Cattedrale di Palermo e Roberto Gualtieri: differenze tra le pagine

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{{Carica pubblica
{{Edificio religioso
|nome = Roberto Gualtieri
|DedicatoA = [[Maria Assunta]]
|immagine = Gualtieri, Roberto-9790.jpg
|NomeEdificio = Cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta
|didascalia =
|Immagine = 0482 - Palermo - Cattedrale - Foto Giovanni Dall'Orto 28-Sept-2006.jpg
|carica = Vicepresidente del<br /> [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici|Gruppo Socialisti & Democratici]]
|Didascalia = La Cattedrale da Via Vittorio Emanuele
|mandatoinizio = 2 luglio 2019
|Larghezza =
|carica2 = [[Eurodeputato]]
|Città = {{simbolo|Palermo-Stemma da Il blasone in Sicilia (Tav 86).png|25}}[[Palermo]]
|legislatura2 = [[Membri italiani del Parlamento europeo della VII legislatura|VII]], [[Membri italiani del Parlamento europeo della VIII legislatura|VIII]], [[Membri italiani del Parlamento europeo della IX legislatura|IX]]
|Regione = {{IT-SIC}}
|gruppo parlamentare2 = [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici]], [[Partito del Socialismo Europeo]]
|SiglaStato = ITA
|coalizione =
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|circoscrizione = Italia centrale
|AnnoConsacr =
|collegio =
|StileArchitett = [[Architettura bizantina|bizantino]], [[Architettura normanna|romanico normanno]], [[architettura gotica|gotico]], [[Architettura rinascimentale|rinascimentale]], [[architettura barocca|barocco]], [[Neoclassicismo|neoclassico]]
|incarichi2 = Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari
|InizioCostr = [[1185]]
|sito2 = https://www.europarl.europa.eu/meps/it/96892/ROBERTO_GUALTIERI_home.html
|FineCostr = completata in età medievale (successivamente la cattedrale fu arricchita con delle aggiunte fino al [[XVIII secolo]])
|partito = [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|Website = [http://www.cattedrale.palermo.it/ Sito ufficiale]
|Note tendenza =
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione = Professore universitario
|firma =
}}
{{Bio
 
|Nome = Roberto
{{UNESCO
|Cognome = Gualtieri
|tipoBene = patrimonio
|Sesso = M
|nome = Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
|LuogoNascita = Roma
|nomeInglese = Arab-norman Palermo and the cathedral churches of Cefalù and Monreale
|GiornoMeseNascita = 19 luglio
|nome2 = <!-- (*) nome del bene in lingua italiana -->
|AnnoNascita = 1966
|nomeInglese2 = <!-- (*) nome del bene in lingua inglese, come indicato sul sito UNESCO -->
|LuogoMorte =
|immagine = Palermo-Cathedral-bjs-2.jpg
|GiornoMeseMorte =
|anno = 2015
|AnnoMorte =
|annoEliminazione = <!-- (*) anno di cancellazione del patrimonio -->
|Epoca = 1900
|anno2 = <!-- (*) anno di riconoscimento -->
|Epoca2 = 2000
|tipologia = architettonico
|Attività = politico
|criterio = C (ii) (iv)
|Nazionalità = italiano
|pericolo = no
|link = 1487
|link2 = <!-- (*) Codice del bene -->
|linkMappa = <!-- Nome dell'immagine contenente la mappa. Basta il nome dell'immagine con l'estensione, non servono altri parametri -->
}}
Dal 7 giugno 2009 è deputato europeo del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]].<ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/meps/it/96892/ROBERTO_GUALTIERI/home|titolo=Home {{!}} Roberto GUALTIERI {{!}} Deputati {{!}} Parlamento Europeo|sito=www.europarl.europa.eu|lingua=it|accesso=2019-04-17}}</ref> Nel luglio 2014, è stato eletto Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari al Parlamento Europeo.<ref name="autogenerato1">{{Cita web|url=https://www.eunews.it/2014/07/07/gualtieri-nuovo-presidente-commissione-affari-economici-e-monetari-del-parlamento/18910|titolo=Gualtieri nuovo presidente Commissione affari economici e monetari del Parlamento - Eunews|data=2014-07-07|lingua=it-IT|accesso=2019-04-17}}</ref>
 
== Biografia ==
La '''cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta''', nota semplicemente come ''cattedrale di Palermo'', è il principale [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[chiesa cattolica|cattolico]] della città di [[Palermo]] e [[cattedrale|sede vescovile]] dell'[[Arcidiocesi di Palermo|omonima arcidiocesi metropolitana]].<ref>Pagina 97 e seguenti, Abate [[Francesco Sacco]], "''Dizionario geografico del Regno di Sicilia''", [https://books.google.it/books?id=v3WGCdFL0JoC], Palermo, Reale Stamperia, 1800</ref><ref name="Vincenzo Mortillaro-49">{{Cita|Vincenzo Mortillaro|pp. 49}}</ref>
È professore associato di Storia contemporanea all'Università di Roma "La Sapienza"<ref>[http://www.lettere.uniroma1.it/user/425 roberto gualtieri | Sapienza - Università di Roma<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ed è vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci<ref>{{cita web |url=http://www.fondazionegramsci.org/2_fondazione/fondazione_contatti.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=26 novembre 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140506210821/http://www.fondazionegramsci.org/2_fondazione/fondazione_contatti.htm |dataarchivio=6 maggio 2014 }}</ref>. È autore di numerosi libri ed articoli sulla storia italiana e internazionale del XX secolo e sul processo di integrazione europea.
Collabora a diversi quotidiani e riviste, ha diretto il Rapporto annuale sull'integrazione europea per l'editore Il Mulino.<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.fondazionegramsci.org/7_pubblicazioni/pubblicazioni_rapportoeu/pubbl_rapportoeu.htm |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
Membro della segreteria romana dei [[Democratici di Sinistra]] tra il 2001 e il 2006, nell'ottobre di quest'anno, è stato uno dei tre relatori del convegno di Orvieto che ha dato il via alla costruzione del nuovo partito e ha successivamente fatto parte della commissione di "saggi" nominata da Romano Prodi<ref>{{Cita web|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/landing.html|titolo=Operazione Partito democratico Pronta la squadra dei «saggi» - Archivio Corriere della Sera|sito=archivio.corriere.it|accesso=2019-04-17}}</ref> che ha redatto il "Manifesto"<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/politica/partito-democratico/manifesto-pd/manifesto-pd.html|titolo=Partito democratico, pronto il Manifesto "Ci impegniamo a nascere nel 2008" - Politica - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=2019-04-17}}</ref> per il Partito democratico.<br />
Dal 3 luglio [[2015]] fa parte del [[Patrimonio dell'umanità]] ([[Unesco]]) nell'ambito dell'Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale".
Nel 2007 viene eletto all'Assemblea nazionale del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], nel 2008 entra a far parte della Direzione nazionale, dove è stato rieletto nel gennaio 2014.<ref>[http://www.partitodemocratico.it/utenti/direzione.htm?i=g Sito Ufficiale | Partito Democratico<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140901210507/http://www.partitodemocratico.it/utenti/direzione.htm?i=g |data=1º settembre 2014 }}</ref>
 
== Attività Parlamentare ==
== Culto dell'Assunta e di Santa Rosalia ==
=== Primo mandato al Parlamento Europeo ===
{{Opera urbana
Nella primavera del 2009 è stato eletto deputato europeo per il PD nella circoscrizione Italia Centrale. Nel luglio 2009 è stato nominato titolare della Commissione per gli Affari Costituzionali (AFCO), e della Sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa (SEDE), in cui ha ricoperto l'incarico di coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici; membro sostituto della [[Commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo|Commissione per gli Affari Esteri]] (AFET) e della Commissione per i Bilanci (BUDG), in cui ha ricoperto l'incarico di relatore permanente per il bilancio sulla PESC.<br />
|nome = Piano della Cattedrale
Nel 2010, è stato nominato negoziatore per il gruppo dei Socialisti e Democratici sull'istituzione del servizio europeo per l'azione esterna (con il deputato PPE Elmar Brok e il deputato ALDE [[Guy Verhofstadt]]).<ref>[https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/budg/ad/855/855083/855083it.pdf PA_NonLeg<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> È stato inoltre co-relatore in commissione Bilanci (con il deputato PPE Laslo Surjan) del bilancio rettificativo 6/2010 relativo all'istituzione del SEAE.<ref>https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/budg/oj/829/829727/829727it.pdf</ref><br />
|nomiPrecedenti = [[1185]] <br />
Nel 2011, è stato nominato co-relatore (con Elmar Brok) sul progetto di decisione del Consiglio europeo che ha modificato l'articolo 136 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativamente a un meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l'euro.<ref>https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2011-0103+0+DOC+XML+V0//IT#BKMD-3</ref> In commissione Sicurezza e difesa, è stato relatore sullo sviluppo della politica di sicurezza e di difesa comune a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona<ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A7-2011-0166+0+DOC+XML+V0//IT|titolo=RELAZIONE sullo sviluppo della politica di sicurezza e di difesa comune a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona - A7-0166/2011|sito=www.europarl.europa.eu|accesso=2019-04-17}}</ref>.
* ''Cimiterio Santi Angeli del Plano Matris Panormitane Ecclesiæ''
* ''Cimitero di Tutti i Santi''
|altriNomi =<br />
* ''Lo plano di la majuri Ecclesia''
* ''Piano della Cattedrale''
|immagine = Cattedrale PA esterni 02.JPG
|didascalia = Statua di Santa Rosalia
|siglaStato = ITA
|città = {{simbolo|Palermo-Stemma_uff.png}} [[Palermo]]
|circoscrizione =
|distretto =
|quartiere = [[Monte di Pietà o Seralcadi]]
|cap =
|tipo =
|lunghezza =
|superficie =
|pavimentazione =
|intitolazione =
|progettista =
|costruzione =
|demolizione =
|inizio = [[1446]] - [[1465]] [[Simone Beccadelli di Bologna|Simone di Bologna]]<br />[[1574]] - [[1575]] [[Cattedrale di Palermo#Prospetto occidentale|Recinzione Gagini]]<br />[[1655]] - [[1673]] Promotori:<br />[[Martín de León Cárdenas]]<br />[[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Juan Lozano]]<br />[[1761]]
|fine = [[2000]]
|intersezioni =
|interesse =<br />
* [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]]
* [[Pontificia facoltà teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista"|Seminario Arcivescovile]]
* [[Museo diocesano (Palermo)|Museo Diocesano]]
* [[Oratorio dei Santi Pietro e Paolo (Palermo)|Oratorio dei Santi Pietro e Paolo]]
* [[Oratorio dei Santi Pietro e Paolo (Palermo)#Ospedale dei Sacerdoti|Ospedale dei Sacerdoti]]
* [[Chiesa di Santa Cristina la Vetere#Oratorio dei Pellegrini|Oratorio dei Pellegrini]]
* [[Chiesa di San Giovanni alla Guilla#Via Francigena di Sicilia|Via dei Pellegrini]]
* [[Cappella dell'Incoronata]]
* [[Chiesa di Santa Cristina la Vetere]]
* [[Chiesa di Santa Cristina la Vetere#Chiesa di Santa Ninfa|Chiesa di Santa Ninfa]]
* [[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto#Monastero benedettino di Santa Maria di Monte Oliveto|Seminario]]
* [[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto#Primitivo Arcivescovado|Primitivo Palazzo Arcivescovile]]
* [[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto#Primitivo Arcivescovado|Monastero benedettino di Santa Maria di Monte Oliveto]]
* [[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto]]
* [[Palazzo Artale di Collalta]]
* [[Chiesa dei Sette Angeli]]
* [[Chiesa dei Sette Angeli#Monastero dei Sette Angeli|Monastero dei Sette Angeli]]
* [[Chiesa del Gesù (Palermo)#Collegio Massimo|Collegio Massimo]]
* [[Palazzo Castrone]]
* [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Palermo)|Primitiva cappella di Santa Maria Maddalena]]
* [[Cassaro (Palermo)|Via Vittorio Emanuele II]]
|trasporti = Vedi [[Cassaro (Palermo)|Cassaro]]
|linkMappa =
|nomeMappa =
|didascaliaMappa =
|coord titolo = no
|coordinate regione =
}}
 
Alla fine del 2011 è stato nominato (con Elmar Brok, Guy Verhofstadt e Daniel_Cohn-Bendit) membro della squadra che ha negoziato a nome del Parlamento europeo il Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria (il cosiddetto "Fiscal Compact").
[[File:Cattedrale PA esterni 08.JPG|thumb|upright|Prospetto laterale Abside]]
Dal 2012 ha ricoperto l'incarico di coordinatore per il gruppo S&D nella Commissione Affari Costituzionali. È stato inoltre nominato membro sostituto della Commissione Affari economici e monetari (ECON) e membro titolare della Delegazione parlamentare per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese (DPLC). In commissione Affari costituzionali, è stato co-relatore (con il deputato PPE Rafal Trzaskowski) sulla composizione del Parlamento europeo in vista delle elezioni del 2014.<ref>https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//NONSGML+AMD+A7-2013-0041+009-014+DOC+PDF+V0//IT</ref>
[[File:Cattedrale PA esterni 09.JPG|thumb|upright|Tarsie laviche campanile di nord est]]
[[File:Cattedrale PA esterni 13.JPG|thumb|upright|Dettaglio intarsio lavico]]
 
Nell'ottobre 2012 è stato nominato negoziatore "sherpa" del Parlamento europeo, insieme a Elmar Brok, Guy Verhofstadt e Daniel Cohn Bendit, presso il gruppo di lavoro istituito dal presidente del Consiglio europeo Hermann van Rompuy per la riforma dell'Unione economica e monetaria.<ref>{{Cita web|url=https://www.socialistsanddemocrats.eu/newsroom/mep-roberto-gualtieri-appointed-chief-negotiator-sd-group-van-rompuy-paper-european|titolo=MEP Roberto Gualtieri appointed chief negotiator for S&D Group on Van Rompuy Paper on European Monetary Union|sito=Socialists & Democrats|lingua=en|accesso=2019-04-17}}</ref><br />
=== [[Assunzione di Maria|Santa Vergine Maria Assunta in Cielo]] ===
Nel 2013 è stato co-relatore con Trzaskowski sulla Relazione sui Problemi Costituzionali della Governance Multilivello nell'Unione Europea.<ref>[https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A7-2013-0372+0+DOC+XML+V0//IT RELAZIONE sui problemi costituzionali di una governance a più livelli nell'Unione europea - A7-0372/2013<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Nel 2013, con Brok, Verhofstaft, Cohn-Bendit, Andrew Duff e Jo Leinen ha partecipato all'elaborazione del nuovo Trattato per l'Unione europea promosso dal “Gruppo Spinelli”, di cui è membro.<ref>[http://www.eunews.it/2013/10/04/gruppo-spinelli-questa-ue-non-funziona-si-passi-a-una-federazione-europea/9546 Gruppo Spinelli: questa Ue non funziona, si passi a una federazione europea - Eunews<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
La Cattedrale metropolitana di Palermo è dedicata alla ''Santa Vergine Maria Assunta in Cielo''.<ref name="ReferenceA">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 234}}</ref> La [[patrona]] della città è [[Santa Rosalia]] cui è dedicata la Cappella meridionale posta nell'abside minore del [[transetto]] destro. Importantissimo è il culto che Palermo e la Sicilia tributano alla [[Maria (madre di Gesù)|Vergine Maria]], venerazione che trova fondamento nel rapporto epistolare tra l'ambasceria del Senato Messinese e Maria Madre di Gesù Cristo, Madre di Dio, Madre della Chiesa, secondo il [[dogma]] [[Theotókos]] formulato dal [[Concilio di Efeso]] e riaffermato da alcuni principii del [[Concilio di Nicea I]]. Legame rafforzato dall'opera evangelizzatrice degli [[Apostoli]], [[San Pietro]] e [[San Paolo]] nei rispettivi transiti in terra sicula. In tutte le accezioni è Patrona delle principali città dell'isola, Patrona Principale del Regno delle Due Sicilie e attuale Patrona della Sicilia, a lei sono dedicate la maggior parte delle Cattedrali e numerosi luoghi di culto.
 
=== Secondo mandato al Parlamento Europeo ===
Con [[Gualtiero Offamilio]] la cattedrale è dedicata all'[[Assunzione della Vergine]] rappresentata in tre diverse iconografie: una è la [[Dormizione di Maria|Dormizione della Madre di Dio]] o «''Koimesis tes Theotokou''» o «''Dormitio Virginis''», che appartiene alla tradizione bizantina, le altre due appartenenti alla tradizione latina: l'[[Assunzione di Maria|Assunzione]] e l'[[Maria Regina|Incoronazione in cielo]].
A seguito della sua rielezione a deputato europeo, il 7 luglio 2014 è stato eletto Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari.<ref name=autogenerato1 />
#) Nella prima, la Vergine Maria è rappresentata sul letto di morte, circondata dagli apostoli e una bambina, che simboleggia l'anima pura di Maria pronta a salire al cielo. Questa iconografia è spesso rappresentata anche da artisti latini con il titolo di '''Dormitio Virginis''', fino all'attuazione delle disposizioni della riforma del [[Concilio di Trento]] ([[1545]] - [[1563]]). Raffigurazione mirabilmente ripresa e illustrata nel "teatrino" marmoreo, opera di [[Antonello Gagini]], dove i Sette Arcangeli aprono il corteo processionale, uno di essi conduce per mano una bambina, gli Apostoli trasportano e seguono la lettiga.
#) '''Assunzione''': la tradizione iconografica della Chiesa Latina rappresenta la Vergine in preghiera ascendente verso il cielo in un cerchio di nuvole e circondata, sorretta e quasi trasportata dai [[Arcangeli|Sette Arcangeli]].
#) '''Incoronazione''': la rappresentazione raffigura la Vergine insieme a Gesù Cristo seduti su due troni in cielo tra le nuvole e angeli, nel momento in cui il figlio cinge con una corona il capo della Madre.
 
Relatore di numerosi provvedimenti, tra cui la relazione annuale sull'[[Unione bancaria]], vari regolamenti sulle statistiche, le nomine ai vertici di Bce, Srb, Eba, Esma, Eiopa, Efsi, gli Npl e il nuovo programma InvestEu, è molto impegnato nel coordinamento dell'attività della Commissione Econ nell’ambito della regolamentazione dei mercati finanziari presiedendo tutti i triloghi legislativi.
L'Angelo Custode e i Sette Angeli che accompagnano l'Assunzione sono elementi iconografici comuni alla topografia delle immediate adiacenze della cattedrale: la chiesa e [[Chiesa dei Sette Angeli|Monastero dei Sette Angeli]], la strada e la [[Chiesa dell'Angelo Custode]].
 
