Bressanone e Amedeo di Savoia-Aosta (1943): differenze tra le pagine

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{{Monarca
{{nota disambigua|il comune austriaco|Brixen im Thale|Brixen}}
|nome = Amedeo di Savoia-Aosta
{{Avvisounicode}}
|immagine = Amedeo di Savoia-Aosta.jpg
{{Divisione amministrativa
|legenda = Amedeo di Savoia-Aosta con le insegne degli ordini dinastici della [[Ordine Supremo della Santissima Annunziata|Santissima Annunziata]] e dei [[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Santi Maurizio e Lazzaro]] nel [[1986]]
|Nome=Bressanone
|titolo = [[Re d'Italia#Ramo Savoia-Aosta discendente da Vittorio Emanuele II|Pretendente al trono d'Italia]]<br/>[[Duca di Savoia]] <small>contestato</small><ref>La consulta del Regno ha, nel 2006, ha decretato Amedeo legittimo successore di Umberto II. Tuttavia un'altra corrente monarchica sostiene [[Vittorio Emanuele di Savoia]]</ref>
|Nome ufficiale={{it}}Bressanone<br/>{{de}}Brixen
|stemma = Coat of arms of the savoy-aosta line.svg
|Panorama=Brixen2005_035.jpg
|sottotitolo =
|Didascalia=Una veduta della città vescovile
|investitura =
|Bandiera=Bressanone-Gonfalone.png
|predecessore =
|Voce bandiera=
|erede = [[Aimone di Savoia-Aosta (1967)|Aimone di Savoia-Aosta]]
|Stemma=Bressanone-Stemma.png
|successore =
|Voce stemma=
|titolo1 =[[Duca d'Aosta]]
|Stato=ITA
|regno1 = [[1948]]-[[2006]]<ref>Ha ceduto il titolo di ''Duca d'Aosta'' al figlio [[Aimone di Savoia-Aosta (1967)|Aimone]] assumendo quello di Duca di Savoia</ref>
|Lingue ufficiali =[[lingua italiana|italiano]], [[lingua tedesca|tedesco]]
|predecessore1 = [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone di Savoia]]
|Grado amministrativo=3
|successore1 = [[Aimone di Savoia-Aosta (1967)|Aimone di Savoia-Aosta]]
|Divisione amm grado 1=Trentino-Alto Adige
|titolo2 = [[Stato Indipendente di Croazia|Re di Croazia]]
|Divisione amm grado 2=Bolzano
|sottotitolo2 = come '''Zvonimiro II'''
|Amministratore locale=Peter Brunner
|regno2 = 12 ottobre [[1943]] -<br /> 8 maggio [[1945]]
|Partito=[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|predecessore2 = [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Tomislavo II]]
|Data elezione=10-5-2015
|successore2 = ''Titolo abolito''
|Lingue=
|nome completo = ''Amedeo Umberto Giorgio Paolo Costantino Elena Fiorenzo Maria di Savoia-Aosta''
|Data istituzione=
|altrititoli =
|Altitudine=559
|luogo di nascita = [[Firenze]]
|Superficie=84.7
|data di nascita = {{calcola età|1943|9|27}}
|Note superficie=
|luogo di morte =
|Abitanti=22125
|data di morte =
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
|sepoltura =
|Aggiornamento abitanti=31-3-2018
|dinastia = [[Savoia-Aosta]]
|Sottodivisioni=Albes/''Albeins'', Elvas, [[Eores]]/''Afers'', La Mara/''Mahr'', [[Millan]]/''Milland'', Monteponente/''Pfeffersberg'', Sant'Andrea/''St. Andrä'', Sarnes/''Sarns''
|padre = [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone di Savoia-Aosta]]
|Divisioni confinanti=[[Funes (Italia)|Funes]], [[Luson]], [[Naz-Sciaves]], [[San Martino in Badia]], [[Varna (Italia)|Varna]], [[Velturno]]
|madre = [[Irene di Grecia]]
|Zona sismica=4
|consorte =
|Gradi giorno=3507
|consortedi =
|Diffusività=
|coniuge 1 = [[Claudia d'Orléans]] (1963-1982 divorzio)
|Nome abitanti={{it}}brissinesi, bressanonesi, brissensi<br/>{{de}}''Brixner''<ref name=dizionario>{{cita libro| AA. | VV. | Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni | 2006 | Istituto geografico De Agostini | Novara |p= 104}}</ref>
|coniuge 2 = [[Silvia Paternò di Spedalotto]] (1987-oggi)
|Patrono=[[Cassiano di Imola|Cassiano]], [[Ingenuino di Sabiona|Ingenuino]] ed [[Albuino di Bressanone|Albuino]]
|coniuge 3 =
|Festivo=2 febbraio
|coniuge 4 =
|PIL=
|coniuge 5 =
|PIL procapite=
|figli = Bianca ([[1966]])<br />[[Aimone di Savoia-Aosta (1967)|Aimone]] ([[1967]])<br />Mafalda ([[1969]]) <br /> Ginevra ([[2006]])
|Mappa=Map of comune of Bressanone (autonomous province of Bolzano, region Trentino-Alto Adige-Südtirol, Italy).svg
|religione = [[Cattolicesimo|Cattolica]]
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Bressanone nella provincia autonoma di Bolzano
|firma =
|Sito=http://www.bressanone.it/
|prefisso onorifico = [[Altezza reale]]
|didascalia = Amedeo nel [[1964]]
|inizio reggenza =
|fine reggenza =
|motto =
|stemma2 = Coat of arms of the savoy-aosta line.svg
}}
{{Bio
'''Bressanone''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/bressaˈnone/|it}}<ref>{{Dipi|Bressanone}}</ref>; ''Brixen'' in [[lingua tedesca|tedesco]], {{IPA|[ˈbʀɪksn̩]}}; ''Persenon'', {{IPA|[pəʀsəˈnɔŋ]}}, o ''Porsenù'' in [[lingua ladina|ladino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:22125}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, il terzo per popolazione della [[provincia autonoma di Bolzano]] in [[Trentino-Alto Adige]].<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/021/lista.html|titolo=Comuni italiani.it - Elenco comuni della Provincia di Bolzano|accesso=26 novembre 2011}}</ref> È il capoluogo storico, artistico, culturale, economico, sociale ed amministrativo del [[Comunità comprensoriale|comprensorio]] della [[Valle Isarco]].
<!-- |Nome = Vittorio Emanuele
 
|Cognome = di Savoia, Principe di Napoli -->
Secondo la tradizione Bressanone venne fondata nel [[901]], tre secoli prima della costituzione della [[Conti del Tirolo|Contea del Tirolo]].<ref>Da un documento del 13 settembre 901, si sa che l'allora vescovo Zaccaria della diocesi di Sabiona (Säben), ricevette come regalo una grande tenuta agricola (nota come ''mansus Prihsna''), dall'allora re Ludovico IV il Fanciullo, l'ultimo dei Carolingi. Tradizionalmente si considera questo documento come l'atto di fondazione della città.</ref> Dal 1004 e durante il corso dei secoli è stata sotto dominazione ecclesiastica del [[Principato vescovile di Bressanone|principe vescovo di Bressanone]], del quale fu la [[residenza ufficiale|residenza]] principale. È sede - insieme al capoluogo della provincia [[Bolzano]] - della [[diocesi di Bolzano-Bressanone]], costituita nel [[1964]] staccando dall'[[arcidiocesi di Trento]] la città di [[Bolzano]] e il territorio a sud di quest'ultima e aggregandolo alla diocesi di Bressanone, mentre i territori della diocesi di Bressanone ora siti in [[Austria]] (Valle dell'[[Inn]]) sono stati staccati dalla diocesi di Bressanone ed aggregati a quella di [[Diocesi di Innsbruck|Innsbruck]].
|Nome = Amedeo
 
|Cognome = di Savoia-Aosta
I [[Santo|santi]] [[patrono|patroni]] della città sono [[Cassiano di Imola]]<ref>Cfr. a proposito Leo Andergassen, ''Vom ludi magister zum episcopus: zur Ikonographie des Cassian von Imola'', in «[[Der Schlern]]», 74, 2000, pp. 358-403.</ref> - festeggiato l'8 maggio - e i vescovi [[Albuino di Bressanone|Albuino]] e [[Ingenuino di Sabiona|Ingenuino]] - patroni contro la siccità e festeggiati il 5 febbraio. Le loro reliquie sono custodite nel [[duomo di Bressanone]].
|ForzaOrdinamento = Savoia, Amedeo di
 
|PreData = ''Amedeo Umberto Giorgio Paolo Costantino Elena Fiorenzo Maria Zvonimir''
== Geografia fisica ==
|Sesso = M
=== Territorio ===
|LuogoNascita = Firenze
Situata in fondovalle a circa 560 {{m s.l.m.}}, si trova alla confluenza della [[Rienza]] nell'[[Isarco]]. A est si trovano le cime del [[Plose|Gruppo della Plose]] con il monte Telegrafo (2.504 {{m s.l.m.}}), a ovest la cima Cane (2.354 {{m s.l.m.}}) e il [[monte Pascolo]] (2.439 {{m s.l.m.}}).<ref>{{cita web|http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/malghe-e-rifugi.html|Bressanone e i dintorni|15 febbraio 2012}}</ref> È situata circa 40&nbsp;km a nord di Bolzano, circa 45&nbsp;km a sud del [[Passo del Brennero|valico del Brennero]] (confine [[Italia|italo]]-[[austria]]co) e 35&nbsp;km a ovest dal comune di [[Brunico]] (in [[val Pusteria]]).
|GiornoMeseNascita = 27 settembre
 
|AnnoNascita = 1943
Viene attraversata dall'[[autostrada A22 (Italia)|autostrada del Brennero]], con un [[casello autostradale|casello]] 5&nbsp;km più a nord (Bressanone-Val Pusteria/Brixen-Pustertal) e uno 8&nbsp;km più a sud ([[Chiusa (Italia)|Chiusa]]-[[Val Gardena]]/Klausen-Gröden). Dal 3 gennaio [[2007]] è stato aperto anche il casello di Bressanone-Zona industriale, concepito solo in direzione nord in entrata e in direzione sud in uscita ma molto più vicino al paese e soprattutto alla sua zona industriale. È prevista anche l'apertura nella direzione opposta.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/12/31/news/la-provincia-si-al-casello-sud-dell-a22-a-bressanone-3078956|titolo=Si al casello sud dell'A22 a Bressanone|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=31|mese=12|anno=2010|urlmorto=sì}}</ref>
|LuogoMorte =
 
|GiornoMeseMorte =
Nella zona di Millan si trova il [[biotopo Prà Millan]].<ref>{{cita web|http://www.parks.it/biotopo.pra.millan/index.html|Biotopo Prà Millan su Parks.it|15 febbraio 2012}}</ref> Diverse sono le aree verdi della cittadina, tra cui i giardini Rapp (''Rappanlagen''), costruiti dopo l'inondazione disastrosa del 1882, quando si decise di spostare la confluenza dei due fiumi. I lavori, sostenuti anche grazie al barone e capitano von Rapp, iniziarono nel 1883 ed ebbero termine l'anno successivo: la confluenza fu spostata più a sud e l'immissione dell'Isarco non fu più così perpendicolare come in origine. La nuova lingua di terra venutasi a formare fu utilizzata per la creazione dei giardini.<ref name=historia/>
|AnnoMorte =
 
|PreAttività = è un membro di [[Casa Savoia]] e
==== ''Karlspromenade'' ====
|Attività = imprenditore
Lungo la costa est di Bressanone, nella frazione di Millan, si trova la ''Karlspromenade'': una storica passeggiata costruita nel 1903 in memoria dell'imperatore [[Carlo I d'Austria]], che trascorse alcuni momenti della sua vita presso la Cura Guggenberg, amando passeggiare lungo questa via che anticamente partiva proprio da lì e conduceva sino alla vecchia chiesa di Millan, ''Maria am Sand'' e quindi alla residenza Karlsburg.
|Nazionalità = italiano
 
Dal 2010 questa passeggiata prosegue con il cosiddetto sentiero dei [[Salmi]] e a seguire con una [[via crucis]], sino ad incontrare la strada che porta a [[Luson]]. Da qui il sentiero, attraversando la strada, scende fino al fiume Rienza, dove è stato ricostruito un vecchio ponte, dedicato ad [[Andreas Hofer]] (18 luglio 2009).<ref>{{cita web|http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/escursioni/77-tours-passeggiata-karlspromenade.html|Descrizione della Karlspromenade su brixen.org|15 febbraio 2012}}</ref> Oltrepassato il fiume, un sentiero che prosegue con alcune scale porta in località Seeburg, da dove è possibile scendere verso il centro storico passando dall'antico rione di Stufles.<ref>{{cita web|http://papa.bressanone.it/it/attualita/appuntamenti/3474_inaugurazione-del-nuovo-ponte-andreas-hofer.html|Descrizione del ponte Andreas Hofer su brixen.org|15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Sismologia ===
Secondo la [[classificazione sismica]] il comune appartiene alla zona 4 (sismicità molto bassa).<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/trentino-alto-adige/93-bressanone/|titolo=Zona Sismica-Bressanone|accesso=30 aprile 2012}}</ref>
 
=== Clima ===
{{Vedi anche|stazione meteorologica di Bressanone}}
 
In base alla media di riferimento [[1951]]-[[2010]], la [[temperatura]] media del mese più freddo - gennaio - si attesta a -2,0&nbsp;°C; quella del mese più caldo - luglio - è di +19,2&nbsp;°C.<ref name =tempmendie/>
 
Le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] medie annue si aggirano attorno ai 700&nbsp;mm, mediamente distribuite in 85 giorni con un accentuato minimo [[inverno|invernale]], stagione in cui si verificano generalmente a carattere [[neve|nevoso]], ed un picco in [[estate]], quando possono verificarsi frequenti [[temporale|temporali]] per il contrasto di diverse masse d'aria, favorito dalla vicinanza della catena [[alpi]]na.<ref name =precipitazioni/>
 
Bressanone appartiene alla zona climatica ''F''.<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/021/011/clima.html|titolo=Comuni Italiani.it Clima e dati geografici|accesso=25 novembre 2011}}</ref>
 
{{ClimaAnnuale
| nome = Bressanone <small>'''<ref name =tempmendie>[http://www.provincia.bz.it/meteo/download/6960_-_TS_-_Bressanone_-_Brixen%283%29.pdf Bressanone - Valori medi delle temperature massime e minime (1951-2010)], dati da Provincia autonoma di Bolzano.</ref><ref name =precipitazioni>[http://www.provincia.bz.it/meteo/download/6960_-_PS_-_Bressanone_-_Brixen%283%29.pdf Bressanone - Valori mensili ed annui delle precipitazioni (1921-2010)], dati da Provincia autonoma di Bolzano.</ref><ref name =precipitazioni2>[http://www.provincia.bz.it/meteo/download/6960_-_PS_-_Bressanone_-_Brixen%284%29.pdf Bressanone - Numero dei giorni piovosi mensili ed annui (1921-2010)], dati da Provincia autonoma di Bolzano.</ref>'''</small>
| tempmax = 2.6, 7.2, 12.5, 16.7, 21.3, 24.7, 26.9, 26.3, 22.5, 16.3, 8.1, 2.8
| tempmin = -6.5, -4.1, -1.0, 2.8, 6.7, 9.7, 11.5, 11.0, 8.1, 3.7, -1.4, -5.4
| pioggia = 21.0, 20.8, 28.4, 44.1, 79.7, 83.7, 109.4, 113.9, 68.0, 51.9, 48.5, 23.8
| giornipioggia = 4, 4, 5, 7, 11, 10, 11, 10, 7, 6, 6, 4
}}
Seppur utilizzati come titoli di cortesia, Amedeo è conosciuto come [[Savoia-Aosta|duca d'Aosta]], [[principe]] della [[Cisterna d'Asti|Cisterna]] e di [[Belriguardo]], [[marchese]] di [[Voghera]] e [[conte]] di [[Ponderano]]. Il titolo di [[duca di Savoia]], legato alla [[Linea di successione al trono d'Italia|questione dinastica]], è contestato da [[Vittorio Emanuele di Savoia]] e dai suoi sostenitori.
 
Essendo bisnipote di [[Amedeo I di Spagna]], Amedeo è 41º in [[linea di successione al trono di Spagna|linea di successione]] al [[Spagna|trono spagnolo]].
== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] è attestato per la prima volta nell'[[827]] come ''Pressena'' (menzionato in un documento di Quartinus, ma è controverso, se si tratti della stessa località),<ref>{{cita web|url=http://homepage.uibk.ac.at/~c61705/30b-korr.pdf|titolo=Documenti di Quartinus, di Richard Heuberger, 1930, museo Ferdinandeum di Innsbruck|accesso=16 febbraio 2012|urlmorto=sì}}</ref> poi nel [[901]] come ''Prichsna'', nel [[935]]-[[955]] come ''Prixina'', nel [[967]] come ''Brihsine'' e nel [[1297]] come ''Brixen'' e deriva probabilmente dal termine [[celti]]co ''brik'' ("altura, sommità", analogamente a ''Brigantia'' o [[Bregenz]] e ''Brixia'' o [[Brescia]]).<ref>{{cita libro | cognome=Kühebacher | nome=Egon | titolo= Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1| editore= Athesia | città= Bolzano| anno=1995 |ISBN = 88-7014-634-0}}</ref> La forma italiana<!-- , attestata la prima volta nel [[1817]],--> corrisponde a quella [[lingua ladina|ladina]] ''Persenù'' e a quella [[lingua veneta|veneta]] settentrionale ''Persenón''.<ref>{{cita libro | cognome=AA.VV. | nome= | titolo=Nomi d'Italia | editore= Istituto Geografico De Agostini| città= Novara| anno= 2004}}</ref>
 
== StoriaBiografia ==
=== Dall'antichità al MedioevoInfanzia ===
[[File:Amedeo d'Aosta con la madre Irene.jpg|thumb|left|Amedeo d'Aosta con la madre [[Irene di Grecia]]]]
{{Vedi anche|Principato vescovile di Bressanone|Principi-vescovi di Bressanone}}
Amedeo di Savoia-Aosta è l'unico figlio di [[Irene di Grecia]] e di [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone di Savoia]], quarto [[duca d'Aosta]] e [[re di Croazia]] con il nome di Tomislavo II; suo zio era l'omonimo [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|eroe dell'Amba Alagi]], detto il "Duca di ferro" e suo nonno era il "Duca Invitto" [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta]]. Per parte di suo padre è pronipote di [[Amedeo I di Spagna]], mentre per parte di sua madre è nipote di re [[Costantino I di Grecia]], nonché pronipote di [[Federico III di Germania]] e di [[Giorgio I di Grecia]]. È inoltre propronipote della regina [[Vittoria del Regno Unito]] e di re [[Cristiano IX di Danimarca]], nonché discendente dello zar [[Nicola I di Russia]].
I primi insediamenti in loco risalgono all'[[mesolitico|età mesolitica]] (uno di questi si trova nella zona di Stufles (''Stufels''). Altre testimonianze dell'antichità della città sono dei resti risalenti all'[[età del bronzo]] a Rivapiana (''Plabach'').
Durante i lavori per il restauro ed il consolidamento della piazza Duomo (1996), sono stati scoperti i resti di una capanna risalente a circa 2500 anni fa, ad una profondità di circa 4 metri nel sottosuolo.<ref name=historia/>
 
La caduta di alcune [[Bombardamento|bombe]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleate]] nei pressi di [[Firenze]], in [[Villa Cisterna]], la residenza fiorentina di Aimone di Savoia e di sua moglie Irene, provocò, il 27 settembre [[1943]], il parto anticipato di quest'ultima, che avvenne in una stanza al piano terra considerata al riparo dai [[Bombardamento|bombardamenti]].
Attorno al [[15 a.C.]] la zona fu integrata da [[Druso maggiore|Druso]], figliastro dell'[[Augusto|imperatore Augusto]], nella sfera d'influenza romana. La conquista dei territori alpini fu ricordata nel monumento [[Trofeo delle Alpi]] dove, tra le varie tribù sconfitte, compare il popolo dei [[Brixeneti]].
 
