Medea e Ordine livoniano: differenze tra le pagine

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{{Onorificenza
{{nota disambigua}}
|nome = Ordine livoniano<br />
{{NN|mitologia greca|novembre 2012}}
|immagine = Baltic coat of arms.svg
[[Immagine:Medea - Frederick Sandys - Google Cultural Institute.jpg|thumb|upright=1.3|''Medea'' (1866-1868), opera di [[Anthony Frederick Augustus Sandys]].]]
|legenda = Simbolo dell’ordine
|concesso da = {{simbolo|LivonianOrder.svg}}[[Media:LivonianOrder.svg|Sigillo del Gran Maestro dell’Ordine di Livonia]]
|tipologia = [[Ordine cavalleresco]]
|motto =
|status = soppresso
|capo =
|granmaestro =
|cancelliere =
|data istituzione = [[1237]]
|luogo istituzione = [[Lituania]]
|primo capo = [[Hermann Balk]]
|data cessazione = [[1561]]
|luogo cessazione =
|motivocessazione = Conversione al [[luteranesimo]] del [[Gotthard Kettler|Gran Maestro]]
|ultimo capo = [[Gotthard Kettler]]
|derivatoda = {{simbolo|Zakon Kawalerów Mieczowych COA.svg}}[[Cavalieri portaspada]]
|confluito in =
|divisoin =
|gradi = [[Cavalierato|Cavaliere]] (''classe unica'')
|prodottada =
|precedenza = Cavalieri portaspada
|ordinepiùalto = [[Gran Maestro]]
|ordinepiùbasso =
|immaginenastro =
|legendanastro =
}}
 
L''''Ordine livoniano''' (anche noto come '''Ordine di Livonia''') fu un'autonoma sezione dell'[[Ordine teutonico]],<ref>{{cite book |title=The Teutonic Knights: A Military History |last=Urban |first=William |authorlink= |author2= |year=2005 |publisher= |___location= |isbn=1-85367-667-5 |pages=259–273 |url=https://books.google.com/books?id=zzwXIQAACAAJ&dq }}</ref><ref>http://www.sapere.it/enciclopedia/Cavali%C3%A8ri+Portaspada.html</ref> costituitosi nel 1237. Divenne poi parte della [[Livonia#Terra mariana|confederazione livoniana]] dal 1435 al 1561. Il nome deriva dalla [[Livonia|regione in cui nacque]].<ref>http://www.teutonic.altervista.org/C/027.html</ref>
'''Medea''' ({{lang-grc|Μήδεια|Médeia}}) è una figura della [[mitologia greca]], figlia di [[Eete|Eeta]], re della [[Colchide]], e di [[Idia]]. Nelle ''[[Argonautiche]]'' di [[Apollonio Rodio]] era indicata come nipote di [[Helios|Elio]] e della maga [[Circe]]; al pari di quest'ultima era dotata di poteri magici.
Invece secondo la variazione del mito proposta da [[Diodoro Siculo]], il Sole, Elio, ebbe due figli, [[Perse (titano)|Perse]] e [[Eeta]]. Perse ebbe una figlia, [[Ecate]], potentissima maga, che lo uccise e più tardi si congiunse con lo zio Eeta. Da questa unione sarebbero nati Circe, Medea ed Egialeo (o [[Apsirto]]).<ref>Diodoro Siculo, ''Biblioteca storica'', IV, 45; Cicerone, ''De natura deorum'', III, 19.</ref>
 