Nel 2017 è stato nominato dalla Conferenza dei Presidenti membro del Brexit Steering Group – in rappresentanza del gruppo dei [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici|Socialisti e Democratici]] –, incaricato di seguire i negoziati [[Brexit]] per conto del Parlamento Europeo e coordinato da [[Guy Verhofstadt]]. Nell'ambito del Brexit Steering Group partecipa anche, insieme a Guy Verhofstadt e [[Elmar Brok]], agli incontri degli sherpa del Consiglio Europeo sulla Brexit.
Sulla facciata occidentale, accoglie il pellegrino la "''Madonna del Tocco''" o "''Madonna della Porta''", allegoria della Vergine Maria quale porta d'accesso a Dio. La "''Madonna della Luce''", poi più comunemente nota in Sicilia come ''[[Santa Maria del Lume|Madonna del Lume]]'', verosimilmente un derivato della [[Odigitria|Vergine Odighitria]] bizantina, che è colei che indica la via, la direzione, la "Santa Maria del Cammino". Riconducibile nella tradizione siciliana alla Madonna del Lume, identificabile e configurabile nella protettrice dei viaggi via mare, dei porti, dei fari. Immediato il collegamento con l'alta torre di segnalazione - odierno campanile - posta davanti al duomo, incastonata nella cerchia delle mura difensive della città. La Vergine Maria: "luce", "faro", "via", "rivelazione della meta" nel cammino terreno del credente lungo la strada verso il vero compimento.
Presiede il Financial Assistance Working Group, istituito nel 2016 dal Parlamento europeo per monitorare l'implementazione del programma di aiuti alla Grecia e future possibili programmi, e il Banking Union Working Group.
 
È molto attivo con discorsi e conferenze nel dibattito europeo sul futuro dell'Unione Economica e Monetaria, il completamento dell'Unione Bancaria e l’istituzione dell'Unione dei Mercati dei Capitali.
=== [[Santa Rosalia]] ===
 
Nel 2016 il magazine [[Politico (quotidiano)|Politico]], che lo ha definito uno dei legislatori più efficienti dell’intero Parlamento, lo ha collocato tra gli otto deputati più influenti del Parlamento europeo.<ref name="Politico">{{Cita web|url=https://www.politico.eu/list/the-40-meps-who-mattered-in-2014-2019/roberto-gualtieri/|titolo=Roberto Gualtieri|sito=Politico|data=2019-04-11|accesso=2019-04-17}}</ref><ref name="lista">{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/04/17/lista-eurodeputati-politico/|titolo=Gli eurodeputati che si sono fatti notare|sito=Il Post|data=2019-04-17|lingua=it-IT|accesso=2019-04-17}}</ref>
Nel [[1130]] nasce Rosalia de' Sinibaldi (o Berardi), il cui nome è la contrazione latina di ''Rosa et Lilium'', figlia del conte Sinibaldo de' Sinibaldi, vassallo del re normanno [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]], il quale per i servizi resi, gli affida i feudi di [[Santo Stefano Quisquina|Quisquina]] e del [[Monte delle Rose]]. Sinibaldo discendente dai Conti Marsi e da [[Carlo Magno]] alla dodicesima generazione. La madre Maria Guiscardi (immediato è il collegamento con [[Roberto il Guiscardo]]), nipote di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] è una nobildonna normanna.
 
Nel corso del suo mandato ha presieduto il numero record di 157 triloghi (le negoziazioni inter-istituzionali tra Commissione, Parlamento e Consiglio per definire le norme europee).<ref name="Politico"/><ref name="lista"/>
Per estrazione, educazione, cortesia, regalità e bellezza, Rosalia diviene damigella d'onore e dama di compagnia della regina [[Margherita di Navarra e di Sicilia]], figlia del re [[García IV Ramírez di Navarra]] e moglie di [[Guglielmo I di Sicilia]], figlio di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]], ma, per via di incongruenze, è molto più probabile che Rosalia fosse la damigella di una delle spose di Ruggero II. La giovane Rosalia si forma e matura presso la corte regale, nella splendida cornice di [[Palazzo dei Normanni]], a pochi passi dalla primitiva Cattedrale bizantina, futuro teatro della grande ricostruzione Gualtieriana dopo la distruzione causata dal [[Terremoto di Catania del 1169|terremoto di Sant'Agata]], divenendo spettatrice di eleganti e sontuosi eventi mondani.
 
=== Terzo mandato al Parlamento Europeo ===
Sposa promessa del conte (o principe) Baldovino, cavaliere distintosi per aver salvato dalle fauci di un leone re Ruggero II, Rosalia preferisce la vita monastica e la solitaria contemplazione. Già da fanciulla dedica gran parte del tempo alla preghiera sia nella casa paterna all'[[Oratorio di Santa Caterina (Palermo)#Chiesa di Santa Rosalia|Olivella]], sia nel Palazzo dei Normanni. La giovane si rifugia nel [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Palermo)#Monastero basiliano del Santissimo Salvatore|monastero del Santissimo Salvatore]] come seguace dell'[[ordine basiliano]] di [[rito greco]]. Oppressa dai genitori e dal promesso sposo, dopo due anni circa abbandona anche le spartane comodità del monastero cittadino. Comincia la sua esperienza di eremitaggio nei boschi di [[Palazzo Adriano]] per poi rifugiarsi sul [[Santo Stefano Quisquina|Monte Quisquina]], all'interno di una spelonca, dove scrisse un'epigrafe in latino, vivendo da [[anacoreta]], ricevendo assistenza religiosa dalla locale comunità basiliana ma più probabilmente da un abbate, Cirillo, che le forniva la Santa Comunione. Dopo un isolamento di circa dodici anni, trascorre alcuni mesi all'interno di un bosco a Bivona, infine si trasferisce per un altro lungo periodo in una grotta di [[Monte Pellegrino]] di Palermo, presso una preesistente chiesa bizantina retta da [[Ordine Benedettino|monaci benedettini]], dove visse per otto anni, concludendo in contemplazione la vita terrena il 4 di settembre del 1170.
Si ricandida alle [[Elezioni europee del 2019]] con il PD nella circoscrizione del Centro Italia.<ref>{{cita web|url=https://it.blastingpop.com/politica/2019/04/europee-ufficiali-i-76-candidati-del-pd-ci-sono-anche-kyenge-sassoli-e-smeriglio-002893269.html|titolo=Europee, ufficiali i 76 candidati del PD: ci sono anche Kyenge, Sassoli e Smeriglio|editore= BlastingPop|autore= Maurizio Ribechini|data=11 aprile 2019|accesso= 16 aprile 2019}}</ref> Viene eletto con 66.965 preferenze. Durante la fase di costituzione del nuovo parlamento europeo ha fatto parte della commissione di 40 parlamentari provenienti dalla diverse forze politiche, che hanno stabilito l'agenda parlamentare per il quinquennio, sarà l'unico italiano a parteciparvi<ref>{{Cita web|url=http://europa.today.it/attualita/gualtieri-parlamento-ue.html|titolo=Solo un italiano ai negoziati sul programma del nuovo Parlamento Ue. Ed è del Pd|sito=EuropaToday|lingua=it|accesso=2019-07-13}}</ref>.
 
Il 10 luglio 2019 viene rieletto alla guida della commissione per i Problemi Economici e Monetari del parlamento Europeo<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfoglio.it/politica/2019/07/10/news/una-buona-notizia-per-l-italia-gualtieri-rieletto-presidente-di-commissione-a-strasburgo-264718/|titolo=Una buona notizia per l'Italia. Gualtieri rieletto presidente di commissione a Strasburgo|sito=www.ilfoglio.it|lingua=it|accesso=2019-07-13}}</ref>.
Per la condotta esemplare è considerata santa già in vita e seppur non riconosciuta, fu oggetto di culto con l'edificazione di numerose chiese e cappelle a lei dedicate. Dopo oltre quattro secoli il culto lentamente affievolisce al punto che il suo nome non è più invocato nelle litanie dei Santi Protettori di Palermo fino ai primi anni del [[XVII secolo]]. Con la [[peste]] del [[1624]], che imperversa nell'Italia di allora con due diversi flussi di contagio: incontrollate ondate migratorie al settentrione determinano la [[peste di San Carlo|peste di San Carlo Borromeo]], scambi commerciali con paesi ove contrabbandavano ciurme di pirati infetti al meridione, la figura di Rosalia torna in auge, in un contesto alimentato da mito e leggenda, storia e rivelazioni, sogni e scienza, umana rassegnazione e cristiano affidamento, devozione e intelletto, prudenza e circospezione.
 
La data del 7 maggio [[1624]] è ricordata per la propagazione della [[peste]] dovuta allo sbarco alla [[La Cala (Palermo)|Cala]] di una nave carica d'infettati a bordo proveniente da [[Tunisi]] via [[Trapani]]. Il 15 luglio [[1624]] si registra il ritrovamento del corpo di Santa Rosalia coincidente con l'affievolimento dei focolai di [[peste]]. Il 27 luglio [[1624]] Curia e Senato di Palermo proclamano Rosalia Patrona e Protettrice della città, decretano il primato sulle compatrone dei quattro mandamenti storici [[Santa Cristina di Bolsena|Santa Cristina]], [[Oliva di Palermo|Santa Oliva]], [[Ninfa (martire)|Santa Ninfa]] e [[Sant'Agata]] e su [[Rocco di Montpellier|San Rocco]] fervidamente invocato durante l'epidemia del [[1575]]. Il 15 luglio [[1625]] si svolge il primo [[Festa di Santa Rosalia|Festino in onore di Santa Rosalia]].
 
Il 26 gennaio [[1630]], [[Papa Urbano VIII]], con lo ''Scriptam in Coelesti'' inserisce Rosalia nel ''[[Martirologio Romano]]'', fissando l'origine palermitana, di stirpe reale facendola risalire a [[Carlo Magno]], con la paternità di Sinibaldo de' Sinibaldi e la maternità di Maria Guiscardi, nipote di re Ruggero II.
 
Un buon numero di pitture della Santuzza realizzate tra il [[XIII secolo|XIII]] e il [[XIX secolo]], sono raccolte nella sala Verde del [[Museo diocesano (Palermo)|museo diocesano]] che si trova nell'adiacente [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]]. Tra queste la presunta prima icona del [[XIII secolo]] che la raffigura in abiti di monaca basiliana.
 
== Storia ==
 
[[File:Cattedrale di palermo prospetto.jpg|thumb|upright|Il prospetto della cattedrale su via Bonello.]]
 
=== Epoca punica ===
Paleopolis: ''antica città''. Nel primitivo insediamento [[Storia della Sicilia fenicia|fenicio]] - [[Storia della Sicilia punica|punico]] fu delimitata a oriente da una torre d'avvistamento e fortificazioni lungo il corso del fiume porto - canale [[Papireto]]: rispettivamente gli antesignani della [[Cattedrale di Palermo#Campanili|torre campanile]] e la cinta muraria superstite a ridosso dei resti dell'attuale [[Chiesa di San Giovanni alla Guilla#Via Francigena di Sicilia|strada dei Pellegrini]].
 
=== Epoca romana ===
Neapolis: ''nuova città''. In origine il piano è occupato da una [[necropoli]] esterna a ridosso della cinta muraria punica. La prima testimonianza della diffusione del culto cristiano è dovuta alla presenza di cimiteri all'aperto e catacombe ricavate in fitte reti di grotte utilizzate come luoghi di culto e rifugio dei cristiani perseguitati. Verosimilmente già ritenuta un'area sacra, probabilmente un «Santuario della Salute» di natura pagana.
 
* [[200]] - [[201]], Il ''[[Suda (enciclopedia)|Lessico di Suda]]'' e il ''Tarikh al Hukam'' di [[Al-Qifti]], scritto nel [[1249]], riportano l'attività di medici e filosofi, il passaggio e la morte di [[Galeno]]. Secondo quanto riportato nella ''Riḥla'' (Viaggio) da [[Ibn Jubayr]], lo studioso è sepolto sulla direttrice verso [[Misilmeri]], fonti fantasiose e non provate indicano i resti del medico custoditi nella primitiva cattedrale.
 
La prima chiesa è costruita nell'attuale area a poche centinaia di metri dal primitivo insediamento [[Storia della Sicilia fenicia|fenicio]] - [[Storia della Sicilia punica|punico]] dove adesso sorge il [[Palazzo dei Normanni]], lo stesso luogo deputato durante il I, II e III secolo al sacrificio dei primi martiri palermitani oggetto di [[Persecuzione dei cristiani|persecuzioni cristiane]] operate da [[Decio]] e [[Diocleziano]]. L'edificio sorge fra la ''paleopolis'' «città primitiva» e la ''neapolis'' «nuovo insediamento», distrutta dai [[Vandali]] all'inizio del [[V secolo]].
 
* [[440]], Durante una delle frequenti incursioni in Sicilia, i Vandali di [[Genserico]] attaccano di sorpresa Palermo e catturano il vescovo [[Mamiliano di Palermo|Mamiliano]], i discepoli Eustochio, Proculo, Golbudeo e altri personaggi di rango, tra i quali le giovani [[Ninfa (martire)|Ninfa]] e [[Oliva di Palermo|Oliva]]. Deportati inizialmente in nord Africa per alterne vicende subiscono il martirio e in seguito sono proclamati santi.
* [[444]], L'edificio è menzionato in una [[bolla pontificia]] di [[Papa Leone Magno]] e in una in una lettera al clero siciliano del 21 ottobre 447.
* [[476]], [[Odoacre]] re degli [[ostrogoti]] riscatta la Sicilia cacciando i Vandali di [[Genserico]], con la [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente]] l'isola transita nell'[[Impero romano d'Oriente]] dipendendo direttamente da [[Costantinopoli]].
 
In questo frangente la Chiesa di Roma proclama santi [[Agatone (martire)|Agatone]] martire e [[Mamiliano di Palermo|Mamiliano]] entrambi vescovi di Palermo.
 
=== Epoca bizantina ===
* [[535]], [[Belisario#Conquista della Sicilia e ribellione in Africa .28535-536.29|Belisario]], alla testa delle truppe bizantine, conquista Palermo. Del luogo di culto edificato intorno al IV secolo e in seguito distrutto dai [[Vandali#Guerre con l'Impero romano|Vandali]], non sono pervenute testimonianze riportate alla luce.
* [[592]], Il vescovo [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Vittore]] la demolisce e ne promuove la ricostruzione secondo i canoni bizantini.
* [[603]], [[papa Gregorio I]] affida la commissione all'arcivescovo [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Giovanni]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 231}}</ref> Due importanti arcivescovi e cardinali palermitani siedono sul soglio di Pietro: [[papa Agatone]] e [[papa Sergio I]].
 
Il secondo tempio d'[[Storia della Sicilia bizantina|epoca bizantina]] dedicato alla [[Assunzione di Maria|Vergine Maria Assunta]], è edificato sulle rovine del precedente nel [[604]] del quale sono pervenute la [[cripta]] e la pianta basilicale a forma quadrata.
 
Sono modificati il [[prothesis]] e il [[diakonikon]] secondo lo schema bizantino pervenuto con altri impianti basilicali, le maestose absidi a oriente e rivolte come la facciata verso occidente. Di impronta bizantina la collocazione dell'iconostasi e l'aspetto decorativo con le caratteristiche proprie dell'arte del mosaico, secondo i preziosi canoni della tradizione di [[Costantinopoli]]. Sono compiuti tutti gli sforzi per mantenere vitale il [[rito latino]] ma, nell'anno 732 passa al [[Patriarca di Costantinopoli]], e alla cattedrale sono apportate modifiche al fine di adeguarla alle modalità proprie del culto della [[Chiesa d'Oriente]].
 
* [[732]], Con l'imperatore bizantino [[Leone III Isaurico]] diminuisce il prestigio e l'influenza del pontefice di Roma, si consolidata il [[rito bizantino]] sul [[rito romano]].
 
=== Epoca araba ===
 
[[File:Column_with_arab_inscription_(Palermo_Cathedral).jpg|thumb|upright|Colonna con iscrizione araba.]]
[[File:Aisle - Cathedral of Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|upright|Prospettiva navata minore.]]
[[File:Frescoed ceiling - Cathedral of Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|upright|Presbiterio, affreschi dell<nowiki>'</nowiki>''Assunzione'' e ''Riconsegna del Duomo al Vescovo Nicodemo''.]]
[[File:Nave ceiling - Cathedral of Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|upright|Volta della navata centrale.]]
[[File:Nave - Cathedral of Palermo - Italy 2015 (3).JPG|thumb|upright|''Navata centrale, controfacciata e statue della Tribuna''.]]
 
Con l'invasione dell'isola da parte dei [[Saraceni]], nel lungo contesto della [[Storia della Sicilia islamica|dominazione araba]], che a Palermo spazia dall'anno [[831]] al [[1072]], la chiesa è trasformata in luogo di culto musulmano, la grande moschea Gami, capace di contenere 7 mila fedeli.<ref>[https://books.google.it/books?id=R3MIav07-KsC Francesco Abbate, ''Storia dell'arte nell'Italia meridionale: Dai Longobardi agli Svevi'']</ref>
 
* [[831]], I Saraceni conquistano Palermo, modificano chiese e edificano in città ben trecento moschee. Nella metà del [[X secolo]] il geografo [[Ibn Hawqal]] riporta che, fatte le debite proporzioni, a Palermo si contano più moschee che in altre città islamiche dell'epoca.<ref name="ReferenceE">Pagina 4, [[Gioacchino di Marzo]] (Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo), "''I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti.''" [https://archive.org/details/igaginielascultu01dima], Volumi I e II, Stamperia del Giornale di Sicilia, Palermo.</ref> Quella più grande detta “Gami” o «Grande Moschea del Venerdì»<ref name="ReferenceE"/> è il riadattamento della cattedrale bizantina. La conversione a [[moschea]] risale alla dinastia musulmana degli [[Aghlabiti]], la [[Ipostilo|sala ipostila]] ubicata sotto la [[cappella dell'Incoronata]] è verosimilmente ritenuta parte dell'antica moschea - basilica. Colonne e altri elementi architettonici d'impronta islamica sono rinvenuti e riutilizzati in tutti gli ambienti.
 
