Robert Brown (botanico 1842) e Giorgio Perlasca: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|il [[botanico]] [[Regno Unito|britannico]], nato a [[Montrose (Angus)|Montrose]] nel 1773|Robert Brown (botanico 1773)}}
 
{{Bio
|Nome = Robert Giorgio
|Cognome = BrownPerlasca
|Sesso = M
|LuogoNascita = CamsterComo
|GiornoMeseNascita = 31 gennaio
|LuogoNascitaLink = Upper Camster
|AnnoNascita = 1910
|GiornoMeseNascita = 23 marzo
|LuogoMorte = Padova
|AnnoNascita = 1842
|GiornoMeseMorte = 15 agosto
|NoteNascita = <ref>{{Cite book | last = Hayman (ed) | first = John | title = Robert Brown and the Vancouver Island Exploring Expedition | place = Vancouver | publisher = [[University of British Columbia Press]] | year = 1989 | isbn = 0-7748-0322-3}}</ref>
|AnnoMorte = 1992
|LuogoMorte = Londra
|Attività = funzionario
|GiornoMeseMorte = 26 ottobre
|Attività2 = filantropo
|AnnoMorte = 1895
|AttivitàAltre = e [[commercio|commerciante]]
|Attività = scienziato
|Epoca = 1900
|Attività2 = esploratore
|Nazionalità = italiano
|Attività3 = scrittore
|Immagine = Giorgio Perlasca2.jpg
|Nazionalità = scozzese
}} Nell'inverno del [[1944]], nel corso della [[seconda guerra mondiale]], fingendosi [[Console generale]] [[Spagna|spagnolo]] salvò la vita di oltre cinquemila [[Popolo ebraico|ebrei]] [[Ungheria|ungheresi]] strappandoli alla deportazione [[Nazismo|nazista]] e alla [[Shoah]].<ref>{{Cita web
|PostNazionalità =
|url=http://www.ansa.it/trentino/notizie/2017/01/21/giorno-memoria-trentino-ad-aldeno-il-ricordo-di-perlasca_3b8f7ff1-654c-4542-b65b-7c9441c10988.html
|Immagine =
|titolo=Giorno memoria: Trentino, ad Aldeno il ricordo di Perlasca
}}
|editore=[[ANSA]]
 
|data=21 gennaio 2017
[[File:Robert Brown, Ph.D.; honorary degree (1874).jpg|thumb|300px|Robert Brown, Ph.D.; honorary degree (1874)]]
|accesso=24 gennaio 2019
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170122115648/http://www.ansa.it/trentino/notizie/2017/01/21/giorno-memoria-trentino-ad-aldeno-il-ricordo-di-perlasca_3b8f7ff1-654c-4542-b65b-7c9441c10988.html
|dataarchivio=21 gennaio 2017
|urlmorto=no
}}</ref><ref>{{Cita web
|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/perlasca
|titolo=Anniversari. Moriva 25 anni fa Giorgio Perlasca, dichiarato Giusto fra le Nazioni
|autore=Nazareno Giusti
|editore=[[Avvenire]]
|data=12 agosto 2017
|accesso=24 gennaio 2019
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180719024535/https://www.avvenire.it/agora/pagine/perlasca
|dataarchivio=19 agosto 2018
|urlmorto=no
}}</ref>
 
== Biografia ==
[[File:Perlaska tree.jpg|alt=giorgio perlasca|miniatura|Una stele ed un albero dedicato a Perlasca al Memoriale [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]]]]
Brown nacque a [[Upper Camster|Camster]], nella [[Contee tradizionali della Scozia|contea]] di [[Caithness]], in [[Scozia]] e studiò nelle Università di [[Università di Edimburgo|Edimburgo]], [[Università di Leida|Leida]], [[Università di Copenaghen|Copenaghen]] e [[Università di Rostock|Rostock]].
Figlio di Teresa Sartorelli e di Carlo Perlasca.
 