== Mito Storia==
[[File:2011 09 22Jauniunai11.JPG|left|300px|thumb|Rievocazione storica della Crociata livoniana presso [[Jauniūnai]] ([[contea di Vilnius]])]]
[[Immagine:Jason and Medea - John William Waterhouse.jpg|left|thumb|''Giasone e Medea'' (1907), opera di [[John William Waterhouse]].]]
L'ordine fu formato dagli ex membri dei [[cavalieri portaspada]] dopo la sconfitta contro i [[samogizi]] nel [[1236]] nella [[battaglia di Šiauliai]], mentre era in corso la [[crociata livoniana]]: fu così che i cavalieri portaspada confluirono nell'Ordine teutonico, formando un gruppo interno, quello dell'Ordine livoniano nel [[1237]].<ref>{{cite book |title=Eastern Europe: An Introduction to the People, Lands, and Culture |last=Frucht |first=Richard C. |authorlink= |author2= |year=2005 |publisher=ABC-CLIO |___location= |isbn=1-57607-800-0 |pages=69 |url=https://books.google.com/books?id=lVBB1a0rC70C&pg=PA69&dq=%22Livonian+order%22#PPA69,M1 }}</ref> Tra il [[1237]] e il [[1290]], l'Ordine livoniano si impossessò della [[Curlandia]], della [[Livonia]] e della [[Semigallia]]. Nel [[1298]], i [[lituani]] conquistarono la roccaforte di Karkus a nord di Riga e sconfissero i cavalieri livoniani nella battaglia di Turaida, uccidendo anche il [[Gran Maestro]] e altri 22 comandanti.<ref>{{cite web|url=http://m.ldkistorija.lt/index.php/istoriniai-faktai/vytenis-ir-ryga/504|title=Orbis Lituaniae – Lietuvos Didžiosios Kunigaikštystės istorijos|first=e-solution: Gaumina|last=www.gaumina.lt|date=|website=m.ldkistorija.lt|accessdate=5 April 2018}}</ref> Nel [[1346]], l'Ordine acquistò il [[Ducato di Estonia]] dal [[re di Danimarca|re danese]] [[Valdemaro IV di Danimarca|Valdemaro IV]]. La vita quotidiana nei possedimenti degli ex cavalieri portaspada è descritta nelle cronache di Balthasar Russow (''Chronica der Provinz Lyfflandt'').<ref>http://itaaliapuhkus.ee/it/chiesa-dello-spirito-santo</ref>
 
L'ordine teutonico cadde in declino a seguito della sconfitta riportata nella [[battaglia di Grunwald]] ([[1410]]) e l'annessione dei territori a quelli della [[Prussia]]ad opera di [[Alberto I di Prussia|Alberto di Brandenburg]] nel [[1525]], mentre l'ordine livoniano riuscì a conversare ancora la propria esistenza e indipendenza (a differenza di altre [[Ordine di Dobrzyń|compagnie religiose di qualche secolo prima]]).
È uno dei personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. Il suo nome in greco significa "astuzie, scaltrezze", infatti la tradizione la descrive come una maga dotata di poteri addirittura divini.
 