La corte vescovile è "invitata" ad abbandonare le sedi cittadine, trovando temporaneamente rifugio presso luoghi di culto nella vicina cittadina di [[Monreale]]. L'evento determina la costituzione della futura [[Arcidiocesi di Monreale]]. Il ruolo di cattedrale fu ricoperto da modesta, piccolissima chiesa: la «Aghia Kiriaki» ovvero la chiesa di Santa Ciriaca o Santa Domenica. Il luogo di culto dedicato a Santa Ciriaca al quale [[Papa Alessandro III]] fa riferimento nella [[bolla pontificia]] emanata il 30 dicembre 1174, con la quale ratifica la costruzione della nuova [[Duomo di Monreale|cattedrale di Monreale]], indicandone l'ubicazione con le parole ''... Super Sanctam Kjriacam''.<ref>Pagina 100, Giovanni Luigi Lello, "''Historia della chiesa di Monreale. Scritta da Giovanni Luigi Lello''" [https://books.google.it/books?id=-f_RGw80yBIC], Luigi Zannetti, Roma, 1596.</ref>
 
=== Epoca normanna ===
Il ritorno alla sovranità di matrice cristiana e cattolica avviene con [[Storia della Sicilia normanna|l'avvento dei Normanni]] grazie al contributo del [[Ruggero I di Sicilia|Gran Conte Ruggero]] e del fratello [[Roberto il Guiscardo]]. Per celebrare la riconquista territoriale dell'isola, la casata degli [[Altavilla]] promuove e favorisce la costruzione di splendide e monumentali [[Cattedrali normanne in Sicilia|cattedrali normanne]] in tutte le località teatro delle battaglie più cruente, riservando a Palermo la costruzione più laboriosa ma, altrettanto fastosa. La moschea è riadattata rapidamente al culto cristiano, affidata ancora per poco tempo al vescovo [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Nicodemo]] di tradizione greco – ortodossa, molto amato dal popolo. È ipotizzabile che all'esterno della Gami non siano stati apportati grossi cambiamenti col passaggio a chiesa cristiana, eccezione solo per la trasformazione del minareto in campanile.
 
* [[1098]], [[Apostolica Legazia]]: Privilegio concordato tra sovrano e papa. Accordo che prevedeva la nomina regia dei vescovi e conseguente approvazione, consacrazione papale.
* [[1167]], La regina [[Margherita di Navarra e di Sicilia|Margherita di Navarra]], vedova di [[Guglielmo I di Sicilia]], nomina vescovo il cugino [[Stefano di Perche]], cancelliere del regno di Sicilia, sostenuto dalla compagine francese. L'ambiguità personale e la fiducia riposta in personaggi poco cristallini dislocati a vario titolo nell'amministrazione del regno, suscitano il malcontento popolare.
* [[1168]], La popolazione stanca degli abusi perpetrati dagli amici di Stefano e per la sua condotta poco trasparente, si ribella. Il vescovo e i suoi scagnozzi sono aggrediti, la vecchia cattedrale è incendiata bruciando le grandi porte. Riusciti a porsi in salvo il vescovo e i suoi seguaci, sono irrevocabilmente espulsi e spediti in [[medio oriente]].
* [[1169]] 4 febbraio, Il [[Terremoto di Catania del 1169|terremoto di Sant'Agata]] arreca danni al monumento. L'evento sismico danneggia gravemente la sommità della torre campanaria e la parte superiore della facciata che crollano devastandosi vicendevolmente. Interpretato come punizione divina per causa della corruzione dilagante, l'evento costituisce il pretesto per una radicale riedificazione del tempio, progetto che prevede la costruzione di un edificio all'altezza dello splendore del regno.<ref name="books.google.it">Pagina 98, Francesco Aprile, "''Della cronologia universale della Sicilia libri tre ...''" [https://books.google.it/books?id=_WJTAAAAcAAJ], Gaspare Bayona, Palermo, 1725.</ref>
 
Durante il regno di [[Guglielmo II di Sicilia]], nel disegno che prevede il ripristino delle preesistenti diocesi, mira a creare un [[Diocesi di Monreale|secondo arcivescovado]] nel comprensorio palermitano dando inizio alla costruzione della [[Cattedrale di Monreale]]. L'arcivescovo di Palermo [[Gualtiero (arcivescovo)|Gualtiero Offamilio]]<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 232}}</ref> nel [[1170]]<ref name="Vincenzo Mortillaro-49"/> ne promuove contestualmente la costruzione della nuova cattedrale, completata nel [[1184]] - [[1185]].<ref>http://www.monrealeduomo.it/page.php?14</ref> Del primitivo impianto gregoriano perviene solo la parte inglobata nell'odierna [[Cappella dell'Incoronata|Cappella dell'Incoronazione]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 233}}</ref>
 
* [[1185]] 6 aprile, Solenne consacrazione presieduta da [[Gualtiero (arcivescovo)|Gualtiero Offamilio]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 235}}</ref>
 
Sotto le dominazioni di normanni e svevi si assiste in città alla pacifica convivenza di un crogiolo di razze rappresentate dalle religioni monoteiste del mondo allora conosciuto: [[cristiani]], [[musulmani]] e [[ebrei]]. Palermo è [[Sacro Romano Impero#L.27Impero .22Romano.22 sotto gli Staufen|capitale del Sacro Romano Impero]] con Federico II. Per quasi due secoli le arti e l'architettura sono permeate da canoni stilistici tipici del medio oriente amalgamati con le concezioni nordiche e germaniche.
 
La chiesa è modificata ancora più volte, ma lo sviluppo in pianta della nuova cattedrale è oggetto sempre dei forti influssi religioso - architettonici precedenti. Ripetutamente rimaneggiata e riedificata per svariati eventi, risente anche di interventi dovuti a [[Terremoti in Sicilia|fenomeni sismici]], soprattutto nell'alta torre campanaria slanciata dinanzi al prospetto occidentale.
 
=== Epoca spagnola ===
I decenni a cavallo del secolo sono caratterizzati dalla massima espressione artistica nell'isola nota come [[Rinascimento siciliano]]. Geni del calibro di [[Domenico Gagini]], [[Antonello Gagini]], [[Francesco Laurana]], [[Orazio Alfani]] (detto il ''Perugino''), [[Giovanni da Maiano]], le relative scuole e botteghe lasciano capolavori senza eguali nell'aggregato, così come nell'intero palcoscenico artistico palermitano e siciliano.
 
* [[1574]], Nel cimitero divenuto piazza, in occasione della festa di [[Santa Cristina]] è accordata da [[Pietro II di Sicilia]], confermata da [[Carlo V d'Asburgo]] e qui trasferita da [[Filippo II di Spagna|Filippo I di Sicilia]], col consenso di [[Papa Gregorio XIII]], la ''Fieravecchia''.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 260}}</ref> L'area destinata alle sepolture era denominata ''Cimiterio Santi Angeli del Plano Matris Panormitane Ecclesiæ'', di cui una parte riservata ai canonici e vescovi. Con la rimodulazione in piazza il ''Plano Matris Panormitane Ecclesiæ'' ospitò la ''Fera de lo Plano''.<ref name="ReferenceAM1">Pagine 12 e 13, [[Antonino Mongitore]], "''Istoria del ven monastero de' sette angioli nella città di palermo, dell'ordine delle minime di S. Francesco di Paola...''" [https://books.google.it/books?id=-QT676wkehgC], Volume unico, Palermo, Giovanni Battista Aiccardo, 1726.</ref> Una parte di esso o comunque una porzione adiacente era chiamato ''Plano dei Cavalieri di San Giovanni Evangelista'', accezione derivante dalla medievale [[Chiesa dei Sette Angeli#Chiesa di San Giovanni al Piano|chiesa di San Giovanni Evangelista al Plano]], luogo di culto inglobato in epoca spagnola nell'aggregato facente capo alla [[chiesa dei Sette Angeli]].
** L'ambiente fu sempre sede di pomposi spettacoli teatrali incentrati su temi religiosi che prevedevano coreografici cortei processionali e la partecipazione delle più alte cariche civili e religiose del regno, manifestazioni che contemplavano pause di ristoro in padiglioni appositamente eretti e molto spesso annoveravano la partecipazione del monarca o dell'imperatore.<ref>[[Antonino Mongitore]], "''L'atto pubblico di fede solennemente celebrato nella città di Palermo à 6 aprile 1724 dal Tribunale del Santo Uffizio di Sicilia dedicato a sua Maestà Carlo VI Imperadore e III Re di Sicilia''", [https://books.google.it/books?id=zJleAAAAcAAJ], Regia Stamperia d'Agostino, Palermo, 1724.</ref> Fra essi si annoverano gli ''Atti di fede'' o ''[[Autodafé|Auto da Fé]]'' celebrati dal Tribunale del Santo Uffizio di Sicilia.
* 1º agosto [[1536]], Solenne consacrazione presieduta da [[Arnaldo Albertin]] vescovo di Patti.<ref name="ReferenceA"/>
 
=== Epoca asburgico - borbonica ===
 
L'edificio, già felice espressione di molteplici stili, subisce nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti. Il [[Barocco siciliano]] s'innesta con arricchimenti tipici della cultura decorativa dell'epoca.
 
Tra il [[1741]] e il [[1743]] l'incaricato regio monsignor [[Giovanni Angelo de Ciocchis]] compie per conto del [[sovrani di Sicilia|sovrano di Sicilia]] [[Carlo III di Spagna]] una ricognizione generale di benefici e beni religiosi soggetti a [[patronato regio]], all'interno dell'intero territorio siciliano e contemplati nella raccolta di atti e documenti denominati "''Acta e Monumenta''".<ref>"''Acta e Monumenta''", raccolta di atti e documenti parzialmente editi nel [[1836]], custodita presso l'[[Archivio di Stato di Palermo]].</ref> Tra magnificenza e sfarzi di tesori d'arte custoditi nel tempio, il relatore pone in risalto le debolezze e le criticità delle strutture delineando gli interventi che alcuni decenni più tardi caratterizzeranno il più complesso dei [[Cattedrale di Palermo#Restauri 1767|cantieri di restauro]]. Sulla base del resoconto e di altri progetti di fattibilità mirati commissionati a posteriori matureranno: l'ingrandimento dell'impianto, la garanzia della stabilità strutturale, il miglioramento dell'illuminazione, la copertura dei soffitti con [[volte a botte]], l'anelata cupola in muratura. Il conseguimento di determinati risultati ha comportato in tutti i casi il pagamento di pesantissimi scotti, talora ravvisabili in autentiche scempiaggini agli occhi dei moderni estimatori, spesso derivati in iterazioni d'errori e bizzarrie senza logica, come nel caso dello smantellamento del capolavoro noto come [[Tribuna di Antonello Gagini]].
* [[1748]] - [[1753]], [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|José Alfonso Meléndez]] incarica [[Giovanni Battista Vaccarini]], l'architetto che ha curato la ricostruzione del patrimonio di Catania dopo il [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]], per la stesura di una relazione tecnica per il restauro del duomo con l'avallo del re [[Carlo III di Spagna|Carlo III]].
* [[1767]], L'arcivescovo [[Serafino Filangieri]] affida una commissione tecnica a [[Ferdinando Fuga]], architetto del re, per l'attuazione di un restauro conservativo dell'edificio, volto solamente al consolidamento della struttura.<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 226 e 227}}</ref>
 
==== Restauri 1726 ====
È interamente rimodulato il complesso campanario nel [[1726]], su progetto dell'architetto [[Giovanni Amico]] in seguito al «terremoto di Terrasini» avvenuto in quell'anno.
 
Definito brutto e borrominesco, in epoca neoclassica, e stridente con gli esterni della chiesa, è riconfigurato in seguito al terremoto del 1823.
 
==== Restauri 1781 - 1801 ====
 
[[File:Cattedrale PA esterni 01.JPG|thumb|upright|Cupola.]]
[[File:Northern_facade_(Palermo_Cathedral).jpg|thumb|upright|Portale settentrionale dei Gagini appiattito lungo la parete.]]
 
Il più poderoso e invasivo dei restauri è effettuato alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]], quando in occasione del [[Consolidamento delle costruzioni|consolidamento strutturale]] si rimodella radicalmente l'interno su progetto di [[Ferdinando Fuga]].
 
* 1781 20 febbraio - 1801 3 giugno,<ref name="Vincenzo Mortillaro-49"/> Durante i restauri il Capitolo metropolitano e gli uffici parrocchiali sono trasferiti presso la [[Chiesa del Gesù (Palermo)|chiesa del Gesù]] a Casa Professa che in tale frangente assume il titolo e ricopre le funzioni di concattedrale.
I lavori hanno inizio nel [[1781]], eseguiti non dal Fuga ma dal palermitano [[Carlo Chenchi]] con l'assistenza di [[Giuseppe Venanzio Marvuglia]] e durano fino ai primi anni del [[XIX secolo]]. Il restauro complessivo comporta un allargamento sui fianchi con la trasformazione delle cappelle laterali sulle navate laterali e le nuove cappelle costruite di sana pianta, il Portico meridionale avanzato di parecchi metri e interamente riassemblato per anastilosi a cura del capomastro [[Francesco Patricolo]].<ref name="ReferenceB">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 248}}</ref> Rimodulazione della facciata nord.
 
I rifacimenti sono in realtà molto più radicali dei progetti dell'architetto fiorentino, che secondo alcuni studiosi, pensa invece di conservare, almeno in parte, il complesso longitudinale delle navate e l'originario soffitto ligneo del [[XII secolo]]. Il restauro interviene a cambiare l'aspetto originario del complesso, dotando la chiesa della caratteristica ma discordante cupola, eseguita secondo i disegni del Fuga.
 
* Durante questo intervento è smontata la preziosa [[Tribuna di Antonello Gagini|tribuna]] innalzata da [[Antonello Gagini]] dal [[1510]] e con la collaborazione dei figli e altri scultori fino al [[1574]], ornata di statue, fregi e rilievi, sono distrutti gli affreschi di [[Andrea Carrera]] nell'absidiola sinistra o ''[[Cattedrale di Palermo#Absidiola sinistra|Cappella del Santissimo Sacramento]]'', è completamente rifatta l'absidiola destra o ''[[Cattedrale di Palermo#Absidiola destra|Cappella di Santa Rosalia]]'' con conseguente rimozione dei sarcofagi reali antistanti.
 
Nei primi lustri del [[XIX secolo]] sulla coronatura con merli è documentata la collocazione di numerose statue,<ref name="Vincenzo Mortillaro-49"/> le restanti temporaneamente parcheggiate nella ''Cappella delle Sacre Reliquie''. Nella metà del [[Novecento]] per volontà del cardinale [[Ernesto Ruffini]] le statue medesime trovano una migliore collocazione nella navata principale.<ref name="ReferenceC">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 246}}</ref> Anche le pittoresche cupolette maiolicate con lanternini destinate alla copertura delle navate laterali risalgono al rifacimento del [[1781]].
 
* 4 giugno [[1815]], Solenne consacrazione presieduta da [[Gabriele Gravina]], vicario in sede vacante.<ref name="ReferenceA"/>
 
==== Restauri 1826 - 1835 ====
* [[1826]] al [[1835]], Intervento risolutivo dell'architetto [[Emmanuele Palazzotto]] per i danni subiti dal [[campanile]] conseguenti al terremoto del [[1823]], per volontà e incarico dell'arcivescovo [[Pietro Gravina|Pietro Gravina di Montevago]]. Il complesso di campanili e pinnacoli neogotici posti sulla torre del [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]] domina il prospetto della Cattedrale e rappresenta uno delle principali monumenti nello skyline di [[Palermo]].
* [[1860]], Durante i moti dell'[[Insurrezione di Palermo (1860)|Insurrezione di Palermo]] si registrano danni esterni al monumento e la completa distruzione del prezioso "Archivio della Maramma", custodito all'interno della cosiddetta [[Cappella dell'Incoronata|Cappella dell'Incoronazione]].<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 238}}</ref>
 
<div align="center"><gallery>
File:Palermo_Cathedral_XII_cent.jpg|Sviluppo Impianto XII secolo
File:Palermo_Cathedral_before_XVIII_cent.jpg|XVIII secolo
File:Palermo_Cathedral_in_XIX_cent.jpg|XIX secolo
</gallery></div>
 
In questa cattedrale, sintesi di storia e di arte dell'ultimo millennio in Sicilia, oltre ai sovrani normanni ([[Ruggero II di Sicilia]], ..., [[Guglielmo II d'Altavilla]]<ref>Pagina 97, Francesco Aprile, "''Della cronologia universale della Sicilia libri tre ...''" [https://books.google.it/books?id=_WJTAAAAcAAJ], Gaspare Bayona, Palermo, 1725.</ref> e [[Giovanna Plantageneto]] (13 febbraio [[1177]])<ref name=JOAN>{{en}} [http://fmg.ac/Projects/MedLands/SICILY.htm#GuillaumeIIdied1189 #ES Foundation for Medieval Genealogy : Re di Sicilia - JOAN of England]</ref>), svevi, aragonesi ([[Federico III di Sicilia]], [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso il Magnanimo]] dei [[Trastámara]]), catalani, sono stati incoronati [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] e [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] 3 luglio 1735.
 
Come per le solenni incoronazioni, i penitenziali ''autodafé'', le coreografiche processioni, le cerimoniali rievocazioni, le animate celebrazioni liturgiche, [[Antonino Mongitore]] descrive i funerali e le commemorazioni in duomo come sfarzose funzioni accompagnate da esuberanti paramenti funebri, al punto che per la cerimonia riservata al sovrano [[Filippo V di Spagna|Filippo V]], [[Francesco Maria Emanuele Gaetani]], marchese di Villabianca, scriveva: «''... pompeggiò il duomo con isfoggiatissimi apparati, vestite da alto in basso le pareti di una nuova architettura accomodata a lutto, ...''».<ref>pp. 52 - 54, [[Francesco Maria Emanuele Gaetani]], "''Diario palermitano dal 1º gennaio 1746 al 31 dicembre 1758''" in "''Diari della città di Palermo''", volume XII.</ref>
 
== Esterno ==
Contrariamente alla maggior parte degli edifici di culto è un monumento a sé stante a «isola», la Cattedrale offre oltre alla [[facciata]] principale, altri tre interessanti e variegati [[prospetto|prospetti]].
 