Quando era ancora bambino il padre, per motivi di lavoro, trasferì la sua famiglia a [[Maserà di Padova|Maserà]], in [[provincia di Padova]].
Prese l'abitudine di riferirsi alla sua città natale, indicata anche come ''Campster'' (definendosi "Campsterianus"), per distinguersi dal suo famoso contemporaneo con lo stesso nome: [[Robert Brown (botanico 1773)|Robert Brown di Montrose]].
Visitò le [[Isole Svalbard]], la [[Groenlandia]] e la costa occidentale della [[Baia di Baffin]] pur essendo ancora uno studente universitario, e successivamente proseguì le indagini scientifiche tra le isole del [[Oceano Pacifico|Pacifico]] e tra le coste del [[Venezuela]], dell'[[Alaska]] e sul [[Mare di Bering]], conducendo una spedizione per tracciare una mappa della parte interna dell'[[Isola di Vancouver]] e scrivendo molto sulla [[fauna]] e sulla [[flora]] di questi luoghi.<ref>Seccombe, Thomas (1901). "[https://en.wikisource.org/wiki/Brown,_Robert_(1842-1895)_(DNB01) Brown, Robert (1842-1895)]". In [[Sidney Lee|Lee, Sidney]]. [[Dictionary of National Biography]], supplement​o del 1901. [[Londra]]: Smith, Elder & Co.</ref>
 
===Anni 1930, le esperienze militari===
== Esplorazioni e viaggi ==
In gioventù aderì al [[Partito Nazionale Fascista]] e nel [[1930]] si arruolò nelle [[MVSN|Camicie nere]]. Prese parte come [[volontario di guerra|volontario]] nel [[1936]] alla [[guerra d'Etiopia]] con la divisione "28 ottobre" della [[MVSN|Milizia]] e nel 1937 alla [[guerra civile di Spagna]], nel [[Corpo Truppe Volontarie]], a fianco dei nazionalisti del generale [[Francisco Franco]], dove rimase come [[artiglieria|artigliere]] fino al termine del conflitto, nel maggio [[1939]], quand'era ventinovenne. In questi anni, avendo il ruolo di comunicare ordini tra settori differenti dell'esercito, apprese lingua e cultura spagnole.<ref name=trec>http://www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-perlasca_(Dizionario_Biografico)/</ref>
Brown giunse a [[Fort Victoria (Columbia Britannica)|Fort Victoria]] all'inizio del 1863 per esplorare la [[Colonia dell'isola di Vancouver]]. Successivamente, nello stesso anno, egli esplorò da [[Barkley Sound]] a [[Kyuquot]]. L'anno seguente accettò la conduzione della [[spedizione esplorativa dell'Isola di Vancouver]], un viaggio avventuroso che ha coperto circa 2000&nbsp;km in quattro mesi e mezzo. Con questa spedizione venne dato il nome a molti fiumi, laghi e moltagne dell'[[Isola di Vancouver]].<ref>{{Cite book | last =Walbran | first =Captain John T. | title =British Columbia Place Names, Their Origin and History | url =http://www.nosracines.ca/e/toc.aspx?id=3545 | place =Vancouver/Toronto | publisher =Douglas & McIntyre | year =1971 | edition =Facsimile reprint of 1909 | isbn =0-88894-143-9 | deadurl =yes | archiveurl =https://web.archive.org/web/20160303220337/http://www.nosracines.ca/e/toc.aspx?id=3545 | archivedate =3 March 2016 | df =dmy-all }}</ref> I membri della spedizione, che includevano [[Frederick Whymper]] come artista, insistettero affinché Browns River<ref>"[https://apps.gov.bc.ca/pub/bcgnws/names/1176.html Browns River]". [[BC Geographical Names]].</ref> fosse intitolato a lui. Essi trovarono [[Leechtown (Columbia Britannica)||oro al fiume Leech]], provocando molta eccitazione, ma i risultati furono limitati a 60.000 dollari. Brown attribuì più importanza alla scoperta del carbone nella [[Comox Valley]].<ref>{{Cite book | last =Mackie | first =Richard Somerset | title =The Wilderness Profound, Victorian Life on the Gulf of Georgia | ___location=Victoria, Columbia Britannica | publisher =Sono Nis Press | year =1995 | isbn = 1-55039-058-9}}</ref> Egli trovò molto interessanti le [[lingue chinook]].<ref>{{Cite book | last = Hayman (ed) | first = John | title = Robert Brown and the Vancouver Island Exploring Expedition | place = Vancouver | publisher = [[University of British Columbia Press]] | year = 1989 | isbn = 0-7748-0322-3}}</ref><ref>{{cite web |last1=Robertson |first1=David Douglas |title=Chinook jargon - More on Robert Brown he knew his jargon |url=https://chinookjargon.com/2016/02/11/more-on-robert-brown-he-knew-his-jargon/ |website=chinookjargon.com |accessdate=7 June 2018}}</ref>
 
