Pier Luigi Bellini delle Stelle e Roberta Ulivi: differenze tra le pagine

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{{S|calciatori italiani}}
{{Infobox militare
{{Sportivo
|Nome = Pier Luigi Bellini delle Stelle ''"Pedro"''
|Nome = Roberta Ulivi
|Immagine = Pier-Bellini-delle-Stelle_Pedro.jpg
|Immagine =
|Soprannome = ''Pedro''
|CodiceNazione = {{ITA}}
|Data_di_nascita = 14 maggio [[1920]]
|Altezza =
|Nato_a = [[Firenze]]
|Peso =
|Data_di_morte = 25 gennaio [[1984]]
|Disciplina = Calcio
|Morto_a = [[San Donato Milanese]]
|Squadra =
|Cause_della_morte = morte naturale
|Ruolo = [[Attaccante (calcio)|Attaccante]]
|Luogo_di_sepoltura =
|TermineCarriera =
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Squadre =
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
{{Carriera sportivo
|Nazione_servita = [[Italia]]
|1992-1993|<small>{{Calcio femminile Reggiana|G|1992}}</small>|19 (5)
|Forza_armata =
|1993-1998|{{Calcio femminile Lugo|G}}|133 (100)
|Arma =
|1998-2000|{{Calcio femminile Picenum|G|1998}}|57 (33)
|Corpo = [[Corpo volontari della libertà|CVL]]
|2000-2001|{{Calcio femminile AGSM Verona|G|2000}}|30 (14)
|Specialità =
|2001-2002|{{Calcio femminile Atletico Oristano|G|2001}}|26 (7)
|Unità = [[52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici"]]
|2002-2007|{{Calcio femminile Milan ACF|G|2002}}|? (?)
|Reparto = Distaccamento "Puecher"
|2007-2008|{{Calcio femminile Dinamo Ravenna|G|2007}}|17 (6)
|Anni_di_servizio =
|2008-2009|{{Calcio femminile Cervia|G|2008}}|16 (0)
|Grado = [[comandante (grado militare)|Comandante]]
}}
|Ferite =
|SquadreNazionali =
|Comandanti =
{{Carriera sportivo
|Guerre = [[Resistenza italiana]]
| |{{Naz|CA|ITA|F}}|
|Campagne =
}}
|Battaglie =
|Allenatore =
|Comandante_di =
|DecorazioniAggiornato =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Pier LuigiRoberta
|Cognome = Bellini delle StelleUlivi
|Sesso = F
|PostCognomeVirgola = nome di battaglia '''Pedro'''
|LuogoNascita = Ravenna
|Sesso = M
|GiornoMeseNascita = 8 febbraio
|LuogoNascita = Firenze
|AnnoNascita = 1971
|GiornoMeseNascita = 14 maggio
|AnnoNascitaLuogoMorte = 1920
|GiornoMeseMorte =
|LuogoMorte = San Donato Milanese
|AnnoMorte =
|GiornoMeseMorte = 25 gennaio
|Attività = ex calciatrice
|AnnoMorte = 1984
|Nazionalità = italiana
|Epoca = 1900
|PostNazionalità = , di ruolo [[Attaccante (calcio)|attaccante]]
|Attività = partigiano
|Attività2 = avvocato
|Attività3 = antifascista
|Nazionalità = italiano
}}
[[comandante (grado militare)|Comandante]] del distaccamento "Puecher" della [[52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici"]] operante tra il [[1944]] e il [[1945]] nell'alto [[lago di Como]] alle pendici del [[monte Berlinghera]] nei pressi di [[Sorico]]. L'episodio che lo ha reso famoso è la cattura di [[Morte di Benito Mussolini|Benito Mussolini]] avvenuta il 27 aprile del 1945 a [[Musso]], nei pressi di [[Dongo (Italia)|Dongo]].
 
In carriera si è laureata Campionessa italiana con la {{Calcio femminile Reggiana|N|1992}} al termine del [[Serie A 1992-1993 (calcio femminile)|campionato 1992-1993]], stagione in cui vince anche la [[Coppa Italia 1992-1993 (calcio femminile)|Coppa Italia]], trofeo che conquista anche nel [[Coppa Italia 1995-1996 (calcio femminile)|1996]] con il {{Calcio femminile Lugo|N|1995}}. Vanta inoltre alcune presenze nella [[Nazionale di calcio femminile dell'Italia|nazionale italiana]], con la quale ha anche partecipato all'[[Campionato europeo di calcio femminile 1997|Europeo di Norvegia e Svezia 1997]].
==Biografia==
===Origini familiari, studi e ingresso nella resistenza===
Di origini nobili<ref>La famiglia Bellini delle Stelle è ascritta al patriziato fiorentino con decreto [[Granducato di Toscana|granducale]] del 5 luglio 1833. La famiglia discende da Alessandro di Vanni che fu Notaio della [[Repubblica fiorentina]] alla fine del Trecento. Cfr. Vittorio Spreti, ''Enciclopedia storico-nobiliare italiana'', Milano 1928-1932, vol. 2, p. 27.</ref>, il padre è un colonnello, che per motivi di carriera fa trasferire la famiglia a [[Pistoia]] nel [[1926]]. A Pistoia Pierluigi Bellini delle Stelle frequenta le scuole locali fino al ginnasio del liceo classico Forteguerri, dove trova come compagno di classe un altro partigiano toscano, [[Silvano Fedi]]. Nel [[1936]] la famiglia torna a Firenze, dove termina gli studi laureandosi in giurisprudenza all'[[Università di Firenze]].
 
