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L'espressione '''Armadio della Vergogna''' fu coniata per la prima volta dal giornalista [[Franco Giustolisi]] in alcune inchieste per il settimanale ''[[l'Espresso]]'' in cui denunciò l'esistenza di un [[armadio]]<ref>F. Giustolisi, L'Armadio della Vergogna, l'Espresso, 9 novembre 2000</ref>, rinvenuto nel [[1994]] in un locale di [[palazzo Cesi-Gaddi]] (sede di vari [[Ordinamento giudiziario militare italiano|organi giudiziari militari]]) in via degli Acquasparta nella città di [[Roma]], vi erano contenuti 695 [[dossier|fascicoli d'inchiesta]] e un Registro generale riportante 2274 notizie di [[reato]], relative a [[crimini di guerra]] commessi sul territorio italiano durante l'occupazione [[nazifascismo|nazifascista]].
'''''<span style="font-size:medium;font-family:Comic Sans MS">[[Utente:Jalo|<span style="color:#BB0011">J</span>]][[Discussioni utente:Jalo|<span style="font-size:small;color:#DD2233">alo</span>]]</span>''''' 21:14, 19 set 2008 (CEST)
[[File:Ponte - palazzo Cesi Gaddi 1150658.JPG|thumb|[[Palazzo Cesi-Gaddi]] dove nel [[1994]] venne trovato l'Armadio della Vergogna".]]
== Contenuto ==
Si tratta di materiale documentale (istruttorie), che era stato raccolto dalla Procura generale del Tribunale supremo militare, incaricato dal [[Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Consiglio dei Ministri]].
 
== Collegamenti esterni modificati ==
All'interno dell'armadio emersero fascicoli sulle più importanti stragi del periodo bellico, fra le quali l'[[eccidio di Sant'Anna di Stazzema]], l'[[eccidio delle Fosse Ardeatine]], l'eccidio di Monte Sole (più noto come [[strage di Marzabotto]]), di [[Strage di Monchio, Susano e Costrignano|Monchio]] e [[Il violino di Cervarolo|Cervarolo]], di [[Eccidio di Capistrello|Capistrello]], di [[Coriza (città)|Coriza]], di [[Lero]], di [[Scarpanto]], la [[strage del Duomo di San Miniato]] e gli [[eccidi dell'alto Reno]].<ref>[http://www.eccidi1943-44.toscana.it/elenco_criminali/elenco.pdf Registro criminali Nazisti], elenco dei fascicoli ritrovati.</ref>
 
Gentili utenti,
== Storia ==
===Il ritrovamento===
Nel [[1994]] il procuratore militare [[Antonino Intelisano]] (che si stava occupando del processo contro l'ex [[SS]] [[Erich Priebke]]) rinvenne in uno sgabuzzino della cancelleria della procura militare nel [[Palazzo Cesi-Gaddi]], a Roma, un armadio, rimasto per anni con le ante rivolte verso il muro, nel quale c'erano documenti "archiviati provvisoriamente" decine di anni prima.<ref>Aldo Giannulli, ''L'armadio della Repubblica'', [[L'Unità]], Roma, 2005, pag.135</ref> Tra i documenti ritrovati anche un promemoria prodotto dal comando dei [[servizio segreto|servizi segreti]] [[Regno Unito|britannici]], dal titolo ''Atrocities in Italy'' (Atrocità in Italia), con stampigliato il timbro ''secret'', frutto della raccolta delle testimonianze e dei risultati dei primi accertamenti effettuati sui casi di violenze da parte dei nazifascisti, che al termine della guerra era stato consegnato ai giudici italiani<ref>[http://www3.varesenews.it/libri/articolo.php?id=22801 “Le stragi nascoste”, spalancato l'armadio della vergogna] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140502032142/http://www3.varesenews.it/libri/articolo.php?id=22801# |date=2 maggio 2014 }}, articolo recensione del libro ''Le stragi nascoste'', di ''VareseNews'', del 27-05-2005</ref>.
 
