Corsica e Immigrazione in Italia: differenze tra le pagine

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L''''immigrazione in Italia ''' è un fenomeno relativamente recente dalla data dell'unità del [[1861]], che ha cominciato a raggiungere dimensioni significative all'incirca dagli [[Anni 1970|anni settanta]], per poi diventare un fenomeno caratterizzante della [[demografia d'Italia]] nei primi anni del terzo millennio<ref name=Caritas>{{cita web|url=http://www.caritasroma.it/Portals/3/Dossier2006.pdf|titolo=Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes 2006|urlmorto=sì}}</ref>.
{{Nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
| Nome = Corsica
| Nome ufficiale = Collectivité de Corse<br />Cullettività di Corsica
| Soprannome = ''L’Île de Beauté'' (L'Isola della Bellezza<ref>R. Goscinny - A. Uderzo, ''Asterix in Corsica'', Francia 1973</ref>)
| Panorama = Corsica ESA.jpg
| Didascalia = La Corsica vista dal [[Satellite artificiale|satellite]].
| Bandiera = Flag of Corsica.svg
| Voce bandiera = Bandiera Testa Mora
| Stemma = Coat of Arms of Corsica.svg
| Voce stemma =
| Stato = FRA
| Grado amministrativo = 1
| Tipo = [[Regioni della Francia|collettività territoriale unica]]
| Lingue ufficiali = [[Lingua francese|francese]]
| Altre lingue = [[Lingua corsa|corso]]
| Capoluogo = [[Ajaccio]]
| Amministratore locale = [[Jean-Guy Talamoni]]<br>'''Presidente [[Consiglio esecutivo della Corsica|della Corsica]]:''' [[Gilles Simeoni]]
| Partito = [[Pè a Corsica]]
| Data elezione = 18/12/2015
| Amministratore locale 1.5 = g
| Data istituzione = [[1982]]
| Latitudine decimale = 41.92667
| Longitudine decimale = 8.73694
| Altitudine = punto culminante: [[Monte Cinto]] 2 706
| Superficie =
| Note superficie =
| Abitanti = 330000
| Note abitanti =
| Aggiornamento abitanti = 2017
| Sottodivisioni = 2
| Sottosottodivisioni = 5
| Lingue = [[Lingua francese|francese]]<br />[[Lingua corsa|corso]]<br />[[Lingua ligure|bonifacino]]
| Codice postale =
| Prefisso =
| Codice statistico =
| Nome abitanti = corso/a (''corsi'')
| Patrono = [[Santa Devota]]
| PIL =
| PIL PPA =
| PIL procapite =
| PIL procapite PPA =
| Inno = [[Dio vi salvi Regina]] (de facto)
| Immagine localizzazione = Corsica in France 2016.svg
| Mappa =
| Didascalia mappa =
| Incipit =
| Sito = https://isula.corsica/
| Localizzazione = [[Mar Mediterraneo]]
}}
La '''Corsica''' (''Corse'' in [[lingua francese|francese]], ''Corsica'' in [[lingua corsa|còrso]], ''Còrsega'' in [[lingua ligure|ligure]]<ref>Mario Niccolò Conti, Amedeo Ricco, ''Dizionario spezzino (primo contributo alla definizione del patrimonio lessicale)'', La Spezia, Accademia lunigianese di scienze Giovanni Cappellini, 1975.</ref>) è la quarta isola del [[mar Mediterraneo|Mediterraneo]] (dopo [[Sicilia]], [[Sardegna]] e [[Cipro]])<ref name="De Agostini">De Agostini Ed., ''L'Enciclopedia Geografica - Vol. I - Italia'', 2004, p. 78</ref>, nonché una [[Suddivisioni della Francia|collettività territoriale]] francese. Separata dalla [[Sardegna]] dal breve tratto delle [[Bocche di Bonifacio]], emerge come una grande [[catena montuosa]] ricca di [[Foresta|foreste]] dal mar Mediterraneo, segnando il confine tra la sua parte occidentale, il [[mar Tirreno]] e il [[mar Ligure]].
 
Secondo le definizioni fornite dall'[[ISTAT]], la popolazione immigrata non va confusa con la popolazione straniera: la popolazione immigrata è composta da tutti i residenti che sono nati all'estero con [[cittadinanza]] straniera, anche se hanno successivamente [[naturalizzazione|acquisito la cittadinanza]] italiana; mentre la popolazione straniera è composta da tutti i residenti che hanno cittadinanza straniera, anche se sono nati in Italia<ref name="Bilancio2015"/>
Crocevia da 4.000 anni di rotte e di popoli, l'isola, secondo un'ormai consolidata leggenda, venne chiamata '''Kallíste''' (''Καλλίστη'', ossia la più bella) dai [[Greci]]; altri nomi antichi furono ''Cyrnos'' (in greco Κύρνος),<ref name="StraboneItaliaV2.7">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 2,7.</ref> ''Cernealis'' (Κηρνεάλις), ''Corsis'' (Κορσίς) e ''Cirné'' (Κιρνή). Oggi è chiamata "''l'Île de Beauté''", ovvero "l'isola della bellezza". È conosciuta come il luogo natale di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] (nato nel [[1769]] ad [[Ajaccio]], tre mesi dopo l'invasione contro la [[Repubblica Corsa]] di [[Pasquale Paoli]] e un anno dopo che l'isola era stata [[Trattato di Versailles (1768)|ceduta in pegno per debiti]] a [[Luigi XV]] dalla [[Repubblica di Genova]]).
 
Secondo [[Eurostat]], al 1º gennaio 2017 l'Italia era il quarto Paese dell'U.E. per popolazione immigrata, ovvero nata all'estero, con 6,1 milioni di immigrati, dopo Germania (12,1 milioni), Regno Unito (9,3 milioni) e Francia (8,2 milioni), appena davanti alla Spagna (6,0 milioni)<ref>[http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-datasets/-/migr_pop3ctb]</ref>. Era invece il terzo Paese dell'Unione Europea per popolazione straniera, con 5 milioni di cittadini stranieri, dopo Germania (9,2 milioni) e Regno Unito (6,1 milioni) e davanti a Francia (4,6 milioni) e Spagna (4,4 milioni)<ref>[http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-datasets/-/migr_pop1ctz]</ref>. Per numero di stranieri (inclusi gli apolidi) in percentuale rispetto al totale della popolazione residente, l'Italia si classificava al quattordicesimo posto (su 28) nell'Unione Europea (con l'8,3% di immigrati sul totale della popolazione).
Con circa un terzo del suo territorio protetto come [[Parco naturale regionale della Corsica|parco naturale]], e gran parte del litorale ancora non antropizzato, la Corsica, quasi spopolata (circa 35 abitanti/km²), basa buona parte della sua [[economia]] sul [[turismo]], che raddoppia all'incirca la sua [[popolazione]] d'estate. Alla ricettività, ben sviluppata e assortita per offerte e destinazioni (dall'[[alpinismo]] alla subacquea), si affianca la tradizionale economia agro-pastorale e [[vino|vinicola]], cui negli ultimi anni, pur tra difficoltà e contraddizioni, si aggiunge una timida apertura verso il [[Settore terziario|terziario]] avanzato.
[[File:Mappa stranieri in Italia per paese d'origine.png|upright=2.3|thumb|Cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia al 1º gennaio 2018 per Paese di cittadinanza]]
 
Amministrativamente è divisa in due dipartimenti: [[Alta Corsica]] (2B, ''Haute-Corse'') a nord e [[Corsica del Sud]] (2A, ''Corse-du-Sud'') a sud. Sono inclusi nella regione cinque circondari o [[:Categoria:Arrondissement della Corsica|arrondissement]], 52 [[:Categoria:Cantoni della Corsica|cantoni]] e 360 [[:Categoria:Comuni della Corsica|comuni]].
 
== Geografia fisica ==
[[File:Feliceto village.jpg|thumb|[[Feliceto]]]]
Poco più vasta dell'[[Umbria]], la Corsica, con i suoi 8.681&nbsp;km² di superficie, sorge dal [[mar Mediterraneo]] come una catena di aspre montagne e rientra tra le isole appartenenti alla [[Italia (regione geografica)|regione fisica italiana]]<ref name="De Agostini"/>.
 
Di forma allungata nel senso dei meridiani, misura 183&nbsp;km da [[Capo Corso]] (a nord) a [[Capo Pertusato]] (a sud), mentre la larghezza massima è di 83&nbsp;km.
 
Lo stretto delle [[Bocche di Bonifacio]] (11&nbsp;km) la separa dalla costa settentrionale della [[Gallura]] ([[Sardegna]]).
A est il promontorio più vicino sulla penisola italiana è quello di [[Piombino]] (82&nbsp;km), mentre il litorale francese ([[Costa Azzurra]]) si trova, nel punto più prossimo, a circa 170&nbsp;km a nord-ovest.
 
Il Capo Còrso, il promontorio spesso indicato come ''dito di Corsica'', punta diritto sul [[Tigullio]], distante poco più di 150&nbsp;km a nord.
Lo sviluppo costiero è di circa 1200&nbsp;km, solo 300 dei quali sono costituiti da spiagge, più frequenti sulla costa orientale, affacciata sul [[Mar Ligure]] e sul [[Tirreno]] verso l'[[Italia]] e l'[[Arcipelago Toscano]], la cui isola più vicina è [[Capraia Isola|Capraia]] distante 31&nbsp;km dal Capo Còrso.
In condizioni di buona visibilità e bel tempo le montagne della Corsica sono visibili già dalle quote medio-basse delle colline che coronano il litorale italiano dalla [[Liguria]] all'[[Promontorio dell'Argentario|Argentario]].
 
La dorsale montuosa principale percorre l'isola trasversalmente, da nord-ovest a sud-est, dividendo la Corsica in due regioni, distinte in buona parte da un punto di vista geologico, con prevalenza di rocce cristalline granitiche sul versante a sud e a ponente e di rocce scistose e zone alluvionali a levante.
 
Tale divisione è ricalcata anche dalla divisione amministrativa in due dipartimenti e ha avuto importanti conseguenze storiche.
 
Il [[monte Cinto]] (2706&nbsp;m), a soli 28&nbsp;km dal mare, è la cima più elevata dell'isola; sul monte Cinto vi sono dei [[nevaio|nevai]]. Altri massicci montani raggiungono quote notevoli: il [[Monte Rotondo (Corsica)|monte Rotondo]] (2622&nbsp;m), il [[monte Renoso]] (2352&nbsp;m), il [[monte Incudine]] (2134&nbsp;m). Numerose altre cime spingono la loro sommità intorno ai 2000 metri.
Molto montuoso è pure il Capo Còrso, con cime che superano i 1300&nbsp;m.
L'altitudine media dell'isola supera i 500 metri (568&nbsp;m).
 
{{Colonne}}
'''Rilievi maggiori''' ''(nome in [[Lingua corsa|còrso]])''
:[[Monte Cinto]] (2706&nbsp;m) (''Cintu'')
:[[Monte Rotondo (Corsica)|Monte Rotondo]] (2622&nbsp;m) (''Ritondu'')
:[[Paglia Orba]] (2525&nbsp;m)
:[[Monte Padro]] (2390&nbsp;m) (''Padru'')
:[[Monte d'Oro]] (2389&nbsp;m) (''d'Oru'')
:[[Monte Renoso]] (2352&nbsp;m) (''Rinosu'')
:[[Monte Incudine]] (2134&nbsp;m) (''Alcùdina'')
{{Colonne spezza}}
'''Corsi d'acqua'''
:[[Golo]] (''Golu'')
:[[Tavignano]] (''Tavignani'')
:[[Rizzanese]] (''Rizzanesi'')
:[[Taravo]] (''Tàravu'')
:[[Gravona]]
:[[Fiumorbo]] (''Fiumorbu'')
:[[Prunelli]] (''Pruneddi'')
:[[Liamone]]
{{Colonne spezza}}
'''Laghi'''
:Bracca
:Capitello (''Capitellu'')
:Creno (''Crena'')
:Nino (''Ninu'')
 
'''Stagni litoranei'''
:[[Stagno di Biguglia|Biguglia]] (''di Chjurlinu'')
:[[Stagno di Diana|Diana]]
:[[Stagno d'Urbino|Urbino]] (''d'Urbinu'')
:Palo (''Palu'')
{{Colonne spezza}}
'''Passi'''
:[[Col de Vergio]] (''Bocca à Verghju'')
:[[Col de Vizzavona]] (''Foce di Vizzavona'')
:[[Col de Verde]] (''Bocca di Verdi'')
:[[Col de Bavella]] (''Foci di Bavedda'')
{{Colonne fine}}
 
=== Isole ===
{{vedi anche|Isole della Corsica}}
Fanno parte della Corsica molti isolotti, scogli e isole, spesso disabitati; tra le più grandi, si segnalano l'[[Isola di Lavezzi]] e l'[[Isola di Cavallo]].
 
=== Geologia ===
[[File:Corsica satellitare geologia.jpg|thumb|upright=0.7|Carta Geologica della Corsica.]]
[[File:Corse-04803-baie de Calvi-Bocca di Silva.jpg|thumb|upright=0.7|La baia di Calvi.]]
{{vedi anche|Geologia della Corsica}}
 
La storia geologica della Corsica trae le sue origini circa 100 milioni di anni fa, quando l'[[apertura dell'Oceano Atlantico settentrionale]] mette in moto un complesso meccanismo di rotazione e compressione reciproche tra le grandi placche africana ed eurasiatica che, tra l'altro, determinerà il sollevarsi delle [[Alpi]].
 
I fenomeni di [[subduzione]] della crosta interposta tra le due placche originarono un arco magmatico attivo tra 35 e 13 milioni di anni fa lungo la costa che va attualmente dalla [[Catalogna]] alla [[Liguria]], i cui prodotti, frattanto trasformati in graniti cristallini, affiorano oggi prevalentemente in [[Provenza]] (massiccio dell'[[Esterel]], tra [[Cannes]] e [[Fréjus (comune)|Fréjus]]), sulla costa sud-occidentale còrsa e su quella nord e nord-occidentale sarda.
Circa 30 milioni di anni fa, infatti, una frattura attraversò quest'arco, determinando il distacco della microplacca che comprendeva le attuali [[Sardegna]] e Corsica (allora più vaste e unite) a Nord-Est e, più a Sud-Ovest, del complesso delle [[Baleari]] e la rotazione della placca sardo-corsa in senso antiorario, determinando così, per strizzamento, il sollevamento dal [[mare]] della catena degli [[Appennini]] e delle [[Alpi Apuane]]. A questo fenomeno, che portò a migrare Sardegna e Corsica e a raggiungere la loro posizione attuale circa 6-7 milioni di anni fa, si aggiunse più tardi la tensione di apertura del Mar Tirreno, venendo a creare la conformazione della Corsica, descritta di seguito.
 
Tutta la porzione occidentale della Corsica, compresa la catena montuosa che taglia l'isola da Nord-Ovest e Sud-Est, è essenzialmente costituita da un blocco di rocce cristalline e graniti sollevato dalla placca nordafricana.
Attraversata da numerose fratture perpendicolari allo spartiacque principale, tale porzione occupa oltre 2/3 dell'isola.
 
[[File:Corsica Spiaggia di Nonza.jpg|thumb|left|upright=0.7|Spiaggia di Nonza, nel nord della Corsica, importante meta turistica]]
Lungo lo spartiacque si incontrano le cime più elevate di Corsica, ad eccezione della più alta, il Cinto, leggermente dislocato sul versante Est. A ovest dello spartiacque una profonda frattura arcuata corre da [[San Fiorenzo (Francia)|San Fiorenzo]] e dalla foce del fiume [[Ostriconi]] sino a [[Sari-Solenzara|Solenzara]] passando per [[Corte (Francia)|Corte]].
 
Oltre la frattura si trovano soprattutto scisti del [[Triassico]], i maggiori dei quali costituiscono la catena del Capo Còrso (Monte Stello, 1307&nbsp;m) e il massiccio della [[Castagniccia]] ([[Monte San Petrone]], 1767&nbsp;m).
A Nord, tra la valle dell'[[Ostriconi]] e [[San Fiorenzo (Francia)|San Fiorenzo]], la piattaforma del cosiddetto [[Deserto delle Agriate]] (''Désert des Agriates''), è costituita da un elemento granitico inglobato negli scisti.
 
Procedendo ancora verso la costa orientale gli scisti si immergono verso il [[Mare Tirreno|Tirreno]], secondo una faglia arcuata verso Est che procede da [[Bastia]] a [[Solenzara]], lungo la quale si aprono due pianure alluvionali che recano tracce di depositi post-glaciali, unite da una sottile fascia costiera continua larga 2&nbsp;km nel più stretto.
La più vasta, a Sud, raggiunge i 14&nbsp;km verso [[Aleria]], ed è attraversata dai fiumi [[Tavignano]] e [[Fiumorbo]]. Quella a Nord, presso Bastia, ospita la foce del fiume [[Golo]], il maggiore della Corsica.
 
[[File:Bonifacio falaises escalier roi Aragon 2.jpg|thumb|Le scogliere di [[Bonifacio (Francia)|Bonifacio]].]]
Gli unici terreni calcarei dell'Isola, di piccola estensione, sono situati a Est del Golfo di San Fiorenzo, presso la base del Capo Còrso, e all'estremo Sud, presso [[Bonifacio (Francia)|Bonifacio]], ove vanno a costituire le spettacolari scogliere bianche e il fiordo che coronano la città.
 
Frequenti fratture perpendicolari al suo spartiacque segnano la catena del [[Capo Corso|Capo Còrso]], dando origine alla caratteristica antropizzazione della micro-regione, ove i piccoli centri abitati sono raccolti attorno ai bacini torrenziali ospitati nelle spaccature trasversali con abitazioni sparse verso le cime e la parte principale del villaggio presso la foce del torrente.
 
La Castagniccia, a sua volta, è divisa in una decina di bacini torrenziali le cui creste sono disposte grosso modo a stella attorno alla zona centrale e più elevata. Lungo le creste sono dispersi in una miriade di piccole e piccolissime frazioni quasi tutti i villaggi della zona: le profonde vallate, d'altra parte, negando il sole al loro interno, scoraggiano l'insediamento verso il basso.
L'asprezza dei rilievi è tale che centri distanti in linea retta un paio di km al massimo sono uniti da tortuose strade lunghe spesso non meno di 10–15&nbsp;km.
Tale situazione ha dato origine, per ragioni pratiche, alla tradizione, antichissima tra i pastori, di richiami cantati che sono stati recuperati da gruppi di musica etnica e portati a rappresentare esempi di musica di notevole livello.
Situazioni orografiche simili hanno dato luogo a simili insediamenti e tradizioni anche sui rilievi tra il Capo Còrso e la Castagniccia, sulle Colline del [[Nebbio]] (a Sud di Calvi) e nelle [[Pieve|Pievi]] che gravitano attorno al [[Fiumorbo]].
 
=== Clima ===
[[File:Brando-Lavasina hameau-1.jpg|thumb|[[Brando (Francia)|Brando]]]]
[[File:Prato-di-Giovellina village-2.jpg|thumb|[[Prato di Giovellina]]]]
Il clima della Corsica è generalmente di tipo mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti e piovosi lungo la fascia costiera, più freddi e nevosi sulle montagne dell'interno, in funzione dell'altitudine.
 
La temperatura media annuale (12&nbsp;°C) è poco indicativa, in quanto l'isola ospita numerosi microclimi determinati dalla propria tormentata struttura orografica: sono tuttavia sempre dominanti la luminosità e l'insolazione tipiche del Mediterraneo.
La temperatura media annuale delle coste è di 16,6&nbsp;°C con una media invernale di 7/8&nbsp;°C e una media estiva di 25&nbsp;°C.
 
Le precipitazioni sono concentrate in autunno e inverno (novembre è il mese più piovoso), mentre il periodo da giugno a ottobre è caratterizzato da una forte siccità con scarsissime possibilità di pioggia.
 
I venti più comuni sono il [[Maestrale]] da Nord-Ovest, che a volte raggiunge velocità molto elevate sul mare verso [[Bonifacio (Francia)|Bonifacio]] (in ''còrsu'': «Bunifaziu»), battuta pure da un potente [[Libeccio]] (da Sud-Ovest) e dallo [[Scirocco]] (da Sud-Est).
 
Di seguito sono indicate le stazioni meteorologiche ufficiali dell'[[Organizzazione Meteorologica Mondiale]] presenti in Corsica; le loro ubicazioni sono sia presso le principali aree aeroportuali che presso i più importanti fari costieri presenti sull'isola:
* [[Stazione meteorologica di Ajaccio Campo dell'Oro]];
* [[Stazione meteorologica di Ajaccio La Parata]];
* [[Stazione meteorologica di Alistro]];
* [[Stazione meteorologica di Bastia]];
* [[Stazione meteorologica di Calvi]];
* [[Stazione meteorologica di Capo Cavallo]] (dismessa);
* [[Stazione meteorologica di Capo Corso]];
* [[Stazione meteorologica di Capo Pertusato]];
* [[Stazione meteorologica di Capo Sagro]];
* [[Stazione meteorologica di Figari]];
* [[Stazione meteorologica di Isola Rossa]];
* [[Stazione meteorologica di Porto Vecchio-La Chiappa]];
* [[Stazione meteorologica di Solenzara]].
 
