Storia dell'Associazione Calcio Milan e Boing Plus: differenze tra le pagine

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|nome = Boing Plus
Questa pagina tratta la '''storia dell'Associazione Calcio Milan''' dal 1899 ai nostri giorni.
|logo = Boing Plus Logo.png
 
|dimensione logo = 175px
== I pionieri e i primi trofei (1899-1919) ==
|logo2 =
[[File:Herbert Kilpin.jpg|thumb|upright=0.5|left|[[Herbert Kilpin]], primo [[allenatore]] e primo [[Capitano (calcio)|capitano]] del Milan.]]
|paese = {{ITA}}
 
|lingua = [[lingua italiana|italiano]]
{{citazione|Finalmente! Dopo tanti tentativi infruttosi, finalmente anche la sportiva Milano avrà una società per il giuoco del football. Lo scopo di questa nuova società sportiva è quello nobilissimo di formare una squadra milanese per concorrere alla Coppa Italiana della prossima primavera. All'uopo, la presidenza ha già fatto pratiche ed ottenuto per gli allenamenti il vasto locale del [[Parco Trotter|Trotter]]. La nuova società avverte che chiunque desideri imparare il football non avrà che recarsi al Trotter nei giorni stabiliti e troverà istruttori e compagni di giuoco.<ref name="magliarossonera">{{Cita web|url=http://www.magliarossonera.it/189900_storia.html|titolo=La nascita di un mito|editore=magliarossonera.it}}</ref>|''[[La Gazzetta dello Sport]]'', 15 dicembre [[1899]]}}
|tipologia = [[televisione tematica|tematico]]
 
|target = giovani 4-14 anni
La sera di [[mercoledì]] 13 dicembre [[1899]]<ref name="FondazioneIncerta">Non essendo rimasta una documentazione certa sull'atto costitutivo della società, il 16 dicembre 1899 è la data che il club stesso indica come più probabile ({{cita|Panini|p. 8}}). Tuttavia, le fonti primarie indicano che il giorno di fondazione è stato probabilmente il 13 dicembre. L'annuncio della nascita del club da parte della [[Gazzetta dello Sport]] avvenne, inoltre, il 15 dicembre e non il 18 dicembre, come si ritiene tradizionalmente ({{cita web |url=http://www.magliarossonera.it/189900_storia.html |titolo=La Nascita di un mito |editore=magliarossonera.it |accesso=8 maggio 2015}}).</ref> un gruppo di inglesi abituali frequentatori dell'American Bar e un gruppo di italiani clienti della Birreria Spaten si riuniscono all'[[Hotel Principe di Savoia|Hotel du Nord]] di Milano e costituiscono il ''Milan Cricket and Foot-ball Club''.<ref name="Pellegatti">{{cita|Pellegatti}}.</ref> Gli inglesi con la passione per il ''football'', in voga nella nativa [[Inghilterra]], sono [[Alfred Edwards]] (presidente), Barnett, Allison, Nathan, Davies e [[Herbert Kilpin]].<ref name="Pellegatti" /> La fondazione del club viene resa pubblica due giorni più tardi, [[venerdì]] 15, dalla ''[[Gazzetta dello Sport]]''.</ref><ref name="FondazioneIncerta" />
|slogan =
 
|nome versione 1 = Boing Plus
Edwards, già vice-[[Agente consolare|console]] [[Regno Unito|britannico]] a Milano e personaggio noto negli ambienti dell'alta società milanese, è il primo presidente eletto del Milan.<ref name="Pellegatti" /> Inizialmente la società comprende anche una sezione di [[cricket]] affidata a Edward Nathan Berra oltre alla sezione di calcio controllata da David Allison.<ref name="Pellegatti" /> Kilpin, primo [[allenatore]] e primo [[Capitano (calcio)|capitano]] della squadra, porta con sé una serie di ''mute'' (i completi di gioco) della squadra di cui era, oltremanica, acceso sostenitore. Da allora il Milan vestirà la classica maglia a strisce verticali di colore rosso-nero.<ref name="Pellegatti" /> Il primo campo di gioco è il [[Parco Trotter|Trotter]] di piazza Doria, la prima sede è la Fiaschetteria Toscana di via Berchet, nel centro di Milano.<ref name="Pellegatti" />
|lancio versione 1 = 11 luglio [[2019]]
 
|formato versione 1 = [[576i]] ([[SDTV]])
<div style="float:right; font-size:75%; width:260px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
|nome versione 2 =
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=red|col2=white|col3=Black|sfondo=|font-size=100%|titolo=Prima partita ufficiale|contenuto=
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<center>15 aprile [[1900]] - [[Velodromo Umberto I]], [[Torino]]
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'''[[File:600px Giallo e Nero (Strisce).png|20px]] [[Football Club Torinese|FC Torinese]] - Milan [[File:600px Bianco e Rosso (Croce) e Rosso e Nero (Strisce).png|20px]] '''
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'''3 - 0'''</center>
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[[File:Prima formazione Milan.png|250px]]
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'''Arbitro''': De Roote
|sostituisce 1 = [[Pop (Italia)|Pop]]
 
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'''Marcatori''': {{goal|15}}, {{goal|18}}, {{goal|70}} [[Edoardo Bosio|Bosio]]
|canali affiliati 1 = [[Cartoonito (Italia)|Cartoonito]]
|canali affiliati 2 = [[Boing (Italia)|Boing]]
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|editore = [[Boing (azienda)|Boing S.p.A.]]
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'''Boing Plus''' è un [[canale televisivo]] [[televisione tematica|tematico]] italiano gratuito edito da [[Boing (azienda)|Boing S.p.A.]].
Nel gennaio [[1900]] il presidente Edwards affilia il club alla Federazione Italiana Football.<ref name="Pellegatti" /> La squadra, accede direttamente alle semifinali del [[campionato italiano di calcio 1900|campionato di calcio 1900]] e viene eliminata in seguito al 3-0 rimediato dal [[F.C.Torinese]]: questa è la prima partita ufficiale della storia del club.<ref name="Panini8">{{cita|Panini|p. 8}}</ref> Nello stesso anno vince la prima edizione della [[Medaglia del Re]] battendo 2-0 la [[Juventus Football Club|Juventus]].<ref name="Panini8" /> Seguiranno altri due successi in questa competizione (in finale contro [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] e [[Football Club Torinese|F.C. Torinese]]) nelle successive e uniche due edizioni organizzate di questo torneo, in quanto il regolamento prevedeva che la medaglia, messa in palio da [[Umberto I di Savoia]], fosse permanentemente assegnata alla squadra che per prima si fosse aggiudicata tre tornei consecutivi.<ref name="Pellegatti" />
 
== Storia ==
I rossoneri salgono presto alla ribalta delle cronache calcistiche italiane con la conquista del primo titolo nazionale nel [[Campionato italiano di calcio 1901|1901]], interrompendo, così, la serie di vittorie consecutive del [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], sconfitto in finale per 3-0.<ref>{{cita|Panini|pp. 10-11}}.</ref> Il club rossonero è il secondo in assoluto a fregiarsi del titolo di Campione d'Italia.<ref name="AlboOroA">{{cita web|url=http://www.legaseriea.it/it/serie-a-tim/albo-d-oro|titolo=Albo d'Oro |editore=legaseriea.it|accesso=31 maggio 2013}}</ref> [[Samuel Richard Davies|Samuel Davies]] è il primo milanista a segnare una rete in campionato (la rete dell'1-0 contro la [[SEF Mediolanum|Mediolanum]] nel primo turno del torneo [[Campionato Federale di Football 1901|1901]]).<ref name="Mondadori">{{cita|Mondadori}}.</ref> La squadra guidata dal capitano e allenatore Kilpin, perde la finale dell'anno dopo, ad opera dei genoani: vince invece per la prima volta il [[Torneo FGNI|campionato FGNI]], ripetendosi nella medesima manifestazione per altre quattro volte dal 1904 al 1907. Nel [[Milan Foot-Ball and Cricket Club 1905-1906|1906]] ottiene un altro successo nel massimo [[Prima Categoria 1906|campionato]] nazionale.<ref name="AlboOroA" /> In quell'occasione sorge uno dei primi "casi" del calcio italiano: dopo il Girone Finale Milan e [[Juventus]] (campione d'Italia in carica) sono a pari punti, per cui si rende necessaria una gara di finale. Si gioca a [[Torino]] sul campo dei bianconeri, in virtù della loro migliore differenza reti: il confronto termina in parità (0-0) dopo i [[tempi supplementari]]. A quei tempi, non essendo previsti i [[tiri di rigore]], si procedeva alla ripetizione della partita. La Federazione sceglie il campo neutro dell'[[U.S. Milanese]] a Milano, e i bianconeri in segno di protesta rinunciano a giocare.<ref name="Mondadori" /> Il Milan può tuttavia sancire la legittimità del suo successo ripetendo l'exploit nel [[Prima Categoria 1907|1907]]<ref name="AlboOroA" /> con [[Daniele Angeloni]] in panchina: questa volta i ''Diavoli'' prevalgono nel Girone Finale sul [[Torino Football Club 1906|Torino]] e sull'[[Società Ginnastica Andrea Doria|Andrea Doria]].<ref name="Mondadori" />
Il canale nasce in seguito alla chiusura di [[Pop (Italia)|Pop]] l'11 luglio [[2019]]. Essendo il palinsesto provvisorio, vengono trasmessi sia programmi in onda su [[Boing (Italia)|Boing]] sia su [[Cartoonito (Italia)|Cartoonito]].<ref>{{Cita web|url=https://www.digital-news.it/news/digitale-terrestre/45846/boing-plus-al-via-11-luglio-al-canale-45-del-digitale-terrestre|titolo=Boing Plus al via 11 Luglio al canale 45 del digitale terrestre - Digital-News|sito=Digital News|data=2019-07-10|lingua=it|accesso=2019-07-10}}</ref>
 
Il canale presenta la stessa grafica di Cartoonito quando vengono trasmessi gli show del canale, e la grafica di Boing quando trasmette gli show di quest'ultimo.
Nel [[1908]], a seguito di dissidi interni riguardo alla necessità o meno di tesserare giocatori stranieri, un'ala della dirigenza si separa dalla società rossonera e il 9 marzo fonda un nuovo club, chiamato [[Football Club Internazionale Milano|Football Club Internazionale]].<ref name="Mondadori" /> In quell'anno, come altre squadre, il Milan non prende parte al campionato nazionale. Vince però la [[Palla Dapples]] e difende il titolo più volte, come già accaduto nel [[1905]], [[1906]] e [[1907]] per un totale di 22 vittorie in questa competizione.<ref name="Mondadori" /> L'anno successivo ([[Campionato Federale di Prima Categoria 1909|1909]]), i rossoneri partecipano al campionato con due giocatori stranieri in organico, e vincono il primo [[Derby di Milano|derby]] ufficiale della storia prevalendo sull'[[Internazionale Football Club|Inter]] per 3 reti a 2 dopo aver vinto anche il primo derby non ufficiale a [[Chiasso]]: 2-1 nella finale di [[Coppa Chiasso]] 1908, torneo svizzero che viene vinto dai rossoneri anche nel 1906 e nel 1907.<ref name="Mondadori" /> Nel 1909 c'è anche il primo cambio ai vertici della società: [[Piero Pirelli]] succede ad [[Alfred Edwards|Edwards]].<ref name="Mondadori" />
[[File:Milan1907.jpg|thumb|left|La rosa del Milan campione d'Italia nel [[Prima Categoria 1907|1907]].]]
 
Gli speaker di Boing Plus sono i doppiatori [[Pietro Ubaldi]] e [[Lorella De Luca]], rispettivamente speaker di Boing e Cartoonito.
Nel [[Milan Foot-Ball and Cricket Club 1910-1911|1910]] arriva al Milan il belga [[Louis Van Hege]], attaccante che rimane fino al [[1915]] siglando 97 gol in 88 presenze.<ref name="Mondadori" /> In questo periodo si fa notare anche il difensore [[Renzo De Vecchi]].<ref name="Mondadori" />
Il club sfiora la vittoria dello "scudetto" (questo termine entrerà nel gergo calcistico nel 1924) nel [[Prima Categoria 1910-1911|1911]] e soprattutto nel [[Prima Categoria 1911-1912|1912]], quando termina il campionato un punto dietro la [[Football Club Pro Vercelli 1892|Pro Vercelli]] nel Girone Ligure-Lombardo-Piemontese, precludendosi la possibilità di disputare la finale contro la vincitrice del Girone Veneto-Emiliano.<ref name="Mondadori" />
 
== Diffusione ==
Nel [[1916]] il Milan vince la [[Coppa Federale 1915-1916|Coppa Federale]], che in quell'anno sostituiva in qualche modo il campionato, sospeso a causa della [[prima guerra mondiale]].<ref name="Mondadori" /> Non si tratta, comunque, di un trofeo ufficialmente riconosciuto dalla [[FIGC]] come titolo italiano e non rientra quindi nel computo degli scudetti. Nelle stagioni seguenti la squadra si aggiudica per due volte i campionati regionali (il campionato nazionale rimane ancora sospeso a causa della [[Prima guerra mondiale|guerra]]): vince infatti la [[Tornei calcistici di guerra in Italia 1916-1917|Coppa Lombarda]] nel [[1917]] e la [[Tornei calcistici di guerra in Italia 1917-1918|Coppa Mauro]] nel [[1918]] battendo l'Inter allo spareggio con uno storico 8-1.
Il canale viene veicolato sulla sola televisione digitale terrestre nelle aree coperte dal mux [[TIMB 3]] alla LCN 45.
 
== Ascolti ==
Nel [[1919]] si piazza seconda, sempre nella [[Tornei calcistici di guerra in Italia 1918-1919|Coppa Mauro]] sostitutiva del campionato, a due punti dal Legnano, ma davanti all'Inter, battuta in entrambi i derby, per 4-3 e 5-2.<ref name="Pellegatti" />
 
=== Share 24h di Boing Plus<ref>
In questo anno muta la denominazione originale di ''Milan Football and Cricket Club'' in ''Milan Football Club''.<ref name="denominazioni">{{cita web|url=http://www.magliarossonera.it/Storia-Denominazioni.html|titolo=Le denominazioni societarie dal 1899|editore=magliarossonera.it|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
{{cita web|url=http://www.auditel.it/dati/|titolo=Dati Auditel}}</ref> ===
 
{| class="wikitable sortable" style="text-align:center"
== I decenni senza successi (1919-1950) ==
! Anno !! Gen !! Feb !! Mar !! Apr !! Mag !! Giu !! Lug !! Ago !! Set !! Ott !! Nov !! Dic !! Media<br />anno
Nel periodo che va dal [[primo dopoguerra]] alla [[seconda guerra mondiale]] il club incappa in una serie di stagioni senza vittorie in cui, pur mantenendosi sempre nella massima categoria, si piazza in zone di metà classifica non andando mai oltre il terzo posto, ottenuto nel [[Serie A 1937-1938|1937-1938]] (a tre punti dall'Inter campione) e nel [[Serie A 1940-1941|1940-1941]]. La squadra consegue inoltre due quarti posti nel [[Serie A 1931-1932|1931-1932]] e nel [[Serie A 1936-1937|1936-1937]].<ref name=Alm>''Almanacco illustrato del calcio'', edizioni Rizzoli, Carcano, Panini.{{chiarire||anno mancante}}</ref>
[[File:Piero Pirelli.jpg|thumb|[[Piero Pirelli]], presidente del club, in carica dal 1909 al 1929.]]
 
Nel 1922 la società ingaggia [[Ferdi Oppenheim]]. L'austriaco è il primo allenatore professionista che siede sulla panchina rossonera e anche il primo tecnico straniero, se si esclude il cofondatore della società Herbert Kilpin.<ref name="Mondadori" /> Dopo due stagioni Oppenheim lascia il posto a [[Vittorio Pozzo]] che avrebbe condotto la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] al [[Coppa del Mondo (calcio)|trionfo mondiale]] nel decennio successivo. Il giovane allenatore italiano non ottiene risultati coi rossoneri e viene esonerato dopo due stagioni.<ref name="Mondadori" />
 
Nel [[1926]] viene costruito lo [[Stadio Giuseppe Meazza|Stadio di San Siro]] voluto dall'allora presidente [[Piero Pirelli]].<ref name="SanSiro">{{cita web|url=http://www.sansiro.net/?page_id=186|titolo=San Siro: Storia|editore=sansiro.net|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Il nuovo impianto, rimasto di proprietà del club fino al [[1935]] quando viene ceduto al comune,<ref name="SanSiro" /> viene inaugurato con un derby vinto dall'Inter per 6-3.<ref name="Mondadori" /> A segnare il primo gol assoluto nel nuovo stadio è [[Giuseppe Santagostino]], protagonista tra i rossoneri nel decennio 1921-'31: l'[[Ala (calcio)|ala]] mette a segno infatti 106 reti in 235 presenze (ad oggi ottavo marcatore di sempre nella storia del club), e tornerà in veste di allenatore nei primi anni quaranta.<ref name="Mondadori" />
 
Nella [[Milan Football Club 1926-1927|stagione 1926-1927]], il club esordisce in [[Coppa Italia 1926-1927|Coppa Italia]], torneo alla sua seconda edizione che verrà però interrotto ai sedicesimi di finale.<ref name="Mondadori" /> Nel 1929 Pirelli lascia la presidenza. Al vertice della società si susseguiranno cinque presidenti (Ravasco, Benazzoli, Annoni, Colombo e Invernizzi) in poco più di dieci anni.<ref name="Mondadori" />
 
Nella stagione 1929-1930 il club partecipa al primo campionato a girone unico. L'esordio in [[Serie A]] avviene con il [[Brescia Calcio|Brescia]] il 6 ottobre 1929 e vede il Milan imporsi per 4-1.<ref name="Mondadori" /> Tuttavia la stagione, apertasi con la notizia della prematura morte del capitano rossonero [[Abdon Sgarbi]] causata da [[Febbre tifoide|tifo]],<ref name="Mondadori" /> si conclude con un undicesimo posto.<ref name=Alm/>
Per gran parte degli [[anni 1930|anni trenta]] la fascia di capitano è affidata a [[Giuseppe Bonizzoni]], zio di [[Luigi Bonizzoni]], che sarà allenatore del Milan a fine [[anni 1950|anni cinquanta]]. Nel [[Serie A 1930-1931|campionato 1930-31]] i rossoneri subiscono 15 sconfitte: questo rappresenta tuttora un record negativo per il club nella serie A a girone unico.<ref name="Mondadori" /> Nel [[1934]] [[Pietro Arcari]] si laurea campione del mondo con la [[Campionato mondiale di calcio 1934|Nazionale italiana]]: è il primo rossonero a riuscirci.<ref name="Mondadori" /> Nel [[1936]] la società muta la denominazione in ''Milan Associazione Sportiva'', mentre nel [[1939]] le [[Fascismo|autorità fasciste]] impongono l'[[Italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] del nome in ''Associazione Calcio Milano''.<ref name="denominazioni" /> In questo periodo i rossoneri esordiscono nella [[Coppa dell'Europa Centrale 1938|Coppa dell'Europa Centrale]] nel [[Coppa dell'Europa Centrale 1938|1938]] (esordio assoluto in una competizione internazionale) dopo l'esito negativo degli spareggi di ammissione del [[1929]] contro il Genoa (sconfitta al sorteggio dopo due pareggi). L'avventura in tale competizione (nota anche come Coppa Mitropa) termina al primo turno per il ''Diavolo'' sconfitto complessivamente 4-3 dai rumeni del [[Ripensia Timişoara]].<ref name="Mondadori" /> Dal 1935-1936 al 1938-1939 il club centra inoltre quattro semifinali consecutive di [[Coppa Italia]],<ref name="Mondadori" /> con altrettante eliminazioni.
 
A cavallo tra gli [[anni 1930|anni trenta]] e gli [[anni 1940|anni quaranta]] si fa notare l'attaccante [[Aldo Boffi]], tre volte capocannoniere del campionato nel [[Serie A 1938-1939|1938-1939]], [[Serie A 1939-1940|1939-1940]] e [[Serie A 1941-1942|1941-1942]]. Il brianzolo è il primo giocatore milanista ad affermarsi in tale classifica.<ref name="Mondadori" />
Risale al [[1940]] anche l'arrivo del due volte [[Campionato mondiale di calcio 1938|campione del mondo]] [[Giuseppe Meazza]], lasciato libero dall'Inter a causa di un problema circolatorio,<ref>{{cita news|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_agosto_23/20100823NAZ39_24-1703625587041.shtml|autore=Fabio Monti|titolo=Meazza dopo un secolo resta il più bravo di tutti|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città=Milano|data=23-27 agosto 2010|accesso=31 maggio 2013}}</ref> dopo 13 anni di carriera in nerazzurro dove ha segnato 245 reti. In rossonero l'attaccante, che nella stagione [[Associazione Calcio Milano 1941-1942|1941-1942]] veste anche la fascia di capitano, non riesce a ripetere le prestazioni passate: colleziona 37 presenze siglando 9 gol in 2 campionati prima di essere ceduto alla [[Juventus]].<ref name="Mondadori" />
Proprio contro i bianconeri, nel [[1942]] il club gioca per la prima volta una finale di [[Coppa Italia 1941-1942|Coppa Italia]] e perde con il risultato complessivo di 5-2 al termine di un doppio confronto.<ref name="Mondadori" />
 
Durante il [[secondo conflitto mondiale]] la squadra partecipa ai [[Tornei calcistici di guerra in Italia 1943-1945|tornei calcistici di guerra]] senza successo. Alla fine del conflitto la società torna alla vecchia denominazione. Nasce così, nel [[1945]], l'''Associazione Calcio Milan''.<ref name="denominazioni" />
[[File:Milan194950.jpg|upright=1.7|thumb|left|L'undici rossonero secondo in [[Serie A 1949-1950|Serie A]] nella [[Associazione Calcio Milan 1949-1950|stagione 1949-1950]] classificatosi al secondo posto dietro la [[Juventus Football Club|Juventus]].]]
 
Nei quattro campionati dell'immediato secondo [[dopoguerra]], dominati dal [[Grande Torino]], la squadra, con allenatore [[Giuseppe Bigogno]] e presidente [[Umberto Trabattoni]] (divenuto presidente dopo cinque anni da commissario straordinario e la breve parentesi al vertice di [[Antonio Busini]]), si classifica sempre fra le prime tre, tranne che per il quarto posto del [[Serie A 1946-1947|1946-1947]], ed ottiene per la prima volta il titolo simbolico di "[[campione d'inverno]]" nel [[Serie A 1947-1948|1947-1948]] sfiorando più volte il successo.<ref name="Mondadori" /> In questo periodo il Milan è formato da giocatori come il capitano [[Giuseppe Antonini (calciatore)|Giuseppe Antonini]], [[Andrea Bonomi]], [[Renzo Burini]], [[Mario Foglia]], [[Aredio Gimona]], [[Omero Tognon]], [[Carlo Annovazzi]], [[Paolo Todeschini]], [[Riccardo Carapellese]], [[Paddy Sloan]] e [[Héctor Puricelli]]. Quest'ultimo lascia i rossoneri nel '49 per poi tornare nel 1955 in veste di allenatore.<ref name="Mondadori" />
 
Per la stagione 1949-50 vengono acquistati i [[Calcio ai Giochi della XIV Olimpiade|campioni olimpici]] [[Nils Liedholm]] e [[Gunnar Gren]] che si aggiungono a [[Gunnar Nordahl]] già in rossonero dal gennaio 1949. Si forma così un trio d'attacco svedese che viene ribattezzato [[Gre-No-Li]] dalla concentrazione delle iniziali dei tre giocatori.
Nella [[Serie A 1949-1950]], primo torneo dopo la [[tragedia di Superga]], viene stabilito il record del club per quanto riguarda il maggior numero di reti segnate in un campionato (118) e quello relativo alla maggior differenza reti (+73).<ref name="Mondadori" /> In questa stagione vi è, il 5 febbraio [[1950]], il 7-1 inflitto alla Juventus sul suo campo, in quella che è la prima gara italiana trasmessa in [[TV]].<ref>''La TV per sport'', di Pino Frisoli, ed. Tracce, 2007.</ref> Questo risultato consente al Milan guidato da [[Lajos Czeizler]] di portarsi a un punto dai bianconeri capolista, ma non è sufficiente per aggiudicarsi il titolo nazionale. I ''Diavoli'' chiudono infatti secondi a 5 lunghezze dai piemontesi. [[Gunnar Nordahl|Nordahl]] vince il suo primo titolo di capocannoniere in virtù delle 35 reti segnate.<ref name="Mondadori" /> (ad oggi record di reti per un campionato a 20 squadre).
 
== Il ritorno alla vittoria negli anni cinquanta (1950-1960) ==
Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] il Milan torna a vincere il campionato dopo 44 anni.
In questa decade i rossoneri s'impongono anche due volte nella [[Coppa Latina]] nel [[Coppa Latina 1951|1951]] e nel [[Coppa Latina 1956|1956]] e conquistano altri tre campionati ([[Serie A 1954-1955|1954-1955]], [[Serie A 1956-1957|1956-1957]] e [[Serie A 1958-1959|1958-1959]]) grazie anche ai gol di [[Gunnar Nordahl]], cinque volte [[Marcatori dei campionati italiani di calcio|capocannoniere]] (due volte segnando più di 30 reti) e miglior marcatore del Milan di tutti i tempi, ed alla guida tattica di [[Nils Liedholm]] schierato prima a metà campo e poi come libero.<ref name="Mondadori" />
Verso la fine del decennio i rossoneri raggiungono, per la prima volta, la finale di [[Coppa dei Campioni 1957-1958|Coppa dei Campioni]], persa per 3-2 ai supplementari contro il [[Real Madrid]], vincitore delle prime cinque edizioni del trofeo.
 
=== 1950-1951: campione d'Italia e campione in Coppa Latina con il Gre-No-Li ===
[[File:Gre-No-Li.jpg|thumb|upright=1.4|Il [[Gre-No-Li]]: da sinistra a destra, [[Gunnar Gren|Gren]] (133 presenze e 38 reti col Milan), [[Gunnar Nordahl|Nordahl]] (miglior marcatore del Milan di tutti i tempi con 210 gol in 257 partite e terzo miglior marcatore della Serie A di tutti i tempi dopo [[Silvio Piola|Piola]] e [[Francesco Totti|Totti]]) e [[Nils Liedholm|Liedholm]] (359 presenze e 81 reti col club).]]
 
Nella [[Associazione Calcio Milan 1950-1951|stagione 1950-1951]] il Milan conquista il titolo di campione d'Italia (dal 1925 chiamato anche scudetto) a 44 anni dall'ultima affermazione.<ref group=nota>I campionati nazionali effettivi senza vittorie furono trentasei, per via della mancata partecipazione del 1908 e le interruzioni belliche (1915-1919 e 1943-1945). Se si considerano invece i trofei di guerra, i rossoneri non vincevano dal 1918 (Coppa Mauro) ovvero da 33 anni.</ref> È il primo titolo conquistato dai rossoneri da quando è stato introdotto il girone unico.<ref group=nota>Formula del torneo introdotta definitivamente nella stagione 1929-1930.</ref><ref name=Alm/>
Tra i protagonisti di questo successo c'è il trio svedese [[Gre-No-Li]] formatosi nella stagione precedente. Il resto della formazione-tipo, capitanata da [[Andrea Bonomi]], è composta da [[Lorenzo Buffon]], [[Arturo Silvestri]] (prelevato in estate dal [[Modena Football Club|Modena]]), [[Carlo Annovazzi]], [[Omero Tognon]], [[Benigno De Grandi]], [[Renzo Burini]] e [[Mario Renosto]]. L'allenatore è [[Lajos Czeizler]] affiancato dal [[direttore tecnico]] [[Antonio Busini]].<ref name=Alm/>
 
L'inizio del [[Serie A 1950-1951|torneo]] è caratterizzato da 6 vittorie consecutive. I rossoneri passano subito in testa ma vengono insidiati da [[Juventus Football Club|Juventus]] e [[Internazionale Football Club|Inter]] (quest'ultima vincitrice del [[Derby di Milano|derby]] di andata) che più volte li agganciano e sorpassarono.<ref name=Alm/>
Il 26 novembre il Milan perde in casa contro il [[Bologna Calcio|Bologna]] e l'Inter, espugnando [[Firenze]], si porta a più tre, lanciandosi verso il titolo di [[campione d'inverno]] che arriva puntuale il 14 gennaio 1951. Quando i nerazzurri incappano però in tre pareggi e una sconfitta nelle prime giornate del girone di ritorno, il Milan ne approfitta e supera i rivali, aumentando i punti di vantaggio sul secondo posto a 3, con la vittoria per 9-0 sul [[Palermo Calcio|Palermo]] (successo casalingo con punteggio più largo nella storia del club).<ref name=Alm/> Va così in fuga, anche grazie all'affermazione nel derby di ritorno e mantiene una regolarità che gli permette di aumentare, a poche giornate dal termine, il vantaggio a 5 punti.<ref name=Alm/> Al penultimo turno il Milan, a +3 sull'Inter, subisce una sconfitta contro la Lazio ma i nerazzurri non ne approfittano facendosi battere dal Torino. Il torneo viene vinto dai rossoneri che perdono anche l'ultima ininfluente partita con la Roma chiudendo a +1 sui cugini con 107 gol fatti, 34 dei quali portano la firma di [[Gunnar Nordahl]] che conquista il titolo di capocannoniere per il secondo anno consecutivo.<ref name=Alm/>
 
Nel giugno 1951 il club mette in bacheca anche la [[Coppa Latina 1951|Coppa Latina]], la più importante competizione calcistica europea dell’epoca. Il torneo si svolge a Milano e vede di fronte i campioni d'Italia, di Portogallo, di Spagna e il Lille che sostituisce i campioni di Francia del Nizza impegnati in un altro torneo. Nelle semifinali i ''Diavoli'' si impongono 4-1 sull'[[Atlético Madrid]] grazie alla tripletta di [[Mario Renosto|Renosto]] e un gol di [[Gunnar Nordahl|Nordahl]]. In finale il Lille viene sconfitto 5-0 grazie a un tripletta di Nordahl e due gol firmati [[Renzo Burini|Burini]] e [[Carlo Annovazzi|Annovazzi]]. È il primo trofeo internazionale conquistato dai rossoneri.<ref name="Mondadori" />
 
=== Il periodo 1951-1954: tre podi in Serie A, finale di Coppa Latina e la fine del Gre-No-Li ===
Nel [[Serie A 1951-1952|campionato 1951-1952]], nonostante i rinforzi [[Pietro Grosso]] e [[Amleto Frignani]], i rossoneri (che da quest'anno per la prima volta sfoggiano lo [[Scudetto|stemma tricolore]] sulle maglie)<ref name="Mondadori" /> si classificano secondi alle spalle della Juventus dopo aver lottato coi bianconeri per il titolo di campioni d'inverno e aver conquistato anche la vetta, ceduta di nuovo ai piemontesi prima della fine del girone di andata. Nel girone di ritorno i ''Diavoli'' si arrendono nella rincorsa anche a seguito della sconfitta nello scontro diretto e chiudono il torneo al secondo posto a 7 punti dai bianconeri campioni d'Italia.<ref name=Alm/>
[[Gunnar Nordahl|Nordahl]] segna 26 reti e si piazza secondo nella classifica marcatori della serie A.<ref name=Alm/>
 
La [[Associazione Calcio Milan 1952-1953|stagione 1952-1953]] vede un cambio di allenatore per i rossoneri: [[Mario Sperone]] prende il posto di [[Lajos Czeizler|Czeizler]]. Da Genoa, Padova e Como arrivano rispettivamente i centrocampisti [[Celestino Celio]], [[Eros Beraldo]] e [[Franco Pedroni]], mentre dalle giovanili vengono aggregati ii difensori [[Francesco Zagatti]] e [[Alfio Fontana]].<ref name=Alm/>
Il Milan chiude il campionato al terzo posto alle spalle dell'Inter campione e della Juventus. Con 26 reti [[Gunnar Nordahl|Nordahl]] è di nuovo capocannoniere del torneo.<ref name=Alm/>
Pur non essendosi laureati campioni d'Italia, i rossoneri partecipano alla [[Coppa Latina 1953|Coppa Latina]] in sostituzione dell'Inter e della Juventus, che rinunciano a parteciparvi. Per tale competizione è [[Gunnar Gren|Gren]] a sedersi in panchina.<ref name="Mondadori" /> La squadra viene sconfitta in finale: dopo aver superato in semifinale i padroni di casa dello [[Sporting Lisbona]] ai supplementari, viene battuta 3-0 dallo [[Stade de Reims-Champagne|Stade Reims]].<ref name="Mondadori" />
La stagione 1952-53 è l'ultima del trio [[Gre-No-Li]]: al termine della manifestazione europea [[Gunnar Gren|Gren]] passa infatti alla [[Fiorentina]].<ref name="Mondadori" />
 
Per la [[Associazione Calcio Milan 1953-1954|stagione 1953-1954]] tra i principali acquisti del Milan ci sono quelli del danese [[Jørgen Sørensen]] e degli italiani [[Mario Bergamaschi]] e [[Alberto Piccinini]]. Lasciano il club invece [[Renzo Burini|Burini]] e [[Carlo Annovazzi|Annovazzi]], dopo nove stagioni. Il capitano diventa [[Omero Tognon]].<ref name=Alm/>
I rossoneri guidati da [[Arrigo Morselli]] prima e, a seguito dell'esonero del modenese, da [[Béla Guttmann]] conquistano il terzo posto a pari merito con la [[Fiorentina]], alle spalle di Inter e Juventus.<ref name=Alm/>
Con 23 reti [[Gunnar Nordahl|Nordahl]] è capocannoniere per la quarta volta in cinque stagioni.<ref name=Alm/>
 
=== 1954-1955: da Guttmann a Puricelli, campione d'Italia e 3° in Coppa Latina ===
Nel [[1954]] [[Andrea Rizzoli]] succede a [[Umberto Trabattoni]] al timone della società.<ref name="Mondadori" /> In questa stagione i rossoneri conquistano il loro quinto titolo di campioni d'Italia.<ref name=Alm/>
[[File:Cesare Maldini.jpg|thumb|left|upright|[[Cesare Maldini]] acquistato dalla [[Triestina]] nel 1954.]]
 
Il club rimane in vetta per tutte le 34 giornate, si impone come miglior attacco e miglior difesa e porta per l'ennesima volta (la quinta in sei anni) lo svedese Gunnar Nordahl (da questa stagione capitano della squadra) sul trono dei cannonieri della Serie A, con 27 reti. Fondamentale la campagna acquisti condotta dal presidente [[Andrea Rizzoli]], che ingaggia giocatori come il [[Campionato mondiale di calcio 1950|campione del mondo]] [[Juan Alberto Schiaffino]], [[Eduardo Ricagni]] e [[Cesare Maldini]].<ref name="Mondadori" />
 
In [[Serie A 1954-1955|campionato]] il Milan si impone subito con sette vittorie consecutive staccando gli avversari.<ref name="Mondadori" /> Dopo la vittoria sul Novara alla decima giornata, i rossoneri possono vantare sei punti di vantaggio sulle seconde, Fiorentina e Juventus; dopo un tentativo di avvicinamento da parte dei bianconeri, è il Bologna a tentare l'aggancio, ma il 23 gennaio 1955 il Milan diventa campione d'inverno con un turno di anticipo e quattro punti di vantaggio sugli emiliani.<ref name="Mondadori" />
Il girone di ritorno inizia con i rossoneri, che perdono le prime due gare contro Triestina e Sampdoria. Il Bologna riduce così il distacco in classifica a un punto. L'allenatore [[Béla Guttmann]] viene sostituito da [[Héctor Puricelli]].<ref name="Mondadori" /> I ''Diavoli'' riprendono la marcia e alla ventitreesima giornata distanziano di sei punti i rossoblù. In seguito perdono in casa contro la Roma: tra le inseguitrici ne approfitta solo l'[[Udinese Calcio|Udinese]], che il 1º maggio vince lo scontro diretto e si avvicina ai rossoneri. È però in questo frangente che i friulani ottengono solo quattro punti nelle successive tre giornate mentre il Milan sconfigge la Lazio per 4-2, la Juventus per 3-1 e batte in trasferta il Genoa 8-0 (risultato che ad oggi rappresenta il più ampio successo esterno in [[Serie A]]),<ref group=nota>Al pari di un Venezia-Padova (0-8) del campionato 1949-1950.</ref> e si cuce il tricolore sulla maglia con un turno di anticipo, il 12 giugno, battendo la Spal a per 6-0. Alla fine sono 4 i punti di vantaggio sulla seconda classificata [[Udinese Calcio|Udinese]] che verrà retrocessa per illecito sportivo.<ref name="Mondadori" />
La vittoria del campionato dà anche al Milan il diritto di accedere alla prima edizione assoluta della [[Coppa dei Campioni]] che prenderà il via nella stagione seguente.
 
A [[Parigi]], in giugno, si svolge inoltre la sesta edizione della [[Coppa Latina 1955|Coppa Latina]]. I rossoneri vengono sconfitti nelle semifinali dallo [[Stade de Reims-Champagne|Stade Reims]] e vincono la finale per il 3º posto contro il [[Clube de Futebol Os Belenenses|Belenenses]]
grazie ai gol di [[Eduardo Ricagni|Ricagni]] e Nordhal.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1955-1956: 2° in Serie A, campione in Coppa Latina per la seconda volta, semifinale di Coppa dei Campioni e l'addio di Nordahl ===
[[File:Nils Liedholm.jpg|thumb|upright=0.8| [[Nils Liedholm]], campione d'Italia 4 volte con la maglia rossonera.]]
La stagione 1955-1956 vede il Milan impegnato in tre tornei.
 
In [[Serie A 1955-1956|campionato]] i rossoneri chiudono secondi alle spalle della [[Fiorentina]], dopo aver concluso anche il girone d'andata al secondo posto, sempre dietro ai viola. Alla fine del torneo sono 12 i punti di distacco tra toscani e Milan battuto nello scontro diretto sia all'andata che al ritorno.<ref name="CronacheMilan">{{cita|Biblioteca Trivulziana}}.</ref>
[[Gunnar Nordahl]] è ancora il capocannoniere tra i rossoneri, ma le sue 23 reti non sono sufficienti per conquistare la classifica dei marcatori di serie A.<ref name=Alm/>
 
In [[Coppa dei Campioni 1955-1956|Coppa dei Campioni]] il club raggiunge, dopo le vittorie con [[Saarbrücken]] (7-5) e [[Sportklub Rapid|Rapid Vienna]] (8-3), le semifinali. Qui affronta in una doppia sfida i campioni di Spagna e futuri vincitori delle prime cinque edizioni di questa nuova competizione: il [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]]. Nell'andata, giocatasi in terra [[Penisola iberica|iberica]], i ''Blancos'' hanno la meglio e si impongono per 4-2. Nella partita di ritorno, la vittoria per 2-1 da parte dei ''Diavoli'' non basta a ribaltare le sorti della doppia sfida.<ref name="CronacheMilan" />
 
Nel giugno del 1956, si svolge a Milano la penultima edizione della [[Coppa Latina 1956|Coppa Latina]]: i rossoneri vi partecipano al posto della [[Fiorentina]] rinunciataria e conquistano il trofeo per la seconda volta in quattro partecipazioni. In semifinale infatti il [[Benfica]] viene superato per 4-2 e in finale l'[[Athletic Bilbao]] viene sconfitto 3-1 grazie ai gol dell'esordiente [[Osvaldo Bagnoli]], del nuovo arrivato [[Giorgio Dal Monte]] e di Schiaffino.<ref name="Mondadori" />
 
Al termine della stagione [[Gunnar Nordahl|Nordahl]], dopo 257 presenze e 221 gol (record del club), due Scudetti due Coppe Latine e cinque titoli di capocannoniere, lascia il Milan per trasferirsi alla [[AS Roma|Roma]].<ref name=Alm/>
 
=== 1956-1957: il Milan di Gipo Viani: 6º scudetto e 3° in Coppa Latina ===
Per sopperire all'assenza di [[Gunnar Nordahl|Nordahl]] la società acquista diversi giocatori tra i quali [[Ernesto Cucchiaroni]], [[Carlo Galli (calciatore)|Carlo Galli]], [[Per Bredesen]], [[Luigi Zannier]] e [[Narciso Soldan]], e fa tornare [[Alfio Fontana]] dopo un anno. Inoltre viene aggregato dalla primavera il ventenne [[Gastone Bean]]. Novità anche in panchina: [[Gipo Viani]] vi siede al posto di [[Héctor Puricelli]].<ref name="Mondadori" />
 
Il [[Serie A 1956-1957|campionato di serie A]] vede il Milan conquistare il titolo per la sesta volta nella sua storia. I rossoneri possono contare su una rosa che annovera oltre agli acquisti sopracitati [[Lorenzo Buffon]], [[Cesare Maldini]], [[Nils Liedholm]], divenuto capitano con la cessione di Nordahl, [[Mario Bergamaschi]], [[Amos Mariani]], [[Juan Alberto Schiaffino]] e [[Eros Beraldo]].<ref name="CentoMilan">{{cita|Melegari}}.</ref>
 
I rossoneri superano la capolista [[Sampdoria]] alla nona giornata e mantenuta stabilmente la vetta si laureano campioni d'inverno con quattro punti di vantaggio sulla [[Fiorentina]] e cinque sull'[[Internazionale Football Club|Inter]]. Bean e Cucchiaroni vengono improvvisamente colpiti dal [[tifo murino|tifo]] e sono costretti a passare gran parte del girone di ritorno confinati in una clinica di [[Monza]].<ref name="CentoMilan" /> Ciò non incide sul cammino della squadra che il 17 marzo si porta a +9 sulla [[Fiorentina]] e, controllando la classifica fino alla fine del torneo, vince il suo 6º scudetto con tre turni d'anticipo staccando i viola di 6 lunghezze.<ref name="CentoMilan" />
 
I rossoneri partecipano così in giugno anche all'ultima edizione della [[Coppa Latina 1957|Coppa Latina]] dove ritrovano in semifinale il Real Madrid che li aveva eliminati dalla [[Coppa dei Campioni]] nella stagione precedente. Il match registra un'altra sconfitta per il ''Diavolo'', questa volta per 4-1. Nella gara che assegna il terzo posto si impone per 4-3 sul [[Association Sportive de Saint-Étienne Loire|Saint-Étienne]] conquistando così il secondo terzo posto in questo torneo che, insieme ai due successi datati 1951 e 1956 (record assoluto<ref group=nota>Condiviso con Real Madrid e Barcellona.</ref>) e al secondo posto del 1953, fa del Milan una delle squadre più vincenti in questa competizione.<ref name="CentoMilan" />
 
=== 1957-1958: finalista di Coppa dei Campioni, 9° in campionato ===
[[File:Ernesto Grillo Milan.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Ernesto Grillo]].]]
 
