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|luogo di nascita = [[Calidone]]
|sesso = Maschio
|professione = Principe di Calidone ed [[Argonauti|Argonauta]]
}}
'''Meleagro''' ({{lang-grc|Μελέαγρος|Meléagros}}) è un personaggio della [[mitologia greca]]. Fu un principe di [[Calidone]], [[Argonauti|Argonauta]]<ref name=" apolRod1.190 "/> e partecipò alla caccia al [[cinghiale calidonio]]<ref name=" apol1.8.2 "/>.
== Genealogia ==
Figlio di [[Oineo (figlio di Portaone)|Oineo]]<ref name=" apol1.8.2 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus1.html#8|titolo= Apollodoro, Biblioteca, I, 8.1 - 2 e 3|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref><ref name=" pau4.2.7 "/> o di [[Ares]]<ref name=" apol1.8.2 "/> e di [[Altea (mitologia)|Altea]]<ref name=" apol1.8.2 "/>, sposò [[Cleopatra Alcione]]<ref name=" pau4.2.7 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias4A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, IV, 2.7|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref> e fu padre di [[Polidora (figlia di Meleagro)|Polidora]]<ref name=" pau4.2.7 "/>.
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== Mitologia ==
[[Apollonio Rodio]] lo elenca tra gli [[Argonauti]]<ref name=" apolRod1.190 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/ApolloniusRhodius1.html|titolo= Apollonio Rodio, Argonautiche, I, 190|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref> ma non riferisce nulla a riguardo di sue imprese particolari.
La leggenda principale che riguarda questo personaggio lo vede protagonista della caccia al cinghiale calidonio ed è probabilmente legata alla trascrizione di un racconto popolare e legato ad un opera perduta (le ''
[[Pausania il Periegeta|Pausania]] conferma la doppia versione del mito parlando di due
=== L'anatema delle Moire ===
Quando furono passati sette giorni dalla sua nascita, le [[Moire]] si presentarono alla madre e predissero che il bambino sarebbe vissuto fino a quando il ciocco di legno che stava bruciando nel focolare non si fosse consumato<ref name="Pau10.31.4"/><ref name=" apol1.8.2 "/> e così, per salvaguardare la vita del figlio, Altea tolse quel tizzone dal fuoco e lo depositò in una cassa<ref name=" apol1.8.2 "/><ref name=" ovidMet8.445eSeg ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/OvidMetamorphoses8.html#4|titolo= Ovidio, Metamorfosi, VIII, 445 e seguenti|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>.
=== La caccia al cinghiale ===
[[File:Rubens, Calydonian Boar Hunt c1641f.jpg|thumb|right|400px| Caccia al cinghiale calidonio ([[Peter Paul Rubens]])]]
Dopo un abbondante raccolto suo padre Oineo aveva offerto un sacrificio a tutte le divinità dimenticandosi però di onorare [[Artemide]] che per ritorsione inviò nelle terre di Calidone un cinghiale di proporzioni enormi che devastava i campi ed uccideva chiunque uscisse dalle mura della città<ref name="Igin172">Igino, ''Fabulae'' 172</ref><ref name=" diod4.34.2e3 ">{{cita web|url= http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Diodorus_Siculus/4B*.html#34.2|titolo= Diodoro Siculo, Biblioteca Historica, IV, 34.2e3|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref><ref name=" ovid8.262 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/OvidMetamorphoses8.html#3|titolo= Ovidio, Metamorfosi, VIII, 262 e seguenti|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>.
Per abbattere l'animale il padre fece appello a molti eroi ed una volta riunito il gruppo li affidò al figlio che diede inizio alla battuta di caccia. Tra di loro si presentò anche [[Atalanta (mitologia)|Atalanta]], una bellissima cacciatrice che infatuò Meleagro<ref name=" ovid8.262 "/> e donna con cui desiderò avere un figlio nonostante fosse già sposato con Cleopatra<ref name=" apol1.8.2 "/>. </br>
Ed Atalanta, tra tutti i tentativi fatti dagli altri cacciatori per colpire l'animale, fu la prima a ferire il cinghiale, che di lì a poco cessò di correre e di caricarli e che fu infine ucciso da Meleagro con un colpo di giavellotto<ref name=" ovidMet8.445eSeg "/><ref name=" apol1.8.2 "/>.