=== Prospetto occidentale ===
 
[[File:Cattedrale PA esterni 03.JPG|thumb|upright|Monofora strombata prospetto di via Bonello.]]
[[File:Cattedrale PA esterni 04.JPG|thumb|upright|Loggia dell'Incoronazione.]]
 
Il prospetto principale o occidentale dà su via [[Matteo Bonello]]. La via prende nome dal signore di Caccamo dapprima ambasciatore, in seguito cospiratore contro Guglielmo I di Sicilia. La facciata si presenta molto articolata dal punto di vista prospettico, anche nello spazio, per la presenza di due archi a sesto acuto ispirati all'architettura islamica che raccordano la Cattedrale all'adiacente [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]] oggi anche sede del [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]], retaggio di antichi passaggi aerei coperti, vie di fuga assieme la fitta rete di cuniculi sotterranei che garantivano il riparo nella zona fortificata in caso di attacchi.
 
Una cancellata e una [[balaustra]] a colonnine, in sostituzione dell'antica recinzione costruita da [[Vincenzo Gagini]] nel [[1575]], protegge lo spazio antistante alla facciata, sui pilastri che delimitano i varchi sono poste le statue di ''[[San Giuseppe]]'', ''[[San Pietro]]'', ''[[San Paolo]]'' e ''[[San Francesco di Paola]]'' opere di [[Giovanni Battista Ragusa]] del [[1724]] - [[1725]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 240}}</ref> Sul prolungamento della successiva recinzione lato [[Cassaro (Palermo)|Cassaro]] sono collocate le sculture marmoree raffiguranti ''[[Papa Gregorio I|San Gregorio Papa]]'' e ''[[Sant'Agostino]]'' opere di [[Giovanni Travaglia]] del [[1673]]; ''[[San Girolamo]]'' e ''[[Sant'Ambrogio]]'' opere realizzate da [[Antonio Anello]], quest'ultimi manufatti commissioni dell'arcivescovo [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Giovanni Lozano]] nel quadro dell'abbellimento del «Piano della Cattedrale» posto in essere nel periodo [[1655]] - [[1673]].
 
Un'intricata, quanto spettacolare selva di torri campanarie neogotiche realizzate nel torrione medievale dell'arcivescovado su progetto dell'architetto [[Emmanuele Palazzotto]] dal [[1826]] al [[1835]] si fronteggia con i due [[Torre|torrioni]] occidentali che delimitano lateralmente la facciata della Cattedrale. Il complesso presenta raccordi ad arco e decorazioni opera di maestri lapicidi trecenteschi e quattrocenteschi. Il [[portale|portale strombato]] centrale in stile [[gotico]] è del [[1353]] ed è sormontato da un'edicola contenente un bassorilievo di ''Maria con il Bambino''. I pannelli bronzei a rilievo della porta centrale sono del palermitano [[Filippo Sgarlata]] del XX secolo. Questa porta è stata aperta il 13 dicembre 2015 dall'Arcivescovo [[Corrado Lorefice]] quale Porta Santa nell'ambito del [[Giubileo]] della Misericordia.
In simmetria e speculari all'asse dell'ingresso sono poste quattro iscrizioni lapidee sovrastate da altrettante nicchie. Il portale è arricchito in alto da una bellissima [[bifora]] posta in prossimità della navata centrale all'interno di una cornice mistilinea. I due portali laterali sono sormontati da targhe marmoree e grandiose [[monofore|monofore strombate]] cieche con più ordini di colonnine e ghiere prospettiche. Tutte le pareti sono coronate dalla caratteristica [[merlatura]].
 
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!{{simbolo|HistoireDesMétéores - p120.jpg}}
!Monumento<br />adiacente
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|[[Ovest|W]]
|Torre Campanaria, [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]], <br /> Via Bonello
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|[[San Giuseppe]]
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|[[San Pietro]]
|[[San Paolo]]
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|[[San Francesco di Paola]]
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|[[Papa Gregorio I|San Gregorio Magno]]
|[[Sant'Agostino]]
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|[[San Girolamo]]
|[[Sant'Ambrogio]]
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=== Prospetto settentrionale ===
 
[[File:Cattedrale PA esterni 05.JPG|thumb|upright|Campanile absidale di nord est.]]
[[File:Cattedrale PA esterni 06.JPG|thumb|upright|Prospetto di nord est.]]
[[File:Cattedrale PA esterni 14.JPG|thumb|upright|Portale settentrionale.]]
 
Il prospetto settentrionale o di via Incoronazione, sul fianco sinistro della Cattedrale, si affaccia su un edificio la cosiddetta «Loggia dell'Incoronazione». Del primitivo isolato costituito dall'[[#Primitivo Arcivescovado|Arcivescovado Vecchio]], poi convertito in [[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto#Monastero benedettino di Santa Maria di Monte Oliveto|monastero di Santa Maria di Monte Oliveto]] e «[[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto|Badia Nuova]]» dell'[[Ordine benedettino]], sono pervenuti solo dei resti inglobati nella [[Cappella dell'Incoronata]]. Secondo la tradizione, dopo l'incoronazione in Cattedrale, i [[Sovrani di Sicilia]] si mostravano ai sudditi affacciandosi dallo spazio sopraelevato presentandosi per la prima volta al popolo. Il [[pronao]] e l'attigua Cappella coeva alla Cattedrale, erano collegati al grande tempio normanno tramite un portico che grazie alla copertura assicurava a reali, cortigiani e clero di spostarsi da un luogo all'altro anche con condizioni climatiche avverse, a distanza dalla folla per motivi di sicurezza. Appunti d'illustri viaggiatori, cronisti e storiografi, quali [[Ibn Jubayr]], [[Ugo Falcando]], [[Tommaso Fazello]], [[Giovanni Francesco Pugnatore]], [[Vincenzo Di Giovanni (storico)|Vincenzo Di Giovanni]], [[Michele Amari]], riconducono alla «Via Coperta», che identifica il corridoio che attraverso l'[[#Primitivo Arcivescovado|Arcivescovado Vecchio]] collegava la [[Palazzo dei Normanni#Torre Pisana e Stanza di re Ruggero|Torre Pisana]] del [[Palazzo dei Normanni|Palazzo Reale]] con la Cattedrale,<ref>[[Tommaso Fazello]], ''Storia di Sicilia, Deche due'', Volume 6, p. 148</ref> il cui tracciato seguiva verosimilmente lo sviluppo della primitiva cinta di mura puniche poste lungo il corso del fiume [[Papireto]].
 
Gli elementi architettonici che decorano l'ingresso alla navata sinistra sono recuperati dal portico realizzato su questo lato della Cattedrale da [[Fazio Gagini|Fazio]] e [[Vincenzo Gagini]] nel [[1563]] - [[1567]], discutibilmente rimodulati durante i lavori del grande intervento di restauro della fine del XVIII secolo, praticamente appiattiti sulla parete esterna. Il monumentale ingresso è contraddistinto da quattro gruppi di colonne binate in conci di pietra reggenti un complesso architrave spezzato dall'articolata modanatura. Le coppie centrali delimitano l'apertura vera e propria, i vani simmetrici laterali, rientrati e ciechi, ospitano altrettante coppie di colonne ornate da [[capitelli corinzi]]. Il portale costituito da colonne marmoree con timpano ad arco spezzato reca al centro una stele a sua volta sovrastata da timpano e aquila imperiale.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 261}}</ref>
 
{| class="wikitable"
!{{simbolo|HistoireDesMétéores - p120.jpg}}
!Monumento<br />adiacente
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|[[Est|E]]
|Via Simone Beccadelli di Bologna <br /> Piazza Sette Angeli
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|[[San Mamiliano]]
|[[Sant'Eustorgio|San Eustozio]]
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|[[San Procolo]]
|[[San Golbodeo]]
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=== Prospetto orientale ===
[[File:Cattedrale PA esterni 10.JPG|thumb|upright|Tarsie laviche Absidi]]
[[File:Cattedrale PA esterni 12.JPG|thumb|upright|Abside]]
 
Il prospetto orientale o di Piazza dei Sette Angeli dà su via [[Simone Beccadelli di Bologna]], arcivescovo di Palermo e promotore della costruzione dell'attuale [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]] oggi anche sede del [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]]. Le statue della balaustra della via sono: ''[[San Mamiliano]]'' di [[Giovanni Travaglia]] e ''[[Sant'Eustorgio|Sant'Eustozio]]'' di [[Antonio Anello]] opere entrambe realizzate nel [[1673]], ''[[San Procolo]]'' e ''[[San Golbodeo]]'' di [[Giovanni Travaglia]], quest'ultima realizzata nel [[1673]].
 
La parte [[abside|absidale]] stretta fra le torricelle è quella più originale del [[XII secolo]]. Il prospetto orientale, visibile dalla Piazza Sette Angeli, è delimitato dalle torri angolari orientali poste sud e nord che racchiudono il maestoso vano corrispondente al vasto [[presbiterio]], dalle pareti esterne sono visibili i due catini absidali laterali aperti e ricollegabili all'antico tempio gualteriano incastonati fra le torri di raccordo dalle quali si protende la mole cilindrica dell'abside principale che presenta nel complesso, solo il primo ordine decorato con archi ciechi con più ordini di rilievi.
 
Questo prospetto della Cattedrale è un mirabile esempio di decorazioni a tarsie laviche ottenute con la realizzazione di figure geometriche e floreali in pietra lavica alloggiate fra conci di tufo che determina un delicato e tipico contrasto cromatico, l'intero secondo ordine è caratterizzato dall'intreccio di doppi rilievi d'archi a tutto sesto che sottintendono monofore o [[oculo|oculi]]. Una serie di alte monofore cieche sottese da archi segnati da doppia ghiera, decorata a bugne e conci a guanciale, contiene un doppio ordine di strette finestre. Un terzo ordine comprende due grandi archi, il quarto ordine dieci altissime monofore cieche con più ordini di rilievi con inscritte finestre, piccole monofore e oculi ciechi. Le estremità superiori sono ornate da merlatura sinusoidale comune ai vani orientali.
 
=== Prospetto meridionale ===
 
Il prospetto meridionale è sul lato di Via Vittorio Emanuele o anticamente strada del [[Cassaro (Palermo)|Cassaro]], parola di derivazione araba indicante la "fortificazione". Il fianco destro della costruzione, con le caratteristiche torrette avanzate e l'ampio [[portico]] in stile [[gotico catalano]] eretto intorno al [[1465]],<ref name="Vincenzo Mortillaro-50">{{Cita|Vincenzo Mortillaro|pp. 50}}</ref> si affaccia sul ''planum Ecclesiae'', a sua volta recintato da una balaustra di marmo sui cui pilastri sono poste statue di santi, piazza la cui pavimentazione è stata ridisegnata nell'anno [[2000]].
 
Le statue che adornano i piedistalli dei varchi prospicienti su Corso Vittorio Emanuele partendo da sinistra: ''[[Papa Agatone|San Agatone]]'' e ''[[Santa Silvia]]'' di [[Carlo D'Aprile]], opere realizzate nel biennio [[1655]] - [[1656]],<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 257}}</ref> ''[[Santa Cristina]]'' di [[Carlo D'Aprile]] ([[1655]]) e ''[[Santa Rosalia]]'' di [[Gaspare Guercio]] ([[1655]]), ''[[Sant'Agata]]'' di [[Carlo D'Aprile]] ([[1655]]) e ''[[Santa Ninfa]]'' di [[Gaspare Guercio]] ([[1655]]), ''[[Sant'Oliva]]'' di [[Gaspare Guercio]] ([[1656]]) e ''[[Papa Sergio I|San Sergio]]'' di [[Carlo D'Aprile]] ([[1655]]). Al centro della piazza si trova la statua di ''[[Santa Rosalia]]'' di [[Vincenzo Vitaliano]] del [[1744]] collocata al posto della ''Fontana dei tre vecchioni'', che già nel [[1664]] aveva subito un primo intervento di restauro.<ref name="Vincenzo Mortillaro-50"/><ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 258}}</ref>
 
Il portale d'ingresso è opera di [[Antonino Gambara]], eseguito nel [[1426]] per l'incoronazione di [[Alfonso il Magnanimo]], i cui battenti lignei sono di [[Francesco Miranda]]<ref>Dossier Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale</ref> del [[1432]], occupa la porzione di spazio anteriore compresa tra la seconda cupoletta [[maiolica]]ta con lanternino e la sesta, corrispondenti alle rispettive campate interne della navata destra. Il portico dalla conformazione a capanna, presenta l'accesso costituito da tre [[arcate]] [[ogivali]] corrispondenti a tre [[volte a crociera]] nell'interno, sorrette da [[capitelli]] fioriti e sostenuti da colonne provenienti dalla [[moschea]], la prima colonna a sinistra reca scolpita un'iscrizione tratta dal [[Corano]].<ref name="ReferenceB"/> L'arco centrale più ampio e più elevato presenta come i due laterali, una ricca decorazione tortile, l'insieme è riconosciuto come «''Albero della Vita''» o «''Albero della Conoscenza''». La [[trave]] di sostegno del [[Timpano (architettura)|timpano]] del portico è decorata da un arabesco nelle cui intercapedini è raffigurata una teoria di Sante Vergini, [[Profeti]], [[Apostoli]], [[Dottore della Chiesa|Dottori della Chiesa]], [[Evangelisti]], alternata in corrispondenza dei vertici ogivali degli archi, dagli [[stemmi]] del [[Regno di Sicilia]], del [[Senato Palermitano]] e da quello della Cattedrale.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 247}}</ref>
 
Il [[Timpano (architettura)|timpano]] è caratterizzato dalla figura di ''Dio Padre'', al centro della scena dell<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'', inserito in una trina scolpita raffigurante [[girali]] e fiori stilizzati dalla forte e complessa connotazione geometrica di matrice araba. Il portico è delimitato da [[pilastro|piloni]], ognuno contraddistinto da tre ordini decorati con monofore appaiate cieche e strombate. All'interno un portale di [[Antonino Gambara]] del [[1426]], ricco di figure floreali e immagini antropomorfe, chiuso in alto da un'[[edicola]] contenente un mosaico riproducente la ''[[Maria, madre di Gesù|Madonna]]'', del XIII secolo; i due monumenti alle pareti commemorano l'incoronazione di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] del [[1735]] a destra quella di [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] del [[1713]] a sinistra realizzata da [[Giovanni Battista Ragusa]] del [[1714]]. Ai lati del mausoleo sono poste le statue provenienti dalla [[Tribuna di Antonello Gagini]]: ''[[Giovanni apostolo ed evangelista|San Giovanni]]'', ''[[Matteo apostolo ed evangelista|San Matteo]]'', ''[[Marco evangelista|San Marco]]'' e ''[[Luca evangelista|San Luca]]'', insieme a numerose targhe, epigrafi e steli marmoree. Il secondo ordine del prospetto meridionale corrisponde alle pareti della navata centrale, risale al periodo normanno ed è caratterizzato da una sequenza di monofore che si alternano aperte e cieche e dalle [[cupola|cupolette]] che danno luce alla navata laterale.
 
La mole del [[transetto]] interseca il lungo parallelepipedo della navata centrale è sovrastato dal [[tamburo]] e dalla cupola di [[Ferdinando Fuga]] che domina il prospetto meridionale, opera realizzata durante il grande restauro del [[1781]] - [[1801]]. A sinistra i volumi degradanti dei locali adibiti a [[Museo]], [[sagrestia]] dei [[canonico|canonici]], con la tipica decorazione a colonnine pensili, dominati dalla mole del corpo sovrastante il "Titulo e Antitulo", dalla torre dell'orologio di [[Vincenzo Gagini]] e l'iscrizione ''OPERIBVS CREDITE'' di sud - est e dal muraglione di raccordo con il corpo centrale. Tutte le pareti sono ingentilite dalla presenza di cornici e decorazioni dovute alla realizzazione di serie contigue di [[monofore]] aperte o cieche; ad arco, a [[ogiva]] con [[Cuspide (architettura)|cuspide]] acuta, ad arco ribassato; lobate o strombate con più ordini di rilievi, per culminare nelle pareti absidali, con la presenza di monofore sovrapposte inscritte in monofore allungate, rispettando sempre criteri di raffinata simmetria.
 
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!{{simbolo|HistoireDesMétéores - p120.jpg}}
!Monumento<br />adiacente
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|[[Cassaro (Palermo)|Cassaro]]
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|[[Sant'Agatone]]
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|[[Santa Silvia]]
|[[Cristina di Bolsena|Santa Cristina]]
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|[[Santa Rosalia]]
|[[Sant'Agata]]
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|[[Ninfa (martire)|Santa Ninfa]]
|[[Sant'Oliva]]
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|[[Papa Sergio I|San Sergio Papa]]
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|}
 
== Cupola ==
 
[[File:Cattedrale PA 01.JPG|thumb|upright|Portico meridionale, lato destro.]]
[[File:Cattedrale PA esterni 07.JPG|thumb|upright|Campanili del prospetto nord ovest.]]
[[File:Piano Cattedrale PA 09 10 2017 21.jpg|thumb|upright|Esterno absidiola di Santa Rosalia.]]
 
Come ogni capitale e città d'arte dell'antico continente, anche a Palermo si crea un clima di celebrazione personale: ciascuno alto prelato emula e si prodiga per superare in splendore artistico i predecessori, ogni arcivescovo o cardinale si spende per lasciare traccia indelebile del proprio operato, concorre per magnificare il sovrano o viceré di turno, contribuisce per osannare l'artista in voga. Spontaneamente si crea una competizione tra le commissioni dei principali monumenti cittadini nonché l'esibizionistica concorrenza tra capolavori nel regno, nella penisola e in ambito europeo.
 
Nessuna fonte fa riferimento all'esistenza di una cupola anteriore al [[XV secolo]], se non accenni alle calotte delle absidi orientali d'ispirazione araba, colorate con tinte vivaci, costruite come elementi decorativi alla stessa stregua di particolari architettonici presenti nei numerosi monumenti cittadini edificati in epoca normanna.
 
Sarcofagi, portali, altari, torri, archi trionfali, piazze, dipinti, sculture, tribune, retabli sono elementi che arricchiscono nel tempo i locali della magnifica costruzione, tra essi manca la realizzazione di una vera e propria cupola, la cui costruzione nelle stime e progetti di massima, avrebbe comportato la ristrutturazione dell'impianto per la ridistribuzione del peso.
 
