Battlezone (videogioco 1998) e Aimone di Savoia-Aosta (1900): differenze tra le pagine

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{{Monarca
{{Videogioco
| nome= giocoAimone =di BattlezoneSavoia
| titolo= [[Duca d'Aosta|IV Duca d'Aosta]]
|immagine = Battlezone1998.jpg
| stemma=Coat of arms of the savoy-aosta line.svg
|didascalia = Schermata di gioco
| immagine=Prince Aimone of Savoy - restored.jpg
|sviluppo=[[Activision]]
| legenda= Aimone di Savoia, [[ammiraglio]] della [[Regia Marina]] italiana
|pubblicazione=[[Activision]]
| altrititoli= [[Duca di Spoleto]]<br>[[Principe del sangue]]
|ideazione =
| regno= 3 marzo [[1942]] -<br /> 29 gennaio [[1948]]
|anno = 1998
| predecessore= [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo di Savoia-Aosta]]
|data = 28 febbraio [[1998]]
| successore=[[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Amedeo di Savoia-Aosta]]
|genere=[[Sparatutto in prima persona]]
| titolo1 = [[Stato Indipendente di Croazia|Re di Croazia]]
|genere 2=[[Videogioco strategico in tempo reale]]
| sottotitolo1 = come '''Tomislavo II'''
|modi gioco = [[Giocatore singolo]], [[multigiocatore]]
| stemma1 = Coat of arms of the Independent State of Croatia.svg
|piattaforma=[[Microsoft Windows]]
| regno1 = 18 maggio [[1941]] -<br /> 12 ottobre [[1943]]
|motore = i76
| predecessore1 = ''Titolo creato''
|motore fisico =
| successore1 = [[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Zvonimiro II]]
|tipo media = [[CD-ROM]]
| consorte=[[Irene di Grecia]]
|requisiti =
| figli=[[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Amedeo di Savoia-Aosta]]
|età = {{Classificazione videogioco|PEGI=16+|USK=12}}
| casa reale= [[Savoia Aosta]]
|periferiche = [[tastiera (computer)|tastiera]], [[mouse]]
| padre=[[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta]]
|espansioni = ''Battlezone: The Red Odyssey''
| madre=[[Elena d'Orléans]]
|seguito = [[Battlezone II: Combat Commander]]
| data di nascita = [[9 marzo]] [[1900]]
| luogo di nascita =[[Torino]]
| data di morte = [[29 gennaio]] [[1948]]
| luogo di morte = [[Buenos Aires]]
| religione = [[Cattolicesimo|Cattolica]]
}}
{{Infobox militare
'''''Battlezone''''' è un [[videogioco]] di tipo [[sparatutto in prima persona]] e [[strategia in tempo reale]], sviluppato e pubblicato dalla [[Activision]] nel [[1998]] per [[Microsoft Windows]]. Si tratta della rivisitazione dell'[[Battlezone|omonimo videogioco]] pubblicato nel [[1980]] da [[Atari]] dal quale però differisce sensibilmente nella dinamica di gioco. In ''Battlezone'' il giocatore può scegliere se muoversi a piedi o su veicoli spaziali fluttuanti di ogni genere: si va da carri armati da battaglia a veicoli ricognitori leggeri, passando per mezzi raccoglitori di risorse e strutture semoventi per la trasformazione delle stesse. Scopo del gioco è impossessarsi dei depositi di biometallo sparsi sul campo di battaglia al fine di costruire edifici ed unità che permettano di sconfiggere le forze avversarie. La perfetta fusione di elementi mutuati dagli strategici e dai giochi d'azione, unitamente ad una trama ben congengata ed a una vesta grafica e un sonoro di tutto rispetto sono valsi a ''Battlezone'' numerosi riconoscimenti dalle riviste del settore e dal pubblico.<ref name=GS />
|Nome = Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)
|Immagine = Aimone di Savoia Duca di Spoleto.jpg
|Didascalia = Aimone di Savoia-Aosta
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 9 marzo 1900
|Nato_a = Torino
|Data_di_morte = 29 gennaio 1948
|Morto_a = Buenos Aires
|Cause_della_morte = infarto
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia =
|Religione =
|Nazione_servita = {{ITA 1861-1946}}
|Forza_armata = {{simbolo|Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|25}} [[Regia Marina]]
|Arma =
|Corpo = [[Servizio Aeronautico della Marina|Servizio Aeronautico della Regia Marina]]
|Specialità =
|Unità =
|Reparto= [[Dante Alighieri (nave da battaglia)]]<br />[[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)]]<br />[[Vincenzo Giordano Orsini (cacciatorpediniere)]]<br />[[251ª Squadriglia]]<br />[[Roma (nave da battaglia 1907)]]<br />[[Sebastiano Caboto (cannoniera)]]
|Anni_di_servizio = 1916-1943
|Grado = Ammiraglio di Squadra
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Prima guerra mondiale]]<br />[[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di = [[251ª Squadriglia]]<br />[[Quintino Sella (cacciatorpediniere)]]<br />[[Bettino Ricasoli (cacciatorpediniere)]]<br />[[Pantera (cacciatorpediniere)]]<br />Dipartimento marittimo dell'Alto Tirreno con sede a La Spezia
|Decorazioni = [[medaglia d'argento al valor militare]]
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Aimone Roberto Margherita Maria Giuseppe Torino di
|Cognome = Savoia-Aosta
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
|GiornoMeseNascita = 9 marzo
|AnnoNascita = 1900
|LuogoMorte = Buenos Aires
|GiornoMeseMorte = 29 gennaio
|AnnoMorte = 1948
|Epoca = 1900
|PreAttività = è stato un membro di [[Casa Savoia]], appartenente al ramo [[Savoia-Aosta]], e un
|Attività = ammiraglio
|Nazionalità = italiano
}}
 