La sconfitta dell'ordine livoniano nella [[battaglia di Swienta]] (Wilkomierz) il primo settembre [[1435]], quando persero la vita il Gran Maestro e diversi [[cavaliere|cavalieri]] d'alto rango, ridusse il territorio ad un'area assimilabile alla [[regione storica]] della [[Livonia]]. L'accordo a cui seguì la costituzione della [[Terra Mariana]] (''eiine fruntliche eyntracht''), fu firmato a Walk il 4 dicembre [[1435]]: le parti erano rappresentate da una parte dall'[[arcidiocesi di Riga|arcivescovo di Riga]], la [[diocesi di Curlandia]], [[Diocesi di Dorpat|Dorpat]], [[Diocesi di Ösel-Wiek|Ösel–Wiek]] e [[Diocesi di Reval|Reval]]; dall'altra, i rappresentanti dell'ordine e i [[vassalli]], i capi politici di [[Riga]], Reval e l'insediamento di Dorpat.<ref name="VLM">{{cite book |title=Vana-Liivimaa maapäev |last=Raudkivi |first=Priit |authorlink= |author2= |year=2007 |publisher=Argo |___location= |isbn=9949-415-84-5 |page= |pages=118–119 |url=https://books.google.com/books?id=4QxtGQAACAAJ&dq }}</ref>
Quando [[Giasone (mitologia)|Giasone]] arriva nella [[Colchide]] insieme agli [[Argonauti]] alla ricerca del [[Vello d'oro]], capace di guarire le ferite, custodito da un feroce e terribile drago per conto di Eete, lei se ne innamora perdutamente. E pur di aiutarlo a raggiungere il suo scopo giunge a uccidere il fratello [[Apsirto]], spargendone i poveri resti dietro di sé dopo essersi imbarcata sulla [[Argo (nave)|nave Argo]] insieme a [[Giasone (mitologia)|Giasone]], divenuto suo sposo. Il padre, così, trovandosi costretto a raccogliere le membra del figlio, non riesce a raggiungere la spedizione, e gli [[Argonauti]] tornano a [[Jolco]] con il Vello d'Oro. Lo zio di Giasone, [[Pelia]], rifiuta tuttavia di concedere il trono al nipote, come aveva promesso in precedenza, in cambio del Vello: Medea allora sfrutta le proprie abilità magiche e con l'inganno si rende protagonista di nuove efferatezze per aiutare l'amato. Convince infatti le figlie di Pelia a somministrare al padre un "''[[Pharmakos|pharmakón]]''", dopo averlo fatto a pezzi e bollito, che lo avrebbe ringiovanito completamente: dimostra la validità della sua arte riportando un caprone alla condizione di agnello, dopo averlo sminuzzato e bollito con erbe magiche. Le figlie ingenue si lasciano ingannare e provocano così la morte del padre, tra atroci sofferenze: [[Acasto]], figlio di Pelia, pietosamente seppellisce quei poveri resti e bandisce Medea e Giasone da Iolco, costringendoli a rifugiarsi a [[Corinto]], dove si sposeranno.
 
Durante le guerre che accaddero qualche anno dopo in Livonia, l'ordine subì una cocente sconfitta ad opera delle truppe [[Granducato di Mosca|moscovite]] nella [[battaglia di Ergeme]] nel [[1560]]. Si invocò così la protezione di [[Sigismondo II Augusto]], [[Regno di Polonia (1385-1569)|re della Polonia]] e [[Granducato di Lituania|Granduca di Lituania]], perché l'ordine era impegnato in una guerra con Guglielmo di Brandenburgo nel 1557.
=== La Medea di Euripide ===
Sono passati dieci anni, [[Creonte (figlio di Liceto)|Creonte]], re della città di Corinto, vuole dare la sua giovane figlia [[Glauce]] in sposa a Giasone, offrendo così a quest'ultimo la possibilità di successione al trono. Giasone accetta e cerca inutilmente di far accettare la cosa a Medea, che si dispera per l'abbandono.
 
Dopo aver raggiunto un [[Trattato di Vilnius (1561)|accordo]] con Sigismondo II, Augusto e i suoi rappresentanti (in particolare [[Mikołaj Krzysztof Radziwiłł]]), assieme all'ultimo Gran Maestro livoniano, [[Gotthard Kettler]], posero fine all'ordine: Kettler si convertì al [[luteranesimo]]. Nella parte meridionale delle terre appartenenti all'ordine ormai sciolto, costituì per sé e per la sua famiglia il [[Ducato di Curlandia e Semigallia]], al fine di risiedervi e ricavare proventi dalle terre possedute. L'[[Estonia]] settentrionale tornò a rientrare nel possesso dei [[danesi]] e degli [[svedesi]].
Vista l'indifferenza di Giasone di fronte alla sua situazione, Medea medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda come dono nuziale un mantello alla giovane Glauce, la quale, non sapendo che il dono è intriso di veleno, lo indossa per poi morire fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch'egli il mantello, e muore.
 
