Attilio Prevost (fotoreporter) e Template:Calcio Sagan rosa: differenze tra le pagine

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{{Rosa società di calcio
{{Bio
|nome = Calcio Sagan rosa
|Nome = Attilio
|società = Sagan Tosu
|Cognome = Prevost
|squadra = Sagan Tosu
|Sesso = M
|bgcolor =#00A0D1
|LuogoNascita = Torino
|textcolor =#fff
|GiornoMeseNascita = 6 settembre
|bordercolor= #E85498
|AnnoNascita = 1890
|fontelink = https://www.sagan-tosu.net/team/player/
|LuogoMorte = Milano
|elenco = <div>
|GiornoMeseMorte = 3 maggio
{{Giocatore in rosa|n=1|nome=[[Takuo Ōkubo|Ōkubo]]}}
|AnnoMorte = 1954
{{Giocatore in rosa|n=2|nome=[[Hiromu Mitsumaru|Mitsumaru]]}}
|Epoca = 1900
{{Giocatore in rosa|n=3|nome=[[Yūji Takahashi|Yū.Takahashi]]}}
|Attività = fotoreporter
{{Giocatore in rosa|n=4|nome=[[Riki Harakawa|Harakawa]]}}
|Attività2 = ingegnere
{{Giocatore in rosa|n=5|nome=[[Nino Galović|Galović]]}}
|Attività3 = imprenditore
{{Giocatore in rosa|n=6|nome=[[Akito Fukuta|Fukuta]]}}
|Nazionalità = italiano
{{Giocatore in rosa|n=7|nome=[[Isaac Cuenca|Cuenca]]}}
|Immagine = Attilio Prevost autoritratto.jpg
{{Giocatore in rosa|n=8|nome=[[Keisuke Iwashita|Iwashita]]}}
|Didascalia = Attilio Prevost, fotoreporter di guerra del Regio Esercito - ''Archivio Lari Prevost Mojana'' -
{{Giocatore in rosa|n=11|nome=[[Yōhei Toyoda|Toyoda]]}}
{{Giocatore in rosa|n=13|nome=[[Yūzō Kobayashi|Kobayashi]]}}
{{Giocatore in rosa|n=14|nome=[[Yoshiki Takahashi|Yo.Takahashi]]}}
{{Giocatore in rosa|n=16|nome=[[Yatsunori Shimaya|Shimaya]]}}
{{Giocatore in rosa|n=18|nome=[[Yōhei Takaoka|Takaoka]]}}
{{Giocatore in rosa|n=19|nome=[[Cho Dong-Gun|Cho D.G.]]}}
{{Giocatore in rosa|n=20|nome=[[Karlo Bručić|Bručić]]}}
{{Giocatore in rosa|n=21|nome=[[Kim Min-Ho|Kim M.H.]]}}
{{Giocatore in rosa|n=22|nome=[[Teruki Hara|Hara]]}}
{{Giocatore in rosa|n=24|nome=[[Kazuki Anzai|Anzai]]}}
{{Giocatore in rosa|n=25|nome=[[An Yong-Woo|An Y.W.]]}}
{{Giocatore in rosa|n=26|nome=[[Ryōya Itō|Itō]]}}
{{Giocatore in rosa|n=28|nome=[[Hiroto Ishikawa|Ishikawa]]}}
{{Giocatore in rosa|n=29|nome=[[Hiroyuki Taniguchi|Taniguchi]]}}
{{Giocatore in rosa|n=30|nome=[[Yūta Higuchi|Higuchi]]}}
{{Giocatore in rosa|n=32|nome=[[Víctor Ibarbo|Ibarbo]]}}
{{Giocatore in rosa|n=33|nome=[[Kaisei Ishii|Ishii]]}}
{{Giocatore in rosa|n=35|nome=[[Masato Fujita|Fujita]]}}
{{Giocatore in rosa|n=36|nome=[[Hideto Takahashi|H.Takahashi]]}}
{{Giocatore in rosa|n=40|nome=[[Yūji Ono (calciatore)|Ono]]}}
{{Giocatore in rosa|n=41|nome=[[Daiki Matsuoka|Matsuoka]]}}
{{Giocatore in rosa|n=44|nome=[[Mū Kanazaki|Kanazaki]]}}
{{Giocatore in rosa|n=|nome=[[Park Jong-Soo|Park J.S.]]}}
<small>Allenatore:</small>&nbsp;[[Lluís Carreras|Carreras]]
</div>
}}
<noinclude>
Pioniere della cinematografia italiana, fotografo e cineoperatore, è ricordato per essere stato uno dei primi fotoreporter di guerra<ref>{{cita web|url=http://www.alpinimilanocentro.it/alpin_del_domm/giornali/Alpin43.pdf|titolo=Il servizio fotografico del Regio Esercito e la sezione fotocinematografica del Comando Supremo-Ufficio Stampa, pp. 3-6|accesso=4 gennaio 2018}}</ref> del [[Regio Esercito]] nella [[Prima guerra mondiale]],<ref>{{cita pubblicazione |nome=Marina |cognome=Mojana |titolo=Cineteca 1947-2017 - ''La Guerra negli occhi...'' |rivista=Fondazione Cineteca Italiana |editore=Cineteca|città=Milano |numero= |anno=2017 |mese=novembre |pp=2-7 }}</ref> per aver fondato nel [[1913]], con la moglie [[Elena Lanzoni Prevost]], le [[Officine Prevost]] (fabbrica di apparecchi cinematografici attiva dal 1913 al 1991) e per aver realizzato la prima [[moviola]] al mondo con piano di lavoro orizzontale.
 
[[Categoria:Rose delle squadre di calcio - Giappone|Sagan Tosu]]
La notevole produzione fotografica del fotoreporter, secretata<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredicomo.it/attilio-prevost-una-fotocamera-in-trincea/|titolo=Attilio Prevost, una fotocamera in trincea|accesso=10 gennaio 2018}}</ref> e conservata per decenni presso il ''Ministero della Guerra''<ref>{{cita web|url=http://www.tempi.it/i-primati-dellindomabile-prevost-sindaco-fotografo-di-guerra-sabotatore-dei-nazisti-e-inventore-della-moviola#.Wk8aOt_ibIU|titolo=I primati dell’indomabile Prevost: sindaco, fotografo di guerra, sabotatore dei nazisti e inventore della moviola|accesso=5 gennaio 2018}}</ref>, è custodita oggi negli archivi del [[Ministero della difesa]].<ref>{{cita pubblicazione |nome=Marina |cognome=Mojana |titolo=Cineteca 1947-2017 - ''La Guerra negli occhi...'' |rivista=Fondazione Cineteca Italiana |editore=Cineteca|città=Milano |anno=2017 |mese=novembre |pp=2-7 }}</ref>
</noinclude>
 
==Fonti==
La seguente ricostruzione storica (supportata da puntuale documentazione), si basa su fonti primarie ed è stata resa possibile grazie alla testimonianza dell'unica nipote dei coniugi Prevost, Annamaria, che ha anche permesso l'accesso all'archivio della famiglia di Attilio Prevost. Memoria storica delle loro attività imprenditoriali e testimone della loro vita privata, nel 1953 divenne figlia adottiva di Attilio Prevost secondo le leggi dello Stato italiano.
 
