Sigfrido e Sergej Pavlovič Korolëv: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Nota disambigua}}
|Nome = Sergej Pavlovič
{{Nota disambigua|il [[prenome|nome proprio di persona]] maschile|[[Sigurd (nome)]]|Sigurd}}
|Cognome = Korolëv
[[File:Ed0032.jpg|thumb|Ritratto di Sigfrido]]
|PostCognomeVirgola = {{ucraino|Сергі́й Па́влович Корольо́в (Королів)}}, {{russo|Сергей Павлович Королёв}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Žytomyr
|LuogoNascitaAlt = 30 dicembre [[1906]] del [[calendario giuliano]]{{Nota calendario|Russia}}
|GiornoMeseNascita = 12 gennaio
|AnnoNascita = 1907
|LuogoMorte = Mosca
|LuogoMorteLink = Mosca (Russia)
|GiornoMeseMorte = 14 gennaio
|AnnoMorte = 1966
|Epoca = 1900
|Attività = ingegnere
|Nazionalità = sovietico
|Immagine = SKorolow.jpg
}}
Fu un ingegnere progettista di [[razzo|razzi]] [[Unione Sovietica|sovietico]], conosciuto semplicemente come il ''Capo progettista''<ref name=jap>{{Cita pubblicazione|url=https://www.physiology.org/doi/full/10.1152/jappl.2001.91.4.1501|nome=John B.|cognome=West|titolo=Historical aspects of the early Soviet/Russian manned space program|rivista=Journal of Applied Physiology|editore=American Physiological Society|volume=91|numero=4|anno=2001|mese=ottobre|pp=1501-1511|lingua=en|accesso=30 giugno 2019}}</ref>. È considerato il principale artefice del [[programma spaziale sovietico]], che ha diretto durante la [[corsa allo spazio]] tra gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e l'[[Unione Sovietica]] negli anni cinquanta e sessanta<ref name=jap/>. Tra i suoi principali successi il [[Vettore (astronautica)|razzo vettore]] [[R-7 (missile)|R-7]] da lui progettato, lo [[Sputnik 1]] che fu il primo [[satellite artificiale]] lanciato in orbita attorno alla Terra, l'invio della cagnolina [[Laika]] a bordo dello [[Sputnik 2]]. Il più grande trionfo di Korolëv fu l'invio del primo essere umano nello spazio, [[Jurij Gagarin]], a bordo della [[Vostok 1]]<ref name=jap/>.
 
Cresciuto a [[Odessa]], Korolëv studiò come progettista aeronautico e nel [[1926]] venne ammesso all'[[università tecnica statale moscovita N. Ė. Bauman]], dove si diplomò nel [[1929]], avendo avuto come supervisore [[Andrej Nikolaevič Tupolev|Andrej Tupolev]]. Nel [[1938]] venne arrestato con la falsa accusa di essere un controrivoluzionario e venne rilasciato solo sei anni, avendo in questo periodo speso anche sei mesi presso il [[gulag|campo di lavoro]] di [[Kolyma]]<ref name=jap/>. Dopo il suo rilascio divenne rapidamente uno dei più affermati progettista di razzi sovietico, entrando a far parte del programma spaziale sovietico e diventandone il direttore. Divenne membro dell'[[Accademia russa delle scienze]] e supervisionò i programmi [[Programma Sputnik|Sputnik]] e [[Programma Vostok|Vostok]], che portarono il primo uomo nello spazio e misero l'[[Unione Sovietica]] in vantaggio sugli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nella corsa allo spazio. La sua improvvisa morte nel gennaio [[1966]] interruppero i suoi piani per raggiungere la [[Luna]] prima degli statunitensi. Noto solamente come il ''Capo progettista'' per proteggerlo da possibili attentati nel corso della [[guerra fredda]], la sua identità venne svelata solo dopo la sua morte. È sepolto presso la [[necropoli delle mura del Cremlino]].
'''Sigfrido''' (conosciuto anche come '''Sigurd''', in [[lingua norrena|norreno]] '''Sigurðr''', in [[lingua tedesca|tedesco]] '''Siegfried''') è un [[eroe]] [[epica|epico]] delle [[mitologia norrena|mitologie norrena]] e germanica. Le sue gesta sono raccontate in numerose opere, in particolare la [[Saga dei Völsungar]] norrena e il [[poema epico]] medievale tedesco ''[[La canzone dei Nibelunghi|Nibelungenlied]]'' (in italiano ''Il canto dei Nibelunghi''), entrambi scritti nel XIII secolo. Da questi racconti sono state tratte opere moderne come ''[[L'anello del Nibelungo]]'' di [[Richard Wagner]].
 
== Le due tradizioniBiografia ==
=== Gioventù e studi ===
Pur derivando da una tradizione comune, le vicende del Siegfried della tradizione germanica differiscono in diversi punti da quelle del Sigurðr della tradizione norrena. La principale fonte da cui ci è nota la figura di Sigfrido come tramandata nel mondo germanico è il [[La canzone dei Nibelunghi|Nibelungenlied]], mentre le più importanti fonti norrene sono lo ''[[Skáldskaparmál]]'' (parte dell<nowiki>'</nowiki>''[[Edda in prosa]]'' di [[Snorri Sturluson]]) e la ''[[Saga dei Völsungar]]'', oltre a numerosi canti dell<nowiki>'</nowiki>''[[Edda poetica]]'': in particolare il ''[[Reginsmál]]'', il ''[[Fáfnismál]]'', il ''[[Sigrdrífumál]]'' e il ''[[Sigurðarkviða in Skamma]]''. ''[[L'anello del Nibelungo]]'' di Wagner si ispira alla tradizione norrena piuttosto che a quella germanica, pur utilizzando il nome Siegfried.
[[File:Молодой Королёв.jpg|thumb|right|Korolëv nel corso degli anni venti.]]
Sergej Pavlovič Korolëv nacque il 30 dicembre [[1906]] (data del [[calendario giuliano]] corrispondente al 12 gennaio 1907 nel calendario gregoriano) a [[Žytomyr]], nel [[Governatorato della Volinia]] dell'[[Impero russo]] (oggi Žytomyr è in [[Ucraina]]), figlio di Pavlo Jakovyč Korolëv e Marija Mykolaïvna Moskalenko<ref name=bio>{{Cita web|url=http://epizodsspace.airbase.ru/bibl/koroleva-n/otets/koroleva-otets-t1-2007.pdf|titolo=S.P. Korolëv|lingua=ru|formato=PDF|accesso=30 giugno 2019}}</ref>. Dal lato paterno aveva origini russe e bielorusse, dal lato materno aveva origini legate ai [[Cosacchi|cosacchi ucraini]], ma anche greche e polacche<ref name=bio/>. Tre anni dopo la nascita di Sergej i genitori si separarono, anche a causa delle difficoltà economiche che stavano affrontando<ref name=bio/>. Sergej si trasferì con la madre a [[Nižyn]], città di origine dei nonni materni, dove crebbe senza più rivedere il padre, che morì nel 1929<ref name=bio/>. La madre si risposò nel 1916 con Grigory Michailovič Balanin, un ingegnere elettrico. Quando quest'ultimo ottenne un lavoro nelle ferrovie regionali, la coppia si trasferì a [[Odessa]] nel 1917<ref name=bio/>. Qui la coppia andò incontro agli eventi tumultuosi che caratterizzarono la [[rivoluzione russa]], finché nel 1920 i [[Bolscevismo|bolscevichi]] presero il potere. Le scuole vennero chiuse e il giovane Sergej dovette continuare i suoi studi a casa, sostenuto dalla madre insegnante e dal padrigno, nonostante si fosse anche ammalato di [[Febbre tifoide|tifo]]<ref name=bio/>.
 
Durante i suoi studi, prevalentemente votati alla [[carpenteria]], Sergej dimostrò una particolare predisposizione per l'[[Ingegneria aerospaziale|ingegneria aeronautica]], soprattutto dopo aver preso parte a un'esibizione di volo nel 1913. Inoltre, a [[Odessa]] era presente un distaccamento di aerei militari, che contribuì ad aumentare l'interesse nel mondo aeronautico nel giovane Sergej. Ai suoi studi affiancò questa sua passione, iniziando a progettare [[Aliante|alianti]] e entrando nel locale club di alianti. Nel 1923 entrò a far parte della società di aviazione e navigazione aerea dell'Ucraina e della Crimea (OAVUK), iniziando a prendere lezioni di volo dopo essere entrato nello squadrone di idrovolanti di Odessa e volando più volte come passeggero. Nel 1924 progettò un prototipo di aliante, chiamato K-5, per la OAVUK<ref name=bio/>. Nello stesso 1924 si iscrisse all'[[Istituto Politecnico di Kiev]], presso il quale si tenevano corsi di aeronautica<ref name=bio/>. A [[Kiev]] viveva con lo zio Jurij e lavorava per pagarsi gli studi<ref name=bio/>. I suoi studi erano prevalentemente orientati verso gli aspetti pratici, includendo corsi di ingegneria, fisica e matematica; e fu in questi corsi che Sergej incontrò la sua futura moglie Xenia Vincentini<ref name=bio/>. Nel 1925 venne ammesso a un corso a numero chiuso sulla progettazione degli alianti e si ruppe anche due costole in un volo di prova di un aliante da lui progettato. Nel luglio [[1926]] venne ammesso alla prestigiosa [[università tecnica statale moscovita N. Ė. Bauman]]<ref name=jap/>. Qui Sergej ebbe modo di approfondire i suoi studi aeronautici e continuò a progettare alianti, finché nel [[1929]] volò su un aliante da lui progettato nel corso di una competizione. Nello stesso [[1929]] il [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|partito comunista sovietico]] decretò un'accelerazione degli studi ingegneristici per andare incontro alle necessità nazionali, così che Sergej ottenne il diploma grazie al progetto di un velivolo, avendo come supervisore [[Andrej Nikolaevič Tupolev|Andrej Tupolev]]<ref name=gua>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/science/2011/mar/13/yuri-gagarin-first-space-korolev|titolo=Sergei Korolev: the rocket genius behind Yuri Gagarin|lingua=en|data=13 marzo 2011|accesso=30 giugno 2019}}</ref>.
=== La vicenda comune ===
In entrambe le tradizioni il giovane Sigfrido, coinvolto nella lotta fra due fratelli per il possesso del tesoro dei [[Nibelunghi]], uccide un [[drago]]. In tal modo ottiene particolari poteri soprannaturali e diviene padrone del tesoro. Tempo dopo giunge nella terra dei [[Burgundi]], aiuta il re [[Gundicaro|Gunther]] a conquistare [[Brunilde]] ingannandola e sposa [[Gudrun (mitologia)|Crimilde]], sorella di Gunther.
 
