Presidenza di Andrew Jackson e Claudio Zamarion: differenze tra le pagine

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{{S|cinema}}
{{Governo
 
| Nome = Presidenza Andrew Jackson
{{Bio
| Immagine = Andrew Jackson Portrait.jpg
|Nome = Claudio
| Didascalia = Ritratto del presidente Jackson (di [[Alexander Hay Ritchie]]).
| StatoCognome = USAZamarion
|Sesso = M
| Presidente = [[Andrew Jackson]]
|LuogoNascita = Roma
| PartitoPres = [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]]
|GiornoMeseNascita =
| CoalizioneGov =
|AnnoNascita = 1972
| Legislatura =
|LuogoMorte =
| DataGiuramento = 4 marzo [[1829]]
|GiornoMeseMorte =
| DataNuovoGoverno = 4 marzo [[1837]]
|AnnoMorte =
| Precedente = [[Presidenza di John Quincy Adams|Presidenza J. Q. Adams]]
|Attività = direttore della fotografia
| Successivo = [[Presidenza di Martin Van Buren|Presidenza Van Buren]]
|Attività2 = produttore cinematografico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
La '''presidenza di [[Andrew Jackson]]''' ebbe inizio il 4 marzo del 1829 con la cerimonia d'inaugurazione e relativo [[insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America]] e terminò il 4 marzo del 1837. Jackson, il 7º [[presidente degli Stati Uniti d'America]], si insediò dopo aver sconfitto il presidente [[incumbent]] [[John Quincy Adams]] nelle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1828|elezioni presidenziali del 1828]], duramente contestato da una larga maggioranza.
 
==Biografia==
In coalizione con altri oppositori di Adams, Jackson mobilitò il proprio apparato di sostegno a favore dell'elettorato occidentale (proveniva difatti dalle terre del [[West]], di cui era il 1° rappresentante non originario dell'[[aristocrazia]] terriera) e fondò una nuova forza politica che divenne il [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]].
Ha esordito nel 2001 come direttore della fotografia nel film [[South Kensington (film)|South Kensington]] del regista [[Carlo Vanzina]].
 
==Filmografia==
Riuscirà così in tal modo ad ottenere un 2º mandato alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1832|elezioni presidenziali del 1832]], surclassando con estrema facilità l'avversario del "National Republican Party" [[Henry Clay]]. Gli succedette il [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]] in carica [[Martin Van Buren]].
===Direttore della fotografia===
*[[Non è vero... ma ci credo]] (2018)
*[[Niente può fermarci]] (2013)
*[[Un'estate ai Caraibi]] (2009)
*[[Un'estate al mare (film)|Un'estate al mare]] (2008)
*[[2061 - Un anno eccezionale]] (2007)
*[[Olé (film)|Olé]] (2006)
*[[Eccezzziunale... veramente]] (2005)
*[[Il ritorno del Monnezza]] (2005)
*[[In questo mondo di ladri (film)|In questo mondo di ladri]] (2004)
*[[Le barzellette]] (2003)
*[[Febbre da cavallo - La mandrakata]] (2003)
*[[Il pranzo della domenica]] (2002)
*[[Joy - Scherzi di gioia]] (2002)
*[[South Kensington (film)|South Kensington]] (2001)
 
==Collegamenti esterni==
La sua presidenza vide ed attuò diversi sviluppi nell'ambito degli afari interni. Forte sostenitore della politica di rimozione delle tribù dei [[Nativi americani degli Stati Uniti d'America]] dai territori ad Est del [[Mississippi (fiume)|fiume Mississippi]] passati sotto il diretto controllo degli [[Stati Uniti d'America]] iniziò il processo del loro trasferimento forzato divenuto noto come "[[Sentiero delle lacrime]]".
{{IMDB}}
 
Diede il via in una forma massiccia allo [[spoils system]] ("chi vince si prende tutti gli incarichi del governo federale), utilizzando i poteri a sua disposizione per la messa a punto di una forte idea di "[[raccomandazione]]" oltre che per costruire una potente compagine partitica, solida e unitaria.
 
Come risposta immediata e diretta alla ''Crisi della nullificazione'' Jackson minacciò d'inviare i soldati soldati federali nella [[Carolina del Sud]] per far rispettare le leggi adottate ed appena entrate in vigore, problema in seguito disinnescato dal passaggio della ''Tariffa del 1833''. Presiedette inoltre allo smantellamento della [[Seconda banca degli Stati Uniti]], che egli considerò sempre un "baluardo anti-democratico" di [[elitismo]]: tali misure economiche e quelle da esse derivanti - compresa la politica della "moneta forte" - avrebbero presto contribuito all'esplosione del [[Panico del 1837]].
 
Il presidente si rivelerà la figura pubblica più influente, ma anche maggiormente controversa degli anni 1830. Temette per la sopravvivenza dei valori del [[Repubblicanesimo]] in America e pertanto cercherà costantemente di neutralizzare i nemici politici i quali sembravano - ai suoi occhi - frapporsi a questi valori, presumendo che stessero cercando di sovvertirli. Lo specialista in [[storiografia]] James Sellers ha affermato che "''"la personalità altamente autoritaria di Andrew Jackson era già di per sé sufficiente a renderlo una delle figure più controverse ad aver raggiunto fino ad allora le più alte vette del palcoscenico nazionale''"<ref>Charles Grier Sellers, Jr., "Andrew Jackson versus the Historians," ''Mississippi Valley Historical Review'' (1958) 44#4 , pp. 615-634 [https://www.jstor.org/stable/1886599 in JSTOR]</ref>.
 
Le sue azioni incoraggeranno gli avversari a riunirsi sotto la bandiera del nascente [[Partito Whig (Stati Uniti d'America)|Partito Whig]] il quale tentò di favorire l'uso del potere federale con l'intento di modernizzare l'[[economia degli Stati Uniti d'America]], soprattutto attraverso il sostegno dato al settore bancario, alle tariffe daziarie sull'[[importazione]] della [[manifattura]] ed infine anche ai miglioramenti infrastrutturali interni come le opere di canalizzazione e la costruzione di nuovi scali portuali.
[[File:Andrew Jackson Signature.svg|thumb|La firma autografa del presidente Jackson.]]
I suoi 2 mandati dettero il tono a tutta l'epoca successiva almeno fino all'inizio della seconda metà del XIX secolo, genericamente riconosciuta come l'"Era della sfera pubblica Jacksoniana" (o 2° sistema storico dei [[partiti]]) in cui vennero avanzati i principi della [[Democrazia jacksoniana]], in parte decaduti solamente con l'avvio della [[Storia del Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Storia del Partito Repubblicano]] e la - di poco successiva - [[Presidenza di Abraham Lincoln]].
 
Di tutte le reputazioni presidenziali quella di Jackson rimane forse la più difficile da riassumere, spiegare e valutare con serena obiettività in una [[classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America]]. Nel corso della generazione seguente il biografo James Parton rinverrà nell'eredità da lui lasciata una "massa confusa di contraddizioni": "''era ad un tempo dittatore e democratico, un genio naturale seppur profondamente ignorante, la rappresentazione di [[Satana]] ma anche quella di un [[Santo]]''"<ref>{{cita web|url=https://www.gilderlehrman.org/history-by-era/age-jackson/essays/andrew-jackson%E2%80%99s-shifting-legacy|cognome=Feller|nome=Daniel|titolo=Andrew Jackson’s Shifting Legacy|editore=[[Gilder Lehrman Institute of American History]]|accesso=21 dicembre 2016}}</ref>.
 
Tra il 1948 e il 2009 su 13 [[sondaggio d'opinione|sondaggi d'opinione]] condotti tra gli storici e gli esperti di [[scienze politiche]] Jackson ha continuato a classificarsi costantemente tra i primi 10 presidenti di tutti i tempi, o molto vicino ad essi.
 
== Elezioni presidenziali del 1828 ==
[[File:The modern balaam and his ass.jpg|thumb|Vignetta satirica rappresentante Jackson come [[Balaam]] su un'asinella rappresentante i suoi sostenitori; dietro col cappello in mano il fedele [[Martin Van Buren]]. L'asinella fu poi adottata dal [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico ]] come suo [[simbolo]] informale.]]
La tornata elettorale del 1828 rappresentò una rivincita tra Jackson e [[John Quincy Adams]], che si erano già affrontati l'uno contro l'altro quattro anni prima durante le [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1824|Elezioni presidenziali del 1824]]. In quell'occasione, una gara a quattro, Jackson era riuscito ad ottenere solo una maggioranza relativa, non sufficiente quindi per fargli avere il [[quorum]] necessario dei [[Grandi elettori]] del [[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|Collegio elettorale]].
 
Di conseguenza, (secondo quanto prescritto dal ''[[XII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|XII emendamento]]''), il prossimo presidente sarebbe stato eletto dalla [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]], che avrebbe scelto tra i primi 3 destinatari del voto elettorale (lo stesso Jackson, J.Q. Adams e il [[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Guerra]] [[William Harris Crawford]], tutti membri del [[Partito Democratico-Repubblicano]] i quali ricevettero quote significative di consensi).
 
Adams vinse, un risultato che Jackson denuncerà come uno "''sporco affare di [[corruzione]]''", un intrallazzo sorto tra Adams e [[Henry Clay]], l'allora [[Presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d'America|Presidente della Camera]] nonché il 4° uomo candidato originario delle suddette elezioni. Quest'ultimo diverrà difatti il [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] al posto dello stesso Adams che aveva ricoperto il ruolo durante la [[presidenza di James Monroe]]<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 3–4}}</ref>.
 
Jackson verrà scelto quale candidato alla carica presidenziale dalla [[Camera dei rappresentanti del Tennessee]] nell'ottobre del 1825, più di tre anni prima della scadenza elettorale; era la prima Nomination ufficiale della storia americana ed attestò il fatto che i suoi sostenitori iniziarono la Campagna quasi a partire dal momento in cui terminò quella del 1824. La [[presidenza di John Quincy Adams]] comincerà seriamente a vacillare, mentre il suo ambizioso programma dovette affrontare la sconfitta entrando in una nuova era di politica di massa.
 
I critici - guidati da Jackson - attaccheranno la politica del presidente come una pericolosa espansione del potere federale. Il senatore [[Martin Van Buren]], che era stato in precedenza un importante sostenitore di Crawford, emergerà come uno dei più forti oppositori di Adams, scegliendo il suo avversario come il candidato preferito per le successive elezioni; ad egli si aggiungerà ben presto anche il [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]] [[John Calhoun]], che si opporrà a gran parte dell'agenda di Adams sulla base dei "diritti degli Stati".
{{vedi anche|Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1828}}
Van Buren e i propri alleati fonderanno numerosi giornali e club pro-Jackson in tutto il paese, mentre questi si renderà disponibile ai visitatori nella sua [[piantagione]] denominata "Hermitage". Alla fine Jackson vinse facilmente, con il 56% del voto popolare e 178 [[Grandi elettori]] a fronte dei soli 83 concessi ad Adams; conquistò [[New York (stato)|Stato di New York]] e la [[Pennsylvania]], oltre a tutto il territorio del [[West]], il [[profondo Sud]] e la maggioranza degli Stati della [[Nuova Inghilterra]]<ref>{{cita|Wilentz, 2005|pp. 49–54}}</ref>.
[[File:House021ElectionsMap.png|thumb|La mappa elettorale del 21º Congresso: in blu i Jacksoniani, in rosso gli anti-Jacksoniani.]]
Fu il primo [[presidente eletto degli Stati Uniti d'America|presidente eletto]] ad Ovest della [[catena montuosa]] degli [[Appalachi]] e, a quel tempo, l'uomo più anziano ad assumere l'incarico (a 61 anni). Le contemporanee elezioni congressuali concederanno delle maggioranze nominali agli alleati di Jackson in entrambe le camere del Congresso, anche se molti di quelli che avevano fatto campagna a suo favore avrebbero poi avuto opinioni assai divergenti da Jackson nel corso della presidenza<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 52–53}}</ref>.
 
Le elezioni del 1828 segneranno la fine definitiva dell'"''era dei buoni sentimenti''" dominata da un unico [[partito politico]], poiché i sostenitori di Jackson si uniranno nel neonato Partito Democratico, mentre i seguaci di Adams diverranno noti come "Nazional-Rrepubblicani"<ref>{{cita|Wilentz, 2005|pp. 49–54}}</ref>.
[[File:Rachel Donelson Jackson by Ralph E. W. Earl1823.jpg|thumb|left|[[Rachel Jackson]] in un dipinto di [[Ralph Eleaser Whiteside Earl]]; la neo-[[First lady degli Stati Uniti d'America]] non sopravviverà alle massiccie calunnie scagliategli contro nel corso della [[campagna elettorale]].]]
La [[campagna elettorale]] sarà contrassegnata da una grande quantità di brutti [[Negative campaigning]] (detti "mudslinging") e giocata sul piano personale. Il [[matrimonio]] stesso di Jackson con [[Rachel Jackson]], per esempio, divenne l'occasione più propizia per sferrare un attacco virulento contro di lui<ref>[http://www.firstladies.org/biographies/firstladies.aspx?biography=7 First Lady Biography: Rachel Jackson] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100311071415/http://www.firstladies.org/biographies/firstladies.aspx?biography=7 |data=March 11, 2010 }} National First Ladies Library. Web. Retrieved February 15, 2016.</ref>.
 
Quando si sposò nel lontano 1791 credette che lei fosse già precedentemente divorziata, tuttavia il [[divorzio]] non era ancora stato completato, quindi la coppia dovette risposarsi una 2ª volta dopo che i documenti legali fossero stati completi; nelle mani dei sostenitori di J.Q. Adams questo fatto diventerà lo "''[[scandalo]] della [[poligamia]]''"<ref>Meacham, p. 22</ref>.
 
Il giornalista Charles Hammond nella sua ''Cincinnati Gazette'' si chiederà retoricamente: "''una donna colpevole di [[adulterio]] giudicata in quanto tale e il suo marito illegittimo dovrebbero essere collocati negli uffici più alti di questa terra della [[libertà]] così intrisa di [[cristianesimo]]?''"<ref name=MoJo>{{cita web|url=http://www.motherjones.com/mojo/2008/10/ten-most-awesome-presidential-mudslinging-moves-ever|collana=Mother Jones|titolo=Ten Most Awesome Presidential Mudslinging Moves Ever|nome=Mac|cognome=McClelland|linkautore = Mac McClelland|data=31 ottobre 2008|accesso=10 aprile 2014}}</ref>
 
Anche Jackson verrà attaccato pesantemente a livello personale come un truce mercante di schiavi che si arricchiva tramite la loro [[compravendita]]; un dichiarato propugnatore dello [[schiavismo]] a dispetto dei più "''moderni standard di comportamento morale''"<ref>{{cita pubblicazione |nome=Mark |cognome=Cheathem |titolo=Frontiersman or Southern Gentleman? Newspaper Coverage of Andrew Jackson during the 1828 Presidential Campaign |pubblicazione=The Readex Report |volume=9 |numero=3 |anno=2014 |url=http://www.readex.com/readex-report/frontiersman-or-southern-gentleman-newspaper-coverage-andrew-jackson-during-1828 |deadurl=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150112022334/http://www.readex.com/readex-report/frontiersman-or-southern-gentleman-newspaper-coverage-andrew-jackson-during-1828 |dataarchivio=12 gennaio 2015 |df=mdy-all}}</ref> (non fu attaccato solo per possedere schiavi da usare nelle [[piantagioni]], ma più esplicitamente per sottoporli al traffico interno)<ref>Mark Cheathem, "Frontiersman or Southern Gentleman? Newspaper Coverage of Andrew Jackson during the 1828 Presidential Campaign," ''The Readex Report'' (2014) 9#3 [http://www.readex.com/readex-report/frontiersman-or-southern-gentleman-newspaper-coverage-andrew-jackson-during-1828 online]</ref>.
[[File:184 black coffins.jpg|thumb|"Rapporto su alcune delle azioni sanguinarie commesse dal generale Jackson": una sfilza di [[bara|bare]] sulla copertina.]]
Una serie di [[pamphlet]] intitolati ''Coffin Handbills'' (il "volantino delle bare") lo aggredirà ferocemente per l'istituzione della [[corte marziale]] nel corso della [[guerra anglo-americana]] del 1812-1814, per la [[pena di morte]] comminata ai colpevoli di [[diserzione]] e i massacri compiuti contro gli inermi villaggi indiani dei [[Nativi americani degli Stati Uniti d'America]], ed infine anche per la sua spiccata abitudine a risolvere le questioni privatamente tramite il [[duello]]<ref>{{cita web|cognome1=McNamara|nome1=Robert|titolo=The Election of 1828 Was Marked By Dirty Tactics|url=http://history1800s.about.com/od/leaders/a/electionof1828.htm|sito=About Education|editore=About.com|accesso=1º dicembre 2014}}</ref>.
[[File:General Andrew Jackson. The Hero of New Orleans. 1815. Copy of lithograph by James Baillie, circa 1840s., 1943 - 1945 - NARA - 535918.tif|thumb|left|Il [[Maggior generale]] [[Andrew Jackson]], l'[[eroe]] della [[Battaglia di New Orleans]].]]
[[Andrew Jackson]] godeva di una reputazione come [[eroe]] nazionale grazie alla sua leadership nella [[Battaglia di New Orleans]], che fu l'azione finale della Guerra del 1812; ma una tale impresa gloriosa verrà rivolta contro di lui quando John Binns, editore della ''Democratic Press'' di [[Filadelfia]], pubblicò il primo "[[volantino]] della cassa da morto". Il [[poster]] mostrava sei bare nere nella parte superiore dell'[[opuscolo]] e sosteneva che Jackson avesse ordinato l'esecuzione di sei miliziani durante la [[Guerra creek]]<ref>{{cita web |titolo=The Tsunami of Slime Circa 1828 |url=http://nymag.com/news/frank-rich/coffin-handbill-2012-6/ |sito=New York News & Politics |editore=New York Media LLC |accesso=1º giugno 2017 |deadurl=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160323145858/http://nymag.com/news/frank-rich/coffin-handbill-2012-6/ |dataarchivio=23 marzo 2016 |df=mdy-all }}</ref>.
 