Dal 14° al 16° secolo, divenne lingua ufficiale la [[Lingua alto-tedesca media|media]], quella più parlata negli insediamenti della [[Lega Anseatica]]; in seguito, fu sostituita dall'[[Lingua alto-tedesca protomoderna|Alto tedesco]] (16°-17° secolo)<ref name=Koch59>{{cite book|last=Koch|first=Kristine|title=Deutsch als Fremdsprache im Russland des 18. Jahrhunderts|publisher=Walter de Gruyter|___location=Berlin/New York|year=2002|series=Die Geschichte des Deutschen als Fremdsprache|volume=1|isbn=3-11-017503-7|language=German|page=59}}</ref>.
Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Secondo [[Euripide]], per assicurarsi che Giasone soffrisse e non avesse discendenza, dopo un'angosciosa incertezza vince la sua natura di madre e uccide i loro figli ([[Mermero (Giasone)|Mermero]] e [[Fere (Giasone)|Fere]]) avuti da lui<ref>Nella ''Medea'' di [[Carcino di Agrigento|Carcino]], però, era testimoniata la variante secondo la quale sarebbero stati i corinzi ad ucciderli, incolpandola del delitto: cfr. {{cita libro |autore=M. Martinelli |capitolo=Una nuova Medea in musica: P.Louvre inv. E 10534 e la Medea di Carcino |curatore=M.S. Celentano |titolo=Ricerche di metrica e musica greca per Roberto Pretagostini |città=Alessandria |editore=Edizioni dell'Orso |anno=2010 |pagine=61-76}}</ref>. Secondo [[Diodoro Siculo]] i figli che Medea aveva avuto da Giasone erano però tre: i due gemelli Tessalo e [[Alcimene (figlio di Giasone)|Alcimene]] e Tisandro<ref>{{Cita libro |autore=Luisa Biondetti |titolo=Dizionario di mitologia classica |città=Milano |editore=Badini & Castoldi |anno=1997 |ISBN=88-8089-300-9 |p=429 e p. 326 }}</ref>.
 
== Maestri di Livonia (all'interno dell'Ordine teutonico) ==
Fuggita ad [[Atene]], a bordo del carro del Sole trainato da draghi alati, Medea sposa [[Egeo]], dal quale ha un figlio, [[Medo (mitologia)|Medo]]; Egeo aveva precedentemente concepito con [[Etra (figlia di Pitteo)|Etra]] un figlio, [[Teseo]]. Medea vuole lasciare il trono di Atene a Medo, ma Teseo giunge in città. Egeo ignora che Teseo sia suo figlio, e Medea, che vede ostacolati i suoi piani per Medo, suggerisce al marito di uccidere il nuovo venuto durante un banchetto. Ma all'ultimo istante Egeo riconosce Teseo come suo figlio e Medea è costretta a fuggire di nuovo.
 
[[File:LivonianShield.svg|thumb|Scudo dei Cavalieri portaspada]]
Torna nella Colchide, dove si ricongiunge e si riappacifica con il padre Eeta.
[[Immagine:Beaux-Arts Nancy Klagmann 50108.jpg|thumb|''Medea'', un dipinto di Henri Klagmann ([[Nancy]], Musée des Beaux-Arts).]]
Cribbiooooo
 
Il Gran Maestro di Livonia, come quello dell'[[Ordine teutonico]], veniva eletto dai compagni di cavalleria a vita. Il Gran Maestro esercitava poteri di gestione e supervisione: gestiva anche un consiglio che poteva essere riunito a seconda di quando lo riteneva opportuno e il suo consiglio era considerato uguale a un comando. I teutonici non intervennero nella precedente divisione delle autonomie locali, considerata un'area secondaria e la cui supervisione era affidata ad ambasciatori.<ref>{{cite book |title=Livonian Crusade |last=Urban |first=William L |authorlink= |author2= |year=2004 |publisher=Lithuanian Research and Studies Center |___location= |isbn=0-929700-45-7 |pages=12, 14 |url=https://books.google.com/books?id=h9BTAAAACAAJ&dq }}</ref>
=== La Medea di Ovidio ===
[[Ovidio]] tratta del mito di Medea in due distinte opere: le ''[[Heroides]]'' e le ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]''. Nel primo testo è la donna a parlare cercando di commuovere il marito, ma il racconto si interrompe prima del compimento della tragedia e il suo completamento è possibile al lettore solo attraverso la memoria letteraria. La Medea delle ''Metamorfosi'' è ben diversa: essa oscilla tra ''ratio'' e ''furor'', ''mens'' e ''cupido'', riprendendo, almeno in parte, la giovane tormentata dai rimorsi di [[Apollonio Rodio]], divisa tra il padre e Giasone. Medea si dilania tra incertezza, paura, commozione e compassione.
 
