Barletta e Alessia Russo (ginnasta): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunti collegamenti
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione iOS
 
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
Riga 1:
{{F|ginnasti italiani|giugno 2016}}
{{Avvisounicode}}
{{Sportivo
{{Nota disambigua}}
|Nome = Alessia Russo
{{Divisione amministrativa
|Immagine = Alessia Russo 2013.jpeg
| Nome = Barletta
|Sesso = F
| Panorama = La Cattedrale di Barletta vista dal castello 2.jpg
|CodiceNazione = {{ITA}}
| Didascalia = La [[Cattedrale di Barletta|Cattedrale di Santa Maria Maggiore]] vista dal bastione Santa Maria del Castello
|Disciplina = Ginnastica ritmica
| Bandiera = Bandiera - Barletta 01.png
|Ruolo = Individualista
| Voce bandiera =
|Società = [[Armonia d'Abruzzo]]
| Stemma = Barletta-Stemma.png
| Voce stemmaTermineCarriera =
|SquadreNazionali = European championchip: Minsk 2011
| Stato = ITA
Minsk 2015;
| Grado amministrativo = 3
Holon 2016;
| Divisione amm grado 1 = Puglia
Budapest 2017.
| Divisione amm grado 2 = Barletta-Andria-Trani
| Amministratore locale = [[Cosimo Cannito]]
| Partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[centro-destra]]
| Data elezione = 15-6-2018<ref name=proclamazione>{{Cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi13/procl_sindaco_ok.html|titolo=Pasquale Cascella proclamato sindaco di Barletta|data=12 giugno 2013|accesso=29 agosto 2015}}</ref><ref name=CascellaBallottaggio>{{Cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/bal13/|titolo=Elezioni Amministrative 2013 - Ballottaggio|data=10 giugno 2013|accesso=29 agosto 2015}}</ref><ref name=CascellaRepubblica>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/static/speciale/2013/elezioni/comunali/barletta.html|titolo=Scrutini Comune di BARLETTA - Comunali - Elezioni comunali del 26 e 27 maggio 2013 - La Repubblica|data=10 giugno 2013|accesso=31 agosto 2015}}</ref> <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
| Data istituzione =
| Superficie = 149.35
| Note superficie =
| Abitanti = 94477
| Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
| Aggiornamento abitanti = 31-12-2017
| Sottodivisioni = [[Canne]], [[Fiumara (Barletta)|Fiumara]], [[Montaltino]]
| Divisioni confinanti = [[Andria]], [[Canosa di Puglia]], [[Margherita di Savoia (Italia)|Margherita di Savoia]], [[San Ferdinando di Puglia]], [[Trani]], [[Trinitapoli]]
| Codice postale = 76121<br /><small>70051 fino al 30 aprile 2011</small>
| Zona sismica = 2
| Gradi giorno = 1306
| Nome abitanti = barlettani
| Patrono = [[Ruggero di Canne|san Ruggero]]
| Festivo = 30 dicembre
| PIL =
| PIL procapite =
| Mappa = Map of comune of Barletta (province of Barletta-Andria-Trani, region Apulia, Italy).svg
| Didascalia mappa = Posizione del comune di Barletta nella provincia di Barletta-Andria-Trani
| Diffusività =
}}
'''Barletta''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/barˈletta/}}, ''Varrétte'' o ''Barlétte''<ref name="Lessicobarlettanop3">{{cita libro| Marco Ignazio | De Santis | Lessico barlettano | 1988 | Amministrazione comunale | Barletta |p=3}}</ref> in [[Dialetto apulo-barese|barlettano]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | Garzanti | Milano|p= 64}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:94477}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, capoluogo insieme ad Andria e Trani della [[provincia di Barletta-Andria-Trani]] in [[Puglia]].
 
Finalista europea Holon 2016.
Il territorio comunale fa parte del bacino della [[valle dell'Ofanto]] e, oltre a essere bagnato dall'[[Ofanto|omonimo fiume]], che funge amministrativamente come confine territoriale tra Barletta e [[Margherita di Savoia (Italia)|Margherita di Savoia]], ne ospita anche la foce.
 
World championship:
Il comune di Barletta, che comprende la frazione di [[Canne]], sito archeologico ricordato per la [[Battaglia di Canne|storica battaglia]] vinta nel [[216 a.C.]] da [[Annibale]], è stato riconosciuto come città d'arte dalla Regione Puglia nel [[2005]] per le sue bellezze architettoniche.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/magazine/05-10/4.pdf|titolo=Barletta è città d'arte - Prima Pagina Barletta|accesso=29 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=2&sqi=2&ved=0CCYQFjAB&url=http%3A%2F%2Fosservatoriocommercio.regione.puglia.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2010%2F02%2FElenco-citt%25C3%25A0-darte-aggiornato-al-2011.xls&rct=j&q=barletta%20citt%C3%A0%20d%27arte%20luglio%202005%20regione%20puglia&ei=25AuTv_dMMbysgads9CUAg&usg=AFQjCNF0BZXVaImCM_Z122GhjjTiZQ4U5g&cad=rja|titolo=Osservatorio del commercio della Regione Puglia: registro delle città d'arte e turistiche.|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
Kiev 2013;
Izmir 2014;
Stoccarda 2015;
Sofia (bronze medal).
 
Giochi del mediterraneo:
== Geografia fisica ==
Tarragona 2018
=== Territorio ===
Il territorio di Barletta, esteso su oltre 14.691 ettari<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/072/007/clima.html|titolo=Comuni italiani|accesso=29 agosto 2015}}</ref> e con circa 13,5&nbsp;km di costa, si affaccia sul [[mare Adriatico]] all'imboccatura sud-est del [[golfo di Manfredonia]] nell'area costiera in cui il litorale roccioso della [[Terra di Bari (regione storica)|Terra di Bari]] modifica le sue caratteristiche giungendo alle sabbie della foce del fiume [[Ofanto]]. La città è situata sulla costa 5&nbsp;km a sud-est dalla foce dell'Ofanto ed è ubicata su di un bassopiano che varia dai 10 ai 30 metri sul [[livello del mare]] mentre il territorio comunale risulta compreso tra i 0 e i 158 metri sul livello del mare determinando così un'escursione altimetrica pari a 158 metri.<ref name=autogenerated1>{{cita libro| Rita | Ceci | Barletta, leggere la città | 1986| Edizioni Libreria Liverini | Barletta | coautori= Ruggiero Mascolo|p= 7}}</ref><ref name="dett">{{cita web|url=http://puglia.indettaglio.it/ita/comuni/bt/barletta/barletta.html |titolo=Scheda sul comune di Barletta |accesso=29 agosto 2015}}</ref> Il centro abitato si estende per una lunghezza da est ad ovest di circa 6&nbsp;km, da nord a sud per circa 2&nbsp;km ed un perimetro di circa 13&nbsp;km.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/citta/citta.htm|titolo=Informazioni geografiche dal sito del Comune di Barletta|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
Pre-olympic: Rio 2016
Il terreno su cui insiste il territorio di Barletta è caratterizzato dalla presenza di [[Arenaria|arenarie]], [[Calcarenite|calcareniti]], [[sabbia]], [[argilla]] e [[tufo]].<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|pp.90-93|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> Le trasformazioni antropiche del suolo hanno però modificato il suo paesaggio soprattutto nel periodo compreso tra il XIX e il XXI secolo. L'area protesa verso Canosa, calcarenitica, precedentemente adibita a prato per il pascolo, a vigneti e ad alberi da frutta oggi denota la totale scomparsa del verde a pascolo a vantaggio di vigneti e oliveti. Stessa sorte è toccata alla zona verso Canne che non mostra più cerealicoltura e vegetazione spontanea, tipica delle sponde dell'Ofanto, caratterizzate da un terreno argilloso, ma vigneti e oliveti, con la costruzione di argini che hanno permesso di evitare i danni delle inondazioni avvenute fino al [[XIX secolo]].<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 90|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> Il territorio verso Trani, in precedenza paludoso, è stato bonificato con una conseguente scomparsa delle specie faunistiche fino ad allora presenti nei pressi delle acque stagnanti. La zona compresa tra Barletta e [[Andria]] non mostra invece segni di sostanziali modifiche, mantenendo la sua tipica vegetazione ricca di oliveti.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.93|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>
 
Medaglia d'argento nella "serie A francese" come individualista del Team.
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]: zona 2 (sismicità media), Ordinanza PCM n. 3274 del 20 marzo [[2003]]
 
Medaglia di bronzo nella "serie A spagnola" come individualista del Team.
=== Clima ===
Il clima del territorio barlettano è riconducibile a [[Clima mediterraneo|quello mediterraneo]], tipico della fascia costiera adriatica meridionale, caratterizzato da inverni non troppo freddi e da estati calde e secche, con scarse precipitazioni. La neve cade poche volte l'anno e raramente con accumuli considerevoli. Negli ultimi dieci anni, tuttavia, si registrano alcuni episodi nevosi di un certo rilievo: 15 dicembre [[2007]] quando 20 centimetri di neve ammantarono la città<ref>{{cita web|url=http://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Barletta/2007/Dicembre/15|titolo=Meteo a Barletta in data 15 dicembre 2007|29 agosto 2015}}</ref>, il 6-7 febbraio 2012 ed il 30-31 dicembre 2014. La [[piovosità]] è bassa: la media pluviometrica si aggira sui 550 millimetri annui ed è distribuita in circa settanta giorni, con maggiori afflussi di pioggia in autunno ed inverno e minimi tra la seconda metà del mese di giugno e la prima metà del mese di agosto.<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/110/002/clima.html|titolo=Dati climatologici medi della città di Barletta|29 agosto 2015}}</ref>
 
Medaglia d'argento e di bronzo al "grand prix" di Brno 2017
{{ClimaAnnuale
| nome = Barletta - Valle dell'Ofanto
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 11.4
| tempmax02 = 12.4
| tempmax03 = 14.9
| tempmax04 = 18.5
| tempmax05 = 23.3
| tempmax06 = 27.7
| tempmax07 = 30.7
| tempmax08 = 30.7
| tempmax09 = 26.8
| tempmax10 = 21.4
| tempmax11 = 16.5
| tempmax12 = 12.9
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 4.1
| tempmin02 = 4.3
| tempmin03 = 6.0
| tempmin04 = 8.4
| tempmin05 = 12.3
| tempmin06 = 16.2
| tempmin07 = 18.8
| tempmin08 = 19.0
| tempmin09 = 16.2
| tempmin10 = 12.3
| tempmin11 = 8.5
| tempmin12 = 5.6
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 52
| pioggia02 = 58
| pioggia03 = 46
| pioggia04 = 43
| pioggia05 = 39
| pioggia06 = 30
| pioggia07 = 22
| pioggia08 = 26
| pioggia09 = 49
| pioggia10 = 61
| pioggia11 = 62
| pioggia12 = 60
<!-- Umidità percentuali medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| umido01 = 76.6
| umido02 = 75.1
| umido03 = 73.5
| umido04 = 71.1
| umido05 = 68.7
| umido06 = 64.2
| umido07 = 60.2
| umido08 = 61.3
| umido09 = 68.3
| umido10 = 74.4
| umido11 = 76.5
| umido12 = 77.0
 
Campionessa italiana a squadre 2008-2009-2010-2011-2012-2013-2015.
}}
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]] di Barletta:<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm|titolo=Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani|accesso=29 agosto 2015|urlmorto=sì}}</ref>
** [[Zona climatica]]: C
** [[Gradi giorno]]: 1306
 
Vice campionessa italiana a squadre 2014-2017-2019
== Origini del nome ==
[[File:TabulaPeutingeriana - Bardulos.jpg|thumb|''Bardulos'' nella ''Tabula Peutingeriana'']]
Il primo nome della città è stato ''Barduli'', che appare nella ''Tavola Peutingeriana'' nella forma dell'[[accusativo]] ''Bardulos''. Il [[toponimo]], secondo un'ipotesi ottocentesca,<ref>Francesco Costantino Marmocchi, ''Dizionario di geografia universale'', volume I parte II, Torino 1858, pp. 893-894, che cita a sua volta Nicola Corcia (''Storia delle Due Sicilie dall'antichità più remota al 1789'') come il primo a formulare questa ipotesi</ref> sarebbe derivato dal nome della popolazione transadriatica che, intorno al [[IV secolo a.C.]], era approdata sulle coste barlettane: i [[Bardei]].
 
Partecipazione 30ºUniversiade in Napoli |2019| {{naz|ginnastica ritmica|ITA}}
Durante l'[[Alto Medioevo]] la denominazione subì una nuova modifica, diventando ''Baruli'' (pl.) o ''Barulum'' (sing.). In volgare pugliese latinizzato, la città era detta ''Varolum'' o ''Varletum'', forma che ricorda il nome della città in dialetto barlettano, ossia ''Varrètt<nowiki>'</nowiki>'' (femm. sing.). Solo a partire dall'XI secolo la città è stata chiamata con l'attuale denominazione di ''Barletta''.<ref>{{cita libro| Renato | Russo | Barletta. La storia | 2004| Rotas | Barletta |p= 40}}</ref> Tuttavia, nel [[Decameron]] di [[Giovanni Boccaccio]] (metà del XIV secolo), la città è ancora detta ''Bàrolo'' (Giornata nona, Novella decima).<ref>Donno Gianni ad istanzia di compar Pietro fa lo 'ncantesimo per far diventar la moglie una cavalla; e quando viene ad appiccar la coda, compar Pietro, dicendo che non vi voleva coda, guasta tutto lo 'ncantamento.</ref>
2 Partecipazione coppa dei campioni in Tokyo|2011|{{Naz|ginnastica ritmica|ITA||juniores}} {{!}}|2012-2013-2014-2015-2016-2017-2018-2019|{{Naz|ginnastica ritmica|ITA}} {{!}}
 
<nowiki>}}</nowiki>
== Storia ==
|Palmares = {{Palmarès
{{Vedi anche|Storia di Barletta}}
|competizione 5 = Campionati italiani serieA
=== Storia antica ===
|oro 5 = 7
Le prime testimonianze su Barletta, citata come ''Bardulos'' nella ''[[Tavola Peutingeriana]]'', risalgono al [[IV secolo a.C.]] Tra il IV e il [[III secolo a.C.]] fu lo scalo marittimo di ''[[Canosa di Puglia|Canusium]]'',<ref>{{cita libro| Giuseppe | Strappa | La città come organismo | 2003| Adda | Bari | coautori= Matteo Ieva; Maria Antonietta Dimatteo|p= 34}}</ref> centro di maggior rilievo perché nell'entroterra, oltre alle risorse naturali, vi era anche un clima salubre, poiché lontano dalle acque stagnanti e paludose dei fiumi che scendevano a valle.<ref>{{Cita|Strappa, Ieva, Dimatteo|p. 20|Strappa, Ieva, Dimatteo, 2003}}.</ref>
|argento 5 = 2
Nel 216 a.C. nei pressi della vicina [[Canne]], durante la [[seconda guerra punica]] si tenne l'[[battaglia di Canne|omonima battaglia]] che determinò la pesante sconfitta dei [[Repubblica romana|Romani]] da parte dell'esercito di Annibale. Prima di finire nell'orbita di Roma l'antica ''Bardulos'' si trovava in un crocevia tra la strada che conduceva nell'entroterra [[sanniti]]co passando per Canne e Canosa e la via litoranea che, costeggiando l'[[Mare Adriatico|Adriatico]], collegava il Gargano con ''[[Bari]]um'' e ''[[Brindisi|Brundisium]]''.
|bronzo 5 = 2|}}
 
