Arlecchino e Boing Plus: differenze tra le pagine

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'''Boing Plus''' è un [[canale televisivo]] [[televisione tematica|tematico]] italiano gratuito edito da [[Boing (azienda)|Boing S.p.A.]].
{{Personaggio
|medium = teatro
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|nome = Arlecchino
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|sesso = M
|data di nascita = XVI secolo
|luogo di nascita = [[Bergamo]]
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|attore = [[Alberto Naselli]]
|attore 2= [[Tristano Martinelli]]
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|didascalia = Maurice Sand, Arlecchino
|incipit=no}}
'''Arlecchino''' è una famosa [[maschera (commedia dell'arte)|maschera]] [[bergamasca]] della [[commedia dell'arte]]. Il suo nome in [[lingua francese]] è ''Arlequin'', mentre in [[lingua inglese|inglese]] chiamato ''Harlequin''.
 
== Storia ==
== Le origini di Arlecchino ==
Il canale nasce in seguito alla chiusura di [[Pop (Italia)|Pop]] l'11 luglio [[2019]]. Essendo il palinsesto provvisorio, vengono trasmessi sia programmi in onda su [[Boing (Italia)|Boing]] sia su [[Cartoonito (Italia)|Cartoonito]].<ref>{{Cita web|url=https://www.digital-news.it/news/digitale-terrestre/45846/boing-plus-al-via-11-luglio-al-canale-45-del-digitale-terrestre|titolo=Boing Plus al via 11 Luglio al canale 45 del digitale terrestre - Digital-News|sito=Digital News|data=2019-07-10|lingua=it|accesso=2019-07-10}}</ref>
La maschera di Arlecchino ha origine dalla contaminazione di due tradizioni: lo [[Zanni]] bergamasco da una parte, e "personaggi diabolici [[Farsa (genere teatrale)|farseschi]] della tradizione popolare francese", dall'altra.<ref>Fo 97, prima giornata, ''Diavolo D'Arlecchino!'', p.66</ref>
 
Il canale presenta la stessa grafica di Cartoonito quando vengono trasmessi gli show del canale, e la grafica di Boing quando trasmette gli show di quest'ultimo.
La ''carriera teatrale'' di Arlecchino nasce a metà del [[XVI secolo|cinquecento]] con l'attore di origine bergamasca [[Alberto Naselli]] (o probabilmente [[Alberto Gavazzi]]) noto come ''Zan Ganassa'' che porta la commedia dell'arte in Spagna e Francia, sebbene fino al [[XVII secolo|1600]] - con la comparsa del mantovano [[Tristano Martinelli]] - la figura di Arlecchino non si possa legare specificatamente a nessun attore.
 
Gli speaker di Boing Plus sono i doppiatori [[Pietro Ubaldi]] e [[Lorella De Luca]], rispettivamente speaker di Boing e Cartoonito.
L'origine del personaggio è invece molto più antica, legata com'è alla ritualità agricola: si sa per certo, infatti, che Arlecchino è anche il nome di un demone ''ctonio'', cioè ''sotterraneo''. Già nel XII secolo, Orderico Vitale nella sua ''storia Ecclesiastica'' racconta dell'apparizione di una ''familia Herlechini'', un corteo di anime morte guidato da questo demone/gigante. E allo ''charivari'' sarà associata la figura di ''Hellequin''. Un demone ancora più noto con un nome che ricorda da vicino quello di Arlecchino è stato l'''[[Alichino]]'' [[dante Alighieri|dantesco]] che appare nell'[[Inferno (Dante)|Inferno]] come capo di una schiatta diabolica
 
== Diffusione ==
{{Citazione|Tra' ti avante, Alichino, e Calcabrina,
Il canale viene veicolato sulla sola televisione digitale terrestre nelle aree coperte dal mux [[TIMB 3]] alla LCN 45.
cominciò elli a dire, "e tu, Cagnazzo;
 
== Ascolti ==
e Barbariccia guidi la decina
 
=== Share 24h di Boing Plus<ref>
Libicocco vegn'oltre e Draghignazzo,
{{cita web|url=http://www.auditel.it/dati/|titolo=Dati Auditel}}</ref> ===
 