== Parchi naturali ==
Il ''[[Parco naturale regionale della Corsica]]'', creato nel [[1972]], interessa quasi un quarto del territorio dell'isola (circa 2000&nbsp;km²) e permette la conservazione del paesaggio e di numerose specie animali e vegetali, alcune delle quali rare e peculiari della Corsica.
[[File:Corsica tramonto vicino calaques.jpg|thumb|Tramonto nella regione dei ''Calanchi'']]
Il Parco si sviluppa lungo la dorsale montuosa che attraversa l'isola da NO a SE e include – oltre alla riserva naturale di Scandola (posta sotto il patrocinio dell'[[UNESCO]]) - anche zone pedemontane e marine, come il Golfo di Porto, coronato dagli spettacolari ''Calanchi'', o gli stagni litoranei della costa orientale.
 
Durante oltre trent'anni il Parco ha avuto un ruolo chiave nel recupero del territorio attraverso la ripresa della secolare cultura del [[castagno]], la protezione antincendio, il recupero di dozzine di ovili e [[stazzo|stazzi]], il riavviamento di mulini ad acqua, il restauro di monumenti e lo sfruttamento di giacimenti archeologici, dando nuovo impulso all'insediamento nell'interno e favorendo lo sviluppo dell'artigianato locale.
 
Lungo lo spartiacque del Parco corre per circa 180&nbsp;km, il [[GR 20|sentiero escursionistico GR 20]] (Grande Randonnée 20), che unisce Calenzana (Balagna, verso Calvi) a Conca (verso Porto Vecchio), sulla costa sud-orientale dell'isola.
Il tracciato si sviluppa spesso oltre i 2000&nbsp;m, ed è percorribile interamente solo da luglio a ottobre, a causa del forte innevamento che interessa le aree centrali.
L'intero percorso richiede almeno due settimane per essere completato, ma può essere diviso in tappe con soste nei rifugi.
 
== Storia ==
L'Italia, per gran parte della sua storia dall'unità in poi, è stata un paese di [[emigrazione]] e si stima che tra il [[1876]] e il [[1976]] partirono oltre 24 milioni di persone<ref>[http://www.emigrati.it/Emigrazione/Esodo.asp Fonte: Rielaborazione dati Istat in Gianfausto Rosoli, Un secolo di emigrazione italiana 1876-1976, Roma, Cser, 1978]</ref> (con una punta massima nel [[1913]] di oltre 870.000 partenze), al punto che oggi si parla di ''grande emigrazione'' o ''[[emigrazione italiana|diaspora italiana]]''<ref>{{cita web |url=http://www.migranti.torino.it/Documenti%20%20PDF/italianial%20ster05.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=19 maggio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120210203244/http://www.migranti.torino.it/Documenti%20%20PDF/italianial%20ster05.pdf |dataarchivio=10 febbraio 2012 }}</ref>.
{{Vedi anche|Storia della Corsica}}
{{F|storia della Francia|luglio 2015|L'intera sezione non è attualmente provvista di alcuna fonte e pecca talvolta di toni poco enciclopedici. Troppo rilievo, inoltre, al periodo susseguente all'annessione francese, in rapporto alle relativamente poche informazioni dispensate sui periodi precedenti.}}
L'insularità della Corsica, sebbene non abbia consentito uno sviluppo realmente autonomo, ha tuttavia costituito la condizione per conferire alla sua storia una rimarchevole originalità.
 
Per tutto questo periodo, il fenomeno dell'[[immigrazione]] era stato invece pressoché inesistente, dove si eccettuino le migrazioni dovute alle conseguenze della seconda guerra mondiale, come l'[[esodo istriano]] o il rientro degli italiani dalle ex-colonie d'Africa. Tali fenomeni tuttavia avevano un carattere episodico e non presentavano sostanziali problemi d'integrazione dal punto di vista sociale o culturale. L'Italia rimase tendenzialmente un paese dal [[saldo migratorio]] negativo; il fenomeno dell'emigrazione cominciò ad affievolirsi decisamente solo a partire dagli [[Anni 1960|anni sessanta]], dopo gli anni del [[miracolo economico]]<ref name = Baldi >Stefano Baldi, op cit.</ref>
Assieme alle cospicue dimensioni (quasi 8.800 chilometri quadrati) e alla natura fortemente accidentata del rilievo orografico dell'isola (altitudine media sopra i 500 metri), che da sempre ha fatto dei corsi più dei montanari che dei marinai, l'insularità ha garantito la nascita e la crescita di un distinto sentimento identitario.
[[File:Corsica-Romana.jpg|thumb|Le antiche Tribù Còrse e le principali città e strade in epoca Romana.]]
[[File:Corse-04698-Murato-eglise San Michele.jpg|thumb|San Michele di Murato, eredità del periodo di dominazione pisana]]
[[File:Corsica Bonifacio Torre campanaria Pisana Santa Maria Maggiore XII sec..jpg|thumb|left|Torre campanaria in stile romanico-pisano della più antica chiesa di Bonifacio, Santa Maria Maggiore (XII secolo).]]
[[File:Ponte-novu1.jpg|thumb|Rovine del ponte genovese sul Golo noto come [[Ponte Nuovo (Castello di Rostino)|Ponte Nuovo]].]]
 
In particolare, nel [[1973]], l'Italia ebbe per la prima volta un leggerissimo saldo migratorio positivo (101 ingressi ogni 100 espatri), caratteristica che sarebbe diventata costante, amplificandosi negli anni a venire. È da notare tuttavia che in tale periodo gli ingressi erano ancora in gran parte costituiti da emigranti italiani che rientravano nel Paese, piuttosto che da stranieri<ref name = Baldi />. Il flusso di stranieri cominciò a prendere consistenza solo verso la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], sia per la "''politica delle porte aperte''" praticata dall'Italia, sia per politiche più restrittive adottate da altri paesi<ref name = Baldi />. Nel [[1981]], il primo censimento Istat degli stranieri in Italia calcolava la presenza di 321.000 stranieri, di cui circa un terzo "stabili" e il rimanente "temporanei". Un anno dopo, nel [[1982]] veniva proposto un primo programma di regolarizzazione degli immigrati privi di documenti, mentre nel [[1986]] fu varata la prima legge in materia (L 943 del 30.12.1986) con cui ci si poneva l'obiettivo di garantire ai lavoratori [[extracomunitario|extracomunitari]] gli stessi diritti dei lavoratori italiani<ref name = Baldi />. Nel [[1991]] il numero di stranieri residenti era di fatto raddoppiato, passando a 625.000 unità.
Situata in posizione strategica nel [[Mar Mediterraneo]] occidentale, la Corsica suscitò l'interesse dei popoli e degli Stati che, via via, si sono mossi su quel mare come commercianti o come conquistatori.
Liguri, Fenici, Greci, Etruschi, Romani, Vandali, Bizantini, nel corso dei secoli, l'hanno occupata.
===Colonia genovese===
Nel 1077 i còrsi si dichiararono soggetti al Papato di Roma, ma il controllo fu affidato alla [[Repubblica di Pisa]] prima, fino a quando iniziò l'influenza della [[Repubblica di Genova]] sulla Corsica nel 1195, con l'occupazione genovese dell'importante porto e fortezza di Bonifacio.
Nel 1420 con la conquista aragonese l'isola entrò a far parte del [[Regno di Sardegna|Regno di Sardegna e Corsica]]. Pochi anni dopo vi fu la [[Dominazione milanese in Corsica]] ad opera degli Sforza, per tornare nel 1487 sono il controllo genovese.
 
Negli [[Anni 1990|anni novanta]] il saldo migratorio ha continuato a crescere e, dal [[1993]] (anno in cui per la prima volta il [[saldo naturale]] è diventato negativo), è diventato il solo responsabile della crescita della popolazione italiana.
Dopo una rivolta còrsa contro Genova che durò quasi 30 anni (1728-1755), ci fu un breve periodo di indipendenza.
 
Nel [[1990]] veniva emanata la cosiddetta [[legge Martelli]], che cercava per la prima volta di introdurre una programmazione dei flussi d'ingresso, oltre a costituire una sanatoria per quelli che si trovavano già nel territorio italiano: allo scadere dei sei mesi previsti vennero regolarizzati circa 200.000 stranieri, provenienti principalmente dal [[Nordafrica]]<ref name = Baldi />.
=== La Repubblica Corsa ===
Tra i periodi di autonomia e indipendenza degli isolani si ricorda quello repubblicano, compreso tra il [[1755]] e [[1769]]. Durante gli anni della lotta contro Genova e poi contro la Francia, la Corsica indipendente di Pasquale Paoli, anche per la sua [[Costituzione della Repubblica Corsa del 1755]], favorevole alle prime modernizzazioni, si guadagnò la simpatia dei più illuminati intellettuali europei, da Rousseau a [[James Boswell]] a [[Voltaire]], che celebrò ammirato l'eroismo mostrato dai còrsi.
 
Nel [[1991]] l'Italia dovette anche confrontarsi con la prima "immigrazione di massa", dall'[[Albania]] (originata dal crollo del [[blocco comunista]]), risolta con accordi bilaterali. Negli anni seguenti ulteriori accordi bilaterali verranno stipulati con altri Paesi, principalmente dell'area mediterranea. Secondo dati stimati dalla [[Caritas Italiana|Caritas]], nel [[1996]] erano presenti in Italia 924.500 stranieri<ref name = Baldi />.
[[File:Pasquale Paoli by W Beckey.jpg|thumb|Un ritratto di [[Pasquale Paoli]] ad opera di Henry William Beechey.]]
Nel [[1755]] vi fu un'insurrezione popolare contro il dominio della [[Repubblica di Genova]], guidata dal patriota illuminista corso [[Pasquale Paoli]]. Quest'ultimo istituì la [[Repubblica Corsa]], il primo Stato europeo dotato di una [[Costituzione della Corsica del 1755|Costituzione]] democratica e moderna, compreso il diritto di voto alle donne già dal 1755; scritta in [[Lingua italiana|italiano]], definita la lingua "colta", tale [[Costituzione della Corsica del 1755|Costituzione]] fu in parte ispirata dalle idee di [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e dalle idee illuministe dello stesso [[Pasquale Paoli|Paoli]], che si era formato all'Università di Napoli.
 
È del [[1998]] la [[legge Turco-Napolitano]], che cercava di regolamentare ulteriormente i flussi in ingresso, cercando tra l'altro di scoraggiare l'[[immigrazione clandestina]] e istituendo, per la prima volta in Italia, i [[Centro di permanenza temporanea|centri di permanenza temporanea]] per quegli stranieri "''sottoposti a provvedimenti di espulsione''". La materia sarà tuttavia regolamentata nuovamente nel 2002, con la cosiddetta [[legge Bossi-Fini]], che prevede, tra l'altro, anche la possibilità dell'espulsione immediata dei clandestini da parte della forza pubblica.
Dopo alcuni anni d'indipendenza corsa, nel [[1764]] la [[Repubblica di Genova]] chiese aiuto al Re [[Luigi XV]] di [[Francia]] per riconquistare l'isola, fino ad indebitarsi gravemente con gli stessi francesi. I diritti sull'isola furono quindi ceduti a questi ultimi (con facoltà di riscatto) per due milioni circa di lire dell'epoca, attraverso il [[Trattato di Versailles (1768)|Trattato di Versailles del 1768]].
 
Alla data del censimento della popolazione del 2001 risultavano presenti in Italia 1.334.889 stranieri, mentre le comunità maggiormente rappresentate erano quella [[Marocco|marocchina]] (180.103 persone) e [[Albania|albanese]] (173.064)<ref>[http://dawinci.istat.it/MD/download/com_stranieri_res.pdf Rapporto Istat - 14º Censimento della popolazione: dati definitivi. Cittadini stranieri residenti (dati 2001).]</ref>; tale valore, nel 2005 era giunto a 1.990.159, mentre le comunità albanese e marocchina contavano, rispettivamente 316.000 e 294.000 persone<ref name= Istat2005 >[http://www.demo.istat.it/str2004/index.html Rapporto ISTAT - Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2004 per sesso e cittadinanza].</ref>. Il cosidetto Codice del'immigrazione, dell'[[diritto di asilo|asilo]] e della [[cittadinanza italiana|cittadinanza]] è formato da un insieme di Direttive dell'Unione Europea, leggi e decreti di recepimento, a partire dal Decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, dal D. Lgs. 28 gennaio 2008, n. 25<ref>Emanati rispettivamente in attuazione della direttiva europea 2004/83/CE e della 2005/85/CE, seguiti dal d.lgs. 16 luglio 2012, n. 109. In tema di diritto d'asilo le principali innovazioni derivano dalle Direttive 13 dicembre 2011 - n. 2011/95/UE (recepita in Italia con il d.lgs. 21 febbraio 2014, n. 18), e dalla Direttiva 26 luglio 2013 - n. 2013/32/UE. Cfr. {{cita libro | autore = Calogero Commandatore | autore2 = Alberto Di Gaetano | url = https://books.google.it/books?id=dTXEoQEACAAJ | titolo = Codice dell'immigrazione, dell'asilo e della cittadinanza. Annotato con dottrina e giurisprudenza | editore = Neldiritto | anno = 2014 | pagine = 1198 | serie = I codici del professionista | lingua = it | isbn = 9788866574323 | oclc = 893418786 | città = Roma | urlarchivio = https://archive.today/20190715230059/http://bve.opac.almavivaitalia.it/opac2/BVE/CR?searchField=ocn&search=(ocolc)799912633 | dataarchivio = 15 luglio 2019 | urlmorto = no | accesso = 15 luglio 2019 }}</ref>, e anche dalla legge 15 luglio 2009, n. 94 in merito al reato di [[favoreggiamento dell'immigrazione clandestina]], la quale amplia la [[fattispecie]] alla promozione, direzione, organizzazione, finanziamento e trasporto, ma senza risolvere il "problema del quando", vale a dire della determinazione dell'inizio dell'attività penalmente perseguibile.<ref>{{cita libro | autore = Vincenzo Militello | autore2 = Alessandro Spena | url = https://books.google.it/books?id=Hvj0CwAAQBAJ&pg=PA110&dq=%22Codice+dell%27immigrazione,+dell%27asilo+e+della+cittadinanza%22&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjltL_XgrjjAhWHJlAKHQJiAaQQ6AEIODAC#v=onepage&q=%22Codice%20dell'immigrazione%2C%20dell'asilo%20e%20della%20cittadinanza%22&f=false | titolo = Il traffico di migranti: Diritti, tutele, criminalizzazione | pagina = 110 | editore = G Giappichelli | data = 30 novembre 2015 | isbn = 9788892101388 | oclc = 944522591 | città = Torino | urlarchivio = https://archive.today/20190715230742/https://www.worldcat.org/title/traffico-di-migranti-diritti-tutele-criminalizzazione/oclc/944522591#v=onepage&q=%22Codice%20dell'immigrazione%2C%20dell'asilo%20e%20della%20cittadinanza%22&f=false | dataarchivio = 15 luglio 2019 | urlmorto = no | accesso = 15 luglio 2019 }}</ref>
=== [[1768]]-[[1769]]: annessione alla Francia ===
Un anno dopo, l'8 maggio [[1769]], con una schiacciante superiorità militare francese nella [[Battaglia di Ponte Nuovo]] ([[1769]]), segnante la fine dell'effimero (1755-1769) generalato paolino della [[Repubblica Corsa]], l'esercito francese guidato dal Conte di Vaux completò la conquista dell'isola.
 
== Caratteristiche ==
=== Tessuto socio-politico ===
Geografia e orografia in Corsica hanno avuto conseguenze storiche forse più spiccate che altrove. Contraddistinta da una relativa scarsità di approdi e, soprattutto, di pianure, la Corsica è un'autentica "montagna in mezzo al mare" attraversata com'è, da nord-ovest a sud-est, da un formidabile sistema di catene montuose le cui cime superano spesso i 2.500 metri. Tali cime culminano nei 2&nbsp;706 metri del monte Cinto, la cui vetta – spesso innevata anche d'estate – dista solo 28&nbsp;km dal mare a ponente, illustrando così assai bene lo sviluppo ''verticale'' più che ''orizzontale'' di questa terra.
 
=== Numero ===
Questo sistema montuoso ha da sempre diviso la Corsica in due parti: avendo come riferimento la penisola italiana, quella a Nord-Est (oggi ''Haute-Corse''), detta storicamente "Banda di dentro", "Di qua dai monti" (''Deçà des Monts'') o "Cismonte", e quella a Sud-Ovest (oggi ''Corse du Sud''), detta "Banda di fuori", "Di là dai monti" (''Delà des Monts'') o "Pumonte". I passi che attraversano le montagne – molti dei quali sono situati oltre i 1.000 metri – erano bloccati anche per settimane dalle nevicate, venendo così a costituire, assieme ai monti, più una barriera che un vero collegamento tra le due sub-regioni. Ancora, le ripide vallate, spesso prive di collegamenti tra loro anche nell'ambito della stessa ''Banda'', tracciano come una ragnatela a compartimenti stagni nell'entroterra còrso.
{| class="wikitable sortable floatright" width="32%"
 
! Anno || Stranieri residenti al 1º gennaio<ref>I dati per il periodo 2002-2011 sono stati corretti al ribasso in seguito al censimento generale ISTAT del 9 ottobre 2011 della popolazione italiana. I dati dal 2012 sono calcolati sommando alla popolazione straniera censita nel 2011 come residente nei comuni, il movimento anagrafico registrato in ciascun comune nel corso dell'anno.</ref> || Naturalizzazioni
Se da un lato queste caratteristiche del terreno hanno reso lungo e difficile il compito agli invasori, rendendone lenta la penetrazione (e abituando la popolazione a fare di guerra e guerriglia il proprio pane quotidiano per secoli), dall'altro hanno contribuito decisivamente a tenere sempre relativamente bassa la densità di popolazione e a separare gli isolani tra loro.
|-
 
| 2002 || 1.341.209<ref name="ricostruzione">{{cita web|url= http://www.istat.it/it/archivio/99464|titolo= Ricostruzione della popolazione residente per età, sesso e cittadinanza nei comuni|pubblicazione=ISTAT|data=26 settembre 2013}}</ref>
Il versante settentrionale, rivolto all'Italia, ha subito una maggiore influenza dalla penisola, sia sul piano politico-sociale, sia su quello linguistico, mentre la parte sud-occidentale ha mantenuto un'originalità più spiccata (ma goduto di un minore progresso politico, almeno sino al periodo francese), mentre il radicamento della popolazione nelle vallate montane – tutte le maggiori città sul mare sono state fondate o sviluppate dagli invasori – ha generato e diffuso ovunque una tendenza al particolarismo a volte spinta sino a sfociare in una sorta di isolazionismo, la cui conseguenza forse più drammatica fu il diffondersi e l'affermarsi, per secoli, della piaga della ''vendetta'' (simile alla ''disamistade'' diffusa nella vicina [[Sardegna]] e alla [[faida]] nell'[[Italia meridionale]] e in [[Sicilia]]) quale sistema sommario di giustizia e del diffuso fenomeno del [[banditismo]].
|12.258
 
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La grande divisione orografica longitudinale e quelle (minori, ma a volte non meno importanti) trasversali, più marcate nella zona sud-occidentale, hanno dunque contribuito a creare nell'isola confini ideali, sociali, linguistici e politici. Tali confini, filtrati dalla storia, si sono tradotti nelle suddivisioni amministrative che, con poche variazioni, sono rimaste immutate sino ai giorni nostri. I due dipartimenti (''Départements'' 2A/2B), reintrodotti dalla Francia nel [[1975]] (dopo un'analoga parentesi tra [[1793]] e [[1811]]), ricalcano i confini storici di ''Pumonte'' e ''Cismonte'', mentre gli attuali ''Cantoni'' (''Cantons'') corrispondono in buona parte all'antico sistema delle ''Pievi'' (suddivisione amministrativa del territorio delle parrocchie), sviluppato durante i secoli del dominio genovese ([[1284]]-[[1768]]).
| 2003|| 1.464.663<ref name="ricostruzione" />
 
|17.183
La polverizzazione del tessuto socio-politico, oltre a generare la citata piaga della ''vendetta'' e a prevenire il decollo dell'economia (rimasta in buona parte autarchica sino al XX secolo), ha forgiato il carattere della popolazione, fortemente legata ad un'organizzazione per ''clan'' familiari raramente alleati tra loro oltre i confini di una singola ''Pieve''.
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| 2004|| 1.854.748<ref name="ricostruzione" />
Questa situazione, sfruttata sia dai Signori locali (a volte diretti responsabili di interventi stranieri, invocati per risolvere i conflitti locali), sia da entità amministrative esterne, ha contribuito in modo decisivo ad impedire lo sviluppo di un disegno politico condiviso di unificazione davvero radicato e coerente, rendendo vani o effimeri tutti i tentativi di indipendenza.
|19.123
 