Fu anche [[Stato Indipendente di Croazia|re di Croazia]] con il nome di '''Tomislavo II''', senza però mai prendere possesso del trono.
== Trama ==
''Battlezone'' è ambientato negli [[anni 1960|anni sessanta]] in una realtà ucronica che vede scontrarsi gli [[Stati Uniti d'America]] e l'[[Unione Sovietica]] durante la "[[corsa allo spazio]]" finalizzata al reperimento di un metallo dalle strabilianti proprietà. Si tratta del "biometallo", un materiale che entrambi gli schieramenti hanno imparato ad utilizzare per costruire veicoli adatti alla guerriglia spaziale. I primi frammenti di biometallo sono recuperati da uno sciame meteorico caduto sullo [[stretto di Bering]]. In beve ha inizio una guerra per il controllo dei depositi del materiale. Le due fazioni creano due enti appositi per fronteggiarsi a vicenda: l'americano NSDF (National Space Defense Force) e dall'altra il CCA (Cosmos Colonist Army o Communist Cosmonaut Army). All'inizio del gioco è possibile scegliere con quale dei due schieramenti si vuole combattere.
 
== Biografia ==
=== Campagna NSDF: Stelle e Strisce ===
===Infanzia===
La campagna americana inizia sulla [[Luna]], dove la base principale Nido d'Aquila 1, viene distrutta dalle forze sovietiche. Le tre navicelle spaziali americane ''Giustizia'', ''Fratellanza ''e ''Libertà ''si spostano su [[Marte (astronomia)|Marte]], dove vengono inseguiti ed intercettati dai sovietici. Nel cercare di indagare su come il CCA sia venuto a conoscenza dei loro movimenti su Marte, si imbattono in un relitto alieno che fornisce indizi sul popolo che ha creato il biometallo, gli [[Divinità ctonie|Ctoniani]], una civiltà che ha abitato un pianeta, Icaro, e che ormai è diventato un fascio di asteroidi. I sovietici entrano in possesso di un diario di bordo ctoniano (contenente tutte le informazioni sugli spostamenti che hanno fatto gli Ctoniani) e lo trasportano su [[Venere (astronomia)|Venere]], dove viene recuperato dall'NSDF.
[[File:La Duchessa d’Aosta Elena con i figli Amedeo ed Aimone.jpg|thumb|Aimone con la madre [[Elena d'Orléans|Elena]] e suo fratello [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo di Savoia-Aosta]]]]
Fratello minore di [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo di Savoia-Aosta, terzo duca d'Aosta]], Aimone nacque a [[Torino]] il 9 marzo [[1900]] da [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Emanuele Filiberto, secondo duca d'Aosta]], e da [[Elena d'Orléans|Elena di Borbone-Orléans]]. Suoi nonni erano il re di Spagna [[Amedeo I di Spagna|Amedeo I]] e la principessa [[Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna]], mentre suo bisnonno era il re d'Italia [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]].
 
Il 22 settembre [[1904]] ricevette il titolo di [[duchi di Spoleto|duca di Spoleto]].
Il diario di bordo contiene anche informazioni circa un'antica arma, denominata Furie, la più potente dell'arsenale ctoniano, e che i suoi relitti sono localizzati su un satellite di [[Giove (astronomia)|Giove]], [[Io (astronomia)|Io]]. Gli americani e i sovietici partono alla ricerca dei relitti: l'NSDF ha la meglio e, con tre rimorchiatori, si prepara a trasportare i relitti su Marte per iniziare la lavorazione, tuttavia uno dei piloti, Arkin, li tradisce e porta via il relitto a favore del CCA. Dopo aver messo al sicuro i due relitti, l'NSDF distribuisce la sua flotta sugli altri satelliti di Giove dove sono presenti avamposti sovietici, la Fratellanza su [[Ganimede (astronomia)|Ganimede]] e la Libertà su [[Callisto (astronomia)|Callisto]]; su [[Europa (astronomia)|Europa]], il CCA sta trasmettendo dei dati da una torre di comunicazione che rivela che i sovietici stanno spostando le loro unità su [[Titano (astronomia)|Titano]], satellite di [[Saturno (astronomia)|Saturno]]. La Fratellanza e la Libertà si dirigono verso il CCA per catturare Arkin, mentre la Giustizia resta su Europa per eliminare la presenza sovietica che fa da supporto alle unità su Titano.
 