Altre dodici bare furono esposte più in basso nella pagina per rappresentare i soldati regolari e indiani che furono messi a morte sotto il suo comando<ref>{{cita web|cognome1=Seidman|nome1=Steven|titolo=Andrew Jackson and the "Coffin Handbill"|url=http://www.ithaca.edu/rhp/programs/cmd/blogs/posters_and_election_propaganda/tags/coffin_handbill/|sito=Ithaca College|editore=Ithaca College|accesso=1º dicembre 2014}}</ref>; ciò si riferiva alla [[Battaglia di Horseshoe Bend]], quando attaccò la [[fortificazione]] dei "[[Bastoni Rossi]]". Circa 800 dei loro 1000 guerrieri rimarranno uccisi nello scontro<ref>Heidler, p. 135</ref>. Vi era anche un disegno raffigurante Jackson che aggrediva e pugnalava un parente di nome Samuel "''nel bel mezzo della strada di [[Nashville]]''"<ref>{{cita web|cognome1=Binns|nome1=John|titolo=Some Account of Some of the Bloody Deeds of General Jackson|url=https://www.loc.gov/pictures/item/2008661734/|sito=Library of Congress|accesso=1º dicembre 2014}}</ref>.
 
Addirittura lo si dichiarerà dedito al [[cannibalismo]]. Un "Resoconto supplementare di alcune delle azioni sanguinarie del generale Jackson", attribuito al deputato della [[Virginia]] John Taliaferro, accuserà Jackson di "''atti atroci e contro natura''": la [[macellazione]] di un migliaio di Nativi disarmati, di schiacciare un pisolino in mezzo ai loro cadaveri e di mangiarne una dozzina per colazione. L'autore continuerà poi a speculare su come un simile essere avrebbe potuto trattare alla stessa maniera anche i governatori statali e i membri del [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] se solo fosse stato eletto presidente<ref>{{Cita web|url = https://www.loc.gov/resource/rbpe.18601400/ |titolo = Supplemental account of some of the bloody deeds of General Jackson, being a supplement to the "Coffin handbill" |anno = 1828 |editore=''Library of Congress'' |cognome = Taliaferro|nome = John |accesso =31 maggio 2017}}</ref>.
 
Volantini diffusi ad arte etichettarono sua madre come una "[[prostituta]] comune", mentre affermava che il padre di Jackson fosse un "uomo [[mulatto]]"<ref>{{cita|Remini, 1981|p. 134}}</ref>.
 
Da parte sua, anche Adams non sfuggirà agli attacchi degli avversari; verrà accusato del fatto che, mentre serviva come [[ambasciatore]] nell'[[Impero russo]] tra il 1809 e il 1814, aveva consegnato una giovane servitrice americana agli sfrenati appetiti [[lussuria|lussuriosi]] dello [[Zar]] [[Alessandro I di Russia]]<ref name=MoJo />; di utilizzare fondi pubblici per acquistare dispositivi di [[gioco d'azzardo]] per la residenza presidenziale: si scoprirà in seguito che erano un set di [[scacchi]] e un tavolo da [[biliardo]]<ref>{{cita web |cognome=McNamara |nome=Robert |titolo=The Election of 1828 Was Marked By Dirty Tactics |url=http://history1800s.about.com/od/leaders/a/electionof1828.htm |sito=About Education |editore=ThoughtCo |accesso=1º giugno 2017 |deadurl=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170101174028/http://history1800s.about.com/od/leaders/a/electionof1828.htm |dataarchivio=1º gennaio 2017 |df=mdy-all }}</ref>.
 
L'elogio del presidente [[incumbent]] rivolto ai miglioramenti strutturali interni in corso nei paesi europei, come il "faro dei cieli" (l'[[osservatorio astronomico]]), nel suo primo messaggio annuale all'Assemblea congressuale (il ''[[Discorso sullo stato dell'Unione (Stati Uniti)|Discorso sullo stato dell'Unione]]'') e il suo suggerimento che l'Assemblea congressuale non si ritrovasse "''paralizzata dalla volontà dei nostri elettori''" furono oggetto di attenzione e critica sia nella stampa che tra l'[[opinione pubblica]].
 
[[John Randolph]] dichiarò all'interno dell'Aula del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] che "''non sarà mai paralizzato da alcun potere salvo la Costituzione e la volontà dei miei elettori''"; Jackson scriverà che un governo troppo prodigo combinato con il disprezzo dei costituenti poteva anche portare sulla via del [[dispotismo]], se non controllato dalla suprema "''voce del [[popolo]]''".
[[File:PresidentialCounty1828.gif|thumb|In blu le contee conquistate da Jackson alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1828|Elezioni presidenziali del 1828]].]]
Ma il suo successo verrà travolto dal dolore privato; come se fosse l'unica risposta possibile al torrente di abusi e [[diffamazione]] scagliatagli contro, la neo-[[First lady degli Stati Uniti d'America]] Rachel si ammalerà gravemente fino a morire di [[infarto]] il 22 di dicembre<ref>{{cita web|url=https://millercenter.org/president/jackson/campaigns-and-elections|titolo=Andrew Jackson: Campaigns and Elections|editore=Miller Center of Public Affairs|accesso=27 febbraio 2017}}</ref> (appena 3 settimane dopo l'"Election Day").
 
Un Jackson sconvolto dovette essere strappato da lei a forza così che il [[necroforo]] potesse preparare il corpo<ref>{{cita|Brands, 2005|p. 405}}</ref>; sentiva che le accuse dei sostenitori di Adams ne avevano accelerato la morte e per questo fatto non li avrebbe mai perdonati. Rachel fu sepolta all'Ermitage la vigilia di [[Natale]]: "''possa [[Dio]] [[Onnipotente]] perdonare i suoi assassini''", sussurrerà il neo-presidente al suo [[rito funebre]]. "Io non potrò mai farlo!''"<ref>{{cita|Boller, 2004|p. 46}}</ref>
 
== Inaugurazione ==
{{vedi anche|Insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America}}
La cerimonia inaugurale ([https://en.wikisource.org/wiki/Andrew_Jackson%27s_First_Inaugural_Address Testo completo del discorso su Wikisource]) del 4 marzo del 1829 si terrà per la prima volta sul "Portico Orientale" del [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]]<ref>[http://memory.loc.gov/ammem/pihtml/pinotable.html ''Inaugurals of Presidents of the United States: Some Precedents and Notable Events'']. Presso la [[Biblioteca del Congresso]].</ref>. A causa della campagna spietata condotta e della reciproca antipatia Adams non vi parteciperà<ref>{{cita|Cole|1993|pp=25–26}}</ref>.
 
Oltre diecimila persone giunsero a [[Washington]] per poter seguire e partecipare all'evento, suscitando nell'occasione la seguente considerazione ammirata da parte del letterato [[Francis Scott Key]]: "''È bello, è sublime!''"<ref>{{cita news |nome=Herbert |cognome=Mitgang |titolo=The Transition; A Populist Inauguration: Jackson, With Decorum |url=https://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9E0CEED81030F933A15751C1A964958260&partner=rssnyt&emc=rss |collana=The New York Times |data=20 dicembre 1992 |accesso=20 gennaio 2009}}</ref> Fu anche il primo presidente ad invitare il pubblico a partecipare al ballo inaugurale il quale si svolgeva all'interno della [[Casa Bianca]].
[[File:1829 Jackson address2.png|thumb|Invito per il discorso inaugurale del neopresidente.]]
Molti poveri e pionieri giunsero con i loro vestiti malfatti e conducendo con sé - a detta dei tstimoni - "nient'altro che le proprie maniere rozze da incolti". Presto la folla fu talmente grande che le guardie preposte alla sorveglianza non riuscirono più a trattenerla al di fuori dei giardini prospicienti la residenza presidenziale, che divenne quindi talmente affollata di persone che i piatti e i pezzi decorativi posti all'interno ne subirono notevoli danni.
 
Alcune persone si piazzarono sedute con gli stivali infangati sopra le sedie di velluto per poter riuscire a dare anche solamente una semplice occhiata al neo-Presidente. La folla si era intanto fatta così selvaggia che gli inservienti dovettero versare il [[punch (bevanda)|punch]] in grandi tinozze da bagno e poi posarle sul prato per attirare le persone all'esterno. Il [[populismo]] esasperato fino al limite della [[raucedine]] di Jackson gli varrà presto il soprannome di "King Mob"<ref>Edwin A. Miles, "The First People's Inaugural--1829." ''Tennessee Historical Quarterly'' (1978): 293-307. [https://www.jstor.org/stable/42625879 in JSTOR]</ref>.
 
Sebbene numerosi disaccordi politici abbiano segnato la [[presidenza di John Quincy Adams]] e continuassero anche dopo, Jackson assumerà l'ufficio in un momento in cui nessuna crisi di natura economica o di [[politica estera]] si trovava di fronte alla nazione<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 25–26}}</ref>. Non annunciò dei chiari obiettivi nei mesi precedenti la convocazione del Congresso nel dicembre del 1829, a parte il suo desiderio di estinguere il [[debito pubblico]]<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 54–55}}</ref>.
; Partiti politici
{{legend2|#00a4e4|[[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Democratico]]|border=1px solid #AAAAAA}}
{{legend2|#0EBFB0|Nullifier Party|border=1px solid #AAAAAA}}
{{legend2|#AACC99|[[Partito Democratico-Repubblicano|Democratico-Repubblicano]]|border=1px solid #AAAAAA}}
{{legend2|#B2B2B2|[[Indipendente (politica)|Indipendente]]|border=1px solid #AAAAAA}}
{| class="wikitable" style="margin:0 0 1em 1em; width: 250px; float:right;"
! Dipartimento /<br />Funzione !! Foto !! Nome !! Data
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| [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente]] || style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:Andrew_Jackson_-_NARA_-_530991.tif|center|100px]] || [[Andrew Jackson]] || 1829 - 1837
|-
| rowspan="3" | [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]] || style="background: #0EBFB0;" | &nbsp; [[File:JohnCCalhoun.png|center|100px]] || [[John Calhoun]] || 1829 - 1832
|-
| || Vacante || 1832 - 1833
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:DVVanBuren.png|center|100px]] || [[Martin Van Buren]] || 1833 - 1837
|-
! colspan="6" bgcolor="#000000" |
|-
| rowspan="4" | [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] || style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:DVVanBuren.png|center|100px]] || Martin Van Buren || 1829 - 1831
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:Edward_Livingston_of_New_York.jpg|center|100px]] || [[Edward Livingston]] || 1831 - 1833
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:LouisMcLane55.jpg|center|100px]] || [[Louis McLane]] || 1833 - 1834
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:JohnForsythSoS11.jpg|center|100px]] || [[John Forsyth (politico)|John Forsyth]] || 1834 - 1837
|-
| rowspan="5" | [[Segretario al Tesoro degli Stati Uniti d'America|Segretario al Tesoro]] || style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:INGHAM,_Samuel_D-Treasury_(BEP_engraved_portrait).jpg|center|100px]] || [[Samuel D. Ingham]] || 1829 - 1831
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:LouisMcLane55.jpg|center|100px]] || Louis McLane || 1831 - 1833
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:DUANE,_William_J-Treasury_(BEP_engraved_portrait).jpg|center|100px]] || [[William John Duane]] || 1833
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| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:Roger_Taney.jpg|center|100px]] || [[Roger Brooke Taney]] || 1833 - 1834
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| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:LeviWoodbury.png|center|100px]] || [[Levi Woodbury]] || 1834 - 1837
|-
| rowspan="3" | [[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Guerra]] || style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:John_Eaton.jpg|center|100px]] || [[John Eaton]] || 1829 - 1831
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:LewisCass.png|center|100px]] || [[Lewis Cass]] || 1831 - 1836
|-
| || Vacante || 1836- 1837
|-
| rowspan="3" | [[Procuratore generale degli Stati Uniti d'America|Procuratore generale]] || style="background: #B2B2B2;" | &nbsp; [[File:John_Macpherson_Berrien.jpg|center|100px]] || [[John MacPherson Berrien]] || 1829 - 1831
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:Roger_Taney.jpg|center|100px]] || Roger Brooke Taney || 1831 - 1833
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:Benjamin_Franklin_Butler_(U.S._Attorney_General).jpg|center|100px]] || [[Benjamin Franklin Butler (avvocato)|Benjamin Franklin Butler]] || 1833 - 1837
|-
| rowspan="2" | [[Direttore generale delle poste degli Stati Uniti d'America|Direttore generale delle poste]] || style="background: #AACC99;" | &nbsp; [[File:WBarry.jpg|center|100px]] || [[William Barry Taylor]] || 1829 - 1835
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:Amos_kendall_by_mathew_brady.jpg|center|100px]] || [[Amos Kendall]] || 1835 - 1837
|-
| rowspan="3" | [[Segretario alla Marina degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Marina]] || style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:JohnBranch2.jpg|center|100px]] || [[John Branch]] || 1829 - 1831
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:LeviWoodbury.png|center|100px]] || Levi Woodbury || 1831 - 1834
|-
| style="background: #00a4e4;" | &nbsp; [[File:Mahlon_Dickerson.jpg|center|100px]] || [[Mahlon Dickerson]] || 1834 -1837
|}
 
