Palazzo Reale di Bruxelles e Tommaso Traetta: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Edificio civile
|Nome = Tommaso
|nome edificio = Palazzo reale di Bruxelles<br><small>[[Sovrani del Belgio|Residenza ufficiale del <br> Sovrano del Belgio]]</small>
|Cognome = Traetta
|immagine = Royal Palace in Brussels.JPG
|PostCognome = o '''Trajetta'''
|didascalia =
|paeseSesso = BELM
|LuogoNascita = Bitonto
|indirizzo =
|GiornoMeseNascita = 30 marzo
|città = Bruxelles
|AnnoNascita = 1727
|cittàlink = Bruxelles (comune)
|LuogoMorte = Venezia
|stato =
|GiornoMeseMorte = 6 aprile
|periodo costruzione = [[1788]]
|AnnoMorte = 1779
|inaugurazione = [[1934]]
|Epoca = 1700
|stato completamento =
|Attività = compositore
|demolito =
|Nazionalità = italiano
|distrutto =
|Immagine = Tommaso traetta.jpg
|uso = Palazzo reale
|Didascalia = Tommaso Traetta
|architetto =
}}
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario = [[Sassonia-Coburgo-Gotha (Belgio)|Casa Reale belga]]
|}}
Il '''Palazzo reale di Bruxelles''' è la residenza ufficiale del [[Re del Belgio]]; si trova infatti nella [[Bruxelles (comune)|capitale]]. Questo è il luogo tuttora utilizzato da [[Maestà|Sua Maestà]] il [[Filippo del Belgio|Re]] per svolgere le sue funzioni di [[Capo dello Stato]], oltre ad essere sede di ricevimenti ed eventi ufficiali in occasione di visite da parte di Capi di Stato internazionali. Il re e la sua famiglia vivono nel [[castello di Laeken|castello reale di Laeken]], un sobborgo di [[Bruxelles (comune)|Bruxelles]], e il palazzo reale è dunque utilizzato solo come [[residenza ufficiale]].
 
== Biografia ==
Ricostruito nel [[XIX secolo]] e completato nei primi del [[Novecento]], è stato realizzato in [[stile Luigi XVI]] per decisione del re [[Leopoldo II del Belgio]] ([[1835]]-[[1909]]). Il palazzo colpisce per la magnificenza dei suoi interni: fra i vari ornamenti dorati, tappeti e bellissime opere d'arte, spiccano lo splendido soffitto della Sala degli Specchi, così come le maestose sale da ricevimento e la Sala del Trono. Dal [[2002]], per volontà della [[consorti dei sovrani del Belgio|Regina]] [[Paola del Belgio]], sono ospitate 4 opere in rappresentanza dell'arte contemporanea belga: [[Jan Fabre]] ha ricoperto il soffitto e lo scenografico lampadario della Sala degli Specchi con 1.4 milioni di scarafaggi thailandesi, che riflettono la luce e danno alla sala un'energia unica; 7 dipinti monocromi di [[Marthe Wéry]] sono esposti nella hall che porta agli uffici del re; i ritratti fotografici di [[Alberto II del Belgio]] e di Paola di Liegi a grandezza naturale, opera del fotografo [[Dirk Braeckman]], decorano la sala vicino alla grande scalinata; [[Patrick Corillon]] ha infine collocato 11 vasi d'oro nella Sala dell'Impero, ciascuno con della terra proveniente dalle province belghe e dei fiori che raccontano la storia di questa terra. Il palazzo ospita inoltre gli archivi reali, accessibili su richiesta. Il parco adiacente, [[Warandepark]], misura più di 13 ettari di terreno. Passeggiando nel parco si possono trovare più di 60 statue, fontane, porte in stile classico e padiglioni dove avvengono numerosi spettacoli nel periodo estivo.
[[File:Bitonto1.JPG|thumb|left|Corte Fenice, la casa natale di Tommaso Traetta, nel centro storico di Bitonto]]
Celebre compositore della [[Scuola musicale napoletana|scuola napoletana]], nacque il 30 marzo 1727<ref>Gerber, da padre altamurano e mamma bitontina, nel suo primo ''Lessico dei musicisti'', aveva detto che Traetta era nato a Napoli verso il 1728 (''aus das Jahr 1728''), Choron e Fayolle, copiandolo nel loro ''Dizionario storico dei musicisti'', ne hanno fissato la data di nascita nello stesso anno e sono stati seguiti da tutti i biografi successivi. Il luogo e la data del 30 marzo 1727 si trovano alla base di un ritratto eseguito a Londra da Ghinocchi nel 1776, durante il soggiorno di Traetta in quella città.</ref> a [[Bitonto]], nell'allora [[regno di Napoli]]. All'età di undici anni fu ammesso al [[conservatorio di Santa Maria di Loreto]] di Napoli, sotto la guida di [[Nicola Porpora]] e successivamente divenne allievo di [[Francesco Durante]]. Dopo dieci anni di studio, l'istruzione di Traetta, in tutte le parti della musica, fu completa. Uscito dal conservatorio, nel [[1748]], si dedicò all'insegnamento del [[canto]] e compose per le chiese e i conventi di Napoli, delle [[messa (musica)|messe]], dei vespri, dei [[mottetto|mottetti]] e delle [[litania|litanie]], gran parte delle quali si trovano ancor oggi manoscritte.
 