==Biografia==
Figlio di Giuseppe Prevosto e di Maria Maddalena Giraudi, nel 1927 Attilio ottenne ufficialmente dal Re il permesso di potere usare il cognome nella sua antica dizione di origini francesi, mentre i suoi fratelli e parenti piemontesi preferirono tenere quella italianizzata.<ref name="Una vita in prima linea">Annamaria Lari Prevost, "Una vita in prima linea. Ritratto dell'inventore della moviola", Silvana Editoriale, Milano, 2019</ref>
 
Da sempre appassionato di cinema e fotografia e del loro aspetto tecnico applicato all'industria, andò a studiare a Parigi dove ottenne il ''Diplôme d'Ingénieur'' presso L'École du Génie Civil.<ref name="Una vita in prima linea"/>
 
=== Anni Dieci ===
"Il matrimonio tra ripresa e proiezione siglato all’inizio della storia dal [[Cinématographe]] Lumière dura un soffio: già alla fine dell’Ottocento le due funzioni (e i rispettivi macchinari) si separano una volta per tutte, per intraprendere uno sviluppo tecnologico autonomo.
I proiettori professionali aumentano progressivamente dimensioni e peso per far scorrere nei loro ingranaggi le bobine di pellicola 35mm e per proiettare le immagini a grande distanza (dalla cabina allo schermo); l’Italia, in questo settore, grazie a [[Cinemeccanica]], [[Officine Prevost]], [[Angiolo Fedi|Fedi]], [[Pio Pion|Pion]], Veronese, ha scritto una storia tra le più importanti a livello internazionale."<ref>Testo tratto dalla presentazione alla mostra "Cinepassioni" - Genova, Loggia della Mercanzia, 2017.</ref>
 
==== L'incontro con Luca Comerio e la spedizione in Libia ====
Nel 1908 lavorava già per la [[Milano Films]] del documentarista e pioniere della cinematografia italiana [[Luca Comerio]].<ref name="Una vita in prima linea"/> In quel periodo mise a punto la realizzazione della [[cinepresa]] ''Prevost'' 35mm,<ref>Enciclopedia Treccani (1931), Cinematografo - Principi fondamentali - Apparecchi di presa</ref> apparecchio che ebbe grande successo e fu sperimentato da Prevost e Comerio durante la [[Guerra italo-turca|Guerra di Libia]] (1911-12).<ref name="La materia dei sogni">Federico Rovida, La tecnologia dimenticata: la gloriosa storia della Prevost - sta in "La materia dei sogni", a cura di Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005</ref>
Un esemplare di questo apparecchio è oggi conservato presso il Museo del Cinema di Torino, mentre le pellicole girate in quegli anni sono conservate presso l'Archivio di Stato. Esse oltre a rappresentare un documento storico unico della spedizione libica, sono la testimonianza di coloro che [[Gian Piero Brunetta]] definisce "gli apostoli del nuovo verbo visivo": pionieri come [[Roberto Omegna|Omegna]], Florio, [[Giovanni Vitrotti|Vitrotti]], nonché [[Luca Comerio|Comerio]] e Prevost, i quali, veri e propri avventurieri, diventano con la loro cinepresa operatori-reporter alla ricerca di eventi da immortalare e consegnare ai posteri.<ref>Cinema muto italiano: tecnica e tecnologia - A cura di Michele Canosa, Giulia Carluccio, Federica Villa - Carocci Editore, 2006</ref>
 
Un breve filmato documentaristico prodotto dalla Comerio & C. lo riprende presso l’osservatorio astronomico di Brera a Milano mentre sta filmando l'eclisse di sole del 17 aprile 1912. Per questa ripresa utilizzò un suo dispositivo applicato al grande telescopio usato pochi anni prima dall’astronomo Giovanni Schiapparelli per le sue ricerche su Marte.<ref>Cineteca di Bologna - Gran Tour italiano - 61 film dei primi anni del ’900, a cura di Andrea Meneghelli (2016)</ref>
 
==== Il dispositivo ottico per il film ''Ballo Excelsior'' ====
Nel 1913, la geniale versatilità di Attilio Prevost, costantemente rivolta alla ricerca di soluzioni tecniche innovative, trovò una notevole applicazione quando Lorenzo Sonzogno, noto editore musicale, fondò la Musical-Films ed incaricò Luca Comerio di realizzare una trasposizione cinematografica del [[Ballo Excelsior]], il balletto di [[Luigi Manzotti]] reso celebre dalle musiche di [[Romualdo Marenco]].
Per le riprese di questo film, Comerio poté contare ancora su Prevost, che realizzò un dispositivo foto-ottico in grado di consentire al direttore d’orchestra di andare in sincrono con la pellicola.<ref name="Le macchine da ripresa Prevost">Franco Cocchi, "Le macchine da ripresa Prevost" - Note di Storia del Cinema, Nuova serie, n. 10, 1989 - Associazione italiana per le ricerche di storia del cinema</ref>
 
==== L'incontro con Elena e la prima Società Prevost ====
Nel 1912 Attilio conobbe la futura moglie [[Elena Lanzoni Prevost|Elena Lanzoni]] a Milano presso la [[Milano Films]] di [[Luca Comerio]], lui era impiegato come ingegnere progettista e lei in amministrazione.
Nel 1913, dopo un anno di lavoro fianco a fianco, Elena convinse Attilio a tentare la fortuna da indipendenti.
Fondarono una prima piccola azienda Prevost con sede in via Ripamonti, di cui condivisero, come anche nelle trasformazioni successive, la proprietà del capitale sociale.
In questa prima società (di cui non è stato possibile reperire l'atto costitutivo), Attilio era l'ideatore e il progettista, mentre Elena si occupava dell'amministrazione e del rapporto coi clienti; per quarant'anni sempre insieme, uniti in un'avventura molto importante.<ref name="Una vita in prima linea" />
In questo decennio l'azienda produceva principalmente cineprese, lanterne ad arco voltaico, stampatrici e accessori vari.<ref name="La materia dei sogni" />
 
==== Il sodalizio imprenditoriale con Elena ====
La Guerra era alle porte; il 10 maggio 1915, Attilio sottoscrisse presso il notaio Giuseppe Ghislanzoni in Milano un "Mandato Generale" in favore di Elena Lanzoni, col quale: "...con ampia facoltà e con pieni poteri ella abbia a rappresentarlo in tutti gli atti ed affari... possa disporre di tutti i beni da esso posseduti o che possederà e ne disponga come proprietario...lo rappresenti in ogni azienda di cui il mandante fosse socio...faccia tutto quanto far potrebbe lo stesso mandante se agisse personalmente, dovendosi la nominata procuratrice ritenere come suo alter ego...".<ref>Documento depositato presso il tribunale di Milano.</ref> Con questo documento Attilio legò a doppio filo la sua attività imprenditoriale con Elena, decidendo inoltre di condividere con lei la proprietà del capitale sociale delle attività imprenditoriali da lui avviate.
 