=== Primi anni di carriera ===
Durante una disputa fra Brunilde e Crimilde, quest'ultima deride l'altra mostrando la prova che è stata in realtà conquistata da Sigfrido e non da Gunther. Oltraggiata Brunilde chiede a Gunther di uccidere Sigfrido. Gunther commissiona così l'omicidio a un uomo della sua corte.
[[File:Sergey Korolyov.jpg|thumb|right|Korolëv nel 1933 con la divisa [[Komdiv]].]]
Una volta laureatosi, Korolëv iniziò a lavorare coi migliori progettisti sovietici nella quarta sezione sperimentale di progettazione di aeroplani OPO-4, guidata dal costruttore di aeroplani francese Paul Richard, che si era trasferito in [[Unione Sovietica]] negli [[Anni 1920|anni venti]]<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/?id=iVilfSI_5sAC&lpg=PA122&dq=Paul%20Richard%20korolev&pg=PA122#v=onepage&q=Paul%20Richard%20korolev&f=false|nome=Asif|cognome=Siddiqi|titolo=The red rockets' glare. Spaceflight and the Soviet imagination, 1857–1957|editore=Cambridge University Press|ISBN=0-521-89760-2}}</ref>. Al suo lavoro continuò ad affiancare la progettazione di alianti che fossero in grado di compiere acrobazie. Nel 1930, mentre lavorava nel gruppo che stava progettando il bombardiere pesante [[Tupolev ANT-6|Tupolev TB-3]], iniziò a interessarsi alla possibilità di usare [[Motore a razzo|motori a razzo]] a combustibile liquido per dare propulsione agli aeroplani. Nello stesso 1930 Korolëv ottenne il brevetto di pilota e iniziò a pilotare gli alianti da lui stesso progettati.
 
Il 6 agosto [[1931]] Korolëv si sposò con Xenia Vincentini, dopo che nel 1924 lei aveva rifiutato la proposta per poter completare i suoi studi<ref name=bio/>. Nello stesso 1931 Korolëv e [[Fridrich Arturovič Cander|Fridrich Cander]] parteciparono alla fondazione del Gruppo per lo studio del moto reattivo (GIRD ''Группа изучения реактивного движения''), tra i primi centri statali per lo sviluppo di razzi in [[Unione Sovietica]]<ref name=gird>{{Cita web|url=http://mentallandscape.com/S_GIRD.htm|titolo=Group for the Study of Jet Propulsion|lingua=en|accesso=30 giugno 2019}}</ref>. Nel maggio 1932 Korolëv venne nominato capo del gruppo di lavoro, che arrivò a sviluppare tre differenti sistemi di propulsione. Il primo lancio di un razzo a combustibile liquido fu quello del GIRD-X che avvenne nel marzo [[1933]]<ref name=gird/>. Nel successivo mese di agosto venne effettuato il lancio del razzo GIRD-09, nel quale entrava in camera di combustione anche l'ossigeno liquido che era prevalentemente parte del sistema di raffreddamento<ref name=gird/>. Visto il crescente interesse militare in queste applicazioni, il gruppo GIRD venne unito nello stesso 1933 al gruppo di gasdinamica (GID), che aveva sede a [[San Pietroburgo|Leningrado]], nel nuovo istituto per la ricerca della propulsione a reazione (RNII, ''Реактивный научно-исследовательский институт''). Il nuovo gruppo era guidato dall'ingegnere militare Ivan Kleimënov e vennero inseriti nel gruppo molti validi ingegneri, tra i quali [[Valentin Petrovič Gluško|Valentin Gluško]]. Korolëv venne nominato vice capo dell'istituto e supervisionò la progettazione e lo sviluppo di [[Missile da crociera|missili da crociera]] e di alianti a propulsione.
Gunther e il popolo dei [[Burgundi]] vengono in seguito sterminati dagli [[Unni]] di re [[Attila]], il secondo marito di Crimilde. L'oro dei [[Nibelunghi]] viene gettato dai Burgundi sul fondo del fiume [[Reno]] per evitare che Attila e Crimilde ne entrino in possesso, e scompare così per sempre.
 
Il 10 aprile 1935 nacque la sua prima figlia, Natalja, e nello stesso anno divenne ingegnere capo del RNII. Sotto la sua direzione, il gruppo di lavoro continuò lo sviluppo dei motori a razzo, con una particolare attenzione alla stabilità e al controllo. In particolare, venne sviluppato un sistema di controllo della stabilità di tipo [[Effetto giroscopico|giroscopico]], che consentiva di avere voli stabili su una traiettoria programmata. Nel [[1936]] venne sviluppato il missile [[212 (missile)|212]], un [[missile aria-superficie]].
=== Le differenze ===
Nella tradizione norrena Brunilde si uccide subito dopo la morte di Sigfrido ed è Attila (qui fratello di Brunilde) a vendicare Sigfrido uccidendo i due mandanti dell'omicidio (fratelli di Crimilde). Crimilde vendica poi a sua volta la morte dei suoi due fratelli uccidendo i due figli avuti da Attila e dandoglieli in pasto a sua insaputa, per poi appiccare fuoco alla sala e uccidere tutti i presenti.
 
=== Arresto e prigionia ===
Nella tradizione germanica, invece, Brunilde sopravvive, mentre a vendicare Sigfrido è Crimilde, che, all'insaputa del suo nuovo marito Attila, pianifica la morte dei responsabili dell'omicidio e di tutti i guerrieri burgundi, finendo però per causare anche la morte dei guerrieri di Attila e per essere uccisa da [[Ildebrando]].
[[File:Korolev posle aresta 1938.jpg|thumb|right|Korolëv subito dopo il suo arresto nel 1938.]]
[[File:Bw1940-02-29-KorolevSP.jpg|thumb|right|Korolëv nel 1940.]]
Il 27 giugno [[1938]], durante le [[Grandi purghe|purghe staliniane]], Korolëv venne arrestato dalla [[Commissariato del popolo per gli affari interni|NKVD]] con l'accusa di aver rallentato deliberatamente il lavoro di ricerca dell'istituto, essendo stato accusato da Kleimënov, dal suo vice [[Georgij Ėrichovič Langemak|Georgij Langemak]] e da [[Valentin Petrovič Gluško|Valentin Gluško]]<ref name=arr>{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=VykZgN3hZyoC&pg=PA110&lpg=PA110&dq=Korolev+was+arrested+by+the+NKVD&redir_esc=y&hl=it#v=onepage&q=Korolev%20was%20arrested%20by%20the%20NKVD&f=false|nome=Francis|cognome=French|nome2=Colin|cognome2=Burgess|titolo=Into That Silent Sea: Trailblazers of the Space Era, 1961-1965|editore=University of Nebraska Press|ISBN=9780803206977|pp=110}}</ref>. Venne condotto presso le prigioni della [[Lubjanka]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]], dove venne anche torturato finché confesso le sue colpe<ref name=arr/>. Venne processato e condannato alla pena di 10 anni di lavori forzati nel [[gulag|campo di lavoro]] di [[Kolyma]], nella [[Siberia]] orientale<ref name=rsw>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/korolev.html|titolo=Sergei Korolev|lingua=en|accesso=1º luglio 2019}}</ref>. Nel 1939 con la caduta di [[Nikolaj Ivanovič Ežov|Nikolaj Ežov]], al vertice della NKVD arrivò [[Lavrentij Pavlovič Berija|Lavrentij Berija]], il quale decise di ridurre la pena detentiva di Korolëv<ref name=arr/>. Nel frattempo, Korolëv era già arrivato a Kolyma, dove passò circa cinque mesi a lavorare come minatore nelle miniere d'oro, soffrendo per le proibitive condizioni di lavoro e perdendo molti dei suoi denti<ref name=arr/>. Venne rispedito a Mosca e nel marzo [[1940]] la sua pena venne ridotta a otto anni e venne rinchiuso nella prigione della Butyrskaja<ref name=rsw/>. Venne successivamente trasferito in una ''[[šaraška]]'', una sorta di prigione speciale per tecnici e scienziati all'interno dei [[gulag]], molto probabilmente grazie all'intervento in suo favore di [[Andrej Nikolaevič Tupolev|Tupolev]] e dello stesso Gluško<ref name=rep>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/korolev-sputnik/korolev-sputnik/korolev-sputnik.html|titolo=Dallo spazio ai lavori forzati riabilitato l'uomo dello Sputnik|data=28 gennaio 2007|accesso=1º luglio 2019}}</ref>. Korolëv arrivò nella šaraška chiamata CKB-29, dove poté tornare a dedicarsi allo studio dei missili e della propulsione aeronautica<ref name=rsw/>. Qui ritrovò molti scienziati sovietici, tra i quali Tupolev, che coordinava il gruppo di lavoro<ref name=rsw/>, e [[Roberto Oros di Bartini]], un ingegnere aeronautico italiano trasferitosi in Russia, che Korolëv considerava un "maestro"<ref>{{Cita web|url=http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2007/07_Luglio/02/bartini_sputnik.shtml|titolo=110 anni fa nasceva l'italiano ispiratore dello Sputnik|data=6 luglio 2007|accesso=1º luglio 2019}}</ref>. In questa šaraška nel corso della [[seconda guerra mondiale]] vennero sviluppati il [[Tupolev Tu-2]] e il [[Petlyakov Pe-2]]. Nel 1942 Korolëv venne trasferito nella šaraška OKB-16, guidata da Gluško, dove partecipò alla progettazione di razzi di tipo [[JATO]] per aeroplani e alla progettazione del motore a reazione RD-1 kHz, che venne testato senza successo su un [[Lavochkin La-7]]. Il 27 luglio [[1944]] Korolëv venne rilasciato, assieme a molti degli altri scienziati, ma venne riabilitato ufficialmente, come altri suoi colleghi, con l'avvio della [[destalinizzazione]] voluta dall'allora segretario del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]] [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Nikita Chruščёv]], nel [[1957]].
 