{| class="wikitable sortable" style="text-align:center"
Cirïatto sannuto e Graffiacane
! Anno !! Gen !! Feb !! Mar !! Apr !! Mag !! Giu !! Lug !! Ago !! Set !! Ott !! Nov !! Dic !! Media<br />anno
 
|-
e Farfarello e Rubicante pazzo.
| '''2019''' || - || - || - || - || - || - ||
 
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(Inf. XXI vv. 118-123).}}
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La stessa maschera seicentesca evoca in maniera abbastanza palese{{chiarire||cioè come}} il ghigno nero del demonio presentando{{chiarire||dove}} il resto di un corno perso dal diavolo nel suo{{chiarire||di chi}} aspetto più{{chiarire||rispetto a qual altro}} umanizzato.
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Quanto alla radice del nome, è di origine [[lingua tedesca|germanica]] Hölle König (''re dell'inferno''), traslato in Helleking, poi in Harlequin, con chiara derivazione infernale. Questa interpretazione "infernale" del nome è di chiara matrice cristiana. In epoca pagana era credenza condivisa in tutto il centro e nord Europa che nel periodo "oscuro" (invernale) dell'anno e in occasione di feste particolari una schiera composta di spiriti dei morti corresse per il cielo e sulla terra, con a capo una divinità a seconda del pantheon del luogo. Questa [[Caccia Selvaggia]] pagana è divenuta poi la schiera dei morti inquieti (i "dannati") sotto il cristianesimo.
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I nomi sono numerosi per designare questa cavalcata spaventosa. Il francese Hellequin viene forse dal danese ''erlkonig''. Inizialmente, le Hellequins - o Herlequins - erano le donne che cavalcavano con la dea della morte [[Hel (divinità)|Hel]], durante le cacce notturne. Ma passando nella cultura francese, Hel divenne un uomo, il re Herla o Herlequin (dall'antico inglese Herla Cyning poi [[erlking]], tedesco [[Erlkönig (personaggio)|Erlkönig]], danese ''erlkonig'', ''allerkonge'', ''elverkonge'', cioè, letteralmente, il "re degli elfi" ).
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Hellequin - o Hellkin, Hennequin, Hannequin, Herlequin, Arlequin,
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Ma il particolare che accomuna tutti gli Zanni della Commedia dell'Arte è lo spirito villanesco, piuttosto arguto (come il seicentesco [[Bertoldo (personaggio)|Bertoldo]] di [[Giulio Cesare Croce]]), ma più spesso sciocco, ovvero quello del povero diavolo, come nei servi delle commedie sin dall'epoca di [[Plauto]], attraverso le commedie erudite del Quattro-Cinquecento, sino alle [[commedia alla villanesca|commedie alla villanesca]] di [[Angelo Beolco]], che attorno al primo Cinquecento metterà in scena le sventure del contadino [[Ruzante]]. Altre fonti individuano nel comico ed autore teatrale romano [[Flaminio Scala]] il primo estensore in scene di teatro delle rappresentazioni arlecchinesche nell'ambito della Commedia dell'Arte<ref>[[Ferruccio Marotti]], ''Il Teatro delle Favole Rappresentative” di Flaminio Scala'', Il polifilo, 1976.</ref>.
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La tipologia di personaggi di cui sopra è internamente legata dalla ritualità rurale e, attraverso i suoi miti legati alla sfera ctonia, da elementari passioni che si potrebbe definire più bestiali che umane.
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Già durante il [[Medioevo]], del resto, un certo aspetto di comicità appare con demoni che si aggiravano sulle scene delle [[sacre rappresentazioni]]: questo era da un lato probabilmente un tentativo di [[esorcismo|esorcizzare]] le paure del soprannaturale, ma anche di mettere in burla il potere dei demoni pagani della terra che erano ancora molto presenti nell'immaginario popolare, soprattutto nelle campagne, ed esercitavano ancora un grosso potere che l'ascesa del [[Cristianesimo]] non era riuscito a sradicare. D'altronde, i principali strumenti per esorcizzare la Morte sono, nel folklore popolare, il [[Risata|riso]] e l'osceno, come fin dai tempi più antichi dimostra il mito di [[Baubo]].
|}
 
<nowiki>*</nowiki>Giorno medio mensile su target individui 4+
Lo stesso Alichino della [[Divina Commedia]], cui si è accennato in precedenza, eredita - giocoforza - questo tratto burlesco.
 