==== La Astra Film e la Sabaudo Film ====
Nel 1915 Attilio Sr. fondò a Milano la casa di produzione cinematografica [[Astra Film]]<ref name="Cam Com" >Atto depositato presso la Camera di Commercio di Milano</ref>, con la quale produsse i primi [[film muti]] dell'epoca lavorando anche come direttore della fotografia mentre [[Elena Lanzoni Prevost]] ne seguiva la gestione. Alcuni titoli di questi primi film furono: ''Il Vortice'', ''L'ombra misteriosa'', ''Sogno di Riette''<ref>{{cita web|url=http://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/sogno-di-riette/38731/|titolo=Sogno di Riette|accesso=29 settembre 2017}}</ref>, ''Sulla soglia della felicità'', tutti del 1915 [https://www.comingsoon.it/personaggi/attilio-prevost-sr/132731/filmografia/].
 
Nello stesso periodo, Attilio svolgeva l'attività di direttore della fotografia anche per la "Sabaudo Film", casa di produzione cinematografica milanese della quale era comproprietario.<ref>Documento depositato presso il tribunale di Milano</ref>
 
=== La Grande Guerra: fotoreporter sul fronte italo-austriaco ===
{{S sezione}}
[[File:D'Annunzio e Palli (9-8-1918).jpg|thumb|[[Scoop (giornalismo)|Scoop fotografico]] di Prevost: [[Gabriele D'Annunzio]] e il capitano [[Natale Palli]] sull'aereo ''Ansaldo SVA 10'' poco prima del decollo dall'aereporto di [[San Pelagio (Due Carrare)]] per lo storico e incruento [[volo su Vienna]], il 9 agosto [[1918]], per il lancio di 50.000 fogli di propaganda tricolori contenenti una provocatoria esortazione alla resa e a porre fine alle ostilità<ref>{{cita libro|titolo=D'Annunzio e Trieste: nel centenario del primo volo aereo|p=36|editore=De Luca|anno=2003|autore=Annamaria Andreoli}}</ref><ref>{{cita web|url=https://sns.one/tag/aviazione|titolo=aviazione media di Andrea Costa|accesso=6 gennaio 2018}}</ref><br>
''Archivio Lari Prevost Mojana'']]
Il 24 maggio anche l'[[Italia]] entrò nella [[Prima Guerra Mondiale]] ([[1915]]-[[1918]]).
Durante gli anni della [[Grande Guerra]], mentre Elena gestiva l'azienda “Prevost”, Attilio venne inviato al fronte come operatore cinematografico e fotografo di guerra.
 
Tra il 1916 e il 1917 fu istituita la Sezione Cinematografica del Comando Supremo del Regio Esercito, voluta dal Col. [[Eugenio Barbarich]]. Infatti, fino ad allora, l'esercito italiano si era servito dell'opera di ditte private, come la [[Comerio Films]] di [[Luca Comerio]], che dopo la [[disfatta di Caporetto|disfatta italiana di Caporetto]], nel [[1917]], vennero definitivamente escluse, e la Sezione Cinematografica assunse il monopolio delle riprese. A dirigere la sezione fu chiamato il capitano di cavalleria Maurizio Rava al quale vennero affiancate tre Squadre comandate dai tenenti Barricelli, Prevost e Malerba che operarono sul fronte italo-austriaco.<ref>Il Servizio Fotografico del Regio Esercito e la Sezione Fotocinematografica del Comando Supremo-Ufficio Stampa - Andrea Bianchi (Alpin del Domm - n.43 - Anno VIII/5 - 2007)</ref>.
 
Agli ordini del Comando Strategico, il tenente Prevost filmò e fotografò i campi di battaglia, prima e dopo l'attacco nemico. Scattò migliaia di immagini in bianco e nero, filmò i campi di prigionia e le prime linee durante l'assalto. Fu il primo a documentare l'ingresso trionfale a [[Trento]] e [[Trieste]] appena liberate dagli austriaci e le trincee sul Carso e lungo il [[Piave]]. Fotografò le visite al fronte di [[Arturo Toscanini]], dell'attore [[Armando Falconi]] e del vate [[Gabriele D'Annunzio]]. Questa documentazione fu a lungo secretata e conservata dal Ministero della Difesa.
 
==== Le cineprese ''Prevost'' e il contributo alla documentazione della Grande Guerra ====
Il sodalizio Prevost-Comerio fu fondamentale per la documentazione cinematografica della Grande Guerra. I due pionieri si erano incontrati e avevano collaborato scambiandosi le loro esperienze: principalmente tecniche per il primo e di ripresa per il secondo. L’apparecchio ''presa vedute'' realizzato da Prevost era infatti servito anche a Luca Comerio nelle riprese di guerra per l’Aeronautica, o a terra, sul cavalletto, nei vari fronti dell’Adamello e del Carso.
Una documentazione cinematografica storica, che le Officine Prevost di Milano contribuirono a realizzare.
 
Uno dei cineoperatori del Servizio Fotocinematografico dello Stato Maggiore Esercito, il fiorentino Franco Rinaldi, scriveva: ''La mia macchina da presa era una "Pathé", ma avendo i magazzini da 120 metri esterni, non era molto pratica per le riprese di attualità. Fu per questo che mio padre mi procurò dalla ditta "Ambrosio" di Torino un apparecchio d’occasione, che era stato costruito dalla ditta "A.Prevost" di Milano. Posso dire che questo apparecchio era veramente un gioiello, sia per praticità che per sicurezza di funzionamento, tanto che i miei compagni me lo invidiavano''.<ref name="Le macchine da ripresa Prevost"/>
 
Negli anni di guerra Attilio Prevost utilizzò, oltre alla già citata ''Prevost 35mm'', anche la [[cinepresa]] Prevost ''Splendor''.<ref name="La materia dei sogni" />
 
==== Gli scenari di guerra nella fotografia di Prevost ====
[[File:Alpini sul Monte Santo.jpg|left|thumb|[[Alpini]] in assetto di guerra appostati sul [[Monte Santo di Gorizia]]<br>
''Archivio Lari Prevost Mojana'']]
[[File:Obice da 420.jpg|thumb|Militari del Regio Esercito su un obice 420 abbandonato dall'esercito austriaco in fuga <br>
''Archivio Lari Prevost Mojana'']]
{{S sezione}}
Prevost filmò e fotografò i campi di battaglia, prima e dopo l'attacco del nemico.
 