In questa [[Associazione Calcio Milan 1957-1958|stagione]] [[Gipo Viani|Viani]] viene confermato sulla panchina dei rossoneri. La società è protagonista del mercato estivo, aggiudicandosi le prestazioni di [[Ernesto Grillo]] e [[Giancarlo Danova]].
Dalle giovanili, per le partite di [[Coppa Italia 1958|Coppa Italia]], vengono aggragati alla prima squadra, per la prima volta, [[Giovanni Trapattoni]] e [[Mario Trebbi]].<ref name="CentoMilan" />
 
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|style="font-size:90%"|La formazione del Milan finalista di [[Coppa dei Campioni 1962-1963|Coppa dei Campioni 1957-58]].
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<nowiki>*</nowiki>Giorno medio mensile su target individui 4+
 
In campionato i rossoneri collezionano solo una vittoria nelle prime 14 partite. Alla fine chiudono noni, a pari punti con l'Inter e l'Udinese, a soli 4 punti dalla retrocessa [[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]].<ref name=Alm/>
 
In [[Coppa Italia 1958|Coppa Italia]] (manifestazione reistituita dalla [[FIGC]] dopo 15 anni) il Milan si qualifica per i quarti di finale dopo aver vinto il girone eliminatorio davanti all'Inter con cui gioca il primo derby assoluto in questa competizione (vinto per 3-2). Nei quarti viene però sconfitto dal [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] per 4-2.<ref name=Alm/>
 
L'unica soddisfazione stagionale potrebbe arrivare in ambito europeo. I rossoneri, alla loro seconda partecipazione in [[Coppa dei Campioni 1957-1958|Coppa dei Campioni]], conquistano la finale. Durante il cammino verso [[Bruxelles]], sede dell'ultimo atto, incrociano il [[Rapid Vienna]], superato in seguito ad uno spareggio vinto 4-2, necessario in quanto il risultato totale al termine del doppio confronto è di 6-6 con il Milan vincitore per 4-1 a Milano e sconfitto 5-2 in Austria, non esistendo all'epoca la regola che premiava il maggior numero di reti in trasferta a parità di punteggio complessivo. È la volta poi di [[Glasgow Rangers]], [[Borussia Dortmund]] e [[Manchester United Football Club|Manchester United]] eliminati rispettivamente agli ottavi, ai quarti e in semifinale coi punteggi complessivi di 6-1, 5-2 e 5-2.<ref name="CerrutiCostaFranchetti">{{cita|Cerruti, Costa, Franchetti}}.</ref>
In finale la squadra trova i campioni in carica del [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]]. I rossoneri si schierano in campo con [[Narciso Soldan]] tra i pali, [[Alfio Fontana]], [[Cesare Maldini]], [[Eros Beraldo]], [[Mario Bergamaschi]], [[Luigi Radice]], [[Giancarlo Danova]], [[Nils Liedholm]], [[Juan Alberto Schiaffino]], [[Ernesto Grillo]] e [[Ernesto Cucchiaroni]]. Come [[Stade Reims]] e [[Fiorentina]], finalisti contro i ''Blancos'' nelle due edizioni precedenti, anche il Milan è costretto ad arrendersi ai campioni guidati da [[Luis Carniglia]], anche se lo fa solo ai supplementari dopo essere passato in vantaggio due volte durante i 90' grazie alle reti di [[Juan Alberto Schiaffino|Schiaffino]] e [[Ernesto Grillo|Grillo]]. Il risultato dopo i 120' è di 3-2 con il madridista [[Francisco Gento|Gento]] che segna la rete decisiva nei tempi supplementari.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" />
 
=== 1958-1959: il 7º Scudetto con Bonizzoni in panchina ===
 
Nella [[Associazione Calcio Milan 1958-1959|stagione 1958-1959]] la panchina rossonera è affidata a [[Luigi Bonizzoni]], mentre [[Gipo Viani]] rimane al Milan in qualità di [[direttore tecnico]]. Il [[Treviso|trevisano]] ricoprirà questo ruolo fino alla stagione 1964-1965. Partito [[Ernesto Cucchiaroni|Cucchiaroni]], si cerca un centravanti di peso che possa raccogliere l'eredità di [[Gunnar Nordahl]]. Sfumato [[Ferenc Puskás|Puskás]], il Milan offre 120 milioni di lire al [[Sociedade Esportiva Palmeiras|Palmeiras]] per ingaggiare il ventenne attaccante [[José Altafini]]. Il club paulista accetta l'offerta e cede il suo centravanti ai rossoneri. Altafini, noto in Brasile anche come "Mazzola", si rende protagonista nella sua prima stagione segnando 28 reti, non riuscendo però a divenire capocannoniere della Serie A. [[Sandro Salvadore]] viene aggregato dalle giovanili. L'altro rinforzo per i rossoneri è il mediano [[Vincenzo Occhetta]].<ref name="CronacheMilan" />
 
In [[Serie A 1958-1959|campionato]] il club balza subito in testa, ma alla sesta giornata la sconfitta contro il [[Lanerossi Vicenza]] costa ai rossoneri il primo posto, ceduto alla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]. Due settimane dopo, il 16 novembre, i ''Diavoli'' espugnano al novantesimo minuto il campo dei campioni uscenti della [[Juventus Football Club|Juventus]] al termine di una gara conclusa sul 4-5, e agganciano i viola in vetta. Le due squadre danno così vita a un duello che dura fino alla fine del girone d'andata concluso dal Milan in cima alla classifica. Il primato dei rossoneri dura poco poiché una settimana dopo le due contendenti sono nuovamente in testa a pari punti.<ref name=Alm/>
[[File:Altafini.jpg|thumb|upright|left|[[Josè Altafini]], protagonista del 7º scudetto rossonero, rimarrà al Milan fino al 1965.]]
 
Il girone di ritorno continua sulla falsariga del primo con Milan e Fiorentina che si contendono il primo posto: con la vittoria nello scontro diretto a [[Firenze]], i rossoneri superano i viola, ma il pareggio interno contro la SPAL, una settimana dopo, vanifica tutto. Per la svolta si deve aspettare ancora una settimana: il 26 aprile sempre la [[SPAL]] espugna [[Firenze]], mentre il ''Diavolo'' pareggia 3-3 contro il [[Torino Calcio|Torino]] ultimo in classifica. Durante la gara si scatena una rissa che spedisce in infermeria due giocatori rossoneri, ma il Giudice Sportivo non assegna la vittoria a tavolino al Milan che riesce comunque a mantenere il punto di vantaggio fino alla fine. Battendo per 7-0 l'[[Udinese Calcio|Udinese]] i rossoneri si laureano Campioni d'Italia con un turno d'anticipo distaccando la Fiorentina di 3 lunghezze: è il settimo titolo nazionale della storia rossonera, il quarto da quando è stato introdotto il girone unico.<ref name=Alm/><ref name="CronacheMilan" />
 
In [[Coppa Italia 1958-1959|Coppa Italia]] il Milan viene eliminato per il secondo anno consecutivo dal [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], questa volta agli ottavi di finale.<ref name=Alm/>
 
=== 1959-1960: 3° in campionato e l'addio di Schiaffino ===
Nella [[Associazione Calcio Milan 1959-1960|stagione 1959-1960]] i rossoneri, sempre guidati da [[Luigi Bonizzoni]], scambiano con il Genoa i portieri: [[Lorenzo Buffon]] è infatti ceduto ai grifoni in cambio di [[Giorgio Ghezzi]]. In questa annata esordiscono alcuni giocatori della Primavera: [[Gilberto Noletti]], [[Ambrogio Pelagalli]] e [[Paolo Ferrario]]. Il Milan chiude il campionato al terzo posto a -9 dalla Juventus campione. Tra i risultati positivi c'è il 5-3 contro l'Inter dove [[José Altafini|Altafini]] diventa il primo e unico giocatore ad aver segnato 4 reti in un derby di Milano.<ref name=Alm/><ref>{{cita web |url=http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Inter/Primo_Piano/2009/02/12/pezzoderby.shtml |autore=Giuseppe Bagnati |titolo=Gol, emozioni e record del derby lungo un secolo |editore=[[La Gazzetta dello Sport]] |data=12 febbraio 2009 |accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
In [[Coppa Italia 1959-1960|Coppa Italia]] è eliminato al secondo turno dal [[Como Calcio 1907|Como]] dopo la sconfitta per 1-0.<ref name=Alm/>
 
È breve anche l'avventura in [[Coppa dei Campioni 1959-1960|Coppa dei Campioni]]: in seguito alla vittoria al primo turno contro l'[[Podosfairiki Anonymi Etaireia Olympiakos Syndesmos Filathlon Peiraios|Olympiakos]] (2-2 in [[Grecia]] e 3-1 a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]]) i rossoneri sono battuti con un complessivo 7-1 dal [[FC Barcelona|Barcellona]] agli ottavi di finale.<ref name="Mondadori" />
 
Al termine della stagione lascia il club, dopo sei anni, [[Juan Alberto Schiaffino]].<ref name="Mondadori" />
 
== Gli anni sessanta: i successi nelle due ere Rocco (1960-1970) ==
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] i rossoneri conquistano la loro prima [[Coppa dei Campioni]] (primi italiani a riuscire nell'impresa). Questo decennio vede la bacheca rossonera arricchirsi anche con un'altra Coppa Campioni, con due [[Scudetto|scudetti]], una [[Coppa Italia]], una [[Coppa delle Coppe UEFA|Coppa delle Coppe]] e una [[Coppa Intercontinentale]]. Tutti questi trofei hanno un denominatore comune: [[Gianni Rivera]] in campo e [[Nereo Rocco]] in panchina (ad eccezione della [[Coppa Italia 1966-1967]] dove l'allenatore del club è [[Arturo Silvestri]]).<ref name="Mondadori" />
 
=== 1960-1961: 2º posto, l'arrivo di Rivera e l'addio al calcio giocato di Liedholm ===
[[File:Schiaffino e Rivera.jpg|thumb|[[Juan Alberto Schiaffino]] e [[Gianni Rivera]] nel [[1960]]. Il primo era alla fine della sua carriera rossonera, che il secondo si apprestava a cominciare.]]
 
Il mercato dell'estate [[1960]] porta a una rivoluzione: la società acquista dall'[[Alessandria Calcio|Alessandria]] il sedicenne [[Gianni Rivera]], che lega, da ora in avanti, la sua carriera unicamente al Milan.<ref name="RiveraDelBuono">{{cita libro |cognome=Rivera |nome=Gianni |wkautore=Gianni Rivera |coautori=Oreste Del Buono |titolo=Dalla Corea al Quirinale |anno=1968 |editore=Rizzoli}}</ref> Tra gli altri acquisti portati a termine ci sono quelli di [[Santiago Vernazza]], [[Mario David]] e [[Paolo Barison]]. Lasciano oltre a [[Juan Alberto Schiaffino|Schiaffino]], anche [[Ernesto Grillo|Grillo]], [[Gastone Bean|Bean]] e [[Giancarlo Danova|Danova]].<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> I rossoneri, guidati da [[Paolo Todeschini]] (ex rossonero negli [[Seconda guerra mondiale|anni bellici]]) e [[Gipo Viani]] (direttore tecnico), chiudono la [[Serie A 1960-1961|Serie A]] al secondo posto alle spalle della Juventus campione, nonostante la vittoria sui bianconeri in entrambi gli incontri di campionato e i 22 gol di [[José Altafini]]. Il brasiliano con 4 reti diviene capocannoniere della [[Coppa Italia 1960-1961|Coppa Italia 1960-61]] che si chiude, per i ''Diavoli'', agli ottavi di finale.<ref name=Alm/>
Al termine della stagione il capitano [[Nils Liedholm]] conclude la propria carriera di calciatore per intraprendere quella di allenatore. L'anno seguente, lo svedese, siederà in veste di assistente sulla panchina del Milan. La fascia di capitano passa a [[Francesco Zagatti|Zagatti]] che la cederà dopo pochi mesi a [[Cesare Maldini|Maldini]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 1961-1962: Nereo Rocco e l'8º scudetto ===
All'inizio del [[Serie A 1961-1962|campionato 1961-1962]] viene ingaggiato dalla società [[Nereo Rocco]], un allenatore triestino che aveva lavorato nelle stagioni precedenti alla guida della [[Triestina|squadra della sua città]] e del [[Padova Calcio|Padova]]. Partito [[Santiago Vernazza|Vernazza]] dopo una stagione, arrivano [[Gino Pivatelli]] e [[Jimmy Greaves]]. In questa stagione viene aggregato per la prima volta alla prima squadra anche il giocatore delle giovanili rossonere [[Giovanni Lodetti]] che scenderà in campo solo una volta, ma che sarà titolare in futuro. Un altro primavera, [[Ambrogio Pelagalli]], rientra in rosa dopo un anno di prestito.<ref name="Mondadori" /> La prima parte del girone d'andata è caratterizzata dalle sconfitte con [[Fiorentina]], [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], [[Venezia Calcio|Venezia]] e [[Sampdoria]] e dalle vittorie con [[Inter]] e [[AS Roma|Roma]]. A Novembre la società sostituisce, dopo 10 gol in altrettante apparizioni, l'inglese [[Jimmy Greaves|Greaves]] con il brasiliano [[Dino Sani]]. Il sudamericano si aggiunge ad un undici capitanato da [[Cesare Maldini]] e formato da [[Giorgio Ghezzi]], [[Mario David]], [[Luigi Radice]], [[Giovanni Trapattoni]], [[Sandro Salvadore]], [[Giancarlo Danova]], [[Gianni Rivera]], [[José Altafini]] e [[Paolo Barison]]. [[Dino Sani|Sani]] esordisce nel match contro i campioni in carica della [[Juventus Football Club|Juventus]] battuti 5-1 nella sfida di San Siro. In seguito, dopo quattro pareggi consecutivi, i rossoneri vincono 17 partite su 19, perdendo punti solo con [[Inter]] e [[Lecco Calcio|Lecco]] e si aggiudicano l'ottavo scudetto della loro storia con una giornata d'anticipo, precedendo i cugini nerazzurri di cinque lunghezze. [[José Altafini]] vince il titolo di capocannoniere (condiviso con [[Aurelio Milani]]) siglando 22 reti.<ref name="Mondadori" /><ref name=Alm/>
 
In [[Coppa delle Fiere 1961-1962|Coppa delle Fiere]] l'avventura del Milan termina al primo turno, i sedicesimi di finale, per mano dei [[serbi]] del [[Novi Sad]]. In [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]] si chiude al secondo turno.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" />
 
=== 1962-1963: 3º posto, la 1ª Coppa dei Campioni e l'addio di Rizzoli e Rocco ===
{| class="toccolours" style="float: left; width: 200px; margin-left: 0em; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em"
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| <div style="position: relative;">
[[File:Soccer.Field Transparant.png|175px]]
{{Image label|x=0.22|y=0.08|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Giorgio Ghezzi|'''Ghezzi'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.20|y=0.17|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Cesare Maldini|'''C. Maldini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.14|y=0.25|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Victor Benitez|'''Benitez'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.38|y=0.17|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Mario Trebbi|'''Trebbi'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.30|y=0.36|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Gianni Rivera|'''Rivera'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.17|y=0.36|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Dino Sani|'''Sani'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.08|y=0.17|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Mario David|'''David'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.29|y=0.25|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Giovanni Trapattoni|'''Trapattoni'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.40|y=0.43|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Bruno Mora|'''Mora'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.22|y=0.50|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[José Altafini|'''Altafini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.05|y=0.43|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Gino Pivatelli|'''Pivatelli'''<br />]]</span>}}
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|style="font-size:90%"|La formazione del Milan vincitore della [[Coppa dei Campioni 1962-1963|Coppa dei Campioni 1962-63]].
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Nella [[Milan Associazione Calcio 1962-1963|stagione 1962-1963]] i principali rinforzi per i Campioni d'Italia in carica sono il difensore [[Victor Benitez]], proveniente dal [[Boca Junior]], il centrocampista [[Giuliano Fortunato]], prelevato dal [[Lanerossi Vicenza|Vicenza]], l'ala destra [[Bruno Mora]], arrivato dalla Juventus in cambio di [[Sandro Salvadore]], e [[José Germano de Sales|José Germano]], attaccante brasiliano che verrà ceduto al [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] dopo poche giornate.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" />
 
Il [[Serie A 1962-1963|campionato]] viene chiuso al terzo posto a 6 punti dall'Inter campione, mentre l'avventura in [[Coppa Italia 1962-1963|Coppa Italia]] termina agli ottavi di finale.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" />
 
Vittorioso è, invece, il cammino in [[Coppa dei Campioni 1962-1963|Coppa dei Campioni]]: nel primo turno il [[Union Luxembourg|Lussemburgo]] viene sconfitto dai rossoneri con un complessivo 14-0 con Altafini che segna una cinquina nella gara d'andata (ancora oggi [[Statistiche della UEFA Champions League|record]] di gol segnati in una sola partita di Coppa dei Campioni/Champions League). Agli ottavi il Milan affronta gli inglesi dell'[[Ipswich Town Football Club|Ipswich Town]] eliminati grazie a un 3-0 in casa e ad una sconfitta per 2-1 in trasferta. Ai quarti e in semifinale arrivano i successi contro i turchi del [[Galatasaray]] e gli scozzesi del [[Dundee United]] superati rispettivamente con risultati complessivi di 8-1 e 5-2. In finale l'avversario è il [[Sport Lisboa e Benfica|Benfica]], già campione nelle due edizioni precedenti: allo Stadio di [[Wembley Stadium (1923)|Wembley]] l'undici che scende in campo è formato da [[Giorgio Ghezzi|Ghezzi]], [[Mario David|David]], [[Mario Trebbi|Trebbi]], [[Víctor Benítez|Benítez]], [[Cesare Maldini|Maldini]], [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]], [[Dino Sani|Sani]], [[Gianni Rivera|Rivera]], [[Gino Pivatelli|Pivatelli]], [[José Altafini|Altafini]] e [[Bruno Mora|Mora]]. I rossoneri chiudono il primo tempo in svantaggio per una rete segnata da [[Eusébio]] ma riescono a ribaltare le sorti dell'incontro nella ripresa con Altafini che sfrutta due assist di Rivera e batte due volte [[Costa Pereira]].<ref>{{cita news|url=http://milombardia.gazzetta.it/milano/2013-05-20/22-maggio-1963-milan-conquista-prima-coppa-campioni-favola-abatino-coniglio-20426132760.shtml|autore=Claudio Gregori|titolo=22 maggio 1963: il Milan conquista la prima Coppa dei Campioni. La favola dell'Abatino e del Coniglio|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|città=Milano|data=20 maggio 2013|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Cesare Maldini, con la fascia di capitano al braccio, può così alzare la prima Coppa dei Campioni della storia del club. Il Milan è la prima squadra italiana a conquistare l'Europa e la terza squadra in assoluto a sollevare il trofeo dopo le vittorie di [[Real Madrid]] e [[Benfica]] nelle prime sette edizioni.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" />
 
[[José Altafini|Altafini]] è il primo rossonero a vincere la classifica dei marcatori di questa competizione, grazie a 14 reti. Questo numero di gol segnati in una sola edizione di Coppa dei Campioni/Champions League rappresenta un [[Statistiche della UEFA Champions League|record]] assoluto della competizione eguagliato da [[Lionel Messi]] nell'edizione [[Champions League 2011-2012|2011-2012]]<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=1779465.html|titolo=Messi, record di gol in UEFA Champions League|editore=uefa.com|data=3 aprile 2012|accesso=31 maggio 2013}}</ref> e, se si considerano anche i gol nei turni preliminari, da [[Ruud van Nistelrooy]] nel [[UEFA Champions League 2002-2003|2002-2003]].<ref>{{cita web|url=http://www.uefa.com/MultimediaFiles/Download/EuroExperience/uefaorg/Publications/01/53/55/84/1535584_DOWNLOAD.pdf|titolo=UEFA Champions League Statistics Handbook 2010/2011 – Facts and figures|editore=uefa.com|lingua=en|formato=pdf|pagina=201|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
La Coppa del [[1963]] è l'ultimo trionfo del presidente [[Andrea Rizzoli]] che lascia il club a [[Felice Riva]] dopo nove anni e dopo aver vinto anche quattro scudetti e una [[Coppa Latina]] e aver edificato in [[provincia di Varese]] il centro sportivo di [[Milanello]]. Lasciano anche [[Francesco Zagatti|Zagatti]] e l'allenatore Rocco che passa al [[Torino Calcio|Torino]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 1963-1964: 3º posto, quarti di Coppa dei Campioni e sconfitta in Coppa Intercontinentale ===
[[File:Milan 1963-1964.jpg|thumb|Formazione rossonera nel [[Associazione Calcio Milan 1963-1964|1963-1964]].]]
 
Nella [[Associazione Calcio Milan 1963-1964|stagione 1963-1964]] la squadra, rinforzatasi con [[Amarildo Tavares da Silveira|Amarildo]] e con i ritorni in rosa di [[Gilberto Noletti|Noletti]] e [[Paolo Ferrario|Ferrario]] dopo alcune stagioni in prestito, chiude il [[Serie A 1963-1964|campionato]] al terzo posto dietro il [[Bologna Calcio|Bologna]] campione e la [[Grande Inter]] (battuta 4-0 nel derby di andata), eguagliando il record della Juventus: quello del maggior numero di vittorie in trasferta (11) nei campionati a 18 squadre.<ref name=Alm/>
In [[Coppa dei Campioni 1963-1964|Coppa dei Campioni]], dopo aver superato agli ottavi il [[IFK Norrköping|Norrköping]], i rossoneri vengono estromessi ai quarti dal [[Real Madrid]]: non basta la vittoria di [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] per 2-0 per ribaltare il 4-1 subito in Spagna.<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=1963/clubs/club=50058/matches/index.html |titolo=AC Milan - UEFA Champions League 1963/64 - Partite|editore=UEFA.com|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Anche in [[Coppa Italia 1963-1964|Coppa Italia]] esce ai quarti, questa volta per mano della Fiorentina.<ref name=Alm/>
 
In questa stagione inoltre i ''Diavoli'' perdono, al [[Estádio Jornalista Mário Filho|Maracanã]] contro il [[Santos]] di [[Pelé]] (1-0), la [[Coppa Intercontinentale 1963|Coppa Intercontinentale]] al termine della terza partita (lo spareggio), necessario dopo che andata e ritorno si erano concluse con il punteggio di 4-2 per i rossoneri e per i brasiliani.<ref name="Mondadori" /> L'argentino [[Juan Regis Brozzi]], autore di due arbitraggi molto contestati<ref>{{Cita news|url=http://www.magliarossonera.it/img196364/uff25_1964.jpg|titolo=All'inferno del Maracanà|pubblicazione=|città=Rio De Janeiro|data=}}{{chiarire||dati mancanti}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.magliarossonera.it/img196364/uff159_1964.pdf|formato=pdf|titolo=L'arbitraggio Santos-Milan|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=19 novembre 1963|pagina=8}}</ref> nelle due partite giocate in Brasile, verrà in seguito radiato dopo la scoperta della sua corruzione volta a favorire la squadra sudamericana.<ref>{{cita web |url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_intercontinentale/storia_coppa_intercontinentale_2.html|titolo=Coppa Intercontinentale 1963: Santos - Serata d'orrore per il Diavolo|editore=storiedicalcio.altervista.org|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Ad allenare il Milan in questa stagione è [[Luis Carniglia]] che aveva condotto il [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]] alla vittoria in [[Coppa dei Campioni 1957-1958|Coppa dei Campioni]] proprio contro i rossoneri sei anni prima. L'argentino è affiancato dal [[direttore tecnico]] [[Giuseppe Viani|Viani]]. La sua avventura è breve: viene infatti esonerato a stagione in corso e sostituito da [[Nils Liedholm]].<ref name="CronacheMilan" />
 
Nel 1963 nasce inoltre il primo magazine ufficiale mensile interamente dedicato al club rossonero, dal nome [[Forza Milan!]].<ref>{{cita web|url=http://www.acmilan.com/accessibile/accessibile.acmilan.com/InfoPage3b75.html?id=126|titolo=Forza Milan!|editore=acmilan.com|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
=== 1964-1965 e 1965-1966: 2º e 7º posto, il ritorno di Liedholm come allenatore ===
[[File:Giovanni Lodetti.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Giovanni Lodetti]] centrocampista in forza al Milan per nove stagioni.]]
 
Nelle stagioni [[Associazione Calcio Milan 1964-1965|1964-1965]] e [[Associazione Calcio Milan 1965-1966|1965-1966]] il Milan è guidato da [[Nils Liedholm]].<ref name="CentoMilan" /> Nella prima stagione con lo svedese in panchina, senza più Sani tornato in patria, i rossoneri sono primi in campionato fino alla 31ª giornata quando subiscono la rimonta dei cugini dell'Inter ai quali cedono la vetta della classifica al termine di una sconfitta con la [[AS Roma|Roma]]. Chiuderanno secondi a tre punti di distacco dopo essere stati in vantaggio di sette lunghezze.<ref name="CentoMilan" /> Breve è il cammino in Europa dove il Milan, impegnato in [[Coppa delle Fiere 1964-1965|Coppa delle Fiere]], viene eliminato al primo turno (così come in [[Coppa Italia 1964-1965|Coppa Italia]]). Al termine della stagione [[Gipo Viani]] passa al [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] dopo nove stagioni in rossonero, 2 da [[allenatore]] e 7 da [[direttore tecnico]].<ref name="CentoMilan" />
 
Nella stagione successiva la squadra, senza più [[Mario David|David]] e [[José Altafini|Altafini]] ma con [[Angelo Benedicto Sormani]], [[Karl-Heinz Schnellinger]] e [[Antonio Angelillo]], arrivati da Sampdoria e Roma, migliora il piazzamento nella [[Coppa delle Fiere 1965-1966|Coppa delle Fiere]] raggiungendo gli ottavi dai quali viene eliminati per sorteggio al termine dei tempi supplementari dello spareggio contro il [[Chelsea Football Club|Chelsea]]. In campionato invece si piazza settima qualificandosi alla [[Coppa Mitropa]] (coppa dell'Europa centrale) dell'anno successivo. In [[Coppa Italia 1965-1966|Coppa Italia]] esce ai quarti battuta dalla [[Fiorentina]].<ref name=Alm/> A inizio stagione [[Felice Riva|Riva]] (arrestato per [[bancarotta]] dei suoi [[Cotonificio|cotonifici]]), lascia la presidenza. [[Federico Sordillo]] subentra come reggente, fino all'insediamento di [[Luigi Carraro (dirigente sportivo)|Luigi Carraro]] avvenuto nell'aprile del 1966. Al termine del campionato [[Cesare Maldini|Maldini]], seguito dal compagno di reparto [[Mario Trebbi|Trebbi]], si trasferisce al [[Torino Calcio|Torino]], dopo dodici anni di carriera in rossonero. La fascia di capitano passa a [[Gianni Rivera|Rivera]].<ref name="CronacheMilan" />
 
=== 1966-1967: 8º posto e 1ª Coppa Italia ===
[[File:Prati.jpg|thumb|upright=0.6|[[Pierino Prati]] capocannoniere del campionato 1967-68.]]
 
Nella [[Associazione Calcio Milan 1966-1967|stagione 1966-1967]] [[Nils Liedholm|Liedholm]] non siede più sulla panchina del Milan. L'allenatore è stato infatti sostituito nel marzo 1966 con [[Giovanni Cattozzo]].<ref name="Mondadori" /> Quest'ultimo lascia spazio a inizio stagione all'ex giocatore rossonero [[Arturo Silvestri]] che condurrà il club, che in estate acquista i difensori [[Roberto Rosato]] e [[Angelo Anquilletti]], alla conquista della sua prima [[Coppa Italia 1966-1967|Coppa Italia]].<ref name="Mondadori" /> Il successo, che dà la possibilità al club di partecipare alla [[Coppa delle Coppe 1967-1968]], è ottenuto eliminando [[Pisa Calcio|Pisa]], [[Modena Calcio|Modena]], [[Torino Football Club|Torino]], [[Lecco Calcio|Lecco]] e [[Juventus Football Club|Juventus]] e battendo il [[Padova Calcio|Padova]] in finale per 1-0 grazie alla rete di Amarildo.<ref name="Mondadori" /> [[Gianni Rivera|Rivera]] è capocannoniere della manifestazione con 7 reti. In campionato il Milan chiude all'ottavo posto (peggior piazzamento del decennio), mentre in [[Coppa Mitropa 1966-1967|Coppa Mitropa]] viene eliminato agli ottavi.<ref name=Alm/>
 
=== 1967-1968: Il ritorno di Rocco e l'accoppiata scudetto-Coppa delle Coppe ===
La [[Associazione Calcio Milan 1967-1968|stagione 1967-1968]] è la prima della nuova presidenza [[Franco Carraro]] che subentra al padre [[Luigi Carraro (dirigente sportivo)|Luigi]] scomparso per infarto.<ref name="Mondadori" /> Il Milan, guidato da [[Nereo Rocco]] tornato a sedersi in panchina, conquista lo scudetto, il primo a sedici squadre del dopoguerra, trascinato da [[Pierino Prati]], che vince il titolo di capocannoniere con 15 reti.<ref name=Alm/> Il successo nazionale arriva matematicamente a quattro giornate dal termine (record per il club) con la vittoria sul [[Brescia Calcio|Brescia]]. Dopo aver vinto il girone di andata i rossoneri chiudono il campionato a +9 sul [[Napoli Calcio|Napoli]] inseguitore, distacco record per i campionati italiani a sedici squadre.<ref name=Alm/> Quello che vince il suo nono scudetto è un Milan che vede la sua formazione titolare formata dal neo-acquisto [[Fabio Cudicini]] fra i pali, [[Karl Heinz Schnellinger|Schnellinger]], l'altro nuovo acquisto [[Saul Malatrasi|Malatrasi]], [[Angelo Anquilletti|Anquiletti]] e [[Roberto Rosato|Rosato]] nel ruolo di difensori, un centrocampo con il capitano [[Gianni Rivera|Rivera]] affiancato da [[Giovanni Lodetti|Lodetti]] e [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]] e attaccanti come [[Angelo Benedicto Sormani|Sormani]], il nuovo acquisto [[Kurt Hamrin]] e [[Pierino Prati|Prati]], cresciuto nelle giovanili e inserito in prima squadra dopo un anno di prestito, così come il centrocampista [[Nevio Scala]].<ref name="RiveraDelBuono" />
[[File:Europacup II finale 1968 (4).jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Gianni Rivera]] con la [[Coppa delle Coppe 1967-1968]]]]
 
Il 23 maggio arriva anche la prima [[Coppa delle Coppe 1967-1968|Coppa delle Coppe]] della storia del club, conquistata a spese dell'[[Amburgo SV|Amburgo]] grazie ad una doppietta di [[Kurt Hamrin|Hamrin]], nella finale giocata a [[Rotterdam]]. La vittoria arriva dopo un cammino durante il quale la squadra elimina il [[PFC Levski Sofia|Levski Sofia]] al primo turno (con il risultato totale di 6-2), il [[Györi ETO FC|Gyori ETO]] agli ottavi (superato grazie alla regola dei gol in trasferta), lo [[Standard Liegi]] ai quarti (successo ottenuto imponendosi per 2-0 nello spareggio) e il [[Bayern Monaco]] detentore del trofeo, (superato 2-0 a San Siro).<ref name="CentoMilan" />
 
La squadra sfiora anche il terzo titolo: in [[Coppa Italia 1967-1968|Coppa Italia]] infatti si piazza seconda, due punti dietro il [[Torino Calcio|Torino]] nel gruppo finale della competizione.<ref name=Alm/> Nel 1968 si forma il gruppo [[ultras]] rossonero chiamato [[Tifoseria dell'Associazione Calcio Milan#Fossa dei Leoni|Fossa dei Leoni]].
 
=== 1968-1969: 3º posto e campione d'Europa ===
 
Nel giugno [[1968]], [[Angelo Anquilletti|Anquilletti]], [[Giovanni Lodetti|Lodetti]], [[Pierino Prati|Prati]], [[Gianni Rivera|Rivera]] e [[Roberto Rosato|Rosato]] si laureano campioni d'Europa con la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]], vincitrice del [[Campionato europeo di calcio 1968|campionato europeo]].<ref name=Alm/>
 
In estate il club si aggiudica le prestazioni di [[Romano Fogli]] e fa tornare l'ex primavera [[Luigi Maldera]] dopo due anni di prestito.
 
Nel [[Serie A 1968-1969|campionato 1968-1969]], dove il Milan giunge terzo con gli stessi punti del [[Cagliari Calcio|Cagliari]] (secondo per miglior differenza reti<ref>{{cita web |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0126_02_1969_0115_0007_5554867/anews,true/ |titolo=Una prima e due seconde |editore=[[La Stampa|Stampa Sera]] |pagina=7 |data=19 maggio 1969 |accesso=25 gennaio 2014}}</ref>) e a quattro punti dalla [[Fiorentina]] campione,<ref name=autogenerato3>{{cita|Panini|p. 340}}.</ref> la squadra stabilisce un record eguagliato dal [[Como Calcio 1907|Como]] nell'[[Serie A 1984-1985|1984-1985]]: quello del minor numero di reti subite in casa (due). In totale la squadra subisce soltanto 12 reti, record rossonero da quando è stato introdotto il girone unico. Nella stagione successiva il Cagliari campione migliorerà il record assoluto del minor numero di reti subite in un campionato a girone unico, undici, appena una in meno del Milan. In [[Coppa Italia 1968-1969|Coppa Italia]] il club esce ai quarti sconfitto dal [[Torino Football Club|Torino]].<ref name=autogenerato3 />
[[File:Coppa dei campioni 1969.JPG|thumb|upright|Un manifesto della finale di Madrid tra Milan e Ajax custodito nel museo di San Siro.]]
 
In questa stagione arriva la seconda [[Coppa dei Campioni 1968-1969|Coppa dei Campioni]] grazie alla vittoria per 4-1 nella finale di [[Madrid]] contro l'[[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]] ottenuta in virtù di una tripletta di [[Pierino Prati]] e di un gol di Sormani dopo che gli olandesi avevano accorciato le distanze grazie a un rigore di [[Velibor Vasović|Vasović]]. Il Milan, sceso in campo con [[Fabio Cudicini|Cudicini]], [[Angelo Anquilletti|Anquilletti]], [[Karl-Heinz Schnellinger|Schnellinger]], [[Saul Malatrasi|Malatrasi]], [[Roberto Rosato|Rosato]], [[Trapattoni]], [[Kurt Hamrin|Hamrin]], [[Giovanni Lodetti|Lodetti]], [[Angelo Benedicto Sormani|Sormani]], [[Gianni Rivera|Rivera]] e [[Pierino Prati|Prati]] è la prima squadra italiana a conquistare il trofeo nel nuovo formato, quello dalle ''grandi orecchie''. Lungo il cammino che porta alla finale, i rossoneri estromettono dalla competizione, oltre agli svedesi del [[Malmö Fotbollförening|Malmö FF]], i campioni delle due stagioni precedenti: ai quarti di finale, infatti, eliminano il [[Celtic Glasgow|Celtic]], campione d'Europa [[Coppa dei Campioni 1966-1967|1966-1967]], battuto 1-0 in [[Scozia]] dopo lo 0-0 di Milano, e, in semifinale, il [[Manchester United]] campione in carica, che annovera campioni del calibro di George Best e della stella inglese Bobby Charlton. Nella gara di ritorno con gli inglesi il Milan, vincitore per 2-0 all'andata a San Siro, difende il vantaggio davanti al pubblico di [[Manchester]] perdendo 1-0.<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=1968/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=AC Milan - UEFA Champions League 1968/69 - Partite|editore=UEFA.com|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Quella del [[1969]] è l'unica finale di [[Coppa dei Campioni|Coppa dei Campioni/Champions League]] che il club ha vinto indossando la prima maglia (quella rossonera). Tutte le altre coppe della massima competizione europea sono state vinte in tenuta bianca.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1969-1970: 4º posto e campione del mondo ===
Partiti [[Bruno Mora|Mora]], [[Nevio Scala|Scala]] e [[Kurt Hamrin|Hamrin]], i rossoneri chiudono gli [[anni 1960|anni sessanta]] conquistando nell'autunno del [[1969]] la loro prima [[Coppa Intercontinentale 1969|Intercontinentale]], sconfiggendo in una doppia finale gli argentini dell'[[Estudiantes]]. Il Milan riesce a prevalere grazie al punteggio dell'andata (3-0 con doppietta di [[Angelo Benedicto Sormani|Sormani]] e gol del nuovo acquisto [[Nestor Combin]]) a cui fa seguito la partita di ritorno persa 2-1 con gol di [[Gianni Rivera|Rivera]].<ref name="Mondadori" /> L'incontro in Sud America è caratterizzato dall'atteggiamento violento dei giocatori argentini che porterà alla squalifica di alcuni di loro: [[Pierino Prati|Prati]] viene colpito alla schiena ed è costretto a lasciare il campo dopo 37 minuti di gioco; al milanista franco-argentino [[Nestor Combin|Combin]] vengono rotti [[naso]] e [[zigomo]] e, al termine della gara, viene portato in questura con l'accusa di aver disertato il servizio militare.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/12/quella-battaglia-con-estudiantes-tra-sputi.html|autore=Corrado Sannucci|titolo=Quella battaglia con l'Estudiantes tra sputi, botte e Combin in manette|pubblicazione=[[la Repubblica]]|pagina=62|data=12 dicembre 2003|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
[[File:Rocco.gif|thumb|left|[[Nereo Rocco]] posa con i trofei conquistati nel 1969.]]
 