=== Missili balistici ===
Un'altra differenza fra le due tradizioni sta nel rapporto fra Sigfrido e Brunilde: nella tradizione germanica si incontrano per la prima volta quando Sigfrido giunge nel suo regno per aiutare Gunther a conquistarla (benché si sottintenda forse una precedente conoscenza), mentre nella tradizione norrena si incontrano prima che Sigfrido vada nella terra dei Burgundi, e, secondo alcune versioni, si sarebbero innamorati in questa occasione, ma Sigfrido l'avrebbe poi dimenticata a causa di una pozione preparata dalla madre di Crimilde allo scopo di farlo sposare con la figlia.
[[File:Russia-Moscow-VDNH-Rocket R-7-1.jpg|thumb|right|Il missile [[R-7 (missile)|R7]], primo [[Missile balistico intercontinentale|ICBM]] della storia]]
Nel [[1945]] venne nominato colonnello dell'[[Armata Rossa]] e, nel mese di settembre, venne inviato in [[Germania]] assieme ad altri scienziati, per acquisire la tecnologia tedesca dei [[Missile balistico|missili balistici]] [[V2 (Aggregat 4)|V2]], che i sovietici avevano catturato ai tedeschi alla fine della [[seconda guerra mondiale]]<ref name=gua/>. Il gruppo di scienziati entrò in contatto con alcuni degli scienziati tedeschi che lavoravano sulle V2 ([[Wernher von Braun]] e il suo gruppo erano stati catturati dagli statunitensi, assieme a missili V2 completi) e con la relativa tecnologia. Nel 1946 venne creato presso [[Podlipki]], un sobborgo di Mosca, l'[[NII-88]], un ufficio di ricerca dedicato allo sviluppo di missili, e Korolëv venne nominato capo progettista della sezione 3 dell'ufficio incaricato della progettazione e realizzazione di una copia sovietica della V2<ref name=cof>{{Cita web|url=http://www.centennialofflight.gov/essay/SPACEFLIGHT/energia/SP41.htm|titolo=Energia and Khrunichev|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060923121343/http://www.centennialofflight.gov/essay/SPACEFLIGHT/energia/SP41.htm|dataarchivio=23 settembre 2006|lingua=en|accesso=3 luglio 2019}}</ref>. Nel 1947 la sezione 3 fu in grado di produrre il missile [[R-1]], che venne lanciato con successo dal [[cosmodromo di Kapustin Jar]]<ref name=cof/>. Grazie a questo successo, venne deciso di iniziare la produzione in serie dei missili R-1. Il gruppo di Korolëv, rinominato [[OKB]]-1, continuò a lavorare sulla tecnologia missilistica, puntando a incrementare la [[gittata]] dei razzi. Nel 1948 l'OKB-1 sviluppò l'[[R-2]], che riprendeva la tecnologia dell'R-1, aumentandone dimensioni e potenza per avere una gittata doppia. Questo missile, però, venne ritenuto da una commissione di esperti inferiore rispetto al G-1, progettato da [[Helmut Gröttrup]]<ref>{{Cita web|url=http://www.astronautix.com/g/g-1.html|titolo=G-1|lingua=en|accesso=3 luglio 2019}}</ref>. Di conseguenza, Korolëv dovette rivedere il progetto della R-2 per soddisfare la richiesta di avere gittate di circa 3000 chilometri, iniziando la progettazione dell'R-3. Poiché agli scienziati e tecnici tedeschi non era concesso di partecipare attivamente a progetti di ricerca segreti sovietici, il loro contributo tecnico risultò limitato, finché vennero rimpatriati. Le attività sull'R-3 subì un rallentamento e nel [[1952]] il programma venne cancellato<ref>{{Cita web|url=http://www.astronautix.com/r/r-3.html|titolo=R-3|lingua=en|accesso=3 luglio 2019}}</ref>. Tutta la tecnologia fino ad allora sviluppata venne impiegata nella successiva progettazione del missile [[R-5 (missile)|R-5]], che aveva una gittata ridotta e che venne testato con successo nel 1953. Nel 1954 Korolëv ottenne l'autorizzazione dal governo sovietico di iniziare la progettazione di un [[missile balistico intercontinentale]] (ICBM), rinominato [[R-7 (missile)|R-7 "Semërka"]]. Il 21 agosto [[1957]], dopo una serie di insuccessi, venne testato con successo dal [[cosmodromo di Bajkonur]] il primo ICBM sovietico e primo ICBM della storia<ref name=cof/>. Si trattava di un [[razzo]] a due stadi, i cui motori utilizzavano [[ossigeno]] e [[cherosene]], e che aveva una gittata di circa {{formatnum:8800}} [[chilometro|km]] e con una precisione di {{formatnum:5000}} [[metro|m]]. Venne lanciato dal cosmodromo di Bajkonur in [[Kazakistan]] fino alla penisola della [[Kamčatka]]<ref>{{Cita web|url=https://www.energia.ru/english/energia/launchers/rocket-r7.html|titolo=Rocket R-7|lingua=en|accesso=3 luglio 2019}}</ref>. Nonostante il successo ottenuto, Korolëv non ottenne pubblici riconoscimenti, poiché, per ragioni di sicurezza, la sua identità veniva tenuta segreta<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/scienza/2019/07/02/news/i-due-russi-che-scalarono-lo-spazio-sognando-la-luna-1.36636485|titolo=I due russi che scalarono lo spazio sognando la Luna|data=2 luglio 2019|accesso=3 luglio 2019}}</ref>. Qualche mese prima, il 19 aprile 1957, Korolëv era stato pienamente riabilitato dal governo sovietico, che aveva riconosciuto come ingiusta la sentenza che lo aveva condannato nel 1938.
 
=== Programma spaziale ===
Nella tradizione norrena il tesoro dei Nibelunghi include l'anello [[Andvaranautr]], sul quale pende una maledizione scagliata dal [[nano (mitologia)|nano]] che l'aveva creato. Sigfrido mette questo anello al dito di Brunilde quando la conosce, poi, senza riconoscerlo, glielo toglie quando la conquista per conto di Gunther, e lo regala a Crimilde, che lo mostra a Brunilde per dimostrarle che suo marito l'ha conquistata, scatenando così la furia della donna e i massacri che ne conseguono.
[[File:Sputnik asm.jpg|thumb|right|Lo [[Sputnik 1]], il primo satellite]]
Già nel maggio [[1954]] Korolëv aveva proposto un piano per lo sviluppo di satelliti artificiali al ministro dell'industria della difesa, [[Dmitrij Fëdorovič Ustinov|Dmitrij Ustinov]], inviandogli un rapporto tecnico scritto da [[Michail Klavdievič Tichonravov|Michail Tichonravov]], con una panoramica di progetti similari sviluppati all'estero<ref>{{Cita web|url=http://rgantd.ru/vzal/korolev/pics/015_025.jpg|titolo="Sulla possibilità di sviluppare satelliti artificiali della Terra|lingua=ru|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080408193139/http://rgantd.ru/vzal/korolev/pics/015_025.jpg|dataarchivio=8 aprile 2008|accesso=4 luglio 2019}}</ref>. Tichonravov aveva evidenziato che il lancio di satelliti artificiali era un passo inevitabile nello sviluppo della tecnologia missilistica<ref name=sat>{{Cita web|url=https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/monograph10/korspace.html|titolo=Korolev and Freedom of Space: February 14, 1955–October 4, 1957|lingua=en|accesso=4 luglio 2019}}</ref>. Il 29 luglio [[1955]] il presidente statunitense [[Dwight D. Eisenhower]] annunciò attraverso il suo addetto stampa che gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] avrebbero lanciato il primo satellite artificiale attorno alla [[Terra]] in occasione dell'[[anno geofisico internazionale]] (IGY), indetto dal luglio 1957 al dicembre 1958<ref name=sat/>. L'8 agosto 1955 il [[Politburo del Comitato centrale del PCUS]] approvò la proposta di realizzare e lanciare un satellite artificiale, e alla fine dello stesso mese Korolëv presentò una nuova relazione tecnica sui satelliti redatta da Tichonravov<ref name=sat/>. Sulla base di queste informazioni, il commissione governativa industriale e militare approvò la proposta di usare il missile ICBM [[R-7 (missile)|R-7]] e di lanciare un satellite del peso di una tonnellata e mezza<ref name=sat/>. Korolëv, inoltre, comunicò ai membri dell'[[Accademia russa delle scienze]] che si sarebbe potuto effettuare il lancio del satellite tra aprile e luglio 1957, prima che l'IGY iniziasse<ref name=sat/>. Solamente il 30 gennaio [[1956]] il consiglio dei ministri sovietico approvò il programma, denominando il satellite ''oggetto D''<ref name=sat/>. Korolëv e il suo gruppo di lavoro all'ufficio OKB-1 si occuparono principalmente della progettazione e sviluppo del satellite. Già sul finire del 1956 risultò evidente che non sarebbe stato possibile effettuare il lancio nel tempo previsto a causa di difficoltà tecniche legate anche al peso previsto per il satellite. Il 5 gennaio [[1957]] Korolëv propose di realizzare due satelliti più piccoli del peso di un centinaio di chilogrammi a testa, così da avere maggiori probabilità di arrivare prima degli statunitensi<ref name=sat/>. Il 15 febbraio 1957 il consiglio dei ministri approvò la proposta di Korolëv. Questi satelliti più leggeri vennero rinominati ''oggetto-PS'' e nel mese di maggio iniziarono i lanci prova dei missili R-7. Dopo tre lanci senza successo, il 21 agosto il quarto lancio ebbe successo, raggiungendo l'altezza e la velocità programmate e rientrando nell'atmosfera terrestre<ref name=sat/>. Dopo ulteriori prove di lancio Korolëv convinse la commissione statale a usare il successivo del missile R-7 per il lancio del satellite artificiale PS-1, presto ribattezzato [[Sputnik 1]]<ref name=sat/>. Il 4 ottobre 1957 venne effettuato il lancio del missile R-7 modificato per il rilascio del satellite. Sei minuti dopo il lancio lo Sputnik 1 venne eiettato dal razzo e divenne il primo satellite artificiale della storia<ref name=sat/>.
 