Nel [[1750]] la sua [[opera seria]] ''Il Farnace'', per il libretto di [[Antonio Maria Lucchini]], fu rappresentata al [[Teatro San Carlo (Napoli)|teatro San Carlo]] con [[Gaetano Majorano]] ottenendo un successo talmente strepitoso che gli si chiesero altre sei [[opera lirica|opere]] per la stessa scena le quali si succedettero senza interruzione una dopo l'altra. Chiamato a [[Roma]] nel [[1754]], vi diede al [[teatro Aliberti]], l<nowiki>'</nowiki>''Ezio'', considerata a giusto titolo come una delle sue più belle opere. Da allora la sua reputazione si diffuse in tutta [[Italia]]; [[Firenze]], [[Venezia]], [[Milano]], [[Torino]] si disputarono ed applaudirono i suoi successi, ma delle vantaggiose proposte fattegli dal duca di [[Parma]], Felipe, ne arrestarono il vagabondare perché accettò la carica di [[maestro di cappella]] di questo principe e fu incaricato di insegnare l'arte del canto alle principesse della famiglia ducale. Felipe aveva sposato la figlia maggiore di [[Luigi XV]], introducendo alla corte di Parma, nella musica e in genere nella cultura, dei gusti francesi.
==Storia==
===Gli inizi===
[[File:Hunt of Maximilian, February, Louvre.jpg|thumb|[[Arazzo]] della caccia di Massimiliano, mese di febbraio ([[Museo del Louvre]]): il palazzo è visto dalla piazza delle vasche, con l'Aula Magna al centro della scena e la chiesa di San Giacomo a destra]]
Situato sul [[Coudenberg]] e dominando la [[bruxelles|città]], il [[Palazzo del Coudenberg]], un complesso palaziale molto antico risalente al [[XI secolo]], era una delle più belle residenze principesche d'[[Europa]]. Nel [[XIII secolo]], i [[duca di Brabante|Duchi di Brabante]] decisero di dare alla città un ruolo politico centrale. Nel secolo successivo, questo castello difensivo divenne presto una mecca per diplomatici e un sito privilegiato per l'intrattenimento.
 
