH, München, 708 pp., 46 Farbtaf.; ISBN 3-926285-00-1
* {{Cita libro | autore = Grimaldi, D. A.; Engel, M. S. | titolo = Evolution of the insects | editore = Cambridge University Press | città = Cambridge [U.K.]; New York | anno = 2005 | mese = maggio | lingua = en | pp = xv + 755 | ISBN = 978-0-521-82149-0 | LCCN = 2004054605 | OCLC = 56057971 }}
* {{Cita libro | autore = Hodges, R. W. ''et al.'' (Eds) | titolo = Check list of the Lepidoptera of America north of Mexico: including Greenland | editore = E.W. Classey / Wedge Entomological Research Foundation | città = Londra / Washington, D.C. | anno = 1983 | mese = giugno | lingua = en | pp = xxiv&nbsp;+&nbsp;284 | ISBN = 978-0-86096-016-4 | OCLC = 9748761 }}
* {{Cita libro | autore = Kristensen, N. P. (Ed.) | wkautore = Niels Peder Kristensen | titolo = Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies | altri = Kükenthal, W. (Ed.), Fischer, M. (Scientific Ed.) | url = http://books.google.it/books?id=B9rdQ1gHuAAC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false | editore = Walter de Gruyter | città = Berlino, New York | anno = 1999 | annooriginale = 1998 | lingua = en | volume = Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography | edizione = ristampa 2013 | pp = x,&nbsp;491 | ISBN = 978-3-11-015704-8 | OCLC = 174380917 }}
* Kuznetzov, V.I. & Stekolnikov, A.A., 1985 - Comparative and functional morphology of the male genitalia of the bombycoid moths (Lepidoptera, Papilionomorpha: Lasiocampoidea, Sphingoidea, Bombycoidea) and their systematic position. Proc. zool. Inst. USSR. Acad. Sci.,134: 3-48.
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* {{Cita pubblicazione | autore = Regier, J. C.; Cook, C. P.; Mitter, C. and Hussey, A. | wkautore = | titolo = A phylogenetic study of the ‘bombycoid complex' (Lepidoptera) using five protein-coding nuclear genes, with comments on the problem of macrolepidoteran phylogeny | rivista = Systematic Entomology | volume = 33 | numero = 1 | editore = Blackwell Scientific Publications | città = Oxford | data = | anno = 2008 | mese = gennaio | p = | pp = 175-189 | lingua = en | doi = 10.1111/j.1365-3113.2007.00409.x | ISSN = 0307-6970 | LCCN = 76646885 | OCLC = 225295632 | PMID = | id = | cid = | url = http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1365-3113.2007.00409.x/abstract | formato = | accesso = | abstract = x }}
* Sbordoni V. & Forestiero S., 1984 - Il mondo delle farfalle. Arnoldo Mondadori Editore, 312 pp.
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* {{Cita pubblicazione | autore = Shimada, T.; Kurimoto, Y. and Kobayashi, M. | wkautore = | titolo = Phylogenetic relationship of silkmoths inferred from sequence data of the arylphorin gene | rivista = Molecular Phylogenetics and Evolution | volume = 4 | numero = 3 | editore = Academic Press | città = Orlando, Fla. | data = | anno = 1995 | mese = settembre | p = | pp = 223-234 | lingua = en | doi = 10.1006/mpev.1995.1021 | ISSN = 1055-7903 | LCCN = 93648932 | OCLC = 364621699 | PMID = 8845960 | id = | cid = | formato = | accesso = | abstract = x }}
* {{Cita libro | autore = Stehr, F. W. (Ed.) | titolo = Immature Insects | editore = Kendall/Hunt Pub. Co. | città = Dubuque, Iowa | anno = 1991 | annooriginale = 1987 | lingua = en | volume = 2 volumi | edizione = seconda edizione | pp = ix, 754 | ISBN = 978-0-8403-3702-3 | LCCN = 85081922 | OCLC = 13784377 }}
* {{Cita pubblicazione | autore = Zwick, A. | wkautore = | titolo = Molecular phylogeny of Anthelidae and other bombycoid taxa (Lepidoptera: Bombycoidea) | rivista = Systematic Entomology | volume = 33 | numero = 1 | editore = Blackwell Science | città = Oxford | data = 14 gennaio 2008 | anno = | mese = | p = | pp = 190-209 | lingua = en | doi = 10.1111/j.1365-3113.2007.00410.x | ISSN = 0307-6970 | LCCN = 76646885 | OCLC = 4646424351 | PMID = | id = | cid = | url = http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1365-3113.2007.00410.x/abstract | formato = | accesso = | abstract = x }}
* {{Cita pubblicazione | autore = Zwick, A.; Regier, J.C.; Mitter, C. and Cummings, M. | wkautore = | titolo = Increased gene sampling yields robust support for higher-level clades within Bombycoidea (Lepidoptera) | rivista = Systematic Entomology | volume = 36 | numero = 1 | editore = Blackwell Scientific Publications | città = Oxford | data = 1º gennaio 2011 | anno = | mese = | p = | pp = 31-43 | lingua = en | doi = 10.1111/j.1365-3113.2010.00543.x | ISSN = 0307-6970 | LCCN = 76646885 | OCLC = 698219475 | PMID = | id = | cid = | url = http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1365-3113.2010.00543.x/abstract | formato = | accesso = | abstract = x }}
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== Voci correlate ==
In generale, in un'area dove ci sono celle a sufficienza per coprire l'intera area, si pone il range di ogni stazione in modo da assicurare una sufficiente sovrapposizione del segnale tra una cella e l'altra per assicurare il passaggio di [[connessione (informatica)|connessione]] (ad es. quando un cellulare si trova in movimento tra una stazione e un'altra) ovvero l'[[handover]], e, allo stesso tempo, minimizzare i problemi di [[interferenza (telecomunicazioni)|interferenza]] esistenti se la sovrapposizione è troppo elevata.
* [[Anthelidae]]
 
