Storia di Solarino e Bobo Craxi: differenze tra le pagine

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{{F|politici italiani|gennaio 2010}}
{{torna a|Solarino}}
{{Carica pubblica
|nome = Vittorio Craxi<!-- Vittorio Michele Craxi !-->
|immagine = Bobo craxi by Stefano Bolognini.JPG
|carica = Sottosegretario di Stato al [[Ministero degli Affari Esteri]]
|mandatoinizio = 17 maggio 2006
|mandatofine = 8 maggio 2008
|presidente = [[Romano Prodi]]
|predecessore = [[Margherita Boniver]]
|successore = [[Stefania Craxi]]
|legislatura =
|coalizione =
|tendenza = [[Socialismo liberale]]
|carica2 = [[Camera dei Deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio2 = 6 marzo [[2002]]
|mandatofine2 = 27 aprile [[2006]]
|legislatura2 = [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]]
|gruppo parlamentare2 = [[Gruppo Misto]] (componente Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI)
|coalizione2 = [[Casa delle Libertà]]
|circoscrizione2 = [[Circoscrizione Sicilia 1|Sicilia 1]]
|collegio2 = 1-[[Trapani]]
|partito = [[Partito Socialista Italiano|PSI]] <small>(fino al 1994)</small><br />[[Socialisti Italiani|SI]] <small>(1994-1998)</small><br />[[Socialisti Democratici Italiani|SDI]] <small>(1998-2000)</small><br />[[Lega Socialista|LS]] <small>(2000-2001)</small><br />[[Nuovo PSI|NPSI]] <small>(2001-2006)</small><br />[[Socialisti Uniti-PSI|SU]] <small>(2006-2007)</small><br />[[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]] <small>(2007-2017)</small><br>[[Area Socialista|AS]] <small>(dal 2017)</small>
 
|titolo di studio = Maturità classica
[[File:Solarino-Stemma it.png|right|150px|Stemma civico]]
|professione = consulente
|tipo nomina2 =
|incarichi2 =
|sito2 = http://leg14.camera.it/organiparlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d300354&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml.asp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/01.camera/nuovacomposizione/datpersonali2.asp%3Fdeputato=d300354
}}
{{Bio
| Nome = Vittorio Michele
| Cognome = Craxi '''detto''' Bobo
| ForzaOrdinamento = Craxi ,Bobo
| Sesso = M
| LuogoNascita = Milano
| GiornoMeseNascita = 6 agosto
| AnnoNascita = 1964
| LuogoMorte =
| GiornoMeseMorte =
| AnnoMorte =
| Attività = politico
| Epoca = 1900
| Epoca2 = 2000
| Nazionalità = italiano
| PostNazionalità = , già [[sottosegretario di Stato]] agli affari esteri con delega ai rapporti con l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nel [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]]
}}
 
Già esponente del [[Partito Socialista Italiano]] storico, membro del [[Nuovo PSI]] e passato poi alla formazione politica dei [[Socialisti Uniti - PSI|Socialisti Uniti]], ha aderito in seguito col suo gruppo al ricostituito [[Partito Socialista Italiano (2007)|Partito Socialista Italiano]].
La '''storia di Solarino''' comprende quella dei primi insediamenti abitativi preistorici nell'area circostante il comune della [[provincia di Siracusa]]. Le prime notizie ufficiali su Solarino si hanno a partire dal [[1296]]; il borgo nacque nel [[XVIII secolo]].
 
È il figlio secondogenito di [[Bettino Craxi]] (1934-2000) e fratello di [[Stefania Craxi|Stefania]].
== Le origini ==
[[File:Cozzo Collura Pozzo di San Paolo.jpg|thumb|upright=1.5|Il Pozzo di San Paolo a Cozzo Collura, primo nucleo abitativo solarinese risalente al periodo greco]]
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 330px
|titolo = Solarino e San Paolo
|dim-testo =
|contenuto = Nei pressi di Solarino, nella località che in tempi odierni gli abitanti chiamano ''Pozzo della Chiesa''<ref name=notadue>{{Cita web|url=http://www.solarino.it/comune/it/informazioni/storia_e_territorio.aspx|titolo=Comune di Solarino: Storia e territorio - leggenda di San Paolo|accesso=31 luglio 2014}}</ref> nome datole per la presenza di una antica chiesa - vi sorge un pozzo, il quale veniva alimentato da acqua sorgiva. La leggenda narra che accanto a quel sito vi sostò [[San Paolo]], durante la sua permanenza a Siracusa, mentre, prigioniero, veniva portato a Roma<ref>{{Cita news|autore= Paolo Mangiafico|titolo=San Paolo a Solarino|pubblicazione=La Sicilia|giorno=06|mese=08|anno=2000}}</ref>. Tale tesi venne sostenuta da un religioso solarinese, padre Serafino Maria Gozzo, docente di scienze bibliche al Pontificio Ateneo<ref name=notadue/>, che con i suoi saggi storici<ref name=notadue/> cercò di argomentare sulla sosta paolina che la tradizione [[Settecento|settecentesca]] tramandava:
<br />«''Questa tradizione nell'agro solarinese dovette persistere non solo per tutto il Settecento, quando nell'ambito del feudo di Solarino venne istituita la “Terra di S. Paolo”, ma è perdurata fino ai nostri giorni [...]<ref>Società Siracusana di Storia Patria, ''Archivio storico siracusano'', 1983, pag. 41</ref>»
<br />Poiché le fonti bibliche attestano l'avvenuto passaggio e sosta, solamente a Siracusa nella terra di Sicilia<ref>San Luca, Atti degli Apostoli, {{passo biblico|At|28,11-12}}</ref>, tale racconto solarinese è trattato come leggenda, avendo comunque per gli abitanti del luogo un sentito significato culturale<ref>{{Cita news|autore=Paolo Mangiafico|titolo=Alla ricerca della città perduta|pubblicazione=La Sicilia|giorno=11|mese=08|anno=1997}}</ref>.
}}
 