Il neonato sarebbe stato battezzato dal cardinale arcivescovo di Firenze [[Elia Dalla Costa]], Tuttavia, il duca ha smentito questa voce, attribuendola a un "monarchico molto affettuoso" nei suoi confronti.<ref name="iuppiter">{{Cita news|url=http://www.iuppiternews.it/site/a1189-Amedeo-il-re-in-attesa.html|titolo=Amedeo, il re in attesa|pubblicazione=Iuppiter News|accesso=7 novembre 2017}}</ref> Alla nascita ricevette il titolo di duca delle Puglie.
Ai romani seguirono storicamente, in seguito alle [[invasioni barbariche]], i [[baiuvari]]. Si hanno tracce di Bressanone in un antico scritto del [[590|590 d.C.]], quando il territorio fu aggregato al [[Ducato di Baviera]].<ref name=enrosadira>{{cita web|url=http://www.enrosadira.it/bressanone/storia.htm|titolo=Storia di Bressanone |accesso=16 febbraio 2012}}</ref> A questo ''revirement'' politico corrispose ancora nel tardo [[VIII secolo]] l'aggregazione della struttura ecclesiastica regionale al [[principato arcivescovile di Salisburgo]], sostituendo l'appartenenza tardoantica al [[patriarcato di Aquileia]].<ref>[[Josef Riedmann]], ''Säben-Brixen als bairisches Bistum'', in «Jahresberichte der Stiftung Aventinum», 5, 1990, pp. 5-35.</ref>
 
In un'intervista al [[Corriere della Sera]], Amedeo di Savoia-Aosta ha rivelato che, al momento della nascita, la madre gli fece prendere le impronte digitali dal questore di [[Firenze]], per timore che venisse rapito.<ref>[https://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/09/10/ho-16-tatuaggi-11-nipoti-ho-fatto-giro-mondo-se-fossi-stato-re-non-mi-sarei-divertito-tanto-f2ddb16c-7789-11e6-a5b1-4fe0f4da1c53.shtml Corriere della Sera (10 settembre 2016)]</ref>
Da un documento del 13 settembre [[901]], si sa che l'allora vescovo Zaccaria della [[Sede titolare di Sabiona|diocesi di Sabiona]], ricevette come regalo una grande tenuta agricola (nota come ''mansus Prihsna''), dall'allora re [[Ludovico IV il Fanciullo]], l'ultimo dei [[Carolingi]]. Tradizionalmente si considera questo documento come l'atto di fondazione della città.
Tra il [[960]] e il [[990]] il paese ebbe un intenso sviluppo edilizio ad uso ecclesiastico, assieme ad una prima versione dell'attuale [[Duomo di Bressanone]], tanto che nel [[965]] i vescovi di Sabiona decisero di trasferirsi nella vicina cittadina di Bressanone. Da questa data Bressanone diventa il centro spirituale di una diocesi di vaste dimensioni. Fra i vescovi di allora spicca la figura di Albuino, discendente della casata degli Ariboni, che aveva importanti relazioni con diverse corti principesche ed in particolar modo con quella imperiale. Il suo successore, il vescovo Heriward ([[1017]]-[[1022]]) diede inizio alla costruzione delle mura della città, che furono portate a termine dal vescovo successivo, [[Hartwig di Bressanone|Hartwig]] ([[1022]]-[[1039]]), con l'aggiunta di ampi fossati a nord e ad ovest e di torri da difesa a sud della città.<ref name=enrosadira/>
[[File:Brixen-Bressanone, South Tirol, Italy - panoramio (1).jpg|thumb|Uno scorcio del centro storico con i tipici portici.]]
Il 7 giugno [[1027]] l'intera [[Val d'Isarco]], assieme alla [[Inn|Valle dell'Inn]], fu sottratta al duca ribelle [[Welfen#Welf II|Welf II]] di [[Baviera]], e data in dono al vescovo Hartwig, dall'imperatore [[Corrado II il Salico|Corrado II]], congiuntamente all'attribuzione del potere temporale come principe vescovo, analogamente a quanto in quegli anni accadeva per i vescovi delle vicine [[Arcidiocesi di Trento]] e di [[Diocesi di Coira|Coira]] (dal 1170 capoluogo del [[cantone dei Grigioni]] nella [[Confederazione elvetica]]).
Nel [[1038]] la chiesa parrocchiale di Bressanone fu dedicata a [[San Michele Arcangelo]].
L'allora vescovo della diocesi di Bressanone, Poppo, fu eletto [[Papa]], con il nome di [[Papa Damaso II|Damaso II]], nel [[1048]].<ref>Guido Martin, ''Der salische Herrscher als Patricius Romanorum. Zur Einflußnahme Heinrichs III. und Heinrichs IV. auf die Besetzung der Cathedra Petri'', in «Frühmittelalterliche Studien», 1994, pp. 257–295.</ref>
 
=== Prigionia ===
Tra il 25 ed il 26 giugno [[1080]] nel duomo e nel [[battistero]] di San Giovanni si tenne il [[Sinodo dei vescovi|sinodo episcopale]], in cui l'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], coadiuvato dal vescovo Hartwig, riuscì a far deporre [[Papa Gregorio VII]], facendo insediare come [[antipapa Clemente III]].<ref name=historia/> Nell'anno [[1091]] ai [[Principi-vescovi di Bressanone]] fu concessa la contea della [[Val Pusteria|Pusteria]]. Nel [[1179]] l'imperatore [[Federico Barbarossa|Federico I]] concesse i diritti regali di sovranità.<ref name=enrosadira/>
Tre settimane prima della nascita di Amedeo il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] aveva firmato l'[[armistizio di Cassibile]], cessando le ostilità contro le forze [[Regno Unito|inglesi]] e [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] nell'ambito della [[seconda guerra mondiale]].
 
Il 26 luglio [[1944]], su ordine firmato personalmente da [[Heinrich Himmler]], i [[nazismo|nazisti]] deportarono il piccolo Amedeo nel [[campo di concentramento]] [[austria]]co di [[Hirschegg]], vicino [[Graz]], insieme alla madre [[Irene di Grecia]] e alle cugine [[Margherita di Savoia-Aosta|Margherita]] e [[Maria Cristina di Savoia-Aosta|Maria Cristina]], uniche figlie di suo zio [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo, terzo duca d'Aosta]], e della [[consorti dei Duchi d'Aosta|duchessa]] [[Anna d'Orléans]].
Venne successivamente completata la [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]] della città nel [[1115]], nel [[1230]] il nuovo [[convento]] per le [[monache clarisse]] (dove tuttora ha sede) e nel [[1265]] fu terminata la nuova versione del palazzo vescovile.<ref name=enrosadira/>
 
[[Carmine Senise]], anch'egli prigioniero nel [[campo di concentramento]] di [[Hirschegg]], ricorda nel suo diario:
Una menzione meritano sicuramente il beato Hartmann vescovo, fondatore dell'[[Abbazia di Novacella]], il quale fu anche amico e consigliere di [[Federico Barbarossa]], e il vescovo [[Bruno von Kirchberg]] ([[1250]]-[[1288]]), fondatore della città di [[Brunico]] e spesso in lotta con le potenti famiglie nobili del luogo come i Voitsberger, ai quali rase al suolo il [[Castel Salern|castello]].<ref name=enrosadira/>
 
{{Citazione|Giunsero a fine luglio le due duchesse d'Aosta: [[Anna d'Orléans|Anna di Francia]] con le giovanissime principesse Margherita e Maria Cristina, ed [[Irene di Grecia (1904-1974)|Irene di Grecia]], con un amore di bimbo di otto mesi, il principino Amedeo. La brutalità tedesca non aveva avuto riguardi né per la tenera età del bambino, [...] né per la nobiltà della personale condotta delle due duchesse, rimaste com'erano a Firenze solo per non abbandonare nell'ora del pericolo la popolazione fra la quale erano vissute. Senza umanità, senza rispetto per il rango, (i tedeschi) li avevano fatti prigionieri accomunandoli nel trattamento a qualsiasi altro internato. Il loro caso ci commosse, ne soffrimmo nel cuore e nei nostri sentimenti di italiani, ma la loro presenza nella tristezza del momento portò subito una nota di alta gentilezza e doveva essere poi, per i loro continui atti di bontà, come un raggio di sole|Giulio Vignoli, ''Il Sovrano Sconosciuto, Tomislavo II Re di Croazia'', Mursia, pagina 149.}}
Durante tutto il periodo [[Medioevo|medioevale]] la fiorente città vescovile rimase uno dei più importanti centri artistico-culturali della zona alpina. Essa visse alterne vicende sull'effettivo potere temporale, conteso tra il principe vescovo di Bressanone e i [[conti di Tirolo]]. Nel [[1363]], per eredità, la [[Contea del Tirolo]] passò alla casata degli [[Asburgo]].
 
=== Liberazione e ritorno in Italia ===
Nel [[1444]] il [[centro storico]] subì un brutto incendio che devastò la zona dei Portici.<ref name=historia/>
[[File:Amedeo di Savoia Aosta con la madre.jpg|thumb|Amedeo di Savoia-Aosta con la [[Irene di Grecia|madre]]]]
{{Savoia Aosta}}
Dopo la liberazione dal [[campo di concentramento]] di [[Hirschegg]], avvenuta nel maggio [[1945]], Amedeo visse per alcune settimane in [[Svizzera]]. Il 7 luglio [[1945]] [[Irene di Grecia]] col figlio rientrarono in [[Italia]]: si fermarono prima a [[Milano]], dove Aimone vide per la prima volta il figlio, e successivamente raggiunsero [[Napoli]], dove Amedeo incontrò la nonna paterna [[Elena d'Orléans]].
 
[[File:Irene con amedeo.jpg|thumb|left|Amedeo, cadetto del [[Collegio Navale Morosini|Morosini]], con la madre [[Irene di Grecia]].]]
Nel [[1450]] [[Nicola Cusano]] fu eletto vescovo e quindi cardinale di Bressanone ([[1452]]-[[1464]]) con incarico papale per la riforma delle terre tedesche. Egli entrò in contrasto con i conti del Tirolo, con il duca Sigismondo e con la bellicosa Verena von Stuben, di [[Castel Badia]], badessa del monastero delle [[monache benedettine|Benedettine]] in Pusteria. Successivamente Cusano si autoproclamò duca, anche se dopo la sua morte il potere tornò agli Asburgo, in qualità di conti del Tirolo.
In [[Italia]], Irene e Amedeo si stabilirono a [[Fiesole]], vicino a [[Firenze]]. Nel [[1948]] morì a [[Buenos Aires]] colpito da un infarto [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone di Savoia]], padre di Amedeo, e quest'ultimo assunse il titolo ducale come capo della casa [[Savoia-Aosta]]. In seguito Amedeo ebbe come precettore agli studi l'ammiraglio [[Giulio Cerrina Feroni]], studiò presso il [[Collegio alle Querce]] di [[Firenze]] e al [[Seaford College]] in [[Inghilterra]], poi presso il [[Collegio Navale Morosini]] di [[Venezia]]. Frequentò i corsi dell'[[Accademia Navale]] di [[Livorno]], al termine dei quali venne imbarcato con il grado di ufficiale della [[Marina Militare]] per esercitazioni nell'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] e nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. È laureato in [[scienze politiche]] all'[[università di Firenze]].
 
Rappresentò più volte [[Umberto II d'Italia|Umberto II]], costretto all'esilio fino alla morte, alle manifestazioni svoltesi nel territorio nazionale.
=== Dal Medioevo ai nostri giorni ===
[[File:Bressanone, piazza vescovile 02.JPG|thumb|Piazza vescovile]]
 
Di madre greca, il 14 maggio [[1962]] Amedeo fu uno dei principi scelti per sostenere le corone sulla testa degli sposi durante la cerimonia ortodossa del matrimonio di [[Juan Carlos I di Spagna]] (suo cugino di secondo grado) e [[Sofia di Grecia|Doña Sofia]] (sua cugina prima).
[[Giovanni III del Portogallo]] regalò al nipote [[Massimiliano I d'Asburgo]] l'[[Elephas maximus indicus|elefante indiano]] Solimano che transitò per Bressanone nel dicembre [[1551]], restandovi per due settimane. L'oste Andree Posch della locanda ''am Hohen Felde'', nelle cui stalle il pachiderma fu ospite, da allora l'ha ribattezzata in ''Elephant'', sulla cui facciata il pittore Leonhard Mair ne ha disegnato la scena.<ref name=historia/><ref>{{cita web|http://www.scribd.com/doc/58100558/Itinerari-Travel-35-parte1|Itinerari travel, pag 115|15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Oggi ===
Agli inizi del [[XVI secolo]] si ebbe a Bressanone una prima incanalazione delle acque correnti, provenienti dalla zona di Varna, e portate a destinazione tramite tronchi scavati di larice. Nel 1558, si ebbe anche la prima fontana con acqua corrente, posta vicino alla torre Bianca.<ref name=historia/>
Attualmente Amedeo vive in [[Toscana]], a [[Castiglion Fibocchi]], dove è imprenditore agricolo (''Vini Savoia-Aosta'') e dove segue alcune società in veste di consulente, consigliere d'amministrazione e presidente. Nel [[1996]] è stato nominato rappresentante del comune di [[Palermo]] per la Fondazione Internazionale "Pro Herbario Mediterraneo", e, dal [[1997]], ne è presidente.
 
Nel [[2003]] è stato nominato dal Governo Italiano presidente del comitato di gestione permanente della Riserva Naturale Statale [[Isola di Vivara]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/aprile/19/Vivara_nasce_oasi_del_duca_co_0_030419064.shtml Corriere della Sera (19 aprile 2003)]</ref> Nello stesso anno è stato nominato "testimonial" della Rassegna Internazionale del Cinema Nomade e di Emigrazione "Metix Film Festival". È inoltre cittadino onorario di [[Marigliano]], [[Pantelleria]] ed [[Abetone]]. Appassionato di [[botanica]], in particolare di [[piante succulente]], ha viaggiato in tutto il mondo, particolarmente in [[Africa]].
[[File:Statt Brixen (Merian).jpg|thumb|left|upright=2|Veduta di Bressanone in una stampa del 1679.]]
Nel [[1607]] nella città venne fondato il [[seminario]] di Bressanone, il cosiddetto ''Priesterseminar'' (attivo anche nel 2012, anche se sempre meno frequentato).<ref>Josef Gelmi, ''"Pietas et Scientia" - 400 Jahre Priesterseminar Brixen 1607 - 2007'', Bressanone, Weger, 2007.</ref>
Il 23 marzo [[1797]] 12.000 uomini delle truppe [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]], agli ordini del generale [[Barthélemy Catherine Joubert|Joubert]], arrivarono ed occuparono Bressanone. L'enorme massa di soldati portò al diffondersi di un'epidemia, causando la morte di migliaia di persone, che furono inumate in fosse comuni tra Millan e Bressanone. Ma, già il 3 aprile, le truppe si ritirarono. Dal [[1803]] la città, che allora contava circa 3000 abitanti, conobbe un periodo di decadenza legato alla fine del [[Principato vescovile di Bressanone|principato]]. Questa si rese sempre di più conto di quanto fosse legata ai principi. Solo sei anni dopo, nella notte del 6 dicembre [[1809]] le truppe napoleoniche devastarono tutte le residenze nobiliari ed i castelli, oltre a circa 200 masi attorno alla città. Nel [[1814]], con la sconfitta delle truppe francesi, il Tirolo e quindi Bressanone ritornano a far parte dell'[[Impero austriaco]], che nel 1867 si trasformò nell'[[Impero austro-ungarico]].<ref name=enrosadira/>
 
==Discendenza ==
[[File:Brixen um 1898.jpg|thumb|left|upright=2|Vista da sud di Bressanone nel [[1898]]]]
[[File:Claudia d'Orléans e Amedeo di Savoia Aosta.jpg|thumb|left|[[Claudia d'Orléans]] e Amedeo di Savoia-Aosta il giorno delle loro nozze]]
Nel suo libro, ''1830: Reisebilder. Dritter Teil'' (traducibile in italiano con, "Quadri di viaggio. Terza parte") [[Heinrich Heine]] descrisse ne "Il viaggio da Monaco a Genova", alcune caratteristiche al riguardo della città vescovile, annotando: "Ovunque una puzza asfissiante di immagini sacre e di fieno secco".<ref name=historia/>
Secondo la tradizione degli Aosta, Amedeo ha sposato una principessa francese, [[Claudia d'Orléans|Claudia di Francia]] (nata nel [[1943]]), figlia di [[Enrico d'Orléans (1908-1999)|Enrico d'Orléans]], [[conte di Parigi]] e [[pretendente]] al trono di [[Francia]]. Si incontrarono alle nozze dei cugini Juan Carlos di Spagna e Sofia di Grecia<ref name="ReferenceB">AA.VV., "Storia Illustrata", n. 306, maggio 1983, A. Mondadori Editore, pag. 80</ref>. Il matrimonio venne celebrato il 22 luglio [[1964]], a [[Sintra]], in [[Portogallo]]<ref name="ReferenceA">Andrea Borella, "Annuario della Nobiltà Italiana", Edizione XXXII, Teglio (SO), 2014, S.A.G.I. Casa Editrice, pag. 5</ref>. Testimoni dello sposo erano [[Juan Carlos I di Spagna]] e [[Umberto II d'Italia]].
 
[[File:Amedeo di Savoia Aosta con moglie e figli.jpg|thumb|Amedeo di Savoia-Aosta con la prima moglie e i loro figli]]
Nell'anno [[1865]] lungo l'asse del Brennero iniziano i lavori per la realizzazione della [[ferrovia del Brennero]], e il 24 agosto [[1867]] il primo convoglio giunge a Bressanone. La decisione di far partire la diramazione della [[ferrovia della Val Pusteria]] da [[Fortezza (Italia)|Fortezza]] (invece che da Bressanone come era stato inizialmente stabilito), significò una perdita in termini economici per la città di Bressanone. Quasi contemporaneamente vi fu anche una rinascita in campo religioso e culturale. Furono fondate nuove scuole come il seminario vescovile (detto "maggiore") e più tardi anche il seminario minore (il ''Vinzentinum'').<ref name=diocesi/>
Dal primo matrimonio sono nati:
* Bianca di Savoia-Aosta (nata a Firenze il 2 aprile [[1966]]), sposata nel [[1988]] con il conte [[Arrivabene#Giberto Arrivabene Valenti Gonzaga (1961)|Giberto Arrivabene Valenti Gonzaga]] (5 figli).<ref name="ReferenceA"/>
* [[Aimone di Savoia-Aosta (1967)|Aimone di Savoia-Aosta]] (nato a Firenze il 13 ottobre [[1967]]), sposato nel [[2008]] con la principessa [[Olga di Grecia (1971)|Olga di Grecia]] (3 figli).<ref name="ReferenceA"/>
* Mafalda di Savoia-Aosta (nata a Firenze il 20 settembre [[1969]]), sposata nel 1994 con il principe Alessandro Ruffo di Calabria (divorziati a Milano il 28 novembre 2000) e nel 2001 con Francesco Lombardo di San Chirico (3 figli)<ref name="ReferenceA"/>.
 