=== Regia Marina===
Al termine dell'operazione, la Giustizia si unisce alle altre forze NSDF, ma scopre con orrore che la Fratellanza e la Libertà hanno subìto una disfatta: il CCA, infatti, ha portato a termine lo sviluppo delle Furie e le hanno usate per distruggere le unità americane; pochi piloti si sono salvati e sono stati intercettati dalla Giustizia grazie a tre segnali di soccorso. Uno dei piloti riferisce che in seguito il CCA non è più riuscito a controllare le Furie e che queste ultime hanno attaccato i loro padroni. A causa dei disastri e delle vittime causati dalle unità Furie, l'NSDF e il CCA si alleano per distruggerle. La missione, seppur con diversi sacrifici, ha successo, ma altre Furie si sono spostate su un satellite di [[Urano (astronomia)|Urano]] chiamato Achille, dove hanno costruito una fabbrica.
[[File:S.A.R. Aimone di Savoia-Aosta a Bordo della R.N. Dante Alighieri.jpg|thumb|[[altezza reale|S.A.R.]] Aimone di Savoia-Aosta a bordo della [[Dante Alighieri (nave da battaglia)|Dante Alighieri]] nel [[1916]]]]
Uscito nel [[1916]] dall'[[Accademia Navale]] di [[Livorno]] con il grado di [[guardiamarina]], Aimone divenne [[sottotenente di vascello]] l'anno successivo.
Dal 1916 è imbarcato sulle [[Dante Alighieri (nave da battaglia)|Dante Alighieri]], [[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)|Andrea Doria]] e [[Vincenzo Giordano Orsini (cacciatorpediniere)|Vincenzo Giordano Orsini]].
Impiegato come pilota dal marzo 1918 viene assegnato all'[[Isola di Sant'Andrea (Venezia)]] nella [[251ª Squadriglia]] di [[idrovolante|idrovolanti]] dotata di [[Macchi L.3]] negli ultimi mesi della [[prima guerra mondiale]], dal 14 giugno ne diventa comandante e fu decorato con una croce di guerra, una [[Medaglia d'argento al Valor Militare]] e due di bronzo.
Nel dopoguerra venne promosso tenente di vascello continuando a volare.
 
Nel 1920-1921 è sulla [[Roma (nave da battaglia 1907)|Roma]] impegnata in Sud America e nel 1922-1923 sulla [[Sebastiano Caboto (cannoniera)|Sebastiano Caboto]] impegnata in Cina.
Tale fabbrica è alimentata grazie al nucleo di metallo estratto da Achille. La conseguente distruzione ha scatenato dei movimenti sismici che costringono l'NSDF (l'unica forza che si è mossa di distruggere la fabbrica) alla totale evacuazione del satellite, non prima di aver distrutto la struttura di lancio delle Furie che, altrimenti, si diffonderebbero per tutto il Sistema Solare. Dopo l'evacuazione, Achille esplode, allo stesso modo in cui Icaro venne distrutto, determinando l'estinzione degli Ctoniani.
Nel 1925 diventa capitano di corvetta e dal 1926 al 1928 comanda il [[Quintino Sella (cacciatorpediniere)|Quintino Sella]].
Nel [[1929]], vent'anni dopo suo zio [[Duca degli Abruzzi|Luigi di Savoia, duca degli Abruzzi]], Aimone organizzò una spedizione alpinisica italiana sul [[Karakorum]] tentando di scalare il [[K2]] insieme ad [[Ardito Desio]]. Dopo il fallimento della scalata a causa delle proibitive condizioni del tempo, Aimone si concentrò su studi scientifici.
In seguito comanda il [[Bettino Ricasoli (cacciatorpediniere)|Bettino Ricasoli]] e nel 1934 diventa capitano di vascello.
Dal 1935 al 1936 comanda il [[Pantera (cacciatorpediniere)|Pantera]] in [[Africa Orientale Italiana]].
 
Contrammiraglio nel 1936, fu comandante della piazza di Pola dal 1937 al 1938.
=== Campagna CCA: L'Armata Rossa ===
Dal 1938 al 1939 promosso ammiraglio di divisione, comandò la 4ª Divisione navale e nel 1939 fu promosso ammiraglio di squadra.
La storia, nei panni dei sovietici, è la stessa della campagna americana: il CCA si trova su Venere, in possesso del diario di bordo ctoniano, ma vengono perseguitati da un sottogruppo dell'NSDF chiamato "Dobermann". Le due controparti vanno su Io, teatro di una battaglia tra sovietici e Dobermann; nel frattempo il CCA riesce a recuperare i relitti Furie e le trasportano su Titano per la lavorazione dell'arma. La storia termina con la realizzazione delle Furie e la distruzione della base principale dei Dobermann.
Nel [[1936]] Aimone di Savoia-Aosta inventa i [[Barchino esplosivo|barchini esplosivi M.T.M.]], mezzi d'assalto che verranno usati dagli incursori dei [[Motoscafo armato silurante|MAS]].
 