== Amministrazione ==
Gli avvenimenti salienti della presidenza Jackson saranno i seguenti:
; 1829
* la fondazione del ''[[The Philadelphia Inquirer]]'';
* la nascita del futuro presidente [[Chester Arthur]];
; 1830
* l'istituzione dell'[[Università del Nord Alabama]];
* la promulgazione dell'[[Indian Removal Act]];
* la nascita della futura poetessa [[Emily Dickinson]];
* il [[Censimento degli Stati Uniti d'America del 1830|Censimento del 1830]];
; 1831
* l'avvio delle pubblicazioni di ''[[The Liberator (periodico 1831)|The Liberator]]'', il 1° periodico inneggiante all'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America]] fondato da [[William Lloyd Garrison]];
* la sentenza ''Nazione Cherokee contro Georgia'' nega il fatto che lo [[Stati federati degli Stati Uniti d'America|Stato federato]] della [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]] abbia creato una legislazione che "''va direttamente ad annientare i [[Cherokee]] in quanto società politica''";
* la nascita del futuro generale [[Philip Henry Sheridan]];
* la fondazione dell'[[Università dell'Alabama]];
* la fondazione dell'[[Università di New York]];
* la nascita di [[John Pemberton]], futuro creatore della [[Coca-Cola]];
* la 1° [[omelia]] di [[William Miller (predicatore)|William Miller]], ministro del [[Battismo]], che annunzia la prossima "[[Seconda venuta]] di [[Cristo]]";
* la morte del [[poeta]] [[John Trumbull (poeta)|John Trumbull]];
* la nascita del futuro generale e ministro [[John Schofield]];
* lo scoppio della ribellione degli schiavi [[afroamericani]] guidati da [[Nat Turner]] nella [[Contea di Southampton]] ([[Virginia]]);
* la morte dell'ex presidente [[James Monroe]];
* la visita oltreoceano di [[Alexis de Tocqueville]], futuro autore di ''[[La democrazia in America]]'';
* la fondazione della [[Wesleyan University]];
* la fondazione della [[Xavier University (Cincinnati)]];
* la nascita del futuro presidente [[James A. Garfield]];
* l'esplosione dello scandalo "[[Affare Petticoat]]";
; 1832
* la sentenza della [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Corte Suprema]] denominata''[[Worcester contro Georgia]]'', la quale sostiene che gli indiani Cherokee hanno il diritto di avere la protezione federale dalle azioni dei governi statali;
* lo scoppio della [[Guerra di Falco Nero]];
* l'inizio di corsi regolari al [[Lafayette College]];
* il [[veto]] presidenziale al ristabilimento della [[Seconda banca degli Stati Uniti]];
* la prima [[salmeria]] guidata da [[Benjamin Bonneville]] attraverso le [[Montagne Rocciose]] diretta a [[South Pass]] nello [[Wyoming]];
* l'arrivo a [[New York]] della [[pandemia]] di [[colera]];
* la resa di [[Falco Nero (capo indiano)]];
* l'avvio del "[[Sentiero delle lacrime]]";
* la vittoriosa ricandidatura di [[Andrew Jackson]] alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1832|Elezioni presidenziali del 1832]];
* la morte di [[Charles Carroll]], l'ultimo firmatario sopravvissuto della ''[[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|Dichiarazione d'Indipendenza]]'';
* il passaggio dell'"[[Ordine di nullificazione]]";
* l'istituzione della [[società segreta]] "[[Skull and Bones]]" all'[[Università Yale]];
* la 1ª volta che un [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America]] rassegna le proprie dimissioni ([[John Calhoun]]);
* l'inizio di una 2° vita tra le [[tribù]] dei [[Sioux]] da parte del [[pittore]] [[George Catlin]];
* la ''Crisi della nullificazione''
* la nascita della futura autrice di ''[[Piccole donne]]'' [[Louisa May Alcott]];
; 1833
* la fondazione dell'[[Haverford College]] da parte di un gruppo di appartenenti al [[Quaccherismo]];
* la firma della ''Force Bill'', che autorizza l'utilizzo di truppe armate per far rispettare la legge federale nella [[Carolina del Sud]];
* la morte dell'ex ministro [[Oliver Wolcott jr.]];
* la prima volta che un [[Presidente degli Stati Uniti d'America]] sale su un [[trasporto ferroviario]];
* la fondazione di [[Chicago]] sull'[[estuario]] del [[Chicago (fiume)|fiume Chicago]] da parte di 350 coloni;
* la nascita del futuro presidente [[Benjamin Harrison]];
* la fondazione dell'[[Oberlin College]];
* la fondazione dell'[[American Antislavery Society]];
; 1834
* il trasferimento della [[United States National Geodetic Survey]] al [[Dipartimento della Marina degli Stati Uniti d'America|Dipartimento della Marina]];
* la nascita del [[Partito Whig (Stati Uniti d'America)|Partito Whig]];
* la fondazione della [[Wake Forest University]];
; 1835
* il fallito [[attentato]] al presidente da parte di [[Richard Lawrence]];
* l'inizio delle pubblicazioni del ''[[New York Herald]]'';
* la creazione del 1° circo itinerante da parte di [[Phineas Taylor Barnum]];
* la pubblicazione di ''[[Great Moon Hoax]]'', articoli del ''[[The Sun (periodico statunitense)|The Sun]] sulla presunta scoperta della [[vita]] e della [[civiltà]] sulla [[Luna]];
* la [[Battaglia di Gonzales]], avvio della [[rivoluzione]] che condurrà all'[[Indipendenza del Texas]];
* il [[Grande incendio di New York]];
* la ''[[Dichiarazione d'indipendenza del Texas]]'';
* l'inizio della [[Guerra seminole (1835-1842)]];
* il ''[[Trattato di New Echota]]'';
* l'inizio della [[Guerra di Toledo]];
* la nascita del futuro Vicepresidente [[Adlai Stevenson I]];
* la nascita del futuro scrittore [[Mark Twain]];
* la morte del [[Presidente della Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Presidente della Corte Suprema]] [[John Marshall]];
* la morte di [[Sally Hemings]], schiava [[concubina]] dell'ex presidente [[Thomas Jefferson]];
; 1836
* la morte di [[Betsy Ross]];
* l'arrivo di [[Davy Crockett]] nella [[Repubblica del Texas]];
* la [[Battaglia di Alamo]];
* il [[brevetto]] della [[rivoltella]] da parte di [[Samuel Colt]];
* l'istituione del [[Territorio del Wisconsin]];
* la [[Battaglia di San Jacinto]],
* l'ammissione dell'[[Arkansas]] in qualità di 25º Stato dell'Unione;
* la nascita del futuro scrittore [[Bret Harte]];
* la nascita del futuo generale e uomo politico [[Joseph Wheeler]]
* la morte dell'ex presidente [[James Madison]];
* la morte dell'ex vicepresidente [[Aaron Burr]];
* una delle prime donne bianche a stabilirsi ad Ovest delle Montagne Rocciose, a [[Walla Walla]] - futuro [[Washington (stato)|Stato di Washington]] ([[Narcissa Whitman]]).
* il 1° afroamericano eletto ad un pubblico ufficio, [[Alexander Twilight]] per la [[Camera dei rappresentanti del Vermont]];
* la vittoria di [[Martin Van Buren]] alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1836|Elezioni presidenziali del 1836]];
* la fondazione dell'[[Università Emory]];
* la nascita del futuro scrittore e editore [[Thomas Bailey Aldrich]];
* la firma del ''Trattato di Washington''
; 1837
* l'ammissione del [[Michigan]] in qualità di 26º Stato dell'Unione;
* l'unico Vice Presidente ad essere scelto dal [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] ([[Richard Mentor Johnson]]);
* la fondazione dell'"Institute for Colored Youth" a [[Filadelfia]], 1° istituzione educativa riservata ai "Colored";
* la brevettazione del [[motore elettrico]] da parte di [[Thomas Davenport]];
* l'insediamento della [[Presidenza di Martin Van Buren]].
=== Gabinetto ministeriale ===
{{vedi anche|Gabinetto degli Stati Uniti d'America|Governo federale degli Stati Uniti d'America}}
Jackson fu essenzialmente un uomo intriso di [[moralismo]] che vide il mondo "in bianco e nero". L'autor T.S. Langston sostiene che si costruì una sorta di "[[paradiso]] [[morale]]" creando per se stesso il ruolo di [[sommo sacerdote]] o "[[Pontefice massimo (storia romana)|pontifex maximus]]" della [[religione civile]] americana; pretenderà sempre dai propri collaboratori la [[giustificazione (teologia)|giustificazione]] etica con le "buone opere"<ref>Thomas S. Langston, "A rumor of sovereignty: The people, their presidents, and civil religion in the age of Jackson," ''Presidential Studies Quarterly'' (1993), 23#4 pp 669-675</ref>. Credette inoltre fortemente che la sua autorità presidenziale fosse derivata in via diretta dal [[popolo]] e che di conseguenza l'ufficio da lui ricoperto si dovesse stagliare al di sopra delle ristrette beghe interne al [[partito politico]]<ref>Thomas S. Langston, "A rumor of sovereignty: The people, their presidents, and civil religion in the age of Jackson," ''Presidential Studies Quarterly'' (1993), 23#4 pp 676-682</ref>.
 
Invece di scegliere i massimi [[capo (ruolo)|leader]] del suo schieramento opterà per mettere al loro posto dei "''semplici uomini d'affari''", che aveva tutte le intenzioni di mantenere sotto il controllo più rigido; nominò il suo amico e stretto alleato politico nonché conterraneo [[John Eaton]] del [[Tennessee]] per la carica di [[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Guerra]]<ref>{{cita|Cole, 1993|p. 27}}</ref>. Per le posizioni chiave di [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] e di [[Segretario al Tesoro degli Stati Uniti d'America|Segretario al Tesoro]] nominerà quindi rispettivamente i due Nordisti [[Martin Van Buren]] dello [[New York (stato)|Stato di New York]] e subito dopo [[Samuel D. Ingham]] della [[Pennsylvania]]<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 27–28}}</ref>.
 
[[John Branch]] della [[Carolina del Nord]] verrà scelto per ricoprire l'incarico di [[Segretario alla Marina degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Marina]], mentre [[John MacPherson Berrien]] della [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]] in qualità di [[Procuratore generale degli Stati Uniti d'America|Procuratore generale]]<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 29–30}}</ref>. Infine, riconoscendo la crescente importanza dell'ufficio postale a [[William Barry Taylor]] del [[Kennntucky]] sarà assegnata la carica di [[Direttore generale delle poste degli Stati Uniti d'America|Direttore generale delle poste]]<ref>{{cita|Cole, 1993|p. 238}}</ref>.
 
Dei sei funzionari solo Van Buren era una figura politica di primo piano. Il [[Gabinetto (ufficio)|Gabinetto]] di Jackson fu criticato da vari ambienti; [[John Calhoun]] e Van Buren erano entrambi delusi dal fatto che le loro rispettive fazioni non fossero maggiormente rappresentate, mentre i leader dello stato della [[Virginia]] e della regione della [[Nuova Inghilterra]] si lamentavano della loro esclusione<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 29–30}}</ref>.
 
Questa 1° scelta si rivelerà assai presto senza alcun successo, piena di scontri, amarezze partigiane e fonte di costanti pettegolezzi, specialmente per quanto riguarda quelli intercorsi tra Eaton, il [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]] Calhoun e Van Buren. Entro la primavera del 1831 tutti (tranne B. Taylor) furono costretti a rassegnare le proprie dimissioni<ref>{{cita|Latner, 2002|pp. 104-5}}</ref> Le seguenti selezioni di Gabinetto funzioneranno invece molto meglio per quel che concerne i rapporti interpersonali e la capacità di lavorare in squadra coordinati ed affiatati<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 104-105}}</ref>.
 
Il nipote di Jackson, [[Andrew Jackson Donelson]], occupò la posizione di segretario personale del presidente, mentre la moglie [[Emily Donelson]] fungeva da [[First lady degli Stati Uniti d'America]] ai ricevimenti della [[Casa Bianca]]. Anche il generale [[William Berkeley Lewis]] e il giornalista [[Amos Kendall]] divennero degli stretti consiglieri presidenziali<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 26–27}}</ref>.
 
Jackson nominò nuovi funzionari a metà del 1831, con solo Barry che rimaneva al suo posto. Il governatore del [[Territorio del Michigan]] [[Lewis Cass]] divenne così Segretario alla Guerra, l'[[ambasciatore]] ed ex membro del Congresso [[Louis McLane]] del [[Delaware]] assunse la carica di Segretario al Tesoro, il senatore [[Edward Livingston]] della [[Louisiana]] sarà il nuovo Segretario di Stato, ed infine il senatore [[Levi Woodbury]] del [[New Hampshire]] ricoprirà la posizione di Segretario della Marina Militare.
 
[[Roger Brooke Taney]], che aveva servito come [[Attorney general]] del [[Maryland]], sostituì Berrien come procuratore generale. In contrasto con le scelte iniziali i membri del governo nominati nel 1831 erano importanti leader nazionali, nessuno dei quali era allineato con Calhoun<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 86–87}}</ref>. Al di fuori dell'amministrazione il giornalista [[Francis Preston Blair]] emergerà come uno dei consulenti più influenti<ref>{{cita|Cole|1993|pp=88–91}}</ref>.
 
All'inizio del suo secondo mandato Jackson trasferì McLane alla carica di Segretario di Stato, mentre [[William John Duane]] sostituì McLane come Segretario al Tesoro e Livingston divenne l'ambasciatore in Francia<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 188–189}}</ref>. A causa della sua opposizione alla rimozione di fondi federali da parte della National Bank Duane fu licenziato dal governo prima della fine del 1833. Taney divenne così il nuovo Segretario al Tesoro, mentre [[Benjamin Franklin Butler (avvocato)|Benjamin Franklin Butler]] sostituì quest'ultimo come Procuratore Generale<ref>{{cita|Cole, 1993|pp. 194, 208}}</ref>.
 
Il presidente sarà costretto a modificare nuovamente la propria compagine governativa nel 1834 dopo che il [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] rifiutò la nomina di Taney e McLane si dimise. [[John Forsyth (politico)|John Forsyth]] della Georgia fu allora nominato Segretario di Stato, [[Mahlon Dickerson]] sostituì Woodbury come Segretario alla Marina e Woodbury divenne il quarto e ultimo Segretario al Tesoro sotto Jackson<ref>{{cita|Cole, 1993|p. 209}}</ref>.
 
Il presidente infine licenzierà Barry nel 1835 dopo numerose lamentele sorte sull'efficacia di quest'ultimo e scelse Amos Kendall come suo sostituto<ref>{{cita|Cole, 1993|p. 239}}</ref>.
 
=== Nomine giuridiche ===
In totale Jackson nominerà 24 giudici federali: sei di questi presso la [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America]] e diciotto nei tribunali distrettuali degli Stati.
 