== Biografia ==
=== Insediamenti preistorici ed ellenici ===
Bobo Craxi è stato consigliere comunale a Milano e segretario cittadino del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] fino al 1992<ref name="GomezTravaglio">{{Cita libro|autore=Peter Gomez|autore2=Marco Travaglio|titolo=Se li conosci li eviti|città=Milano|editore=Chiarelettere|anno=2008}}</ref>. In quegli anni le sue campagne elettorali erano pagate da [[Mario Chiesa (politico)|Mario Chiesa]], presidente del Pio Albergo Trivulzio e primo arrestato di [[Tangentopoli]]<ref name="GomezTravaglio"/>. Dopo l'arresto cominciò a minacciare i cronisti milanesi che raccontavano le inchieste giudiziarie, in particolare quelli de ''[[Il Giornale]]'', arrivando a dire: {{Citazione|Dopo le elezioni del 5 aprile, ci sarà un repulisti, molte teste cadranno al ''Giornale'' [...]. Prima di parlare col vostro padrone, vi ripeto che dovete smetterla di rompere i coglioni. Siete il solito giornale veterofascista, leghista, filodemocristiano<ref name="Orlando">{{Cita libro|autore=Federico Orlando|titolo=Il sabato andavamo ad Arcore|città=Bergamo|editore=Larus|anno=1995}}</ref>.}}
La prima forma d'insediamento umano nella zona, risale al [[Paleolitico superiore]] ([[III millennio a.C.]]), come attesta il ritrovamento, ad opera di [[Paolo Orsi]] agli inizi del [[XX secolo|Novecento]] di una [[necropoli]] in località ''[[Cava del Rivettazzo]]'', a 4 km (1 km in linea d'aria) circa, a nord dell'odierno centro urbano; il primo nucleo abitativo di cui si ha traccia, invece, è molto più recente e riguarda il periodo greco che va dal [[IV secolo a.C.|IV]] al [[III secolo|III secolo a.C.]], come risulta dagli scavi archeologici effettuati, a pochi chilometri più ad [[Est]] del paese, in località [[Cozzo Collura]], nel sito denominato ''Pozzo della Chiesa'', zona pianeggiante in passato infestata dalla [[malaria]].
 
Il direttore [[Indro Montanelli]], in una lettera ai redattori minacciati, scrisse: «Pur ricordandovi che la nostra regola è quella di non tener conto delle intemperanze altrui, specie dei politici, e di dire sempre la verità, tutta la verità, senza partito preso né animosità verso nessuno, vi autorizzo a comunicare al suddetto signore, se ve ne capita l'occasione, che l'unica "testa" in pericolo di cadere dopo il 5 aprile non è la vostra ma, casomai, la sua. E potete aggiungere, da parte mia, che non la considererei una gran perdita»<ref name="Orlando"/>.
=== Le prime documentazioni ufficiali su Solarino ===
 
Le prime notizie ufficiali su Solarino si hanno soltanto a partire dal [[1296]] anno in cui compare, nel ruolo dei feudatari sintetizzato dal De Spucches<ref>{{cita libro | cognome= San Martino De Spucches | nome= Francesco | titolo= La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origine ai giorni nostri, Vol. X | editore= | città= Palermo| anno=1941| p= 210}}</ref>, come [[feudo]] baronale del siracusano Gutierre de Nava. Dopo vari passaggi di proprietà, il 15 dicembre [[1656]], fu investita del feudo la nobile famiglia [[Catalogna|catalana]] dei [[Requesens]] o Requisenz, giunta in [[Sicilia]] nel [[1453]] con le truppe di [[Alfonso V d'Aragona]].
Dopo gli anni della diaspora socialista (è membro dei [[Socialisti Italiani]] dal 1994 al 1998, e confluisce con essi nei [[Socialisti Democratici Italiani]]), il 10 maggio 2000 fonda la Lega Socialista staccando una componente già operativa all'interno dello SDI, che a sua volta confluirà nel [[Nuovo PSI]], partito al quale Craxi aderisce insieme a [[Gianni De Michelis]] e ad altri esponenti socialisti della prima ora, che si colloca all'interno della coalizione di centrodestra guidata da [[Silvio Berlusconi]].
<br/>Il 25 aprile [[1760]], Don Giuseppe Antonio Requisenz, "[[Principe]] di [[Pantelleria]], [[Conte]] di [[Buscemi]] e [[Barone]] del [[feudo]] di Solarino", ottenne la ''[[licentia populandi]]'' da parte del Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie]] e fece affluire nel proprio [[feudo]]: la popolazione del vicino villaggio del ''Pozzo della Chiesa'', per sottrarla alle frequenti infezioni malariche, gli abitanti della masseria ''Trigona'', nonché gli sfollati di [[Siracusa]], [[Noto (Italia)|Noto]], e [[Canicattini Bagni]] che erano scampati al [[terremoto del Val di Noto]] del [[1693]], dando così vita al primo nucleo urbano che chiamò ''"Terra di San Paolo nel feudo di Solarino"''<ref>{{cita libro | cognome= Picone | nome= Leone Efisio | titolo= La provincia di Siracusa: monografia economica | editore= Tipografia Galatola | città= Catania| anno=1926| p= 25}}</ref>.
 
