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{{Bio
__NOINDEX__
|Nome = Tommaso
*https://www.wikidata.org/wiki/Q65461745
|Cognome = Traetta
|PostCognome = o '''Trajetta'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bitonto
|GiornoMeseNascita = 30 marzo
|AnnoNascita = 1727
|LuogoMorte = Venezia
|GiornoMeseMorte = 6 aprile
|AnnoMorte = 1779
|Epoca = 1700
|Attività = compositore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Tommaso traetta.jpg
|Didascalia = Tommaso Traetta
}}
 
== Biografia ==
=[[Maestro di Lisignago]]=
[[File:Bitonto1.JPG|thumb|left|Corte Fenice, la casa natale di Tommaso Traetta, nel centro storico di Bitonto]]
[[File:San Leonardo (Lisignago) 03.jpg|thumb|upright=1.3|L'[[Ultima Cena]] nella [[Chiesa di San Leonardo (Lisignago)|chiesa di San Leonardo]] a [[Lisignago]]]]
Celebre compositore della [[Scuola musicale napoletana|scuola napoletana]], nacque il 30 marzo 1727<ref>Gerber, da padre altamurano e mamma bitontina, nel suo primo ''Lessico dei musicisti'', aveva detto che Traetta era nato a Napoli verso il 1728 (''aus das Jahr 1728''), Choron e Fayolle, copiandolo nel loro ''Dizionario storico dei musicisti'', ne hanno fissato la data di nascita nello stesso anno e sono stati seguiti da tutti i biografi successivi. Il luogo e la data del 30 marzo 1727 si trovano alla base di un ritratto eseguito a Londra da Ghinocchi nel 1776, durante il soggiorno di Traetta in quella città.</ref> a [[Bitonto]], nell'allora [[regno di Napoli]]. All'età di undici anni fu ammesso al [[conservatorio di Santa Maria di Loreto]] di Napoli, sotto la guida di [[Nicola Porpora]] e successivamente divenne allievo di [[Francesco Durante]]. Dopo dieci anni di studio, l'istruzione di Traetta, in tutte le parti della musica, fu completa. Uscito dal conservatorio, nel [[1748]], si dedicò all'insegnamento del [[canto]] e compose per le chiese e i conventi di Napoli, delle [[messa (musica)|messe]], dei vespri, dei [[mottetto|mottetti]] e delle [[litania|litanie]], gran parte delle quali si trovano ancor oggi manoscritte.
'''Maestro di Lisignago'''<ref name=chiste5>{{cita|Chistè|p. 5.|Chiste}}</ref><ref>{{cita news|cognome=Folgheraiter|nome=Alberto|url=https://www.vitatrentina.it/rivista/2017/anno-92-n-44-Preti-anche-in-autunno/S.-Leonardo-dei-prigionieri-e-dei-contadini|titolo=S. Leonardo dei prigionieri e dei contadini|sito=Vita Trentina Editrice|data=8 novembre 2017|accesso=10 luglio 2019}}</ref> è il nome con cui viene chiamato un non meglio identificato pittore [[Tirolo|tirolese]]<ref name=chiese>{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=26033#|titolo=Chiesa di San Leonardo <Lisignago, Cembra Lisignago>|sito=Le CHIESE delle Diocesi ITALIANE|accesso=10 luglio 2019}}</ref> che operò in [[Trentino]] nel [[XV secolo]].
 