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=== Le inchieste di Franco Giustolisi e il libro L'Armadio della vergogna ===
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20070821030207/http://www.mtp.hum.ku.dk/details.asp?eln=200114 per http://www.mtp.hum.ku.dk/details.asp?eln=200114
Dopo il ritrovamento dei fascicoli, [[Franco Giustolisi]] e [[Alessandro De Feo]] denunciarono l'insabbiamento dei fascicoli processuali con una serie di inchieste: la prima pubblicata il 22 agosto 1996 dal titolo ''Una, cento, mille Ardeatine''<ref>F. Giustolisi - A. De Feo, ''Una, cento, mille Ardeatine'', L'Espresso, 22 agosto 1996</ref>, la seconda il 27 maggio 1999 ''Cinquant'anni di insabbiamenti.'' <ref>F. Giustolisi - A. De Feo, ''Cinquant'anni di insabbiamenti'', L'Espresso, 27 maggio 1999</ref> Il tenace giornalista Franco Giustolisi continuò ad indagare e pubblicò il 9 novembre 2000 l'articolo ''L'Armadio della vergogna'', espressione con cui viene definita la vicenda dell'occultamento. Vergogna per il contenuto, vergogna per l'occultamento dei fascicoli che contenevano i nomi dei responsabili. In un saggio di approfondimento pubblicato dalla rivista Micromega, ''Gli scheletri nell'armadio''<ref>F. Giustolisi, ''Gli scheletri nell'armadio'', Micromega, n. 1, 2000, pp. 345-453</ref>, Franco Giustolisi analizzò le motivazioni dell'occultamento indicando nella Ragion di Stato tale comportamento omissivo e pubblicando il carteggio tra il ministro degli esteri [[Gaetano Martino]] ed il ministro della difesa [[Paolo Emilio Taviani]] che confermavano questi ipotesi. Nel 2004 Franco Giustolisi pubblicò un libro proprio con il titolo ''L'Armadio della vergogna''<ref>F. Giustolisi, ''L'Armadio della vergogna'', Nutrimenti, 2004, pp. 304</ref>, in cui analizzava parte della documentazione occultata. In una puntata dedicata all'Armadio della vergogna della trasmissione [[Rai]], ''La storia siamo noi'', condotta da Giovanni Minoli, Franco Giustolisi raccontò l'intera vicenda dell'occultamento dei fascicoli processuali.<ref>[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/larmadio-della-vergogna/1924/default.aspx L`armadio della vergogna - Una mattina di agosto - La storia siamo noi]</ref>
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
===Le indagini successive===
In seguito alle inchieste di Franco Giustolisi, grazie al forte impegno delle comunità locali e dell'associazionismo vicino alle vittime delle stragi nazifasciste, si giunse ad una riflessione che coinvolse la [[magistratura militare]], la [[storiografia]] e la [[politica]], finalizzata a capire se su quella mole di documenti vi fosse stata una qualunque ingerenza per fermare i processi ai responsabili di stragi.
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 12:07, 11 lug 2019 (CEST)
Il Consiglio della magistratura militare con una relazione finale nel [[1999]] e poi la II [[Commissione parlamentare|Commissione]] Giustizia della [[Camera dei deputati]] nel [[2001]] ravvisarono nella gestione dei fascicoli delle anomalie, spiegate da entrambi gli organi con presumibili pressioni della politica per impedire l'azione giudiziaria contro i responsabili tedeschi «per motivi di opportunità politica, in un certo senso una superiore [[Ragion di Stato|ragione di stato]]»<ref>Relazione conclusiva del Consiglio della magistratura militare, plenum del 23 marzo 1999, in “Storia e memoria”, n. 2, 1998; [https://web.archive.org/web/20021230223759/http://www.anpi.it/stragi.htm Atti della II Commissione Giustizia]</ref>.
 