{{Palmarès
La città, fino ad allora vissuta all'ombra della vicina Canosa, dopo la distruzione di Canne, nel [[547]], ricevette una prima ondata migratoria di superstiti cannesi; in seguito all'arrivo dei Longobardi, nel [[586]] accolse un secondo esodo, questa volta degli stessi canosini, che si stabilirono lungo le principali direttrici di traffico verso i paesi limitrofi.<ref>{{Cita|Russo|pp.68-69|Russo, 2004}}.</ref> L'incursione [[Saraceni|saracena]] dell'[[848]] e la devastazione dell'[[875]] decretarono la fine della supremazia di ''Canusium'' e la definitiva fuga dei suoi abitanti presso la vicina ''Baruli'', che, così, poneva le basi per diventare una vera e propria ''[[civitas]]''.<ref>{{Cita|Russo|p.73|Russo, 2004}}.</ref>
|competizione 7 = Campionati italiani assoluti
 
|oro 7 = 8
[[File:Barletta monumento disfida apr06 01.jpg|thumb|left|Monumento alla [[Disfida di Barletta]]]]
|argento 7 = 6
=== Storia medioevale ===
|bronzo 7 = 11|}}
La città fiorì di fatto però solo nel [[Basso Medioevo]] come fortezza dei [[Normanni]], diventando una delle tappe importanti per i [[crociato|crociati]] e per tutto il traffico commerciale verso la [[Terra santa]]. Nel [[1194]] terminò il periodo normanno ed iniziò quello svevo, dominato dalla figura di [[Federico II di Svevia|Federico II]]: divenuto imperatore nel [[1220]], quattro anni dopo avviò la costruzione della sua ''domus'' nel [[Castello di Barletta|castello barlettano]], allora costituito unicamente dal fortino costruito precedentemente dai Normanni.<ref>{{Cita libro|Marcello | Grisotti | Barletta, il castello, la storia, il restauro | Barletta| Adda| 1995|pp=106-107}}</ref> L'importanza attribuita alla città dal sovrano svevo è testimoniata dall'annuncio, nel [[1228]], della [[sesta crociata]] durante la [[Dieta]] tenutasi proprio nella ''domus'' federiciana.<ref>{{Cita|Grisotti|p.15|Grisotti, 1995}}.</ref> Agli svevi succedette, nel [[1266]], la dinastia [[Angioini|angioina]]. Barletta continuò, con [[Carlo I d'Angiò|Carlo I]], a beneficiare di ricchezza economica e di attenzioni, tanto che tre dei sette membri del Consiglio dell'Imperatore erano barlettani.<ref>{{Cita|Russo|p. 117|Russo, 2004}}.</ref> La dinastia [[Aragonesi|aragonese]] subentrò nel [[1442]] a quella angioina e nel [[1459]] il nuovo re, [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]], fu incoronato proprio nella [[concattedrale di Santa Maria Maggiore|cattedrale di Barletta]].<ref>{{Cita|Russo|p.129|Russo, 2004}}.</ref>
{{Palmarès
 
|competizione 1 = [[Campionati mondiali di ginnastica ritmica|Mondiali]]
=== Storia moderna ===
|oro 1 = 0
All'inizio del [[XVI secolo]], durante la [[Guerra d'Italia del 1499-1504|seconda guerra italiana]] che vide coinvolte Francia e Spagna, la città fu teatro di storiche vicende, quale la celebre [[Disfida di Barletta]]. Lo scontro tra cavalieri italiani e francesi, avvenuto a seguito di provocazioni di parte francese, si tenne il 13 febbraio [[1503]] nell'agro tra Andria e [[Corato]], nel territorio della città di [[Trani]] e si concluse con la vittoria della compagine italiana, guidata dal capitano [[Ettore Fieramosca]].<ref>{{Cita|Russo|p.140|Russo, 2004}}.</ref> La città divenne roccaforte degli spagnoli, che ne ampliarono le mura ed il castello. Nel [[1528]], già lacerata da divisioni interne, fu devastata dai francesi, che perpetrarono saccheggi e incendi tali da portare alla distruzione chiese ed edifici conventuali.<ref>{{cita libro| Renato | Russo | Le cento chiese di Barletta - Dagli ordini mendicanti al XX secolo | 1998| Rotas | Barletta|p= 253}}</ref> Da quel momento cominciò il declino di Barletta, favorito dal malgoverno spagnolo e dalle calamità naturali susseguitesi per tutto il [[XVII secolo]]: nel [[1656]] la [[peste]] colpì la città e il numero dei suoi abitanti passò dai ventimila di quell'anno agli ottomila del marzo [[1657]];<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 114|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> nel [[1689]], [[1731]], [[1743]] dei [[terremoto|terremoti]] ridussero in ginocchio la popolazione.
|argento 1 = 0
 
|bronzo 1 = 1|}}
=== Storia contemporanea ===
{{Palmarès
[[File:Barletta Palazzo delle Poste 01.JPG|thumb|La lapide commemorativa dell'[[Eccidio di Barletta|eccidio tedesco]] del 12 settembre [[1943]] presso il Palazzo delle Poste. Sul muro sono visibili i fori dei proiettili.]]
|competizione 1 = [[Coppa del Mondo di ginnastica ritmica|Coppe del Mondo]]
Segnali di rinascita si registrarono soltanto alla fine del [[XVIII secolo]], in particolar modo durante i regni di [[Giuseppe Bonaparte]] e di [[Gioacchino Murat]]. Proprio durante il periodo murattiano, nel [[1809]], gli ordini religiosi presenti in città furono soppressi, con la conseguente confisca di tutti i loro beni. Tuttavia Barletta restò un attivo centro culturale e religioso e, nel [[1860]], fu elevata ad [[arcidiocesi]] da [[papa Pio IX]] col nome di [[Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie|arcidiocesi di Barletta]].<ref>{{Cita|Russo|pp.176-180|Russo, 2004}}.</ref> Negli anni del [[risorgimento]] innumerevoli furono le gesta del concittadino [[Angelo Raffaele Lacerenza]], tanto che le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dei movimenti unitari nel sud Italia e alla formazione dell'[[esercito meridionale]] con la [[Brigata "Barletta"]].
|oro 1 = 0
 
|argento 1 = 0
Il [[XX secolo]] si aprì con lotte contadine e scioperi che videro coinvolto il cerignolano [[Giuseppe Di Vittorio]].<ref>{{Cita|Russo|p.213|Russo, 2004}}.</ref> Il 24 maggio 1915 fu colpita dalla nave austriaca [[SMS Helgoland (1912)|S.M.S. Helgoland]], che centrò, con sei colpi di cannone, il fronte settentrionale del [[Castello di Barletta|castello]], la ferrovia marittima ed alcune abitazioni nei pressi della Cattedrale. La città non subì ulteriori colpi grazie all'intervento del [[classe Turbine|cacciatorpediniere ''Turbine'']].<ref>{{Cita|Russo|p.164|Russo, 2004}}.</ref><ref>{{cita libro| Franco | Favre | La Marina nella Grande Guerra | 2008 | Gaspari | Udine |p= 69}}</ref> Alla vigilia della guerra fu ricostituita la Brigata "Barletta" e impiegata dal 1915 al 1918 in varie battaglie, tra cui la [[nona battaglia dell'Isonzo]].
|bronzo 1 =1|}}
 
{{Palmarès
Durante la [[seconda guerra mondiale]], l'8 settembre [[1943]] e nei giorni successivi la città fu teatro di diversi episodi di [[Resistenza italiana|Resistenza]]. Dopo aver ricevuto il fonogramma in cui si chiedeva di considerare le truppe tedesche come nemiche, il colonnello Francesco Grasso, posizionò le truppe del presidio barlettano a difesa delle vie d'accesso alla città, e solo dopo due giorni di attacchi da parte nazista la città fu costretta alla resa per evitare che fosse rasa al suolo. Da quel momento si ebbero numerosi episodi di rappresaglia che produssero trentadue vittime civili, oltre a decine di feriti.<ref>{{Cita news|autore = Paolo Doronzo|url = http://www.barlettaviva.it/notizie/memorie-dell-eccidio-dei-vigili-urbani-del-43/|titolo = Memorie dell'eccidio dei vigili urbani del ‘43|editore = barlettaviva.it|giorno = 11|mese = 09|anno = 2013|accesso = 29 agosto 2015}}</ref> L'episodio più grave avvenne il 12 settembre, quando undici vigili urbani e due netturbini furono fucilati per [[Eccidio di Barletta|rappresaglia]] presso il ''Palazzo delle Poste'', erroneamente incolpati dell'uccisione di un tedesco, avvenuta il giorno precedente. Per questi motivi la città di Barletta è stata insignita, unico caso in Italia, con la medaglia d'oro al valor militare ed al merito civile.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/citta/infocit/storia.htm|titolo=Sito del Comune - Barletta città più decorata del paese}}</ref>
|competizione 1 = [[Campionati nazionali spagnoli di ginnastica ritmica|serie A squadre spagnola]]
 
|oro 1 = 0
Il 16 settembre [[1959]], 59 persone morirono nel crollo di un edificio in via Canosa.<ref>{{Cita libro|Renato | Russo | Barletta, la storia | Barletta | Rotas| 2004|p=257}}</ref> Per il triste evento la città fu visitata dal presidente della Repubblica [[Giovanni Gronchi]].<ref>{{Cita news
|argento 1 = 0
|autore = Italo Del Vecchio|url = http://www.comitatoprocanne.com/html/BarlettaCrolloViaCanosa.doc|titolo = Su via Canosa n. 7 c'era una casa|pubblicazione = [[La Gazzetta del Mezzogiorno]]|giorno = 18|mese = 9|anno = 1959|accesso = 29 agosto 2015}}</ref><ref>{{Cita libro|Renato| Russo | Barletta, la storia | Barletta | Rotas | 2004|p=257}}</ref> Gli [[anni 1960|anni sessanta]] anche per Barletta costituirono un periodo florido per la ripresa economica, con l'insediamento di nuove industrie, la costruzione di nuovi plessi scolastici, l'inaugurazione del museo di Canne e il completamento del Palazzo di Città. Dal [[1976]] al [[1996]] la città andò incontro a vent'anni di incertezze governative e al susseguirsi di sedici giunte,<ref>{{Cita libro|Renato| Russo | Barletta, la storia | Barletta | Rotas | 2004|p=281}}</ref> trovando nell'amministrazione del sindaco [[Francesco Salerno (politico 1948)|Francesco Salerno]]<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2010/09/10/visualizza_new.html_1784396745.html|titolo=Ansa - Morto ex sindaco di Barletta Francesco Salerno|accesso=29 agosto 2015}}</ref> un periodo di stabilità politica, tanto da confermare il suo mandato per la seconda volta consecutiva.<ref>{{cita news|url=http://www.barlettaviva.it/notizie/francesco-salerno-a-due-anni-dalla-scomparsa/|titolo=Francesco Salerno: a due anni dalla scomparsa|accesso=6 settembre 2015}}</ref>
|bronzo 1 = 1|}}
 
{{Palmarès
Nel secondo dopoguerra, una delle tematiche più sentite dalla popolazione barlettana è stata la costituzione di una [[Provincia (Italia)|provincia autonoma]] da quella di [[provincia di Bari|Bari]]. Dopo una lunga mobilitazione popolare, con la legge 148/2004 dell'11 giugno [[2004]] è stata istituita la [[provincia di Barletta-Andria-Trani]],<ref>{{Cita|Russo|p. 289|Russo, 2004}}.</ref> in seguito identificata tramite [[Decreto del presidente della Repubblica]] n. 133 del 15 febbraio [[2006]], con la sigla "BT". Le prime elezioni provinciali si sono tenute il 6 e 7 giugno [[2009]] ed hanno eletto [[Francesco Ventola]] primo Presidente della provincia.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/speciale/2009/elezioni/provinciali/barletta_andria_trani.html|titolo=Elezioni Amministrative 6-7 giugno 2009 - Provinciali|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=4 settembre 2015}}</ref>
|competizione 1 = [[Campionati nazionali francesi di ginnastica ritmica|serie A squadre francese]]
 
|oro 1 = 0
=== Simboli ===
|argento 1 = 1
[[File:Barletta-Gonfalone.png|thumb|right|upright=0.5|Gonfalone del comune di Barletta]]
|bronzo 1 = 0|}}
Lo Statuto comunale della Città di Barletta<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/istituzioni/statuto12.pdf|titolo=Statuto comunale all'art.5,comma 1|accesso=29 agosto 2015}}</ref> afferma che
{{Palmarès
{{Citazione|Il Comune ha diritto di fregiarsi del proprio stemma e gonfalone, approvati con le procedure di legge. Il Comune, per le sue tradizioni storiche e per i meriti acquisiti dalla sua comunità, è stato insignito del titolo di Città con decreto di riconoscimento del 9 marzo [[1935]] e successive modifiche ed integrazioni. Il Comune di Barletta assume il titolo di Città della Disfida a ricordo della storica Sfida del 13 febbraio 1503.}}
|competizione 2 = [[Grand Prix di ginnastica ritmica|grand prix]]
 
|oro 2 = 0
Il medesimo statuto<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/istituzioni/statuto12.pdf|titolo=Statuto comunale all'art.5, comma 2|accesso=29 agosto 2015}}</ref> a proposito dello stemma e del gonfalone cittadino li descrive in questo modo:
|argento 2 = 1
 
|bronzo 2 = 2|}}
{{Citazione|Lo stemma è su fondo bianco ''d'argento, a quattro [[burella|burelle]] di rosso, sovrastato da una corona turrita e circondato da due rami di quercia e di alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali. Ornamenti esteriori da Città''.
{{Palmarès
Il gonfalone è rappresentato da un "drappo rettangolare a forma di bandiera, di colore bianco, frangiato d'oro, caricato dello stemma comunale sopra descritto; il drappo attaccato ad un'asta di metallo sormontata da una freccia dorata con lo stemma del Comune. Nel drappo l'iscrizione centrata in oro: "Città di Barletta". Nastri e cravatta, tricolorati dai colori nazionali, frangiati d'oro". D'argento, a quattro burelle di rosso, sovrastato da una corona turrita e circondato da due rami di quercia e di alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali. Ornamenti esteriori da Città}}
|competizione 4 = [[trofei internazionali di ginnastica ritmica|trofei internazionali]]
 
|oro 4 = 0
Lo stemma attuale è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica, [[Carlo Azeglio Ciampi]], dell'8 settembre [[2000]], che ha modificato anche la forma della corona, prescrivendo quella prevista dal regolamento araldico.
|argento 4 = 4
 
|bronzo 4 = 9|}}
Particolare è l'aneddoto sull'origine dello stemma cittadino. La leggenda racconta che il signore dell'antica ''Bardulos'' accompagnato dalle milizie cittadine, avesse ucciso in battaglia il capo dei pirati saraceni che avevano attaccato la città. Al ritorno in città, giunto nei pressi delle mura, pulì quattro delle sue dita ancora sporche di sangue, su una delle porte urbiche. Il sangue delle dita sarebbe rappresentato, nell'attuale stemma, dalle quattro striature orizzontali di colore rosso.<ref>{{Cita|Russo|p.87|Russo, 2004}}.</ref> Curioso è notare che la città adriatica dirimpettaia, [[Ragusa (Croazia)|Dubrovnik]] (già Ragusa), ha uno stemma identico, mentre [[Ravello]] in [[Costiera amalfitana]], i cui nobili controllarono a lungo le [[Puglia|Puglie]], ha stemma identico ma con una fascia in meno.<ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/storia/scheda/il-nome-e-lo-stemma-della-citta/|titolo=Il nome e lo stemma della città|accesso=5 settembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923182600/http://www.barlettaviva.it/storia/scheda/il-nome-e-lo-stemma-della-citta/|dataarchivio=23 settembre 2015}}</ref>
{{MedaglieCompetizione|Mondiali}}
 
{{MedaglieBronzo|[[Campionati mondiali di ginnastica ritmica 2018|Sofia 2018]]|Squadra}}
=== Onorificenze ===
{{MedaglieCompetizione|Campionati Italiani Assoluti}}
La città è stata insignita della medaglia d'oro al merito civile, l'8 maggio 1998, e della medaglia d'oro al valor militare, il 7 luglio 2003.
{{medaglieBronzo|2018|individuale}}
 
{{medaglieBronzo|2018|palla}}
{{Onorificenze
{{medaglieBronzo|2018|clavette}}
|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
{{medaglieBronzo|2018|nastro}}
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
{{medaglieBronzo|2018|cerchio}}
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
{{medaglieBronzo|2017|individuale}}{{medaglieOro|2017|cerchio}}
|motivazione=L'8 settembre 1943, il presidio di Barletta, modestamente armato, ma sorretto dallo spontaneo e fattivo sostegno dei cittadini, volle proseguire sulla via dell'onore e della fedeltà alla patria, opponendosi strenuamente alle agguerrite unità tedesche e infliggendo loro notevoli perdite. Soltanto il 12 settembre, dopo l'arrivo di soverchianti rinforzi tedeschi, il presidio, provato dalle perdite subite e sotto la minaccia della distruzione della città, fu costretto alla resa. Le truppe nemiche, occupata Barletta, per ritorsione trucidarono barbaramente 13 inermi cittadini che unirono così il loro sacrificio al valore dei militari in un comune anelito di libertà. La città di Barletta, fulgido esempio delle virtù delle genti del meridione d'Italia, consegna alle generazioni future il testimone dei valori scaturiti dalla rinascita della patria e dalla conquista della democrazia e della pace.<ref>Motivo del conferimento della medaglia d'oro al valor militare sul {{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=466|titolo=sito del Quirinale|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
{{medaglieOro|2016|clavette}}
|luogo=Barletta 8-13 settembre 1943
{{MedaglieArgento|2016|Individuale}}{{MedaglieArgento|2014|Individuale}}
{{MedaglieArgento|2015|Individuale}}
{{MedaglieBronzo|2018|Individuale}}
{{MedaglieBronzo|2019|Individuale}}
{{MedaglieBronzo|2019|nastro}}
|Aggiornato = 23 settembre 2018
}}
{{Bio
 
|Nome = Alessia
{{Onorificenze
|Cognome = Russo
|immagine=Merito_civile_gold_medal_BAR.svg
|Sesso = F
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|LuogoNascita = Figline Valdarno
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|GiornoMeseNascita = 24 settembre
|motivazione=Occupata dalle truppe tedesche all'indomani dell'armistizio, la città si rese protagonista di una coraggiosa e tenace resistenza. Oggetto di una feroce e sanguinosa rappresaglia, contò numerose vittime tra i militari del locale presidio e i civili che, inermi e stremati dalle privazioni, furono in molti casi passati per le armi sul luogo ove attendevano alle quotidiane occupazioni. Splendido esempio di nobile spirito di sacrificio ed amor patrio.<ref>Motivo del conferimento della medaglia d'oro al merito civile sul {{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=466|titolo=sito del Quirinale|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
|AnnoNascita = 1996
|luogo=12 - 24 settembre 1943.
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = ginnasta
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , individualista della [[Nazionale di ginnastica ritmica dell'Italia]]
}}
 