Tra Amedeo e Claudia regnano un'assoluta discordia e continue liti: nel 1976 la convivenza finisce<ref name="ReferenceB"/>, i coniugi divorziano a [[Port-au-Prince]] ([[Haiti]]) il 26 aprile 1982 e il matrimonio viene dichiarato nullo dalla [[Sacra Rota]] a Roma l'8 gennaio 1987<ref name="ReferenceA"/>. Claudia si è risposata subito con un editore americano, Arnaldo la Cagnina. I figli sono rimasti con Amedeo nella tenuta del "Borro"<ref name="ReferenceB"/>.
La sistemazione dei [[Bacino idrografico|bacini fluviali]] della [[Rienza]] e dell'[[Isarco]] negli anni 1883 e 1884 portò la città alla prosperità. La sistemazione delle condutture che inizialmente trasportavano l'acqua attraverso tronchi di larici, venne migliorata, e si costruì una nuova condotta d'acqua presso Scaleres.<ref name=historia/>
L'allora [[sindaco]] Otto von Guggenberg gettò nel 1889 le basi per il primo stabilimento idroterapico secondo il sistema [[Kneipp]] a sud del Brennero. Nel 1899 fu fondato il ''Kurverein'' (circolo per la cura) e quindi Bressanone divenne un rinomato [[Stazione termale|centro di cura]] (il centro ''Guggenberg'' esiste tuttora).<ref>{{cita libro | cognome=Widmoser | nome= Eduard| titolo=Südtirol A-Z | ISBN=3-87803-005-3|editore= Sudtirol-Verlag| città= | anno=1982}}, pag 212</ref>
Nel 1903 fu costruita la [[centrale idroelettrica]] di [[Naz-Sciaves|Sciaves]]. La centrale venne inaugurata il 22 dicembre 1903 dal sindaco Otto von Guggenberg e l'avvenimento fu celebrato con una poesia di Albertine Luhde-Ilg. pubblicata il 24 dicembre sulla "Brixener Chronik"<ref>{{cita web|url=http://digital.tessmann.it/tessmannDigital/Zeitungsarchiv/Jahresuebersicht/Zeitung/3|titolo=Brixener Chronik}}</ref><ref>{{Cita libro|autore = Prandini Liliana|titolo = Luci a Bressanone. La centrale idroelettrica cittadina nella prima metà del Novecento. Licht für Brixen. Das städtische Wasserkraftwerk in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts|anno = 2015|editore = Heimat Brixen - Weger|città = Bressanone|ISBN = 978-88-6563-157-7}}</ref>. In seguito, a partire dal 1937, essa fu sostituita dalla centrale costruita nella stretta di ''Hachl,'' lungo la [[Rienza]].<ref>{{Cita libro|autore = Prandini Liliana|titolo = Luci a Bressanone. La centrale idroelettrica cittadina nella prima metà del Novecento. Licht für Brixen. Das städtische Wasserkraftwerk in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts|anno = 2015|editore = Heimat Brixen - Weger Verlag|città = Bressanone|ISBN = 978-88-6563-157-7}}</ref>
 
[[File:Amedeo e Silvia di Savoia-Aosta.jpg|thumb|left|Amedeo di Savoia-Aosta con la seconda moglie [[Silvia Paternò di Spedalotto|Silvia Paternò Ventimiglia di Spedalotto]]]]
Nel 1914 scoppiò la [[prima guerra mondiale]]: la popolazione maschile di Bressanone venne mobilitata e spedita in guerra, e nel 1915 la città si trovò a breve distanza da un altro fronte, e cioè quello italiano. Nel novembre [[1918]] le truppe italiane occuparono Bressanone, che assieme all'intero Alto Adige entrò a far parte del [[Regno d'Italia]], mentre il restante territorio del Tirolo ([[Tirolo del Nord]] e [[Tirolo Orientale]]) rimase all'Austria.<ref name=enrosadira/>
Il 30 marzo [[1987]], Amedeo ha sposato in seconde nozze, a Bagheria (Palermo), [[Silvia Paternò di Spedalotto|Silvia Paternò Ventimiglia di Spedalotto]], figlia di Vincenzo Paternò e di Rosanna Bellardo e Ferraris di Celle<ref name="ReferenceA"/>.
Fino al 1925 nel centro cittadino vi era un servizio di sorveglianza, organizzato dai cosiddetti "guardiani notturni". Costoro sorvegliavano l'ordine pubblico durante la notte, dopo aver chiuso le porte della cinta muraria. Inoltre dovevano avvisare in caso di incendi, furti e avvistamenti di nemici, oltre ad annunciare ad alta voce l'ora esatta. In particolare a Bressanone avvenne che uno dei guardiani morì improvvisamente, e la moglie ne prese il posto, dando così origine alla leggenda della "dama della torre".<ref>{{cita web|http://blog.brixen.org/it/page/4/| Blog Brixen|15 febbraio 2012}}</ref>
 
Inoltre, da una relazione con Kyara van Ellinkhuizen, figlia del pittore e incisore [[Bertus van Ellinkhuizen]] e del soprano e direttrice di coro [[Gabriella Rossi]]:
Durante il [[fascismo]], la città fu oggetto con l'intera regione di un processo di [[italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] forzata. Successivamente furono attuate le "[[Opzioni in Alto Adige|Opzioni]]", un accordo fra il Regno d'Italia e la Germania che obbligava i cittadini altoatesini a scegliere tra cittadinanza italiana e tedesca e tra rimanere nella provincia, accettando la definitiva italianizzazione, o trasferirsi oltreconfine. Nel [[1928]] al territorio comunale vengono aggregati i territori dei soppressi comuni di Millan (''Milland''), Sarnes (''Sarns''), Albes (''Albeins'') e Monteponente (''Pfeffersberg''), e la frazione di Elvas, staccata dal comune di [[Naz-Sciaves|Naz]]. Nel [[1941]] vengono invece aggregati i territori del soppresso comune di Sant'Andrea in Monte (''St. Andrä''). Dal 1943 al 1945 la città fece parte della ''[[Zona d'operazioni delle Prealpi]]''.<ref>Hans Heiss, ''Brixen 1943-1945 - ein Problemaufriß'', in «[[Der Schlern]]», 68, 1994, pp. 538-560</ref> Nel [[1964]] vi è una nuova sistemazione dei confini della diocesi che corrispondono da allora a quelli della provincia di Bolzano, e la sede della diocesi, rinominata in [[diocesi di Bolzano-Bressanone]], si spostò da Bressanone a Bolzano.<ref name=diocesi>{{cita web|url=http://www.bz-bx.net/pls/bolzano/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=22824 |titolo=Storia della diocesi Bolzano-Bressanone|accesso=16 febbraio 2012}}</ref>
* Ginevra Maria Gabriella van Ellinkhuizen di Savoia-Aosta (nata a Milano il 20 marzo [[2006]])<ref name="ReferenceA"/>.
 
== Capo di Casa Savoia (contestato) ==
Nel 1950, per il timore di possibili manifestazioni antitaliane in piazza Duomo, la polizia ha ordinato di limitare gli spazi liberi nella piazza. L'allora sindaco, Natale Dander, fece realizzare le due aiuole, recentemente rimosse quando vi è stata l'ultima revisione dell'intera piazza.
[[File:Amedeo di Savoia Aosta e Claudia d'Orléans con Umberto II di Savoia.jpg|thumb|Amedeo di Savoia-Aosta e Claudia d'Orléans si intrattengono con Umberto II di Savoia alla vigilia delle loro nozze]]
[[File:Albero genealogico dei Savoia Aosta.jpg|thumb|left|I due rami dei Savoia]]
Al momento attuale la sua posizione nella [[Linea di successione al trono d'Italia|linea di successione al trono]] è controversa: parte dei monarchici sostiene che Amedeo sia il Capo della Real Casa, e quindi il legittimo [[pretendente al trono]] d'Italia. Altri ritengono che la posizione di Capo della Casa spetti a [[Vittorio Emanuele di Savoia]] e che Amedeo sia terzo in linea di successione dopo [[Emanuele Filiberto di Savoia (1972)|Emanuele Filiberto]]. La controversia, nota come ''questione dinastica'', ruota attorno alla possibilità che Vittorio Emanuele di Savoia (con ciò che ne deriva nei confronti del figlio Emanuele Filiberto) abbia perso ogni diritto al trono d'Italia, con il conseguente passaggio in capo ad Amedeo di ogni diritto dinastico. La controversia è stata oggetto di un pronunciamento ufficiale della [[Consulta dei Senatori del Regno]].
 
La [[Consulta dei Senatori del Regno]], una associazione privata creata nel 1955, in data 7 luglio [[2006]], ha infatti fatto sapere ufficialmente con un comunicato<ref>[http://www.realcasadisavoia.org/files/comunicati/20060707_consulta_it.pdf Comunicato della Consulta dei Senatori del Regno] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927045706/http://www.realcasadisavoia.org/files/comunicati/20060707_consulta_it.pdf |data=27 settembre 2007 }}</ref> che:
Un momento importante per la comunità italiana di Bressanone fu nel [[1952]], quando don Giuseppe Franco, [[canonico]] del [[Duomo di Bressanone]], pose la prima pietra dell'[[Oratorio (centro giovanile)|oratorio]] dedicato a [[Giovanni Bosco|don Bosco]]. Il complesso della struttura, dopo oltre cinquant'anni di attività è stato demolito nel gennaio [[2010]], per essere successivamente ricostruito nel [[2011]].<ref>{{cita web |1=http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |2=Circolo ricreativo Don Bosco - Storia |3=15 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |dataarchivio=15 aprile 2010 |urlmorto=sì }}</ref>
{{Citazione|il capo della Casa di Savoia è il duca Amedeo di Savoia con i relativi titoli e le prerogative ad esso spettanti}} Amedeo diverrebbe così l'erede di [[Umberto II d'Italia|Umberto II]]. Motivo ufficiale è il matrimonio di [[Vittorio Emanuele di Savoia]] con una persona di ''differente condizione sociale'' senza l'esplicita autorizzazione del sovrano nella sua veste di capo della casa (il cosiddetto ''regio assenso''), così come stabilito dal combinato disposto dell'art. 2 delle regie patenti date il 13 settembre [[1782]] dal re di Sardegna [[Vittorio Amedeo III di Savoia]], del [[regio decreto]] del [[1890]] sulla Real casa e dell'art. 92 del [[Codice civile italiano|codice civile]].
[[File:Amedeo papa luciani 1978.jpg|upright=1.4|thumb|Amedeo di Savoia-Aosta, a sinistra, inviato come rappresentante ufficiale del re [[Umberto II d'Italia|Umberto II]] alla solenne cerimonia per l'inizio del pontificato del [[papa Giovanni Paolo I]] (3 settembre 1978).]]
Da diversi commentatori - a torto o a ragione - si è ipotizzato che la decisione, o quanto meno la scelta del momento in cui renderla nota, sia stata anche una conseguenza delle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il figlio dell'ultimo Re d'Italia. È comunque da notare che tale esplicitazione non era da considerarsi giuridicamente necessaria, poiché l'esclusione dallo ''status'' di membro della Real Casa e di decadenza da qualsiasi prerogativa, titolo, grado ed onorificenza da parte di Vittorio Emanuele si sarebbe prodotta direttamente ed automaticamente ''ipso jure'' al momento stesso della celebrazione del matrimonio.
 
Tuttavia Amedeo, in alcuni contesti, ha in passato sostenuto con alcune dichiarazioni le tesi di Vittorio Emanuele, anche ponendosi in contrasto con la [[Consulta dei Senatori del Regno]] presieduta da [[Aldo Alessandro Mola]]. In un'intervista al [[Corriere della Sera]], nel [[2002]], egli dichiarava, alla domanda di Giuliano Gallo di proporsi come candidato all'ipotetico trono d'Italia:
Negli anni cinquanta, il clima a Bressanone era maggiormente freddo e dava la possibilità di pattinare sulla superficie ghiacciata del laghetto, originato per regolare il corso dell'Isarco negli anni 1882-1895.
 
{{Citazione|Se il popolo italiano dovesse chiedermelo ''e mio cugino rinunciasse ai suoi diritti'' sarei pronto ad assumere anche le mie responsabilità dinastiche.|Amedeo di Savoia: pronto alla politica, il mio modello è Simeone di Bulgaria, Corriere della Sera del 9 ottobre 2002}}
Nel [[2001]] la città di Bressanone ha festeggiato i suoi 1100 anni di storia, con un giubileo cittadino.<ref>{{cita libro | cognome= Angerer | nome= Leonhard |coautori =Barbara Fuchs | titolo= Brixen 2001 Bressanone: ein Stadtjubiläum in Bildern | editore= Athesia touristik| città=Bolzano | anno= 2002}}</ref>
[[File:Bressanone-Stemma.png|130px|right]]
 
Sempre nel [[2002]], nel suo libro-intervista curato da Fabio Torriero, Amedeo dichiarava:
=== Simboli ===
Lo stemma più vecchio con l'agnello risale al [[1297]], noto dal [[1305]] come lo stemma dell'[[agnello (araldica)|agnello]].<ref>{{cita web|http://wwwg.uni-klu.ac.at/kultdoku/kataloge/51/html/3561.htm|Primo sigillo cittadino del 1305|15 febbraio 2012}}</ref> Il 13 novembre 1928 fu adottato uno stemma recante nella metà superiore le mura cittadine ed una porta sul prato; nella metà inferiore l'agnello. Nel 1966 fu ripristinato il vecchio stemma rappresentante un agnello bianco rivoltato, con l'aureola d'oro, su sfondo rosso, che con la zampa sinistra sostiene una bandiera con la croce rossa.<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.ngw.nl/int/ita/b/brixen.htm|Heraldry of the World: Brixen-Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>
 
{{Citazione|Chiariamo: il capo della Casa è mio cugino Vittorio Emanuele e dopo di lui, l'erede è suo figlio Emanuele Filiberto.|Amedeo di Savoia, Proposta per l'Italia, a cura di Fabio Torriero, Edizioni Il Minotauro, 2002, p. 88}}
La bandiera è composta da un tricolore orizzontale giallo (rappresentante la Chiesa), bianco e rosso (rappresentanti il [[Tirolo]] storico).
 
Al comunicato riportato più sopra di Mola, i sostenitori di Vittorio Emanuele hanno reagito energicamente, contestando la stessa legittimità dell'organo autore del documento, che, per altro, riveste una natura essenzialmente dichiarativa, limitandosi alla mera constatazione degli effetti che già si sarebbero prodotti in capo a Vittorio Emanuele, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni che regolano la successione dinastica in Casa Savoia e che si sono più sopra menzionate.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:BrixnerDom.jpg|thumb|Il [[Duomo di Bressanone]] ]]
[[File:Parrocchia bressanone.jpg|thumb|La parrocchia San Michele, dall'antico cimitero. Al centro una lampada votiva del [[1483]]]]
[[File:Torre Bianca a Bressanone.JPG|thumb|upright|La Torre Bianca]]
[[File:Brixen-Milland Neue Pfarrkirche (2 05-2015).jpg|thumb|La nuova chiesa di Millan]]
[[File:Brixen Pfefferberg Tils St. Cyrill (14309)2.JPG|thumb|[[Chiesa di San Cirillo (Bressanone)|Chiesa di San Cirillo]]]]
[[File:St.-Jacob-Church.jpg|thumb|Chiesa di San Giacomo]]
; [[Duomo di Bressanone]]
Il ''Brixner Dom'' è un'imponente chiesa in stile [[Architettura barocca|barocco]], che si erige nella centralissima piazza omonima. La chiesa risalente al XIII secolo subì successivi restauri, a causa di un susseguirsi di sfortunati incendi che si protrassero negli anni. Essa è dedicata a [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta]], di cui contiene un'artistica scultura di Hans Leinberger del [[1520]] circa.<ref name=chiese>{{cita web|url=http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/conventi-chiese-e-cappelle.html|titolo=Conventi, chiese e cappelle a Bressanone|accesso=16 febbraio 2012}}</ref>. Adiacente lato destro si trova l'antico chiostro [[Architettura romanica|romanico]], risalente al [[XIV secolo]], anche detta la "Bibbia dei Poveri", in quanto ricca di dipinti raffiguranti le principali scene narrate nelle [[Testi sacri|Sacre Scritture]]. Presenta una particolare volta a crociera, che rappresenta l'evoluzione dell'arte medioevale. Alle sue pareti laterali si possono osservare antichi [[Sarcofago|sarcofagi]] delle persone importanti dell'antichità e dei prelati oltre ad affreschi riguardanti l'[[età classica]]. Una porta del chiostro conduce inoltre ad un'antica cappella, da ammirare per i suoi antichi affreschi. Un angolo non affrescato era adibito a passaggio pubblico con bancarelle.<ref>''Tesori d'Italia'', Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1975, pag. 62.</ref> Degne di nota sono la rappresentazione dell'elefante (terza arcata) e l'adorazione dei [[Magi (Bibbia)|Tre Re Magi]] (tredicesima arcata).<ref name=chiese/>. Dal chiostro si accede al [[Battistero]] di San Giovanni Battista (''Johanneskapelle am Kreuzgang'') che rappresenta la più antica [[cappella]] di corte del Palazzo Vescovile. Al suo interno si possono trovare affreschi romanici di qualità e di indiscussa importanza. Inoltre la piccola chiesa ha una [[navata]] alta e rettangolare, suddivisa in due piani, ricoperta da una [[volta a botte]]; la luce riesce a filtrare all'interno da quattro piccole finestre (suddivise nei due piani). Nel 1400 circa la navata fu coperta con una [[volta a crociera]].<ref name=chiese/>
 
Aldo Alessandro Mola, presidente della [[Consulta dei Senatori del Regno]], rispondendo alle affermazioni di Emanuele Filiberto, secondo cui tale organo non è legittimato a proclamare Amedeo d'Aosta come capo di Casa Savoia, ha dichiarato: {{Citazione|La Consulta dei Senatori del Regno non è mai stata sciolta. L'associazione fu creata il 20 gennaio del [[1955]] da circa 160 senatori, il cui atto di volontà fu riconosciuto direttamente da re Umberto II, in una lettera del 3 febbraio dello stesso anno, in cui il sovrano non abdicatario ed esule conferì a questa istituzione il compito della conservazione e della continuazione dei valori e della memoria politica e culturale del Senato del Regno}}
; [[Chiesa di San Michele (Bressanone)|Parrocchiale di San Michele]]
La ''Pfarrkirche Sankt Michael'' è una chiesa romanica dell'[[XI secolo]], che si trova in posizione parallela al Duomo. La chiesa è la parrocchia di Bressanone e del [[Vicariato|Decanato]]. È dedicata a [[San Michele arcangelo]]. La struttura ha un coro gotico, sette gli altari, un [[campanile]] (noto come "Torre Bianca") eretto nel [[XV secolo]], mentre la navata è gotica del tardo Cinquecento. La chiesa è stata [[Arte barocca|barocchizzata]] dopo il [[1750]] con affreschi di Josef Hautzinger di [[Vienna]], uno dei discepoli di [[Paul Troger]]. Altro artista che partecipò fu il pittore Francesco Unterberger di [[Cavalese]].<ref name=historia/><ref name=chiese/>
 
Sulla vicenda, peraltro, la polemica non si è ancora placata e le due posizioni continuano a fronteggiarsi sostenendo [[Linea di successione al trono d'Italia|opposte tesi]]. L'[[Annuario della Nobiltà Italiana]] riconosce Amedeo di Savoia-Aosta quale Capo della Real Casa d'Italia dal 1983, anno della morte di Umberto II.<ref>Maurizio Bettoja. Riflessione e commento alla XXX edizione dell'Annuario della Nobiltà Italiana, in ''Atti della Società Italiana di Studi Araldici'', 2007, pag. 1 e 2</ref>
; Torre Bianca
La''Weißer Turm'' è la torre della [[parrocchia]]le. Risalente al [[XV secolo]], in origine chiamata "torre Nera", ma nel 1591 il tetto nero fu murato e gli si cambiò il colore e quindi anche il nome. È stata ristrutturata nel [[2007]], riacquisendo di diritto il suo nome, infatti, è stata riportata la cima della torre al suo colore originale, il bianco. La torre, alta 72 metri, presenta anche un orologio lunare.<ref name=chiese/> La sua costruzione fu voluta da Nicolò Cusano. Al suo interno, 89 scalini conducono ad un carillon di 43 campane in grado di produrre oltre 100 melodie.<ref name=historia/>
 
=== La guerra sul nome "Savoia" ===
; [[Seminario Maggiore di Bressanone|Seminario Maggiore]]
[[File:Amedeo di Savoia Aosta e Vittorio Emanuele di Savoia.jpg|thumb|Amedeo di Savoia-Aosta e Vittorio Emanuele di Savoia]]
Insieme alla sua [[biblioteca]], sorge presso l'allora ''Insula Sanctae Crucis'', ovvero un'antica isola che si era formata tra l'Isarco e la Roggia che separava l'isola dal centro urbano. Inizialmente qui si trovava l'ospedale Santa Croce, fatto edificare dal canonico Richer nel 1157. Solo dopo il 1600, venne costruito un edificio che divenne anche sede del principe-vescovo conte Leopold von Spaur (1747-1778). Da allora questa divenne la sede per istruire i futuri prelati. La sua biblioteca invece contiene affreschi di Franz Anton Zeiller, realizzati nel 1772.<ref name=historia/>
Nel settembre 2006, [[Vittorio Emanuele di Savoia|Vittorio Emanuele]] e suo figlio [[Emanuele Filiberto di Savoia (1972)|Emanuele Filiberto di Savoia]] depositarono all'ufficio brevetti dell'[[Unione europea]] la richiesta di registrazione dello stemma di "principe ereditario d'Italia" come [[marchio|logo aziendale]], insieme ad altri simboli del patrimonio araldico di Casa Savoia.<ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo329699.shtml Tgcom, ''Casa Savoia diventa un marchio'']</ref> L'azione è volta ad impedirne l'uso ad Amedeo e Aimone di Savoia, cui è stato ingiunto di utilizzare il cognome per esteso, cioè Savoia-Aosta.
 