In [[Coppa Italia 1969-1970|Coppa Italia]] gli uomini di [[Nereo Rocco|Rocco]] vengono eliminati già a settembre nella prima fase a gironi. In campionato i ''Diavoli'' chiudono al quarto posto dietro [[Inter]] e [[Juventus]] e a 9 punti dal Cagliari.<ref name=Alm/> L'avventura in [[Coppa dei Campioni 1969-1970|Coppa dei Campioni]], a cui i rossoneri partecipano in virtù del successo nella stagione precedente, si chiude agli ottavi: il Milan, dopo la vittoria per 8-0 al primo turno contro i lussemburghesi del [[Football Club Avenir Beggen|Avenir Beggen]], viene estromesso dai futuri campioni del [[Feyenoord Rotterdam|Feyenoord]] che ribaltano l'1-0 di San Siro vincendo 2-0 nei Paesi Bassi.<ref name=Alm/>
 
A dicembre [[Gianni Rivera]], dopo il secondo posto del [[Pallone d'oro 1963|'63]], vince il [[Pallone d'oro 1969|Pallone d'oro]] in qualità di miglior giocatore del 1969: è il primo italiano a riuscirci.<ref name="RiveraDelBuono" />
 
== L'inseguimento della stella (1970-1979) ==
Negli [[anni 1970|anni settanta]] il Milan raccoglie altri trofei, tra cui tre [[Coppa Italia|Coppe Italia]] e la seconda [[Coppa delle Coppe]].<ref name="Mondadori" /> In campionato la squadra, all'inizio del decennio, si classifica per tre anni consecutivi (dal 1971 al 1973) al secondo posto.<ref name=Alm/> È così che il club rossonero si ritrova a inseguire a lungo, per quasi tutta la [[anni 1970|decade]], lo "scudetto della [[Stella (calcio)|stella]]" (cioè il decimo) dopo aver subito la rimonta in classifica da parte dell'[[FC Internazionale|Inter]] nel [[Serie A 1970-1971|1970-1971]], aver perso per un solo punto il campionato [[Serie A 1971-1972|1971-1972]] ed aver ceduto la vetta di quello del [[Serie A 1972-1973|1972-1973]] all'ultima giornata con la sconfitta di [[Verona]] (episodio passato alla storia come ''la Fatal Verona''), in entrambi i casi a favore della Juventus.<ref>{{cita web|url=http://www.hellastory.net/pages/speciali/centenario_partita_milan.cfm|titolo=20/05/1973: Hellas Verona-Milan 5-3|editore=hellastory.net|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
La vittoria del decimo titolo nazionale viene raggiunta nel [[1979]] dopo alcune stagioni con piazzamenti di media classifica caratterizzate da cambi continui riguardanti sia la conduzione tecnica sia i vertici societari.<ref name="Mondadori" /> In questo periodo nasce il gruppo di [[tifo organizzato]] "[[Tifoseria dell'Associazione Calcio Milan|Brigate Rossonere]]" (nel 1975) e si sviluppano i gruppi già esistenti: [[Tifoseria dell'Associazione Calcio Milan|Fossa dei Leoni]] e [[Tifoseria dell'Associazione Calcio Milan|Commandos Tigre]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 1970-1971: 2º posto e finale di Coppa Italia ===
[[File:Giovanni Trapattoni 1963.jpg|thumb|upright=0.7|[[Giovanni Trapattoni]], ''bandiera'' del Milan dal 1957 al 1971.]]
 
Nella [[Associazione Calcio Milan 1970-1971|stagione 1970-1971]] il Milan sfiora la conquista di [[Serie A 1970-1971|scudetto]] e [[Coppa Italia 1970-1971|Coppa Italia]], perdendo entrambi i trofei.<ref name=Alm/>
 
Durante il calciomercato estivo partono [[Angelo Benedicto Sormani|Sormani]], [[Saul Malatrasi|Malatrasi]] e [[Giovanni Lodetti|Lodetti]], e al loro posto arrivano [[Giorgio Biasiolo]], [[Romeo Benetti]], [[Silvano Villa]] e [[Giulio Zignoli]]. La squadra è guidata ancora da [[Nereo Rocco]] e capitanata da [[Gianni Rivera]].<ref name="CronacheMilan" /> Il club parte bene in campionato (vittoria a Torino contro la Juventus per 2-0 e nel derby per 3-0) e alla fine del girone d'andata è campione d'inverno. La prima battuta d'arresto arriva con l'Inter alla 20ª giornata. Nel 23º turno i rossoneri sono sconfitti (1-2) a San Siro dal [[Associazione Sportiva Varese 1910|Varese]]. L'insuccesso contro i Lombardi segna il sorpasso dei nerazzurri, che conquistano lo scudetto con 46 punti, sopravanzando il Milan di quattro lunghezze.<ref name=Alm/>
 
In [[Coppa Italia 1970-1971|Coppa Italia]], il club, qualificatosi per il girone finale a quattro squadre, si classifica primo alla pari con il Torino. Nello spareggio di Genova, dopo lo 0-0 finale ai supplementari, i granata si aggiudicano il trofeo ai rigori. [[Gianni Rivera]], che nello spareggio si fa parare due rigori su cinque dal portiere torinista [[Luciano Castellini]] (il regolamento dell'epoca permetteva infatti di far calciare più di un rigore consecutivo ad un unico giocatore), è capocannoniere della manifestazione con 7 reti per la seconda volta.<ref name=Alm/>
 
Al termine della stagione 1970-1971 il Milan cambia il suo presidente: a [[Franco Carraro]], che inizia la sua carriera nelle massime organizzazioni calcistiche, subentra il suo vice [[Federico Sordillo]], già reggente nella stagione [[Associazione Calcio Milan 1965-1966|1965-1966]].<ref name="CronacheMilan" />
 
=== 1971-1972: 2º posto, 2ª Coppa Italia e semifinale di Coppa UEFA ===
All'inizio della stagione lascia il Milan [[Giovanni Trapattoni]], viene ceduto [[Nestor Combin|Combin]], mentre arrivano il difensore [[Giuseppe Sabadini]], il centrocampista [[Riccardo Sogliano]] e l'attaccante [[Albertino Bigon]].<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> Viene inoltre per la prima volta aggregato dalle giovanili il terzino [[Aldo Maldera]], fratello minore di [[Luigi Maldera|Luigi]].<ref name="CronacheMilan" />
 
Il campionato vede ancora il Milan (sempre guidato in panchina da [[Nereo Rocco]]) piazzarsi secondo a un punto dalla Juventus, appaiato al Torino,<ref name=Alm/> non senza violente polemiche per un rigore assegnato contro i rossoneri a [[Cagliari]] il 12 marzo [[1972]] dall'arbitro [[Alberto Michelotti]]. L'unica conseguenza delle dichiarazioni avvelenate di [[Gianni Rivera]] sarà la squalifica del [[Capitano (calcio)|capitano]].<ref>{{cita web|url=http://martinelli-trento.blogautore.repubblica.it/2010/09/30/riconcilio-al-briamasco/ |autore=Carlo Martinelli|titolo=RiConcilio al Briamasco|editore=[[la Repubblica]] (Blogautore)|data=30 settembre 2010|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
In [[Coppa UEFA 1971-1972|Coppa UEFA]], denominazione assunta a partire da questa stagione dalla vecchia [[Coppa delle Fiere]], dopo il passaggio gestionale alla confederazione europea, il Milan arriva in semifinale dopo aver eliminato [[Hertha Berliner Sport-Club|Hertha Berlino]], [[Dundee Football Club|Dundee]] e [[Koninklijke Lierse Sportkring|Lierse]]. Qui perde contro il [[Tottenham Hotspur Football Club|Tottenham Hotspur]] (2-1 in [[Inghilterra]] e 1-1 a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]]), poi vincitore del trofeo. La semifinale (raggiunta anche nell'[[Coppa UEFA 2001-2002|edizione 2001-2002]]) è il miglior piazzamento ottenuto dai ''Diavoli'' in questa competizione.<ref name="Mondadori" />
 
In [[Coppa Italia 1971-1972|Coppa Italia]] invece arriva la vittoria, per la seconda volta nella storia del club, il 5 luglio [[1972]], nella finale all'Olimpico di [[Roma]] contro il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], sconfitto 2-0 con rete di [[Roberto Rosato]] e [[autorete]] del napoletano [[Dino Panzanato]]. Nel corso della manifestazione il Milan aveva eliminato sia l'Inter che la Juventus.<ref name="Mondadori" />
 
Al termine della stagione c'è un altro cambio al timone della società: diventa presidente il petroliere spezzino [[Albino Buticchi]]. Inoltre lascia il club [[Fabio Cudicini]]. Il suo posto tra i pali viene preso da [[Villiam Vecchi]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 1972-1973: la ''Fatal Verona'' e l'accoppiata Coppa Italia-Coppa delle Coppe ===
[[File:Rocco Chiarugi.jpg|thumb|left|Rocco e [[Luciano Chiarugi]].]]
 
Nella stagione [[Serie A 1972-1973|1972-1973]], la squadra, affidata a [[Cesare Maldini]] con Rocco in qualità di direttore tecnico e rinforzata in estate con l'arrivo dell'ala [[Luciano Chiarugi]] e dei difensori [[Maurizio Turone]] e [[Dario Dolci]], parte bene in campionato grazie all'apporto di un attacco prolifico. Alla fine saranno 65 le reti realizzate, con una media di più di due a partita. Nel corso dell'annata i rossoneri si rendono autori di alcune ''goleade'', come il 9-3 inflitto all'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]] il 15 ottobre 1972,<ref>{{Cita web|url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/articolo30278.shtml |autore=Andrea Saronni|titolo=Un altro Milan fantasia e quel 9-3|editore=[[Sport Mediaset]]|data=27 febbraio 2010|accesso=5 giugno 2012}}</ref> che costerà di fatto ai bergamaschi la retrocessione per la differenza reti al termine del torneo, chiuso a pari punti con [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] e [[Vicenza Calcio|Vicenza]]. La partita contro l'Atalanta è quella con il record di reti segnate complessivamente in Serie A.<ref name="Mondadori" />
 
Nella prima parte di campionato Rivera e compagni sono secondi alle spalle della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] di [[Tommaso Maestrelli]], prima di competere con i romani e la [[Juventus Football Club|Juventus]]. A marzo il Milan ha tre punti di vantaggio sulle concorrenti ma la sconfitta del 22 aprile all'Olimpico contro i [[S.S. Lazio|biancocelesti]], con un gol annullato a [[Luciano Chiarugi|Chiarugi]] dall'arbitro [[Concetto Lo Bello]] e la conseguente espulsione di [[Nereo Rocco|Rocco]] per proteste,<ref>{{cita web|url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/articolo43893.shtml|titolo=La Tribù del Calcio con Chiarugi|editore=[[Sport Mediaset]]|data=27 gennaio 2011|accesso=31 maggio 2013}}</ref> rende decisiva l'ultima giornata, in programma il 20 maggio 1973, con i ''Diavoli'' avanti di un punto rispetto alle rivali.<ref name="Mondadori" />
 
Nel frattempo (16 maggio) i rossoneri a [[Salonicco]] conquistano la seconda [[Coppa delle Coppe 1972-1973|Coppa delle Coppe]] (in altrettante partecipazioni) in finale contro il [[Leeds United Football Club|Leeds]] battuto grazie a una punizione dopo tre minuti di [[Luciano Chiarugi|Chiarugi]], che diviene capocannoniere del torneo con 7 reti. A scendere in campo per l'ultimo atto sono [[Villiam Vecchi|Vecchi]], [[Giuseppe Sabadini|Sabadini]], [[Giulio Zignoli|Zignoli]], [[Angelo Anquilletti|Anquilletti]], [[Maurizio Turone|Turone]], [[Roberto Rosato|Rosato]], [[Riccardo Sogliano|Sogliano]], [[Romeo Benetti|Benetti]], [[Alberto Bigon|Bigon]], [[Gianni Rivera|Rivera]] e [[Luciano Chiarugi|Chiarugi]]. Il cammino del Milan verso la finale si era incrociato con quello di [[Red Boys Differdange]] (eliminati al primo turno con un 7-1), [[Legia Varsavia]] (su cui i ''Diavoli'' avevano avuto la meglio solo nei tempi supplementari degli ottavi), [[Spartak Mosca]] e [[Sparta Praga]], eliminate grazie a vittorie di misura, rispettivamente nei quarti e in semifinale.<ref name="Mondadori" />
 
Le scorie della partita contro gli inglesi si fanno sentire nelle gambe dei calciatori nel successivo turno di campionato,<ref name=Alm/> l'ultimo, giocato quattro giorni dopo. Allo [[Stadio Marcantonio Bentegodi|Stadio Bentegodi]] di [[Verona]] i rossoneri perdono per 5-3 e vengono sorpassati dalla [[Juventus Football Club|Juventus]] che vince il match con la [[AS Roma|Roma]] grazie a un gol all'89' e quindi lo scudetto. Questo episodio fu soprannominato ''la Fatal Verona''.<ref name="CronacheMilan" /> [[Gianni Rivera]] si afferma nella classifica marcatori, ennesimo successo personale della sua carriera, insieme a [[Giuseppe Savoldi]] e [[Paolo Pulici]]. La vittoria in contemporanea di tre giocatori del titolo di capocannoniere è un evento rimasto unico nella storia della Serie A.<ref name="RiveraDelBuono" />
 
Circa un mese dopo la ''Fatal Verona'' il Milan si prende la rivincita battendo 6-3 dopo i calci di rigore la [[Juventus]] nella finale di [[Coppa Italia 1972-1973|Coppa Italia]], conquistando così la sua terza [[Coppa Italia|coppa nazionale]]. Il match termina 1-1 dopo i tempi supplementari (rigore di [[Romeo Benetti|Benetti]] che risponde a [[Roberto Bettega]]). Dal dischetto [[Karl-Heinz Schnellinger|Schnellinger]], ancora [[Romeo Benetti|Benetti]], [[Luciano Chiarugi|Chiarugi]], [[Giorgio Biasiolo|Biasiolo]] e [[Guido Magherini|Magherini]] non falliscono, mentre i bianconeri sbagliano 3 tiri su 5. I rossoneri, inseriti direttamente nella seconda fase a gironi della competizione, erano giunti alla finale prevalendo su [[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], [[Napoli Calcio|Napoli]] e [[Cagliari Calcio|Cagliari]].<ref name=Alm/>
 
=== Il periodo 1973-1976: 7º, 5º e 3º posto, finali in Supercoppa europea, Coppa delle Coppe e Coppa Italia ===
[[File:Milan 1973-1974.jpg|thumb|upright=1.5|La rosa del Milan nell'annata [[Milan Associazione Calcio 1973-1974|1973-1974]], con la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia vinte la stagione precedente.]]
 
Nel [[Associazione Calcio Milan 1973-1974|1973-1974]] la squadra, quasi la stessa dell'anno prima (sono partiti [[Pierino Prati|Prati]], [[Silvano Villa|Villa]] e [[Roberto Rosato|Rosato]] e si sono aggiunti alla rosa [[Ottavio Bianchi]] e [[Franco Bergamaschi]]), non ottiene gli stessi risultati del precedente campionato, e a febbraio [[Nereo Rocco|Rocco]], tornato allenatore all'inizio della stagione, lascia la panchina dopo sette anni venendo sostituito prima da [[Cesare Maldini]] e poi da [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]]. I rossoneri chiudono il campionato al 7º posto.<ref name="CronacheMilan" /> A gennaio il club prende parte, in qualità di detentore della Coppa delle Coppe, alla [[Supercoppa UEFA 1973|Supercoppa europea]] contro i campioni d'Europa dell'[[AFC Ajax|Ajax]]. I rossoneri vincono a San Siro per 1-0 e perdono nel ritorno ad Amsterdam per 6-0. Il passivo contro gli olandesi rappresenta tuttora il peggior risultato ottenuto dai ''Diavoli'' nelle coppe europee.<ref name="Mondadori" />
 
In [[Coppa delle Coppe 1973-1974|Coppa delle Coppe]], invece, il Milan arriva nuovamente in finale dopo aver eliminato [[Dinamo Zagabria]], [[Rapid Vienna]], [[Podosfairiki Anonymi Etaireia Panthessalonikeios Athlitikos Omilos Konstantinoupoliton|PAOK Salonicco]] e [[Borussia Verein für Leibesübungen 1900 Mönchengladbach|Borussia Mönchengladbach]]. Sul prato di [[Rotterdam]], i [[Germania Est|tedeschi orientali]] del [[1. FC Magdeburgo|Magdeburgo]] vincono per 2-0.<ref name="Mondadori" />
 
Nella [[Associazione Calcio Milan 1974-1975|stagione 1974-1975]] il presidente Buticchi decide di affidare la panchina a [[Gustavo Giagnoni]]. Arrivano [[Aldo Bet]], [[Duino Gorin]], [[Luciano Zecchini]], [[Enrico Albertosi]] e [[Egidio Calloni]]. Lascia [[Karl-Heinz Schnellinger|Schnellinger]] e la rosa rossonera torna ad essere formata esclusivamente da giocatori di nazionalità italiana (condizione che non si verificava dalla [[Associazione Calcio Milano 1944-1945|stagione 1944-45]] e che perdurerà fino al [[Associazione Calcio Milan 1981-1982|1981-82]]).<ref name="Mondadori" />
In [[Serie A 1974-1975|campionato]] la squadra ottiene il 5º posto, utile per l'accesso alla [[Coppa UEFA 1975-1976|Coppa UEFA]].
In [[Coppa Italia 1974-1975|Coppa Italia]] il Milan supera il girone di semifinale a dispetto di Inter e Juventus e si qualifica per la finale di Roma contro la [[Fiorentina]]. Il 28 giugno, sul prato dell'Olimpico, la squadra milanese, priva di Rivera, perde per 3-2.<ref name="Mondadori" /> Il [[capitano (calcio)|capitano]] era stato messo fuori squadra poiché entrato in contrasto con il presidente [[Albino Buticchi|Buticchi]], dopo le dichiarazioni di quest'ultimo che aveva ipotizzato una sua cessione.<ref name="mortoButicchi">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/14/morto_Buticchi_uomo_che_voleva_co_0_031014081.shtml|autore=Alberto Costa|titolo=È morto Buticchi, l'uomo che voleva vendere Rivera|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=47|data=14 ottobre 2003|accesso=6 aprile 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/albino-buticchi.html |titolo=Albino Buticchi: la saga triste dell'ex patron del Milan|editore=storiedicalcio.altervista.org|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
[[File:Milan AC - Anni 1970 - Benetti, Albertosi e Calloni.jpg|thumb|left|[[Romeo Benetti]], [[Enrico Albertosi]] ed [[Egidio Calloni]] lasciano il campo di San Siro a metà anni settanta.]]
 
L'alessandrino ritorna a giocare la [[Milan Associazione Calcio 1975-1976|stagione seguente]] dopo aver acquisito da [[Albino Buticchi|Buticchi]] la quota di maggioranza della società [[Milano|milanese]] facendone assumere le redini a [[Bruno Pardi]],<ref name="mortoButicchi" /><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0016/articleid,1110_01_1975_0296_0016_16357444/|autore=Giorgio Gandolfi|titolo=Milan, Pardi presidente. Da Rocco aiuto tecnico|pubblicazione=[[La Stampa]]|pagina=16|data=23 dicembre 1975|accesso=31 maggio 2013}}</ref> che a sua volta cederà la presidenza del club a [[Vittorio Duina]] nel maggio '76. Il ''[[Gianni Rivera|Golden boy]]'' perde però per un anno la fascia di capitano che passa a [[Romeo Benetti|Benetti]].<ref name="Mondadori" /> Nella [[Associazione Calcio Milan 1975-1976|stagione 1975-1976]] la squadra, affidata nuovamente a [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]] e Rocco (direttore tecnico) subentrati a [[Gustavo Giagnoni|Giagnoni]] dopo poche partite, disputa un [[Serie A 1975-1976|campionato]] in cui arriva, nel mese di aprile, ad insidiare le torinesi dominatrici del campionato prima di chiudere il torneo al 3º posto.<ref name=Alm/>
In [[Coppa UEFA 1975-1976|Coppa UEFA]] il cammino si interrompe dopo il doppio confronto nei quarti di finale con il [[Club Brugge]], poi battuto in finale dal Liverpool. Nel mese di giugno i rossoneri devono affrontare il girone di [[Coppa Italia 1975-1976|Coppa Italia]] con [[Trapattoni]] partente per [[Juventus|Torino]]; la squadra viene affidata all'ex giocatore rossonero [[Paolo Barison]] e viene eliminata dopo 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1976-1977: 10º posto e la 4ª Coppa Italia ===
Nel [[Associazione Calcio Milan 1976-1977|1976-1977]] il Milan, dopo le cessioni di [[Romeo Benetti]] e [[Luciano Chiarugi]] e l'acquisto dei centrocampisti [[Giorgio Morini]], [[Giorgio Braglia]] e [[Fabio Capello]], disputa una stagione che vede l'esonero del nuovo tecnico [[Giuseppe Marchioro]]. A due giornate dalla fine i rossoneri si trovano al terzultimo posto, prima che le vittorie nelle ultime due giornate contro [[Unione Sportiva Catanzaro|Catanzaro]] e [[Associazione Calcio Cesena|Cesena]], con [[Nereo Rocco]] di nuovo in panchina dall'inizio del girone di andata, evitino la retrocessione: alla fine il club si salva per 3 punti.<ref name=Alm/> In questo campionato la squadra totalizza 17 pareggi in 30 partite, un record che sarà successivamente battuto dall'Udinese nel [[Serie A 1982-1983|1982-1983]], con 20 pareggi, e colleziona solo 5 vittorie, tuttora il numero di successi più basso per i rossoneri da quando è stato introdotto il girone unico.<ref name="Mondadori" />
[[File:Milan 1976-77.jpg|upright=1.2|thumb|La formazione del Milan vincitrice della finale di [[Coppa Italia 1976-1977]], in un derby contro l'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]].<br />Da sinistra, in piedi: [[Enrico Albertosi|Albertosi]], [[Aldo Bet|Bet]], [[Maurizio Turone|Turone]], [[Gianni Rivera|Rivera]], [[Alberto Bigon|Bigon]], [[Egidio Calloni|Calloni]]; accosciati: [[Fabio Capello|Capello]], [[Aldo Maldera|Maldera]], [[Fulvio Collovati|Collovati]], [[Giorgio Morini|Morini]], [[Giorgio Biasiolo|Biasiolo]].]]
 
In [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA]] il cammino del Milan si interrompe agli ottavi. Dopo aver superato trentaduesimi e sedicesimi di finale, a spese rispettivamente di [[Dinamo Bucarest]] e [[Profesionalen Futbolen Klub Akademik Sofija|Akademik Sofija]], i rossoneri vengono eliminati dall'[[Athletic Bilbao]] (poi finalista) nonostante la vittoria per 3-1 di Milano. Determinante è la sconfitta per 4-1 dell'andata.<ref name="Mondadori" />
 
In Coppa Italia il ''Diavolo'' giunge in finale classificandosi primo in entrambi i gironi di qualificazione trascinato dai gol di [[Giorgio Braglia]] e [[Egidio Calloni]], che con 6 realizzazioni a testa si affermano nella classifica dei marcatori della competizione. Il 3 luglio 1977, nell'ultimo atto, l'Inter viene sconfitta per 2-0 grazie ai gol di [[Aldo Maldera]] e dello stesso [[Giorgio Braglia|Braglia]]. È l'ultimo successo di Rocco, che lascia il Milan per la quarta volta e definitivamente. Il triestino scomparirà due anni più tardi.<ref name="Mondadori" /> In questa stagione esordisce in Serie A [[Fulvio Collovati]].<ref name=Alm/>
 
=== 1977-1978: il 4º posto con Liedholm allenatore ===
Nel maggio 1977 [[Felice Colombo]] succede a Duina al comando della società.<ref name="Mondadori" /> Con [[Nils Liedholm]] ritornato in panchina, i nuovi acquisti [[Ruben Buriani]], [[Roberto Antonelli]] e molti giovani, la squadra chiude il [[Serie A 1977-1978|campionato 1977-1978]] al 4º posto, dopo aver trascorso metà del torneo al vertice della classifica.<ref name=Alm/> Il 23 aprile 1978, a Verona, nella gara vinta per 2-1, esordisce in Serie A [[Franco Baresi]], futuro capitano del Milan per due decenni.<ref name=Alm/> Il club partecipa, anche, per la quarta volta nella sua storia alla [[Coppa delle Coppe 1977-1978|Coppa delle Coppe]]: dopo le tre finali raggiunte, questa volta i rossoneri escono al primo turno sconfitti dal [[Betis Siviglia]].<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> In [[Coppa Italia 1977-1978|Coppa Italia]] chiudono il secondo girone di qualificazione davanti ai campioni d'Italia della [[Juventus Football Club|Juventus]], battuta 3-0 e 4-2, ma appaiati al [[Napoli Calcio|Napoli]] che si qualifica al turno successivo, ai danni degli uomini di Liedholm, grazie a una miglior differenza reti.<ref name="CentoMilan" />
 
=== 1978-1979: lo scudetto della stella e l'addio di Rivera ===
Il decimo scudetto, arriva nel [[Serie A 1978-1979|1978-1979]], a distanza di undici anni dal precedente. Il club rossonero è il terzo club, dopo Juventus e Inter, vincitori del decimo titolo rispettivamente nel [[Serie A 1957-1958|'58]] e nel [[Serie A 1965-1966|'66]], a fregiarsi della [[Stella (calcio)|Stella]] celebrativa.<ref name=Alm/> In questa stagione diventa titolare [[Franco Baresi]].<ref name="CentoMilan" />
[[File:Milan 1978-79.jpg|thumb|upright=1.2|left|Una formazione del Milan scudettato nel 1978-1979.]]
 
La formazione di Liedholm conquista 9 punti su 10 nelle prime cinque giornate. Nonostante la sconfitta al sesto turno contro i detentori della Juventus (0-1), il Milan arriva al giro di boa in vetta. Nel girone di ritorno i rossoneri calano di rendimento, e nel derby, in svantaggio per 2-0 a 10 minuti dalla fine, riescono a pareggiare con due reti di [[Renzo De Vecchi|De Vecchi]].<ref name=Alm/> Alla venticinquesima e ventiseiesima giornata i rossoneri escono dallo scontro diretto fuori casa contro il [[Perugia Calcio|Perugia]] con un pareggio e battono il Torino, che a lungo era stata la terza forza del campionato, per 3-0.<ref name=Alm/> La certezza matematica dello scudetto della stella arriva alla penultima giornata nella gara casalinga contro il Bologna, conclusasi 0-0.<ref name=Alm/> Il [[Perugia Calcio|Perugia]] (secondo classificato), chiude il campionato imbattuto, prima tra le squadre italiane a riuscire in una simile impresa (eguagliata proprio dai rossoneri scudettati nel 1991-1992 e dalla [[Juventus Football Club 2011-2012|Juventus 2011-2012]]).<ref name=Alm/> La formazione titolare che conquista il 10º scudetto della storia rossonera è formata da [[Enrico Albertosi|Albertosi]], [[Franco Baresi|Baresi]], [[Fulvio Collovati|Collovati]], [[Aldo Bet|Bet]], [[Aldo Maldera|Maldera]], [[Ruben Buriani|Buriani]], [[Roberto Antonelli|Antonelli]], [[Alberto Bigon|Bigon]] e i nuovi acquisti [[Walter De Vecchi]], [[Walter Novellino]] e [[Stefano Chiodi]].<ref name="CentoMilan" /> L'attaccante emiliano mette a segno pochi gol quasi esclusivamente su rigore, mentre il terzino [[Aldo Maldera]] segna 9 reti.<ref name=Alm/> In rosa c'è anche [[Gianni Rivera]] che colleziona 13 presenze. Al termine del campionato l'alessandrino lascia il Milan e il calcio giocato dopo aver raggiunto le 500 apparizioni con la maglia rossonera. Il pallone d'oro cede la fascia di capitano ad [[Albertino Bigon]].<ref name="RiveraDelBuono" /> Quello di Rivera non è però l'unico addio: anche [[Nils Liedholm|Liedholm]] lascia i rossoneri per trasferirsi alla [[AS Roma|Roma]].<ref name="CentoMilan" />
[[File:Aldo Maldera - Milan 1978-1979.jpg|thumb|[[Aldo Maldera]], al Milan dal 1973 al 1982, e tra i maggiori protagonisti nella stagione della [[Stella (calcio)|stella]].]]
 
In campo europeo il Milan non va oltre gli ottavi di finale di [[Coppa UEFA 1978-1979|Coppa UEFA]]: i rossoneri, dopo aver superato trentaduesimi e sedicesimi di finale rispettivamente ai danni di [[Lokomotíva Košice]] e [[Profesionalen Futbolen Klub Levski Sofija|Levski Sofija]], vengono sconfitti in terra inglese 3-0 dal [[Manchester City]] dopo il 2-2 di San Siro. In [[Coppa Italia 1978-1979|Coppa Italia]] escono nel girone eliminatorio, classificandosi secondo dietro il [[Unione Sportiva Catanzaro|Catanzaro]].<ref name="CentoMilan" />
 
== Il Totonero e le due retrocessioni in Serie B (1979-1982) ==
Nei primi [[anni 1980|anni ottanta]] il Milan vive un periodo segnato da due retrocessioni in [[Serie B]], le prime della sua storia, e dallo scandalo del ''[[Totonero]]''.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1979-1980: la retrocessione d'ufficio ===
Nella stagione [[Serie A 1979-1980|1979-1980]], il club affida la panchina a [[Massimo Giacomini]] e conferma la formazione campione d'Italia in carica, aggiungendo alla rosa solo il centrocampista [[Francesco Romano]] e l'attaccante [[Giuseppe Galluzzo|Galluzzo]]. La squadra riesce a tallonare l'[[Inter]], capolista fin dalle prime giornate, arrivando con due punti di ritardo al giro di boa, senza riuscire tuttavia a superarla.<ref name=Alm/>
 
Al termine della stagione, a seguito allo [[Scandalo calcio-scommesse 1980|scandalo del calcio-scommesse]] e dopo il terzo posto finale (a cinque punti dai nerazzurri campioni), la squadra viene declassata all'ultima posizione e retrocessa nella [[Serie B|serie cadetta]].<ref name="CentoMilan" /> Le sentenze della giustizia sportiva ([[Commissione di Appello Federale|C.A.F.]]) prevedono: retrocessione del Milan in Serie B (insieme alla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]); inibizione a vita per il presidente [[Felice Colombo]]; squalifiche ai calciatori [[Enrico Albertosi]], [[Giorgio Morini]] e [[Stefano Chiodi]], rispettivamente di quattro anni, un anno e sei mesi. La partita incriminata è Milan-Lazio del 6 gennaio [[1980]] (vinta sul campo 2-1 dal Milan).<ref>{{cita web|url=http://storiedicalcio.altervista.org/milan_1981-82.html |titolo=Milan 1981/82: e il Diavolo tornò in purgatorio|editore=storiedicalcio.altervista.org|accesso=31 maggio 2013}}</ref><ref name="calcioscommesse 80">{{cita news|url=http://www.ilpost.it/2012/06/04/il-calcioscommesse-degli-anni-ottanta/|titolo=Il calcioscommesse degli anni Ottanta|pubblicazione=[[il Post]]|data=4 giugno 2012|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
Successivamente, con l'indagine della magistratura ordinaria, si scopre che [[Felice Colombo]] aveva pagato le vincite sulle scommesse relative a quella partita con assegni: ad incastrarlo sono le loro matrici. La giustizia ordinaria assolve tutti i protagonisti di quella vicenda, in quanto non vi è truffa ai danni degli scommettitori.<ref name="calcioscommesse 80"/><ref>{{cita web|url=http://storiedicalcio.altervista.org/milan_1981-82.html|titolo=Milan 1981/82: e il Diavolo tornò in purgatorio|editore=storiedicalcio.altervista.org |accesso=31 maggio 2013}}</ref>
Questa stagione vede anche il ritorno del Milan in [[Coppa dei Campioni 1979-1980|Coppa dei Campioni]]: l'avventura dei rossoneri termina al primo turno in seguito ad una sconfitta casalinga per 1-0 inflittagli dal [[Futebol Clube do Porto|Porto]], dopo lo 0-0 in terra iberica.<ref name="CentoMilan" /> Anche in [[Coppa Italia 1979-1980|Coppa Italia]] non ha fortuna: esce ai quarti di finale.<ref name="CentoMilan" />
 
=== 1980-1981: la risalita in Serie A ===
[[File:Milan1980 1981.jpg|thumb|upright=1.2|left|Il Milan del 1980-1981, per la prima volta declassato fra i cadetti, che riconquistò immediatamente la massima serie.]]
 
Nel [[Serie B 1980-1981|1980-1981]] la squadra risale in [[Serie A]] vincendo il campionato di [[Serie B 1980-1981|Serie B]] (50 punti in 38 gare, con 18 vittorie, 14 pareggi, 6 sconfitte, 49 gol fatti, 29 gol subiti), sotto la presidenza [[Gaetano Morazzoni|Morazzoni]], con [[Roberto Antonelli]] capocannoniere del campionato.<ref name="Mondadori" /> L'allenatore, come nella stagione precedente, è [[Massimo Giacomini]] (il quale lascia la guida tecnica della squadra a promozione matematicamente raggiunta, prima dell'ultimo turno di campionato, a [[Italo Galbiati]]). In questa stagione fanno il loro esordio in maglia rossonera [[Mauro Tassotti]] (difensore acquistato dalla Lazio) e i giocatori delle giovanili [[Alberigo Evani]] e [[Andrea Icardi]]. Vengono inoltre acquistati [[Stefano Cuoghi]] e il portiere [[Ottorino Piotti]]. [[Alberto Bigon|Bigon]] e [[Stefano Chiodi|Chiodi]] passano alla [[SS Lazio|Lazio]], mentre [[Fabio Capello|Capello]] chiude la carriera. Il capitano della squadra è [[Aldo Maldera]]. In campionato il Milan perde sei partite: due in casa contro Sampdoria e Pisa (entrambe per 0-1), quattro in trasferta contro Foggia (1-0), Pescara (1-0), Palermo (3-1) e Taranto (3-0). La sconfitta subita a Taranto è la prima del Milan nella serie cadetta, il 7 dicembre [[1980]]. I rossoneri battono poi gli ionici (che al termine della stagione retrocederanno in [[Serie C1|C1]]) per 4-0 nella partita di ritorno a Milano.<ref name="Mondadori" />
 
In Coppa Italia, inserito nello stesso girone dell'Inter, contro cui perde 0-1, il ''Diavolo'' non supera la prima fase, come i nerazzurri. Le altre squadre del girone sono Avellino (che si qualifica per migliore differenza reti), Palermo e Catania.<ref name=Alm/>
 
=== 1981-1982: la seconda retrocessione e la Mitropa Cup vinta ===
[[File:Mauro Tassotti Milan 1983-1984.jpg|thumb|[[Mauro Tassotti]] nel 1984. In rossonero dalla stagione 1980-1981, il difensore, vi rimarrà fino al 1997.]]
 
Nel 1981 la panchina è affidata a [[Luigi Radice]], già giocatore rossonero negli anni sessanta. In questa [[Associazione Calcio Milan 1981-1982|stagione]], compare per la prima volta sulle maglie lo [[Sponsor]] del club: [[Pooh jeans]].<ref name="CronacheMilan" />
 
Al termine della [[Serie A 1981-1982|stagione]] il Milan retrocede nuovamente in Serie B, questa volta sul campo, a seguito di un'annata conclusa con il terz'ultimo posto in classifica, maturato negli ultimi minuti di un campionato in cui i rossoneri conquistano solo 24 punti in 30 partite. [[Franco Baresi]] è assente per quasi quattro mesi (il sostituto in tale periodo è il nuovo acquisto [[Maurizio Venturi]]), e durante la sua assenza dal campo la squadra totalizza appena 8 punti in 12 partite, mentre con lui ne raccoglie 16 in 18.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" />
 
Questa stagione vede anche un avvicendamento ai vertici societari e uno in panchina: il 19 gennaio [[1982]] l'imprenditore [[Giuseppe Farina (imprenditore)|Giuseppe Farina]], già in precedenza al comando del [[Vicenza Calcio|Vicenza]], diventa presidente, mentre dopo la sconfitta interna contro l'[[Udinese]] (0-1), prima partita del girone di ritorno, il 24 gennaio 1982, viene esonerato l'allenatore [[Luigi Radice]] e la squadra è affidata ad [[Italo Galbiati]].<ref name="Mondadori" /> Emblematica la frase pronunciata da [[Gianni Rivera|Rivera]] (rimasto in società come vicepresidente) al termine della partita persa contro la squadra friulana: "Non potendo esonerare tutti i giocatori, cambiamo l'allenatore".<ref>{{Cita web|url=http://www.magliarossonera.it/198182_storia.html|titolo=Storia della stagione|editore=magliarossonera.it}}</ref>
 
La stagione del Milan parte con il raduno venerdì 17 luglio [[1981]].<ref name="CentoMilan" /> Il campionato vede un inizio con due pareggi ed una vittoria nelle prime tre giornate ed un finale con tre vittorie e due pareggi nelle ultime cinque partite. Tra ottobre e metà aprile arrivano tre successi, sei pareggi e tredici battute d'arresto, con la squadra che arriva anche a toccare l'ultimo posto in classifica.<ref name=Alm/>
Anche se all'ultima giornata la vittoria sul [[Associazione Calcio Cesena|Cesena]] in rimonta (da 2-0 a 2-3) sembra risparmiare al club una nuova retrocessione, in [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]-[[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], a cinque minuti dal termine (il secondo tempo era iniziato in ritardo per il lancio di fumogeni),<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> con i partenopei sicuri dell'ingresso in UEFA anche in caso di pareggio e i liguri rivali del Milan nella lotta salvezza,<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> il portiere del [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], [[Luciano Castellini]], commette un errore (definito "Quel pasticciaccio brutto del portiere napoletano")<ref>[http://www.storiedicalcio.altervista.org/milan_1981-82.html Milan 1981/82: quando il Diavolo tornò in purgatorio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> che regala al Genoa il calcio d'angolo da cui nasce il gol del 2-2, di [[Mario Faccenda]] (tenuto in gioco da un difensore dei partenopei), il quale sancisce, di fatto, la prima e unica retrocessione sul campo dei rossoneri.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> Con i tre punti per la vittoria (all'epoca presenti solo in Inghilterra, in Italia verranno introdotti nella stagione 1994-1995) Milan e Genoa avrebbero concluso il campionato a pari punti, ed in base agli scontri diretti, a retrocedere sarebbero stati i grifoni. A penalizzare il Milan è inoltre lo 0-0 tra Cagliari e Fiorentina, con i sardi in lotta come il Milan per la salvezza, ed i viola in lotta con la Juventus per lo scudetto (le due squadre prima dell'ultimo turno erano appaiate in vetta alla classifica). Attorno al quarto d'ora del secondo tempo i viola subiscono l'annullamento di un gol, per un dubbio fallo di [[Daniel Ricardo Bertoni|Bertoni]] sul portiere del Cagliari, da parte dell'arbitro [[Maurizio Mattei]]. L'episodio scatenerà a Firenze forti recriminazioni.<ref name="CentoMilan" />
[[File:Alberigo Evani 1983-84 Milan.jpg|thumb|upright|left|[[Alberigo Evani]], centrocampista del Milan dal 1980 al 1993.]]
 
