Sila e In het land van Thijl Uilenspiegel: differenze tra le pagine

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{{NotaS|film disambiguadocumentari}}
{{Film
{{Montagna
|titolo italiano = In het land van Thijl Uilenspiegel
|nomemontagna= Sila
|titolo originale = In het land van Thijl Uilenspiegel
|immagine= Paesaggio della Sila Grande.JPG
|lingua originale = olandese, francese
|image_text= La Sila Grande
|forza corsivo = s
|sigla_paese= ITA
|paese = [[Belgio]]
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|tipo colore = B/N
|altezza= [[Monte Botte Donato]] 1928
|genere = documentario
|catenamontuosa= [[Appennino]]
|regista = [[Charles Dekeukeleire]]
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|attori =
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*[[Marcel Coole]]: speaker
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*[[A. Chaunay]]: speaker (versione francese)
|dataprimasalita=
*[[Jan van den Brande]]: voce di [[Till Eulenspiegel]]
|alpinistaprimasalita=
*[[Louis-Philippe Kammans]]: voce di Till Eulenspiegel (versione francese)
*[[W. Claessen]]: voce del mare
*[[Anne-Marie Ferrière]]: voce del mare (versione francese)
|fotografo = [[F. Rents]], [[M. Allemeersch]]
}}
'''''In het land van Thijl Uilenspiegel''''', noto anche, per la versione francese, con il titolo ''Au pays de Thijl Uilenspiegel'', è un [[documentario]] del [[1948]], diretto da [[Charles Dekeukeleire]] <ref>*{{fr}}''Cfr'': http://www.davidbordwell.net/essays/dekeukeleire.php </ref>, realizzato per conto della ''Provincia della Fiandra Orientale''<ref>*{{fr}}http://www.cinematheque.cfwb.be/index.php?id=9154&no_cache=1&tx_cfwbavmsearch_pi1%5Buid%5D=11173 </ref>.
{{UNESCO
== Trama ==
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|nome = Sila
==Note==
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|anno = 2014
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La '''Sila''' (in [[dialetto calabrese]] "Sila", localmente ''Sièla'' o anche ''altopiano Silano'' o ''foresta Silana'') è una vasta area montana dell'[[Italia meridionale]], situata nella zona centro-settentrionale della regione [[Calabria]], che si estende per 150.000 [[ettaro|ettari]] attraverso le province di [[provincia di Cosenza|Cosenza]], [[provincia di Crotone|Crotone]] e [[provincia di Catanzaro|Catanzaro]], suddivisa da nord a sud in [[Sila Greca]], ''Sila Grande'' e ''Sila Piccola'' e caratterizzata dalla presenza di varie cime montuose, [[altopiano|altipiani]], folte zone [[bosco|boscose]] e [[lago|laghi]] d'altura.
 
È il più vecchio [[parco nazionale]] della Calabria, tra i primi 5 nati in [[Italia]]: con [[Decreto del presidente della Repubblica]] del 14.11.[[2002]] sono stati istituiti il [[Parco Nazionale della Sila]] ed il relativo ''Ente'', che ricomprende i territori già ricadenti nello "storico" ''[[Parco Nazionale della Calabria]]'' ([[1968]]), tutelando aree di rilevante interesse ambientale per complessivi 73.695 ettari.
 
La Sila è entrata nell'immaginario collettivo per i suoi [[bosco|boschi]] e [[foresta|foreste]] miste di [[aghifoglie]] e [[latifoglie]], i suoi [[altopiano|altipiani]], le sue cime arrotondate, i suoi [[lago|laghi]], le grandi [[neve|nevicate]], la presenza stabile dei [[canis lupus italicus|lupi]], quella stagionale dei [[porcino|funghi porcini]], in un ambiente che a tratti ricorda quello nordico-[[scandinavia|scandinavo]]<ref>https://www.arcar.org/video-flifz7-pmiq</ref>. Dalle cime più alte, a seconda della loro posizione nell'altopiano, è possibile scorgere in giornate limpide l'[[Aspromonte]] a sud e il [[Massiccio del Pollino]] a nord, il [[Mar Tirreno]] a ovest, il [[Mar Ionio]] a est, la [[piana di Sibari]] a nord, la [[Piana di Sant'Eufemia]] e la [[Piana di Gioia Tauro]] a sud.
 
==Etimologia==
Il [[toponimo]] "Sila" deriva dalla denominazione di epoca romana ''Silva Brutia'', ossia ''selva, [[foresta]] dei [[Bruzi]]'', in quanto da essi abitata. Il termine latino potrebbe a sua volta derivare dal greco "''ὕλη''", [yle], col medesimo significato di "foresta".
 
== Storia ==
Le prime testimonianze umane in Sila risalgono all'[[homo erectus]] (circa 700.000 anni fa) e sono state individuate sulle sponde del [[lago Arvo]]. Altre testimonianze, sulle rive del lago Arvo e del lago Cecita, risalgono all'[[uomo di Neandertal]].
Tra la fine del [[neolitico]] e l'inizio dell'[[età del rame]] (3800-3300 a.C.), tutta la Sila venne occupata da insediamenti di agricoltori e pescatori che sfruttavano le antiche conche lacustri (Arvo e Cecita) con un particolare metodo di pesca con la rete. Ulteriori testimonianze risalgono all'antica [[età del bronzo]] ([[lago Ampollino]] e Cecita).
 
[[File:Macchia Fraga verso est. Sila Grande. Calabria.jpg|upright=1.3|thumb|Macchia Fraga verso est. Sila Grande]]
 
I [[Bruzi]], antico popolo di pastori e artigiani, ma anche di fieri combattenti, non furono quindi i primi frequentatori dell'altopiano silano. Sicuramente essi vennero a contatto con i [[Greci]] che avevano colonizzato le zone costiere con la fondazione di [[Sibari]], di [[Crotone]], di [[Petelia]], di [[Krimisa]] e con loro probabilmente stabilirono inizialmente rapporti di "buon vicinato".
Il più importante insediamento di [[età greca]] (VI-III secolo a.C.), in Sila, è costituito dal santuario scoperto - a breve distanza da [[Camigliatello Silano]] - nel [[lago Cecita]] ad opera della [[Soprintendenze#Calabria|Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria]].
 