Rientrato in Italia iniziò ad allontanarsi dal fascismo, in particolare non condividendo la promulgazione delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]] e l'[[patto d'acciaio|alleanza con la Germania]] siglata quell'anno.
Con [[Edward Whymper]], fratello di Frederick, tentò di penetrare nei ghiacciai interni della Groenlandia nel 1867 e realizzò numerose scoperte riguardanti la loro natura, che vennero confermate successivamente da [[Robert Peary]]. Viaggiò negli [[Stati barbareschi]] del [[Nordafrica]] e divenne la principale autorità britannica in [[Marocco]] quasi per caso, essendo andato lì per una vacanza ma essendosi trovato incapace di godere dell'ozio.
 
Nel 1939 fu richiamato nelle vesti di sergente maggiore per gestire l'istruzione teorica e storica di un reggimento padovano d'artiglieria. Nel novembre successivo chiese e ottenne finalmente una licenza militare indeterminata.<ref name=trec /> Decise quindi di lasciare l'Italia occupandosi di attività commerciali.<ref>Fondazione Giorgio Perlasca, [https://www.youtube.com/watch?v=t0i6CMn2kMs RADIO24, Giovanni Minoli racconta Giorgio Perlasca]</ref>
== Opere e scritti ==
Prima di avere compiuto 30 anni Brown aveva già scritto più di 30 articoli academici ed un avanzato libro di testo sulla botanica, oltre a dei lavori più divulgativi. Scrisse dei suoi viaggi all'Isola di Vancouver e, per questo, ottenne un dottorato dall'Università di Rostock
nel 1869.
 
===Anni 1940, il lavoro nei Balcani e l'opera a Budapest===
Fu un docente di [[geologia]], [[botanica]] e [[zoologia]] a Edinburgo e a [[Università di Glasgow|Glasgow]] e fu un membro di molte socità accademiche in [[Inghilterra]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e altre [[Europa|nazioni europee]]. Fu presidente della [[Royal Physical Society of Edinburgh]] e membro del consiglio della [[Royal Geographical Society]].
[[File:Giorgio Perlasca szobra.jpg|thumb|Busto dedicato a Giorgio Perlasca situato all'entrata dell'istituto di cultura italiano a Budapest.]]
Il Perlasca, che nel 1940 si era sposato in Italia, si trovò a lavorare prima in Croazia, Serbia e Romania e, dal [[1942]], in [[Ungheria]] a [[Budapest]], in qualità di agente venditore per una ditta di [[Trieste]], la SAIB (Società Anonima Importazione Bovini), con permesso diplomatico.
[[File:BudapestMemorialJustes001.jpg|thumb|Memoriale dei [[Giusti tra le nazioni]] nel parco Raoul Wallenberg di [[Budapest]], nella lista dei nomi, quello di Giorgio Perlasca]]
Il giorno dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] tra l'[[Italia]] e gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] (8 settembre [[1943]]) si trovava ancora nella capitale ungherese e, prestando fedeltà al giuramento fatto al [[Regno d'Italia]], rifiutò di aderire alla [[Repubblica Sociale Italiana]] di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Per questo motivo si trovò a essere ricercato dai tedeschi. Arrestato ed internato, fuggì e cercò rifugio presso l'[[ambasciata]] spagnola.
 
Grazie a un documento che portava con sé attestante la partecipazione alla guerra civile spagnola che gli garantiva assistenza diplomatica, ottenne dall'ambasciata una cittadinanza fittizia e un passaporto spagnoli, intitolati all'inesistente «Jorge Perlasca». Tra le altre mansioni, fu impegnato con l'ambasciatore [[Ángel Sanz Briz]] nel tentativo di salvare gli [[ebrei]] di Budapest, ospitati in apposite «case protette» soggette all'[[extraterritorialità]] per la copertura diplomatica, dietro il rilascio di [[salvacondotto|salvacondotti]].
Brown si trasferì a [[Londra]] nel 1876 e trascorse il resto della sua vita scrivendo, guadagnandosi da vivere come giornalista. Oltre che di botanica, egli scrisse anche, prolificamente, di zoologia, geologia e geografia, sia per il pubblico colto che per quello popolare. Un esempio di questa capacità di scrivere sia per un pubblico generico che per gli specialisti è l'ampio commento con cui contribuì a una ristampa del 1896 della narrativa schiavista del 1807 di [[John R. Jewitt]], in cui Brown riflette sui cambiamenti nelle vite dei popoli indigeni della costa nord-occidentale del Pacifico, dai tempi dei primi esploratori europei alla fine del diciottesimo secolo, al [[Dominio (antropologia)|dominio]] di [[Maquinna]] e la progionia di Jewitt, alle sue esplorazioni nel 1863, quando le guerre intertribali erano ancora all'ordine del giorno, fino alla situazione verso la metà degli anni 1890, quando molte delle nazioni indigene erano sull'orlo dell'estinzione.
 