In questo campionato la squadra realizza 21 reti in 30 partite (record negativo della storia rossonera nel girone unico), ne subisce 31, vince 7 partite, ne pareggia 10 e ne perde 13.<ref name="CentoMilan" /> La difficoltà nel trovare la via della rete (sono 15 le partite senza gol segnati e con diversi rigori sbagliati) è dovuta anche alla non positiva stagione dello scozzese, nuovo acquisto, [[Joe Jordan]], che realizza solo 2 gol in 22 presenze.<ref name="Mondadori" /> Il migliore marcatore della squadra in campionato è [[Roberto Antonelli]] a segno 4 volte in 24 match. L'altro acquisto estivo, [[Adelio Moro]], totalizza 19 presenze con un gol in campionato. In questa stagione, inoltre, il Milan viene sconfitto in entrambi i derby di campionato con l'Inter (0-1 e 1-2), in entrambi i confronti con la Juventus (0-1 e 2-3; gli autori dei gol juventini furono Virdis nella gara d'andata e Galderisi in quella di ritorno, entrambi futuri giocatori del Milan) e con il Catanzaro (0-1 e 0-3, con Bivi a segno, tra l'altro, in entrambe le partite). Contro le altre due retrocesse di quel campionato, il Bologna ed il Como, il Milan totalizza, rispettivamente, tre (2-1 e 0-0 i risultati con i rossoblù) ed un punto (1-1 e 0-2 contro i lariani). Dopo la sconfitta subita a Como per 0-2 (i lariani chiuderanno all'ultimo posto con appena tre vittorie in tutto il campionato, con il peggiore attacco e la peggiore difesa, ed in questa partita, tra l'altro, [[Roberto Antonelli]] sbaglia un rigore) e la contestazione dei tifosi ([[Fulvio Collovati|Collovati]] viene colpito da un sasso lanciato dagli spalti), le due successive gare interne contro Ascoli (0-0, con un rigore sbagliato da [[Sergio Battistini]]) e Roma (1-2) vengono disputate in campo neutro a Verona.<ref name="Mondadori" />
 
I calciatori rossoneri scesi in campo a [[Cesena]] il 16 maggio [[1982]], per l'ultimo turno di [[Serie A 1981-1982|campionato]] sono: Piotti; Tassotti; Maldera; Battistini; Minoia; Baresi; Romano (87' Venturi); Novellino; Jordan; Evani (75' Moro); Antonelli. Da segnalare la presenza in organico del capitano [[Fulvio Collovati]] e di Franco Baresi, [[Campionato mondiale di calcio 1982|campioni del mondo in Spagna]] circa due mesi dopo, di [[Mauro Tassotti]] ed [[Alberigo Evani]], protagonisti dei successi del Milan negli anni a venire, e di [[Aldo Maldera]] e [[Francesco Romano]], campioni d'Italia in futuro, rispettivamente con Roma e Napoli.<ref name="Mondadori" />
 
In Coppa Italia, come l'anno prima, la squadra è inserita nello stesso girone dell'Inter, da cui viene eliminata dopo il 2-2 subito all'89' nello scontro diretto. I nerazzurri vinceranno poi la competizione.<ref name=Alm/>
 
Quattro giorni prima della retrocessione (il 12 maggio) la squadra vince la quarantesima edizione della [[Coppa Mitropa 1981-1982|Coppa Mitropa]], la terza edizione, da quando il torneo è stato trasformato in una competizione per squadre neopromosse dalla [[serie cadetta]] dei campionati dell'Europa centrale. Il successo arriva grazie al 3-0 inflitto a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] ai [[cecoslovacchi]] del [[FC Vítkovice]] (reti di [[Franco Baresi|Baresi]], Cambiaghi e [[Joe Jordan|Jordan]]), che consente ai rossoneri di primeggiare nel girone formato anche da [[Nogometni Klub Osijek|Osijek]] e [[Szombathelyi Haladás|Haladás]].<ref name="Mondadori" />
 
== La presidenza Farina (1982-1986) ==
Nella prima stagione intera con [[Giussy Farina]] al vertice della società, la squadra riconquista la [[Serie A]]. Seguono alcune stagioni senza vittorie in cui il risultato migliore è rappresentato da una qualificazione UEFA ed una finale di Coppa Italia nel 1985.<ref name="Panini524"/> Nel 1986 la società rischia il fallimento<ref>{{Cita news|autore=Franco Rossi|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/01/18/tra-nardi-berlusconi-milan-verso-il-fallimento.html|titolo=Tra Nardi e Berlusconi Milan verso il fallimento?|pubblicazione=[[la Repubblica]]|data=18 gennaio 1986|pagina=21}}</ref> e viene così rilevata dall'imprenditore [[Silvio Berlusconi]].<ref>{{Cita news|autore=Francesca Fanelli|url=http://www.corrieredellosport.it/624/2011/02/20-156773/1986,+Berlusconi+salva+il+Milan|titolo=1986, Berlusconi salva il Milan|pubblicazione=[[Corriere dello Sport]]|città=Roma|data=20 febbraio}}</ref>
 
=== 1982-1983: promozione in Serie A con record di reti segnate ===
[[File:Joe Jordan - Milan AC 1982-83.jpg|thumb|[[Joe Jordan]], attaccante del Milan dal 1981 al 1983.]]
 
Nella stagione [[Serie B 1982-1983|1982-1983]] il Milan, sotto la guida dell'allenatore [[Ilario Castagner]], affronta il suo secondo campionato nella serie cadetta e lo vince totalizzando 54 punti in 38 gare, con 19 vittorie, 16 pareggi, 3 sconfitte, 77 gol fatti e 36 gol subiti.<ref name="Pellegatti" /> La squadra, durante l'estate, viene rivoluzionata: di essa fanno ancora parte [[Franco Baresi]], ventiduenne da quest'anno capitano, [[Mauro Tassotti]] e [[Alberigo Evani]]. [[Walter Novellino]], [[Aldo Maldera]], [[Roberto Antonelli]], [[Ruben Buriani]] e [[Fulvio Collovati]] sono ceduti; quest'ultimo si trasferisce all'Inter, in cambio dei prestiti di [[Aldo Serena]], [[Giancarlo Pasinato]] e [[Nazzareno Canuti]]. Tra i nuovi arrivi in casa rossonera ci sono anche [[Vinicio Verza]], [[Oscar Damiani]] e il portiere [[Giulio Nuciari]].<ref name="Pellegatti" />
 
In [[Coppa Italia 1982-1983|Coppa Italia]] la squadra sconfigge sia il Genoa che il Cagliari, che lo avevano condannato alla retrocessione nell'ultimo turno del campionato precedente col loro pareggio, e viene successivamente eliminato dal Verona nei quarti, poi battuto in finale dalla Juventus, con due pareggi.<ref name="Mondadori" />
 
Il 7 novembre 1982 arriva la sconfitta interna in campionato contro la [[Cavese]] (1-2). La partita di ritorno, a [[Cava de' Tirreni]], finisce invece 2-2. Le altre sconfitte stagionali sono quelle di Como (1-0) e Perugia (3-2) in campionato e quella a Torino contro la Juventus (2-1) nel girone eliminatorio di Coppa Italia. Nel campionato cadetto realizza 77 reti in 38 partite: un record, anche se non assoluto (stabilito dalla Spal nella stagione 1949-1950, con 95 reti in 42 partite), per la Serie B. Il calciatore più presente nelle due stagioni del Milan nella serie cadetta è [[Sergio Battistini]], con 74 presenze e 16 reti complessive nei due campionati.<ref>{{cita|Panini|pp. 434, 448}}.</ref>
 
In questa stagione lo sponsor ufficiale del club è la società giapponese [[Hitachi (azienda)|Hitachi]], che la stagione successiva sarà sostituito da Olio Cuore.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1983-1984: 8º posto ===
Nella stagione [[Serie A 1983-1984|1983-1984]], che vede il Milan ritornare nella massima serie, partono [[Stefano Cuoghi|Cuoghi]], [[Francesco Romano|Romano]] e [[Joe Jordan|Jordan]], non vengono riscattati [[Nazzareno Canuti|Canuti]], [[Giancarlo Pasinato|Pasinato]] e [[Aldo Serena|Serena]] e arrivano [[Luciano Spinosi]], il belga [[Eric Gerets]], e l'anglo-giamaicano [[Luther Loide Blissett]].<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> L'attaccante ex [[Watford Football Club|Watford]] siglerà 5 gol in 30 presenze e verrà ceduto a fine stagione. [[Filippo Galli (calciatore)|Filippo Galli]], difensore cresciuto nelle giovanili rossonere, entra a far parte della rosa dopo un anno di prestito al [[Pescara Calcio|Pescara]].<ref name="Mondadori" /> Il club rinuncia alla partecipazione alla [[Coppa Mitropa 1983-1984|Coppa Mitropa]].<ref name="Mondadori" /> La squadra chiude il campionato appaiata alla Sampdoria e all'Hellas Verona, all'ottavo posto per [[differenza reti]] (32 punti in 30 partite, 10 vittorie, 12 pareggi, 8 sconfitte, 37 gol fatti, 40 gol subiti).<ref name="AlboOroA" /> Verso la fine del torneo Castagner, accordatosi da tempo con l'Inter in vista della successiva stagione, è sollevato dall'incarico e la squadra viene affidata ancora una volta ad [[Italo Galbiati]].<ref name="Mondadori" />
 
In Coppa Italia i rossoneri si fermano ai quarti di finale dopo il doppio confronto con la Roma (1-1 all'Olimpico e 1-2 dopo i [[Tempo supplementare|tempi supplementari]] a San Siro), poi vincitrice del trofeo.<ref name="Pellegatti" />
 
=== 1984-1985: 5º posto e finale di Coppa Italia, l'esordio di Paolo Maldini ===
 
Nell'[[estate]] 1984 il presidente Farina fa tornare il tecnico [[Nils Liedholm]], reduce dai trionfi ottenuti con la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], ed acquista gli [[Attaccante|attaccanti]] [[Pietro Paolo Virdis]] e [[Mark Hateley]]. In più arrivano il regista del Manchester United [[Ray Wilkins]], il libero [[Agostino Di Bartolomei|Di Bartolomei]] dalla Roma e il portiere [[Giuliano Terraneo|Terraneo]]. Partono i 3 acquisti dell'anno precedente: [[Luther Loide Blissett|Blissett]], [[Eric Gerets|Gerets]] e [[Luciano Spinosi|Spinosi]].<ref name="Pellegatti" />
[[File:Liedholm.jpg|thumb|upright=0.5|left|[[Nils Liedholm]] nel 1984 inizia la sua terza ed ultima esperienza sulla panchina rossonera.]]
 
I rossoneri terminano il [[Serie A 1984-1985|campionato]] al 5º posto, che garantisce l'accesso alla Coppa UEFA, a pari punti con la Juventus ma davanti ai bianconeri per gli scontri diretti (Milan-Juventus 3-2 e 1-1), tornando dopo sei anni alla vittoria di un derby in campionato e raggiungendo la finale di [[Coppa Italia 1984-1985|Coppa Italia]] dopo aver eliminato il Napoli, i bianconeri campioni d'Europa e l'Inter. L'atto conclusivo della manifestazione vede i rossoneri perdere contro la [[Sampdoria]]<ref>{{cita|Panini|p. 455}}.</ref> (primo successo della società blucerchiata).
 
È questa la stagione dell'esordio del primavera [[Paolo Maldini]], avvenuto il 20 gennaio a [[Udine]].<ref name="Mondadori" /> Questo è anche il primo e ultimo anno di [[Oscar Mondadori]] come sponsor ufficiale. Dall'anno seguente il club sarà sponsorizzato da Fotorex U-Bix.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1985-1986: 7º posto, la contestazione e il rischio del fallimento ===
L'estate del [[1985]] vede l'acquisto dalla [[Juventus Football Club|Juventus]] del [[Campionato mondiale di calcio 1982|campione del mondo]] e [[Pallone d'oro 1982]] [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]],<ref>{{cita|Panini|p. 462}}.</ref> il quale va a formare un tridente d'attacco con Virdis ed Hateley.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> La squadra inizia bene il [[Serie A 1985-1986|campionato]], veleggiando per l'intero girone d'andata tra la seconda e la terza posizione alle spalle della capolista [[Juventus Football Club|Juventus]].
 
A dicembre il presidente [[Giuseppe Farina (imprenditore)|Giuseppe Farina]], a seguito dell'eliminazione agli ottavi di [[Coppa UEFA 1985-1986|Coppa UEFA]] per mano dei belgi del [[Koninklijke Sportvereniging Waregem|Waregem]], subìsce una dura contestazione dai tifosi.<ref>''La grande storia del Milan'', DVD n. 5, [[La Gazzetta dello Sport]].</ref> Con l'arrivo del nuovo anno la Federazione riscontra una situazione economica pesante: la società è stracolma di debiti e rischia il fallimento se essi non verranno ripianati.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" /> La Guardia di Finanza scopre in seguito che non sono stati versati i contributi [[IRPEF]].<ref name="MilanBerlusconi">{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/02/11/il-milan-di-berlusconi.html|titolo=Il Milan è di Berlusconi|pubblicazione=[[la Repubblica]]|pagina=22|data=11 febbraio 1986|accesso=31 maggio 2012}}</ref> In questa situazione Farina si dimette e si alternano varie cordate: [[Rosario Lo Verde]] diventa presidente per 51 giorni (questo fa di lui il presidente rimasto in carica meno giorni nella storia del club)<ref name="Mondadori" /> fino a quando non diviene azionista di maggioranza della società l'[[imprenditore]] milanese [[Silvio Berlusconi]], proprietario dell'azienda [[Fininvest]], il quale acquista il club il 20 febbraio [[1986]] e, divenutone presidente il 24 marzo, ripiana il deficit economico. Berlusconi conferisce la funzione di amministratore delegato della società ad [[Adriano Galliani]] e si avvale di un organico dirigenziale che vede [[Ariedo Braida]] nelle vesti di direttore generale.<ref name="Mondadori" />
[[File:Milan 1985-86 - Ray Wilkins e Mark Hateley.jpg|thumb|upright=1.2|[[Ray Wilkins]] e [[Mark Hateley]].]]
 
In campionato la squadra accusa un calo nel finale (un punto nelle ultime cinque partite) e manca il piazzamento in Coppa UEFA chiudendo al settimo posto, un punto dietro l'Inter, che si qualifica per l'Uefa grazie al successo della Roma in Coppa Italia. In [[Coppa Italia 1985-1986|Coppa Italia]] viene eliminata dall'[[Empoli Football Club|Empoli]] negli ottavi di finale.<ref>{{cita|Panini|p. 467}}.</ref>
 
== L'arrivo di Berlusconi (1986) e gli ''Immortali'' di Sacchi (1987-1991) ==
Con l'insediamento di [[Silvio Berlusconi]], dopo una stagione di transizione, nasce il team soprannominato gli ''Immortali'' di Arrigo Sacchi, la squadra di club migliore di tutti i tempi secondo un sondaggio on-line pubblicato nella rivista inglese ''[[World Soccer]]'',<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2007/07_Luglio/10/worldsoccer_1007.shtml|titolo=C'è solo il Milan di Sacchi tra i 10 top team di sempre|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=10 luglio 2007|accesso=31 maggio 2013}}</ref> ispirata al [[calcio totale]]<ref>{{cita news|url=http://www.corrieredellosport.it/624/2011/02/20-156773/1986,+Berlusconi+salva+il+Milan |titolo=1986, Berlusconi salva il Milan|pubblicazione=[[Corriere dello Sport]]|data=20 febbraio 2011|accesso=31 maggio 2013}}</ref> e composta da alcuni giocatori che, conclusa la carriera agonistica, sarebbero diventati allenatori di vari club e Nazionali. Il Milan vince lo scudetto (che mancava da nove anni) e una [[Supercoppa Italiana]], oltre a due Coppe dei Campioni e due [[Supercoppa UEFA|Supercoppe Europee]] consecutive (ultima a riuscirci), e a due [[Coppa Intercontinentale|Coppe Intercontinentali]] (sempre consecutive), passando così dal rischio del fallimento,<ref name="MilanBerlusconi" /> al titolo di campione del Mondo in poco più di tre anni e mezzo. In questo periodo, inoltre, il club riesce a far piazzare per due anni di fila (1988 e 1989) tre suoi giocatori sui tre gradini più alti del podio del [[Pallone d'oro]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 1986-1987: il 5º posto, l'esonero di Liedholm e la parentesi Capello ===
 
Partiti [[Paolo Rossi (calciatore)|Rossi]], [[Andrea Icardi|Icardi]] e [[Giuliano Terraneo|Terraneo]] vengono acquistati giocatori come [[Roberto Donadoni]], [[Daniele Massaro]], [[Giovanni Galli]], [[Stefano Borgonovo]] (lasciato in prestito per tre stagioni a Como e Fiorentina) e [[Giuseppe Galderisi]] e [[Dario Bonetti]] che lasceranno il Milan al termine della stagione.<ref name="Mondadori" /> Ancora una volta guidata da [[Nils Liedholm]], la squadra a primavera perde posizioni, così lo svedese è esonerato a cinque giornate dal termine e sostituito da [[Fabio Capello]].<ref name="Mondadori" /> Il giovane tecnico prima conduce il team al quinto posto finale a pari merito con la [[Sampdoria]], poi conquista la qualificazione alla Coppa UEFA battendo i blucerchiati a Torino in uno spareggio (1-0 dopo i [[tempi supplementari]] con gol di [[Daniele Massaro|Massaro]]). In Coppa Italia il Milan è eliminato dal [[Parma Football Club|Parma]] guidato da [[Arrigo Sacchi]].<ref name="Mondadori" />
[[File:Sacchi.JPG|thumb|upright=0.7|left|[[Arrigo Sacchi]].]]
 
La stagione è da ricordare anche per la vittoria di [[Pietro Paolo Virdis]] del titolo di capocannoniere con 17 realizzazioni, a quattordici anni dall'ultima affermazione di un milanista ([[Gianni Rivera]]) in tale graduatoria.<ref name="Mondadori" />
In estate lasciano il Milan [[Mark Hateley]], [[Ray Wilkins]] e [[Agostino Di Bartolomei|Di Bartolomei]] dopo 3 stagioni con la maglia rossonera, mentre cambia lo sponsor ufficiale del club da Fotorex a [[Mediolanum (azienda)|Mediolanum]]. Nel giugno 1987 la squadra si aggiudica l'ultima edizione del trofeo amichevole [[Mundialito per club 1987|Mundialito per club]] sconfiggendo il [[Barcellona FC|Barcellona]] nella partita decisiva.
 
=== 1987-1988: 11º scudetto e l'inizio del ciclo di Sacchi ===
[[File:Scudetto 1987-1988 Maldini Berlusconi Gullit.jpg|thumb|upright=0.7|La festa del Milan per la vittoria dello [[scudetto]], da sinistra a destra: [[Paolo Maldini]] il presidente [[Silvio Berlusconi]], [[Giovanni Galli]] e [[Ruud Gullit]].]]
 
Nell'estate del 1987 Berlusconi affida l'incarico di allenatore ad [[Arrigo Sacchi]]: il nuovo tecnico può contare su un organico giovane,<ref name="Mondadori" /> che gli consentirà di lottare in campionato con il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] campione in carica. La rosa è composta da: una [[Difensore|difesa]] guidata dal capitano [[Franco Baresi]] e che annovera [[Paolo Maldini]], [[Filippo Galli (calciatore)|Filippo Galli]], [[Mauro Tassotti]] e le riserve [[Alessandro Costacurta]] (cresciuto nelle giovanili e tornato al Milan dopo un anno di prestito al [[Monza Calcio|Monza]]) e il nuovo acquisto [[Roberto Mussi]]; il [[portiere (calcio)|portiere]] [[Giovanni Galli]], già in rossonero nella stagione precedente e il suo sostituto [[Giulio Nuciari]]; un [[centrocampo]] formato da [[Roberto Donadoni]], [[Alberigo Evani]] e i nuovi acquisti [[Angelo Colombo]] e [[Carlo Ancelotti]]; un attacco che può vantare la presenza degli olandesi [[Marco van Basten]] e [[Ruud Gullit]] ([[Pallone d'oro 1987]]), prelevati rispettivamente da [[Ajax Cape Town Football Club|Ajax]] e [[PSV Eindhoven|PSV]], oltre agli italiani [[Pietro Paolo Virdis|Virdis]], [[Daniele Massaro|Massaro]] e [[Graziano Mannari]].<ref name="Mondadori" />
 
Nel girone d'andata del [[Serie A 1987-1988|campionato 1987-1988]] il Milan subisce due sconfitte: la prima al secondo turno con la Fiorentina e l'altra nella partita con la Roma, vinta 1-0 ma trasformata in uno 0-2 a tavolino per un petardo che colpisce il portiere romanista [[Franco Tancredi]].<ref name=Alm/> Ad ottobre il club perde [[Marco van Basten|van Basten]] per infortunio: tornerà ad aprile.<ref name="Mondadori" /> Il 20 dicembre i rossoneri si impongono nel derby di andata. Il 3 gennaio [[1988]] conquistano i 2 punti anche a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] nello scontro diretto contro il Napoli capolista (4-1). Da qui in avanti gli uomini di Sacchi, imbattuti nel girone di ritorno, realizzano una rimonta in classifica impreziosita dalle vittorie contro [[Juventus Football Club|Juventus]], Roma e Inter (nel derby di ritorno) e completata con un nuovo successo sui partenopei al [[Stadio San Paolo|San Paolo]], alla terzultima giornata (3-2 firmato da Virdis e da van Basten che rispondono a [[Diego Armando Maradona|Maradona]] e [[Careca]]) che consente di agguantare il primo posto, mantenuto fino alla fine del torneo, grazie anche ad un crollo del Napoli che perde anche le ultime due gare. Pareggiando all'ultimo turno col Como, i rossoneri si laureano campioni d'Italia. È l'undicesimo scudetto per il ''Diavolo''.<ref name=Alm/>
 
In [[Coppa Italia 1987-1988|Coppa Italia]] il Milan esce agli ottavi e in [[Coppa UEFA 1987-1988|UEFA]] viene eliminato al secondo turno dall'[[Espanyol]] futuro finalista, vincitore per 2-0 sul campo neutro di Lecce.<ref name=Alm/>
 
=== 1988-1989: campione d'Europa e la 1ª Supercoppa italiana ===
{| class="toccolours" style="float: left; width: 200px; margin-left: 0.5em; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em"
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[[File:Soccer.Field Transparant.png|175px]]
{{Image label|x=0.22|y=0.08|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Giovanni Galli|'''G. Galli'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.28|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Franco Baresi|'''F. Baresi'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.11|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Alessandro Costacurta|'''Costacurta'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.38|y=0.20|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Paolo Maldini|'''Maldini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.34|y=0.35|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Frank Rijkaard|'''Rijkaard'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.20|y=0.25|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Carlo Ancelotti|'''Ancelotti'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.05|y=0.20|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Mauro Tassotti|'''Tassotti'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.30|y=0.48|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Ruud Gullit|'''Gullit'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.20|y=0.42|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Roberto Donadoni|'''Donadoni'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.15|y=0.53|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Marco van Basten|'''van Basten'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.08|y=0.35|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Angelo Colombo|'''Colombo'''<br />]]</span>}}
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|style="font-size:90%"|La formazione vincitrice della [[Coppa dei Campioni 1988-1989|Coppa dei Campioni 1988-89]]. L'undici di Sacchi è stato proclamato in un sondaggio di [[World Soccer]] nel 2007 ''miglior squadra di club di tutti i tempi''.
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Nella stagione 1988-1989 ai due [[Paesi Bassi|olandesi]], freschi vincitori del [[Campionato europeo di calcio 1988|titolo europeo]] con la [[Nazionale di calcio dei Paesi Bassi|Nazionale ''Orange'']], se ne aggiunge un terzo: [[Frank Rijkaard]]. A quasi quarant'anni di distanza dal [[Gre-No-Li]] si forma così un altro trio milanista di campioni stranieri.<ref name="Mondadori" />
 
Nella [[Coppa dei Campioni 1988-1989|massima competizione europea]], dopo aver superato ai sedicesimi il [[Profesionalen Futbolen Klub Levski Sofija|Vitosha Sofia]] con un complessivo 7-2, nel ritorno del secondo turno contro la [[FK Stella Rossa Belgrado|Stella Rossa Belgrado]] (l'andata a Milano era finita 1-1) sul campo scende una fitta nebbia che induce l'arbitro [[Germania Ovest|tedesco]] Pauly a sospendere a norma di regolamento la partita dopo che, a visibilità già quasi nulla, gli slavi erano passati in vantaggio e Virdis era stato espulso.<ref>{{cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/11/10/nebbia-sul-milan-si-rigioca-oggi.html |autore=[[Gianni Mura]] |titolo=Nebbia sul Milan. Si rigioca oggi |editore=[[la Repubblica]] |data=10 novembre 1988 |accesso=31 maggio 2013}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.tuttochampions.it/?action=read&idnotizia=6892 |autore=Gaetano Mocciaro |titolo=Stella Rossa-Milan, quando la nebbia cambiò la storia del calcio |editore=tuttochampions.it |data=16 aprile 2011 |accesso=31 maggio 2013}}</ref> Da quel momento il Milan inanella una serie di risultati positivi, eliminando nell'ordine la Stella Rossa ai rigori nella ripetizione della gara, il [[Werder Brema]] e il [[Real Madrid]]. Contro gli spagnoli, dopo una gara di andata giocata al [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]] e finita 1-1 con gol di Hugo Sanchez e van Basten, i rossoneri si impongono 5-0 a San Siro grazie ai gol di Ancelotti, Rijkaard, Gullit, van Basten e Donadoni.<ref name="Mondadori" />
[[File:Van Basten Gullit Rijkaard (1988).jpg|thumb|upright=1.2|Da sinistra: [[Frank Rijkaard]], [[Marco van Basten]] e [[Ruud Gullit]]]]
 
La finale del 24 maggio 1989 mette di fronte il ''Diavolo'' e i rumeni della [[Steaua Bucarest]], già campioni d'Europa nel [[Coppa dei Campioni 1985-1986|1985-1986]]. L'undici titolare che scende in campo è formato da [[Giovanni Galli]], [[Mauro Tassotti]], [[Franco Baresi]], [[Alessandro Costacurta]], [[Paolo Maldini]], [[Angelo Colombo]], [[Carlo Ancelotti]], [[Frank Rijkaard]], [[Roberto Donadoni]], [[Ruud Gullit]] e [[Marco van Basten]]. Di fronte ai quasi centomila sostenitori rossoneri accorsi al [[Camp Nou]] di [[Barcellona]] il Milan sconfigge gli avversari per 4-0: già in vantaggio per 3-0 alla fine del primo tempo grazie alla [[Gol#Doppietta|doppietta]] di Gullit e ad una rete di van Basten, i ragazzi di Sacchi arrotondano il risultato nella seconda frazione di gioco con un altro gol del centravanti olandese (che con 10 reti diventa il miglior marcatore del torneo) e conquistano così la terza [[Coppa dei Campioni]] della storia del Milan, a venti anni di distanza dall'ultimo successo nella massima competizione europea. In questa stagione la squadra rossonera si aggiudica anche la prima edizione della [[Supercoppa italiana]], battendo per 3-1 la Sampdoria (gol di [[Frank Rijkaard|Rijkaard]], [[Graziano Mannari|Mannari]] e [[Marco van Basten|van Basten]]).<ref>{{cita|Panini|p. 489}}.</ref>
 
In campionato il ''Diavolo'' giunge terzo a un punto dal Napoli e 12 dall'Inter. In [[Coppa Italia 1988-1989|Coppa Italia]] si piazza secondo dietro al [[Verona Hellas|Verona]] nella seconda fase a gironi venendo quindi eliminato.<ref>{{cita|Panini|pp. 484, 490}}.</ref> Nel dicembre 1988, Marco van Basten vince il [[Pallone d'oro 1988|Pallone d'oro]], precedendo nella classifica due suoi compagni: [[Ruud Gullit|Gullit]] e [[Frank Rijkaard|Rijkaard]].<ref name="Mondadori" />
Al termine della stagione [[Roberto Mussi|Mussi]], Mannari e [[Pietro Paolo Virdis|Virdis]] lasciano il club.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1989-1990: il tris di coppe internazionali, la seconda ''fatal Verona'' e la finale di Coppa Italia ===
Nella stagione 1989-1990 i rossoneri si aggiudicano solo il [[Coppa dei Campioni 1989-1990|titolo continentale]] mentre perdono la finale di [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] e si classificano secondi in [[Serie A 1989-1990|Serie A]].<ref name="Mondadori" />
[[File:Arrigo Sacchi e Franco Baresi - Intercontinentale 1989.jpg|thumb|left|[[Arrigo Sacchi]] e [[Franco Baresi]] con la [[Coppa Intercontinentale]] vinta dal Milan nel [[1989]].]]
 
Rinforzati in estate con gli innesti di [[Marco Simone]] e del portiere [[Andrea Pazzagli]] e con [[Giovanni Stroppa]], [[Diego Fuser]], [[Daniele Massaro]] e [[Stefano Borgonovo]] tornati dal prestito, si confermano campioni d'Europa dopo aver sconfitto in finale il [[SL Benfica|Benfica]] per 1-0 con gol di Rijkaard, mandando in campo lo stesso undici schierato nella finale dell'anno precedente ad eccezione di [[Roberto Donadoni|Donadoni]] sostituito da [[Alberigo Evani|Evani]]. Durante il cammino i rossoneri eliminano l'[[Helsingin Jalkapalloklubi|HJK Helsinki]] grazie ad un complessivo 5-0, il Real Madrid battuto con un complessivo di 2-1, i belgi del [[Yellow Red Koninklijke Voetbalclub Mechelen|Mechelen]] superati 2-0 ai supplementari nella gara di ritorno a San Siro dopo lo 0-0 dell'andata e il [[Bayern Monaco]] eliminato grazie ad una rete di [[Stefano Borgonovo]] sempre nei [[tempi supplementari]].<ref>{{cita|Panini|pp. 498-499}}.</ref>
 
In questa stagione, inoltre, il Milan vince Supercoppa europea (1-1 e 1-0 firmati van Basten e Evani nel doppio confronto con il [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]]) e si aggiudica anche la Coppa Intercontinentale (superati i [[colombia]]ni del [[Atlético Nacional de Medellín|Nacional Medellín]] per 1-0 con la punizione vincente di [[Alberigo Evani|Evani]] nei [[tempi supplementari]]), proclamandosi così la squadra Campione del mondo<ref>{{cita|Panini|p. 492}}.</ref> dopo vent'anni esatti dalla sua prima volta.
[[File:Marco van Basten.jpg|thumb|[[Marco van Basten]], in tre occasioni [[Pallone d'oro]] negli anni al Milan.]]
 
Il campionato è conquistato dal Napoli con due punti di vantaggio sui rossoneri. Alla 25ª giornata, approfittando di un calo del [[Società Sportiva Calcio Napoli|partenopei]] capolisti (5 punti in 6 gare), il Milan, già vincitore per 3-0 contro [[Diego Armando Maradona|Maradona]] e compagni nella giornata precedente, passa in vetta alla classifica. L'8 aprile [[1990]] i rossoneri, a +1 sul Napoli, sono bloccati sullo 0-0 dal [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] al [[Stadio Renato Dall'Ara|Dall'Ara]] come i campani, che terminano con lo stesso risultato l'incontro contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]] a [[Bergamo]]. Al 77' del match tra Napoli e Atalanta però, una monetina colpisce dagli spalti il centrocampista napoletano [[Alemao]], il quale, consigliato in tal senso,<ref>{{cita news|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/sport/2010/7-aprile-2010/alemao-parla-20-anni-svelo-segreto-monetina-1602788778927.shtml|autore=Francesco Marciano|titolo=Alemao parla dopo 20 anni: «Svelo il segreto della monetina»|pubblicazione=[[Corriere del Mezzogiorno]]|data=7 aprile 2010|accesso=31 maggio 2013}}</ref> rinuncia a riprendere il gioco. Il giudice sportivo assegna così la vittoria per 2-0 a tavolino ai partenopei, consentendo a questi ultimi di raggiungere il Milan in vetta alla graduatoria.<ref name=Alm/> Le due squadre proseguono a pari punti sino alla 33ª giornata, in cui i rossoneri vengono sconfitti fuori casa dal [[Hellas Verona Football Club|Verona]] (che la settimana dopo, perdendo l'ultima partita di campionato, retrocederà in Serie B). La seconda "fatal Verona" (dopo quella del [[Serie A 1972-1973|'73]]) della storia milanista si concretizza all'89', quando il gol del veronese Pellegrini decreta il 2-1 finale e il conseguente sorpasso dei campani, che espugnano il campo del [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] e la settimana successiva si laureano Campioni d'Italia vincendo all'ultima giornata contro la [[SS Lazio|Lazio]]. Nella partita del [[Stadio Marcantonio Bentegodi|Bentegodi]] si segnalano le quattro espulsioni di Rijkaard, van Basten, Costacurta e Sacchi comminate dal [[Arbitro (calcio)|direttore di gara]] [[Rosario Lo Bello]].<ref name=Alm/>
 
Tre giorni dopo la sconfitta di Verona, il Milan perde, in casa contro la Juventus, anche la finale di ritorno di [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] conquistata proprio a spese del Napoli battuto 3-1 al [[Stadio San Paolo|San Paolo]]. Coi bianconeri la sfida termina 0-1 dopo lo 0-0 della finale di andata. Il trofeo viene così sollevato dai piemontesi.<ref name=Alm/>
 
Mentre [[Franco Baresi]] vince la classifica dei cannonieri della coppa nazionale con 4 reti, [[Marco van Basten]] si afferma in quella della Serie A con 19 centri. L'olandese vince il [[Pallone d'oro 1989|Pallone d'oro]] per la seconda volta consecutiva. A salire sul podio del trofeo che incorona il miglior giocatore dell'anno solare secondo i giurati di [[France Football]] ci sono anche altri due rossoneri: il capitano [[Franco Baresi|Baresi]] e [[Frank Rijkaard|Rijkaard]] rispettivamente secondo e terzo.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1990-1991: 3ª Intercontinentale, 2ª Supercoppa Europea e la squalifica dalle coppe ===
[[File:Rijkaard.jpg|thumb|upright=0.7|left|[[Frank Rijkaard]].]]
 
Il mercato estivo porta in rossonero [[Angelo Carbone]] e il portiere [[Sebastiano Rossi]] mentre partono [[Giovanni Galli]] e [[Angelo Colombo]]. In questa stagione arrivano la seconda Supercoppa europea, questa volta a spese della [[Sampdoria]] (1-1 nella gara di andata firmato [[Oleksij Mychajlyčenko|Mychajlyčenko]] ed [[Alberigo Evani|Evani]] e 2-0 al ritorno firmato Gullit e Rijkaard)<ref name="Panini507">{{cita|Panini|p. 507}}.</ref> e la terza Intercontinentale (3-0 ai [[Paraguay|paraguaiani]] dell'[[Olimpia Asunción]] superati a [[Tokio]] grazie ad una doppietta di [[Frank Rijkaard|Rijkaard]] e ad un gol di [[Giovanni Stroppa|Stroppa]]). Con la vittoria in Giappone il Milan diventa il club europeo più vincente in questa competizione, ugualiando il record assoluto di successi detenuto dalle sudamericane [[Peñarol]] e [[Club Nacional de Football|Nacional]].<ref name="CerrutiCostaFranchetti" />
 
In [[Serie A 1990-1991|campionato]] la squadra si piazza seconda insieme all'Inter, a cinque punti dalla [[Sampdoria]] Campione d'Italia. Le sorti del ''Diavolo'' sono decise dalle sconfitte subite proprio contro i doriani, sia a San Siro per 1-0 sia a [[Stadio Marassi|Marassi]] per 2-0. In questa stagione il bilancio dei derby è di una vittoria e una sconfitta, mentre la Juventus viene battuta in entrambi i match. Alla 32ª giornata i rossoneri si concedono anche una ''goleada'' contro il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] (6-0).
In [[Coppa Italia 1990-1991|Coppa Italia]] il ''Diavolo'' è eliminato in semifinale dalla Roma che vincerà poi la competizione.<ref>{{cita|Panini|p. 501}}.</ref>
 
In Coppa dei Campioni il Milan supera gli ottavi a spese del [[Club Brugge Koninklijke Voetbalvereniging|Brugge]]. Nella partita di ritorno dei quarti di finale giocata a [[Marsiglia]] contro l'[[Olympique de Marseille|Olympique]], dopo che la partita di andata si era conclusa sul punteggio di 1-1,<ref name="Panini507" /> a pochi minuti dalla fine, con il Milan in svantaggio per 1-0, si spegne uno dei riflettori dello stadio; l'amministratore delegato [[Adriano Galliani]] fa uscire i giocatori dal campo in segno di protesta, motivando il gesto con l'impossibilità, a sua detta, di continuare a giocare per via della scarsa visibilità. Malgrado la funzionalità del riflettore sia poi ripristinata, il Milan non torna in campo. In seguito all'accaduto la società è poi squalificata per un anno dalle Coppe europee.<ref name="Panini507" />
 
Dopo quattro stagioni di successi, Arrigo Sacchi lascia la panchina del Milan per diventare [[Commissario tecnico]] della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]].<ref>{{cita news|autore=Antonio Dipollina|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/02/16/ultimatum-di-berlusconi.html|titolo=L'ultimatum di Berlusconi|pubblicazione=[[la Repubblica]]|città=Milano|data=16 febbraio 1991|pagina=|accesso=21 settembre 2009}}</ref>
 
== Gli ''Invincibili'' di Capello (1991-1996) ==
Dal [[1991]] al [[1996]] il Milan conosce un altro ciclo vincente sotto la guida di [[Fabio Capello]], già giocatore rossonero a fine [[anni 1970|anni settanta]], dirigente, allenatore della [[Primavera (calcio)|Primavera]] nella prima metà degli [[Anni 80|anni ottanta]] e allenatore della prima squadra nel 1987 quando aveva sostituito Liedholm nelle ultime gare di campionato. Gli ''Invincibili'' di Capello si aggiudicano in cinque stagioni quattro scudetti, tre Supercoppe italiane, una Champions League (partecipando a tre finali consecutive) e una Supercoppa europea.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1991-1992: lo scudetto del record senza sconfitte ===
[[File:CapelloMadrid.JPG|thumb|[[Fabio Capello]].]]
 
In estate la squadra perde la prima edizione del torneo amichevole [[Trofeo Luigi Berlusconi|Luigi Berlusconi]]. [[Demetrio Albertini]], [[Diego Fuser]] e [[Francesco Antonioli]], dopo un anno in prestito, tornano a far parte della rosa rossonera arricchita anche con [[Enzo Gambaro]]. A disposizione di [[Fabio Capello|Capello]] c'è anche [[Aldo Serena]] di ritorno al Milan dopo 9 stagioni.
 
Il club, fuori dalle [[Coppe europee]] in seguito alle vicende di [[Marsiglia]], vince il [[Serie A 1991-1992|campionato]].<ref name="AlboOroA" /> La squadra è basata ancora sull'organico di Sacchi: le novità nella formazione titolare riguardano [[Sebastiano Rossi|Rossi]] in porta al posto di Galli, [[Demetrio Albertini|Albertini]] spesso impiegato al posto di Ancelotti e [[Daniele Massaro|Massaro]] al posto di Colombo.<ref name="Pellegatti" /> Dopo un inizio caratterizzato da due vittorie di misura e altrettanti pareggi<ref>{{cita|Panini|p. 510}}.</ref> la squadra vola in testa alla classifica, vince il titolo d'inverno e conquista lo [[scudetto]] senza subire sconfitte,<ref name="Panini509">{{cita|Panini|p. 509}}.</ref> inaugurando un'epoca ricca di successi che porterà la squadra ad essere soprannominata ''Gli Invincibili''.<ref name="AlboOroA" /> Oltre ai 56 punti guadagnati (con i due punti assegnati per vittoria) il Milan termina il campionato senza subire alcuna sconfitta (22 vittorie e 12 pareggi).<ref name="AlboOroA" /> Solo il [[Perugia Calcio|Perugia]] era riuscito, nel [[Serie A 1978-1979|1978-1979]], in tale impresa, ma era giunto secondo, proprio alle spalle dei rossoneri. Prima dell'introduzione del girone unico (avvenuta nel 1929-1930), l'impresa di vincere un campionato senza subire sconfitte era riuscita al Genoa, nel 1922-1923. In questa stagione i ''Diavoli'' segnano 74 gol (alla media di oltre 2 reti a gara), con alcune ''goleade'' come il 5-0 al [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], il 5-1 ai campioni in carica della [[Sampdoria]] e l'8-2 rifilato al [[Unione Sportiva Foggia|Foggia]].<ref name="Panini509" /> Van Basten è capocannoniere del campionato per la seconda volta, con 25 realizzazioni,<ref name="Panini509"/> una quota che mancava nella Serie A da ventisei anni.
 
La Coppa Italia del Milan si ferma alle semifinali contro la Juventus, contro cui subisce l'unica sconfitta stagionale<ref name="Panini509" /> (0-1 a Torino nella gara di ritorno, con un rigore sbagliato da [[Franco Baresi]], dopo lo 0-0 dell'andata).
 
Questo è l'ultimo anno di sponsorizzazione del gruppo assicurativo [[Mediolanum (gruppo)|Mediolanum]] dopo cinque stagioni. Al suo posto subentra l'azienda alimentare [[Motta (azienda)|Motta]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 1992-1993: campione d'Italia, Supercoppa italiana e vicecampione d'Europa ===
[[File:Acmilan1992 1993.jpg|thumb|left|upright=1.6|La rosa rossonera all'inizio della stagione 1992-1993.]]
 
Dopo lo scudetto dei record del 1992 vengono ingaggiati calciatori del calibro di [[Jean-Pierre Papin]], [[Dejan Savićević]], [[Stefano Eranio]], [[Fernando De Napoli]], [[Gianluigi Lentini]] e [[Zvonimir Boban]], acquistato nel 1991 e ceduto in prestito al [[Bari Calcio|Bari]] per la stagione 1991-92. C'è da annoverare, inoltre, l'addio al calcio giocato di Carlo Ancelotti che intraprende subito la carriera di allenatore in qualità di vice di Arrigo Sacchi.<ref name="Mondadori" />
L'obiettivo della società rossonera è conquistare tutti i trofei e, per farlo, il presidente Silvio Berlusconi arriva a sborsare cifre esorbitanti, come ad esempio 63 miliardi per l'acquisizione del cartellino di [[Gianluigi Lentini]], record assoluto per l'epoca.
 