<br/>Le autorizzazioni a popolare i feudi, infatti, avvenivano mediante concessioni Regie che avevano lo scopo, mediante l'istituzione di nuovi comuni rurali, di assicurare alla nobiltà feudale, da una parte, la conservazione - di fatto - del proprio dominio sulle terre e, dall'altra, di creare più benessere per la popolazione, ma nel contempo, anche di aumentare i [[Censuo|censi]], le [[gabella|gabelle]] ed i proventi di [[dazio (economia)|dazi]] e [[dogana|dogane]]<ref>{{cita libro | cognome= Privitera | nome= Serafino | titolo= Storia di Siracusa antica e moderna | editore= Ediprint | città= Torino| anno=1984| pp= 274-275}}</ref>.
Nel [[2001]] viene eletto deputato, nel collegio uninominale di [[Trapani]], come candidato della [[Casa delle Libertà]], sconfiggendo con il 56,81% il candidato dell'[[L'Ulivo|Ulivo]] Vito Galluffo, fermo al 30,70%<ref>{{Cita news|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=C&dtel=13/05/2001&tpa=I&tpe=L&lev0=0&levsut0=0&lev1=24&levsut1=1&lev2=1&levsut2=2&ne1=24&ne2=2401&es0=S&es1=S&es2=S&ms=S&unipro=uni|titolo=Archivio Storico delle Elezioni – Camera del 13 maggio 2001|pubblicazione=Ministero dell'interno|accesso=29 dicembre 2013}}</ref>: nella XIV legislatura è stato membro della III Commissione alla Camera dei deputati.
<br/>La Terra di San Paolo Solarino, fu costituita come ''comunello'' (termine usato nella [[burocrazia]] borbonica per indicare l'odierna [[frazione comunale|frazione]]) del comune capovalle di Siracusa<ref>{{cita pubblicazione |autore=Mario Monterosso |anno= 1997|mese=marzo - aprile|titolo= Le città feudali di nuova fondazione|rivista= I Siracusani|volume= 6|p=33}}</ref>.
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 300px
|titolo = L'abbandono del centro-destra
|contenuto = Sul finire della legislatura, assume un atteggiamento critico verso il [[Governo Berlusconi III|governo Berlusconi]]. Così, all'interno del Nuovo PSI e insieme a [[Saverio Zavettieri]] chiede di dichiarare conclusa l'alleanza con la CdL e di ricercare un'intesa a sinistra per raggiungere l'unità delle forze socialiste. Craxi presenta un'apposita mozione al congresso del partito che si tiene a ottobre [[2005]] con cui si candida alla segreteria, proponendo di uscire immediatamente dall'esecutivo e perseguire l'unità socialista nel centrosinistra. Il congresso fece vivere momenti molto convulsi: in aula si creano tafferugli e la stragrande maggioranza dei delegati che sostiene la mozione contraria, presentata dal segretario uscente De Michelis, abbandona l'aula mentre la parte restante dei partecipanti acclama Craxi nuovo segretario. Tuttavia, l'esito del congresso sarà dichiarato nullo a causa di irregolarità nell'accreditamento dei delegati, decisione a cui seguiranno strascichi legali che portano a una scissione: il 7 febbraio [[2006]] Craxi, insieme a Zavettieri, fonda [[Socialisti Uniti - PSI|I Socialisti]], un movimento che aderisce alla coalizione di centrosinistra dell'[[L'Unione|Unione]], all'interno della quale affronta le [[Elezioni politiche italiane del 2006|elezioni politiche del 9 aprile]].
}}
Craxi è candidato nella lista dell'[[L'Ulivo|Ulivo]] alla [[Camera dei deputati]]: posizionato al nono posto della lista nella [[circoscrizione Lombardia 3]], non viene eletto poiché la lista si aggiudica soltanto 6 seggi, né la formazione dei Socialisti riesce a eleggere altri parlamentari, in quanto non supera la soglia di sbarramento.
 
Il 18 maggio [[2006]] Bobo Craxi viene nominato sottosegretario agli Affari Esteri (con delega ai rapporti con le [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite e per gli affari economici]]; ha inoltre la delega per la Campagna per l’EXPO di Milano 2015 che nel Marzo del 2008 viene conquistato al BIE) del [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]]. Aderisce in seguito alla costituente lanciata da [[Enrico Boselli]], che porterà alla nascita del [[Partito Socialista Italiano (2007)|Partito Socialista]] nel 2007.
== Dall'autonomia comunale alla seconda guerra mondiale ==
[[File:Solarino Palazzo Requisenz.JPG|thumb|upright=1.2|left|Palazzo Requisenz (1759), il primo edificio costruito a Solarino.]]
Successivamente alla sua costituzione, il Comunello ebbe un grosso incremento demografico dovuto soprattutto alla presenza di coloni fatti provenire oltre che da diversi luoghi della Sicilia, anche dal [[Genovesato]]<ref>{{cita pubblicazione | autore= Orazio Sudano| titolo=I legami storici tra Solarino e Liguria| rivista=Prospettive Siracusa| volume= 4| anno=2006 | mese=ottobre | p=74}}</ref>, dal [[Piemonte]] e soprattutto da [[Malta]]<ref>Secondo Orazio Sudano, la provenienza di tali coloni non è casuale, infatti, sia a Genova che in Piemonte, esistevano all'epoca delle organizzazioni, definite dallo studioso solarinese, «di [[caporalato]]», che gestivano il traffico della [[manodopera]] marginale in tutto il Mediterraneo occidentale; inoltre, la famiglia Requisenz apparteneva all'[[Sovrano Militare Ordine di Malta|Ordine Gerosolimitano]] ed il fratello del Barone di Solarino, Luigi Requisenz, era abbastanza influente all'interno dello stesso, essendone ambasciatore presso il Viceré di Sicilia (Relazione di Orazio Sudano nella Conferenza svoltasi il 20.12.2007 durante le celebrazioni del 180º Anniversario dell'Autonomia Comunale).</ref>. Presenza che è rinvenibile sia da [[cognome|cognomi]] di chiara origine maltese (Mallia, Gozzo, Cianci) e piemontese (Adorno) che ancor oggi sono presenti nel Comune; sia dai [[coronimo|coronimi]] ''Cassara'' (cognome maltese), ''Maltese'', ''Vizzinisi'' (termine siciliano per indicare gli abitanti di [[Vizzini]]), ''Calancon del vento'' ([[calanco]] è propriamente un particolare paesaggio collinare tipico del [[Monferrato]] e dell'[[Appennino ligure]]), ''Cozzo Modicano'' (da [[Modica]], comune in [[provincia di Ragusa]]).
 