Il 1º luglio [[1939]], in [[Santa Maria del Fiore]] a [[Firenze]], sposò la [[Irene di Grecia (1904-1974)|principessa Irene di Grecia]], figlia del re [[Costantino I di Grecia|Costantino I]] e della regina [[Sofia di Prussia|Sofia]]. Da questo matrimonio nacque un solo figlio, [[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Amedeo]], nato a [[Firenze]] il 27 settembre [[1943]].
=== Espansione: ''The Red Odyssey'' ===
Nell'espansione ''Battlezone: The Red Odyssey'' vi sono due campagne: quella dei Dobermann e quelle delle unità cinesi. I Dobermann, durante una normale attività di raccolta di
biometallo su [[Ganimede (astronomia)|Ganimede]], subiscono un'imboscata da parte dei cinesi i cui loro veicoli dispongono di [[dispositivo di occultamento|dispositivi di occultamento]]; i cinesi dispongono anche di un portale simile allo [[Stargate (dispositivo)|Stargate]] chiamato Pegaso, che permette di spostarsi tra Ganimede e la [[Terra]], o tra Ganimede ed Elisio, un pianeta localizzato in un'altra galassia.
 
Dal marzo 1940 al maggio 1941 diventa Comandante in capo del dipartimento marittimo dell'Alto Tirreno con sede a [[La Spezia]].
Nella campagna cinese, le missioni si concentrano sul recupero del portale requisito dalle forze CCA.
 
Dopo l'entrata dell'Italia nella [[seconda guerra mondiale]], nel febbraio [[1942]] fu posto al comando dell'ispettorato generale delle [[Motoscafo armato silurante|flottiglie MAS]] (Generalmas), con sede prima a Livorno e poi a Lerici, fino all'8 settembre 1943.
== Accoglienza ==
''Battlezone'' ha ricevuto diverse recensioni positive: su [[GameRankings]] ha totalizzato l'89,03% dei punteggi,<ref>{{Cita web |lingua=en |url=http://www.gamerankings.com/pc/196737-battlezone/index.html |titolo=Battlezone for PC |sito=[[GameRankings]] |accesso=29 marzo 2014}}</ref> mentre il sito ''TopTenREVIEWS'' conferisce l titolo 3,5 punti su 4.<ref>{{Cita web |lingua=en |url=http://games.toptenreviews.com/reviews/g2915.htm |titolo=Battlezone - Game Reviews from TopTenReviews.com |sito=TopTenREVIEWS |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071027234647/http://games.toptenreviews.com/reviews/g2915.htm |dataarchivio=27 ottobre 2007 |urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Re di Croazia ===
Le recensioni sono rimaste colpite dal modo in cui ''Battlezone'' ha fuso assieme due generi, lo sparatutto in prima persona e la strategia in tempo reale.<ref>{{Cita web |lingua=en |autore=Calvin Hubble |url=http://www.gamerevolution.com/review/battlezone |titolo=BattleZone Review |sito=GameRevolution |editore=CraveOnline Media |data=6 maggio 2004 |accesso=29 marzo 2014}}</ref> Secondo [[GameSpot]], ciò che rende speciale ''Battlezone'' è il modo in cui fonde l'adrenalina degli sparatutto in prima persona con la strategia presente anche nel titolo ''[[Command & Conquer: Red Alert]]''.<ref name=GS>{{Cita web |lingua=en |autore=Stephen Poole |url=http://www.gamespot.com/reviews/battlezone-review/1900-2538156/ |titolo=Battlezone review |citazione=What really makes Battlezone so special is the way it blends the adrenaline rush of first-person action games with the strategy and resource management of Red Alert |data=20 marzo 1998 |sito=[[GameSpot]] |accesso=29 marzo 2014}}</ref> L'interfaccia grafica è stata definita innovativa e semplice da usare, mentre è stata criticata la presenza delle voci nel gioco<ref>{{Cita web |lingua=en |url=http://www.allgame.com/game.php?id=18377&tab=review |titolo=Battlezone - Review |sito=[[Allgame]] |autore=Ted Smith |accesso=29 marzo 2014}}</ref> e l'uso dell'[[Intelligenza artificiale|IA]] nelle unità amiche.<ref name=GS />
L'idea di un italiano sul trono di una Croazia indipendente nacque il 9 marzo [[1939]] quando [[Galeazzo Ciano]] ricevette Giuseppe de Bombelles, un agente segreto al servizio di [[Ante Pavelić il Giovane|Ante Pavelić]]. Dopo aver lamentato lo stato pietoso nel quale i serbi tenevano i croati nell'ambito del [[Regno di Jugoslavia]] dei [[Karađorđević]], de Bombelles suggerì come "ideale per la Croazia: un regno autonomo, con un principe italiano, o, in unione personale con il Re d'Italia".<ref>Galeazzo Ciano, ''Diario'', Rizzoli, Milano, 1963, annotazione del 9 marzo 1939.</ref>
 