Subito dopo il successo dello Sputnik 1, Korolëv e [[Mstislav Keldyš|Keldyš]] lanciarono la proposta di realizzare un [[satellite artificiale|satellite]] più grande e di alloggiarvi un cane, proposta che catturò l'interesse dell'Accademia russa delle scienze. Questo nuovo satellite, rinominato [[Sputnik 2]] aveva una massa di 508,3 chilogrammi, circa sei volte superiore a quella dello [[Sputnik 1]] e venne progettato in poco tempo. Infatti, il 3 novembre 1957 venne effettuato il lancio del razzo R-7 col satellite Sputnik 2, e a bordo vi era la cagnolina [[Laika]] (il vero nome era Kudrjavka, mentre Laika era la razza)<ref>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/sputnik2.html|titolo=The USSR orbits second artificial satellite with dog Laika onboard|lingua=en|accesso=4 luglio 2019}}</ref>. La missione fu la prima a spedire in orbita attorno alla Terra un essere vivente, sebbene la cagnolina morì poche ore dopo il lancio, mentre il satellite rientrò nell'atmosfera terrestre il 4 aprile [[1958]]<ref>{{Cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/2367681.stm|titolo=First dog in space died within hours|lingua=en|data=28 ottobre 2002|accesso=4 luglio 2019}}</ref>. Un terzo satellite, lo [[Sputnik 3]], venne lanciato nel maggio 1958, senza però riuscire a rilevare le radiazioni nelle [[fasce di Van Allen]], com'era stato programmato.
Nella tradizione germanica, invece, non si parla di quest'anello, mentre Sigfrido fa uso del cappuccio magico ottenuto sconfiggendo un nano, cappuccio che lo rende invisibile.
 
Parallelamente, Korolëv partecipò al [[programma Luna]], una serie di missioni senza equipaggio inviate dall'[[Unione Sovietica]] verso la [[Luna]]. Dopo una serie di lanci falliti nel corso dell'ultimo quadrimestre del 1958, a gennaio [[1959]] il lancio della missione [[Luna 1]] ebbe successo, ma mancò l'obiettivo di raggiungere la Luna. La missione [[Luna 2]] riuscì a raggiungere la Luna, impattando sulla superficie e diventando il primo oggetto a raggiungere il satellite naturale della Terra. Sempre nel 1959 la missione [[Luna 3]] non solo raggiunse l'orbita della Luna, ma riuscì a scattare una fotografia del lato opposto della Luna. Il lavoro di Korolëv fu legato negli anni seguenti alla possibilità di effettuare un allunaggio morbido sulla superficie lunare, obiettivo che non riuscì a vedere attuato poiché morì pochi giorni prima dell'allunaggio raggiunto con la missione [[Luna 9]] nel febbraio 1966. Collaborò, inoltre, anche allo sviluppo della prima [[attività extraveicolare]] (EVA) e dei primi mezzi, non solo sulla Luna, ma anche su [[Venere (astronomia)|Venere]]: in particolare, la progettazione della sonda [[Venera 3]] all'interno del programma spaziale [[Programma Venera|Venera]].
=== I personaggi ===
I personaggi sono noti con nomi diversi nelle due tradizioni, e talvolta vi sono differenze anche nel ruolo che svolgono nella storia.
{| class=wikitable
!Nome germanico
!Nome norreno
!Note
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|Siegfried||Sigurðr||Chiamato anche Sigfrido. Figlio di Sigmund e uccisore di un drago, sposa Crimilde e viene tradito e ucciso dai fratelli della moglie.
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|Kriemhild||Guðrún||Chiamata anche Crimilde. Moglie di Sigfrido e poi di Attila, sorella del re dei Burgundi Gunther. Secondo la tradizione germanica vendica il primo marito facendo strage dei propri parenti.
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|Brunhild||Brynhildr||Chiamata anche Brunilde. Moglie di Gunther. Nella tradizione germanica è regina in [[Islanda]], in quella norrena è una [[valchiria]]. Innamorata di Sigfrido, fa uccidere quest'ultimo quando scopre di essere stata ingannata sia da lui che dal marito.
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|Gunther||Gunnarr||Re dei Burgundi, marito di Brunilde, fratello di Crimilde, Gernot e Giselher e nella tradizione norrena anche di Hagen. Spinto dalla moglie fa uccidere Sigfrido.
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|Hagen||Högni||Nella tradizione germanica è il consigliere di Gunther nonché l'assassino di Sigfrido, in quella norrena è il saggio fratello di Crimilde e Gunther.
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|Gernot||Gothormr||Nella tradizione germanica è fratello di Crimilde, Gunther e Giselher, nella tradizione norrena è fratello (o fratellastro) degli stessi nonché l'assassino di Sigfrido.
|-
|Etzel||Atli||Chiamato anche Attila. È il secondo marito di Crimilde e, nella tradizione norrena, il fratello maggiore di Brunilde
|-
|}
 
[[File:Vostok_Spacecraft_Diagram.svg|thumb|right|La capsula della [[Vostok 1]] che ospitò [[Jurij Gagarin]] durante il primo volo di un uomo nello spazio]]
== La tradizione norrena ==
Nel 1958 coi successi ottenuti dai lanci dei satelliti [[Programma Sputnik|Sputnik]], venne accelerato lo sviluppo del [[programma Vostok]], che aveva come obiettivo principale quello di spedire esseri umani nello spazio<ref name=vos>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/spacecraft_manned_first.html|titolo=Origin of the Vostok spacecraft|lingua=en|accesso=4 luglio 2019}}</ref>. Korolëv e la sua squadra presso l'[[OKB]]-1 vennero incaricati del progetto. La navicella Vostok era stata progettata in due parti: la capsula che doveva ospitate l'astronauta e un motore che sarebbe stato azionato in fase di rientro sulla Terra per rallentare la discesa della navicella<ref name=vos/>. Contemporaneamente, Korolëv stava già pensando a una nuova soluzione per il modulo di discesa, che sarebbe dovuto consistere in un rotore simile a quello di un [[elicottero]] che avrebbe consentito una migliore gestione del rientro; la soluzione, però, non venne mai implementata<ref name=vos/>. Prima del lancio con un essere umano a bordo, vennero effettuati quattro lanci di prototipi con a bordo dei cani: due missioni fallirono uccidendo i cani a bordo (due per missione), mentre le ultime due missioni ebbero successo e riportarono a terra i cani che avevano a bordo (uno per missione)<ref name=vos/>. Il 12 aprile [[1961]] venne effettuato il lancio della [[Vostok 1]], agganciato a una versione modificata del razzo [[R-7 (missile)|R-7]], che portò in orbita attorno alla [[Terra]] il primo essere umano, [[Jurij Gagarin]]<ref>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/vostok1.html|titolo=On the eve of the new era|lingua=en|accesso=4 luglio 2019}}</ref>. Dopo Gagarin vennero effettuate altre cinque missioni del programma Vostok, che culminarono col [[Vostok 6]] che portò in orbita nello spazio la prima donna, [[Valentina Tereškova]]<ref>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/vostok5_6.html|titolo=Vostok-5 and 6 missions|lingua=en|accesso=4 luglio 2019}}</ref>.
 