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Per secoli questo stato di cose spinse i còrsi all'emigrazione, prima come coloni verso la Sardegna, specialmente in Gallura, poi soprattutto come soldati di ventura (per secoli – e da prima dell'istituzione della ''[[Guardia svizzera pontificia|Guardia Svizzera]]'' – la ''[[Guardia corsa papale|Guardia Corsa]]'' costituì la truppa scelta del Papa), infine trovando sbocco soprattutto nell'amministrazione statale e coloniale francese (furono numerosissimi i còrsi emigrati in Algeria, in Indocina e nelle altre colonie francesi).
| 2005|| 2.210.478<ref name="ricostruzione" />
La forte emigrazione ha portato alla creazione di una vasta ''diaspora'', tanto che oggi essa conta più còrsi nati o residenti fuori dall'isola di quelli presenti in Corsica stessa.
|28.643
 
|-
=== Tra bonapartismo ed emigrazione ===
| 2006|| 2.419.483<ref name="ricostruzione" />
Considerata la circostanza della nascita di Napoleone in Corsica in coincidenza con l'occupazione francese dell'isola – e coerentemente con il proprio disegno unificatore già delineato dalla Rivoluzione – la [[Francia]] applicò il proprio modello amministrativo, culturale e, per certi versi, di sviluppo economico all'isola, considerata sin dall'Impero come territorio metropolitano. I còrsi si integrarono lentamente alla Francia più per le possibilità loro offerte dalla metropoli e dalla sua espansione coloniale che per le sirene della retorica nazionalista d'oltralpe. Sino a oltre metà Ottocento, l'Italiano continuò ad essere la lingua – anche scritta – più diffusa nell'isola (e lo era sempre stata, sin da quando aveva sostituito il latino); l'uso del francese dovette essere imposto per legge. Quando, nel [[1889]], le ossa di Pasquale Paoli furono traslate dall'[[Abbazia di Westminster]], dove il patriota còrso era stato sepolto essendo morto in esilio a Londra nel [[1807]], nella tomba di famiglia presso la casa natale a Stretta di Morosaglia (in còrso [[Morosaglia|Merusaglia]]), la lapide fu scritta in [[Lingua italiana|italiano]]. Con l'avvio del processo di unificazione italiano, Napoleone III proibì l'uso dell'italiano sull'isola, onde evitare eventuali rivendicazioni future.
|34.260
 
|-
Almeno sino alla fine del XIX secolo, la penetrazione culturale ed economica francese – contrastata armi in pugno sino al primo ventennio dell'Ottocento, sia pure con forza via via decrescente – nell'interno della Corsica rimase modesta e il francese non diverrà lingua veicolare diffusa ovunque sino a metà del XX secolo. A dispetto degli sforzi profusi soprattutto da [[Napoleone III]] per abbellire la capitale dell'isola e provvedere alla creazione di infrastrutture di trasporto, il culto bonapartista, largamente incoraggiato, è rimasto sempre sostanzialmente limitato alla zona di Ajaccio, dove è sopravvissuto sino ai giorni nostri. Non che ciò sia ragione di meraviglia, in considerazione dell'atavica rivalità tra còrsi già illustrata.
| 2007|| 2.592.950<ref name="ricostruzione" />
 
|45.459
La [[prima guerra mondiale]], cui i corsi pagarono un rilevante tributo di sangue essendo caduti in decine di migliaia nel fronte franco-tedesco, ebbe un ruolo notevole, assieme all'avvento dello sviluppo industriale e all'apice raggiunto dall'espansione coloniale francese, nel perfezionare l'integrazione della Corsica nell'ambito della Francia: oltre al vistoso decremento demografico indotto dalla guerra, la conseguente crisi economica incrementò l'emigrazione dall'isola che vide ridursi sostanzialmente la propria popolazione e il proprio tenore di vita.
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[[File:20-Corte-classe 1917-30 mai 1916.JPG|300px|miniatura|sinistra|Truppe corse in una cartolina del 1916.]]
| 2008|| 3.023.317<ref name="ricostruzione" />
La Corsica fu coinvolta solo marginalmente nel processo di unificazione italiana, salvo l'eccezione di alcuni intellettuali locali che consideravano, come nei secoli passati, ''terraferma'' l'Italia piuttosto che il ''continente'' francese. Né vi fu mai da parte del Regno d'Italia, molto legato alla Francia sin dalla sua concezione, il minimo accenno concreto ad entrare in rotta di collisione con Parigi per la Corsica, neanche quando, con la caduta di Napoleone III nel [[1870]], [[Vittorio Emanuele II]], non esitò a liquidare lo [[Stato Pontificio]]; ma non ci fu alcun tentativo per recuperare la Corsica e le altre terre italiane finite in mano francese ([[Nizza]] e Savoia), malgrado anche la sorprendente reazione dei nazionalisti francesi di cacciata contro il neoeletto [[Garibaldi]] (accorso dalla vicina [[Caprera]] a difesa della Francia distrutta dall'esercito prussiano e poi eletto deputato dai francesi).
|53.679
 
|-
Anche con il risorgere dell'autonomismo còrso all'alba del XX secolo e, soprattutto nel primo dopoguerra, con la fioritura di pubblicazioni in [[lingua corsa]] (tra tutte: ''A Muvra''), la franca ripresa del culto Paolista e la fondazione del [[Partitu Corsu d'Azione]] (analogo al [[Partito Sardo d'Azione]]), in Corsica non sorse nulla di simile ai movimenti irredentisti che s'erano sviluppati in [[Trentino]], in [[Venezia Giulia]] e in [[Dalmazia]].
| 2009|| 3.402.435<ref name="ricostruzione" />
 
|59.362
I pochi [[Irredentismo italiano in Corsica|irredentisti]] ([[Petru Rocca]] e [[Petru Giovacchini]] tra gli altri) erano lacerati dallo spirito atavico che sempre legava la gente di Corsica alla sua terra, prima che ad ogni altra cosa.
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| 2010|| 3.648.128<ref name="ricostruzione" />
In tale situazione l'[[Italia fascista]] tentò nel [[1938]] di far leva sul mai del tutto sopito sentimento antifrancese e sulla crisi diffusa in Corsica, per crearvi un sostegno alle pretese espansioniste mussoliniane (che rivendicava all'Italia la [[Savoia (regione storica)|Savoia]], la [[Nizza|Contea di Nizza]] e la Corsica). Se alcuni intellettuali còrsi raccolti, la maggioranza lo respinse e la Francia sfruttò questa frizione tra filoitaliani e indipendentisti a proprio favore.
|65.932
 
|-
=== Occupazione militare italiana ===
| 2011|| 3.879.224<ref name="ricostruzione" />
{{cn|L'occupazione militare italiana (novembre [[1942]] – settembre [[1943]]) durante la [[Seconda guerra mondiale]] fu abbastanza pacificamente accettata dai Corsi che inizialmente accolsero gli italiani come liberatori, alcuni, tra cui i “Gruppi di azione irredentista corsa” l'appoggiarono apertamente, chiedendo l'unione della Corsica al Regno d'Italia. Nell'estate del 1943 la Francia cercò di creare gruppi di resistenza antiitaliana, facendo leva su gruppi dissidenti e su corsi legati all'apparato burocratico francese. Iniziò così l'attività partigiana e la repressione violenta della Resistenza operata in Corsica dall'[[OVRA]] che alienò le simpatie di molti corsi verso l'Italia.}}
|56.147
 
|-
=== La liberazione dell’isola ===
| 2012 || 4.052.081<ref>[http://demo.istat.it/str20111009/index.html Cittadini Stranieri. Popolazione residente al 31 dicembre 2011]</ref>
Dall'8 settembre [[1943]] al 5 ottobre successivo, gli 80&nbsp;000 militari delle forze italiane di occupazione ebbero – unico caso nel quadro del generale disastro di quei giorni – un ruolo decisivo nello sconfiggere e cacciare le truppe corazzate tedesche dall'isola, combattendo a fianco di circa 10.000 partigiani della resistenza còrsa e di circa 6.000 soldati coloniali francesi.
|65.183
Il sangue dei quasi 700 caduti italiani (fra di essi anche il decorato con [[medaglia d'oro al valor militare]] [[Bruno Conti (partigiano)|Bruno Conti]]), tuttavia, non valse a sanare la ferita aperta dal conflitto mondiale. Anzi, lo sforzo nazionalista francese, impersonato da De Gaulle, nel celebrare la Corsica come "primo [[dipartimento francese]] liberato", ignorò il contributo di sangue versato dai soldati italiani per scacciare la [[Wehrmacht]] dall'isola.
|-
 
| 2013 || 4.387.721<ref name="ISTAT2013">[http://demo.istat.it/str2012/index.html Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2012]</ref>
=== Il dopoguerra e l'Algeria ===
|100.712
Dopo la guerra, la Francia condannò a morte sette irredentisti filo-italiani fra i quali [[Petru Giovacchini]] che tuttavia, come altri, sfuggì alla pena essendosi rifugiato in [[Italia]]. Altri irredentisti furono condannati a varie pene detentive, [[Petru Rocca]] a 15 anni di lavori forzati da scontarsi alla [[Caienna]] ([[Guyana francese]]). Il colonnello [[Petru Simon Cristofini|Simon Cristofini]] venne invece fucilato ad [[Algeri]] nel 1944 con l'accusa di tradimento e la moglie, [[Marta Renucci]], prima giornalista della Corsica, fu condannata a 15 anni di prigione.
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| 2014 || 4.922.085<ref name="ISTAT2014">[http://demo.istat.it/str2013/index.html Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2013]</ref>
Integrata nella repubblica francese, la Corsica dell'ultimo dopoguerra non ha trovato la pace malgrado il declino di [[Lingua corsa|lingua]] e tradizioni locali, accelerato dalla modernizzazione e dalla globalizzazione.
|129.887
 
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All'indomani dell'indipendenza dell'[[Algeria]] [[1962]] il governo di Parigi dispose il trasferimento in Corsica di decine di migliaia di rimpatriati franco-algerini (''[[pieds-noirs]]''), alterando significativamente il quadro demografico ed economico locale. Questo evento, sommato ad una serie di scandali politici e finanziari, portò alla nascita di movimenti regionalisti che presto si trasformano in autonomisti ([[1966]]-[[1973]]).
| 2015 || 5.014.437<ref name="ISTAT2015" />
 
|178.035
La mancanza di risposte politiche adeguate da parte del governo francese ai problemi che esso stesso aveva contribuito a creare finì per esasperare la situazione: così, nel [[1975]] (''Fatti di [[Aleria]]''), si giunse alla rinascita di movimenti indipendentisti e, nel [[1976]] alla lotta armata promossa dal [[FLNC]] (Fronte di Liberazione Naziunale Corsu).
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| 2016 || 5.026.153<ref>[http://demo.istat.it/strasa2016/index.html]</ref>
Mai del tutto esauritasi e caratterizzata da migliaia di attentati dinamitardi eseguiti in Corsica (ma anche in Francia), la lotta armata indipendentista, sovente divisa al suo interno, si è data nel corso degli anni un volto politico e ha fatto sentire il suo peso utilizzando sempre più metodi pacifici e democratici.
|201.591
 
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[[File:Ville de Corté.JPG|thumb|La rocca di Corte, antica capitale della Repubblica Paolina, oggi sede dell'Università di Corsica.]] Sostenuti alle elezioni da una parte sempre significativa (ma mai maggioritaria) della popolazione Còrsa, autonomisti e indipendentisti hanno ottenuto diversi successi, alcuni dei quali storici, come la riapertura ([[1981]]) a [[Corte (Francia)|Corte]] dell'università di Corsica fondata da Pasquale Paoli (chiusa dallo Stato francese non appena ebbe il controllo pieno dell'isola e mai più riaperta).
| 2017 || 5.047.028<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/strasa2017/query.php?lingua=ita&Rip=S0&submit=Tavola|titolo=Stranieri-Istat 2017|accesso=3 gennaio 2018}}</ref>
 
|146.605
=== I primi passi verso l'autonomia ===
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Un anno dopo ([[1982]]) il Parlamento francese dotò l'isola di uno statuto particolare, che venne riformato nel [[1991]], con il trasferimento all'Assemblea di Corsica (eletta a suffragio universale) di numerose competenze in materia culturale, economica e sociale.
| 2018 || 5.144.440<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2017/index.htmllingua=ita&Rip=S0&submit=Tavola|titolo=Stranieri-Istat 2017|accesso=15 giugno 2018}}</ref>
 
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Inquinata dal perdurare della violenza (su tutti l'affare non del tutto chiarito dell'assassinio del prefetto Claude Erignac il 6 febbraio [[1998]] ad [[Ajaccio]]), la lotta politica senza esclusione di colpi tra autonomisti e indipendentisti da una parte, e uomini politici còrsi aderenti ai partiti nazionali francesi (sovente indicati in Corsica con l'appellativo dispregiativo di ''clanisti'') dall'altra, ha tuttavia costituito un freno notevole alle realizzazione concrete promesse dalle riforme introdotte (incluso l'insegnamento facoltativo della [[lingua còrsa]] nelle scuole), e ancor oggi la Corsica è una delle regioni più depresse e afflitte da problemi sociali dello Stato francese.
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| 2019 || 5.255.503<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2018/index.html}}</ref>
Nel [[dicembre]] [[2015]] la coalizione [[Pè a Corsica]] (Per la Corsica) composta dagli autonomisti di [[Femu a Corsica]] e dagli indipendentisti di [[Corsica Libera]] vince le elezioni regionali (Territoriali)<ref>[http://corsicaoggi.altervista.org/sito/vittoria-storica-dei-nazionalisti-festeggiamenti-in-tutta-lisola/ Corsica Oggi: Vittoria storica dei Nazionalisti, festeggiamenti in tutta l'isola]</ref> e conquista per la prima volta nella sua storia la guida della Collettività Territoriale di Corsica (CTC). Il leader autonomista [[Gilles Simeoni]] viene nominato presidente del [[Consiglio esecutivo della Corsica]] (giunta regionale) mentre quello indipendentista [[Jean-Guy Talamoni]] viene messo a presiedere l'[[Assemblea della Corsica]] (consiglio regionale).
 
== Cultura ==
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Lingua corsa|dialetto bonifacino|dialetto greco di Cargese}}
[[File:Calacuccia panneaux routiers.jpg|thumb|Cartelli stradali bilingue. I nomi di località usano la denominazione dell'[[Institut géographique national (Francia)|IGN]] e - se differente - quella in [[lingua corsa|corso]], quelli turistici sono in [[Lingua francese|francese]] e corso.]]
 
L'[[lingua italiana|italiano]] fu lingua ufficiale dell'isola fino al 9 maggio [[1859]]<ref>Abalain, Hervé, (2007) ''Le français et les langues historiques de la France'', Éditions Jean-Paul Gisserot, pp.113</ref>: da allora lo divenne infatti il [[lingua francese|francese]], dando inizio a un processo di assimilazione linguistica che, proseguendo ancor oggi, investì l'italiano e il corso, idioma afferente all'[[lingue romanze|area romanza]] e appartenente al [[Dialetto toscano|gruppo dei dialetti toscani]]<ref>Cortelazzo, Manlio (1988). ''Gliederung der Sprachräume/Ripartizione dialettale'', in ''Lexikon der Romanistischen Linguistik'' (LRL), edited by G. Holtus, M. Metzeltin e C. Schmitt, vol. IV, Tübingen, Niemeyer, pg. 445-453</ref>.
 
Il corso viene comunemente distinto in due macro-varianti principali<ref>Lorenzo Renzi e Alvise Andreose, ''Manuale di linguistica e filologia romanza'', Il Mulino, Bologna, 2003, pp.50</ref>:
* il cismontano (''supranacciu''), nei due terzi settentrionali dell'isola ([[Bastia]], [[Corte (Francia)|Corte]], [[Calvi (Corsica)|Calvi]], [[Isola Rossa]], [[Aleria]], [[Cervione]], [[Vico (Francia)|Vico]], [[San Fiorenzo (Francia)|San Fiorenzo]], [[Rogliano (Francia)|Rogliano]]), che risente di forti influssi toscani ma costituisce la variante più diffusa e standardizzata; il dialetto parlato a Bastia, sulla costa nord-orientale e soprattutto nella penisola del Capo Corso, è tra l'altro la varietà più affine all'italiano standard e forse l'idioma più simile ad esso, subito dopo il dialetto fiorentino;
* l'oltremontano (''suttanacciu''), nella parte meridionale ([[Ajaccio]], [[Sartena]], [[Porto Vecchio]], [[Propriano]], [[Zicavo]]) dell'isola, che specie nelle sue versioni meridionali costituisce la variante più arcaica e conservativa del corso, fortemente imparentata col [[Lingua gallurese|gallurese]] (''gadduresu'') del nord [[Sardegna]], ivi portato dai marinai e coloni corsi, e col [[Lingua sassarese|sassarese]] (''sassaresu''), nato da un substrato comune al corso ma evolutosi autonomamente.
 
A [[Bonifacio (Francia)|Bonifacio]] e a [[Calvi (Francia)|Calvi]] è poi presente un'[[isola linguistica]] del [[Dialetto ligure coloniale|ligure coloniale]] (''[[Dialetto bonifacino|bunifazzinu]]''), tuttora insegnato (ma facoltativo) nelle scuole primarie. I già citati idiomi sardo-corsi del nord della Sardegna (gallurese e sassarese) presentano notevoli affinità lessicali e grammaticali con i dialetti della Corsica meridionale: in particolare, il [[Dialetto gallurese|gallurese]] parlato in [[Gallura]] nel nord-est dell'isola (circondario di [[Tempio Pausania]] e a [[La Maddalena]]) può essere classificato come una variante del corso meridionale. Presenta inoltre forti influenze corse anche l'ormai estinto dialetto della vicina isola di [[Capraia Isola|Capraia]].
 
Dal [[2002]] è intervenuta una disciplina organica in base alla quale la lingua corsa è inserita nell'orario normale di insegnamento delle scuole elementari della Corsica. Tale insegnamento non deve tuttavia avere carattere obbligatorio e non deve condurre ad una disparità di trattamento tra gli studenti.
 
Al còrso è riconosciuto lo status di lingua regionale francese e, il 17 maggio [[2013]], l'[[Assemblea della Corsica]] ha votato la co-ufficialità di [[lingua corsa|còrso]] e [[lingua francese|francese]] con 36 voti a favore e 11 astenuti, mentre 4 erano assenti<ref>[http://www.alta-frequenza.com/l_info/l_actu/le_statut_de_co_officialite_de_la_langue_corse_adopte_62045 Le statut de co-officialité de la langue corse est adopté!]</ref>. Purtuttavia, è da notare a tal riguardo il fatto che la Francia, come del resto l'Italia, non ha ancora ratificato la [[carta europea delle lingue regionali o minoritarie]]<ref>[http://www.publicsenat.fr/lcp/politique/senat-dit-kenavo-ratification-charte-langues-regionales-1082913 Le Sénat dit « Kenavo » à la ratification de la Charte sur les langues régionales - Public Sénat]</ref><ref>[http://www.lemonde.fr/societe/article/2015/10/15/charte-des-langues-regionales-coup-de-semonce-au-senat_4790504_3224.html Charte des langues régionales : coup de semonce au Sénat - Le Monde]</ref>.
 
=== Cucina ===
{{vedi anche|cucina corsa}}
 
=== Musica ===
La tradizione musicale corsa è molto legata alla [[polifonia]], della quale è un esempio il diffuso canto tradizionale detto ''[[Paghjella]]''.
 
Sono vivi in Corsica numerosi complessi polifonici, tra i quali spiccano:
{{Colonne}}
* [[Alte Voce]]
* [[A filetta]]
* [[L'Arcusgi]]
* [[Barbara Furtuna]]
* [[Canta U Populu Corsu]]
* [[Vitalba (gruppo musicale)|Vitalba]]
* [[Giramondu]]
{{Colonne spezza}}
* [[I Campagnoli]]
* [[I Chjami Aghjalesi]]
* [[I Muvrini]]
* [[I Surghjenti]]
* [[Orizonte]]
* [[Voce Ventu]]
* [[Diana di l'Alba]]
{{Colonne fine}}
 
e i cantanti e/o cantautori:
{{Colonne}}
* [[Felì]]
* [[Charles Rocchi]]
* [[Antoine Ciosi]]
* [[Tino Rossi]]
* [[Battista Acquaviva]]
{{Colonne spezza}}
* [[Diana Saliceti]]
* [[Patrizia Gattaceca]]
* [[Petru Guelfucci]]
* [[Jean-Paul Poletti]]
* [[Tony Toga]]
* [[Stéphane Casalta]]
{{Colonne fine}}
 
=== Cinema ===
In Corsica è stato girato nel 1991 dalla Rai il film collettivo ''[[Corsica (film)|Corsica]]''.
 