Il presidente avrà occasione di scegliere sette persone alla Corte Suprema<ref>{{Cita web|titolo = U.S. Senate: Supreme Court Nominations: 1789-Present|url = http://www.senate.gov/pagelayout/reference/nominations/Nominations.htm|sito = www.senate.gov|accesso = 8 marzo 2017}}</ref>:
* [[John McLean]] - [[Giudici associati della Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Giudice associato]], confermato il 7 marzo del 1829;
* [[Henry Baldwin (giurista)|Henry Baldwin]] - Giudice associato, confermato il 6 gennaio del 1830;
* [[James Moore Wayne]] - Giudice associato, confermato il 9 gennaio del 1835;
* [[Roger Brooke Taney]] - Giudice associato, il Senato non fece in tempo a confermarlo;
* Roger Brooke Taney - [[Presidente della Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Presidente della Corte Suprema]], confermato il 15 marzo del 1836;
* [[Philip Pendleton Barbour]] - Giudice associato, confermato il 15 marzo del 1836;
* [[William Smith]] - Giudice associato, scelto ma in seguito rifiutato l'8 marzo del 1837;
* [[John Catron]] - Giudice associato, confermato l'8 marzo del 1837.
[[File:Roger Taney.jpg|thumb|Foto di [[Roger Brooke Taney]], [[Presidente della Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Presidente della Corte Suprema]] a partire dal 1836.]]
Fonti:<ref>{{cita web|url=http://www.fjc.gov/public/home.nsf/hisj |titolo=Judges of the United States Courts |collana=[[Biographical Directory of Federal Judges]] |editore=[[Federal Judicial Center]] |accesso=3 aprile 2009
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160730115701/http://www.fjc.gov/public/home.nsf/hisj |dataarchivio=30 luglio 2016 }}</ref>.
{|class="sortable wikitable"
|- bgcolor="#ececec"
|'''Giudice'''||'''Seggio'''||'''Stato'''||'''Inizio servizio<br />attivo'''||'''Termine servizio<br />attivo'''
|-
| Henry Baldwin || 1° || {{US-PA}} || 6 gennaio 1830 || 21 marzo 1844
|-
| Philip P. Barbour || 3° || {{US-VA}} || 15 marzo 1836 || 25 febbraio 1841
|-
| John Catron || 7° || {{US-TN}} || 8 marzo 1837|| 30 maggio 1865
|-
| John McLean || 6° || {{US-OH}} || 7 marzo 1829|03 || 4 aprile 1861
|-
| Roger B. Taney || Presidente || {{US-MD}} ||15 marzo 1836 || 12 ottobre 1864
|-
| James M. Wayne || 5° || {{US-GA}} || 9 gennaio 1835 || 5 luglio 1867
|}
{|class="sortable wikitable"
|- bgcolor="#ececec"
|'''Giudice'''||'''Corte'''||'''Inizio servizio<br />attivo'''||'''Termine servizio<br />attivo'''
|-
| [[George Adams]] || {{US-MS}} || 20 gennaio 1836 || 30 settembre 1838<ref>A partire dal 18 di giugno del 1838 il Distretto del Mississippi verrà suddiviso in Settentrionale e Meridionale; Adams sarà riassegnato ad entrambi i distretti, ed è rimasto l'unico giudice federale per lo Stato del Mississippi fino alla fine del suo servizio.</ref>
|-
| Philip Pendleton Barbour || {{US-VA}} Orientale|| 8 ottobre 1830<ref>Formalmente nominato il 14 dicembre del 1830, confermato sal Senato il 16 seguente.</ref>|| 17 marzo 1836
|-
| [[Morgan Welles Brown]] || {{US-TN}} Occidentale<br />Tennessee Orientale|| 3 gennaio 1834 || 7 marzo 1853
|-
| [[John Wilson Campbell]]|| {{US-OH}} || 7 marzo 1829 || 24 settebre 1833
|-
| [[Peter Vivian Daniel]] || {{US-VA}} Orientale|| 19 aprile 1836 || 3 marzo 1841
|-
| [[Powhatan Ellis]] || {{US-MS}} || 14 luglio 1832 || 5 gennaio 1836
|-
| [[Samuel Hadden Harper]] || {{US-LA}} Occidentale<br />Louisiana Orientale|| 7 marzo 1829 ||19 luglio 1837
|-
| [[Matthew Harvey]] || {{US-NH}} || 2 novembre 1830<ref>Formalmente nominato il 14 dicembre del 1830, confermato dal Senato il giorno 16 seguente.</ref>|| 7 aprile 1866
|-
| [[Upton Scott Heath]] || {{US-MD}} || 4 aprile 1836 || 21 febbraio 1852
|-
| [[Jesse Lynch Holman]] || {{US-IN}} || 16 settembre 1835<ref>Formalmente nominato il 21 marzo del 1836, confermato dal Senato il 29 seguente.</ref>|| 14 marzo 1842
|-
| [[Thomas Irwin]] || {{US-PA}} Occidentale|| 14 aprile 1831<ref>Formalmente nominato il 7 dicembre 1831, confermato dal Senato il 21 marzo 1832.</ref>|| 4 gennaio 1859
|-
| [[Benjamin Johnson]] || {{US-AR}} || 29 giugno 1836 || 2 ottobre 1849
|-
| [[Andrew Thompson Judson]] || {{US-CT}} || 4 luglio 1836 || 17 marzo 1853
|-
| [[Humphrey Howe Leavitt]] || {{US-OH}} || 30 giugno 1834 || 1º aprile 1871<ref>Il 10 febbraio del 1855 il Distretto dell'Ohio venne suddiviso tra Settentrionale e Meridionale; Leavitt sarà riassegnato al Distretto Meridionale per il tempo rimanente del suo ufficio.</ref>
|-
| [[Thomas Bell Monroe]] || {{US-KY}} || 8 marzo 1834 || 18 settembre 1861
|-
| [[Benjamin Tappan]] || {{US-OH}} || 12 ottobre 1833<ref>Il Senato rigetterà la nomina.</ref>|| 29 maggio 1834
|-
| [[Robert William Wells]] || {{US-MO}} ||27 giugno 1836 || 22 settembre 1864<ref>Il 3 marzo del 1857 il Distretto del Missouri verrà suddiviso in Orientale e Occidentale; Wells sarà riassegnato al Distretto Occidentale per il tempo rimanente del suo ufficio.</ref>
|-
| [[Ross Wilkins]] || {{US-MI}} || 26 gennaio 1837 || 18 febbraio 1870<ref>Il 24 febbraio del 1863 il Distretto del Michigan verrà suddiviso in Orientale e Occidentale; Wilkins sarà riassegnato al Distretto Orientale, dove continuerà a prestare servizio fino alle sue dimissioni .</ref>
|}
[[File:Flag of the United States (1822-1836).svg|thumb|La [[Bandiera degli Stati Uniti d'America]] a 24 stelle, in uso fino al 1836.]]
=== Sentenze maggiormente rilevanti ===
{{vedi anche|Diritto degli Stati Uniti d'America}}
* ''Nazione Cherokee contro Georgia'' – 1831
* ''[[Worcester contro Georgia]]'' – 1832
* ''Charles River Bridge contro Warren Bridge'' – 1837
=== Nuovi Stati ammessi nell'Unione ===
{{vedi anche|Stati per data di entrata negli Stati Uniti d'America}}
Furono due i nuovi [[Stati federati degli Stati Uniti d'America]] ammessi nell'Unione mentre si trovava in carica il presidene Jackson:
* {{US-AR}} - A partire dal 15 giugno del 1836<ref>{{cita web|titolo=Today in History: June 15|url=http://memory.loc.gov/ammem/today/jun15.html|sito=loc.gov|editore=Library of Congress}}</ref>;
* {{US-MI}} - A partire dal 26 gennaio del 1837<ref>{{cita web|titolo=Today in History: January 26|url=http://memory.loc.gov/ammem/today/jan26.html|sito=loc.gov|editore=Library of Congress}}</ref>.
=== Filosofia ===
{{vedi anche|Democrazia jacksoniana}}
Il nome di Jackson è stato fin da subito associato alla sua particolare forma democratica o allo spostamento e all'espansione della [[democrazia]] con il passaggio del potere politico dalle [[élite (sociologia)|élite]] prestabilite agli elettori ordinari basati sui [[partiti politici]]. "The Age of Jackson" ha dato forma all'agenda nazionale e alla politica statunitense<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 101}}</ref>.
 
La filosofia di Jackson come presidente fu molto simile a quella di [[Thomas Jefferson]], poiché sosteneva i valori del [[repubblicanesimo]] detenuti dalla generazione rivoluzionaria della [[guerra d'indipendenza americana]]<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 104}}</ref>. Il presidente temette soprattutto che gli "''interessi degli avidi raccoglitori di denaro''" e quelli più prettamente commerciali avrebbero potuto corrompere i genuini valori repubblicani<ref>{{cita|Wilentz, 2005|pp. 63–65}}</ref>.
 
Credette inoltre fortemente nella capacità della gente di "''arrivare alle giuste conclusioni''" e penserà sempre che questi avrebbero dovuto avere il diritto non solo di eleggere, ma anche di "''istruire i loro mandatari e rappresentanti''"<ref>{{cita|Remini, 1984|pp. 338–339}}</ref>. I titolari degli uffici pubblici avrebbero quindi dovuto solo obbedire alla volontà popolare o in alternativa rassegnare le proprie dimissioni<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 104}}</ref>.
 
Rifiutò il punto di vista di una [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Corte Suprema]] potente e indipendente, sostenendo invece che "il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]], il [[Governo federale degli Stati Uniti d'America|Governo federale]] e la Corte avrebbero dovuto essere guidati dalle proprie opinioni sulla ''[[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione]]''<ref>{{cita|Remini, 1984|pp. 338–440}}</ref>.
 
Jackson pensò che i giudici della Corte dovessero essere scelti per poi poter candidarsi e venire nominati alle elezioni e credette nel rigoroso costruzionismo come il modo migliore per assicurare il dominio democratico<ref>{{cita|Remini, 1984|p. 342}}</ref>. Richiese anche dei limiti di mandato per i presidenti e l'abolizione del [[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|Collegio elettorale]]<ref name="3rd Message">{{cita web |titolo=Andrew Jackson's Third Annual Message to Congress |editore=The American Presidency Project |url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29473 |accesso=14 marzo 2008|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080311050106/http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29473|dataarchivio= March 11, 2008 <!--DASHBot-->| deadurl= no}}</ref>.
[[File:House022ElectionsMap.png|thumb|Il 22º Congresso nel 1830-1831: in blu i Jacksoniani, in rosso gli anti-Jacksoniani, in giallo gli anti-massonici.]]
 
== Primo mandato ==
=== Affari interni ===
==== Scandalo Petticoat ====
Il presidente rimarrà sempre intensamente devoto alla "difesa dell'[[onore]]" proprio e del ruolo ricoperto. La crisi sopraggiungerà quando pesanti riferimenti di natura sessuale incominceranno a circolare attorno alla moglie di uno dei membri anziani del [[Gabinetto (ufficio)|Gabinetto]], storie che se si fossero rivelate anche solo parzialmente veritiere avrebbero contribuito ad infangare seriamente il senso dell'onore dell'amministrazione nel suo complesso<ref>Bertram Wyatt-Brown, "Andrew Jackson's Honor." ''Journal of the Early Republic'' (1997): 1-36 [https://www.jstor.org/stable/3124641 in JSTOR]</ref>.
[[File:Cigar box Peggy O'neal.jpg|thumb|[[Peggy Eaton]], nata Margaret O'Neal, in una scatola di sigari; a sinistra il presidente Jackson viene presentato alla giovane, mentre a destra due dei suoi tanti amanti che si sfidano a [[duello]] per conquistarne i favori e le grazie.]]
L'"[[Affare Petticoat]]" si trascinerà per più di due anni, impegnando una buona metà del 1º mandato di Jackson. Circoleranno a lungo diffusi pettegolezzi nei riguardi di [[Peggy Eaton]], la ventottenne legittima sposa del [[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Guerra]] [[John Eaton]].
[[File:John Eaton.jpg|thumb|left|Ritratto del [[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Guerra]] [[John Eaton]], marito della chiacchierata [[Peggy Eaton]].]]
Si affermerà che la donna fosse stata alquanto disinvolta nelle faccende inerenti la "[[morale]]" pubblica e privata mentre lavorava nella [[taverna (locale pubblico)|taverna]] di proprietà paterna, questo ogniqualvolta il giovane sposo - l'ufficiale dell'[[United States Navy]] John B. Timberlake - si trovava lontano in mare aperto. Meno di un anno dopo la morte del primo marito inizieranno a girare scherzi e [[barzellette]] tra gli "uomini di mondo" sul fatto che "''Eaton ha appena sposato la sua amante, ma al contempo anche l'amante di undici dozzine di altri maschi!''"<ref>Richard B. Latner, "The Eaton Affair Reconsidered." ''Tennessee Historical Quarterly'' (1977) pp: 330-351 [https://www.jstor.org/stable/42623838 in JSTOR]</ref>.
 
Permettere la presenza di una "[[prostituta]]" all'interno della compagine governativa (definita allora come una sorta di "famiglia ufficiale della nazione") era del tutto impensabile. Ma lo stesso Jackson, dopo aver perduto egli stesso la moglie a seguito di "orribili voci" che la avrebbero riguardata, comprenderà molto bene che i cosiddetti "venditori di chiacchiere" avrebbero finito - grazie alla presunta colpevole - col portare il perenne disonore e discredito sull'intero [[Governo federale degli Stati Uniti d'America]].
[[File:Margaret Peggy O'Neal Eaton 2.jpg|thumb|Una foto di [[Peggy Eaton]].]]
L'autore Christopher G. Bates dichiara che "''quando difendeva l'onore di Peggy Eaton, Jackson difendeva allo stesso modo anche l'onore della moglie da poco deceduta''"<ref>{{cita libro|autore=Christopher G. Bates|titolo=The Early Republic and Antebellum America: An Encyclopedia of Social, Political, Cultural, and Economic History|url=https://books.google.com/books?id=pWLxBwAAQBAJ&pg=PA315|anno=2015|editore=Routledge|p, 315}}</ref>.
 
Il presidente fu uno dei massimi esponenti del [[patriarcato (antropologia)|patriarcato]] ed in quanto tale si aspettò di poter controllare - quand'anche non dominare in senso stretto - tutti gli appartenenti del proprio gruppo amministrativo; si attese pertanto che i membri del suo Gabinetto avrebbero fatto di tutto per "''controllare con assiduità le rispettive consorti''". La prenderà sempre come una questione di [[autorità]] e [[carisma (psicologia)|carisma]]; Jackson giungerà ad affermare - esponendosi così in prima persona - che Peggy "''pratica la [[castità]] come una [[verginità|vergine]]!''"<ref>Daniel Walker Howe, ''What Hath God Wrought?'' (2007) p. 337</ref>
 
Nel frattempo però le mogli degli altri ministri cominceranno ad insinuare che fossero in gioco gli interessi e l'onore di tutte le [[donna|donne]] americane: credettero fermamente che una donna responsabile non avrebbe mai e poi mai dovuto concedere ad un uomo favori sessuali senza avere la previa certezza che egli fosse seriamente intenzionato a condurla all'altare per "''celebrare ufficialmente il santissimo [[Sacramento]] del [[matrimonio]]''"<ref>Daniel Walker Howe, ''What Hath God Wrought?'' (2007) pp. 337-338</ref>.
 
Una qualsiasi rappresentante del "bel sesso" che avesse infranto un tal codice morale sarebbe stata per principio disonorevole e di conseguenza del tutto inaccettabile agli occhi della "migliore società" civile. L'autore D.W. Howe non manca di far osservare che questo sarà anche l'identico spirito del 1° [[femminismo negli Stati Uniti d'America]] il quale appena un decennio dopo plasmerà il movimento per i [[diritti delle donne]], forte del grande successo ottenuto dal parallelo "Movimento per la temperanza"<ref>Daniel Walker Howe, ''What Hath God Wrought?'' (2007) p. 338</ref>.
[[File:The celeste-al cabinet.jpg|thumb|Il gabinetto ministeriale ritratto mentre riceve con tutti gli onori la celebre attrice e ballerina di origini [[francesi]] [[Madame Céleste]].]]
Le mogli dei [[corriere diplomatico|corrieri diplomatici]] del [[Vecchio continente]], ancora appartenenti all'[[aristocrazia]] e alla "nobiltà del sangue", si scrolleranno invece di dosso la questione con una semplice alzata di spalle; ebbero difatti i loro privilegiati interessi nazionali da sostenere, avendo inoltre sperimentato come si vivesse nell'"Alta società" sia a [[Parigi]] che a [[Londra]]<ref>Daniel Walker Howe, ''What Hath God Wrought?'' (2007) pp. 338-339</ref>.
[[File:Floride Calhoun nee Colhoun.jpg|thumb|left|Floride Calhoun, moglie del [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]] [[John Calhoun]] nonché grande nemica di [[Peggy Eaton]].]]
Ma nella "Madrepatria" il [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] [[Martin Van Buren]] stava già formando una coalizione contraria al [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]] [[John Calhoun]]; ora poteva intravedere finalmente una buona occasione per poterlo colpire duramente tessendogli una trappola tutt'attorno!<ref>Daniel Walker Howe, ''What Hath God Wrought?'' (2007) p. 339</ref>
 
Sia il presidente che Van Buren difenderanno a spada tratta i coniugi Eaton; tuttavia le altre spose dei membri del [[Gabinetto degli Stati Uniti d'America|Gabinetto presidenziale]] - capitanate dalla moglie di Calhoun Floride - rappresenteranno le intransigenti "Petticoats" (le "sottane" o "sottovesti") ed eviteranno sdegnosamente ogni contatto pubblico con gli Eaton oramai travolti dalla maldicenza generale e dalla [[diffamazione]]: daranno in tal maniera un chiaro segnale alla nazione sul fatto che entrambi si fossero macchiati immergendosi nel disonore più vergognoso<ref>Meacham, pp. 171–172</ref><ref>Kirsten E. Wood, 'One Woman so Dangerous to Public Morals': Gender and Power in the Eaton Affair." ''Journal of the Early Republic'' (1997): pp. 237-250. [https://www.jstor.org/stable/3124447 in JSTOR]</ref>.
 
Van Buren troverà la soluzione più adatta all'incresciosa situazione venutasi a creare nel 1831: l'intero Gabinetto avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni! Jackson concluderà che proprio Calhon fosse il più diretto responsabile della diffusione incontrollata delle voci; il "Piccolo Mago" Van Buren crescerà esponenzialmente nei favori del presidente tanto da volerlo inviare in qualità di ambasciatore nel [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda]]<ref>Meacham, pp. 172–173</ref><ref>Kirsten E. Wood, 'One Woman so Dangerous to Public Morals': Gender and Power in the Eaton Affair." ''Journal of the Early Republic'' (1997): pp. 251-263. [https://www.jstor.org/stable/3124447 in JSTOR]</ref>.
 
Ai sostenitori di Calhoun nell'Aula del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] non rimarrà quindi altro da fare che bloccare la nomina; ma proprio ciò darà a Jackson ogni ragione per magnificarne il ruolo, fino a farlo diventare uno degli elementi principali ed indispensabili dell'Amministrazione. Diverrà quindi il compagno di corsa del presidente alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1832|Elezioni presidenziali del 1832]]<ref>Meacham, pp. 173–174</ref><ref>Kirsten E. Wood, 'One Woman so Dangerous to Public Morals': Gender and Power in the Eaton Affair." ''Journal of the Early Republic'' (1997): pp. 264-275. [https://www.jstor.org/stable/3124447 in JSTOR]</ref>.
 
Jackson acquisterà anche il giornale ''[[Globe]]'' con l'intento precipuo di avere a disposizione un'arma per combattere la "fabbrica dei pettegolezzi"<ref>Meacham, p. 175</ref>.
[[File:Trails of Tears en.png|thumb|Rotta della rimozione degli indiani del Sud in direzione del [[Territorio indiano]].]]
==== Rimozione degli indiani ====
{{vedi anche|Deportazione degli indiani|Evoluzione territoriale degli Stati Uniti d'America|Regioni storiche degli Stati Uniti d'America}}
Nel corso dei suoi anni in carica il presidente si adopererà per far stipulare oltre 70 [[trattati]] con i [[Nativi americani degli Stati Uniti d'America]] sia nel "Vecchio Sud-ovest" che nel [[Territorio del nord-ovest]]<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 109}}</ref>. La presidenza di Jackson segnerà una nuova era nelle relazioni bilaterali tra anglo-americani e indiani la quale avvierà una politica di rimozione e trasferimento più o meno forzato dei legittimi proprietari dei territori sottoposti a contenzioso<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 108}}</ref>.
 