Nella primavera del [[2008]] Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto citarono in giudizio Amedeo ed Aimone per il fatto che si firmavano col solo cognome di Savoia e non di Savoia-Aosta, configurando l'ipotesi di uso illecito di cognome.<ref>[http://lanazione.quotidiano.net/arezzo/2008/05/03/85384-vittorio_emanuele_amedeo.shtml La Nazione, ''Vittorio Emanuele e Amedeo: deciderà un giudice aretino'']</ref>
* Chiesa della Madonna (''St. Maria im Kreuzgang'' o ''Sancta Maria in ambitu''): chiesa palatina solitamente chiusa e quindi non accessibile se non attraverso un'apposita visita guidata del chiostro.<ref name=chiese/>
* Vecchio Cimitero di Bressanone: il luogo è sito tra la parrocchiale ed il duomo, presenta al centro una struttura gotica risalente al 1483, dove si può porre un lumino. Qui, presso l'arcata occidentale, si trova anche la lapide del poeta [[Oswald von Wolkenstein]] (da lui stesso commissionata), rappresentante "un cavaliere dalla barba lunga, con cimiero corazza daga e stendardo recante la croce di Gerusalemme".<ref name=historia/>
* Chiesa dei Santi Gottardo ed Erardo: edificata nel [[XIII secolo]] dalla famiglia Voitsberg nei pressi dell'antica [[Prevosto|prepositura]]. Subì un successivo restauro nel [[XIV secolo]], in seguito ricostruita con forme barocche dal vescovo ausiliare Wilhelm von Vintler e consacrata nel [[1695]]. Fin dal [[1971]] la chiesa è stata affidata alla [[chiesa evangelica]].<ref name=chiese/>
* Educandato Femminile delle [[Dame Inglesi]] (''Englische Fräulein'' anche nota come ''Kirche der Congregatio Jesu''): primo insediamento della congregazione delle [[Dame Inglesi]] a Bressanone nel [[1739]]. Il convento fu costruito successivamente (tra il [[1742]] e il [[1745]]) ad opera di Anna von [[Val Sarentino|Sarnthein]]. La chiesa consacrata nel [[1748]] a [[San Giuseppe]] è stata ricostruita dopo un incendio nel [[1839]] in [[Neoclassicismo|stile neoclassico]]. Nel [[XIX secolo]] e anche nel [[XX secolo]] l'annessa scuola fu più volte allargata.<ref name=chiese/>
 
Nel febbraio [[2010]] il tribunale di Arezzo ha condannato Amedeo e Aimone di Savoia per l'uso del cognome di Savoia e al pagamento del risarcimento dei danni arrecati pari a un totale di 200&nbsp;000 euro.<ref>{{Cita web |url=http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2010/02/14/1126791-guerra_casa_savoia_amedeo_perde_paga.shtml |titolo=Il Tempo, ''Guerra in casa Savoia Amedeo perde e paga'' |accesso=30 maggio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100222075157/http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2010/02/14/1126791-guerra_casa_savoia_amedeo_perde_paga.shtml |dataarchivio=22 febbraio 2010 |urlmorto=sì }}</ref> Ciononostante, Amedeo, che fin dalla nascita ha usato liberamente il cognome di Savoia o di Savoia-Aosta, ha presentato ricorso in appello vincendolo nel gennaio del 2018.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://lanazione.ilsole24ore.com/arezzo/cronaca/2010/05/21/334827-amedeo_pignorato_nella_guerra_savoia.shtml La Nazione, ''Amedeo pignorato nella guerra dei Savoia''] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Savoia-si-o-no-Giurista-boccia-sentenza-che-vieta-il-cognome-ad-Amedeo_311503791223.html IGN, ''Savoia sì o no? Giurista 'boccia' sentenza che vieta il cognome ad Amedeo'', 6 dicembre 2010]</ref> Il 15 settembre [[2010]] la sentenza e la condanna sono state sospese, permettendo ad Amedeo e a suo figlio Aimone di usare il solo cognome "di Savoia".<ref>[http://olgopinions.blog.kataweb.it/2010/09/15/ultimissima-sulla-vertenza-legale-dei-savoia-cugini/ Ultimissima sulla vertenza legale dei Savoia cugini]</ref>
* Chiesa di "''Maria Hilf in Zinggen''";
I tribunali della repubblica italiana non sono invece competenti a dirimere la questione dinastica. All'inizio del 2006, Maria Gabriella, Maria Beatrice e Maria Pia, sorelle di Vittorio Emanuele, per rendere palese l'accusa che rivolgevano al fratello, di non essere più capo di Casa Savoia, presentarono le proprie dimissioni dall'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/aprile/08/rivolta_delle_principesse_tradite_Vittorio_co_9_060408064.shtml Corriere della Sera, ''La rivolta delle principesse: tradite da Vittorio Emanuele'']</ref>
* Santuario di "''Maria am Sand''", la [[Madonna delle Grazie]]: ovvero la vecchia chiesa parrocchiale di Millan. Al suo interno si trova un dipinto di Maria che dona una pera al figlio Gesù. L'edificio risale al XIV secolo, ma nella metà del secolo successivo, fu barocchizzato ed ampliato; fu costruita una navata a volta assieme al campanile ed a un arco in stile gotico.<ref name=chiese/>
* Parrocchia Josef Freinademetz, la nuova chiesa parrocchiale di Millan, in [[arte contemporanea]]. Fu costruita tra il 1984 e il 1985 e dedicata a Josef Freinademetz, missionario altoatesino in [[Cina]].<ref name=chiese/>
* Chiesa e convento dei frati [[Cappuccini]] (''Kapuzinerkirche''): la chiesa è dedicata a Santa Caterina e fu edificata nel [[1340]] da Federico di [[Villandro]]. Successivamente la chiesa fu data ai Cappuccini dal vescovo Karl Andreas von Spaur nel [[1603]]. Nel [[1630]] si edificò una nuova chiesa e un convento, con le pale di F. Unterberger e S. Kessler. Dal 1970 è sede provinciale dell'Ordine dei Cappuccini.<ref name=chiese/>
* Chiesa e convento dei frati Francescani (''Franziskanerkloster Brixen'').<ref name=chiese/>
* Convento delle Suore Terziarie Francescane (''Klarissenkloster Brixen''): Questa fu la prima sede della congregazione, che fu fondata nel [[XVIII secolo|Settecento]] dalla brissinese Maria Hueber, per aiutare nell'educazione le povere ragazze. Fu inoltre sede della prima scuola femminile del Tirolo. Nel 2001 il Generalato viene spostato da Bressanone a Roma.<ref name=chiese/>
* Chiesa dei santi Angeli Custodi (''Kreuzengelkirche''), presso Stufles.<ref name=historia/>
* [[Chiesa di San Cirillo (Bressanone)|Chiesa di San Cirillo]] ed il Sentiero dei Santi d'Europa, presso Monteponente, già documentata nel 1283 e ristrutturata nel 1992. Da qui si è soliti percorrere il "pellegrinaggio alle sette chiese", ovvero partendo da Bressanone, si visitano oltre alla chiesa di San Cirillo, quelle di La Mara, Scezze, Tecelinga, Tiles e Pinzago.<ref name=historia/><ref name=chiese/>
* Chiesetta di San Giacomo nella frazione di Eores (''St. Jakob in Afers''): risalente al [[XV secolo]] con un campanile a cuspide, ha altari neogotici e varie raffigurazioni di santi ad opera di un artista della scuola di Bressanone. All'esterno si può invece ammirare un dipinto di Cristoforo.<ref name=chiese/>
* Chiesetta di San Nicolò presso Cleran (''St. Nikolaus in Klerant''), posta ad un'altezza di 850 metri, è caratterizzata da alcuni affreschi tardo-gotici.<ref name=chiese/> Risale alla prima metà del [[XV secolo]], ma se ne hanno tracce anche in epoca romanica. Al suo interno si ha un altare, dove in uno degli scrigni si trova la Madonna con il bambino tra i santi Andrea e Nicola, San Lorenzo e San Sebastiano, oltre che la rappresentazione biblica della [[Strage degli innocenti]].<ref name=historia/>
* Chiesa di Sant'Andrea presso la frazione Sant'Andrea in Monte, con annesso cimitero e una piccola cappella dedicata a Maria Ausiliatrice, eretta nel 1696, su di un luogo dove già sorgeva una precedente cappella nel 1071.<ref name=historia/>
* Chiesa di San Giovanni Battista presso Cornale (''Karnol''), consacrata nel 1113, dove però la sua forma attuale risale al 1500 circa. Al suo interno si trova raffigurato il martirio di Sant'Orsola e ai suoi lati sono raffigurati San Vito e Santa Margherita e il Cristo che indica la ferita del costato, Sant'Elena e Sant'Erardo. Sulla parete sinistra invece si trovano raffigurate tre scene: il banchetto di Erode, la decapitazione di Giovanni Battista, e il battesimo di Gesù. La custodita dell'edificio è da sempre affidata al proprietario del vicino maso ''Holderer''.<ref name=historia/> È famoso il ''[[Messale Romano|missale]]'' della chiesa risalente al [[XII secolo]] e conservato presso la Biblioteca del Seminario di Bressanone.<ref>Franz Unterkircher, ''Das Missale von Karnol (Bibliothek des Priesterseminars Brixen, Codex B 22)'', in «[[Der Schlern]]», 54, 1980, pp. 129-139.</ref>
* Chiesa di San Leonardo, presso l'omonima località sita a 1095 metri di quota, consacrata nel 1194, venne ampliata nel 1430 aggiungendone anche il campanile. Nel [[XVIII secolo]] la chiesa subì una barocchizzazione che ha cancellato alcune opere dei tempi più antichi. La chiesa è degna di nota per la storia della catena che la circonda una volta e mezza. La leggenda narra che quando tale catena avrà completato il terzo giro attorno all'edificio, la fine del mondo sarà arrivata.<ref name=historia/>
* Chiesa di San Giovanni Evangelista presso Meluno (''Mellaun'').<ref name=historia/>
 
=== ArchitetturePolitica civili ===
Negli anni novanta, anni di [[Prima Repubblica (Italia)|crisi della prima Repubblica]],{{Citazione necessaria| Amedeo di Savoia è stato prossimo ad accettare candidature per elezioni politiche o amministrative. Tuttavia ha sempre declinato ogni invito, preferendo mantenere una posizione super partes.
[[File:Hofburg Brixen Bressanone 2012 b.jpg|thumb|upright=1.4|Il cortile interno del palazzo vescovile]]
; [[Palazzo Vescovile (Bressanone)|Palazzo Vescovile]]
La cosiddetta ''Hofburg'': antica residenza del Vescovo, quando ancora il vescovo risiedeva presso Bressanone. Il palazzo è disposto su tre piani, e le sue facciate esterne sono di un pallido giallo, decorato in porpora. Le facciate poste a nord e sud presentano due logge [[Rinascimento|rinascimentali]], mentre le altre due facciate sono in stile barocco, il tutto su progetto di Hans Reichle dello Schongau (1565-1642). Dal 1998 al suo interno si trova un importante [[Museo diocesano (Bressanone)|museo]], posto in ben 70 sale. Il palazzo ospita anche una mostra permanente di [[presepi]], una delle collezioni più importanti d'Europa, di cui uno dei maggiori promotori fu il principevescovo [[Lodron|Karl Franz Lodron]].<ref name=mostre>[http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/musei-ed-esposizioni.html Musei e mostre a Bressanone]</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/11/21/news/a-bressanone-una-delle-collezioni-di-presepi-piu-importanti-d-europa-5313302|titolo=Collezioni di presepi d'Europa|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=21|mese=11|anno=2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111124145420/http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/11/21/news/a-bressanone-una-delle-collezioni-di-presepi-piu-importanti-d-europa-5313302|dataarchivio=24 novembre 2011}}</ref>
 
; Il palazzo municipale
[[File:Bressanone, piazza duomo 03, rathaus.JPG|thumb|left|Il Municipio.]]
Il palazzo, sede del municipio di Bressanone, sorge al centro della città. Il suo lato settentrionale sbocca sulla strada dei Portici Maggiori, mentre quella meridionale dà sulla centrale piazza Duomo. Al visitatore questa facciata presenta alcuni elementi rinascimentali, mentre il tetto merlato, la torre richiamano al tardo Medioevo, seppur costruito nei primi anni del XX secolo<ref name=historia/>. Al suo interno invece le pitture sono più recenti, quelle del secondo piano infatti sono del [[XX secolo|Novecento]], nonostante richiamino all'[[Medioevo|epoca medioevale]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/12/18/news/municipio-porte-aperte-per-i-cent-anni-5434814|titolo=Municipio porte aperte|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=18|mese=12|anno=2011|urlmorto=sì}}</ref>. Cent'anni fa al posto dell'attuale palazzo, si trovava una casa borghese di proprietà del commerciante di farina Joseph Oberhaidacher. L'edificio all'epoca aveva due piani e i locali e le facciate erano di semplice fattura. Nel [[1895]] la famiglia Oberhaidacher vende la casa all'allora imperial-regio consigliere di Stato Ferdinand Kaltenegger, di origine viennese, che ne fece la sua dimora, modificandola nello stile e nell'architettura. L'edificio fu quindi rialzato di un piano, in modo tale che si poteva distinguere dalle altre case di piazza Duomo. Fu aggiunta quindi la torre, e il parapetto merlato. Anche all'interno si effettuarono delle modifiche, ad esempio fu decorata la scalinata nell'atrio meridionale con affreschi cavallereschi, mentre l'altra scalinata, quella settentrionale, con il suo andamento ripido e angolato, ricordava l'antichità del palazzo<ref name=historia/>. Le pareti interne e i soffitti furono ricoperti da un rivestimento in legno, anche le porte furono rinnovate, e per finire Kaltenegger decise di attribuire al palazzo il (fantasioso) nome di castel Tauernstein, dove il proprietario sottolineava i suoi rapporti con la [[Carinzia]] e quindi con i [[Tauri (catena montuosa)|Tauri]]. Il proprietario inoltre, in occasione dei festeggiamenti per il millennio del paese, decise di farsi ritrarre come un cavaliere crociato, dopo aver così sfilato durante i festeggiamenti. Kaltenegger morì il 13 maggio [[1911]], e nel novembre, la figlia Johanna Pejicic, sposandosi con un proprietario terriero della [[Bosnia]], decise di vendere il palazzo. Il borgomastro Otto von Guggenberg e ai suoi assessori, in quanto necessitavano di nuovi spazi per l'amministrazione comunale, decisero di acquistare il palazzo nel [[1912]]. Il palazzo ospita la sala consigliare e gli uffici del sindaco e degli assessori, mentre gli altri vari uffici sono sparsi nelle vie del centro storico.<ref>{{cita web|http://www.quimedia.it/QuiValleIsarco/Articoli/Un-secolo-di-politica-nella-piazza|Articolo Quimedia|15 febbraio 2012}}</ref>
 
; Ex sanatorio
Nel [[1910]] s'iniziò a progettare l'ospedale di Bressanone: la prima pietra fu posta nel [[1912]] e nel [[1914]], alla presenza dell'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]], avvenne l'inaugurazione dell'allora ''Kaiser Franz Josef Jubiläums-Krankenhaus'', ove lavorava come primario Lorenz Böhler<ref>{{cita web|lingua=de|http://www.austria-lexikon.at/af/Wissenssammlungen/Biographien/B%C3%B6hler,_Lorenz|Lorenz Böhler a Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>. Già a quei tempi l'ospedale ospitava i reparti di medicina, chirurgia, ostetricia e ginecologia, traumatologia, pediatria, malattie infettive, sale operatorie, da raggi e da parto, ecc. Tutta la struttura era dotata di un impianto di aerazione ad aria ozonizzata,<ref>Altre versioni parlano di aria ossigenata, quindi tonificatrice.</ref> un composto particolarmente battericida. Tutte le stanze dei degenti erano inoltre dipinte con colori riposanti e rallegranti. All'interno della struttura trovava posto anche una piccola chiesetta a pianta ottagonale dedicata al nome del [[Sacro Cuore di Gesù]]. Tutto l'edificio era ed è contornato da un grande parco. Nel [[1930]] si pensò alla costruzione di un secondo edificio, dato che questo primo ospedale era l'unico attrezzato in tutta la provincia per trattare i "malati di petto" (ad esempio di [[tubercolosi]]), e quindi si andava via via riempendo. Non si conosce bene il motivo vero, ma questo nuovo edificio venne designato come il nuovo ospedale (quello dei giorni nostri), mentre il vecchio edificio rimaneva solamente come [[sanatorio]]. Durante la seconda guerra mondiale, nell'ottobre del [[1944]], i germanici requisirono l'edificio per poterne fare un ospedale militare; fu quindi necessario liberarlo in pochi giorni. Nel [[1945]], finita la guerra e smantellato l'ospedale militare, scoppiò a Bressanone un'[[epidemia]] di [[Febbre tifoide|tifo]]. Nel [[1946]], debellata l'epidemia e ripristinati i locali, il sanatorio riaprì con 170 posti letto. In un pomeriggio d'estate del [[1954]], sul tetto del sanatorio scoppiò un incendio, dovuto ad un difetto delle canne fumarie, che lo distrusse per due terzi. In poco più di tre mesi si riuscì a riparare con mezzi di fortuna i danni fatti<ref>{{cita libro | cognome= Sarti| nome=Vinicio | titolo= Dal fiume alla montagna| editore= Weger| città= Bressanone | anno= 2005|ISBN=88-88910-27-1}}</ref>. La struttura, oramai persa la sua primaria funzione (è stata attiva fino al [[2002]]), è stata completamente ristrutturata per 9 anni, con una spesa di 22 milioni di euro, e dal [[2004]] è parte integrante dell'ospedale civile di Bressanone (blocco C).<ref>{{cita web |url=http://wai.provinz.bz.it/lpa/news/detail_i.asp?artc_id=57081 |titolo=Südtiroler Bürgernetz |accesso=15 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111027174545/http://wai.provinz.bz.it/lpa/news/detail_i.asp?artc_id=57081 |dataarchivio=27 ottobre 2011 }}</ref>
 