Accanito promotore e sostenitore del progetto è l'arcivescovo [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Nicolò Puxades]] che trova una soluzione alternativa, al tempo stesso elegante, economica e originale, conciliante in termini di opere e costi: la messa in opera di una cupola in legno, posta internamente sotto il tetto, che copra l'area del coro senza comportare gravosi e pesanti interventi di stabilizzazione strutturale. Il manufatto così concepito è eretto sull'intersezione dei due bracci, il tamburo a base ottagonale è decorato con iscrizioni d'oro con caratteri gotici e la calotta, ridotta a causa della presenza della copertura.
 
* [[XVI secolo]], L'esplosione delle correnti note come [[rinascimento siciliano|rinascimento]] e [[barocco siciliano|barocco]] in ogni nuovo cantiere ecclesiale cittadino, prevede la costruzione di una cupola provvista d'apparati decorativi di spessore, utilizzando le tecniche più diverse, ricorrendo ai materiali più disparati: marmo, intarsi, affreschi, stucchi, ferro per le armature, legno, oro, mosaici. In alternativa si fa ricorso a cupole fittizie realizzate con la tecnica del [[Trompe-l'œil]].
 
La cattedrale con la primitiva impostazione presentava interni spartani anche se arditi e imponenti con ambienti scuri e spogli. Una approssimativa e grossolana intonacatura, successive imbiancature delle pareti ovviano temporaneamente il problema ma, non costituiscono la soluzione definitiva. Al duomo spetterebbe il primato della realizzazione più grandiosa e spettacolare che consenta contestualmente la soluzione dei problemi dell'illuminazione interna.
 
I disegni di magnificenza coinvolgono [[Martín de León Cárdenas]] seriamente intenzionato nel demolire la cupola di legno ed erigere il manufatto in muratura, ma il costoso progetto è respinto dal capitolo della cattedrale il 20 settembre 1651. Il prelato abbandona il suo sogno e rivolge l'attenzione alla risistemazione e rimodulazione della piazza meridionale.
 
* 1781 20 febbraio - 1801 3 giugno, In seguito ai resoconti delle visite regie, delle verifiche di stabilità post [[terremoto del Val di Noto del 1693]], dei progetti avanzati da [[Ferdinando Fuga]], tra i lavori di consolidamento e i restauri, è finalmente realizzata la cupola.
 
Con irrobustimenti le colonne e gruppi di colonne sono state trasformati in possenti pilastri, le snelle arcate ogivali modificate in [[archi a tutto sesto]]. Gli interni perdono profondità e la lunghezza originale, con drastiche riduzioni delle superfici e dei volumi, risaltano le evidenti manomissioni sullo stile primitivo dei manufatti. Il portico settentrionale è appiattito sulla parete. Sul lato sud, i muri esterni delle cappelle espansi verso la piazza, sono allineati con la vecchia sacrestia. Di conseguenza, il triportico è accuratamente disassemblato e rimontato in avanti di circa sei metri.
 
Addossati ai quattro pilastri del [[presbiterio]] sono stati costruiti quattro grandi archi che definiscono un quadrato. Su questi è stato posto un alto [[Tamburo (architettura)|tamburo]] cilindrico costituito da una parete circolare provvista di otto finestroni. Concepito dal Fuga piuttosto elevato, affinché fosse assicurato il primato di grandezza su tutte le cupole della città, in stile classico, calotta con nervature binate sormontata da [[Lanterna (architettura)|lanterna]] - [[lucernario]]. Scompare la copertura lignea, il soffitto della navata è realizzato con [[volte a botte]]. Sui tetti delle navate laterali sono costruite sedici cupolette con lanternini, otto su ogni nave, e le rispettive finestre lucernari per illuminare ciascuna cappella.
 
== Interno ==
[[File:Cathedral of Palermo 5.JPG|thumb|upright|Affresco nel catino dell'abside, dove sono rappresentati Roberto il Guiscardo e il conte Ruggero.]]
[[File:Cathedral of Palermo 6.JPG|thumb|upright|L'interno dopo il rifacimento del [[1781]].]]
 
L'interno, che ha subito profonde trasformazioni tra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento, è a croce latina con tre navate divise da pilastri (gruppi tetrastili con 4 colonne incastonate provenienti dalla antica costruzione) con statue di santi che facevano parte della decorazione della tribuna del Gagini.<ref name="Vincenzo Mortillaro-50"/>
 
Nella [[navata]] destra, la prima e la seconda cappella, comunicanti fra di loro, custodiscono le tombe imperiali e reali dei normanni, intorno alle quali ruota una storia romanzesca e ricca d'interesse. Ruggero II, re dal [[1130]], aveva stabilito già nel [[1145]] che il [[Duomo di Cefalù]] da lui fondato diventasse il mausoleo della famiglia reale. In tal senso aveva predisposto la sistemazione di due sarcofagi in porfido, un granito molto prezioso e di notevole durezza, originario dell'[[Egitto]], dal colore rosso cupo che, nell'antichità, era usato esclusivamente per le commissioni imperiali. Alla sua morte nel [[1154]], però, egli venne sepolto nella cattedrale di Palermo in un avello di porfido dalla forma molto più semplice. Nel [[1215]] [[Federico II di Svevia|Federico II]] fece trasportare i due sarcofagi da Cefalù alla cattedrale di Palermo destinandoli a sé e al padre [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]]. Il sarcofago di Federico II è sormontato da un baldacchino con colonne in porfido e l'urna è sorretta da due coppie di leoni; insieme a quelli di Federico II sono stati conservati anche i resti di [[Pietro II di Sicilia]]. Le altre tombe sono quelle di [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]], sorella del re d'Aragona e moglie di Federico II, di [[Guglielmo d'Aragona|Guglielmo]], duca d'Atene figlio di [[Federico III di Sicilia]], e dell'imperatrice [[Costanza d'Altavilla]], figlia di Ruggero II e madre di Federico II.
 
Sul pavimento della navata centrale fu realizzata, durante i rifacimenti moderni, una meridiana in marmo con tarsie colorate che rappresentano le costellazioni per opera di [[Giuseppe Piazzi]], astronomo e scopritore del supposto pianeta [[Cerere (astronomia)|Cerere]], e fu qui collocata nell'anno [[1801]]).
Il ricco altare del Sacramento, in bronzo, [[lapislazzulo]] e marmi colorati, è stato realizzata su disegno di [[Cosimo Fanzago]] ([[XVII secolo]]). Nel presbiterio si dispone il bellissimo coro ligneo tardo-quattrocentesco in stile [[Gotico spagnolo|gotico-catalano]] e il trono episcopale, ricomposto in parte con frammenti d'antichi mosaici del [[XII secolo]]. Durante la fase dei restauri della fine del XVIII secolo, fu incaricato il pittore di Sciacca [[Mariano Rossi]] di decorare la cattedrale. Gli affreschi, secondo il disegno originale, dovevano ricoprire il catino dell'abside, la volta del coro, la cupola e la navata centrale, e dovevano rappresentare idealmente il ristabilimento della religione cristiana in Sicilia per opera dei Normanni. Mariano Rossi incominciò nel [[1802]] e non terminò tutto il lavoro, ma ancora oggi si possono ammirare gli affreschi nel catino dell'abside, dove sono rappresentati ''[[Roberto il Guiscardo]] e il conte Ruggero che restituiscono la chiesa al vescovo Nicodemo'' e nella volta del coro, dove è dipinta l<nowiki>'</nowiki>''Assunzione di Maria Vergine''.
 
A destra del [[presbiterio]] si trova la cappella di [[Santa Rosalia]], patrona di Palermo, con le reliquie e l'urna d'argento, opera seicentesca di [[Matteo Lo Castro]], [[Francesco Ruvolo]] e [[Giancola Viviano]], portata in processione durante la festa patronale il 15 luglio. I due altorilievi di [[Valerio Villareale]], rappresentano: ''Santa Rosalia invoca Cristo per la liberazione della peste'' e l<nowiki>'</nowiki>''Ingresso delle gloriose reliquie di Santa Rosalia a Palermo''. Oltre al [[coro (architettura)|coro]] ligneo in stile gotico-catalano del [[1466]] e ai resti marmorei della tribuna gaginiana riadattati, di alto interesse artistico sono la statua marmorea della ''Madonna con Bambino'' di [[Francesco Laurana]], eseguita insieme ad altri aiuti nel [[1469]], la pregiata acquasantiera (posta al quarto pilastro) opera incerta di [[Domenico Gagini]] e la ''Madonna della Scala'', eseguita nel [[1503]] da [[Antonello Gagini]] e posta sull'[[altare]] della sacrestia nuova.
 
=== Navata destra o meridionale ===
 
[[File:Tomb of Frederick II, Holy Roman Emperor - Cathedral of Palermo - Italy 2015.jpg|thumb|upright|Il sarcofago di [[Federico II di Svevia|Federico II]]. Dietro s'intravede il sarcofago di [[Ruggero II di Sicilia]].]]
 
* Prima campata: ''Prima Cappella delle Tombe Reali''. Prima dell'edificazione dell'attuale edificio, nel [[1130]] esisteva la primitiva [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Palermo)|Cappella di Santa Maria Maddalena]] fatta edificare da [[Elvira di Castiglia (regina di Sicilia)|Elvira di Castiglia]], prima moglie di [[Ruggero II di Sicilia]], affinché ospitasse le sue spoglie e quelle dei conti, duchi, principi, re e regine normanni.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 13}}</ref> [[Guglielmo I di Sicilia]] già sepolto nella [[Cappella Palatina (Palermo)#Chiesa ipogea|chiesa ipogea di Santa Maria delle Grazie]] della [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]], la moglie [[Margherita di Navarra e di Sicilia|Margherita di Navarra]] e i figli Ruggero IV duca di Puglia, Roberto principe di Capua, Enrico principe di Capua, lo stesso [[Guglielmo II di Sicilia]], a lavori conclusi, dalla nuova Cappella di Santa Maria Maddalena furono traslati o sepolti nella coeva costruzione del [[Duomo di Monreale]]. Fino al [[1781]] le sepolture erano collocate dinanzi alla ''Cappella del [[Santissimo Sacramento]]'', poi divenuta ''[[Cattedrale di Palermo#Absidiola destra|Cappella di Santa Rosalia]]''.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 295 a pp. 318}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.palermoviva.it/la-cattedrale/|titolo = La Cattedrale|accesso = |editore = |data = }}</ref> Le date indicano l'anno della morte. La realizzazione dei sarcofagi è sempre anteriore e dettata da disposizioni personali o per utilizzo di opere altrimenti destinate o dal recupero di capolavori d'arte.
** [[1197]], [[Enrico VI di Svevia]], Il monumento funebre è costituito da [[sarcofago]] e [[baldacchino]] in [[porfido]] rosso con sei [[colonna|colonne]], uno dei manufatti concepiti per la [[Duomo di Cefalù|Cattedrale del Santissimo Salvatore]] di [[Cefalù]] da [[Ruggero II di Sicilia]] e in seguito trasferiti a [[Palermo]]. Per i dissidi con [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo Cuor di leone]] la sepoltura dell'Imperatore è ritardata per disposizione del Pontefice e subordinata alla restituzione della dote di [[Giovanna d'Inghilterra]] e alla corresponsione del compenso pattuito da [[Tancredi di Sicilia]].
** [[1198]], [[Costanza d'Altavilla]], A ridosso della parete esterna è collocato il monumento funebre di [[Costanza d'Altavilla]], il sarcofago in porfido rosso è sovrastato da baldacchino in marmo bianco con sei colonne mosaicate.
** [[1222]], [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]], Sarcofago d'epoca romana riproducente una scena di caccia incastonato in un vano della parete destra della [[controfacciata]]. Nell'ultima ricognizione fra ori, gemme, perle, gioielli, anelli sono stati rinvenuti la cuffia e il prezioso copricapo ([[Kamelaukion|camaleuco]]).
* Seconda campata: ''Seconda Cappella delle Tombe Reali'':
** [[1154]], [[Ruggero II di Sicilia]], Sarcofago in porfido rosso posto a ridosso della parete esterna, sorretto da quattro [[telamone (architettura)|telamoni]] e baldacchino mosaicato con sei colonne. È uno dei due sarcofagi predisposti per la [[Duomo di Cefalù|Cattedrale del Santissimo Salvatore]] di [[Cefalù]]. I corpi di [[Ruggero III di Sicilia]] nel [[1193]] e del padre [[Tancredi di Sicilia]] nel [[1194]], entrambi deposti all'interno del sarcofago, per i ben noti dissidi col futuro Imperatore [[Enrico VI di Svevia]] sono rimossi e occultati altrove.
** [[1250]], [[Federico II di Svevia]], Sarcofago in porfido rosso sorretto da quattro leoni e sormontato da baldacchino con sei colonne. Sugli spioventi del coperchio sono scolpiti tre tondi in ambo i lati, quello centrale dello spiovente destro raffigura [[Cristo Pantocratore]], a sinistra la Vergine con il Bambino. I tondi esterni raffigurano i simboli dei quattro [[Evangelista|Evangelisti]]. Il monumento funebre custodisce anche i resti di [[Pietro II di Sicilia]] [[1342]] e di una donna.
** [[1338]], [[Guglielmo d'Aragona]], La tomba del figlio di [[Federico III d'Aragona]] lo raffigura in abiti domenicani tra stemmi della [[Corona d'Aragona]].
 
[[File: Antonio Filocamo 1.jpg|thumb|upright|''Madonna della Lettera'' di [[Antonio Filocamo]].]]
[[File: PA Cattedrale 09 10 2017 03.jpg|thumb|upright|Cappella delle Reliquie.]]
 
* Terza campata: ''Cappella della Madonna della Lettera''. Culto derivato dalla tradizione messinese tributato alla [[Madonna della Lettera]]. Costituisce pala d'altare il dipinto ''[[Vergine con il Bambino (Antonio Filocamo)|Vergine con il Bambino]]'', in stile bizantino, di [[Antonio Filocamo]]. Le tele alle pareti laterali sono opera di [[Angelo del Vecchio]] e raffigurano ''[[san Mamiliano]]'', ''[[santa Ninfa]]'' e i santi ''[[Eustochio (martire)|Eustochio]], [[Proculo (martire)|Proculo]] e [[Golbudeo]]'', a destra il beato ''[[Giacomo Cusmano]]''.
* Quarta campata: Ingresso laterale lato sud corrispondente al Portico Meridionale di [[Cassaro (Palermo)|Via Vittorio Emanuele]]. Addossata al 4° pilastro è presente una monumentale [[acquasantiera]] in stile [[rinascimento siciliano|rinascimentale]] di [[Domenico Gagini]]. Nella conchiglia due bassorilievi illustrano la ''Benedizione del Fonte Battesimale'' e il ''Battesimo di Gesù''. Sul cupolino è raffigurato l'''Angelo dell'Annunciazione''.<ref name="RefA">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 290}}</ref><ref name="RefB">{{Cita|Touring Club Italiano|pp. 147}}</ref>
* Quinta campata: ''Cappella di sant'Ignazio di Loyola''. Costituisce pala d'altare il dipinto ''Apparizione della Vergine ai Santi'' con [[sant'Ignazio di Loyola]] e [[san Francesco Saverio]], opera di [[Pietro Novelli]] del [[1633]] - [[1634]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 289}}</ref> Nella parete destra della cappella è collocata una tela d'ignoto raffigurante il ''Martirio di sant'Oliva''.
* Sesta campata: ''Cappella del beato Pietro Geremia''. Costituisce pala d'altare il dipinto raffigurante il ''[[Pietro Geremia|Beato Pietro Geremia]]'' di [[Antonio Manno]] del [[1785]] intitolato ''Il beato Pietro Geremia profetizza al Senato di Palermo la fine della carestia''. Sulla parete sinistra è collocata ''La Gloria di san Francesco e san Domenico'', tela dipinta da [[Fedele di san Biagio]], a destra la tela raffigurante i ''Sette Angeli'', d'autore ignoto.<ref name="RefA" />
* Settima campata: ''Cappella delle Sacre Reliquie''. All'interno dell'ambiente sono collocate le [[reliquia|Sacre Reliquie]], le urne di Santi e Sante palermitani: l'urna di [[Cristina di Bolsena|Santa Cristina]] prima santa protettrice di Palermo, la seicentesca urna di [[santa Ninfa]], la lastra tombale di [[san Cosma]] del XII secolo, l'urna di [[san Mamiliano]] primo vescovo di Palermo. La sistemazione museografica della cappella e il disegno della grande cancellata in ferro battuto si devono all'architetto [[Francesco Paolo Palazzotto]] intorno al [[1908]].
* Ottava campata: ''Cappella di San Francesco di Paola''. Sull'altare del [[1713]] è collocata la statua di ''[[San Francesco di Paola]]'' fra le raffigurazioni allegoriche della ''[[Penitenza (sacramento)|Penitenza]]'' a destra, entrambi di [[Giovanni Battista Ragusa]], a sinistra la figura della ''[[Carità]]'', di [[Gioacchino Vitagliano]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 286}}</ref>
 
=== Navata sinistra o settentrionale ===
 
[[File: Cattedrale PA 04.JPG|thumb|upright|Statua dell'Assunta, proveniente dalla [[Tribuna di Antonello Gagini]].]]
[[File: Palermo03(js).jpg|thumb|upright|Acquasantiera di [[Domenico Gagini]].]]
[[File: Palermo BW 2012-10-09 12-26-14.JPG|thumb|upright|Acquasantiera di [[Giuseppe Spatafora senior|Giuseppe Spadafora]].]]
[[File: Madonna Libera Inferni.jpg|thumb|upright|''Madonna Libera Inferni'' di [[Francesco Laurana]].]]
[[File: PA Cattedrale 09 10 2017 12.jpg|thumb|upright|''Immacolata Concezione.]]
 