Lo stesso presidente parteciperà e si attiverà a volte in prima persona nei processi di [[negoziazione]] degli accordi con le varie [[tribù]] chiamate in causa, sebbene in altre occasioni lascerà lo svolgersi delle trattative interamente ai propri subordinati. I gruppi meridionali compresero i [[Choctaw]], i [[Creek (popolo)|Creek]], i [[Chickasaw]], i [[Seminole]] e i [[Cherokee]] (alcune di queste facenti parte delle cosiddette [[Cinque Tribù Civilizzate]])<ref>{{cita|Latner, 2002|pp. 109-110}}</ref>.
 
Quelli del Nord-ovest invece inclusero i Chippewa (o [[Ojibway]]), gli [[Odawa]] e i [[Potawatomi]]. Sebbene i conflitti tra le parti si siano verificati sia al Nord che al Sud il problema rimarrà per lungo tempo assai più grave nel meridione del paese, là ove le popolazioni indiane Native costituivano un numero ben maggiore di presenze.
[[File:Cherokee Heritage Center - Trail of Tears Schild 2.jpg|thumb|Cartello storico del "Cherokee Heritage Centre" a [[Tahlequah]], che ricorda l'arrivo dei [[Cherokee]] nell'[[Oklahoma]] al termine del [[sentiero delle lacrime]] conclusosi nel corso della [[presidenza di Martin Van Buren]].]]
Quelle che verranno definite come [[Guerre indiane]] scoppieranno ripetutamente, spesso quando le tribù indigene - in special modo i dissidenti [[Muscogee]] e i Seminole - rifiuteranno in seguito per vari motivi di attenersi ai trattati concordati. La [[Guerra seminole (1835-1842)]] iniziata nel dicembre del 1835 si trascinerà per più di 6 anni e terminerà soltanto nell'agosto del 1842 all'inizio della [[presidenza di John Tyler]]<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 110}}</ref>.
 
Sebbene i rapporti tra coloni di origini europee, ed in seguito americani, con gli indiani fossero stati nella stragrande maggioranza dei casi variamente complicati cominceranno a diventarlo sempre di più una volta che gli insediamenti dei bianchi cominceranno a spingersi sempre più in direzione del [[West]], questo a partire dagli anni immediatamente successivi alla [[Guerra d'indipendenza americana]].
 
Spesso questi rapporti rimarranno in uno stato più o meno pacifico, seppur diventassero man mano che il tempo passava più tesi e talvolta persino violenti, sia da parte dei coloni che degli indiani. Almeno all'inizio, tra la [[presidenza di George Washington]] e fino alla [[presidenza di John Quincy Adams]] la questione postasi verrà tipicamente ignorata o trattata assai alla leggera; ma al tempo di Jackson una tale politica attuata dai predecessori era oramai diventata nella pratica quotidiana in larga parte del tutto insostenibile.
 
Il problema si farà quindi particolarmente acuto nel Sud, particolarmente nelle terre della [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]] o immediatamente confinanti con quello [[Stati federati degli Stati Uniti d'America|Stato federato]]; proprio laddove le popolazioni indiane risulteranno essere maggiori, con una più ampia densità ma anche al contempo più "americanizzate" di quelle del Nord.
 
All'interno di questa situazione si svilupperà un crescente movimento popolare e politico il quale condurrà a richiedere a gran voce di affrontare in una maniera decisiva e chiara quella che era divenuta con il passare dei decenni la "questione indiana". Ben presto si svilupperà quindi una politica di "delocalizzazione" rivolta ad alcune tra le più ampie popolazioni indigene.
 
Il presidente, che di tutto si sarebbe potuto accusare tranne che di timidezza o indecisione caratteriale, diventerà quindi un aperto sostenitore di una tale teoria: far trasferire permanentemente i nativi - con le buone o con le cattive - ricollocandoli in quelle regioni rimaste ancora libere dall'influenza dei "visi pallidi" e poste molto più a Nord-ovest. In quella pratica che alcuni tra i più autorevoli storici successivi considerano essere l'aspetto di gran lunga maggiormente controverso dell'intera amministrazione<ref>{{cita|Latner, 2002|pp. 108-110}}</ref>.
 
Ciò verrà a cozzare di netto con le azioni messe in atto dal suo immediato predecessore, [[John Quincy Adams]] fu difatti sempre teso a proseguire la politica originaria della neonata nazione, quella cioè di lasciare che il problema si manifestasse per poi entrare in campo con un intervento che avrebbe dovuto mantenersi nei limiti del minimo indispensabile<ref>{{cita|Latner, 2002|pp. 107-108}}</ref>.
 
La presidenza di Jackson avrà quindi luogo in una nuova era nelle relazioni angloamericane-indiane in quanto contrassegnerà l'attiva azione federale, promuovendo la rimozione e la delocalizzazione di massa, ossia quella che si rivelerà essere un vero e proprio atto di [[deportazione]] generalizzata. In quanto tale per tutto il periodo intercorso tra il 1830 e il 1835 inoltrato le relazioni indiane tra le tribù meridionali e i relativi governi statali statunitensi arriveranno a toccare un punto assai critico<ref>{{cita|Latner, 2002|pp. 108-109}}</ref>.
 
Durante il suo primo ''[[Discorso sullo stato dell'Unione (Stati Uniti)|Discorso sullo stato dell'Unione]]'', il messaggio annuale rivolto al [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]], il presidente l'8 dicembre del 1829 sosterrà che la terra posta ad Ovest del [[Mississippi (fiume)|fiume Mississippi]] avrebbe dovuto da quel momento in poi essere riservata alle tribù indiane.
 
Entrambi i rami dell'Assemblea svilupperanno quindi un [[disegno di legge]] per la rilocazione (''Indian relocation bill'') e Jackson avrà modo di trovare molti sostenitori sia al [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] che alla [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]], parlamentari i quali si troveranno pienamente d'accordo con l'obiettivo proposto.
 
Già il 26 di maggio dell'anno seguente verrà approvata l'[[Indian Removal Act]] ([https://en.wikisource.org/wiki/Indian_Removal_Act Testo completo su Wikisource]), che il presidente controfirmerà immediatamente trasformandola in una legge federale a tutti gli effetti. L'Atto autorizzerà Jackson a negoziare tutta una serie di trattati con l'intenzione dichiarata di acquistare le terre tribali ad Est in cambio di altre regioni più ad Ovest, al di fuori pertanto dei confini nazionali allora esistenti<ref>{{cita|Latner, 2002|pp. 109-111}}</ref>.
 
Il positivo passaggio della proposta sarà il primo grande trionfo legislativo del presidente e segnerà l'irruzione del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] nella scena della [[società (sociologia)|società]] politica americana. La promulgazione dell'Atto legislativo sarà particolarmente popolare nel Sud, laddove la continua crescita demografica e la scoperta dell'[[oro]] nelle zone sottoposte - in linea teorica - alla giurisdizione georgiana, ma abitate altresì dai Cherokee, avevano velocemente fatto velocemente aumentare la pressione a favore di un inglobamento forzoso dei territori tribali<ref>Robert V. Remini, ''The Life of Andrew Jackson'' (1988), p. 216</ref>.
[[File:Cherokee-removal-sign-tn1.jpg|thumb|Targa commemorativa posta all'ingresso del "Cherokee Removal Memorial Park " nella [[Contea di Meigs (Tennessee)]].]]
Proprio lo Stato della Georgia rimarrà coinvolto in un contenzioso giuridico con i rappresentanti della "Nazione Cherokee", controversia che culminerà con la decisione adottata dalla [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Corte Suprema]] nel 1832; la sentenza del caso ''[[Worcester contro Georgia]]'' esprimerà in forma diretta l'opinione del [[Presidente della Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Presidente della Corte]] [[John Marshall]]: egli scriverà che lo Stato non avrebbe potuto imporre le proprie leggi sulle tribù interessate<ref>Cave (2003).</ref>.
 
Al presidente viene spesso, anche se erroneamente, attribuita la seguente risposta: "''"John Marshall ha preso la sua decisione, ora lasciatemela applicare a modo mio"''"; la [[citazione]] è stata difatti creata "[[ad hoc]]" nel 1863 - in piena [[guerra di secessione americana]] - dal giornalista [[Horace Greeley]] il quale proprio in quel lasso di tempo si stava avvicinando sempre più alle posizioni Radical fortemente anti-sudiste del [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]].
[[File:JohnRidgeCherokee.jpg|thumb|Ritratto di [[John Ridge]] in un dipinto di [[Charles Bird King]].]]
Fatto sta che Jackson utilizzerà altresì l'esplosione della crisi georgiana per cercare di mediare un accordo in base al quale i [[capo (ruolo)|leader]] Cherokee - rimane però controverso ed oggetto di dibattito anche assai acceso su quanto spontaneamente lo abbiano fatto - accetteranno alfine un ''Trattato di rimozione'' che il avrebbe condotti nel neo-costituito [[Territorio indiano]] (il futuro Stato dell'[[Oklahoma]]).
[[File:Village Creek State Park Wynne AR Trail of Tears.theora.ogv|thumb|left|Un tratto del [[sentiero delle lacrime]] rimasto intatto all'interno del "Village Creek State Park" dell'[[Arkansas]].]]
Uno dei gruppi indigeni guidato da [[John Ridge]] negozierà il ''[[Trattato di New Echota]]'' con i rappresentanti federali; Ridge non era però un capo ampiamente riconosciuto come tale all'interno della Nazione Cherokee, con la conseguenza diretta che il documento verrà da alcuni rifiutato come altamente illegittimo<ref>{{cita web|url=http://www.historicaldocuments.com/IndianRemovalAct.htm |titolo=Historical Documents – The Indian Removal Act of 1830 |editore=Historicaldocuments.com |accesso=1º novembre 2008}}</ref>. Il "collaborazionista" Ridge verrà asassinato nel 1839.
 
Un altro gruppo di Nativi giungerà a presentare una [[petizione]] in segno di protesta contro la proposizione di rimozione, anche se a causa di ritardi e tempistiche errate essa non verrà mai presa in considerazione né dall'Assemblea congressuale né tanto meno dalla Corte suprema<ref name=PBS-JDIR>{{cita web|url=https://www.pbs.org/wgbh/aia/part4/4p2959.html |titolo=Indian Removal|collana=Judgment Day|editore=PBS|accesso=6 settembre 2010}}</ref>.
[[File:NPS trail-of-tears-map.pdf|thumb|left|Il percorso del "[[sentiero delle lacrime]]".]]
Il ''Trattato'' verrà fatto compiutamente applicare solo dalla successiva [[presidenza di Martin Van Buren]] la quale invierà in loco 7.000 soldati per mettere in opera la politica concordata di trasferimento. A causa delle lotte intestine scoppiate tra le diverse [[correnti politiche]] statunitense molti Cherokee arriveranno a pensare - quando avrà inizio la campagna di spostamento - che i loro appelli potessero venire ancora presi in considerazione<ref>{{cita web|url=http://www.synaptic.bc.ca/ejournal/jackson.htm |titolo=Andrew Jackson Speaks: Indian Removal |collana=The Nomadic Spirit|accesso=6 settembre 2010}}</ref>.
[[File:TrailofTearsMemorial-3.jpg|thumb|Il [[memoriale (monumento)|Memoriale]] eretto a "New Echota", capitale Cherokee, in ricordo dei 4.000 indiani periti durante la marcia forzata che li avrebbe portati nel [[Territorio indiano]] a loro destinato.]]
In seguito a ciò almeno 4.000 indiani moriranno lungo il cammino, in quello che verrà per questo motivo ribattezzato come il "[[Sentiero delle lacrime]]". Intorno agli anni 1830 - sottoposti alla costante pressione volta a farli andar via da parte dei coloni [[bianchi americani]] - ciascuna delle 5 tribù meridionali aveva già ceduto la maggior parte delle proprie terre, ma nonostante ciò gruppi considerevoli di autogoverno continuarono a sopravvivere negli Stati odierni della Georgia, dell'[[Alabama]], del [[Mississippi]] e della [[Florida]] rifiutandosi in maniera sporadica ma decisa di spostarsi<ref name=PBS-JDIR />.
 
Tutti questi - con l'eccezione dei Seminole - si erano fino ad allora ritrovati a coesistere in un ampio contesto di pacificazione con i bianchi, resistendo ai suggerimenti di coloro che avrebbero invece voluto una radicale rottura dei rapporti, tanto che i loro metodi gli valsero il titolo di "Cinque tribù civilizzate"<ref name=PBS-JDIR />.
[[File:Great Smoky Mountains regional map.png|thumb|left|Localizzazione dell'odierno "Great Smoky Mountains National Park".]]
Oltre 45.000 indiani saranno trasferiti in direzione dell'Ovest durante l'ottonato dell'amministrazione Jackson, anche se poco dopo alcuni Cherokee torneranno indietro o migreranno sulle [[Great Smoky Mountains]] lungo il confine tra la [[Carolina del Nord]] e il [[Tennessee]]<ref>{{cita web|url=http://www.cherokee-nc.com/index.php?page=56 |titolo=Eastern Band of Cherokee Indians – History |editore=Cherokee-nc.com |accesso=6 settembre 2010}}</ref>.
[[File:Chickasaw and Choctaw land cessions in Mississippi.jpg|thumb|L'area approssimativa della Nazione [[Choctaw]] interessata nel 1830 dal ''[[Trattato di Dancing Rabbit Creek]]'', attraverso il quale gli indiani si trovarono costretti a migrare ad Ovest del futuro Stato del [[Mississippi]].]]
; Trattati stipulati
* ''[[Trattato di Dancing Rabbit Creek]]'' con i Choctaw - 27 settembre del 1830.
[[File:Alabama tribal land map 1830.png|thumb|left|Le regioni Cherokee, Creek e Choctaw cedute all'[[Alabama]] a seguito del ''[[Trattato di Cusseta]]''.]]
* ''[[Trattato di Cusseta]]'' con i Creek - 24 marzo del 1832.
* ''[[Trattato di Payne's Landing]]'' con i Seminole - 9 maggio del 1832.
* ''Trattato di New Echota'' con i Cherokee - 29 dicembre del 1835.
* Trattato con le Nazioni Chippewa, Ottowa e Potawatamie - 21 febbraio del 1835<ref name=COP_Indians>{{cita web|titolo=Treaty between the United States of America and the United Nation of Chippewa, Ottowa, and Potawatamie Indians |url=http://www.teachushistory.org/Westward/ps-treaty.htm |data=21 febbraio 1835 |autore=Andrew Jackson}}Retrieved on November 29, 2014</ref>.
; Conflitti esplosi
* [[Guerra di Falco Nero]] tra maggio ed agosto del 1832.
* Seconda delle [[Guerre seminole]] tra il dicembre del 1835 e l'agosto del 1842, intervallata da un [[cessate il fuoco]] tra gennaio e giugno del 1837.
* Seconda guerra Creek tra maggio e luglio del 1836, con una prosecuzione di violenze sporadiche anche nel corso dell'anno seguente.
{{vedi anche|Presidenza di Martin Van Buren#Rimozione degli indiani}}
===== Impatto sulla reputazione di Jackson =====
La reputazione del presidente soffrirà in modo significativo a causa del suo trattamento degli indiani. Il quel tempo molti oppositori politici, ma anche innumerevoli leader religiosi, denunceranno con forza la politica di allontanamento adottata<ref>{{cita libro|autore=Gary Scott Smith|titolo=Religion in the Oval Office: The Religious Lives of American Presidents|url=https://books.google.com/books?id=_xV0BgAAQBAJ&pg=PA151|anno=2015|editore=Oxford UP|p. 151}}</ref>. Gli storici moderni che ammirano la forte [[leadership]] dimostrata da Jackson, come [[Arthur M. Schlesinger Jr.]], salteranno la "questione indiana" con appena una nota a piè di pagina.
 
Ancora nel 1969 il [[gesuita]] Francis Paul Prucha affermava che l'attuazione della rimozione delle "Cinque tribù civilizzate" dall'ambiente bianco molto ostile del Vecchio Sud in cui si trovavano fino all'Oklahoma probabilmente salvò la loro stessa esistenza<ref>Francis Paul Prucha, "Andrew Jackson's Indian policy: a reassessment." ''Journal of American History'' (1969) 56#3 pp 527-539. [https://www.jstor.org/stable/1904204 in JSTOR]</ref>.
 
