Carla Gravina e Giorgio Perlasca: differenze tra le pagine

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{{F|attori italiani|maggio 2013}}
{{Carica pubblica
|nome = Carla Gravina
|immagine = Carla Gravina politica.jpg
|didascalia =
|carica = [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio =
|mandatofine =
|legislatura = [[VIII legislatura della Repubblica Italiana|VIII Legislatura]]
|gruppo parlamentare = [[Partito Comunista Italiano]]
|coalizione =
|circoscrizione = [[Milano]]
|collegio =
|tipo nomina =
|incarichi = Componente della II Commissione (Interni) dal 26 gennaio [[1981]] all'11 luglio [[1983]]
|sito =
|partito = [[Partito Comunista Italiano]]
|tendenza =
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione = Attrice
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = CarlaGiorgio
|Cognome = GravinaPerlasca
|Sesso = FM
|LuogoNascita = Gemona del FriuliComo
|GiornoMeseNascita = 531 agostogennaio
|AnnoNascita = 19411910
|LuogoMorte = Padova
|GiornoMeseMorte = 15 agosto
|AnnoMorte = 1992
|Attività = funzionario
|Attività2 = filantropo
|AttivitàAltre = e [[commercio|commerciante]]
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|Epoca2 = 2000
|Immagine = Giorgio Perlasca2.jpg
|Attività = attrice
}} Nell'inverno del [[1944]], nel corso della [[seconda guerra mondiale]], fingendosi [[Console generale]] [[Spagna|spagnolo]] salvò la vita di oltre cinquemila [[Popolo ebraico|ebrei]] [[Ungheria|ungheresi]] strappandoli alla deportazione [[Nazismo|nazista]] e alla [[Shoah]].<ref>{{Cita web
|Attività2 = politica
|url=http://www.ansa.it/trentino/notizie/2017/01/21/giorno-memoria-trentino-ad-aldeno-il-ricordo-di-perlasca_3b8f7ff1-654c-4542-b65b-7c9441c10988.html
|Nazionalità = italiana
|titolo=Giorno memoria: Trentino, ad Aldeno il ricordo di Perlasca
}}
|editore=[[ANSA]]
|data=21 gennaio 2017
|accesso=24 gennaio 2019
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170122115648/http://www.ansa.it/trentino/notizie/2017/01/21/giorno-memoria-trentino-ad-aldeno-il-ricordo-di-perlasca_3b8f7ff1-654c-4542-b65b-7c9441c10988.html
|dataarchivio=21 gennaio 2017
|urlmorto=no
}}</ref><ref>{{Cita web
|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/perlasca
|titolo=Anniversari. Moriva 25 anni fa Giorgio Perlasca, dichiarato Giusto fra le Nazioni
|autore=Nazareno Giusti
|editore=[[Avvenire]]
|data=12 agosto 2017
|accesso=24 gennaio 2019
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180719024535/https://www.avvenire.it/agora/pagine/perlasca
|dataarchivio=19 agosto 2018
|urlmorto=no
}}</ref>
 
== Biografia ==
[[File:Perlaska tree.jpg|alt=giorgio perlasca|miniatura|Una stele ed un albero dedicato a Perlasca al Memoriale [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]]]]
Figlia di un colonnello dell'esercito originario di [[Montagano]], in [[Molise]], esordisce al [[cinema]] quindicenne in ''[[Guendalina (film 1957)|Guendalina]]'' di [[Alberto Lattuada]] (1957) e, da allora, inizia una lunga carriera che la porterà a diventare una delle maggiori interpreti del cinema e del teatro italiano.
Figlio di Teresa Sartorelli e di Carlo Perlasca.
 
Quando era ancora bambino il padre, per motivi di lavoro, trasferì la sua famiglia a [[Maserà di Padova|Maserà]], in [[provincia di Padova]].
Ancora poco più che adolescente, nel 1958, figura fra gli interpreti di ''[[Padri e figli (miniserie televisiva 1958)|Padri e figli]]'', sceneggiato televisivo diretto da [[Guglielmo Morandi]]. Nel 1959 è valletta nel programma televisivo ''[[Il Musichiere]]'', condotto da [[Mario Riva]], facendo coppia con [[Patrizia Della Rovere]].
 