; Oratorio Don Bosco
[[File:Ritrovamenti Oratorio don Bosco 1.JPG|thumb|Alcuni ritrovamenti durante gli scavi sotto l'oratorio]]
Nel [[1951]] Don Franco diede inizio ad una raccolta di fondi tra i parrocchiani per la futura costruzione di un [[Oratorio (centro giovanile)|oratorio]] dedicato a [[Giovanni Bosco|San Giovanni Bosco]] anche a Bressanone, lungo il viale Mozart. I lavori furono affidati alla ditta Lamber di Bressanone e iniziarono nel [[1952]]; il 25 aprile [[1954]] l'allora vescovo [[Joseph Gargitter]] benedisse la struttura ricreativa. E da lì in poi il nuovo oratorio iniziò a proporre diverse attività ricreative e culturali. Di seguito venne acquistato il campo di calcio e fu costruita una nuova struttura accanto a questo nel [[1959]].<ref name=storia_oratorio>[http://www.donboscobressanone.it/storia.htm Storia dell'oratorio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |data=15 aprile 2010 }} sul sito del circolo Don Bosco</ref> Dopo un periodo di fervente attività nel 1977 l'allora parroco don Hugo Senoner promosse un restauro della struttura che l'edificio necessitava, come ad esempio la ristrutturazione del tetto<ref name=storia_oratorio/>. A fine [[2010]] la giunta comunale affida i lavori di demolizione e ricostruzione dell'edificio<ref>[http://www.donboscobressanone.it/Progetto%20del%20nuovo%20oratorio/foto%20ingrandita%20.htm Mappe e prospetti nuovo edificio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140325204818/http://www.donboscobressanone.it/Progetto%20del%20nuovo%20oratorio/foto%20ingrandita%20.htm |data=25 marzo 2014 }} su Circolo culturale e ricreativo Don Bosco</ref> che una volta completato ospiterà al suo interno anche l'istituto musicale "[[Antonio Vivaldi]]" e il circolo culturale e ricreativo Don Bosco, fondato nel [[1981]].<ref>[http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/11/12/news/oratorio-don-bosco-via-ai-lavori-1.4167816 Oratorio Don Bosco: via ai lavori] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140325205020/http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/11/12/news/oratorio-don-bosco-via-ai-lavori-1.4167816 |date=25 marzo 2014 }} su Altoadige</ref> La prima pietra viene posta il 21 agosto [[2011]] con una cerimonia alla presenza del presidente provinciale [[Luis Durnwalder]] e dell'assessore provinciale Christian Tommasini;<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/08/03/news/oratorio-don-bosco-il-21-agosto-la-posa-della-prima-pietra-1.4267877|titolo=Oratorio Don Bosco: il 21 agosto la posa della prima pietra|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)| Alto Adige]]|data=3 agosto 2011|accesso=22 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140325204033/http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/08/03/news/oratorio-don-bosco-il-21-agosto-la-posa-della-prima-pietra-1.4267877|dataarchivio=25 marzo 2014|urlmorto=sì}}</ref> da dicembre 2012 iniziano le nuove attività, fino alla sua nuova inaugurazione il 26 gennaio 2013. Durante gli scavi per la ricostruzione dell'edificio, si sono scoperti alcuni reperti che testimoniano come quest'area fu utilizzata come [[lazzaretto]] nel [[1755]]. Si sono anche trovate tracce di un'antica cappella dedicata a San Michele; sono anche stati estratti quattro scheletri probabilmente risalenti alla peste del [[1692]].<ref>[http://www.rizziarcheologia.it/it/pubblicazioni.html Ricerche storiche della Società Ricerche Archeologiche Rizzi & Co]</ref>
 
=== Architetture militari ===
[[File:Base operativa A.M. Plose.jpg|thumb|left|upright=1.3|La base operativa del [[16º Centro Radar A.M.]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] sulla [[Plose]]]]
Bressanone è sempre stata una città di importanza strategica da quando dovette difendersi dalle invasioni delle truppe napoleoniche. Le attività militari ripresero soprattutto nel secondo dopo guerra, per la difesa del nord Italia da una probabile invasione delle truppe del [[patto di Varsavia]] attraverso il [[passo del Brennero]] o dalla Pusteria, da [[San Candido]]. Sorsero così dal 1945, o furono ristrutturati, diversi manufatti militari, non a caso nella città erano presenti diverse caserme della [[Brigata alpina "Tridentina"]] come la "Remo Schenoni", la "Verdone" (a [[Varna (Italia)|Varna]]), la "Bortolotti", la "De Benedetti", la "Vodice" e la "[[Giovanni Ruazzi]]" (a Elvas) sede del [[1º Gruppo artiglieria pesante "Adige"]] della [[3ª Brigata missili "Aquileia"]], un'unità a [[Arma nucleare|capacità nucleare]], ed in seguito del battaglio logistico della Tridentina (caserma dismessa dal 1º febbraio 2002<ref>{{Cita news |autore= |url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/10/31/news/i-segreti-dell-ex-base-nato-di-sciaves-4745165 |titolo=Ex base NATO |pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]] |giorno=31 |mese=10 |anno=2011 |urlmorto=sì }}</ref>). Inoltre vi era anche il "palazzo Reverberi", attuale sede del comando della "Tridentina". In particolare, la caserma "Remo Schenoni" è stata eretta nel biennio 1936—37 e fu subito destinata alla [[Guardia alla frontiera]] del [[XIV settore di copertura Isarco]] del [[Vallo alpino in Alto Adige]]. Dal 1938 ha ospitato il 18º reggimento di divisione "Acqui"; solamente dopo l'8 settembre 1943 è stata sede delle truppe tedesche provenienti da reparti del SS-Polizeiregiment “Brixen”. Soltanto del dopoguerra la caserma divenne sede delle truppe della Tridentina con il nome "Remo Schenoni". Con lo scioglimento della Brigata Alpina “Tridentina”, la caserma è stata dismessa e nel 23 luglio 2008 è stato siglato l'accordo con la provincia autonoma di Bolzano.<ref>[http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2014/08/14/news/schenoni-abbattuta-la-storica-caserma-fa-spazio-agli-alloggi-1.9763374 Schenoni abbattuta. La storica caserma fa spazio agli alloggi] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140817205947/http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2014/08/14/news/schenoni-abbattuta-la-storica-caserma-fa-spazio-agli-alloggi-1.9763374 |date=17 agosto 2014 }} su Altoadige</ref>
 
Dal 2002, a parte la sede del Comando proiettabile della Tridentina nel palazzo Reverberi, tutte le altre caserme hanno chiuso, e sono passate di proprietà della [[Provincia autonoma di Bolzano|provincia di Bolzano]], in cambio della costruzione di nuovi alloggi per i dipendenti dell'[[Esercito Italiano]] (come ad esempio la "Vodice"). La "De Benedetti" venne demolita per far posto all'autosilo.
 
Esisteva anche il [[16º Centro Radar A.M.]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] con base logistica a Plancios e base operativa in cima al [[Monte Telegrafo (Plose)|Monte Telegrafo sulla Plose]] collegate da una funivia privata dell'Aeronautica.
La funivia e il radar furono disattivati nel [[1978]], la base di Plancios qualche anno dopo. Entrambi i siti si trovano in stato di abbandono e in attesa di una futura sistemazione.<ref>{{cita web|url=http://www.funivie.org/funigallery/displayimage.php?album=1&pid=277#top_display_media| titolo=Articolo su Funivia.org|accesso=15 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/02/07/news/bressanone-un-centro-d-arte-nell-ex-carcere-3384150|titolo=Bressanone un centro d'arte nell'ex carcere|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=07|mese=02|anno=2011|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Castelli ====
Presso Bressanone si trovano anche diversi castelli:
* Castello Pallhaus o anche noto come Palazzo di Sarnes, sito nella periferia a sud della città. La prima costruzione dell'edificio è del XII secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.pescoller.it/index.php?id=46&uid=346&type=555&hight= | titolo=Restauri al castello|accesso=15 febbraio 2012}}</ref><ref>{{cita web|http://www.burgen-adi.at/ansitz_pallaus/|Scheda su Pallaus con fotografie|15 febbraio 2012}}</ref> L'ingresso è sovrastato dallo stemma dei Pallhauser e da un nucleo pittorico della "Madonna col bambino" e da "Sant'Anna" del XVI secolo. Il cancello esterno è un'opera del [[Magnano (mestiere)|magnano]] Hans Waiz da Bressanone e risale al Settecento. L'intero perimetro del castello è circondato da un parco e cinto di mura.
* Campan: questa residenza patrizia si trova ai piedi del sovrastante Castello di Pallhaus. Del vecchio castello, distrutto da un incendio nella primavera del 1868, rimangono solo le fondamenta del corpo centrale. Una leggenda popolare vuole che i due castelli siano stati collegati da una galleria sotterranea. A sostegno di queste teorie vi è il fatto che esista tuttora un affossamento che rivela opere di tracce murarie.<ref name=Albasini/>
* ''Karlsburg'' (traducibile in "casaforte di Carlo"), fu inizialmente un antico maso del capitolo, presso Millan, documentato nel 1217, e proprietà nobiliare dal 1392. Nell'anno 1618, Karl Hannibal von Winkelhofen ne fece sua residenza in stile rinascimentale, dandole il proprio nome. Al suo interno si trova una sala ed una cappella gentiliza. Dal 1855, è di proprietà di una famiglia di contadini.<ref>{{cita web|http://www.burgen-adi.at/ansitz_karlsburg/|Descrizione del Karlsburg|15 febbraio 2012}}</ref>
* Castello della Famiglia Cusano: duchi di Bressanone e di Bolzano, discendenti di [[Nicola Cusano]], dista 7&nbsp;km da Bressanone, qui risiedono i duchi nel periodo natalizio e il castello solo in questo periodo è aperto al pubblico. Fu costruito per volontà di Nicola Cusano ma costui non lo vide mai completo in quanto morì poco prima.
* Castello Tauernstein, sede attuale del municipo.
* Castello Ratzötz: il complesso si trova presso la frazione di Millan ed è racchiuso da mura merlate. La sua attuale struttura risale ai restauri fatti su finire del XIX secolo dal barone Ernst von Schönberg il quale valorizzò i resti dell'incendio del 1809. Nell'agosto del 1956 si incontrarono in questa residenza l'allora ministro degli esteri italiano Martino e il suo collega austriaco Figl per un colloquio preliminare d'intesa per la controversia altoatesina.<ref name=Albasini>Carlo Albasini, "Castelli e altri monumenti storici della zona di Bressanone" Casa Editrice Manfrini - Rovereto, 1966.</ref>
* Hanberg: castello eretto sulle rovine del preesistente maso denominato "Kranebitt di fuori". È formato da un complesso di edifici articolati su vari elementi. I due blocchi maggiori sono divisi da via dei Vigneti e uniti da un raccordo. Del vecchio castello si sono conservati soltanto il portale interno di ingresso a forma arcuata, sovrastato dallo stemma dei baroni Han.<ref name=Albasini/>
* Krakofl: questo castello si trova sulla collina di Elvas al di sopra della Rienza. Tutto il complesso era difeso da una cinta muraria in parte ancora conservata.<ref name=Albasini/>
* Köstlan: è un palazzo rinascimentale eretto su un preesistente edificio noto con la denominazione di "Castellano inferiore". La pianta è pressoché quadrata con un cortile interno.<ref name=Albasini/>
* Seeburg; si tratta di un edificio residenziale citato sin dal 1320 come masseria principescovile denominata "Sebe" per via di un laghetto presente tra lo Seeburg e il Castello di Krakofl. Il castello è di proprietà privata e non visitabile internamente.<ref name=Albasini/>
 
==== Cinta muraria ====
Attorno al [[centro storico]] di Bressanone si erge una [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]]. Questa fu fatta costruire dal vescovo Heriward (1015-1022) e fatta completare dal suo successore, il vescovo Hartwig (1022-1039).
La planimetria presentava sin dal X secolo due distinti settori: a sud, il raggruppamento degli edifici ecclesiastici, contrapposto a nord dal compatto complesso cittadino, diviso dai portici.
Nel loro insieme, formavano quasi un perfetto quadrilatero cintato da mura e torrioni difensivi oltre che da ponti e porte di accesso al centro. Anticamente i vertici di questo perimetro difensivo erano disposti nel seguente modo:
* a nord-est dal Castello dei signori di Porta San Michele (dal 1550 cartoleria Weger);<ref>{{cita web|url=http://www.weger.net|titolo=Cartoleria Weger}}</ref>
* a sud-est dal Castello dei signori di Rodengo (attuale Cassianeum);
* a sud ovest dal Castello del Capitano (ovvero il Palazzo vescovile);
* a nord-ovest dal Castello dei Signori di Sabiona, presso la porta omonima.<ref name=Albasini/>
La cinta lasciava tre punti di passaggio, le "tre porte".<ref name=historia/>
In origine tutto il quadrilatero era circondato da un fossato difensivo alimentato dal rio Scaleres, dal rio Ospedale (Castelliere) e da un braccio dell'Isarco.<ref name=Albasini/>
Contemporaneamente alla erezione delle mura perimetrali, a Bressanone venne anche riconosciuta la qualifica di "città", la prima di tutto l'Alto Adige e del Tirolo austriaco a vantare di questo ambito primato.<ref name=Albasini/>
 
==== Le porte urbane ====
[[File:Bressanone, porta sabiona 01.JPG|thumb|Porta Sabiona]]
 
Il centro storico di Bressanone è racchiuso da una cinta muraria, accessibile da tre porte principali:<ref name=descrizione>[http://www.duepassinelmistero.com/bressanone.htm Descrizione di Bressanone]</ref>
 
* Porta Sabiona (''Säbener Tor''), al disopra della quale è stata appesa una figura femminile tinta in rosso, opera recente di uno scultore. Già "Porta Fienili" (''Stadeltor''), l'attuale toponimo deriva dai Signori di Sabiona, che ebbero il compito di difendere quest'angolo della cinta muraria nel [[XII secolo]]. Nel [[XVII secolo]] questo castelletto difensivo passò alla famiglia Lachmuller e solo dagli anni 1980 è di proprietà della Comunità di valle. Una parte del castelletto risale però alla più antica costruzione, voluta dal vescovo Heriward attorno all'anno mille.<ref name=historia/>
* Porta San Michele (''St. Michaelstor''), un tempo denominata anche "Porta scura" è annessa alla "Torre Bianca" della parrocchia. Questa è la porta urbana orientale, ovvero l'accesso principale alla Pusteria e all'Alta Valle d'Isarco, sino al [[XVII secolo]]. La facciata interna reca lo stemma affrescato dell'Agnello, simbolo della città e della diocesi brissinese.
* Porta Sole (''Sonnentor''), anche chiamata Porta Croce (''Kreuztor''), è la porta urbana occidentale, che permetteva l'accesso alla strada per Bolzano. Precedentemente era nota come Porta San Erardo o di San Gottardo (''St. Erhards- o Gotthardstor''). La porta in realtà consiste di due porte, dove quella a sud è stata costruita solo nel [[1910]] allo scopo di snellire il traffico sempre più intenso, alimentato anche dalle nuove arterie periferiche. La facciata esterna presenta uno stemma ormai consunto degli Asburgo-Lorena, in ricordo dei festeggiamenti in onore dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.<ref name=Albasini/>
 
Una quarta porta degna di nota è la Porta del Chiostro. Il portone risale al XIII secolo ed è senz'altro da considerare come il più antico esistente a Bressanone. L'accesso ad arco romanico, assolve la funzione di accesso diretto agli edifici della Cattedrale e al Chiostro.<ref name=Albasini/>
 
Oltre a queste, esistevano altre porte al di fuori della cinta muraria, ora non più esistenti:
* Torre di Porta Mercato Vecchio (tra l'albergo Chiavi d'oro e la cartoleria Weger);
* Torre dei Rodengo (all'imbocco di Via Bruno, tra il Cassianeum e la casa Rienzner);
* Porta del Molino di Stufles (casa Mallepell);
* Porta Pusteria (via della Frana);
* Porta Stufles (via Terzo di Sotto);
* Porta Roncato (presso il convento delle [[Suore Terziarie Francescane|Suore Terziarie]] in via Roncato).
 