== Economia e trasporti ==
=== Collegamenti marittimi ===
[[File:SNCM ferry Ile Rousse.jpg|thumb|Traghetto in arrivo all'[[Isola Rossa]]]]
La Corsica è regolarmente servita da linee di navigazione che la collegano quotidianamente alla Francia, principalmente con i porti di [[Tolone]], [[Marsiglia]] e [[Nizza]]. I collegamenti con l'Italia, relativi ai porti di Genova, [[Livorno]], [[Vado Ligure|Savona Vado]], [[Porto Torres]], [[Santa Teresa di Gallura]] ([[Sardegna]]) e [[Portoferraio]] ([[isola d'Elba]]), sono limitati e, sulla maggior parte delle tratte, esclusivamente stagionali.
Le principali società di navigazione che servono l'isola sono:
* [[Maritima|Corsica Linea]], impresa pubblica francese,
* [[Corsica Ferries Sardinia Ferries]], impresa privata italo francese,
* [[BluNavy]], impresa privata italiana,
* [[Moby Lines]], impresa privata italiana,
* [[Compagnie méridionale de navigation]] (CMN), impresa privata francese.
 
Accanto ai porti principali dell'isola, a [[Bastia]], [[Ajaccio|Aiaccio]] e [[Isola Rossa]], si affiancano, soprattutto per l'afflusso turistico e diportistico, quelli di [[Bonifacio (Francia)|Bonifacio]], di [[Propriano]], di [[Calvi (Francia)|Calvi]] e di [[Porto-Vecchio|Porto Vecchio]].
 
[[File:VP-Bastia.jpg|thumb|Bastia, il porto vecchio.]]
 
=== Aeroporti ===
Nell'isola vi sono sette aeroporti civili e uno militare:
* [[Aeroporto di Bastia-Poretta|Bastia-Poretta]]
* L'Aeroporto di Ajaccio Napoleone Bonaparte (ex Campo dell'Oro)
*[[Aeroporto di Corte|Corte]]
* [[Aeroporto di Calvi-Sainte-Catherine|Calvi-Santa Caterina]]
* [[Aeroporto di Figari Sud Corse|Figari-Corsica del Sud]]
* [[Aeroporto di Propriano-Tavaria|Propriano-Tavaria]]
* [[Aeroporto di Ghisonaccia-Alzitone|Ghisonaccia-Alzitone]]
* Ventiseri-[[Aeroporto di Solenzara|Solenzara]] (militare)
 
Non vi sono relazioni dirette e quotidiane che con la Francia, gestite in gran parte dalla compagnia di bandiera francese, [[Air France]], e dalla sua consociata [[Air Corsica]], cui si aggiungono numerosi [[volo charter|voli charter]] che legano l'isola ai principali scali europei durante la stagione estiva.
Non esistono collegamenti aerei con l'[[Italia]].
[[File:Korsikabahn05.png|thumb|upright=0.7|Rete ferroviaria còrsa; in blu il tratto dismesso dalla II guerra mondiale]]
 
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Ferrovie della Corsica}}
La rete ferroviaria dell'isola è attualmente gestita dalla [[Chemins de fer de Corse|CFC]] (Chemins de fer de Corse; Caminu di Ferru di Corsica), una società controllata dalla [[Société nationale des chemins de fer français|SNCF]] (Société Nationale des Chemins de fer Français) e collega Bastia ad [[Ajaccio|Aiaccio]] passando per Corte, nei cui pressi (Ponte Leccia) si stacca un ramo secondario che serve [[Calvi (Francia)|Calvi]].
 
Sino alla metà del XX secolo una terza linea collegava Bastia a Porto Vecchio seguendo la costa orientale (con progetto per giungere a Bonifacio), ma tale tracciato è stato dismesso a seguito delle distruzioni subite durante la [[Seconda guerra mondiale]] e mai riparate.
 
La CFC fu creata nel 1983 a seguito della forte protesta popolare che si oppose al progetto di chiusura totale dei 231&nbsp;km di rete rimasti in servizio, portato avanti dalle ferrovie francesi.
[[File:Korsikabahn01b.JPG|thumb|left|upright=0.7|Ponte ferroviario delle ferrovie còrse realizzato da Gustave Eiffel]]
Quando furono realizzate, negli ultimi decenni del [[XIX secolo]], le ferrovie di Corsica rappresentarono una sfida ingegneristica di prim'ordine, poiché l'asprezza del territorio rendeva necessario sorpassare innumerevoli ostacoli naturali con la realizzazione di numerosi viadotti e gallerie (l'ing. [[Gustave Eiffel]], celebre per la sua omonima torre parigina, ha realizzato l'ardito ponte in ferro ''di u Vecchju'' tra [[Vivario]] e [[Venaco]]).
Per superare le forti pendenze e gli stretti raggi di curvatura imposti dall'orografia montuosa dell'isola fu necessaria l'adozione di uno [[Ferrovia a scartamento ridotto|scartamento ridotto]] (distanza tra le rotaie di 1000&nbsp;mm).
 
Il binario unico lungo il quale si svolgono le linee rimaste in servizio (e la più ridotta capacità caratteristica dello scartamento ridotto) limitano lo sfruttamento della ferrovia essenzialmente al traffico passeggeri, intensificato nel periodo estivo da originali proposte turistiche che permettono di valorizzare al meglio ''u Trinighellu'' ("il trenino") per gli spettacoli unici e mozzafiato che può offrire attraversando le ripide vallate che tagliano le montagne còrse.
 
=== Rete stradale ===
Salvo alcune eccezioni, come il collegamento Bastia-Ajaccio e alcuni tratti meglio curati lungo la piana orientale tra Bastia e Porto-Vecchio e tra Aleria e Corte, la gran parte delle comunicazioni interne è affidata in Corsica a strade tortuose, strette e sovente prive di banchine e adeguate protezioni.
 
Per buona parte le strade tra un paese e l'altro ricalcano fedelmente tracciati antichi e anche su qualche arteria riadattata più di recente sono ancora in uso ponti costruiti durante il periodo genovese, mentre alcuni dei passi che separano ''Cismonte'' e ''Pumonte'' sono tuttora attraversati da strade a volte larghe appena più di tre metri.
 
Non è infrequente dover attraversare ''guadi asfaltati'' per raggiungere qualche paese (che diventano immediatamente intransitabili alla prima piena del torrente che attraversano) e questa circostanza, assieme alle intense nevicate che investono la Corsica interna d'inverno, rende non infrequente l'isolamento di diverse località per giorni e giorni o l'impraticabilità di molti passi montani.
 
Estremamente suggestive dal punto di vista paesaggistico, con il loro ricalcare fedelmente il profilo orografico e la loro manutenzione non sempre troppo frequente, le strade di Corsica, se da un lato rendono difficili i collegamenti, costringendo a lunghi e lunghissimi tempi di percorrenza, dall'altro prevengono l'antropizzazione eccessiva del territorio e aiutano a preservarlo dall'impatto del turismo estivo.
 
=== Economia ===
{| border="1" cellpadding=0 cellspacing=0 width=540 align="right" valign=middle style="margin-left: 0.5em;"
|- align=center
|
{| border="0" cellpadding=2 cellspacing=2 width=100% align="center" style="margin-left: 0.5em; margin-right: 0.5em;"
|+'''Tabella III - Indicatori Socio-Economici'''<sup>*</sup>
|- align=center
|
| '''Corsica'''
| Francia
| Corsica/Francia<br /><small>''(Francia = 100%)''</small>
|- align="right" style="background:#f9c"
| '''Prodotto Interno Lordo''' (2003)<br /><small>(Media per abitante)</small>
| '''€ 20.149'''
| € 25.991
| 77,52%
|- align="right" style="background:#ffb9cc"
| Imposizione Fiscale (2001)<br /><small>(Media per famiglia)</small>
| '''€ 12.235'''
| € 14.650
| 83,52%
|- align=right style="background:#bbd"
| '''Residenze''' (1999)<br />&nbsp;
| '''177.366'''
| 28.702.012
| 0,62%
|- align="right" style="background:#bbdbdd"
| % Residenze secondarie (1999)<br />&nbsp;
| '''34,20%'''
| 10,10%
| 338,61%
|- align="right" style="background:#bbfbdd"
| Media Residenziale (1999)<br /><small>(Popolazione/Residenze)</small>
| '''1,47'''
| 2,04
| 71.95%
|- align="right" style="background:#f0a090"
| '''Occupati Totali''' (1999)
| '''85.608'''<br /><small>(100,00%)</small>
| 22.774.306<br /><small>(100,00%)</small>
| 0,38%
|- align="right" style="background:#f0c090"
| Occupati Salariati (1999)
| '''69.303'''<br /><small>(80,95%)</small>
| 19.928.952<br /><small>(87,51%)</small>
| 0,35%
|- align="right" style="background:#f0e090"
| Iscritti Liste Disoccupazione (2004)
| '''13.770'''<br /><small>(16,08%)</small>
| 2.762.665<br /><small>(12,13%)</small>
| 132,60%
|- align=right style="background:#809050"
| '''Imprese Totali''' (2004)
| '''20.473'''<br /><small>(100,00%)</small>
| 2.861.602<br /><small>(100,00%)</small>
| 0,72%
|- align="right" style="background:#80b050"
| Imprese Industria (2004)
| '''1.615'''<br /><small>(7,89%)</small>
| 290.783<br /><small>(10,16%)</small>
| 0,56%
|- align="right" style="background:#80d050"
| Imprese Edilizia (2004)
| '''2.954'''<br /><small>(14,43%)</small>
| 344.264<br /><small>(12,03%)</small>
| 0,86%
|- align="right" style="background:#80f050"
| Imprese Commercio e Artigianato (2004)
| '''5.626'''<br /><small>(27,48%)</small>
| 759.526<br /><small>(26,54%)</small>
| 0,94%
|- align="right" style="background:#80ff80"
| Imprese Servizi (2004)
| '''10.278'''<br /><small>(50,20%)</small>
| 1.467.029<br /><small>(51,27%)</small>
| 0,70%
|- align=left
| colspan="4" |
<small><sup>*</sup>Elaborazione su dati ufficiali [http://www.insee.fr/fr/insee_regions/corse/home/home_page.asp INSEE]</small>
|}
Secondo i dati Istat relativi al bilancio demografico nazionale, alla data del 31 dicembre 2017, risultavano regolarmente residenti in Italia 5.144.440 cittadini stranieri, pari all'8,5% della popolazione residente totale (60.483.973 individui)<ref name="Bilancio2016">[https://www.istat.it/it/files/2017/06/bilanciodemografico-2016_13giugno2017.pdf?title=Bilancio+demografico+nazionale+-+13%2Fgiu%2F2017+-+Testo+integrale.pdf Bilancio demografico nazionale al 31 dicembre 2016]</ref>, praticamente invariati rispetto all'anno precedente (+0,42%, pari a 20.875 individui)<ref name="Bilancio2015">{{cita web|url=https://www.istat.it/it/files/2017/06/bilanciodemografico-2016_13giugno2017.pdf?title=Bilancio+demografico+nazionale+-+13%2Fgiu%2F2017+-+Testo+integrale.pdf|titolo=Bilancio demografico nazionale |pubblicazione=ISTAT|data=13 giugno 2017}}</ref><ref name="ISTAT2015">{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2015/index.html|titolo=Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2015 |pubblicazione=ISTAT|data=23 settembre 2016}}</ref>. L'incremento nel corso degli anni della popolazione straniera residente è dovuto sia ad un saldo migratorio positivo tra immigrati ed emigrati, sia ad un saldo naturale positivo tra nati e morti: per quanto riguarda il primo, i nuovi arrivi di immigrati stranieri dall'estero sono in calo da alcuni anni (da 530.456 nel corso del 2007<ref name="ricostruzione"/> a 250.026 nel corso del 2015), ma continuano a superare gli stranieri emigrati (44.696 nel 2015); per quanto riguarda il saldo naturale, nel corso del 2015 ci sono stati 72.096 nati stranieri (il 14,8% dei nati, anch'essi in diminuzione rispetto ai due anni precedenti) contro 6.497 morti<ref name="Bilancio2016"/>.
|}
La Corsica è una delle regioni francesi più povere e più svantaggiate da un punto di vista economico, malgrado il notevole sviluppo del turismo nell'ultimo dopoguerra.
 
È da notare che il dato complessivo dei cittadini stranieri presenti nel territorio nazionale è stato corretto al ribasso in seguito al [[censimento generale della popolazione e delle abitazioni|censimento generale ISTAT]] del 2011 della popolazione italiana, secondo il quale risultavano presenti 4.029.145 stranieri (6,8% della popolazione) alla data del 9 ottobre 2011, valore triplicato rispetto a quello del precedente censimento dell'ottobre del 2001, quando i cittadini stranieri risultavano essere 1.334.889 (2,3%)<ref>[http://www.istat.it/it/files/2012/12/volume_popolazione-legale_XV_censimento_popolazione.pdf ISTAT - 15º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - Struttura demografica della popolazione]</ref><ref>[http://www.istat.it/it/files/2012/12/scheda_stranieri.pdf ISTAT - 15º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - Il censimento della popolazione straniera]</ref>. La differenza rispetto al dato proveniente dalle anagrafi, già riscontrata per tutti i dati demografici anche nei precedenti censimenti, dipende generalmente da errori o mancanze nell'aggiornamento delle anagrafi comunali nei dieci anni che intercorrono tra un censimento e l'altro<ref>[http://www.istat.it/it/files/2012/12/popolazione_legale.pdf OSTAT - L'Istat diffonde la popolazione legale dei comuni italiani]</ref>.
Il prodotto interno lordo (PIL) della regione nel 2003 è stato pari a 5.455 milioni di Euro, di gran lunga il minore tra tutte le regioni francesi (il penultimo, quello del Limousin è quasi tre volte maggiore, 15.408 milioni di Euro), ed è pari ad appena lo 0,35% del totale della Francia metropolitana (1.560.192 milioni di Euro). Anche considerando il PIL per abitante, la Corsica resta il fanalino di coda, con 20.149 Euro (penultimo il Languedoc-Roussillon, 20.279 Euro), un dato impressionante (-5.842 Euro) se paragonato alla media nazionale, pari a 25.991 Euro.
 
I dati sui cittadini stranieri residenti non includono gli stranieri naturalizzati italiani e i cittadini stranieri irregolari. Secondo il censimento della popolazione del 2011, gli stranieri [[naturalizzazione|naturalizzati]] italiani erano 607.394<ref>{{cita web|url=http://immigrazione.aduc.it/notizia/piu+600+000+italiani+che+hanno+acquisito_129928.php|titolo=ITALIA - Più di 600.000 gli italiani che hanno acquisito cittadinanza. Istat|pubblicazione=ADUC|data=30 luglio 2014}}</ref>. Le acquisizioni di cittadinanza sono in costante aumento, da 4.158 nel 1991, a 10.401 nel 2001<ref>{{cita web|url=http://www3.istat.it/dati/pubbsci/contributi/Contributi/contr_2005/2005_15.pdf|titolo=I cittadini italiani naturalizzati: l'analisi dei dati censuari del 2001, con un confronto tra immigrati di prima e seconda generazione|pubblicazione=ISTAT|accesso=13 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110125062714/http://www.istat.it/dati/pubbsci/contributi/Contributi/contr_2005/2005_15.pdf|dataarchivio=25 gennaio 2011|urlmorto=sì}}</ref>, a 65.383 nel 2012<ref name="ISTAT2013"/>, fino a 178.035 nel 2015<ref name="Bilancio2016"/> (+37% rispetto al 2014). A titolo di paragone, si consideri che nel 2014 le acquisizioni di cittadinanza in Italia (129mila) sono state, in numeri assoluti, meno che in [[Spagna]] (206mila) ma più o meno in linea con quelle registrate in Germania (111mila), Francia (106mila) e Regno Unito (126mila)<ref>[http://ec.europa.eu/eurostat/tgm/refreshTableAction.do?tab=table&plugin=1&pcode=tps00024&language=en]</ref>. Tra coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2015, il 20% era precedentemente cittadino albanese e il 18% marocchino, ovvero apparteneva a due comunità straniere di più antico insediamento in Italia<ref name="Bilancio2016"/>.
Se si fa l'eccezione della microregione del Capo Còrso e di qualche piazzaforte costiera, la Corsica non ha avuto in epoca moderna, come la vicina Sardegna, una vera e propria vocazione marittima, affidandosi per lo più (e sino ad epoche recenti) a un'economia basata su un'agricoltura e una pastorizia (capre e pecore) quasi esclusivamente di sussistenza, anche se Genova, in particolare, prese misure atte a favorire lo sviluppo delle colture boschive (soprattutto castagni e larici) che fornivano ottimo legname per costruzioni anche navali.
I castagneti di Corsica, ancora oggi molto estesi, costituivano inoltre un'importante risorsa alimentare (è tuttora diffusa e tipica della gastronomia còrsa la ''pulenda'' di farina di castagne).
 
=== Provenienza ===
Dopo la conquista francese vi fu anche in Corsica il tentativo, come altrove, di introdurre le nuove tecniche di coltivazione razionale che venivano via via sviluppate, ma la forte emigrazione finì per rendere vani gran parte degli sforzi diretti a mettere a frutto le terre dell'isola.
{|border="1" cellpadding="2" cellspacing="0" class="wikitable sortable" align="right" width="40%"
 
|-
Tale situazione si trascinò sostanzialmente sin sul finire degli anni cinquanta del [[XX secolo]], quando furono varati da Parigi i primi piani organici di sviluppo e valorizzazione agricola, diretti essenzialmente alla bonifica e alla messa a profitto delle terre della piana orientale tra Bastia e Solenzara, soprattutto per l'impiantazione di estesi vigneti e frutteti (da segnalare una buona produzione di [[Citrus × clementina|clementine]] oltre ad alcuni vini a denominazione d'origine).
!colspan="6" align="center" | stranieri residenti al 1º gennaio
Ancora oggi queste coltivazioni costituiscono, assieme al comparto edilizio, uno dei più importanti settori produttivi dell'isola, mentre l'allevamento (soprattutto ovino) ha uno scarso rilievo economico.
|-
 
! Stati con più 50.000 residenti al 2017 !! 2005<ref name= Istat2005/>!! 2010<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/str2009/index.html|titolo=Cittadini Stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre 2009}}</ref>!! 2015<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/str2014/index.html|titolo=Cittadini Stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre 2014}}</ref>!! Variazione<br />2015-2017<br />(%) !! 2019<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2018/index.html}}</ref>
Pochissimo sviluppato è anche il settore manifatturiero, legato a piccoli nuclei industriali concentrati soprattutto attorno a Bastia.
|-
Da segnalare – in tempi recenti – l'apertura di uno stabilimento di componentistica aeronautica e il discreto successo di una distilleria che produce un'originale [[Pietra (birra)|birra còrsa aromatizzata alla castagna]] oltre alle attività industriali legate alla produzione agricola e alla conservazione e trasformazione dei suoi frutti.
| [[Romania]] || {{formatnum:248849}} || {{formatnum:887763}} || {{formatnum:1131839}} || 3 || {{formatnum:1206938}}
 
|-
Dopo vari tentativi di sfruttamento minerario, soprattutto a cavallo tra [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]], questo settore, rivelatosi non adeguatamente redditivo, è stato ormai del tutto abbandonato.
| [[Albania]] || {{formatnum:316659}} || {{formatnum:466684}} || {{formatnum:490483}} || -9 || {{formatnum:441027}}
 
|-
L'altra grande risorsa economica còrsa, il turismo, attivo quasi esclusivamente durante l'estate, non fornisce un reddito distribuito in modo omogeneo né sul territorio (gran parte dell'interno ne è pressoché tagliato fuori), né nell'arco dell'anno. Anzi, non esistendo tutele territoriali del [[mercato del lavoro]], il settore, operando solo alcuni mesi l'anno, richiama un notevole numero di lavoratori stagionali dalla Francia continentale senza riuscire ad impiegare stabilmente la forza lavoro locale. Lo sfruttamento industriale del turismo, inoltre, genera continue tensioni (a esso sono legati anche numerosi attentati dinamitardi, tesi per lo più a bloccare iniziative speculative di [[cementificazione]] delle coste) legate al mancato reinvestimento nell'isola dei proventi assicurati dall'iniziativa francese ed europea (con qualche significativa presenza italiana) in tale settore.
| [[Marocco]] || {{formatnum:294945}} || {{formatnum:431529}} || {{formatnum:449058}} || -6 || {{formatnum:422980}}
 
|-
==== Imprese ====
| [[Cina]] || {{formatnum:111712}} || {{formatnum:188352}} || {{formatnum:265820}} || 6 || {{formatnum:299823}}
Al primo gennaio 2004 esistevano in Corsica poco più di 20.000 [[impresa|imprese]], 80% circa delle quali operanti nel settore terziario.
|-
Nel complesso circa il 25% degli stabilimenti è a carattere commerciale e il 50% dedicato ai servizi, in gran parte rappresentati da alberghi e ristoranti, con scarsa presenza nel settore dei servizi alle imprese. Le imprese sono abbastanza equamente distribuite nei due dipartimenti che compongono l'isola, con polarizzazione attorno ai maggiori centri dipartimentali (Bastia e Ajaccio) e in genere sulle coste interessate dallo sviluppo turistico e agricolo.
| [[Ucraina]] || {{formatnum:93441}} || {{formatnum:174129}} || {{formatnum:226060}} || 4 || {{formatnum:239424}}
 