Tale operazione era stata organizzata con la collaborazione di alcune ambasciate di altre nazioni e una generale e iniziale tolleranza del governo ungherese. Quando nel novembre [[1944]] Sanz Briz decise di lasciare Budapest e l'Ungheria per non riconoscere il [[Governo di unità nazionale (Ungheria)|governo filonazista ungherese]], Perlasca decise di restare e spacciarsi per il sostituto del console partente, all'insaputa dello stesso e della Spagna, redigendo di suo pugno la nomina a diplomatico, con timbri e carta intestata.
Secondo l'[[Oxford English Dictionary]], il libro del 1886 di Brown ''Spunyarn and Spindrift, A sailor boy’s log of a voyage out and home in a China tea-clipper'' contiene il primo utilizzo conosciuto in stampa di [[Gadget]].<ref>[[Michael Quinion]]: ''[http://www.worldwidewords.org/qa/qa-gad1.htm World Wide Words: Gadget]'' (consultato il 6 febbraio 2008) Anche in<!--secondo http://blogoscoped.com/archive/2008-01-30-n75.html-->: Michael Quinion: ''Port Out, Starboard Home: The Fascinating Stories We Tell About the Words We Use''. [https://en.wikipedia.org/wiki/International_Standard_Book_Number ISBN] [https://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:RicercaISBN/978-0-14-101223-0 978-0-14-101223-0]</ref>
 
Da quel momento Perlasca si trovò a gestire il "traffico" e la sopravvivenza di migliaia di ebrei, nascosti nell'ambasciata e nelle case protette sparse per la città, come similmente cercavano di fare il diplomatico svedese [[Raoul Wallenberg]] e il nunzio apostolico [[Angelo Rotta]]. Tra il 1º dicembre [[1944]] e il 16 gennaio [[1945]], Perlasca rilasciò migliaia di finti salvacondotti che conferivano la cittadinanza spagnola agli ebrei, arrivando a strappare letteralmente dalle mani delle [[Croci Frecciate]] i deportati sui binari delle stazioni ferroviarie.
Brown era stato un giovane forte, fiducioso e amante del divertimento, ma lavorò troppo duramente ed era, allo stesso tempo, incapace di rilassarsi ed esausto dalla vita che conduceva a Londra. Si logorò per il fatto che il suo miglior lavoro non venisse riconosciuto,<ref>''The adventures of John Jewitt : only survivor of the crew of the ship Boston during a captivity of nearly three years among the Indians of Nootka Sound in Vancouver Island (1896)'' ristampa con commento di Robert Brown e sezione "in memoria" dedicata a lui su [https://archive.org/stream/adventuresofjohn00jewiuoft Internet Archive]</ref> e morì il 26 ottobre 1895, a soli 53 anni, mentre lavorava come scrittore anche la notte della sua morte.<ref>{{Cite book | last =Walbran | first =Captain John T. | title =British Columbia Place Names, Their Origin and History | url =http://www.nosracines.ca/e/toc.aspx?id=3545 | place =Vancouver/Toronto | publisher =Douglas & McIntyre | year =1971 | edition =Facsimile reprint of 1909 | isbn =0-88894-143-9 | deadurl =yes | archiveurl =https://web.archive.org/web/20160303220337/http://www.nosracines.ca/e/toc.aspx?id=3545 | archivedate =3 March 2016 | df =dmy-all }}</ref> Fu sepolto nel cimitero di West Norwood.
 