===Anni 1930, le esperienze militari===
A partire dagli anni sessanta inizia a lavorare in teatro. Debutta nel 1960 interpretando [[Giulietta Capuleti|Giulietta]] a [[Verona]] nell'ambito del Festival Shakespeariano, insieme a [[Gian Maria Volonté]], che diviene suo compagno di vita per molti anni, e con cui condivide anche un forte impegno politico.
In gioventù aderì al [[Partito Nazionale Fascista]] e nel [[1930]] si arruolò nelle [[MVSN|Camicie nere]]. Prese parte come [[volontario di guerra|volontario]] nel [[1936]] alla [[guerra d'Etiopia]] con la divisione "28 ottobre" della [[MVSN|Milizia]] e nel 1937 alla [[guerra civile di Spagna]], nel [[Corpo Truppe Volontarie]], a fianco dei nazionalisti del generale [[Francisco Franco]], dove rimase come [[artiglieria|artigliere]] fino al termine del conflitto, nel maggio [[1939]], quand'era ventinovenne. In questi anni, avendo il ruolo di comunicare ordini tra settori differenti dell'esercito, apprese lingua e cultura spagnole.<ref name=trec>http://www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-perlasca_(Dizionario_Biografico)/</ref>
 
Rientrato in Italia iniziò ad allontanarsi dal fascismo, in particolare non condividendo la promulgazione delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]] e l'[[patto d'acciaio|alleanza con la Germania]] siglata quell'anno.
[[File:Carlagravina.jpg|thumb|left|Carla Gravina in ''[[Esterina (film)|Esterina]]'' (1959)]]
Dopo anni di impegno teatrale, nel 1967 torna al cinema con ruoli più maturi, interpretando ''[[I sette fratelli Cervi]]'' di [[Gianni Puccini]] e, l'anno successivo, ''[[Banditi a Milano]]'' di [[Carlo Lizzani]] accanto a Volonté. Di tutt'altro genere il ruolo dell'indemoniata Ippolita Oderisi nel film ''[[L'anticristo (film)|L'anticristo]]'' (1974), di [[Alberto De Martino]].
 
Nel 1939 fu richiamato nelle vesti di sergente maggiore per gestire l'istruzione teorica e storica di un reggimento padovano d'artiglieria. Nel novembre successivo chiese e ottenne finalmente una licenza militare indeterminata.<ref name=trec /> Decise quindi di lasciare l'Italia occupandosi di attività commerciali.<ref>Fondazione Giorgio Perlasca, [https://www.youtube.com/watch?v=t0i6CMn2kMs RADIO24, Giovanni Minoli racconta Giorgio Perlasca]</ref>
Dal 1967 al 1974 la Gravina è protagonista degli spot pubblicitari diretti da Mario Fattori della gomma da masticare [[Brooklyn (chewing-gum)|Brooklyn]], girati a [[New York]], terminanti con l'immagine del [[ponte di Brooklyn]] che venivano trasmessi nel programma televisivo ''[[Carosello]]''.<ref name="marcogiusti">{{Cita libro |autore=[[Marco Giusti]] |titolo=Il grande libro di Carosello. E adesso tutti a nanna... |editore=Sperling & Kupfer Editori |anno=1996 |edizione=3<sup>a</sup> edizione |pagine=186-187 |isbn=88-200-2080-7}}</ref> Nel 1974 il contratto però viene stracciato dal committente, Egidio Perfetti, quando scopre che la Gravina è apparsa nuda in un film.<ref name="marcogiusti" /><ref>''Stracult - Carosello 60 anni'', 14 luglio 2017, [[Rai 2]]</ref>
 
===Anni 1940, il lavoro nei Balcani e l'opera a Budapest===
Nel 1971 è protagonista, con [[Jean-Louis Trintignant]] e [[Dominique Sanda]], del film di [[Philippe Labro]] ''[[Senza movente (film 1971)|Senza movente]]'', thriller a sfondo psicologico ambientato a [[Nizza]].
[[File:Giorgio Perlasca szobra.jpg|thumb|Busto dedicato a Giorgio Perlasca situato all'entrata dell'istituto di cultura italiano a Budapest.]]
Il Perlasca, che nel 1940 si era sposato in Italia, si trovò a lavorare prima in Croazia, Serbia e Romania e, dal [[1942]], in [[Ungheria]] a [[Budapest]], in qualità di agente venditore per una ditta di [[Trieste]], la SAIB (Società Anonima Importazione Bovini), con permesso diplomatico.
[[File:BudapestMemorialJustes001.jpg|thumb|Memoriale dei [[Giusti tra le nazioni]] nel parco Raoul Wallenberg di [[Budapest]], nella lista dei nomi, quello di Giorgio Perlasca]]
Il giorno dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] tra l'[[Italia]] e gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] (8 settembre [[1943]]) si trovava ancora nella capitale ungherese e, prestando fedeltà al giuramento fatto al [[Regno d'Italia]], rifiutò di aderire alla [[Repubblica Sociale Italiana]] di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Per questo motivo si trovò a essere ricercato dai tedeschi. Arrestato ed internato, fuggì e cercò rifugio presso l'[[ambasciata]] spagnola.
 