Dopo la distruzione di [[Sibari]] avvenuta nel [[510 a.C.]] ad opera dei Crotoniati, essi continuarono ad abitare prevalentemente nelle zone interne. Solo molto più tardi, dopo le [[guerre puniche]], [[antica Roma|Roma]] iniziò ad interessarsi a tutta la [[Calabria]] ed anche a questo territorio montano traendone soprattutto legname pregiato utilizzato nella costruzione di navi e per l'estrazione della [[pece]] (''[[pix bruttia]]''). Scavi ad opera della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria hanno messo in luce un importante insediamento di [[età romana]] dedicato all'estrazione e lavorazione della [[pece]], attivo tra il [[III secolo a.C.]] ed il [[III secolo d.C.]].
 
Con la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] ebbero luogo le [[invasioni barbariche]]. Nel [[VI secolo]] i [[Bizantini]] ristabilirono l'ordine, la pratica dell'allevamento e dell'agricoltura. Nell'[[VIII secolo]] i [[Longobardi]] sottrassero molti terreni a [[Costantinopoli]]. Le successive invasioni arabe lungo le coste calabre costituirono la decadenza definitiva dei [[Bizantini]].
 
Dal [[1045]] al [[1060]] si sostituirono i [[Normanni]] che contribuirono a diverse fondazioni monastiche che diedero vita (nel [[XII secolo]]) alla costruzione delle abbazie [[cistercensi]].
Alcuni esempi sono l'[[Abbazia di Santa Maria della Matina]] a [[San Marco Argentano]], l'[[Abbazia di Santa Maria di Acquaformosa]], l'[[Abbazia di Santa Maria della Sambucina]] a [[Luzzi]], l'[[Abbazia di Santa Maria di Corazzo]] a [[Castagna (Carlopoli)|Castagna]], frazione di [[Carlopoli]] e l'[[Abbazia Florense]] a San Giovanni in Fiore. I [[monastero|monasteri]] furono luoghi di studio, centri di cultura e di stimolo per la rinascita agricola.
 
[[File:Botte Donato innevato.jpg|thumb|left|upright=1.3|La Sila innevata]]
 
Le genti delle coste migrarono verso le Pendici dell'Altopiano Silano, dove fondarono i cosiddetti Casali. In quell'epoca venne realizzato un monastero ad opera di [[Gioacchino da Fiore]] intorno al quale si sviluppò il primo centro abitativo dell'altopiano: [[San Giovanni in Fiore]].
 
Tra il [[1448]] e il [[1535]] molti esuli dall'[[Albania]] si insediarono nelle terre del versante ionico della Sila creando alcune comunità dette Sila Greca. Oggi i comuni di lingua albanese sono circa trenta. I loro usi, costumi e tradizioni sono rimasti inalterati nel tempo.
 
Il territorio successivamente appartenne alle diverse dinastie regnanti; da ultimi i [[Borbone]] prima che tutto il Sud e le Isole vennero annesse al [[Regno d'Italia]] dopo la [[spedizione dei Mille]] ad opera di [[Garibaldi]]. Solo nei decenni scorsi venne realizzata la Paola Cosenza [[Crotone]], per iniziativa di Giacomo Mancini nel 1974, oggi [[Strada statale 107 Silana Crotonese|SS 107]] che attraversa tutto l'Altipiano dal [[Tirreno]] allo [[Jonio]].
 
Per rompere l'isolamento dei paesi montani, in inverno piuttosto forte a causa della neve, vennero realizzate, con opere di ingegneria a volte spettacolari come viadotti e tracciati di montagna, alcune ferrovie: la [[Ferrovie Calabro Lucane#Linea Cosenza - San Giovanni in Fiore|Cosenza-Camigliatello-San Giovanni in Fiore]] delle [[Ferrovie Calabro Lucane]] (a scartamento ridotto) e la [[Ferrovia Paola-Cosenza|Paola-Cosenza]] a [[ferrovia a cremagliera|cremagliera]], delle [[Ferrovie dello Stato]]. Molti villaggi agricoli finirono per diventare insediamenti a carattere turistico. Nel dopoguerra si cerca di dare un impulso allo sviluppo dell'altopiano silano istituendo l'Opera per la valorizzazione della Sila.
 
== Geografia fisica ==
[[File:Monte Volpintesta (2).jpg|thumb|upright=1.3|La valle di San Nicola vista dalla cima del monte Volpintesta]]
===Orografia===
I rilievi più alti sono: [[Monte Botte Donato]] (1.928&nbsp;m), [[Montenero (Sila)|Monte Nero]] (1.881&nbsp;m), [[Montagne della Porcina]] (1.826&nbsp;m), [[Serra Stella]] (1.813&nbsp;m), [[Monte Curcio]] (1.768 m, ''Colli Pirilli'' (1766&nbsp;m), [[Monte Gariglione]] (1.765&nbsp;m), [[Monte Scorciavuoi]] (1745&nbsp;m) ,Monte Timpone Bruno (1742 m), [[Monte Femminamorta (Sila)|Monte Femminamorta]] (1.730&nbsp;m), [[Monte Volpintesta]] (1.729&nbsp;m), [[Monte Pettinascura]] (1.689&nbsp;m), ''Serra Ripollata'' (1682&nbsp;m), ''Cozzo del telegrafo'' (1.679&nbsp;m), ''Monte Funnente'' (1674&nbsp;m), [[Monte Carlomagno]] (1.669&nbsp;m), ''Timpone della Guardiola'' (1.667&nbsp;m), ''Timpone Morello'' (1.665&nbsp;m), ''Monte Altare'' (1.653&nbsp;m), ''Timpone Vecchio'' (1.648&nbsp;m), [[Monte Scuro]] (1.633&nbsp;m), ''Cozzo del Principe'' (1600&nbsp;m), ''Timpone della Monaca'' (1.598&nbsp;m), [[Monte Paganella]] (1.526&nbsp;m) e [[Monte Zigomarro]] (1.506&nbsp;m).
 