* [[Hermann Balk]] 1237–1238
La metamorfosi avviene in modo repentino ed è possibile rintracciarla attraverso il confronto tra la scena dell'incontro con Giasone nel bosco sacro e il ringiovanimento del padre dell'amato: se nel primo caso appare come un medico antico, nel secondo utilizza esplicitamente la parola "''arte''" (vv.171-179) mostrandosi come una vera strega.
* [[Dietrich von Grüningen]] 1238–1242
* [[Dietrich von Grüningen]] 1244–1246
* [[Andreas von Stierland]] 1248–1253
* [[Anno von Sangershausen]] 1253–1256
* [[Burkhard von Hornhausen]] 1256–1260
* [[Werner von Breithausen]] 1261–1263
* [[Konrad von Mandern]] 1263–1266
* [[Otto von Lutterberg]] 1266–1270
* [[Walther von Nortecken]] 1270–1273
* [[Ernst von Rassburg]] 1273–1279
* [[Konrad von Feuchtwangen]] 1279–1281
* [[Wilken von Endorp]] 1281–1287
* [[Konrad von Herzogenstein]] 1288–1290
* [[Halt von Hohembach]] –1293
* [[Heinrich von Dinkelaghe]] 1295–1296
* Bruno 1296–1298
* [[Gottfried von Rogga]] 1298–1307
* [[Conrad von Jocke]] 1309–1322
* [[Johannes Ungenade]] 1322–1324
* [[Reimar Hane]] 1324–1328
* [[Everhard von Monheim]] 1328–1340
* [[Burchard von Dreileben]] 1340–1345
* [[Goswin von Hercke]] 1345–1359
* [[Arnold von Vietinghof]] 1359–1364
* [[Wilhelm von Vrymersheim]] 1364–1385
* [[R. von Eltz]] 1385–1389
* [[Wennemar Hasenkamp von Brüggeneye]] 1389–1401
* [[Konrad von Vietinghof]] 1401–1413
* [[Diderick Tork]] 1413–1415
* [[Siegfried Lander von Spanheim]] 1415–1424
* [[Zisse von Rutenberg]] 1424–1433
* [[Franco Kerskorff]] 1433–1435
* [[Heinrich von Bockenvorde]] 1435–1437
* [[H. Vinke von Overbergen]] 1438–1450
* [[Johann Osthoff von Mengede]] 1450–1469
* [[Johann Wolthuss von Herse]] 1470–1471
* [[Bernd von der Borch]] 1471–1483
* [[Johann Fridach von Loringhofe]] 1483–1494
* [[Wolter von Plettenberg]] 1494–1525
 
==Voci correlate==
Anche Ovidio riprende la scena del carro, presente già in [[Euripide]] e successivamente in [[Seneca]], ma se in questi due casi l'episodio è inserito alla fine del racconto, [[Ovidio]] lo colloca a metà della narrazione: in tal modo Medea perde le sue qualità umane e il mondo reale cede il posto a quello fantastico.
* [[Antica Prussia]]
 
* [[Ordine di Dobrzyń]]
All'inizio della ''Metamorfosi'', Medea è la protagonista assoluta, ma pian piano cessa di essere un'eroina in cui il lettore può identificarsi e diviene un personaggio che appare e scompare come per magia.
* [[Ordini religiosi cavallereschi]]
 
Il pathos del finale non è sfruttato al massimo: Medea è divenuta una vera [[strega]] e quindi non soffre dell'[[infanticidio]] commesso né potrebbe soffrire di un'ipotetica punizione.
 