Grazie a un documento che portava con sé attestante la partecipazione alla guerra civile spagnola che gli garantiva assistenza diplomatica, ottenne dall'ambasciata una cittadinanza fittizia e un passaporto spagnoli, intitolati all'inesistente «Jorge Perlasca». Tra le altre mansioni, fu impegnato con l'ambasciatore [[Ángel Sanz Briz]] nel tentativo di salvare gli [[ebrei]] di Budapest, ospitati in apposite «case protette» soggette all'[[extraterritorialità]] per la copertura diplomatica, dietro il rilascio di [[salvacondotto|salvacondotti]].
Oltre al teatro e al cinema, partecipa anche a diversi sceneggiati televisivi, tra i quali il famosissimo ''[[Il segno del comando]]'' del 1971. Nel 1980/81 è coprotagonista, con Gian Maria Volonté, della commedia di [[Arthur Schnitzler]], ''Girotondo'', per la regia dello stesso Volonté.
 
Tale operazione era stata organizzata con la collaborazione di alcune ambasciate di altre nazioni e una generale e iniziale tolleranza del governo ungherese. Quando nel novembre [[1944]] Sanz Briz decise di lasciare Budapest e l'Ungheria per non riconoscere il [[Governo di unità nazionale (Ungheria)|governo filonazista ungherese]], Perlasca decise di restare e spacciarsi per il sostituto del console partente, all'insaputa dello stesso e della Spagna, redigendo di suo pugno la nomina a diplomatico, con timbri e carta intestata.
La grande notorietà presso il pubblico la ebbe grazie al [[Carosello]] di una gomma da masticare in cui venivano evidenziate, oltre alla bellezza, le [[Efelidi|lentiggini]] ed al cinema (all'epoca la televisione era in bianco e nero) i [[Rutilismo|capelli rossi]]
 
Da quel momento Perlasca si trovò a gestire il "traffico" e la sopravvivenza di migliaia di ebrei, nascosti nell'ambasciata e nelle case protette sparse per la città, come similmente cercavano di fare il diplomatico svedese [[Raoul Wallenberg]] e il nunzio apostolico [[Angelo Rotta]]. Tra il 1º dicembre [[1944]] e il 16 gennaio [[1945]], Perlasca rilasciò migliaia di finti salvacondotti che conferivano la cittadinanza spagnola agli ebrei, arrivando a strappare letteralmente dalle mani delle [[Croci Frecciate]] i deportati sui binari delle stazioni ferroviarie.
Convinta ormai che sia il cinema che la televisione non hanno più bisogno di attrici della sua età e del suo calibro<ref>{{Cita news |titolo=Carla Gravina: «Il cinema uccide le quarantenni» |autore=Maria Grazia Gregori |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=1983}}</ref>, a partire dagli anni ottanta li abbandona sempre di più per dedicarsi principalmente al teatro, dove è diretta dai massimi registi italiani, tra cui [[Giorgio Strehler]], [[Luca Ronconi]] e [[Giancarlo Cobelli]]. Tra le interpretazioni più significative spicca quella di [[Mirandolina]] ne ''[[La locandiera]]'' di [[Carlo Goldoni]].
 
Sventò inoltre l'incendio e lo sterminio nel [[ghetto di Budapest]] con {{formatnum:60000}} ebrei ungheresi, intimando direttamente al ministro degli interni ungherese [[Gábor Vajna]] una fittizia ritorsione legale ed economica spagnola sui "circa 3000 cittadini ungheresi" - in realtà poche decine - dichiarati da Perlasca come residenti in Spagna, assicurando di fare pressione per avere lo stesso trattamento da parte di altri due governi latinoamericani.<ref name="ushm">[[United States Holocaust Memorial Museum]], ''[https://collections.ushmm.org/search/catalog/irn504674 Oral history interview with Giorgio Perlasca]'', 5 settembre 1990</ref><ref name="mixerisraele">Intervista di Enrico Deaglio a Giorgio Perlasca, da: Fondazione Giorgio Perslasca, ''Giorgio Perlasca - il mixer israeliano in ebraico'', 1990</ref><ref name="mixeritalia">Intervista di Enrico Deaglio a Giorgio Perlasca, da: Mixer, ''Giorgio Perlasca'', di [[Giovanni Minoli]], 1990</ref><ref name=varese /> Tale salvataggio è stato generalmente attribuito a Raoul Wallenberg, in seguito alle dichiarazioni di [[Pál Szalai]] che, processato per crimini di guerra, affermò di averne concordato personalmente con lo svedese i termini: Wallenberg era già morto quando Szalai fece le proprie dichiarazioni, poi smentite da Perlasca e spiegate nella volontà di Szalai di costruire la propria innocenza dai crimini.<ref name=varese />
Conclude la carriera cinematografica nel 1993, con il film ''[[Il lungo silenzio]]'', di [[Margarethe von Trotta]] e nel novembre 1998 fa parte, assieme ai registi [[Giuliano Montaldo]], [[Mario Brenta]], [[Ennio Marzocchini]], e all'attore [[Massimo Ghini]], della giuria della XIII edizione di ''France Cinema'' a [[Firenze]].<ref>{{Cita news |titolo=France Cinema, omaggi a Aimee e Clouzot |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=2 novembre 1998}}</ref>
 