=== Clima ===
 
La Sila è posta in una zona di convergenza della [[circolazione atmosferica]] mediterranea tra [[Mar Tirreno]] meridionale a ovest e [[Mar Ionio]] ad est. Il [[clima]] della Sila varia generalmente al variare della quota. Ad altitudini minori il clima presenta tratti tipici [[Clima mediterraneo|mediterranei]], osservabili sia dal punto di vista termico, sia dal punto di vista floristico. Analizzando le varie stagioni, si osserva che:
* in [[estate]] le [[temperatura dell'aria|temperature]] spesso sono prossime ai 26 °C - 27 °C, con ampie [[escursione termica|escursioni termiche]] tra giorno e notte e [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] scarse, dovute soprattutto a [[temporale|temporali]] pomeridiani;
* in [[inverno]] le temperature massime oscillano in genere tra i 2 °C e gli 6 °C, con precipitazioni anche abbondanti e frequentemente nevose;
Oltre i 1100-1200 metri si osserva soprattutto il [[clima di montagna]], caratterizzato da temperature medie inferiori e stagione estiva più breve. Durante la stagione estiva, i temporali di calore pomeridiani producono precipitazioni maggiori rispetto alle aree poste a quote più basse, con frequenti [[grandine|grandinate]] e con temperature che raramente superano i 27 °C anche nell'altopiano, mentre durante la stagione invernale si hanno maggiori precipitazioni, per lo più [[neve|nevose]], che possono provocare accumuli anche consistenti e duraturi. Questi, oltre i 1700 metri, possono protrarsi anche fino a maggio.
 
[[File:Paesaggio_nordico_della_Sila_Grande._Calabria.jpg|thumb|upright=1.3|Paesaggio nordico della Sila Grande]]
 
Le precipitazioni medie si attestano attorno ai 1200&nbsp;mm annui, con differenze tra i diversi settori. Le aree occidentali beneficiano maggiormente dei flussi perturbati atlantici, con precipitazioni invernali spesso abbondanti, mentre le aree orientali beneficiano soprattutto dei flussi [[scirocco|sciroccali]] e orientali, che possono portare precipitazioni notevoli, ma distribuite durante i tempi meno equamente, quindi non sempre regolari.
 
In inverno, durante le [[ondata di freddo|ondate di gelo]], l'altopiano silano può raggiungere picchi negativi ragguardevoli, dovuti soprattutto all'effetto [[albedo]]. In tempi recenti, spiccano i -24,6 °C segnati dalla stazione di Nocelle<ref>{{Cita web|url=http://www.meteoweb.eu/2011/10/gli-estremi-termici-calabresi-dai-25%25C2%25B0c-della-sila-ai-46%25C2%25B0c-di-santa-cristina-daspromonte/94446/|titolo=Gli estremi termici calabresi: dai -25 °C della Sila ai 46 °C di Santa Cristina d'Aspromonte - Meteo Web|cognome=Sansone|nome=Renato|data=28 ottobre 2011|accesso=10 luglio 2016}}</ref>, sebbene possano raggiungersi punte di -28°<ref>[http://www.cosenzameteo.it/il-clima-della-provincia-di-cosenza/ Il Clima della provincia di Cosenza | Cosenza Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> nelle aree più soggette ad inversione. Sulle cime le temperature medie invernali si attestano attorno ai -1 °C, -2 °C, con accumuli nevosi che possono raggiungere anche i 3,4 metri di spessore<ref>{{Cita web|url=http://www.meteogiornale.it/notizia/14584-1-montagne-italiane-straordinariamente-innevate-anni-recenti-a-confronto|titolo=Montagne italiane straordinariamente innevate: anni recenti a confronto|accesso=10 luglio 2016}}</ref>.
 
Il massiccio Silano caratterizza molto il regime pluviometrico e termico delle aree circostanti. Grazie alla sua presenza, le aree costiere del [[crotonese]] e le pianure del Marchesato beneficiano poco o per niente dei flussi perturbati da ovest, che provocano precipitazioni anche abbondanti sul tirreno cosentino; viceversa, durante i flussi perturbati da est, sud-est, nord est, le aree costiere settentrionali e orientali godono di buone precipitazioni, a differenza dei settori tirrenici. In questi casi i venti sciroccali spesso non riescono a penetrare nella Valle del [[Crati]], incastonata tra la [[Catena Costiera (Italia)|Catena Costiera]] e le vette silane, e questo può provocare in inverno ottime nevicate da addolcimento su [[Cosenza]] e aree limitrofe.
 
=== Idrologia ===
La Sila è la parte territoriale più piovosa della Calabria e vi insitano su questo territorio i principali bacini idrici, oltreché vi nascono e scorrono sulla Sila, anche i principali corsi d'acqua regionali. Gli attuali laghi silani sono tutti artificiali, realizzati nella prima metà del [[XX secolo]]. I bacini sono stati realizzati in aree particolarmente [[palude|paludose]], presso ampie vallate, particolarmente favorevoli nell'ospitare bacini idrici, considerando la posizione geografica e la [[geologia]] del terreno.
 