==Carriera sportiva==
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Nel 2004 inizia a praticare ginnastica ritmica nella società Aurora Montevarchi, allenata dalla Tecnica Samuela Pagni. Nel 2010 si trasferisce a [[Chieti]] per cominciare ad allenarsi nella società abruzzese campione d'Italia.
=== Architetture religiose ===
 
==== Chiese principali ====
[[File:Barletta Cattedrale 01.jpg|thumb|La facciata principale del [[Concattedrale di Santa Maria Maggiore|duomo]]]]
;[[Cattedrale di Santa Maria Maggiore (Barletta)|Cattedrale di Santa Maria Maggiore]]: Situata nei pressi del castello, a cui volge le absidi gotiche, risulta posta al termine del tracciato direttore originario del primo nucleo cittadino. Si distingue in una parte sotterranea ed una al livello stradale e risulta essere il frutto di stratificazioni millenarie,<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.176|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> che hanno visto il sovrapporsi di tombe "a grotticella" del [[III secolo a.C.]], una basilica [[arte paleocristiana|paleocristiana]] del VI secolo, una seconda basilica altomedievale risalente al IX-X secolo, e infine l'edificio superiore, composto da due parti nettamente distinte: quella anteriore tipicamente [[Architettura romanica|romanica]] ([[XII secolo]]), e quella posteriore realizzata in forme [[gotico|gotiche]] ([[XIV secolo]]). Il campanile risale invece al XII secolo.
: La chiesa ha raggiunto il suo massimo splendore durante le [[crociata|crociate]], fungendo da punto di transito per i pellegrini che si recavano in Terra santa.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 178|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> Disposta secondo un orientamento est-ovest, con absidi rivolte ad oriente, è caratterizzata da un impianto basilicale, divisa in tre navate con cappelle laterali nell'ala meridionale; presenta nell'area presbiterale un ciborio dietro cui si apre il coro. L'edificio è tornato al suo antico fasto dopo i lavori di restauro durati prima dal [[1955]] al [[1981]] e in seguito dal 1981 al 1996. Fu elevata a cattedrale metropolitana dal beato [[papa Pio IX|Pio IX]] con [[bolla pontificia|bolla]] del 21 aprile [[1860]] ed insignita della dignità di [[Basilica minore]] da san [[papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]] il 17 marzo 1961.<ref>{{cita web|url=http://www.mondimedievali.net/edifici/Puglia/Barletta.htm|titolo=Mondimedievali|accesso=22 giugno 2011}}</ref>
 
[[File:Barletta Basilica del Santo Sepolcro Prospetto Nord.jpeg|thumb|La [[Basilica del Santo Sepolcro (Barletta)|basilica del Santo Sepolcro]]]]
;[[Basilica del Santo Sepolcro (Barletta)|Basilica del Santo Sepolcro]]:[[File:Foto-chiesa-barletta-con-scultura.jpg|thumb|La [[Chiesa di San Gaetano (Barletta)|chiesa di San Gaetano]]]]Situata in una posizione strategica, nei pressi della quale si leva il [[Colosso di Barletta]], tra due antichi ed importanti assi di comunicazione viaria, l'adriatica e la [[via Traiana]] che conduce a [[Roma]], la [[basilica]] conserva uno stretto legame con la Terra santa e il Sepolcro di [[Gesù]].<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.208|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> È stata infatti meta di transito per i pellegrini diretti in Terra santa e per i crociati in viaggio, dal [[porto di Barletta]], verso [[Gerusalemme]].<ref name="Cecimascolop209">{{Cita|Ceci, Mascolo|p.209|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> L'edificio fu eretto in forme gotico-borgognone alla fine del XII secolo.<ref name="Cecimascolop209"/> La chiesa presenta un impianto basilicale a tre navate, scandite da sette campate, il braccio trasversale del [[transetto]] e un'[[abside]] terminante per navata; peculiari sono il nartece sormontato da una tribuna, che precede le tre navate su pilastri, con archi e volte ad ogiva risalenti alla fine del XIV secolo, una cupola all'incrocio dei bracci. Nella cappella sovrastante il nartece è posto il [[Tesoro della basilica del Santo Sepolcro|tesoro]], che comprende una croce patriarcale binata, un tabernacolo con il Cristo in Maestà in mandorla, una colomba eucaristica in rame dorato, un ostensorio risalente al XII secolo nonché degli affreschi del XIII secolo.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.437|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>
 
;[[Chiesa di San Gaetano (Barletta)|Chiesa di San Gaetano]]: Fondata nel [[XVII secolo]], dall'Ordine dei [[chierici regolari teatini]], giunti a Barletta nei primi anni del secolo, conserva al suo interno una [[reliquia]] della [[Sacra Spina di Barletta|Sacra Spina]]. Il complesso edilizio su cui si erge la chiesa era già presente al momento della fondazione ed era sede di una piccola chiesa intitolata a san Giuseppe. Chiesa e convento furono poi trasformati, prendendo la denominazione che ancora conserva, nel [[1667]].<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 164|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>. Nella primavera del [[1656]] iniziarono i lavori per l'edificazione della chiesa dedicata a san Gaetano, sospesi per due anni a causa della peste sopraggiunta e terminati nel 1667. Quando l'ordine dei Teatini fu soppresso la chiesa fu affidata ai confratelli della [[Ordine della Santissima Trinità|Santissima Trinità]],<ref name="Ceci165">{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 165|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>.
 
[[File:Barletta Chiesa di San Giacomo Fronte.jpeg|thumb|La [[Chiesa di San Giacomo (Barletta)|chiesa di San Giacomo]]]]
;[[Chiesa di San Giacomo (Barletta)|Chiesa di San Giacomo]]: Ubicata lungo corso Vittorio Emanuele e risalente all'XI secolo, si erge dove in antichità vi sarebbe stato un luogo di culto pagano.<ref name="Ceci165" /> Risulta disposta lungo l'asse est-ovest, parallelamente al corso, con altare ad oriente. L'accesso principale in origine era posto sul fronte occidentale, in seguito però la saturazione degli spazi mediante occupazione del suolo con edifici di carattere residenziale, indusse a spostare l'accesso sul lato nord, dando luogo al portale che prende il nome di "Porta maggiore". Il fronte principale vede la presenza nel mezzo di un obelisco con orologio. Nel [[2001]] la chiesa subì ingenti lavori di restauro, che ne riportarono in luce le linee architettoniche originarie. Furono ripristinate monofore di varie epoche, il soffitto a capriate del XVIII secolo, nonché la cappella del Santissimo Salvatore con la duecentesca volta a crociera. La chiesa possiede un ricco patrimonio di tavole, tele, oggetti liturgici, reliquiari e paramenti sacri risalenti al periodo compreso tra il XIII e il XX secolo. La parrocchia è gestita dal rinomato parroco barlettano don Sabino Lattanzio.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.167|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>
 
;[[Chiesa di Sant'Andrea (Barletta)|Chiesa di Sant'Andrea]]: Le prime testimonianze documentate dell'edificio ecclesiastico risalgono al XII secolo ed individuano nell'area un tempio dedicato al santo Salvatore. Nel XVI secolo i [[Della Marra]], che erano proprietari dell'edificio religioso (e avevano in feudo anche la cittadina di Barletta), lo donarono ai [[frati Minori Osservanti]], la cui chiesa di Sant'Andrea fuori le Mura era stata distrutta durante il sacco del [[1528]].<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 149|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> La distruzione portò gli osservanti con il loro complesso conventuale all'interno delle mura. La chiesa ha subito più fasi di costruzione e successivi ampliamenti, che si susseguirono fino al Novecento, quanto fu realizzata l'apertura di una nuova strada a levante della fabbrica, denominata via Bruno Marino, anticamente detta vicoletto Sant'Andrea.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 150|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> È stata sottoposta a restauro conservativo e riaperta nel [[2010]].
 
==== Chiese di Barletta ====
La città di Barletta, dal punto di vista ecclesiastico ha avuto una rilevanza notevole, essa oltre ad essere sede, prima del vescovo di Canne e dell'arcivescovo di Nazareth, poi dell'arcidiocesi di Barletta, è stata alimentata da una vita religiosa intensa a causa di tanti ordini religiosi che col clero secolare hanno assicurato un tessuto profondamente religioso alla città. Attualmente in città sono esistenti 45 chiese di cui 21 sono sede di parrocchie.
 
Le elenchiamo:
 
'''Decanato ''Santa Maria'''''
* [[Cattedrale di Barletta|Basilica Cattedrale di Santa Maria Maggiore]]
* [[Basilica del Santo Sepolcro (Barletta)|Basilica Collegiale ''parrocchiale'' del Santo Sepolcro]]
* [[Basilica di San Domenico (Barletta)|Basilica di San Domenico]]
* [[Concattedrale di Santa Maria di Nazareth|Chiesa Concattedrale di Santa Maria di Nazareth]]
* [[Chiesa di Sant'Andrea (Barletta)|Chiesa ''parrocchiale'' di Sant'Andrea]]
* Chiesa ''parrocchiale'' di Santa Maria delle Vittorie o San Pasquale
* [[Chiesa del Monte di Pietà|Chiesa del Real Monte di Pietà]]
* Chiesa di San Cataldo
* [[Chiesa di San Ruggero]]
* Chiesa di Santa Maria del Carmine
* [[Chiesa di Santa Lucia (Barletta)|Santuario ''parrocchiale'' di Santa Lucia]]
* Chiesa di Santa Maria degli Angeli o ''dei Greci''
* Chiesa ''parrocchiale'' del Buon Pastore
* Santuario ''parrocchiale'' della Madonna dello Sterpeto
'''Decanato ''San Giacomo-Settefrati'''''
* [[Chiesa di San Giacomo (Barletta)|Prepositura ''parrocchiale'' di San Giacomo Maggiore]]
* [[Chiesa di San Gaetano (Barletta)|Chiesa di San Gaetano]]
* Chiesa di San Giovanni di Dio
* Chiesa ''parrocchiale'' di Sant'Agostino
* Santuario ''parrocchiale'' della Immacolata (padri Cappuccini)
* Chiesa ''parrocchiale'' di San Benedetto
* Chiesa ''parrocchiale'' dello Spirito Santo
* Chiesa ''parrocchiale'' di San Filippo Neri (padri Giuseppini)
* Chiesa ''parrocchiale'' di San Nicola
'''Decanato ''Borgovilla-Patalini'''''
* [[Chiesa della Sacra Famiglia (Barletta)|Chiesa ''parrocchiale'' della Sacra Famiglia]]
* Chiesa dell'Annunziata in Montaltino
* Cappella di S. Teresa di Gesù Bambino (Suore dell'Immacolata di Ivrea)
* Santuario ''parrocchiale'' del Cuore Immacolato di Maria
* [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Barletta)|Chiesa ''parrocchiale'' di Santa Maria degli Angeli]]
* Chiesa ''parrocchiale'' di San Paolo apostolo
* [[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Barletta)|Chiesa ''parrocchiale'' del SS. Crocifisso]]
* Chiesa ''parrocchiale'' di S. Giovanni apostolo
* Chiesa ''parrocchiale'' della SS. Trinità
* Santuario ''parrocchiale'' di San Ruggero in Canne della Battaglia
 
==== Ossario commemorativo dei caduti slavi ====
[[File:Ossario Commemorativo dei Caduti Slavi - Esterno.JPG|thumb|Ossario commemorativo dei caduti slavi della prima e della seconda guerra mondiale]]
L'[[Ossario commemorativo dei caduti slavi]] della seconda guerra mondiale è un monumento funebre eretto all'interno del cimitero di Barletta. La sua costruzione iniziò nel [[1968]], in occasione del gemellaggio tra Barletta e la città montenegrina di [[Castelnuovo (Montenegro)|Herceg Novi]].<ref>{{Cita news|titolo=Domani a Barletta il premier jugoslavo|pubblicazione=[[La Gazzetta del Mezzogiorno]]|giorno=12|mese=gennaio|anno=1968}}</ref> Progettato dallo scultore [[Dušan Džamonja]], il monumentale Sacrario di Barletta venne inaugurato il 4 luglio [[1970]] e custodisce i resti di 825 morti e di altri 463 combattenti dei quali non erano state reperite le spoglie, per un totale di 1288 caduti.<ref>{{cita libro| Giacomo | Scotti | Il battaglione degli straccioni. I militari italiani nelle brigate jugoslave: 1943-1945 | 1974 | Mursia | Milano |pp=196}}</ref><ref>{{cita libro| Vito Antonio | Leuzzi | In cammino per la libertà. Luoghi della memoria in Puglia (1943-1956) | 2008 | Edizioni dal Sud | Bari | coautori= Giulio Esposito|pp=146-147}}</ref>
 
=== Architetture civili ===
==== Palazzi ====
[[File:Barletta - Palazzo Della Marra 01.JPG|thumb|[[Palazzo della Marra]]]]
;Palazzo della Marra: [[Palazzo della Marra]] è uno dei più prestigiosi esempi di architettura barocca in [[Puglia]]. Sin dalla metà del Cinquecento, è stato dimora d'importanti famiglie aristocratiche.<ref>{{cita web|url=http://www.barlettamusei.it/storia_marra.html|titolo=Palazzo Della Marra - Sito della Pinacoteca De Nittis|accesso=29 agosto 2015}}</ref> Costruito su tre livelli, l'edificio è caratterizzato, sul fronte principale, da un balcone la cui facciata risulta riccamente ornata, sorretto da cinque mensole ornate da mostri, cani e grifi. La corte centrale presenta un loggiato e colonne che sorreggono archi. È sede al secondo piano, in maniera permanente, della [[Pinacoteca De Nittis]].
 
;Palazzo Santacroce: È ubicato esattamente di fronte alla facciata principale del duomo, tanto da occuparne un'ampia area del sagrato che in precedenza era di dimensioni maggiori.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/citta/luoghi.htm|titolo=Sito del Comune di Barletta - Palazzo Santacroce|accesso=29 agosto 2015}}</ref> La facciata principale presenta il piano terra [[bugnato]] e quello superiore caratterizzato da una perfetta simmetria delle bucature. Il portale d'accesso è dotato di un arco a sesto acuto, inquadrato da una cornice. In asse si trovano poi il balcone di rappresentanza e infine un timpano triangolare.
 
;Palazzo de Leone Pandolfelli: Si trova in via Cavour, lungo l'antica "Strada del cambio". Le prime notizie su questo palazzo risalgono al [[1418]]; sono attestati ulteriori rifacimenti durante la metà del XVI secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/citta/luoghi.htm|titolo=Sito del Comune di Barletta - Palazzo de Leone Pandolfelli|accesso=29 agosto 2015}}</ref> La facciata principale è scandita ai livelli superiori da lesene che intervallano aperture su un balcone che corre lungo l'intero fronte.
 