Sventò inoltre l'incendio e lo sterminio nel [[ghetto di Budapest]] con {{formatnum:60000}} ebrei ungheresi, intimando direttamente al ministro degli interni ungherese [[Gábor Vajna]] una fittizia ritorsione legale ed economica spagnola sui "circa 3000 cittadini ungheresi" - in realtà poche decine - dichiarati da Perlasca come residenti in Spagna, assicurando di fare pressione per avere lo stesso trattamento da parte di altri due governi latinoamericani.<ref name="ushm">[[United States Holocaust Memorial Museum]], ''[https://collections.ushmm.org/search/catalog/irn504674 Oral history interview with Giorgio Perlasca]'', 5 settembre 1990</ref><ref name="mixerisraele">Intervista di Enrico Deaglio a Giorgio Perlasca, da: Fondazione Giorgio Perslasca, ''Giorgio Perlasca - il mixer israeliano in ebraico'', 1990</ref><ref name="mixeritalia">Intervista di Enrico Deaglio a Giorgio Perlasca, da: Mixer, ''Giorgio Perlasca'', di [[Giovanni Minoli]], 1990</ref><ref name=varese /> Tale salvataggio è stato generalmente attribuito a Raoul Wallenberg, in seguito alle dichiarazioni di [[Pál Szalai]] che, processato per crimini di guerra, affermò di averne concordato personalmente con lo svedese i termini: Wallenberg era già morto quando Szalai fece le proprie dichiarazioni, poi smentite da Perlasca e spiegate nella volontà di Szalai di costruire la propria innocenza dai crimini.<ref name=varese />
== Publicazioni ==
 
Oltre a molti articoli scientifici e recensioni in varie lingue, le sue pubblicazioni includono:
Curò infine personalmente l'organizzazione e l'approvvigionamento dei viveri, recandosi ogni giorno presso le abitazioni, e utilizzando gli scarsi fondi dell'ambasciata, poi i propri e quindi studiando e applicando un sistema equo di autotassazione sui rifugiati, basato sugli averi di ciascuno.<ref name=mixer>[[Mixer (programma televisivo)|Mixer]], puntata dell'aprile 1990</ref> Grazie all'opera di Perlasca, 8000 ebrei furono direttamente salvati dalla [[deportazione]].<ref name=mixer /> Dopo l'entrata a Budapest dell'[[Armata Rossa]], Perlasca dovette abbandonare il suo ruolo di diplomatico spagnolo, in quanto filo-fascista e perciò ricercato dai sovietici.
* [http://catalog.hathitrust.org/Record/012453958 ''Manual of Botany''] (1874)
 
* ''Science for All'' (five volumes, 1877–82)
===Dopoguerra===
* ''The World Its Cities And Peoples'' (volumes IV-IX, 1882–85)
Riuscito a tornare nell'agosto [[1945]] in Italia via Istanbul, redasse e inviò un primo promemoria per evitare eventuali imputazioni dal governo spagnolo<ref name=riformista /> e poi un memoriale in tre copie sulle attività svolte, che consegnò all'ambasciata spagnola e al Governo Italiano, tenendo una copia per sé.<ref name=est>http://www.estense.com/?p=356485</ref> Scrisse anche all'ambasciatore che aveva sostituito, Sanz Briz, che lo avvertì mestamente di non aspettarsi alcun riconoscimento per l'opera svolta.<ref name=riformista /> Scrisse anche ad [[Alcide De Gasperi]] che non rispose.<ref name=riformista />
* ''Spunyarn and spindrift: a sailor boy's log of a voyage out and home in a china tea-clipper'' (1886)<ref>{{cite web |title=Spunyarn and spindrift : a sailor boy's log of a voyage out and home in a china tea-clipper |url=http://www.worldcat.org/title/spunyarn-and-spindrift-a-sailor-boys-log-of-a-voyage-out-and-home-in-a-china-tea-clipper-classic-reprint/oclc/980487011?referer=di&ht=edition |website=OCLC WorldCat |publisher=Houlston and sons |accessdate=7 June 2018}}</ref>
 