;I fiumi
I principali corsi d'acqua sono il [[Crati|fiume Crati]] e il [[Neto|fiume Neto]], i due più lunghi ed importanti fiumi della Calabria. Ad essi si associano una serie di affluenti, alcuni molto rilevanti per simbiosi biogenetica.
{| class="wikitable sortable"
! Fiume!! Sorgente!! Lunghezza!! Comune principale attraversato!! Altro comune attraversato
|-
|[[Crati]]|| Timpone Bruno || 91&nbsp;km ||[[Cosenza]]||
|-
|[[Neto]]|| Timpone Sorbella || 80&nbsp;km ||[[San Giovanni in Fiore]]||[[Rocca di Neto]]
|-
|[[Mucone]]|| Fallistro || 57&nbsp;km ||[[Camigliatello Silano]] fraz. di [[Spezzano della Sila]]||
|-
|[[Amato (fiume)|Amato]]
|Unione dei torrenti Sabettella e Occhiorosso
|56 km
|[[Lamezia Terme]]
|[[Maida]], [[Soveria Mannelli]], [[Tiriolo]]
|-
|[[Corace (fiume)|Corace]]
|Loc. Bianchi
|48 km
|[[Catanzaro]]
|[[Gimigliano]], [[Tiriolo]]
|-
|[[Simeri]]
|Monte Pietra Posta
|
|[[Simeri Crichi]]
|[[Sellia]], [[Soveria Simeri]]
|-
| [[Savuto (fiume)|Savuto]] || Loc. Spineto || 48&nbsp;km ||[[Lamezia Terme]]||[[Lamezia Terme|Aprigliano]], [[Nocera Terinese]]
|-
| [[Lese]] || [[Monte Pettinascura]] || 43&nbsp;km ||[[San Giovanni in Fiore]]||[[Savelli]]
|-
| [[Trionto]] || Monte Paleparto || 40&nbsp;km || [[Acri (Italia)|Acri]] || [[Longobucco]]
|-
|}
 
Altri fiumi sono l'[[Ampollino (fiume)|Ampollino]], l'[[Arvo (fiume)|Arvo]], il [[Crocchio]].<gallery widths="180" heights="180">
File:FiumeCrati.jpg|Crati
File:Fiume Neto nei pressi di Belvedere Spinello 1.jpg|Neto
File:Valle Fiume Amato 21 08 2008.jpg|Valle dell'Amato
File:Savuto Valle da Scigliano.jpg|Valle del Savuto
</gallery>
 
;I laghi
I laghi silani sono il [[lago Cecita]], il [[lago Ampollino]], il [[lago Arvo]] e il [[lago Ariamacina]].
Da segnalare è la presenza accertata di alcuni laghi del passato, estinti migliaia di anni fa a causa di forme di [[erosione]] delle loro soglie. Questi laghi sono il Mucone, che interessava pressoché l'areale dell'attuale [[lago Cecita]], e il lago Trionto, sito in località Difesella di Trionto.
[[File:Sila Lago Arvo (Lorica).JPG|thumb|destra|Rive del lago Arvo]]
In entrambi i casi sono state trovate tracce di depositi [[pleistocene|pleistocenici]] contenenti materiale organico, elementi che farebbero presupporre l'esistenza dei laghi<ref>{{cita|Ente Parco Nazionale della Sila, 2008|62}}.</ref>.
 
{| class="wikitable sortable"
! Lago!! Principale affluente!! Superficie!! Comune ricadente!! Altro comune ricadente
|-
| [[Lago Cecita|Cecita]] || [[Mucone|fiume Mucone]] || 12,6&nbsp;km² || [[Spezzano della Sila]] || [[Longobucco]]
|-
| [[Lago Arvo|Arvo]] || [[Arvo (fiume)|fiume Arvo]] || 8&nbsp;km² || [[San Giovanni in Fiore]] || [[Aprigliano]]
|-
| [[Lago Ampollino|Ampollino]] || [[Ampollino (fiume)|fiume Ampollino]] || 5.59&nbsp;km² || [[San Giovanni in Fiore]] || [[Cotronei]]
|-
| [[Lago Ariamacina|Ariamacina]] || [[Neto|fiume Neto]] || 1&nbsp;km² || [[Serra Pedace]] || [[Spezzano Piccolo]]
|-
|}
 
Altri laghi sono il [[Lago del Savuto]], il [[Lago Passante]] e il [[Lago Votturino]].
 
=== Flora ===
La Sila, le cui caratteristiche paesaggistiche richiamano alla memoria scenari montani nordici, presenta un patrimonio floristico di grande valore scientifico. La flora silana è composta da più di 900 specie. Alcune di queste sono esclusive dei rilievi calabresi come la [[Soldanella]] calabrese e la [[Luzula calabra]], altre sono esclusive dell'Appennino meridionale come l'[[acero]] della varietà Acer lobelii e altre ancora sono esclusive dell'Appennino calabro-peloritano come la [[Rosa viscosa]].
[[File:Pinus Nigra ssp nella Riserva di Fallistro.jpg|thumb|upright=0.8|left|''Pinus nigra'' ssp. ''laricio'' nella [[Riserva naturale I Giganti della Sila|Riserva biogenetica naturale di Fallistro]]]]
Numerose sono le erbe officinali presenti. Ad esempio citiamo la [[valeriana]], il [[sambucus|sambuco]], la [[malva]], l'[[ortica]] e lo stesso pino di cui si raccolgono, per scopi medicinali, le [[gemma (botanica)|gemme]].
 
Ad eccezione di poche radure, utilizzate in genere come pascoli, in Sila domina il bosco sia di pineta pura, sia come pino consociato a [[faggio]] o faggio con [[Abies alba|abete bianco]]. Gran parte dei prati silani sono di origine secondaria, cioè derivano dalla distruzione del bosco primogenio.
Nei prati utilizzati come pascolo le specie floristiche foraggiere si indeboliscono e tendono a diffondersi specie non commestibili come piante che contengono sostanze tossiche ad esempio l'[[asfodelo]] ed il [[narcissus|narciso]] oppure piante dotate di robuste spine come la Genista silana, pianta particolarmente endemica. Quest'ultima pianta è una leguminosa a fiori gialli, originaria delle coste europee dell'oceano Atlantico, che in Italia vegeta solo in Sila ed in [[Aspromonte]].
 