Proprio l'influenza francese spinge l'opera di Traetta a muoversi su binari differenti rispetto al panorama musicale italiano del tempo, anticipando con l'''[[Antigona (Traetta)|Antigona]]'', andata in scena a San Pietroburgo il 1772, gli ideali di riforma associati a [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] ma in realtà già avvertiti anche da altri compositori. Secondo Laborde,<ref>''Essai sur la musique'', Tomo III, p. 239.</ref> non si trova traccia di questo cambiamento nelle partiture dell<nowiki>'</nowiki>''Armida'' né in quella dell<nowiki>'</nowiki>''Ifigenia'' composte nella stessa epoca ([[1760]]). La prima opera composta a Parma da Traetta fu ''Ippolito e Aricia'', rappresentata nel [[1759]] e ripresa nel [[1763]] per il matrimonio dell'[[infante|infanta]] di Parma con il [[principe delle Asturie]]. Così grande fu il suo successo che il [[re di Spagna]] accordò una pensione al compositore, come testimonianza del suo apprezzamento. Nello stesso anno Traetta fu chiamato a [[Vienna]] per scrivervi l<nowiki>'</nowiki>''[[Ifigenia in Tauride (Traetta)|Ifigenia in Tauride]]'', una delle sue più belle opere. Di ritorno a Parma vi diede la ''Sofonisba''. Un aneddoto relativo a quest'opera sembrerebbe essere l'origine di quel che riporta Laborde a proposito della trasformazione dello stile di questo compositore durante il suo soggiorno a Parma. In una situazione drammatica in cui l'accento di un personaggio doveva essere straziante, Traetta credette di non poter far di meglio che scrivere al di sotto della nota le parole ''un urlo francese''.
Quando il [[ducato di Brabante]] cadde nelle mani dei [[duca di Borgogna|duchi di Borgogna]] e più precisamente di [[Filippo il Buono]], la città di [[Bruxelles]] si sforzò di attirare questi ricchi principi - i più dissoluti risparmiatori dell'epoca - per rimanere tra le sue mura. A tal fine, la città costruì una prestigiosa sala per banchetti di stato, l'Aula Magna, tra il [[1452]] e il [[1460]].
 
Dopo la Sofonisba tornò a [[Londra]] per comporre l'Armida. Quest'opera e l<nowiki>'</nowiki>''Ifigenia'' furono rappresentate in seguito in quasi tutta [[Italia]] e accolte con entusiasmo. Dopo la morte dell'infante Don Filippo, [[duca di Parma]], nel mese di dicembre [[1763]], Traetta fu chiamato a [[Venezia]] per prendervi la direzione del [[conservatorio]] chiamato ''l'ospedaletto'' ma non conservò questo posto che due anni, avendo acconsentito di succedere a [[Baldassarre Galuppi|Galuppi]] come compositore alla corte di [[Caterina II di Russia|Caterina II]], [[imperatrice di Russia]]. Partì all'inizio del [[1768]] per [[San Pietroburgo]] e [[Antonio Sacchini|Sacchini]] gli successe all'''ospedaletto''. La maggior parte dei biografi riferisce che all'indomani della rappresentazione della ''Didone Abbandonata'', l'imperatrice inviò a Traetta una tabacchiera d'oro ornata del suo ritratto, con un biglietto di sua mano in cui ella diceva che ''Didone gli faceva questo dono''. Si sono però confusi, in questo aneddoto, Traetta e Galuppi che aveva scritto qualche anno prima, un'opera sullo stesso soggetto rappresentata a Pietroburgo e che ricevette, in effetti, questo messaggio da parte dell'imperatrice.
Il successore dei duchi di Borgogna, [[Carlo V d'Asburgo]], supervisionò personalmente lo sviluppo del palazzo durante la prima metà del [[XVI secolo]]. Un'imponente cappella in stile [[gotico]] fu costruita durante il suo regno.
 