Nel [[1750]] la sua [[opera seria]] ''Il Farnace'', per il libretto di [[Antonio Maria Lucchini]], fu rappresentata al [[Teatro San Carlo (Napoli)|teatro San Carlo]] con [[Gaetano Majorano]] ottenendo un successo talmente strepitoso che gli si chiesero altre sei [[opera lirica|opere]] per la stessa scena le quali si succedettero senza interruzione una dopo l'altra. Chiamato a [[Roma]] nel [[1754]], vi diede al [[teatro Aliberti]], l<nowiki>'</nowiki>''Ezio'', considerata a giusto titolo come una delle sue più belle opere. Da allora la sua reputazione si diffuse in tutta [[Italia]]; [[Firenze]], [[Venezia]], [[Milano]], [[Torino]] si disputarono ed applaudirono i suoi successi, ma delle vantaggiose proposte fattegli dal duca di [[Parma]], Felipe, ne arrestarono il vagabondare perché accettò la carica di [[maestro di cappella]] di questo principe e fu incaricato di insegnare l'arte del canto alle principesse della famiglia ducale. Felipe aveva sposato la figlia maggiore di [[Luigi XV]], introducendo alla corte di Parma, nella musica e in genere nella cultura, dei gusti francesi.
==Stile==
Il Maestro di Lisignago era di formazione [[bressanone|brissinese]]<ref name=chiste27>{{cita|Chistè|p. 27.|Chiste}}</ref> e probabilmente era a capo di una bottega in cui operavano altri pittori<ref name=chiste5/>. Egli prende il nome dalla [[chiesa di San Leonardo (Lisignago)|chiesa di San Leonardo]] di [[Lisignago]], dove si conserva la meglio conservata e più estesa delle sue opere; gli affreschi altri che sono stati ricondotti al suo operato si distinguono per nette somiglianze stilistiche ed iconografiche a quelli presenti a Lisignago<ref name=chiste5/>.
 