Alle [[Elezioni europee del 2009 (Italia)|elezioni europee del 2009]], non condividendo la scelta di confluire nel cartello di [[Sinistra Ecologia Libertà|Sinistra e Libertà]], si dimette dalle cariche dirigenziali.
Non mancavano poi, tra i primi abitanti, anche famiglie provenienti dal [[Marocco]] (''«Maronitii»'') e dai [[Castelli Romani]] (''«Terrae Collium prope Romam habitatores»''), come si desume dal Registro Parrocchiale dei Battesimi della Chiesa Madre<ref>Elenco delle famiglie dal 1772 al 1780 secondo il ''Liber Baptizatorum'' Vol. I.</ref>.
<br/>Nel [[1766]], la ''Terra di S. Paolo'' contava già 235 abitanti, numero quasi triplicato dopo poco più di vent'anni; e, nel [[1820]] il fondatore chiese al [[Re di Napoli]] il permesso di «''elevare San Paolo Solarino al rango di Comune autonomo''»<ref>{{Cita news|autore= Silvio Aparo|titolo=La rivolta fiscale che portò l'autonomia a Solarino|pubblicazione=Giornale di Sicilia|giorno=09|mese=01|anno=2003}}</ref>.[[File:Solarino celebrazioni autonomia.JPG|thumb|Seduta straordinaria ed informale del Consiglio Comunale di Solarino, indetto il 20 dicembre 2007 nell'ambito delle manifestazioni per il 180º anniversario dell'autonomia comunale.]]
Con [[Regio decreto]] n. 1687 del 20 dicembre [[1827]], [[Francesco I delle Due Sicilie|Francesco I Re delle Due Sicilie]], concesse al ''Comunello'' di San Paolo Solarino di separarsi da Siracusa, per costituirsi in ''Comune particolare'' (vale a dire, indipendente) avente la medesima denominazione, sancendone così l'autonomia amministrativa.
<br/>Tale autonomia, però, non fu immediata, dal momento che dapprima dovettero risolversi gli inevitabili problemi economici, logistici ed amministrativi legati alla ripartizione del territorio tra il Comune Capo-valle di Siracusa ed il neonato San Paolo Solarino. La decisione si ebbe il 14 luglio [[1828]], ma la copia del verbale fu inviata al [[sindaco]] soltanto il 29 luglio [[1930]], per cui fino a quella data, Solarino era di fatto riunito ancora a Siracusa<ref>{{cita pubblicazione | autore=Orazio Sudano| titolo=Cominciarono così i problemi del territorio| rivista=Il Domani| volume= 26 | anno=1984 | mese=aprile | p=5}}</ref>.
<br/>La popolazione del nuovo comune era prevalentemente rurale e costituita per la maggior parte da piccoli possidenti terrieri, e per la rimanente da [[bracciante agricolo|braccianti agricoli]], artigiani e piccoli commercianti; conseguentemente, le attività più praticate erano l'[[agricoltura]] e la [[pastorizia]]. Tale assetto economico-sociale, che sopravvisse fino alla [[prima guerra mondiale]], si rispecchiava perfettamente nella struttura urbana del paese.
<br/>Fino agli inizi del secolo scorso, infatti, la maggior parte delle abitazioni, eccezion fatta per i palazzi signorili ([[Palazzo Requisenz|Requisenz]], Conti Mezio e Sipala) era costituita da povere case al livello della strada, con una o due stanze, prive dei più elementari servizi igienici.
<br/>Nel [[1850]] fu introdotta l'[[illuminazione pubblica]] mediante [[lampione|lampioni]] a [[petrolio]]; ma bisognerà aspettare il [[1922]] per l'elettrificazione della stessa. Nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], venne pianificata la Piazza del Plebiscito e le vie adiacenti. Nel [[1925]], infine, iniziarono i lavori per l'incanalizzazione delle [[pioggia|acque piovane]] e la costruzione dell'impianto idrico.
<br/>Agli inizi del [[XX secolo|Novecento]], un considerevole il tasso di emigrazione riguardò soprattutto gli [[Stati Uniti d'America]] e l'[[Australia]], dove sorsero numerose comunità solarinesi (a [[New Britain (Connecticut)|New Britain]] nel [[Connecticut]], a [[Paterson (New Jersey)|Paterson]]<ref>{{cita web|url=http://solarinoamericansociety.org/|titolo=Sito della comunità solarinese a Paterson (NJ)|accesso=1º giugno 2010}}</ref> nel [[New Jersey]] e nel sobborgo di [[Melbourne]], [[Città di Moreland|Moreland]], in Australia) ma anche l'[[America Latina]], l'[[Europa centrale]] ([[Svizzera]] e [[Germania]]) e le Regioni dell'[[Italia settentrionale]]<ref>{{cita pubblicazione | autore=Mimmo Calafiore| titolo=Solarino terra di sole ed emigrazione| rivista=Prospettive Siracusa | anno=1991 }}</ref>; che non riuscì ad essere bilanciato dall'immigrazione dei 4.000 profughi [[Friuli|friulani]] giunti nel siracusano dopo la [[prima guerra mondiale]], la maggior parte dei quali si sistemò a Solarino<ref>{{Cita news|autore= Giovanni Sudano|titolo=Il monumento dei Caduti a Solarino|pubblicazione=Il Nuovo Diario|giorno=18|mese=05|anno=1985|pagina=13}}</ref>.
 