==== Gli scoop fotografici ====
{{S sezione}}
Prevost realizzò moltissimi scoop fotografici in anni in cui la [[Fotografia documentaria]] faticava ancora a farsi strada sui giornali dell'epoca su cui predominava la parola scritta e le foto erano ancora rarissime.
[[File:Toscanini con soldati italiani agosto1917.jpg|left|thumb|Il maestro d'orchestra [[Arturo Toscanini]] (primo seduto da sinistra) con soldati italiani - agosto [[1917]] - Il 26 agosto dirige per circa un'ora, alle dieci di sera e con i combattimenti in corso un concerto improvvisato con «la banda divisionale al comando del [...] maresciallo Tricomi [...], iniziò [...] con la [[Marcia Reale]] e l'[[Inno di Mameli]]. Gli austriaci di risposta iniziarono a cannoneggiare alla cieca la zona»<ref>{{cita web|url=https://www.ilgazzettino.it/nordest/udine/mostra_gorizia_isonzo_piave_1917_2017_dopo_caporetto_guerra_continua-2385359.html|titolo=Quando Arturo Toscanini organizzò un concerto sulle linee di guerra|accesso=6 gennaio 2018}}</ref><br>''Archivio Lari Prevost Mojana'']]
[[File:Francesco Baracca e Folco Ruffo di Calabria fotografati da Attilio Prevost Sr..jpg|thumb|I due assi dell'aviazione [[Francesco Baracca]] (primo da sinistra) e [[Fulco Ruffo di Calabria]] (secondo da sinistra) con altri aviatori - ([[1917]] o [[1918]])<br>''Archivio Lari Prevost Mojana'']]
 
==== Croce di Guerra ====
Nel 1926 il [[Re]] [[Vittorio Emanuele III di Savoia]] gli conferì la [[Croce di Guerra al Valor Militare]] con la seguente motivazione: «''...per avere svolto in prima linea il suo delicato incarico presso la sezione fotocinematografica, operando con grande iniziativa, risolutezza e disprezzo del pericolo sull'altopiano della Bainsizza (maggio 1917-ottobre 1918)''».
 
====La Società Cinematografica di Elena Lanzoni====
Nel gennaio 1919 Elena fondò la [[Elena Lanzoni Films]] per il commercio di pellicole cinematografiche<ref name="Cam Com" /> (con sede a Milano in via Boccaccio 45 e corrispondenti ad Atene, Barcellona, Lima, Londra, Mosca, Buenos Aires, Parigi, Il Cairo e Rio de Janeiro).
In Europa, grazie ai [[Auguste e Louis Lumière|fratelli Lumière]], il [[Cinema]] si stava espandendo e divenne fenomeno sociale sempre più rilevante. Elena, prototipo femminile di indipendenza e imprenditorialità, si recava spesso a Parigi con l'[[Orient Express]] per acquistare, presso le case di distribuzione cinematografica, i primi film (che erano ancora muti) da noleggiare tramite la sua società.
 
Nel 1919 Attilio Prevost brevettò un dispositivo speciale per correggere la posizione del fotogramma cinematografico negli apparecchi di proiezione.
 
=== Anni Venti ===
====Le Officine Prevost in Via Ripamonti====
Dopo l'esperienza al fronte, Attilio Prevost rientra a Milano, e con la futura moglie [[Elena Lanzoni Prevost|Elena]] decide di dedicarsi completamente alla costruzione di apparecchiature cinematografiche. Negli anni Venti iniziò la produzione di [[proiettore cinematografico|proiettori]] cinematografici e moviole, oltre a quella già consolidata di lanterne, stampatrici e accessori vari.
Elena si occupò della gestione amministrativa dell'azienda e del rapporto coi clienti, permettendo ad Attilio di dedicarsi esclusivamente alla progettazione.
Nel 1920 la società Prevost si ingrandí ed ebbe sede in via Ripamonti 43, Milano.<ref name="Cam Com"/>
 
Nei primi anni Venti vennero prodotti l'impianto di proiezione ''Record'', la cassetta per apparecchio da presa per vedute cinematografiche ed il procedimento per ottenere immagini multiple nello spazio occupato sulla pellicola dal comune fotogramma cinematografico.
 
Intorno al 1925 iniziò la produzione del proiettore cinematografico muto 35&nbsp;mm modello ''Splendor'' con avanzamento della pellicola a mano a 16 fotogrammi al secondo. Questo proiettore montava una lanterna con arco a carboni, nella quale il flusso luminoso proveniva dall'arco voltaico generato da due carboni: l'illuminazione fornita era la più intensa raggiunta fino a quel momento e veniva distribuita sullo schermo con grande uniformità.
 
Nel 1927 nacque il cinema sonoro ([[Il cantante di jazz (film 1927)|Il cantante di jazz]] fu il primo film in cui si ascoltarono le voci degli attori) e la Prevost produsse il proiettore ''Rex'' con avanzamento della pellicola a 25 fotogrammi al secondo.<ref name="La materia dei sogni" />
 
Nel 1928 Attilio creò un nuovo processo per ottenere la colorazione delle immagini nelle proiezioni luminose in genere.
 
Nel 1928 l'organico ammontava ad una cinquantina di dipendenti.<ref name="La materia dei sogni" />
 
====L'invenzione della Moviola====
[[File:Moviola Prevost anni '30.jpg|thumb|left|Uno dei primi tavoli di montaggio cinematografico delle Officine Prevost [[Museo nazionale del cinema]]]]
[[File:Proiettore Prevost anni '30.jpg|thumb|upright=0.5|Proiettore Prevost prodotto nello stabilimento di Via Forcella (MI) Pubblicità del 1937]]
 
Verso la fine gli anni Venti, Attilio Prevost ebbe un'intuizione geniale: realizzò e produsse nello stabilimento di Via Ripamonti il primo tavolo per il montaggio cinematografico al mondo ([[moviola]]) con piano di lavoro orizzontale e scorrimento della pellicola con moto continuo, che utilizzava per la proiezione un sistema di compensazione ottica da lui brevettato.<ref name="La materia dei sogni" />
Questo meccanismo permetteva di spostare la pellicola in modo continuo anziché intervallato (come nel meccanismo a "croce di malta") e, al prezzo di una nitidezza lievemente minore, riduceva il rumore e permetteva di visionare la pellicola fino a dieci volte la velocità nominale, riducendone anche l'usura.
 