Curò infine personalmente l'organizzazione e l'approvvigionamento dei viveri, recandosi ogni giorno presso le abitazioni, e utilizzando gli scarsi fondi dell'ambasciata, poi i propri e quindi studiando e applicando un sistema equo di autotassazione sui rifugiati, basato sugli averi di ciascuno.<ref name=mixer>[[Mixer (programma televisivo)|Mixer]], puntata dell'aprile 1990</ref> Grazie all'opera di Perlasca, 8000 ebrei furono direttamente salvati dalla [[deportazione]].<ref name=mixer /> Dopo l'entrata a Budapest dell'[[Armata Rossa]], Perlasca dovette abbandonare il suo ruolo di diplomatico spagnolo, in quanto filo-fascista e perciò ricercato dai sovietici.
[[File: Carla gravina.jpg|thumb|Carla Gravina nello sceneggiato televisivo ''[[Il segno del comando]]'' (1971)]]
Abbandonato anche il teatro, si allontana dalle scene, ritirandosi a vita privata alla fine del secolo.
 
===Dopoguerra===
Nel dicembre 2012, dopo anni di silenzio, concede un'intervista, nella quale l'ex attrice parla delle scelte che l'hanno indotta a maturare la decisione di abbandonare le scene.<ref>{{cita web |autore=Paola Milli |url=http://archive.is/m6Ur4 |titolo=La scelta di Carla - "Ho voluto riprendermi la vita": il lungo addio della Gravina dalle scene non nasconde segreti né follie, solo “ascoltare” altre passioni e viverle. |data=23 dicembre 2012 |sito=USITmedia |accesso=22 gennaio 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
Riuscito a tornare nell'agosto [[1945]] in Italia via Istanbul, redasse e inviò un primo promemoria per evitare eventuali imputazioni dal governo spagnolo<ref name=riformista /> e poi un memoriale in tre copie sulle attività svolte, che consegnò all'ambasciata spagnola e al Governo Italiano, tenendo una copia per sé.<ref name=est>http://www.estense.com/?p=356485</ref> Scrisse anche all'ambasciatore che aveva sostituito, Sanz Briz, che lo avvertì mestamente di non aspettarsi alcun riconoscimento per l'opera svolta.<ref name=riformista /> Scrisse anche ad [[Alcide De Gasperi]] che non rispose.<ref name=riformista />
 
Non raccontò la propria vicenda né alla famiglia, né alla stampa e si rivolse piuttosto a chi reputava essere il corretto destinatario diplomatico e statale del suo memoriale. Tuttavia, i pochi vertici a cui comunicò la vicenda lo ignorarono per ragioni diplomatiche, politiche o per poca attenzione.<ref name=mixer /><ref name=riformista /> Anche lo storico ebreo [[Jenő Lévai]], che pur gli chiese una copia del memoriale e contribuì poi a comunicare il suo nome,<ref name=riformista /> omise di raccontarne la vicenda nel suo "Libro nero", presumibilmente per ragioni politiche.<ref name=varese>http://www.varesenews.it/2010/05/gli-uomini-giusti-muoiono-di-sabato/147029/</ref> Soltanto nel [[1961]] sul [[Resto del Carlino]] del 12 giugno apparve un primo articolo di [[Giuseppe Cerato]] che raccontava la sua vicenda, senza però risonanza, stessa sorte per un articolo di fine anni 1960 su [[La Stampa]] firmato da [[Furio Colombo]].<ref name=trec /><ref name=riformista>Stefano Ciavatta, ''1944, l'impossibile si poteva fare. Ad esempio, Perlasca'', Il Riformista, 2010</ref><ref>VareseNews, [http://www.varesenews.it/2010/01/l-ideologia-non-conta-nulla-di-fronte-alla-sofferenza-umana/157720/ “L’ideologia non conta nulla di fronte alla sofferenza umana”], 31 gennaio 2010</ref>
=== Politica ===
Candidata per il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] nel collegio di [[Milano]] alle [[Elezioni politiche italiane del 1979|elezioni politiche del 4 giugno 1979]], subentra in qualità di prima dei non eletti al defunto [[Luigi Longo]], sedendo tra i banchi della [[Camera dei deputati]] dal 23 ottobre 1980 all'11 luglio 1983.
 