Sulla questione fu poi istituita, con legge n.107/2003 d'iniziativa parlamentare del deputato [[Carlo Carli (politico 1945)|Carlo Carli]] ed altri, una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazisti, presieduta da [[Flavio Tanzilli]], all'epoca esponente dell'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]]. La Commissione operò dall'ottobre [[2003]] fino alla primavera del [[2006]] raccogliendo una mole ragguardevole di documenti, circa 80.000, e interrogando più di trenta militari, giornalisti e politici. Una certa risonanza ebbero le audizioni di [[Giulio Andreotti]] e di [[Oscar Luigi Scalfaro]]. Come ricostruito dal ricercatore Alessandro Borri, la Commissione lavorò in particolare su tre focus tematici:
 
# la cosiddetta "pista atlantica", secondo cui i processi contro i responsabili tedeschi sarebbero stati fermati per mantenere buoni rapporti con la Repubblica Federale di Germania ([[Germania Ovest]]), che nel periodo della [[guerra fredda]], stava assumendo un ruolo di argine all'avanzata culturale e politica [[Unione Sovietica|sovietica]];
# la cosiddetta "pista jugoslava", già anticipata dagli studi degli storici Klinkhammer e Focardi, secondo cui sarebbe prevalsa una linea dilatoria nei confronti degli imputati tedeschi, per salvare i nostri soldati accusati di violenze in [[Albania]], [[Jugoslavia]], [[Grecia]] ed [[Etiopia]];
# la cosiddetta "pista dei servizi segreti", a dimostrare il legame fra immunità e attività svolta da ex [[nazismo|nazisti]] e [[fascismo|fascisti]] all'interno dei servizi segreti occidentali.
 
La Commissione inoltre chiarì le modalità del ritrovamento, avvenuto in un locale posto in un ammezzato di Palazzo Cesi, in un armadio e su una scaffalatura; e ricostruì la complessa gestione dei fascicoli: una parte (260 fascicoli) fu inviata ai tribunali ordinari nell'immediato dopoguerra, un'altra (695 fascicoli) fu chiusa con il dispositivo di "archiviazione provvisoria" nel [[1960]], un'altra ancora (circa 1250 fascicoli) fu inviata alle varie procure militari territorialmente competenti<ref>Alessandro Borri, ''Visioni contrapposte. L'istituzione e i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti'', I.S.R.Pt, Pistoia, 2010</ref>.
 
Il lavoro della Commissione non portò ad una relazione condivisa. Al termine delle attività sono emersi due orientamenti profondamente differenti: la relazione di maggioranza, a firma di [[Enzo Raisi]], ha sottolineato come manchi il documento probante l'ingerenza politica e/o dei servizi segreti sulla magistratura militare, mentre la relazione di minoranza, a firma di Carlo Carli, «si è posta in linea di continuità rispetto alle indagini precedenti del Consiglio della magistratura militare e della Commissione Giustizia della Camera, cercando di precisare in che modo la “ragion di stato” e il contesto internazionale abbiano influenzato l'azione penale contro i criminali tedeschi»<ref>Filippo Focardi, ''Criminali di guerra'', Carrocci, 2008</ref>.
 