|-
Solo l'8% degli stabilimenti è a carattere industriale-produttivo (due terzi dei quali afferiscono al settore agroalimentare), mentre il 15% rimonta al settore delle costruzioni edilizie.
| [[Filippine]] || {{formatnum:82625}} || {{formatnum:123584}} || {{formatnum:168238}} || -1 || {{formatnum:168292}}
La grande maggioranza delle imprese sono piccole e piccolissime: il 59% non ha dipendenti salariati e il 95% ne hanno meno di dieci.
|-
Le imprese più grandi (che però hanno subito un incremento numerico pari quasi al 50% tra 2000 e 2004) operano quasi tutte nel terziario.
| [[India]] || {{formatnum:37971}} || {{formatnum:105863}} || {{formatnum:147815}} || 2 || {{formatnum:157965}}
Tra il 1999 e il 2004 si è registrato un incremento del 17% nel numero complessivo delle imprese e, scomponendo il dato, vi si segnala una crescita del 23% tra quelle del settore edilizio e, nel settore dei servizi, un aumento significativo nei settori immobiliare e dei servizi alle imprese.
|-
 
| [[Bangladesh]] || {{formatnum:35785}} || {{formatnum:73965}} || {{formatnum:115301}} || 6 || {{formatnum:139953}}
== Società ==
|-
=== Evoluzione demografica ===
| [[Moldavia]] || {{formatnum:54288}} || {{formatnum:105600}} || {{formatnum:147388}} || -8 || {{formatnum:128979}}
{| border="1" cellpadding=0 cellspacing=0 width=400 align="right" valign=middle style="margin-left: 0.5em;"
|-
|- align=center
| [[Egitto]] || {{formatnum:52865}} || {{formatnum:82064}} || {{formatnum:103713}} || 9 || {{formatnum:126733}}
|
|-
{| border="0" cellpadding=2 cellspacing=2 width=420 align="center" style="margin-left: 0.5em; margin-right: 0.5em;"
| [[Pakistan]] || {{formatnum:35509}} || {{formatnum:64859}} || {{formatnum:96207}} || 12 || {{formatnum:122308}}
|+'''Tabella I - Demografia'''<sup>*</sup>
|-
|- align=center
| [[Nigeria]] || {{formatnum:31647}} || {{formatnum:48674}} || {{formatnum:71158}} || 24 || {{formatnum:117358}}
| &nbsp;
|-
| '''Corsica'''
| [[Sri Lanka]] || {{formatnum:45572}} || {{formatnum:75343}} || {{formatnum:100558}} || 4 || {{formatnum:111056}}
| Francia
|-
| Corsica/Francia<br /><small>''(Francia = 100%)''</small>
| [[Senegal]] || {{formatnum:53941}} || {{formatnum:72618}} || {{formatnum:94030}} || 8 || {{formatnum:110242}}
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
|-
| Superficie in km²
| [[Perù]] || {{formatnum:53378}} || {{formatnum:87747}} || {{formatnum:109668}} || -10 || {{formatnum:97128}}
| '''8.680'''
|-
| 543.965
| [[Tunisia]] || {{formatnum:78230}} || {{formatnum:103678}} || {{formatnum:96012}} || -2 || {{formatnum:95071}}
| 1,60%
|-
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
| [[Polonia]] || {{formatnum:50794}} || {{formatnum:105608}} || {{formatnum:98694}} || -2 || {{formatnum:94200}}
| Numero di Comuni
|-
| '''360'''
| [[Ecuador]] || {{formatnum:53220}} || {{formatnum:85940}} || {{formatnum:91259}} || -9 || {{formatnum:79249}}
| 36.565
|-
| 0,98%
| [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]] || {{formatnum:58460}} || {{formatnum:92847}} || {{formatnum:77703}} || -13 || {{formatnum:63561}}
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
|-
| Popolazione (1999)
| [[Bulgaria]] || {{formatnum:15374}} || {{formatnum:46026}} || {{formatnum:56576}} || 4 || {{formatnum:60129}}
| '''260.196'''
| 58.518.395
| 0,44%
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
| Densità di abitanti/km²
| '''30'''
| 108
| 27,78%
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
| Var. media annuale (1990-1999)
| '''0,43'''
| 0,37
| 116,22%
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
| - dovuta al saldo naturale
| '''0,03'''
| 0,36
| 8,33%
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
| - dovuta al saldo migratorio
| '''0,39'''
| 0,01
| 3900,00%
|- align=left
| colspan="4" |
* È enorme l'anomalia della variazione di popolazione dovuta all'immigrazione verso la Corsica: 39 volte superiore a quella registrata in Francia nel decennio.
* Tuttavia, su una superficie pari all'1,60% dell'intera Francia, si ha solo lo 0,44% dei residenti complessivi.
* La densità di abitanti per km² è meno di un terzo di quella della Francia continentale, che è nella media dell'[[Unione europea]].
 
<small><sup>*</sup>Elaborazione su dati ufficiali [http://www.insee.fr/fr/insee_regions/corse/home/home_page.asp INSEE]</small>
|}
|}
Anche a causa della sua natura montuosa e povera di fertili pianure, la Corsica non è mai stata molto popolata.
 
Analizzando i Paesi di provenienza dei cittadini stranieri regolarmente residenti, si nota come negli ultimi anni ci sia stato un deciso incremento dei flussi provenienti dall'[[Europa orientale]], che hanno superato quelli relativi ai paesi del [[Nordafrica]], molto forti fino agli [[Anni 1990|anni novanta]]. Ciò è dovuto soprattutto al rapido incremento della [[Immigrazione romena in Italia|comunità rumena in Italia]], che, in particolare nel 2007, è all'incirca raddoppiata, passando da 342.000 a 625.000 persone e rappresentando quindi la principale comunità straniera in Italia. Ciò è dipeso, verosimilmente, dall'ingresso della Romania nell'Unione europea, che ha facilitato i flussi, e dall'affinità linguistica.
In epoca antica, la popolazione venne valutata in 30.000 abitanti all'alba della colonizzazione romana, e ancora intorno alla stessa cifra nel [[VI secolo]], essendosi – in conseguenza delle invasioni barbariche – annullato qualsiasi incremento di popolazione (che certo v'era stato, specialmente a partire dall'età Antonina e che fu valutato superare i 100.000 abitanti secondo alcune fonti).
 
Secondo i dati Istat, al 1º gennaio 2016 risiedevano in Italia quasi 1,2 milioni di cittadini rumeni<ref name="Bilancio2016"/>, che costituiscono il 23% della popolazione straniera in Italia<ref name="Bilancio2016"/> e circa l'1,97% sul totale della popolazione residente in Italia; ciò fa sì che in Italia risieda quasi il 45% dei circa 2,5 milioni di cittadini della Romania espatriati, residenti nell'Unione europea.<ref>{{cita web|1=http://www.dossierimmigrazione.it/docnews/file/2013_Romania_Scheda%20socio-statistica.pdf|titolo=1L’integrazione dei romeniin Italiatra famiglia e lavoro|editore=Centro Studi e Ricerche IDOS|data=22 marzo 2013|accesso=18 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130929062433/http://www.dossierimmigrazione.it/docnews/file/2013_Romania_Scheda%20socio-statistica.pdf|dataarchivio=29 settembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>. Accanto ai rumeni le principali comunità straniere presenti in Italia sono quella albanese (9,3% della popolazione straniera), [[Marocco|marocchina]] (8,7%), cinese (5,4%) ed [[ucraina]] (4,65%). Al 1º gennaio 2016, poco più del 30% dei residenti stranieri sono cittadini di un Paese dell'U.E., e oltre il 50% sono cittadini di un Paese europeo. I cittadini di Stati africani sono circa il 20% del totale, così come i cittadini di Stati asiatici<ref name="Bilancio2016"/>.
Non è possibile ricostruire accuratamente l'andamento della popolazione durante l'Alto Medioevo, ma per certo in Corsica sono venute a mancare per lunghi secoli le condizioni di base per un significativo sviluppo demografico, con la sicura decadenza della produzione agricola per conseguenza di una successione di invasioni e del continuo stato di anarchia feudale e di guerre (anche intestine) che afflissero lungamente l'isola.
 
La tabella a destra riporta il numero di cittadini stranieri residenti in Italia suddivisi per cittadinanza per gli anni 2005, 2010, 2015 e 2017. Come si può notare, le comunità che hanno registrato un aumento maggiore provengono dall'Est Europa (Romania, [[Bulgaria]], [[Moldavia]], [[Ucraina]] e [[Polonia]]) e dall'Asia meridionale (rispettivamente, [[India]], [[Bangladesh]], [[Pakistan]] e [[Sri Lanka]]). Più contenuto, invece, è stato l'aumento della popolazione straniera di origine albanese e marocchina, comunità che hanno visto il picco degli ingressi in anni precedenti, ma anche per effetto delle naturalizzazioni.
Preparata dall'istituzione nel Nord dell'isola di un regime simile a quello comunale sviluppatosi in Italia, l'amministrazione pisana coincide con un rifiorire della regione e con un incremento demografico di rilievo, testimoniato dal fervore edilizio che caratterizza quest'epoca e del quale restano tuttora significative tracce.
 
Un discorso a parte merita la comunità [[Popoli romaní|Romaní]] sul territorio italiano, ripartita tra [[Rom (popolo)|Rom]] (più diffusa al Centro-Sud e con maggiore propensione alla sedentarizzazione) e in minor misura [[Sinti]] (soprattutto al Nord, ma con forte tendenza al [[Popoli nomadi|nomadismo]]). Stime approssimative riportano 120.000 unità, di cui circa 70.000 di cittadinanza italiana.<ref>{{cita web | 1 = http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3633 | 2 = UNICEF: Rom in Italia | 3 = 10-1-2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090531121444/http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3633 | dataarchivio = 31 maggio 2009 | urlmorto = sì }}</ref>
Più tardi, i nuovi scontri e disordini che investiranno l'isola per secoli (inclusa la [[Peste]]), sino al pieno controllo da parte di Genova, non consentiranno un'espansione paragonabile a quella pisana e verso metà del [[XVIII secolo]], poco prima di far parte dello Stato francese, la popolazione censita si aggira attorno alle 120.000 anime.
 
=== Distribuzione ===
In questo quadro va tenuto conto che, almeno dal [[XV secolo]] si registra una notevole emigrazione verso l'Italia, con la creazione di significative colonie, come quelle presenti in Toscana, in Tuscia, a Napoli e a Roma (ove sino alla seconda metà del XVIII secolo il Papa si avvale del corpo militare della ''Guardia Corsa'' e si registrano un massimo di 900 famiglie corse in città, per una popolazione stimabile di almeno 3.000 persone).
La distribuzione dei cittadini stranieri sul territorio italiano è fortemente disomogenea: nel Nord-ovest risiede il 34,1% degli stranieri, nel Nord-est il 24,5%, nel Centro il 25,4% e nel Mezzogiorno e isole il 15,9%<ref name="Bilancio2016"/>. Nel 2015, tuttavia, come già negli anni precedente, l'incremento della popolazione straniera è stato più consistente nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord.
 
All'interno di tale distribuzione si nota inoltre una forte disparità tra i capoluoghi di provincia (con maggiori presenze) e le zone rurali.
Nel [[1801]] gli abitanti sono 164.000 e salgono a quasi 290.000 nel [[1891]].
 
[[File:Italiani e immigrati in italia.png|thumb|upright=2.2|[https://www.kaggle.com/gianlab/gli-immigrati-in-italia-dati-istat?scriptVersionId=16735428 Analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2018 con dati Istat]]]
La [[Prima guerra mondiale]] fa quasi scomparire un'intera generazione (circa 20.000 caduti, percentualmente una cifra assai maggiore di quella sofferta da qualsiasi altro distretto francese) e l'emigrazione, - intensa sino a circa metà del [[XX secolo]] – fa il resto, causando una brusca battuta d'arresto nella crescita demografica dell'isola, che nel [[1946]] aveva 268.000 abitanti e nel [[1975]] segnava gli stessi numeri del 1891.
[[File:Stranieri_in_Italia.png|thumb|Percentuale di stranieri sul totale della popolazione regionale nel 2015.]]
Province italiane con maggiore popolazione di stranieri residenti, al 1º gennaio 2018:
*[[Città metropolitana di Roma]] (556.794)
*[[Città metropolitana di Milano]] (459.109)
*[[Città metropolitana di Torino]] (220.403)
*[[Provincia di Brescia]] (156.068)
*[[Città metropolitana di Napoli]] (131.757)
*[[Città metropolitana di Firenze]] (131.322)
*[[Provincia di Bergamo]] (120.263)
*[[Città metropolitana di Bologna]] (118.792)
*[[Provincia di Verona]] (105.460)
 
I comuni italiani con maggiore stranieri residenti, al 1º gennaio 2018 (e differenza rispetto al 2017):
Il numero registrato nel 1975 include l'arrivo di circa 15.000 [[Pieds-noirs|pied noirs]], rimpatriati dall'[[Algeria]] nei primi anni sessanta del secolo scorso e installati da Parigi per lo più nella Piana Orientale, la parte più fertile dell'isola (lo sviluppo della regione, precedentemente malarica, era iniziato nel [[1957]]). L'arrivo dei pied noirs fu vissuto come una vera e propria ''colonizzazione di popolamento'' e un'espropriazione di massa da gran parte dei corsi: a questo evento è legata la rivolta indipendentista scoppiata nel [[1976]].
* [[Roma]] (385.559, +8.342 unità)
* [[Milano]] (262.521, +9.039)
* [[Torino]] (133.546, +24 unità)
* [[Firenze]] (59.992, +348 unità)
* [[Bologna]] (59.698, +52 unità)
* [[Napoli]] (58.203, +2.551 unità)
* [[Genova]] (55.947, +1.269 unità)
* [[Prato]] (38.199, +1.799 unità)
* [[Brescia]] (36.354, +475 unità)
* [[Venezia]] (36.051, +1.579 unità)
* [[Verona]] (35.639, +394 unità)
* [[Padova]] (33.555, +571 unità)
* [[Parma]] (32.306, +788 unità)
 
I capoluoghi di provincia italiani con la più alta percentuale (superiore al 15%) di stranieri residenti sul totale della popolazione, al 1º gennaio 2018:
Si aggiunga a questo che sino al [[1982]] i dati destinati al censimento erano sospettati d'essere gonfiati ad arte dai municipi allo scopo di ricavarne finanziamenti (va tenuto conto del fatto che moltissimi comuni corsi hanno meno di 100 abitanti) e si comprenderà come anche il dato del censimento del [[1999]] sia sconfortante, segnando appena poco più di 260.000 residenti, cui vanno a concorrere decine di migliaia di immigrati provenienti soprattutto dal [[Maghreb]], dal [[Portogallo]], dal resto della Francia e da altri Paesi.
* [[Prato]] (19,8%)
* [[Milano]] (19,2%)
* [[Piacenza]] (18,6%)
* [[Brescia]] (18,5%)
* [[Bergamo]] (16,5%)
* [[Parma]] (16,5%)
* [[Reggio nell'Emilia]] (16,4%)
* [[Padova]] (15,9%)
* [[Firenze]] (15,7%)
* [[Bologna]] (15,3%)
* [[Modena]] (15,2%)
* [[Cremona]] (15,1%)
* [[Torino]] (15,1%)
* [[Novara]] (15,0%)
* [[Vicenza]] (15,0%)
 
Tabella con la classifica per regioni della popolazione straniera residente in Italia
A titolo di paragone, l'[[Umbria]], con una superficie quasi identica alla Corsica conta circa 896.000 abitanti, il [[Molise]], pur essendo montuoso ed esteso circa la metà della Corsica, ne conta circa 313.000, mentre la Repubblica di [[Malta]], con appena 316&nbsp;km² di superficie conta ben 416.000 abitanti.
{| class="wikitable sortable" style="font-size: 100%"
 
|- bgcolor=lightgrey
{| border="1" cellpadding=0 cellspacing=0 width=600 align="right" valign=middle style="margin-left: 0.5em; margin-right: 0.5em;"
!ordine||Regione||Cittadini Stranieri||% su popolazione totale||Variazione % anno precedente
|- align=center
|-
||1||[[Lombardia]]||1&nbsp;153&nbsp;835||11,50||{{formatnum:+1.3}}
{| border="0" cellpadding=2 cellspacing=2 width=100% align="center" valign=middle style="margin-left: 0.5em; margin-right: 0.5em;"
|-
|+'''Tabella II - Principali Aree Urbane in Corsica'''<sup>*</sup>
||2||[[Lazio]]||679&nbsp;474||11,52||{{formatnum:+2.5}}
|- align=center
|-
| Area Urbana (''nome in [[Lingua corsa|corso]]'')
||3||[[Emilia Romagna]]||535&nbsp;974||12,04||{{formatnum:+1.3}}
| Dip.
|-
| N. di<br />Comuni
||4||[[Veneto]]||487&nbsp;864||9,95||{{formatnum:+0.5}}
| Sup. km²
|-
| Popolazione<br />1999
||5||[[Piemonte]]||423&nbsp;506||9,68||{{formatnum:+1.1}}
| % sul totale<br /><small>(Corsica=100%)</small>
|-
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
||6||[[Toscana]]||408&nbsp;463||10,93||{{formatnum:+2.0}}
| [[Ajaccio]]<sup>1</sup> ''(Aiacciu)''
| 2A-
||7||[[Campania]]||258&nbsp;524||4,44||{{formatnum:+6.1}}
| 2
|-
| 100
||8||[[Sicilia]]||193&nbsp;014||3,84||{{formatnum:+2.0}}
| 55.649
|-
| 21,39%
||9||[[Liguria]]||141&nbsp;720||9,10||{{formatnum:+2.5}}
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
|-
| [[Bastia]] ''(Bastia)''
||10||[[Marche]]||136&nbsp;045||8,88||{{formatnum:-0.1}}
| 2B
| 6-
||11||[[Puglia]]||134&nbsp;351||3,32||{{formatnum:+5.0}}
| 90
|-
| 54.075
||12||[[Calabria]]||108&nbsp;494||5,54||{{formatnum:+5.5}}
| 20,78%
|-
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
||13||[[Friuli Venezia Giulia]]||106&nbsp;681||8,77||{{formatnum:+2.3}}
| [[Porto Vecchio]] ''(Portivechju)''
| 2A-
||14||[[Umbria]]||95&nbsp;710||10,82||{{formatnum:-0.2}}
| 1
|-
| 169
||15||[[Trentino-Alto Adige]]||94&nbsp;947||8,89||{{formatnum:+1.8}}
| 10.326
|-
| 3,97%
||16||[[Abruzzo]]||87&nbsp;054||6,62||{{formatnum:+0.6}}
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
|-
| [[Borgo (Francia)|Borgo]] ''(U Borgu)''
||17||[[Sardegna]]||54&nbsp;224||3,29||{{formatnum:+7.7}}
| 2B
| 2-
||18||[[Basilicata]]||22&nbsp;500||3,97||{{formatnum:+8.3}}
| 67
|-
| 8.796
||19||[[Molise]]||13&nbsp;943||4,52||{{formatnum:+7.4}}
| 3,38%
|-
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
||20||[[Valle d'Aosta]]||8&nbsp;117||6,43||{{formatnum:-1.7}}
| [[Corte (Francia)|Corte]] ''(Corti)''
|- bgcolor=lightgrey
| 2B
|| || ITALIA || 5&nbsp;144&nbsp;440 || 8,50 || {{formatnum:+1.9}}
| 1
| 149
| 6.329
| 2,43%
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
| [[Calvi (Francia)|Calvi]] ''(Calvi)''
| 2B
| 1
| 31
| 5.177
| 1,99%
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
| [[Vescovato (Francia)|Vescovato]] ''(Vescuvatu)''
| 2B
| 3
| 44
| 4.365
| 1,68%
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
| [[Isola Rossa]] ''(L'Isula)''
| 2B
| 2
| 13
| 4.027
| 1,55%
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
| [[Penta di Casinca]] ''(Penta di Casinca)''
| 2B
| 4
| 49
| 3.987
| 1,53%
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
| [[Sartena]] ''(Sartè)''
| 2A
| 1
| 200
| 3.410
| 1,31%
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
| [[Propriano]] ''(Prupià)''
| 2A
| 1
| 19
| 3.166
| 1,22%
|- align="right" style="background:#c0c0ff"
| [[Prunelli di Fiumorbo]] ''(Prunelli di Fiumorbu)''
| 2B
| 1
| 37
| 2.745
| 1,05%
|- align="right" style="background:#b0d0ff"
|- align=left
| colspan="6" |
* Su un totale di 260.196 abitanti le due uniche città corse, Ajaccio e Bastia, raccolgono da sole il 42,17% dell'intera popolazione. Le restanti aree urbane raccolgono un ulteriore 20,11%.
* La popolazione corsa, è concentrata in aree urbane nella misura del 62,28%, con una densità urbana di soli 167 ab./km² (162.052 ab. su 968&nbsp;km²) e di appena 12 ab./km² (98.144 ab. su 7.713&nbsp;km²) nel resto del territorio.
* La quasi totalità del recente incremento demografico (+15.000 ab. tra 1999 e 2005) si è registrata in Ajaccio e Bastia e per via di immigrazione.
<sup>1</sup>Ajaccio e Bastelicaccia sono state considerate come unica area urbana.
 