Intanto si parlava anche di proposte ed intese fra alti esponenti politici ungheresi ed italiani affinché [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo]], il fratello di Aimone, cingesse la [[Corona di Santo Stefano|corona d'Ungheria]], rimasta vacante dopo la sconfitta degli [[Asburgo]] al termine della [[prima guerra mondiale]] (volendo mantenere la monarchia, dato che la corona rappresentava l'unità e l'indipendenza dello stato, al termine della [[prima guerra mondiale]] gli ungheresi trovarono una soluzione di compromesso eleggendo un [[reggenza|reggente]] nella persona dell'ammiraglio [[Miklós Horthy]], in attesa della futura salita al trono di un re che non fosse un Asburgo, dinastia cui le potenze vincitrici della guerra avevano posto il veto. La morte di Amedeo nel [[1942]], però, fece sfumare il piano di mettere un Savoia sul trono di [[Budapest]]).
''Battlezone'' è stato nominato per il premio come videogioco di strategia dell'anno da GameSpot.<ref>{{Cita web |lingua=en |url=http://www.gamespot.com/features/awards1998/genre9.html |titolo=Strategy Game of the Year - Nominees |sito=[[GameSpot]] |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100212043014/http://www.gamespot.com/features/awards1998/genre9.html |dataarchivio=12 febbraio 2010 |urlmorto=sì }}</ref>
 
[[File:Croatia-41-45.gif|thumb|upright=1.6|Divisione della Jugoslavia dopo la sua invasione da parte delle [[Potenze dell'Asse]].
{{legenda|#339966|Aree assegnate all'Italia: l'area costituente la [[provincia di Lubiana]], l'area accorpata alla [[provincia di Fiume]] e le aree costituenti il [[Governatorato di Dalmazia]]}}
{{legenda|#ff0000|[[Stato Indipendente di Croazia]]}}
{{legenda|#0000ff|Area occupate dalla [[Germania nazista]]}}
{{legenda|#996666|Aree occupate dal [[Regno d'Ungheria (1920-1946)|Regno d'Ungheria]]}}]]
Intanto il ministro degli esteri Ciano stese un verbale composto da sei punti circa i piani riguardanti la Croazia:<ref>Galeazzo Ciano, ''Diario'', Rizzoli, Milano, 1963, pagina 199.</ref>
* l'Italia finanzia con venti milioni di dinari il movimento indipendentista croato;
* questo movimento si impegna a preparare la rivoluzione entro quattro o cinque mesi;
* chiamerà subito le truppe italiane per assicurare l'ordine e la pace;
* la Croazia si proclamerà uno stato indipendente federato con Roma;
* l'Italia potrà tenere forze armate in Croazia e vi terrà un suo luogotenente generale come in Albania;
* dopo qualche tempo si deciderà circa la possibilità di un'unione personale delle corone italiana e croata.
 
Il 26 marzo [[1941]], il [[Regno di Jugoslavia]] aveva aderito al [[patto tripartito]], divenendo di fatto una nazione amica (e quindi non attaccabile) dell'Italia, ma il giorno seguente, il generale [[Dušan Simović]] realizzò a [[Belgrado]] un colpo di Stato che capovolgeva completamente la situazione: rinnegò l'alleanza con Italia e Germania, costituì un governo favorevole agli angloamericani e dichiarò maggiorenne il re [[Pietro II di Jugoslavia|Pietro II]], sovrano sostenuto dai britannici.
Per tutta risposta, il 6 aprile [[1941]] l'aviazione tedesca effettuò un pesantissimo bombardamento su Belgrado, cui fece seguito l'[[invasione del Regno di Jugoslavia]], il cui crollo e smembramento furono immediati. Il re [[Pietro II di Jugoslavia|Pietro II]] ed il governo furono costretti a lasciare il paese, costituendo a [[Londra]] un governo in esilio. Il 10 aprile [[1941]] venne proclamata l'indipendenza della Croazia. Il nuovo stato, però, non era altro che una [[stato fantoccio|nazione fantoccio]] controllata dall'[[Potenze dell'Asse|asse italo-tedesca]] che comprendeva gran parte della [[Croazia]] e della [[Bosnia ed Erzegovina]].
 