Questo nuovo rivoluzionario tavolo di montaggio orizzontale, decisamente più pratico della moviola verticale americana precedentemente realizzata da Iwan Serrurier (Moviola era il nome dell'azienda americana), fu subito preferito dalla maggior parte dei montatori e divenne lo standard europeo.
<ref>{{cita web|url=http://www.mediasalles.it/ybkcent/ybk95_i.htm | titolo=100 anni di cinema in Italia - un profilo storico - di Mario Calzini|accesso=2 ottobre 2018}}</ref>
 
====Il contributo tecnico alla nascita del Cinema d'autore====
Alcuni studiosi di cinematografia fanno coincidere l’invenzione della moviola orizzontale di Attilio Prevost con la nascita del ''Cinema d’autore'', per il semplice fatto cha la postazione di lavoro a forma di tavolo (da cui il termine tavolo di montaggio) permetteva la visione non solo al montatore, ma anche al regista, che sedendosi accanto, partecipava attivamente al processo creativo del film. Nella moviola verticale americana, la postazione permetteva solo al montatore di visionare il piccolo schermo.
 
Uno di questi esemplari è visibile presso il [[Museo nazionale del cinema]] di Torino.
 
L'attività legata alla produzione di moviole fece registrare un rapido incremento, passando dalle 10-12 unità annue degli inizi a un quantitativo triplicato già verso il 1940.<ref name="La materia dei sogni" />
 
=== Anni Trenta ===
==== Orson Welles e il successo delle moviole Prevost ====
La moviola orizzontale Prevost ebbe grande successo nel mondo della cinematografia italiana ed estera, e divenne uno strumento indispensabile per il montaggio cinematografico, il nuovo linguaggio che si stava evolvendo. Per molti teorici il montaggio è considerato lo specifico filmico, ovvero la disciplina propria esclusivamente del cinema e che la contraddistingue da altre forme espressive.
 
Molte case di produzione cinematografica, come [[Lux Film]], [[Titanus]], Tirrenia Films, [[Pisorno]] (poi Cosmopolitan di Carlo Ponti), [[Unione Cinematografica Italiana]], o gli studi di montaggio cinematografico di [[Cinecittà]] e della la S.P.E.S. di Ettore Catalucci, si rivolgevano alla Prevost per la fornitura di moviole e proiettori. Gran parte dei film del [[neorealismo (cinema)|neorealismo]] italiano furono montati sulle moviole di Attilio Prevost: i registi [[Luchino Visconti|Visconti]], [[Roberto Rossellini|Rossellini]], [[Vittorio De Sica|De Sica]], [[Alberto Lattuada|Lattuada]], [[Pietro Germi|Germi]] e [[Federico Fellini|Fellini]] erano alcuni dei suoi affezionati clienti.
 
Il grande regista [[Orson Welles]] capì subito la rivoluzionaria versatilità del tavolo di montaggio orizzontale e ordinò la sua prima moviola Prevost nel 1936.<ref name="Cinema muto italiano: tecnica e tecnologia.vol.secondo">Cinema muto italiano: tecnica e tecnologia.vol.secondo p.61 - a cura di Michele Canosa, Giulia Carluccio, Federico Villa - Carocci Editore, 2006</ref>
 
==== Il Magnus e la serie storica di proiettori ====
La Prevost intanto era diventata un'azienda di riferimento in campo cinematografico.
Durante gli anni '30 vennero prodotti anche la macchina da stampa per suono e immagini 35&nbsp;mm e la serie storica di proiettori realizzata tenendo conto dell'evolversi della tecnica cinematografica che comprendeva i modelli: ''Rex'', ''Alfa'', ''Delta'', ''Impero'', ''Magnus''.<ref name="La materia dei sogni" />
Questi modelli vennero costantemente rinnovati ed il modello ''Magnus'' (più volte citato nei testi scientifici "Il Cine Sonoro" e "L'operatore cinematografico" - Mannino-Patané, Hoepli 1945-1952), venne prodotto anche negli anni '40 e '50, divenendo uno dei proiettori più apprezzati e venduti dell'azienda.<ref>{{cita web|url=http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2014/01/15/il-macchinista-dei-sogni/|titolo=Il macchinista dei sogni|editore=Repubblica.it|accesso=28 settembre 2017}}</ref>
 
È un Prevost degli anni Trenta il proiettore immortalato nel film [[Nuovo Cinema Paradiso]] di Giuseppe Tornatore (1989). [https://www.hollywood-video.it/negozio.html?page=shop.product_details&product_id=6434&flypage=flypage.tpl]
 
==== Le Officine Prevost in Via Forcella ====
Nel 1934 la società si trasferì in via Forcella 9, e aprì un negozio in via Vittor Pisani 9, Milano<ref name="Cam Com" />.
 
Nel 1936 Attilio e Elena si sposarono.
 
==== Le Officine Prevost in Via Desenzano ====
Pochi mesi dopo il matrimonio, nel 1937, Elena ed Attilio, con l'aiuto del fratello Augusto Prevosto, e tramite la Società immobiliare Anguissola, acquistarono un terreno in via Desenzano dove venne costruita la nuova sede dell'azienda. Nell'atto costitutivo della società Immobiliare Anguissola figurano il fratello Augusto Prevosto (amministratore unico fino al 1946, carica ricoperta da quell'anno da Attilio Sr., dal 1954 da sua moglie Elena e dal 1963 da Franco Mojana), Enzo Lari (padre di Annamaria, nipote di Elena e Attilio Sr. ) e Giacobbe Foa.<ref name="Cam Com" />
 
Nel 1937 vennero aperti negozi per esposizione a Torino e Genova oltre a una filiale a Roma in via Magenta, 19.
 
Il 16 marzo 1939 la Prevost dichiarò il trasferimento da via Forcella alla definitiva sede di via Desenzano, 2 a Milano.<ref name="Cam Com" />
 
=== Anni Quaranta ===
 
====Il bombardamento di Milano dell'agosto 1943====
La notte fra il 12 e il 13 agosto 1943 il bombardamento su MIlano distrusse gran parte dell'Officina e tutto l'archivio storico.
Grazie all'incessante aiuto degli operai, dopo solo un mese il lavoro in fabbrica poté ricominciare.
Il 18 giugno 1944 i Tedeschi occuparono le Officine Prevost. I nazisti imposero la presenza di un loro addetto militare della [[Wehrmacht]] che aveva il compito di controllare che le spedizioni di proiettori fossero fatte puntualmente, secondo gli accordi che rimasero in vigore fino alla fine del conflitto.
 