L'area boschiva silana si può far ricadere in due fasce altimetrico-climatiche caratterizzate da una diversa specie di pianta predominante.
La prima fascia è quella del [[Pino laricio]]. Comprende zone come la Fossiata, Gallopane, Colle del Lupo, Cozzo del Principe, Macchia della Giumenta e il Fallistro dove si trovano 50 superbi esemplari ultrasecolari di [[Pino laricio]]. In questa prima fascia, il Pino laricio, trova il suo ambiente ottimale e vi domina incontrastato. Al limite inferiore della fascia del Pino laricio, questa pianta, si mescola con il [[Quercus cerris|cerro]] o con il [[castagno]]. Al limite superiore, invece, si mescola con il [[faggio]]. Il pino tende ad occupare le pendici esposte a sud, il faggio quelle rivolte al nord.
La seconda fascia è denominata fascia del faggio perché questa pianta vi ha trovato l'ambiente ottimale per il suo sviluppo. Comunque, in vaste zone come sul Monte Gariglione, Macchia dell'Orso e Vallone Cecita, il faggio si trova mescolato con l'abete bianco.
Nel sottobosco sono diffuse la [[felce aquilina]] ed arbusti delle rosacee come la [[rosa canina]]. Negli ambienti più umidi si trova una felce particolare, la [[Bechnun spicant]], ed il [[lampone]].
 
=== Fauna ===
Il territorio silano ospita la fauna tipica delle zone appenniniche. È ancora presente, con un nucleo storico, il [[Canis lupus italicus|lupo]] malgrado le persecuzioni, la scomparsa del suo habitat ideale e la rarefazione dei mammiferi selvatici che costituiscono la sua base alimentare.
 
[[File:Lupo della Sila.jpg|thumb|destra|Il [[Lupo]] della Sila]]
Il lupo, protetto dalla legge dal 1976, nei decenni passati era in via di estinzione, ma grazie all'istituzione del Parco Nazionale della Calabria è stata possibile una ricolonizzazione di questo carnivoro sia all'interno che all'esterno dell'area protetta. Attualmente è presente in Sila uno dei nuclei storici e più consistenti di lupo dell'Appennino.
Numerosa è la rappresentanza, sull'Altopiano, dei piccoli predatori. Il [[gatto selvatico]] è piuttosto elusivo, ma vive in diverse aree della Sila. La [[volpe]] è diffusa e attacca ancora i pollai dei casolari silani.
 
Diverse specie di mustelidi sono presenti in Sila anche se, per la loro rarità e per le loro abitudini notturne, è difficile avvistarli. Ci riferiamo al [[Meles meles|tasso]], il più grande della famiglia (raggiunge i 90&nbsp;cm.) con le caratteristiche bande nere su fondo chiaro che partendo dal naso passano per gli occhi e le orecchie; alla [[martora]], abile predatrice di scoiattoli; alla [[Martes foina|faina]] che si distingue dalla martora per la macchia bianca anziché gialla sul petto; alla [[donnola]] ed alla [[Mustela putorius|puzzola]]. Un progetto di ricerca, attuato recentemente da parte del Parco Nazionale della Sila, riguarda la rarissima lontra, in passato presente in diverse zone della Sila e oggi confinata in alcune aree, un eccezionale avvistamento si è registrato nel mese di maggio del 2013, all'interno di un'area mantenuta segreta, ricadente nel Parco Nazionale della Sila, ad opera degli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza, in servizio presso il distaccamento operativo di San Giovanni in Fiore(Cs)<ref>[La Polizia Provinciale di Cosenza avvista due rarissimi esemplari di Lontra nel Parco Nazionale della Sila - Fonte sito istituzionale Polizia Provinciale Cosenza http://www.provincia.cosenza.it/portale/portaltemplates/view/view.cfm?5483 ]</ref>. Tra i roditori sono presenti il [[ghiro]], lo [[Sciurus meridionalis|scoiattolo nero]] caratteristico dell'Italia meridionale e delle montagne della Sila, il quercino e il moscardino. Rara e particolare la presenza del driomio, roditore che compare solo nell'arco alpino orientale e sui rilievi calabri tra cui la Sila.
 
[[File:European_Wildcat_Nationalpark_Bayerischer_Wald_03.jpg|thumb|left|[[Gatto selvatico]] europeo]]
 
Altri mammiferi attualmente presenti in Sila sono il [[capriolo]] ed il [[cervus|cervo]]. Il cervo si era estinto all'inizio del secolo scorso e da poco più di un decennio è presente in particolar modo nella Sila grande grazie alla reintroduzione attuata da parte del Corpo Forestale dello Stato. Il capriolo invece è stato oggetto negli anni passati, di un'azione di ripopolamento ed oggi è presente su tutti i settori dell'altipiano. Sono presenti anche il [[cinghiale]] e la [[lepre]], sia la specie italica sia quella comune.
 