Alle [[elezioni regionali nel Lazio del 2010]] è capolista del PSI nelle provincie di Roma e Latina, a sostegno di [[Emma Bonino]], ma ottiene un risultato deludente: tra i candidati del suo partito è sesto a Roma con 812 preferenze<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/static/speciale/2010/elezioni/regionali/liste/liste_roma.html|titolo=I consiglieri eletti e le preferenze|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|Repubblica.it]]|accesso=29 dicembre 2013}}</ref>, e secondo a Latina con 83 preferenze<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/static/speciale/2010/elezioni/regionali/liste/liste_latina.html|titolo=I consiglieri eletti e le preferenze|pubblicazione=Repubblica.it|accesso=29 dicembre 2013}}</ref>. Ritorna a fare il dirigente del [[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]], come responsabile Esteri.
Di particolare rilevanza fu il ruolo di Solarino durante la [[seconda guerra mondiale]]. Già tra settembre ed ottobre nel [[1939]], le campagne intorno all'[[Ospedale Vasquez]] furono scelte per effettuarvi un campo d'addestramento del I e del IV [[battaglione]] del 75º Reggimento Fanteria; allo scoppio delle ostilità, il comune fu interessato dalla presenza di oltre 1300 sfollati provenienti soprattutto da Siracusa, Augusta e dai cosiddetti "Territori d'oltre mare", vale a dire dalle [[Africa Orientale Italiana|ex colonie africane]]; nel maggio del [[1943]], poi, [[Umberto II d'Italia|Umberto di Savoia]], allora generale del Gruppo Armate Sud vi passò in rassegna le truppe provenienti da Palazzolo, Buccheri, Vizzini e Grammichele che erano state schierate lungo la strada per Floridia; infine, tra l'11 ed il 13 luglio dello stesso anno, nei pressi del paese si combatté una delle più cruente battaglie che interessarono il territorio siracusano»<ref>{{Cita news|autore= Paolo Mangiafico|titolo=Solarino, la battaglia della speranza|pubblicazione=La Sicilia|giorno=12|mese=07|anno=2003}}</ref>.
<br/>Alla fine degli scontri, l'abitato, fortunatamente non si presentò particolarmente danneggiato. Erano crollati i tetti di qualche abitazione e c'erano delle buche causate dallo scoppio delle granate, ma nel complesso erano rimasti integri sia la [[Chiesa Madre San Paolo Apostolo|chiesa]] che il Palazzo Municipale. Nel [[1944]], però, proprio quest'ultimo venne dato alle fiamme da un gruppo di giovani renitenti alla leva, con la conseguente distruzione degli archivi comunali, ragion per cui, non si hanno notizie molto precise sui primi anni di vita del Comune ed il confine fra storia e tradizione, per certi aspetti risulta molto labile.
 
È capolista nella lista per il Senato del PSI nella [[Circoscrizione Lazio (Senato della Repubblica)|Circoscrizione Lazio]] nella coalizione di centrosinistra alle [[Elezioni politiche italiane del 2013|elezioni politiche del 2013]], ma non viene eletto, poiché il PSI ottiene lo 0,42% a fronte dello sbarramento del 3%.
=== La Battaglia di Solarino (11-13 luglio 1943) ===
[[File:Lapide Battaglia Solarino.jpg|thumb|left|Lapide commemorativa del 50º Anniversario della Battaglia di Solarino.]]
Il 10 luglio [[1943]], dopo essere partito da [[Palazzolo Acreide]] alla volta di [[Siracusa]], nell'intento di contrastare l'avanzata degli [[Gran Bretagna|inglesi]], il [[Arma di Fanteria|75º Reggimento Fanteria]], con a capo il [[colonnello]] Francesco Ronco, si rifugiò a Solarino - centro abitato più vicino - dopo essere incappato negli aerei inglesi che iniziarono a bombardare le truppe in marcia.<br/>Raggiunta la compagnia ciclisti, di stanza proprio in quest'ultimo comune, il colonnello Ronco ordinò alla stessa compagnia di proseguire verso [[Floridia]], ma nell'attraversamento del ponte ''Mulinello'', l'automezzo che precedeva i ciclisti fu preso di mira dai tiratori [[alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] posizionati sulle alture oltre il ponte e così si ripiegò su Solarino, dove nel frattempo erano giunti gli uomini del ''gruppo mobile D'' provenienti da [[Misterbianco]]<ref>{{cita libro | cognome= Puddu | nome= Mario | titolo= Guerra in Italia, 1943-1945 | editore= | città= Roma| anno=1965| p= 70}}</ref>.
 