Dopo sette anni di soggiorno alla corte di Caterina II, questo celebre artista, sentendo la sua salute indebolita dal rigore del clima, domandò il permesso di potersi congedare che non ottenne che con gran pena. Si allontanò dalla Russia verso la fine del [[1775]] per recarsi a [[Londra]], dove la sua fama l'aveva preceduto, ma, sia che il soggetto dell'opera commissionatagli non l'avesse ispirato, sia che il suo cattivo stato di salute non avesse lasciato al suo talento tutto il suo vigore, il suo dramma ''Germondo'', rappresentato a teatro del re, non parve degno della sua alta reputazione. La fredda accoglienza riservata a quest'opera e ad una raccolta di [[Duetto (musica)|duetti]] italiani che fece pubblicare a Londra, lo spinsero a lasciare quella città per tornare in Italia, dove sperava di ritrovare la sua vena. Ma da questo momento in poi la sua salute fu sempre precaria. Scrisse ancora qualche opera a Napoli e a Venezia, ma senza più trovarvi il fuoco delle sue antiche produzioni. Il 6 aprile del [[1779]]<ref>Moschini, ''Della letteratura veniziana del secolo XVIII'', parte III, p. 208.</ref> morì a Venezia all'età di cinquantadue anni. Nel 1980 le sue spoglie furono traslate da Venezia (Chiesa Dell'Ospedaletto) a Bitonto per essere sepolte nella cripta della Cattedrale. Anche il figlio [[Filippo Traetta]], nato nel 1777, fu compositore. Emigrato negli Stati Uniti nel 1799, vi trascorse l'intera carriera, fondandovi dei conservatori a [[Boston]] (1801) e a [[Filadelfia]] (1828).
[[File:Palais du Coudenberg 1659.jpg|thumb|left|upright=1.6|Il [[Palazzo del Coudenberg]] e i suoi giardini nel [[1659]], L. Vorsterman il Giovane]]
Le altre ali del palazzo non sono rimaste indietro: l'edificio principale è stato anche ingrandito e rialzato, sono state aggiunte nuove finestre e una vasta galleria decorata con statue è stata eretta. Questo ampio complesso fu trasformato nel corso dei secoli in stile [[stile brabantino|Brabante]], [[stile burgundo|Burgundo]], [[stile spagnolo|Spagnolo]] e [[stile austriaco|Austriaco]], poiché ogni sovrano era intento a lasciare il proprio segno. Opere d'arte molto raffinate impreziosivano gli appartamenti tra cui gli [[arazzi]] ei ricami più delicati, sontuosi oggetti in [[argento]] e [[oro]], lussuosi libri illuminati e stampati, statue e busti scolpiti e le opere in vetro e [[porcellana]] più raffinate, senza dimenticare innumerevoli dipinti di artisti famosi come [[Tiziano]], [[Rubens]] e [[Brueghel]].
 
== Considerazioni sull'artista ==
===L'incendio del 1731===
{{P|Toni incensatori, recensione nel complesso più da fansite che da enciclopedia.|musicisti|luglio 2012}}
[[File:Coudenberg Fire.jpg|thumb|L'incendio del [[Palazzo del Coudenberg]] nel [[1731]]]]
Dotato nel grado più elevato di genio drammatico, pieno di vigore nell'espressione dei sentimenti appassionati, ardito nelle [[modulazione (musica)|modulazioni]] e più incline dei musicisti italiani del suo tempo a far uso dell'[[armonia]] [[Scala cromatica|cromatica]] della scuola tedesca, Traetta sembra aver concepito la musica di teatro dal punto di vista dal quale [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] si è posto qualche anno più tardi, a parte la diversità nelle tendenze melodiche che sono più evidenti nelle opere del compositore italiano<ref>La Scuola musicale di Napoli, vol. II, Napoli, Morano, 1882, p. 347, cit in Carlo Goldoni, Tutte le Opere, a cura di Giuseppe Ortolani, Milano, Mondadori, 1956-1964, vol. 4, p. 1318.</ref>. Nel patetico, Traetta raggiunge talvolta il sublime, come si può vedere nell'aria di ''Semiramide'' che è stata inserita nel ''Methode de chant du conservatoire de Paris''. Talvolta dimenticava che il gusto dei suoi compatrioti rigettava allora questi accenti energici, e che essi preferivano la [[melodia]] pura al dividere la loro attenzione tra la melodia e l'[[armonia]], ma quando percepiva nel suo uditorio la fatica di questa attenzione, durante le prime messe in scena, nelle quali sedeva al [[clavicembalo]], aveva l'abitudine di rivolgersi agli spettatori dicendo: ''"Signori, badate a questo passo"'', e il pubblico applaudiva quasi sempre a questa espressione ingenua di orgoglio dell'artista.
Il 3 febbraio [[1731]], dopo una giornata faticosa, la [[Paesi Bassi austriaci#Elenco dei governatori dei Paesi Bassi austriaci (1716-1794)|Governatrice dei Paesi Bassi Austriaci]], [[Maria Elisabetta d'Asburgo]], si ritira nei suoi appartamenti nel palazzo di [[Bruxelles]]. Vinta dalla fatica, la sorella dell'Imperatore [[Carlo VI d'Asburgo]] non riesce a spegnere le candele. Il fuoco passa rapidamente attraverso pannelli di legno in stanze adiacenti.
 