;Villa Bonelli: [[Villa Bonelli (Barletta)|Villa Bonelli]] costituisce un esempio unico nel territorio barlettano di villa ''[[extra moenia]]'', circondata da giardini che custodiscono specie arboree tipiche della regione. Villa Bonelli conobbe il suo massimo splendore nei primi decenni del [[XIX secolo]], quando i lavori di restauro e di ampliamento voluti dal conte Raffaele e da suo figlio Giuseppe ne fecero una delle più belle ville di Puglia.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 94|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> È costituita da un salone delle feste, da una cappella, scuderie e un "giardino eclettico" corredato da fontane, serra e un campo di minigolf. Ai primi del Novecento l'edificio e il parco cominciarono a conoscere un declino che avrebbe portato alla chiusura del complesso. La villa è stata restituita ai cittadini nel corso del [[2008]] in seguito a lavori di riqualificazione che ne hanno permesso il ritorno al suo antico splendore.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/appalti/riap_villabonelli.html|titolo=Sito del Comune di Barletta - Comunicato stampa sulla riapertura di Villa Bonelli|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
Tra gli altri palazzi presenti in città si ricordano:
{{div col|2}}
* Palazzo Bonelli
* Palazzo Bruotschy
* Palazzo de Martino
* Palazzo degli Arcivescovi Nazareni
* Palazzo dell'arco
* Palazzo della Corte
* Palazzo Esperti
* Palazzo Gentile
* Palazzo Gran Priore
* Palazzo Marulli
* Palazzo Cafiero{{div col end}}
 
==== Teatro Curci ====
Il [[Teatro Curci|teatro comunale di Barletta]], intitolato al compositore [[Giuseppe Curci]], è situato nel pieno centro cittadino, di fronte al Palazzo di Città. L'odierno teatro fu progettato nel [[1866]] e inaugurato nel [[1872]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/cultura/teatrocurci/storia.htm|titolo=Sito del Teatro Curci - Cenni Storici|accesso=29 agosto 2015}}</ref> Il primo spettacolo vide l'esecuzione della sinfonia ''L'Italia redenta'', opera del compositore e direttore d'orchestra barlettano Giuseppe Curci. Nel 1960 il teatro fu chiuso perché in precarie condizioni e fu riaperto solo dopo una lunga serie di restauri terminati nel [[1977]].
 
=== Architetture militari ===
==== Le mura della città ====
Le [[mura di Barletta]] costituiscono l'antico strumento difensivo della città. Le prime mura urbiche furono edificate dai Normanni, che occuparono il territorio barlettano tra l'XI ed il XII secolo. Le mura cingevano allora l'originario nucleo di Santa Maria. Durante la dominazione sveva l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] ampliò il fortino normanno edificando la sua ''domus'', individuabile nell'attuale sede della Biblioteca Comunale. Con l'arrivo degli Angioini vi furono nuovi lavori sulla cinta muraria, per proteggere l'area più a sud, un ampliamento del castello con la costruzione del ''palatium'' sul lato nord, abbattuto in seguito dagli Aragonesi, e lo scavo del fossato intorno al castello.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 46|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>
 
Il periodo aragonese modificò significativamente il tracciato delle mura, fino a cingere un'ampia parte dell'edificato attualmente appartenente al quartiere San Giacomo-Settefrati. Fu in questo periodo che il castello assume la definitiva ed attuale conformazione architettonica. Nel 1860 ebbe inizio l'abbattimento della cinta muraria che ostacolava l'espansione edilizia, il commercio con le città limitrofe e la costruzione della ferrovia con la relativa [[Stazione di Barletta|stazione]] e degli stabilimenti industriali.<ref name="Ceci47">{{Cita|Ceci, Mascolo|p. 47|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>
Dell'antica cinta muraria restano:
* il castello;
* tutte le mura "a mare" (mura del Carmine, dal nome dell'omonima chiesa) che partono da porta Marina per arrivare al Paraticchio.
* un frammento (più propriamente, una paratia) a chiudere a nord-ovest il fossato del castello dal mare aperto (cui il fossato era congiunto prima dell'interramento)
* il bastione, localmente conosciuto come il "Paraticchio", che si affaccia sugli arenili della litoranea di ponente;
* [[Porta Marina (Barletta)|Porta Marina]] nell'omonima piazza
* un piccolo bastione in via Galliano (sormontato da abitazioni civili), nel suo punto di intersezione con via Magenta.
 
==== Il castello ====
[[File:Castello di Barletta 01.jpg|thumb|234x234px|Il castello]]
Il [[Castello di Barletta]] è una costruzione a forma quadrangolare con, agli spigoli, le caratteristiche torri-bastioni lanceolate. L'edificio è il risultato di una sovrapposizione di edificazioni e demolizioni susseguitesi nei secoli operate dalle varie dominazioni. Il nucleo originario, risalente all'[[XI secolo]], è normanno, come testimonia la Torre maggiore inglobata nell'area meridionale dell'attuale edificio.<ref>{{Cita|Grisotti|pp.15-22|Grisotti, 1995}}.</ref> Durante le crociate divenne abituale ricovero per i cavalieri in partenza e in arrivo dalla Terra santa. Evidente è il lascito di Federico II di Svevia, testimoniato nel lato sud da finestre ogivali che presentano l'aquila imperiale scolpita nelle lunette, motivo ricorrente dell'iconografia sveva.
 
Il castello così come lo vediamo è stato realizzato a partire dal [[1532]], per volere del re spagnolo [[Carlo V]]. Nel [[1867]] fu acquistato dal Comune di Barletta, divenendo in seguito un deposito d'armi ed un carcere.
 
Nel [[1973]] è stato sottoposto ad un lungo restauro, terminato nel [[1988]] e nel [[2001]] sono stati effettuati lavori di riqualificazione, durati circa un anno. È sede della biblioteca comunale, del [[Museo civico (Barletta)|museo civico e pinacoteca]] e del lapidarium. Tra i pezzi più importanti qui conservati vi sono il Sarcofago degli Apostoli, prima testimonianza cristiana a Barletta,<ref>{{Cita libro|Renato| Russo | Guida al Castello di Barletta e ai suoi segreti | Barletta| Rotas| 2005|p=61}}</ref> e un busto di Federico II del [[XIII secolo]].<ref>{{Cita|Russo|p.59|Russo, 2005}}.</ref>
[[File:Barleta - Porta Marina 02.JPG|thumb|237x237px|Porta Marina]]
 
==== Porta Marina ====
[[Porta Marina (Barletta)|Porta Marina]] costituisce l'unico esempio rimanente delle antiche porte che cingevano la città di Barletta.<ref name="Ceci47" /> È situata nella piazza omonima e verso essa confluiscono via Mura San Cataldo, via Mura del Carmine e via Marina, che porta e prosegue, attraversando la piazza, fino alla Cantina della Disfida.
 
Porta Marina non è sempre stata situata nel medesimo punto: quella originaria si trovava al termine meridionale di via Sant'Andrea e al suo fianco trovava posto l'antico Palazzo della Dogana. Nel [[1751]] fu costruita la nuova porta, come testimonia l'iscrizione lapidea presente sulla parte superiore della porta, che si affaccia verso il mare, affiancata dalle armi della città e dallo [[Stemma del Regno delle Due Sicilie|stemma borbonico]]. Attualmente nei pressi della porta sono in corso indagini archeologiche al fine di accertare la presenza, sotto il livello stradale attuale, di un pozzo in corrispondenza della rotonda posta al centro della piazza.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi08/man_marina.html|titolo=Comunicato stampa del Comune sulla manutenzione straordinaria di piazza Marina|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
=== Altro ===
==== Il Colosso ====
[[File:Colosso di Barletta apr06 01.jpg|thumb|Il ''[[Colosso di Barletta]]'', chiamato Eraclio]]
Il [[Colosso di Barletta]] è una gigantesca statua in [[bronzo]] che si erge in corso Vittorio Emanuele, nei pressi della [[Basilica del Santo Sepolcro (Barletta)|Basilica del Santo Sepolcro]], sopra un basamento alto circa un metro. Restaurata durante il [[Medioevo]], è caratterizzata da un uomo in vesti imperiali tardo-romane e bizantine, come mostrano il diadema e l'indumento circolare tipico dei militari di alto rango, presenti sul capo.
La statua, nota a livello cittadino come "[[Eraclio I|Eraclio]]",<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/citta/luoghi.htm|titolo=Sito del Comune - Il Colosso di Barletta|accesso=29 agosto 2015}}</ref> in realtà è di incerta identificazione. Le indagini storiche effettuate fanno risalire le sue origini alla prima metà del [[V secolo]]<ref>{{Cita libro| Émilienne | Demeugeot |Le colosse de Barletta| 1982 | Mefra |pp=951-978}}</ref>.
 
==== La cantina della Sfida ====
Nota anche come ''Osteria'' o ''Casa di Veleno'', risalente al periodo compreso tra il [[XIV secolo|XIV]] e il [[XV secolo]],<ref name="pugliaimperiale.com">{{cita web|url=
http://www.pugliaimperiale.com/turismo/wheretogo/beniculturali/content.asp?art=66&lang=IT|titolo=Puglia imperiale - Cantina della Sfida|accesso=19 giugno 2011}}</ref> è il luogo in cui secondo la tradizione cavalleresca, durante un banchetto allestito in onore dei francesi, sconfitti durante uno scontro con gli spagnoli, avvenne lo scontro verbale tra Charles de La Motte e il capitano spagnolo don Diego di Mendoza.<ref>{{cita web|url=http://www.ilfieramosca.it/disfida/02_06cantina.html|titolo="Il Fieramosca" - La Cantina della Sfida, la culla dell'amor patrio.|accesso=19 giugno 2011}}</ref> Il diverbio sfociò nell'offesa, fatta da quest'ultimo nei confronti del condottiero francese, che paragonava il loro valore a quello degli italiani, suoi alleati e condusse alla battaglia meglio nota come la [[Disfida di Barletta]], fra tredici italiani e altrettanti francesi.<ref name="pugliaimperiale.com"/>
 
==== Strade storiche ====
;Via Duomo:[[Via Duomo (Barletta)|Via Duomo]] è una delle vie più antiche della città, con una sezione stradale ridotta, di soli cinque metri e una lunghezza di cento metri. Si snoda dalla cattedrale di Santa Maria Maggiore sino alla "Piazzetta", ossia sino al nodo viario in cui confluiscono via Cialdini, via San Giorgio, via Sant'Andrea, corso Garibaldi e la stessa via Duomo. Lungo via Duomo si aprono numerosi vicoli ad essa ortogonali, che portano a nord verso le antiche mura, mentre a sud verso via Ettore Fieramosca. Studi tipologici effettuati sull'area la ricondurrebbero al borgo primordiale cittadino e questa via al tracciato più antico, lungo il quale si sarebbe formato il primo aggregato urbano.<ref>{{cita libro| Renato | Russo | Barletta nel '500. Al tempo della Disfida e della dominazione spagnola | 2003| Rotas | Barletta |p= 251}}</ref> Con il recupero architettonico e funzionale del centro storico via Duomo è oggi una delle vie più frequentate, grazie anche alla presenza di numerosi locali e alla funzione di collegamento tra corso Vittorio Emanuele e il castello.
 
;Corso Giuseppe Garibaldi: Costituisce uno dei più antichi tracciati che collegavano la città di Barletta con l'importante città di [[Canosa di Puglia]]. La strada va dalla Piazzetta, ossia dall'ingresso di [[via Duomo (Barletta)|via Duomo]] fino all'incrocio con le odierne viale Giannone e via Baccarini, da cui ha inizio via Imbriani. Lungo i suoi lati si trovano molti dei negozi più eleganti della città, nonché numerosi palazzi storici, tra cui Palazzo Marulli, ed è divisa pressoché in due tronchi da piazza Caduti di Guerra con l'omonimo monumento.
 
;Corso Vittorio Emanuele: È una delle vie più rappresentative della città, sia dal punto di vista storico che da quello commerciale.<ref>{{cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=1515|titolo=Corso Vittorio Emanuele in virtualtour|accesso=5 settembre 2015}}</ref> Anticamente divisa in due parti da ''Porta Croce'', da sempre meta costante di un intenso traffico pedonale, su di essa vi sono numerosi monumenti nonché edifici di notevole importanza, quali la Torre dell'Orologio di San Giacomo con l'omonima chiesa, il Palazzo di Città, il Teatro Curci, la basilica del Santo Sepolcro e la statua del ''Colosso''.
 
;Via Cavour: Anticamente era conosciuta come "Strada del cambio", in quanto proprio lungo questo tratto viario si concentravano le attività bancarie per effettuare il cambio di valuta.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|pp.65-66|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> Questa via si è nel tempo specializzata con la presenza di numerosi palazzi storici come Palazzo de Leone Pandolfelli, Palazzo Esperti, Palazzo Gran Priore. Via Cavour si snoda dal palazzo in cui vi era la Banca d'Italia sino all'incrocio che conduce al castello, dove fino al [[1925]] si erigeva l'antica ''Porta San Leonardo'', che apriva la via per Trani.
 
;Via Ettore Fieramosca: Anticamente conosciuta come "Strada del forno" per la presenza di un forno costruito dai Greci per i bisogni della propria comunità,<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.65|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> si tratta di una strada che fungeva da cerniera di chiusura intorno al nucleo urbano più antico, detto "di santa Maria". Via Fieramosca è caratterizzata da un andamento curvilineo che, proseguendo lungo via San Giorgio e via Sant'Andrea, scendendo di quota, giunge fino a ''Porta Marina''. Su questa via si affacciano Palazzo Pignatelli e Palazzo Esperti.
 
[[File:Barletta Giardini del Castello 01.jpg|thumb|I Giardini del castello]]
 
==== Parchi e giardini ====
;[[Giardini Fratelli Cervi|Giardini del castello]]: Intitolati ai [[Fratelli Cervi]], si estendono intorno al [[Castello di Barletta|castello]] e fanno da cornice alla fortezza e alla [[Concattedrale di Santa Maria Maggiore]]. In seguito ai restauri, conclusisi nel [[2002]] e che hanno visto la riqualificazione dei giardini, trasformati in parco con aree attrezzate, l'intera area è stata restituita alla cittadinanza barlettana, che ne ha fatto un punto nevralgico del centro storico.<ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/magazine/tag/castello-svevo/|titolo=Barlettaviva: Il Castello di Barletta|accesso=31 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150817092231/http://www.barlettaviva.it/magazine/tag/castello-svevo/|dataarchivio=17 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi08/wireless_cast.html|titolo=Sito del Comune di Barletta - Copertura wireless presso i Giardini del Castello|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
==== Monumenti e statue ====
;Monumento ai caduti in guerra: Inaugurato il 18 marzo [[1929]],<ref>{{cita web|url=http://www.comitatoprocanne.com/newsDett.asp?news=6660|titolo=Barletta, il monumento ai caduti della grande guerra|accesso=16 giugno 2011}}</ref> si erge nell'omonima piazza Caduti in Guerra nei pressi dell'antico Palazzo delle Poste, su un'aiuola circolare e costituito da un basamento marmoreo sul quale si imposta un ampio blocco di forma pressoché quadrangolare, terminante con una [[stele]] di colore bianco, a memoria dei compatrioti venuti a mancare durante la [[prima guerra mondiale]]. Sulla parte superiore del blocco di colore bianco è incisa la scritta ''Barletta ai suoi prodi figli caduti in guerra'' seguita dalle due date MCMXV ([[1915]]) e MCMXVIII ([[1918]]). Al momento della costruzione la stele era sovrapposta ad una fascia bronzea raffigurante dei soldati colti nell'attimo dell'ultimo sacrificio per la patria. Durante la seconda guerra mondiale questa fu però asportata e donata allo [[Stato]] per farne delle munizioni.<ref>{{cita web|url=http://www.pietredellamemoria.it/news/barletta-la-storia-infinita-dei-bronzi-di-piazza-caduti/|titolo=Barletta, la storia infinita dei bronzi di Piazza Caduti|accesso=7 settembre 2015}}</ref> A memoria di questo ulteriore sacrificio è stata posta in seguito una lastra commemorativa su cui è incisa la significativa frase ''Demmo anche il bronzo che eternava il nostro sacrificio''. Nei suoi pressi, precisamente dinanzi alla parete laterale del Palazzo delle Poste il 12 settembre [[1943]] avvenne l'[[eccidio di Barletta|eccidio]] compiuto dai tedeschi ai danni di dieci vigili urbani e due netturbini.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/01/28/barletta-eccidio-della-vergogna.html|titolo=Barletta, l'eccidio della vergogna|accesso=16 giugno 2011}}</ref>
 
;Monumento a Massimo d'Azeglio: Nel [[1880]] l'amministrazione comunale, per volere del sindaco Francesco Paolo De Leone, eresse, nella piazza omonima, un monumento dedicato a [[Massimo d'Azeglio]] ad opera dello scultore locale Giuseppe Manuti, in segno di riconoscenza per aver reso celebre, mediante il suo romanzo dal titolo ''Ettore Fieramosca'' l'epica Disfida. La statua è stata recentemente restaurata e la conclusione dei lavori è stata onorata con l'inaugurazione da parte del sindaco [[Nicola Maffei]], preceduta da un ritratto del politico e scrittore barlettano nel Teatro Curci.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi09/statua_daz.html|titolo=Sito del Comune di Barletta - Il 17 ottobre inaugurazione statua Massimo D'Azeglio recentemente restaurata|accesso=15 giugno 2011}}</ref>
 
=== Siti archeologici ===
==== Canne ====
[[File:Menhir di Canne.jpg|thumb|Menhir di Canne]]
Nel territorio barlettano è presente il sito archeologico di [[Canne]], ossia il luogo in cui nel 216 a.C. si svolse l'[[Battaglia di Canne|omonima battaglia]] che vide i cartaginesi di [[Annibale]] prevalere sui romani. Il sito archeologico è caratterizzato dalla duplice presenza dell'Antiquarium e del Parco Archeologico con le rovine della cittadella medievale, distrutta definitivamente nel [[1083]]. Nei dintorni della cittadella sono stati ritrovati i resti di un villaggio [[Apuli|apulo]], quelli di una [[necropoli]] ed un [[menhir]] alto circa tre metri, scoperto nel [[1938]].<ref>{{cita libro| Aldo | Tavolaro | Puglia piana... grande capitana. | 1989 | Accademia delle tradizioni pugliesi | Bari |pp= 35-36 }}</ref>
 
Tra il 2002 e il 2005 sono state condotte indagini archeologiche nell'area del complesso termale di San Mercurio, che hanno messo in luce una cisterna con il relativo impianto idrico. Nell'estate del [[2008]] l'Amministrazione comunale, d'intesa con l'Archeoclub, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e la Direzione dell'Antiquarium di Canne della Battaglia, ha promosso un campo di ricerca didattico di scavo archeologico, al fine di recuperare e valorizzare il territorio cannese e in particolar modo il complesso termale.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi08/canne08_prog.pdf|titolo=Il campo di ricerca: terme romane di San Mercurio a Canne della Battaglia|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
=== Aree naturali ===
Il Parco naturale regionale Fiume Ofanto è un'[[area naturale protetta]] istituita nel 2003 dalla [[Puglia|Regione Puglia]]<ref>{{cita web|url=http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/dm_27_04_2010.pdf|titolo=Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP)|accesso=29 agosto 2015}} 6º Aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 115 alla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] n. 125 del 31 maggio 2010.</ref> di cui fa parte la città di Barletta, insieme ai comuni di [[Canosa di Puglia]], [[San Ferdinando di Puglia]], [[Candela (Italia)|Candela]], [[Ascoli Satriano]], [[Cerignola]] e [[Margherita di Savoia]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Barletta}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
I cittadini stranieri residenti a Barletta sono {{formatnum:2180}},<ref>[http://demo.istat.it/str2014/index.html Dato Istat al 31/12/2014]</ref> così suddivisi per nazionalità (sono indicati solo i dati superiori alle 100 unità):
 
* [[Romania]] 839;
* [[Albania]] 304;
* [[Cina]] 201;
* [[Marocco]] 169;
* [[Algeria]] 148;
* [[Tunisia]] 117.
 