== Arlecchino in commedia ==
Arlecchino approda nei palcoscenici al tempo dei [[saltimbanchi|saltimbanco]], dei [[cerretani]] e simili che hanno percorso le piazze e le fiere italiane sin dal [[Medioevo]].
 
Lo Zanni dei cerretani è presente in molte raffigurazioni (es. l'incisione della ''[[Fiera dell'Impruneta]]'' di [[Jacques Callot]]) sia anteriori che posteriori alla sua nascita come personaggio della Commedia dell'Arte.
 
Arlecchino è un personaggio diretto discendente di Zanni dal quale eredita la maschera demoniaca (sebbene spesso la maschera di Zanni è stata rappresentata bianca) e la tunica larga del contadino veneto-bergamasco.
 
Infatti la prima incisione di Arlecchino, che si trova nel libro ''[[Composition de Rhétorique]]'' (1601 ca), di Tristano Martinelli, forse il primo Arlecchino o il primo attore che impose una forte presenza scenica a questo personaggio, porta ancora la tunica larga con molto bianco e alcune pezze colorate sparse.
 
Ma già sin dalle incisioni della ''[[Raccolta Fossard]]'' (1580 ca), precedenti a Martinelli, Arlecchino appare invece con un vestito molto aderente, quasi una calzamaglia; da questo alcuni deducono che Arlecchino discenda direttamente dai giocolieri di strada che notoriamente avevano il costume attillato.<!-- le due affermazioni sono in contrasto fra loro! -->
 
== Da [[Tristano Martinelli]] a Antonio Sacco ==
Tristano e il fratello [[Drusiano Martinelli]] sono i primi Arlecchini conosciuti, Drusiano partì alla fine del Cinquecento per una tournée in [[Spagna]], mentre il fratello Tristano ebbe la buona ventura di essere incluso nella compagnia dei comici che il [[Sovrani di Mantova|Duca di Mantova]] inviò nel [[1600]] alla corte di [[Francia]] per allietare le nozze di [[Enrico IV di Francia]] e [[Maria de' Medici]].
 
La compagnia, che si chiamava dei comici [[Compagnia degli Accesi|Accesi]], era una compagnia particolare, perché per l'occasione dei festeggiamenti parigini era composta dal gotha dei comici italiani: fra questi [[Nicolò Barbieri]] in arte [[Beltrame]], [[Piermaria Cecchini]] in arte [[Frittellino]] e altri comici famosi.
 
Tristano Martinelli che non aveva la notorietà degli altri non tardò ad imporsi con lazzi particolarmente apprezzati dalla reale coppia e dai cortigiani.
 
Spesso Arlecchino usciva di scena e dialogava col pubblico, accettava suggerimenti e la cosa spiacque non poco agli altri attori della compagnia degli Accesi. Il Cecchini decise quindi ad un certo punto di sciogliere la compagnia, ma il Duca di Mantova per tutta risposta nominò Arlecchino nuovo capocomico.
 
La forte presenza scenica di Martinelli, Arlecchino come continuerà a firmarsi fino alla morte, fu sempre un ostacolo alla buona pace delle compagnie comiche.
 
[[File:Antoine Watteau 026.jpg|thumb|Antoine Watteau -Commedianti Italiani (al centro l'Arlecchino Tommaso Visentini)]]
Altri arlecchini divennero molto famosi nel corso dei secoli, attori come [[Dominique Biancolelli]] e [[Tommaso Visentini]] ebbero gran fama ma uno dei più importanti arlecchini della storia del teatro fu senz'altro [[Antonio Sacco]] o Sacchi.
 