* ''The Story of Africa and Its Explorers'' ([http://catalog.hathitrust.org/Record/001968613 four volumes, 1892–95]; [http://catalog.hathitrust.org/Record/100145128 nuova edizione, 1911])
Non raccontò la propria vicenda né alla famiglia, né alla stampa e si rivolse piuttosto a chi reputava essere il corretto destinatario diplomatico e statale del suo memoriale. Tuttavia, i pochi vertici a cui comunicò la vicenda lo ignorarono per ragioni diplomatiche, politiche o per poca attenzione.<ref name=mixer /><ref name=riformista /> Anche lo storico ebreo [[Jenő Lévai]], che pur gli chiese una copia del memoriale e contribuì poi a comunicare il suo nome,<ref name=riformista /> omise di raccontarne la vicenda nel suo "Libro nero", presumibilmente per ragioni politiche.<ref name=varese>http://www.varesenews.it/2010/05/gli-uomini-giusti-muoiono-di-sabato/147029/</ref> Soltanto nel [[1961]] sul [[Resto del Carlino]] del 12 giugno apparve un primo articolo di [[Giuseppe Cerato]] che raccontava la sua vicenda, senza però risonanza, stessa sorte per un articolo di fine anni 1960 su [[La Stampa]] firmato da [[Furio Colombo]].<ref name=trec /><ref name=riformista>Stefano Ciavatta, ''1944, l'impossibile si poteva fare. Ad esempio, Perlasca'', Il Riformista, 2010</ref><ref>VareseNews, [http://www.varesenews.it/2010/01/l-ideologia-non-conta-nulla-di-fronte-alla-sofferenza-umana/157720/ “L’ideologia non conta nulla di fronte alla sofferenza umana”], 31 gennaio 2010</ref>
* ''The adventures of John Jewitt : only survivor of the crew of the ship Boston during a captivity of nearly three years among the Indians of Nootka Sound in Vancouver Island (1896)'' ristampa con note e introduzione di 30 pagine di Robert Brown su [https://archive.org/stream/adventuresofjohn00jewiuoft Internet Archive].
 
La famiglia seppe del memoriale da lui redatto solo a seguito dell'[[ictus]] di cui fu vittima nel 1980,<ref name=trec /> quando decise di avvertire i parenti della sua esistenza qualora fosse deceduto, per poi però continuare a custodirlo senza comunicarne i contenuti una volta ripresosi.<ref name=est /> Ne conobbero i contenuti solo nel 1987, quando la vicenda divenne pubblica.<ref name=est />
 
===Riconoscimento internazionale===
[[File:Perlasca e Cossiga 30 giugno 1990.jpg|thumb|left|Perlasca con il [[presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]] il 30 giugno 1990]]
Nel [[1987]], oltre quarant'anni dopo, alcune donne ebree ungheresi residenti in [[Israele]] rintracciarono finalmente Perlasca (reputato da molti un cittadino spagnolo di nome Jorge, vista l'identità che aveva assunto) e divulgarono la sua storia di coraggio e solidarietà.
 
Ancora in vita, Perlasca ricevette per la sua opera numerose medaglie e riconoscimenti. Il 23 settembre [[1989]] fu insignito da [[Israele]] del riconoscimento di [[Giusti tra le nazioni|Giusto tra le Nazioni]]. Al museo [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]], nel vialetto dietro al memoriale dei bambini è stato piantato un albero a lui intitolato. Anche a Budapest, nel cortile della [[Grande Sinagoga di Budapest|Sinagoga]], il nome di Perlasca appare in una lapide che riporta l'elenco dei giusti.
 
La vicenda acquisì poi finalmente notorietà anche in patria, grazie ai giornalisti [[Enrico Deaglio]] (che scrisse su di lui il libro ''La banalità del bene'') e a [[Giovanni Minoli]], che accettò la proposta di Deaglio di realizzare un'inchiesta su Perlasca dedicandogli ampio spazio nella trasmissione televisiva ''[[Mixer (programma televisivo)|Mixer]]''.<ref>http://www.furiocolombo.it/User/index.php?PAGE=Sito_it/articolo&art_id=1065</ref> Solo nell'ottobre 1991 fu insignito dal governo italiano dell'onorificenza di [[Grande ufficiale|Grande Ufficiale]], mentre nel dicembre 1991 il senato approvò un vitalizio annuo, che Perlasca rifiutò.<ref name=trec />
 
Morì nove mesi dopo a Padova, nell'agosto 1992, all'età di 82 anni, per un [[infarto|attacco di cuore]]. È sepolto a [[Maserà di Padova]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/19/ultimo_addio_Perlasca_co_0_92081912035.shtml ''Ultimo addio a Perlasca'', Corriere della Sera, 19 agosto 1992]</ref>.
 