La famiglia seppe del memoriale da lui redatto solo a seguito dell'[[ictus]] di cui fu vittima nel 1980,<ref name=trec /> quando decise di avvertire i parenti della sua esistenza qualora fosse deceduto, per poi però continuare a custodirlo senza comunicarne i contenuti una volta ripresosi.<ref name=est /> Ne conobbero i contenuti solo nel 1987, quando la vicenda divenne pubblica.<ref name=est />
=== Vita privata ===
Carla Gravina ha avuto una lunga relazione con l'attore [[Gian Maria Volonté]], da cui è nata la figlia Giovanna Gravina (1961), che ha assunto il cognome della madre, poiché Volonté all'epoca era sposato con Tiziana Mischi e per legge non poteva riconoscere la figlia. Fu uno scandalo, tanto che la Gravina perse una serie di contratti per questo motivo.<ref>{{Cita news |url=http://www.style.it/vanitypeople/show/cinema/2010/07/20/intervista-a-giovanna-gravina--figlia-di-gian-maria-volonte--era-un-padre--dolcissimo--ma-non-faceva-sconti.aspx#?refresh_ce |titolo=Giovanna Gravina, figlia di Gian Maria Volonté: « Era dolcissimo, ma non faceva sconti» |pubblicazione=[[Vanity Fair (rivista italiana)|Vanity Fair]] |data=19 luglio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120506092811/http://www.style.it/vanitypeople/show/cinema/2010/07/20/intervista-a-giovanna-gravina--figlia-di-gian-maria-volonte--era-un-padre--dolcissimo--ma-non-faceva-sconti.aspx#?refresh_ce |dataarchivio=6 maggio 2012 }}</ref>
 
===Riconoscimento internazionale===
== Premi e riconoscimenti ==
[[File:Perlasca e Cossiga 30 giugno 1990.jpg|thumb|left|Perlasca con il [[presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]] il 30 giugno 1990]]
* [[1958]]: ''Vela d'argento'' per la migliore interpretazione femminile al [[Locarno Festival|Festival internazionale del film di Locarno]] per il film ''[[Amore e chiacchiere]]'' di [[Alessandro Blasetti]]
Nel [[1987]], oltre quarant'anni dopo, alcune donne ebree ungheresi residenti in [[Israele]] rintracciarono finalmente Perlasca (reputato da molti un cittadino spagnolo di nome Jorge, vista l'identità che aveva assunto) e divulgarono la sua storia di coraggio e solidarietà.
* [[1980]]: Premio come migliore attrice non protagonista al [[Festival di Cannes]] per il film ''[[La terrazza]]'' di [[Ettore Scola]]
* [[1993]]: Premio come migliore attrice al [[Montreal World Film Festival]] per il film ''[[Il lungo silenzio]]'' di [[Margarethe von Trotta]]
* Nel [[2011]], in occasione dei suoi settant'anni, la Cineteca del [[Friuli-Venezia Giulia|Friuli]] di [[Gemona del Friuli|Gemona]] le dedica la proiezione di due film che valsero all'attrice riconoscimenti importanti: ''[[Il lungo silenzio]]'', di [[Margarethe von Trotta]] (1993), e ''[[Amore e chiacchiere]]'', di [[Alessandro Blasetti]] (1957).
 
Ancora in vita, Perlasca ricevette per la sua opera numerose medaglie e riconoscimenti. Il 23 settembre [[1989]] fu insignito da [[Israele]] del riconoscimento di [[Giusti tra le nazioni|Giusto tra le Nazioni]]. Al museo [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]], nel vialetto dietro al memoriale dei bambini è stato piantato un albero a lui intitolato. Anche a Budapest, nel cortile della [[Grande Sinagoga di Budapest|Sinagoga]], il nome di Perlasca appare in una lapide che riporta l'elenco dei giusti.
== Filmografia parziale ==
=== Cinema ===
 