* [[Apatelodidae]]
In pratica si trova il numero maggiore di stazioni radio base in aree altamente popolate, che hanno quindi il numero maggiore di utilizzatori potenziali. Il [[traffico (telecomunicazioni)|traffico]] telefonico per ogni cella deve essere inferiore alla capacità massima della stessa: esiste un limite superiore al numero di chiamate o di traffico di dati che una singola cella può supportare. Questa limitazione influenza il numero di stazioni necessarie in una stessa area. Nelle aree rurali, solitamente la distanza tra due celle è di 1-2 chilometri; nelle aree urbane questa distanza è molto minore e può essere pari a 400-800 metri. Ogni stazione riserva parte della sua capacità di servizio per le chiamate di emergenza che devono essere sempre disponibili in qualunque condizione di traffico.
* [[Bombycidae]]
 
* [[Brahmaeidae]]
Il range massimo dipende da caratteristiche analoghe a quelle che influenzano quello minimo. La tecnologia [[Global System for Mobile Communications|GSM]] ha un range massimo fissato di 35 chilometri, che è imposto da limitazioni tecniche. Il [[Code Division Multiple Access|CDMA]] e l'[[Integrated Digital Enhanced Network]] (IDEN) non hanno limiti costruttivi, ma il limite risiede nella capacità del segnale del [[telefono cellulare|terminale mobile]] (che è debole) di raggiungere la stazione. Nella pratica questo limite risiede attorno a 50-70 chilometri nelle migliori condizioni. Quando il terreno è invece ondulato, la distanza si riduce a 5-8 chilometri. Questa marcata riduzione è dovuta agli ostacoli che si trovano nel mezzo della [[Zona di Fresnel]] del segnale.
* [[Carthaea saturnioides]]
Quindi, a seconda della tipologia del terreno o altri particolari esterni qui sopra trattati, una cella GSM può essere messa vicino o molto lontano da quella a essa più vicina: questa distanza varia tra 2 e 80 chilometri.
* [[Endromidae]]
 
* [[Phiditiidae]]
Ovviamente tanto maggiore è l'estensione della cella tanto maggiore sarà la potenza necessaria al segnale per la comunicazione con la stazione radio base e viceversa.
* [[Saturniidae]]
 