Nel 1992-1993 il Milan è capace di prolungare la striscia di partite senza sconfitte (iniziata e conclusa contro il [[Parma Football Club|Parma]]) fino a 58 incontri, stabilendo un record assoluto, e di mettere in bacheca il 13º alloro nazionale, il secondo consecutivo,<ref name="AlboOroA" /> così come la seconda [[Supercoppa italiana]] (vinta per 2-1 sul Parma con reti di [[Marco van Basten|van Basten]] e [[Daniele Massaro|Massaro]]) nella storia del club.<ref name="Mondadori" />
 
Come nel precedente torneo, gli uomini di [[Fabio Capello]] vanno subito in testa e non si fanno più raggiungere.<ref>{{cita|Panini|p. 516}}</ref> L'allenatore goriziano utilizza tutta la folta rosa a disposizione: alla fine della stagione saranno 18 su 22 i giocatori a vantare più di 10 presenze.<ref name="Pellegatti" /> Vinte 14 partite su 17 nel girone di andata, tra le quali le trasferte di Pescara (4-5), Firenze (3-7) e Napoli (1-5), i rossoneri mantengono la testa della classifica anche nel girone di ritorno, pareggiano a pochi minuti dalla fine il derby del 10 aprile, che spegne i sogni di rimonta dei cugini, e chiudono al comando il campionato con una giornata d'anticipo precedendo i nerazzurri di 4 lunghezze. In Coppa Italia il cammino si interrompe in semifinale contro la Roma dopo aver eliminato l'Inter ai quarti.<ref>{{cita|Panini|p. 521}}</ref>
 
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[[File:Soccer.Field Transparant.png|175px]]
{{Image label|x=0.23|y=0.08|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Sebastiano Rossi|'''Rossi'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.28|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Franco Baresi|'''F. Baresi'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.11|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Alessandro Costacurta|'''Costacurta'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.38|y=0.20|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Paolo Maldini|'''Maldini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.27|y=0.32|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Frank Rijkaard|'''Rijkaard'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.13|y=0.32|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Demetrio Albertini|'''Albertini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.05|y=0.20|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Mauro Tassotti|'''Tassotti'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.31|y=0.53|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Daniele Massaro|'''Massaro'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.32|y=0.56|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Ruud Gullit|'''(Gullit)'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.38|y=0.38|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Stefano Eranio|'''Eranio'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.38|y=0.41|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Alberigo Evani|'''(Evani)'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.13|y=0.53|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Jean-Pierre Papin|'''Papin'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.10|y=0.56|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Marco van Basten|'''(van Basten)'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.07|y=0.38|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Gianluigi Lentini|'''Lentini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.05|y=0.41|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Roberto Donadoni|'''(Donadoni)'''<br />]]</span>}}
|-
|style="font-size:90%"|La formazione tipo del Milan campione d'Italia 1992-93.
|}
 
In questa stagione rimane fuori squadra a lungo van Basten a causa dei persistenti problemi fisici. Operato in [[Belgio]] a dicembre, l'olandese, rientra in campo cinque mesi più tardi.<ref>{{cita web |url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/21/Van_Basten_chiede_sognare_co_0_94062113423.shtml |titolo=Van Basten chiede di sognare |editore=[[Corriere della Sera]] |pagina=42 |data=21 giugno 1994 |accesso=20 aprile 2013}}</ref> L'attaccante, vincitore per la prima volta del [[FIFA World Player of the Year 1992|FIFA World Player]] (premio alla sua seconda edizione) e del [[Pallone d'oro 1992|Pallone d'oro]] per la terza volta (è stato il terzo calciatore, dopo Cruijff e Platini e prima di Messi, a riuscire nell'impresa), dà il suo contributo segnando 20 gol in 22 presenze.<ref name="Mondadori" />
 
In campo continentale il ''Diavolo'' vince 10 partite su 10 nella [[UEFA Champions League 1992-1993|Champions League]] (nuovo nome della Coppa dei Campioni), segnando 23 reti e subendone una sola, eliminando [[Nogometni Klub Olimpija Ljubljana|Olimpija Ljubljana]], [[Športový Klub Slovan Bratislava|Slovan Bratislava]], [[PSV Eindhoven]], [[Futebol Clube do Porto|Porto]] e [[Göteborg]] (quest'ultimo sconfitto 4-0 al [[Stadio Giuseppe Meazza|Meazza]] grazie ad una quaterna di van Basten) e approdando così in finale per la sesta volta. Diviene così il secondo club per finali disputate in questa competizione dietro a Real Madrid e davanti al [[Liverpool Football Club|Liverpool]]. Nell'ultimo atto della competizione giocato a [[Monaco di Baviera]] i ragazzi di Capello affrontano l'[[Olympique de Marseille|Olympique Marsiglia]] pieni di acciacchi e con una non perfetta forma fisica e perdono per 1-0 subendo un gol di [[Basile Boli]].<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/27/Milan_cuore_solo_non_basta_co_0_93052712547.shtml|autore=[[Giancarlo Padovan]], Cesare Fiumi, Fabio Monti e Alberto Costa|titolo=Milan, il cuore da solo non basta|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=27 maggio 1993|pagina=41|accesso=31 maggio 2013}}</ref> L'incontro coi francesi segna l'ultima apparizione su un campo di calcio di [[Marco van Basten|van Basten]], afflitto da problemi alla caviglia, che si ritirerà solo all'inizio della stagione 1995-1996.<ref name="CerrutiCostaFranchetti" />
 
Diversi anni dopo la finale tra Milan e Marsiglia alcuni giocatori del team francese dichiareranno di aver assunto sostanze dopanti prima del match.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/01_Gennaio/21/perrone.shtml|autore=Roberto Perrone |titolo=«Battemmo il Milan, ma eravamo dopati»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=21 gennaio 2006|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
=== 1993-1994: lo storico ''double'' scudetto-Champions League e la 3ª Supercoppa italiana ===
Anche la stagione 1993-1994 comincia con sostanziosi mutamenti del parco giocatori. Finita l'era degli olandesi (Gullit e Rijkaard sono stati ceduti a [[Sampdoria]] e [[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]] mentre van Basten non scenderà mai in campo poiché infortunato), dopo tredici anni lascia il Milan anche [[Alberigo Evani]], si ritira dal calcio giocato [[Aldo Serena]], mentre [[Gianluigi Lentini]], vittima di un grave incidente automobilistico, è fuori squadra per tutta la stagione. Sono acquistati [[Brian Laudrup]], [[Florin Răducioiu]], [[Christian Panucci]], [[Alessandro Orlando]], [[Mario Ielpo]] e, ad ottobre, [[Marcel Desailly]] che svolgerà un ruolo di centrocampista arretrato. [[Marco Simone]] diventa stabilmente titolare e determinanti risultano le reti di [[Jean-Pierre Papin]], [[Pallone d'oro]] 1991, e di [[Daniele Massaro]].<ref name="Pellegatti" />
 
<div style="float:left; font-size:90%; width:400px; border:0px; padding:0px; margin-left:0em; margin-right:20px;margin-bottom:0.5px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=red|col2=white|col3=white|sfondo=Sfondo bagliore.png|font-size=120%|titolo=<span style="color:black"> Finale Champions League 1994 </span>|contenuto=
[[Atene]], [[Stadio Olimpico di Atene|Stadio Olimpico]], 18 maggio [[1994]]
 
'''{{Calcio Milan}} - {{Calcio Barcellona}} 4-0 '''
 
Marcatori: [[Daniele Massaro|Massaro]] {{Goal|22}} {{Goal|45}}, [[Dejan Savićević|Savicevic]] {{Goal|47}}, [[Marcel Desailly|Desailly]] {{Goal|58}}.
 
'''MILAN''': [[Sebastiano Rossi|S. Rossi]], [[Mauro Tassotti|Tassotti]], [[Christian Panucci|Panucci]], [[Demetrio Albertini|Albertini]], [[Filippo Galli (calciatore)|F. Galli]], [[Paolo Maldini|Maldini]] (83' [[Stefano Nava|Nava]]), [[Roberto Donadoni|Donadoni]], [[Marcel Desailly|Desailly]], [[Zvonimir Boban|Boban]], [[Dejan Savićević|Savicevic]], [[Daniele Massaro|Massaro]]. Allenatore: [[Fabio Capello|Capello]].
 
'''BARCELLONA''': [[Andoni Zubizarreta|Zubizarreta]], [[Albert Ferrer|Ferrer]], [[Josep Guardiola|Guardiola]], [[José Mari Bakero|Bakero]], [[Miguel Ángel Nadal|Nadal]], [[Ronald Koeman|R. Koeman]], [[Sergi]] (72' Estebaranz), [[Guillermo Amor|Amor]], [[Romario]], [[Hristo Stoičkov|Stoichkov]], [[Aitor Begiristain|Beguiristain]] (52' [[Eusebio Sacristán|Eusebio]]). Allenatore: [[Johan Cruijff|Cruijff]].
 
Arbitro: Don ([[Inghilterra]])<br />Ammoniti: Tassotti, Massaro, Panucci, Albertini (M), Bakero, Nadal e Sergi (B).<br />Spettatori: 55,000
}}
</div>
 
In [[UEFA Champions League 1993-1994|Champions League]] riscatta la sconfitta contro l'[[Olympique de Marseille]] patita nella finale dell'anno precedente, conquistando il suo quinto titolo europeo ad [[Atene]], il 18 maggio 1994. Dopo aver eliminato di misura l'[[Fussballclub Aarau 1902|Aarau]] e in ''goleada'' il [[Football Club København|Copenaghen]], e aver primeggiato nel girone formato da Porto, [[Werder Brema]] e [[Royal Sporting Club Anderlecht|Anderlecht]], gli uomini di Capello battono 3-0 il [[AS Monaco|Monaco]], nella semifinale secca a San Siro e giungono in finale insieme al [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]]. I catalani, guidati in panchina da [[Johan Cruijff]], pregustano la vittoria. Nonostante non siano additati come i favoriti per la vittoria e malgrado le pesanti assenze (Baresi e Costacurta squalificati, Papin e Lentini infortunati.), i rossoneri umiliano gli spagnoli con il punteggio di 4-0 ([[Gol#Doppietta|doppietta]] di Massaro e gol di Savicevic e Desailly), che rappresenta il maggiore scarto mai registrato in una finale di Coppa dei Campioni/Champions League.<ref group=nota>A pari di Real Madrid-Francoforte 7-3 del 1959-1960 e Milan-Steaua Bucarest 4-0 del 1988-1989.</ref>
 
Unitamente al successo continentale il club sale sulla vetta nazionale per la quattordicesima volta nella sua storia, ottenendo il terzo scudetto consecutivo<ref name="Panini524">{{cita|Panini|p. 524}}.</ref> con due giornate d'anticipo.<ref name="AlboOroA" /> Il club rossonero supera così l'Inter per numero di campionati conquistati, diventando la seconda squadra italiana per titoli nazionali vinti, alle spalle solo della Juventus. Il successo è accompagnato da altri numeri da record, fra cui ne spiccano due: quello di [[Sebastiano Rossi]], che al 40' della partita di campionato contro il Foggia del 27 febbraio [[1994]] stabilisce il nuovo primato italiano di imbattibilità per un portiere di Serie A (929 minuti, battendo il precedente record di [[Dino Zoff]] del [[Serie A 1971-1972|1972]]), e quello relativo alle reti subite, 15 in 34 gare, la cifra più bassa mai registrata nei campionati a 18 squadre. In questo torneo, inoltre, i rossoneri, con la sconfitta di ottobre contro la Sampdoria (3-2), chiudono la serie di 38 giornate consecutive di imbattibilità esterna, iniziata nel settembre '91 ad Ascoli, stabilendo un nuovo record.<ref name="Mondadori" /> In conclusione si segnala che il Milan del 1993-1994 e l'Inter del [[Serie A 1964-1965|1964-1965]] e del [[Serie A 2009-2010|2009-2010]] sono le uniche squadre italiane ad aver vinto il titolo nazionale e la Coppa dei Campioni/Champions League nella stessa annata.<ref name="Mondadori" />
In [[Coppa Italia 1993-1994|Coppa Italia]], gli uomini di Capello non vanno oltre gli ottavi di finale dove vengono battuti dal [[Piacenza Calcio|Piacenza]].<ref>{{cita|Panini|p. 529}}.</ref>
 
In questa stagione i rossoneri conquistano anche la terza [[Supercoppa italiana 1993|Supercoppa italiana]] a [[Washington]] a spese del [[Torino Football Club 1906|Torino]] (1-0 con rete di Simone), ma non riescono ad aggiudicarsi né la [[Supercoppa UEFA 1993|Supercoppa europea]] (sconfitti 2-0 in casa dal Parma, dopo la vittoria per 1-0 dell'andata) né la [[Coppa Intercontinentale 1993|Coppa Intercontinentale]] (sconfitti 3-2 dal [[São Paulo Futebol Clube|San Paolo]]), disputate al posto dello [[Caso Valenciennes-Olympique Marsiglia|squalificato]] Marsiglia.<ref name="Panini524"/>
 
=== 1994-1995: Supercoppa italiana ed europea, la 3ª finale consecutiva in Champions ===
La sessione di mercato estiva, vede la partenza dei poco utilizzati [[Florin Răducioiu]], [[Brian Laudrup]] e [[Fernando De Napoli]], oltre a quella di [[Jean-Pierre Papin]] e il ritorno in rossonero di [[Giovanni Stroppa]] e di [[Ruud Gullit]] dopo un anno alla [[Sampdoria]]. L'olandese verrà ceduto nuovamente (e questa volta definitivamente) alla squadra di Genova in novembre durante la sessione autunnale, che vede anche l'arrivo di [[Paolo Di Canio]] dalla Juventus in cambio di [[Alessandro Orlando]].
[[File:Costacurta 1992.jpg|thumb|upright=0.8|Costacurta 1992|[[Alessandro Costacurta]], difensore in forza al Milan dal 1987 al 2007.]]
 
L'inizio della stagione è favorevole: ad agosto arriva il primo trofeo, la quarta [[Supercoppa italiana 1994|Supercoppa italiana]] vinta a scapito della Sampdoria<ref name="Panini532">{{cita|Panini|p. 532}}.</ref> ai rigori dopo l'1-1 dei tempi regolamentari; è proprio [[Ruud Gullit]] a mettere a segno il gol del momentaneo pareggio contro la sua ex-squadra.<ref name="Panini537">{{cita|Panini|p. 537}}.</ref>
In campionato il Milan si classifica al quarto posto dietro Juventus, Lazio e Parma.<ref name="Panini532"/> [[Marco Simone]] è autore di 17 gol in 30 presenze e insieme a Savićević guida la squadra in un campionato condizionato da un girone di andata sotto tono, visti i numerosi infortuni e le assenze dettati dalla fatica dei [[Campionato mondiale di calcio 1994|Mondiali statunitensi]] dell'estate precedente.<ref name="Pellegatti" /> [[Paolo Maldini|Maldini]] si classifica terzo nella graduatoria che assegna il [[Pallone d'oro 1994]]. La stagione viene macchiata dal comportamento di un tifoso che, durante la trasferta a Genova per la partita contro i [[Genoa Cricket and Football Club|grifoni]] durante uno scontro tra le due tifoserie, uccide con una coltellata il sostenitore genoano Vincenzo Spagnolo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/31/assassino_fatto_solo_per_paura_co_0_9501317204.shtml|autore=Camillo Arcuri, Alessandra Arachi e Francesco Battistini |titolo=L'assassino: l'ho fatto solo per paura|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=3|data=31 gennaio 1995|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
Nel dicembre [[1994]] a [[Tokyo]], contro gli argentini del [[Vélez Sarsfield]] allenati da [[Carlos Bianchi]], i milanisti perdono la Coppa Intercontinentale a seguito di una sconfitta per 2-0. Il gruppo si aggiudica in seguito la [[Supercoppa europea]], a febbraio [[1995]], contro l'[[Arsenal F.C.|Arsenal]] (0-0 ad [[Londra]] e 2-0 al Meazza firmato [[Zvonimir Boban|Boban]] e [[Daniele Massaro|Massaro]])<ref>{{cita|Panini|p. 539}}.</ref> stabilendo il record assoluto di successi in questa competizione (3).<ref name="Mondadori" />
 
Nella fase a gironi di [[UEFA Champions League|Champions League]] la squadra si piazza seconda nel proprio raggruppamento dietro il giovane [[AFC Ajax|Ajax]] di [[Louis van Gaal]]. Due sconfitte, entrambe opera dell'Ajax, e la squalifica del campo, con penalizzazione in classifica, per un incidente di cui è vittima il portiere avversario durante Milan-[[Red Bull Salisburgo|Austria Salisburgo]] 3-0 (le ultime due partite furono disputate in campo neutro allo [[Stadio Nereo Rocco]] di [[Trieste]])<ref name="Mondadori" /> non impediscono ai milanisti di superare la fase a gironi qualificandosi per i quarti di finale, dove superano il [[SL Benfica|Benfica]]. In semifinale i rossoneri eliminano il [[Paris Saint-Germain]] del futuro rossonero [[George Weah]], vincendo per 1-0 a [[Parigi]] con rete di Boban nei minuti di recupero, dopo un'azione di contropiede guidata da Savićević e Massaro, e per 2-0 a Milano con una doppietta del serbo. Raggiungono, così, per la quinta volta in sette anni (terza consecutiva), la finale di UEFA Champions League. Al [[Ernst Happel Stadion|Prater]] di [[Vienna]], il 24 maggio [[1995]], il Milan si presenta senza Savićević, acciaccato, e affronta ancora gli olandesi dell'Ajax, che vincono per 1-0 una gara equilibrata risolta da un gol del futuro milanista [[Patrick Kluivert]]<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=1994/overview/index.html|titolo=1994/95: Kluivert affonda il Milan|editore=uefa.com|data=24 maggio 1995|accesso=31 maggio 2013}}</ref> a cinque minuti dal termine. È la prima volta nella storia della Coppa dei Campioni che due squadre si incontrano in finale dopo essersi già affrontate nella stessa stagione nella stessa competizione.<ref name="Mondadori" />
 
In [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]] il Milan viene eliminato dall'[[Internazionale Football Club|Inter]] negli ottavi di finale.<ref name="Panini537"/> Questo è il primo anno di [[sponsor]]izzazione [[Opel]] subentrata a [[Motta (azienda)|Motta]], casa dolciaria presente sulla casacca rossonera nei due anni precedenti.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1995-1996: il 15º scudetto, l'addio di Van Basten e la partenza di Capello ===
[[File:AC Milan 95-96 lineup.png|thumb|left|La formazione titolare [[Serie A 1995-1996|campione d'Italia 1995-1996]].]]
 
La stagione [[Serie A 1995-1996|1995-1996]], l'ultima del ciclo di Capello, si apre con l'acquisto di [[Roberto Baggio]], [[Pallone d'oro]] 1993, dalla Juventus e di [[George Weah]], [[centravanti]] [[liberia]]no proveniente dal [[Paris Saint-Germain]] che verrà eletto Pallone d'oro, [[FIFA World Player of the Year|FIFA World Player]] e [[Calciatore africano dell'anno]] 1995. Arriva in rossonero anche il diciannovenne [[Patrick Vieira]] che troverà pochissimo spazio (solo 2 presenze) e verrà ceduto al termine della stagione. [[Marco van Basten]], dopo più di due anni di inattività a causa dei problemi alla [[caviglia]], decide di ritirarsi all'età di 30 anni.<ref>{{cita news|autore=Alberto Costa|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/agosto/18/Van_Basten_fischio_finale_co_0_9508185224.shtml|titolo=Van Basten, il fischio finale|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città=Milano|data=18 agosto 1995|pagina=29|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Anche l'avventura rossonera di [[Daniele Massaro|Massaro]] giunge alla conclusione. È questo il campionato di esordio di due primavera: [[Francesco Coco (calciatore)|Francesco Coco]] e [[Massimo Ambrosini]], diciottenne e futuro capitano.<ref name="Mondadori" />
 
Quest'anno compare sulle maglie, per la prima volta, cucito sul petto, sotto la stella, il logo della società: un ovale che riporta i colori sociali a sinistra e la bandiera del Comune di Milano sulla destra, con l'acronimo ACM sopra e l'anno della fondazione (1899) sotto. Vengono inoltre introdotte definitivamente (dopo l'esperimento nel torneo [[Serie A 1980-1981|1980-81]]) le scritte coi nomi dei giocatori, sulla schiena, sopra al numero.<ref name="Mondadori" />
 
In [[Serie A 1995-1996|campionato]] Weah è autore di 11 reti e fa reparto con Baggio ed ancora con [[Marco Simone]]. Il Milan si insedia subito in vetta alla classifica dopo la vittoria casalinga alla sesta giornata contro la Juventus campione in carica. In seguito stacca il Parma, che aveva raggiunto i rossoneri in cima alla graduatoria e sventa un tentativo di avvicinamento da parte della Fiorentina pareggiando 2-2 l'incontro coi viola. È proprio con il successo sui toscani per 3-1 (reti di Savicevic, Baggio e Simone), nella gara di ritorno a San Siro, che i rossoneri chiudono matematicamente il discorso scudetto con due giornate di anticipo. È il quarto titolo nazionale in cinque anni, il quindicesimo per la società e il primo da quando sono stati introdotti i 3 punti per vittoria. I ''Diavoli'' concludono la stagione con il 7-1 alla [[Cremonese]] e con la miglior difesa del torneo, staccando di 8 lunghezze la [[Juventus Football Club|Juventus]].<ref>{{cita|Panini|p. 541}}.</ref>
In [[Coppa UEFA 1995-1996|Coppa UEFA]] l'avventura del Milan finisce ai quarti con l'eliminazione per mano del [[FC Girondins de Bordeaux|Bordeaux]] di [[Zinédine Zidane]] e del futuro acquisto [[Christophe Dugarry]] che ribalta il 2-0 di San Siro.<ref>{{cita|Panini|p. 547}}.</ref> A fine stagione l'allenatore goriziano decide di lasciare il Milan per andare al Real Madrid, mettendo fine ad una lunga serie di successi, fra i quali quattro titoli nazionali e una Champions League.<ref name="Pellegatti" />
In [[Coppa Italia 1995-1996|Coppa Italia]], il ''Diavolo'' viene eliminato nei quarti di finale, ai rigori, dal Bologna.<ref>{{cita|Panini|p. 546}}.</ref>
Nel 1996 nasce il [[sito web]] ufficiale del club rossonero: ''Acmilan.com.''<ref>''Forza Milan''</ref>
 
== Tabárez e i ritorni di Sacchi e Capello: la crisi (1996-1998) ==
Tra il [[1996]] e il [[1998]], dopo un ciclo vincente a livello nazionale, europeo e mondiale durato dieci anni, il Milan conosce due stagioni conclusesi con un 11º e un 10º posto rispettivamente nelle stagioni 1996-1997 e 1997-1998, e un'eliminazione al primo turno dalla [[UEFA Champions League 1996-1997|Champions League 1996-1997]]. Il risultato migliore in questo periodo è la finale di [[Coppa Italia 1997-1998|Coppa Italia]] conquistata nel [[Associazione Calcio Milan 1997-1998|1997-1998]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 1996-1997: 11ª in Serie A, l'esonero di Tabarez, il ritorno di Sacchi e l'addio di Baresi ===
[[File:Franco Baresi 1991-1992.jpg|thumb|upright=0.8|[[Franco Baresi]], [[Capitano (calcio)|capitano]] del Milan dal 1982 al 1997, lascia il calcio dopo un'intera carriera in rossonero.]]
 
Nell'estate [[1996]] il Milan affida la conduzione tecnica all'allenatore [[Uruguay|uruguaiano]] [[Óscar Tabárez]]. I nuovi acquisti, [[Christophe Dugarry]], [[Edgar Davids]], [[Michael Reiziger]], [[Pietro Vierchowod]], [[Jesper Blomqvist]] (da gennaio), si aggiungono ad un impianto come quello composto dai campioni d'[[Italia]] dell'anno precedente: [[Franco Baresi]], [[Dejan Savićević]], [[Roberto Baggio]], [[Mauro Tassotti]], [[Sebastiano Rossi]], [[Zvonimir Boban]], [[George Weah]], [[Paolo Maldini]], [[Demetrio Albertini]], [[Marco Simone]], [[Alessandro Costacurta]] e [[Marcel Desailly]]. La squadra rimane sostanzialmente invariata rispetto al campionato precedente, come testimonia l'esiguo numero di cessioni che interessano giocatori come [[Mario Ielpo]], [[Paolo Di Canio]], [[Gianluigi Lentini]], [[Filippo Galli (calciatore)|Filippo Galli]] e [[Patrick Vieira]]. Dei calciatori regolarmente impiegati nel torneo appena trascorso soltanto due lasciano il Milan: [[Roberto Donadoni]] e [[Christian Panucci]] che nella sessione di gennaio decide di raggiungere Capello al [[Real Madrid]].<ref name="Panini524"/>
 
Dopo nove stagioni di successi il club inizia l'anno calcistico perdendo a San Siro contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] (1-2) nella partita valevole per l'assegnazione della [[Supercoppa Italiana]]. Nei successivi incontri, il bilancio delle prime undici giornate di campionato è negativo.<ref name="Panini524"/> Così, a seguito della sconfitta in trasferta contro il [[Piacenza Calcio|Piacenza]] (3-2), Tabárez è esonerato e sostituito da [[Arrigo Sacchi]], appena dimessosi dall'incarico di [[commissario tecnico]] della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]].<ref name="Mondadori" /> Pochi giorni dopo il ritorno di Sacchi il Milan è eliminato dalla [[UEFA Champions League 1996-1997|Champions League]] nella fase a gironi in virtù di una sconfitta per 2-1 nella decisiva gara interna contro il [[Rosenborg Ballklub|Rosenborg]], quando ai rossoneri sarebbe bastato un pareggio per classificarsi alle spalle del Porto e davanti a [[IFK Göteborg|Göteborg]] e ai norvegesi stessi, e passare il turno.<ref>[http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=1996/clubs/club=50058/matches/index.html UEFA Champions League 1996/97 - Storia - Milan UEFA.com]</ref> Il campionato è pure caratterizzato dalla sconfitta a San Siro contro la Juventus per 6-1 il 6 aprile 1997, cui seguirà, la settimana successiva, un 3-1 subito nel derby.<ref name="Panini524"/> L'annata termina all'11º posto (peggior risultato dal dopoguerra dopo quello del [[Serie A 1981-1982|1981-82]] che costò la retrocessione), distante da un piazzamento valido per l'ingresso in una competizione europea, con 11 vittorie e 13 sconfitte.<ref name="Mondadori" />
 
In [[Coppa Italia 1996-1997|Coppa Italia]] la squadra viene eliminata ai quarti di finale dal [[Vicenza Calcio|Vicenza]], poi vincitrice finale del trofeo, con due pareggi: 1-1 a San Siro e 0-0 al [[Stadio Romeo Menti|Menti]].<ref name="Panini524"/>
 
Alla fine della stagione lasciano il Milan Arrigo Sacchi, il capitano Franco Baresi e il vice-capitano Mauro Tassotti, che danno l'addio al calcio rispettivamente dopo venti e diciassette anni in rossonero. Per la prima volta nella storia del calcio italiano, in onore del capitano che ha passato l'intera carriera in rossonero, la società decide di ritirare la maglia numero 6. La fascia passa a [[Paolo Maldini]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 1997-1998: Il ritorno di Capello, 10º posto in Serie A e finale di Coppa Italia ===
Nel [[Serie A 1997-1998|1997-1998]] il club di via Turati fa tornare [[Fabio Capello]], che nella stagione precedente aveva vinto la [[Primera División (Spagna)|Liga]] con il [[Real Madrid]]. Ad affiancare capitan Maldini e compagni ritorna Roberto Donadoni e arrivano dal mercato [[Christian Ziege]], [[Ibrahim Ba]], [[Patrick Kluivert]], [[Giampiero Maini]], [[Massimo Taibi]], [[Maurizio Ganz]] (da dicembre), [[Steinar Nilsen]], [[Leonardo Nascimento de Araujo|Leonardo]], [[Filippo Maniero]] (quest'ultimo da gennaio), [[Andreas Andersson]] e [[Winston Bogarde]] (questi ultimi due acquistati in estate e ceduti a gennaio). Vengono ceduti tutti gli acquisti dell'anno precedente ([[Edgar Davids]] alla [[Juventus Football Club|Juventus]], [[Christophe Dugarry]], [[Pietro Vierchowod]], [[Jesper Blomqvist]] e [[Michael Reiziger]]) oltre a [[Marco Simone]], [[Roberto Baggio]], [[Stefano Eranio]] e [[Massimo Ambrosini|Ambrosini]] e [[Francesco Coco (calciatore)|Coco]] (in prestito).<ref name="Panini524"/>
 
Libero da impegni europei, il Milan naviga in zone di medio-bassa classifica, terminando al 10º posto con un bilancio di 11 vittorie e 12 sconfitte. L'annata è caratterizzata dal 5-0 rimediato il 3 maggio [[1998]] contro la Roma all'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]], che si aggiunge alle sconfitte con Inter (3-0) e Juventus (4-1).<ref name="Panini524"/>
 
In Coppa Italia, dopo essersi imposta per 5-0 nell'andata dei quarti di finale contro l'Inter, la squadra supera le semifinali a spese del [[Parma Calcio|Parma]] grazie alla regola dei [[Gol fuori casa|gol in trasferta]], ma perde in finale contro la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]: dopo la vittoria per 1-0 a San Siro (rete di Weah direttamente su rinvio del portiere Rossi), i rossoneri sono sconfitti per 3-1 all'Olimpico, subendo tre gol nel giro di 10' di gioco, dopo essere passati in vantaggio grazie ad una punizione di Albertini ad inizio ripresa. L'ultima rete che consegna la coppa ai biancocelesti è messa a segno dal futuro rossonero [[Alessandro Nesta]]. A fine stagione il tecnico goriziano lascia la panchina.<ref name="Panini524"/>
 
== Il Milan di Zaccheroni e la parentesi di Cesare Maldini (1998-2001) ==
Il periodo tra la fine del [[XX secolo]] e l'inizio del [[XXI secolo|XXI]] vede il Milan ancora Campione d'Italia nel primo anno in cui la conduzione tecnica è affidata ad [[Alberto Zaccheroni]]. Le due stagioni seguenti si concludono senza vittorie: nell'ultima delle due l'allenatore [[Cesare Maldini]], subentrato a campionato in corso, guida la squadra alla storica vittoria per 6-0 nel derby contro l'Inter.<ref name="Mondadori" />
 
=== 1998-1999: il 16º scudetto nell'anno del centenario ===
[[File:Oliver Bierhoff, Germany national football team (03).jpg|thumb|left|upright|[[Oliver Bierhoff]], bomber dello scudetto del 1999.]]
 
Nell'estate del [[1998]] la società affida la panchina ad [[Alberto Zaccheroni]], tecnico reduce dall'esperienza all'[[Udinese Calcio|Udinese]] con cui aveva raggiunto il terzo posto,<ref name="Panini524"/> utilizzatore del modulo 3-4-3.<ref name="Pellegatti" /> Zaccheroni porta con sé l'[[attaccante]] [[Oliver Bierhoff]], capocannoniere dell'ultima stagione di Serie A, e il [[terzino]] di fascia destra [[Thomas Helveg]]. Sul fronte nuovi arrivati ci sono anche [[Christian Abbiati]], [[Roberto Ayala]], [[Luigi Sala]], [[Domenico Morfeo]], [[Bruno N'Gotty]], [[Federico Giunti]] (da gennaio), [[Andrés Guglielminpietro]] e [[Jens Lehmann]], portiere che lascerà il Milan nella sessione invernale dopo solo 5 presenze. Vengono invece ceduti [[Giampiero Maini|Maini]], [[Massimo Taibi|Taibi]], [[Filippo Maniero|Maniero]], [[Steinar Nilsen|Nielsen]], [[Marcel Desailly|Desailly]], fresco del titolo di campione del mondo con la [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]] e [[Patrick Kluivert|Kluivert]]. Viene inoltre lasciato libero [[Dejan Savićević|Savićević]]. Tornano dal prestito [[Massimo Ambrosini|Ambrosini]] e [[Francesco Coco (calciatore)|Coco]].<ref name="Panini524"/>
 
Nella stagione 1998-1999, i rossoneri conquistano lo [[scudetto]], con cui viene festeggiato il centenario della società.<ref name="AlboOroA" /> La formazione-tipo del Milan campione d'[[Italia]] è composta da: [[Christian Abbiati|Abbiati]] (ventunenne autore di numerose parate decisive, divenuto titolare nell'ultima partita del girone di andata in seguito all'espulsione di [[Sebastiano Rossi|Rossi]]);<ref name="Pellegatti" /> [[Luigi Sala|Sala]], Costacurta ([[Bruno N'Gotty|N'Gotty]]), Maldini; Helveg, Albertini, [[Massimo Ambrosini|Ambrosini]], Guglielminpietro ([[Christian Ziege|Ziege]]); [[Leonardo Nascimento de Araujo|Leonardo]] ([[Zvonimir Boban|Boban]]), [[Oliver Bierhoff|Bierhoff]], Weah ([[Maurizio Ganz|Ganz]]).<ref name="Mondadori" />
[[File:Christian Abbiati 2008.jpg|thumb|[[Christian Abbiati]] (in una foto del 2008), portiere e rivelazione rossonera nell'anno del sedicesimo scudetto.]]
 
Il girone d'andata viene chiuso dai rossoneri al quarto posto dietro alla [[Fiorentina]] campione d'inverno. Nel girone di ritorno il Milan si rende protagonista di una rimonta che gli consente di portarsi al primo posto grazie a sette vittorie ottenute nelle ultime sette partite e complici alcuni passi falsi della nuova capolista [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], avanti sette punti a sette gare dal termine del campionato. Il sorpasso sulla formazione capitolina si compie alla penultima giornata (la trentatreesima) quando i biancocelesti, già sconfitti dalla Roma e dalla Juventus al ventottesimo e ventinovesimo turno, vengono fermati da un pareggio a Firenze mentre Milan-[[Empoli Football Club|Empoli]] termina 4-0.<ref name="Mondadori" /> All'ultima giornata i ''Diavoli'' mantengono il punto di vantaggio grazie alla vittoria in trasferta contro il [[Perugia Calcio|Perugia]] in cui Abbiati si rende protagonista di una parata a pochi minuti dalla fine che preserva il 2-1 ottenuto grazie a Bierhoff e Gulielminpietro.<ref name="Pellegatti" />
 
Per la seconda volta nella storia del girone unico, una squadra arrivata quarta al giro di boa conquista il campionato.<ref name="Mondadori" />
È il sedicesimo scudetto rossonero conquistato grazie anche ai gol del [[centravanti]] tedesco Bierhoff (20), di George Weah e di [[Maurizio Ganz]]. Quest'ultimo sigla 4 reti, che fruttano 6 punti e induce il [[Sampdoria|blucerchiato]] Castellini all'autogol al 95' in Milan-Sampdoria 3-2 (quart'ultima giornata) che consente ai rossoneri di rimanere a -1 dalla Lazio.<ref name="Pellegatti" />
In [[Coppa Italia 1998-1999|Coppa Italia]] il cammino si interrompe ancora una volta contro i [[SS Lazio|biancocelesti]] agli ottavi di finale (3-1 all'Olimpico e 1-1 a Milano).<ref name="Panini524"/>
A fine stagione, dopo aver vinto il suo sesto scudetto in dieci stagioni con la maglia rossonera, Roberto Donadoni dà l'addio al calcio.<ref name="Panini524"/>
 
=== 1999-2000: 3º posto e Ševčenko capocannoniere ===
Già nel maggio 1999 la società di via Turati raggiunge con la [[Dinamo Kiev]] un accordo per il trasferimento al Milan del giovane attaccante ucraino [[Andrij Ševčenko]], capocannoniere della [[UEFA Champions League 1997-1998|Champions League 1997-1998]]. La [[attaccante|punta]] ucraina risulterà decisiva per le sorti della squadra per i successivi sette anni e, nel dicembre [[2004]], conquisterà anche il [[Pallone d'oro]], dopo essersi classificato terzo nelle edizioni [[Pallone d'oro 1999|1999]] e [[Pallone d'oro 2000|2000]]. Altri arrivi sono quelli di [[Diego De Ascentis]], [[José Antonio Chamot]], [[José Mari]], [[Taribo West]], [[Gennaro Ivan Gattuso]] e [[Sérgio Cláudio dos Santos|Serginho]]. Vengono ceduti, invece, [[André Cruz]], [[Christian Ziege]] e [[Francesco Coco (calciatore)|Coco]] (in prestito). Nella sessione di gennaio lasciano il club anche [[Bruno N'Gotty]], [[Maurizio Ganz]] e George Weah, il quale, sempre meno utilizzato dal tecnico Zaccheroni, decide di trasferirsi al [[Chelsea Football Club|Chelsea]].<ref name="Panini524"/>
 
In agosto il Milan manca il primo obiettivo stagionale, la Supercoppa di Lega, persa contro il Parma al Meazza.<ref name="Panini524"/> Nel proprio raggruppamento di [[UEFA Champions League 1999-2000|Champions League]] vince una partita su sei (tre pareggi e due sconfitte con [[Hertha Berlino]], [[Chelsea F.C.|Chelsea]] e [[Galatasaray S.K.|Galatasaray]]). Nella gara decisiva contro i turchi, pur trovandosi in vantaggio 2-1, e ormai qualificato al turno successivo, a tre minuti dalla fine, viene prima raggiunto e poi superato dai padroni di casa. Scivola così dal secondo posto nel girone che dà accesso alla seconda fase, al quarto, mancando anche il passaggio in [[Coppa UEFA 1999-2000|Coppa UEFA]] garantito dal terzo posto.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=1999/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 1999/00 - Storia - Milan|editore=UEFA.com}}</ref> In Uefa ci va il Galatasaray guidato da [[Fatih Terim]] che poi vincerà la competizione.<ref name="Pellegatti" />
[[File:Andriy Shevchenko - 2004 - AC Milan (3).jpg|thumb|left|[[Andrij Ševčenko]], capocannoniere della Serie A nel suo anno di esordio in Italia.]]
 
In [[Serie A]] il ''Diavolo'' chiude al terzo posto a undici punti dalla Lazio campione, non riuscendo mai a inserirsi nella lotta al vertice tra i laziali e la Juventus, entrambi sconfitti dai rossoneri nel corso del torneo.<ref name="Panini524"/> Ševčenko, con 24 gol, vince la classifica marcatori al suo primo anno in [[Italia]], impresa prima riuscita solo a [[Michel Platini]].<ref name="Mondadori" /> Il bilancio dei derby è di una vittoria e una sconfitta, sempre con il punteggio di 2-1. In Coppa Italia il Milan è eliminato ai quarti di finale dall'Inter (andata: Milan-Inter 2-3, ritorno: Inter-Milan 1-1).<ref name="Panini524"/>
 
Il 16 dicembre [[1999]] si svolge un gala per festeggiare i cento anni del club. La serata condotta da [[Jerry Scotti]] e [[Simona Ventura]] va in scena all'Alcatraz di Milano e in onda su Mediaset. Nel corso della cerimonia vengono premiati, a seguito di un sondaggio tra i lettori di ''[[Forza Milan!]]'' e ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]'': [[Nereo Rocco]] come "allenatore rossonero del secolo" (premio ritirato dal figlio Bruno), [[Fabio Cudicini]] come "portiere rossonero del secolo", [[Gianni Rivera]] come "centrocampista rossonero del secolo" (premio ritirato dall'ex compagno di squadra [[Giovanni Lodetti]]) e [[Marco van Basten]] come "attaccante rossonero del secolo". [[Franco Baresi]] riceve invece due premi: il primo come "difensore rossonero del secolo" e il secondo come "milanista del secolo". L'incontro Milan-Barcellona 4-0 della finale di [[UEFA Champions League 1993-1994]] è votata dai tifosi "partita del secolo"<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/dicembre/16/Baresi_piu_amato_dai_milanisti_co_0_9912169108.shtml|autore=Roberto De Ponti|titolo=Baresi, il più amato dai milanisti. Centenario rossonero: i tifosi premiano il «capitano», Rivera grande assente alla festa|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città0Milano|pagina=44|data=16 dicembre 1999|accesso=15 settembre 2009}}</ref> e la terza rete di [[Marco van Basten|van Basten]], segnata in [[rovesciata]], in Milan-[[IFK Göteborg|Göteborg]] 4-0 della Champions 1992-93, è eletta "gol del secolo".<ref name=FM1>''Forza Milan!'' n.1, anno 2000, Panini.</ref> In occasione del centenario nasce anche [[Milan Channel]], il primo canale televisivo tematico italiano interamente dedicato ad una squadra di calcio.<ref name=FM1/>
 
=== 2000-2001: 6º posto. Da Zaccheroni a Cesare Maldini ===
[[File:Dida-wikipedia.png|thumb|upright=0.7|[[Nelson Dida]] (in una foto del 2010): nuovo acquisto della stagione 2000-2001, sarà decisivo nella Champions 2002-03 parando tre rigori in finale.]]
 