Poiché la [[Stato Indipendente di Croazia|Croazia]] era priva di una propria dinastia, in quanto l'antico Regno di Croazia era stato incorporato nel [[Regno d'Ungheria]] fin dal [[1097]], e, successivamente, era stato incluso nel nesso dell'[[Impero austro-ungarico]], [[Ante Pavelić il Giovane|Ante Pavelić]], leader degli [[Ustascia]] e capo del governo del nuovo [[Stato Indipendente di Croazia]], rispolverò l'idea di un sovrano italiano e si recò in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] per offrire ufficialmente la corona di capo dello stato ad un principe di [[Casa Savoia]].
{{Savoia Aosta}}
{{cn|Le motivazioni di questa offerta non sono mai state completamente chiarite: forse [[Ante Pavelić il Giovane|Pavelić]] voleva mostrare gratitudine a [[Benito Mussolini]], che lo aveva aiutato ed ospitato fra le due guerre mondiali; forse voleva sfruttare il fatto che un sovrano italiano, proveniente da una casata antichissima come [[Casa Savoia]], avrebbe giovato al prestigio dei rapporti internazionali del nuovo stato balcanico; o forse voleva prendere le distanze in maniera visibile dalla [[Germania nazista]], che cercava di impadronirsi materialmente del nuovo stato.}}
Secondo altri storici, invece, la decisione di nominare un principe italiano per il trono di [[Stato Indipendente di Croazia|Croazia]] partì dallo stesso [[Mussolini]], che successivamente convinse Ante Pavelić ad accettare, in modo da dimostrare alla [[Germania nazista|Germania]] che l'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] contava ancora qualcosa.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/giugno/06/impubblicabile_intervista_Duca_nominato_Re_co_0_9806069721.shtml L'impubblicabile intervista al Duca nominato Re (ultimissima riga)]</ref>
Vittorio Emanuele III fu preso alla sprovvista, in quanto l'offerta della corona di Croazia era generica e sarebbe spettato a lui stesso, secondo Pavelić individuare chi avrebbe dovuto portarla. All'epoca erano parecchi i principi maschi in [[Casa Savoia]]: escluso ovviamente il [[Umberto II d'Italia|principe ereditario Umberto]], rimanevano tutti i membri dei rami collaterali [[Savoia-Aosta]] e [[Savoia-Genova]].
 
Fra gli Aosta venne scartato [[Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta|il conte di Torino Vittorio Emanuele]], scapolo ed ormai troppo anziano, mentre fra i Genova venne scartato il [[Ferdinando di Savoia-Genova (1884-1963)|duca Ferdinando]] per gli stessi motivi.
 
Rimasto incerto fra Aimone e [[Filiberto di Savoia-Genova|Filiberto, duca di Pistoia]],<ref>Dopo l'invasione della Francia del 1940 si pensò di ricostruire l'antica Contea di Nizza, sulla quale avrebbe dovuto regnare proprio Filiberto di Savoia Genova. Il progetto, però, non ebbe alcun seguito.</ref> Vittorio Emanuele III optò per Aimone. Sempre secondo i diari di [[Galeazzo Ciano]], tale nomina costituì una vera e propria tegola in testa per Aimone, che doveva in questo modo congedarsi dalla [[Regia Marina]], la sua vera passione, in quanto tale servizio non era conciliabile con la sua nuova funzione. Aimone, tra l'altro, dichiarò:
{{Citazione|Non ne voglio sapere. Non ho ambizioni politiche. Non voglio lasciare l'Italia, i miei interessi, le mie passioni. Non so nulla dei croati e della Croazia. Non desidero neppure conoscerli.}}{{cn}}
 
Il 18 maggio [[1941]], dopo aver fermamente rifiutato il nome di Zvonimiro II, che assolutamente non gli piaceva, Aimone vinse la riluttanza iniziale, assunse il nome di Tomislavo II e fu designato re dello [[Stato Indipendente di Croazia]].
Aimone, restò in Italia, creò nel suo studio di [[Firenze]] un "ufficio per gli affari croati" allo scopo di conoscere il paese sul quale avrebbe dovuto regnare.
Le notizie che pervennero da varie fonti (ambasciata italiana a [[Zagabria]], servizi segreti, rapporti confidenziali e informatori fidati) descrissero lo [[Stato Indipendente di Croazia]] come una realtà incompiuta non soltanto a livello istituzionale, ma anche sociale e culturale, e descrissero come spaventosa la situazione interna dello stato, caratterizzata da continue persecuzioni ed eccidi da parte degli [[ustascia]] di Ante Pavelić, che avevano avviato una vera e propria [[pulizia etnica]] contro minoranze nazionali ([[Serbia|serbi]]), avversari politici ([[Comunismo|comunisti]]) e minoranze religiose ([[Chiesa cristiana ortodossa|ortodossi]], [[Ebraismo|ebrei]] e [[Islamismo|musulmani]]).
 
Per questi motivi e per il fatto che Pavelić intendeva servirsi di Tomislavo II come di un re fantoccio, Aimone non prese mai possesso del trono di [[Zagabria]] e fu sovrano solo titolarmente, e recandosi mai in [[Stato Indipendente di Croazia|Croazia]], e abdicando formalmente alla corona, dopo l'armistizio italiano dell'8 settembre, il 12 ottobre [[1943]].
 