* [[Sphingidae]]
=== Condizioni di emergenza ===
* [[Tassonomia dei Lepidoptera]]
 
La diffusione delle reti radiomobili di telecomunicazioni (GSM, [[UMTS]], [[Wimax]] etc), ha comportato la necessità di disporre di infrastrutture di stazione in grado di garantire standard qualitativi adeguati, tempi rapidi di installazione, costi contenuti e possibilità di utilizzo in qualsiasi situazione ambientale evitando la realizzazione di opere civili e di fondazione.
Normalmente le stazioni sono collegate a strutture fisse, ma ci sono delle particolari applicazioni dette [[Stazioni mobili di emergenza|Cell on wheels]] (COW o stazioni mobili) che permettono una facile mobilità delle stesse. Questo tipo di apparecchiature sono usate quando è necessario avere una stazione fruibile temporaneamente. Il loro impiego è strategico per la rapida estensione della copertura cellulare, la messa in servizio di collegamenti radio punto-punto ed in supporto ad un incremento del volume di traffico nel caso di eventi straordinari (manifestazioni sportive, musicali, situazioni di emergenza sociale, eventi catastrofici etc).
Alternativamente si può attrezzare un autocarro con container e palo telescopico che ha le medesime funzioni, detto ''Cell on Truck'' (COT).
 
{|
|[[File:Mftr mobiflanged.jpg|thumb|Un esempio di Cell on Wheels]]
|[[File:CoW.jpg|thumb|Esempio di CoW con palo automontante compatto]]
|[[File:Mtco.jpg|thumb|Esempio di COW con palo automontante]]
|[[File:Srta.jpg|thumb|Esempio di COW su semi-rimorchio]]
|}
[[File:Mobitower.jpg|thumb|Esempio di COT]]
 
=== Stazioni radio base ad isola ===
 
In condizioni particolari, in cui per esempio c'è un mancamento di [[energia elettrica]], ci possono essere dei generatori che entrano in funzione solo nel momento in cui non vi è altra alimentazione.
Le stazioni radio base che non possono essere allacciate alla [[distribuzione di energia elettrica|rete di distribuzione elettrica]], vengono generalmente alimentate con sistemi quali i [[gruppo elettrogeno|gruppi elettrogeni]]. Questa soluzione, oltre ad essere una fonte di inquinamento (atmosferico, acustico etc.), è spesso utilizzata in ambiti sotto tutela ambientale e paesaggistica e rappresenta un elemento di aggravio dei [[costo|costi operativi]] (OPEX).
Esistono, invece, soluzioni che sono chiamate [[stazione radio base ad isola|stazioni radio base ad isola]] che, oltre ad essere ecologicamente corrette, sono basate su soluzioni tecniche innovative che la rendono economicamente competitiva rispetto ai tradizionali sistemi di alimentazione grazie all'uso integrato di tecnologie ad [[energia alternativa|energie alternative]].
[[File:Simea.jpg|thumb|Simea - Sistema Integrato Modulare ad [[Energia alternativa|Energie Alternative]]]]
 
=== Stazioni radio base mascherate ===
 
Solitamente c'è una forte opposizione della popolazione locale all'installazione di una nuova stazione radio base perché l'impatto di queste infrastrutture può cambiare di molto lo scenario locale. Ci sono diverse modalità di mascheramento di tali strutture, che possono essere mascherate in modo da sembrare un oggetto completamente diverso. La crescente necessità di mascheramento delle stazioni radio base ha portato a soluzioni di mimetizzazione delle antenne, come gli alberi artificiali, facilmente inseribili in ambienti che richiedano un basso impatto ambientale e visivo. Le antenne possono quindi essere mascherate da alberi (ad es. palme, pini, cipressi...) o strutture rooftop rese camuffate da camini o pannellature.
 