* Prima campata: ''Cappella del Battistero''. Nell'ambiente trova collocazione il [[fonte battesimale]] ottagonale realizzato da [[Gaetano Pennino|Gaetano]] e [[Filippo Pennino]] nel [[1801]]. Fra due scenografiche rampe con balconate si erge il manufatto marmoreo, allegoria del [[peccato originale]] con la rappresentazione dell'albero di melo o della [[conoscenza]], infestato dal serpente che tenta e corrompe [[Adamo]] ed [[Eva]] raffigurati accovacciati in basso, disperati e prostrati per la colpa. Su ogni lato della vasca sono presenti bassorilievi riproducenti episodi biblici legati al sacramento del [[Battesimo]]. Sulla parete di fondo il dipinto ''Battesimo di Gesù'', opera di [[Giuseppe Crestadoro]].<ref name="RefC">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 285}}</ref>
* Seconda campata: ''Cappella di Santa Maria degli Angeli''. La cappella tributa il culto alla Vergine nell'accezione di [[Santa Maria degli Angeli]]. Il manufatto ospita le statue dell<nowiki>'</nowiki>''Assunzione della Vergine'' e il ''Sepolcro di Maria'', provenienti dalla dismessa [[Tribuna di Antonello Gagini|Tribuna del Gagini]]. L'altare è completato dagli ornati di [[Giacomo Gagini|Giacomo]] e dalle formelle scolpite da [[Fazio Gagini|Fazio]] e [[Vincenzo Gagini]] sulla [[Passione di Gesù]]: ''La lavanda dei piedi'', ''L'Orazione di Gesù nell'Orto degli Ulivi'', ''L'Ultima Cena'', lo ''Spasimo'' provenienti dalla dismessa ''Cappella del Crocifisso''.<ref name="RefB" /><ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 506, 553 - 557}}</ref> Ricorrente il tema della venerazione dei Sette Angeli. Già denominata ''Cappella dell'Assunta'' o ''Cappella della Trapassione di Maria'' o ''Cappella Afflitto'', fondazione e patrocinio della famiglia [[Afflitto]]. L'altare commissionato ad [[Antonello Gagini]] fu smantellato per far posto alla ''Cappella di San Mamiliano'' nel [[1663]], il basamento trasferito nella parete del braccio meridionale del transetto, gli ornati furono dispersi.<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 425 - 427}}</ref><ref>{{Cita|Touring Club Italiano|pp. 177}}</ref>
* Terza campata: ''Cappella di sant'Antonio di Padova''. Costituisce pala d'altare il dipinto ''[[Sant'Antonio di Padova]] e [[Atanasio di Alessandria|Sant'Atanasio Chiaramonte]]'', attribuito a [[Vito D'Anna]] del [[1768]]. Sulla parete destra è collocato il dipinto raffigurante ''San Benedetto'', del pittore [[Mariano Rossi]], opera del [[1786]]. Sepoltura del cardinale [[Michelangelo Celesia|Pietro Geremia Michelangelo Celesia]].
* Quarta campata: Ingresso laterale lato nord corrispondente a via Incoronazione. Il nome deriva dall'accesso riservato ai sovrani per la presenza del passaggio coperto che lo collegava al [[Palazzo dei Normanni]]. Addossata al 4° pilastro è presente una monumentale [[acquasantiera]] a baldacchino in stile [[rinascimentale]] simile a quella opposta di [[Domenico Gagini]], opera nata dalla collaborazione di [[Giuseppe Spatafora senior|Giuseppe Spatafora]] e [[Antonino Ferraro]]<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 724}}</ref> del [[1553]] con buoni esiti di originalità stilistica. La conchiglia è ornata da due rilievi con ''Mosé che fa sgorgare acqua dalla roccia'' e ''Gesù che guarisce il paralitico''. Sul cupolino è raffigurata la Vergine Maria.<ref name="RefC" /><ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 529 e 530}}</ref> Prima della realizzazione dell'odierno [[Cassaro (Palermo)|Cassaro]] e dell'attuale [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]], era la facciata col portale dei [[Gagini (famiglia)|Gagini]] il prospetto più importante della costruzione, infatti si affacciava sulla primitiva direttrice che dai quartieri alti a ovest conduceva ai sobborghi della marina a est. La strada parallela alla [[Chiesa di San Giovanni alla Guilla#Via Francigena di Sicilia|via dei Pellegrini]] collegava la ''Paleopolis'' alle periferie accentrate intorno alla [[Cala (Palermo)|Cala]].
* Quinta campata: ''Cappella di santa Cristina''. Costituisce pala d'altare il dipinto ''Glorificazione della Vergine'', di [[Giuseppe Velasco]] del [[1633]]. Nell'area sono documentati dipinti di [[Antonello da Palermo]] realizzati nel [[1503]]. Sepoltura del cardinale [[Ferdinando Maria Pignatelli]] e dall'arcivescovo [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Giovanni Battista Naselli]] dei duchi di Gela.
* Sesta campata: ''Cappella dell'Immacolata Concezione''. La nicchia dell'altare ospita il simulacro argenteo dell'''[[Immacolata Concezione]]'' del settecento. Ai lati due monumenti funerari di arcivescovi di Palermo. Nell'anno [[2013]] è stata realizzata nella cappella la "provvisoria" sepoltura delle spoglie del beato padre [[Pino Puglisi]], ucciso dalla Mafia nel 1993. Sepolture dei cardinali [[Pietro Gravina]] e [[Gaetano Trigona e Parisi]].
* Settima campata: ''Cappella di san Pietro e sant'Agata''. L'altare in [[lapislazzuli]] impreziosito da bassorilievi in legno dorato raffiguranti scene bibliche, è dominato da pala d'altare ''San Pietro e sant'Agata'', di [[Pietro Martorana]] del XVIII secolo proveniente dall'antica [[Piazza Verdi (Palermo)|Chiesa delle Stimmate]].<ref name="RefD">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 283}}</ref> Ai lati i due monumenti funerari di [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Raffaele Mormile]] e [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Francesco Ferdinando Sanseverino]].
* Ottava campata: ''Cappella della Madonna Libera Inferni''. Sull'altare è collocata la statua di ''Maria Vergine'', di [[Francesco Laurana]] del [[1469]] realizzata per il [[Duomo di Erice|Real duomo di Santa Maria Assunta]] di Monte San Giuliano l'odierna [[Erice]].<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 46 - 47}}</ref><ref>{{Cita|Antonio Mongitore Tomo primo|pp. 319 e 320}}</ref> Il titolo ''Libera Inferni'' è dato alla Madonna nel [[1576]] dal [[Papa Gregorio XIII|Pontefice Gregorio XIII]] concedendo l'indulgenza per le anime del purgatorio.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 280}}</ref> Le due lesene marmoree ai lati dell'altare, provengono dall'antica tribuna di [[Antonello Gagini]]. Opera eseguita da [[Baldassarre Pampillona]] su progetto di [[Paolo Amato (architetto)|Paolo Amato]] nel [[1684]].
** Sepolcro e busto marmoreo dell'arcivescovo [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Raffaele Mormile]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 282}}</ref>
** Sepolcro e busto marmoreo dell'arcivescovo [[Domenico Pignatelli di Belmonte]].<ref name="RefD" />
 
=== Transetto ===
==== Absidiola destra ====
 
[[File:St_Rosalia%27s_relics.jpg|thumb|upright|Vara reliquiario di Santa Rosalia.]]
 
* Absidiola meridionale o destra o Cappella di Santa Rosalia.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 273}}</ref>
La cappella ubicata nel braccio meridionale del [[transetto]] si presenta chiusa da una cancellata in ottone, dall'arcata superiore pendono sette lampade votive in argento, quella centrale, donata dal re [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo di Savoia]] nel 1714.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 275}}</ref>
Incastonata nell'arco d'ingresso della cappella, campeggia la grande aquila imperiale dalle ali spiegate, simbolo della città di Palermo. Ai lati, due [[bassorilievi]] del [[1830]] di [[Valerio Villareale]] raffiguranti episodi della vita della ''Santuzza'' palermitana: a destra ''Santa Rosalia ferma il braccio all'angelo della morte'', a sinistra la ''Processione delle sacre spoglie'', sono altresì presenti alcune [[paraste]] provenienti dalla dismessa [[Tribuna di Antonello Gagini]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 276}}</ref> Sul drappeggio del catino absidale campeggia l'immagine più diffusa di ''Santa Rosalia'', dipinta da [[Giuseppe Velasco]]. Sulla parte anteriore del basamento della mensa un [[paliotto]] argenteo raffigura Rosalia con alcuni degli elementi iconografici a essa ascrivibili: il [[teschio]] metafora allegorica dell'abbandono della vita terrena per quella trascendente e contemplativa, il [[libro sacro]] simbolo dell'esistenza condotta nella parola di Dio, le [[rosa (botanica)|rose]], che identificano il rosario e la purezza, lo [[scettro]] nella mano sinistra rappresentante la discendenza dagli imperatori normanni.
 
Dietro l'altare d'argento sbalzato, protetta da un cancello di rame del 1655 avente funzioni di sopraelevazione, è presente la preziosa e composita [[urna funeraria|urna]] in argento disegnata da [[Mariano Smiriglio]], realizzata dagli argentieri [[Giuseppe Oliveri]], [[Francesco Rivelo]], [[Giancola Viviano]], [[Matteo Lo Castro]] con la collaborazione di [[Michele Farruggia]] e [[Francesco Roccuzzo]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 277}}</ref> L'imponente realizzazione datata 1631 sostituisce l'arca similare realizzata in tempi brevissimi in ''argenti et cristalli'' della ''Gloriosae Sanctae Rosaliae'', commissionata dal Senato di Palermo il 3 marzo 1625, tramite [[Nicola Placito]] e [[Giacomo Agliata]], adesso esposta nella cripta delle reliquie. L'intera opera rappresenta uno dei capolavori più preziosi dell'argenteria siciliana barocca.<ref>[http://www.unipa.it/oadi/index.php?option=com_content&task=view&id=259&Itemid=220 Osservatorio per le Arti Decorative in Italia "Maria Accascina" - Università degli Studi di Palermo - Ex Hôtel de France, Piazza Marina (Salita Intendenza) - L'arca d'argento] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140323230253/http://www.unipa.it/oadi/index.php?option=com_content&task=view&id=259&Itemid=220 |data=23 marzo 2014 }}</ref>,<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 278}}</ref>
Il basamento è costituito da aquile che si spalleggiano ad ali spiegate appollaiate su cartigli e la conchiglia di [[Giacomo il Maggiore|San Giacomo]], quattro putti alati sorreggono l'urna e sostengono lo scudo appiedato recante il simbolo della rosa. Il corpo dell'arca decorato con incisioni a [[bassorilievo|basso]] e [[altorilievo]] con scene di vita della Giovane Eremita su ognuno dei quattro lati, i cosiddetti "teatrini": ''La Vocazione'', ''L'eremo di Quisquina'', ''La vita Contemplativa'', ''La Coronazione fatta da Gesù Cristo'', quattro cherubini assisi sui bordi di ognuno dei fianchi più lunghi, il coperchio con sviluppo a forma di parallelepipedo con sei ovali in bassorilievo riproducenti: ''L'eremo di Quisquina'', ''L'eremo di Monte Pellegrino'', ''La Vocazione'', ''La Vita Contemplativa'', ''La Recita del Rosario'', ''Il Transito'', fra teste alate di cherubini poste sugli angoli, il tutto sormontato dalla statua di Santa Rosalia in abiti da monaca basiliana, la corona di rose sul capo, la croce patriarcale nella mano sinistra, nell'atto di sconfiggere schiacciando con i piedi il drago, figura allegorica della peste e del male.
Il reliquiario custodisce il corpo della Santa, la sua prima biografia e un manoscritto con la firma autografa del cardinale [[Giannettino Doria]], Arcivescovo di Palermo.
 
Dell'antica Cappella di Santa Rosalia restano delle tracce d'intarsi marmorei e i fastosi resoconti d'illustri viaggiatori che delle visite in Cattedrale e nell'eremo di Monte Pellegrino hanno lasciato dettagliate descrizioni nei diari dei loro [[Grand Tour]]: [[Johann Wolfgang von Goethe]]<ref>[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]</ref>, [[Guy de Maupassant]], [[Alexis de Tocqueville]], [[Jean Frédéric d'Ostervald]],<ref name="Vincenzo Mortillaro-49"/> [[Patrick Brydone]] per citare solo alcuni degli stranieri.
 
Iscrizioni sul reliquario:
{{citazione|<small>[[Papa Urbano VIII|URBANUS VIII]] P.O.M. [[Palermo|PANORMITANAE]] PIETATIS FELICITATIS AMPLIFICATOR [[Santa Rosalia|S. ROSALIAE VIRGINIS]] SOLEMNES QUA NATA QUAQUE INVENTA IN TERRIS DIES ECCLESIAE FASTIS ADSCRIPSIT A.D. MDCXXIX PONT.VI [[Giovanni Doria|IOANNETTINUS DORIA]] S.R.E.P.C. ARCHIEP. PANORM. CORPUS DIVINITUS REPERTUM PROBATUM COLENDUM EXPOSUIT ANNO IUBILEI MDCXXV SEN. PAN. ARGENTO INCEUSIT MDCXXXI D. FRAN. VALGUARNERAE PRINCEPS, PRAET. GAP. D. [[Pietro Palazzo|PETRUS PALAGIO]], HORATIUS LOMEEEINUS, D. CAROLUS DEL VOGLIA CAMPIXANO, ANDREAS VESP. AGLIATA, FRANCISCUS DEL COLLE, SIMON BONACCOLTI P.P.C.C.</small>|}}
 
{{citazione|<small>[[Filippo IV di Spagna|PHILIPPO IV]] REGE NOSTRO FELICISS. D. [[Francisco Fernández de La Cueva (1619)|FRANC.O FERNANDEZ DE LA CUEVA DUCE ALBURQUERQUII]] PRO REGE UMANISS. [[Santa Rosalia|S. ROSALIAE]] PATRIAE SERVATRICI D. FRANCISCUS VALGUARNERAE PRINCEPS, ASSOPÌ COMES PRAETOR GAP. D. [[Pietro Palazzo|PETRUS PALAGIO]], HORATIUS LOMEEEINUS, D. CAROLUS DEL VOGLIA CAMPIXIANO, ANDREAS VESPASIANI AGLIATA, FRANCISCUS DEL COLLE, SIMON BONACCOLTI SENATORES ARCAM HANC QUINQUEMESTRI PROPERATO ABSOLVTOQ. OPERE PERFECTAM AERE PUB. EX VOTO D.D. ANNO MDCXXXI</small>|}}
 
==== Parete destra transetto ====
 
[[File:Cattedrale PA 18.JPG|thumb|Bassorilievo "''Dormienza di Maria, il corteo dei Sette Angeli e degli Apostoli''".]]
[[File:Palermo BW 2012-10-09 12-29-03.jpg|thumb|upright|Absidiola del Santissimo Sacramento.]]
* Parete del transetto destro: Cappella dedicata a [[Assunzione di Maria|Maria Santissima Assunta]]. Costituisce pala d'altare il dipinto ''Madonna Assunta'', di [[Giuseppe Velasco]] del [[1801]], i bassorilievi alle pareti del [[1535]] raffigurano le sante patrone palermitane, sull'altare la ''Dormizione di Maria'', raffigurata in mezzo agli Apostoli, manufatto facente parte della dismessa [[Tribuna di Antonello Gagini]].
 
==== Absidiola sinistra ====
* Absidiola settentrionale o sinistra o ''Cappella del Santissimo Sacramento''. L'abside lato vangelo nel [[1549]] è documentata come ''Cimiterio Arcivescovale'', per contro l'abside lato epistola e lo spazio antistante, ospitava le sepolture reali. [[Fazio Gagini]] è incaricato del restauro e della racconciatura dei sarcofagi incastonati sulle pareti del [[Abside|catino]]. Gran parte dei monumenti furono collocati in basso e ripristinati assieme a tutto l'ambiente con carrate di marmi provenienti dalla dismessa [[Chiesa di Santa Maria dell'Itria (Palermo)#Primitiva chiesa|chiesa della Pinta]], prima che i sarcofagi dei vescovi venissero confinati nella [[Cattedrale di Palermo#La cripta|cripta absidale]].<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 548}}</ref>
 
Elegante cappella con decorazioni in stucco dorate. Preziosissimo altare [[ciborio]] realizzato su disegno di [[Cosimo Fanzago]] del [[1653]] su commissione [[Arcidiocesi di Palermo#cronotassi dei vescovi|Martino de Leon]]. Mensa con pannelli, sopraelevazione riproducente un tempio con pianta esagonale a tre elevazioni: [[colonnato]], [[Tamburo (architettura)|tamburo]], [[cupola]] realizzati interamente in [[lapislazzuli]]. [[Capitelli]], [[modanature]], [[Cornice (architettura)|cornici]], [[inserto|inserti]], [[fregio|fregi]], [[Costolone|nervature]] e decorazioni superiori col colore in contrasto in oro zecchino. La mensa e il ciborio preesistenti erano opera di [[Antonello Gagini]].<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 254 e 255}}</ref>
 
* Sulla parte sinistra è realizzato l'imponente monumento funerario di [[Pietro Gravina]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 270}}</ref>
* A destra il mausoleo di [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Francesco Ferdinando Sanseverino]] realizzato da [[Gaetano Pennino]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 269}}</ref>
 
Davanti alla Cappella la lampada d'argento donata dal re [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]].
 
* [[1672]], "''Ciclo''", decorazioni a fresco, opere documentate di [[Andrea Carrera]] e distrutte nel restauro settecentesco.
 
==== Parete sinistra transetto ====
 
[[File:Cattedrale PA 11.JPG|thumb|upright|Altare transetto sinistro.]]
 