La vicenda acquisì poi finalmente notorietà anche in patria, grazie ai giornalisti [[Enrico Deaglio]] (che scrisse su di lui il libro ''La banalità del bene'') e a [[Giovanni Minoli]], che accettò la proposta di Deaglio di realizzare un'inchiesta su Perlasca dedicandogli ampio spazio nella trasmissione televisiva ''[[Mixer (programma televisivo)|Mixer]]''.<ref>http://www.furiocolombo.it/User/index.php?PAGE=Sito_it/articolo&art_id=1065</ref> Solo nell'ottobre 1991 fu insignito dal governo italiano dell'onorificenza di [[Grande ufficiale|Grande Ufficiale]], mentre nel dicembre 1991 il senato approvò un vitalizio annuo, che Perlasca rifiutò.<ref name=trec />
* ''[[Guendalina (film 1957)|Guendalina]]'', regia di [[Alberto Lattuada]] (1957)
* ''[[Amore e chiacchiere]]'', regia di [[Alessandro Blasetti]] (1957)
* ''[[Primo amore (film 1958)|Primo amore]]'', regia di [[Mario Camerini]] (1958)
* ''[[Anche l'inferno trema]]'', regia di [[Piero Regnoli]] (1958)
* ''[[I soliti ignoti]]'', regia di [[Mario Monicelli]] (1958)
* ''[[Policarpo, ufficiale di scrittura]]'', regia di [[Mario Soldati]] (1959)
* ''[[Esterina (film)|Esterina]]'', regia di [[Carlo Lizzani]] (1959)
* ''[[Tutti a casa]]'', regia di [[Luigi Comencini]] (1960)
* ''[[Jovanka e le altre]]'', regia di [[Martin Ritt]] (1960)
* ''[[Scano Boa]]'', regia di [[Renato Dall'Ara (regista)|Renato Dall'Ara]] (1961)
* ''[[Un giorno da leoni]]'', regia di [[Nanni Loy]] (1961)
* ''[[Quién sabe?]]'', regia di [[Damiano Damiani]] (1966)
* ''[[I sette fratelli Cervi]]'', regia di [[Gianni Puccini]] (1967)
* ''[[Banditi a Milano]]'', regia di [[Carlo Lizzani]] (1968)
* ''[[Sierra Maestra (film)|Sierra Maestra]]'', regia di [[Ansano Giannarelli]] (1969)
* ''[[La donna invisibile (film 1969)|La donna invisibile]]'', regia di [[Paolo Spinola (regista)|Paolo Spinola]] (1969)
* ''[[Cuore di mamma (film 1969)|Cuore di mamma]]'', regia di [[Salvatore Samperi]] (1969)
* ''[[La monaca di Monza (film 1969)|La monaca di Monza]]'', regia di [[Eriprando Visconti]] (1969)
* ''[[Senza movente (film 1971)|Senza movente]]'' (''Sans mobile apparent''), regia di [[Philippe Labro]] (1971)
* ''[[Alfredo, Alfredo]]'', regia di [[Pietro Germi]] (1972)
* ''[[Il tema di Marco]]'', regia di [[Massimo Antonelli (regista)|Massimo Antonelli]] (1972)
* ''[[Il caso Pisciotta]]'', regia di [[Eriprando Visconti]] (1972)
* ''[[L'erede (film 1973)|L'erede]]'' (''L'Héritier''), regia di [[Philippe Labro]] (1972)
* ''[[Tony Arzenta]]'', regia di [[Duccio Tessari]] (1973)
* ''[[L'idolo della città]]'' (''Salut l'artiste''), regia di [[Yves Robert]] (1973)
* ''[[L'anticristo (film)|L'anticristo]]'', regia di [[Alberto De Martino]] (1974)
* ''[[Il gioco della verità (film 1974)|Il gioco della verità]]'', regia di [[Michele Massa]] (1974)
* ''[[Tutta una vita (film 1974)|Tutta una vita]]'' (''Toute une vie''), regia di [[Claude Lelouch]] (1974)
* ''[[Il figlio del gangster]]'' (''Comme un boomerang''), regia di [[José Giovanni]] (1976)
* ''[[La terrazza]]'', regia di [[Ettore Scola]] (1980)
* ''[[Mon ami Washington]]'' (1984)
* ''[[I giorni del commissario Ambrosio]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1988)
* ''[[Il lungo silenzio]]'', regia di [[Margarethe von Trotta]] (1993)
 
Morì nove mesi dopo a Padova, nell'agosto 1992, all'età di 82 anni, per un [[infarto|attacco di cuore]]. È sepolto a [[Maserà di Padova]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/19/ultimo_addio_Perlasca_co_0_92081912035.shtml ''Ultimo addio a Perlasca'', Corriere della Sera, 19 agosto 1992]</ref>.
=== Televisione ===
* ''[[Padri e figli (miniserie televisiva 1958)|Padri e figli]]'', regia di [[Guglielmo Morandi]] ([[1958]])
* ''[[Dalila (sceneggiato televisivo)|Dalila]]'', regia di [[Giuliana Berlinguer]], trasmessa il 9 novembre [[1965]] sul [[Rai 1|Programma Nazionale]]
* ''[[Scaramouche (miniserie televisiva)|Scaramouche]]'', regia di [[Daniele D'Anza]] (1965) Sceneggiato televisivo
* ''[[Caravaggio (miniserie televisiva 1967)|Caravaggio]]'', regia di [[Silverio Blasi]] (1967) Sceneggiato televisivo
* ''[[Tenente Sheridan]]: Soltanto una voce'', regia di [[Leonardo Cortese]] (1967) Telefilm
* ''[[Nero Wolfe (serie televisiva 1969)|Nero Wolfe: Veleno in sartoria]]'', regia di [[Giuliana Berlinguer]] (1969) Film TV
* ''[[I fratelli Karamàzov (sceneggiato televisivo)|I fratelli Karamazov]]'' (1969, [[sceneggiato televisivo]])
* ''[[Il segno del comando]]'', regia di [[Daniele D'Anza]] (1971) Miniserie TV
* '' [[Madame Bovary (miniserie televisiva)|Madame Bovary]]'', regia di [[Daniele D'Anza]] (1978) Sceneggiato televisivo
* ''[[Quasi davvero]]'' (1978) Film TV
* ''[[Maternale]]'', regia di [[Giovanna Gagliardo]] (1978), Telefilm
* ''[[Nella vita di Sylvia Plath]]'' (1979) Film TV
* ''[[Orient-Express (miniserie televisiva)|Orient-Express]]'' (1979) Miniserie TV
* ''La locandiera'', regia di [[Giancarlo Cobelli]] (1986) Film TV
* ''[[Il commissario Corso]]'', nell'episodio "La via lattea" (1990)
* ''[[Le Roi de Patagonie]]'' (1990) Film TV
* ''[[Come quando fuori piove (film televisivo)|Come quando fuori piove]]'' (1998) Film TV di Bruno Gaburro
 