Proprio l'influenza francese spinge l'opera di Traetta a muoversi su binari differenti rispetto al panorama musicale italiano del tempo, anticipando con l'''[[Antigona (Traetta)|Antigona]]'', andata in scena a San Pietroburgo il 1772, gli ideali di riforma associati a [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] ma in realtà già avvertiti anche da altri compositori. Secondo Laborde,<ref>''Essai sur la musique'', Tomo III, p. 239.</ref> non si trova traccia di questo cambiamento nelle partiture dell<nowiki>'</nowiki>''Armida'' né in quella dell<nowiki>'</nowiki>''Ifigenia'' composte nella stessa epoca ([[1760]]). La prima opera composta a Parma da Traetta fu ''Ippolito e Aricia'', rappresentata nel [[1759]] e ripresa nel [[1763]] per il matrimonio dell'[[infante|infanta]] di Parma con il [[principe delle Asturie]]. Così grande fu il suo successo che il [[re di Spagna]] accordò una pensione al compositore, come testimonianza del suo apprezzamento. Nello stesso anno Traetta fu chiamato a [[Vienna]] per scrivervi l<nowiki>'</nowiki>''[[Ifigenia in Tauride (Traetta)|Ifigenia in Tauride]]'', una delle sue più belle opere. Di ritorno a Parma vi diede la ''Sofonisba''. Un aneddoto relativo a quest'opera sembrerebbe essere l'origine di quel che riporta Laborde a proposito della trasformazione dello stile di questo compositore durante il suo soggiorno a Parma. In una situazione drammatica in cui l'accento di un personaggio doveva essere straziante, Traetta credette di non poter far di meglio che scrivere al di sotto della nota le parole ''un urlo francese''.
==Opere==
{{Doppia immagine|destra|San Leonardo (Lisignago) 08.jpg|180|Varena, chiesa dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi.jpg|170|A sinistra, la [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]] "orizzontale e antropomorfa" nella chiesa di San Leonardo a Lisignago; a destra, l'Ultima Cena e la Madonna della Misericordia nella chiesa di Varena}}
{{Doppia immagine|destra|Cembra - Chiesa di Santa Maria Assunta - Affreschi soffitto ingresso.JPG|210|24 Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo - Campitello di Fassa.jpg|120|A sinistra, gli affreschi nell'atrio della [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Cembra)|pieve di Cembra]]; a destra, le sante [[Santa Barbara|Barbara]] e [[Giuliana di Nicomedia|Giuliana]] nella chiesa di Campitello di Fassa}}
*[[Chiesa di San Leonardo (Lisignago)|Chiesa di San Leonardo]] a [[Lisignago]] - 1450-1475<ref name=chiese/>
:[[Ultima Cena]], [[Leonardo di Noblac|San Leonardo]] e [[Flavia Giulia Elena|sant'Elena]], [[sant'Orsola]] e compagne, [[Madonna della Misericordia]], [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], san Leonardo che libera i prigionieri<ref name=chiste5/>; nella stessa chiesa affrescò probabilmente anche la parete di fondo, plausibilmente con raffigurazioni di [[Cristo Re]] e dell'[[Annunciazione]], che sono andate perdute quando la parete è stata abbattuta per costruire l'[[abside]]<ref>{{cita|Chistè|p. 25.|Chiste}}</ref>
*[[Chiesa di San Volfango (Moena)|Chiesa di San Volfango]] a [[Moena]] - 1430-1460<ref>{{cita|Chistè|pp. 52-55.|Chiste}}</ref>
:Madonna della Misericordia e sant'Orsola
*[[Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo (Campitello di Fassa)|Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo]] a [[Campitello di Fassa]]<ref>{{cita|Chistè|p. 56.|Chiste}}</ref>
:[[Santa Barbara]] e [[Giuliana di Nicomedia|santa Giuliana]]
*[[Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Varena)|Chiesa dei Santi Pietro e Paolo]] a [[Varena]]<ref>{{cita|Chistè|pp. 57-62.|Chiste}}</ref>
:Ultima Cena e Madonna della Misericordia
*[[Chiesa di Santa Maria Assunta (Cembra)|Chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Cembra]]<ref>{{cita|Chistè|pp. 63-65.|Chiste}}</ref>
:Affreschi sulla volta dell'atrio (ex abside): [[Cristo]] benedicente, [[Madonna con Bambino]], Crocifissione con la Madonna e vari santi ([[Quattro Evangelisti]], [[sant'Ambrogio]], [[san Girolamo]], [[Papa Gregorio I|san Gregorio Magno]], [[sant'Agostino]])
*[[Chiesa di Santa Maria Assunta (Cavalese)|Chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Cavalese]]<ref>{{cita|Chistè|pp. 66-67.|Chiste}}</ref>
:Santo papa di incerta identificazione (forse [[papa Fabiano|san Fabiano]]) tra i santi [[santo Stefano|Stefano]] e [[san Lorenzo|Lorenzo]]
*[[Campanile di San Valerio (Cavalese)|Chiesa di San Valerio]] a Cavalese<ref name=chiste27/>
:Frammento di dipinto
 
Dopo la Sofonisba tornò a [[Londra]] per comporre l'Armida. Quest'opera e l<nowiki>'</nowiki>''Ifigenia'' furono rappresentate in seguito in quasi tutta [[Italia]] e accolte con entusiasmo. Dopo la morte dell'infante Don Filippo, [[duca di Parma]], nel mese di dicembre [[1763]], Traetta fu chiamato a [[Venezia]] per prendervi la direzione del [[conservatorio]] chiamato ''l'ospedaletto'' ma non conservò questo posto che due anni, avendo acconsentito di succedere a [[Baldassarre Galuppi|Galuppi]] come compositore alla corte di [[Caterina II di Russia|Caterina II]], [[imperatrice di Russia]]. Partì all'inizio del [[1768]] per [[San Pietroburgo]] e [[Antonio Sacchini|Sacchini]] gli successe all'''ospedaletto''. La maggior parte dei biografi riferisce che all'indomani della rappresentazione della ''Didone Abbandonata'', l'imperatrice inviò a Traetta una tabacchiera d'oro ornata del suo ritratto, con un biglietto di sua mano in cui ella diceva che ''Didone gli faceva questo dono''. Si sono però confusi, in questo aneddoto, Traetta e Galuppi che aveva scritto qualche anno prima, un'opera sullo stesso soggetto rappresentata a Pietroburgo e che ricevette, in effetti, questo messaggio da parte dell'imperatrice.
==Note==
 