Dopo i successi conseguiti col [[programma Vostok]], il passo successivo nella [[corsa allo spazio]] fu l'invio di navicelle spaziale con a bordo più di un astronauta. L'Unione Sovietica avviò il [[programma Voschod]], che prevedeva di sviluppare una [[Navicella Voschod|navicella]] che si distinguesse da quella Vostok, rimuovendo il [[seggiolino eiettabile]] per consentire l'alloggiamento di più astronauti<ref name=voschod>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/voskhod.html|titolo=Voskhod Mission|lingua=en|accesso=5 luglio 2019}}</ref>. Inoltre, venne potenziato il razzo vettore R-7. Korolëv ebbe un ruolo importante nel programma, avendo tenuto continui contatti con il [[Comitato Centrale del PCUS]] sia per soddisfare le richieste derivanti dalla necessità di arrivare primi nella corsa allo spazio rispetto agli Stati Uniti sia per indirizzare i nuovi obiettivi verso soluzioni tecnologiche che consentissero di arrivare in breve tempo a missioni spaziali di lunga durata<ref name=voschod/>. Korolëv si batté tanto anche per consentire anche a scienziati ed ingegneri civili di diventare cosmonauti<ref name=voschod/>. Il programma Voschod consistette di due missioni con equipaggio. La missione [[Voschod 1]] portò nello spazio tre cosmonauti contemporaneamente, [[Vladimir Michajlovič Komarov|Komarov]], [[Boris Borisovič Egorov|Egorov]] e [[Konstantin Petrovič Feoktistov|Feoktistov]]. Nella missione [[Voschod 2]], avvenuta nel marzo [[1965]], con a bordo gli astronauti [[Pavel Ivanovič Beljaev|Beljaev]] e [[Aleksej Archipovič Leonov|Leonov]], venne effettuata la prima [[attività extraveicolare]] con Leonov che lasciò la capsula spaziale e rimase all'esterno per un periodo compreso tra i dieci ed i venti minuti<ref>{{Cita web|url=http://www.bbc.co.uk/news/special/2014/newsspec_9035/index.html|titolo=The First Spacewalk. How the first human to take steps in outer space nearly didn't return to Earth|lingua=en|data=13 ottobre 2014|accesso=5 luglio 2019}}</ref>.
=== Le imprese giovanili ===
 
Già dall'inizio degli [[Anni 1960|anni sessanta]] Korolëv e il suo gruppo di lavoro nell'ufficio OKB-1 stavano lavorando sul vettore spaziale [[N1 (lanciatore)|N1]], progettato per portare due o tre cosmonauti sulla [[Luna]]<ref name=n1>{{Cita web|url=https://ocw.mit.edu/courses/science-technology-and-society/sts-471j-engineering-apollo-the-moon-project-as-a-complex-system-spring-2007/readings/soviet_mand_lunr.pdf|titolo=The Soviet manned Lunar program|lingua=en|formato=PDF|autore=Marcus Lindroos|accesso=5 luglio 2019}}</ref>. Per la realizzazione dei razzi motori era stato inizialmente incaricato [[Valentin Petrovič Gluško|Gluško]] e il suo ufficio OKB-456, ma a causa di dissidi con Korolëv sulle scelte progettuali, decise di abbandonare il progetto<ref name=n1/>. Al suo posto venne incaricato [[Nikolaj Dmitrievič Kuznecov|Nikolaj Kuznecov]] e il suo [[OKB Kuznetsov|OKB-276]], che sviluppò il [[motore a razzo]] a [[propellente liquido]] [[NK-33|NK-15]]<ref name=n1/>. L'N-1 venne dotato di ben 30 razzi NK-15 per poter consentire la spinta necessaria date le enormi dimensioni dell'N-1. Anche il [[programma Sojuz]] partì sotto la direzione di Korolëv con l'obiettivo di realizzare una navicella spaziale in grado di trasportare sulla Luna un equipaggio di astronauti.
[[File:The_Death_of_Fafnir_by_Howard_Pyle.jpg|thumb|Sigfrido uccide il drago Fáfnir.]]
 
=== Morte ed eredità ===
Sigurðr (Sigurd) è il figlio postumo del re [[Sigmund (mitologia)|Sigmundr]], cresciuto presso la corte del re danese Hjálprekr, padre di Álfr, il secondo marito di Hjördís, madre dell'eroe. Il fanciullo è affidato alle cure del fabbro (descritto talvolta come un nano) [[Reginn]], che ama molto il ragazzo ma che, al contempo, spera di sfruttarlo per riguadagnarsi il tesoro sottrattogli dal fratello [[Fáfnir]]. Mettendo in dubbio l'affetto di Hjálprekr e Álfr verso Sigurd, Reginn spinge il figlioccio a chiedere in dono al re un cavallo. Hjálprekr si mostra disposto ad esaudire il desiderio del nipote mettendogli a disposizione la mandria intera e Sigurd, consigliato da un un vecchio uomo privo di un occhio (il dio [[Odino|Óðinn]]), sceglie il cavallo Grani, discendente del cavallo di Óðinn stesso, Sleipnir.
Sin dall'inizio degli anni sessanta Korolëv aveva iniziato a soffrire di [[Infarto miocardico acuto|attacchi cardiaci]] e la sua salute iniziava a risentire del tempo passato nel [[gulag]] e del trattamento ricevuto sempre nel campo di lavoro<ref name=gua/>. Nel dicembre 1965 gli venne diagnosticato un [[Polipo (medicina)|polipo]] nell'[[intestino crasso]] e venne ricoverato il 5 gennaio 1966 per un intervento chirurgico. Durante l'operazione del 14 gennaio 1966 soffrì di un'emorragia, i dottori cercarono di intubarlo, ma i danni ricevuti dalla mandibola e dalla gola nel gulag ne ostacolarono il passaggio<ref name=gua/>. Korolëv morì lo stesso 14 gennaio [[1966]]. Venne comunicato ufficialmente che era stato trovato un tumore maligno nell'addome.
 
La morte di Korolëv ebbe come conseguenza un notevole rallentamento delle attività di progettazione del razzo N-1, che fallì quattro lanci di fila finché il programma venne cancellato nel 1974, e che impedì all'Unione Sovietica di portare il primo uomo sulla Luna prima degli statunitensi<ref name=gua/>. Il suo vice, [[Vasilij Pavlovič Mišin|Vasilij Mišin]], venne successivamente nominato capo dell'ufficio OKB-1, continuando il lavoro iniziato da Korolëv.
Con la sua nuova calvalcatura Sigurd decide di recarsi a far visita allo zio materno Grípir, re e indovino, che riceve con piacere il nipote e gli predice il futuro.
 
Il nome, la vita e il lavoro di Korolëv furono sempre coperti, per ragioni di sicurezza (si temeva potesse essere ucciso da agenti statunitensi), dallo stretto segreto fino alla sua morte. In vita, era semplicemente conosciuto come ''Главный Конструктор'' (Glavnyj Konstruktor), cioè il "Capo costruttore" o "Capo progettista". Usava firmare i suoi articoli con lo [[pseudonimo]] "K. Sergeev". Dopo il lancio dello Sputnik, la commissione per l'assegnazione del [[premio Nobel]] chiese all'[[Unione Sovietica]] chi ne fosse l'artefice, lo stesso [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Nikita Chruščëv]] rispose dicendo che "non possiamo indicare una singola persona, è l'intero popolo che sta costruendo la nuova tecnologia"<ref name=rep/>; questo causò la sua esclusione dalla possibilità di vincita del premio. Il segreto cadde subito dopo il suo funerale. Korolëv venne cremato e le sue ceneri riposano presso la [[necropoli delle mura del Cremlino]], il più alto onore per un cittadino sovietico.
Tornato in Danimarca, Reginn esorta il ragazzo a conquistarsi un tesoro uccidendo un drago. Incuriosito dalla proposta del suo tutore, Sigurd chiede a Reginn il motivo della richiesta e Reginn racconta di come suo fratello Fáfnir, dopo aver ucciso il padre, si era impossessato dell'oro maledetto che era stato offerto alla famiglia come riscatto per la morte del fratello Otr. Fáfnir, per meglio proteggere il tesoro, si era poi trasformato in drago. Reginn voleva quindi vendicare il padre e si diceva disposto a cedere tutto l'oro a Sigurd qualora lo avesse aiutato. Sigurd promette dunque al fabbro di esaudire la richiesta, ma pretende prima che questi forgi per lui una spada degna dell'impresa: per due volte le spade di Reginn, provate da Sigurd contro l'incudine, si rompono. Il giovane principe chiede dunque alla madre i frammenti di [[Gramr]], la spada di Sigmundr che si era infranta, e li porta al tutore che ne forgia una spada di tal robustezza che taglia a metà l'incudine.
 
== Onorificenze ==
Prima di guadagnare ricchezza con l'uccisione di Fáfnir, Sigurd ritiene sia opportuno vendicare il padre Sigmundr, ucciso da Lyngvi figlio di Hundingr. Allestite le navi che Hjálprekr prontamente gli fornisce, il giovane eroe si mette in mare e, consigliato nuovamente da Óðinn (anche questa volta nelle spoglie di un vecchio viandante), sconfigge il nemico e ritorna vittorioso in patria.
[[File:The Soviet Union 1969 CPA 3731 stamp (Sergei Korolev).jpg|thumb|Francobollo sovietico da 10 copechi col volto di Korolëv, emesso nel 1969.]]
 