=== Lingue e dialetti ===
[[File:Dialettidellapuglia.JPG|thumb|I dialetti della Puglia.]]
Il dialetto barlettano è una varietà linguistica facente parte dei [[dialetti della Puglia|dialetti pugliesi]] centro-settentrionali. In particolare, con quello di Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia, esso costituisce una varietà del [[dialetto apulo-barese|dialetto barese]] che si distingue da quella [[dialetto foggiano|dauna]]. A causa della sua posizione geografica a cavallo tra l'area barese e quella foggiana, il dialetto locale risulta notevolmente influenzato da entrambi i dialetti.<ref name="Lessicobarlettanop3"/>
 
Si tratta di un idioma sviluppatosi gradualmente su di una base [[latino volgare]] e modificatosi nel tempo grazie agli apporti linguistici ricevuti dalle popolazioni che si sono avvicendate nell'area geografica interessata, dai Normanni agli Svevi (portatori di [[Lingue germaniche|elementi germanici]]), dagli spagnoli ai francesi, portatori di ulteriori [[Lingue romanze|elementi romanzi]].<ref>{{Cita|De Santis|pp.4-5|De Santis, 1988}}.</ref>
 
Nei primi del [[XX secolo]] ha avuto inizio un processo di logoramento e scolorimento del dialetto barlettano. Confrontando infatti il registro dialettale della fine del [[XIX secolo|XIX]] con quello del [[XXI secolo]] è possibile notare numerose differenze dei suoni vocalici utilizzati.<ref name="DeSant">{{Cita|De Santis|p.3|De Santis, 1988}}.</ref>
Tra i fenomeni in atto vi sono il turbamento vocalico (''ä'', ''ö'', ''ü''); i [[Dialetti italiani meridionali#Frangimenti vocalici|frangimenti vocalici]], consistenti nell'alterazione delle [[Vocale|vocali]] toniche tanto nell'apertura quanto nel timbro, dando luogo a [[dittongo|dittonghi]] e [[Palatalizzazione|palatalizzazioni]]. I frangimenti riguardano tutte le vocali toniche per esempio ''u'': ''fóusë'' corrisponde a 'fuso'; ''ó'': ''nëpóutë'' corrisponde 'nipoti'; la neutralizzazione delle vocali toniche (''ə́''), per esempio ''chə́sə'' che corrisponde a ''casa'', ''pane'' che corrisponde a ''pə́nə''; la degeminazione della doppia occlusiva alveodentale sonora postonica come nei casi di ''carbonella'' che diventa ''carvunédə'' anziché ''carvunéddә'', fenomeno particolarmente in uso tra i più giovani.<ref name="DeSant" />
 
=== Religione ===
Barletta, con le città di Trani e Bisceglie è sede dell'[[arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie]] (''Archidioecesis Tranensis-Barolensis-Vigiliensis-Nazarensis'' in [[lingua latina|latino]]), sede arcivescovile della Chiesa cattolica suffraganea dell'[[arcidiocesi di Bari-Bitonto]] e appartenente alla [[regione ecclesiastica Puglia]].<ref>{{cita web|url=http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/s2magazine/index1.jsp?idPagina=27995|titolo=L'arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth|accesso=29 agosto 2015}}</ref> La diocesi è nominalmente "titolare di Nazaret" in quanto gli [[Arcivescovi Nazareni]] presero stabile dimora a Barletta dal [[1327]] e la successione si è mantenuta fino al 1818. Nel [[1860]] fu Barletta stessa ad essere elevata ad arcidiocesi autonoma, mantenendo il titolo di Nazareth. L'arcidiocesi, oltre alle tre città titolari, annovera anche i centri di Corato, Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli.
 
La città di Barletta venera come suoi santi patroni [[Ruggero di Canne|Ruggero]] e la [[Madonna dello Sterpeto]]. La figura del santo, in precedenza vescovo di Canne, è associata ai suoi trent'anni di episcopato, durante i quali si oppose con ogni mezzo al declino della cittadella da cui avrebbe avuto vita proprio la città di Barletta.<ref>{{Cita|Russo|pp.84-85|Russo, 2004}}.</ref> Il culto della Madonna dello Sterpeto è legato, secondo la tradizione barlettana, alla peste del [[1656]]. Si ritiene infatti che il morbo abbia inspiegabilmente rallentato il suo corso dopo aver ritrovato in un monastero diroccato il quadro della Vergine.<ref>{{Cita|Russo|p. 164|Russo, 2004}}.</ref> La forte devozione alla Madonna è stata legittimata dalla proclamazione della città a ''Civitas Mariae'',<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi09/civitas_mariae.html|titolo=Sito del Comune di Barletta - Barletta "Civitas Mariae"|accesso=29 agosto 2015}}</ref> titolo conferitole con decreto vescovile l'8 maggio 2009.<ref>{{cita web|url=http://www.corriereofanto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1462:barletta-civitas-mariae&catid=115:diocesi&Itemid=415|titolo=Corriere dell'Ofanto - Barletta dichiarata "Civitas Mariae"|accesso=29 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304115156/http://www.corriereofanto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1462:barletta-civitas-mariae&catid=115:diocesi&Itemid=415|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>
 
Il rapporto che la città di Barletta ha avuto, fin dai tempi delle [[crociata|crociate]], con la cultura orientale fa di essa uno dei centri direttamente collegati al mondo religioso dell'Oriente. Manca tuttavia un edificio di culto in cui possa essere praticata la fede musulmana, ma da tempo la comunità politica e religiosa si adoperano per la coesistenza della religione di [[Allah]] con quella cristiana e, a tal proposito, proprio una scuola di estrazione cattolica, la scuola delle suore di Santa Chiara, ospita alcune ragazze sordomute musulmane. Nel [[2004]] è partito inoltre un progetto che prevedeva la costruzione di una "chiesa-moschea", un centro che potesse fungere non solo da richiamo religioso ma anche da centro culturale.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/05/cristiani-musulmani-insieme-barletta-nasce-la-chiesa-moschea.html|titolo=Cristiani e musulmani insieme a Barletta nasce la chiesa-moschea|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
Un movimento particolarmente sviluppato è quello dei [[Testimoni di Geova]]. La comunità è presente sul territorio fin dagli [[Anni 1950|anni cinquanta]], Barletta è una delle città con il maggior numero di aderenti.<ref>{{cita web|url=http://puglialive.net/home/news_det.php?nid=6231|titolo=Assemblea dei Testimoni di Geova|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
A ridosso del centro storico è presente anche una chiesa evangelica [[battismo|battista]], appartenente all'[[Unione cristiana evangelica battista d'Italia]] e alla famiglia di Chiese evangeliche sorte dalla [[riforma protestante]].<ref>{{cita web|url=http://www.evangelicibarletta-adi.it/lanostrastoria.html|titolo=Chiesa Evangelica di Barletta|accesso=29 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150813110847/http://evangelicibarletta-adi.it/lanostrastoria.html|dataarchivio=13 agosto 2015}}</ref>
 
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Venerdi Santo a Barletta.jpg|thumb|La processione del venerdì santo]]
Nella seconda domenica del mese di luglio, ogni anno, dal [[1732]], si svolge la [[patrono|festa dei santi patroni]] della città: la Madonna dello Sterpeto e San Ruggero.<ref>{{Cita|Russo|p. 167|Russo, 2004}}.</ref>
 
La processione eucaristica penitenziale dell'ora nona si svolge nel giorno del venerdì santo. Celebrata a partire dal [[1504]], si svolse per la prima volta nella notte tra il [[giovedì santo|giovedì]] e il [[venerdì santo]], in segno di voto attraverso la quale i canonici di santa Maria, conducendo scalzi per le vie della città l'[[eucaristia]], chiedevano la cessazione della [[peste]] che dall'anno precedente aveva decimato la città di Barletta.<ref>{{cita web|url=http://www.ilfieramosca.it/memoria/memoria.html|titolo=Riti della Settimana Santa|accesso=5 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/notizie/scoprendo-la-processione-eucaristica-del-venerdi-santo/|titolo=Scoprendo la Processione Eucaristica del Venerdì Santo|accesso=5 settembre 2015}}</ref>
 
Il 13 febbraio di ogni anno e durante tutta la prima settimana di settembre, si tiene la rievocazione storica della [[Disfida di Barletta]], promossa dal comune, con una piccola rievocazione del Certame cavalleresco del 1503, che vide il suo epilogo nella scena simbolica della resa del cavaliere francese Guy de la Motte al cavaliere italiano Ettore Fieramosca.<ref>{{cita web|url=http://www.puglia.com/la-disfida-di-barletta/|titolo=rievocazione disfida di Barletta|accesso=8 novembre 2015}}</ref>
 
Tra gli altri riti, la Commemorazione dell'anniversario della [[Battaglia di Canne]]; si tiene il due agosto presso il sito archeologico di [[Canne]].<ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/notizie/michele-placido-a-canne-della-battaglia-per-l-anniversario-del-2-agosto/|titolo=Michele Placido a Canne della Battaglia per l'anniversario del 2 agosto|accesso=5 settembre 2015}}</ref>
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Tra le istituzioni di cui Barletta è sede vi sono: la Caserma "Ruggiero Stella" presso cui ha sede l'[[82º Reggimento fanteria "Torino"]]<ref>{{Cita web|url=http://www.difesa.it/Protocollo/AOO_Difesa/Esercito/Pagine/E23594.aspx|titolo= Ministero della Difesa - Sede dell'82º Reggimento Fanteria "Torino"|accesso=28 agosto 2015}}</ref>; il Comando provinciale della [[Guardia di Finanza]]<ref>{{Cita web|url=http://newgdf.gdf.gov.it/reparti-del-corpo/territorio/puglia/barletta|titolo=Compagnia di Barletta - Guardia di Finanza|accesso=28 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923020439/http://newgdf.gdf.gov.it/reparti-del-corpo/territorio/puglia/barletta|dataarchivio=23 settembre 2015}}</ref> e la [[Prefettura (Italia)|Prefettura - UTG]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi/sedibat-02.htm|titolo=Comunicato stampa del Comune sull'istituzione di alcuni uffici della Provincia di Barletta-Andria-Trani in fase di attuazione|accesso=28 agosto 2015}}</ref>.
 
La struttura sanitaria principale è l'Ospedale civile "Monsignor Raffaele Dimiccoli".
 
== Cultura ==
Con 11 medaglie d'oro al valor militare 1 medaglia d'oro al valor civile e [[215]] medaglie d'argento e circa 250 medaglie di bronzo attribuite a militari barlettani partecipanti alla [[prima guerra mondiale|prima]] e alla seconda guerra mondiale, la città è la più decorata d'Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/citta/infocit/storia.htm|titolo=Sito del Comune - Barletta città più decorata del paese|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
Barletta dispone di diverse biblioteche.
La Biblioteca Comunale Sabino Loffredo, con sede nell'ala sud-est del castello di Barletta, l'antica ''domus'' federiciana, si estende su una superficie totale di 1.400&nbsp;m² e conta un patrimonio librario di oltre 80.000 volumi. Sono ivi conservati inoltre il Fondo Apulia, il Fondo musicale Curci, Gallo e Cafiero, il Legato De Nittis e i Fondi antichi ed è possibile consultare oltre 150 riviste in abbonamento. Ottanta sono i posti a sedere.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/biblioteca/|titolo=Sito della Biblioteca Comunale Sabino Loffredo|accesso=17 maggio 2011}}</ref>
 
La Biblioteca e archivio diocesano Pio IX, è situata nel Palazzo Arcivescovile. Qui sono conservati circa 11.000 volumi ed opuscoli sciolti e 2.000 pergamene (in gran parte pubblicate nel Codice Diplomatico Barlettano a cura del sacerdote paleografo [[Salvatore Santeramo]]), nonché 70 riviste correnti.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.ba.it/retecivica/biblioteca/incifre.htm|titolo=Biblioteca Comunale Sabino Loffredo - La Biblioteca in Cifre|accesso=29 agosto 2015}}</ref> Infine la Biblioteca dei Ragazzi, che raccoglie oltre 4.500 volumi per lettori di età compresa tra i tre e i quindici anni.<ref>{{cita web|url=http://labibliotecadeiragazzibarletta.info/labibliotecadeiragazzibarletta.html|titolo=Sito del Comune di Barletta - Biblioteca dei Ragazzi|accesso=29 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160205233443/http://labibliotecadeiragazzibarletta.info/labibliotecadeiragazzibarletta.html|dataarchivio=5 febbraio 2016}}</ref>
 
Altre biblioteche presenti in città sono:
* Biblioteca dell'Archivio di Stato di Bari;<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviodistatodibari.beniculturali.it/index.php?it/109/sezione-di-barletta|titolo=Sezione di Archivio di Stato di Barletta - Archivio di Stato di Bari|accesso=27 ottobre 2014}}</ref>
* Biblioteca dell'Istituto sperimentale per l'enologia di Asti.<ref>{{Cita web|url=http://www.isenologia.it/il_riordino_del_settore_ricerca.html|titolo=Il riordino del settore ricerca - Centro di Ricerca per l'Enologia (CRA-ENO)|accesso=27 ottobre 2014}}</ref>
 
==== Scuole ====
* [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|Scuole secondarie di I grado]]: 6 scuole
* [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|Scuole secondarie di II grado]]: 10 scuole (3 istituti professionali, 5 istituti tecnici, 2 licei + 1 istituto tecnico economico privato + 1 liceo linguistico privato<ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/110/002/scuole/|titolo=Scuole Barletta pubbliche e private|editore=Comuni-Italiani.it|accesso=27 ottobre 2014}}</ref>
 
==== Università ====
* Barletta è sede distaccata dell'[[Università degli Studi di Foggia]]; infatti presso l'Ospedale monsignor Dimiccoli è attivo il corso di laurea in [[infermieristica]].<ref>{{Cita web|url=http://www.sanita.puglia.it/portal/page/portal/SAUSSC/Aziende%20Sanitarie/ASL/ASL%20BAT/Organizzazione/Polo%20Universitario%20Decentrato|titolo=Polo Universitario Decentrato|accesso=27 ottobre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141027201009/http://www.sanita.puglia.it/portal/page/portal/SAUSSC/Aziende%20Sanitarie/ASL/ASL%20BAT/Organizzazione/Polo%20Universitario%20Decentrato|dataarchivio=27 ottobre 2014}}</ref>
 
==== Musei ====
[[File:Busto di Federico II di Svevia.jpg|thumb|Busto di [[Federico II di Svevia]], conservato nel [[Castello di Barletta]]]]
I principali musei della città sono:
* [[Pinacoteca De Nittis]] la cui sede è il [[Palazzo della Marra]], che comprende permanentemente la collezione [[Giuseppe De Nittis|De Nittis]] e periodicamente mostre temporanee;
* [[Museo civico (Barletta)|Museo civico]] e pinacoteca di Barletta la cui sede è il [[castello di Barletta]] all'interno delle cui sale sono conservate le collezioni Immesi, Gabbiani e Ricci;
* Museo della [[Concattedrale di Santa Maria Maggiore|Cattedrale]], che oltre ai numerosi reperti cristiani di notevole pregio e valore custodisce un archivio di oltre duemila pergamene e manoscritti, alcuni dei quali risalenti al [[IX secolo]];
* Casa-Museo Cafiero, ossia la residenza dell'anarchico [[Carlo Cafiero]], nato a Barletta;
* [[Antiquarium di Canne]], il museo presente nel sito archeologico di [[Canne]], che documenta gli insediamenti umani nel territorio di epoca preistorica, classica, apulo-greca e medievale. Presenta inoltre una ricca collezione di vasi dauno-peucezi dipinti a disegni geometrici risalenti al [[IV secolo a.C.|IV]]-[[III secolo a.C.]], provenienti dai sepolcreti di Canne;
* [[Tesoro della basilica del Santo Sepolcro]], custodito nella [[Basilica del Santo Sepolcro (Barletta)|omonima basilica]] e che comprende diverse oreficerie sacre, alcune delle quali provenienti dalla [[Palestina]];
* [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Barletta)|Chiesa Greca di Santa Maria degli Angeli]] che al suo interno conserva l'antica [[iconostasi]], che occupa l'intera parete minore della chiesa.
 