Nel [[2016]], durante la campagna per il [[Referendum costituzionale del 2016 in Italia|referendum sulla modifica della Costituzione]], in polemica con la maggioranza [[Riccardo Nencini|nenciniana]] del PSI, ha presieduto il ''Comitato Socialista per il No'', al quale hanno aderito numerose personalità socialiste, a partire dall'ex Ministro [[Rino Formica]] (che è stato nominato presidente onorario)<ref>{{cita web|url=https://comitatosocialistaperilno.com/info/chi-siamo/|titolo=Chi siamo|editore=''comitatosocialistaperilno.com''|accesso=2 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170103165142/https://comitatosocialistaperilno.com/info/chi-siamo/#|dataarchivio=3 gennaio 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
La mattina successiva giunse la notizia che i reparti motorizzati britannici avevano già occupato Floridia. L'11 luglio, in rinforzo alla colonna del 75º Fanteria venne inviato anche il battaglione [[mortaio|mortai]] della divisione “Napoli”<ref>{{cita libro | cognome= Di Matteo | nome= Salvo | titolo= Cronache di un quinquennio: anni roventi, la Sicilia dal 1943 al 1947 | editore= Denaro | città= Palermo| anno=1967| p= 79}}</ref>..
Alle ore 6, la colonna attestata fra Solarino e Floridia, riprese la marcia verso Siracusa, mentre i reparti corazzati britannici le andavano incontro e quasi mezz'ora dopo, iniziarono i combattimenti. Aumentando la pressione inglese, per evitare di essere circondato, il colonnello Ronco ordinò il ripiegamento sulle alture di Cugno Randazzo, che meglio di prestavano per la difesa.
 
Nell'ottobre del 2017 abbandona il PSI e costituisce il movimento ''Area Socialista'', che aderisce alla coalizione [[Liberi e Uguali]], ma non raggiunge un accordo elettorale; Nel 2019 partecipa nuovamente al Congresso del PSI.
Il 12 luglio, vennero fatti convergere su Floridia alcuni reparti britannici ritirati dal fronte di [[Priolo Gargallo]]; mentre altre truppe alleate provenienti da [[Noto (Italia)|Noto]] ed [[Avola]] avevano già oltrepassato Palazzolo, erano già giunti presso le case dell'ex feudo Melilli (a 7 km da Solarino) e la ''colonna Ronco'' dovette affrontare l'avversario su due fronti<ref>{{cita libro | cognome= Zingali | nome= Gaetano | titolo= L'invasione della Sicilia (1943): avvenimenti militari e responsabilità politiche| editore= Crisafulli| città= Catania| anno=1962| p= 159}}</ref>. <br/>Alle 4 del mattino del 13 luglio iniziò il definitivo attacco nemico: le infiltrazioni sui fianchi furono così profonde da minacciare il collegamento fra le posizioni della fanteria ed il gruppo d'artiglieria, per cui il ripiegamento fu d'obbligo. Verso le 13 tutta la zona di Cugno Randazzo fu invasa dal fuoco d'artiglieria e la reazione italiana andò via via scemando, fino a cessare completamente circa due ore dopo<ref>{{cita pubblicazione |autore=Sebastiano Immè |anno=2003 |mese=novembre - dicembre |titolo=Come bloccammo per tre giorni gli inglesi alle porte di Solarino |rivista=I Siracusani |volume=46 |p=36 }}</ref>. <br/>Durante le ultime fasi del combattimento perse la vita il sottotenente d'[[artiglieria]] Antonio Santangelo Fulci, al quale, nel [[1949]] sarebbe stata concessa la medaglia d'oro al valor militare ''«per spiccate prove d'abilità militare»'' (Decreto della [[Corte dei Conti]] del 07/09/1949); mentre al colonnello Ronco che riuscì a mettere in salvo la bandiera di combattimento del 75º Reggimento Fanteria (che adesso è conservata nel sacrario del [[Vittoriano]], a Roma), così come ai pochi superstiti dello stesso reggimento venne concessa la medaglia d'argento al valor militare.<ref>{{Cita news|autore=Orazio Sudano|titolo=La strage di Solarino|pubblicazione=La Sicilia|giorno=11|mese=07|anno=2002}}</ref>
 
=== Procedimenti giudiziari ===
A cinquant'anni da quell'evento, il 13 luglio [[1993]],<ref name="Vincenzo La Rocca_1993_96-97">{{Cita|Vincenzo La Rocca|pp. 96-97|Vincenzo La Rocca, 1993}}</ref> alla presenza delle associazioni dei combattenti, dei reduci solarinesi, delle autorità civili e di un drappello d'onore della Divisione di Fanteria ''Aosta'', vennero deposte due corone d'alloro, una presso il Monumento ai Caduti e l'altra, ai piedi di un ulivo secolare, in contrada Cugno Randazzo. Sempre in tale località, in prossimità della cappella dedicata alla [[Madonna del Carmelo]], sul margine della [[Strada statale 124 Siracusana|strada statale 124]], venne scoperta una lapide fatta collocare dall'[[Sindaci di Solarino|Amministrazione Comunale]], a memoria di tali accadimenti. Nella medesima manifestazione, fu conferita la cittadinanza onoraria ''ad memoriam'', al generale Francesco Ronco, deceduto nel [[1978]].
Bobo Craxi fu processato per diffamazione aggravata nei confronti di [[Francesco Saverio Borrelli]]: l'8 febbraio [[1996]], in un'intervista al ''[[Corriere della Sera]]'', sostenne che nel [[1990]] Borrelli si era rivolto a [[Paolo Pillitteri]] (all'epoca sindaco di Milano) perché lo aiutasse a diventare procuratore capo del capoluogo lombardo, e nel [[1999]] fu condannato dal Tribunale di Brescia alla pena di un mese di reclusione e a una multa di 25 milioni<ref name="GomezTravaglio"/>. In appello il reato si è prescritto, ma è stata confermata la condanna ai risarcimenti e al pagamento delle spese legali: i giudici ritennero che l'affermazione di Craxi fosse «diffamatoria e lesiva dell'onore e della reputazione di indipendenza» del magistrato<ref name="GomezTravaglio"/>. Nel [[2007]] la Cassazione ha confermato la sentenza d'appello<ref name="GomezTravaglio"/>.
 