====Le Officine Prevost srl====
Nel 1946 si costituirono le Officine Prevost s.r.l.<ref name="Cam Com" /> con sede sempre in via Desenzano 2, Milano.
Nell'atto costitutivo figurano Attilio Prevost (amministratore unico), Giosué Conti e Gianni Gemelli, cari amici dell'ingegner Prevost conosciuti a [[Magreglio]] (CO) e che frequentava già dagli anni Trenta.
 
Nel 1946 entrò in azienda il nipote Ing. [[Attilio Prevost (1918-2010)|Attilio Prevosto jr.]] figlio di suo fratello Augusto Prevosto. Nel 1956 anche Attilio jr. volle cambiare il cognome in Prevost come lo zio.
 
====Cavaliere di San Gregorio Magno====
Nel [[1948]] il [[Papa Pio XII]] gli conferì l'onorificenza di Cavaliere dell'[[Ordine di San Gregorio Magno]] per il suo impegno straordinario come fotografo e cineoperatore durante la [[Grande Guerra]] e per la sua attività imprenditoriale ed innovativa nell'industria cinematografica.
 
=== Anni Cinquanta ===
 
====L'adozione della nipote Annamaria====
Nel 1951 entrò in azienda Annamaria Lari (1934), nipote diretta di sua moglie Elena Prevost che già dal 1935 viveva coi nonni. Attilio la adottò come figlia nel 1953, e alla sua morte (1954) Annamaria Lari Prevost divenne titolare dell'azienda.
 
==== Il CinemaScope e la collaborazione con Attilio jr. ====
[[File:Attilio Prevost.20.04.1954.jpg|thumb|Attilio Prevost alla Fiera di Milano, 1954]]
Nel 1952 iniziò l'era del [[CinemaScope]] (un sistema brevettato dalla [[20th Century Fox]] che consentiva di allargare notevolmente il campo di visualizzazione sullo schermo). Attilio Prevost realizzò il proiettore Cinescope, un modello molto apprezzato dagli esercenti di sale cinematografiche<ref name="La materia dei sogni" />.
Nei primi anni '50 iniziò anche la produzione dei proiettori della serie P come il P10, P20, P30 ecc. in collaborazione col nipote Attilio jr.
 
Nel 1953 Attilio Prevost jr. venne nominato dallo zio direttore delle Officine Prevost s.r.l. e dopo la sua morte rinnovò la produzione dell'azienda rendendola sempre all'avanguardia nei nuovi processi evolutivi.
 
==== Sindaco di Magreglio ====
Nel giugno del 1952 Attilio Prevost venne eletto sindaco di [[Magreglio]], piccolo paese in provincia di Como situato nel Triangolo Lariano che aveva iniziato a frequentare nel 1936.<ref name="Una vita in prima linea" /> Fu il primo sindaco del dopoguerra, dopo il podestà di Civenna che, durante il ventennio fascista, amministrava Magreglio, Lasnigo e Barni.
Assunse l'incarico continuando a vivere a Milano e a lavorare in azienda, convocando il consiglio comunale la domenica.
 
==== Il Fotocoagulatore Raverdino ====
Nel 1952 l'Ing. Attilio Prevost Sr., per gratitudine verso l'amico Prof. Emilio Raverdino che operò a Milano con un delicato intervento alla cataratta sua moglie Elena, si impegnò a realizzare un apparecchio per applicazioni di chirurgia oftalmica. Con la consulenza del prof. Raverdino e la collaborazione del nipote Attilio jr. venne realizzato il Fotocoagulatore, un apparecchio ad emissione di luce (precursore del laser) per applicazioni chirurgiche alla retina. Purtroppo ebbe solo il tempo di completare il progetto e della produzione se ne occupò il nipote Attilio jr. dopo la morte dello zio.<ref name="Una vita in prima linea" />
 
==== La morte ====
Il 3 maggio 1954 Attilio Prevost Sr. morì improvvisamente nella sua casa di Milano per un edema polmonare a soli 63 anni. Innumerevoli furono i telegrammi e le testimonianze di stima e ammirazione per l’ingegner Prevost e per il suo importante contributo alla cinematografia internazionale. Lo stesso giorno gli venne recapitata una lettera di felicitazioni dal personale di cabina del cinema di Livorno per l'ottimo funzionamento degli impianti Prevost CinemaScope. In quei giorni si proiettava infatti ''[[La tunica]]'' (di Henry Koster, 1953), il primo film girato in [[CinemaScope]].<ref name="Una vita in prima linea" />
 
====L'azienda dopo Attilio====
Alla morte di Attilio Sr. divennero titolari delle Officine Prevost s.a.s.<ref name="Cam Com" /> la moglie Elena (socio accomandatario, Presidente e Direttore Generale), la nipote adottata come figlia Annamaria Lari Prevost (socio accomandante di maggioranza), e il nipote Attilio Prevost jr. (socio accomandante, Direttore Generale). La moglie [[Elena Lanzoni Prevost]] Presidente e amministratore unico dell'azienda fino alla sua morte (1965), nel 1957 nominò Procuratore Generale dell'azienda Franco Mojana (1931-2008), marito di Annamaria Lari Prevost, incarico che ricoprì fino alla cessazione della stessa (1991) di cui fu il liquidatore.<ref name="Cam Com" />
 
Dopo la morte dello zio, Attilio Prevost jr. apportò innovazioni e rinnovò la produzione rendendo l'azienda sempre all'avanguardia nei nuovi processi evolutivi.
 