{{Onorificenze
Reginn chiede al figlioccio di adempiere finalmente alla promessa: Sigurd e il fabbro partono a cavallo verso Gnitaheiðr, il luogo dove il drago dimora. Trovate le tracce che Fáfnir lascia ogni giorno per recarsi a bere al fiume, Reginn dice al giovane di scavare una fossa e di nascondersi all'interno, per colpire il ventre del mostro quando vi fosse passato sopra. Ancora una volta però è Óðinn a consigliare Sigurd per il meglio, dicendogli di scavare più di una buca, per far scolare il sangue del drago, nel quale, altrimenti, il giovane sarebbe potuto annegare. Il ragazzo segue le istruzioni del vecchio viandante e, quando Fáfnir esce dalla grotta per recarsi all'acqua, colpisce il drago al cuore e lo uccide. Fafnir, prima di morire, suggerisce al proprio assassino di non prendere il tesoro da lui custodito perché maledetto, ma Sigurd non gli dà ascolto.
|immagine=HeroOfSocialistLabour.jpg
|nome_onorificenza=Eroe del lavoro socialista
|collegamento_onorificenza=Eroe del lavoro socialista
|data =[[1956]] e [[1961]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Lenin ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Ordine di Lenin (3)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Lenin
|data =[[1956]] e [[1961]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order badge of honor rib.png
|nome_onorificenza=Ordine del distintivo d'onore
|collegamento_onorificenza=Ordine del distintivo d'onore
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Lenin Prize Medal.JPG
|nome_onorificenza=Premio Lenin
|collegamento_onorificenza=Premio Lenin
|motivazione=
|data = 1971 (alla memoria)
}}
{{Onorificenze
|immagine = 800thMoscowRibbon.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa per l'800º anniversario di Mosca
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa per l'800º anniversario di Mosca
|motivazione =
|data = 1947
}}
 
* Sono stati emessi in suo onore diverse serie di [[Francobollo|francobolli]] dall'[[Unione Sovietica]] prima e da [[Russia]], [[Ucraina]] e [[Kazakistan]] dopo.
Reginn, che era rimasto nascosto fino ad allora, chiede al figlioccio un ultimo favore: cucinare per lui il cuore del fratello morto. Sigurd acconsente alla richiesta e, acceso un gran fuoco, arrostisce il cuore del drago. Volendo provare la cottura della carne tocca il cuore con un dito e, scottatosi, mette il dito in bocca: non appena il sangue ribollente del drago gli sfiora la lingua il giovane eroe inizia a comprendere il linguaggio degli uccelli, che lo mettono in guardia sulle intenzioni di Reginn, che vuole ucciderlo e prendere per sé il tesoro. Senza esitazione Sigurd uccide il fabbro e, recatosi nella caverna di Fáfnir, riempie d'oro due casse, le carica su Grani e si allontana al galoppo. Egli porta con sé anche l'oggetto più prezioso del tesoro del drago, l'anello [[Andvaranautr]], su cui grava la maledizione del nano [[Andvari]].
* Nel 1990 venne inserito nella ''International Air & Space Hall of Fame'' ospitata dal [[San Diego Aerospace Museum|museo aerospaziale]] di [[San Diego]].
* Gli sono stati titolati un [[cratere meteoritico|cratere]] su [[Marte (astronomia)|Marte]], [[Cratere Korolev (Marte)|Korolev]]<ref>{{Cita web|url=https://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/3091|titolo=Planetary Names: Crater, craters: Korolev on Mars|lingua=en|accesso=30 giugno 2019}}</ref>, e un cratere sul lato oscuro della [[Luna]]<ref>{{Cita web|url=https://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/3090|titolo=Planetary Names: Crater, craters: Korolev on Moon|lingua=en|accesso=30 giugno 2019}}</ref>.
* Portano il suo nome anche [[Korolëv (città)|una città]] nell'[[oblast' di Mosca]], la nave [[Akademik Sergej Korolëv]] e l'asteroide [[1855 Korolev]].
 
== Galleria d'immagini ==
In seguito all'uccisione di Fáfnir, Sigurd guadagna il nome di Fáfnisbani, uccisore di Fáfnir.
<gallery>
File:Sergey Korolyov boy 1912.jpg|Il giovane Korolëv nel 1912
File:Korolyov in cockpit.jpg|Korolëv all'interno della carlinga di un aereo, 1940
 
File:R-7 prototipo.svg|Prototipo del missile [[R-7 (missile)|R7]], primo [[Missile balistico intercontinentale|ICBM]] della storia
=== L'incontro con Brunilde ===
File:Stamps 2007 Ukrposhta 859.jpg|Francobollo ucraino raffigurante Korolëv e [[Valentin Petrovič Gluško|Gluško]] con lo [[Sputnik 1]] al centro
 
File:N1 rocket drawing.png|Disegno del razzo [[N1 (lanciatore)|N1]], progettato da Korolëv in vista dello sbarco sulla Luna
Sigurd, inteso dagli uccelli che in Hindarfjöll dimora la valchiria Brynhildr ([[Brunilde]]), cavalca fino al luogo indicatogli. Qui scorge, sulla vetta del monte, un bagliore di fuochi e, raggiunta la cima, scopre una fortezza di scudi circondata da fiamme: egli attraversa il fuoco e trova un guerriero con indosso l'armatura che dorme. Sfilato l'elmo, scopre che si tratta di una ragazza, il cui corpo era stretto da un cotta di maglia assai aderente. Sigurd trancia l'armatura con la spada [[Gramr]] e la fanciulla si sveglia. Ella dice di chiamarsi Brynhildr (ma nel canto [[Edda poetica|eddico]] Sigrdrífumál si chiama Sigrdrífa), di essere una valchiria e di essere stata condannata da Óðinn a quel sonno innaturale, poiché gli aveva disobbedito. Brynhildr rivela al giovane eroe i segreti delle rune e infine i due si giurano eterno amore. Secondo la [[Ragnars saga loðbrókar]] (Saga di Ragnarr Loðbrók) in tale circostanza Brynhildr concepisce una bambina, [[Aslaug Sigurdsdóttir|Aslaug]]. Sigurd, prima di ripartire, fra dono all'amata dell'anello Andvaranautr.
</gallery>
 
Sigurd riparte e giunge ospite presso Heimir, marito di Bekkhildr, sorella di Brynhildr e tutore di Brynhildr stessa. Durante la permanenza presso Heimir ha occasione di incontrare ancora Brynhildr: i due si scambiano nuovamente promesse d'amore e la valchiria mette in guardia l'amato dai sortilegi di Grimhildr, che potrebbero indurlo ad amare un'altra donna. Sigurd infine riparte in cerca di avventure.
 
=== Alla corte dei Gjúkungar ===
 
Dopo l'incontro con [[Brunilde|Brynhildr]], Sigurd giunge alla corte dei Gjúkungar (figli di [[Gjúki]]), detti anche [[Nibelunghi|Niflúngar]] (Nibelunghi). Qui scambia giuramenti di fratellanza con i due principi, [[Gundicaro|Gunnarr]] e [[Hagen (mitologia)|Högni]].
I figli di Gandálfr, inviati da Sigurd Hringr, dichiarano guerra ai Niflúngar e Sigurd Fáfnisbani offre il proprio sostegno ai suoi ospiti: durante la battaglia egli affronta il gigante [[Starkaðr]], alleato dei figli di Gandálfr, che di fronte all'eroe fugge riportando orribili ferite. Grazie a questo, i Gjúkungar ottengono la vittoria.
 
Grimhildr, moglie del re [[Gjúki]] e madre dei due principi, ritenendo un vantaggio considerevole la possibilità di imparentarsi con Sigurd, prepara una bevanda magica e la offre al giovane eroe: bevendola, Sigurd si dimentica all'istante di Brynhildr e si innamora di [[Gudrun (mitologia)|Guðrún Gjúkadóttir]] (figlia di Gjúki), sorella di Gunnarr e Högni. Gjúki, spinto dalla moglie, offre allora in sposa a Sigurd la figlia e l'eroe accetta di buon grado.
 
In seguito Grimhildr consiglia a Gunnarr di sposare Brynhildr e il principe chiede l'aiuto di Sigurd. Brynhildr aveva infatti giurato di sposare solo chi avesse oltrepassato il cerchio di fiamme che avvolgeva il suo castello in Hindarfjöll. Gunnarr chiede a Buðli, padre di Brynhildr, e a Heimir, il tutore della stessa, la mano della fanciulla; essi gli rispondono che avrebbe scelto lei come marito colui che avesse superato la prova.
Gunnarr allora sprona il suo cavallo, Goti, attraverso le fiamme, ma esso si tira indietro. Non potendo montare Grani, che non permetteva a nessuno di cavalcarlo fatta eccezione per Sigurd, Gunnarr si scambia di aspetto con Sigurd, grazie alla magia di Grimhildr, e Sigurd, col sembiante di Gunnarr, cavalca attraverso le fiamme. Quella sera egli pone nel letto tra sé e Brynhildr la propria spada, la cui lama è temprata con il veleno, affinché la fanciulla non si unisca a lui. La mattina egli sottrae a Brynhildr Andvaranautr e lo sostituisce con un altro anello. In seguito Gunnarr e Sigurd riprendono ognuno il proprio aspetto, e Gunnarr sposa Brynhildr.
 
=== Il litigio tra le regine ===
 
Un giorno Brynhildr e Guðrún si recano al fiume per fare il bagno, ma Brynhildr si rifiuta di bagnarsi nell'acqua in cui si lavava la cognata: ella infatti sostiene di avere un marito più valoroso di quello di Guðrún e dunque di essere a lei superiore di rango. Guðrún, indignata, accusa Brynhildr di essere soltanto una concubina di Sigurd e dice che quest'ultimo, non Gunnarr, aveva superato la fiamma del suo castello, quindi le mostra l'anello [[Andvaranautr]] come prova.
 
Brynhildr, in cuor suo ancora innamorata di Sigurd, si allontana piangendo e si rinchiude nelle proprie stanze, dove rifiuta di mangiare e di parlare con chiunque. Sigurd prova a consolarla, rivelandole del filtro di Grimhildr che gli aveva fatto dimenticare di lei (almeno fino al matrimonio) e le offre come riscatto l'oro del drago e addirittura di lasciare Guðrún in suo favore. Brynhildr rifiuta, dicendo di desiderare solo la sua morte.
 