Per soddisfare le diverse esigenze riguardo a diversi ambienti climatici e naturali sono disponibili differenti [[Stazioni radio base mascherate|antenna pino]] e [[Stazioni radio base mascherate|antenne palme]] o [[Stazioni radio base mascherate|cipressi]] che si distinguono per la forma della chioma e l'aspetto della corteccia. Il tronco è formato da un palo troncopiramidale in acciaio, composto da più conci in base all'altezza complessiva della struttura che può variare dai 15 ai 40 metri. La superficie esterna è rivestita in materiale plastico resistente ai raggi UVA ed agli agenti atmosferici, con un aspetto che mantiene nel tempo una sorprendente somiglianza alla corteccia naturale. La chioma è composta da rami in materiali plastici accuratamente progettati tenendo conto di quantità, forma e disposizione atte a mascherare totalmente ed in maniera naturale le antenne e le parti accessorie. I materiali utilizzati, oltre a garantire una assoluta trasparenza radioelettrica e la resistenza ai raggi UVA, mantengono nel tempo le proprie caratteristiche meccaniche e di colorazione.
 
Un altro tipo di camuffamento sono le strutture rooftop come i camini e le pannellature. Esiste un'ampia gamma di finti camini a basso impatto ambientale, strutture con altezze variabili da 6 ad 12 metri, utilizzate per il mascheramento di uno o più gestori sulla stessa stazione. Questo tipo di strutture è detto [[Stazioni radio base mascherate|finto camino]]. Il consistente numero di roof top che affollano le nostre città, spesso da un punto di vista di impatto ambientale non rispettano l'ambito in cui sono inserite. Una soluzione a questo problema sono i sistemi modulari di pannellature che possono essere fissate con facilità ai sistemi rooftop esistenti portando ad un loro integrale restyling in tempi ridotti e con costi contenuti. I materiali utilizzati spaziano dai teli speciali per esterno, alla vetroresina, ai materiali plastici e microforati, con una gamma infinita di colorazioni ed immagini riproducibili sulle superfici esterne. Tale sistema è detto [[Stazioni radio base mascherate|pannellatura]].
{|
|[[File:Austrian pine cell tower.jpg|thumb|Esempio di stazione radio base mascherata da pino]]
|[[File:Camino05.jpg|thumb|Esempio di stazione radio base mascherata da camino]]
|[[File:Roofmask panelling.jpg|thumb|Esempio di stazione radio base mascherata con pannellatura]]
|}
 
=== Telestyle ===
 
Il Telestyle è un'infrastruttura di arredo urbano atta ad alloggiare le antenne e gli apparati per telecomunicazione nonché gli impianti per l'illuminazione pubblica. Un connubio fra design, tradizione artigianale, esigenze estetiche e funzionalità relativa alle infrastrutture tecnologiche oggi presenti nelle nostre città. Esso è una soluzione alternativa al problema di mascherare le antenne, infatti appllica una differente filosofia: renderle visibili e più gradevoli alla vista.
[[File:Telestyle.jpg|thumb|Telestyle: struttura rivestita da pannelli in [[vetrocamera]] antisfondamento, riempita da tessere in [[vetro di Murano]], che vanno a creare un mosaico sui toni fra il verde e l'azzurro, Piazza Matteotti, [[Treviso]], Italy ]]
 
==Geolocalizzazione ==
 
I sistemi cellulari a mezzo delle omonime reti offrono potenzialmente anche un buon servizio di [[geolocalizzazione]], sebbene meno preciso del [[GPS]] rappresentando comunque una buona alternativa per tutti gli apparecchi che non possiedono un ricevitore GPS. La precisione di tale sistema varia di molto: è migliore nelle zone dove le stazioni radio base sono molto vicine tra loro; al contrario non è molto buona nelle situazioni in cui le stazioni sono distanti tra loro in quanto il metodo adottato è basato sulla rilevazione dei livelli di potenza del segnale tra più stazioni radio base e successiva triangolazione dei dati.
Un altro metodo usa l'approccio AoA (''Angle of Arrival''). Questo metodo è possibile quando ci sono almeno due celle rilevabili; questo approccio produce un posizionamento che ha un grado di precisione intermedio tra il GPS e il sistema Geolocation.
 