Fra la popolazione ornitologica nidificante sono presenti dei rapaci come: l'[[astore]], lo [[sparviero]], la comunissima [[Buteo buteo|poiana]], il sempre più raro [[nibbio reale]], che nidifica nelle pendici orientali della Sila, il biancone che ancora è presente con pochissime coppie e il rarissimo [[gufo reale]]. Altri rapaci notturni nidificano dalle aree marginali e interne, come il gufo comune [[Asio otus]], il [[barbagianni]], l'allocco e la [[Athene noctua|civetta]]. Tra i corvidi, vive il corvo imperiale, dove in alcune aree è presente con colonie di centinaia di individui. Diffusissima ed infestante è la cornacchia grigia avvistabile in grandi stormi. Fra i picidi, in Sila, vivono il [[picchio verde]], il picchio rosso maggiore, minore e mezzano, quest'ultimo una rarità assieme al [[picchio nero]]. Nidifica anche il torcicollo. Non è raro osservare, nei laghi silani, gabbiani reali, [[anatre]], [[Podiceps cristatus|svassi maggiori]], [[Ardeidae|aironi]] e [[gruidae|gru]] sia tutto l'anno che nei periodi di migrazione. Sulla Sila nidifica anche il lucherino, il regolo, lo Stiaccino, la passera scopaiola, lo Spioncello, il Prispolone e il crociere.<ref>{{cita|Congi G., 2019. Atlante fotografico degli uccelli del Parco Nazionale della Sila con inediti contributi sull'avifauna silana. Ente Parco Nazionale della Sila - Lorica di San Giovanni in Fiore (CS), 400 pp.}}</ref><ref name="autogenerato1">Osservazioni faunistiche a cura di Gianluca Congi - Sila anni 2000-2013</ref> Sono presenti anche nidificazioni della passera lagia, del regolo, della cincia bigia, della tottavilla, della tordela, dello zigolo muciatto, del merlo acquaiolo, del passero solitario e di tante altre specie<ref>{{cita|Congi G., 2019. Atlante fotografico degli uccelli del Parco Nazionale della Sila con inediti contributi sull'avifauna silana. Ente Parco Nazionale della Sila - Lorica di San Giovanni in Fiore (CS), 400 pp.}}</ref>.
[[File:Daini_nel_Parco_Nazionale_della_Sila.jpg|thumb|[[Daino|Daini]] nel [[Parco nazionale della Sila]]]]
 
Nel periodo primaverile-estivo è possibile avvistare lo stiaccino, il culbianco, la balia dal collare, il luì verde, il calandro e l'averla piccola, diffusissima in tutti gli spazi aperti.<ref name=autogenerato1 /> Negli anni, le osservazioni ornitologiche hanno consentito di documentare il passaggio di importanti specie rare: falco pescatore, albanella pallida, albanella reale, albanella minore, falco di palude, cavaliere d'Italia, gru e il rarissimo piviere tortolino. In inverno è stata segnalata la presenza della peppola e avvistato il ciuffolotto, presumibilmente svernante e quasi accidentale in Sila.<ref>Osservazioni faunistiche a cura di Gianluca Congi - Sila - anni 2000-2013</ref> Rarissimi i casi documentati di migrazione di monachella, codirossone, averla capirossa e ghiandaia marina, specie segnalate rispettivamente nei territori di San Giovanni in Fiore e Serra Pedace, tutti confermati nella stagione primaverile del 2013.<ref>Osservazioni faunistiche a cura di Gianluca Congi - Sila anni 2011-2013</ref>
 
In una zona interna dell'Altopiano della Sila sono presenti pure alcune piccole colonie nidificanti di un variopinto uccello migratore transahariano, il gruccione. Quest'uccello, in Italia, nidifica in pianura e nella bassa collina; quella della Sila, sarebbe la nidificazione alla quota più elevata del Paese.<ref>[http://www.cn24tv.it/news/124240/sila-accertata-nidificazione-gruccione.html Sila, accertata nidificazione del Gruccione. URL consultato il 13.05.2016]</ref>
Nel Parco Nazionale della Sila, a partire dall'inverno 2016 è stato per la prima volta documentato l'eccezionale svernamento della rarissima Cicogna nera''([[Cicogna nera|Ciconia nigra]]), accertato dall'ornitologo Gianluca Congi<ref>Congi G., 2017. Svernamento di Cicogna nera Ciconia nigra in Calabria. Alula XXIV (1-2): 130-132</ref>.
 
Tra gli anfibi che vivono in Sila si segnalano, oltre alle comuni [[rana verde]], [[raganella]] e [[rospo]], anche la [[salamandra pezzata]] e la [[salamandrina dagli occhiali]] esclusiva dell'Appennino meridionale.
 
Tra i rettili è presente il [[ramarro verde]], che raggiunge i 40 centimetri, e serpenti come la [[vipera]], il [[biacco]], il [[cervone]]. La vipera è diffusa e si trova nelle forme a dorso grigio, a dorso scuro e ventre chiaro, a dorso completamente nero. Il [[biacco]] è un comunissimo serpente interamente nero, non velenoso, di abitudini diurne. Il [[cervone]] è il più grande rettile dell'Altopiano. Questo serpente, che può superare i due metri di lunghezza, è denominato, in dialetto, "mpasturavacche" per la credenza che si nutra del latte dei bovini che attingerebbe direttamente dalle mammelle una volta bloccate le mucche attorcigliandosi alle loro zampe. Emblematica la scoperta fatta alcuni anni fa, in Sila fu rinvenuto e documentato un rarissimo caso di albinismo completo nel serpente cervone, probabilmente l'unico caso chiaramente documentato al mondo.<ref>[http://www.ilcrotonese.it/cervone-albino-il-serpente-bianco-della-sila/ Il serpente bianco della Sila: documentazione di un caso di albinismo completo nel serpente Cervone. Ottobre 2008 a cura di Gianluca Congi]</ref>
La [[trota fario]] è il pesce più diffuso nei corsi d'acqua e nei laghi silani. Nonostante i numerosi sbarramenti, dovuti agli impianti idroelettrici, ancora oggi si riescono a pescare esemplari di [[anguilla anguilla|anguilla]]. Nei bacini silani è presente la trota lacustre.
 