=== La morte ===
 
Brynhildr chiede a Gunnarr di uccidere Sigurd, minacciando altrimenti di lasciarlo. Gunnarr, che preferisce perdere la vita piuttosto che la moglie, si consulta col fratello Högni, che lo avverte riguardo ai rischi della perdita di Sigurd, valente sostegno per il governo del regno. Gunnarr si dice disposto a tutto pur di accontentare Brynhildr. Tuttavia i due fratelli hanno giurato fratellanza con Sigurd e non possono fargli del male, così essi incitano il loro fratellastro [[Gundemaro|Guthormr]] a compiere l'impresa e gli danno da mangiare una pozione fatta con carne di serpe, di lupo e di corvo perché gli dia coraggio.
Guthormr entra nella camera di Sigurd per tre volte: le prime due lo trova sveglio e, intimorito dal suo sguardo, esce, ma la terza Sigurd sta dormendo ed egli lo colpisce al cuore. Sigurd prima di morire scaglia la spada Gramr conto il suo assassino e lo taglia a metà. Guðrún allora si sveglia nella pozza di sangue del marito morto. Gunnarr e Högni uccidono anche il figlio di Sigurd, Sigmundr.
 
Il racconto della morte è diverso nelle opere ''[[Brot af Sigurðarkviðu]]'' e ''[[Guðrúnarkviða Önnur]]'', entrambe parti dell'''[[Edda poetica]]''. Qui Guthormr uccide Sigurd nella foresta, vicino al fiume [[Reno]]. Grani allora fa ritorno al palazzo senza il suo padrone e Guðrún vedendolo teme per il marito: chiede dunque ai fratelli perché cavalchino per primi senza Sigurd ed essi le dicono che Sigurd è morto. Guðrún, nello sconforto, vaga nella foresta per un po' di tempo. Infine arriva alla dimora di Hálfr, dove rimane per tre anni e mezzo in compagnia di Þóra.
 
== La tradizione germanica ==
=== Le imprese giovanili ===
 
Nel [[Nibelungenlied]] Sigfrido è figlio di Siegmund ed erede al trono del Niederland. Si trovano solo due brevi riferimenti alle imprese giovanili di Sigfrido. Nel primo (strofe 90-100) [[Hagen (mitologia)|Hagen]] racconta a [[Gundicaro|Gunther]] che il giovane eroe Sigfrido aveva ucciso un drago e si era bagnato nel sangue di questo, rendendo la sua pelle impenetrabile a qualsiasi arma; coinvolto inoltre in una disputa tra i fratelli Schilbung e Nibelung per la divisione del tesoro paterno, non aveva potuto giudicare, ed essi, adirati, gli avevano aizzato contro l'esercito dei [[Nibelunghi]]: uccisi i due principi e sbaragliato l'esercito dei nemici, Siegfried si era impossessato di tutto l'oro ponendo il nano [[Alberich|Alberico]] come guardiano del tesoro stesso.
Nel secondo passo (strofe 899-902) [[Gudrun (mitologia)|Crimilde]], moglie di Sigfrido, racconta che quando questi si era immerso nel sangue del drago una foglia di [[tiglio]] gli era caduta tra le spalle impedendo che quel punto si bagnasse e divenisse impenetrabile come il resto del corpo dell'eroe.
 
=== A Worms ===
 
[[File:Siegfried_and_Kriemhild.jpg|thumb|Sigfrido e Crimilde]]
 
Il racconto del [[Nibelungenlied]] inizia con un giovane Sigfrido che decide di partire per la corte di [[Gundicaro|Gunther]], re dei [[Burgundi]], con l'intenzione di chiedere in sposa la sorella di questi, [[Gudrun (mitologia)|Crimilde]]. Giunto a [[Worms]], capitale del regno burgundo, egli viene accolto con onore da Gunther e dai suoi fratelli, [[Godemaro|Gernot]] e [[Giselcaro|Giselher]].
Dopo poco tempo che egli si trovava presso il re, i due principi sassoni Lüdeger e Lüdegast dichiarano guerra ai Burgundi e Sigfrido si offre volontario per guidare l'esercito: conducendo una campagna vittoriosa egli riesce a far prigionieri entrambi i principi nemici e ritorna vincitore a Worms. Nei festeggiamenti per la vittoria Sigfrido ha finalmente occasione di incontrare Crimilde, che si innamora di lui.
 
Per ottenere la mano della principessa, Sigfrido accetta di aiutare Gunther a conquistare [[Brunilde]], grande guerriera e regina di [[Islanda]]. I due eroi si imbarcano insieme ad [[Hagen (mitologia)|Hagen]], consigliere di Gunther, e a Dankwart, fratello di Hagen, e salpano verso nord. Giunti in Islanda, scoprono che Brunilde sfida tutti i suoi pretendenti a duello e che nessuno finora è mai riuscito a vincerla. Gunther, assai preoccupato, chiede l'aiuto di Sigfrido che, grazie al cappuccio magico del nano [[Alberich|Alberico]], si rende invisibile e aiuta il re a ottenere la vittoria.
Brunilde è costretta ad acconsentire al matrimonio con Gunther e torna con lui a Worms. Qui vengono celebrate le nozze tra Gunther e Brunilde e tra Sigfrido e Crimilde.
 
La prima notte di nozze tuttavia Brunilde si rifiuta di giacere con Gunther e, grazie alla sua forza smisurata, lo lega lasciandolo appeso al muro fino al mattino. Gunther, assai preoccupato, chiede nuovamente l'aiuto di Sigfrido, che, indossato ancora il cappuccio che rende invisibile, si sostituisce al re e lotta con la fanciulla, immobilizzandola perché Gunther possa godere di lei. Prima di uscire dalla camera Sigfrido sottrae alla fanciulla un anello e una cintura, facendo dono dei due oggetti a Crimilde.
 
In seguito Sigfrido fa ritorno con la propria sposa a [[Xanten]], sua città natale, e qui riceve dal padre [[Sigmund (mitologia)|Sigmund]] il titolo regale.
 
=== La morte ===
 
Dopo dieci anni a Xanten, Sigfrido e Crimilde tornano a Worms per far visita a Gunther.
Brunilde e Crimilde litigano su chi fra i loro due mariti sia più potente e valoroso. Brunilde crede ancora che Sigfrido sia un vassallo di suo marito e Crimilde finisce per deridere Brunilde per essere stata trattata come concubina da suo marito Sigfrido, che avrebbe sostenuto di averle preso la verginità. Le mostra come prove la cintura e l'anello d'oro, facendola adirare al punto da pretendere che i re e i loro vassalli uccidano Sigfrido che l'avrebbe calunniata. Benché Sigfrido assicuri di non aver mai pronunciato quella calunnia, il re Gunther decide che deve morire, seguendo il consiglio del vassallo Hagen che reputa che i guerrieri nibelunghi e il tesoro lo rendano troppo potente.
 
Tuttavia è risaputo che Sigfrido è invulnerabile ai colpi delle armi. Hagen, per scoprire se Sigfrido ha un punto debole, sparge la voce di un imminente attacco dei Sassoni, quindi si reca da Crimilde per chiederle se il marito abbia un punto vulnerabile che egli possa proteggere durante la battaglia. Crimilde rivela che c'è punto in mezzo alle spalle di Sigfrido che il sangue del drago non ha bagnato. Hagen fa quindi credere a tutti che si sia giunti ad un accordo coi Sassoni e organizza una battuta di caccia. Quando Sigfrido, assetato, si spoglia delle armi per bere a una fonte, Hagen lo colpisce in mezzo alle spalle uccidendolo.
 
La seconda parte del Nibelungenlied racconta poi di come Crimilde viene privata da Hagen del tesoro dei Nibelunghi, che finisce sepolto nel Reno, e di come lei viene data in sposa al re unno Attila, della potenza del quale si avvarrà per attirare in trappola nel regno degli Unni i suoi fratelli burgundi e i loro guerrieri e sterminarli tutti, causando però anche il massacro dei guerrieri unni, nonché la sua stessa morte per mano di Ildebrando.
 
=== Altre opere ===
 
Altre opere che si rifanno alla tradizione germanica approfondiscono alcuni temi del Nibelungenlied e narrano altre avventure di Sigfrido, approfondendo ad esempio gli anni precedenti l'arrivo a Worms. Fra questi il poema ''Der Hürnen Seyfrid'' (Seyfrid pelle-di-corno), del [[XIII secolo]], e la [[Þiðrekssaga|Þiðreks saga af Bern]] (Saga di [[Teodorico il Grande|Teodorico da Verona]]), saga norvegese del [[XIII secolo]] che riscrive in norreno le leggende germaniche. Le vicende raccontate in queste opere si discostano in più parti dal racconto del Nibelungenlied.
 
==== Der Hürnen Seyfrid ====
 
Seyfrid (Sigfrido), figlio di Siegmund, re del Niederland, è un giovane irruente e indisciplinato che desidera sopra ogni cosa andare in cerca di avventure. Lasciata la casa paterna, Seyfrid giunge ad un villaggio, dove decide di mettersi al servizio di un mastro fabbro; dopo aver distrutto l'incudine a causa della sua incontrollata forza, il ragazzo viene spedito dal fabbro a far carbone nel bosco, nei pressi di un tiglio frequentato abitualmente da un drago. Imbattutosi nel drago, Seyfrid uccide il mostro e incendia la foresta vicina, infestata anch'essa da serpenti e dragoni: il fuoco scioglie le corna e le squame dei rettili che diventano una poltiglia fluida. Il giovane tocca la sostanza viscosa e, scoperto che essa può rendere il suo dito duro come il corno, se ne cosparge completamente, diventando così invulnerabile alle lame (tranne che in un punto dietro la schiena).
 