In realtà il nome in arte di Sacco era [[Truffaldino]] ma è evidente che questa non è che una sottigliezza per evitare di essere confuso con un Arlecchino suo contemporaneo. <br />
Antonio Sacco è stato l'ultimo grande Arlecchino della Commedia dell'Arte, colui che ha incontrato sulla sua strada [[Carlo Goldoni]] che ha scritto tanti capolavori per il suo personaggio. <br />
Sostituto di Sacco in Italia, e poi di Bertinazzi in Francia, anche Carlo Coralli interpreterà il ruolo di Arlecchino, ma con minor fortuna, stando a quanto riferisce proprio Goldoni, accennando ad una non brillante edizione dell’ “Arlequin Electricien”, scenario “pirotecnico” certamente allestito dai fratelli Ruggeri<ref>Autori di spettacoli di fuochi d’artificio attivi in Francia nella seconda metà del XVIII sec.</ref> per le maschere della Comédie-Italienne.<ref>Desboulmiers, II, V.</ref>
 
La riforma goldoniana, però, prevedeva il lento declino delle maschere in scena fino alla loro pressoché totale scomparsa, Antonio Sacco trovò allora in [[Carlo Gozzi]] un estimatore dell'antica Commedia dell'Arte e Arlecchino continuò ad andare in scena almeno fino agli ultimi decenni del XVIII secolo.
 
== I nuovi Arlecchini ==
Con l'inizio del [[XX secolo]] rinasce una certa curiosità per questa arte teatrale che ormai era definitivamente scomparsa, molti critici si occuparono della Commedia dell'Arte da [[Konstantin Miklaševskij]] ad [[Allardyce Nicoll]] da [[Silvio D'Amico]] a [[Benedetto Croce]]. <br />
Anche alcuni registi teatrali tentarono l'impresa di rimettere in scena il teatro delle maschere, ma il vero problema era trovare degli attori veramente capaci di esprimere le passioni col corpo perché nascosti dalla fissità della maschera. <br />
Fra i registi che riuscirono nell'intento citiamo i due più famosi: [[Max Reinhardt]] e [[Giorgio Strehler]], ambedue scelsero la stessa opera cioè ''[[Il servitore di due padroni]]'' di Goldoni per rimettere in scena Arlecchino (Strehler cambiò il nome della commedia in ''Arlecchino servitore di due padroni''). <br />
Questa commedia goldoniana era stata scritta per evidenziare la presenza scenica di Antonio Sacco che è il vero e proprio mattatore di tutta la vicenda, una commedia costruita ad hoc per un grande Arlecchino.<br />
Nonostante le difficoltà nel reperire attori all'altezza del ruolo, Reinhardt trovò in [[Hermann Thimig]] un grande Arlecchino e Strehler in [[Marcello Moretti]] e poi [[Ferruccio Soleri]],oppure gli internazionali di scuola veneta [[Titino Carrara]] e [[Gian Andrea Scarello]], attori che hanno replicato per anni questa messinscena passandosi il testimone di Arlecchino come facevano anticamente i comici del Seicento.
 
== I lazzi di Arlecchino ==
[[File:ArlequinMercureGalant.jpg|thumb|Arlecchino in un'incisione francese]]
Se gli altri attori erano legati comunque ad un copione da rispettare, almeno nelle sue parti fondamentali, i servi (ovvero gli zanni), avevano generalmente via libera nell'interpretazione dei loro personaggi.
 
La presenza scenica, i costumi che li caratterizzavano e davano una precisa riconoscibilità all'attore mascherato, obbligavano lo zanni ad usare più il corpo che non la semplice recitazione, come avveniva invece per gli innamorati o il capitano (altri due ruoli fissi nelle compagnie della commedia dell'arte).
 
Vi erano comunque anche delle parti recitate e delle battute comiche improvvisate nel repertorio classico degli zanni che sono giunte fino ai tempi nostri.
 
[[Padre Adriani]], un ecclesiastico amante della commedia, isolò, in un suo libro del Seicento, tutta una serie di battute comiche riferite allo zanni napoletano per eccellenza cioè: [[Pulcinella]]. <br />
Pulcinella rappresentava nelle compagnie comiche dell'Italia centromeridionale l'alter ego del bergamasco Arlecchino cioè il personaggio del servo sciocco, colui che nel linguaggio della commedia dell'arte veniva definito col nome di secondo zanni, in opposizione al primo zanni che era invece il servo arguto, in Goldoni rappresentato da [[Brighella]]. <br />
Il [[lazzo]] cioè la battuta comica, lascia spazio ad una libera interpretazione, sia recitativa che corporea, agli zanni. Le varie testimonianze delle commedie dell'arte messe in scena durante tre secoli, cioè i [[Canovaccio|canovacci]] raccolti spesso da chi assisteva alle commedie (fra le carte di [[Galileo Galilei|Galileo]], ad esempio, sono stato trovati due resoconti di commedie dell'arte alle quali l'astronomo aveva assistito), ma anche di chi le produceva e metteva in scena, sono testimoni di queste [[parti libere]].
 