== Palmarès ==
Nel giugno del 1944 Bellini lascia Firenze e, nell'Appennino incomincia la vita da partigiano. Successivamente si unisce alla lotta contro il nazi-fascismo sulle montagne attorno al [[lago di Como]], inquadrato nel distaccamento "Puecher" della [[52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici"]], agli ordini di [[Luigi Canali (partigiano)|Luigi Canali]], il ''"Capitano Neri"'', con il grado di sottotenente e il nome di battaglia ''“Pedro”''<ref>Luciano Garibaldi, ''La pista inglese'', ARES, Milano, 2002, pag. 151</ref>. Quando, nel gennaio 1945, Canali è catturato e torturato dalle [[Brigate Nere]] di [[Como]], Bellini gli subentra al comando del distaccamento; al rientro dalla prigionia, Canali assume la carica di [[capo di stato maggiore]], lasciando a Bellini il comando della formazione partigiana lariana.
* {{Calciopalm|Campionato italiano femminile|1}}
:Reggiana Refrattari Zambelli: [[Serie A 1992-1993 (calcio femminile)|1992-1993]]
 
* {{Calciopalm|Coppa Italia femminile|2}}
===L'arresto di Mussolini e i fatti di Dongo===
:Reggiana Refrattari Zambelli: [[Coppa Italia 1992-1993 (calcio femminile)|1992-1993]]
{{vedi anche|Morte di Benito Mussolini}}
:Lugo Zambelli: [[Coppa Italia 1995-1996 (calcio femminile)|1995-1996]]
Il 27 aprile [[1945]], intorno alle sette del mattino, ad un posto di blocco allestito poco oltre [[Musso]] dalla brigata comandata da Bellini delle Stelle, viene bloccato un convoglio militare in ritirata lungo circa un chilometro, composto da circa duecento soldati della contraerea tedesca, e alcune auto italiane, con a bordo, presumibilmente, numerosi fascisti in fuga. In seguito a trattative, i tedeschi ottengono il permesso di poter proseguire dopo un'ispezione, ma gli italiani presenti dovranno consegnarsi. Verso le ore 15, scortato il convoglio a [[Dongo (Italia)|Dongo]], è effettuata un'ispezione di tutti i veicoli. Occultato in fondo al pianale di uno dei camion tedeschi, con indosso un cappotto e un elmetto da sottufficiale della [[Wehrmacht]], è smascherato il capo del [[fascismo]] [[Benito Mussolini]], prontamente arrestato dal vice commissario politico [[Urbano Lazzaro]] ''"Bill"''.
 
== Note ==
Oltre che da ''"Bill"'', Bellini delle Stelle è coadiuvato dal commissario politico [[Michele Moretti]] ''“Pietro Gatti”'' e dal capo di stato maggiore Luigi Canali (''Capitano Neri''). Tra i gerarchi al seguito del dittatore, sono arrestati e condotti al municipio di Dongo, anche [[Francesco Maria Barracu]], sottosegretario alla presidenza del Consiglio, [[Alessandro Pavolini]], Ministro segretario del [[Partito Fascista Repubblicano|PFR]], [[Ferdinando Mezzasoma]], Ministro della Cultura Popolare, [[Augusto Liverani]], Ministro delle Comunicazioni, [[Ruggero Romano]], Ministro dei Lavori Pubblici, [[Paolo Zerbino]], Ministro dell'Interno. Sono fermati anche l'amante del duce [[Clara Petacci|Claretta Petacci]] e suo fratello Marcello.
 