Per la stagione [[Serie A 2000-2001|2000-2001]] vengono acquistati [[Nelson Dida]], [[Gianni Comandini]] (capocannoniere del precedente campionato cadetto), il difensore brasiliano [[Roque Júnior]] e [[Fernando Redondo]], fresco campione d'Europa col [[Real Madrid]] costretto a scendere in campo in pochissime circostanze con il Milan perché perennemente afflitto da problemi fisici; [[Francesco Coco (calciatore)|Francesco Coco]] torna dal prestito. [[K'akhaber K'aladze|Kakhaber Kaladze]] viene acquistato a gennaio mentre lascia il club [[Roberto Ayala]].<ref name="Panini524"/>
 
Da quest'anno i rossoneri cuciono sulla manica della propria maglia il [[Multiple-winner badge]], distintivo ideato dall'[[UEFA]] e assegnato ai club che si siano laureati tre volte consecutive campioni d'Europa, oppure che lo siano stati almeno cinque volte anche non consecutive. I club insigniti del citato stemma oltre ai rossoneri sono [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]], [[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]] e [[Bayern Monaco]]: essi acquisiscono il diritto di mantenere in via permanente il trofeo originale del torneo.<ref name="Mondadori" />
In agosto gli uomini di [[Alberto Zaccheroni|Zaccheroni]] affrontano e superano vittoriosamente il turno preliminare di [[UEFA Champions League 2000-2001|Champions League]] contro i croati della [[Dinamo Zagabria]] (3-1 e 3-0), assicurandosi così l'accesso al tabellone principale. La competizione prosegue con le vittorie contro [[Beşiktaş Jimnastik Kulübü|Beşiktaş]] (4-1 e 2-0) e [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] (battuto per 2-0 al [[Camp Nou]] dopo il 3-3 del [[Stadio Meazza|Meazza]]) e con il pareggio e la sconfitta col [[Leeds United Association Football Club|Leeds]]. Nella seconda fase della Champions, il Milan, inserito nel gruppo con [[Galatasaray Spor Kulübü|Galatasaray]], [[Paris Saint-Germain Football Club|Paris Saint-Germain]] e [[Deportivo La Coruña]] ottiene un successo, quattro pareggi e una sconfitta. Nell'ultimo incontro giocato a marzo, costretto alla vittoria interna contro il [[Deportivo La Coruña]], non va oltre l'1-1 ed è perciò estromesso dalla massima competizione europea per club: svanisce così la possibilità di disputare la finale nel proprio stadio.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2000/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2000/01 - Storia - Milan|editore=UEFA.com}}</ref> L'eliminazione costa la panchina a Zaccheroni, che è sostituito da [[Cesare Maldini]], vecchia gloria rossonera e padre di [[Paolo Maldini|Paolo]]. Cesare Maldini è affiancato dal vice [[Mauro Tassotti]], ex calciatore del Milan, che rimarrà a fianco anche ai futuri allenatori rossoneri.<ref name="Mondadori" /> Maldini padre esordisce con un 4-0 interno contro il [[Associazione Sportiva Bari|Bari]], e alla fine il Milan si piazza al 6º posto in Serie A, qualificandosi per la Coppa UEFA.<ref name="Panini524"/> La squadra vince il [[Derby di Milano|derby]] in trasferta contro l'[[Internazionale Football Club|Inter]] per 6-0 l'11 maggio [[2001]] grazie alle [[Gol#Doppietta|doppiette]] di Comandini e Ševčenko (ancora autore di 24 reti in campionato) e ai gol di [[Federico Giunti]] e [[Sérgio Cláudio dos Santos|Serginho]]; è dalla nascita del campionato di Serie A a girone unico ([[Serie A 1929-1930|stagione 1929-1930]]) che un [[derby di Milano]] non termina con uno scarto così ampio.<ref name="Mondadori" /> Comandini contro l'Inter segna le uniche due reti di un campionato caratterizzato, sotto il profilo personale, da numerosi infortuni; un evento simile era accaduto a [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]] nel 1985-1986: anche lui segnò le uniche due reti in campionato in un derby, finito 2-2.<ref name="Mondadori" />
 
Il percorso in Coppa Italia dei rossoneri si ferma in semifinale, dove il Milan è eliminato dalla Fiorentina guidata da turco [[Fatih Terim|Terim]], poi vincitrice del trofeo (andata: Milan-Fiorentina 2-2, ritorno: Fiorentina-Milan 2-0).<ref name="Panini524"/>
 
== Gli anni di Ancelotti (2001-2009) e il Milan di Leonardo (2009-2010) ==
In seguito a una stagione di transizione, in cui [[Carlo Ancelotti]] subentra in panchina a [[Fatih Terim]] dopo pochi mesi, si apre per il Milan un ciclo di sette anni, caratterizzati da vittorie nazionali e internazionali e da piazzamenti importanti sia in campionato che in Champions League. Durante questo periodo, in cui la società viene anche coinvolta nello scandalo di ''[[Calciopoli]]'', il Milan diventa la prima squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati: 18.<ref>Primato diviso con il [[Boca Juniors]].</ref> Sul finire del decennio, dopo aver vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana, una Coppa Italia, due Champions League, due Supercoppe europee e un [[Mondiale per club]], Ancelotti lascia la panchina al brasiliano [[Leonardo de Araujo|Leonardo]], già giocatore e dirigente del Milan con il quale attraverserà una stagione senza vittorie prima di ritornare a primeggiare con [[Massimiliano Allegri]].<ref name="Mondadori" />
 
=== 2001-2002: 4º posto e semifinale di Coppa UEFA. Da Terim ad Ancelotti ===
[[File:Carlo Ancelotti in Russia.jpg|thumb|left|upright|[[Carlo Ancelotti]] tornato sulla panchina del club che lo vide protagonista da giocatore.]]
 
Nell'estate [[2001]] la dirigenza di via Turati decide di puntare sull'[[allenatore]] [[Turchia|turco]] [[Fatih Terim]], nella stagione precedente alla [[Fiorentina]]. In rossonero arrivano giocatori come [[Manuel Rui Costa]] e [[Filippo Inzaghi]] (pagati rispettivamente 80 e 75 miliardi di [[Lira italiana|lire]]),<ref>{{Cita news|autore=Alberto Costa|url=http://archiviostorico.corriere.it/2001/luglio/17/Milan_Terim_gia_uno_spettacolo_co_0_0107173880.shtml|titolo=Il Milan di Terim è già uno spettacolo|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|pagina=39|data=17 luglio 2001}}</ref> più [[Javi Moreno]] e [[Cosmin Contra]], che pochi mesi prima avevano condotto l'[[Deportivo Alavés|Alavés]] alla finale della [[Coppa UEFA]], e il turco [[Ümit Davala]]. Nella lista dei nomi nuovi compaiono anche [[Martin Laursen]] e gli ex interisti [[Andrea Pirlo]] (inserito in un'operazione che porta [[Dražen Brnčić]] in nerazzurro) e [[Cristian Brocchi]] (scambiato con [[Andrés Guglielminpietro]]). Inoltre torna in rossonero, in prestito, [[Marco Simone]]. Tra le partenze, ci sono da segnalare quelle di [[Zvonimir Boban|Boban]], [[Oliver Bierhoff|Bierhoff]], [[Luigi Sala|Sala]], [[Federico Giunti|Giunti]], [[Leonardo de Araujo|Leonardo]] e [[Gianni Comandini|Comandini]], mentre [[Dida]] e [[Francesco Coco (calciatore)|Coco]] sono ceduti in prestito (quest'ultimo per la terza volta nelle ultime 5 stagioni).<ref name="Panini524"/>
[[File:Filippo Inzaghi.jpg|thumb|upright=0.8|Filippo Inzaghi, acquisto dell'estate 2001.]]
 
A novembre il Milan si ritrova già fuori dalle prime cinque posizioni della classifica della [[Serie A 2001-2002|Serie A]] nonostante la vittoria nel derby per 4-2. A seguito della sconfitta in trasferta contro il [[Torino Football Club|Torino]], il 4 novembre Terim è esonerato e sostituito da uno degli ''Immortali'' di Sacchi, [[Carlo Ancelotti]], nuovamente in rossonero ma in qualità di allenatore.<ref name="Panini524"/> Nonostante la squadra sia falcidiata da una serie di infortuni (tra i quali quelli del capitano Maldini, di Inzaghi e di Ševčenko),<ref name="Pellegatti" /> l'allenatore emiliano riesce a guidare i ''Diavoli'' alla semifinale di [[Coppa UEFA]], dove sono eliminati dal [[Borussia Dortmund]] (seconda semifinale di sempre nella competizione, dopo trenta anni). Nella partita di andata in Germania, che il Milan perde 4-0, tre delle quattro reti sono realizzate da [[Marcio Amoroso]], il quale arriverà in rossonero alcuni anni dopo. Al ritorno gli uomini di Ancelotti tentano la rimonta: l'incontro finisce con una vittoria per 3-1 non sufficiente a consentire il passaggio del turno. La semifinale era stata conquistata eliminando nell'ordine: [[Futbol'ny Klub BATE|Bate Borisov]], [[Profesionalen Futbolen Klub CSKA|CSKA Sofia]], [[Sporting Clube de Portugal|Sporting Lisbona]], [[Sportvereniging Roda Juliana Combinatie|Roda]] e [[Hapoel Tel Aviv Football Club|Hapoel Tel Aviv]].<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefaeuropaleague/season=2001/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Europa League 2001/02 - Storia - Milan|editore=UEFA.com}}</ref>
 
In campionato il Milan guadagna il quarto posto, risultato che dà l'accesso ai preliminari di [[UEFA Champions League 2002-2003|Champions League]] della stagione seguente. In [[Coppa Italia 2001-2002|Coppa Italia]] viene eliminato in semifinale dalla Juventus.<ref name="Mondadori" /> Nel corso dell'annata la formazione titolare, schierata secondo il 4-3-1-2, è la seguente: Abbiati; Contra, Costacurta, Laursen, Kaladze; Gattuso, Albertini, Serginho; Rui Costa; Ševčenko, Inzaghi. Nell'ultima parte della stagione il posto di [[Demetrio Albertini|Albertini]] è insediato da [[Andrea Pirlo|Pirlo]], futuro punto di riferimento tattico della squadra.<ref name="Pellegatti" />
 
=== 2002-2003: campione d'Europa, 5ª Coppa Italia, 3º posto in campionato ===
[[File:Alessandro Nesta.jpg|thumb|left|[[Alessandro Nesta]], acquisto dell'estate 2002 e rigorista a Manchester.]]
 
Nell'estate [[2002]] lascia il Milan [[Demetrio Albertini]]. Partono anche [[Sebastiano Rossi]], [[José Mari]], e i tre acquisti della stagione precedente, [[Ümit Davala|Ümit]], Javi Moreno e Contra. Chiude la carriera [[Marco Simone|Simone]], [[Dida]] torna dal prestito, [[Clarence Seedorf]] viene prelevato dall'Inter in cambio di [[Francesco Coco (calciatore)|Francesco Coco]] mentre arrivano due giocatori a parametro zero: il [[Brasile|brasiliano]] [[Rivaldo]], Pallone d'oro 1999, proveniente dal [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] e l'attaccante [[Danimarca|danese]] [[Jon Dahl Tomasson]] dal [[Feyenoord]]. Dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], invece, viene acquistato per 32 milioni di euro il difensore [[Alessandro Nesta]].<ref name="Panini524"/>
 
Per il Milan la stagione [[Serie A 2002-2003|2002-2003]] è quella del ritorno alle vittorie dopo tre anni senza successi. A inizio anno [[Carlo Ancelotti|Ancelotti]] utilizza il modulo "ad albero di Natale" (il 4-3-2-1) per far convivere nella stessa formazione giocatori come [[Clarence Seedorf|Seedorf]], [[Andrea Pirlo|Pirlo]], [[Manuel Rui Costa|Rui Costa]] e [[Rivaldo]] e anche per sopperire all'assenza, di inizio campionato, dell'infortunato [[Andrij Ševčenko|Ševčenko]]. Pirlo è schierato come [[Regista (calcio)|regista]] davanti alla linea difensiva, affiancato a [[centrocampo]] da [[Clarence Seedorf|Seedorf]], e da Gattuso quale [[interditore]]. La difesa è composta da [[Paolo Maldini|Maldini]] e [[Alessandro Nesta|Nesta]], con [[K'akhaber K'aladze|Kaladze]] e [[Dario Simic|Simic]], schierati come terzini e con [[Alessandro Costacurta|Costacurta]] (che tornerà titolare nel finale di stagione) pronto a subentrare. L'attacco è affidato a [[Filippo Inzaghi|Inzaghi]] supportato da [[Rivaldo]] e [[Rui Costa]] schierati sulla trequarti, mentre [[Andrij Ševčenko|Ševčenko]], resta fermo nella prima parte della stagione a causa di un infortunio. L'ucraino tornerà dopo qualche mese prendendo il posto di Rivaldo e ricoprendo il ruolo di seconda punta nel nuovo 4-3-1-2 studiato da Ancelotti. Il [[portiere (calcio)|portiere]] è il brasiliano [[Nelson Dida|Dida]], tornato in rossonero dopo una stagione in prestito al [[Corinthians Association Football Club|Corinthians]] e divenuto titolare durante l'andata del preliminare contro lo [[Slovan Liberec]] per un infortunio occorso ad [[Christian Abbiati|Abbiati]]. Ancelotti può contare anche su [[Serginho]], centrocampista di fascia sinistra che viene utilizzato spesso a partita in corso, e [[Massimo Ambrosini|Ambrosini]] e [[Cristian Brocchi|Brocchi]], centrocampisti di riserva.<ref name="Pellegatti" />
 
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[[File:Soccer.Field Transparant.png|175px]]
{{Image label|x=0.23|y=0.08|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Nelson Dida|'''Dida'''<br />]]</span>}}
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{{Image label|x=0.15|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Alessandro Nesta|'''Nesta'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.38|y=0.22|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[K'akhaber K'aladze|'''Kaladze'''<br />]]</span>}}
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|style="font-size:90%"|L'11 titolare sceso in campo a [[Manchester]] contro la [[Juventus Football Club|Juventus]] nella prima finale di [[Coppa dei Campioni|Coppa dei Campioni/Champions League]] tra due squadre italiane.
|}
In campionato, dopo un girone d'andata concluso con il titolo di campione d'inverno e impreziosito da vittorie come quella per 6-0 col [[Torino Football Club|Torino]] e come quella nel derby, la squadra rallenta il passo perdendo diversi punti e giungendo infine terza alle spalle della Juventus e dell'Inter (battute entrambe dal ''Diavolo'' nel girone di ritorno).<ref name="Panini524"/> In Champions League, trascinata dai gol di [[Filippo Inzaghi|Inzaghi]] e Ševčenko, il club è artefice di un cammino vittorioso. Ad agosto i ragazzi di Ancelotti guadagnano l'accesso al tabellone principale della manifestazione eliminando lo [[Slovan Liberec]] nel terzo turno preliminare grazie al [[Regola dei gol fuori casa|gol segnato in trasferta]] (vittoria 1-0 a San Siro e sconfitta 2-1 a [[Liberec]]). Nelle due fasi successive vincono entrambi i gironi eliminatori con due giornate di anticipo battendo [[Racing Club de Lens|Lens]] (2-1), [[Deportivo La Coruña]] (sconfitto 4-0 in Spagna), [[Futbol'nyj Klub Lokomotiv Moskva|Lokomotiv Moskva]] e anche avversari più blasonati come [[Borussia Dortmund]] (sconfitto 1-0 in germania), [[Fußball-Club Bayern München|Bayern Monaco]] (superato con un doppio 2-1) e i campioni in carica del [[Real Madrid]] che si arrendono a San Siro dopo una rete di [[Andrij Ševčenko|Ševčenko]]. Dei 19 gol complessivi messi a segno nel preliminare e nelle prime due fasi a gironi, 11 portano la firma di [[Filippo Inzaghi]]. Nei quarti di finale il Milan trova l'Ajax. Dopo lo 0-0 nei [[Paesi Bassi]], nella partita di ritorno, in seguito alle reti del [[Filippo Inzaghi|attaccante piacentino]] e Ševčenko, il risultato è fermo sul 2-2 (e quindi favorevole ai lanceri), fino all'ultimo minuto di gioco, quando un gol di Tomasson (tocco sotto porta che ribadisce in rete un pallonetto di Inzaghi) sancisce la qualificazione del Milan con il successo per 3-2. La semifinale coincide con il primo [[derby di Milano]] nella storia della Coppa dei Campioni/Champions League. La prima partita, Milan-Inter, finisce 0-0, mentre nel ritorno, il punteggio è di 1-1 con [[Obafemi Martins|Martins]] che pareggia a pochi minuti dal termine la rete di Ševčenko e con [[Christian Abbiati|Abbiati]] (titolare al posto dell'infortunato [[Nelson Dida|Dida]]) che si rende protagonista, sempre nelle ultime fasi del match, di una parata che preserva il risultato e che consente ai rossoneri di superare il turno in virtù del gol segnato fuori casa, anche se i due incontri si sono giocati entrambi a San Siro.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2002/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2002/03 - Storia - Milan|editore=UEFA.com}}</ref>
[[File:A.C. Milan lifting the European Cup after winning the 2002–03 UEFA Champions League - 20030528.jpg|thumb|left|upright=1.3|[[Paolo Maldini]] mentre alza la [[UEFA Champions League 2002-2003|Champions League]] vinta il 28 maggio [[2003]] contro la [[Juventus Football Club|Juventus]] all'[[Old Trafford]].]]
 
In finale, il 28 maggio, i ''Diavoli'' sconfiggono ai [[Calcio di rigore|calci di rigore]] la [[Juventus Football Club|Juventus]] nella prima finale della Coppa dei Campioni/Champions League con entrambe le contendenti italiane. La partita di [[Manchester]] termina a reti bianche dopo i [[tempi supplementari]] e viene decisa dal dischetto. Ai calci di rigore Dida para tre tiri, mentre Ševčenko (che si era visto annullare un gol durante il primo tempo)<ref>{{Cita news|autore=Paolo Tommaselli|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/01/gol_Shevchenko_alla_Juve_andava_co_0_031001240.shtml|titolo=Il gol di Shevchenko alla Juve andava annullato|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città=Milano|pagina=47|data=1º ottobre 2003}}</ref> realizza l'ultimo rigore che, insieme a quelli segnati da [[Serginho]] e [[Alessandro Nesta|Nesta]], rimedia agli errori di Seedorf e Kaladze e consegna al Milan il trofeo. Paolo Maldini alza la Coppa dei Campioni da capitano e in [[Inghilterra]], così come fece suo padre [[Cesare Maldini|Cesare]] esattamente quarant'anni prima.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2002/matches/round=1640/match=1045288/postmatch/commentary/index.html|titolo=UEFA Champions League 2002/03 - Storia - Juventus-Milan Commento|editore=UEFA.com}}</ref>.Il Milan vince la sua Sesta Coppa dei Campioni-Champions League della sua storia.
 
In questa stagione arriva anche la vittoria della [[Coppa Italia 2002-2003|Coppa Italia]], che viene conquistata dopo aver eliminato [[Ancona Calcio|Ancona]], [[ChievoVerona|Chievo]] e [[Perugia Calcio|Perugia]] e aver superato la Roma in finale. La doppia sfida coi giallorossi finisce 4-1 all'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] grazie alla doppietta di Sergihno e le reti di Ambrosini e Ševčenko e, 2-2 nel ritorno a San Siro (reti di Rivaldo e Inzaghi), giocato 3 giorni dopo la finale di Manchester. Quella conquistata in questa stagione è la quinta Coppa Italia per il Milan, la prima sotto la gestione di Berlusconi, a ventisei anni dall'ultimo successo in tale competizione.<ref name="Panini524"/> Con quello alla Roma, [[Filippo Inzaghi]], segna l'ultimo gol della stagione rossonera, dopo aver siglato il primo, 9 mesi prima, nel preliminare di Champions League contro lo [[Slovan Liberec]].<ref name="Pellegatti" />
 
=== 2003-2004: il 17º scudetto, 4ª Supercoppa europea e quarti di finale di Champions League ===
Per il [[Serie A 2003-2004|2003-2004]] la squadra campione d'Europa si presenta ai nastri di partenza con i rinforzi [[Cafu]], [[Giuseppe Pancaro]] e [[Kaká]], giovane brasiliano proveniente dal [[São Paulo Futebol Clube|San Paolo]]. Lasciano il club [[José Antonio Chamot|Chamot]], [[Thomas Helveg|Helveg]] e [[Roque Júnior]]. Kakà si fa subito notare da Ancelotti, che lo schiera spesso titolare al posto di [[Manuel Rui Costa]] o a fianco al portoghese, nelle partite in cui l'allenatore utilizza il 4-3-2-1 con due trequartisti a supporto dell'unica punta. Il resto della formazione tipo rimane quello della stagione precedente con le eccezioni di Cafu e Pancaro che vengono schierati come terzini al posto di Simic e Kaladze. In questa stagione [[Filippo Inzaghi]] fa sporadiche apparizioni in quanto bloccato da un infortunio, mentre Tomasson colleziona 37 presenze e segna 15 reti. Il brasiliano [[Rivaldo]], sempre meno utilizzato da Ancelotti, rescinde il contratto in autunno.<ref name="Pellegatti" />
[[File:Stadio San Siro.jpg|thumb|La Curva Sud onora il 17º scudetto in Milan-Brescia 4-2 del 16 maggio 2004, ultima di campionato.]]
 
Battuta ai calci di rigore a [[New York]] dalla Juventus nella partita che assegna la Supercoppa Italiana, la squadra poche settimane dopo, grazie a un gol di Ševčenko, trionfa a [[Montecarlo]] per 1-0 nella Supercoppa europea contro il [[Futebol Clube do Porto|Porto]], che poi vincerà la Champions League. Il Milan vince la sua quarta Supercoppa Europea. In campionato lotta ai vertici con la Juventus e con la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]]. A dicembre, per la [[Coppa Intercontinentale 2003|Coppa Intercontinentale]], sfida a [[Tokyo]] gli [[Argentina|argentini]] del Boca Juniors guidati da [[Carlos Bianchi]] che, sulla panchina del [[Vélez Sarsfield]], aveva battuto i rossoneri nella stessa competizione nove anni prima. La partita termina 1-1 (gol di Tomasson e Donnet) e si decide ai calci di rigore, dove i rossoneri perdono 3-1 sbagliando tre tiri dal dischetto con [[Andrea Pirlo|Pirlo]], [[Clarence Seedorf|Seedorf]] e [[Alessandro Costacurta|Costacurta]]. L'unico tiro dagli undici metri che si insacca è quello di [[Manuel Rui Costa|Rui Costa]].<ref name="Mondadori" />
 
Il 21 dicembre Silvio Berlusconi, allora [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio dei ministri]], è obbligato a lasciare la carica di presidente del Milan a seguito dell'approvazione di una legge disciplinante i conflitti d'interesse.
{| class="toccolours" style="float: left; width: 200px; margin-left: 0em; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em"
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[[File:Soccer.Field Transparant.png|175px]]
{{Image label|x=0.23|y=0.08|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Nelson Dida|'''Dida'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.28|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Paolo Maldini|'''Maldini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.13|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Alessandro Nesta|'''Nesta'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.38|y=0.22|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Giuseppe Pancaro|'''Pancaro'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.30|y=0.37|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Clarence Seedorf|'''Seedorf'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.23|y=0.32|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Andrea Pirlo|'''Pirlo'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.05|y=0.22|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Cafu|'''Cafu'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.28|y=0.46|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Rui Costa|'''Rui Costa'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.17|y=0.46|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Kakà|'''Kakà'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.20|y=0.56|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Andrij Ševčenko|'''Ševčenko'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.12|y=0.37|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Gennaro Gattuso|'''Gattuso'''<br />]]</span>}}
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|style="font-size:90%"|La formazione campione d'Italia 2004.
|}
Dopo la sconfitta in coppa intercontinentale arriva anche la prima sconfitta in campionato, in casa contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]] prima della sosta natalizia. Il nuovo anno inizia con il successo all'Olimpico contro la capolista Roma guidata da [[Fabio Capello|Capello]] (2-1 grazie alla doppietta di [[Andrij Ševčenko]]), vittoria che già a gennaio porta i rossoneri in cima alla classifica in modo definitivo. Nei mesi successivi il Milan mantiene il primo posto e il 2 maggio, battendo ancora la Roma a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] (1-0 sempre con gol di [[Andrij Ševčenko]] dopo pochi minuti di gioco), si laurea campione d'Italia per la diciassettesima volta e con due turni d'anticipo sulla fine del torneo, distanziando la stessa formazione giallorossa.<ref name="AlboOroA" /><ref name="Panini524"/> La festa per lo scudetto si tiene all'ultima giornata, il 16 maggio [[2004]], in occasione di Milan-[[Brescia Calcio|Brescia]] (4-2). Gli 82 punti finali conquistati rappresentano un record assoluto nella [[Serie A]] a 18 squadre con 3 punti per vittoria, mentre con gli 11 successi esterni nel torneo a 18 squadre, il club eguaglia il record di Juventus, Inter e del Milan [[Serie A 1963-1964|1963-64]].<ref name="Mondadori" /> Riguardo agli scontri diretti con le concorrenti, i rossoneri vincono le due gare disputate contro la Roma (battuta due volte anche in [[Coppa Italia 2003-2004|Coppa Italia]]), battono la Lazio (doppio 1-0), sconfiggono la Juventus a Torino (3-1 dopo l'1-1 di San Siro) e completano l'opera con le vittorie nei derby contro l'Inter. Le partite contro i nerazzurri registrano il primo gol in Serie A di Kakà nella partita di andata (match terminato 3-1), mentre nella gara di ritorno i rossoneri ribaltano il 2-0 a favore dei rivali, con il quale si era chiuso il primo tempo, grazie ai gol di Tomasson, Kakà e [[Clarence Seedorf|Seedorf]].
Ševčenko in virtù delle 24 reti messe a segno è di nuovo capocannoniere della [[Serie A]] dopo quattro anni. L'ucraino si classifica quarto nella classifica per il [[Pallone d'oro 2003]], preceduto da [[Paolo Maldini]], terzo.<ref>{{Cita news|url=http://www.gazzetta.it/primi_piani/calcio/2003/pp_1.0.251471681.shtml|titolo=Nedved, Pallone d'oro 2003|pubblicazione=[[Gazzetta dello Sport]]|città=Torino|data=22 dicembre 2003}}</ref>
 
In Champions League, dopo aver chiuso il primo turno al primo posto davanti a [[Celta Vigo]], [[Club Brugge Koninklijke Voetbalvereniging|Brugge]] e Ajax, ed aver eliminato i cechi dello [[Sparta Praga]] (0-0 e 4-1) negli ottavi di finale, il ''Diavolo'' esce ai quarti eliminato dal [[Deportivo La Coruña]] nonostante la vittoria per 4-1 nella gara di andata giocata al Meazza. Nel ritorno i rossoneri vengono travolti dagli spagnoli che si impongono 4-0.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2003/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2003/04 - Storia - Milan|editore=UEFA.com}}</ref>
 
In [[Coppa Italia 2003-2004|Coppa Italia]] la squadra di Ancelotti esce in semifinale contro la Lazio, poi vincitrice del trofeo.<ref name="Panini524"/>
 
=== 2004-2005: 5ª Supercoppa italiana, 2º posto e la finale di Champions persa a Istanbul ===
[[File:C-Seedorf.jpg|thumb|upright=0.6|[[Clarence Seedorf]] (in una foto del 2008), centrocampista al Milan dal 2002 al 2012.]]
 
Il 21 agosto 2004 i rossoneri battono la Lazio per 3-0 a San Siro grazie a una tripletta di [[Andrij Ševčenko|Ševčenko]] e si aggiudicano la loro quinta Supercoppa di Lega inaugurando così la stagione 2004-2005.<ref name="Pellegatti" />
 
I nuovi innesti sono [[Jaap Stam]], [[Hernán Crespo]] (in prestito) e [[Vikash Dhorasoo]]. Parte [[Martin Laursen]] mentre [[Fernando Redondo]], lascia il calcio dopo quattro stagioni caratterizzate da sporadiche apparizioni a causa di un serio infortunio rimediato nel pre-campionato 2000-2001, in seguito al quale l'argentino chiese ed ottenne dalla società milanista di non percepire lo stipendio fino al giorno del suo rientro in campo.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/09/20/milan-redondo-si-sospende-dallo-stipendio.html|titolo=Milan, Redondo si sospende dallo stipendio|pubblicazione=[[la Repubblica]]|città=Roma|pagina=54 |data=20 settembre 2001|accesso=31 maggio 2013}}</ref> In campionato (da quest'anno portato a 20 squadre) il Milan parte conquistando solo un punto nelle prime due gare casalinghe con [[Livorno Calcio|Livorno]] e [[Associazione Calcio Rinascita Messina|Messina]]. Ripresosi con la vittoria a Roma contro la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] alla quarta giornata, gareggia a lungo con la [[Juventus Football Club|Juventus]] guidata dall'ex [[Fabio Capello]]. Il 12 dicembre (15ª giornata) sconfigge 6-0 la [[Fiorentina]] a San Siro. Il 18 dicembre [[2004]] lo scontro diretto al [[Stadio delle Alpi|Delle Alpi]] si chiude invece sullo 0-0. A decidere le sorti del campionato è il secondo scontro diretto, giocato l'8 maggio a Milano con le due squadre a pari punti: i bianconeri si impongono con il risultato di 1-0 (rete di [[David Trezeguet|Trezeguet]]) e mettono le mani sullo [[scudetto]], titolo che sarà conquistato e poi revocato dopo lo [[scandalo del calcio italiano 2006]]. Alla fine del campionato sono sette i punti di distacco tra i rossoneri e il club torinese.<ref name="Pellegatti" />
 
{| class="toccolours" style="float: left; width: 200px; margin-left: 0em; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em"
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| <div style="position: relative;">
[[File:Soccer.Field Transparant.png|175px]]
{{Image label|x=0.23|y=0.08|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Nelson Dida|'''Dida'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.30|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Alessandro Nesta|'''Nesta'''<br />]]</span>}}
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{{Image label|x=0.38|y=0.22|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Paolo Maldini|'''Maldini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.30|y=0.37|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Clarence Seedorf|'''Seedorf'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.23|y=0.32|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Andrea Pirlo|'''Pirlo'''<br />]]</span>}}
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{{Image label|x=0.28|y=0.55|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Andrij Ševčenko|'''Ševčenko'''<br />]]</span>}}
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|style="font-size:90%"|L'11 sceso in campo a [[Istanbul]].
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In [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League]] il Milan conclude al primo posto il proprio raggruppamento dopo aver battuto [[Barcellona]], [[Celtic Football Club|Celtic]] e [[Futbol'nyj Klub Šachtar|Šachtar Donetsk]]. Di seguito elimina il [[Manchester United]] negli ottavi di finale (doppio 1-0 firmato Crespo), l'Inter nei quarti (successi per 2-0 grazie ai gol di Stam e Ševčenko all'andata e 3-0 a tavolino al ritorno, sentenziato dal giudice sportivo dopo che a 15' dalla fine, con il Milan in vantaggio per 1-0 grazie a un gol di Ševčenko, la curva interista aveva interrotto il gioco lanciando fumogeni in campo e colpendo [[Nelson Dida|Dida]]).<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/sport/calcio/champions_league/intemil/intemil/intemil.html|titolo=Lanci di fumogeni, euroderby sospeso Il Milan passa in semifinale|pubblicazione=[[la Repubblica]]|città=Milano|data=12 aprile 2005}}</ref> In semifinale i rossoneri eliminano il [[PSV Eindhoven]]: dopo la vittoria per 2-0 a Milano (gol di Ševčenko e Tomasson), [[Massimo Ambrosini]], nella gara di ritorno al [[Philips Stadion]], sul punteggio di 2-0 per gli olandesi, sigla di testa la rete del momentaneo 2-1 evitando i supplementari e rendendo inutile il terzo gol segnato pochi secondi più tardi da [[Phillip Cocu]] (ottenendo un complessivo 3-3 i rossoneri si qualificano grazie alla regola dei gol in trasferta).<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2004/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2004/05 - Storia - Milan|editore=UEFA.com}}</ref> Il 25 maggio, a [[Istanbul]], va in scena la finale, la decima nella storia rossonera. La squadra chiude il primo tempo in vantaggio per 3-0 contro il [[Liverpool FC|Liverpool]], grazie ad una rete di Maldini (gol più veloce in una finale di Champions League), a una doppietta di Crespo. Viene inoltre annullata una rete a [[Andrij Ševčenko|Ševčenko]]<ref name="Milan-Liverpool3-3">{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2004/matches/round=1972/match=1086988/postmatch/report/index.html|autore=Paolo Menicucci|titolo=La sconfitta più amara|editore=uefa.com|data=26 maggio 2005 |accesso=31 maggio 2013}}</ref> per un fuorigioco secondo la critica inesistente.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/sport/calcio/champions_league/milliv/milliv/milliv.html|titolo=Milan, sei minuti di follia. Liverpool campione d'Europa|pubblicazione=[[la Repubblica]]|città=Istanbul|data=25 maggio 2005|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Nel secondo tempo, invece, i rossoneri, dopo aver avuto altre occasioni per segnare il quarto gol,<ref name="Milan-Liverpool3-3" /> sono raggiunti sul 3-3 in sei minuti (dal 54' al 60') grazie ai gol di [[Steven Gerrard|Gerrard]] e [[Vladimír Šmicer|Šmicer]] e ad un rigore di [[Xabi Alonso|Alonso]] respinto da [[Nelson Dida|Dida]] ma ribadito in rete dallo stesso centrocampista. La gara procede ai [[tempi supplementari]], dove il [[portiere (calcio)|portiere]] [[Polonia|polacco]] [[Jerzy Dudek]] compie un prodigioso salvataggio da terra su un tiro ravvicinato di Ševčenko e quindi ai [[Calcio di rigore|calci di rigore]], dove il Milan fallisce tre tiri dal dischetto con Serginho, Pirlo e, quello decisivo, proprio con l'attaccante ucraino. Segnano invece Tomasson e Kakà ma non basta: il Liverpool vince la serie di tiri dagli undici metri 3-2, e quindi il match 6-5 laureandosi campione d'Europa per la quinta volta nella sua storia.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2004/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2004/05 - Storia - Milan|editore=UEFA.com}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2004/overview/index.html#200405+il+liverpool+beffa+milan|titolo=2004/05: Il Liverpool beffa il Milan|editore=UEFA.com}}</ref>
 
In [[Coppa Italia 2004-2005|Coppa Italia]] il club è eliminato ai quarti di finale dall'[[Udinese Calcio|Udinese]].<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/speciali/coppa_italia/2005/|titolo=Coppa Italia 2004/2005|editore=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=}}</ref> Nel dicembre 2004 Ševčenko è eletto [[Pallone d'oro 2004|Pallone d'oro]]. È il quinto rossonero a riuscirci.<ref>{{Cita web|url=http://www.sportlive.it/calcio/albo-vincitori-pallone-d-oro-fifa.html|titolo=Albo vincitori Pallone d'oro Fifa|editore=Sportlive.it|data=8 gennaio 2013}}</ref>
 
=== 2005-2006: semifinale di Champions e penalizzazione ===
[[File:APirlo.jpg|thumb|left|upright=0.6|[[Andrea Pirlo]] (in una foto del 2008), titolare inamovibile nel Milan di Ancelotti.]]
 
Partiti [[Jon Dahl Tomasson|Tomasson]] e [[Hernán Crespo]], nell'estate 2005 il Milan ingaggia il giovane [[attaccante]] [[Alberto Gilardino]], secondo nella classifica cannonieri dei due campionati precedenti con la maglia del [[Parma Football Club|Parma]], l'esterno ceco [[Marek Jankulovski]], il portiere [[Željko Kalac]], il centrocampista svizzero [[Johann Vogel]] e il centravanti [[Christian Vieri]], proveniente dall'Inter, poi ceduto a gennaio al [[AS Monaco FC|Monaco]] e sostituito dal brasiliano [[Marcio Amoroso]]. [[Christian Abbiati]] e [[Cristian Brocchi]] vengono prestati rispettivamente a Juventus e Fiorentina. Lasciano il club definitivamente [[Giuseppe Pancaro|Pancaro]] e [[Vikash Dhorasoo|Dhorasoo]].
 