=== La Medea di Draconzio ===
Nella parte introduttiva [[Draconzio]] afferma di voler fondere tutti i motivi tipici del mito di Medea; lo fa invocando la [[Muse (mitologia)|Musa]] [[Melpomene]] e la Musa [[Calliope]].
 
Medea e Giasone appaiono tutti mossi dal destino e dalla volontà degli dei, legati come sono agli scontri tra [[Venere (divinità)|Venere]] e [[Diana]]. Infatti la dea della caccia, sentendosi tradita per il matrimonio della sua sacerdotessa, scaglia una maledizione contro di lei. Maledizione che, alla fine, darà luogo alla morte del marito e dei figli.
 
All'inizio Medea è descritta come una "''virgo cruenta''", ma viene definita maga solo al verso 343.
 
Caratteristica di questo racconto è che è la donna a rubare il vello d'oro donandolo poi a Giasone, che appare per tutta la narrazione una figura passiva.
 
Anche quando entra in scena [[Glauce]] l'eroe è semplice oggetto del desiderio, che la giovane otterrà anche a costo di rompere il legame matrimoniale che lo vincola. Entrambe le donne trasgrediscono così le norme morali: da un lato Medea tradisce la dea Diana, dall'altro Glauce porta al tradimento Giasone.
 
Durante le nozze l'attenzione si concentra sulla coppia mentre Medea prepara la vendetta: sarà lei a donare a Glauce la corona da cui prenderà fuoco l'intero palazzo.
 
Ma il punto culminante della tragedia è il sacrificio che Medea offre a Diana: i suoi figli, sicché l'infanticidio non è più condotto per vendetta, ma come richiesta di perdono.
 
Nella scena finale l'autore riprende l'episodio del carro, ma questa volta il volo della donna ha valore semantico e non narrativo: Medea si riunisce a Diana e ritorna la "''virgo cruenta''" dell'inizio della narrazione, lasciando a terra tutto ciò che era ancora legato a Giasone.
 
== Opere derivate (parziale) ==
=== Danza ===
{{div col}}
* ''[[Medea in Colchide]]'', di [[Johann Christoph Vogel]]
* ''[[Meditazione di Medea e danza della vendetta|Medea]]'', di [[Samuel Barber]].
* ''[[Medea2]]'', di [[Dimitris Papaioannou]]
{{div col end}}
 