* Parete transetto sinistro: ''Cappella del Santissimo Crocifisso''. La sopraelevazione dell'altare una croce in [[Agata (minerale)|agata]] del '700 sostiene un ''Crocifisso'',<ref>Pagina 383, [[Antonino Mongitore]], "''Della Sicilia ricercata''" [https://books.google.it/books?id=Vt9DAQAAMAAJ], Arnaldo Forni editore, Volume due, Palermo, ristampa 1742 - 1743.</ref> scultura policroma di epoca medioevale in legno di [[tiglio]], la tradizione vuole sia stato plasmato da [[Nicodemo (discepolo di Gesù)|Nicodemo]] e [[Luca evangelista|San Luca]], condotto in Sicilia da [[Angelo da Gerusalemme|Sant'Angelo Carmelitano]] nella [[Chiesa di Santa Maria della Pietà (Palermo)#Chiesa di San Nicolò alla Kalsa o «dei Latini»|chiesa di San Niccolò alla Kalsa]] nel [[1220]], per essere donato a [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Francesco Staufer de Antiochia]] e alla cattedrale nel [[1311]] da [[Chiaramonte|Manfredi I Chiaramonte]], conte di Modica.<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 554}}</ref> Alla base del Crocefisso le sculture della ''Madonna Addolorata'' e della ''Maria Maddalena'', di [[Giacomo Serpotta#Gaspare Serpotta|Gaspare Serpotta]], eseguite nel [[1664]]. La statua di ''[[San Giovanni Evangelista]]'' è opera di [[Gaspare Guercio]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 272}}</ref> Sormonta il tutto in alto nella lunetta uno stucco di [[Filippo Quattrocchi]] del XVIII secolo riproducente ''Dio Padre tra gli Angeli''. I bassorilievi alle pareti sono di [[Fazio Gagini]] e [[Vincenzo Gagini]] del [[1557]] - [[1565]] raffiguranti scene della [[Passione di Gesù]].<ref name="RefB" /><ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 553 - 557}}</ref> Fra queste la scene dello ''Spasimo'', ispirata al famoso dipinto di [[Raffaello]] raffigurante lo ''[[Spasimo di Sicilia]]'', un tempo custodito nella [[Chiesa di Santa Maria dello Spasimo (Palermo)|chiesa del monastero olivetano di Santa Maria dello Spasimo]] (da cui il nome, temporaneamente conservato nell'[[Chiesa del Santo Spirito (Palermo)|abbazia del monastero cistercense di Santo Spirito]]) e oggi al [[Museo del Prado]] di [[Madrid]], la ''Discesa dalla Croce'', ispirata alla ''Deposizione'', di [[Vincenzo degli Azani]], all'epoca in San Giacomo la Marina, altre tratte dalla ''[[Piccola Passione]]'' di [[Albrecht Dürer]]. I sedici bassorilievi della Cappella erano parte integrante della dismessa cappella gaginiana del Santissimo Crocifisso. Nella primitiva modulazione l'apparato in stucco commissionato dall'arcivescovo Cesare Marullo, fu eseguito da Antonino Ferraro da [[Giuliana]]. Dello stesso autore, la decorazione della "soppressa" ''Cappella di San Michele Arcangelo'' patrocinata dall'arcivescovo Diego Haëdo.
 
=== Altare maggiore ===
 
* [[1466]], ''Madonna della Luce'', manufatto musivo raffigurante la ''[[Presentazione della Beata Vergine Maria|Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio]]''. [[Antonio Mongitore]] nel [[1719]] documenta la primitiva immagine dell'abside presente prima della costruzione della [[Tribuna di Antonello Gagini]].<ref name="RefE">{{Cita|Antonio Mongitore Tomo primo|pp. 651}}</ref> L'antico mosaico voluto da [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Niccolò Puxades]] fu rimosso nel [[1510]] e assemblato nel pilastro destro della ''Cappella di Nostra Signora Libera Inferni''.<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 215}}</ref>
* [[1509]] - [[1536]] e seguenti, ''[[Tribuna di Antonello Gagini|Tribuna]]'' di [[Antonello Gagini]], elaborato manufatto marmoreo realizzato su commissione di [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Giovanni Paternò]] del [[1507]].<ref name="books.google.it"/><ref name="RefB" /><ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 217}}</ref><ref>Pagina 12, Agostino Gallo, "''Elogio Storico di Antonio Gagini scultore ed architetto palermitano''" [https://books.google.it/books?id=PxAUAAAAQAAJ], Reale Stamperia, Palermo, 1821.</ref>
 
Nel [[presbiterio]] il prezioso [[Coro (mobilio)|coro]] ligneo in stile [[Gotico spagnolo|gotico - catalano]] risalente al [[1466]], ai lati le grandiose [[cantorie]] sovrastate dalle canne d'organo. L'altare ''versum populum'' realizzato con un monolite marmoreo di moderna e lineare concezione. L'altare maggiore è costituito da [[colonne ioniche]] sormontate da [[capitelli corinzi]], chiude l'elevazione un ricco [[architrave]] sovrastato da [[timpano (architettura)|timpano]] triangolare. Al centro è collocato il ''Cristo risorto e le guardie pretoriane a guardia del sepolcro'' di [[Antonello Gagini]],<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 264}}</ref> sulla mensa un ''Crocifisso'' intarsiato di [[madreperla]].
 
Nella calotta absidale è affrescata ''La consegna del Duomo al Vescovo Nicodemo dopo la sconfitta dei Saraceni per mano normanna'' di [[Mariano Rossi]] del [[1803]]. Dello stesso autore l'''Assunzione della Vergine tra le Virtù cardinali'' realizzata nel [[1802]]. Nelle nicchie lungo le pareti del catino absidale sono collocate dieci delle dodici statue raffiguranti gli Apostoli - sormontate dai rispettivi angeli portacorona - e alla base, il teatrino corrispondente, sculture di [[Antonello Gagini]].
 
Di pregevole fattura il trono del sovrano o "Baldacchino Reale" recante decorazioni musive del [[XII secolo]] e l'iscrizione: "''[[Prima Sedes, Corona Regis et Regni Caput]]''",<ref name="RefF">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 267}}</ref> in prossimità il candelabro destinato al cero pasquale. Dirimpetto era collocata la [[cattedra|cattedra vescovile]] oggi rimossa e riassemblata come altare nella cripta, recava l'iscrizione: "''Trinacriae prima Metropolis Sedes''",<ref name="RefF" /> opera di Fedele e Scipione da Carona con la collaborazione dei fratelli Fazio e Giacomo Gagini, manufatto commissionato dal cardinale [[Pietro Tagliavia d'Aragona]].<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 512}}</ref>
 
== Attuali dislocazioni opere dismessa tribuna ==
Le attuali dislocazioni delle opere disassemblate della [[Tribuna di Antonello Gagini]] all'interno della Cattedrale in seguito all'intervento promosso da [[Ferdinando Fuga]] e pesantemente posto in opera dal palermitano [[Giuseppe Venanzio Marvuglia]] sotto la direzione dei lavori di [[Fra Felice da Palermo|Giovan Battista La Licata]]. Nei primi lustri del [[XIX secolo]] è documentata la disposizione sulla coronatura esterna dei merli.<ref name="ReferenceC"/><ref>Pagina 18, Agostino Gallo, "''Elogio Storico di Antonio Gagini scultore ed architetto palermitano''" [https://books.google.it/books?id=PxAUAAAAQAAJ], Reale Stamperia, Palermo, 1821.</ref>
 
L'attuale collocazione dei manufatti è effettuata sui pilastri della navata centrale, ai vertici del transetto, presso i pilastri della cupola, sui contrafforti e nell'emiciclo dell'abside.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 268}}</ref>,<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 265}}</ref>
 
{| class="wikitable" align="center"
|- style="text-align:center"
! <div align="center"> Parete navata laterale sinistra </div>
! <div align="center"> Colonne e pilastri navata centrale a sinistra </div>
! <div align="center"> Colonne e pilastri navata centrale a destra </div>
! <div align="center"> Parete navata laterale destra </div>
|-
|
| ''Cristo Risorto''<ref name=abside>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 381}}</ref>
| ''Terzo Soldato''<ref name=abside/>
|
|-
|
| ''Primo Soldato''<ref name=abside/>
| ''Secondo Soldato''<ref name=abside/>
|
|-
|
| ''San Pietro''<ref name=apostoli>Come nella primitiva dislocazione tutte le figure degli Apostoli nell'attuale disposizione nell'[[abside]] e ai vertici del [[transetto]] presentano alla sommità e alla base l'angelo e il bassorilievo corrispondenti.</ref>
| ''Sant'Andrea ''<ref name=apostoli/>
|
|-
|
| ''San Giacomo Maggiore''<ref name=apostoli/>
| ''San Giovanni Evangelista''<ref name=apostoli/>
|
|-
|
| ''San Filippo''<ref name=apostoli/>
| ''San Bartolomeo''<ref name=apostoli/>
|
|-
|
| ''San Matteo''<ref name=apostoli/>
| ''San Tommaso''<ref name=apostoli/>
|
|-
|
| ''San Giacomo Minore''<ref name=apostoli/>
| ''San Simeone''<ref name=apostoli/>
|
|-
| ''San Giuda Taddeo''<ref name=apostoli/>
| ''San Gregorio'' Arco Absidale Transetto
| ''Sant'Ambrogio'' Arco Absidale Transetto
| ''San Marco''<ref name=apostoli/>
|-
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| ''Dormienza di Maria''
|-
| ''San Giovanni Battista''<ref name=apostoli/>
| ''San Girolamo''
| ''Sant'Agostino''
| ''San Paolo''<ref name=apostoli/>
|-
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| ''San Benedetto Abate''
| ''San Sebastiano''
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| ''San Cosma''
| ''San Damiano''
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|-
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| ''Santo Lorenzo''
| ''Santo Stefano''
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| ''San Francesco d'Assisi''
| ''Sant'Antonio Abate''
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| ''Santa Cristina''
| ''Santa Maddalena''
| ''San Matteo Evangelista''
|-
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| ''Santa Ninfa''
| ''San Domenico''
| ''San Luca Evangelista''
|-
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| ''Santa Lucia''
| ''Sant'Agata''
| ''San Marco Evangelista''
|-
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| ''Sant'Angese''
| ''Santa Caterina''
| ''San Giovanni Evangelista''
|-
| ''Assunzione di Maria'' Superiore
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| ''Sepolcro di Maria'' Inferiore
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| ''Sant'Oliva''
| ''San Cristoforo''
|
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|}
 
* Le sculture degli [[Evangelisti]] in seguito alla ristrutturazione della Cattedrale di Palermo del [[1780]] sono poste alle pareti del portico meridionale quale allegoria dei Vangeli come porta d'ingresso della chiesa.<ref name=quattro>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 384}}</ref>
* Le sculture dei [[Dottori della Chiesa]], ''[[San Girolamo]]'' e ''[[Papa Gregorio I|San Gregorio Magno]]'', ''[[Sant'Agostino]]'' e ''[[Sant'Ambrogio]]'', in seguito alla ristrutturazione della Cattedrale di Palermo del [[1780]], sono poste alla base dei pilastri che reggono la cupola quale allegoria dei pilastri su cui poggia la chiesa.<ref name=quattro/>
 
== Organo a canne ==
Sulle cantorie [[arte neoclassica|neoclassiche]] ai lati dell'[[abside]], si trova l'[[organo a canne]] [[Tamburini]] ''opus 305'', costruito nel [[1951]].
 
Lo strumento è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettrica]] e ha [[consolle (organo)|consolle mobile indipendente]] situata nel [[presbiterio]] nel pressi dell'antico altare maggiore, avente quattro tastiere di 61 note ciascuna e [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32 note.
 
== Campane ==
[[File:Palazzo della Curia and Cathedral of Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|upright|Campanili e archiponti.]]
[[File:Cattedrale Palermo lato Ovest.jpg|thumb|upright|Foto scattata dal museo Diocesano.]]
[[File:Crown_of_Constance_of_Aragon_-_Cathedral_of_Palermo_-_Italy_2015.JPG|thumb|upright|Camaleuco di Costanza (Palermo, Tesoro della Cattedrale).]]
Le campane medioevali sulle torri del complesso erano sei. Nel 1893 la ditta Cavadini di Verona fornì un complesso di cinque bronzi in scala di Re3 con il maggiore del peso di 12 q.li. Furono montati per essere suonati a concerto secondo la tecnica delle [[Campane alla veronese]]. Nel 1942 vennero requisite e in seguito la ditta De Poli fornì l'attuale complesso a otto elementi in Sib2 montato con il sistema ambrosiano
 
== Campanili ==
I quattro campanili angolari sorgono a imitazione dei minareti secondo i canoni architettonici di stile islamico e accompagnano il primitivo torrione campanario. In epoca altomedievale il campanile oltre alle funzioni liturgiche svolge funzioni strategiche come torre d'avvistamento e via di fuga. Infatti una rete di cuniculi sotterranei dalla la cripta e archiponti aerei, dei quali oggi ammiriamo le riproduzioni delle stupende arcate ogivali di via Bonello, collegano il corpo della cattedrale al palazzo vescovile passando per il campanile, passaggi che consentono di riparare nel vicino [[Palazzo dei Normanni]].
 
* [[1169]] 4 febbraio, Il [[Terremoto di Catania del 1169|terremoto di Sant'Agata]] arreca gravi danni al monumento. L'evento sismico danneggia gravemente la sommità della torre campanaria e la parte superiore della facciata devastandosi vicendevolmente.
* [[1250]], Sono condotti i lavori per la realizzazione dei primi due ordini delle quattro torri angolari, nel [[1342]] continuano i lavori per l'ultimazione degli ultimi tre ordini.
* [[1726]], Il «Terremoto di Terrasini» distrugge la parte superiore a forma piramidale della torre campanaria posta innanzi al [[prospetto]].
* [[1728]], Rifacimento della parte terminale del campanile, definita dai detrattori brutta e borrominiana. È ricostruita in stile arabo, ultimata nel [[1805]].
* [[1823]], Il «Terremoto di Pollina» lesiona il campanile. [[1826]] - [[1835]], Sul torrione è costruito un gruppo di campanili neogotici per opera di [[Emmanuele Palazzotto]].
* [[1954]], Sulla cuspide più alta del complesso di guglie è collocata la statua della ''Madonna della Conca d'oro'' opera di [[Nino Geraci]].
 
Restauri e ammodernamenti si sono avvicendati dal [[1949]] al [[1960]]. Dal [[1982]] è stato avviato un programma di restauri promosso dall'Assessorato dei Beni Culturali e Ambientali.
 
== Il tesoro ==
* [[1638]], Nel vano di accesso alla stanza del «Tesoro» è collocata la statua di ''Santa Rosalia'' di [[Bartolomeo Travaglia]].
Negli ambienti della Sacrestia dei Canonici è esposto il "tesoro della cattedrale": paramenti sacri dal [[XVI secolo|XVI]] al [[XVIII secolo]], paliotti, ostensori, calici, la tiara d'oro cosiddetta di [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]] (prelevata dal suo sepolcro), splendido esempio di gioielleria medievale con smalti, ricami, gemme e perle. Il breviario membranaceo del [[1452]] con lo stemma dell'Arcivescovo Simone da Bologna, miniato dal pittore Guglielmo da Pesaro e da altri miniatori si trova ora esposto al [[Museo Diocesano di Palermo]], mentre rimangono in sede il calice di tipologia [[Madonie|madonita]] della seconda metà del [[XV secolo]]; il reliquiario architettonico del XV secolo caratterizzato da guglie e pinnacoli che rinviano allo stile gotico-catalano dell'epoca oppure il calice seicentesco ornato da smalti policroni e gemme, opera dell'orafo palermitano Don Camillo Barbavara. Sono stati pure posti all'interno della Sagrestia dei Canonici quattro piedistalli lignei dei primi anni del XX secolo, di stile neonormanno un tempo utilizzati per leggere i corali nel presbiterio, e disegnati dall'architetto [[Francesco Paolo Palazzotto]]. L'assetto museografico è stato curato dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, mentre la selezione del materiale da esporre è stata curata da Maria Concetta Di Natale.
 
== La meridiana ==
Sul pavimento, con inizio presso la Cappella di [[San Francesco di Paola]] ha inizio la [[meridiana]] realizzata nel [[1801]] dall'astronomo teatino [[Giuseppe Piazzi|Abate Giuseppe Piazzi]] una delle otto esistenti in [[Sicilia]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 288}}</ref> Una lunga striscia in ottone incastonata nel marmo attraversa la navata centrale affiancata da tarsie policrome raffiguranti i segni zodiacali. Una lapide indica lo strumento e riproduce le [[Unità di misura storiche della Sicilia|unità di misura]] in vigore in quell'epoca nel [[Regno di Sicilia]] e fino all'unità d'Italia: il [[Palmo (unità di misura)|palmo]].
 
[[Fede]] e [[Scienza]], [[Religione]] e [[Tecnologia]] camminano da sempre assieme in [[Sicilia]]. Massimi cultori delle scienze astronomiche quasi sempre appartenenti agli [[ordini religiosi]], luoghi deputati al culto raccolgono il frutto di meticolosi studi che pongono l'isola in primo piano per la presenza e numero di meridiane a camera oscura funzionanti in Italia.
L'elenco dei siti ospitanti le installazioni: la [[Cattedrale di Acireale|Cattedrale di Maria Santissima Annunziata]] di [[Acireale]], la Scuola Tecnica Regia di [[Caltanissetta]], la Chiesa dei Santissimi Apostoli Pietro e Paolo di [[Castiglione di Sicilia]], il [[Duomo di Santa Maria Assunta (Castroreale)|Duomo di Santa Maria Assunta]] di [[Castroreale]], la [[Chiesa di San Nicolò l'Arena]] di [[Catania]], la [[Duomo di Messina|Basilica Cattedrale Protometropolitana della Santa Vergine Maria Assunta]] di [[Messina]], il [[Duomo di San Giorgio (Modica)|Duomo di San Giorgio]] di [[Modica]], la Cattedrale Metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta di [[Palermo]].
 
== Sacrestie ==
[[File:Madonna della Scalla, Antonello Gagini (1503) - Cathedral of Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|upright|''Madonna della Scala''.]]
 
* ''Antisacrestia'': alla sinistra l'accesso per la [[sacrestia]].
* ''Sacrestia nuova'' del [[XVI secolo]], prima sede del Tesoro.
** [[XVIII secolo]], "''Santa Rosalia''", medaglione marmoreo, opera di [[Giovanni Battista Ragusa]], documentato prima del restauro collocato sul trono reale.<ref name="RefG">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 319}}</ref>
** [[XVII secolo]], "''San Francesco di Paola''", dipinto, opera di [[Pietro Novelli]]<ref name="RefG" /> oggi custodita nel [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]] di [[Palermo]].
** [[XVII secolo]], "''Santa Teresa e Gesù Cristo''", dipinto, opera di [[Andrea Carrera]].<ref name="RefG" />
** [[1503]], "''Madonna della Scala''", statua marmorea, opera di [[Antonello Gagini]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 321}}</ref><ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 187}}</ref>
** Argenterie.
** Armadi scolpiti.
** Archivi dei privilegi concessi alla Cattedrale.
* ''Sacrestia dei Canonici'': è un vano allungato con [[volte a crociera]] costolonate costruito sui resti della ruggeriana ''Cappella della Maddalena''. Sulle pareti erano collocati i ritratti dei canonici del Capitolo della Cattedrale, oggi al [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]]. Una immagine di ''[[Restituta d'Africa|Santa Restituta d'Africa]]'' su fondo oro raffigurata su una [[pala (arte)|pala]] trecentesca è documentata in cattedrale. Il 17 maggio [[1352]], in seguito alla miracolosa guarigione di Nicola Citarista, è condotta in processione nel [[Chiesa di Santa Chiara (Palermo)#Monastero|monastero di Santa Chiara]] ove resta in custodia fino al [[1912]]. In seguito il quadro è restituito alla cattedrale ove si ammira collocato in questa sacrestia. I due ricchi portali sono attribuiti a [[Vincenzo Gagini]] del [[1568]],<ref name="RefB" /><ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 533}}</ref> con le imposte lignee a intarsio di [[Vincenzo Pernaci]] del [[1569]]. Da una scala prossima al ''Portale gotico catalano'' della ''Sacrestia dei Canonici'' si perviene alla [[cripta]].
* ''Vani absidali'', un vano quadrangolare absidato, costituisce l'''antititulo'' della chiesa normanna, insieme con un altro vano simmetrico dalla parte opposta. Nel restauro è stata recuperata l'originaria elevazione, le tracce di una loggetta che lo coronava, due monofore sotto il grande oculo, una piccola [[muqarnas]]. Un portale quattrocentesco, forse in origine posto all'esterno, lo separa dal vano dalla sacrestia.
 