=== Media ===
==== Stampa ====
A Barletta sono presenti le sedi della Editrice Rotas<ref>{{cita web|url=http://www.editricerotas.it/catalogo/index.php/contatti|titolo=Editrice Rotas a Barletta|accesso=5 settembre 2015}}</ref> e della Penna Blu Edizioni nonché di alcune testate giornalistiche di quotidiani e periodici quali:
 
* [[La Gazzetta del Mezzogiorno]], redazione provinciale che pubblica l'inserto Gazzetta del Nordbarese
* Il Fieramosca
 
==== Radio ====
Le principali emittenti radiofoniche presenti in città sono:<ref>{{cita web|url=http://www.monitor-radiotv.com/phoenix/html/index.php?module=htmlpages&func=display&pid=54&print=1|titolo=Monitor Radio in Puglia|accesso=5 settembre 2015}}</ref>
* Antenna 1
* Radio Centro Puglia
* Radio Gamma
* Radio Studio 5
 
==== Televisione ====
Le principali stazioni televisive a copertura regionale situate nel comune sono:
* [[Teleregione Color|Teleregione]] (Puglia, Basilicata, Molise, Lazio)
* Amica 9 TV (Puglia)
* Teleradio Studio 5 (Puglia)
* TV Ofanto (Puglia)
* [[Telenorba]] - Redazione provinciale (Puglia, Basilicata, Molise)
 
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Cucina pugliese}}
La gastronomia barlettana annovera numerosi prodotti profondamente legati ad antiche tradizioni contadine e marinare.<ref>{{cita web|url=http://www.aboutbat.com/i-prodotti-tipici,13/i-prodotti-tipici,56.html|titolo=Il sito che elenca i prodotti tipici dei comuni della Provincia di Barletta-Andria-Trani|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
Oltre alle [[cartellate]],<ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/rubriche/puntate/le-cartellate/|titolo=Le cartellate, la ricetta barlettana|accesso=29 agosto 2015}}</ref>, tipica ricetta pugliese che anche nella tradizione barlettana sono impregnate di [[vincotto]] o miele,<ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/rubriche/puntate/le-cartellate/|titolo=La mostarda. La ricetta barlettana|accesso=29 agosto 2015}}</ref> tipicamente barlettani sono i calzoncelli<ref>{{cita web|url=http://www.abarletta.it/guida-turistica/gastronomia/calzoncelli.html/|titolo=I calzoncelli.|accesso=29 agosto 2015|urlmorto=sì}}</ref> farciti di mostarda: la loro preparazione è solitamente parallela a quella delle cartellate ed infatti se ne utilizza la stessa sfoglia di pasta, tagliata però creando una forma rettangolare sulla quale viene spalmata della mostarda. Il ritaglio di pasta viene poi ripiegato in due, in modo da contenere la marmellata al suo interno. Dopo la frittura in olio abbondante si impregnano i calzoncelli di vincotto.<ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/rubriche/puntate/i-calzoncelli/|titolo=I calzoncelli. La ricetta barlettana|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
Le campagne barlettane sono ricche di vigneti e di oliveti. La produzione vinicola barlettana è assistita anche da numerose cantine presenti a Barletta,<ref>{{cita web|url=http://cantinedellabardulia.it/contatti/|titolo=Cantine della Bardulia|accesso=29 agosto 2015}}</ref> nonché in tutto il territorio circostante,presso le quali è possibile produrre il [[Rosso Barletta]]<ref>{{cita web|url=http://cantinedellabardulia.it/rosso-di-barletta/|titolo=Rosso Barletta DOC - Scheda tecnica|accesso=29 agosto 2015}}</ref> e [[Rosso Barletta Invecchiato]], due vini [[Denominazione di origine controllata|DOC]] ottenuti da vitigni di [[uva di Troia]].
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
L'intero centro antico sorge a ridosso del mare e delle antiche mura e si articola intorno a via Duomo. Su questo percorso, che prosegue idealmente ad ovest verso Canosa di Puglia e termina ad est nel sagrato della Cattedrale di Santa Maria Maggiore, si snodano numerosi vicoli ad essa ortogonali. Il nucleo urbano più antico della città, di origine medievale, si rapporta a quello cronologicamente successivo attraverso tre strade di primaria importanza sia per il centro storico che per i collegamenti con le città limitrofe:
* corso Garibaldi diventa asse di collegamento per Canosa di Puglia;
* corso Vittorio Emanuele diventa asse di collegamento per Margherita di Savoia e per il [[Gargano]];
* via Cavour diventa asse di collegamento per Trani e per Andria.
I principali assi di collegamento con le vicine città, fungono da assi direttori su cui si attestano i tipici isolati ottocenteschi a scacchiera, peculiari della città di Trani e del murattiano di [[Bari]].
 
L'avvento della ferrovia e la sua costruzione costituisce una linea di divisione precisa con la parte novecentesca della città, che non assume una conformazione morfologica ben restituibile e che trova il suo limite fisico attuale a sud nell'area destinata all'edilizia dei Piani di Edilizia Economica e Popolare, la cosiddetta [[zona 167]].
L'ultimo piano regolatore generale approvato a Barletta risale al [[1971]]. Importante è la realizzazione della variante al PRG per l'adeguamento alla legge regionale n. 56/1980, adottata nel [[2000]] ed approvata nel 2003.<ref>La variante è stata approvata con D.G.R. n. 564 del 17 aprile 2006 {{cita web|url=http://barletta.territorioeambiente.it/strumenti-di-pianificazione-cat/p-r-g-variante-per-la-conformita-alla-lr-n-561980-art-55-marzo-2000/|titolo=P.R.G.: variante per la conformita' alla L.R. n. 56/1980, Art. 55 (marzo 2000)|accesso=5 settembre 2015}}</ref> Un più recente contributo è costituito dalla pubblicazione nel 2005 del ''Piano strategico territoriale di Barletta''. In accordo con le linee guida della Regione Puglia in materia urbanistica, è in fase di redazione il Piano Urbanistico Generale,<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/pianiurb/pug.htm|titolo=Settore Piani e Programmi Urbani - Piano Urbanistico Generale - P.U.G.|accesso=5 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/notizie/piano-urbanistico-generale-bisogna-passare-dalle-parole-ai-fatti/|titolo=Piano Urbanistico Generale, «bisogna passare dalle parole ai fatti»|accesso=5 settembre 2015}}</ref> che sostituirà il desueto strumento del PRG.
 
=== Suddivisioni storiche ===
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] Barletta era suddivisa in tre quartieri che prendevano il nome dalle principali chiese in essi presenti e cioè di Santa Maria o Marsicano, del Santo Sepolcro o delle Sette Rue e di San Giacomo o Borgo novo.<ref>{{cita libro| Salvatore | Santeramo | Barletta nel '500 | 2005| Crsec | Barletta | curatore= Vincenzo Tupputi|p= 7}}</ref><ref>{{cita libro| Renato | Russo | Barletta nel '500. Al tempo della Disfida e della dominazione spagnola | 2003| Rotas | Barletta |pp=251-252}}</ref> Ai tempi della dinastia [[Borbone|borbonica]], tra il [[1815]] e il [[1859]], la città era divisa in sei quartieri, ossia quello di sant'Andrea, dei Teatini, dell'ex convento dei Celestini, del convento di San Giovanni di Dio e dei Minori Conventuali e il Gran Quartiere del Carmine, con altrettante porte d'accesso, e cioè Porta san Leonardo, provenendo da [[Trani]], Porta Croce, nei pressi della basilica del Santo Sepolcro, Porta Nuova, all'incrocio con l'attuale piazza Aldo Moro, Porta Napoli, su corso Vittorio Emanuele verso Margherita di Savoia, Porta Reale, che costituiva con Porta Marina l'accesso dal mare.<ref>{{Cita|Russo|p. 190|Russo, 2004}}.</ref>
 
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Barletta - Suddivisione Amministrativa.jpg|thumb|Suddivisione in circoscrizioni amministrative]]
Il Comune si riparte attualmente in tre circoscrizioni di decentramento:
 
Queste sono:<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/istituzioni/circ.htm|titolo=Decentramento amministrativo in Circoscrizioni del Comune di Barletta|accesso=29 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/servist/regolam/tucc06.pdf|titolo=Testo unico del regolamento delle elezioni e del regolamento di funzionamento dei consigli di circoscrizione|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
! Circoscrizione!! Denominazione
|-
| I || Santa Maria
|-
| II || San Giacomo - Settefrati
|-
| III || Borgovilla - Patalini
|-
|}
 
Le circoscrizioni amministrative corrispondono ai tre quartieri di Santa Maria, che comprende il centro storico, San Giacomo-Settefrati, in cui è compresa la parte occidentale della città situata tra la ferrovia e il mare e Borgovilla-Patalini, che in precedenza costituivano due quartieri distinti e che comprende tutta la parte meridionale della città posta a sud della ferrovia, che si spinge verso [[Andria]] e [[Canosa di Puglia|Canosa]]. La città in questi ultimi anni ha subito una notevole espansione urbana, che ha portato alla creazione di un nuovo quartiere, la zona 167.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/urbanistica/ind167.htm|titolo=Comune di Barletta - Settore Urbanistica|accesso=27 ottobre 2014}}</ref>
 
=== Frazioni ===
[[File:Torre_Ofanto.jpg|thumb|Torre Ofanto, in località Fiumara]]
 
* [[Canne]] era un'antica città della [[Puglia]]. Dista 7&nbsp;km dal centro cittadino e si trova a 54 metri sul livello del mare, su un'altura nei pressi del fiume [[Ofanto]], distante 9&nbsp;km dalle coste del [[mare Adriatico]]. Celebre per la famosa battaglia tra Romani e Cartaginesi, oggi nella località chiamata Canne della Battaglia sono conservati resti archeologici di grande interesse risalenti alla sua distruzione.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi08/canne08_def.html|titolo=Sito del Comune di Barletta - Canne della Battaglia|accesso=29 agosto 2015}}</ref> In località Canne della Battaglia si trova il [[santuario]] di [[Ruggero di Canne|san Ruggero]] e la [[Stazione di Canne della Battaglia]], a servizio del sito archeologico.
* [[Fiumara (Barletta)|Fiumara]] o La Fiumara, secondo l'uso locale, si trova 10&nbsp;km a nord-ovest della centro cittadino, sulla riva destra alla foce del fiume [[Ofanto]]. Il complesso residenziale costruito negli [[Anni 1960|anni sessanta]] conta 29 abitanti.<ref>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/puglia/barlettaandriatrani_barletta_fiumara.html|titolo=Italia in Dettaglio - Dati su Fiumara |accesso=8 settembre 2015}}</ref> La località ospita l'antica torre costiera d'avvistamento [[Fiumara (Barletta)#Torre Ofanto|Torre Ofanto]], edificata nel [[1568]].<ref>{{cita web|url=https://intothelandscape.wordpress.com/2012/11/05/torre-ofanto-barletta-lungo-lofanto4/|titolo=Torre Ofanto|accesso=8 settembre 2015}}</ref>
* [[Montaltino]] è una [[Contrada (geografia)|contrada]] situata su una collina nelle campagne barlettane a 5&nbsp;km dal centro cittadino.<ref>{{cita web|url=http://www.resitalica.it/nav/ne_frazione.asp?id=5059|titolo=Dati su Montaltino|accesso=8 settembre 2015}}</ref> In precedenza apparteneva ai cosiddetti "Sei casali di Barletta".<ref>{{cita web|url=http://bat.ilquotidianoitaliano.it/dalla-provincia/2013/02/news/barletta-caso-montaltino-la-nota-delling-carpagnano-%C2%ABintrecci-tra-famelici-imprenditori-e-politicanti-da-quattro-soldi%C2%BB-22300.html/|titolo=Barletta, caso Montaltino.|accesso=8 settembre 2015}}</ref> Oggi è un modesto villaggio in cui risiedono 65 abitanti.<ref>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/puglia/barlettaandriatrani_barletta_montaltino.html|titolo=Italia in Dettaglio - Dati su Fiumara |accesso=8 settembre 2015}}</ref>
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
L'economia barlettana è legata soprattutto alla produzione agricola e industriale. Le coltivazioni più diffuse risultano quelle derivanti da [[Vigneto|vigneti]] e [[Oliveto|oliveti]], risultando centro vinicolo d'importanza nazionale, grazie anche alla presenza della cantina sociale e di diversi stabilimenti enologici.<ref>{{cita web|url=http://www.cantinabarletta.it/cantina.html|titolo=Cantina Sociale di Barletta|accesso=5 settembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150912110229/http://www.cantinabarletta.it/cantina.html|dataarchivio=12 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://cantinedellabardulia.it/cantina-2/|titolo=Cantine della Bardulia|accesso=5 settembre 2015}}</ref> L'apparato manifatturiero risulta ben sviluppato, con una numerosa presenza di imprese appartenenti al settore tessile, abbigliamento e calzaturiero, che negli ultimi quarant'anni, hanno determinato la formazione di un distretto produttivo esteso su scala provinciale.<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.bt.it/Portals/0/Images/Settore%206/politiche%20del%20lavoro/News%20Angela/Il-distretto-industriale-di-Barletta-e-la-crisi-globale-definitivo-.pdf|titolo=Il distretto industriale di Barletta e la crisi globale|accesso=5 settembre 2015}}</ref> Il settore chimico riveste un ruolo rilevante grazie alla presenza del [[cemento|cementificio]] della [[Buzzi Unicem]], che opera a livello nazionale, e della Timac Agro, appartenente al Gruppo Roullier, specializzata nella produzione di fertilizzanti agricoli.
 
=== Agricoltura ===
[[File:Vigneto a tendone in agro di Barletta.JPG|thumb|Vigneto a tendone in agro di Barletta]]
All'interno dell'economia barlettana un ruolo di spicco è da sempre rivestito dall'agricoltura, sia per quel che riguarda la produzione diretta sia per le attività ad essa legate. Tale forma di economia e di lavoro supera i confini strettamente cittadini: è infatti frequente trovare numerosi terreni di proprietà degli agricoltori barlettani nelle campagne di [[Trinitapoli]], di [[San Ferdinando di Puglia|San Ferdinando]] e in comuni della [[Capitanata]]. L'agricoltura barlettana è fondata sul binomio costituito da grandi proprietari terrieri e manodopera di braccianti agricoli che, a Barletta come nel resto della Puglia, dalla fine del [[XX secolo]] sempre più frequentemente è caratterizzata da cittadini [[Extracomunitario|extracomunitari]].<ref>{{cita web|url=http://www.retepariopportunita.it/Rete_Pari_Opportunita/UserFiles/Regione_Puglia/stralci_psr_puglia_2007-13.pdf|titolo=Dati Regione Puglia risalenti al 19 marzo 2007|accesso=29 agosto 2015|urlmorto=sì}}</ref>
 
Uno dei momenti topici per l'agricoltura barlettana è quello della determinazione dei salari e dell'ingaggio dei braccianti, che si tengono ancora oggi in piazza Aldo Moro. Resta tuttavia frequente l'uso locale dell'antica denominazione della piazza, precedentemente chiamata piazza Roma.<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|pp.64-67|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>
 
Le coltivazioni più diffuse nel territorio barlettano sono la [[Vitis|vite]], con i tipici [[tendone|tendoni]],<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.275|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref> dalla quale si producono vini [[Denominazione di origine controllata|DOC]] pregiati;<ref>istituiti con decreto del 1º giugno [[1977]], [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] del 12 ottobre [[1977]], numero 278.</ref>, l'[[Olea europaea|olivo]], da cui si produce il tipico [[Olio di oliva|olio extravergine d'oliva]], e gli [[Frutticoltura|alberi da frutto]].
 