== Le opere ==
Per tutta la notte, le guardie del palazzo lottano per estinguere l'incendio con l'unico mezzo a loro disposizione in quel momento: secchi in pelle e pompe a spruzzo d'acqua. Le milizie cittadine che si riuniscono rapidamente per aiutare sono respinte nella confusione. Lo stretto rispetto del protocollo, che proibisce formalmente l'accesso agli appartamenti privati ​​del governatore, impedisce ai vigili del fuoco di attaccare la fonte dell'incendio. L'istitutrice viene salvata dall'intervento di un granatiere che osa abbattere le porte dei suoi appartamenti. Inoltre, il vento è forte e le condizioni ghiacciate ostacolano l'approvvigionamento idrico.
{{Vedi anche|Composizioni di Tommaso Traetta}}
* ''Farnace'' - Napoli [[1750]]
* ''I pastori felici'' - ivi - [[1753]]
* ''Ezio'' - Roma [[1753]]
* ''Le nozze contrastate'' - [[1754]]
* ''Buovo d'Antona'' - Venezia [[1756|1758]]
* ''[[Ippolito e Aricia (Traetta)|Ippolito e Aricia]]''- Parma [[1759]]
* ''Stordilano, principe di Granata'' - [[1760]]
* ''I Tindaridi'' - Parma [[1760]]
* ''Armida'' - Vienna [[1761]]
* ''Sofonisba'' - Mannheim [[1761]]
* ''La francese a Malghera'' - [[1762]]
* ''[[Alessandro nell'Indie (Traetta)|Alessandro nell'Indie]]'' - [[Reggio Emilia]] [[1762]]
* ''[[Ifigenia in Tauride (Traetta)|Ifigenia in Tauride]]'' - Vienna [[1763]]
* ''Didone abbandonata'' - [[1764]]
* ''Semiramide riconosciuta'' - [[1765]]
* ''La serva Rivale'' - [[1767]]
* ''Amore in trappola'' - [[1768]]
* ''L'isola disabitata'', libretto di [[Pietro Metastasio]] - [[1768]] al [[Teatro Comunale di Bologna]]
* ''L'Olimpiade'' - [[1770]]
* ''Antigona'' - [[1772]]
* ''Germondo'' - [[1776]]
* ''Il cavaliere errante'' - [[1777]]
* ''La disfatta di Dario'' - [[1778]]
* ''Artenice'' - [[1778]]
 
== Musica sacra ==
Dal rapporto investigativo, sembra che i testimoni non osassero accusare direttamente la signora Capellini, la cameriera del Governatore e una delle sue compagne preferite, ma che comunque la ritenevano colpevole. I risultati dell'indagine miravano a proteggere la governante stabilendo che l'incendio si era originato in una cucina situata sotto i suoi appartamenti, dove si stava preparando un banchetto.
Si sono trovati, dello stesso compositore, al conservatorio di Napoli, uno ''[[Stabat Mater]]'' a quattro voci e [[orchestra]] (un altro ''Stabat Mater'' è conservato nella Biblioteca Statale di [[Monaco di Baviera]]), così come due lezioni per il mattutino di Natale ed una parte della Passione secondo San Giovanni. Per le "Figliole" dell'Ospedale dei Derelitti (Ospedaletto) a Venezia, ha scritto un [[oratorio (musica)|oratorio]] intitolato ''Rex Salomon'' (conservato presso la biblioteca reale del Belgio a Bruxelles) , le quattro Antifone mariane per voce solista, archi e basso continuo (Biblioteca Universitaria di Amburgo) un Miserere a 3 voci, archi e continuo (conservato a Bergamo, a Vienna e a Milano; in quest'ultima fonte attribuito erroneamente a Sacchini) e numerosi mottetti solistici andati perduti. Una Messa a quattro voci con orchestra si trova presso il Conservatorio di Firenze.
 
== Note ==
===Il quartiere reale del XVIII secolo===
<references/>
[[File:Paleis op de Koudenberg.jpg|thumb|Il [[Palazzo del Coudenberg]] in una tavola del [[XVIII secolo]]]]
Dopo il dramma del [[1731]] che distrusse metà del [[palazzo del Coudenberg|palazzo]], la corte si trasferì nella vicina residenza di [[Nassau]], che servì da futuro palazzo a [[Carlo di Lorena]]. Le rovine del palazzo furono lasciate quasi completamente abbandonate per quarant'anni e furono soprannominate la "Corte bruciata".
 