In Israele gli è stata dedicata una foresta, in cui sono stati piantati 10.000 alberi, a simboleggiare le vite degli ebrei da lui salvati in Ungheria.<ref>[http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_19/israele-foresta-perlasca-marco-nese_38e8bb76-824d-11e0-817d-481efd73d610.shtml Israele: una foresta dedicata a Perlasca - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.gariwo.net/attivita/attivita.php?cod=902 Gariwo: la foresta dei Giusti - Una Foresta per Giorgio Perlasca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> In Italia su iniziativa del figlio Franco, è stata istituita la ''Fondazione Giorgio Perlasca''.<ref>[http://www.giorgioperlasca.it/lafondazione.aspx Giorgio Perlasca > la fondazione<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120503022606/http://www.giorgioperlasca.it/lafondazione.aspx |data=3 maggio 2012 }}</ref> Molte scuole e vie sono a lui dedicate.
== Teatro (parziale) ==
 
* ''[[Le baruffe chiozzotte]]'' , di [[Carlo Goldoni]], con [[Giulio Brogi]], [[Donatella Ceccarello]], [[Elio Crovetto]], [[Gianni Garko]], [[Virgilio Gottardi]], Carla Gravina, [[Anna Maestri]], [[Gianfranco Mauri]], [[Corrado Pani]], [[Ottavia Piccolo]], [[Tino Scotti]], [[Mario Valdemarin]], [[Lina Volonghi]], regia di [[Giorgio Strehler]], prima al [[Teatro Lirico di Milano]] il 29 novembre [[1964]].
Nel 1997 è stato pubblicato da [[Il Mulino]] il suo memoriale, con il titolo ''L'impostore.''
*''[[La governante (dramma)|La governante]]'', commedia di [[Vitaliano Brancati]], con Carla Gravina e [[Turi Ferro]], regia di [[Luigi Squarzina]] (1984)
 
* ''La bisbetica domata'' di William Shakespeare, con Carla Gravina, Carlo Giuffre', regia di Giancarlo Sepe (1984)
[[Giovanni Minoli]] ne ha riassunto la vicenda così:
* ''[[La locandiera]]'', commedia di Carlo Goldoni, con Carla Gravina, [[Pino Micol]], [[Massimo Belli]], regia di [[Giancarlo Cobelli]] (1986).
 
{{citazione|Oggi è un eroe nazionale e un fiore all'occhiello per tutti. Ma è anche un po' martire, per via del silenzio in cui ha vissuto. [...] È stato anche faticoso farglielo raccontare, non si era mai sentito preso sul serio, aveva interiorizzato la tragedia, era troppo grossa da raccontare l'impresa, un po' come dire "ho visto i marziani", e lui li aveva visti davvero. [...] La sensazione è che l'enormità dell'azione ha vissuto con la sua progressiva ritrosia a raccontarla perché erano troppo forti i silenzi culturali e politici, e questo insieme di cose lo ha fatto andare sotto traccia. Con Perlasca il conto non tornava: un ex fascista era stato un eroe vero nella salvezza degli ebrei.|Giovanni Minoli<ref name=riformista />}}
 