In Israele gli è stata dedicata una foresta, in cui sono stati piantati 10.000 alberi, a simboleggiare le vite degli ebrei da lui salvati in Ungheria.<ref>[http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_19/israele-foresta-perlasca-marco-nese_38e8bb76-824d-11e0-817d-481efd73d610.shtml Israele: una foresta dedicata a Perlasca - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.gariwo.net/attivita/attivita.php?cod=902 Gariwo: la foresta dei Giusti - Una Foresta per Giorgio Perlasca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> In Italia su iniziativa del figlio Franco, è stata istituita la ''Fondazione Giorgio Perlasca''.<ref>[http://www.giorgioperlasca.it/lafondazione.aspx Giorgio Perlasca > la fondazione<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120503022606/http://www.giorgioperlasca.it/lafondazione.aspx |data=3 maggio 2012 }}</ref> Molte scuole e vie sono a lui dedicate.
 
Nel 1997 è stato pubblicato da [[Il Mulino]] il suo memoriale, con il titolo ''L'impostore.''
 
[[Giovanni Minoli]] ne ha riassunto la vicenda così:
 
{{citazione|Oggi è un eroe nazionale e un fiore all'occhiello per tutti. Ma è anche un po' martire, per via del silenzio in cui ha vissuto. [...] È stato anche faticoso farglielo raccontare, non si era mai sentito preso sul serio, aveva interiorizzato la tragedia, era troppo grossa da raccontare l'impresa, un po' come dire "ho visto i marziani", e lui li aveva visti davvero. [...] La sensazione è che l'enormità dell'azione ha vissuto con la sua progressiva ritrosia a raccontarla perché erano troppo forti i silenzi culturali e politici, e questo insieme di cose lo ha fatto andare sotto traccia. Con Perlasca il conto non tornava: un ex fascista era stato un eroe vero nella salvezza degli ebrei.|Giovanni Minoli<ref name=riformista />}}
 
== Onorificenze ==
* [[Giusti tra le Nazioni|Giusto tra le Nazioni]], Gerusalemme, ([[Israele]]), 1989
* Stella al Merito ([[Ungheria]]), 1989
* Medaglia della [[Knesset]] (Parlamento Israeliano), Gerusalemme, 1989
* Medaglia Raoul Wallenberg (Stati Uniti), 1990
* Medal of Remembrance del [[United States Holocaust Memorial Museum|Museo dell'Olocausto (Memorial Council)]], [[Washington]], Stati Uniti (1990)<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/1992/08/22/obituaries/giorgio-perlasca-82-helped-jews-flee-nazis.html|titolo=Giorgio Perlasca, 82, Helped Jews Flee Nazis|accesso=10 febbraio 2018}}</ref>
* Invito a posare la prima pietra del [[United States Holocaust Memorial Museum|Museo dell'Olocausto di Washington]], [[Stati Uniti]] (1990)
{{Onorificenze
|immagine=ESP Isabella Catholic Order GC.svg
|nome_onorificenza=Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Isabella la Cattolica
|motivazione=
|data=1991
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grande ufficiale OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=[[Roma]], 7 ottobre [[1991]]. Di iniziativa del [[Presidente della Repubblica]].<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=207706 Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Giorgio Perlasca]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Merito civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|motivazione=Nel corso della 2º guerra mondiale, con coraggio non comune e grave rischio personale assumeva la falsa identità di un Ambasciatore spagnolo per salvare migliaia di persone ingiustamente perseguitate, impedendone la deportazione nei campi di sterminio e riuscendo, poi, a trovar loro una provvisoria sistemazione, malgrado le notevolissime difficoltà. Nobile esempio di elette virtù civiche e di operante umana solidarietà. Budapest 1944 - 1945.
|luogo=25 giugno [[1992]].<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=482 Medaglia d'oro al merito civile Sig. Giorgio Perlasca]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939)
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = VolontarioSpagna.png
|nome_onorificenza = Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna
|collegamento_onorificenza = Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = FronteNord%2B.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale 1935-1936 (ruoli combattenti)
|collegamento_onorificenza =Medaglia_commemorativa_delle_operazioni_militari_in_Africa_Orientale
|motivazione =
|data =
}}
{{Onorificenze
|immagine=VolontarioAOI.png
|nome_onorificenza=Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale
|collegamento_onorificenza=Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale 1935-1936
|motivazione=
}}
 
==Opere==
* Giorgio Perlasca, ''L'impostore'', 2007, Il Mulino. ISBN 9788815060891
 