== La cripta ==
 
[[File:MZK 05 - 1860 Reisenotizen Italien Fig 099 Palermo Dom Krypta Grundriss.jpg|thumb|Pianta della cripta posta dietro l'abside.]]
[[File:Crypt - Cathedral of Palermo - Italy 2015 (2).JPG|thumb|Altare e sepoltura del vescovo africano Cosma.]]
[[File:Unidentified tomb - Cathedral of Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|Sarcofago del vescovo Ugo o Ugone.]]
[[File:Palermo cattedrale Federico d'Antiochia.JPG|thumb|Sarcofago di Federico Staufer de Antiochia.]]
[[File:Tomb of Pietro Tagliavia d'Aragonia - Cathedral of Palermo - Italy 2015 (3).jpg|thumb|Sarcofago di [[Pietro Tagliavia d'Aragona]].]]
 
La [[cripta]] è coeva o di poco posteriore alla cattedrale gualteriana, quando si riorganizzarono gli spazi racchiudendo in un'unica area le torri NE e SE e le tre absidi della cattedrale normanna.<ref>Pagina 311, [[Antonino Mongitore]], "''Della Sicilia ricercata''" [https://books.google.it/books?id=Vt9DAQAAMAAJ], Arnaldo Forni editore, Volume due, Palermo, ristampa 1742 - 1743.</ref> È un corpo esterno all'attuale edificio da dove oggi vi si accede dal lato destro della cattedrale, accanto alla ''[[Cattedrale di Palermo#Absidiola destra|Cappella di Santa Rosalia]]'', attraverso la [[Cattedrale di Palermo#Sacrestie|Sacrestia dei Canonici]] o Sacrestia Nuova. È costituita da un vano rettangolare diviso in due navate separate da colonne di riporto provenienti da edifici preesistenti e [[volte a crociera]]. Nel lato orientale sono ricavate sette absidi che avevano annicchiate agli angoli colonnine in granito, quella centrale è più profonda (sarcofago di [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Giovanni Paternò]]), dirimpetto a essa è presente lo sviluppo circolare della monumentale abside principale.
Due cunicoli collegavano la cripta con l'interno della chiesa o più probabilmente con il vecchio arcivescovado e, tramite la «via Coperta», con il Palazzo Reale.<ref>{{Cita|Antonio Mongitore Tomo primo|pp. 39}}</ref>
 
La cripta è composta da sepolture risalenti all'età medievale fino all'età moderna; con sarcofagi di età classica riutilizzati e altri sono stati realizzati in epoca medievale o rinascimentale:
 
* [[Cosma]] vescovo africano † [[1160]], altare in marmo parete sud con elementi della cattedra vescovile disassemblata;
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Ugone]] † [[1161]], sarcofago romano con raffigurazione del ''Genio del fiume'';<ref>Pagina 212, [[Antonino Mongitore]], "''Della Sicilia ricercata''" [https://books.google.it/books?id=Vt9DAQAAMAAJ], Arnaldo Forni editore, Volume due, Palermo, ristampa 1742 - 1743.</ref>
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Nicodemo]] † [[1073]];
* [[Gualtiero Offamilio]] † [[1190]], sarcofago di marmo decorato con mosaico;
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Tizio Rogereschi (del Colle)]] † [[1304]];
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Licio del Colle]] † [[1304]];
* [[Federico di Antiochia (junior)|Federico Staufer de Antiochia]] † [[1305]], sarcofago medievale con figure di Cristo benedicente e l'Annunciazione, coperchio del [[XVI secolo]], fratello degli arcivescovi [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Bartolomeo Staufer de Antiochia]] e [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Francesco Staufer de Antiochia]], conte di Capizzi, unico laico ospitato nella cripta del Duomo, forse in quanto figlio di [[Corrado di Antiochia]] e nipote di [[Federico d'Antiochia]] † [[1256]], conte di Albe, Celano e Loreto, figlio naturale dell'imperatore [[Federico II di Svevia]];
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Bartolomeo Staufer de Antiochia]] † [[1311]], sarcofago romano;
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Francesco Staufer de Antiochia]] † [[1320]];
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Giovanni Orsini]] † [[1333]], sarcofago romano;
* [[Niccolò Tedeschi|Nicolò de' Tudeschi]] (De Tudischis) † [[1445]];
* [[Simone Beccadelli di Bologna]] † [[1465]], sarcofago del [[XV secolo]];
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Paolo Visconti]] † [[1473]], sarcofago romano;
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Giovanni Paternò]] † [[1511]], sarcofago romano con figure di soldati e geni alati, il coperchio con la figura giacente del vescovo è di [[Antonello Gagini]]. Il vescovo grande mecenate dell'illustre artista autore della grande Tribuna<ref>Pagina 264, [[Francesco Ferrara (abate)|Francesco Ferrara]], "''Storia generale della Sicilia del professore cavaliere abate Francesco Ferrara ...''" [https://books.google.it/books?id=Z5hb5H1yGtgC], Volume 6, Lorenzo Dato, Palermo, 1833.</ref>, il quale lo omaggia scolpendone la commovente immagine dormiente.<ref name="RefB" /><ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 180, 181 e 182}}</ref>
* [[Pietro Tagliavia d'Aragona]] † [[1558]], sarcofago bizantino con le figure degli apostoli, croci e il monogramma di Cristo;
* [[Ottaviano Preconio]] † [[1568]], sarcofago del [[XVI secolo]];
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Cesare Marullo]] † [[1588]], sarcofago romano con scene di caccia;
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Francisco Orozco de Arce]] † [[1561]];
* [[Arcidiocesi di Palermo#Cronotassi dei vescovi|Diego Haëdo]] † [[1608]], ex inquisitore di Sicilia;
* [[Giannettino Doria]] † [[1642]], sarcofago d'epoca romana;
 
Inoltre è presente un magnifico sarcofago di fattura romana, raffigurante una coppia, marito e moglie, evidentemente una famiglia di alto rango, con un assembramento di muse e un monumentale sarcofago normanno anonimo con incise sul coperchio le raffigurazioni di due draghi.
 
== Primitivo arcivescovado ==
L'edificio occupava una porzione di fabbricati dell'isolato di via dell'Incoronazione prospicienti il [[Cattedrale di Palermo#Prospetto settentrionale|prospetto settentrionale]] della Cattedrale.
 
* [[444]], È documentato il primitivo arcivescovado.<ref name="RefH">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 216}}</ref>
* [[1183]], La primitiva sede è parzialmente demolita da [[Gualtiero Offamilio]] per la costruzione dell'attuale Cattedrale.<ref name="RefH" />
* [[1460]], L'edificio è abbandonato dopo la costruzione del nuovo [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]] e adattato a [[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto#Monastero benedettino di Santa Maria di Monte Oliveto|monastero benedettino di Santa Maria di Monte Oliveto]].<ref name="RefH" />
 
Oggi l'edificio, sottoposto a recenti restauri è sede del seminario arcivescovile.
 
== La Maramma o «Fabbrica del Duomo» ==
* Maramma: fabbrica. Nello specifico «Fabbrica del Duomo» o «Fabbrica della Cattedrale». L'istituzione e il luogo avevano le funzioni di archivio della Cattedrale e delle scritture per il funzionamento della stessa maramma, infatti custodiva l'inventario dei materiali e ospitava i controllori preposti a dirigere la complessa «Fabbrica del Duomo».<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 210}}</ref> Inizialmente il luogo deputato allo scopo fu la [[Cappella dell'Incoronata]]. La voce non si limita solo a indicare il luogo e l'attività di conduzione per la realizzazione e gestione delle opere pubbliche, ma anche la "confusione", il grande disordine e decadenza derivanti. Nella fattispecie il termine sottintende la confusione con conseguenti contaminazioni, tipica di un edificio medievale dai cantieri perenni, costruito da maestranze miste secondo canoni ibridi e sovrapposizioni di stili.
*Marammiere: dall'arabo «Prefetto di Fabbrica». Funzionario preposto al controllo della Maramma.
* [[1308]], [[Diocesi di Palermo|Bartolomeo Staufer de Antiochia]], arcivescovo di Palermo, istituisce la carica di marammiere.<ref name="RefI">{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 215}}</ref>
* [[1526]], [[Carlo V d'Asburgo]] regolamenta la nomina dei marammieri. Come garanzia dell'imparzialità e per il corretto funzionamento della Fabbrica i responsabili erano due: uno di nomina ecclesiastica eletto fra i canonici della cattedrale, l'altro eletto fra i nobili del Senato palermitano.<ref name="RefI" /> In considerazione dei numerosi, onerosi e lunghissimi cantieri il titolo di Maramma non si limitò più solo alla piccola [[Cappella dell'Incoronata]], ma si estese a più edifici dello stresso aggregato abitativo.
* [[1727]], Il cardinale [[Joaquín Fernández de Portocarrero]], conte di Palma e marchese d'Almenara, [[Viceré di Sicilia]], regolamentò per le Opere o Maramme del Regno un nuovo organigramma che prevedeva l'elezione di tre Deputati o Maestri d'Opera, cioè un nobile, un cittadino, e un canonico altrimenti definiti Dignità del Capitolo.<ref>Giovanni Angelo De Ciocchis, "''Sacrae Regiae Visitationis per Siciliam a Joanne-Ang. De Ciocchis Caroli III regis jussu acta decretaque omnia'', voll. 3, Palermo, 1836.</ref>
 
== Opere documentate ==
* [[1683]], ''Ciclo'', affreschi documentati a decorazione delle finestre, opere realizzate da [[Antonio Grano]].
* [[1713]], Dipinti documentati nella ''Cappella di San Francesco di Paola'', opere di [[Antonio Grano]].
* [[1715]], Dipinti documentati nella ''Cappella di San Michele'', opere di [[Antonio Grano]].
* [[XVIII secolo]], Affreschi documentati nella ''Cappella di San Francesco di Paola'', opere di [[Guglielmo Borremans]].
* [[XVII secolo]], ''San Francesco di Paola'', dipinto, opera di [[Pietro Novelli]] custodita nel [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]] di [[Palermo]].
 
== Curiosità ==
Nel [[XVIII secolo]] Palermo annoverava come patroni quindici fra sante e santi principali e venti secondari, i primi verosimilmente identificabili con le raffigurazioni presenti ai varchi delle recinzioni esterne del Piano della Cattedrale.
Alla [[Vergine Maria]] sotto il titolo dell'«Assunta» si affianca la gerarchia delle Sante Vergini siciliane, nell'ordine odierno Rosalia, Agata, Cristina, Oliva, Ninfa e Lucia, San Giuseppe e gli apostoli Pietro e Paolo, i Dottori della Chiesa Gregorio, Agostino, Girolamo, Ambrogio e Teresa d'Avila, i papi siciliani Agatone e Sergio, vescovi e martiri palermitani, Benedetto e Silvia, la teoria di santi appartenenti agli ordini agostiniano, basiliano, benedettino, camilliano, compagnia di Gesù, domenicano, francescano, paolotto, senza trascurare i protettori invocati contro le epidemie Sebastiano, Antonio, Rocco e la Vergine Maria in tutte le accezioni.
 
Lo studio approfondito dei singoli luoghi di culto palermitani offre un panorama affollatissimo di venerabili personaggi, di seguito l'elenco aggiornato che annovera circa un centinaio di [[Chiese di Palermo#Santi Patroni Protettori della citt.C3.A0 di Palermo|Santi Patroni Protettori]].
 
== Feste religiose ==
* 11 gennaio, ''[[Te Deum]]'' di ringraziamento per lo scampato pericolo derivante dal [[Terremoto del Val di Noto del 1693]] e processione dell'urna con le reliquie di [[Santa Rosalia]], funzione documentata.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|pp. 279}}</ref><ref>{{Cita|Antonio Mongitore Tomo primo|pp. 132, 232 e seguenti}}</ref>
* 5 febbraio, ''Te Deum'' di ringraziamento per lo scampato pericolo derivante dal [[Terremoto della Calabria meridionale del 1783]], funzione documentata.<ref>Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [https://books.google.it/books?id=rVsUAAAAQAAJ], Volume primo, Palermo, Reale Stamperia, 1816</ref>
* [[Riti della Settimana Santa in Sicilia#Palermo e provincia|Settimana Santa]], "''Â calata 'a Tila''":
** [[1550]]c., [[Tela della Passione]] dipinta da [[Vincenzo degli Azani]], opera e funzione documentata;
** [[1682]], [[Tela della Passione]] dipinta da [[Antonio Grano]], opera e funzione documentata.
* 4 giugno, Festa di dedicazione della Chiesa Cattedrale, come da regolamento in vigore dal 1975.
* 14, 15 luglio, [[Festino di Santa Rosalia]].
* 4 settembre, Transito di Santa Rosalia.
* 8 settembre, Festa della Madonna della Luce.<ref name="RefE" />
 
== Note ==
<references />
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita libro
|titolo = "''Della Storia di Sicilia - Deche Due''"
|autore = [[Tommaso Fazello]]
|url = https://books.google.it/books?hl=it&id=hM2XPuLTSDgC
|editore = Giuseppe Assenzio - Traduzione in lingua toscana
|lingua = Italiano
|città = Palermo
|anno = 1817
|volume = Volume uno
|cid = Tommaso Fazello
}}
* {{Cita libro
|titolo = Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo
|autore = Gaspare Palermo
|url = https://books.google.it/books?id=5VsUAAAAQAAJ
|editore = Reale Stamperia
|lingua = Italiano
|città = Palermo
|anno = 1816
|volume = 4
|cid = Gaspare Palermo Volume quarto
}}
* {{Cita libro
|titolo = "''Guida per Palermo e pei suoi dintorni del barone V. Mortillaro''"
|autore = Vincenzo Mortillaro
|url = https://books.google.it/books?id=UKmbYlufNzIC
|editore = Tipografia del giorn. Letterario
|città = Palermo
|anno = 1836
|volume =
|cid = Vincenzo Mortillaro
|lingua = Italiano
}}
* {{Cita libro
|titolo = Palermo divoto di Maria Vergine e Maria Vergine protettrice di Palermo ...
|autore = [[Antonio Mongitore]]
|url = https://books.google.it/books?id=D6PjvOLvBUAC
|editore = Gaspare Bayona
|lingua = Italiano
|città = Palermo
|anno = 1719
|volume = 1
|cid = Antonio Mongitore Tomo primo
}}
*{{Cita libro
|titolo = "''I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti''"
|autore = [[Gioacchino di Marzo]]
|altri = Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo
|url = https://archive.org/details/igaginielascultu01dima
|editore = Stamperia del Giornale di Sicilia
|città = Palermo
|lingua = Italiano
|volume = Volume I e II
|cid = Gioacchino di Marzo
}}
* {{Cita libro
|titolo = "''Guida d'Italia''" - "''Sicilia''"
|url = https://books.google.it/books?id=VPrcsf4BsAIC
|editore = Touring Club Italiano
|lingua = Italiano
|cid = Touring Club Italiano
}}
* Giovanni Maria Amato, ''De Principe Templo Panormitano'', Palermo, 1728.
* Francesco Danieli, ''I reali sepolcri del Duomo di Palermo riconosciuti ed illustrati'', Napoli, 1784.
* [[Rosario La Duca]], ''Bibliografia di Rosario La Duca in: La Cattedrale di Palermo'' studi per l'ottavo centenario dalla Fondazione. Palermo, Sellerio Editore, 1993.
 
== Voci correlate ==
* [[Cimitero di Tutti i Santi]]
* [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)]]
* [[Cappella dell'Incoronata]]
* [[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{interprogetto|commons=Cathedral (Palermo)|preposizione=sulla|b=Disposizioni foniche di organi a canne/Europa/Italia/Sicilia/Provincia di Palermo/Palermo/Palermo - Cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta|b_preposizione=sulla|b_etichetta=disposizione fonica dell'organo della cattedrale}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* Sito web ufficiale della [http://www.cattedrale.palermo.it/ Cattedrale di Palermo]
* [http://www.cattedrale.palermo.it/monumento/storia/inizio%20storia.htm ''La cattedrale dalle origini ad oggi - cronistoria''], su Cattedrale.palermo.it
* Cattedrale di Palermo, [http://www.cattedrale.palermo.it/monumento/bibliografia/inizio%20bibliografia.htm Bibliografia]
* {{cita web|http://www.cattedrale.palermo.it/|sito ufficiale}}
* {{cita web|http://www.palermoviva.it/i-tetti-cattedrale/|I tetti della Cattedrale - Palermoviva}}
* {{cita web|http://www.palermoweb.com/cittadelsole/monumenti/cattedrale_palermo.htm|su palermoweb}}
* {{cita web|http://www.salvatorerizzuti.com/pdf/tribuna_Antonello_Gagini_RIZZUTI.pdf|La Tribuna di Antonello Gagini}}
* {{cita web|http://organarius83.wordpress.com/2006/06/08/chiesa-cattedrale-pa/|L'organo}}
* {{cita web|http://www.lasiciliainrete.it/PALERMO/COMUNI/palermo/monumenti/cattedrale/Cattedrale.htm|Una scheda con oltre 120 immagini a corredo}}
* [http://www.beweb.chiesacattolica.it/cattedrali/cattedrale/661/Chiesa+di+Maria+Santissima+Assunta Chiesa di Maria Santissima Assunta (Palermo)] su BeWeB - Beni ecclesiastici in web
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie}}
{{Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale}}
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