==Altri ambiti==
In maniera analoga nell'ambito della telefonia wireless ad uso domestico ([[telefono cordless]]) con il termine stazione radio base si identifica la base di aggancio del terminale mobile stesso, che collegata in maniera [[cablaggio|cablata]] alla [[rete telefonica fissa]] riceve le chiamate dalla rete reindirizzandole verso il telefono o viceversa instrada le chiamate wireless in rete dal telefono stesso il tutto attraverso una comunicazione radio con il terminale. Anche nelle reti [[WLAN]] gli [[access point]] [[Wi-Fi]] hanno funzionalità logiche simili, su piccola scala, ad una stazione radiobase ricevendo e trasmettendo segnali dati da e verso i terminali mobili presenti nelle proprie aree di copertura o verso altri access point in maniera cablata o wireless.
 
==Voci correlate==
* [[Telefonia cellulare]]
* [[Rete cellulare]]
* [[Base Station Controller]]
* [[Mobile Switching Center]]
* [[Roaming]]
* [[Handover]]
* [[Stazioni radio base mascherate]]
* [[Stazioni mobili di emergenza]]
* [[Stazione radio base ad isola]]
* [[Antenna a settore]]
* [[Femtocella]]
* [[Telefono cellulare]]
* [[Pianificazione radiomobile]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://wwwlepidoptera.arpabutterflyhouse.emrcom.itau/pubblicazionieupt/cem/generale_78eupt-moths.asphtml|StazioneButterfly RadioHouse base|accesso=6 -aprile caratteristiche2011|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www1.ala.org.au/gallery2/main.php?g2_itemId=16306|titolo=CSIRO Ecosystem Sciences - Australian Moths Online Funet|accesso=6 aprile 2011|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150321143912/http://www1.ala.org.au/gallery2/main.php?g2_itemId=16306|dataarchivio=21 marzo 2015|urlmorto=sì}}
* [http://www.calzavara.it/lang/it/products/telecommunications/ Galleria di stazioni radio base].
* {{cita web|http://ftp.ipv6.funet.fi/index/Science/bio/life/insecta/lepidoptera/ditrysia/bombycoidea/eupterotidae/index.html|Funet |accesso=6 aprile 2011|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.catalogueoflife.org/annual-checklist/2011/browse/tree/id/2369747|ITIS Catalogue of Life 2011 |accesso=6 aprile 2011|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.arbec.com.my/moths/eupterotidae/eupterotidae.php|Moths of Borneo |accesso=6 aprile 2011|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.nhm.ac.uk/jdsml/research-curation/research/projects/lepindex/list.dsml?searchPageURL=indexadv.dsml&UserID=&UserName=&SCIENTIFIC_NAME_on_cardqtype=starts+with&SCIENTIFIC_NAME_on_card=&Current_superfamilyqtype=starts+with&Current_superfamily=&Original_Authorqtype=starts+with&Original_Author=&Current_familyqtype=starts+with&Current_family=Eupterotidae&Original_Year=&Current_subfamilyqtype=starts+with&Current_subfamily=&Current_rank_of_name=&Current_tribeqtype=starts+with&Current_tribe=&OriginalRank=&Current_genusqtype=starts+with&Current_genus=&ZooRegion=&Distrib=&Distribqtype=contains&recLimit=30&sort=Current_family|titolo=National History Museum |accesso=6 aprile 2011|lingua=en}}
* {{cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/Taxonomy/Browser/wwwtax.cgi?mode=Undef&id=119271&lvl=3&lin=f&keep=1&srchmode=1&unlock|titolo=NCBI |accesso=6 aprile 2011|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://taxonomicon.taxonomy.nl/TaxonTree.aspx?id=29461&tree=0.1|titolo=Systema Naturae - The Taxonomicon |accesso=6 aprile 2011|lingua=en}}
* {{cita web|http://tolweb.org/Eupterotidae/12069|Tree of Life web project |accesso=6 aprile 2011|lingua=en}}
 
{{Lepidoptera}}
{{Portale|artropodi|biologia}}
 
[[Categoria:ImpiantiEupterotidae| radio]]
[[Categoria:Taxa classificati da Charles Swinhoe]]
[[Categoria:Fauna centroamericana]]
[[Categoria:Fauna oceaniana]]
[[Categoria:Fauna sudamericana]]