=== La desecretazione ===
La presidente della [[Camera dei deputati|Camera]], [[Laura Boldrini]], ha annunciato<ref>{{Cita web|url = http://presidente.camera.it/20?shadow_comunicatostampa=9851|titolo = “Armadio della vergogna”: da domani sul sito dell’Archivio storico della Camera 13mila pagine di documenti desecretati della Commissione d’inchiesta sulle stragi nazifasciste. Boldrini: “Nuovo e importante capitolo di un percorso di trasparenza - Comunicati stampa della Presidente della Camera Laura Boldrini|accesso = 17 febbraio 2016|sito = presidente.camera.it}}</ref> il 15 febbraio 2016 la disponibilità della documentazione reperita dalla Commissione Parlamentare d'inchiesta (2003-2006) sul sito della Camera dei Deputati.<ref>{{Cita web|url=https://archivio.camera.it/commissione/commissione-sulle-cause-occultamento-fascicoli-relativi-crimini-nazifascisti-2003-2006|titolo=Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti (XIV Legislatura) / Documenti declassificati di Commissioni parlamentari d'inchiesta / Archivio storico della Camera dei deputati|sito=archivio.camera.it|accesso=17 febbraio 2016}}</ref>
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* [[Mimmo Franzinelli]]. ''Le stragi nascoste. L'armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2001''. Mondadori, Milano, 2003. ISBN 9788804519744.
* [[Franco Giustolisi]]. ''L'Armadio della vergogna''. Nutrimenti, Roma, 2004. ISBN 9788888389189.
* [[Daniele Biacchessi]]. ''Il prezzo dell'ingiustizia'' in ''Il paese della vergogna''. Milano, Chiarelettere, 2007. ISBN 9788861900066.
* [[Alessandro Borri]]. ''Visioni contrapposte. L'istituzione e i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti'', I.S.R.Pt, Pistoia, 2010. ISBN 8861440207
* Daniele Biacchessi. ''Orazione civile per la Resistenza'', Bologna, Promomusic, 2012.
* [[Pier Vittorio Buffa]]. ''Io ho visto'', Roma, Nutrimenti, 2013, ISBN 9788865942192
 
== Voci correlate ==
* [[Crimini di guerra]]
* [[Crimini di guerra italiani]]
* [[Crimini di guerra della Wehrmacht]]
* [[Erich Priebke]]
* [[Palazzo Cesi-Gaddi]]
* [[Seconda guerra mondiale]]
* [[Il violino di Cervarolo]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.camera.it/_bicamerali/nochiosco.asp?pagina=/_bicamerali/leg14/crimini/home.htm|titolo=Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti}}
* {{cita web |1=http://www.rifondazione-cinecitta.org/armadio-vergogna.html |2=L'armadio della vergogna |accesso=17 febbraio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080328073734/http://www.rifondazione-cinecitta.org/armadio-vergogna.html |dataarchivio=28 marzo 2008 |urlmorto=sì }}
* [https://web.archive.org/web/20150210025926/http://www.anpi.it/armadio-della-vergogna/ L'armadio della vergogna] sul sito dell'[[ANPI]]
* [https://web.archive.org/web/20080930235133/http://www2.varesenews.it/articoli/2002/aprile/varese/10-4librifranzinelli.htm “Le stragi nascoste”, spalancato l'armadio della vergogna], recensione del libro "Le stragi nascoste", di Mimmo Franzinelli, Mondadori
* [http://www.eccidi1943-44.toscana.it/stampa/espresso_011109/armadio_della_vergogna.htm Stragi nazi fasciste, per la prima volta la verità su colpevoli e insabbiamenti], articolo de ''[[L'Espresso]]'', dell'11 settembre 2001, riportato dal sito della [[Regione Toscana]]
* {{cita web|url=http://www.istoreco.re.it/default.asp?page=1279,ita|titolo=Crimini di guerra nazisti negli atti giudiziari del Tribunale militare della Spezia|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131228234422/http://www.istoreco.re.it/default.asp?page=1279,ita|dataarchivio=28 dicembre 2013}}
* {{cita web|http://iltirreno.gelocal.it/regione/2007/07/18/news/gli-atti-integrali-delle-inchieste-sulle-stragi-1.1711499|Gli atti integrali delle inchieste sulle stragi in Toscana dell'agosto 1944 rinvenuti nell'armadio}}
 
{{Portale|italia|seconda guerra mondiale|Storia|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Storia dell'Italia nel secondo dopoguerra]]
[[Categoria:Crimini perpetrati durante la seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Shoah in Italia]]