=== Colonna millenaria ===
{{Doppia immagine|right|Colonna millenaria a Bressanone.JPG|150|Omo selvatico bressanone.jpg|115|Vista della Colonna millenaria e dell'Uomo a tre teste}}
La Colonna millenaria (''Jahrtausendsäule'') è una colonna marmorea eretta nel 1909 sul lato meridionale della piazza Duomo in ricorrenza del primo millennio della città.<ref>{{cita web|http://www.brixen.org/it/citta/giro-della-citta/visite-guidate/27-colonna-millenaria.html|La colonna millenaria|15 febbraio 2012}}</ref> La colonna fu progettata dallo scultore accademico Norbert Pfretzschner e raffigura in cima, l'agnello che è anche lo stemma cittadino mentre sul piedistallo si erge la figura in grandezza naturale del vescovo Zaccaria nell'atto di benedire la città. Alla sua destra, un angioletto gli porge il diploma con cui [[Ludovico IV il Fanciullo|Ludovico il Fanciullo]] gli fece donazione del maso "Prihsna". Ai quattro lati del basamento sono altresì raffigurati su delle formelle bronzee, taluni importanti avvenimenti della storia della città:
* a destra: l'atto della solenne investitura feudale di [[Rodolfo IV d'Asburgo]] avvenuta il 2 febbraio 1363 da parte del Principe vescovo brissinese Mattheus An der Gassen;
* di fronte: il Sacro Cuore tra due angeli che veglia sulla conca di Bressanone;
* a sinistra: l'eroe tirolese [[Peter Mayr]] nell'atto di ricevere l'ultima visita della moglie prima di affrontare a Bolzano il plotone di esecuzione, il 20 febbraio 1810;
* sul retro: una iscrizione in lingua tedesca a ricordo dei festeggiamenti del Millennio che recita: "Per commemorare il millennio della sua fondazione, la città vescovile di Bressanone eresse questo monumento, nel quadro delle celebrazioni per il primo centenario delle eroiche guerre di liberazione sostenute dai patrioti tirolesi. Per ringraziare la Chiesa, per onorare il sovrano, per glorificare la patria!"<ref name=Albasini/>
Il monumento, compreso l'Agnello pasquale, è alto 9,36 metri. Per la parte architettonica è stata impiegata pietra calcarea proveniente da [[Arco (Italia)|Arco]], mentre per la figura del vescovo e del [[putto]] sono stati usati blocchi marmorei proveniente da [[Lasa (Italia)|Lasa]], in Val Venosta.<ref name=Albasini/>
 
=== Altri ===
* Uomo a [[Tricefalia|tre teste]], il ''Wilder Mann'': statua lignea risalente al Cinquecento e rimaneggiata il secolo dopo. Raffigura un [[Uomo selvatico|uomo selvaggio]] appeso ad un edificio (all'incrocio tra via Portici Maggiori e Portici Minori) che dovrebbe, secondo la tradizione popolare, espellere dalle sue tre bocche delle monete.<ref name=descrizione/>
* Via Mercato Vecchio (''Altenmarktgasse''), diversamente dalla via Portici, è stata ed è tuttora una via dedita all'economia brissinese. Da tempo infatti trovano sede qui negozi e botteghe artigianali. Particolare l'ubicazione fuori dalle mura cittadine, volutamente fuori dalle attività del clero.<ref name=historia/>
 
==== Fontane ====
[[File:Bressanone, fontanella via bastioni minori.JPG|thumb|upright|Fontanella situata all'incrocio tra Via San Cassiano e Viale Ratisbona]]
A Bressanone sono presenti diverse fontane, dalla maggior parte delle quali sgorga acqua potabile:
* fontana di Piazza Duomo: ad opera dell'artista Martin Rainer, rappresenta il cammino della vita;<ref>{{cita web|http://www.orarel.com/estetica/rainer/fonte.html|Martin Rainer, Fontana di Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>
* fontana dell'amore: nei pressi del duomo;
* fontana Portici Maggiori;
* fontana in Via Mercato Vecchio;
* fontana in Via Portici Minori: è una piccola fontana a colonna e vasca monolitica, senza elementi decorativi e arrotondata, con un cannello metallico posizionato a metà della colonna portante;<ref>{{cita web|http://nonnoenio.netfirms.com/enio/fontane01.htm|Fontana di Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>
* fontana della stazione dei treni;
* fontana di via Albuino: chiamata anche fontana di San Michele, con San Michele raffigurato in una statua bronzea intanto ad uccidere il drago a tre teste;<ref name=descrizione/>
* fontana di via ponte Aquila;
* fontana di via Hartwig;
* fontana di via Tratten: ha la forma di una stella esagonale e si trova di fronte allo storico Hotel Elefante e l'attuale stazione dei Carabinieri;
* fontana del giardino dei Signori: fontana di bronzo con la statua di [[papa Pio VII]];<ref>{{cita web|http://www.360-suedtirol.com/it/125|Bressanone e i suoi giardini su 360° Südtirol|15 febbraio 2012}}</ref>
* fontana di via San Cassiano: questa fontana è situata all'incrocio tra Via San Cassiano e Viale Ratisbona, vicino a uno dei tre passaggi che permettono di raggiungere il giardino dei signori;
* fontane di via Bastioni Maggiori: sono due semplici fontane dal design decisamente più moderno, e collegate da un piccolo canaletto al livello stradale. Sono state costruite durante i lavori di ristrutturazione della via intorno alla metà degli anni novanta del XX secolo.
* fontana di Vicolo dei Fornai, nei pressi della piazzetta dietro la biblioteca comunale.
 
==== Ponti ====
Bressanone è anche nota come città dei due fiumi, e quindi vi si trovano diversi ponti:
* ponte [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], principale via di collegamento al quartiere Millan;
* ponte [[Widmann]] (che attraversa entrambi i fiumi), costruito dopo l'alluvione del 1600, che distrusse il ''Kapuzinersteg'';
* ponte Aquila, costruita al posto della precedente ''Mitterbrugge'' (distrutta nel 1927 da un'alluvione). Accanto al ponte sorge una statua raffigurante [[San Giovanni Nepomuceno]] di Praga, patrono dei ponti e protettore dalle alluvioni e dall'inclemenza del tempo. Una seconda statua dedicata al santo si trova presso i giardini Rapp;<ref name=historia/>
* ponte Otto von Guggenberg, che attraversa la Rienza e si trova vicino ai giardini Rapp;
* ponte via dei Vigneti, che collega i quartieri ''Rosslauf'' e ''Kranebitt'' nella parte nord della città;
* ponte [[Andreas Hofer]] (pedonale), costruito nel 1909 in occasione del primo centenario dell'insurrezione tirolese. Ristrutturato nel 2009, collega la ''Karlspromenade'' con l'altra sponda del fiume Rienza.<ref>{{cita web|http://1809.brixen.it/it/portal-1809/bicentenario-09/iniziative.html|Ponte Andreas Hofer|15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Aree naturali ===
[[File:Giardino dei signori bressanone.jpg|thumb|Il Giardino dei signori]]
* Giardino dei Signori o giardino del Palazzo Vescovile (''Herrengarten''): è un giardino floreale sito accanto al Palazzo Vescovile, che durante le stagioni calde assume dei bellissimi colori. Il cortile è stato ricostruito soltanto nel [[1991]], sulla base del progetto originale del [[1831]]. Il giardino rinchiuso da alte mura è suddiviso in 4 aiuole, dove vengono piantati fiori colorati ed ortaggi. Al centro delle aiuole si trova una bronzea fontana del periodo Biedermair completamente restaurata.<ref>{{cita web|http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/visite-guidate-della-citta/52-i-giardini-nascosti-di-bressanone.html|I Giardini dei Signori|15 febbraio 2012}}</ref>
* Giardino di Corte (''Hofgarten''): posto accanto al palazzo, inizialmente allestito dal cardinale [[Cristoforo Madruzzo]], principe-vescovo di Trento. In seguito, nel 1595, fu il principe-vescovo Andrea d'Austria che realizzò la cinta muraria a sud del palazzo e le torrette cinese e giapponese ai due angoli meridionali.<ref name=historia/>
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Nel corso del [[2007]] la città ha superato per la prima volta la soglia dei 20.000 abitanti.<ref>{{cita web|url=http://www.urbistat.it/it/demografia/dati-sintesi/bressanone/21011/4|titolo=Ubistat su Bressanone|accesso=18 febbraio 2012}}</ref>
 
{{Demografia/Bressanone}}
 
A Bressanone nel periodo tra le due guerre mondiali, vi fu una massiccia italianizzazione voluta dall'allora periodo fascista; molti italiani dal vicino [[Veneto]] e [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], ma anche dall'[[Italia Meridionale]], vennero a vivere qui.
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nel comune sono {{formatnum:2141}}, ovvero il 9,94% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2015/index.html|titolo=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza|editore=ISTAT|accesso=4 febbraio 2017}}</ref>:
 
{{div col}}
# [[Germania]], 277
# [[Albania]], 271
# [[Pakistan]], 267
# [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]], 120
# [[Romania]], 110
# [[Austria]], 108
# [[Slovacchia]], 102
# [[Cina]], 86
# [[Kosovo]], 81
# [[Ucraina]], 80
{{div col end}}
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingua tedesca|Lingua ladina|Dialetto sudtirolese}}
A Bressanone, terzo centro abitato della provincia per numero d'abitanti, si ha una maggioranza di popolazione germanofona, la popolazione di madrelingua italiana supera il quarto della popolazione, mentre la minoranza ladina si attesta poco al di sopra dell'1%.
{{Ripartizione linguistica
|fonte = http://www.provinz.bz.it/astat/it/popolazione/442.asp?NewsDemoG_action=300&NewsDemoG_image_id=563170 Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
|it = 25,84
|de = 72,82
|lad = 1,34
}}
Nel [[1992]] il [[PSDI]] lo corteggiò per le elezioni politiche alla Camera dei deputati per la circoscrizione di [[Napoli]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/febbraio/06/Amedeo_Aosta_corsa_nel_PSDI_co_0_9202069504.shtml Corriere della Sera (6 febbraio 1992)]</ref> Nel [[1997]] il [[Polo delle Libertà]] riuscì quasi a convincerlo a candidarsi alla guida del [[comune di Torino]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/12/Amedeo_Aosta_sindaco_pensero__co_0_9701123627.shtml Corriere della Sera (12 gennaio 1997)]</ref> Nel giugno [[1997]] presenziò ad un simposio di progettazione politica, tenutosi nella città di [[Arezzo]], nel quale si immaginava la costituzione di un movimento monarchico trasversale ai partiti.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/02/Amedeo_Aosta_creero_Cosa_monarchica_co_0_9706029366.shtml Corriere della Sera (2 giugno 1997)]</ref>
 
=== ReligioneOnorificenze ===
Il riconoscimento in capo al Duca d'Aosta del gran magistero degli ordini dinastici sabaudi, in quanto ruolo riservato al capo di [[Casa Savoia]], è legato alla controversia sulla successione dinastica.
A Bressanone, come in tutta la regione, la religione principale è quella [[Cristianesimo|cristiano]]-[[Chiesa cattolica|cattolica]]; esistono tuttavia anche religioni minori quali: l'[[islam]], i [[Chiesa evangelica|cristiani evangelici]], i [[testimoni di Geova]] e altre minori.
{{Onorificenze
 
|immagine = Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
==== Bressanone e i papi ====
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
[[File:Il Papa saluta i fedeli in Piazza Seminario.jpg|thumb|Papa Benedetto XVI in visita alla città nel 2008]]
|collegamento_onorificenza = Ordine Supremo della Santissima Annunziata
Già fin dall'antichità Bressanone è sempre stata legata alla figura del [[papa]]. Uno di questi infatti era il vescovo Poppone di Bressanone, che fu eletto papa nel [[1048]], con il nome di [[Damaso II]], che sostituì [[papa Clemente II]]. Damaso II servì fedelmente l'allora imperatore [[Enrico III il Nero]], accompagnandolo spesso nei suoi viaggi.<ref>Gelmi Josef, ''Die Päpste mit dem Namen Benedikt'', Bressanone, Weger, 2008.</ref>
|motivazione =
 
Nel [[1782]], e per altre tre volte, fu invece [[papa Pio VI]] che, recatosi in visita a Vienna su richiesta dell'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena]], sulla via del ritorno si fermò a Bressanone.
{{vedi anche|:n:Papa Benedetto XVI recita l'Angelus da Bressanone ricordando Paolo VI e le Olimpiadi}}
Per l'estate [[2008]] [[Benedetto XVI]] ha deciso di soggiornare presso il [[seminario maggiore di Bressanone]] dal 28 luglio al 12 agosto. Questa scelta non è stata presa a caso, infatti il Papa ha in parte origini tirolesi. Sua nonna materna Maria Tauber-Peintner nacque il 29 giugno [[1855]] presso il maso Töll a Rasa (''Raas''), paesino nei pressi di Bressanone, e si sposò il 9 febbraio 1858 nella chiesa di Sant'Elena a [[Rio di Pusteria]], dopodiché si trasferirono a Mühlbach, frazione del comune tedesco di [[Kiefersfelden]].
 
Ma già da vescovo, papa Benedetto XVI era stato a Bressanone. La prima volta fu nel [[1967]], all'epoca professore a [[Tubinga]], quando fece il relatore ad un convegno. Ancora nel [[1968]] e nel [[1976]] Ratzinger soggiornò in città, ma solamente come un privato cittadino.
 
Nel [[1977]] l'allora cardinale e arcivescovo di [[Arcidiocesi di Monaco e Frisinga|Monaco e Frisinga]] soggiornò per la prima volta nel seminario maggiore di Bressanone e nel [[1990]] vi ritornò ancora, come relatore ad un simposio sulla musica. Molte altre volte l'allora cardinale ha soggiornato nella cittadina vescovile, e forse anche per questi motivi ha voluto tornarci anche da papa.
 
[[Benedetto XVI]] ha recitato l'[[Angelus]] in piazza Duomo il 3 e il 10 agosto [[2008]], dove erano presenti anche il presidente emerito della Repubblica [[Francesco Cossiga]] e l'ex ministro dell'Economia [[Giulio Tremonti]].<ref>[[:n:Papa Benedetto XVI recita l'Angelus da Bressanone ricordando Paolo VI|Papa Benedetto XVI recita l'Angelus da Bressanone ricordando Paolo VI]]</ref>
 
=== Tradizioni e folclore ===
* Sfilata dei [[Krampus]], il 5 di dicembre;
* ''[[Törggelen]]'', usanza culinaria di fine autunno;
* [[Mercatino di Natale]] nel periodo dell'[[Avvento]];
* Processione di [[Cassiano di Imola|San Cassiano]] che si tiene la seconda domenica dopo Pasqua lungo le vie cittadine;
* ''Altstadtfest'', una festa che dal 1978 si tiene ogni due anni durante il penultimo fine settimana di agosto, alternandosi con la città di [[Brunico]].<ref>{{cita web|http://www.altstadtfest.it/|Altstadtfest di Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
A Bressanone esistono alcune [[biblioteca|biblioteche]], tra cui la maggiore è quella comunale, posta in Piazza Duomo.<ref>{{cita web|http://www.brixen.it/biblio/it/welcome.html|Biblioteca comunale di Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref> Altre biblioteche degne di citazione sono quelle dello [[Studio teologico accademico Bressanone]],<ref>{{cita web|http://www.hs-itb.it/it/biblioteca/in-generale.html|Biblioteca dello Studio teologico accademico|24 aprile 2013}}</ref> della facoltà di "scienze della formazione" della [[Libera Università di Bolzano]]<ref>{{cita web|http://www.unibz.it/it/library/services/default.html |Biblioteca della LUB|15 febbraio 2012}}</ref> e quella dei frati Cappuccini, che contiene libri qui trasferiti dai conventi di Appiano, Chiusa e Silandro, ovvero oltre 41.500 volumi.<ref>{{cita web|http://www.ehb.it/160d408.html|Biblioteca dei Cappuccini|15 febbraio 2012}}</ref>
 
A Bressanone esistono altre biblioteche:
* biblioteca civica - Sezione staccata di Millan, presso scuola elementare di Millan
* biblioteca civica - Sezione staccata di Sarnes, presso scuola elementare di Sarnes
* biblioteca pubblica, presso Sant'Andrea
* biblioteca del centro diocesano per le biblioteche cattoliche pubbliche
* biblioteca del seminario vescovile ''Vinzentinum''
* biblioteca della sede di Bressanone dell'[[Università degli studi di Padova]]
* biblioteca popolare cattolica
* biblioteca specializzata e servizio informazioni della "Bottega Terzo Mondo"
* biblioteca specializzata e cooperativa sociale di film documentari della "Casa della Solidarietà - OEW"
 
=== Scuole ===
[[File:Vinzentinum Außenansicht.jpg|thumb|Il ''[[Vinzentinum]]'']]
Le scuole elementari primarie sono 12 (di cui 2 in lingua italiana), presenti anche nelle frazioni del comune. Le scuole medie secondarie di primo grado sono 3 (di cui una in lingua italiana). Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, a Bressanone ne sono presenti 9 (di cui 2 in lingua italiana).
 
Oltre alle scuole pubbliche, esistono nel comune alcune scuole paritarie, come:
* scuola elementare primaria ''Freie Waldorfschule''
* scuola media secondaria di primo grado ''[[Vinzentinum]]''
* liceo ginnasio ''Vinzentinum''
 
=== Università ===
[[File:Universität Brixen 06.JPG|thumb|La sede della Libera Università di Bolzano, a Bressanone]]
Bressanone è anche una città universitaria, in quanto è sede distaccata della [[Libera Università di Bolzano]] (LUB), con una facoltà di [[Scienze della formazione]].<ref>{{cita web|http://www.unibz.it/|Sito della LUB|15 febbraio 2012}}</ref> A Bressanone ha la sede principale lo [[Studio teologico accademico Bressanone]] con la facoltà di [[teologia]]<ref>{{cita web|http://www.studioteologico.it/it/studio-teologico-accademico-bressanone.html|Sito dello STA|24 aprile 2013}}</ref>. Inoltre ospita la sede estiva dell'[[Università degli studi di Padova]].<ref>{{cita web|url=http://www.dei.unipd.it/wdyn/?sez_alias=ssie|titolo=Sito Università di Padova|accesso=15 febbraio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110226025455/http://www.dei.unipd.it/wdyn/?sez_alias=ssie|dataarchivio=26 febbraio 2011}}</ref>
 
=== Musei ===
* [[Museo della farmacia di Bressanone]]: nuovo museo allestito pochi anni or sono, su come veniva vista e adoperata la farmacia in Tirolo nel passato;<ref>{{cita web|http://www.museofarmacia.it/|Museo della farmacia|15 febbraio 2012}}</ref>
* Museo della Torre Bianca;<ref>{{cita web|http://www.valleisarco.net/musei/museo-torre-bianca.asp|Museo della Torre Bianca|15 febbraio 2012}}</ref>
* [[Museo diocesano (Bressanone)|Museo diocesano di Bressanone]]: esposizione dentro al Palazzo Vescovile, aperto nel 1901 in occasione della festa millenaria della città;<ref name=mostre/>
* Mostra permanente sulla [[tortura]]: la mostra è allestita con oltre settanta articoli esposti, dando la possibilità al visitatore di dare uno sguardo alle "Ordinanze criminali dell'[[imperatore Massimiliano I]]", ovvero l'ordinamento penale della Contea principesca del [[Tirolo]], negli anni tra il [[1499]] ed il [[1771]]. Gli oggetti danno una visione di come la regione tirolese sia stata in passato scandita dalla forza e dalla violenza. Grazie alla legge penale di [[Giuseppe II d'Austria]], del 2 aprile [[1787]], la tortura fu abolita in Tirolo. La mostra è allestita presso il caffè "Rosa d'Oro" che dà sulla piazza Duomo.<ref name=mostre/>
 
=== Cinema ===
A Bressanone esistono due cinema, il cinema "Astra" (il primo in città, nell'edificio dell'ex-GIL) ed il cinema "Stella", il primo che proiettava film in lingua tedesca (oltre a film generalmente adatti ad un pubblico adulto), mentre il secondo quelli in lingua italiana.
 
Dato che entrambe le sale cinematografiche sono gestiti dalla stessa società familiare, dal 2010 il cinema "Astra" ha chiuso per motivi economici, ed il solo cinema rimasto in funzione è il cinema "Stella" che da allora proietta film in entrambe le lingue.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/06/07/news/pedron-conferma-chiude-l-astra-4392165|titolo=Pedron conferma, chiude l'Astra|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=07|mese=06|anno=2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|http://www.mymovies.it/cinema/bolzano/bressanone/5640/|Cinema a Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref> Per il cinema "Astra" il comune lo ha destinato a diventare un luogo per esposizioni a mostre data anche la sua vicinanza al Forum cittadino.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/12/06/news/ex-cinema-astra-ci-sono-i-soldi-5382519|titolo=Ex-cinema Astra, ci sono i soldi|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=06|mese=12|anno=2011|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Teatro ===
A Bressanone non esiste un vero e proprio [[teatro]], ma negli scorsi anni spesso si utilizzavano la sala dell'oratorio Don Bosco e la sala della ''Kolpinghaus'' ("Casa Kolping") per le rappresentazioni teatrali. La sala del Kolping è stata demolita per dare spazio ad un nuovo convitto studentesco e nel 2010 è stato abbattuto anche l'oratorio Don Bosco.<ref>{{cita web |1=http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |2=Storia del Don Bosco |3=15 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |dataarchivio=15 aprile 2010 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web|http://www.kolpingbrixen.it/baukasten/it/kolpinghaus-brixen/home.html|Casa Kolping|15 febbraio 2012}}</ref>
 
Nel 2001 è stata costruita una sede più adeguata, il ''Forum'' (edificato al posto della vecchia sede del [[Gioventù Italiana del Littorio|GIL]]), dove si tengono spesso anche rappresentazioni teatrali.<ref>{{cita web|http://www.forum-brixen.com|Forum di Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Cucina ===
[[File:Strudel.jpg|thumb|upright|Strudel di mele]]
{{vedi anche|Cucina altoatesina|Prodotti agroalimentari tradizionali del Trentino-Alto Adige}}
La cucina di Bressanone è caratterizzata da alcuni piatti tipici (comuni alla tradizione altoatesina) quali lo [[strudel]], i [[canederli]], i [[crauti]], i [[würstel]], lo [[strauben]] e lo [[Speck dell'Alto Adige IGP|speck]]. Altro piatto tipico sono gli [[spätzle]], [[gnocchi|gnocchetti]] di forma irregolare a base di [[farina]] di grano tenero, [[Uovo (alimento)|uova]] e [[acqua]].
 