<small><sup>*</sup>Elaborazione su dati ufficiali [http://www.insee.fr/fr/insee_regions/corse/home/home_page.asp INSEE]</small>
|}
|}
L'ultimo rilevamento della popolazione segnala poco più di 275.000 ad inizio [[2005]], anche questo dovuto in massima parte all'immigrazione (funzionari pubblici, oltre a pensionati e lavoratori extracomunitari), mentre si registra una sempre maggiore polarizzazione della popolazione verso le uniche due vere città dell'isola, Bastia ed Ajaccio, che con i rispettivi hinterland raccolgono ormai circa il 60% degli abitanti dell'intera Corsica (mentre nessuno degli altri centri arriva ai 10.000 abitanti).
 
Questo vuol dire che, al di fuori delle due capitali di distretto, il resto dell'isola è abitato da circa 110.000 persone (una densità media di circa 15 abitanti/km²).
 
Il numero di corsi emigrati (''a diaspura'') si calcola in almeno un milione, includendo anche i discendenti degli emigrati che, da metà [[XIX secolo]] agli anni trenta del successivo, hanno lasciato in massa l'isola soprattutto verso il "continente" francese, le sue colonie (in prevalenza [[Algeria]], [[Marocco]], [[Indocina]]) e verso l'[[America Latina]] (soprattutto [[Venezuela]] e [[Porto Rico]], isola nella quale circa il 4% della popolazione è d'origine corsa).
 
Se molti corsi sono emigrati dalla loro isola, altre popolazioni hanno contribuito ad un suo ripopolamento.
 
Oggi sono presenti in Corsica alcune migliaia di cittadini italiani.
L'immigrazione italiana, facilitata da sempre oltre che dalla vicinanza dell'isola alle coste toscane e sarde, anche dall'intercomprensione naturale tra locutori di lingua italiana e corsa, è stata a lungo rilevante.
Per secoli (e soprattutto nel [[XIX secolo|XIX]] e sino all'alba del [[XX secolo]]) genti toscane, provenienti soprattutto dalle aree montane più depresse della [[Lunigiana]] e della [[Piana di Lucca|Lucchesia]] emigrarono in Corsica, soprattutto verso il [[Alta Corsica|Cismonte]] e il [[Capo Corso]], in via definitiva o regolarmente come lavoratori stagionali. In genere tali lavoratori, molto poveri, erano visti con un certo disprezzo dagli isolani e il termine ''"lucchese"'' è ancora oggi utilizzato in Corsica quale sinonimo, essenzialmente dispregiativo, di ''italiano''.
 
Praticamente esauritosi con i primi decenni del secolo scorso il fenomeno dell'immigrazione dalla Toscana e dalla penisola italiana, in epoche più recenti si è avuto un discreto afflusso di [[Sardegna|sardi]] che si sono installati soprattutto nella parte meridionale dell'isola. Alcuni di essi non hanno fatto che ripetere all'inverso il percorso seguito dai loro antenati: legami con la vicina Sardegna erano già presenti in epoca preistorica quando l'etnia nuragica dei [[Corsi (etnia nuragica)|Corsi]] abitava entrambe le sponde delle [[bocche di Bonifacio]], e in epoca medievale coi [[Storia della Sardegna dei Giudicati|giudicati]], quando una popolazione eterogenea formata da sardi, corsi, toscani e liguri popolò il neonato villaggio di [[Sassari]] dando contemporaneamente origine alla [[lingua sassarese]], parlata nei territori di influenza. A partire dal [[XIV secolo|XIV]]-[[XV secolo]], provenendo dal [[Corsica del Sud|Pumonte]] andarono a ripopolare soprattutto la [[Gallura]] e in generale il nord Sardegna, diffondendo sulla vicina isola la loro lingua evolutasi nel frattempo nel [[Dialetto gallurese|gallurese]], nonché una ricca [[onomastica]] che comprende i ''Cossu'' (corso), ''Cosseddu'' (diminutivo di Cossu) e ''Cossiga'' (Corsica), e i cui discendenti includono il noto [[Francesco Cossiga]].
 
Soprattutto nella seconda metà del Novecento è divenuto notevole l'afflusso di residenti provenienti dal resto della Francia, che costituiscono ancor oggi la maggioranza degli impiegati governativi e soprattutto nelle forze militari e di polizia, cui si aggiungono gli operanti nel settore turistico (notevole l'afflusso stagionale) e gli imprenditori agricoli, in particolare i ''pieds noirs'' rimpatriati dalle ex-colonie francesi (prevalentemente dall'Algeria) e i loro associati e discendenti. Nella erosione delle comunità corsofone hanno avuto un ruolo decisivo la scolarizzazione sempre più estesa e la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, nonché lo stabilirsi in Corsica di decine e decine di migliaia di francofoni (inclusi corsi emigrati molto giovani in continente francese e nelle sue colonie e dei loro discendenti), concentrato soprattutto negli ultimi trent'anni, e la forte immigrazione dal [[Maghreb]] francofono (pari, per incidenza percentuale, solo a quella di Parigi).
 
== Comuni ==
=== Comuni più popolati ===
[[File:Ajaccio Panorama Copie.jpg|thumb|Ajaccio]]
[[File:Calvi-Vue generale.jpg|thumb|Calvi]]
I primi dieci comuni còrsi per numero di abitanti sono:
 
{| class="wikitable sortable"
|+ Italiani e immigrati in Italia nel 2018
! style="background:#efefef" colspan="1" | '''Stemma'''
! !! Immigrati !! Italiani !! Totale
! width="100" align="left" style="background:#efefef" | '''Comune'''
! align="center" style="background:#efefef" | '''Abitanti'''<br />
! align="center" style="background:#efefef" | '''Superficie'''<br />in km²
! align="center" style="background:#efefef" | '''Abitanti/<br />km²'''
! width="85" align="left" style="background:#efefef" | '''Dipartimento'''
|-
!Lombardia
| align="center" | [[File:Blason_ville_fr_Ajaccio.svg|35px|Ajaccio]]
|1.153.835
| [[Ajaccio]] || align="center" | {{formatnum:65000}}<ref name="INSEE 2009">[http://www.insee.fr/fr/ppp/bases-de-donnees/recensement/populations-legales/commune.asp?annee=2009&depcom=2A004 INSEE 2009]</ref>|| align="right" |82,03|| align="right" | 792,39
|8.882.423
| [[Corsica del Sud]]
|10.036.258
|-
!Lazio
| align="center" | [[File:Blason_Ville_fr_Bastia.svg|35px|Bastia]]
|679.474
| [[Bastia]] || align="center" | {{formatnum:44165}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |19,38|| align="right" | 2&nbsp;278,90
|5.217.219
| [[Alta Corsica]]
|5.896.693
|-
!Campania
| align="center" | [[File:Blason_Porto-Vecchio.svg|35px|Porto Vecchio]]
|258.524
| [[Porto Vecchio]] || align="center" | {{formatnum:11309}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |168,65|| align="right" | 67,06
|5.568.336
| [[Corsica del Sud]]
|5.826.860
|-
!Sicilia
| align="center" | [[File:Blason_ville_fr_Borgo_(Haute_Corse).svg|35px|Borgo]]
|193.014
| [[Borgo (Francia)|Borgo]] || align="center" | {{formatnum:7644}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |37,78|| align="right" | 202,33
|4.833.975
| [[Alta Corsica]]
|5.026.989
|-
!Veneto
| align="center" | [[File:Blason_ville_fr_Biguglia_(Haute-Corse).svg|35px|Biguglia]]
|487.893
| [[Biguglia]] || align="center" | {{formatnum:6934}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |22,27|| align="right" | 311,36
|4.417.144
| [[Alta Corsica]]
|4.905.037
|-
!Emilia-Romagna
| align="center" | [[File:COA_fr_Corte.svg|35px|Corte]]
|535.974
| [[Corte (Francia)|Corte]] || align="center" | {{formatnum:6829}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |149,27|| align="right" | 45,75
|3.916.655
| [[Alta Corsica]]
|4.452.629
|-
!Piemonte
| align="center" | [[File:Blason_ville_fr_Calvi_(Haute-Corse).svg|35px|Calvi]]
|423.506
| [[Calvi (Francia)|Calvi]] || align="center" | {{formatnum:5486}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |31,2|| align="right" |175,83
|3.952.359
| [[Alta Corsica]]
|4.375.865
|-
!Toscana
| align="center" |
|408.463
| [[Furiani]] || align="center" | {{formatnum:5283}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |18,49|| align="right" |285,72
|3.328.505
| [[Alta Corsica]]
|3.736.968
|-
!Calabria
| align="center" |
|108.494
| [[Lucciana]] || align="center" | {{formatnum:4246}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |29,16|| align="right" |145,61
|1.848.193
| [[Alta Corsica]]
|1.956.687
|-
!Sardegna
| align="center" |
|54.224
| [[Ghisonaccia]] || align="center" | {{formatnum:3738}}<ref name="INSEE 2009"/>|| align="right" |68,13|| align="right" |54,87
|1.593.952
| [[Alta Corsica]]
|1.648.176
|-
!Liguria
|141.720
|1.415.261
|1.556.981
|-
!Marche
|136.045
|1.395.708
|1.531.753
|-
!Abruzzo
|87.054
|1.228.142
|1.315.196
|-
!Friuli-Venezia Giulia
|106.652
|1.108.886
|1.215.538
|-
!Umbria
|95.710
|788.930
|884.640
|-
!Basilicata
|22.500
|544.618
|567.118
|-
!Provincia Autonoma Trento
|46.929
|492.969
|539.898
|-
!Reggio nell'Emilia
|64.834
|467.741
|532.575
|-
!Provincia Autonoma Bolzano / Bozen
|48.018
|479.732
|527.750
|-
!Molise
|13.943
|294.550
|308.493
|-
!Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste
|16.234
|236.170
|252.404
|}
In questi soli dieci comuni nel [[2012]] era concentrata circa metà popolazione della Corsica, che risultava essere di 305.674 abitanti.<ref>[http://www.corsematin.com/article/ajaccio/le-dernier-recensement-credite-la-corse-de-305-674-habitants.550298.html Le dernier recensement crédite la Corse de 305 674 habitants]</ref>
Sempre nello stesso anno il comune meno abitato dell'isola risultava [[Erone (Francia)|Erone]] in [[Castagniccia]] ([[Alta Corsica]]) con solo sei abitanti<ref>[http://www.topito.com/top-communes-moins-peuplees-france Top 10 des communes les moins peuplées de France]</ref>.
 
=== EtnieAppartenenza e minoranze stranierereligiosa ===
[[File:Moschea Ravenna.jpg|thumb|La Moschea di Ravenna ]]
Al 1º gennaio 1999 risultavano 3.116 italiani, diminuiti a 2.466 nel 2010 e aumentati fino a 4.200 nel [[2012]]<ref>[http://www.insee.fr/fr/themes/document.asp?reg_id=6&ref_id=23111#inter1 Population immigrée : une main-d'œuvre plus européenne]</ref><ref>[http://www.insee.fr/fr/insee_regions/corse/themes/dossiers/atlasimmig/atlasimmig.pdf Insee Corse - Atlas de la population immigrées en Corse], 2004</ref>.
Secondo l'ultima indagine [[ISTAT]], condotta tra il 2011 ed il 2012, oltre la metà dei cittadini stranieri residenti in Italia con più di 6 anni di età si dichiara cristiano (56,4%). La seconda comunità religiosa tra gli stranieri è invece costituita dai musulmani (26,3%), mentre i buddisti sono circa il 3% ed il 7,1% si dichiara ateo. I 4.570.317 immigrati censiti in Italia a quella data risultavano infatti così suddivisi<ref>[http://www.istat.it/it/files/2015/10/Religione-tra-gli-stranieri.pdf?title=Religione+tra+i+cittadini+stranieri+-+02%2Fott%2F2015+-+Testo+integrale.pdf]</ref>:
* Cristiani: 2.052.000, di cui:
** Ortodossi: 983.000, in prevalenza romeni (62%)
** Cattolici: 913.000, in prevalenza romeni e sudamericani
** Protestanti: 98.000, in prevalenza romeni (17%)
* Musulmani: 957.000, in prevalenza marocchini (35%) ed albanesi (15%)
* Atei / Non religiosi: 258.000, in prevalenza cinesi (25%) e albanesi (24%)
* Buddisti: 102.000, in prevalenza cinesi (64%)
* Altri: 142.000
* Non risponde: 124.000
 
Se si considera, invece, la religione alla quale i genitori educano i propri figli (0-5 anni), il 41% dei bambini segue la fede musulmana contro il 37% di cristiani (in prevalenza cattolici e in misura minore ortodossi). Il 6% dei bambini non riceve invece nessuna educazione religiosa.
Al 1º gennaio 2010 risultano residenti in Corsica {{formatnum:26332}}<ref>{{fr}} [http://www.insee.fr/fr/themes/tableau.asp?reg_id=6&ref_id=poptc02501 Population selon la nationalité au 1er janvier 2010], [[Institut national de la statistique et des études économiques|INSEE]].</ref> cittadini stranieri, pari all'8% della popolazione corsa.
 
=== Età ===
{| class="wikitable" border="1" cellspacing="0" cellpadding="5"
{| class="wikitable" style="width:40%;float:right;text-align:center;"
!Residenti stranieri
! ! align="center" colspan="2"|Alunni con cittadinanza non italiana<br />nel sistema scolastico italiano<br />Dati Ministero dell'Istruzione<ref>[https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/FOCUS+16-17_Studenti+non+italiani/be4e2dc4-d81d-4621-9e5a-848f1f8609b3?version=1.0 Ministero dell'istruzione]</ref>
!Popolazione<br />1º gennaio 2010
|-
| 2016-2017 || 826&nbsp;091
|-
| 2015-2016 || 814&nbsp;851
|-
| 2014-2015 || 814&nbsp;208
|{{MAR}}
| align="right" |{{formatnum:10407}}
|-
| 2013-2014 || 803&nbsp;053
|{{PRT}}
| align="right" |{{formatnum:6832}}
|-
| 2012-2013 || 786&nbsp;630
|{{ITA}}
| align="right" |{{formatnum:2466}}
|-
| 2011-2012 || 755&nbsp;939
|{{TUN}}
| align="right" |{{formatnum:1684}}
|-
| 2010-2011 || 710&nbsp;263
|{{DZA}}
| align="right" |{{formatnum:811}}
|-
| 2009-2010 || 673&nbsp;800
|{{ESP}}
| align="right" |{{formatnum:264}}
|-
| 2008-2009 || 629&nbsp;360
|{{TUR}}
| align="right" |{{formatnum:11}}
|-
| 2007-2008 || 574&nbsp;133
|Altri paesi
| align="right" |{{formatnum:4668}}
|-
| 2006-2007 || 501&nbsp;420
|'''Totale'''
| align="right" |'''{{formatnum:26332}}'''
|-
| 2005-2006 || 431&nbsp;211
|-
| 2004-2005 || 370&nbsp;803
|-
| 2003-2004 || 307&nbsp;141
|-
| 2002-2003 || 239&nbsp;808
|-
| 2001-2002 || 196&nbsp;414
|}
 
Nel 2010, gli stranieri residenti in Italia risultavano significativamente più giovani dei cittadini italiani, con un'età [[mediana (statistica)|mediana]] di 32,5 anni contro 44,3. Si tratta della quarta comunità straniera più giovane tra i Paesi della U.E. contro la seconda popolazione nazionale più vecchia (dopo la Germania).<ref name=FocusEurostat>[http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-SF-11-034/EN/KS-SF-11-034-EN.PDF Population and social conditions]</ref>
== Criminalità ==
Nel corso dell'anno 2009 si sono verificati nella Francia metropolitana 682 omicidi volontari e di essi 28 sono stati perpetrati in Corsica. Il tasso approssimativo di omicidi in rapporto alla popolazione risulta così essere di 1 ogni 95000 abitanti in Francia continentale e di 1 ogni 10800 abitanti in Corsica.
Nel 2009 i minorenni erano 932.675 (il 22% del totale) mentre gli stranieri nati in Italia (le cosiddette [[seconde generazioni]]) erano ormai 573 mila<ref name= Istat2010>[http://www.istat.it/it/files/2011/01/testointegrale20101012.pdf?title=Popolazione+straniera+residente.+1%C2%B0+gennaio+2010+-+12%2Fott%2F2010+-+testointegrale20101012.pdf Rapporto Istat - La popolazione straniera residente in Italia al 1º gennaio 2010]</ref>, cioè il 13,5% del totale degli stranieri. In particolare, gli stranieri nati in Italia nel 2010 hanno rappresentato il 14% del totale delle nascite, un'incidenza circa doppia rispetto a quella degli stranieri sul totale della popolazione residente<ref name=Istat2011>[http://www.istat.it/it/archivio/39726 ISTAT - La popolazione straniera residente in Italia (dati 1º gennaio 2011)]</ref>.
La maggioranza dei crimini violenti sono commessi nella Corsica meridionale (dipartimento 2A) dove sono più attive le organizzazioni clandestine e maggiori gli intrecci affaristico-economici.
 
La presenza di allievi privi di cittadinanza italiana è in costante aumento nel sistema scolastico italiano, rappresentando oggi il 9%, con punte prossime al 10% nella scuola dell'obbligo. La loro presenza però è concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali e in particolare in alcune aree urbane, cosicché in talune scuole la percentuale risulta significativamente più elevata<ref name=Repubblica>[http://www.repubblica.it/scuola/2013/11/16/news/quasi_800_mila_gli_alunni_stranieri_in_italia_ma_tanti_nascono_nel_nostro_paese-71098516/?ref=HREC1-11 Alunni stranieri, non è più boom. E la maggioranza è nata in Italia - Repubblica.it] La Repubblica 6 novembre 2013]</ref>.
== Amministrazione ==
[[File:Corsica.jpg|right]]
[[File:Ajaccio Grand Hôtel Continental.jpg|thumb|Ex Grand Hotel, sede della Collettività territoriale]]
La Corsica è, dal punto di vista politico, integrata nello Stato francese come una regione detta "Collettività Territoriale", ''Collectivité territoriale de Corse'' (CTC), che comprende due [[Dipartimenti francesi|Dipartimenti]]: [[Corsica del Sud]], con capoluogo [[Ajaccio]], e [[Alta Corsica]], con capoluogo [[Bastia]].
 
Questi alunni rappresentano tutti gli stati del mondo, sebbene il 45% di loro provenga da soli 3 stati (Romania, Marocco e Albania). Circa l'81% di loro proviene da 19 stati (Romania, Albania, Marocco, Cina, Moldavia, Filippine, India, Ucraina, Ecuador, Peru, Tunisia, Pakistan, Macedonia, Egitto, Bangladesh, Senegal, Nigeria, Polonia, Ghana). Quasi la metà di questi alunni, oltre 371.000, sono nati e cresciuti in Italia, parlano l'[[Lingua italiana|italiano]] come prima lingua e/o sono [[bilinguismo|bilingui]]; essi hanno lo status di "straniero" in base ad una legislazione basata principalmente sullo [[ius sanguinis]] e non sullo [[ius soli]], vigente e condizionato in pochi paesi europei (per esempio Grecia, Francia, Portogallo, Irlanda, Regno Unito e Finlandia), ma che invece caratterizza quasi tutti gli stati del continente americano.<ref>[http://www.repubblica.it/scuola/2013/11/16/news/quasi_800_mila_gli_alunni_stranieri_in_italia_ma_tanti_nascono_nel_nostro_paese-71098516/?ref=HREC1-11 Alunni stranieri, non è più boom. E la maggioranza è nata in Italia - Repubblica.it] La Repubblica, 6 novembre 2013]</ref>
Alla regione, in quanto tale, fu riconosciuta maggiore autonomia solo a partire dal 13 maggio [[1991]], con una legge che istituì una ''Collectivité territoriale de la République'' in Corsica. A partire dal [[1960]] la Corsica era parte della regione ''[[Provenza-Alpi-Costa Azzurra]]''. Nel [[1972]] alla Corsica fu concessa la denominazione – scarsamente significativa, da un punto di vista dell'autonomia concreta – di "Istituzione pubblica regionale" (''établissement public régional''). Nel [[1975]] l'isola fu concretamente staccata dalla regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra ed elevata a rango di 22ª [[Regioni della Francia|regione metropolitana francese]], comprendente due dipartimenti – allora istituiti dividendo l'unico dipartimento precedente che comprendeva l'intera isola – a loro volta suddivisi in 5 ''arrondissements'' (circondari). I circondari comprendono in tutto 52 ''Cantoni'' locali cui appartengono i 360 comuni dell'isola, molti dei quali contano meno di 100 abitanti.
 
=== Titolo di studio ===
La capitale della regione è [[Ajaccio]] dove hanno sede l'[[Consiglio esecutivo della Corsica|Esecutivo]] e l'[[Assemblea della Corsica|Assemblea di Corsica]].
La popolazione straniera residente in Italia ha un livello di istruzione simile a quello della popolazione italiana. Fonti Istat e Banca d'Italia riportano come il 39,4% della popolazione italiana abbia un diploma di scuola media superiore a fronte del 38,9% della popolazione straniera. Gli italiani in possesso di laurea invece si attestano intorno al 12,5% contro il 10,2% degli stranieri<ref name="www.quattrogatti.info">[http://www.quattrogatti.info/index.php?option=com_content&view=article&id=108 L'Immigrazione in Italia: Minaccia o Risorsa? - www.quattrogatti.info]</ref>.
 