=== Industria ===
[[File:Cementeria di Barletta 01.JPG|thumb|right|Un'immagine dall'alto della ''Cementeria di Barletta'']]
A partire dal XX secolo l'industria ha rivestito un importante quanto contraddittorio ruolo nell'evoluzione economica della città. Se da una parte è stata infatti sede di numerose fabbriche attive in settori diversificati a livello nazionale, dall'altra proprio alcune di esse hanno subito un vero e proprio tracollo finanziario che le ha indotte al fallimento. Risultano insistere sul territorio comunale 2.148 attività industriali con 9.747 addetti pari al 41,06% della forza lavoro occupata.<ref name="dett" />
 
Tra i più importanti stabilimenti industriali del XX secolo in seguito falliti figurano:
* [[Montecatini (azienda)|Montecatini]], azienda chimica che a seguito di una profonda crisi nel [[1966]] entrò a far parte del gruppo [[Montecatini Edison]];
* [[Eridania|Distillerie Italiane]], la cui area territoriale è sottoposta a progetto di riqualificazione, con la creazione di un orto botanico e un centro per anziani;<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi08/bon_distill.html|titolo=Avviso comunale sulla bonifica dell'area|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
* Cartiera Mediterranea, ormai fallita e in stato di avanzato degrado.<ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/notizie/conclusa-la-bonifica-da-amianto-all-ex-cartiera/|titolo=Conclusa la bonifica da amianto all'ex cartiera|accesso=6 settembre 2015}}</ref>
 
Le più grandi industrie attive in città interessano il settore chimico e dei [[materiali da costruzione]], costituendo un'importante funzione occupazionale e produttiva:
* la Cementeria di Barletta, appartenente al gruppo Buzzi Unicem, fondata il 17 febbraio [[1912]];<ref>{{Cita|Ceci, Mascolo|p.328|Ceci, Mascolo, 1986}}.</ref>
* la Timac Agro Italia, operante nel settore dei concimi e dei fertilizzanti.
Negli ultimi anni, entrambe le aziende sono al centro di un caso riguardante le presunte emissioni inquinanti in atmosfera.<ref>{{cita web|url=http://www.barlettanews.it/i-dati-preoccupano-buzzi-unicem-tra-le-120-industrie-piu-inquinanti-ditalia/|titolo=I dati preoccupano: Buzzi Unicem tra le 120 industrie più inquinanti d'Italia|accesso=5 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/notizie/operazione-aria-pulita-bat-chiede-un-incontro-con-le-istituzioni/|titolo="Operazione aria pulita BAT" chiede un incontro con le Istituzioni|accesso=5 settembre 2015}}</ref>
 
Dopo la crisi del settore tessile-calzaturiero, che dagli [[Anni 1980|anni ottanta]] interessa in modo sempre più marcato l'economia locale,<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/12/09/calzaturiero-piena-crisi-siamo-pronti-alla-rivolta.html|titolo=La crisi del settore tessile-calzaturiero su ''La Repubblica''|accesso=29 agosto 2015}}</ref> dagli [[anni 2000|anni duemila]] quello dell'abbigliamento sta vivendo un momento di forte crescita, con marchi noti in tutta Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.barlettaviva.it/notizie/barletta-l-eccellenza-barlettana-alla-conquista-della-moda-italiana/|titolo=Barletta, l'eccellenza barlettana alla conquista della moda italiana|accesso=29 agosto 2015}}</ref>
 
[[File:Colazione in giardino.jpg|thumb|right|''Colazione in giardino'' di Giuseppe De Nittis, conservato presso la Pinacoteca De Nittis]]
 
=== Servizi ===
I servizi sono garantiti da 2.006 attività che dichiarano 3.939 addetti pari al 16,59% della [[tasso di attività|forza lavoro]] occupata, altre 1.348 attività di servizio con 5.111 addetti pari al 21,53% della forza lavoro occupata e 167 attività amministrative con 4.943 addetti pari al 20,82% della forza lavoro occupata.<ref name="dett" />
 
=== Turismo ===
Nel 2005 Barletta ha ricevuto il riconoscimento di "città d'arte".<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/magazine/05-10/4.pdf|titolo=Sito del Comune di Barletta - "Barletta è città d'arte"|accesso=29 agosto 2015}}</ref> Dagli [[Anni 2000|anni duemila]] il turismo culturale ha rappresentato un settore in forte espansione sul territorio,<ref>{{cita web|url=http://www.archeobarletta.it/sito/index.php?option=com_content&view=article&id=17:presentazione-qcultura-e-turismo&catid=6:archivio-news&Itemid=20|titolo=Sito dell'Archeoclub d'Italia, sede di Barletta - Cultura del turismo|accesso=29 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi09/inc_tur0903.html|titolo=Sito del Comune di Barletta - Corso di formazione "Cultura del turismo"|accesso=29 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi09/cul_tur_fine.html|titolo=Sito del Comune di Barletta - Concluso il progetto di formazione "Cultura del turismo"|accesso=29 agosto 2015}}</ref> anche grazie all'apertura della mostra permanente della collezione De Nittis conservata presso l'omonima Pinacoteca.<ref>{{cita web|url=http://www.barlettamusei.it/news/mostra_dono_citta.pdf|titolo=La Collezione De Nittis: un dono alla città|accesso=8 settembre 2015}}</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Barletta - Territorio strade.jpg|thumb|Planimetria stradale del territorio nei pressi di Barletta]]
Barletta è crocevia tra le strade del litorale adriatico e quelle che conducono verso l'entroterra appulo-lucano, inoltre si trova nei pressi di uno dei più importanti nodi autostradali del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]: l'intersezione tra l'[[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada A14]] [[Bologna]]-[[Taranto]] e l'[[Autostrada A16 (Italia)|Autostrada A16]] [[Napoli]]-[[Canosa di Puglia|Canosa]]. A sud della città corre la [[Strada statale 16 Adriatica]], che nel tratto territoriale di Barletta funge da tangenziale della città, collegandola con [[Bari]] e [[Foggia]]. Da Barletta inoltre ha inizio la [[Strada statale 93 Appulo Lucana]] che, correndo quasi parallelamente al fiume [[Ofanto]], giunge fino a [[Potenza (Italia)|Potenza]].<ref>{{cita web | titolo = Mappa del comune di Barletta | url = http://www.geoplan.it/mappe-cartine/mappa-comune-barletta-BT.htm | accesso = 5 settembre 2015 | editore = Geoplan | urlarchivio = https://archive.is/20150523193743/http://www.geoplan.it/mappe-cartine/mappa-comune-lodi-LO.htm | dataarchivio = 23 maggio 2015 | urlmorto = no }}</ref>
 
=== Ferrovie ===
[[File:Barletta - nodo ferroviario.jpg|thumb|Linee ferroviarie passanti per il nodo di Barletta. In evidenza le principali stazioni]]
 
La [[stazione di Barletta]] è un nodo ferroviario della Puglia, posto lungo la linea [[Ferrovia Adriatica|Adriatica]], nella quale confluiscono la [[Ferrovia Bari-Barletta]], gestita da [[Ferrotramviaria]] che ricalca il percorso della precedente [[Tranvia Bari-Barletta|tranvia a vapore]],<ref>{{cita web|url=http://iltaccodibacco.it/puglia/eventi/93139.html|titolo= Presentazione del libro "Dalla tramvia Bari-Barletta alle Ferrovie del Nord Barese"|accesso = 5 settembre 2015}}</ref> e la [[Ferrovia Barletta-Spinazzola]]. La città è servita altresì dalla [[stazione di Barletta Scalo]], appartenente anch'essa alla linea di Ferrotramviaria.
 
La [[stazione di Canne della Battaglia]] è una fermata a servizio del sito archeologico di [[Canne della Battaglia]] situata sempre sulla linea [[Ferrovia Barletta-Spinazzola|Barletta-Spinazzola]].
 
Nel 2011 fa parte della squadra nazionale junior, con le compagne [[Chiara Di Battista]], [[Carmen Crescenzi]], Alessia Medoro, Francesca Medoro e Valentina Savastio, allenata da Germana Germani. La squadra si classifica in 6ª posizione ai [[Campionati europei di ginnastica ritmica 2011]] a [[Minsk]].
In passato la stazione centrale era collegata con la stazione di Barletta Marittima, attraverso un raccordo soppresso nel [[1982]].<ref>{{cita web|titolo = Mappa del comune di Barletta|url=http://www.lestradeferrate.it/mono22a.htm|accesso=5 settembre 2015|editore=Lestradeferrate|urlmorto=no}}</ref>
 
Nel 2011, 2012 e 2013 con la società Armonia d'Abruzzo vince il campionato nazionale di serie A1, e nel 2012 insieme a Chiara Di Battista e a Carmen Crescenzi partecipa alla Aeon Cup a [[Tokyo]], torneo internazionale riservato alle società più forti del mondo, ottenendo il 6º posto. Nello stesso anno partecipa per la prima volta ai campionati Italiani Assoluti, centrando la finale al cerchio e clavette.
=== Autolinee ===
È possibile raggiungere Barletta anche con gli autobus. Molte compagnie di viaggio hanno come tappa Barletta, come Le Ferrovie del Gargano, che collegano tutti i paesi a nord di Barletta, fino a giungere a Foggia, la S.T.P., che collega tutte le città a sud di barletta fino a Bari. Oltre a queste compagnie regionali, ci sono anche autobus che collegano la città anche con corse nazionali ed europee. Alcune tra le principali società che collegano Barlett in Italia e in Europa sono la Marino Bus, la Marozzi, la Flixbus e la Onbus. A Barletta l'unica rivendita ufficiale ed autorizzata di queste compagnie è il Bar Ricevitoria Arcobaleno, in via Manfredi, 73.
 
Ai campionati Assoluti del 2013 ottiene il quinto posto nel concorso generale e raggiunge l'Argento nella Finale al Nastro
=== Porti ===
[[File:Porto di Barletta - Darsena Pescatori 01.JPG|thumb|Il Porto di Barletta: la "darsena dei pescatori"]]
Il [[porto di Barletta]] ospita traffico industriale e traghettuale per servizio passeggeri.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi09/att_ferry.pdf|titolo=Autorità Portuale del Levante - Piano Operativo Triennale|accesso=5 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi09/att_ferry.pdf|titolo=Sito del Comune di Barletta - Porto di Barletta: attivazione di un collegamento ferry con l'Albania|accesso=5 settembre 2015}}</ref> Si tratta di un porto con bacino artificiale, delimitato da due moli asimmetrici, uno di levante non operativo, che ospita il [[trabucco (pesca)|trabucco]] e la [[darsena]] dei pescatori, e l'altro di ponente articolato in quattro ulteriori bracci, sui quali si svolgono tutte le attività portuali.<ref>{{cita web|url=http://www.aplevante.org/porti/statistiche|titolo=Autorità Portuale del Levante - Dati relativi al traffico merci.|3=29 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923172633/http://www.aplevante.org/porti/statistiche|dataarchivio=23 settembre 2015}}</ref>
 
Partecipa ai XXXII [[Campionati mondiali di ginnastica ritmica 2013]] a [[Kiev]], classificandosi in 29ª posizione. L'anno successivo ai XXXIII [[Campionati mondiali di ginnastica ritmica 2014]] a [[Smirne]], riconferma la 29ª posizione.
Le attività commerciali sono strettamente legate all'[[Salina|industria del sale]] della limitrofa [[Margherita di Savoia (Italia)|Margherita di Savoia]], nella seconda meta del [[XX secolo]] hanno portato alla realizzazione di un impianto di trasporto terra-mare [[trasporto a fune|a fune]],<ref>{{cita libro| Touring club italiano | Guide d'Italia - Puglia | 2008| Touring Editore|p=202}}</ref> che riducesse i tempi di spedizione evitando il trasporto su gomma. Nel [[1955]] è stata inaugurata la [[teleferica di Barletta]], lunga circa 13&nbsp;km,<ref>{{cita web|url=http://araldicabarlettana.ilcannocchiale.it/2007/07/07/1955_la_teleferica_margherita.html|titolo=Araldica barlettana - 1955: La teleferica Margherita di Savoia - Barletta per il trasporto del sale.|accesso=21 giugno 2011}}</ref> ma gli eccessivi costi di manutenzione hanno fatto sì che nel [[1981]] questa fosse dismessa<ref>{{cita web|url=http://www.hieracon.it/Storia/A01-saline.php|titolo=Cenni storici sulle Saline|accesso=31 agosto 2015}}</ref> e demolita negli [[anni 2000]]<ref>{{Cita libro|Renato | Russo | Barletta, la storia | Barletta | Rotas | 2004|p=256}}</ref>.
 
Arriva seconda ai campionati italiani assoluti nel 2014 nel concorso generale, vincendo poi la Finale di specialità alle Clavette e confermando l'Argento al Nastro, in Serie A1 con la sua società diventa vice campionessa d'Italia. Partecipa anche ad uno stage, con la compagna di nazionale [[Veronica Bertolini]], in Russia presso il centro tecnico di Novogorsk.
=== Mobilità urbana ===
La città è dotata di una rete urbana di trasporto pubblico gestita dalla società "Autolinee Scoppio"<ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/info/traspub/|titolo=Trasporto pubblico urbano - città di Barletta|accesso=29 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/info/traspub/est15/EST15.pdf|titolo=Trasporto Pubblico Urbano - Città di Barletta|accesso=5 settembre 2015}}</ref>. I collegamenti interurbani sono garantiti della locale azienda di trasporti provinciale [[STP Bari|STP]]; inoltre in città vi è il capolinea di una delle linee su gomma delle [[Ferrovie del Gargano]]. Il trasporto pubblico locale si compone anche di un servizio [[taxi]].
 
Nel 2015 partecipa al Grand Prix di [[Mosca (Russia)|Mosca]], nel torneo internazionale classificandosi 6º, mentre alla World Cup di [[Lisbona]] conquista la 18ª posizione. Alla World Cup di [[Pesaro]] conquista invece la 28ª posizione. Prende parte ai [[Campionati europei di ginnastica ritmica 2015]] a [[Minsk]], dove arriva 20º. A giugno dello stesso anno si riconferma vice-campionessa italiana ai Campionati Assoluti, vincendo successivamente le medaglie d'Oro a Clavette e Nastro e Bronzo a Cerchio e Palla nelle finali di specialità. Non buona la sua prestazione alla World Cup di [[Bucarest]] dove deve accontentarsi di un 30º posto in classifica. Prende parte ai [[Campionati mondiali di ginnastica ritmica 2015]] a [[Stoccarda]], in Germania, classificandosi 40º a causa di gravi errori commessi durante la competizione.
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Barletta}}
 
Dopo varie convocazioni alle tappe di World Cup, ad Aprile 2016 partecipa al Test Event a [[Rio de Janeiro]].
=== Consolati ===
* [[Malta]]<ref>{{cita web|url=http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/ecco-il-nuovo-corpo-consolare-di-puglia-basilicata-e-molise-no304108/|titolo=Ecco il nuovo corpo consolare di Puglia, Basilicata e Molise|giornale=La Gazzetta del Mezzogiorno |accesso=23 giugno 2011}}</ref>
 
Dopo un breve periodo di stallo riesce a riscattarsi vincendo la medaglia d'oro ai campionati italiani assoluti nel 2017.
=== Gemellaggi ===
Barletta è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Montenegro|Castelnuovo di Cattaro|1969}}<ref>{{Cita news|titolo=Martedì il gemellaggio fra Barletta e Herceg Novi|pubblicazione=La Gazzetta del Mezzogiorno|giorno=18|mese=settembre|anno=1969|pagina=19}}"La cerimonia di gemellaggio si svolgerà nella mattinata di martedì 23 presso il Municipio di Herceg Novi"</ref><ref>{{Cita news|titolo=Tra Barletta ed Herceg Novi intensi scambi commerciali e turistici all'insegna dell'amicizia internazionale e dei vincoli di fratellanza che legano le due città dell'Adriatico dal settembre del 1969, data del gemellaggio;|pubblicazione=La Gazzetta del Mezzogiorno|giorno=18|mese=maggio|anno=1977|pagina=17}}</ref><ref>{{cita web|http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/avvisi10/gemellaggi.html|titolo=Sito del Comune - Gemellaggi ed opportunità|accesso=29 agosto 2015}}</ref><ref>Il gemellaggio con la città di Castelnuovo di Cattaro è avvenuto precisamente il 23 settembre 1969.</ref>
 
Vince un bronzo nel 2018 nella coppa del. Mondo di Portimao.
== Sport ==
{{vedi categoria|Sportivi legati a Barletta}}
[[File:Barletta 1986-1987 prima maglia.jpg|right|thumb|Formazione [[Barletta Calcio Sport 1986-1987|Barletta 1986-1987]].]]
La principale squadra di [[Calcio (sport)|calcio]] del comune è il {{Calcio Barletta|N}}, fondata nel 1922, che nella sua storia ha cambiato diverse denominazioni. Disputa gli incontri interni presso lo [[Stadio Cosimo Puttilli]].
 