Nella zona attorno a Bressanone risulta la nascita di un'usanza detta ''[[Törggelen]]'', che consiste nella tradizionale degustazione del vino nuovo in occasione della pressatura dell'uva assieme ad una mangiata di caldarroste.<ref name=historia/>
 
Esistono anche altre manifestazioni culinarie durante il corso dell'anno; tra queste si riportano qui le maggiormente note:
* "Mercato del pane e dello strudel", a fine settembre;<ref>{{cita web|http://www.mercatodelpane.it/it/home.html| Mercato del Pane e dello Strudel|15 febbraio 2012}}</ref>
* "Settimana della buona cucina", durante il mese di marzo.<ref name=Brixenweb/>
 
=== Vini ===
* [[Alto Adige Valle Isarco Müller-Thurgau Bressanone]] vino DOC
* [[Alto Adige Valle Isarco Pinot Grigio Bressanone]] vino DOC
* [[Alto Adige Valle Isarco Sylvaner Bressanone]] vino DOC
* [[Alto Adige Valle Isarco Traminer aromatico Bressanone]] vino DOC
* [[Alto Adige Valle Isarco Veltliner Bressanone]] vino DOC
 
Tra le manifestazioni riguardanti il vino in particolare, si cita "Il vino va in città - Incontro con i vini della Valle Isarco", un incotro annuale che si tiene a fine luglio.<ref name=Brixenweb>http://www.brixen.org/it/manifestazioni/highlights.html Manifestazioni e eventi a Bressanone</ref>
 
== Geografia antropica ==
[[File:Panoramabrixen by nikissive2.JPG|thumb|upright=2|Vista di Bressanone da San Leonardo ([[2009]])]]
I principali rioni della città -oltre al centro storico- sono:
* [[Stufles]] (''Stufels''); è il rione più antico della città. Si trova a est della città alle pendici di Costa d'Elvas ed è collegato al centro storico tramite il ponte Aquila. Caratteristica di Stufles sono le piccole vie strette che superano vari dislivelli. Il rione, così come il centro storico, si trova in un'area pedonale;
* [[Millan]] (''Milland''); che si trova nella zona sud-est della città, ai piedi della Plose. Alla fine del rione si trova la chiesa Nostra Signora “am Sand”, famoso luogo di pellegrinaggio, dalla quale parte anche la passeggiata ''Karlspromenade''.
* Costa d'Elvas (''Kranebitt''); si trova a est, in una zona sopra elevata rispetto alla città di Bressanone. Attraverso Costa d'Elvas passa la strada dalla quale è possibile raggiungere Elvas.
* Castellano (''Köstlan''); rione che si trova tra Millan e Costa d'Elvas.
* Zona 13 (''Rosslauf''). Questo quartiere è sorto negli anni ottanta del XX secolo nella zona d'espansione a nord della città sulla base di una planimetria generale elaborata da Othmar Barth. Durante i lavori di scavo per la costruzione di case private e della palestra multipla sono emersi vari reperti di interesse archeologico.<ref>{{cita web|http://www.rizziarcheologia.it/App_Upload/references/917_Curriculum%20SRA%20-%20Totale%20-%20agg.%2004%2003%2009.pdf| rizziarcheologia PDF|15 febbraio 2012}}</ref> Nella palestra multipla, vicino all'ingresso è presente una vetrina che espone una breve documentazione ed una piccola esposizione di alcuni reperti emersi durante gli scavi. A nord del quartiere è presente l'ospedale;
* Zona Tinigia (''Zinggen''); è la parte di territorio a ridosso della "Zona 13", in parte inglobata in quest'ultimo quartiere. In questo territorio troviamo la Chiesa di "Maria Hilf in Zinggen" e il complesso del "Vizentinium";
* Zona Priel; è la parte di territorio sulla quale è stata costruita l'Acquarena e la palestra di roccia.
* Il quartiere del castelliere che si estende su tutto il lato del pendio occidentale e che comprende la via Velturno, via Monteponente, la zona della stazione ferroviaria, via Castelliere e via Havlicek fino al confine con il comune di Varna.
 
=== Frazioni ===
Le frazioni di Bressanone sono: Albes (''Albeins''), Elvas, [[Eores]] (''Afers''), La Mara (''Mahr''), Monteponente (''Pfeffersberg''), Sant'Andrea (''St.Andrä'') e Sarnes (''Sarns'').
Fino al 1928 i "comuni rurali" di Monteponente, Millan-Sarnes, Albes ed Elvas furono annessi a Bressanone; nel 1940/41 seguirono anche Sant'Andrea ed Eores.<ref>Josef Gelmi, "Storia della città di Bressanone" Casa Editrice A. Weger - Bressanone, 2004.</ref>
 
La località di Monteponente, che da tempi antichi viene denominata ''Pfeffersberg'', è un grande altipiano sopra la città. Il termine ''Pfeffer'' risale ad una tassa che riscossa dalle importazioni del pepe. In questa zona si trova anche il castello di Monteponente (anche noto come castello di Pfeffersberg), costruito attorno all'anno 1173, accanto all'attuale maso ''Burger''. Nonostante questo fosse stato sede di un tribunale, venne distrutto poco dopo cent'anni.
Monteponente comprende le località di Untereben, Tiles, Caredo, Pinzago, Tecelinga, Perara, Scezze e La Mara, anch'esse parte integrante del comune di Bressanone.<ref name=historia>{{cita libro | cognome= Mittermaier | nome= Karl | titolo= Bressanone | editore= A. Weger | città= Bressanone | anno= 1998 | url= http://www.aczivido.net/historia/altoadige/brixen1.php?PHPSESSID=ea6a74757f2869 | urlmorto= sì | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150401113558/http://www.aczivido.net/historia/altoadige/brixen1.php?PHPSESSID=ea6a74757f2869 | dataarchivio= 1º aprile 2015 }}</ref>
 
=== Altre località ===
Ricadono sempre nel territorio comunale le seguenti località: Caredo, Cleran, Cornale di Sopra, Cornale di Sotto, Meluno, Perara, Pian di Sotto, Pinzago, Rivapiana, Monte Ruzzo, San Giorgio di Eores, San Leonardo, Scezze, Semperbau, Tecelinga, Tiles e Villa.
 
[[File:Brixen-panorama-2013-wiki nomi.jpg|thumb|center|upright=4.5|Panoramica di Bressanone vista da Elvas]]
 
== Economia ==
=== Turismo ===
Bressanone è una città di vocazione [[turistica]], soprattutto grazie alle vicine [[pista di sci|piste di sci]] della [[Plose]], ma anche quelle di [[Valles]] e [[Maranza]].<ref>{{cita web|http://www.valleisarco.info/it/aree-turistiche/area-vacanze-gitschberg-jochtal/rio-di-pusteria-valles-maranza-spinga-vandoies-vallarga-fundres.html|Valles e Maranza su Valleisarco.info|15 febbraio 2012}}</ref> Oltre al turismo sciistico, durante la stagione invernale Bressanone è anche nota per lo slittino, lo sci da fondo e le passeggiate con le ciaspole che si possono effettuare nel suo territorio comunale. Probabilmente è maggiormente nota per il suo [[mercatino di Natale]], che ogni anno porta molti turisti a visitare la città.<ref>{{cita web|http://www.weihnacht-brixen.com|Mercatino di Natale a Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>
 
Durante la stagione calda invece le zone attorno alla città offrono valide alternative per il trekking e per l'escursionismo (ad esempio a Bressanone arrivano le alte vie [[Alta Via Europa|Europa]] e [[Alta via n. 2|n. 2]]).<ref>{{cita web|http://www.trekking.suedtirol.info/index.php |Trekking in Alto Adige|15 febbraio 2012}}</ref>
 
Durante il corso dell'anno 2010, si contano 630.690 pernottamenti nella città vescovile, con una crescita del 1% rispetto all'anno precedente, quando se ne contavano 621.633. Nel 2010, 271.407 erano gli italiani, 257.859 i tedeschi, 25.653 gli austriaci, 16.561 gli svizzeri, 13.257 i cechi, 7.946 gli olandesi, 5.584 i francesi, 4.970 i polacchi e 3.520 gli americani.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/05/23/news/turismo-record-di-ospiti-italiani-4266690|titolo=Turismo: record di ospiti italiani|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=23|mese=05|anno=2011|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Servizi ===
Come [[Casa di riposo|case di riposo]] per anziani, a Bressanone esiste la casa del "Santo Spirito" che offre in totale 173 posti letto in diverse sedi:<ref>{{cita web|http://www.casadiriposo-bressanone.it/|Casa di riposo Santo Spirito|15 febbraio 2012}}</ref>
* struttura ''Bürgerheim'', con 102 posti;
* struttura "Beato Artmanno", con 23 posti;
* struttura "ex-sanatorio", con 48 posti.
 
=== Industria ===
Bressanone possiede anche alcune importanti industrie sia a livello locale, che come filiali di ditte estere (soprattutto germaniche).
Tra le maggiormente rinomate, si citano: Alupress, Beton Eisack, Brimi, [[Durst AG]], Fonte Plose, Jungmann, Linel, Melix, Microtec, Nitz Electronics, Parton, Progress, Damiani-Holz & KO.
 
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], importante e rinomata è la produzione di [[mobili]] d'[[arte]], di [[arredamenti]] tipici campagnoli e di [[lampadari]] di [[cristallo]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=15}}</ref>
 
=== Organizzazioni ===
* [[Organizzazione per un mondo solidale]] (''Organisation für eine solidarische Welt'' - OEW) è la più grande organizzazione dell'Alto Adige a occuparsi di politiche di sviluppo.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Bressanone, via portici maggiori.JPG|thumb|Via Portici maggiori]]
 
Bressanone per la sua posizione geografica strategica, è sempre stata in mezzo alle vie di comunicazione del [[Passo del Brennero|Brennero]] ([[val d'Isarco]]) e di [[Dobbiaco]] ([[val Pusteria]]).
 
Il centro cittadino è attraversato dalla ex [[strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero]], che nel territorio comunale si congiunge alla [[strada statale 49 della Pusteria]].
 
Il 16 aprile 2011 è stato inaugurato il primo tratto di [[tangenziale]] (ora SS 12). Inizialmente è stata aperta la parte principale dell'intero tracciato (circa 5&nbsp;km) con lo svincolo sud e relativo sottopasso, assieme alla galleria sud, la galleria nord e lo svincolo Bressanone nord. In tutto la tangenziale è lunga 4,7 chilometri, partendo dalla zona sud, nei pressi della discoteca Max, e sbocca allo svincolo per la val Pusteria, affrontando una prima galleria lunga 1,2&nbsp;km, uno svincolo per il centro della città e una seconda galleria lunga 768 metri.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/04/18/news/bressanone-aperta-la-nuova-tangenziale-3978642|titolo=Bressanone, aperta la nuova tangenziale|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=18|mese=04|anno=2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.provincia.bz.it/usp/285.asp?art=359528|titolo=Notizia della Provincia di Bolzano|accesso=15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Ferrovie ===
A Bressanone transita la [[ferrovia del Brennero|linea ferroviaria del Brennero]] e (presso il vicino paese di [[Fortezza (Italia)|Fortezza]]), la [[ferrovia della Val Pusteria|linea ferroviaria della Pusteria]].
Bressanone è dotata di una propria [[Stazione di Bressanone|stazione ferroviaria]] sulla ferrovia del Brennero.<ref>{{cita web|url=http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=1798cba92b80b110VgnVCM1000003f16f90aRCRD|titolo=Sito RFI|accesso=15 febbraio 2012|urlmorto=sì}}</ref> Un'ulteriore stazione (dismessa nel corso del [[XX secolo]]) si trovava ad [[Stazione di Albes|Albes]].
 
=== Mobilità urbana ===
Per collegare le vie del centro con le frazioni, dal 2008 sono attive 3 linee di servizio urbano Citybus.<ref>{{cita web | url= http://www.brixen.it/script/pages/site.asp?l=IT&m1=5373&m2=5339 | titolo= Citybus a Bressnone | accesso= 15 febbraio 2012 | urlmorto= sì }}</ref>
 
== Amministrazione ==
* [[Comprensorio]]: [[Valle Isarco]]/''Eisacktal''
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1947]]
|Alberto Onestinghel
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{Onorificenze
{{ComuniAmminPrec
|immagine = Cavaliere di gran Croce SSML BAR.svg
|[[1947]]
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|[[1948]]
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|Adolfo Kunz
|motivazione =
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{Onorificenze
{{ComuniAmminPrec
|immagine=Gran croce OCI BAR.svg
|[[1948]]
|nome_onorificenza= Gran Maestro dell'Ordine della Corona d'Italia
|[[1952]]
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
|Natale Dander
|motivazione=
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{Onorificenze
{{ComuniAmminPrec
|immagine = Ordine Civile di Savoia BAR.svg
|[[1952]]
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine Civile di Savoia
|[[1968]]
|collegamento_onorificenza = Ordine Civile di Savoia
|Valerius Dejaco
|motivazione =
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{Onorificenze
{{ComuniAmminPrec
|immagine=Order of St. Giovanni of Gerusalem-Rhodes-Malta BAR.svg
|[[1968]]
|nome_onorificenza=Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
|[[1988]]
|collegamento_onorificenza=Sovrano Militare Ordine di Malta
|Zeno Giacomuzzi
|motivazione=
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{Onorificenze
{{ComuniAmminPrec
|immagine=Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.png
|[[1988]]
|nome_onorificenza=Cavaliere Gran Balì di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
|[[2005]]
|collegamento_onorificenza=Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio
|Klaus Seebacher
|motivazione=
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Dopo la sua morte prematura (13 settembre [[2005]]), gli si è dedicato il campo sportivo Jugendhort in zona sud, presso il ''laghetto''</ref>
}}
{{Onorificenze
{{ComuniAmminPrec
|immagine = Order of the Cross of Takovo (Serbia) - ribbon bar.png
|23 maggio [[2005]]
|nome_onorificenza = Membro Onorario del Military Order of the Loyal Legion (Stati Uniti d'America)
|10 maggio [[2015]]
|collegamento_onorificenza =
|Albert Pürgstaller
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
L'[[Ordine Supremo della Santissima Annunziata]] non è riconosciuto dallo Stato italiano, mentre l'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge. II titolo di Cavaliere d'onore e devozione del [[Sovrano Militare Ordine di Malta]], è automaticamente riconosciuto dalla [[Repubblica Italiana]]; quello di Cavaliere Gran Balì di Giustizia del [[Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio]], può essere autorizzato con Decreto del Ministro degli affari esteri della Repubblica Italiana, a richiesta dell'interessato.
{{ComuniAmminPrec
|10 maggio [[2015]]
|in carica
|Peter Brunner
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Oltre a queste onorificenze Amedeo di Savoia-Aosta ha ricevuto la [[cittadinanza onoraria]] dai comuni di [[Pantelleria]], [[Marigliano]] e [[Abetone]].
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Germania|Ratisbona|1969}}<ref>{{cita web|url=http://www.brixen.it/script/pages/site.asp?m1=5373&m2=5322&modId=0&linkid=0&L=it|titolo=Città gemellate e in rapporto d'amicizia|accesso=15 febbraio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928110517/http://www.brixen.it/script/pages/site.asp?m1=5373&m2=5322&modId=0&linkid=0&L=it|dataarchivio=28 settembre 2007}}</ref>
* {{Gemellaggio|Slovenia|Bled|2004}}
* {{Gemellaggio|Repubblica Ceca|Havlíčkův Brod|2007}}
 
== Albero genealogico ==
=== Città in rapporto d'amicizia ===
<div align="center">
* {{Gemellaggio|Germania|Marquartstein}}
{| class="wikitable"
* {{Gemellaggio|Italia|Mantova}}
|-
* {{Gemellaggio|Austria|Hall in Tirol}}
|-
* {{Gemellaggio|Italia|Terracina}}
| rowspan="16" align="center"| '''Amedeo di Savoia'''
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone di Savoia-Aosta]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Amedeo I di Spagna]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Vittorio Emanuele II|Vittorio Emanuele II di Savoia]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna|Vittoria dal Pozzo della Cisterna]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Carlo Emanuele dal Pozzo della Cisterna]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Luisa Carolina Ghislaine di Merode
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Elena d'Orléans|Elena di Francia]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Luigi Filippo Alberto d'Orléans|Filippo d'Orléans]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Ferdinando Filippo d'Orléans]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Elena di Meclemburgo-Schwerin]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Maria Isabella d'Orléans]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Antonio d'Orléans (1824-1890)|Antonio d'Orléans]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Luisa Ferdinanda di Borbone-Spagna|Luisa Ferdinanda di Spagna]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Irene di Grecia]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Costantino I di Grecia]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Giorgio I di Grecia]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Cristiano IX di Danimarca]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Luisa d'Assia-Kassel]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Ol'ga Konstantinovna Romanova]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Konstantin Nikolaevič Romanov]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Alessandra di Sassonia-Altenburg]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Sofia di Prussia]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Federico III di Germania]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Guglielmo I di Germania]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Augusta di Sassonia-Weimar]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha (1840-1901)|Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Vittoria del Regno Unito]]
|}
</div>
 
=== Ascendenza patrilineare ===
== Sport ==
# [[Umberto I Biancamano|Umberto I]], [[conte di Savoia]], circa 980-1047
=== Impianti sportivi ===
# [[Oddone di Savoia|Oddone]], conte di Savoia, 1023-1057
La città offre diversi e polivalenti impianti sportivi, che permettono ai cittadini ed ospiti di poter svolgere molteplici attività sportive, sia d'inverno che d'estate.
# [[Amedeo II di Savoia|Amedeo II]], conte di Savoia, 1046-1080
# [[Umberto II di Savoia (conte)|Umberto II]], conte di Savoia, 1065-1103
# [[Amedeo III di Savoia|Amedeo III]], conte di Savoia, 1087-1148
# [[Umberto III di Savoia|Umberto III]], conte di Savoia, 1136-1189
# [[Tommaso I di Savoia|Tommaso I]], conte di Savoia, 1177-1233
# [[Tommaso II di Savoia|Tommaso II]], conte di Savoia, 1199-1259
# [[Amedeo V di Savoia|Amedeo V]], conte di Savoia, 1249-1323
# [[Aimone di Savoia (1291-1343)|Aimone]], conte di Savoia, 1291-1343
# [[Amedeo VI di Savoia|Amedeo VI]], conte di Savoia, 1334-1383
# [[Amedeo VII di Savoia|Amedeo VII]], conte di Savoia, 1360-1391
# [[Amedeo VIII di Savoia|Amedeo VIII]] (Antipapa Felice V), I [[duca di Savoia]], [[principe di Piemonte]], 1383-1451
# [[Ludovico di Savoia|Ludovico]], II duca di Savoia, principe di Piemonte, 1413-1465
# [[Filippo II di Savoia|Filippo II]], III duca di Savoia, principe di Piemonte, 1443-1497
# [[Carlo II di Savoia|Carlo II]], IV duca di Savoia, principe di Piemonte, 1486-1553
# [[Emanuele Filiberto di Savoia|Emanuele Filiberto]], V duca di Savoia, principe di Piemonte, 1528-1580
# [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]], VI duca di Savoia, principe di Piemonte, 1562-1630
# [[Tommaso Francesco di Savoia|Tommaso Francesco]], [[principe di Carignano]], 1596-1656
# [[Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano|Emanuele Filiberto]], principe di Carignano, 1628-1709
# [[Vittorio Amedeo I di Savoia-Carignano|Vittorio Amedeo I]], principe di Carignano, 1690-1741
# [[Luigi Vittorio di Savoia-Carignano|Luigi Vittorio]], principe di Carignano, 1721-1778
# [[Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano|Vittorio Amedeo II]], principe di Carignano, 1743-1780
# [[Carlo Emanuele di Savoia-Carignano|Carlo Emanuele]], principe di Carignano, 1770-1800
# [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]], [[re di Sardegna]], 1798-1849
# [[Vittorio Emanuele II]], [[re d'Italia]], 1820-1878
# [[Amedeo I di Spagna|Amedeo I]], [[re di Spagna]] e I [[Savoia-Aosta|duca d'Aosta]], 1845-1890
# [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Emanuele Filiberto]], [[principe delle Asturie]] e II duca d'Aosta, 1869-1931
# [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone]], IV duca d'Aosta e [[Stato Indipendente di Croazia|re di Croazia]], 1900-1948
# '''Amedeo''', V duca d'Aosta poi [[Casa Savoia|duca di Savoia]] (contestato) e [[Stato Indipendente di Croazia|re di Croazia]], 1943-viv.
 