=== Condizione economica ===
Alla configurazione amministrativa attuale dell'isola si è giunti a seguito di una serie di successive riforme, l'ultima delle quali, mirante a riunificare i due dipartimenti e a conferire maggiori poteri alla Collettività Territoriale, è stata respinta con ristretto margine a seguito di un referendum approvativo tenutosi nel [[2003]].
[[File:Immigrati occupati disoccupati inattivi.png|thumb|upright=2.2|[https://www.kaggle.com/gianlab/gli-immigrati-in-italia-dati-istat?scriptVersionId=16735428 analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2018 con dati Istat]]]
Un rapporto dell'Istat relativo agli anni 2008/2009 sugli stranieri nati all'estero e residenti in Italia<ref>[http://www.istat.it/it/files/2011/12/redditfamiglieconstranieri.pdf?title=Redditi+delle+famiglie+con+stranieri+-+22%2Fdic%2F2011+-+Testo+integrale.pdf I redditi delle famiglie con stranieri]</ref> rileva che due terzi sono immigrati per motivi di lavoro.
 
Le condizioni economiche delle famiglie straniere sono in generale peggiori di quelle delle famiglie italiane. Infatti, le prime dispongono di un reddito netto mediano di 14.469,00 € contro i 24.631 € dei secondi. Le famiglie con un reddito netto più vicino a quello delle famiglie italiane sono, tra le comunità più numerose, quelle albanesi (70,1% del reddito medio delle famiglie italiane), filippine (68,3%) e cinesi (67,1%). Al contrario, quelle più lontane dal tenore di vita degli italiani sono le famiglie ucraine (40,8%), moldave (48,6%) e romene (47,6%).
Alla riforma si opponevano sia i più partigiani sostenitori del forte centralismo dello Stato francese, temendo che la concessione di autonomie giudicate troppo ampie potesse costituire un pericoloso precedente, sia gli indipendentisti còrsi, che vedevano nella riforma un pretesto da parte dello Stato centrale per chiudere definitivamente il ''capitolo Corsica'' concedendo una configurazione amministrativa che, comunque, prevedeva autonomie e poteri in genere meno ampi di quelli di cui godono, ad esempio, le regioni a statuto speciale italiane e spagnole o i ''Länder'' tedeschi.
 
{| class="wikitable"
|+ Immigrati in Italia di 15 anni e più occupati, disoccupati o inattivi nel 2018
! !! Occupati !! Disoccupati !! Inattivi !! Totale
|-
!Italia
|2.455.003
|399.746
|2.173.803
|5.028.552
|-
!Nord-ovest
|831.518
|124.054
|742.004
|1.697.576
|-
!Nord-est
|590.848
|91.435
|521.326
|1.203.609
|-
!Mezzogiorno
|386.356
|109.652
|530.923
|1.026.931
|-
!Centro
|455.729
|74.605
|379.551
|909.885
|----
|}
 
Nel complesso, quasi la metà (49,1%) delle famiglie composte da soli stranieri è a rischio povertà (tale percentuale è il 17,4% per le famiglie di soli italiani). Come nel caso degli italiani, tuttavia, il rischio povertà è considerevolmente più elevato al [[Italia meridionale|Sud]] che al [[Italia centrale|Centro]] o al [[Italia settentrionale|Nord]].
Nel corso del [[2000]], il Primo Ministro [[Lionel Jospin]] propose un piano di riforme e la concessione di autonomie inedite per la Francia in cambio della fine della violenza politica scatenata da quasi un trentennio dai movimenti clandestini indipendentisti còrsi.
La riforma proposta prevedeva forme più estese di protezione (ma non la coufficialità) del [[lingua corsa|còrso]], dichiarato in pericolo di estinzione dall'[[UNESCO]] a seguito dell'assimilazione perseguita tradizionalmente dalla Francia anche verso altre sue regioni e lingue minoritarie.
 
Tuttavia, le condizioni economiche degli stranieri migliorano con l'allungarsi della permanenza in [[Italia]]. Infatti, il reddito di una famiglia di soli stranieri residente nel Paese da più di 12 anni è in media superiore del 40% rispetto a quello di una famiglia arrivata da soli due anni. Inoltre, le entrate delle famiglie straniere dipendono per oltre il 90% da redditi da lavoro, mentre per le famiglie italiane tale quota si attesta solo al 63,8%. I redditi da capitale incidono appena per l'1,1% (contro il 5,5%) e le pensioni contano solo per l'1,9% (contro quasi il 30% delle famiglie italiane). Da osservare anche che il possesso di una [[laurea]] si traduce, in media, in un reddito solo dell'8% più elevato rispetto a quello di chi possiede la licenza elementare. Gli italiani laureati, al contrario, guadagnano in media il 75% in più di quelli con una licenza elementare.
L'opposizione a questo piano si concentrò con successo attorno ai ''gollisti'', fautori della ''grandeur'' e timorosi che la concessione di troppo estese autonomie alla Corsica potesse condurre ad un effetto domino che, coinvolgendo regioni come l'[[Alsazia]], il [[Pirenei Atlantici|Paese Basco]] e la [[Bretagna]], avrebbe messo in dubbio la stessa unità nazionale dell'''esagono'' francese.
 
[[File:Reati immigrati.png|thumb|upright=2.2|[https://www.kaggle.com/gianlab/gli-immigrati-in-italia-dati-istat?scriptVersionId=16735428 analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2018 con dati Istat]]]
Dopo il tentativo di Jospin, il governo di [[Jean-Pierre Raffarin]], con il contributo e l'impegno soprattutto del Ministro degli Interni [[Nicolas Sarkozy]] propose la soppressione dei due dipartimenti e la concessione di ulteriori poteri alla collettività territoriale. Il referendum approvativo della riforma si tenne il 6 luglio [[2003]]: i "no" prevalsero, sebbene per un margine abbastanza ristretto.
I principali reati compiuti dagli immigrati detenuti riguardano lo spaccio di droga, la rapina e i delitti legati al furto. Il seguente grafico riguarda i reati compiuti da detenuti immigrati che si trovano nelle carceri italiane.
 
=== Stranieri irregolari ===
La Corsica è pertanto governata attualmente secondo uno statuto e, soprattutto, uno schema amministrativo (regione/dipartimenti/circondari/cantoni/comuni), che non la differenzia – nella sostanza – dalle altre regioni francesi e che comunque vede come centrale la figura del Prefetto che governa l'isola direttamente per conto del governo di Parigi.
I dati delle statistiche ufficiali basate sulla [[residenza (diritto)|residenza]], come è ovvio, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale. La [[Fondazione ISMU|Fondazione Ismu-Iniziative e studi sulla multietnicità]] stima la presenza di stranieri irregolari presenti sul territorio italiano al 1º gennaio 2014 in 300.000 unità (pari al 6% in proporzione alla popolazione straniera regolare), la stessa fondazione stimava gli irregolari in 500.000 unità nel 2003 e in 326.000 nel 2012<ref>{{cita web|url=http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2014/02/STIME-ISMU-IRREGOLARI_magg-2013_el.pdf |titolo=Stima delle presenze irregolari. Vari anni |pubblicazione=ISMU|data=}}</ref>.
 
In Italia l'immigrazione irregolare è alimentata soprattutto dagli ''overstayers'', tutti quegli stranieri che, entrati nel Paese regolarmente, restano dopo la scadenza del visto o dell'autorizzazione al soggiorno: un fenomeno che ha raggiunto - secondo dati ufficiali del [[Ministero dell'Interno]]<ref>[http://www.stranieriinitalia.it/news/viminale14ago2006.htm Viminale, 14 agosto] 2006</ref> - il 60% del totale degli immigrati irregolari nel 2005 (il 63% nel primo semestre del 2006). Un altro 25% circa degli immigrati irregolari giunge illegalmente da altri [[Accordi di Schengen|Paesi Schengen]], approfittando dell'abolizione dei controlli alle frontiere interne (il 24% nei primi sei mesi del 2006). Soltanto il 15% dell'immigrazione irregolare arriva dalle rotte del [[Mediterraneo]].
Diversi movimenti politici regionalisti (''nationalistes'') mettono in discussione tale situazione e reclamano, tra l'altro, esenzioni e vantaggi fiscali ben più estesi di quelli attualmente goduti dall'isola, maggiori poteri di autonomia ai governi locali, riconoscimento ufficiale della [[Lingua corsa|lingua còrsa]] e, relativamente ai gruppi politici più radicali, l'indipendenza totale dalla Francia. A tale proposito numerosi sondaggi hanno ripetutamente dimostrato che, se la maggioranza della popolazione còrsa è ampiamente favorevole a un regime di autonomia in seno alla Francia<ref>[http://www.ifop.com/media/poll/situationcorse.pdf Enquête sur la situation en Corse - Résultats détaillés]</ref> {{Citazione necessaria|(il modello a cui guardano è lo statuto speciale della vicina [[Sardegna]])}}, solo una minoranza (attualmente il 10-15%) rivendica l'indipendenza<ref>{{cita web|http://tempsreel.nouvelobs.com/politique/20081001.OBS3635/89-des-corses-opposes-a-l-independance-de-l-ile.html|89% des Corses opposés à l'indépendance de l'île, Le Nouvel Observateur}}</ref><ref>[http://www.rue89.com/rue89-politique/2012/08/06/quoi-pensent-les-corses-quand-ils-pensent-la-corse-234434 Enquête: la Corse vue par les Corses - Rue89, Le nouvel observateur]</ref><ref>[http://www.ifop.com/media/poll/1904-1-study_file.pdf Les Corses et leur perception de la situation sur l'île - Résultats détaillés]</ref>.
 
=== Sbarchi ===
Lo Stato centrale non intende neanche discutere di indipendenza vera e propria (temendo, tra l'altro, che la questione còrsa potrebbe costituire un pericoloso precedente nonché un esempio seguito da altre sue regioni – in primo luogo i Dipartimenti d'Oltremare, ma anche le province basche – dando il via ad un parziale smembramento della Francia stessa) né, vista la sua Costituzione che prevede uno Stato fortemente centralizzato, ha largo spazio di manovra nella concessione di autonomie locali e regionali davvero estese.
{{Vedi anche|Rotte di migranti nel Mediterraneo}}
A sbarcare sulle coste italiane attraversando irregolarmente i confini marittimi sono sia [[rifugiati]] in fuga da conflitti armati o persecuzioni e aventi [[diritto di asilo]], sia migranti economici in cerca di migliori condizioni di lavoro<ref>{{cita web|url=https://www.unhcr.it/news/il-punto-di-vista-dellunhcr-rifugiato-o-migrante-qual-e-corretto.html|titolo=IL PUNTO DI VISTA DELL'UNHCR: “RIFUGIATO” o “MIGRANTE”, QUAL È CORRETTO?|pubblicazione=UNHCR|data=28 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2015/554202/EPRS_BRI%282015%29554202_EN.pdf|titolo=Irregular immigration in the EU: Facts and Figures|pubblicazione=European Parliament|data=Aprile 2015}}</ref>. Negli ultimi anni, i principali Paesi d'imbarco dei migranti sono quelli del Nordafrica - soprattutto [[Libia]], [[Tunisia]] ed Egitto, ma anche Turchia e [[Grecia]].<ref name="ISMUsbarchi2011-14">{{cita web|url=http://www.ismu.org/irregolari-e-sbarchi-presenze/|titolo=Sbarchi. Serie storica anni 2011-2014|pubblicazione=Fondazione Ismu}}</ref>
 
[[File:Migranti sbarcati in Italia 1997-2016.png|thumb|upright=2|Numero di migranti sbarcati in Italia, 1997-2016<ref>{{cita web|url=http://www.ismu.org/irregolari-e-sbarchi-presenze/|titolo=Sbarchi e richieste di asilo 1997-2014|pubblicazione=Fondazione Ismu}}</ref><ref name="sbarchi2016"/>]]
D'altra parte la Corsica ricopre per la Francia una posizione chiave da un punto di vista strategico e militare sin dall'epoca dell'annessione nel [[1769]] e rappresenta, quale patria di Napoleone, un elemento dalla portata simbolica di non secondaria importanza nell'immaginario collettivo della comunità nazionale.
Il numero degli arrivi dalla fine degli anni Novanta è altalenante. Due picchi sono stati raggiunti nel 1999 (49.999 arrivi) e nel 2008 (36.951 arrivi). Nel 2009-2010, anche a seguito degli accordi stipulati dal [[Governo Berlusconi IV|governo Berlusconi]] con il governo di [[Gheddafi]] in Libia, gli arrivi si sono ridotti a un minimo di 9.573 nel 2009 e 4.406 nel 2010. I respingimenti dei migranti intercettati in mare dall'Italia e riportati in Libia in base agli accordi con Gheddafi hanno procurato all'Italia una condanna della [[Corte europea dei diritti umani]] nel 2012, per violazione del divieto di espulsioni collettive e per aver esposto i migranti a trattamenti inumani e degradanti in Libia e al rischio di essere rimpatriati dalla Libia in Paesi d'origine non sicuri.<ref>{{cita web|url=http://www.penalecontemporaneo.it/d/1305-la-corte-europea-dei-diritti-dell-uomo-ha-dichiarato-i-respingimenti-collettivi-verso-la-libia-oper|titolo=La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato i respingimenti collettivi verso la Libia operati nel maggio 2009 contrari agli artt. 3, 4 prot. 4 e 13 CEDU}}</ref> Nel 2011, con l'inizio delle [[primavera araba|primavere arabe]] in Tunisia, Libia ed Egitto, si è avuto un nuovo picco di 62.692 arrivi, per quasi la metà provenienti dalla Tunisia.<ref name="ISMUsbarchi2011-14"/>
 
Dal 2014, con lo scoppio della [[seconda guerra civile in Libia]] e la crisi dei rifugiati siriani, si è verificato un nuovo marcato incremento degli sbarchi. Nel 2014 sono sbarcati sulle coste italiane 170.100 rifugiati e migranti<ref name="ISMUsbarchi2014">{{cita web|url=http://www.ismu.org/irregolari-e-sbarchi-presenze/|titolo=Sbarchi anno 2014|pubblicazione=ISMU|data=}}</ref> (su un totale di 220.194 che sono giunti nella U.E. attraversando irregolarmente il Mediterraneo nel 2014)<ref name="FrontexARA2015">{{cita web|url=http://frontex.europa.eu/assets/Publications/Risk_Analysis/Annual_Risk_Analysis_2015.pdf#page=59|titolo=Annual Risk Analysis 2015|pagina=59|pubblicazione=[[Frontex]]|data=27 aprile 2015}}</ref>, in crescita rispetto al 2013 (42.925 sbarcati)<ref name="ISMUsbarchi2011-14"/>. 141.484 degli sbarcati in Italia nel 2014 erano partiti dalle coste della Libia, 15.283 dalle coste dell'Egitto e 10.340 dalle coste della Turchia. I principali Paesi di cittadinanza degli sbarcati erano [[Siria]] (42.323), [[Eritrea]] (34.329), [[Mali]] (9.908), [[Nigeria]] (9.000), [[Gambia]] (8.691), [[Somalia]] (5.756) ed [[Egitto]] (4.095)<ref name="ISMUsbarchi2014"/>. L'incremento negli sbarchi si doveva sia al maggior numero di rifugiati provenienti in particolare dalla Siria a causa della [[guerra civile siriana]], sia alla maggiore facilità e urgenza di partire dalle coste libiche a causa della situazione di anarchia creata dalla [[seconda guerra civile in Libia|guerra civile in Libia]], essa stessa storicamente un Paese non solo di transito, ma anche di destinazione per i migranti economici africani<ref>{{cita web|url= https://www.bbc.com/news/world-middle-east-32386370|titolo=Why Libya is springboard for migrant exodus
Ancora oggi l'isola ha per la Francia, così come la Sardegna per l'Italia, una notevole importanza dal punto di vista militare e strategico (presenza di importanti squadroni di cacciabombardieri presso la base aerea di [[Sari-Solenzara|Solenzara]]): anche in coordinamento con l'Italia e con la NATO, grandi porzioni del territorio còrso e sardo, assieme ai mari limitrofi, sono gravate da un complesso piuttosto esteso di ''servitù militari'' e poligoni di tiro internazionali.
|pubblicazione=BBC News|data=20 aprile 2015}}</ref>. Molti degli sbarcati erano in cerca di [[diritto di asilo|asilo]], in particolare siriani ed eritrei, le cui domande di asilo in Europa esaminate nel 2014 sono state accolte positivamente per il 95% e per l'89% dei casi, rispettivamente<ref>{{cita web|url=http://unhcr.it/risorse/statistiche/sea-arrivals-to-italy|titolo=Sea Arrivals to Italy|pubblicazione=UNHCR|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150426051032/http://unhcr.it/risorse/statistiche/sea-arrivals-to-italy|dataarchivio=26 aprile 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-data-in-focus/-/KS-QA-15-003#13|titolo=Asylum applicants and first instance decisions on asylum applications: 2014|pubblicazione=Eurostat|data=marzo 2015}}</ref>. Tuttavia, solo pochissimi Siriani ed Eritrei hanno presentato domanda di asilo in Italia (500 e 480, rispettivamente)<ref>{{cita web|url=http://www.unhcr.it/sites/53a161110b80eeaac7000002/assets/5513dc820b80eea0980046d1/Info2.pdf|titolo=Forse non sapevi che...|pubblicazione=UNHCR|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150525020138/http://www.unhcr.it/sites/53a161110b80eeaac7000002/assets/5513dc820b80eea0980046d1/Info2.pdf|dataarchivio=25 maggio 2015}}</ref>, mentre la maggior parte ha proseguito verso il Nord Europa (Germania e Svezia in particolare), nonostante il [[Regolamento Dublino II|regolamento di Dublino]] preveda che i richiedenti asilo debbano presentare domanda di asilo nel primo Paese d'arrivo<ref>{{cita web|url=https://www.unhcr.it/sites/53a161110b80eeaac7000002/assets/5594f5c90b80eefd95005817/La_via_del_mare_verso_l_Europa.pdf|titolo=La via del mare verso l’Europa: Il passaggio del Mediterraneo nell’era dei rifugiati|pubblicazione=UNHCR|data=1º luglio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304091627/https://www.unhcr.it/sites/53a161110b80eeaac7000002/assets/5594f5c90b80eefd95005817/La_via_del_mare_verso_l_Europa.pdf|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://pagellapolitica.it/blog/show/66/dove-vanno-a-finire-gli-immigrati-che-sbarcano-in-italia-fatti-fonti-e-luoghi-comuni|titolo=Dove vanno a finire gli immigrati che sbarcano in Italia? Fatti, fonti e luoghi comuni|data=28 maggio 2015|pubblicazione=Pagella politica}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/2013/11/30/world/middleeast/out-of-syria-into-a-european-maze.html?pagewanted=all&_r=0|titolo=Out of Syria, Into a European Maze|pubblicazione=New York Times|data=20 novembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/05/13/leuropa-ha-accolto-185mila-rifugiati-nel-2014-i-numeri-della-crisi-dei-migranti/|titolo=L’Europa ha accolto 185mila rifugiati nel 2014. I numeri della crisi dei migranti|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|data=13 maggio 2015}}</ref>. Nel 2015, i rifugiati e migranti sbarcati in Italia sono stati 153.842, il 9% in meno rispetto al 2014. Salvo una drastica riduzione del numero di rifugiati siriani, spostatisi sulla rotta dalla Turchia alle coste della [[Grecia]] (dove nel 2015 sono sbarcati 856.723 rifugiati e migranti<ref name=":0">{{Cita web|url= http://data.unhcr.org/mediterranean/regional.html|titolo= Refugees and migrants crossing the Mediterranean to Europe|accesso= 1º gennaio 2016|editore= United Nations High Commissioner for Refugees}}</ref> nel contesto della [[crisi europea dei rifugiati]]), le principali nazionalità dichiarate al momento dello sbarco sono rimaste Eritrea (38.612), Nigeria (21.886), Somalia (12.176), Sudan (8.909), Gambia (8.123), Siria (7.444) e Mali (5.752)<ref name="sbarchi-asilo 2015">{{cita web|url=http://www.libertaciviliimmigrazione.interno.it/dipim/site/it/documentazione/statistiche/servizi_civili/2016/1_2016_Statistiche_2015_sbarchix_esiti_domande_di_asilo_e_posti_in_strutture_accoglienza.html|titolo=Statistiche immigrazione|3=|pubblicazione=Ministero dell'Interno|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20160131235539/http://www.libertaciviliimmigrazione.interno.it/dipim/site/it/documentazione/statistiche/servizi_civili/2016/1_2016_Statistiche_2015_sbarchix_esiti_domande_di_asilo_e_posti_in_strutture_accoglienza.html|dataarchivio=31 gennaio 2016}}</ref>. Nel 2016 sono sbarcate 181.436 persone: i migranti di nazionalità nigeriana (37.551) hanno superato quelli di nazionalità eritrea (20.718), con un generale aumento dei migranti originari dell'Africa occidentale (13.342 dalla Guinea, 12.396 dalla Costa d'Avorio, 11.929 dal Gambia, 10.327 dal Senegal, 10.010 dal Mali), seguiti da Sudan (9.327), Bangladesh (8.131) e Somalia (7.281).<ref name="sbarchi2016">{{cita web|url=http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/cruscotto_statistico_giornaliero_31_dicembre.pdf|titolo=Cruscotto statistico al 31 dicembre 2016|pubblicazione=Ministero dell'Interno}}</ref> Da luglio 2017 gli sbarchi sono iniziati a calare sensibilmente, in seguito a diversi accordi bilaterali con i governi di Libia e Niger, le tribù libiche del Fezzan e alcune milizie operanti nella zona di Sabratha.<ref>{{Cita web|url=http://www.interno.gov.it/sites/default/files/cruscotto_giornaliero_16-10-2017.pdf|titolo=Cruscotto Statistico giornaliero sui migranti sbarcati in Italia}}</ref>
 