===Le Officine Prevost di Annamaria Lari Prevost & C. (1965-1991)<ref name="Cam Com" />===
Nel 1965, alla morte di [[Elena Lanzoni Prevost]], Presidente dell'azienda, si costituirono le "Officine Prevost s.a.s. di Annamaria Lari Prevost & C."<ref name="Cam Com" />. La figlia Annamaria Lari Prevost fu titolare e Presidente dell'azienda dal 1965 al 1991, e fu rappresentata con firma libera per gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione dal marito Franco Mojana, Procuratore generale dell'azienda dal 1957.<ref>Atto pubblico n.108366/4527 di rep. a rog dr. Cavalchini del 9.6.1965</ref>
Nel dicembre del 1975, Annamaria Lari Prevost Mojana, Presidente delle "Officine Prevost s.a.s. di A.Lari Prevost & C.", e Franco Mojana, amministratore unico della "Società per Azioni Immobiliare Anguissola", decisero, tramite fusione, di trasformare l'azienda in società di capitali modificando la ragione sociale in "Officine Prevost Spa.".<ref>Atto depositato presso la Camera di Commercio di Milano atto numero 19565/4952 del 7 luglio 75</ref>
 
I soci furono Annamaria Lari Prevost Mojana (Presidente e Amministratore delegato dell'azienda rappresentata per Procura Generale dal marito Franco Mojana), Ing. Attilio Prevost jr. (Direttore Generale), e Franco Mojana (Procuratore Generale).<ref name="Cam Com" />
 
Le Officine Prevost S.p.A. furono messe in liquidazione volontaria e cessarono l'attività nel 1991. La liquidazione fu seguita dal Procuratore generale Franco Mojana, socio e liquidatore dell'azienda.<ref>documento depositato presso il Registro delle Imprese</ref>
[[File:Attilio e Elena Prevost - Milano 1951.jpg|thumb|left|Attilio e Elena Prevost nel 1952]]
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Croce di guerra al valor militare (recto).svg
|nome_onorificenza=Croce di guerra al valor militare
|collegamento_onorificenza=Croce di guerra al valor militare
|data=1926
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of St. Gregory the Great.png
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine di San Gregorio Magno (Stato Pontificio)
|collegamento_onorificenza=Ordine di San Gregorio Magno
|motivazione=
|data=1948
}}
 
== Mostre dedicate ad Attilio Prevost ed eventi in cui sono state utilizzate le sue foto ==
* [[2014]], [[Magreglio]]. ''Attilio Prevost - Una vita in prima linea''. A sessant'anni dalla scomparsa del primo sindaco del Dopoguerra, il Comune di Magreglio ha dedicato una mostra ad Attilio Prevost legata alla sua attività di pioniere della cinematografia e fotografo di guerra. Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo<ref>{{cita web|url=http://www.tempi.it/i-primati-dellindomabile-prevost-sindaco-fotografo-di-guerra-sabotatore-dei-nazisti-e-inventore-della-moviola| titolo=I primati dell’indomabile Prevost: sindaco, fotografo di guerra, sabotatore dei nazisti e inventore della moviola|editore=Tempi.it |accesso=28 settembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dnheart.com/it/attilio-prevost-1890-1954-una-vita-in-prima-linea/| titolo=Attilio Prevost (1890-1954) - Una vita in prima linea|accesso=5 gennaio 2018}}</ref>
* [[2014]], [[Ponte Lambro]]. ''Un fotografo in trincea''. Sala consiliare del Comune. Omaggio all'attività di fotografo e cineoperatore durante la Prima Guerra Mondiale, ed al prezioso contributo nel campo dell'industria cinematografica italiana<ref>{{cita web|url=http://www.erbanotizie.com/cultura/attilio-prevost-immagini-inedite-a-ponte-lambro-49188/| titolo=Attilio Prevost: immagini inedite a Ponte Lambro|accesso=6 gennaio 2018}}</ref>
* [[2015]], [[Milano]]. ''La camera della guerra''. Il Museo Interattivo del Cinema (MIC)]] - [[Cineteca Italiana - di Milano, gli ha dedicato una giornata di studi, ricordando la sua attività creativa ed imprenditoriale nell'industria cinematografica italiana.<ref>{{cita web|url=https://www.milanoweekend.it/2015/02/16/la-camera-della-guerra-al-mic-una-mostra-interattiva-sulla-grande-guerra/44726|titolo=La camera della guerra: al MIC una mostra interattiva sulla Grande Guerra|accesso=28 settembre 2017}}</ref>
* [[2015]], [[Monza]]. ''Iconografia emotiva della Grande Guerra'', [[Urban Center]], Via Turati 6, Monza. Foto di Attilio Prevost e tele di Rossana Maggi<ref>{{cita web|url=http://www.artevoxteatro.it/calendario/22-per-una-stella| titolo=Iconografia emotiva della Grande Guerra - I grandi capolavori dell'arte sul tema della guerra reinterpretati dall'artista Rossana Maggi|accesso=5 gennaio 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.mbnews.it/2015/10/monza-rivive-la-grande-guerra-la-realta-aumentata-racconta-il-monumento-ai-caduti/| titolo=Monza rivive la Grande Guerra. La realtà aumentata racconta il Monumento ai Caduti|accesso=6 gennaio 2018}}</ref>
* [[2015]], [[Canzo]]. ''Centenario della grande Guerra (1915-1918)'', 22 maggio: Documenti video, foto del fotografo Attilio Prevost, Teatro Comunale<ref>{{cita web|url=http://www.triangololariano.it/it/centenario-della-grande-guerra-1915-1918.aspx|titolo=Centenario della grande Guerra (1915-1918)|accesso=5 gennaio 2018|urlmorto=sì}}</ref>
* [[2017]], [[Milano]]. ''La guerra negli occhi, la guerra nel cuore''. La Cineteca Italiana, presso lo [[Spazio Oberdan]] di Milano, ha dedicato ad Attilio Prevost e a [[Luca Comerio]] una mostra fotografica interattiva, rendendo omaggio al lavoro di documentazione svolto dai due fotografi e cineoperatori durante la Prima Guerra Mondiale.<ref>{{cita web|url=http://www.cinetecamilano.it/esposizione/laguerranegl-occhilaguerranelcuoremostra|titolo=La guerra negli occhi, la guerra nel cuore - Mostra fotografica interattiva|accesso=28 settembre 2017}}</ref>
* [[2017]], [[Musile di Piave]] ''Attilio Prevost, un fotografo al fronte''. All´Istituto Comprensivo Enrico Toti di Musile di Piave, nel mese di novembre 2017, è stato presentato uno dei tanti progetti scolastici che il comitato organizzatore del 66º Raduno Nazionale Bersaglieri "Piave 2018" ha pensato per i ragazzi di tutte le scuole del territorio.<ref>{{cita web|url=https://www.topradio.it/A-Musile-di-Piave-Attilio-Prevost-un-fotografo-al-fronte.htm}}</ref>
* [[2017]], [[Milano]]. Pubblicazione a cura della [[Cineteca Italiana]] a 70 anni dalla fondazione - Series of newspapers for the exhibitions curated by ''Fondazione Cineteca Italiana'' for the celebration of its 70th years of life. Photographs by [[Luigi Comencini]], Paul Ronald, Attilio Prevost, [[Federico Patellani]] Curated by Matteo Pavesi and Giovanna Calvenzi.
* [[2018]], 4 Novembre, [[Erba (Italia)|Erba]] (CO). ''Quel tanto atteso bollettino''. Mostra curata da Marco Rizzi presso Villa Ceriani Bressi. Cimeli, documenti ed immagini a cento anni dalla fine della [[Grande Guerra]].
* [[2018]], 17 Novembre, Sala Civica di Albinea (RE) - Mostra fotografica “Albinea Ricorda” - Storie dei caduti albinetani nella Prima Guerra Mondiale.
* [[2019]], 28 Febbraio, [[Torino]]. Il Museo Nazionale del Cinema presenta il volume: "Attilio Prevost (1890-1954). Una vita in prima linea. Ritratto dell’inventore della moviola", di Annamaria Lari Prevost." (Silvana Editoriale, 2019)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Enciclopedia Treccani (1931) Cinematografo - Principi fondamentali
* {{cita libro|autore=Gaetano Mannino-Patané|titolo=L'operatore cinematografico|editore=Hoepli editore|città=Milano|anno=1961}}
* Franco Cocchi, "Le macchine da ripresa Prevost" - Note di Storia del Cinema, Nuova serie, n. 10, 1989 - Associazione italiana per le ricerche di storia del cinema.
* {{cita libro|titolo=Storia del cinema italiano| volume=IX - 1954-1959|curatore=Sandro Bernardi|editore=Marsilio Edizioni di Bianco & Nero|città=Venezia|anno=2004}}
* La materia dei sogni. L'impresa cinematografica in Italia - Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi (Carocci editore, Roma, 2005){{senza fonte|Il saggio di Federico Rovida, "La tecnologia dimenticata: la gloriosa storia delle Officine Prevost"}}, risulta spesso inattendibile e le fonti sono insufficienti. Non nomina né riporta testimonianze della nipote dei coniugi Prevost, titolare e presidente dell'azienda dopo la morte dei nonni e memoria storica della loro attività imprenditoriale.
* Cinema muto italiano: tecnica e tecnologia. Vol. 2: Brevetti, macchine, mestieri - Canosa, Carluccio, Villa (Carocci editore, Roma, 2006)
* Annamaria Lari Prevost Mojana, ''C'era una volta la Prevost - Ricordi lunghi un secolo di Annamaria Lari Prevost'', (Eikonos Arte edizioni, Milano, 2012)
* Roberto Schiavone, ''Montare un film, Dino Audino'', 2002 ISBN 978-88-7527-144-2
* Stefano Masi, ''Nel buio della moviola'', Lanterna Magica cooperativa cinematografica L'Aquila
* {{cita libro|autore=Roberto Perpignani|titolo=Dare Forma alle emozioni|editore=Falsopiano|anno=2006}}
* {{cita libro|autore=Roberto Perpignani|titolo=Il montaggio cinematografico, in Storia del cinema mondiale|volume=5|editore=Giulio Einaudi Editore|anno=2001}}
* Franca Faldini, Goffredo Fofi, (a cura di), ''L'avventurosa storia del cinema italiano: 1933 1959'', Milano, Feltrinelli,1979.
* H.Mario Raimondo-Souto, ''Motion Picture Photography'', A History, 1891-1960 (McFarland & C, Inc., Publishers - Jefferson, North Carolina, and London, 2007)
* Riccardo Marchesini, ''Buio in sala. Vita, morte e miracoli dei cinema in Emilia-Romagna'', (Minerva Edizioni, Bologna, 2011 - con DVD allegato)
* Pillitteri e Mengacci, ''Luca Comerio. Milanese, Fotografo, pioniere e padre del cinema italiano'', (edizioni Spirali, Milano, 2012)
* Pietro Redondi – Luca Comerio, l'esposizione del Sempione e il cinema industriale - Istituzioni, attori e ideali di un secolo di cultura scientifica a Milano - 1863-1963, (2017 - www.milanocittadellescienze.it)
 