In base alle clausole dell'[[armistizio di Cassibile]], Mussolini doveva essere consegnato vivo agli [[alleati della seconda guerra mondiale|alleati]]<ref>[http://www.cassibilenelmondo.it/Lungo_armistizio.htm Il testo dell'armistizio lungo siglato a Malta dal Presidente del Consiglio, maresciallo d'Italia Pietro Badoglio il 29 settembre 1943]</ref>. In attesa di decisioni in merito, e temendo per la sua incolumità, Bellini delle Stelle, intorno alle 18.30 del 27 aprile, trasferisce l'ex duce nella caserma della [[Guardia di Finanza]] di [[Germasino]], un paesino sopra [[Dongo (Italia)|Dongo]]. Intorno all'1.00 di notte, Mussolini viene prelevato e fatto salire su una vettura, con il capo fasciato per non farlo riconoscere. Di nuovo a Dongo, è riunito alla Petacci, su richiesta di quest'ultima; poi i due prigionieri sono trasportati su due vetture, con a bordo, oltre a ''Pedro'', anche il ''Capitano Neri'', ''Gatti'', la staffetta [[Giuseppina Tuissi]] ''"Gianna"'' e i giovani partigiani Guglielmo Cantoni ''"Sandrino"'' e Giuseppe Frangi ''"Lino"''<ref>Ferruccio Lanfranchi, ''Parla Sandrino uno dei cinque uomini che presero parte all'esecuzione di Mussolini'', in: ''Corriere d'Informazione'', 22-23 ottobre 1945</ref> e condotti verso il basso lago.
 
''Neri'', d'accordo con Moretti, è del parere di trasferire Mussolini in una baita a [[Brunate]], sopra Como, per motivi tuttora non completamente accertati. Giunti a [[Brienno]], tuttavia, ci si rende conto che è troppo rischioso procedere oltre<ref>Giorgio Cavalleri, Franco Giannantoni e Mario J. Cerighino, ''La fine. Gli ultimi giorni di Benito Mussolini nei documenti dei servizi segreti statunitensi (1945-46)'', Garzanti, Milano, 2009, pagg. 57-58</ref>. L'intenzione di ''"Pedro"'' è invece di porre in salvo Mussolini, essendo stato contattato dal tenente colonnello Sardagna, rappresentante del CVL a Como - su ordine del comandante generale [[Raffaele Cadorna Junior]] - che aveva predisposto un traghettamento del prigioniero dal molo di [[Moltrasio]] sino alla villa superprotetta sul [[Lago di Como]] dell'industriale Remo Cademartori. ''"Pedro"'' riesce quindi a convincere il gruppo a dirigersi verso Moltrasio ma, giunti sul molo, non viene rinvenuta nessuna imbarcazione<ref>Giorgio Cavalleri, Franco Giannantoni e Mario J. Cerighino, ''cit.'', pagg. 56-57</ref>.
 
Intorno alle ore 3.00 di notte del 28 aprile, Mussolini e la Petacci sono quindi fatti scendere e alloggiare a [[Bonzanigo]], una frazione di [[Tremezzina (comune)|Tremezzina]], presso una famiglia di conoscenti di lunga data del ''Capitano Neri'' (casa De Maria). Il giorno dopo, nel primissimo pomeriggio, giungono a Dongo, [[Walter Audisio]], ''“colonnello Valerio”'', ufficiale addetto al comando generale del [[Corpo Volontari della Libertà|CVL]] e [[Aldo Lampredi]] ''"Guido"'' ispettore del comando generale delle [[Brigate Garibaldi]] e uomo di fiducia di [[Luigi Longo]], con il supporto di quattordici partigiani<ref>Si tratta di partigiani provenienti dall'[[Oltrepò Pavese]], appartenenti alle brigate "Crespi" e "Capettini". Questi partigiani avevano un camion scoperto, che trasporterà il gruppo di Valerio a Dongo. Vedi [http://lombardia.anpi.it/voghera/matres/materresist2000.pdf [[Paolo Murialdi]],''Prima e dopo la fucilazione di Mussolini'', Materiale resistente, ANPI Sezione di Voghera, Aprile 2000 ]</ref>, agli ordini del comandante [[Alfredo Mordini]] ''"Riccardo"'' e di Orfeo Landini ''"Piero"''.
 
Intorno alle 14.30 il comandante Pier Luigi Bellini delle Stelle riceve ''"Valerio"'', che gli comunica di aver avuto l'ordine di fucilare Mussolini e gli altri prigionieri. Dopo aver preso visione delle credenziali, e ritenendole sufficienti, ''"Pedro"'' - presenti ''Neri'' e Moretti - gli dà il suo consenso<ref>Ai fini di tale decisione, fu decisiva l'esibizione, da parte di Audisio, del lasciapassare in lingua inglese, rilasciato dall'agente americano Emilio Daddario. Cfr.: Giorgio Cavalleri, Franco Giannantoni e Mario J. Cerighino, ''cit.'', pagg. 69-70</ref>. Intorno alle 15.00, Audisio costringe Bellini e Lazzaro a consegnargli la lista dei prigionieri arrestati il giorno prima e ne individua quindici<ref>Luciano Garibaldi, ''cit.'', pagg. 175-177</ref>, perché siano giustiziati in rappresaglia di un egual numero di partigiani fucilati dai tedeschi il 10 agosto [[1944]], in [[Strage di Piazzale Loreto|Piazzale Loreto]] a [[Milano]]. Tra di essi sono compresi tutti i sei ministri succitati della [[Repubblica sociale italiana]].
 