=== L'amore e la morte ===
[[File:August Theodor Kaselowsky - Meleager presents Atalante the head of the Calydonian boar.jpg|thumb|right|400px|Meleagro porge il trofeo ad Atalanta (August Theodor Kaselowsky)]]
Per amore, cavalleria o riconoscenza, Meleagro consegnò la testa<ref name=" ovidMet8.445eSeg "/> e la pelle<ref name=" apol1.8.2 "/> dell'animale
▲Per amore, cavalleria o riconoscenza, Meleagro consegnò la testa<ref name=" ovidMet8.445eSeg "/> e la pelle<ref name=" apol1.8.2 "/> dell'animale come trofeo ad Atalanta, ma [[Plessippo]]<ref name=" ovid8.262 "/> e Tosseo<ref name=" ovid8.262 "/> (fratelli di Altea<ref name=" ovid8.262 "/> e quindi zii di Meleagro) protestarono dicendo che il trofeo, qualora non fosse trattenuto dal suo uccisore, doveva essere consegnato a loro e dalla lite che ne uscì Meleagro reagì uccidendoli entrambi<ref name=" ovid8.262 "/><ref name=" apol1.8.2 "/>.
Ed Altea, che sulle prime fu contenta per la morte del cinghiale<ref name=" ovid8.262 "/>, quando seppe che il figlio aveva ucciso i suoi fratelli prese il ciocco di legno legato alla vita del figlio e lo mise su un braciere. </br>
E Meleagro morì<ref name=" ovid8.262 "/><ref name=" apol1.8.2 "/>.
=== Meleagro nell'Odissea ===
Nell'Odissea, Omero scrive che [[Fenice (figlio di Amintore)|Fenice]],
La versione della storia raccontata da Fenice coincide con quella precedentemente esposta fino all'abbattimento del cinghiale. Fenice però, anziché raccontare ad Achille della vita dell'eroe che termina quando il tizzone rimesso sul fuoco da Altea finisce di bruciare, dice che Artemide (non soddisfatta dell'esito della sua punizione verso Oineo) fece in modo che dal litigio sul trofeo si generasse una guerra tra gli [[Etoli]] Calidoni ed i Cureti abitanti di [[Pleurone (Grecia)|Pleurone]] (da cui il titolo della tragedia di Frinico<ref name="Pau10.31.4"/>) e che,
▲Nell'Odissea, Omero scrive che [[Fenice (figlio di Amintore)|Fenice]] (il tutore di [[Achille]]) quando si recò da lui per chiedergli di riprendere le armi, di Meleagro gli raccontò la stessa vicenda fino all'abbattimento del cinghiale. </br>
▲Fenice però, anziché raccontare ad Achille della vita dell'eroe che termina quando il tizzone rimesso sul fuoco da Altea finisce di bruciare, dice che Artemide (non soddisfatta dell'esito della sua punizione verso Oineo) fece in modo che dal litigio sul trofeo si generasse una guerra tra gli [[Etoli]] Calidoni ed i Cureti abitanti di [[Pleurone (Grecia)|Pleurone]] (da cui il titolo della tragedia di Frinico<ref name="Pau10.31.4"/>) e che per causa della presenza di Meleagro nelle file dei Calidoni, gli avversari non riuscivano a sopraffarli<ref name=" omer9 "/>.
Nella versione di Omero Atalanta non figura tra i cacciatori del cinghiale
Di Altea, infine, Omero scrive che dapprima giurò la morte per suo figlio nel nome di [[Ade]] e [[Persefone]]<ref name="
La versione di Omero si conclude dicendo che le Erinni escono dall'[[Erebo]] per rispondere alle invocazioni di morte
▲La versione di Omero si conclude dicendo che le Erinni escono dall'[[Erebo]] per rispondere alle invocazioni di morte chieste da Altea ma, e nonostante la città dei calidoni fosse già in fiamme<ref name=" omer9559 "/> non dice che l'eroe muore dopo essere ritornato in battaglia per scongiurare la caduta della stessa<ref name=" omer9589 ">{{cita web|url= https://it.m.wikisource.org/wiki/Pagina:Iliade_(Romagnoli)_I.djvu/270|titolo= Omero, Iliade, IX, 589|lingua=it|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>.
=== La fine della battaglia ===
Nel ''[[Il catalogo delle donne|
▲Nel [[Il catalogo delle donne|catalogo delle donne]], di cui ci è pervenuta solo la fine della storia, sembra che Meleagro venga ucciso da Apollo mentre combatte sotto le mura di Pleurone e Pausania aggiunge che il dio è l'alleato dei Cureti e come sue fonti cita sia il Catalogo di [[Esiodo]] che l'epica perduta ''Minia''.
== Note ==
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