[[File:Mennea roma74.jpg|thumb|left|L'arrivo vittorioso di Mennea nei 100 metri agli [[Campionati europei di atletica leggera 1974|Europei di Roma 1974]]]]
A Barletta hanno sede le società di atletica leggera A.S.D. Athletic Team Barletta e Atletica Sprint Barletta, che ha organizzato tredici edizioni del meeting internazionale "Certame Atletico Disfida di Barletta".<ref>{{cita web|url=http://www.fidal.it/content/Barletta-attende-i-reduci-dei-Mondiali/45741|titolo=Barletta attende i reduci dei Mondiali|data=5 settembre 2007|accesso=5 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://certameatletico.blogspot.com/ |titolo= Manifestazione annullata|data=31 luglio 2010|accesso=5 settembre 2013}}</ref>
 
Vince una storica medaglia di bronzo ai Mondiali di [[Campionati mondiali di ginnastica ritmica 2018|Sofia 2018]]
Nella storia dell'atletica leggera barlettana spicca il nome di [[Pietro Mennea]], detentore del primato mondiale dei [[200 metri piani]] dal 1979 al 1996, con il tempo di 19"72.<ref>{{Cita web|url=http://video.ilmessaggero.it/sport/pietro_mennea_il_record_del_mondo_a_citt_del_messico-5506.shtml|titolo=Pietro Mennea, il record del mondo a Città del Messico|editore=Ilmessaggero.it||accesso=29 agosto 2015}}</ref> Di Barletta sono anche [[Domenico Ricatti]] e [[Angela Gargano]].
 
Conquista la medaglia d'argento al campionato italiano di serie A nel 2019 insieme al team "Armonia d'Abruzzo"
La [[pallacanestro]] a Barletta negli [[Anni 1980|anni ottanta]] è stata rappresentata dalla società Barletta Basket in [[Serie A (pallacanestro femminile)|Serie A femminile]] e nella [[Serie B2 (pallacanestro maschile)|Serie B2 maschile]]. Dopo un lungo periodo di inattività, l'A.S.D. Barletta Basket è rinata e partecipa al campionato di Promozione. La Nuova Pallacanestro Sidis Barletta, fondata negli [[Anni 1990|anni novanta]], ha raggiunto il campionato di [[Serie C1 (pallacanestro maschile)|Serie C1]] e cessato l'attività sportiva nel 2007. Dal 2015, è presente la A.S.D. Cestistica Barletta.
 
Vince la medaglia di bronzo al campionato italiano assoluto nell'all-around, medaglia di bronzo nella finale del nastro. Nella stessa edizione vince il "premio bellezza-eleganza" della manifestazione
Nel tennis, dal 1997 al 2013 (fermo fino al 2015) poi successivamente nel 2016, la città è sede del torneo professionistico [[Open Barletta|Open Città della Disfida]], primo [[ATP Challenger Series|ATP Challenger]] in [[Europa]] su terra rossa. Il Circolo Tennis Barletta è stato fondato nel [[1965]]. Ha ospitato numerose competizioni fin dal 1969, tra le quali un incontro di [[Coppa Davis]] tra [[Italia]] e [[Austria]].<ref name="Circolo Tennis Barletta">{{collegamento interrotto|1=[http://www.circolotennisbarletta.it/storia.asp Sito ufficiale del Circolo Tennis Hugo Simmen - Storia] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Nel 1995 l'impianto è stato intitolato al suo fondatore Hugo Simmen.
 
Viene convocata per rappresentare l'Italia alla 30º Universiade che si è svolta in Napoli.
Il [[rugby]] in città è rappresentato dalla società Draghi BAT Rugby, gioca le sue partite allo [[Stadio velodromo Lello Simeone|Stadio Lello Simone]].
Nella prima Giornata di gare conquista la finale nel cerchio, concludendo nona nel AA.
Nella seconda giornata conquista la finale al nastro e grazie alla sua costanza e perseveranza recupera posizioni nel AA chiudendo il concorso generale al sesto posto a soli 0.8 dal gradino più basso del podio.
 
Si classifica quinta nella finale del cerchio con il punteggio di 19.400
Ha sede nel comune la società di [[Football americano]] Madbulls Barletta, che disputa gli incontri allo stadio Manzi Chapulin.
 
Mai nessuna ginnasta era riuscita in tale impresa, e ciò la colloca nei libri di storia della ginnastica ritmica italiana come prima atleta a classificarsi con alte posizioni in classifica centrando anche due finali.
È legata a Barletta [[Pia Carmen Lionetti]], arciere.
 
==Televisione==
=== Impianti sportivi ===
Nel 2012 partecipa insieme a [[Chiara Di Battista]] e [[Federica Febbo]], al programma televisivo Romanzo familiare.
Lo [[Stadio Cosimo Puttilli]] è il principale impianto sportivo della città. Viene principalmente utilizzato per le partite di calcio casalinghe del Barletta Calcio. L'impianto è fornito di manto da gioco in erba naturale e di una pista d'atletica regolamentare a più corsie. In seguito alla chiusura di alcuni settori degli spalti la capienza massima è ridotta a circa quattromila posti. È stato ristrutturato nel 2015<ref>{{cita web|url=
http://www.barlettaviva.it/sport/puttilli-partiti-i-lavori-di-restyling/|titolo="Puttilli", partiti i lavori di restyling|accesso=29 agosto 2015}}</ref>.
 
Nel 2015 gira uno spot per un noto spumante piemontese.
Altri impianti siti nel comune sono: il palazzetto dello sport "Marchisella", il [[PalaDisfida|PalaDisfida "Mario Borgia"]], lo [[Stadio Velodromo Lello Simeone|Stadio Velodromo "Lello Simeone"]] e gli impianti del circolo tennis Hugo Simmen: sei campi da tennis, di cui cinque in terra rossa, un campo di calcio e una piscina<ref name="Circolo Tennis Barletta"/>.
 
Nel 2017 viene invitata ed intervistata nella trasmissione televisiva "la domenica sportiva" sul canale regionale abruzzese "rete8"
== Note ==
{{Note strette}}
 
Nel 2018 in occasione della festa nazionale dello sport Viene invitata nella trasmissione televisiva regionale "rete8".
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Angelo Ambrosi|titolo=Architettura dei Crociati in Puglia. Il Santo Sepolcro di Barletta|editore=Dedalo|città=Barletta|anno=1976|SBN=IT\ICCU\NAP\0128343|cid=Ambrosi}}
* {{cita libro|autore=Comitato feste patronali|titolo=Il Genio della mia terra, architettura sacra a Barletta, Volume 1|editore=Rotas|città=Barletta|anno=2001|cid=Comitato feste}}
* {{cita libro|autore=Rita Ceci, Ruggero Mascolo|titolo=Barletta, leggere la città|editore=Edizioni Libreria Liverini|città=Barletta|anno=1986|SBN=IT\ICCU\NAP\0027813|cid=Ceci, Mascolo}}
* {{cita libro|autore=Marco Ignazio De Santis|titolo=Lessico barlettano|editore=Amministrazione comunale|città=Barletta|anno=1988|SBN=IT\ICCU\CFI\0107232|cid=De Santis}}
* {{Cita libro|autore=Émilienne Demeugeot|titolo=Le colosse de Barletta|editore=Mefra|città=Roma|anno=1982|SBN=IT\ICCU\BA1\0082772}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Doronzo|titolo=I borghi antichi di Barletta|editore=Crsec|città=Barletta|anno=2003|SBN=IT\ICCU\BA1\0009887|cid=Doronzo}}
* {{cita libro|autore=Franco Favre|titolo=La Marina nella Grande Guerra|editore=Gaspari|città=Udine|anno=2005|SBN=IT\ICCU\RAV\1725227|cid=Doronzo}}
* Lopane Paolo, ''Insediamenti cavallereschi in Puglia. Templari, Teutonici, Ospitalieri'', Nardò, BESA 2015.
* {{cita conferenza|autore=Marcello Grisotti|titolo=Il restauro del Castello|conferenza=Atti della conferenza cittadina sui beni culturali e ambientali di Barletta|editore=Adda|anno=1982|città=Barletta}}
* {{cita libro|autore=Marcello Grisotti|titolo=Barletta, il castello, la storia, il restauro|editore=Adda|città=Barletta|anno=2005|SBN=IT\ICCU\UFI\0221939|cid=Grisotti, 1995}}
* {{cita libro|autore=Vito Antonio Leuzzi, Giulio Esposito |titolo=In cammino per la libertà. Luoghi della memoria in Puglia (1943-1956)|editore=Edizioni dal Sud|città=Bari|anno=2005|SBN=IT\ICCU\TO0\1659559|cid=Leuzzi, Esposito}}
* {{cita libro|autore=Sabino Loffredo|titolo=Storia della città di Barletta|editore=Vecchi|città=Trani|anno=1893|SBN=IT\ICCU\SBL\0479832|cid=Loffredo}}
* {{cita conferenza|autore=Gianfranco Purpura|titolo=Il Colosso di Barletta ed il Codice di Teodosio II| conferenza= Atti della conferenza cittadina sui beni culturali e ambientali di Barletta|editore=Centro stampa dell'Universita degli Studi|anno=1993|città=Perugia|SBN=IT\ICCU\BA1\0010510|cid=Purpura}}
* {{cita libro|autore=Marcella Ruggiero|titolo=San Giacomo Maggiore, Barletta|editore=Rotas|città=Barletta|anno=1994|SBN=IT\ICCU\RAV\0958506|cid=Ruggiero, 1994}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=La Basilica del Santo Sepolcro di Barletta, la storia, l'architettura|editore=Rotas|città=Barletta|anno=1993|SBN=IT\ICCU\NAP\0232000|cid=Russo, 1993}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=Le cento chiese di Barletta - Tra mito e storia, dalle origini alle Crociate|editore=Rotas|città=Barletta|anno=1997|cid=Russo, 1997}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=Le cento chiese di Barletta - Dagli ordini mendicanti al XX secolo|editore=Rotas|città=Barletta|anno=1998|cid=Russo, 1998}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=Barletta nel '500. Al tempo della Disfida e della dominazione spagnola|editore=Rotas|città=Barletta|anno=2003|SBN=IT\ICCU\CFI\0614289|cid=Russo, 2003}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=Barletta. La storia|editore=Rotas|città=Barletta|anno=2004|SBN=IT\ICCU\BA1\0008735|cid=Russo, Storia, 2004}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=Giuseppe De Nittis, la vita e le opere ricordi e testimonianze|editore=Rotas|città=Barletta|anno=2004|SBN=IT\ICCU\BA1\0009053|cid=Russo, De Nittis, 2004}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=Guida al Castello di Barletta e ai suoi segreti|editore=Rotas|città=Barletta|anno=2005|SBN=IT\ICCU\BA1\0009048|cid=Russo, 2005}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=La Pinacoteca De Nittis a Palazzo della Marra - Vita dell'artista, storia del palazzo|editore=Rotas|città=Barletta|anno=2007|SBN=IT\ICCU\BA1\0037082|cid=Russo, 2007}}
* {{cita libro|autore=Renato Russo|titolo=La stradina dei poeti|editore=Rotas|città=Barletta|anno=2010|SBN=IT\ICCU\BA1\0064544|cid=Russo, 2010}}
* {{cita libro|autore=[[Salvatore Santeramo]]|titolo=Il simbolismo della Cattedrale di Barletta|editore=Dellisanti|città=Barletta|anno=1917|SBN=IT\ICCU\LO1\0261568|cid=Santeramo, 1917}}
* {{cita libro|autore=[[Salvatore Santeramo]], Vincenzo Tupputi (a cura di)|titolo=Barletta nel '500|editore=Crsec|città=Barletta|anno=2005|SBN=IT\ICCU\BA1\0009909|cid=Santeramo, 2005}}
* {{cita libro|autore=[[Salvatore Santeramo]]|titolo=Le chiese distrutte di Barletta|editore=Dellisanti|città=Barletta|anno=1917|SBN=IT\ICCU\NAP\0106469|cid=Santeramo, 1921}}
* {{cita libro|autore=Giacomo Scotti|titolo=Il battaglione degli straccioni. I militari italiani nelle brigate jugoslave: 1943-1945|editore=Mursia|città=Milano|anno=1974|SBN=IT\ICCU\RAV\0112942|cid=Scotti, 1974}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Strappa, Matteo Ieva, Maria Antonietta Dimatteo|titolo=La città come organismo: lettura di Trani alle diverse scale|editore=Adda|città=Bari|anno=2003|SBN=IT\ICCU\BA1\0003235|cid=Strappa, Ieva, Dimatteo, 2003}}
* {{cita libro|autore=[[Aldo Tavolaro]]|titolo=Puglia piana... grande capitana: le gite di studio, le conversazioni|editore=Accademia delle tradizioni pugliesi|città=Bari|anno=1989|SBN=IT\ICCU\CFI\0181501|cid=Tavolaro, 1989}}
* {{cita libro|autore=Touring Club|titolo=Guide d'Italia - Puglia|editore=Touring Club|città=Milano|anno=1989|cid=Touring Club, 2008}}
* {{cita libro|autore=Francesco Saverio Vista|titolo=Note storiche sulla città di Barletta|editore=Papeo|città=Barletta|anno=1989|SBN=IT\ICCU\BA1\0010605|cid=Vista, 1902}}
 
Nel 2018 su RAI 2, partecipa alla trasmissione televisiva "la prima Volta".
== Voci correlate ==
* [[Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie]]
* [[Arcivescovi Nazareni]]
* [[Madonna dello Sterpeto]]
* [[Mura di Barletta]]
* [[Sacra Spina di Barletta]]
* [[Tesoro della basilica del Santo Sepolcro]]
* [[Battaglia di Canne]]
* [[Disfida di Barletta]]
* [[Eccidio di Barletta]]
* [[Tavola Peutingeriana]]
 
l'1 aprile 2019 partecipa alla trasmissione "un salto nella storia" in diretta televisiva nazionale su RAI 2 dal teatro "la fenice" in Venezia per la celebrazione dei 150 anni delle federazione italiana ginnastica
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Barletta|wikt=Barletta|q=Barletta|voy}}
 
il 1 giugno 2019, vince la Medaglia di bronzo ai campionati italiani assoluti di Torino.
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/|titolo=Sito ufficiale del Comune di Barletta|accesso=8 settembre 2015}}
* {{cita web|url=http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/cultura/teatrocurci/|titolo=Teatro Curci|accesso=8 settembre 2015}}
* {{cita web|url=http://www.barlettamusei.it/denittis.html|titolo=Pinacoteca Giuseppe De Nittis|accesso=8 settembre 2015}}
* {{cita web|url=http://www.disfidadibarletta.net/italiano/|titolo=La Disfida di Barletta|accesso=8 settembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923215129/http://www.disfidadibarletta.net/italiano/|dataarchivio=23 settembre 2015}}
* {{cita web|url=http://www.parcoletterariofieramosca.it/|titolo=Parco Letterario Ettore Fieramosca|accesso=8 settembre 2015}}
* [https://web.archive.org/web/20170518053348/http://barletta.tel/ ''Barletta''] portale della città in versione mobile
 
Il 9 giugno 2019, partecipa al Bilaterale ITALIA-BIELORUSSIA in Monza.
{{Comuni della provincia di Barletta-Andria-Trani}}
{{Città romane della Regio II Apulia et Calabria}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Barletta|Puglia}}
 
==Altri progetti==
{{vetrina|5|5|2009|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Barletta|arg=Puglia}}
{{ip}}
 
==Collegamenti esterni==
<!--NON rimuovere lo spazio vuoto. È lo STANDARD-->
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.sportag.it/ginnastica-ritmica-armonia/le-ginnaste-dellarmonia-tra-esibizioni-e-giornate-da-star/|titolo=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924104655/http://www.sportag.it/ginnastica-ritmica-armonia/le-ginnaste-dellarmonia-tra-esibizioni-e-giornate-da-star/|dataarchivio=24 settembre 2015}}
 
{{portale|biografie|sport}}
[[Categoria:Barletta| ]]