=== Tentativo di pace con le forze alleate ===
Intanto al [[1942]] risalgono i sondaggi effettuati da Aimone riguardanti la possibilità di una pace separata con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] per rompere l'alleanza con la [[Germania nazista]]. Nella [[primavera]] di quell'anno Aimone ricevette Alessandro Marieni, viceconsole italiano a [[Ginevra]]. A questi manifestò l'idea che l'[[Italia]] dovesse uscire dalla guerra trattando con gli anglo-americani. Marieni si impegnò a tener informato Aimone degli eventuali sviluppi. A [[Ginevra]], Marieni entrò in contatto con Victor Farrel, un colonnello inglese che operava sotto la copertura di console per la [[Gran Bretagna]]. Mediante lui le trattative entrarono nel dettaglio e ne furono informati anche [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] e [[Russia|russi]].<ref>Giulio Vignoli, ''Il Sovrano Sconosciuto, Tomislavo II Re di Croazia'', Mursia Editore.</ref>
 
Il 18 dicembre [[1942]] il ministro degli esteri inglese, [[Anthony Eden]], informò ufficialmente gli ambasciatori americano e russo a [[Londra]] che Aimone era pronto, in cambio di determinate garanzie, a guidare una rivolta per spodestare [[Benito Mussolini]]. Le garanzie richieste da Aimone erano:
* Appoggio dell'aviazione inglese.
* Sbarco concordato di truppe anglo-americane.
* Nessuna richiesta di consegna della flotta italiana.
* Mantenimento della monarchia in Italia.
 
Le trattative, però, si protrassero più a lungo del previsto, fin quasi alle soglie del [[25 luglio 1943]], senza giungere mai a conclusione poiché il governo britannico non voleva assumersi impegni precisi.<ref>Francesco Perfetti, ''1942, le inutili carte degli Aosta'', da ''Il Giornale'' del 14 ottobre 2009, pagina 29.</ref>
 
=== Duca d'Aosta e seconda guerra mondiale ===
Aimone divenne [[duca d'Aosta]] il 3 marzo [[1942]] a seguito della morte del fratello [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo]] in un campo di prigionia inglese a [[Nairobi]], in [[Kenya]].
 
Nel settembre [[1943]], ammiraglio della [[Regia Marina]], seguì Vittorio Emanuele III a [[Brindisi]] sulla [[Indomito (torpediniera)]] perdendo i contatti con la moglie, che, pochi giorni dopo, avrebbe partorito l'unico figlio, [[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Amedeo]].
 
Negli ultimi mesi della [[seconda guerra mondiale]] Aimone, con il [[Regno del Sud]], fu comandante della base navale di [[Taranto]] e dell'Ispettorato generale MAS ([[Mariassalto]]) e ricevette il grado di [[ammiraglio di squadra]].
 
===Esilio e morte===
[[File:Aimone firenze 1946.jpg|thumb|Aimone a [[Firenze]] nel [[1946]], poco prima della partenza per [[Buenos Aires]].]]
Dopo il referendum istituzionale del giugno [[1946]], abbandonò l'[[Italia]] e si trasferì in [[Sudamerica]], morendo diciotto mesi dopo a [[Buenos Aires]], colpito da un [[infarto]].
 
La sua salma è stata riportata in Italia su interessamento del figlio [[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Amedeo]]. Inizialmente inumato presso [[Arezzo]], in seguito Aimone venne definitivamente traslato insieme alla moglie Irene (morta nel [[1974]]) nella [[Cripta Reale di Superga|cripta reale della basilica di Superga]], a [[Torino]].
 
== Onorificenze ==
===Onorificenze del Regno di Croazia===
{{Onorificenze
|immagine=Ord.Leopold.PNG
|nome_onorificenza=Sovrano dell'Ordine della Corona del re Zvonimiro
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona del re Zvonimiro
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Merit (Independent State of Croacia).gif
|nome_onorificenza=Sovrano dell'Ordine al merito di Croazia
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito (Croazia)
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ord.Leopold.PNG
|nome_onorificenza=Sovrano dell'Ordine militare del Trifoglio di ferro
|collegamento_onorificenza=Ordine militare del Trifoglio di ferro
|motivazione=
}}
===Onorificenze italiane===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza=Ordine supremo della Santissima Annunziata
|motivazione=
|data=1921
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di gran Croce Regno SSML BAR.svg
|nome_onorificenza =Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|data=1921
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere di Gran Croce OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
|motivazione=
|data=1921
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ordine Civile di Savoia BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine al merito civile di Savoia
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito civile di Savoia
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valore militare
|collegamento_onorificenza=Ricompense al valor militare
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=<span style="font-size: 120%;"> 2 </span>Medaglie di bronzo al valore militare
|collegamento_onorificenza=Ricompense al valor militare
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Croce di guerra al valor militare BAR.svg
|nome_onorificenza=Croce di guerra al valore militare
|collegamento_onorificenza=Ricompense al valor militare
|motivazione=Per aver portato brillantemente la sua squadriglia d'idrovolanti a bombardare la stazione idrovolanti di Pola, danneggiando grandemente l'obbiettivo malgrado l'intenso fuoco nemico. (Pola, 17 luglio 1918)
}}
{{Onorificenze
|immagine=Vittoria.png
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa della vittoria (1918)
|collegamento_onorificenza=Decorazioni militari italiane
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Medaglia d'onore per lunga navigazione marittima 20 BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'onore per lunga navigazione marittima (20 anni)
|collegamento_onorificenza=Ricompense al valor militare
|motivazione=
}}
 