Il racconto prosegue con un'avventura che non trova riscontri in nessun'altra opera: un drago rapisce la principessa [[Gudrun (mitologia)|Krimhild]]. Seyfrid, durante una battuta di caccia, si imbatte nel nano, Eugleyne, figlio di Nybling, che gli rivela dove la principessa sia tenuta prigioniera dal drago. Seyfrid, approfittando della saggezza del nano, gli domanda se conosca i suoi genitori (di cui il giovane eroe si era dimenticato) e Eugleyne glie li nomina. Seyfrid in seguito affronta il gigante Kuperan, custode della montagna in cui Krimhild è prigioniera, e il drago, rapitore della fanciulla, uccidendo entrambi. Liberata la principessa, il giovane eroe si prende come ricompensa il tesoro di Nybling, che nasconde in fondo al fiume [[Reno]].<ref>http://www.sites.univ-rennes2.fr/celam/cetm/seyfried/Seyfried.htm</ref>
 
==== Þiðreks saga af Bern ====
 
Sigurd è figlio di Sigmundr e Sisibe: a causa dei malvagi complotti dei vassalli di Sigmundr, il bambino appena nato viene gettato, dentro un vaso di vetro, in un fiume, mentre la madre viene uccisa. Approdato su una spiaggia lontana Sigurd viene cresciuto da una cerva per un anno, quindi, trovato dal fabbro Mímir, è allevato da quest'ultimo (Mímir è l'equivalente del [[Reginn]] della versione norrena). Crescendo Sigurd diventa assai grande e forte, più dei ragazzi della sua età, ma invece che aiutare il padre adottivo nei lavori della fucina, il ragazzo si diverte a picchiare e infastidire gli altri garzoni, provocando numerosi danni al lavoro della fucina (anche qui egli infossa nella terra l'incudine con un colpo troppo forte di martello), tanto che Mímir decide di sbarazzarsi di lui e lo invia nella foresta a fare carbone. Nella foresta dimorava Reginn (il [[Fáfnir]] norreno), fratello di Mímir, drago terribile con ogni essere vivente, fatta eccezione per il fratello: avvertito da Mímir, Reginn attende l'arrivo del ragazzo per poterlo mangiare. Sigurd, giunto nella foresta, lavora per un giorno intero alla produzione di carbone, quindi, affamato, mangia tutte le provviste che Mímir gli aveva fornito per nove giorni: proprio allora Sigurd si imbatte in Reginn, lo affronta e lo uccide. Giunta la sera, non avendo ulteriori provviste, il giovane decide di cuocere il drago e lo mette a bollire in un calderone, ma, scottatosi, mette in bocca il dito: subito incomincia ad intendere le voci degli uccelli che lo avvertono di come Mímir lo aveva inviato nel bosco sperando che Reginn lo uccidesse.
Fatto ritorno alla fucina, Sigurd minaccia Mímir, che cerca di rabbonire il figlioccio con il dono di armi splendide, tra cui la forte spada [[Gramr]]: Sigurd uccide ugualmente il patrigno e si allontana in cerca di avventure.
 
[[Reginn|Mímir]], prima di morire, aveva promesso in dono al figlioccio, nella speranza di essere risparmiato, il cavallo Grani che si trovava nelle mandrie di [[Brunilde|Brynhildr]]. Sigurd, lasciata la casa di Mímir, giunge al castello di Brynhildr, sbarrato da porte di ferro. Egli sfonda le porte ed affronta sette guardie e sette cavalieri, uccidendoli tutti. Brynhildr, ricevuta la notizia, corre ad accogliere il giovane, di cui già aveva previsto la visita. Allorché Sigurd rivela di non conoscere i propri genitori, Brynhildr gli rivela la verità: egli è figlio di [[Sigmund (mitologia)|Sigmundr]] e Sisibe. Quindi l'eroe chiede in dono il cavallo Grani e la fanciulla glie lo concede. Sigurd allora riparte e si reca in [[Bretagna]], dove si mette al servizio del re Ísungr.
 
Come in altri racconti del ciclo tedesco di Dietrich von Bern ([[Teodorico il Grande|Teodorico da Verona]]), si narra poi di un duello tra Sigfrido e Teodorico, dal quale quest'ultimo esce vincitore.
 
Sigurd, dopo l'incontro con Brynhildr, si reca in Bertangaland per mettersi al servizio di re Ísungr. Qualche tempo dopo Þiðrekr (Teodorico) con dodici compagni (tra cui Gunnarr e Högni, principi dei [[Nibelunghi|Niflúngar]]) giunge nel regno di Ísungr per sfidare a duello il re e i suoi guerrieri. I campioni di Ísungr vincono quasi tutti i combattimenti. L'ultimo incontro è tra Sigurd e Þiðrekr: per due giorni gli eroi combattono finendo sempre in parità. Il terzo giorno Þiðrekr si fa prestare dall'amico [[Vitige|Viðga]] la spada Mímungr (fabbricata dal mitico fabbro [[Weland il fabbro|Velent]]), l'unica in grado di scalfire la pelle di Sigurd. Non appena il figlio di Sigmundr si accorge della cosa, si arrende a Þiðrekr e, congedandosi da Ísungr, segue Gunnarr fino al suo regno.
 
Il seguito del racconto della Þiðreks saga af Bern riguardante Sigurd segue grosso modo il Nibelungenlied, probabilmente una delle fonti dell'opera.
 
==== Rosengarten zu Worms ====
 
L'opera tedesca "Rosengarten zu Worms" ("Il Giardino delle Rose di Worms", chiamato anche "Il Grande Giardino delle Rose") racconta di un torneo indetto da Crimilde, promessa sposa di Sigfrido, nel suo giardino delle rose. Teodorico e undici compagni accettano la sfida di Crimilde e si battono contro i campioni dei Burgundi: nove dei primi dieci scontri sono vinti dai compagni di Teodorico e uno si conclude in parità. L'ultimo scontro è naturalmente tra Sigfrido e Teodorico. Quest'ultimo, sapendo che l'avversario è invulnerabile alle armi, non vuole combattere, ma, dopo un'accesa discussione col maestro Ildebrando, accetta lo scontro. In un primo momento Sigfrido sembra prevalere, ma Teodorico, a cui giunge la falsa notizia della morte del suo maestro Ildebrando, si arrabbia a tal punto da sputare fuoco dalla propria bocca (la leggenda vuole infatti che Teodorico, figlio di un demone, sputi fuoco quando preso da ira). Ustionato dalle fiamme Sigfrido si arrende e la vittoria del torneo è assegnata a Teodorico e ai suoi campioni.
 
Un analogo racconto di una serie di duelli tra [[Goti]] e [[Burgundi]] è narrata nel poema "Biterolf und Dietleib". Anche qui Sigfrido e Teodorico si scontrano, ma il risultato duello rimane incerto.
 
== Altri Media ==
 
=== Anime e Manga ===
* Nell'anime de ''[[I Cavalieri dello zodiaco|I cavalieri dello zodiaco]]'' il personaggio di [[Orion (I Cavalieri dello zodiaco)|Orion]] è basato sulla figura di Sigfrido: nella serie viene detto che Orion (il cui nome originale è proprio ''Siegfried'') è un lontano discendente dell'eroe nordico, e da esso ha ereditato l'invulnerabilità fisica, ma anche il punto debole sulla spalla.
* Sempre nel franchise de ''I Cavalieri dello zodiaco'' abbiamo un'altra versione di Sigfrido. Nello spin-off ''Episode G - Assassin'' appare il vero Sigfrido (con il nome di ''Sigdur''). Assieme a Lancillotto, Orlando e Alice fa parte del gruppo dei Gladiators, un team di cavalieri erranti senza padroni sempre in cerca di avversari da sconfiggere. È il detentore della spada Garm, ma ha diritto a poter evocare il potere di Ganguir, la lancia di suo nonno Odino.
* Nella metaserie [[Fate/Apocrypha]] l'eroe è presente come Servant di classe Saber.
 
=== '''Fumetti''' ===
* Siegrfied Von Nibelunghen è un personaggio delle strisce a fumetti [[Sturmtruppen]], dell'autore italiano [[Bonvi]]. Egli viene raffigurato come un soldato privo di gambe e di un braccio che, in sedia a rotelle, si lancia comunque all'assalto, destando notevoli dubbi sulla propria sanità mentale fra i suoi commilitoni.
 
=== Cinema ===
Nel [[film tv]] ''[[La saga dei Nibelunghi]]'', Sigfrido è interpretato da [[Benno Fürmann|Benno Furman]] e rivive grosso modo le vicende dell'opera Wagneriana.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Edgar Haimerl, ''[http://userpage.fu-berlin.de/~alvismal/2sigurd.pdf Sigurd – ein Held des Mittelalters: Eine textimmanente Interpretation der Jungsigurddichtung]'', ''Alvíssmál'' 2 (1993): 81–104 (English summary, p.&nbsp;104).
* I Nibelunghi, a cura di Laura Mancinelli, Einaudi, 1995
* Snorri Sturluson, Edda, a cura di Giorgio Dolfini, Adelphi Edizioni, 1975
* Valerio Santoro, La ricerca della materia nibelungica tra medioevo ed età moderna: Der Hürnen Seyfrid, Laveglia Editore, 2003
 
== Voci correlate ==
* [[PietreProgramma dispaziale Sigfridosovietico]]
* [[Programma Vostok]]
* [[Programma Voschod]]
* [[Programma Sojuz]]
* [[Programma Sputnik]]
* [[Roberto Oros di Bartini]] - ingegnere aeronautico italiano naturalizzato sovietico
* [[Michail Klavdievič Tichonravov]] - ingegnere sovietico
* [[Vasilij Pavlovič Mišin]] - ingegnere sovietico
* [[Wernher von Braun]] - capostipite programma spaziale americano
* [[Storia dei razzi]]
 
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* {{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=UuRxplR7B80|titolo=Sergej Pavlovič Korolëv}}
* {{cita web|url=http://www.pbs.org/redfiles/moon/index.htm|titolo=PBS Red Files}}
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* {{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20131016054626/http://www.astronautix.com/astros/korolev.htm|titolo=Korolev - dettagli e biografia dall'Encyclopedia Astronautica}}
 
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