La raccolta più nota, sia per la qualità dell'opera che per la fama, quasi leggendaria che avvolge la figura dell'attore-autore-capocomico [[Flaminio Scala]] in arte [[Flavio]], è ''[[Il Teatro delle Favole Rappresentative]]'' che comprende ben 50 canovacci di commedie dell'arte da lui scritte.
 
Oggi, data la scarsità dei documenti coevi a queste rappresentazioni, dei lazzi rimangono soltanto delle note lasciate alla libera interpretazione degli attori. Ciò che sappiamo è che la parola lazzo deriva probabilmente dall'italiano laccio, ma ci sono due diverse interpretazioni cioè: il lazzo è una battuta che conclude un'azione particolarmente comica quindi nell'accezione di laccio, inciampo, lacciulo o trappola creata dal comico per chiamare l'applauso.
 
L'altra interpretazione vuole che il lazzo non sia che una battuta, o un siparietto comico, che interrompe una scena per farne partire una nuova come un'allacciatura tra due parti della commedia.
 
Qualunque fosse la loro origine nello sviluppo dei canovacci rimane soltanto un accenno di ciò che realmente si svolgeva sul palcoscenico. Ad esempio la definizione del “lazzo della mosca” e tutti gli altri tipi di lazzo non sono meglio specificate in senso drammaturgico ma probabilmente ciascun attore aveva un repertorio personale per ciascun lazzo. <br />
Ad esempio proprio il lazzo della mosca è stato interpretato in due modi nettamente differenti, anche se in periodi lontani tra loro; nel primo, il più antico, Padre Adriani riporta una battuta di Pulcinella: [[Pantalone]] dice al suo servo Pulcinella di stare attento che nella casa dove c'è la moglie, come sempre giovane e bella, non entri nemmeno una mosca; al suo ritorno trova invece la casa piena di corteggiatori, chiedendo spiegazioni a Pulcinella questo risponde candidamente che non è entrata nessuna mosca bensì uomini.
 
L'altro lazzo della mosca viene recitato dall'Arlecchino strehleriano Ferruccio Soleri, in questo caso il lazzo è soltanto corporeo, cioè l'inseguimento dello zanni perennemente affamato di una mosca: quando questi la cattura inizia tutta una serie di gag con le quali Arlecchino rivolgendosi al pubblico esprime la sua felicità a gesti e grida di gioia e durante il quale gioca con la mosca stessa prima di mangiarsela.
 
== Donne e secondi Zanni ==
[[File:Ngv, manifattura di kloster veilsdorf, arlecchino, 1770 circa.JPG|thumb|left|Porcellana tedesca del secolo XVIII]]
 
L'introduzione delle donne in scena fu una delle novità più importanti, e per l'epoca scandalose, della commedia dell'arte professionistica.
 
Nelle feste per il matrimonio di [[Ferdinando I de' Medici]] e [[Cristina di Lorena]], svoltasi a [[Firenze]] nel [[1589]], fu invitata a dare una rappresentazione la compagnia comica più famosa in Italia di quel periodo: la compagnia dei comici [[Gelosi]].
 
Questa compagnia era guidata da [[Francesco Andreini]] in arte [[Capitan Spaventa]], ma la vera “star” dei Gelosi era sua moglie [[Isabella Andreini]], che recitava con il proprio nome di battesimo, nel ruolo dell'[[Innamorata (teatro)|Innamorata]].
 
Isabella pare fosse un'attrice di rara bellezza e non esitò nel concedersi alla vista dei cortigiani della festa in abiti succinti nella commedia, messa in scena per l'occasione, intitolata ''[[La pazzia d'Isabella]]''.
 
Fu proprio nella scena di Isabella resa pazza dall'amore che Andreini, per motivi scenici, si stracciò le vesti mostrando agli astanti ciò che fino a quel momento era impensabile si potesse mostrare in una rappresentazione teatrale.
 
Fra gli altri comici Gelosi spiccano i nomi di Flaminio Scala, in arte Flavio, colui che scrisse i 50 canovacci di cui abbiamo già accennato, sempre nel ruolo dell'Innamorato, e quello di [[Giovanni Gabrielli (attore)|Giovanni Gabrielli]] in arte [[Scapino]] (o Scappino) nel ruolo del primo zanni.
 