==== SportParentele invernaliin Europa ====
* [[Enrico d'Orléans (1933)|Enrico d'Orléans]], duca di Francia e conte di Parigi, ex cognato (fratello dell'ex moglie [[Claudia d'Orléans]]) e cugino secondo.
In inverno è possibile praticare sport invernali grazie a 9 impianti di risalita e 43&nbsp;km di piste raggiungibili grazie alla [[funivia della Plose]]. La pista nera ''[[Trametsch]]'' con i suoi 9&nbsp;km di lunghezza e 1.450 metri di dislivello rappresenta la discesa a valle più lunga dell'Alto Adige.<ref>{{cita web |1=http://www.plose.org/it/inverno/sci-snowboard/la-storia-della-trametsch.html |2=Dati sulla ''Trametsch'' |3=15 febbraio 2012 |= }}</ref> Inoltre è possible slittare su molteplici [[slittino su pista naturale|piste naturali da slittino]], come la ''RudiRun'', lunga 10,5&nbsp;km (la più lunga dell'Alto Adige).
* [[Costantino II di Grecia]], cugino primo (figlio del [[Paolo di Grecia|re Paolo I]], fratello di sua madre).
 
* [[Sofia di Grecia]], [[regina di Spagna]], cugina prima (figlia del [[Paolo di Grecia|re Paolo I]], fratello di sua madre).
Nella zona sud della città si trova il "palaghiaccio Bressanone" per la pratica di [[Pattinaggio su ghiaccio|pattinaggio]] e [[Hockey su ghiaccio|hockey]].
* [[Michele I di Romania]], cugino primo (figlio di [[Elena di Grecia]], sorella di sua madre).
 
* [[Juan Carlos di Spagna]], cugino di secondo grado, in quanto entrambi trisnipoti di [[Vittoria del Regno Unito]]. E marito di sua cugina Sofia di Spagna.
==== Sport estivi ====
* [[Elisabetta II del Regno Unito]], cugino di secondo grado, in quanto entrambi trisnipoti di [[Vittoria del Regno Unito]]
Esistono vari impianti sportivi, suddivisi in diverse zone della città:
* [[Principe Filippo, duca di Edimburgo|Filippo di Edimburgo]], marito della regina [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]], cugino di secondo grado, in quanto il nonno di Amedeo, [[Costantino I di Grecia|Costantino]], e il padre di Filippo, [[Andrea di Grecia|Andrea]], erano fratelli.
 
* [[Alessandro II di Iugoslavia|Alessandro di Jugoslavia]], principe ereditario di [[Jugoslavia]], figlio di [[Pietro II di Jugoslavia]] e della regina Alessandra, nata [[Alessandra di Grecia (1921-1993)|Alessandra di Grecia]], cugino di secondo grado.
Nel complesso sportivo della zona sud si trovano lo [[stadio]] ''Raiffeisen Arena'' con una capienza di 2.000 posti, il palasport con una capienza di 2.000 posti e, presso il cosiddetto "laghetto", il campo sportivo sintetico ''Jugendhort'', dedicato all'ex-sindaco Klaus Seebacher, dove esiste anche la possibilità di giocare a [[baseball]].<ref>{{cita web|http://www.brixen.org/it/inverno-attivo/pattinaggio-su-ghiaccio.html|Palaghiaccio a Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.soccerbook.it/campi/Struttura.aspx?idStruttura=60116|titolo=Campo Jugendhort|accesso=15 febbraio 2012}}</ref>
* [[Lorenzo d'Asburgo-Este]], principe imperiale d'Austria, principe reale d'Ungheria e Boemia e principe del Belgio, figlio di [[Roberto d'Asburgo-Este]], principe imperiale d'Austria, principe reale d'Ungheria e Boemia, e di [[Margherita di Savoia-Aosta]], figlia dell'[[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|eroe dell'Amba Alagi]]; cugino di secondo grado.
 
* [[Irene di Grecia (1942)]], cugina prima (figlia del [[Paolo di Grecia|re Paolo I]], fratello di sua madre).
Nella zona sportiva nord è stata costruita nel 2000 una nuova tripla palestra in zona ''Tiniga'',<ref>{{cita web|http://www.provinz.bz.it/edilizia/opere-ultimate/417.asp |Progetto dei lavori zona sportiva nord|15 febbraio 2012}}</ref> con un adiacente campo da calcio sintetico esterno da 100 x 60 metri.
* [[Michele di Grecia]], consuocero e cugino di secondo grado, in quanto il nonno di Amedeo, [[Costantino I di Grecia|Costantino]], e il padre di Michele, [[Cristoforo di Grecia|Cristoforo]], erano fratelli.
 
* [[Olga di Grecia (1971)|Olga di Grecia]], nuora.
Altro importante impianto sportivo è la [[piscina]], aperta 365 giorni all'anno: l'"Acquarena"<ref>{{cita web|http://www.acquarena.com/|Acquarena Brixen Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref> un complesso architettonico con una superficie interna di oltre 12.000&nbsp;m², con piscine indoor, saune, palestre, piste da [[bowling]] e la palestra di roccia "''Vertikale''" adiacente.<ref>[http://www.vertikale.it/ Vertikale.it]</ref>
 
In estate il lido si estende ulteriormente su una superficie esterna di 14.000&nbsp;m² con piscine all'aperto (vasca divertimento con scivolo e vasca olimpionica 50 metri con piattaforma per i tuffi), campi da [[beach volley]] e [[calcio da spiaggia]].
 
=== Eventi ===
Nella primavera del [[2007]], sui campi di calcio di Vipiteno, Bressanone e Bolzano si è svolta la fase finale del [[Campionato Primavera 2006-2007|Campionato Primavera TIM - Trofeo "Giacinto Facchetti"]]. Presso lo stadio di Bressanone ''Raiffeisen Arena'' si sono svolti due quarti di finale, una semifinale e la finale vinta dall'{{Calcio Inter|N}} contro la {{Calcio Sampdoria|N}}.
 
Nell'estate del [[2009]], alla ''Raiffeisen Arena'', si sono tenuti i [[Campionati del mondo allievi di atletica leggera 2009|campionati del mondo allievi di atletica leggera]].<ref>{{cita web|url=https://www.iaaf.org/results/iaaf-world-youth-championships/2009/6th-iaaf-world-youth-championships-4141|titolo=6TH IAAF WORLD YOUTH CHAMPIONSHIPS|accesso=7 marzo 2017}}</ref> La Raffeisen Arena ha inoltre ospitato i [[Campionati italiani assoluti di atletica leggera]] nel [[Campionati italiani assoluti di atletica leggera 2005|2005]] e nel [[Campionati italiani assoluti di atletica leggera 2012|2012]].
 
Nell'ottobre [[2011]] si è svolta in piazza Duomo il "2. Slackline World Championship", una competizione dove è stato assegnato il titolo campione mondiale di [[slackline]].<ref>{{cita web|url=http://www.ims.bz/it/2011/slackline.html|titolo= 2. Slackline World Championship 2011|accesso=15 giugno 2012}}</ref>
 
La città ha avuto una risonanza internazionale grazie alla manifestazione sportiva riservata ai migliori [[monociclo|monociclisti]] del mondo che si è svolta dal 20 al 31 luglio 2012 su strada sino a Bolzano, nelle piazze, sulla Plose e nelle palestre cittadine.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2012/01/20/news/bressanone-ospitera-i-mondiali-di-monociclo-5555925|titolo=Bressanone - Mondiali di monociclo|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=20|mese=01|anno=2012|urlmorto=sì}}</ref> In tale occasione il giapponese Seisuke Kobayashi ha stabilito un nuovo record mondiale sugli 800 metri con un tempo di 2 minuti e 33 secondi.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2012/07/26/Nuovo-record-monociclo-Bressanone_7239279.html|titolo=Articolo ANSA}}</ref>
 
Altre manifestazioni sportive si svolgono a Bressanone: tra queste lo Stricker Sprint (già Filasprint),<ref>{{cita web|url=http://www.strickersprint.com/|titolo=Stricker sprint Bressanone}}</ref> manifestazione sportiva invernale, il [[Caidom]], gara di [[downhill (ciclismo)|downhill]] dalla cima della Plose alla piazza Duomo<ref>{{cita web|http://www.caidom.it/|CAIdom|15 febbraio 2012}}</ref>, e il "Craft bike Transalp", maratona ciclistica a tappe,<ref>{{cita web|url=bike-transalp.de|titolo=Bike transalp}}</ref> e il torneo di tennis [[Bressanone Challenger]].<ref>{{cita web|http://www.itftennis.com/home.aspx|Sito ITF}}</ref>
 
=== Società sportive ===
Le principali società sportive della città sono:
* [[SSV Brixen Handball]], società di [[pallamano]] che milita in serie [[Serie A - 1ª Divisione Nazionale|"A1"]];<ref>{{cita web|http://www.brixenhandball.com/|SSV Brixen pallamano|15 febbraio 2012}}</ref>
* SSV Brixen calcio femminile, società di [[calcio femminile]] che milita in serie [[Serie A2 (calcio femminile)|"A2"]];<ref>{{cita web|http://www.ssvbrixendamen.it/|SSV Brixen calcio femminile|15 febbraio 2012}}</ref>
* SSV Brixen calcio maschile, società di [[Calcio (sport)|calcio]] che milita in [[Eccellenza Trentino-Alto Adige|"Eccellenza"]];<ref>{{cita web|http://www.ssvbrixen.it/|SSV Brixen calcio maschile|31 maggio 2012}}</ref>
* WSV Brixen, società di sci che ha portato diversi atleti in nazionale
* Due società di [[atletica leggera]]: 1) ''A.S.D.SSV. Brixen Leichtathletik'', 2) ''L. G. Brixen - Bressanone''
* [[Hockey Club Bressanone-Brixen]] che milita in serie Serie ''C U26'';
* Bressanone Basket Brixen, società di [[basket]] che milita in serie [[Serie D (pallacanestro)|"D"]] maschile;<ref>{{cita web|http://www.bressanonebasketbrixen.it/it/|Bressanone Basket Brixen|15 febbraio 2012}}</ref>
* USD Bressanone, società di [[Calcio (sport)|calcio]] che milita in "Prima Categoria";<ref>{{cita web|http://www.bressanonecalcio.it/|USD Bressanone|14 giugno 2012}}</ref>
* RC Black Eagles Brixen, società di [[rugby]] che milita nella "Nationalliga" austriaca;<ref>{{cita web|http://www.blackeaglesrugby.com/|Black Eagles RC|15 aprile 2013}}</ref>
* Dynamic Dance, società di ballo più volte campioni del mondo;<ref>{{cita web|http://www.dynamic-dance.com/|Dynamic Dance|15 febbraio 2012}}</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
Amedeo di Savoia è autore dei seguenti libri:
* {{lingue|de}} Leo Andergassen, ''Der Dom zu Brixen. Geschichte, Raum, Kunst''. Bolzano: Athesia, 2009. ISBN 978-88-8266-597-5
* ''Il mio sogno mediterraneo - Amedeo di Savoia-Aosta e la sua collezione di succulente nell'isola di Pantelleria'', Polistampa 2004.
* Siglinde Clementi (a cura di), ''L'altra storia - contributi alla storia delle donne di Bressanone dal Basso Medioevo fino all XX secolo'', Bressanone: Weger, 2005. ISBN 88-88910-18-2
* ''Proposta per l'Italia'', Il Minotauro 2002, intervistato da Fabio Torriero.
* Valerius Dejaco, Hubert Walder, ''Bressanone romanica'', Bolzano: Athesia, 1984
* ''In nome del Re. Conversazioni con Gigi Speroni'', Rusconi 1986, scritto con Gigi Speroni.
* {{lingue|de|it}} Helmut Flachenecker, Hans Heiss, [[Hannes Obermair]], ''Stadt und Hochstift: Brixen, Bruneck und Klausen bis zur Säkularisation 1803 / Città e principato: Bressanone, Brunico e Chiusa fino alla secolarizzazione 1803'', Bolzano: Athesia, 2000. ISBN 88-8266-084-2
* {{lingue|de|it}} Barbara Fuchs, Carlo Milesi et al., ''Brixen. Die Geschichte / Bressanone. La storia'', 2 voll., Bolzano: Athesia/Tappeiner, 2004-2006
* {{lingue|de}} Josef Gelmi, ''Geschichte der Stadt Brixen'', Bressanone: A. Weger, 2000
* {{lingue|de}} Hans Heiss, Hermann Gummerer (a cura di), ''Brixen 1867-1882: Die Aufzeichnungen des Färbermeisters Franz Schwaighofer'' (Transfer- Kulturgeschichte, 1), Bolzano-Vienna: Folio, 1994. ISBN 3-85256-001-2
* Hans Heiss, ''Il percorso dell'Elephant - storia di un grande albergo dal 1551'', Vienna-Bolzano: Folio, 2002. ISBN 88-86857-21-7
* {{lingue|de}} Johann Kronbichler, ''Hofburg Brixen - von der Residenz zum Museum'', Ratisbona: Schnell & Steiner, 2010. ISBN 978-3-7954-2307-0
* {{lingue|de}} Erika Kustatscher, ''Die Städte des Hochstifts Brixen im Spätmittelalter: Verfassungs- und Sozialgeschichte von Brixen, Bruneck und Klausen im Spiegel der Personengeschichte (1200-1550)'', 2 voll., Vienna-Innsbruck-Bolzano: Studienverlag, 2007. ISBN 978-3-7065-4402-3
* {{lingue|de}} Ignaz Mader, Anselm Mader, ''Brixner Häusergeschichte'' (Schlern-Schriften, 224), Innsbruck: Wagner, 1963
* {{lingue|de}} Norbert Parschalk, ''Brixen 1918-1939: vom Ersten Weltkrieg bis zur Option'', Bressanone: A. Weger, 2003. ISBN 88-85831-93-1
* {{de|lingue}} Ernst Parschalk, ''Geschichtsparcours - Begleitbroschüre zum Themenweg in den Gemeinden Brixen, Vahrn und Franzensfeste'', Bressanone, Weger, 2011.
* {{lingue|it|de}} Liliana Prandini, ''Luci a Bressanone. La centrale idroelettrica cittadina nella prima metà del Novecento. Licht für Brixen. Das städtische Wasserkraftwerk in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts,'' Bressanone, Heimat Brixen - Weger Verlag, 2015, ISBN 978-88-6563-157-7
* {{lingue|de}} Ludwig Tavernier, ''Der Dombezirk von Brixen im Mittelalter - bauhistorische Studien zur Gestalt, Funktion und Bedeutung'' (Schlern-Schriften, 294), Innsbruck: Wagner, 1996. ISBN 3-7030-0266-2
 
== Voci correlate ==
* [[DiocesiVittorio Emanuele di Bolzano-BressanoneSavoia]]
* [[AbbaziaLinea di Novacellasuccessione al trono d'Italia]]
* [[Cimitero austro-ungarico di Bressanone]]
* [[Stazione meteorologica di Bressanone]]
* [[Libera Università di Bolzano]]
* [[Principato vescovile di Bressanone]]
* [[Principi-vescovi di Bressanone]]
* [[Studio teologico accademico Bressanone]]
* [[Jakobsweg in Alto Adige]]
* [[Ciclabile della Pusteria]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Brixen|wikt=Bressanone}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://gcrocerealedisavoia.co/maps/hphu5|Punti di interesse di Bressanoneorg}}
* {{cita web |1=http://www.fattorie-savoia-aosta.com/ |2=Sito ufficiale delle "Fattorie Riunite Savoia-Aosta" |accesso=23 aprile 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110129161051/http://www.fattorie-savoia-aosta.com/ |dataarchivio=29 gennaio 2011 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.bressanone.it|Pagina del comune di Bressanone}}
 
* {{cita web|http://www.brixen.org/it|Turismo a Bressanone}}
{{Box successione
* {{cita web|http://www.jarekmrzyglod.com/index.php/2009/01/16/brixen/|Foto di Bressanone}}
|tipologia = pretendente al trono
* {{cita web |1=http://www.pezzei.info/webcam/eisacktal-brixen-webcam.jpg/ |2=Webcam da Bressanone |accesso=15 agosto 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110208181431/http://www.pezzei.info/webcam/eisacktal-brixen-webcam.jpg |dataarchivio=8 febbraio 2011 |urlmorto=sì }}
|carica = [[Linea di successione al trono d'Italia|Pretendente al trono d'Italia]]
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|periodo = dal 18 marzo [[1983]]
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|successivo = ''in carica''
}}
{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|carica = [[Linea di successione al trono d'Italia|Capo di Casa Savoia]]
<small>(in disputa con [[Vittorio Emanuele di Savoia]])</small>
|periodo = dal 18 marzo [[1983]]
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{{Box successione
|tipologia = titolo nobiliare
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|precedente = [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone di Savoia]]
|successivo = [[Aimone di Savoia-Aosta (1967)|Aimone di Savoia]]
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{{Box successione
|carica = [[Stato Indipendente di Croazia|Re di Croazia]]
|periodo = '''Zvonimiro II'''<br />12 ottobre 1943 - 8 maggio 1945
|precedente = [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Tomislavo II]]
|successivo = ''Titolo abolito''
}}
 
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{{Comuni isarcensi}}
{{Comuni della provincia autonoma di Bolzano}}
{{Città altoatesine-sudtirolesi}}
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</div>
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[[Categoria:Bressanone| Savoia-Aosta]]
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[[Categoria:Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]