<div style="float:right; font-size:85%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-left0em; margin-right:10px; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|logo=Soccer ball.svg|border=1px|col1=red|col2=#F7F7F7|col3=black|font-size=120%|titolo=Il coinvolgimento in ''Calciopoli''|contenuto=
Nel maggio 2006 anche il Milan (oltre a [[Juventus Football Club|Juventus]], [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], [[A.C.F. Fiorentina|Fiorentina]], [[Reggina Calcio|Reggina]] e [[Arezzo Calcio|Arezzo]]) è indagato nello [[Calciopoli|scandalo di intercettazioni telefoniche]] che fanno presumere illeciti sportivi riguardanti la [[Serie A 2004-2005|stagione 2004-2005]]. Le gare inizialmente sospette sono due: la vittoria per 1-0 con il [[ChievoVerona|Chievo]], in cui furono annullate due reti regolari (una al Milan e una ai veneti) e il pareggio interno per 1-1 con il [[Brescia Calcio|Brescia]]. Nel processo sportivo sarà indagata e sottoposta a giudizio solo la posizione della società, quella a proposito della partita con il ChievoVerona. Il dirigente coinvolto è [[Leonardo Meani]], collaboratore addetto al rapporto con gli arbitri, che secondo l'inchiesta avrebbe richiesto guardalinee compiacenti. Le richieste dell'accusa, rese note il 4 luglio 2006, prevedono la retrocessione del Milan in [[Serie B]] con tre punti di penalizzazione. Il 14 luglio 2006 la sentenza di primo grado della giustizia sportiva riserva al Milan un trattamento meno pesante di quello riservato a [[Juventus Football Club|Juventus]], [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], essendo riconosciuta al club di via Turati solo la responsabilità oggettiva e quindi una posizione meno grave. La società rossonera è condannata ad una penalizzazione di 44 punti da scontare nel campionato 2005-2006 (la penalizzazione avrebbe fatto scivolare la squadra dal secondo posto ottenuto sul campo all'ottavo posto, piazzamento che non dava accesso alle coppe europee della stagione seguente)<ref group=nota>Anche se sarebbe stato ammesso in [[Coppa UEFA]] poiché l'[[Empoli Football Club|Empoli]], settimo e quindi promosso nella competizione dopo lo scandalo, non aveva la licenza [[UEFA]] e quindi non poteva qualificarsi per competizioni internazionali.</ref> e ad una di 15 punti da scontare nel [[Serie A 2006-2007|campionato 2006-2007]]. Vengono inoltre puniti il vicepresidente [[Adriano Galliani]] con l'inibizione per un anno e Leonardo Meani con l'inibizione per tre anni e sei mesi. A seguito della prima sentenza, i rossoneri ricorrono in appello alla Corte Federale la quale, il 25 luglio, così come per [[Fiorentina]] e [[Lazio]] riduce la penalizzazione per il campionato 2005-2006 a 30 punti. Il club scivola così dalla seconda alla terza posizione in classifica, piazzamento utile per la qualificazione ai preliminari della [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]]. La sentenza riduce anche i punti di penalizzazione da -15 a -8 per la stagione 2006-2007, definendo "marginale" la posizione di Meani. L'inibizione di Galliani scende a nove mesi, mentre quella per Meani a due anni e sei mesi. A metà agosto 2006 il Milan viene nuovamente deferito dal procuratore Palazzi per responsabilità oggettiva. Meani è deferito per omessa denuncia riguardo a una presunta combine nella partita [[Associazione Calcio Arezzo|Arezzo]]-[[Salernitana]] della [[Serie B 2004-2005]]. Il 2 agosto la [[UEFA]] decide di ammettere con riserva il Milan al terzo turno preliminare della [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]].<ref group=nota>La [[UEFA]] attua la decisione dopo aver esaminato il ricorso del [[RC Lens|Lens]], squadra quarta classificata nel [[Ligue 1 2005-2006|campionato francese 2005-2006]] e che, con l'appoggio della [[Federazione calcistica francese|Federcalcio francese]], aveva chiesto di escludere il Milan dalla Champions League per questioni di etica e morale sportiva e di subentrargli nella competizione.</ref> Nove giorni più tardi il Milan attua la stessa decisione dei club coinvolti nello scandalo italiano, e ricorre alla Camera di Conciliazione del [[CONI]] per ottenere un ulteriore sconto sui punti di penalizzazione. Il club consegue solo l'annullamento di una pena accessoria, la squalifica del campo per una giornata. L'11 settembre la società decide di presentare ricorso all'arbitrato del [[CONI]], ultimo grado della giustizia sportiva, con l'obbiettivo di farsi ridurre la propria penalizzazione (-8 punti). L'arbitrato non concede al Milan riduzioni sui punti di penalizzazione, a differenza delle altre società coinvolte.<ref>{{Cita news|autore=Fabio Monti|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/03/Milan_ammesso_Champions_con_diffida_co_9_060803050.shtml|titolo=Milan ammesso in Champions ma con diffida: «Vi sorvegliamo»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città=Milano|data=3 agosto 2006|pagina=44}}</ref>
}}
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Eliminata ai quarti di [[Coppa Italia 2005-2006|Coppa Italia]] dal [[Palermo Calcio|Palermo]],<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/speciali/coppa_italia/2006/index.shtml|titolo=Coppa ITALIA|editore=[[La Gazzetta dello Sport]]}}</ref> in [[Serie A 2005-2006|campionato]], in casa la squadra ottiene 18 vittorie e un pareggio (1-1 contro la [[Sampdoria]]), con risultati meno buoni in trasferta. Con questo rendimento nelle partite interne eguaglia il record stabilito dal Grande Torino nel [[Serie A 1948-1949|1948-1949]], con 18 vittorie e un pareggio in 19 partite.<ref name="Mondadori" /> Nel girone d'andata, dopo aver inflitto ai bianconeri la loro prima e unica sconfitta in campionato (3-1 a San Siro il 29 ottobre 2005), i rossoneri perdono il derby: non accadeva dal marzo [[Serie A 2001-2002|2002]]. Nel girone di ritorno, con 16 vittorie in 19 gare, il Milan riduce da 14 a 3 i punti di svantaggio sulla squadra piemontese, chiudendo il campionato a 88 punti, quota che rappresenta un record per i rossoneri, da quando è stato introdotto il girone unico. In seguito alle sentenze relative allo [[Scandalo del calcio italiano del 2006|scandalo del calcio italiano]] questo scudetto verrà poi revocato ai bianconeri ed assegnato, a differenza dell'anno precedente, all'Inter a tavolino, terza classificata dopo i risultati del campo, mentre il Milan sarà penalizzato di 30 punti e chiuderà ufficialmente terzo a 58 punti.<ref name="Mondadori" />
 
In Champions League, dopo aver vinto il proprio girone con un punto di vantaggio sul PSV Eindhoven precedendo anche [[Schalke 04]] e [[Fenerbahçe Spor Kulübü|Fenerbahçe]], l'8 marzo 2006 il Milan sconfigge il Bayern Monaco per 4-1 nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, eliminandolo dopo l'1-1 dell'[[Allianz Arena]]. Il club rossonero, così, diventa l'unica squadra europea ad aver partecipato ai quarti di finale della competizione in tutte le ultime quattro edizioni. Con questi risultati il club riesce a consolidare il suo primato nella [[Coefficiente UEFA|classifica della UEFA]]. Ai quarti di finale il Milan estromette i francesi del [[Olympique Lyonnais|Lione]], pareggiando per 0-0 in [[Francia]] e battendo gli avversari per 3-1 a San Siro: sono decisive le reti nei minuti finali di Inzaghi e Ševčenko.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2005/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2005/06 - Storia|editore=Milan UEFA.com}}</ref> Grazie a questo gol l'ucraino (che al termine della competizione sarà capocannoniere con 9 gol)<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=1796084.html|titolo=I cannonieri della UEFA Champions League - UEFA Champions League|editore=UEFA.com}}</ref> diventa il miglior marcatore di tutti i tempi della Champions League. La squadra viene eliminata in semifinale dal [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]], poi vincitore del trofeo: nella partita di andata a San Siro vincono i blaugrana per 1-0 (gol di [[Ludovic Giuly|Giuly]]), mentre la partita di ritorno al [[Camp Nou]] (in cui si registra un gol annullato a Ševčenko che secondo la critica era regolare<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Speciali/Extra/2005/Coppe/articoli/index16.shtml|titolo=Non riesce la rimonta al Milan, rossoneri fuori|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=26 aprile 2006|accesso=31 maggio 2013}}</ref>) termina 0-0. Si tratta della seconda eliminazione nella storia del club in semifinale di Coppa dei Campioni-Champions League, dopo quella del [[1956]] subita a vantaggio del [[Real Madrid]].<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2005/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2005/06 - Storia - Milan|editore=UEFA.com}}</ref> Al termine della stagione [[Andrij Ševčenko|Ševčenko]] è ceduto al [[Chelsea Football Club|Chelsea]] dopo sette anni in rossonero.<ref>{{Cita news|autore=Gaetano De Stefano|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/Primo_Piano/2006/05_Maggio/26/sheva.shtml|titolo=Shevchenko, addio Milan|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|città=Milano|data=26 maggio 2006}}</ref>
 
=== 2006-2007: la 7ª Coppa dei Campioni e 4° in serie A ===
[[File:AC Milan team celebrate.jpg|thumb|left|upright=1.2|Il Milan celebra la conquista della [[UEFA Champions League 2006-2007]].]]
 
Alla fine di maggio [[2006]] [[Manuel Rui Costa]] rescinde consensualmente il contratto per trasferirsi al [[SL Benfica|Benfica]] mentre [[Jaap Stam]] torna nei [[Paesi Bassi]]. In estate vengono ceduti anche [[Johann Vogel|Vogel]] e [[Márcio Amoroso|Amoroso]]. Per la sostituzione di [[Andrij Ševčenko|Ševčenko]] la società acquista il brasiliano [[Ricardo Oliveira]] dal [[Betis Siviglia]]. Altri acquisti estivi sono [[Daniele Bonera]], [[Yoann Gourcuff]], mentre viene ingaggiato lo svincolato [[Giuseppe Favalli]].<ref name="Rosa squadra - Milan Serie A anno 2013-2014">{{Cita web|url=http://www.calciatori.com/calcom/almanacco/squadra.do?id=30&anno=2006|titolo=Rosa squadra - Milan Serie A anno 2013-2014|editore=calciatori.com}}</ref>
 
Il 15 giugno, l'assemblea dei soci elegge per acclamazione [[Silvio Berlusconi]] presidente del Milan dopo un'assenza che durava dal dicembre 2004, a seguito delle dimissioni per il divieto posto dalla legge antitrust. In questa stagione cambia lo sponsor ufficiale della società: [[Bwin]] sostituisce [[Opel]], presente sulle casacche rossonere da dodici anni.<ref>{{Cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/Primo_Piano/2006/04_Aprile/15/Betandwin.shtml|titolo=Milan, Betandwin sarà il nuovo sponsor fino al 2010|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|città=Milano|data=15 aprile 2006}}</ref>
 
A [[Berlino]], il 9 luglio, cinque giocatori del Milan (Inzaghi, Nesta, Pirlo, Gattuso e Gilardino) si laureano Campioni del mondo con la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]], vincendo in finale contro la [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]] i [[Campionato mondiale di calcio 2006|Mondiali di calcio]] in [[Germania]].<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Speciali/Extra/2006/Germania2006/articoli/index54.shtml|titolo=Favola azzurra, Italia Campione del Mondo|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=7 settembre 2006}}</ref>
 
Dopo un inizio in campionato favorevole, che consente alla squadra di azzerare rapidamente la penalizzazione di 8 punti, i rossoneri perdono alcuni match e si trovano lontani dalla vetta della classifica già a novembre.<ref name="Stagione 2006 - 2007">{{Cita web|url=http://www.acmilan.com/InfoPage.aspx?id=27905|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20070605073328/http://www.acmilan.com/InfoPage.aspx?id=27905|dataarchivio=5 giugno 2007|titolo=Stagione 2006 - 2007|editore=acmilan.com}}</ref>
In Champions League, superato il terzo turno preliminare contro la [[Stella Rossa di Belgrado|Stella Rossa]] (1-0 a San Siro e 2-1 a [[Belgrado]]), il Milan accede alla fase a gironi della competizione per l'ottava volta negli ultimi dieci anni.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2006/clubs/club=50058/history/index.html|titolo=UEFA Champions League 2006/07|editore=UEFA.com}}</ref> Il club si impone nel suo girone eliminatorio composto da [[AEK Atene]] (battuto 3-1), [[Royal Sporting Club Anderlecht|Anderlecht]] (sconfitto 4-1 e 1-0) e [[Lille Olympique Sporting Club Lille Métropole|Lille]] conquistando con due turni d'anticipo il primo posto (raggiunto per il quinto anno consecutivo) e conseguentemente, l'accesso agli ottavi di finale.<ref name="UEFA Champions League 2006/07"/>
 
Nel mercato invernale la dirigenza porta in rossonero il brasiliano [[Ronaldo]], proveniente dal [[Real Madrid]], che non può giocare nelle competizioni europee,<ref group=nota>A causa della regola UEFA che impedisce ad un giocatore già sceso in campo in una competizione europea con una squadra, di giocare con un altro club nella stessa competizione.</ref> ma che aiuterà la squadra in campionato siglando 7 reti in 14 presenze. Viene inoltre acquistato dalla [[S.S. Lazio|Lazio]], il terzino [[Campionato mondiale di calcio 2006|campione del mondo]], [[Massimo Oddo]].<ref name="Rosa squadra - Milan Serie A anno 2013-2014"/>
In Gennaio i rossoneri vengono eliminati dalla Roma (poi vincitrice della competizione) nelle semifinali di [[Coppa Italia 2006-2007|Coppa Italia]] (2-2 a San Siro, 3-1 all'Olimpico).<ref name="Stagione 2006 - 2007"/>
[[File:AC Milan 23may07 lineup.png|thumb|left|Formazione iniziale del Milan laureatosi campione d'Europa 2007.]]
 
Per il prosieguo in Champions League, vista la scarsa propensione realizzativa di [[Ricardo Oliveira|Oliveira]] (che chiuderà la stagione con 5 reti in 37 presenze), il tecnico Ancelotti torna al 4-3-2-1 già caratterizzante le prime due fasi della massima [[UEFA Champions League 2002-2003|competizione europea nel 2002-2003]] e parte del [[Serie A 2003-2004|campionato 2003-2004]]: sacrifica una punta per inserire un centrocampista in più ([[Massimo Ambrosini|Ambrosini]]) e sposta Seedorf sulla linea della trequarti accanto a Kakà.<ref>''Forza Milan'', speciale giugno 2007, Panini</ref> Il Milan prosegue il proprio cammino superando (0-0 e 1-0 a San Siro) il [[Celtic F.C.|Celtic Glasgow]] negli ottavi di finale grazie ad un gol di Kaká nei tempi supplementari. Accede così ai quarti di finale di Champions per la quinta volta negli ultimi cinque anni, unica tra le squadre europee presenti anche ai quarti di finale dell'edizione precedente del torneo. Eliminato il [[Fußball-Club Bayern München|Bayern Monaco]] (2-2 a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] firmato [[Andrea Pirlo|Pirlo]] e [[Kaká]] e 2-0 all'[[Allianz Arena]] con reti di [[Clarence Seedorf|Seedorf]] e [[Filippo Inzaghi|Inzaghi]]), il ''Diavolo'' approda alle semifinali di Champions per la terza stagione consecutiva (quarta semifinale nelle ultime cinque stagioni). Qui elimina il [[Manchester United]] che, dopo aver avuto la meglio nella gara d'andata all'[[Old Trafford]] (3-2), viene sconfitto per 3-0 a San Siro nel ritorno subendo i gol di Kaká (già autore di una doppietta all'andata), Seedorf e [[Alberto Gilardino|Gilardino]]. Il club rossonero conquista così l'accesso all'undicesima finale della propria storia in Coppa dei Campioni/Champions League, la terza negli ultimi cinque anni, confermandosi secondo club europeo nella classifica delle finali disputate alle spalle del Real Madrid. Nella finale dello [[Stadio Olimpico di Atene]], il 23 maggio, i rossoneri si ritrovano opposti al Liverpool, come nel 2005. È la seconda volta nella storia della Coppa dei Campioni/Champions League che due squadre si affrontano in finale a pochi anni di distanza.<ref group=nota>la stessa cosa accadde tra Real Madrid e Stade Reims, avversarie nel 1956 e nel 1959</ref> A differenza della finale di Istanbul di due anni prima, questa volta a vincere è il Milan, che si prende la rivincita battendo per 2-1 gli inglesi al termine di una partita caratterizzata dalla [[Gol#Doppietta|doppietta]] di [[Filippo Inzaghi|Inzaghi]] cui segue, nel finale, il gol del Liverpool con [[Dirk Kuijt]], che non impedisce al capitano [[Paolo Maldini|Maldini]] di sollevare nuovamente, a quattro anni di distanza, la sua quinta Coppa dei Campioni, la settima della storia e la quinta in diciannove anni, per il club di via Turati. Kaká si laurea inoltre capocannoniere del torneo con 10 gol.<ref name="UEFA Champions League 2006/07">{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2006/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2006/07|editore=UEFA.com}}</ref>
 
In campionato, dove perde entrambi i derby a venticinque anni di distanza dall'ultima volta, il primo per 4-3 e il secondo per 2-1, il club raggiunge il piazzamento tra le prime quattro con due turni di anticipo grazie ai 38 punti conquistati nel girone di ritorno. L'Inter campione d'Italia distanzia i rossoneri di 36 punti (compresi gli otto di penalizzazione).<ref>[http://www.legaseriea.it/it/serie-a-tim/classifica-estesa/classifica?p_p_id=BDC_classifica_estesa_WAR_LegaCalcioBDC&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-1&p_p_col_count=1&_BDC_classifica_estesa_WAR_LegaCalcioBDC_javax.portlet.action=cambiaStagione Classifica - legaseriea.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Alla fine della stagione, all'età di 41 anni, si ritira dall'attività agonistica il vice-capitano [[Alessandro Costacurta]]. Il 13 maggio, nella gara contro il Catania, [[Paolo Maldini]] raggiunge le 600 presenze in Serie A, primo calciatore a toccare questa quota<ref group=nota>Nel computo non è incluso lo spareggio per l'accesso in Coppa UEFA del 1987 contro la Sampdoria.</ref><ref>[http://www.legaseriea.it/it/serie-a-tim/squadre Squadre - legaseriea.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e con l'ottava finale di Coppa dei Campioni/Champions League eguaglia il record di finali disputate, stabilito precedentemente dallo spagnolo [[Francisco Gento]] con il Real Madrid.<ref>[http://www.goal.com/it/news/1941/z/2009/05/24/1279682/speciale-goalcom-maldini-come-te-non-c%C3%A8-nessuno-ecco-i-suoi Speciale Goal.com - Maldini, come te non c'è NESSUNO! Ecco i suoi RECORD! - Goal.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== 2007-2008: 5º in serie A, 5ª Supercoppa europea e Campioni del mondo ===
[[File:Kaka06052007.jpg|thumb|left|upright|[[Kaká]], [[Pallone d'oro]] e [[FIFA World Player of the Year|FIFA World Player]] 2007.]]
 
Nell'estate 2007 tornano al Milan [[Ibrahim Ba]], svincolato, e [[Digão]] (prima in prestito), fratello minore di [[Kaká]]. Dopo le cessioni di [[Ricardo Oliveira|Oliveira]] (in prestito con diritto di riscatto al Real Saragozza) e [[Marco Borriello|Borriello]] (in compartecipazione col [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]) ed il ritiro di [[Alessandro Costacurta]], che entra a far parte dello staff tecnico, vengono ingaggiati due brasiliani, l'attaccante [[Alexandre Pato]], minorenne e quindi utilizzabile solo da gennaio o nel caso di amichevoli, e il centrocampista [[Emerson Ferreira da Rosa|Emerson]] dal Real Madrid.<ref>[http://www.calciatori-online.com/squadre/calciatori-milan-2007-08.php AC Milan, Rosa Giocatori Milan 2007-08<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il 31 agosto [[2007]], a [[Montecarlo]], il Milan si aggiudica la [[Supercoppa UEFA|Supercoppa europea]] battendo per 3-1 in rimonta il [[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]] campione in carica.<ref>[http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2006/clubs/club=50058/history/index.html UEFA Champions League 2006/07 - Storia - Milan – UEFA.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Viene così consolidato il record di vittorie in questa competizione: i cinque trofei (1989, 1990, 1994, 2003, 2007, tutti ottenuti dopo aver vinto una Coppa Campioni/Champions League) danno diritto al club di custodire per sempre nella bacheca la coppa in versione originale. Il Milan dedica il trofeo al giocatore del Siviglia [[Antonio Puerta]] da poco scomparso.<ref>[http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/calcio/finale-supercoppa/finale-supercoppa/finale-supercoppa.html Il Milan batte il Siviglia nella partita di Puerta - Calcio - Sport - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il 2 dicembre Kaká diventa il sesto calciatore del Milan a vincere il [[Pallone d'oro]] precedendo nella classifica di [[France Football]] [[Cristiano Ronaldo]], [[Lionel Messi|Messi]] e il compagno di squadra [[Andrea Pirlo]], piazzatosi al quarto posto.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/11_Novembre/29/kakapallonedoro.shtml Pallone d'Oro: Kakà&nbsp; ha stracciato tutti - Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Alcune settimane più tardi il brasiliano riceve anche il [[FIFA World Player of the Year|FIFA World Player]].<ref>[http://www.telegraph.co.uk/sport/football/2328800/Kaka-named-Fifa-World-Player-of-the-Year.html Kaka named Fifa World Player of the Year - Telegraph<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Dal 7 al 16 dicembre i rossoneri partecipano alla [[Coppa del mondo per club FIFA 2007|Coppa del Mondo per club]] in programma in [[Giappone]]. Superata la semifinale giocata il 13 dicembre contro la squadra [[giappone]]se dell'[[Urawa Red Diamonds]] (1-0 con rete di [[Clarence Seedorf]]), in finale sconfiggono il [[Club Atlético Boca Juniors|Boca Juniors]] per 4–2, diventando il club più titolato a livello di [[Statistiche dei trofei internazionali di calcio|trofei internazionali]] vinti (18).
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[[File:Soccer.Field Transparant.png|175px]]
{{Image label|x=0.23|y=0.08|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Nelson Dida|'''Dida'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.28|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[K'akhaber K'aladze|'''Kaladze'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.13|y=0.15|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Alessandro Nesta|'''Nesta'''<br />]]</span>}}
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{{Image label|x=0.30|y=0.37|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Massimo Ambrosini|'''Ambrosini'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.23|y=0.32|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Andrea Pirlo|'''Pirlo'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.05|y=0.22|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Daniele Bonera|'''Bonera'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.28|y=0.55|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Kakà|'''Kakà'''<br />]]</span>}}
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{{Image label|x=0.15|y=0.57|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Filippo Inzaghi|'''Inzaghi'''<br />]]</span>}}
{{Image label|x=0.12|y=0.37|scale=350|text=<span style="font-size:0.8125em">[[Gennaro Gattuso|'''Gattuso'''<br />]]</span>}}
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|style="font-size:90%"|L'11 vincitore del [[Mondiale per club 2007|Mondiale per club]].
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Dopo 2 successi di club brasiliani, il Milan è la prima squadra europea ad aggiudicarsi la [[Coppa del mondo per club FIFA|competizione]] che dal 2005 assegna il titolo di campione del Mondo e con 4 successi intercontinentali complessivi stabilisce un record assoluto. I gol dei ''Diavoli'' nella finale sono realizzati da Inzaghi, autore di una doppietta, Nesta e Kaká, eletto giocatore della partita e miglior giocatore della competizione davanti a Seedorf.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/12_Dicembre/16/BocaMilan.shtml Il mondo ai piedi di Kakà Il Milan travolge il Boca - Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Con la doppietta al Boca, Inzaghi ha segnato almeno una volta in tutte le competizioni.<ref>[[UEFA]].http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/12_Dicembre/16/BocaMilan.shtml</ref>
 
In campionato, privo dell'infortunato Ronaldo (che rientrerà alla fine di novembre), nella prima parte del torneo prima della sosta natalizia, il Milan occupa le posizioni di centro-classifica e non riesce a ottenere una vittoria in casa fino all'inizio del nuovo anno, eguagliando la propria peggiore striscia casalinga negativa, risalente ad ottantasei anni prima.<ref group=nota>Il Milan non vince nove gare interne consecutive, da Milan-Fiorentina (0-0) del 6 maggio 2007 a Milan-Juventus (0-0) del 1º dicembre 2007, rimanendo a secco di successi da Milan-Cagliari (3-1) del 21 aprile 2007 fino a Milan-Napoli (5-2) del 12 gennaio 2008. Ottantasei anni prima i rossoneri non vinsero ugualmente nove gare interne consecutive, da Milan-Saronno (2-3) del 26 dicembre 1920 a Milan-Juventus (1-3) del 16 ottobre 1921, rimanendo a secco di successi da Milan-Trevigliese (1-0) del 12 dicembre 1920 fino a Milan-Pro Vercelli (1-0) del 30 ottobre 1921.</ref><ref name="Mondadori" /> È solo nella partita dell'esordio ufficiale del giovane brasiliano [[Alexandre Pato]], contro il Napoli, che i rossoneri colgono il loro primo successo interno. Dalla ripresa del torneo il ''Diavolo'' torna a lottare per il quarto posto, mentre in Coppa Italia viene eliminato negli ottavi dal Catania (1-2 in casa, 1-1 in trasferta). Le due reti rossonere sono messe a segno da [[Alberto Paloschi]], il quale, nell'esordio in campionato contro il Siena a San Siro, il 10 febbraio, va a segno diciotto secondi dopo il suo ingresso in campo, stabilendo il nuovo record di realizzazione più veloce per un debuttante in [[Serie A]].<ref name="Mondadori" />
 
In Champions League i rossoneri, che a febbraio perdono nuovamente Ronaldo fino alla fine della stagione a causa di un infortunio, chiudono al primo posto la prima fase a gironi per la settima volta consecutiva, precedendo [[Celtic Football Club|Celtic]], [[Benfica]] e [[Futbol'nyj Klub Šachtar|Sachtar]]. Negli ottavi di finale sono eliminati, a opera dell'[[Arsenal Football Club|Arsenal]], che supera il turno vincendo per 0-2 a San Siro dopo lo 0-0 dell'andata all'[[Emirates Stadium]] di [[Londra]]. Per la quarta stagione consecutiva, la squadra campione d'Europa in carica viene eliminata agli ottavi.<ref name="Mondadori" />
[[File:Marcos Evangelista de Moraes.jpg|thumb|upright=0.8|left|[[Cafu]], lascia il Milan e il calcio giocato.]]
 
Il 7 febbraio il Milan viene insignito dell'appena creato ''[[FIFA Champions Badge|FIFA Club World Cup Champions Badge]]''. Questa non è l'unica novità che arricchisce la maglia rossonera: sulla manica la squadra sfoggia anche il logo dei detentori della [[Champions League]], introdotto dall'UEFA nel 2004, e, sul petto, la scritta «il club più titolato al mondo». Il 16 febbraio, nell'anticipo di campionato contro il Parma, [[Paolo Maldini]], subentrando a [[Marek Jankulovski]], tocca lo storico traguardo delle 1000 partite ufficiali disputate in carriera. Così come avvenuto già nel dicembre del 2004, l'8 maggio la carica di presidente del club torna vacante per via del nuovo incarico conferito a [[Silvio Berlusconi]] in qualità di [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio dei ministri]].<ref name="Mondadori" />
 
Nelle ultime giornate di campionato il Milan lotta con la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] per ottenere il quarto posto utile per la qualificazione ai preliminari di Champions League, senza riuscirvi. I rossoneri scavalcano i toscani battendo l'Inter per 2-1 e approfittando della sconfitta dei viola in casa del [[Cagliari Calcio|Cagliari]]. Una settimana più tardi, nella penultima giornata, la Fiorentina supera nuovamente e definitivamente la squadra di Ancelotti, che perde per 3-1 sul terreno del [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]. I rossoneri accedono, dunque, alla [[Coppa UEFA]] dopo sei stagioni consecutive in Champions League. L'ultima partita, con l'Udinese, segna il congedo di [[Cafu]] e di [[Serginho]], all'ultima apparizione con la maglia del Milan.<ref name="Mondadori" />
 
=== 2008-2009: 3º posto e gli addii di Maldini, Ancelotti e Kakà ===
[[File:Ronaldinho 80 b2.jpg|thumb|upright|[[Ronaldinho]] con la maglia del Milan.]]
 
Oltre a Cafu e Serginho, al termine della stagione 2007-2008 lasciano il Milan anche [[Ibrahim Ba]], [[Alberto Gilardino]] e l'infortunato [[Ronaldo]]. A queste partenze si aggiungeranno quelle di [[Digão]] (in prestito) [[Yoann Gourcuff]] (in prestito con diritto di riscatto), [[Dario Šimić]], [[Alberto Paloschi]] (ceduto in compartecipazione), [[Massimo Oddo]] (prestito) e [[Cristian Brocchi]]. Sul fronte degli arrivi, dopo aver acquistato [[Gianluca Zambrotta]] e [[Mathieu Flamini]], a metà luglio il Milan ufficializza l'atteso acquisto del fuoriclasse brasiliano [[Ronaldinho]]. Tornano in organico dopo alcuni anni in prestito [[Christian Abbiati]], [[Luca Antonini]] e [[Marco Borriello]]. [[Andrij Ševčenko]] torna in prestito dal Chelsea mentre il difensore [[Philippe Senderos]] arriva in prestito dall'Arsenal. Il 22 ottobre [[2008]] viene ufficializzato il tesseramento dell'inglese [[David Beckham]], in prestito dai [[Los Angeles Galaxy]] inizialmente dal 1º gennaio al 9 marzo [[2009]], poi fino alla fine della stagione. A dicembre 2008 è definito l'acquisto del brasiliano [[Thiago Silva]], che verrà inserito nella rosa rossonera dalla stagione 2009-2010.<ref>[http://www.acmilan.com/it/archive/roster/15/3/players Rosa | AC Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
I rossoneri, non impegnati in Champions League dopo sei stagioni, ottengono due sconfitte consecutive nelle prime due giornate (situazione che non si verificava da ventidue anni); a settembre vincono il derby con l'Inter con un gol di Ronaldinho. Frattanto accedono alla fase a gironi di [[Coppa UEFA 2008-2009|Coppa UEFA]] battendo lo [[FC Zürich|Zurigo]].<ref name=autogenerato2>[http://it.uefa.com/uefaeuropaleague/season=2009/clubs/club=50058/matches/index.html UEFA Europa League 2008/09 - Storia - Milan – UEFA.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> A novembre vengono eliminati dalla [[Coppa Italia 2008-2009|Coppa Italia]] negli ottavi per mano della [[SS Lazio|Lazio]] che poi vincerà la competizione. Alla fine dello stesso mese la squadra perde terreno rispetto ai rivali nerazzurri e alla sedicesima giornata, a metà dicembre, esce sconfitta dal campo della Juventus, che contende ai rossoneri il secondo posto. Prima della sosta natalizia il Milan batte 5-1 l'[[Udinese Calcio|Udinese]] in casa. In seguito si mantiene imbattuto fino al derby di ritorno di metà febbraio che vede i nerazzurri imporsi 2-1. Dopo essersi qualificato secondo nel girone eliminatorio di [[Coppa UEFA 2008-2009|Coppa UEFA]] alle spalle di [[Verein für Leibesübungen Wolfsburg|Wolfsburg]] e davanti a [[Sporting Clube de Braga|Braga]], [[Portsmouth Football Club|Portsmouth]] e [[Sportclub Heerenveen|Heerenveen]], il 26 febbraio il Milan viene eliminato nei sedicesimi di finale per la [[regola dei gol fuori casa]] con un doppio pareggio (1-1 a Brema , 2-2 a Milano) per mano del [[Werder Brema]], futuro finalista della manifestazione.<ref name=autogenerato2 /> La Coppa UEFA rimane così l'unica competizione ufficiale a cui il club ha partecipato che non è riuscito a vincere. Per la quarta volta in altrettante partecipazioni a questo torneo durante la gestione Berlusconi, il Milan viene eliminato dal club finalista perdente e per la prima volta nella sua storia viene estromesso da una competizione europea per la regola dei gol in trasferta.<ref name="Mondadori" />
[[File:PaoloMaldini.jpg|thumb|upright|left|[[Paolo Maldini]] si ritira dal calcio giocato dopo aver vinto con la maglia del Milan 7 [[Scudetto|scudetti]], 1 [[Coppa Italia]], 5 [[Supercoppa italiana|Supercoppe italiane]], 5 [[Champions League]], 5 [[Supercoppa UEFA|Supercoppe UEFA]], 2 [[Coppa Intercontinentale|Coppe Intercontinentali]] e un [[Mondiale per club]].]]
 
Dopo il derby in campionato il Milan ottiene una vittoria contro il Cagliari e una sconfitta contro la [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]]. Nelle successive nove partite i rossoneri totalizzano 23 punti sui 27 disponibili, frutto di sette vittorie e due pareggi ottenute grazie anche alla vena realizzativa di Inzaghi, prima di cadere a [[Udine]], match che consegna matematicamente lo scudetto all'Inter con 2 giornate di anticipo senza che i nerazzurri debbano scendere in campo. Il 31 maggio giunge il successo all'ultima giornata a [[Firenze]], vittoria che permette ai rossoneri di accedere direttamente alla [[UEFA Champions League 2009-2010|Champions League 2009-2010]] senza passare dal terzo turno preliminare, grazie al terzo posto finale ottenuto per via dei risultati degli scontri diretti con la Juventus (2-4, 1-1), con la quale conclude il campionato a pari punti, a dieci lunghezze dall'Inter.<ref>[http://www.acmilan.com/it/archive/championship/34/classification Amichevoli e Tornei | AC Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Quella giocata al [[Stadio Artemio Franchi|Franchi]] è l'ultima partita ufficiale di [[Paolo Maldini]], che si ritira dopo venticinque stagioni e 902 presenze (record del club), e l'ultima con Ancelotti sulla panchina rossonera dopo otto anni. Il match coi toscani vede il ritorno in campo del fino ad allora infortunato [[Alessandro Nesta]], al suo esordio nel campionato 2008-2009. Così come già successo in onore di Franco Baresi nel [[1997]], anche la maglia numero 3, per anni indossata da [[Paolo Maldini|Maldini]], viene ritirata. La fascia di capitano passa a [[Massimo Ambrosini]], il giocatore con più stagioni rossonere alle spalle.<ref>[http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/milan/2009/05/31-29222/Per+l'addio+di+Maldini+la+standing+ovation+del+Franchi Per l'addio di Maldini la standing ovation del Franchi - Milan / Serie A / Calcio - Tuttosport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Per la successione di Ancelotti la società decide di puntare sull'ex calciatore e dirigente rossonero [[Leonardo Nascimento de Araújo|Leonardo]],<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/sport/09_maggio_31/milan_ancelotti_leonardo_885e318a-4dfd-11de-891f-00144f02aabc.shtml |titolo=Milan: Ancelotti saluta, arriva Leonardo |editore=[[Corriere della Sera]] |data=31 maggio 2009 |accesso=31 maggio 2013}}</ref> alla prima esperienza in panchina, mentre pochi giorni più tardi [[Kaká]], dopo sei stagioni col Milan, viene ceduto al [[Real Madrid]] per 65 milioni di euro. La cessione si compie al fine di ripianare il bilancio del club. Questa decisione desta ampio dissenso tra la tifoseria.<ref>{{cita web |url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Sport/2009/06/kaka-passaggio-real.shtml |titolo=Kakà firma con il Real Madrid: «Addio Milan, volevo restare» |editore=[[Il Sole 24 ORE]] |data=9 giugno 2009 |accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
=== 2009-2010: 3º posto con Leonardo allenatore ===
 
La società decide di non reinvestire la somma incassata per la cessione di Kaká, destinandola, al risanamento del bilancio. Dal calciomercato arrivano l'attaccante [[Klaas-Jan Huntelaar]] e il difensore [[Oguchi Onyewu]] (che in seguito ad un infortunio, rinuncerà all'ingaggio come fece Redondo qualche anno prima),<ref>{{cita web |url=http://www.milannews.it/?action=read&idnotizia=24940 |autore=Matteo Calcagni |titolo=Oguchi Onyewu rinnova "gratis" il suo contratto |editore=milannews.it |data=17 maggio 2010 |accesso=31 maggio 2013}}</ref> torna dal prestito [[Massimo Oddo]] e viene riscattata la comproprietà del terzino [[Ignazio Abate]]. [[Andrij Ševčenko]] torna al Chelsea dopo una stagione in cui ha segnato due reti (in Coppa Italia e [[Coppa UEFA|UEFA]]), mentre [[Yoann Gourcuff]] viene ceduto definitivamente al [[Bordeaux]] che riscatta il suo cartellino. Lascia il club anche il portiere Kalac.<ref>[http://www.acmilan.com/it/archive/roster/16/3/players Rosa | AC Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
[[File:Leonardo Nascimento de Araujo 2011.jpg|thumb|upright=0.7|[[Leonardo Nascimento de Araújo|Leonardo]], ex giocatore del club, divenuto allenatore dopo l'addio di Ancelotti.]]
 
Dopo un difficile avvio di stagione comprendente la sconfitta nel derby per 4-0 (scarto che non si verificava da trentacinque anni), la squadra riesce a riprendersi grazie anche alla svolta tattica avvenuta all'ottava giornata durante la partita con la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], consistente lo schieramento di tre punte ([[Ronaldinho]], [[Marco Borriello|Borriello]], Pato) davanti al trequartista [[Clarence Seedorf|Seedorf]]. Questo schema viene subito battezzato da [[Adriano Galliani]] 4-2-Fantasia.<ref>{{cita web |url=http://www.acmilan.com/it/news/show/119263 |titolo=4-2 e applausi |editore=acmilan.com |data=3 aprile 2010 |accesso=31 maggio 2013}}</ref> La squadra riesce così a inserirsi nella lotta al vertice in campionato e, nonostante la nuova sconfitta nel derby di ritorno (0-2), a metà marzo si porta a un punto di distacco dall'Inter capolista. Da quel momento la compagine rossonera, priva degli infortunati Nesta, Beckham e Pato, perde terreno mancando il sorpasso sui nerazzurri in occasione di Milan-Napoli (1-1).<ref name="Mondadori" />
 
In Champions League, nella fase a gironi, subisce la sconfitta interna contro lo [[FC Zurigo|Zurigo]] (0-1), vince e pareggia contro il [[Olympique de Marseille|Marsiglia]] e batte per la prima volta il Real Madrid sul suo campo (3-2). Superato il girone eliminatorio con il secondo posto finale, la squadra viene eliminata negli ottavi dal Manchester United (prima eliminazione della storia contro la squadra inglese) perdendo entrambe le partite (2-3 a Milano, 0-4 a [[Manchester]]) ed eguagliando il proprio record negativo di reti subite in un doppio confronto nelle coppe europee (risalente alla stagione 1959-1960 in Coppa dei Campioni contro il Barcellona, 0-2 in casa, 1-5 in trasferta). In Coppa Italia viene eliminato dall'Udinese, dopo aver perso per 0-1 in casa nei quarti di finale.<ref>[http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2010/clubs/club=50058/matches/index.html UEFA Champions League 2009/10 - Storia - Milan – UEFA.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Nelle ultime giornate di campionato i rossoneri riescono a centrare il terzo posto valido per la qualificazione diretta alla [[UEFA Champions League 2010-2011|Champions League]]. Prima dell'ultima partita contro la Juventus, conclusasi con una vittoria per 3-0, Leonardo rende nota l'intenzione di abbandonare la panchina del Milan in vista della stagione successiva,<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Milan/14-05-2010/leo-lascia-milan-603976543051.shtml Leonardo lascia il Milan&nbsp;"Scelta consensuale" - Risultati e ultime notizie calcio e calciomercato - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> nel corso della quale passerà ad allenare l'Inter. Una situazione di questo tipo non si verificava dal 1984, quando Ilario Castagner passò ad allenare i nerazzurri nella stagione successiva a quella in cui venne esonerato dal Milan. Al termine dell'annata la società firma un nuovo contratto di sponsorizzazione con la compagnia aerea [[Emirates]] che rimpiazza [[Bwin]] dopo quattro stagioni.<ref>[http://www.calcioblog.it/post/11631/il-milan-saluta-bwin-e-sceglie-fly-emirates-dalla-prossima-stagione-nuovo-sponsor-sulle-maglie Il Milan saluta Bwin e sceglie Fly Emirates: dalla prossima stagione nuovo sponsor sulle maglie<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Gli anni 2010 (2010-2015) ==
[[File:Allegri with Milan players (cropped) - 2.jpg|thumb|upright|left|[[Massimiliano Allegri]], allenatore del Milan dello scudetto 2010-2011.]]
 
Nella prima stagione con allenatore [[Massimiliano Allegri]] il Milan torna al successo in campionato dopo 7 anni.<ref name="AlboOroA" /> Al termine della seconda stagione con il [[livornese]] in panchina, in cui il ''Diavolo'' conquista la sua sesta [[Supercoppa italiana]],<ref>[http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1656763.html La Supercoppa italiana è del Milan - UEFA.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> lasciano il club diversi giocatori protagonisti dei successi targati Ancelotti.<ref>[http://www.ilgiorno.it/milano/sport/calcio/2012/05/13/712022-Milan-Novara-Diretta-Saluto-Gattuso-Inzaghi-Seedorf-Nesta.shtml L&#039;addio dei senatori, il Milan saluta un pezzo di storia Segui la diretta web: 2-1 - Il Giorno - Milano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Nelle stagioni successive, caratterizzate da diversi cambi alla guida tecnica, la squadra, fortemente rivoluzionata nella rosa, non riesce mai ad andare oltre il terzo posto.
 
=== 2010-2011: il 18º scudetto ===
Per la stagione 2010-2011 giungono a Milano [[Marco Amelia]], [[Mario Yepes]], [[Kevin Prince Boateng]], [[Zlatan Ibrahimović]] e [[Robinho]]. Lasciano il club [[Marco Borriello|Borriello]] (dopo essere sceso in campo nella prima giornata), [[Klaas-Jan Huntelaar|Huntelaar]], [[K'akhaber K'aladze|Kaladze]], [[Dida]] e [[Giuseppe Favalli|Favalli]] (che chiude la carriera). Come nuovo allenatore, al posto del brasiliano [[Leonardo]], viene ingaggiato il livornese [[Massimiliano Allegri]], proveniente da due stagioni al Cagliari.<ref>[http://www.acmilan.com/it/archive/roster/17/3/players Rosa | AC Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
La squadra, dopo l'esordio con un 4-0 in casa col Lecce, incappa in un periodo caratterizzato dalla sconfitta a [[Cesena]] alla 2ª giornata e due pareggi con Catania e Lazio. Trova poi una serie di vittorie di misura prima di cadere per la seconda volta, per mano della [[Juventus Football Club|Juventus]] a San Siro, alla 9ª giornata, nonostante il gol realizzato dall'ex, Zlatan Ibrahimovic.<ref>[http://www.acmilan.com/it/archive/championship/40 Amichevoli e Tornei | AC Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
La giornata successiva, a [[Bari]], i rossoneri vincono 3-2. Allegri abbandona definitivamente il 4-3-3 di inizio stagione in favore di un 4-3-1-2 che prevede tre mediani di copertura in appoggio a un unico trequartista alle spalle del tandem Ibrahimović-Robinho. Il ruolo di trequartista viene ricoperto dapprima da [[Clarence Seedorf]], e poi, da Boateng;<ref name=autogenerato1>''Che Milan! il ritorno dei campioni'', speciale Corriere della Sera a cura di R.De Ponti e B.Delfino</ref> con l'olandese riportato sul centro-sinistra. Questo cambio tattico comporterà un sempre minore utilizzo del brasiliano [[Ronaldo de Assis Moreira|Ronaldinho]], che verrà poi ceduto nel mercato invernale.<ref>[http://www.calciomercato.com/news/milan-addio-dinho-e-in-partenza-per-il-brasile-802150 Ronaldinho, addio Milan: è in partenza per il Brasile. &#039;Dopo il 15 gennaio&#039; | Primapagina | Calciomercato.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> La vittoria per 3-1 in casa col [[Unione Sportiva 333Palermo|Palermo]] sancisce il primato dei rossoneri già a novembre, primato che non sarà più abbandonato.
[[File:Zlatan Ibrahimović Real Madrid-Milan.jpg|thumb|upright|[[Zlatan Ibrahimović]], acquisto dell'estate 2010.]]
 