Da questa testimonianza deduciamo che già alla fine del Cinquecento l'antico Zanni, il protagonista delle incisioni della raccolta ''Fossard'' e degli affreschi di Trausnitz, si era sdoppiato nei due ruoli di servo arguto e servo sciocco (primo e secondo zanni).
 
In fondo il suo personaggio veniva da lontano se si pensa alla filiazione coi più famosi buffoni di corte a Venezia dalla fine del Quattrocento agli inizi del secolo successivo: [[Zuan Polo]] e [[Zuan Cimador]] (la bravura dei quali è citata anche da [[Pietro Aretino]], nelle [[Sei Giornate]], che riporta una sequenza comica, a due personaggi ma recitata dal solo Zuan Polo, in un teatro veneziano agli inizi del XVI secolo).
 
==Arlecchino al teatro==
Nei [[Pagliacci (opera)|Pagliacci]] di [[Ruggero Leoncavallo|Leoncavallo]], Nedda, che impersona Colombina, tradisce il marito Canio sia nella realtà con l'amante Silvio, sia in scena con Arlecchino ("E se Arlecchin t'invola Colombina, ridi, Pagliaccio" canta Canio nell'aria [[Vesti la giubba]]).
 
== Arlecchini famosi ==
[[File:Carlo Antonio Bertinazzi 1742.jpg|thumb|Carlo Bertinazzi detto ''Carlin'' nel 1742]]
* Alberto Naselli ([[1540]] - [[1584]]) noto come ''Zan Ganassa''.
* [[Tristano Martinelli]] ([[1557]] - [[1630]] ) attore della compagnia del Duca di Mantova poi degli "Accesi".
* Drusiano Martinelli (not. [[1577]] a [[Londra]]) fratello di Tristano lavorò in Spagna e in seguito in Inghilterra.
* [[Dominique Biancolelli]] ([[1636]] - [[1688]] ) il più famoso Arlecchino dopo Martinelli, lavorò quasi esclusivamente in Francia.
* [[Evaristo Gherardi]] ([[1662]] - [[1700]]) attore della [[Théâtre italien de Paris|Comédie Italienne]] subentrò nel ruolo dopo la morte di Biancolelli.
* [[Carlo Bertinazzi]] ([[1710]] - [[1783]]) detto "Carlin" Arlecchino molto amato dai francesi.
* [[Tommaso Visentini]] ([[1682]] - [[1739]]) detto "Thomassin" altro famoso Arlecchino della Comédie Italienne.
* [[Antonio Sacco]] o Sacchi ([[1708]] - [[1788]]) "Truffaldino" il più celebre Arlecchino italiano del XVIII secolo lavorò con Goldoni e Gozzi.
* [[Marcello Moretti]] e [[Ferruccio Soleri]], attori del [[Piccolo Teatro di Milano]], recitarono la parte in ''Arlecchino servitore di due padroni'' di [[Giorgio Strehler]]. Soleri, tuttora in attività, interpreta il ruolo di Arlecchino da oltre 50 anni.
 