== Voci correlate ==
* [[Elena Lanzoni Prevost]]
* [[Luca Comerio]]
* [[Officine Prevost]]
* [[Astra Film]]
* [[Elena Lanzoni Films]]
* [[Moviola]]
* [[Proiettore cinematografico]]
* [[Croce di Malta (meccanismo)]]
* [[Pellicola cinematografica]]
* [[Ghisallo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Imdb}}
* {{cita web|http://www.comingsoon.it/personaggi/attilio-prevost-sr/132731/biografia/|Biografia di Attilio Prevost Sr. su comingsoon.it}}
* {{cita web | titolo=Attilio Prevost Sr. |url=https://it-it.facebook.com/pages/Attilio-Prevost-Sr/532421153438290?sk=info&tab=page_info |editore=Facebook.com |}}
* {{cita web | titolo= Proiettore Prevost |http://www.imss.fi.it/milleanni/bresc/ibresci1.html#}}
* {{cita web | titolo=I primati dell’indomabile Prevost: sindaco, fotografo di guerra, sabotatore dei nazisti e inventore della moviola | editore=Tempi.it |url=http://www.tempi.it/i-primati-dellindomabile-prevost-sindaco-fotografo-di-guerra-sabotatore-dei-nazisti-e-inventore-della-moviola | data 3 agosto 2014 |}}
* {{cita web| url=https://www.panorama.it/cultura/pellicole-al-fronte-la-grande-guerra-di-prevost-e-comerio/?amp=true |titolo=La Grande Guerra di Prevost e Comerio | editore=Panorama}}
* {{cita web |titolo= Attilio Prevost: immagini inedite a Ponte Lambro |http://www.erbanotizie.com/cultura/attilio-prevost-immagini-inedite-a-ponte-lambro-49188/}}
* {{cita web |titolo= Museo Interattivo del Cinema di Milano (MIC) |http://mic.cinetecamilano.it/proiezioni/attilio-prevost-una-vita-in-prima-linea/|}}
* {{YouTube |autore = |id = U6XKnUoww98|titolo = Intervista all'Ing. Prevost|}}
* {{YouTube |autore = |id = pn6LiPR2qnA|titolo = Foto della Grande Guerra|}}
* {{YouTube |autore = |id = OIhoarZuN8Q|titolo = Buio in sala, Riccardo Marchesini |editore=Giostra Film|}}
* {{cita web | titolo= Il macchinista dei sogni (Michele Smargiassi, 2014) |http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2014/01/15/il-macchinista-dei-sogni/#comments}}
* {{cita web | titolo= Moviola Prevost 1930 ca. |http://www.museocinema.it/it/collezioni/apparecchi}}
 
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[[Categoria:Apparecchiature cinematografiche]]
[[Categoria:Imprenditori italiani]]
[[Categoria:Fondatori di impresa]]