Dopo sette anni di soggiorno alla corte di Caterina II, questo celebre artista, sentendo la sua salute indebolita dal rigore del clima, domandò il permesso di potersi congedare che non ottenne che con gran pena. Si allontanò dalla Russia verso la fine del [[1775]] per recarsi a [[Londra]], dove la sua fama l'aveva preceduto, ma, sia che il soggetto dell'opera commissionatagli non l'avesse ispirato, sia che il suo cattivo stato di salute non avesse lasciato al suo talento tutto il suo vigore, il suo dramma ''Germondo'', rappresentato a teatro del re, non parve degno della sua alta reputazione. La fredda accoglienza riservata a quest'opera e ad una raccolta di [[Duetto (musica)|duetti]] italiani che fece pubblicare a Londra, lo spinsero a lasciare quella città per tornare in Italia, dove sperava di ritrovare la sua vena. Ma da questo momento in poi la sua salute fu sempre precaria. Scrisse ancora qualche opera a Napoli e a Venezia, ma senza più trovarvi il fuoco delle sue antiche produzioni. Il 6 aprile del [[1779]]<ref>Moschini, ''Della letteratura veniziana del secolo XVIII'', parte III, p. 208.</ref> morì a Venezia all'età di cinquantadue anni. Nel 1980 le sue spoglie furono traslate da Venezia (Chiesa Dell'Ospedaletto) a Bitonto per essere sepolte nella cripta della Cattedrale. Anche il figlio [[Filippo Traetta]], nato nel 1777, fu compositore. Emigrato negli Stati Uniti nel 1799, vi trascorse l'intera carriera, fondandovi dei conservatori a [[Boston]] (1801) e a [[Filadelfia]] (1828).
 
== Considerazioni sull'artista ==
{{P|Toni incensatori, recensione nel complesso più da fansite che da enciclopedia.|musicisti|luglio 2012}}
Dotato nel grado più elevato di genio drammatico, pieno di vigore nell'espressione dei sentimenti appassionati, ardito nelle [[modulazione (musica)|modulazioni]] e più incline dei musicisti italiani del suo tempo a far uso dell'[[armonia]] [[Scala cromatica|cromatica]] della scuola tedesca, Traetta sembra aver concepito la musica di teatro dal punto di vista dal quale [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] si è posto qualche anno più tardi, a parte la diversità nelle tendenze melodiche che sono più evidenti nelle opere del compositore italiano<ref>La Scuola musicale di Napoli, vol. II, Napoli, Morano, 1882, p. 347, cit in Carlo Goldoni, Tutte le Opere, a cura di Giuseppe Ortolani, Milano, Mondadori, 1956-1964, vol. 4, p. 1318.</ref>. Nel patetico, Traetta raggiunge talvolta il sublime, come si può vedere nell'aria di ''Semiramide'' che è stata inserita nel ''Methode de chant du conservatoire de Paris''. Talvolta dimenticava che il gusto dei suoi compatrioti rigettava allora questi accenti energici, e che essi preferivano la [[melodia]] pura al dividere la loro attenzione tra la melodia e l'[[armonia]], ma quando percepiva nel suo uditorio la fatica di questa attenzione, durante le prime messe in scena, nelle quali sedeva al [[clavicembalo]], aveva l'abitudine di rivolgersi agli spettatori dicendo: ''"Signori, badate a questo passo"'', e il pubblico applaudiva quasi sempre a questa espressione ingenua di orgoglio dell'artista.
 