== Note ==
<references/>
{{Reflist}}
 
== Bibliografia ==
* [[Enrico Deaglio]], ''[[La banalità del bene|La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca]]'', Feltrinelli ISBN 88-15-06089-8
*Questo articolo include testo da una pubblicazione attualmente di [[pubblico dominio]]: [[Daniel Coit Gilman|Gilman, D. C.]]; Peck, H. T.; Colby, F. M., eds. (1905). "Brown, Robert (scientist)". ''[[New International Encyclopedia]]'' (1ª ed.). New York: Dodd, Mead.
* Teresio Bosco, ''I novanta giorni di Giorgio Perlasca, salvatore di ebrei'', Elledici editore ISBN 88-01-02351-0
*{{cite journal|title=Obituary: Dr. Robert Brown|journal=The Geographical Journal| volume=6| issue=6 |date=December 1895| pages=577–578| jstor=1774018}}
* Massimiliano Santini, ''Gli angeli di Perlasca'', Psiche e Aurora editore (nota storica della Fondazione Giorgio Perlasca) ISBN 978-88-8987-511-7
* [http://www.biographi.ca/009004-119.01-e.php?&id_nbr=5994 Biography at the ''Dictionary of Canadian Biography Online'']
* [[Dalbert Hallenstein]] - [[Carlotta Zavattiero]], ''Giorgio Perlasca, un italiano scomodo'', Chiarelettere
* A four-page description of his life and work, by an "A.J.W.", as preface to ''The adventures of John Jewitt'', a memoir to which Brown had contributed extensive commentary. Also includes a photographic portrait of him in 1870. Full text at [https://archive.org/stream/adventuresofjohn00jewiuoft Internet Archive].
* Marco Sonseri - Ennio Bufi, ''Giorgio Perlasca, un uomo comune'', Renoir Comics
* Luca Cognolato - Silvia Del Francia, ''L' eroe invisibile'', Einaudi Ragazzi (con un ricordo di Franco Perlasca) [[Special:BookSources/8866561408|ISBN 978-88-6656-140-8]]
 
== Filmografia ==
La [[RAI]] il 28 e 29 gennaio [[2002]], in occasione del [[giorno della memoria]], ha mandato in onda il film TV ''[[Perlasca. Un eroe italiano]]'', nel quale il ruolo di Perlasca è stato interpretato da [[Luca Zingaretti]]. Nel film viene raccontata la vita di Perlasca dal suo lavoro a Budapest fino al suo ritorno in Italia dopo la fine della guerra.
 
== Voci correlate ==
* [[Nazismo]]
* [[Olocausto]]
* [[Antisemitismo]]
* [[Giorno della Memoria]]
* [[Giusti tra le nazioni]]
* [[Angelo Rotta]]
* [[Raoul Wallenberg]]
* [[Ghetto di Budapest]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://www.gutenberg.org/author/Brown,+Robert Lavori di Robert Brown] su [[Progetto Gutenberg]]
* {{cita web | 1 = http://www.giorgioperlasca.it/intro.html | 2 = Sito della Fondazione Giorgio Perlasca | accesso = 14 agosto 2005 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061214193923/http://www.giorgioperlasca.it/intro.html | dataarchivio = 14 dicembre 2006 | urlmorto = sì }}
* [https://archive.org/search.php?query=%28+%28%22Robert+Brown%22+OR+%22Brown%2C+Robert%22%29+AND+%221842-1895%22+%29 Lavori di o su Robert Brown] su [[Internet Archive]]
* [https://web.archive.org/web/20130610103248/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/la-storia-di-giorgio-perlasca/445/default.aspx La storia di Giorgio Perlasca - La storia dell`imprenditore italiano che salvò più di cinquemila ebrei] La Storia siamo noi
* {{cita web|url=http://www.gariwo.net/giusti/giusto.php?cod=48&categoria=134&sopra=131&sotto=134|titolo=Perlasca su Comitato Foresta dei Giusti-Gariwo}}
* {{cita web|http://www.linkiesta.it/giorgio-perlasca-shoah-e-banalita-del-bene|Ampio stralcio del graphic novel sulla vita di Perlasca}}
* {{cita web|url=http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=35832:-in-viaggio-a-budapest-nei-luoghi-di-perlasca&catid=257:reportage&Itemid=131|titolo=Reportage del Corriere di Como da Budapest sui luoghi di Perlasca}}
* [http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2047# Perlasca, Un eroe italiano], film Rai.it
* {{cita web|url=https://collections.ushmm.org/search/catalog/irn504674|titolo= Intervista a Giorgio Perlasca all'United States Holocaust Memorial Museum di Washington, 5 settembre 1990|lingua=en}}
 
{{Controllo di autorità}}
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