=== Pubblicazioni ===
==Dal Secondo Dopoguerra ai giorni nostri==
Ha pubblicato due libri: ''Route el Fawara. Hammamet'' (2003), con [[Gianni Pennacchi]], che racconta gli ultimi giorni del padre, passati in latitanza, e ''Craxi. Il socialismo dei padri e quello di domani'' (2006), una lunga intervista concessa a Francesco Borgonovo in cui parte dalla figura di Bettino Craxi per delineare i suoi progetti per i socialisti italiani.
[[File:Solarino Segnale.JPG|thumb|Il cartello segnaletico ''antiracket'', primo caso in Italia, di una segnalazione del genere.]]
Fino alla fine del secondo conflitto mondiale, Solarino era uno dei tanti paesi agricoli della provincia di Siracusa con un'[[artigianato|attività artigianale]] appena bastevole per i consumi locali.
<br/>Tale situazione perdurò fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]], quando con la nascita del [[polo petrolchimico siracusano]] nel tratto di costa compreso tra Targia ed [[Augusta (Italia)|Augusta]], gran parte delle campagne furono abbandonate e Solarino, grazie alla propria posizione geografica, equidistante sia dagli agglomerati industriali che dal capoluogo di Provincia, conobbe il fenomeno dell'immigrazione con un conseguente incremento demografico, che l'ha portato ad essere, attualmente, il terzo maggior centro urbano della Provincia (dopo Siracusa e Floridia) per densità abitativa (566 ab./km²).
 
Nel [[2009]], fonda e dirige con [[Biagio Marzo]] il giornale online ''Socialist - Il socialista clandestino''.
Tra gli [[Anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]], tutta la [[provincia di Siracusa]] fu colpita da una recrudescenza delle [[estorsione|estorsioni]]<ref>{{Cita news|autore= Saretto Leotta|titolo=Tre attentati dinamitardi in provincia|pubblicazione=La Sicilia|giorno=18|mese=09|anno=1990}}</ref> che non risparmiò nemmeno Solarino.<ref>{{Cita news|autore= Saretto Leotta|titolo=Bombe estortive senza tregua. Ora il racket "scopre" Solarino|pubblicazione=La Sicilia|giorno=01|mese=05|anno=1990}}</ref> Così, nel [[1995]] venne costituita, tra i vari commercianti, l'Associazione antiracket e, tre anni dopo, venne firmato un protocollo d'intesa tra l'associazione stessa ed il Comune, per la concessione da parte di quest'ultimo di locali interni al Palazzo Comunale da destinare a sportello antiracket.<ref>{{Cita news|autore= Paolo Mangiafico|titolo=Sede dell'antiracket a Palazzo di Città|pubblicazione=La Sicilia|giorno=30|mese=11|anno=1998}}</ref> Infine, nel [[1999]], per commemorare l'evento, il Comune adottò un'iniziativa senza precedenti in Italia:<ref>{{Cita news|autore=Rosa Tomarchio|titolo=Sulla strada il no al racket|pubblicazione=La Sicilia|giorno=24|mese=05|anno=1999}}</ref> ad ogni ingresso dell'abitato fu apposto un cartello segnaletico che riportava sotto al nome del paese la dicitura «comune che ha detto no al [[racket]]».
 
Collabora con la testata televisiva [[TGcom24]] per la quale ha seguito la crisi fra la Catalogna e la Spagna. Assieme a [[Piero Fassino]] e [[Romano Prodi]] ha sottoscritto, nel settembre del 2017, un appello al dialogo tra le parti per evitare la crisi istituzionale e favorire il confronto civile.
Altra data da ricordare nella recente storia solarinese è stata il 17 settembre [[2003]]. Per tre giorni, la provincia di Siracusa fu messa in ginocchio da una violenta [[alluvione]] abbattutasi sulla [[Sicilia orientale]], ma i danni più ingenti si ebbero proprio a Solarino<ref>{{Cita news|autore=Silvio Aparo|titolo=Solarino tra i comuni più colpiti|pubblicazione=Giornale di Sicilia|giorno=23|mese=09|anno=2003}}</ref>. Soltanto nella prima giornata, vennero travolte cinquanta [[autovettura|autovetture]], molti edifici subirono dei crolli, tra cui la [[scuola elementare]] ed alcune famiglie dovettero rifugiarsi sui tetti delle case a causa dell'alto livello dell'acqua»<ref>{{Cita news|autore= Silvio Aparo|titolo=Solarino, ricostruzione al via|pubblicazione=Il Giornale di Sicilia|giorno=01|mese=10|anno=2003}}</ref>.
<br/>Alla fine dell'evento meteorologico risultò danneggiato l'80% della rete viaria, venne distrutto il 70% della rete fognaria e di quella idrica e per giorni il paese rimase isolato dai Comuni limitrofi, per l'inagibilità del ponte Diddino e della statale per Siracusa e Palazzolo, nonché per l'interruzioni della linea elettrica e telefonica<ref>{{Cita news|autore=Roberto Rubino|titolo=Solarino senza strade, né luce, né telefoni|pubblicazione=La Sicilia|giorno=18|mese=09|anno=2003}}</ref>.
 