Nel corso degli anni 1970 tuttavia Jackson subirà un forte attacco da parte degli scrittori della [[sinistra politica]] come Michael Paul Rogin e Howard Zinn, principalmente proprio su questo argomento; quest'ultimo lo definirà "un assassino sterminatore di indiani"<ref>Howard Zinn, ''A People's History of the United States'' (1980) p 130</ref><ref>Vedi anche in {{cita libro|autore=Barbara Alice Mann|titolo=The Tainted Gift: The Disease Method of Frontier Expansion|url=https://books.google.com/books?id=vJcJmx8R8XIC&pg=PA20|anno=2009|editore=ABC-CLIO|p. 20}}</ref>.
[[File:Cherokee-eternal-flame-tn1.jpg|thumb|La fiamma eterna della Nazione [[Cherokee]] al "Red Clay State Park" della [[Contea di Bradley (Tennessee)]].]]
Con lo scoccare del XXI secolo il giudizio storico e la conseguente valutazione dell'operato presidenziale si è fatta assai più sfumata e mista; Paul R. Bartrop e Steven Leonard Jacobs sostengono che le politiche di Jackson non soddisfacevano il criterio del [[genocidio]] o comunque del [[genocidio culturale]]<ref>{{cita libro|autore=Paul R. Bartrop and Steven Leonard Jacobs|titolo=Modern Genocide: The Definitive Resource and Document Collection|url=https://books.google.com/books?id=JB4UBgAAQBAJ&pg=PA2070|anno=2014|editore=ABC-CLIO|p. 2070}}</ref>. Lo storico di Jackson Steve Inskeep riferisce:
{{citazione|I recenti biografi di Jackson, come Jon Meacham<ref>Jon Meacham, ''American Lion: Andrew Jackson in the White House'' (2008)</ref> e H.W. Marchi<ref>H. W. Brands, ''Andrew Jackson: His Life and Times'' (2006)</ref>, descrivono candidamente il costo umano della politica del presidente mantenendolo nella prospettiva più ampia della sua carriera complessiva. Sean Wilentz, in ''The Rise of American Democracy''<ref>{{cita libro|autore=Sean Wilentz|titolo=The Rise of American Democracy: Jefferson to Lincoln|url=https://books.google.com/books?id=2kybvdPsBTYC&pg=PA324|anno=2006|editore=Norton|p. 324}}</ref>, osservò che mentre Jackson era pur sempre un "paternalista" il quale non evitava di dire ad ogni pié sospinto agli indiani che cosa fosse meglio per loro, questo [[paternalismo]] non era equivalente al genocidio<ref>Steve Inskeep, "Jackson's Reputation has Changing Again," [http://historynewsnetwork.org/article/159530#sthash.4XpR4OYM.dpuf ''History Network News'' 7 June, 2015]</ref>.}}
[[File:US20-front.jpg|thumb|left|La [[banconota]] da 20 dollari con l'effigie del presidente.]]
Nel dibattito scoppiato nel 2015 sull'eliminazione dell'effigie del presidente dalla [[banconota]] da 20 dollari la [[deportazione degli indiani]] è stata spesso citata come una buona ragione per farlo<ref>By Abby Ohlheiser, "This group wants to banish Andrew Jackson from the $20 bill," [https://www.washingtonpost.com/blogs/the-fix/wp/2015/03/03/this-group-wants-to-banish-andrew-jackson-from-the-20-and-replace-him-with-a-woman/ ''Washington Post'' 3 March, 2015]</ref>. Un collaboratore di ''[[Slate]]'' ha infine dichiarato:
{{citazione|"''Il 7° [[Presidente degli Stati Uniti d'America]] ha inventato né più né meno che la pratica genocida, per questo dovrebbe essere condannato con fermezza e non certo onorato o osannato''"<ref>Jillian Keenan, "Kick Andrew Jackson Off the $20 Bill! The seventh president engineered genocide. He should be vilified, not honored," [http://www.slate.com/articles/news_and_politics/politics/2014/03/andrew_jackson_should_be_kicked_off_the_20_bill_he_ordered_a_genocide.html ''SLATE'' 3 March, 2014]</ref>.}}{{ - }}
==== Lotta alla corruzione, riforme e agevolazioni pensionistiche ====
Nel tentativo di eliminare dal governo federale la [[corruzione]] presente nelle precedenti amministrazioni il Jackson farà avviare indagini presidenziali approfondite in tutti gli uffici e dipartimenti del [[Gabinetto degli Stati Uniti d'America|Gabinetto esecutivo]]<ref>{{cita|Ellis, 1974|p. 65}}</ref>.
 
Nel corso di tutti gli anni 1830 grandi somme di denaro pubblico finirono con l'essere messe nelle mani dei diversi funzionari preposti e Jackson, ritenendo che tali assistenti dovessero essere assunti esclusivamente per i loro meriti e capacità dimostrate, ritirò il proprio sostegno a molti candidati che supponeva fossero negligenti nel campo gestionale dei fondi ricevuti<ref>{{cita|Ellis, 1974|p. 66}}</ref>.
 
Il presidente stimolerà il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] a riformare le legislazioni per quanto riguardava l'[[appropriazione indebita]], la netta riduzione delle richieste fraudolente per ottenere le pensioni federali e l'approvazione di leggi per prevenire l'evasione dei [[dazi]] doganali e migliorare la contabilità pubblica.
 
Il [[Direttore generale delle poste degli Stati Uniti d'America|Direttore generale delle poste]] [[William Barry Taylor]] verrà costretto a rassegnare le proprie dimissioni nel 1835 a seguito di un'inchiesta svolta dall'Assemblea congressuale sul servizio postale la quale rivelò una cattiva gestione dell'intero apparato, con atti di [[collusione]] e favoritismi nell'assegnazione di assai lucrativi contratti, una mancata revisione dei conti e la totale assenza di una seppur minima supervisione delle prestazioni contrattuali. Sarà infine sostituito da [[Amos Kendall]] il quale continuerà ad attuare le riforme necessarie così fortemente volute dal presidente<ref>{{cita|Ellis, 1974|p. 67}}</ref>.
 
Jackson chiederà inoltre ripetutamente, nei suoi messaggi annuali al Congresso del ''[[Discorso sullo stato dell'Unione (Stati Uniti)|Discorso sullo stato dell'Unione]]'', l'abolizione del [[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|Collegio elettorale]] tramite la promulgazione di un [[emendamento]] costituzionale<ref name=firstaddress>{{cita web |titolo=Andrew Jackson's First Annual Message to Congress |editore=The American Presidency Project |url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29471 |accesso=14 marzo 2008|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080226130931/http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29471|dataarchivio= February 26, 2008 <!--DASHBot-->| deadurl= no}}</ref><ref>{{cita web |titolo=Andrew Jackson's Second Annual Message to Congress |editore=The American Presidency Project |url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29472 |accesso=14 marzo 2008|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080311113901/http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29472|dataarchivio= March 11, 2008 <!--DASHBot-->| deadurl= no}}</ref>. Nel suo terzo intervento esprimerà il suo punto di vista nei termini seguenti:
{{citazione|Ho finora approvato delle proposte di emendamenti della ''[[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione federale]]'' che concedono l'elezione del Presidente e del Vicepresidente direttamente al popolo e limitano il servizio del primo ad un unico mandato. Considero questi cambiamenti nella nostra legge fondamentale molto importanti e non posso, secondo il mio senso del dovere, omettere di insistere perché vengano presi nella dovuta considerazione da un nuovo Congresso il quale si rivela - in questo caso - essere ampiamente necessario<ref>{{cita web |titolo=Andrew Jackson's Third Annual Message to Congress |editore=The American Presidency Project |url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29473 |accesso=14 marzo 2008|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080311050106/http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29473|dataarchivio= March 11, 2008 <!--DASHBot-->| deadurl= no}}</ref>.}}
Durante l'era Jacksoniana si vedranno realizzati anche vari miglioramenti per quanto concerne le disposizioni finanziarie a favore dei [[veterani]] e dei loro familiari; la ''Service Pension Act of 1832'' ad esempio fornirà delle agevolazioni pensionistiche ai veterani "''anche dove non esistevano evidenti necessità finanziarie o fisiche''"<ref>{{cite encyclopedia |url=https://books.google.com/books?id=5yVzAwAAQBAJ&pg=PA220&lpg=PA220&dq=thomas+jefferson+veteran+pensions&source=bl&ots=UILojrP8xo&sig=XHwxvh4iDj6C5huBPo7cFgV_7G4&hl=en&sa=X&ei=DvtUVe31BYOe7gagxYAw&ved=0CD8Q6AEwBg#v=onepage&q=thomas%20jefferson%20veteran%20pensions&f=false |titolo=Benefits, Veteran |encyclopedia=Encyclopedia of Military Science |anno=2013 |editore=SAGE Publications |publicationplace=Thousand Oaks |cognome1=Boulton |nome1=Mark B. |curatore1=Piehler G. Kurt |curatore2=Johnson M. Houston, V |isbn=978-1-4129-6933-8}}</ref>, mentre un Atto del 1836 consentirà alle [[vedove]] dei soldati della [[Guerra d'indipendenza americana]] - le quali soddisfacevano determinati criteri - di ricevere le pensioni dovute ai mariti<ref>{{cita libro |url=https://books.google.com/books?id=fklAgjZap4YC&pg=PA193&lpg=PA193&dq=andrew+jackson+service+pension+act+1832&source=bl&ots=33W6gueZb6&sig=hQud7UHcWpoNnsaZUesqAAwEq2c&hl=en&sa=X&ei=av1UVbasNaPW7Aao1oH4DA&ved=0CEYQ6AEwBg#v=onepage&q=andrew%20jackson%20service%20pension%20act%201832&f=false |titolo=NC Patriots 1775–1783: Their Own Words |volume=1 – The NC Continental Line |pp. 193–94 |cognome1=Lewis |nome1=J.D. |isbn=978-1-4675-4808-3}}</ref>.
==== Rotazione delle cariche e spoils system ====
Entrando in carica nel 1829 Jackson impose il ''Tenure of Office Act (1820)'' il quale limitava i mandati d'ufficio della [[pubblica amministrazione]] dietro nomine partitocratiche ed autorizzava al contempo il presidente a rimuovere e rinominarne indiscriminatamente i membri scelti direttamente dai [[partiti politici]].
 
Ritenne che una rotazione delle cariche fosse in realtà una riforma democratica che avrebbe impedito la successione degli incarichi da padre a figlio - la quale seguiva ancora il modello precedente riservato all'[[aristocrazia]] - rendendo in tal modo l'apparato della [[funzione pubblica]] pienamente responsabile della volontà popolare<ref>{{cita|Ellis, 1974|p. 61}}</ref>. Dichiarerà che la rotazione delle nomine negli uffici politici dovesse essere "il principio guida del credo repubblicano"<ref name="firstaddress"/>.
 
Nel dicembre del 1829 il neo-presidente affermerà di fronte all'Assemblea congressuale: "''in un paese in cui gli uffici sono creati esclusivamente a beneficio della gente, nessuno ha più un diritto intrinseco ad assumerne il ruolo ufficiale rispetto a chiunque altro''"<ref>{{cita libro|autore=United States. President|titolo=The addresses and messages of the presidents of the United States, from 1789 to 1839|anno=1839|editore=McLean & Taylor|p. 344}}</ref><ref>David Resnick e Norman C. Thomas. "Reagan and Jackson: Parallels in Political Time." ''Journal of Policy History'' 1#2 (1989): 181-205.</ref>. Credette pertanto che la rotazione nelle nomine politiche avrebbe impedito lo svilupparsi di una [[burocrazia]] corrotta.
 
Molti tra i suoi primi sostenitori tuttavia si opporranno a questo punto di vista pensando invece che per rafforzare la lealtà del Partito si dovessero concedere le posizioni disponibili solo ad altri membri dell'apparato; nella pratica più immediata ciò avrebbe significato la prosecuzione del sistema di [[clientelismo]] facendo sostituire i dipendenti federali con amici o fedelissimi del proprio Partito di appartenenza.
 
Il numero dei detentori di cariche federali fatti rimuovere dal presidente è stato di molto esagerato dai suoi più accaniti avversari; nel corso del suo primo mandato ruoterà difatti non più del 20% dei detentori d'incarichi federali, molti dei quali per una palese mancata applicazione dei propri doveri d'ufficio piuttosto che per scopi eminentemente politici<ref>{{cita|Ellis, 1974|pp. 61–62}}</ref><ref>H.W. Brands, ''Andrew Jackson: His Life and Times'' (2005), p. 420</ref>.
 
Jackson tuttavia utilizzerà in una maniera massiccia il potere presidenziale e l'immagine pubblica ad esso derivata per assegnare a compiti di responsabilità i suoi più fedeli seguaci concedendo loro le maggiori nomine degli uffici federali. L'approccio della [[Democrazia jacksoniana]] incorporò il [[patriottismo]] nei riguardi della nazione come una qualifica fortemente richiesta per poter ottenere la carica.
 
Dopo aver nominato un soldato che aveva perso una gamba combattendo sul campo di battaglia con un'imbarcazione che trasportava la posta il presidente dichiarerà: "''se ha perso una gamba combattendo per il suo paese, questo è ... abbastanza per me''"<ref>{{cita libro|titolo=American Government: Continuity and Change|anno=2006|editore=Pearson Longman|città=New York|isbn=978-0-321-31711-7|p. 293|autore1=Sabato, Larry|edizione=2006|linkautore=Larry Sabato|autore2=[[Karen O'Connor]] |tipo= Print|capitolo=8}}</ref>.
 
Il bisogno d'instillare forti dosi d'energia e sicurezza di sé al suo nuovo Partito nazionale e di conseguenza premiarne i suoi sostenitori, date le realtà politiche presenti a [[Washington]], spingerà il presidente ad assumere scelte altamente partigiane, nonostante le proprie personali riserve<ref name="howe2007">{{cita libro|titolo=What hath God Wrought, The Transformation of America, 1815–1848|cognome=Howe|nome=Daniel W.|anno=2007|pp. 328–334}}</ref>.
 
I maggiori storici del periodo ritengono che la presidenza di Jackson abbia segnato, ne fosse egli volente o nolente, l'inizio di un'era di drastico declino dell'[[etica]] pubblica<ref>{{cita|Ellis, 1974|p. 62-65}}</ref>. La supervisione su uffici e dipartimenti le cui operazioni rimanevano al di fuori della competenza federale (come la [[dogana]] del [[Porto di New York]], il servizio postale, il [[Dipartimento della Marina degli Stati Uniti d'America|Dipartimento della Marina]], il [[Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti|Dipartimento della Guerra]] ed infine anche il [[Bureau of Indian Affairs]] il cui [[budget]] era enormemente aumentato nel corso degli ultimi decenni) si dimostrerà essere alquanto difficoltosa.
[[File:King Andrew the First (political cartoon of President Andrew Jackson).jpg|thumb|"Nato per comandare": Re Andrew I in una vignetta satirica del 1832.]]
Altri aspetti dello [[spoils system]], compresi l'acquisizione di uffici, la partecipazione forzata alla [[campagna elettorale]] dei [[partiti politici]] e la raccolta di valutazioni e accertamenti per determinare tassazioni e imposte non ebbero luogo in forma compiuta fino a dopo la presidenza di Jackson.
 
I fondatori del [[Partito Whig (Stati Uniti d'America)|Partito Whig]] non disdegnarono di punzecchiarlo utilizzando per lui il nomignolo di "King Andrew I", chiamando la loro nuova aggregazione rifacendosi ai [[Whig (Regno Unito)]] che si erano opposti alla [[monarchia]] britannica durante il XVIII secolo<ref>{{cita libro|autore=Mark R. Cheathem|titolo=Andrew Jackson and the Rise of the Democrats: A Reference Guide|url=https://books.google.com/books?id=eXq1BgAAQBAJ&pg=PA245|anno=2015|editore=ABC-CLIO|p. 245}}</ref>.
 
Il presidente non solo premiò i propri sostenitori passati, ma promise anche lavori futuri se solo i politici locali e statali si fossero uniti alla sua squadra. Come ben spiega l'autore Syrett: "''quando Jackson divenne presidente implementò la teoria della rotazione in ufficio, dichiarandola "un principio guida nel credo repubblicano"''"<ref>{{cita web |titolo=Andrew Jackson's First Annual Message to Congress |editore=The American Presidency Project |url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=29471 |accesso=21 novembre 2006}}</ref>.
 
Credette sempre che la rotazione, rimasta ben salda nelle sue mani, avrebbe impedito lo svilupparsi di un servizio civile corrotto; d'altra parte i suoi difensori volevano usare il servizio civile per premiare i fedelissimi del Partito e renderne in tal modo la struttura molto più forte: ciò nella pratica significava sostituire i funzionari di quegli uffici con gli amici personali.
 