=== Richiedenti asilo e rifugiati ===
== Suddivisioni ==
{{Vedi anche|Diritto di asilo#Italia}}
=== Dipartimenti ===
Da non confondersi con la maggioranza degli stranieri, immigrati in Italia quasi sempre per motivi economici, i richiedenti [[diritto di asilo|asilo]] sono stranieri che hanno presentato all'Italia richiesta di protezione ed ospitalità in base alle convenzioni internazionali, perché perseguitati nel loro paese di origine per le loro opinioni politiche, appartenenza ad un gruppo religioso, appartenenza ad una determinata classe sociale, appartenenza etnica, o provenienti da zone di guerra totalmente insicure, o oggetto di discriminazioni o persecuzioni. Dal momento che la richiesta di asilo va presentata nel territorio dello Stato a cui si richiede asilo e che le leggi italiane ed europee non prevedono vie di ingresso regolari per coloro che intendono presentare richiesta di asilo, i richiedenti asilo arrivano per lo più in maniera irregolare, attraverso gli sbarchi sulle coste italiane. In base alla [[Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati|convenzione di Ginevra sui rifugiati]] (1951), i richiedenti asilo non possono essere respinti ai confini se sono a rischio di persecuzione o di altri gravi danni<ref>{{cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2015/551333/EPRS_BRI%282015%29551333_EN.pdf|titolo=EU legal framework on asylum and irregular immigration 'on arrival'|pubblicazione=European Parliament|data=Marzo 2015}}</ref>. Coloro la cui richiesta è stata accolta positivamente ricevono lo status di [[rifugiato]] o altra forma di protezione internazionale (protezione sussidiaria o umanitaria), mentre i restanti possono essere rimpatriati<ref>{{cita web|url=http://www.unhcr.org/pages/49c3646c137.html|titolo=Asylum-Seekers|pubblicazione=UNHCR}}</ref>. Se nella categoria dei rifugiati rientravano nel secolo scorso prima persone rimpatriate da ex colonie italiane (accusati di collaborazionismo con i colonizzatori italiani) e poi persone perseguitate nell'Est Europa per l'opposizione ai regimi comunisti ivi allora imperanti, nel nuovo secolo la provenienza è prevalentemente da stati in guerra o autoritari, soprattutto Eritrea, Somalia e Afghanistan, non senza la presenza di perseguitati per motivi politici o religiosi.
* [[Alta Corsica]] (''Haute-Corse'')
* [[Corsica del Sud]] (''Corse-du-Sud'')
 
[[File:Richieste di asilo Italia 1990-2014.png|thumb|upright=2|Richieste di asilo in Italia,1990-2015. In arancione, le richieste di asilo ricevute; in blu, le decisioni prese sulle richieste di asilo presentate; in verde, le decisioni che hanno avuto esito positivo, col riconoscimento dello status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/quaderno_statistico_per_gli_anni_1990-2015_.pdf|titolo=Richieste di asilo|pubblicazione=Ministero dell'Interno}}</ref>]]
=== Arrondissement ===
Tra il 1990 e il 2015, l'Italia ha ricevuto 517.720 richieste d'asilo, riconoscendo lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale a 178.788 richiedenti asilo<ref>{{cita web|url=http://www.interno.gov.it/sites/default/files/quaderno_statistico_1990_-_2014_asilo.pdf#54 |titolo=Esiti delle richieste di asilo|pubblicazione=Ministero dell'Interno|data=12 maggio 2015}}</ref><ref name=" sbarchi-asilo 2015"/>.
{{vedi categoria|Arrondissement della Corsica}}
Secondo l'[[UNHCR]], il numero totale di rifugiati residenti in Italia alla fine del 2015 era di 118.047 unità, meno che in Germania (316.113), Francia (273.126), Svezia (169.520) e Regno Unito (123.067)<ref>{{cita web|url= http://www.unhcr.org/statistics/unhcrstats/576408cd7/unhcr-global-trends-2015.html|titolo=UNHCR - Global Trends –Forced Displacement in 2015|pubblicazione=UNHCR|data=18 giugno 2016}}</ref>. I primi cinque Paesi di cittadinanza dei rifugiati in Italia erano [[Somalia]] (13.068), [[Afghanistan]] (12.203), [[Eritrea]] (11.962), [[Nigeria]] (9.931) e [[Pakistan]] (9.202)<ref>{{cita web|url=http://popstats.unhcr.org/en/persons_of_concern|titolo=UNHCR Population Statistics|pubblicazione=UNHCR}}</ref>.
I dipartimenti della Corsica sono a loro volta suddivisi in 5 arrondissement.
 
Il 2014 è stato, sia in Italia, sia nel resto d'Europa, un anno record per il numero di nuove richieste di asilo. In Italia sono state presentate 64.625 richieste di asilo (rispetto alle 26.620 del 2013), su un totale di 625.920 richieste di asilo in tutta l'U.E. (rispetto alle 431.090 del 2013); hanno avuto più richieste di asilo dell'Italia la Germania (202.645) e la Svezia (81.180). Le prime cinque nazionalità dei richiedenti asilo in Italia nel 2014 sono state Nigeria (10.135), [[Mali]] (9.790), [[Gambia]] (8.575), Pakistan (7.150) e [[Senegal]] (4.675)<ref name="EurostatAsylum">{{cita web|url=http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics|titolo=Asylum statistics|pubblicazione=EUROSTAT|data=7 maggio 2015}}</ref>. Alla fine del 2014, nelle strutture di accoglienza per richiedenti asilo in Italia erano ospitate 66.066 persone<ref>{{cita web|url=http://www.interno.gov.it/sites/default/files/presenze_dei_migranti_nelle_strutture_di_accoglienza_in_italia.pdf|titolo=Presenze dei migranti nelle strutture di
=== Cantoni ===
accoglienza in Italia|pubblicazione=Ministero dell'Interno|data=3 marzo 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402094851/http://www.interno.gov.it/sites/default/files/presenze_dei_migranti_nelle_strutture_di_accoglienza_in_italia.pdf|dataarchivio=2 aprile 2015}}</ref>. Nel 2015, le richieste di asilo sono state 83.970; al 31 dicembre 2015 i richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza erano 103.792.<ref name=" sbarchi-asilo 2015"/>
{{vedi categoria|Cantoni della Corsica}}
Gli arrondissement della regione comprendono 52 cantoni.
=== Comuni ===
{{vedi anche|Comuni della Corsica}}
I comuni della Corsica sono 360.
 
Nel 2014 ci sono state in Italia 35.180 decisioni in prima istanza sulle richieste di asilo presentate (sia nello stesso anno, sia precedentemente): di queste, 20.580 (59%) hanno avuto esito positivo, col riconoscimento dello status di rifugiato o di altra forma di protezione internazionale, mentre le restanti 14.600 sono state respinte<ref name="ISMU2015">{{cita web|url=http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2015/03/Report-1-G.-Papavero-16.02.pdf|titolo=Sbarchi, richiedenti asilo e presenze irregolari|data=Febbraio 2015|pubblicazione=ISMU}}</ref><ref name="EurostatAsylum"/>. Hanno accolto positivamente più richieste di asilo dell'Italia la Germania (47.555), la Svezia (33.025) e la Francia (20.640). Le prime tre nazionalità di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale in Italia nel 2014 sono state Pakistan (2.420), Afghanistan (2.400) e Nigeria (2.145)<ref>{{cita web|url=http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/6827382/3-12052015-AP-EN.pdf/6733f080-c072-4bf5-91fc-f591abf28176|titolo=EU Member States granted protection to more than 185 000 asylum seekers in 2014|pubblicazione=Eurostat|data=12 maggio 2105}}</ref>.
== Sport ==
=== Calcio ===
Il [[calcio (sport)|calcio]] è uno sport popolarissimo in Corsica. La regione ha avuto, nel corso degli anni, tre squadre nella Lega Professionistica francese, un dato davvero notevole in proporzione alla limitata popolazione e al peso economico dell'isola. Dal 2002 al 2015 si sono alternati in ''[[Ligue 1]]'' i due principali team calcistici dell'isola: l'[[Athletic Club Ajaccien|AC Ajaccio]] e lo [[Sporting Club de Bastia|SC Bastia]]; quest'ultimo club vanta, nel proprio palmarès, 1 Coppa di Francia, 1 Supercoppa e la finale di Coppa UEFA del 1978. Per il campionato 2015-2016 risultano iscritte in [[Ligue 1]] due squadre ([[Sporting Club de Bastia|SC Bastia]] e [[Gazélec Football Club Ajaccio|Gazélec Ajaccio]], quest'ultimo per la prima volta) e una in [[Ligue 2]] (AC Ajaccio)
 
Nel 2015 sono state prese 71.110 decisioni sulle richieste di asilo presentate; di queste, 29.535 (41%) hanno avuto esito positivo, mentre il 53% sono state respinte.<ref name=" sbarchi-asilo 2015"/>
=== Rally ===
Il Rally di Corsica ([[Tour de Corse]]) è un evento automobilistico tra i più importanti del mondo nel panorama del rally, che nel 2015, dopo un periodo di transizione, è tornato valido per il [[campionato del mondo rally]] (WRC). Molto spettacolare, per via delle continue curve e tornanti su strade asfaltate di montagna.
 
=== PallavoloL'immigrazione enel altricinema sport ===
{{vedi anche|Filmografia sull'immigrazione in Italia}}
Per quanto riguarda la [[pallavolo]] in Corsica, un club còrso, il ''GFC Ajaccio Volley-Ball'', ha raggiunto alti livelli professionistici, avendo partecipato, dal [[1997]] al [[2006]], alla ''Pro A'' (l'equivalente della Serie A1 italiana di volley), e nel 2016 si è aggiudicato la Coppa di Francia di pallavolo.
Negli ultimi anni, l'immigrazione è diventata un tema ricorrente nel [[cinema italiano]], fino quasi a rappresentarne un genere a parte<ref name="L'immigré, vedette américaine de la Mostra de Venise">[https://www.lemonde.fr/cinema/article/2011/09/10/l-immigre-vedette-americaine-de-la-mostra-de-venise_1570354_3476.html titolo= L'immigré vedette américaine de la Mostra de Venise (Le Monde)]</ref>. Uno dei primi film ad affrontare le problematiche relative all'immigrazione, in quel caso albanese, è stato ''[[Lamerica]]'' di [[Gianni Amelio]] (1994). Nell'ultimo decennio in particolare, tra i film incentranti su tematiche migratorie si trovano ''[[Quando sei nato non puoi più nasconderti]]'' di [[Marco Tullio Giordana]] (2005), ''[[Le ferie di Licu]]'' di [[Vittorio Moroni]] (2006), ''[[Cover-boy]]'' di [[Carmine Amoroso]] (2006), ''[[Bianco e nero (film)|Bianco e nero]]'' di [[Cristina Comencini]] (2008), ''[[Cose dell'altro mondo (film 2011)|Cose dell'altro mondo]]'' di [[Francesco Patierno]], ''[[Il villaggio di cartone]]'' di [[Ermanno Olmi]] (2011), ''[[Terraferma (film)|Terraferma]]'' (2011) di [[Emanuele Crialese]] e ''[[Con il sole negli occhi]]'' (2015) di [[Pupi Avati]]. Il regista veneziano [[Andrea Segre]] si è spesso concentrato sui temi relativi all'immigrazione nei suoi documentari (tra cui ''[[Come un uomo sulla terra]]'', diretto insieme a Riccardo Biadene e [[Dagmawi Yimer]] nel 2008), fino a dirigere e presentare alla [[68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]] il suo primo lungometraggio di fiction, ''[[Io sono Li]]'' (2011). È da notare che la maggior parte dei film sull'immigrazione sono realizzati da registi italiani, non essendoci ancora in Italia una generazione di cineasti di seconda generazione<ref name="Gli immigrati nel cinema italiano">{{Cita web |url=http://www.missioni-africane.org/263__Gli_immigrati_nel_cinema_italiano |titolo=Copia archiviata |accesso=30 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130928075444/http://www.missioni-africane.org/263__Gli_immigrati_nel_cinema_italiano |dataarchivio=28 settembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
== Media etnici ==
Negli sport individuali, dal [[2006]] si è messa in luce la tennista di origine corsa [[Marion Bartoli]] originaria di [[Palneca]] che si è ritirata nel [[2013]] dopo aver vinto un [[Grande Slam (tennis)|Grande Slam]].
[[File:babel.png|thumb|[[Babel TV]], primo canale televisivo dedicato agli stranieri in Italia]]
I media etnici rappresentano una delle fonti principali di informazione per gli immigrati in Italia: si contano più di 150 testate, di cui 65 a mezzo stampa, 59 radiofoniche, 24 format televisivi e siti web tematici dedicati agli stranieri in Italia. Questi i dati<ref>{{cita news|url=http://www.resetdoc.org/story/00000021123|autore=Alen Custovic | titolo= Il successo dei media etnici| sito=resetdoc.org | data=16 marzo 2010 }}</ref> elaborati dal Cospe, Cooperazione per i Paesi emergenti, che segnala i casi di ''[[Stranieri in Italia]]'', network etnico fondato nel 2000 da Francesco Costa e ISI Media, con 22 testate in lingua diffuse in tutta Europa, ''Speciale Mondinsieme. Per partecipaRe la città'' in allegato a La Gazzetta di Reggio Emilia e Metropoli, edito con ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''. Le principali fonti di informazione online sono rappresentate dal network ''Ethnoland'', rivista bimestrale di informazione e di servizio a cura di Otto Bitjoka e da Edgar Meyer, Stringer.it e il network Stranieriinitalia.it, presente sul web con il portale e la rete di siti in lingua<ref>{{cita web| url= http://www.dialoghi.cnr.it/news/i-giornali-degli-stranieri-in-italia| titolo= I giornali degli stranieri in Italia| autore= CNR| data= 7 giugno 2010| accesso= 8 gennaio 2012| urlarchivio= https://web.archive.org/web/20111224214919/http://www.dialoghi.cnr.it/news/i-giornali-degli-stranieri-in-italia| dataarchivio= 24 dicembre 2011| urlmorto= sì}}</ref>. Inoltre, Babel TV è il primo canale televisivo in Italia dedicato ai temi dell'immigrazione e trasmette dalla piattaforma digitale [[Sky Italia|Sky]] dall'8 novembre 2010.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro| Stefano | Baldi | coautori=Raimondo Cagiano de Azevedo | La popolazione italiana verso il 2000. Storia demografica dal dopoguerra ad oggi | 1999 | Il Mulino |isbn=88-15-06246-7 }}
* AA. VV., ''Enciclopedia Tumminelli (terza edizione)'', Roma, 1950;
* {{cita libro| Fadi | Hassan | coautori= Luigi Minale - Immigrazione in Italia: risorsa o minaccia? | 2010 | www.quattrogatti.info}}
* AA. VV. ''L'Enciclopedia Geografica – Vol. I – Italia'', De Agostini Ed., 2004
* {{cita libro| | | coautori= AA.VV - I costi dell'immigrazione - Quaderni Padani n. 98Luigi | 2011 | }}
* P. Arrighi, F. Pomponi, ''Histoire de la Corse'' (collana ''Que sais-je?'', 262), Presses Universitaires de France, Paris, 1967;
* Carlo Maccheroni e Arnaldo Mauri (Eds), ''Le migrazioni dall'Africa mediterranea verso l'Italia'', Giuffrè, Milano, 1989, ISBN 88-14-02033-7.
* A. Boroli e AA. VV., ''Universo – la grande enciclopedia per tutti'', Istituto Geografico De Agostini S.p.A., Novara, 1970;
* Marcello Borgese- L'obayifo di Rosarno-Città del sole, Edizioni, Reggio Cal. 2014
* Jean Defranceschi, ''Recherches sur la nature et répartition de la propriété foncière en Corse de la fin de l'Ancien Régime jusqu'au milieu de XIXe siècle'', Ajaccio, 1986;
* Arnaldo Mauri, "Squilibri demografici e immigrazione: il caso dell'Italia", ''Studi Economici e Sociali'', Vol. 24, n. 4, 1989. [https://ssrn.com/abstract=904301 Demographic Imbalance and Immigration: The Case of Italy by Arnaldo Mauri:: SSRN]
* Sabino Acquaviva ''La Corsica: Storia di un genocidio'', Franco Angeli, Milano, 1987;
* Ghjacumu Thiers, ''Santu Casanova è a lingua Corsa'', ADECEC Cervioni, 1992;
* C. Paletti, ''Un'operazione riuscita: Corsica settembre 1943'' in ''Memorie storiche militari'', Ufficio Storico Stato maggiore Esercito, Roma, 1999;
* Stefano Tomassini, ''Amor di Corsica – Viaggio di terra, di mare e di memoria'', Feltrinelli 2001;
* AA. VV., ''l'Enciclopedia'', UTET Torino&nbsp;– Istituto Geografico De Agostini S.p.A., Novara&nbsp;– Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A., Roma, 2003;
* Olivier Durand ''La lingua còrsa'', Paideia Editrice, Brescia, 2003;
* ''INSEE – Institut National de la Statistique et des Études Économiques'' (Istituto Nazionale di Statistica francese), Pubblicazioni varie.
* G. Vignoli, ''L'irredentismo italiano in Corsica durante la seconda guerra mondiale. La sentenza di condanna a morte degli irredentisti corsi'', Ipotesi, Rapallo, 1981.
* G. Vignoli, ''I territori italofoni non appartenenti alla Repubblica Italiana'', Giuffrè, Milano, 1995.
* G. Vignoli, ''Gli Italiani dimenticati. Minoranze italiane in Europa'', Giuffrè, Milano, 2000.
* L. Del Piano, ''Gioacchino Volpe e la Corsica ed altri saggi'', Istituto di storia moderna dell'Università di Cagliari, Cagliari, 1987
 
== Voci correlate ==
* [[Centro di permanenza temporanea]]
* [[Assemblea della Corsica]]
* [[BandieraDecreto Testa Moraflussi]]
* [[FestaDiritto di a Nazioneasilo]]
* [[CiviltàEmigrazione nuragicaitaliana]]
* [[CiviltàLegge talaioticaBossi-Fini]]
* [[CiviltàLegge torreanaMartelli]]
* [[CorsiLegge (popolo antico)Turco-Napolitano]]
* [[Seconde generazioni]]
* [[Irredentismo italiano in Corsica]]
* [[Ufficio europeo di sostegno per l'asilo]] (EASO)
* [[Lingua corsa]]
* [[Filmografia sull'immigrazione in Italia]]
* [[Còrsi]]
* [[PresidentiImmigrazione dellaromena Corsicain Italia]]
* [[Immigrazione srilankese in Italia]]
* [[Italia (regione geografica)]]
* [[StoriaImmigrazione dellaalbanese Corsicain Italia]]
* [[oriundi]]
*[[naturalizzazione]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.istat.it/it/immigrati|Istat - Statistiche sugli stranieri residenti in Italia}}
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.ismu.org/2014/11/numeri-immigrazione/|I numeri dell'immigrazione, a cura della Fondazione ISMU}}
* [https://web.archive.org/web/20130617045424/http://www.france.fr/it/regioni-e-metropoli/corsica-una-montagna-nel-mare Corsica: una montagna nel mare]
* {{cita web|http://www.corsestranieriinitalia.fr/it|CollettivitàStranieriinItalia.it territorialeil dellaportale Corsica|lingua=frdell'immigrazione}}
* {{cita web|http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/98286dl.htm|D.Lgs. del 25 luglio 1998 n.286, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero}}
* {{cita web|http://www.cg-corsedusud.fr/|Consiglio generale della Corsica del Sud|lingua=fr}}
* {{cita web|http://www.cg2bitaly.fr/iom.int|ConsiglioSito generaledella Missione in Italia dell'AltaOIM Corsica|lingua=frOrganizzazione Internazionale per le Migrazioni}}
* [http://www.tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri/ Statistiche demografiche dei cittadini stranieri in Italia ] - Tuttitalia.it
* {{cita web|http://www.parc-naturel-corse.com/|Parco naturale regionale della Corsica|lingua=fr}}
 
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