=== Aree naturali protette e di interesse ===
[[File:Faggeta. Sila Grande.jpg|upright=1.3|thumb|Faggeta Sila Grande]]
 
* [[Parco nazionale della Sila]]
* [[Riserva naturale I Giganti della Sila]]
* [[Riserva naturale Tasso Camigliatello Silano]]
* [[Riserva naturale Coturelle Piccione]]
* [[Riserva naturale Macchia della Giumenta - S.Salvatore]]
* [[Riserva naturale Trenta Coste]]
* [[Riserva naturale Poverella Villaggio Mancuso]]
* [[Riserva naturale Golia Corvo]]
* [[Riserva naturale Gallopane]]
* [[Riserva naturale Gariglione - Pisarello]]
* [[Valle del Crocchio]]
 
===Rifugi===
* [[Rifugio Leone Grandinetti]]
 
==Comuni interessati==
[[File:ITALY SILA2.jpg|thumb|left|La Sila in inverno]]
Il territorio è diviso tra 34 comuni:
{{div col|cols=3}}
* [[Casali del Manco]]
* [[Spezzano della Sila]]
* [[Castiglione Cosentino]]
* [[Celico]]
* [[Lappano]]
* [[Pietrafitta]]
* [[Rovito]]
* [[Aprigliano]]
* [[Taverna (Italia)|Taverna]]
* [[Terravecchia]]
* [[Acri (Italia)|Acri]]
* [[Bocchigliero]]
* [[Campana (Italia)]]
* [[Longobucco]]
* [[Luzzi]]
* [[Paludi]]
* [[Pietrapaola]]
* [[Rose (Italia)|Rose]]
* [[San Cosmo Albanese]]
* [[San Demetrio Corone]]
* [[San Giorgio Albanese]]
* [[San Giovanni in Fiore]]
* [[San Pietro in Guarano]]
* [[Santa Sofia d'Epiro]]
* [[Vaccarizzo Albanese]]
* [[Zagarise]]
* [[bianchi (Italia)|Bianchi]]
* [[Colosimi]]
* [[Albi (Italia)]]
* [[Longobucco]]
* [[Celico]]
* [[Cicala (Italia)]]
* [[Vaccarizzo Albanese]]
* [[Tiriolo]]
{{div col end}}
 
Tali comuni ricadevano nella [[Comunità montana Silana]] e nella [[Comunità montana Sila Greca]]. Il comune più vasto della Sila e della Calabria è [[San Giovanni in Fiore]] (Cosenza) con i suoi 27.945 ettari di cui più della metà ricadenti nel Parco.
 
==Economia==
L'[[economia]] della Sila è basata essenzialmente sull'[[allevamento]] di [[ovini]] e [[caprini]] tipicamente al [[pascolo]], sulla [[pastorizia]] con la lavorazione dei [[latticini|derivati del latte]], sulla coltivazione di [[foraggio]] e prodotti tipici locali e sul [[turismo]] montano, estivo e invernale nelle maggiori località montane. Antichi mestieri erano anche quelli di [[carbonaio|carbonai]], fungaioli, scalpellini e tessitori<ref>http://camigliatellosilano.it/antichi-mestieri/</ref>.
 
==Infrastrutture==
[[File:Cosenza_sila.jpg|thumb|[[Lago di Cecita]]]]
È attraversata dalle seguenti strade:
* [[Strada europea E846]]
* [[Strada statale 108 Silana di Cariati]]
* [[Strada statale 177 Silana di Rossano]]
* [[Strada statale 279 Silana di Rose]]
* [[Strada statale 109 della Piccola Sila]]
* [[Strada statale 179 del Lago Ampollino]]
* [[Strada statale 178 del Lago Arvo ]]
* [[Strada statale 660 di Acri]]
* [[Strada statale 535 del Savuto]]
* [[Strada statale 282 delle Fossiate]]
* [[Strada statale 616 di Pedivigliano]]
* [[Strada statale 19 delle Calabrie]]
 
Era presente una volta:
* [[Ferrovia decauville Gariglione-Differenze]].
 
== Attività possibili ==
[[File:Impianti di risalita di Monte Curcio - Camigliatello Silano.jpg|thumb|left|Impianti di risalita di [[Camigliatello Silano]]]]
La Sila è sede di numerosi campeggi attrezzati,<ref>Regione Calabria, Assessorato turismo, emigrazione, identità e culture locali, minoranze linguistiche, sport, spettacolo - Calabria 2010, decimo rapporto sul turismo - Sistema Informativo Turistico Regione Calabria</ref>
 
* [[Cicloturismo|Escursioni in mountain bike]], grazie ad una serie di percorsi ciclo-turistici;
* [[Escursioni a piedi|Trekking]] sui numerosi percorsi tracciati dal [[Club Alpino Italiano|CAI]];
* [[Equiturismo|Escursioni a cavallo]] presso i numerosi [[maneggio|maneggi]] che si trovano all'interno del parco;
* [[Sci di fondo]] e [[sci da discesa|discesa]], presso i centri turistici di ''[[Camigliatello Silano]]'', del ''Villaggio Palumbo'', di ''[[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]]'', di ''Fago del Soldato'' e infine ''[[Centro Fondo Carlomagno|Carlomagno]] e [[Monte Scuro|Montescuro]] (per lo sci da fondo)'';
* [[Orienteering]]
* [[Vela (sport)|Vela]] e [[canoa/kayak|canoa]] presso il lago Arvo e Ampollino;
* [[Torrentismo]] o [[canyoning]];
* [[Tiro con l'arco]];
* [[Birdwatching|Bio e bird-watching]] presso il lago Ariamacina;
* Fattorie Aperte
* Trenino del Parco
* [[Museo demologico dell'economia, del lavoro e della storia sociale silana]]
 
===Trenino storico della Sila===
Nelle stagioni estive e invernali, le [[Ferrovie della Calabria]] organizzavano un viaggio in treno da Camigliatello Silano a San Nicola Silvana Mansio, sulla [[Ferrovia Cosenza-Camigliatello-San Giovanni in Fiore|linea Cosenza - San Giovanni in Fiore]]. Questa linea a [[scartamento ridotto]], attualmente limitata a [[Spezzano della Sila]] per quanto riguarda il servizio regolare, ha trovato in questo breve tratto un grande e importante impiego turistico. Infatti il viaggio su carrozze storiche, datate 1932, al traino di [[Locomotiva a vapore|locomotive a vapore]] [[Ferrovie Calabro Lucane|FCL]] del gruppo [[Locomotiva FCL Gruppo 350|350]], [[Locomotiva FCL Gruppo 400|400]] e [[Locomotiva FCL Gruppo 500|500]], o, in caso di manutenzione delle stesse, [[Locomotiva LM4|locomotore diesel]], rappresentava una grande attrattiva per i turisti e per gli appassionati di ferrovie, affascinati dai paesaggi che questa ferrovia attraversa.
 