===Onorificenze straniere===
{{Onorificenze
|immagine=SMOM-gc.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere d'onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
|collegamento_onorificenza=Sovrano Militare Ordine di Malta
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Pahlavi (Iran).gif
|nome_onorificenza=Gran Cordone dell'Ordine dei Pahlavi
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Pahlavi
|motivazione=
|luogo=[[1939]]<ref>[https://heraldic-spb.livejournal.com/145281.html Live Journal]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=GRE Order Redeemer 1Class.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore
|collegamento_onorificenza=Ordine del Salvatore
|motivazione=
|data=1º luglio 1939
}}
 
== Ascendenza ==
 
{| class="wikitable" style="text-align:center"
|-
|-
| rowspan="16" | '''Aimone di Savoia, re di Croazia'''
| rowspan="8" | '''Padre:'''<br />[[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Emanuele Filiberto di Savoia, duca d'Aosta]]
| rowspan="4" | '''Nonno paterno:'''<br />[[Amedeo I di Spagna]]
| rowspan="2" | '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Vittorio Emanuele II|Vittorio Emanuele II, re d'Italia]]
| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Carlo Alberto di Savoia]]
|-
| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Maria Teresa d'Asburgo-Lorena]]
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna paterna'''<br />[[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena]]
| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]]
|-
| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Maria Elisabetta di Savoia-Carignano]]
|-
| rowspan="4" | '''Nonna paterna:'''<br />[[Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna]]
| rowspan="2" |'''Bisnonno paterno:'''<br />[[Carlo Emanuele dal Pozzo della Cisterna]]
| '''Trisnonno paterno:'''<br />Giuseppe Alfonso dal Pozzo della Cisterna
|-
| '''Trisnonna paterna:'''<br />Maria Anna Balbo Bertone
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna paterna:'''<br />Luisa Carolina Ghislaine di Merode
| '''Trisnonno paterno:'''<br />Werner di Merode-Westerloo
|-
| '''Trisnonna paterna:'''<br />Victoire de Spangen d'Uyternesse
|-
| rowspan="8" | '''Madre:'''<br />[[Elena d'Orléans|Elena di Francia]]
| rowspan="4" | '''Nonno materno:'''<br />[[Luigi Filippo Alberto d'Orléans|Filippo d'Orléans]]
| rowspan="2" |'''Bisnonno materno:'''<br />[[Ferdinando Filippo d'Orléans]]
| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo I di Francia]]
|-
| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Maria Amalia di Borbone-Napoli]]
|-
| rowspan="2" |'''Bisnonna materna:'''<br />[[Elena di Meclemburgo-Schwerin]]
| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Federico Ludovico di Meclemburgo-Schwerin]]
|-
| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Carolina Luisa di Sassonia-Weimar-Eisenach]]
|-
| rowspan="4" | '''Nonna materna:'''<br />[[Maria Isabella d'Orléans]]
| rowspan="2" | '''Bisnonno materno:'''<br />[[Antonio d'Orléans (1824-1890)|Antonio d'Orléans, duca di Montpensier]]
| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo I di Francia]]
|-
| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Maria Amalia di Borbone-Napoli]]
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna materna:'''<br />[[Luisa Ferdinanda di Borbone-Spagna|Luisa Ferdinanda di Spagna]]
| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Ferdinando VII di Spagna]]
|-
| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie]]
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlateBibliografia ==
* {{cita libro|Giulio|Vignoli|Il Sovrano Sconosciuto, Tomislavo II Re di Croazia|2006|Mursia Editore|Milano|isbn=88-425-3583-4}}
* [[Battlezone]]
* I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentili e Paolo Varriale, 1999.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=jwXFPXW-f6c|titolo=Cinegiornale d'epoca in italiano: Aimone viene proclamato Re di Croazia}}
* {{MobyGames|videogioco|battlezone}}
* [http://www.difesa.it/Area_Storica_HTML/editoria/2016/uomini-mm/Pagine/files/basic-html/page17.html difesa.it]
* {{Metacritic|gioco|pc/battlezone}}
 
{{Box successione
|carica = [[Stato Indipendente di Croazia|Re di Croazia]]
|periodo = '''Tomislavo II'''<br /> 18 maggio 1941 - 12 ottobre 1943
|precedente = Titolo creato
|successivo = [[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Zvonimiro II]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Savoia-Aosta|Duca d'Aosta]]
|periodo = 30 marzo 1942 - 29 gennaio 1948
|precedente = [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo]]
|successivo = [[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)|Amedeo]]
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Casa Savoia|marina|storia}}
 
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
{{Portale|fantascienza|videogiochi}}
[[Categoria:Savoia-Aosta|Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)]]
[[Categoria:Re di Croazia]]
[[Categoria:Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Ufficiali della Regia Marina]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Medaglie di bronzo al valor militare]]
[[Categoria:Sepolti nella basilica di Superga|A]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine pro merito melitensi]]