== Opere ==
Sempre nel [[2003]],<ref>{{Cita news|autore=Roberto Rubino|titolo=Floridia e Solarino insieme per una spinta allo sviluppo|pubblicazione=La Sicilia|giorno=10|mese=12|anno=2003}}</ref> sulla scorta degli incentivi disposti dalla [[legge regionale]] n. 30/2000 (cosiddetta ''legge Ortisi'') è stata avanzata l'ipotesi della nascita dell'Unione dei Comuni tra Solarino e la vicina [[Floridia]], al fine di una gestione collettiva dei [[servizi]] (tra i quali, [[polizia municipale]], [[ambiente naturale|ambiente]], [[trasporto pubblico|trasporti pubblici]], [[Ristorazione#La_ristorazione_scolastica|refezione scolastica]]), ferma restando l'autonomia amministrativa dei due enti locali. <br/>Ipotesi che si è concretizzata nel [[2010]]<ref>{{cita web|url=http://giornaleonline.lasicilia.it/GiornaleOnLine/pdf_sfoglia.php?move=1|titolo= Floridia-Solarino. Ecco la firma dell'«unione» dei monti climiti|accesso=22 dicembre 2010}}</ref>, anno in cui i [[Consiglio comunale|consigli comunali]] dei due paesi hanno approvato l'[[atto costitutivo]] e lo [[statuto (diritto)|statuto]]<ref>{{cita web |url=http://nuke.sebastianoscorpo.com/LinkClick.aspx?fileticket=eKLPPzJMCS4%3D&tabid=36&mid=451|titolo= Statuto dell'Unione dei Comuni dei Monti Climiti|accesso=4 ottobre 2010}}</ref> dell'[[Unione di comuni|Unione dei Comuni]] - [[Monti Climiti]].
* {{cita libro|autore=Bobo Craxi|autore2=Gianni Pennacchi|titolo=Route el Fawara. Hammamet|città=Palermo|editore=Sellerio|anno=2003|isbn=88-389-1902-X}}
* {{cita libro|autore=Bobo Craxi|titolo=Craxi. Il socialismo dei padri e quello di domani|città=Roma-Reggio Emilia|editore=Aliberti|anno=2006|isbn=88-7424-152-6}}
•Bobo Craxi Lettere da Barcellona Editore Biblion 2018
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
*Peter Gomez e Marco Travaglio, ''[[Se li conosci li eviti|Se li conosci li eviti. Raccomandati, riciclati, condannati, imputati, ignoranti, voltagabbana, fannulloni del nuovo Parlamento]]'', Milano, [[Chiarelettere]], 2008, ISBN 978-88-6190-054-7.
*{{cita libro|Salvatore | Ciancio | Siracusa e provincia: topografia storica e archeologica | 1980| Dafni| Catania|id=IT\ICCU\PAL\0006319}}
*Federico Orlando, ''Il sabato andavamo ad Arcore. La vera storia, documenti e ragioni, del divorzio tra Berlusconi e Montanelli'', Bergamo, Larus, 1995, ISBN 88-7747-954-X.
*{{cita libro| Giuseppe | Fichera | Solarino, ieri e oggi, nei ricordi di un suo vecchio figlio| 1997| | Siracusa}}
*{{cita libro| Padre Serafino M. (Paolo)|Gozzo O.F.M.| San Paolo da Cesarea a Roma| 1963| Editrice Marietti | Torino| capitolo=L'Apostolo Paolo da Malta a Reggio - Atti 28, 11-13a, | curatore= Bonaventura Mariani |pp=41-69.}}
*{{cita libro|Padre Serafino M. (Paolo) | Gozzo O.F.M.| L'Apostolo Paolo nella tradizione, nell'archeologia e nel culto del Comune e della Chiesa di San Paolo Solarino|1979|| Roma}}
*{{Bibliografia|Vincenzo La Rocca, 1993|Vincenzo la Rocca, ''Luglio 1943 e dintorni'', Nuova Grafica, Floridia, 1993.}}
*{{cita pubblicazione | autore=Marco Monterosso| anno=2001 | mese=novembre - dicembre| titolo=La colonizzazione di San Paolo Solarino| rivista=I Siracusani | volume=34 | pp=25-27}}
*{{cita libro|Giovanni | Sudano |Il culto di San Paolo a Solarino, storia - arte - tradizioni popolari| 1997| Edizioni Signorello | Catania| coautori= Luigi Lombardo}}
*{{cita pubblicazione | autore=Orazio Sudano | anno=1985 | mese=agosto |titolo=A 8000 piedi da Siracusa, il feudo di San Paolo| rivista=Gazzetta di Siracusa | pp=10-11 }}
*{{cita pubblicazione | autore=Orazio Sudano | anno=1990 | mese=maggio |titolo=Il feudo di Solarino sei secoli di storia| rivista=Diario | pp=9-10 }}
*{{cita pubblicazione | autore=Orazio Sudano | anno=1992 | mese=settembre | titolo=San Paolo Solarino da sobborgo a comune autonomo | rivista=Diario - Storia Nostra | p=8 }}
*{{cita libro|Orazio | Sudano | Solarino nella seconda guerra mondiale|2003 | Giuseppe Ramaci Editore| Siracusa}}
 
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