=== Letteratura ===
{{div col}}
* ''[[Medea (Anouilh)|Medea]]'', tragedia di [[Jean Anouilh]]
* ''[[Gli incanti di Medea]]'', dramma di [[Francisco de Rojas Zorilla]]
* ''Il [[vello d'oro]]'', tragedia di [[Franz Grillparzer]] (trilogia: l'ultima parte ha titolo ''Medea'')
* ''[[Medea (Corneille)|Medea]]'', tragedia di [[Pierre Corneille]]
* ''[[Medea (Dolce)|Medea]]'', tragedia di [[Lodovico Dolce]]
* ''[[Medea (Ennio)|Medea]]'', tragedia di [[Quinto Ennio|Ennio]]
* ''[[Medea (Euripide)|Medea]]'', tragedia di [[Euripide]]
* ''[[Le Argonautiche]]'', poema greco di [[Apollonio Rodio]] (il terzo libro è dedicato al mito di Medea)
* ''[[Medea (Seneca)|Medea]]'', tragedia di [[Seneca]]
* ''[[Le Argonautiche (Valerio Flacco)|Le Argonautiche]]'', poema latino di [[Gaio Valerio Flacco (poeta)|Valerio Flacco]] (libera versione latina dell'omonimo di Apollonio)
* ''[[Medea (Gatter)|Medea]]'', tragedia di [[Friedrich Gatter]]
* ''[[Medea (Glover)|Medea]]'', tragedia di [[Richard Glover]]
* ''[[Medea (Legouvé)|Medea]]'', tragedia di [[Ernst Legouvé]]
* ''[[Medea (Longepierre)|Medea]]'', tragedia di [[Bernard de Longepierre]]
* ''[[Medea (Lucas)|Medea]]'', tragedia di [[Hippolyte Lucas]]
* ''[[Medea (Niccolini)|Medea]]'', tragedia di [[Giovanni Battista Niccolini]]
* ''[[Medea (Ovidio)|Medea]]'', tragedia di [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]]
* ''[[Medea (Péruse)|Medea]]'', tragedia di [[Jean de la Péruse]]
* ''[[Medea (Seneca)|Medea]]'', tragedia di [[Lucio Anneo Seneca]]
* ''[[La lunga notte di Medea]]'', tragedia di [[Corrado Alvaro]]
* ''[[Medea. Voci]]'', romanzo di [[Christa Wolf]]
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=== Musica ===
{{div col}}
* ''Giasone'', opera di [[Francesco Cavalli]]
* ''[[Giasone e Medea]]'', opera di [[Salomon]]
* ''[[Medea (Bastide)|Medea]]'', opera di [[Paul Bastide]]
* ''[[Medea (Benda)|Medea]]'', opera di [[Georg Benda]]
* ''[[Medea (Charpentier)|Medea]]'', opera di [[Marc-Antoine Charpentier]]
* ''[[Medea (Cherubini)|Medea]]'', opera di [[Luigi Cherubini]]
* ''[[Medea (Naumann)|Medea]]'', opera di [[Johann Naumann]]
* ''[[Medea (Pacini)|Medea]]'', opera di [[Giovanni Pacini]]
* ''[[Medea (Rameau)|Medea]]'', cantata di [[Jean-Philippe Rameau]]
* ''[[Medea (Tommasini)|Medea]]'', opera di [[Vincenzo Tommasini (compositore)|Vincenzo Tommasini]]
* ''[[Medea e Giasone]]'', opera di [[Peter von Winter]]
* ''[[Medea in Corinto (Mayr)|Medea in Corinto]]'', opera di Giovanni Simone Mayr
* ''[[Medea (Reimann)|Medea]]'', opera di [[Aribert Reimann]]
{{div col end}}
 
=== Pittura ===
{{div col}}
* ''[[La furia di Medea]]'' (varie versioni), di [[Eugène Delacroix]]
* ''Giasone e Medea'' (1865), opera di [[Gustave Moreau]]
*Giasone e Medea (1907), opera di [[John William Waterhouse]]
{{div col end}}
 
=== Scultura ===
[[Immagine:Jongen S215a Medea.jpg|thumb|Scultura in bronzo di Medea. Lei esercita i suoi poteri magici; rabbia e vendetta.]]
 
* ''[[Statua di Medea]]'' ([[Batumi]]), scultura di [[Davit Khmaladze]]
 
=== Cinema ===
{{div col}}
* ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' (1969), regia di [[Pier Paolo Pasolini]]
* ''[[Medea (film 1988)|Medea]]'' (1988), regia di [[Lars von Trier]]
* ''[[Médée miracle]]'' (2007), regia di [[Tonino De Bernardi]]
* ''[[Medeas]]'' (2013), regia di [[Andrea Pallaoro]]
{{div col end}}
 