== Le opere ==
{{Vedi anche|Composizioni di Tommaso Traetta}}
* ''Farnace'' - Napoli [[1750]]
* ''I pastori felici'' - ivi - [[1753]]
* ''Ezio'' - Roma [[1753]]
* ''Le nozze contrastate'' - [[1754]]
* ''Buovo d'Antona'' - Venezia [[1756|1758]]
* ''[[Ippolito e Aricia (Traetta)|Ippolito e Aricia]]''- Parma [[1759]]
* ''Stordilano, principe di Granata'' - [[1760]]
* ''I Tindaridi'' - Parma [[1760]]
* ''Armida'' - Vienna [[1761]]
* ''Sofonisba'' - Mannheim [[1761]]
* ''La francese a Malghera'' - [[1762]]
* ''[[Alessandro nell'Indie (Traetta)|Alessandro nell'Indie]]'' - [[Reggio Emilia]] [[1762]]
* ''[[Ifigenia in Tauride (Traetta)|Ifigenia in Tauride]]'' - Vienna [[1763]]
* ''Didone abbandonata'' - [[1764]]
* ''Semiramide riconosciuta'' - [[1765]]
* ''La serva Rivale'' - [[1767]]
* ''Amore in trappola'' - [[1768]]
* ''L'isola disabitata'', libretto di [[Pietro Metastasio]] - [[1768]] al [[Teatro Comunale di Bologna]]
* ''L'Olimpiade'' - [[1770]]
* ''Antigona'' - [[1772]]
* ''Germondo'' - [[1776]]
* ''Il cavaliere errante'' - [[1777]]
* ''La disfatta di Dario'' - [[1778]]
* ''Artenice'' - [[1778]]
 
== Musica sacra ==
Si sono trovati, dello stesso compositore, al conservatorio di Napoli, uno ''[[Stabat Mater]]'' a quattro voci e [[orchestra]] (un altro ''Stabat Mater'' è conservato nella Biblioteca Statale di [[Monaco di Baviera]]), così come due lezioni per il mattutino di Natale ed una parte della Passione secondo San Giovanni. Per le "Figliole" dell'Ospedale dei Derelitti (Ospedaletto) a Venezia, ha scritto un [[oratorio (musica)|oratorio]] intitolato ''Rex Salomon'' (conservato presso la biblioteca reale del Belgio a Bruxelles) , le quattro Antifone mariane per voce solista, archi e basso continuo (Biblioteca Universitaria di Amburgo) un Miserere a 3 voci, archi e continuo (conservato a Bergamo, a Vienna e a Milano; in quest'ultima fonte attribuito erroneamente a Sacchini) e numerosi mottetti solistici andati perduti. Una Messa a quattro voci con orchestra si trova presso il Conservatorio di Firenze.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognomeautore=Chistè|nome=Elisabetta F. Casavola|titolo=La chiesaTommaso Traetta di SanBitonto Leonardo(1727-1779)|annoeditore=2007 Società Storia Patria Bari|cidanno=Chiste 1957}}
* Jörg Riedlbauer, ''Die Opern von Tommaso Trajetta'', Hildesheim, Olms, 1994 (''Studien und Materialien zur Musikwissenschaft Bd. 7'').
* Marco Russo, ''Tommaso Traetta: i Libretti della Riforma - Parma 1759-61'', Facoltà di Lettere di Trento, Trento 2005.
* Id., ''Tommaso Traetta: Maestro di cappella napoletano'', Edizioni S. Marco dei Giustiniani, Genova 2006.
* {{cita libro|autore= Fabrizio Cassoni, Gianfranco Spada|titolo= Le Feste d'Imeneo, Tommaso Traetta a Parma|editore= Traettiana|anno= 2010}}
* Susanne Dunlap, ''Armida - Traetta, Salieri and Righini in Vienna'', [[Traettiana]], Londra 2011
 
== Voci correlate ==
==Altri progetti==
* [[Scuola musicale napoletana]]
* [[Premio Traetta]] Riconoscimento che la Traetta Society assegna in riconoscenza dei meriti nel riscoprimento delle radici europee della musica del XVIII secolo
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{portale|biografie|pittura}}
* {{cita web|http://www.traetta.com|Progetto Traetta}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|musica classica}}
 
[[Categoria:Compositori del Classicismo]]