== Bibliografia ==
Negli anni [[1770]], la volontà politica e le condizioni finanziarie si incontrarono attorno a un progetto architettonico su larga scala per riqualificare l'intero distretto giudiziario. Le rovine del vecchio palazzo e numerosi edifici circostanti sono stati sollevati al suolo per far posto alla creazione di una nuova piazza: Place Royale. La piazza doveva essere delimitata da edifici neoclassici, che possono ancora essere visti oggi.
* {{cita libro|autore= F. Casavola|titolo= Tommaso Traetta di Bitonto (1727-1779)|editore= Società Storia Patria Bari|anno= 1957}}
* Jörg Riedlbauer, ''Die Opern von Tommaso Trajetta'', Hildesheim, Olms, 1994 (''Studien und Materialien zur Musikwissenschaft Bd. 7'').
* Marco Russo, ''Tommaso Traetta: i Libretti della Riforma - Parma 1759-61'', Facoltà di Lettere di Trento, Trento 2005.
* Id., ''Tommaso Traetta: Maestro di cappella napoletano'', Edizioni S. Marco dei Giustiniani, Genova 2006.
* {{cita libro|autore= Fabrizio Cassoni, Gianfranco Spada|titolo= Le Feste d'Imeneo, Tommaso Traetta a Parma|editore= Traettiana|anno= 2010}}
* Susanne Dunlap, ''Armida - Traetta, Salieri and Righini in Vienna'', [[Traettiana]], Londra 2011
 
== Voci correlate ==
Per quanto riguarda il parco e i numerosi giardini del palazzo, sono stati sostituiti da un parco neoclassico e gli ex pendii del Coudenberg sono scomparsi dal paesaggio urbano.
* [[Scuola musicale napoletana]]
* [[Premio Traetta]] Riconoscimento che la Traetta Society assegna in riconoscenza dei meriti nel riscoprimento delle radici europee della musica del XVIII secolo
 
== Altri progetti ==
Alcuni elementi dei vecchi edifici sono stati tuttavia conservati per funzionare come cantine e fondazioni per le nuove costruzioni. Sono questi resti che possiamo visitare oggi nel sito archeologico di Coudenberg.
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
===Da Residenza a Palazzo===
* {{cita web|http://www.traetta.com|Progetto Traetta}}
[[Bruxelles]] divenne una delle capitali comuni (insieme a [[L'Aia]]) del [[Regno Unito dei Paesi Bassi]] in seguito al [[Congresso di Vienna]] nel [[1814]]. Al fine di fornire una residenza per il [[re dei Paesi Bassi]], due grandi palazzi nel centro di Bruxelles, i Di Belgioioso House e Von Vender House, vennero uniti. La strada tra loro era chiusa e fu costruita una galleria che collegava i due edifici per formare un palazzo più grande, anche se piuttosto sconnesso. Il lavoro ebbe luogo per diversi anni e nel [[1829]] la proprietà fu messa a disposizione del re [[Guglielmo I dei Paesi Bassi]]. Tuttavia, dopo la [[rivoluzione belga]] dell'anno successivo, il palazzo divenne la residenza ufficiale del neo eletto [[re del Belgio|sovrano belga]], re [[Leopoldo I del Belgio]]. Il nuovo re usava il palazzo principalmente per le funzioni ufficiali mentre utilizzava il vicino [[castello di Laeken|palazzo di Laeken]] come sua residenza principale.
 
[[File:Défilé de l'armée belge devant le Palais royal et grande revue de Beverloo.jpg|thumb|Sfilata dell'armata belga davanti il Palazzo reale nel [[1857]]]]
Fu durante il regno di re [[Leopoldo II del Belgio]] che il palazzo subì un cambiamento significativo. Sentendo che il palazzo non era abbastanza grande per un Sovrano, raddoppiò quasi le dimensioni dell'edificio, aggiungendo molte delle sale di rappresentanza e delle gallerie esistenti oggi. Tra i suoi contributi ci sono la Scala Grande e la Sala del Trono tra molti altri. Ha anche stabilito appartamenti formali per ospiti stranieri. Dopo la sua morte nel [[1909]], l'edificio fu dotato di una nuova facciata, che comprendeva un giardino formale di fronte al palazzo.
 