Ma l'origine di un tale sistema non ebbe origine da Jackson bensì dalla [[presidenza di Thomas Jefferson]], quando vennero fatti rimuovere i detentori degli uffici affiliati al [[Partito Federalista (Stati Uniti d'America)|Partito Federalista]] scelti dalla precedente [[presidenza di John Adams]]<ref>[http://www.u-s-history.com/pages/h965.html The Spoils System versus the Merit System]. Retrieved on 2006-11-21.</ref>. Lo "Spoils system" non è stato inventato da Jackson; fu già ampiamente utilizzato dal [[Governatore di New York]] tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo (in particolare da
[[George Clinton (vicepresidente USA)|George Clinton]] prima e dal nipote [[DeWitt Clinton]] poi)<ref>Vedi a tal proposito [http://www.u-s-history.com/pages/h965.html "The Spoils System versus the Merit System"] Retrieved on November 21, 2006.</ref>
 
Seguendo una tale prassi non venne inoltre escluso l'intero servizio civile in quanto i licenziamenti non ammontarono ad oltre il 20% dei funzionali originari<ref>[http://www.digitalhistory.uh.edu/database/article_display.cfm?HHID=637 Jacksonian Democracy: The Presidency of Andrew Jackson]. Retrieved on 2006-11-21.</ref>. Mentre non avviò il "sistema di spoliazione" il presidente incoraggerà nei fatti la sua crescita esponenziale, dacendola così diventare una delle caratteristiche centrali del "Secondo sistema partitico", così come anche del Terzo fino alla sua conclusione sopraggiunta negli anni 1890.
[[File:In memorium--our civil service as it was.JPG|thumb|Vignetta satirica di [[Thomas Nast]]. "In memoriam - il nostro servizio civile com'era": mostra la statua dell'ex presidente a cavalcioni di un [[maiale]] tra le cui zampe vi sono finite "[[truffa|frode]]", "[[corruzione]]" e "[[Spoils system]]" ed ove si nutre di "saccheggi". Caricatura editoriale presentata in ''Harper's Weekly'' il 28 aprile 1877, p. 325.]]
Come spiega uno storico:
{{citazione|Sebbene Jackson abbia licenziato molti meno impiegati del governo di quanto la maggior parte dei suoi contemporanei abbia immaginato e sebbene non abbia originato il sistema del "chi vince prende tutto", egli ha altresì compiuto cambiamenti più radicali nella burocrazia federale rispetto a quelli realizzati da tutti i suoi predecessori.
 
Ciò che è ancora più significativo è che ha difeso questi cambiamenti come un bene positivo: attualmente quando l'uso del clientelismo politico è generalmente considerato un ostacolo per un buon governo, vale la pena ricordare che Jackson e i suoi seguaci descrivono invariabilmente la rotazione negli uffici pubblici come una "riforma".
 
Era più che un modo per ricompensare gli amici e punire i nemici, era anche un espediente per rimuovere dai pubblici incarichi i rappresentanti dei gruppi politici minoritari i quali insistevano ad indicare il fatto che il presidente fosse stato corrotto dal lungo mandato assunto<ref>Syrett, p. 28.</ref>.}}
==== Crisi della nullificazione ====
{{vedi anche|Cronologia degli eventi principali che hanno portato alla guerra di secessione americana}}
La nazione americana si ritroverà ad alto rischio nella più grave crisi della [[Storia degli Stati Uniti d'America]] sorta fino ad allora, esplosa proprio durante l'era Jacksoniana<ref>Richard E. Ellis, ''The Union at Risk: Jacksonian Democracy, States' Rights, and the Nullification Crisis'' (1987)</ref>. La "Nullification Crisis" del 1828-1832 unificherà le varie questioni di conflitto settoriale con i disaccordi sulle tariffe doganali, trasformandosi velocemente in una vera e propria minaccia di secessione da parte di uno degli [[Stati federati degli Stati Uniti d'America|Stati federati]] del Sud con un conseguente intervento militare da parte del presidente.
[[File:Average Tariff Rates in USA (1821-2016).png|thumb|left|400px|L'[[aliquota fiscale]] media delle tariffe daziarie dal 1821 al 2016.]]
Innanzitutto i politici del [[profondo Sud]] ebbero di che lamentarsi amaramente nei riguardi delle alte tariffe imposte, la "Tariff of Abominations" come venne subito chiamata, sulla fabbricazione dei prodotti della [[manifattura]] di uso ordinario provenienti dal [[continente europeo]]; ciò rendeva tali merci più costose rispetto a quelle degli [[Stati Uniti d'America nord-orientali]], con la conseguenza di far aumentare i prezzi che si trovavano costretti a pagare i possessori di [[piantagione]] Sudisti.
 
Verrà sostenuto che le tariffe avvantaggiavano gli imprenditori industriali del Nord a spese esclusivamente degli agricoltori meridionali. Il problema s'intensificherà in una grave crisi regionale quando il [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]] [[John Calhoun]] nell'ambito della "South Carolina Exposition and Protest ([https://en.wikisource.org/wiki/South_Carolina_Exposition_and_Protest Testo completo su Wikisource]) del 1828 sosterrà la rivendicazione espressa del proprio Stato origine, la [[Carolina del Sud]].
 
Si dirà che essa aveva tutto il diritto di "nullify" - dichiarare nulla - la legislazione tariffaria appena promulgata a livello federale, ma più in generale ci si spingerà a dichiarare il diritto statale di annullare una qualsivoglia legge la quale, seppur approvata dall'Assemblea congressuale, andasse contro gl'interessi specifici di un singolo Stato<ref>Jon Meacham, "Jackson Stares Down South Carolina," ''American Heritage'' (Winter 2010) 59#4 pp 44-45 Is a brief introduction</ref>.
 
Sebbene il presidente avrà tutto il modo di esprimere i suoi più accesi sentimenti di simpatia nei confronti del Sud nel corso del dibattito che ne seguirà, supporterà però anche vigorosamente "l'impossibilità di sciogliere l'Unione", la rafforzerà anzi prescrivendo rinnovati poteri effettivi per il governo centrale; inizierà la sua opera mediatrice cercando di far rientrare nelle fila dell'opinione ufficiale il suo agitato Vice, ritrovandosi presto a dover affrontare la spinosa faccenda generata dalla Carolina: la pesante minaccia di una secessione<ref>Jon Meacham, "Jackson Stares Down South Carolina," ''American Heritage'' (Winter 2010) 59#4 pp 45-46 Is a brief introduction</ref>.
 
Jackson non recederà mai di un passo né avrà un solo momento di dubbio dalla convinzione di dare un ferreo sostegno all'integrità nazionale. Particolarmente degno di nota si rivelerà l'incidente scoppiato il 13 aprile del 1830 alla cena del "Jefferson Day"; al termine essa prevedeva un brindisi e proprio in quest'occasione il [[capo (ruolo)|leader]] Democratico Sudista [[Robert Young Hayne]] inneggiò all'"l'Unione degli Stati e alla sovranità degli Stati". Il presidente alzandosi aggiungerà con una voce tonante: "alla nostra Unione federale: che dev'essere preservata!"
 
Tutto lo svolgimento del banchetto sembrerà essere quindi una chiara sfida a Calhoun; egli avrà la possibilità di chiarire ulteriormente la sua posizione ribattendo: ""l'Unione, si: ma accanto alla nostra libertà, che è la cosa più cara!"<ref>{{cita libro|autore=Michael P. Riccards|titolo=The Ferocious Engine of Democracy: A History of the American Presidency|url=https://books.google.com/books?id=xeBuAAAAQBAJ&pg=PA123|anno=2000|editore=Madison Books|p. 123ff}}</ref>
 
Alla 1ª Convention nazionale Democratica che si tenne a [[Baltimora]] tra il 21 e il 23 maggio del 1832, progettata privatamente dai membri del cosiddetto "Gabinetto ombra", il Vice in carica e Jackson si separeranno politicamente tanto che [[Martin Van Buren]] lo verrà velocemente a sostituire come compagno di corsa del presidente [[incumbent]] nel "Ticket" delle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1832|Elezioni presidenziali del 1832]]<ref>{{Cita libro |cognome=Parton |nome=James | linkautore=James Parton |titolo=Life of Andrew Jackson |volume=3 |pp. 381–85 |anno=2006 |editore=Kessinger Publishing |isbn=1-4286-3929-2}} Prima edizione del 1860.</ref>.
 
A dicembre di quello stesso anno Calhoun rassegnerà le proprie dimissioni per poter svolgere il ruolo di rappresentante al [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] per la Carolina del Sud. Come diretta risposta alla richiesta di annullamento proveniente dallo Stato Sudista Jackson prometterà di farvi inviare le truppe per far rispettare le leggi.
 
Sempre a dicembre emetterà un clamoroso [[proclama]] contro i "nullifiers" e relativo ''[[Ordine di Nullificazione]]'' affermando che considerava "''il potere di annullare una legge degli Stati Uniti, assunta da uno Stato, come incompatibile con l'esistenza stessa dell'Unione, contraddetta espressamente dalla lettera della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America]], non autorizzata dal suo spirito, in contrasto con ogni principio su cui è stata fondata e distruttiva del grande oggetto per cui è stata formata''"<ref>Syrett, p. 36</ref>.
 
La Carolina del Sud, dichiarerà inoltre il presidente, si pone in una situazione d'invalidità costituzionale "''sull'orlo dell'[[insurrezione]] e del [[tradimento]]''"; farà infine appello alla sua popolazione per riaffermare la fedeltà a quell'Unione per la quale i loro antenati avevano combattuto ed erano caduti. Jackson negherà esplicitamente una qualsiasi possibilità di "diritto alla secessione":
{{citazione|La Costituzione... costituisce un governo e non una lega... Affermare che ogni Stato può, a proprio piacimento, ritirarsi dall'Unione equivale a dire che gli Stati Uniti non sono una nazione"<ref>Vedi anche: {{cita web |titolo=President Jackson's Proclamation Regarding Nullification, December&nbsp;10, 1832 |url=http://www.yale.edu/lawweb/avalon/presiden/proclamations/jack01.htm |accesso=10 agosto 2006 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20060824095525/http://www.yale.edu/lawweb/avalon/presiden/proclamations/jack01.htm|dataarchivio= August 24, 2006 <!--DASHBot-->| deadurl= no}}</ref>.}}
 
Il presidente richiederà quindi al [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] di far approvare un [[disegno di legge]] che autorizzasse esplicitamente l'uso della forza militare per far rispettare la legislazione tariffaria, ma il suo passaggio verrà ritardato fino a quando i [[protezionismo|protezionisti]] guidati da [[Henry Clay]] accettarono una tariffa di [[compromesso]] ridotta.
 
La "Force Bill" ([https://en.wikisource.org/wiki/Force_Bill Testo completo su Wikisource]) e la "Compromise Tariff" saranno entrambe promulgate il 1º marzo del 1833 e Jackson le controfirmerà immediatamente. La Convention statale della Carolina del Sud quindi si riunirà per revocare la sua "nullification ordinance"; il progetto della "Force Bill" divenne pertanto discutibile in quanto non sembrò essere più necessario.
[[File:US Slave Free 1789-1861.gif|thumb|400px|Mappa animata sulla situazione della [[schiavitù negli Stati Uniti d'America]] e nei suoi domini territoriali tra il 1789 e il 1861.]]
{{vedi anche|Presidenza di Martin Van Buren#Schiavitù}}
{{vedi anche|Presidenza di James Knox Polk#Schiavitù}}
{{vedi anche|Presidenza di Zachary Taylor#Tentativi di compromesso e ultimo periodo}}
Il 1º maggio seguente il presidente scriverà profeticamente che
{{citazione|la tariffa era solo il pretesto, mentre la disunione e la "Confederazione meridionale" erano l'oggetto reale, il prossimo pretesto sarebbe stato la questione inerente i [[negro|negri]] e la [[schiavitù negli Stati Uniti d'America]]<ref>[[Jon Meacham]] (2009), [[American Lion (book)|American Lion: Andrew Jackson in the White House]], New York: Random House, p. 247; ''Correspondence of Andrew Jackson'', Vol. V, p. 72.</ref>.}}
 
==== Veto Maysville Road e infrastrutture ====
Jackson aveva svolto una campagna contro il sostegno dato dalla [[presidenza di John Quincy Adams]] alle proposte di creazione di nuove [[infrastrutture]] da finanziare a livello federale; ma a differenza di alcuni dei sostenitori più duri dei diritti di autonomia degli Stati, il presidente pensò che tali progetti fossero costituzionali fintantoché essi aiutavano la difesa nazionale o miglioravano l'[[economia degli Stati Uniti d'America]] nel suo complesso, piuttosto che servire solamente interessi localistici<ref>{{cita|Wilentz, 2005|pp. 71-72}}</ref>.
 
Nel "Maysville Road veto" Jackson porrà il proprio diritto di [veto]] sopra una proposta legislativa che avrebbe dovuto finanziare la costruzione di una strada di collegamento tra due cittadine del [[Kentucky]]. I sostenitori dichiaravano che sarebbe diventata parte del sistema stradale nazionale, mentre il presidente ribatté ch'essa non era affatto d'importanza nazionale<ref>{{cita|Wilentz, 2005|pp. 72-73}}</ref>.
 
Nonostante il veto così espresso i finanziamenti federali alle infrastrutture sarebbero aumentai notevolmente durante il corso della presidenza Jackson, raggiungendo un totale superiore a tutte le precedenti amministrazioni messe insieme<ref>{{cita|Wilentz, 2005|p. 73}}</ref>.
[[File:General Jackson Slaying the Many Headed Monster.jpg|thumb|Una vignetta editoriale che mostra il presidente mentre combatte risolutamente contro il "mostro a più teste" rappresentato dalla [[Seconda banca degli Stati Uniti]].]]
==== Guerra bancaria ====
{{vedi anche|Economia degli Stati Uniti d'America}}
Il presidente si considerò un riformatore, seppur rimase impegnato nei vecchi ideali del [[repubblicanesimo]], opponendosi aspramente a qualsiasi tendenza di regolazione amministrativa che avesse il sapore di favori speciali concessi per ottenerne in cambio degli interessi particolari.
 
Mentre Jackson non ha mai ingaggiato un [[duello]] fisico nella sua qualità di presidente, anche se aveva già avuto diverse occasioni di prendere a pistolettate gli avversari ideologici, rimase altresì ben altrettanto determinato nel distruggere i propri nemici sui campi di battaglia della politica. Il "Secondo sistema partitico" nascerà principalmente grazie alla determinazione del presidente nel voler annientare la [[Seconda banca degli Stati Uniti]]<ref name="HoweWhat">Howe, ''What Hath God Wrought: The Transformation of America, 1815-1848'' (2009)</ref>.
[[File:Nicholas Biddle by William Inman.jpg|thumb|left|Un ritratto del 3º presidente della [[Seconda banca degli Stati Uniti]] [[Nicholas Biddle]] negli anni 1830.]]
Con la sua sede centrale a [[Filadelfia]] e con vari uffici e filiali nelle principali città del paese, l'agenzia istituita a livello federale operò in un certo qual modo in funzione di [[banca centrale]], quasi esattamente come il [[Federal Reserve System]] del secolo successivo. I piccoli banchieri locali, ma anche molti politici, infastiditi dai controlli esercitati su di loro dal finanziere ed investitore [[Nicholas Biddle]], cominceranno presto a lamentarsene rumorosamente.
[[File:1834 Bank War Jackson Clay Johnston.jpg|thumb|Caricatura di [[David Claypoole Johnston]] sulla guerra bancaria per quanto riguarda le accuse sul "Corrupt Bargain" espresse alle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1824|elezioni presidenziali del 1824]] dal candidato [[Andrew Jackson]] contro l'allora [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] [[Henry Clay]]. Quest'ultimo viene mostrato mentre reprime Jackson in uniforme da generale e seduto, mentre gli sta cucendo la bocca a forza. Dalla tasca di Clay sporge un foglio su cui è scritto: "''cura per la calunnia''".]]
A Jackson non piacquero mai in alcun modo le banche, la [[carta moneta]] per lui equivaleva ad un autentico [[anatema]] e provava fiducia solo nella circolazione di [[oro]] e [[argento]] (la cosiddetta [[valuta forte]]); dopo le erculee battaglie combattute a tal proposito contro [[Henry Clay]] - il suo antagonista principale sia nelle questioni finanziarie che in quelle più specificamente politiche - il presidente alla fine si impegnerà nel far tutto ciò che era in suo potere per interrompere la forte influenza acquisita ed esercitata in questo campo da Biddle<ref name="Wilentz">Wilentz, '' The Rise of American Democracy: Jefferson to Lincoln'' (2006)</ref>.
 