Alle 15.15 Audisio si muove verso il luogo dove l'ex dittatore è prigioniero. Sono con lui Aldo Lampredi ''"Guido"'' e Michele Moretti ''“Gatti”'', che vi era già stato la notte prima. La fucilazione dell'ex dittatore e di [[Clara Petacci]] viene eseguita tra le 16.00 e le 16.30 dello stesso 28 aprile [[1945]], nel [[Tremezzina (comune)|comune di Tremezzina]], in [[provincia di Como]]. Alle ore 17.00, sul lungolago di Dongo, è eseguita la fucilazione dei quindici prigionieri fascisti oggetto della rappresaglia, da parte della squadra di partigiani dell'[[Oltrepò Pavese]], giunti al seguito di Audisio e Lampredi. Ad essi viene aggiunto anche [[Marcello Petacci]], inizialmente scambiato per [[Vittorio Mussolini]]; il condannato tenta la fuga a nuoto nel Lago di Como, ma è raggiunto da raffiche di mitra dei partigiani locali e muore anch'esso. Il suo corpo sarà poi ripescato.
 
===Il dopoguerra===
Terminata la guerra, Bellini si chiude in uno stretto riserbo, e diviene prima addetto stampa dell'[[IRI]], e poi funzionario dell'[[Eni]] e della [[Snam]], a [[Metanopoli]] nel comune di San Donato Milanese<ref>Francesco Luigi Ferrari, ''Lettere e documenti inediti'', Epistolari, carteggi e testimonianze, Volume 1, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1986, p. 60.</ref>.
 
Il 31 maggio [[1955]] Pier Luigi Bellini delle Stelle è citato dalla famiglia Petacci davanti al tribunale civile di Como per un risarcimento di 100 milioni di lire, per danni materiali e morali conseguenti all'uccisione di Marcello Petacci<ref>Pierluigi Baima Bollone, ''Le ultime ore di Mussolini'', Mondadori, Milano, 2005, pag. 119.</ref>. Nel 1965 tale procedimento confluirà in quello istruito dalla Procura penale di Milano che, due anni dopo, assolverà Bellini con la motivazione che la responsabilità dei fatti di Dongo doveva essere imputata a Walter Audisio, il ''colonnello Valerio'', essendo quest'ultimo superiore in grado.
 
Il nome di Bellini torna alla ribalta anche in occasione del processo di Padova del 1957, sulle vicende dell'oro di Dongo; egli dichiara di essere estraneo alla vicenda, avendo rivestito soltanto compiti militari<ref>Pierluigi Baima Bollone, ''cit.'', pag. 109.</ref>. Passa gli ultimi anni di vita nella casa di [[Radicondoli]], nel senese, e muore il 25 gennaio 1984 a [[San Donato Milanese]].
 
==Note==
<references />
 
==Opere Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore1=Luca Carboni|autore2=Gabriele Cecchi|titolo=Annuario del calcio femminile 2002-2003|editore=Etruria Football Club - Stamperia Editoriale Pisana S.r.l.|città=Agnano Pisano (PI)|mese=luglio|anno=2003|cid=Carboni e Checchi 2003}}
Pier Luigi Bellini delle Stelle, [[Urbano Lazzaro]], ''Dongo ultima azione'', Edizioni periodici Mondadori, Milano, 1962.
 
==Voci correlate==
*[[Benito Mussolini]]
*[[Repubblica Sociale Italiana]]
*[[Partigiani]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.ippolito-desideri.net/Artic.giorn/Naz2005-01-18.pdf|''Infanzia pistoiese dell’uomo che arrestò Mussolini. Un articolo di Carlo O. Gori.'', La Nazione, 18 gennaio 2005}}
* {{cita web|http://www.anpi.it/patria_2006/02/30-32_GORI.pdf|Carlo Onofrio Gori, ''Pier Luigi Bellini delle Stelle, L'uomo che arrestò Mussolini'', 19 febbraio 2006}}
 
{{Nazionale italiana europei femminili 1997}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|seconda guerra mondialecalcio}}
 
[[Categoria:52ªCalciatrici Brigatadella GaribaldiNazionale "Luigi Clerici"italiana]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Firenze]]
[[Categoria:Nobili italiani del XX secolo]]