===Il Palazzo oggi===
Dopo la ristrutturazione sotto [[Leopoldo II del Belgio]], il Palazzo Reale contina ad ospitare la [[Sassonia-Coburgo-Gotha (Belgio)|famiglia reale belga]].
Sovrani successivi e i loro consorti hanno aggiunto i loro tocchi al palazzo. La più importante è la regina [[Paola del Belgio]] che ha iniziato a incorporare alcune opere d'arte moderna nell'arredo, mescolandolo senza soluzione di continuità con alcuni dei vecchi dipinti e sculture della collezione reale. Per sua volontà, dal [[2002]], sono ospitate 4 opere in rappresentanza dell'arte contemporanea belga: [[Jan Fabre]] ha ricoperto il soffitto e lo scenografico lampadario della Sala degli Specchi con 1.4 milioni di scarafaggi thailandesi, che riflettono la luce e danno alla sala un'energia unica; 7 dipinti monocromi di [[Marthe Wéry]] sono esposti nella hall che porta agli uffici del re; i ritratti fotografici di [[Alberto II del Belgio]] e di Paola di Liegi a grandezza naturale, opera del fotografo [[Dirk Braeckman]], decorano la sala vicino alla grande scalinata; [[Patrick Corillon]] ha infine collocato 11 vasi d'oro nella Sala dell'Impero, ciascuno con della terra proveniente dalle province belghe e dei fiori che raccontano la storia di questa terra. Il palazzo ospita inoltre gli archivi reali, accessibili su richiesta. Il parco adiacente, [[Warandepark]], misura più di 13 ettari di terreno. Passeggiando nel parco si possono trovare più di 60 statue, fontane, porte in stile classico e padiglioni dove avvengono numerosi spettacoli nel periodo estivo.
 
==Architettura==
[[File:Grande Gallerie.JPG|thumb|left|upright=0.7|La Grande Gallerie]]
Ricostruito nel [[XIX secolo]] e completato nei primi del Novecento, il palazzo colpisce soprattutto per la magnificenza dei suoi interni e vi si trovano esposte alcune opere importanti. L'edificio è imponente e maestoso: la costruzione venne infatti edificata in [[stile Luigi XVI]] per decisione del re belga [[Leopoldo II del Belgio|Leopoldo II]].
 
Gli interni sono maestosi, e fra i vari ornamenti dorati, tappeti e bellissime opere d`arte, spiccano lo splendido soffitto della Sala degli Specchi, così come le maestose sale da ricevimento e la sala del Trono.
 
L'appartamento della famiglia reale si trova nel palazzo così come gli Archivi Reali, accessibili su richiesta. Il parco adiacente, Warandepark, misura più di 13 ettari di terreno. Passeggiando nel parco si possono trovare più di 60 statue, fontane, porte in stile classico e padiglioni dove avvengono numerosi spettacoli nel periodo estivo.
 
==Uso del palazzo==
[[File:Zepper-Brüssel-Belgien-KöniglicherPalast.jpg|thumb|left|upright=0.7]]
Il palazzo non è utilizzato come residenza reale ufficiale, siccome il re e la sua famiglia vivono nel [[castello reale di Laeken]], in un sobborgo di [[Bruxelles]].
 
È all'interno del palazzo reale di Bruxelles che hanno luogo le attività ufficiali dei Monarchi del [[Belgio]]. Il palazzo reale di Bruxelles viene tradizionalmente aperto al pubblico in occasione della festa nazionale del [[Belgio]] per due mesi circa.
 
Durante le visite ufficiali i capi di Stato stranieri soggiornano nel palazzo. Le sale del palazzo sono usate per i ricevimenti e d'estate sono aperte al pubblico.
 
Accanto si trova il museo Belvue con oggetti e ritratti che narrano la storia della monarchia belga.
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|commons=Category:Royal Palace, Brussels}}
 
{{Residenze ufficiali di dirigenti politici}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architetturabiografie|musica classica}}
 
[[Categoria:ResidenzeCompositori reali|Bruxellesdel Classicismo]]
[[Categoria:Palazzi di Bruxelles (comune)]]
[[Categoria:Residenze ufficiali]]
[[Categoria:Architetture neobarocche del Belgio]]
[[Categoria:Architetture neoclassiche del Belgio]]