Lo schema continua ad essere adottato anche nelle giornate successive che portano ad aumentare il distacco con le concorrenti grazie a vittorie come quelle contro [[Football Club Internazionale Milano|Inter]] e [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], entrambe per 1-0. Il Milan conclude così il 2010 in testa al campionato, e conquista il titolo di Campione d'inverno con un turno di anticipo, il giorno dell'epifania contro il Cagliari. Nel mercato di gennaio arrivano [[Urby Emanuelson]], [[Mark Van Bommel]], [[Nicola Legrottaglie]] e [[Antonio Cassano]]. La squadra prosegue il cammino ritrovandosi in testa di tre punti sul [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] alla vigilia dello scontro diretto: i rossoneri vincono per 3-0 una gara risolta dal trio Ibrahimović-Boateng-Pato. Dopo la vittoria a [[Torino]] con la [[Juventus Football Club|Juventus]], in seguito a un solo punto conquistato dai rossoneri nelle successive due gare con Bari e Palermo, alla vigilia del derby, i nerazzurri si ritrovano a due punti di distacco con la possibilità di sorpasso. I ''Diavoli'', privi di [[Zlatan Ibrahimović|Ibrahimović]] squalificato per due giornate per aver colpito un giocatore del Bari, già dopo 47 secondi passano in vantaggio grazie a Pato che riesce a violare la porta di [[Júlio César Soares Espíndola|Julio Cesar]]; seguono un'altra rete dell'attaccante brasiliano e un rigore di [[Antonio Cassano]] che sanciscono il 3-0 finale. Scontata la squalifica [[Zlatan Ibrahimović|Ibrahimović]] torna in campo nel match successivo contro la Fiorentina ma viene espulso di nuovo e squalificato per altre tre giornate per ingiurie al guardalinee. I viola vengono sconfitti comunque 2-1. Dopo questa vittoria ne seguono altre tre fino alla partita decisiva dell'8 maggio: allo [[Stadio Olimpico (Roma)|Stadio Olimpico]] per il match contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] scendono in campo [[Christian Abbiati|Abbiati]], [[Ignazio Abate|Abate]], [[Alessandro Nesta|Nesta]], [[Thiago Silva]], [[Gianluca Zambrotta|Zambrotta]], [[Mark van Bommel|van Bommel]], [[Gennaro Gattuso|Gattuso]], [[Clarence Seedorf|Seedorf]], [[Kevin-Prince Boateng|Boateng]], [[Zlatan Ibrahimović|Ibrahimović]] e [[Robinho]]. Al termine dei 90', in seguito al risultato di 0-0, il club è matematicamente Campione d'Italia con 2 giornate di anticipo.<ref name=autogenerato1 />
 
In [[Champions League]] il Milan è inserito nel gruppo G con [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]], [[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]] e [[Association de la Jeunesse Auxerroise|Auxerre]] e si classifica secondo con 8 punti alle spalle degli spagnoli, con cui i rossoneri sfiorano la vittoria. In svantaggio per 0-1 per mano di [[Gonzalo Higuaín|Higuaín]], ribaltano la partita con una doppietta di [[Filippo Inzaghi]] prima che il forcing finale dei madrileni porti al definitivo 2-2. La squadra si ferma agli ottavi contro il [[Tottenham Hotspur|Tottenham]]: dopo lo 0-1 di San Siro gli uomini di Allegri non riescono a sbloccare il ritorno a [[White Hart Lane]] per uno 0-0 finale che la estromette dal torneo.<ref>{{Cita web|url=http://www.acmilan.com/it/archive/championship/41/calendar/835|titolo=Amichevoli e Tornei|editore=acmilan.com}}</ref>
Non vincente è anche l'avventura in [[Coppa Italia]]: giunto in semifinale, il Milan deve cedere al [[Unione Sportiva Palermo|Palermo]] che, dopo il 2-2 a [[Milano]], si afferma in casa per 2-1. Sfuma così la possibilità di un derby nella finale che assegna anche la Coppa del 150º anniversario dell'Unità d'Italia.
 
Al termine della stagione [[Andrea Pirlo]] decide di non rinnovare il contratto, e quindi lascia il Milan dopo dieci anni.<ref>{{Cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Milan/18-05-2011/milan-rinnova-anche-nesta-801246215225.shtml|titolo=Pirlo in via Turati: "Qui per i saluti" Nesta e Inzaghi per un altro anno|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|città=Milano|data=18 maggio 2011}}</ref>
 
=== 2011-2012: 6ª Supercoppa italiana, 2º posto, quarti di Champions ed i molteplici addii ===
La stagione 2011-2012 inizia con la vittoria, ad agosto, della sesta [[Supercoppa italiana]], conquistata a [[Pechino]] battendo 2-1 l'[[Inter]] in rimonta, grazie alle reti di [[Zlatan Ibrahimović]] e [[Kevin-Prince Boateng]]. Il Milan dopo questo trionfo ritorna ad essere la squadra detentrice del record di successi in tale competizione.<ref>{{Cita news|autore=Gaetano De Stefano|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/06-08-2011/milan-supercoppa-tua-802341530708.shtml|titolo=Ibra-Boateng: Inter a terra Festa Milan in Supercoppa|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|città=Pechino|data=6 agosto 2011}}</ref>
[[File:Gennaro Gattuso 2008.jpg|thumb|upright=0.8|left|[[Gennaro Gattuso]] (in una foto del 2008), saluta i tifosi del Milan dopo 13 stagioni con la casacca rossonera.]]
 
Le principali operazioni della sessione estiva di mercato riguardano l'ingaggio dei difensori [[Philippe Mexès]] e [[Taye Taiwo]] (entrambi a parametro zero), l'attaccante diciannovenne [[Stephan El Shaarawy]] (in compartecipazione) e i centrocampisti [[Alberto Aquilani]] (in prestito) e [[Antonio Nocerino]]. Tra i giocatori che lasciano il [[Milan]], oltre ad [[Andrea Pirlo]] (svincolato), ci sono i difensori [[Marek Jankulovski]], [[Nicola Legrottaglie]] e [[Massimo Oddo]] e il centrocampista [[Alexander Merkel]]. In questa stagione viene aggregato alla prima squadra il primavera [[Mattia De Sciglio]].<ref name="Rosa Stagione 2011 / 2012">{{Cita web|url=http://www.acmilan.com/it/archive/roster/23/3/players|titolo=Rosa Stagione 2011 / 2012|editore=acmilan.com}}</ref>
 
In [[Serie A 2011-2012|campionato]] i rossoneri vincono solo una delle prime cinque partite, venendo sconfitti anche a Torino dalla [[Juventus Football Club|Juventus]], futura vincitrice del torneo. La squadra torna al successo contro il [[Palermo Calcio|Palermo]] e, da li fino alla sosta natalizia, inanella una serie di undici risultati utili consecutivi (compreso il recupero della prima giornata rinviata a causa dello sciopero dei calciatori al 21 dicembre 2011) tra i quali la vittoria di [[Lecce]] in cui, sotto di tre gol nel primo tempo, riesce a ribaltare il risultato vincendo 4-3. I rossoneri, battuti a gennaio nel [[Derby di Milano|Derby]], chiudono il girone di andata secondi alle spalle dei [[Juventus Football Club|bianconeri]].<ref>{{Cita web|url=http://www.acmilan.com/it/archive/championship/74|titolo=Amichevoli e Tornei Stagione 2011 / 2012 Serie A Classifica|editore=acmilan.com}}</ref>
Nel mercato invernale la squadra viene rafforzata principalmente con gli innesti di [[Sulley Muntari]], [[Maxi López]] e [[Djamel Mesbah]].<ref name="Rosa Stagione 2011 / 2012"/> Nel girone di ritorno, lo scontro diretto della 25ª giornata termina 1-1: sull'1-0 per i rossoneri non viene convalidato un [[gol fantasma]] al neo-acquisto [[Sulley Muntari|Muntari]], mentre, nel finale, viene annullata una rete regolare allo juventino [[Alessandro Matri|Matri]]; per queste ragioni il match scatenerà un gran numero di polemiche.<ref>{{cita news|url=http://sport.panorama.it/juventus-campione-d-Italia-2012/Milan-Juventus-1-1-un-pareggio-al-veleno|titolo=Milan - Juventus 1-1, un pareggio al veleno|pubblicazione=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|data=26 febbraio 2012|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
Nonostante il pareggio nello scontro al vertice, il Milan riesce a portarsi in testa nella giornata successiva e allungare in quella dopo quando i bianconeri vengono fermati da due pareggi. La permanenza in vetta dura fino alla 30ª giornata quando i ''Diavoli'', falcidiati da una serie di infortuni,<ref>{{Cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/04-09-2012/galliani-milan-corsa-problema-sono-infortuni-912507174980.shtml|titolo=Galliani: "E' un Milan da corsa Il problema sono gli infortuni"|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|città=Milano|data=4 settembre 2012}}</ref> dilapidano i 4 punti di vantaggio a causa dei passi falsi con [[Catania Calcio|Catania]] e [[Fiorentina]] e vengono sorpassati definitivamente dalla Juventus. Alla penultima giornata il Milan perde per 4-2 il [[Derby di Milano|derby]] di ritorno contro l'[[Internazionale Football Club|Inter]]<ref group=nota>Per la terza volta negli ultimi sei anni la squadra perde entrambi i derby di campionato e per la prima volta dalla stagione 1966-1967 lo fa subendo quattro reti in trasferta.</ref> che chiude matematicamente il discorso scudetto. I rossoneri dunque terminano il campionato al secondo posto dietro i bianconeri, con il miglior attacco (74 reti) e il maggior numero di vittorie (24).<ref>[http://www.acmilan.com/it/archive/championship/74 Amichevoli e Tornei | AC Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> [[Zlatan Ibrahimović]] vince il titolo di [[Marcatori dei campionati italiani di calcio|capocannoniere della Serie A]] con la quota di 28 gol (primo calciatore a vincerlo con due squadre diverse), anche se per la prima volta da quando è in Italia non riesce a festeggiare la conquista del titolo nazionale.<ref group=nota>La statistica comprende anche gli scudetti, poi revocati, vinti da Ibrahimovic con la Juventus nel 2004-2005 e 2005-2006.</ref> Alle sue spalle tra i migliori marcatori rossoneri si piazza [[Antonio Nocerino]] con 11 reti.<ref>{{Cita web|url=http://www.sportlive.it/calcio/serie-a/2011-2012/marcatori/|titolo=Classifica marcatori Serie A 2011-2012|editore=sportlive.it}}</ref>
[[File:ACMilan tifoseria.jpg|thumb|La Curva Sud di San Siro tributa l'omaggio finale a Gennaro Gattuso, [[Filippo Inzaghi]] ed [[Alessandro Nesta]] nel giorno della loro ultima partita in rossonero, il 13 maggio 2012.]]
 
In [[Champions League 2011-2012|Champions League]] il Milan si qualifica secondo nel girone alle spalle del Barcellona (con cui perde 3-2 in casa e pareggia 2-2 al [[Camp Nou]]) e davanti a [[BATE Borisov]] e [[Viktoria Plzeň]] entrambe battute per 2-0 a San Siro. Nell'andata degli ottavi di finale i ''Diavoli'' sconfiggono a Milano l'[[Arsenal Football Club|Arsenal]] per 4-0. Al ritorno i Gunners sfiorano la rimonta imponendosi 3-0. Ai quarti i rossoneri ritrovano il [[Barcellona FC|Barcellona]]: i campioni d'Europa in carica vincono al [[Camp Nou]] per 3-1, dopo che la sfida del [[Stadio Giuseppe Meazza|Meazza]] era terminata 0-0, estromettendo dalla massima competizione europea gli ultimi rappresentanti del calcio italiano rimasti.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2012/clubs/club=50058/matches/index.html|titolo=UEFA Champions League 2011/12 - Storia - Milan|editore=uefa.com}}</ref>
 
In [[Coppa Italia 2011-2012|Coppa Italia]] la squadra di Allegri viene eliminata in semifinale per mano della Juventus al termine dei tempi supplementari nella partita di ritorno a Torino, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi con il medesimo 1-2 dell'andata. I rossoneri escono così anche dalla Coppa nazionale dopo aver sconfitto il [[Novara Calcio|Novara]] agli ottavi e la [[S.S. Lazio|Lazio]] ai quarti.<ref>{{Cita web|url=http://www.acmilan.com/it/archive/championship/88|titolo=Amichevoli e Tornei Stagione 2011 / 2012 TIM CUP|editore=acmilan.com}}</ref>
 
Nell'ultimo match stagionale, giocato a San Siro contro il [[Novara Calcio|Novara]], danno l'addio alla squadra [[Gianluca Zambrotta]], [[Mark van Bommel]], [[Flavio Roma]], [[Alessandro Nesta]], [[Gennaro Gattuso]] e [[Pippo Inzaghi]], questi ultimi tre rispettivamente dopo dieci, tredici e undici anni di carriera con la maglia del Milan; l'[[Filippo Inzaghi|attaccante piacentino]] (alla trecentesima presenza in rossonero) si congeda siglando il gol che vale la vittoria sui piemontesi.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/13-05-2012/nel-milan-addii-inzaghi-saluta-il-gol-911213926606.shtml Festa al Milan degli addii, Inzaghi saluta con un gol - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
In questa stagione [[Silvio Berlusconi]] viene nominato dal consiglio di amministrazione, Presidente Onorario,<ref>{{cita web|url=http://www.acmilan.com/it/news/breaking_news_show/23904 |titolo=A.C. Milan comunicato ufficiale|editore=acmilan.com|data=29 marzo 2012|accesso=31 maggio 2013}}</ref> anche se la carica di presidente resta vacante.
 
=== 2012-2013: 3º posto e l'addio di Ambrosini ===
 
Alle partenze annunciate al termine della stagione precedente si aggiungono, in estate, quelle di [[Clarence Seedorf|Seedorf]], [[Alberto Aquilani|Aquilani]], [[Antonio Cassano|Cassano]], [[Maxi López]], [[Thiago Silva]] e [[Zlatan Ibrahimović|Ibrahimović]].<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/09-07-2012/bagno-folla-milanello-boa-gia-scalda-tifosi-911785975665.shtml|autore=Gaetano De Stefano|titolo=Milan, un raduno in tono minore. I tifosi aspettano il grande colpo|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=9 luglio 2012|accesso=29 maggio 2013}}</ref>
La cessione di questi ultimi due, al [[Paris Saint-Germain Football Club|Paris Saint-Germain]], avvenuta per ragioni di bilancio,<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/mercato/2012/07/12/news/thiago_silva_ibra_psg_inter_paulinho_lucas-38928838/|autore=Tiziana Cairati|titolo=Ibra dice sì al Psg, si tratta sull'ingaggio. Berlusconi conferma: "Venduti lui e Thiago"|pubblicazione=[[la Repubblica]]|data=12 luglio 2012|accesso=31 maggio 2013}}</ref> provoca malumori tra alcuni tifosi che arrivano a chiedere il rimborso degli abbonamenti già sottoscritti.<ref>{{cita web|url=http://www.milanotoday.it/sport/rimborso-abbonamenti-milano-2013.html|titolo=Rossonero delusissimo? E il Milan ti ridà indietro i soldi|editore=milanotoday.it|data=21 luglio 2012|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Le principali operazioni di calciomercato in entrata, invece, riguardano gli ingaggi del portiere [[Gabriel Vasconcelos Ferreira|Gabriel]], dei difensori [[Francesco Acerbi]] e [[Cristián Zapata]], dei centrocampisti [[Kévin Constant]], [[Nigel de Jong]], [[Riccardo Montolivo]] e [[Bakaye Traoré]] e degli attaccanti [[Bojan Krkić]], [[M'Baye Niang]] e [[Giampaolo Pazzini]]. Viene inoltre risolta col [[Genoa]] la compartecipazione di [[Stephan El Shaarawy]], che diviene di proprietà esclusiva del club rossonero.<ref>{{Cita web|url=http://www.acmilan.com/it/teams/roster|titolo=Rosa Stagione 2013 / 2014|editore=acmilan.com}}</ref>
[[File:Robinho laughing with Stephan El Shaarawy, August 2012.jpg|thumb|left|El Shaarawy (a sinistra) e [[Robinho]]. L'italo-egiziano mette a segno 19 reti nella sua prima stagione da titolare.]]
 
L'inizio della [[Associazione Calcio Milan 2012-2013|stagione]] è caratterizzato da 3 pareggi e 6 sconfitte nelle prime 13 partite di [[Serie A 2012-2013|campionato]] tra cui quella rimediata nel derby e quella a San Siro nell'esordio contro la [[Sampdoria]]. In particolare, il Milan, raccoglie solo 7 punti nelle prime 8 partite collezionando 2 vittorie, un pareggio e 5 sconfitte,<ref>{{cita web|url=http://www.acmilan.com/it/news/breaking_news_show/37765|titolo=Milan 2012-2013: andata e ritorno, il confronto|editore=acmilan.com|data=3 marzo 2013|accesso=31 maggio 2013}}</ref> il peggior inizio di stagione dal 1941-1942 ad oggi e arriva a toccare il terzultimo posto in classifica.
In questa squadra, fortemente rivoluzionata a livello di rosa, è il giovane [[El Shaarawy]] il trascinatore che guida la [[Marcatori dei campionati italiani di calcio|classifica dei marcatori di serie A]] dalle prime giornate fino all'inizio di gennaio, quando viene superato da [[Edinson Cavani|Cavani]]. È proprio grazie a un gol e un assist dell'italo-egiziano che il Milan accede agli ottavi di finale di [[UEFA Champions League 2012-2013|Champions League]] con un turno di anticipo, sconfiggendo l'[[Royal Sporting Club Anderlecht|Anderlecht]] in [[Belgio]] (3-1), piazzandosi secondo nel girone alle spalle del debuttante [[Málaga Club de Fútbol|Málaga]] con cui rimedia un pareggio e una sconfitta e precedendo oltre ai belgi anche lo [[Futbol'nyj Klub Zenit Sankt-Peterburg|Zenit Sanpietroburgo]] sconfitto 3-2 in [[Russia]] prima della caduta (0-1) di [[Stadio San Siro|San Siro]].<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2013/standings/round=2000347/group=2001895/index.html|titolo=UEFA Champions League 2013 - Classifiche - Fase a gironi - Gruppo C|editore=uefa.com|accesso=29 maggio 2013}}</ref> Il 25 novembre i rossoneri, dodicesimi in classifica, battono 1-0 al [[Stadio Giuseppe Meazza|Meazza]] la Juventus capolista. Seguono 4 vittorie nelle successive 5 partite che consentono al club di chiudere il girone di andata al 7º posto.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2013/01/07/news/galliani_allegri-50042284/|autore=Enrico Currò|titolo=Milan, Galliani e Allegri vertice per la Champions|pubblicazione=[[la Repubblica]]|data=7 gennaio 2013|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
Il [[2013]] si apre con l'eliminazione dalla [[Coppa Italia 2012-2013|Coppa Italia]], subita per mano della [[Juventus Football Club|Juventus]], vincitrice a Torino 2-1 dopo i tempi supplementari della partita secca valida per i quarti di finale.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/09-01-2013/coppa-italia-juventus-milan-2-1-vucinic-decide-supplementari-913756252719.shtml|autore=Riccardo Pratesi|titolo=Vucinic castiga ancora il Milan. Conte: "Bella risposta"|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=9 gennaio 2013|accesso=31 maggio 2013}}</ref> Il club di via Turati aveva raggiunto i quarti vincendo 3-0 in casa contro la [[Reggina]] negli ottavi.<ref>{{cita web|url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/coppa_italia/articoli/94806/milan-tris-di-coppa-con-niang.shtml|autore=Max Cristina|titolo=Milan, tris di coppa con Niang|editore=[[Sport Mediaset]]|data=13 dicembre 2012 |accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
Nel mercato di gennaio il Milan cede [[Alexandre Pato|Pato]] dopo 5 stagioni, alcune delle quali caratterizzate da continui infortuni.<ref>{{Cita news|autore=Gaetano De Stefano|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/13-05-2012/nel-milan-addii-inzaghi-saluta-il-gol-911213926606.shtml|titolo=Festa al Milan degli addii Inzaghi saluta con un gol|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|città=Milano|data=13 maggio 2012}}</ref> Lasciano il club anche [[Urby Emanuelson|Emanuelson]] (in prestito), [[Francesco Acerbi|Acerbi]] e [[Djamel Mesbah|Mesbah]]: quest'ultimo è inserito in un'operazione che porta in rossonero [[Cristian Zaccardo]]. A tre giorni dalla chiusura delle trattative, dal [[Manchester City Football Club|Manchester City]], arriva [[Mario Balotelli]] che esordisce cinque giorni più tardi a San Siro siglando due reti all'[[Udinese Calcio|Udinese]].<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/03-02-2013/milan-udinese-2-1-doppietta-balotelli-friulani-protestano-il-rigore-914134814975.shtml|autore=Gaetano De Stefano|titolo=Milan-Udinese 2-1: doppietta di Balotelli, ma il rigore al 93' non c'è. Presa l'Inter|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=3 febbraio 2013|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
[[File:Massimo Ambrosini – A.C. Milan 2.jpg|upright=0.7|thumb|Ambrosini (in una foto del 2012), lascia il Milan dopo 17 stagioni (di cui 4 da capitano).]]
 
Intanto continua la risalita in campionato dei rossoneri che, il 18 febbraio, dopo la vittoria casalinga sul [[Parma Football Club|Parma]] e le contemporanee sconfitte di [[Inter]] e [[SS Lazio|Lazio]], raggiungono il 3º posto in classifica (da quest'anno unico piazzamento utile per la qualificazione ai preliminari di [[UEFA Champions League 2013-2014|Champions League 2013-2014]]) che viene mantenuto pressoché stabilmente fino alla fine del torneo anche grazie alla vittoria nell'ultimo turno a [[Siena]], dove il Milan, in svantaggio di un gol, ribalta il risultato negli ultimi dieci minuti di gioco evitando il sorpasso in classifica della [[Fiorentina]].<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Siena/19-05-2013/siena-milan-1-2-rossoneri-champions-ultimo-respiro-20418978662.shtml|autore=Gaetano De Stefano|titolo=Siena-Milan 1-2, rossoneri in Champions all'ultimo respiro|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=19 maggio 2013|accesso=19 maggio 2013}}</ref> Fondamentale risulta essere l'apporto di [[Mario Balotelli|Balotelli]] a segno 12 volte in 13 partite.<ref>{{cita news|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/2013/05/29-323142/Balotelli+e+Cavani+sono+i+migliori+della+Serie+A|autore=Alberto Polverosi|titolo=Balotelli e Cavani sono i migliori della Serie A |editore=[[Corriere dello Sport]]|città=Roma|data=29 maggio 2013|accesso=31 maggio 2013}}</ref> L'ex giocatore dell'Inter non può però giocare<ref group=nota>Causa regole UEFA che impediscono ad un giocatore già sceso in campo in una competizione europea con una squadra, di giocare con un'altra nella stessa competizione.</ref> in [[Champions League 2012-2013|Champions League]] dove il Milan viene eliminato agli ottavi di finale dal [[Barcellona FC|Barcellona]] nonostante la vittoria per 2-0 a San Siro. I rossoneri perdono infatti 4-0 al [[Camp Nou]] nella gara di ritorno.<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/season=2013/matches/round=2000348/match=2009596/postmatch/report/index.html|autore=Paolo Menicucci|titolo=Messi spegne il sogno del Milan|editore=uefa.com|data=12 marzo 2013|accesso=31 maggio 2013}}</ref> È la quarta eliminazione negli ottavi di finale di [[Champions League]] subita dal Milan nelle ultime cinque partecipazioni, ed è la quinta volta nelle ultime sei edizioni delle coppe europee che i rossoneri vengono estromessi nel primo turno a eliminazione diretta.
 
A fine stagione lascia il club il capitano [[Massimo Ambrosini]] dopo 17 stagioni in 18 anni.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/14-06-2013/milan-ambrosini-la-gioia-18-anni-rossonero-supera-amarezza-attuale-20576651803.shtml Milan, Ambrosini: "Addio amaro, non smetto, Fiorentina intrigante, mi piacerebbe" - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> La fascia di capitano passa a [[Riccardo Montolivo|Montolivo]].<ref>[http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2013/06/11/news/ambrosini_non_rinnova-60887771/ Milan, Ambrosini non rinnova. "Montolivo nuovo capitano" - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== 2013-2014: da Allegri a Seedorf, 8° in serie A ===
Oltre che ad Ambrosini, la società non rinnova il contratto neanche a [[Mario Yepes|Yepes]] e [[Mathieu Flamini|Flamini]], cede in prestito [[Bakaye Traoré|Traoré]], non riscatta [[Bojan Krkić|Bojan]] e scambia [[Luca Antonini|Antonini]] con il genoano [[Valter Birsa]]. In entrata inoltre si registrano gli ingaggi di [[Andrea Poli]] (in compartecipazione) e dello svincolato [[Ferdinando Coppola]], e l'acquisto di [[Alessandro Matri]]<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/29-08-2013/milan-matri-soldi-champions-juventus-ultimo-sondaggio-honda-cska-mosca-sorteggio-montecarlo-201055471788.shtml Milan, Galliani e Allegri 3 ore ad Arcore. Ufficiale: arriva Matri dalla Juve - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e di [[Kakà]]: il centrocampista brasiliano ritorna al Milan dopo quattro anni.<ref>{{cita web |url=http://www.acmilan.com/it/news/breaking_news_show/45073 |titolo=Kaka': AC Milan comunicato ufficiale |editore=acmilan.com |data=2 settembre 2013 |accesso=16 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web |lingua=es |url=http://www.realmadrid.com/cs/Satellite/es/Actualidad/1330158652309/noticia/ComunicadoOficial/Comunicado_oficial:_Kaka.htm |titolo=Comunicado oficial: Kaká |editore=realmadrid.com |data=2 settembre 2013 |accesso=16 febbraio 2015}}</ref>
 
A fine agosto la squadra si guadagna l'accesso alla fase a gironi di [[Champions League 2013-2014|Champions League]] superando i play-off a spese del [[PSV Eindhoven|PSV]] battuto con un complessivo di 4-1.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/28-08-2013/milan-psv-3-0-rossoneri-gironi-champions-doppio-boateng-balotelli-201051540616.shtml Milan-Psv 3-0. Rossoneri ai gironi di Champions. Doppio Boateng e Balotelli - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Nel match con gli olandesi, due gol sono siglati da [[Kevin-Prince Boateng|Boateng]] che viene ceduto<ref>[http://www.gazzetta.it/Calciomercato/30-08-2013/kaka-vuole-milan-meglio-andare-via-il-bene-mio-real-201061397013.shtml Milan, Boateng allo Schalke, sprint Honda. Ma il rilancio non basta, no del Cska - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> negli ultimi giorni della sessione di mercato. Sempre nei giorni di chiusura delle trattative il club annuncia il ritorno di [[Kakà]] dopo 4 anni.<ref>[http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2013/09/02/news/kak_rossonero-65737613/ Milan, Kakà torna: '&#39;Finalmente a casa'&#39; - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il [[Serie A 2013-2014|campionato]] dei rossoneri inizia con una sconfitta (1-2 a Verona contro l'[[Hellas Verona Football Club|Hellas]]) ed una vittoria (in casa contro il [[Cagliari Calcio|Cagliari]], 3-1).<ref>[http://www.legaseriea.it/it/serie-a-tim/campionato-classifica/risultati-e-calendario Risultati e Calendario - legaseriea.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> È la terza volta nella gestione Allegri che il Milan ottiene questo tipo di risultati nelle prime due partite di questo torneo ed è la prima volta dalla fine degli anni trenta del ventesimo secolo (1938 e 1939) che perde la prima partita di campionato per due volte di seguito. In Champions League il club, in seguito a una doppia vittoria con [[Celtic Football Club|Celtic]], un pareggio e una sconfitta con il [[FC Barcellona|Barcellona]] (settimo e ottavo incontro con i catalani in 2 anni) e due pareggi con l'Ajax, supera la fase a gironi grazie al secondo posto ottenuto con 1 punto di vantaggio proprio sui lancieri.
 
Il mese di dicembre è caratterizzato da cambiamenti dell'assetto societario che presenta ora due amministratori delegati ([[Barbara Berlusconi]] affianca [[Adriano Galliani]] e va a ricoprire tutte le funzioni aziendali non riconducibili all'attività tecnico-sportiva che continua a rispondere a quest'ultimo)<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-19/barbara-berlusconi-diventa-vicepresidente-e-ad-milan-181635.shtml?uuid=AB1jE6k Barbara Berlusconi diventa vicepresidente e ad del Milan]</ref> mentre dice addio, dopo 28 anni, il direttore sportivo [[Ariedo Braida]].<ref>[http://www.acmilan.com/it/news/show/150604 Grazie di Tutto Ariedo]</ref> Il 6 gennaio contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], [[Kaká]] sigla il suo centesimo gol in maglia rossonera, mentre [[Massimiliano Allegri|Allegri]], festeggia la sua centesima vittoria in Serie A.<ref>[http://qn.quotidiano.net/sport/calcio/2014/01/06/1006047-milan-kaka-cristante-toni-verona-lodi-catania-verona.shtml Kakà e Cristante caricano il Milan. Toni e fulmini del Verona. Lodi affonda il Bologna]</ref> Una settimana più tardi, con la battuta d'arresto contro il [[Unione Sportiva Sassuolo Calcio|Sassuolo]], il Milan chiude il girone d'andata all'undicesimo posto con 5 partite vinte, 7 perse e 7 pareggi. In seguito a questa sconfitta [[Massimiliano Allegri]], che già aveva annunciato l'addio a fine stagione,<ref>[http://www.liberoquotidiano.it/news/sport/1379474/Allegri---A-fine-stagione-lascio-il-Milan-.html Allegri: "A fine stagione lascio il Milan"]</ref> viene sollevato dall'incarico.<ref>[http://www.acmilan.com/it/news/show/150820 Esonerato Allegri - Squadra Provvisoriamente A Tassotti | News | Ac Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il toscano è il quinto tecnico esonerato a stagione in corso sotto la presidenza [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].
[[File:Riccardo Montolivo 2013.jpg|thumb|left|upright|Riccardo Montolivo, attuale capitano del Milan]]
Dopo il match successivo all'esonero, valido per gli ottavi di [[Coppa Italia 2013-2014|Coppa Italia]], in cui siede sulla panchina l'allenatore in seconda [[Mauro Tassotti]], e in cui i ''Diavoli'' superano lo [[Spezia Calcio|Spezia]], la conduzione tecnica è affidata a [[Clarence Seedorf]], ex centrocampista del club, fino a quel momento in forza come giocatore al [[Botafogo de Futebol e Regatas|Botafogo]]. Il Milan di Seedorf esordisce con una vittoria in campionato sul [[Hellas Verona Football Club|Verona]] seguita da una sconfitta casalinga, e conseguente eliminazione ai quarti di finale di [[Coppa Italia 2013-2014|Coppa Italia]], con l'Udinese, che nel turno precedente aveva eliminato l'Inter.
 
Nella sessione invernale di mercato vengono ceduti in prestito [[Alessandro Matri|Matri]], [[Antonio Nocerino|Nocerino]] e [[M'Baye Niang|Niang]] e ingaggiati [[Keisuke Honda]] (primo giapponese della storia del club), [[Michael Essien]], [[Adil Rami]] e [[Adel Taarabt]].<ref>[http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2014/01/29/news/taarabt_si_avvicina-77229510/ Milan, nuovo rinforzo per Seedorf. Arriva Taarabt - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il girone di ritorno prosegue a risultati alterni e la squadra non riesce a sollevarsi dalle zone medio-basse della classifica. Inoltre, il club, viene eliminato agli Ottavi di Finale di [[Champions League 2013-2014|Champions League]] (per la quarta volta nelle ultime cinque partecipazioni) dagli spagnoli dell'Atletico Madrid, che vincono entrambe le partite, 0-1 a Milano e 4-1 a Madrid. Per la sesta volta negli ultimi sette anni il Milan viene eliminato nelle competizioni europee al primo turno ad eliminazione diretta dopo la sosta invernale. Nella gara successiva, persa 4-2 a San Siro contro il Parma, la squadra subisce la contestazione dei tifosi.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/16-03-2014/milan-parma-2-4-cassano-amauri-biabiaby-puniscono-rossoneri-80246853781.shtml Milan-Parma 2-4: Cassano, Amauri e Biabiany puniscono i rossoneri - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> In seguito il club, grazie a 5 vittorie consecutive tra fine marzo e aprile e alla vittoria nel derby dopo quasi tre anni dall'ultimo successo contro l'Inter (la partita per l'assegnazione della Supercoppa Italiana 2011 a Pechino) (complessivamente ottiene sette vittorie nelle ultime nove partite), riesce a scalare qualche posizione e chiude il campionato all'ottavo posto a pari punti con il Torino, squadra con la quale gli scontri diretti si sono conclusi con due pareggi (2-2 a Torino ed 1-1 a Milano), ma con una differenza reti complessiva peggiore per i rossoneri rispetto ai torinisti (+8 contro il +10 dei granata), mancando la qualificazione all'[[Europa League 2014-2015|Europa League]] e rimanendo fuori dalle competizioni Uefa dopo quindici stagioni consecutive in Europa.<ref>Dopo l'esclusione del Parma, sesto classificato in campionato, per la ''mancata concessione'' della licenza Uefa, dovuta al ritardato pagamento di circa 300.000 euro di ritenute Irpef, la ''differenza reti'' diventa il criterio discriminante per l'accesso del Torino al terzo turno preliminare di Europa League.</ref> Il 19 maggio viene inaugurata "[[Casa Milan]]", la nuova sede della società rossonera sita in zona [[Portello]].<ref>[http://www.acmilan.com/it/news/show/152598 LUNEDI' 19 MAGGIO L'INAUGURAZIONE UFFICIALE DI CASA MILAN | News | AC Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== 2014-2015: 10º posto con Inzaghi in panchina ===
 
Già il 9 giugno la società annuncia la decisione di affidare la panchina della prima squadra a [[Filippo Inzaghi]], ex attaccante del club e allenatore della squadra Primavera. Clarence Seedorf è dunque esonerato.<ref>[http://www.acmilan.com/it/news/breaking_news_show/59924 Breaking News: Ac Milan Comunicato Ufficiale Inzaghi | Ac Milan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il mercato estivo si limita a colpi a parametero zero e prestiti. Tra i principali vi sono quello del portiere [[Real Madrid Club de Fútbol|madridista]] [[Diego López Rodríguez|Diego López]], dei difensori [[Alex Rodrigo Dias da Costa|Alex]] e [[Pablo Armero]] del centrocampista [[Marco van Ginkel]] e degli attaccanti [[Jérémy Ménez]] e [[Fernando Torres]]. Viene inoltre acquistato il centrocampista atalantino [[Giacomo Bonaventura]]. Tra le cessioni e le partenze per fine prestito sono da segnalare quelle di [[Mario Balotelli|Balotelli]], [[Kaká]], [[Ferdinando Coppola|Coppola]], [[Marco Amelia|Amelia]], [[Gabriel Vasconcelos Ferreira|Gabriel]], [[Kévin Constant|Constant]], [[Urby Emanuelson|Emanuelson]], [[Robinho]] e [[Adel Taarabt|Taarabt]].
 
Il club, che non partecipa alle coppe europee per la prima volta dalla [[Associazione Calcio Milan 1998-1999|stagione 1998-99]], inizia il campionato con 8 risultati utili nelle prime 10 gare, ma, complici molti pareggi, chiude l'anno solare al settimo posto dopo aver pareggiato il derby e aver perso lo scontro con la capolista Juventus.
Il 2015 comincia con due sconfitte in campionato contro Sassuolo (a sua volta battuto negli ottavi di Coppa Italia) e Atalanta a San Siro, mentre il cammino dei rossoneri in Coppa Italia si interrompe ai quarti di finale contro la Lazio, che espugna il Meazza con il punteggio di 1-0.
Nonostante i risultati negativi (girone d'andata concluso a 26 punti), la società conferma la fiducia nel tecnico Pippo Inzaghi.
La sessione di mercato invernale è molto attiva. Si comincia subito con lo scambio di prestiti per 18 mesi [[Fernando Torres|Torres]]-[[Alessio Cerci]] con l'Atletico Madrid; inoltre vengono ceduti, sempre in prestito, Saponara e Niang, mentre vengono acquistati, negli ultimi giorni del mercato, lo spagnolo [[Suso (calciatore)|Suso]] e gli italiani [[Salvatore Bocchetti]], [[Mattia Destro]] e [[Luca Antonelli]], oltre all'italo-argentino [[Gabriel Paletta]].
Nonostante ciò, la squadra fatica a trovare i risultati (dall'ottava alla ventitreesima giornata, vengono conquistate solo tre vittorie, peraltro in casa, contro Udinese, Napoli e Parma). La squadra finisce decima in campionato con 52 punti (cinque in meno dell'anno precedente) e rimane fuori dalle coppe europee per il secondo anno consecutivo, come nel biennio 1996-1998, insieme all'Inter, che chiude ottava con 55 punti (anche in questo caso cinque in meno della stagione precedente). Per la prima volta dopo sessanta anni (ovvero dalla istituzione delle coppe europee moderne), proprio nell'anno in cui la finale di Champions League è in programma a Milano, le squadre milanesi rimangono fuori contemporaneamente dalle competizioni europee.
 
=== 2015-2016: Il Milan di Mihajlović ===
 
La società non rinnova la fiducia al tecnico Inzaghi e sceglie di affidarsi all'ex interista [[Siniša Mihajlović]]. Nella sessione estiva la dirigenza mette a segno numerosi colpi di mercato: viene rinforzato l'attacco con gli innesti di [[Luiz Adriano]], [[Carlos Bacca]] e [[Mario Balotelli]] (di ritorno in prestito), il centrocampo con [[Juraj Kucka]], [[Andrea Bertolacci]] e [[José Mauri]] e la difesa assicurandosi le prestazioni di [[Alessio Romagnoli]] e [[Rodrigo Ely]] per un totale di 86 milioni di euro spesi. Tornano inoltre dal prestito [[M'Baye Niang|Niang]] e [[Antonio Nocerino|Nocerino]]. Viene inoltre sfoltita la rosa non rinnovando il contratto a [[Daniele Bonera|Bonera]], [[Michael Essien|Essien]], [[Sulley Muntari|Muntari]], [[Giampaolo Pazzini|Pazzini]] cedendo [[Adil Rami|Rami]], [[Cristian Zaccardo|Zaccardo]], [[Stephan El Shaarawy|El Shaarawy]] e concludendo i prestiti di [[Salvatore Bocchetti|Bocchetti]], [[Marco van Ginkel|van Ginkel]] e [[Mattia Destro|Destro]].
 
== Note ==
;Note
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;Fonti
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== Bibliografia ==
* {{cita libro |titolo=Almanacco illustrato del Milan |ed=2 |anno=2005 |mese=marzo |editore=Panini |cid=Panini}}
* {{cita libro |titolo=Cronache delle squadre di calcio milanesi - Il Milan |anno=1990 |editore=Biblioteca Trivulziana |città=Milano |cid=Biblioteca Trivulziana}}
* {{cita libro |titolo=Milan. Sempre con te |anno=2009 |mese=dicembre |editore=Mondadori |id=ISBN 88-04-59118-8 |cid=Mondadori}}
* {{cita libro |cognome=Cerruti |nome=Alberto |coautori=Alberto Costa, Gino Franchetti |titolo=La storia del Milan |anno=1987 |editore=Forte |id=|cid=Cerruti, Costa, Franchetti}}
* {{cita libro |cognome=Melegari |nome=Fabrizio |titolo=CentoMilan - Il libro ufficiale |anno=1999 |editore=Gazzetta dello Sport-Panini |cid=Melegari}}
* {{cita libro |cognome=Pellegatti |nome=Carlo |wkautore=Carlo Pellegatti |titolo=Con il Milan nel cuore |anno=2010 |mese=novembre |editore=Priuli & Verlucca |id=ISBN 88-8068-502-3 |cid=Pellegatti}}
 
== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|http://www.magliarossonera.it/Storia.html|La storia rossonera su Magliarossonera.it}}
 
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