== Omaggi ==
*Il personaggio di ''Harley Quin'' creato da [[Agatha Christie]] è un riferimento al personaggio di Arlecchino (''Harlequin'' in inglese). La raccolta di racconti ''[[Il misterioso signor Quin]]'' inizia con la dedica ''To Harlequin the invisible'' ("ad Arlecchino l'invisibile"), caso raro di un libro dedicato ad un personaggio di fantasia.
*[[Harley Quinn]] è un personaggio dei fumetti, nemica di [[Batman]] e spalla di [[Joker]], il suo costume è ispirato a quello di Arlecchino.
*Arlecchino è anche il "nume ispiratore" del cantante e compositore italo-brasiliano [[Alberto Camerini]].
*[[Derek Jarman]] dedica il suo libro ''[[Chroma]]'' ad Arlecchino.
*''Harlequin'' è il titolo scelto sia dai [[Genesis]] per un brano del loro album [[Nursery Cryme]] (1971), che dai [[Weather Report]] per un brano del loro album [[Heavy Weather]] (1977).
*[[Harlequin Football Club]] è una squadra di rugby che milita nella Guinness Premiership, il massimo campionato inglese di rugby.
*''Harlequin'' è una lunga suite della [[Premiata Forneria Marconi|PFM]] presente nell'album ''[[Chocolate Kings]]'' (1977).
*Dal 1999 è stato istituito a [[Mantova]], città natale di Tristano Martinelli, il premio ''[[Festival Teatro - Arlecchino d'oro|L'Arlecchino d'oro]]'' dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo che viene attribuito a un artista teatrale italiano o straniero che abbia valorizzato le caratteristiche popolari, fantastiche, plurilinguistiche della mitica maschera. Il primo premiato fu [[Dario Fo]].
*Gli Arlecchini sono una sotto-razza Eldar nell'universo di [[Warhammer 40.000]]. In questo universo, non c'è un solo Arlecchino, ma intere compagnie, i cui membri assumono diversi ruoli, indossano spesso i tipici colori di Arlecchino e si occupano di interpretare le antiche leggende della civiltà Eldar tramite numerose opere teatrali.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Siro Ferrone. ''Arlecchino rapito. Sulla drammaturgia italiana all'inizio del Seicento'', in ''Studi di Filologia e Critica offerti dagli allievi a Lanfranco Caretti'', Roma, Salerno ed., 1985, vol. l, pp.&nbsp;319–53.
* Siro Ferrone. ''Arlecchino. Vita e avventure di Tristano Martinelli attore''. Laterza ed., Bari, 2006.
* [[Dario Fo]] [1987] ''Manuale minimo dell'attore''. Prima edizione Torino 1987, Seconda edizione 1997.
* Delia Gambelli. ''"Quasi un recamo di concertate pezzette": le composizioni sul comico dell'Arlecchino Biancolelli'', in ''Biblioteca Teatrale'', 1, 1971, pp.&nbsp;47–95
* Delia Gambelli. ''Arlecchino: dalla "preistoria" al Biancolelli'', in ''Biblioteca Teatrale'', 5, 1972, pp.&nbsp;17–68
* Sergio Monaldini. ''Arlecchino figlio di Pulcinella e Colombina. Note sulla famiglia Biancolelli, tra Bologna e Parigi'', in ''L'Archiginnasio'', XCI, 1996, pp.&nbsp;83–161
* Fausto Nicolini. ''Vita di Arlecchino'', Ricciardi, Napoli, 1958
* Allardyce Nicoll. ''Il mondo di Arlecchino. Guida alla Commedia dell'Arte'', Bompiani, Milano 1980 (ed. originale: ''The World of Arlequin. A critical study of the Commedia dell'Arte'', Cambridge University Press, 1963)
* [[Ludovico Zorzi]], ''La maschera di Arlecchino'', in ID., ''L'attore, la commedia, il drammaturgo'', Torino, Einaudi, 1990, pp. 154–166
 
== Voci correlate ==
* [[Commedia dell'Arte]]
* [[Balanzone]]
* [[Brighella]]
* [[Gianduja]]
* [[Pantalone]]
* [[Pulcinella]]
* [[Stenterello]]
* [[Colombina]]
* [[Giangurgolo]]
* [[Trickster]]
* [[Punch e Judy]]
* [[San Giovanni Bianco]]
* [[Flaminio Scala]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=arlecchino|q|commons=category:Harlequin}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* http://www.treccani.it/enciclopedia/arlecchino_%28Enciclopedia-Italiana%29/
* Tristano Martinelli - dal libro [[Composition de Réthorique]] - [http://parnaseo.uv.es/Ars/Imagenes/Actores/85.htm vedi]
* ''Arlecchino travestito da donna'' di [[Giovanni Domenico Ferretti]] - [http://panizzi.comune.re.it/eventi/1999/bart/d1.htm vedi]
* [http://archivio.piccoloteatro.org/eurolab/index.php?IDtitolo=29 Arlecchino servitore di due padroni]
* Evaristo Gherardi nel ruolo di Arlecchino (Incisione francese del Seicento) [http://cesar.org.uk/cesar2/imgs/images.php?fct=edit&image_UOID=351639]
* Arlecchino Bergamasco, pagina descrittiva [http://www.arlecchinobergamasco.it/arlecchino.asp vedi]
 
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