== Onorificenze ==
* [[Giusti tra le Nazioni|Giusto tra le Nazioni]], Gerusalemme, ([[Israele]]), 1989
* Stella al Merito ([[Ungheria]]), 1989
* Medaglia della [[Knesset]] (Parlamento Israeliano), Gerusalemme, 1989
* Medaglia Raoul Wallenberg (Stati Uniti), 1990
* Medal of Remembrance del [[United States Holocaust Memorial Museum|Museo dell'Olocausto (Memorial Council)]], [[Washington]], Stati Uniti (1990)<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/1992/08/22/obituaries/giorgio-perlasca-82-helped-jews-flee-nazis.html|titolo=Giorgio Perlasca, 82, Helped Jews Flee Nazis|accesso=10 febbraio 2018}}</ref>
* Invito a posare la prima pietra del [[United States Holocaust Memorial Museum|Museo dell'Olocausto di Washington]], [[Stati Uniti]] (1990)
{{Onorificenze
|immagine=ESP Isabella Catholic Order GC.svg
|nome_onorificenza=Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Isabella la Cattolica
|motivazione=
|data=1991
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grande ufficiale OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=[[Roma]], 7 ottobre [[1991]]. Di iniziativa del [[Presidente della Repubblica]].<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=207706 Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Giorgio Perlasca]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Merito civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|motivazione=Nel corso della 2º guerra mondiale, con coraggio non comune e grave rischio personale assumeva la falsa identità di un Ambasciatore spagnolo per salvare migliaia di persone ingiustamente perseguitate, impedendone la deportazione nei campi di sterminio e riuscendo, poi, a trovar loro una provvisoria sistemazione, malgrado le notevolissime difficoltà. Nobile esempio di elette virtù civiche e di operante umana solidarietà. Budapest 1944 - 1945.
|luogo=25 giugno [[1992]].<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=482 Medaglia d'oro al merito civile Sig. Giorgio Perlasca]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939)
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa della campagna di Spagna
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = VolontarioSpagna.png
|nome_onorificenza = Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna
|collegamento_onorificenza = Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = FronteNord%2B.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale 1935-1936 (ruoli combattenti)
|collegamento_onorificenza =Medaglia_commemorativa_delle_operazioni_militari_in_Africa_Orientale
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}}
{{Onorificenze
|immagine=VolontarioAOI.png
|nome_onorificenza=Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale
|collegamento_onorificenza=Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale 1935-1936
|motivazione=
}}
 
==Opere==
* Giorgio Perlasca, ''L'impostore'', 2007, Il Mulino. ISBN 9788815060891
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* [[Enrico Deaglio]], ''[[La banalità del bene|La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca]]'', Feltrinelli ISBN 88-15-06089-8
* Teresio Bosco, ''I novanta giorni di Giorgio Perlasca, salvatore di ebrei'', Elledici editore ISBN 88-01-02351-0
* Massimiliano Santini, ''Gli angeli di Perlasca'', Psiche e Aurora editore (nota storica della Fondazione Giorgio Perlasca) ISBN 978-88-8987-511-7
* [[Dalbert Hallenstein]] - [[Carlotta Zavattiero]], ''Giorgio Perlasca, un italiano scomodo'', Chiarelettere
* Marco Sonseri - Ennio Bufi, ''Giorgio Perlasca, un uomo comune'', Renoir Comics
* Luca Cognolato - Silvia Del Francia, ''L' eroe invisibile'', Einaudi Ragazzi (con un ricordo di Franco Perlasca) [[Special:BookSources/8866561408|ISBN 978-88-6656-140-8]]
 
== Filmografia ==
La [[RAI]] il 28 e 29 gennaio [[2002]], in occasione del [[giorno della memoria]], ha mandato in onda il film TV ''[[Perlasca. Un eroe italiano]]'', nel quale il ruolo di Perlasca è stato interpretato da [[Luca Zingaretti]]. Nel film viene raccontata la vita di Perlasca dal suo lavoro a Budapest fino al suo ritorno in Italia dopo la fine della guerra.
 
== Voci correlate ==
* [[Nazismo]]
* [[Olocausto]]
* [[Antisemitismo]]
* [[Giorno della Memoria]]
* [[Giusti tra le nazioni]]
* [[Angelo Rotta]]
* [[Raoul Wallenberg]]
* [[Ghetto di Budapest]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.giorgioperlasca.it/intro.html | 2 = Sito della Fondazione Giorgio Perlasca | accesso = 14 agosto 2005 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061214193923/http://www.giorgioperlasca.it/intro.html | dataarchivio = 14 dicembre 2006 | urlmorto = sì }}
* [https://web.archive.org/web/20130610103248/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/la-storia-di-giorgio-perlasca/445/default.aspx La storia di Giorgio Perlasca - La storia dell`imprenditore italiano che salvò più di cinquemila ebrei] La Storia siamo noi
* {{cita web|url=http://www.gariwo.net/giusti/giusto.php?cod=48&categoria=134&sopra=131&sotto=134|titolo=Perlasca su Comitato Foresta dei Giusti-Gariwo}}
* {{cita web|http://www.linkiesta.it/giorgio-perlasca-shoah-e-banalita-del-bene|Ampio stralcio del graphic novel sulla vita di Perlasca}}
* {{cita web|url=http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=35832:-in-viaggio-a-budapest-nei-luoghi-di-perlasca&catid=257:reportage&Itemid=131|titolo=Reportage del Corriere di Como da Budapest sui luoghi di Perlasca}}
* [http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2047# Perlasca, Un eroe italiano], film Rai.it
* {{cita web|url=https://collections.ushmm.org/search/catalog/irn504674|titolo= Intervista a Giorgio Perlasca all'United States Holocaust Memorial Museum di Washington, 5 settembre 1990|lingua=en}}
 
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{{Portale|biografie|cinemaguerra|teatronazismo|televisioneItalia}}
 
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