=== Teatro ===
{{div col}}
* ''[[La lunga notte di Medea]]'', di [[Corrado Alvaro]]
* ''[[From Medea]]'', di [[Grazia Verasani]]
* ''[[La Madre: 'i figlie so' piezze 'i sfaccimma]]'', di [[Mimmo Borrelli]]
* ''Medea'', di [[Chrysanthos Mentis Bostantzoglou]]<ref>{{Cita libro |cognome=Kaggelaris |nome=N. |anno=2016 |titolo=Sophocles' Oedipus in Mentis Bostantzoglou's “Medea” |lingua=grc, en |curatore=A. N. Mastrapas |curatore2=M. M. Stergioulis |serie=Seminar 42: ''Sophocles the great classic of tragedy'' |città=Atene |editore=Koralli |pagine=74-81 |url=https://www.academia.edu/30141685/%CE%9F_%CE%9F%CE%B9%CE%B4%CE%AF%CF%80%CE%BF%CF%85%CF%82_%CF%84%CE%BF%CF%85_%CE%A3%CE%BF%CF%86%CE%BF%CE%BA%CE%BB%CE%AE_%CF%83%CF%84%CE%B7_%CE%9C%CE%AE%CE%B4%CE%B5%CE%B9%CE%B1_%CF%84%CE%BF%CF%85_%CE%9C%CF%80%CE%BF%CF%83%CF%84_Sophocles_Oedipus_in_Mentis_Bostantzoglous_Medea_}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Kaggelaris |nome=N. |anno=2017 |titolo=Euripides in Mentis Bostantzoglou's Medea |lingua=grc, en |pubblicazione=Carpe Diem |numero=2 |pp=379-417 |url=https://www.academia.edu/35477991/%CE%97_%CF%80%CE%B1%CF%81%CE%BF%CF%85%CF%83%CE%AF%CE%B1_%CF%84%CE%BF%CF%85_%CE%95%CF%85%CF%81%CE%B9%CF%80%CE%AF%CE%B4%CE%B7_%CF%83%CF%84%CE%B7_%CE%9C%CE%AE%CE%B4%CE%B5%CE%B9%CE%B1_%CF%84%CE%BF%CF%85_%CE%9C%CF%80%CE%BF%CF%85%CF%83%CF%84_Euripides_in_Mentis_Bostantzoglous_Medea_}}</ref>
* ''[[Medea: L'isola delle lacrime]]'', di [[Gianpaolo Bellanca]]{{div col end}}
 
=== Televisione ===
* ''[[I figli di Medea]]'' (1959), regia di [[Anton Giulio Majano]].
 
=== Altre apparizioni ===
In ''[[Fate/stay night]]'', un [[visual novel]] [[giappone]]se, Medea è evocata come il Servant di classe Caster. In base alla ''route'' avrà un ruolo più o meno importante, sempre come antagonista nei confronti del protagonista.
 
Il suo ''Noble Phantasm'' (ovvero l'arma che incarna e ricorda la leggenda di un personaggio, che però può essere un concetto, come nel caso di Medea) si chiama Rule Breaker, un pugnale che ricorda la sua storia di plurima traditrice ed è in grado di annullare qualsiasi incantesimo e di controllarlo a suo piacimento. Nella ''route'' ''Unlimited Blade Works'' utilizzandolo scioglie il Command Spell di Saber e Archer, sottraendone il controllo ai rispettivi ''Master''.
 
== Note ==
<references/>
 
==Altri Bibliografia progetti==
{{Interprogetto}}
;Fonti antiche
* {{Cita libro|autore= Pseudo-Apollodoro|titolo= [[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]]}}
 
;Fonti moderne
* {{Cita libro|autore= [[Anna Maria Carassiti]]|titolo= Dizionario di mitologia greca e romana|anno= 1996|editore= Newton & Compton|città= Roma|pp= <!--365-->|isbn= 88-8183-262-3}}
* {{Cita libro|autore= Salvatore Alia|titolo= Dizionario Mitologico - Eroi e leggende del mondo classico dalla A alla Z|anno= <!--finito di stampare il--> 1997|editore= B&B|città= Milano|pp= <!--189-->|sbn= IT\ICCU\MIL\0345006}}
 
==Collegamenti esterni==
== Voci correlate ==
* [[Classici latini conservati]]
 
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