===Stazioni sciistiche===
Sono presenti due principali [[stazione sciistica|stazioni sciistiche]]: [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]] e [[Camigliatello Silano]] con i loro [[impianti di risalita]] e relative [[pista da sci|piste da sci]] per lo [[sci alpino]]. Sono anche praticabili lo [[sci escursionismo]] nei boschi e negli altipiani lo [[sci nordico]]. Altre località turistiche sono [[Trepidò]], [[Cupone]], [[Villaggio Mancuso]], [[Villaggio Racise]], [[Fago del Soldato]], [[Tirivolo]], il [[Centro Fondo Carlomagno]].
 
== Eventi ==
Ogni anno nel mese di ottobre si celebra la tradizionale [[sagra (festa)|sagra]] del [[fungo]] a cui prendono parte [[micologo|micologi]], [[politico|politici]], commercianti, amministratori locali e turisti provenienti da ogni parte della Calabria<ref>{{cita news|url=http://www.cn24.tv/news/12889/bocca-di-piazza-domenica-la-tradizionale-sagra-del-fungo.html |titolo=Bocca di Piazza, domenica la tradizionale “Sagra del Fungo” |pubblicazione=CN24}}</ref>.
 
Inoltre, sempre nello stesso mese, nella Sila Piccola catanzarese, si celebra la sagra della [[salsiccia]] e della [[Patata della Sila|patata silana]].
 
== Prodotti gastronomici silani ==
* [[Caciocavallo silano]] D.O.P.
* [[Anice]] Nero della Sila
* [[Provola silana]]
* [[Patata della Sila]] I.G.P.
* [[Cicoria]] della Sila - Preparato in padella oppure sott'olio. Stessa procedura per il [[Taraxacum officinale|tarassaco]].
* Butirro ''(o burrino'') - Formaggio a pasta molle a base di provola con [[burro]] all'interno
* Juncata o ''[[giuncata]]''
* [[Ricotta]] pecorina o caprina
* Pasta 'mparrettati ''(maccheroni al ferretto. Letteral.: inferrettati) -'' Cucinati in genere con sugo di capra, di maiale o di cinghiale.
* Formaggio [[pecorino]] della Sila
* Liquori d'erbe - [[Amaro-Amari]]
* [[Pitta 'mpigliata]] o pitta 'nchiusa - tipico dolce da forno natalizio a base di uvetta, mandorle e noci.
 
== Scenari della Sila ==
<gallery>
File: Panorama da Monte Curcio verso i Monti Reventino e Mancuso. Sila Grande.jpg|Panorama da Monte Curcio verso i Monti Reventino e Mancuso. Sila Grande
File: FrancescoReventino.jpg|Il Monte Reventino innevato sullo sfondo di Lamezia Terme
File: Le fredde faggete di Monte Curcio a fine inverno. Sullo sfondo la Catena Costiera. Sila Grande.jpg|Le fredde faggete di Monte Curcio a fine inverno. Sullo sfondo la Catena Costiera.
File: Panorama dal Monte Curcio verso il Cozzo del Principe. Sila Grande.jpg|La Sila Grande
File: La Val di Tacina. Sila Piccola.jpg|Val di Tacina. Sila Piccola
File:Paesaggio nordico della Sila Grande. Calabria.jpg| Paesaggio nordico della Sila Grande. Calabria
File:Le immense foreste della Sila Grande. Sullo sfondo le cime innevate del Pollino. Calabria.jpg|Le immense foreste della Sila Grande. Sullo sfondo le cime innevate del Pollino. Calabria
File:Selva di faggi sul M.Gariglione. Sila Piccola.jpg| Una foresta di faggi del Monte Gariglione. Sila Piccola
File: Sila Grande.jpg|Sila Grande
File:Tipica vegetazione silana.jpg|Vegetazione silana
File: Vista da Macchia Fraga verso Serra la Guardia. Sila Grande.jpg|Vista da Macchia Fraga verso Serra la Guardia. Sila Grande
File:Lago Arvo ghiacciato al tramonto.jpg|Lago Arvo ghiacciato al tramonto
File:Cosenza sila.jpg|Lago di Cecita, nella Sila
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
 
* {{cita pubblicazione|nome= Guy|cognome= Jungblut|nome2= Patrick|cognome2= Leboutte|nome3= Dominique|cognome3= Païni|titolo= Une encyclopédie des cinémas de Belgique |rivista= Musée d’art moderne de la Ville de Paris|editore= Éditions Yellow Now|città=Parigi|anno=1990|lingua=fr}}
== Altri progetti ==
* {{cita pubblicazione|nome=Jean|cognome=Brismée|titolo=Cent ans de cinéma en Belgique|editore=Mardaga|anno=1995|lingua=fr}}
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.parcosila.it/|Parco Nazionale della Sila}}
* {{cita web|http://www.portalesila.it/|Il primo sito "ufficiale" della Sila}}
* {{cita web|http://www.silaonline.it/|Portale turistico e culturale della Sila}}
* {{cita web|http://www.sila.tv/|La televisione via web della Sila}}
* {{cita web|http://www.fotosila.it/|Foto della Sila}}
* {{cita web|https://escursionismonellasila.blogspot.com/|Escursioni nella Sila}}
* {{cita web|http://www.welikesila.com/|Turismo attivo in Sila}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Calabria}}
 
{{portale|cinema}}
[[Categoria:Gruppi montuosi della Calabria]]
[[Categoria:AltopianiCinema d'Italiabelga]]
[[Categoria:Riserve della biosfera in Italia]]