Jackson continuerà ad attaccare lo sviluppo del sistema bancario ancora per tutti gli anni seguenti del suo governo. L'[[ordine esecutivo]] denominato "Specie Circular" del luglio 1836 rifiuterà la carta moneta fatta emettere dagli istituti bancari e pertanto non poté più essere utilizzata per l'acquisto di terreni di proprietà federale, insistendo invece nell'approvazione di monete d'oro e d'argento. La [[circolare]], in conformità con la ''[[Coinage Act (1834)]]'', verrà realizzata compiutamente dalla successiva [[presidenza di Martin Van Buren]]. Richiese obbligatoriamente il pagamento del terreno governativo soltanto in oro e argento<ref>{{cita libro |titolo=The American Pageant, 13th edition |cognome=Kennedy |nome=David M |linkautore= David M. Kennedy|autore2=Cohen, Bailey |anno=2006 |editore=Boston: Houghton Mifflin Company |pp. 256–265}}</ref>.
 
La maggior parte degli uomini d'affari e degli stessi banchieri indipendenti (sebbene non tutti) si getteranno a questo punto tra le braccia del neonato [[Partito Whig (Stati Uniti d'America)|Partito Whig]], facendo in tal maniera diventare le maggiori città commerciali e industriali delle loro roccaforti; ma proprio per tali manovre nel frattempo il presidente diventerà ancor più popolare tra le classi degli agricoltori di sussistenza e dei lavoratori a giornata, che continuavano ampiamente a diffidare sia dei grandi e piccoli banchieri che della [[finanza]] in generale<ref name="HoweWhat" />.
 
La "Seconda banca nazionale" era stata stabilita nel 1816 dalla [[presidenza di James Madison]] con l'intento dichiarato di ripristinare l'economia del paese la quale era rimasta devastata dalla [[guerra anglo-americana]] del 1812-1814. Nel 1823 la [[presidenza di James Monroe]] nominerà N. Biddle, che diverrà il 3º ed ultimo dirigente esecutivo della banca, a gestirla. Nel gennaio del 1832, su pressante consiglio dei suoi più stretti collaboratori ed amici, presenterà all'Assemblea congressuale la richiesta di rinnovo della carta statuaria della banca, ben 4 anni prima della sua scadenza originaria ventennale.
[[File:1832bank1.jpg|thumb|Vignetta Democratica del 1832 che mostra il presidente mentre distrugge i "diavoli bancari".]]
Il [[disegno di legge]] favorevole al rinnovo passerà il vaglio dell'Aula senatoriale l'11 di giugno e quello della Camera il 3 luglio seguente; ma Jackson, ritenendo che quello dell'istituto bancario costituisse fondamentalmente un [[monopolio]] corrotto e i cui valori in [[azione (finanza)|azioni]] erano per lo più detenuti in mani straniere, porrà il proprio diritto di [[veto]] sopra la proposta.
 
Il presidente farà ampio uso della questione per promuovere quelli che avrebbero dovuto essere secondo le proprie intenzioni i "valori democratici", credendo che la banca fosse gestita esclusivamente per le [[classi sociali]] più abbienti a tutto discapito dei lavoratori e dei contadini; avrà l'occasione di dichiarare che la sua sussistenza non faceva altro che rendere "''i ricchi sempre più ricchi e i potenti ancora più potenti''"<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 112}}</ref>.
 
Il "National Republican Party" dell'ex presidente [[John Quincy Adams]] renderà però immediatamente il veto posto da Jackson un problematico caso politico d'ambito nazionale, tentando in tal maniera di minare fino alle fondamenta la popolarità presidenziale; gli oppositori politici più accaniti condanneranno il veto raffigurandolo come opera dell'"autentico gergo degli strati più bassi dell'umanità e della [[demagogia]] più spinta", supponendo che Jackson stesse usando la mossa della [[guerra di classe]] con l'intento esplicito di denunciare le basi stesse su cui si fondava la [[società (sociologia)|società]] costituita per ottenere il sostegno "dell'uomo della strada": un vero [[comunista]] [[ante litteram]]!
 
=== Politica estera ===
{{vedi anche|Storia della politica estera statunitense}}
La [[politica estera]] rimase nella generalità dei casi priva di grandi fatti o questioni d'importanza internazionale coinvolgenti la nazione né vi furono altresì incidenti diplomatici degni di spessore nelle relazioni intrattenute con gli altri paesi<ref>John M. Belohlavek, ''Let the Eagle Soar!: The Foreign Policy of Andrew Jackson'' (1985)</ref><ref>John M. Belohlavek, "'Let the Eagle Soar!': Democratic Constraints on the Foreign Policy of Andrew Jackson." ''Presidential Studies Quarterly'' 10#1 (1980) pp: 36-50 [https://www.jstor.org/stable/27547532 in JSTOR]</ref>.
 
L'amministrazione si concentrerà soprattutto sull'espansione delle opportunità da dare al [[commercio internazionale]]<ref>{{cita|Herring, 2008|p. 165}}</ref>; verrà negoziato un accordo commerciale con il [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda]] il quale aprirà le colonie delle [[Indie occidentali britanniche]] ai navigli mercantili americani. Un tale trattato economico era già stato cercato dai precedenti governi - tra cui la [[presidenza di John Quincy Adams]] - e finirà col rappresentare un notevole risultato per i rapporti con l'estero perseguiti dal presidente<ref>{{cita|Herring, 2008|pp. 167–168}}</ref>.
 
Il [[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America|Dipartimento di Stato]] negozierà in prima persona anche degli accordi commerciali d'ordinaria amministrazione ed improntati al [[pragmatismo]] finanziario con l'[[Impero russo]], l'[[impero spagnolo]], l'[[impero ottomano]] e il [[Siam]]. L'[[esportazione]] americana, in special modo quella del [[cotone (botanica)|cotone]], lieviterà di oltre il 75% tra il 1829 e il 1837 a fronte di un'impennata di quasi il 250% per quanta riguarda l'[[importazione]] complessiva<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 120}}</ref>.
 
Il presidente aumenterà anche i finanziamenti concessi alla [[United States Navy]] per utilizzarla a difesa degli interessi commerciali americani in aree remote come le [[isole Falkland]] facenti parte dell'[[impero britannico]] e [[Sumatra]] appartenente all'[[impero coloniale olandese]]<ref>{{cita|Herring, 2008|pp. 170–171}}</ref>.
 
Una seconda forte enfasi posta sulla politica estera di Jackson sarà quella relativa alla risoluzione delle "spoliation claims"<ref>{{cita|Herring, 2008|p. 766}}</ref>; la crisi più grave a tale riguardo consisteva difatti in un debito che la [[Monarchia di luglio]] doveva per i danni fatti da [[Napoleone Bonaparte]] due decenni prima.
[[File:WilliamCRives.png|thumb|L'[[ambasciatore]] [[William Cabell Rives]] negozierà con pieno successo i pagamenti che la Francia doveva agli Stati Uniti per i danni causati da Napoleone.]]
Pur accettando di pagare il regno di [[Luigi Filippo di Francia]] continuava a posticiparne i termini; il presidente compirà gesti dimostrativi improntati alla bellicosità e farà la voce grossa; mentre il neonato [[Partito Whig (Stati Uniti d'America)|Partito Whig]] a lui avverso non si tratterrà dal ridicolizzarne le azioni. L'[[Ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Francia]] [[William Cabell Rives]] riuscirà infine ad ottenere 25 milioni di franchi (equivalenti a circa 5 milioni di dollari) nel 1836<ref>Robert Charles Thomas, "Andrew Jackson Versus France American Policy toward France, 1834-36." ''Tennessee Historical Quarterly'' (1976): 51-64 [https://www.jstor.org/stable/42623553 in JSTOR]</ref><ref>Richard Aubrey McLemore, "The French Spoliation Claims, 1816-1836: A Study in Jacksonian Diplomacy," ''Tennessee Historical Magazine'' (1932): 234-254 [https://www.jstor.org/stable/42637629 in JSTOR].</ref>.
 
Il "Dipartimento di Stato" stabilirà anche rivendicazioni di risarcimenti minori con [[Regno di Danimarca]], [[impero portoghese]] e [[impero spagnolo]]<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 120}}</ref>.
 
== Elezioni presidenziali del 1832 ==
{{vedi anche|Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1832}}
 
Durante la [[campagna elettorale]] per la ricandidatura la questione inerente il mantenimento o meno della [[Seconda banca degli Stati Uniti]] divenne il problema principale; la comunità imprenditoriale nazionale mobilitò compattamente il suo sostegno contro Jackson<ref>Robert V. Remini, ''Andrew Jackson and the bank war'' (1967)</ref>. Le elezioni hanno anche dimostrato il rapido sviluppo e l'organizzazione dei [[partiti politici]] nel corso di questo periodo storico<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 112}}</ref>.
 
Con l'avvicinarsi della scadenza elettorale La prima Convention nazionale del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] tenutasi a [[Baltimora]] nel mese di maggio scelse Jackson e [[Martin Van Buren]]; il "National Republican Party,", che aveva tenuto la sua prima Convention sempre a Baltimora all'inizio del dicembre 1831 nominerà invece [[Henry Clay]] e [[John Sergeant]] della [[Pennsylvania]].
 
L'"Anti-Mason party" aveva intanto già tenuto la propria riunione a Baltimora nel settembre del 1831 nominando il giudice [[William Wirt]] del [[Maryland]] e [[Amos Elmaker]] della Pennsylvania; sia Jackson che Clay appartenevano alla [[Massoneria]]. I due partiti rivali tuttavia non si dimostrarono all'altezza della popolarità di cui godeva il presidente e delle forti reti politiche messe in campo conosciute come ''Hickory Clubs'' sia nell'organizzazione statale che in quella locale.
 
I giornali democratici, le parate, i ritrovi al [[barbecue]] e le manifestazioni non fecero altro che aumentare ancor di più la popolarità di Jackson; egli stesso farà numerose apparizioni pubbliche nelle tappe del suo viaggio di ritorno dal [[Tennessee]] a [[Washington]].
[[File:Map of USA presidential elections 1832.PNG|thumb|Mappa dei risultati elettorali del 1832; in blu gli Stati vinti da Jackson.]]
Il presidente [[incumbent]] vinse le elezioni in una maniera decisiva ricevendo il 55% del voto popolare e 219 [[Grandi elettori]] del [[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|Collegio elettorale]]. Clay ricevette il 37% del voto popolare e 49 grandi elettori; mentre Wirt l'8% dei suffragi corrispondenti a 7 voti elettorali. Il Partito anti-massonico sarà nettamente sconfitto<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 113}}</ref>.
 
Jackson ritenne che la solida riconferma fosse un chiaro mandato popolare a favore del suo [[veto]] posto contro il programma di mantenimento della Banca; la "guerra" contro il controllo bancario sull'[[economia degli Stati Uniti d'America]] troverà quindi il presidente più combattivo che mai<ref>{{cita|Ellis, 1974|p. 63}}</ref><ref>Samuel Rhea Gammon, ''The presidential campaign of 1832'' (1922).</ref>.
 
== Secondo mandato ==
=== Ritiro dei depositi e nota di biasimo ===
{{vedi anche|Economia degli Stati Uniti d'America}}
Nel 1833 il presidente ritirò tutti i depositi federali dalla [[Seconda banca degli Stati Uniti]], le cui funzioni di prestito ad [[interesse]] furono rilevate da una miriade di istituti di credito locali e statali che si materializzarono molto velocemente in tutto il paese, accrescendo in tal maniera drasticamente sia il [[credito]] che la [[speculazione]]<ref>{{cita libro|cognome=Bogart|nome=Ernest Ludlow|titolo=The Economic History of the United States|anno=1907|editore=Longmans, Green, and Company|isbn=978-1-176-58679-6|pp. 219–221|url=https://books.google.com/books?id=2BvUAAAAMAAJ&pg=PA219&lpg=PA219&|accesso=21 febbraio 2014}}</ref>. Tre anni dopo il presidente emetterà la ''Specie Circular'', un [[ordine esecutivo]] che richiedeva formalmente agli acquirenti di terreni governativi di estinguere i propri pagamenti "in specie", ossia solamente con monete auree o d'argento<ref>{{cita libro |titolo=The American Pageant, 13th edition |cognome=Kennedy |nome=David M |autore2=Cohen, Bailey |anno=2006 |editore=Boston: Houghton Mifflin Company |pp. 256–265}}</ref>.
 
Il risultato sarà una grande richiesta di "specie"; ma molte banche non ne possedettero in numero sufficiente da poter esser scambiate agevolmente con le loro [[banconote]], finendo così col provocare il cosiddetto "[[panico del 1837]]" il quale getterà l'intera economia nazionale in una fase di profonda [[recessione]]. Ci vorranno degli anni perché il sistema finanziario nel suo complesso riuscisse a riprendersi dal danno fatto, anche se la maggior parte della colpa verrà attribuita alla seguente [[presidenza di Martin Van Buren]] entrata in carica proprio all'inizio di quell'anno<ref>W. J. Rorabaugh, Donald T. Critchlow, Paula C. Baker (2004). "''[https://books.google.com/books?id=VL_6X5zWOokC&pg=PA210&dq=PA349&dq&hl=en#v=onepage&q=&f=false America's promise: a concise history of the United States]''". Rowman & Littlefield. p.210. {{ISBN|0-7425-1189-8}}</ref>.
 
Il [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] nel frattempo biasimò Jackson fin dal 28 marzo del 1834, essenzialmente per l'azione intrapresa di rimozione dei fondi statunitensi dalla "Seconda banca"<ref>{{cita web|titolo=Senate Censure President|url=http://www.senate.gov/artandhistory/history/minute/Senate_Censures_President.htm|collana=U.S. Senate: Art & History – Historical Minutes – 1801–1850|editore=United States Senate|accesso=21 febbraio 2014}}</ref>; l'Atto si rivelerà innanzitutto una manovra politica guidata dal potente senatore rivale del presidente [[Henry Clay]], che servirà solamente a perpetuare la grande ostilità reciproca.
[[File:The times panic 1837.jpg|thumb|Una caricatura del 1837 di [[Edward Williams Clay]] che incolpa il presidente per i tempi difficili sopraggiunti.]]
Nel corso del procedimento parlamentare che precedette l'azione di riprovazione contro il presidente Jackson non sarà capace di contenersi e definirà l'avversario un "incosciente pieno di rabbia come un [[ubriaco]] in un [[bordello]]"; la questione rimarrà ampiamente dibattuta all'interno dell'Aula senatoriale, tuttavia la "censura ufficiale" verrà approvata con un voto di 26 contro 20<ref name="brands">{{cita news|cognome=Brands|nome=H. W.|titolo=Be Sure Before You Censure|url=https://www.nytimes.com/2006/03/21/opinion/21brands.html?_r=0|accesso=21 febbraio 2014|pubbliczione=[[The New York Times]]|data=21 marzo 2006}}</ref>.
 
I sostenitori presidenziali, pur disponendo della maggioranza al Senato, si troveranno costretti ad impegnarsi in uno sforzo collettivo durato anni interi prima che la nota di biasimo sull'operato di Jackson potesse essere cancellata. Furono guidati in ciò da [[Thomas Hart Benton (politico)|Thomas Hart Benton]] il quale, sebbene avesse avuto l'occasione precedentemente di sparare al futuro presidente in un [[duello]] in mezzo alla strada, verso la fine del mandato divenne da par suo uno dei più ardenti e accaniti Jacksoniani<ref>{{cita web|titolo=Expunged Senate censure motion against President Andrew Jackson, January 16, 1837|url=https://www.archives.gov/exhibits/treasures_of_congress/Images/page_9/29a.html|collana=Andrew Jackson – National Archives and Records Administration, Records of the U.S. Senate|editore=The U.S. National Archives and Records Administration|accesso=21 febbraio 2014}}</ref>.
=== Tentativo di omicidio ===
[[File:JacksonAssassinationAttempt.jpg|thumb|Illustrazione dell'attentato compiuto contro il presidente.]]
Il 30 gennaio del 1835 Jackson divenne il primo [[presidente degli Stati Uniti d'America]] ad essere preso di mira da un assassino che attentò alla sua vita. Poco dopo aver lasciato il [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] attraverso il "Portico Orientale" a seguito delle celebrazioni svoltesi per il funerale del deputato Warren Ransom Davis a cui aveva appena terminato di partecipare, si troverà davanti un imbianchino disoccupato di origini inglesi, un certo [[Richard Lawrence]], che gli punterà una [[pistola]] contro<ref name=AJshot>{{cita testo|titolo=President Jackson survives assassination attempt, Jan. 30, 1835|cognome=Glass|nome=Andrew|data=30 gennaio 2017|editore=Politico}}</ref>.
 
Il berretto a percussione esplose ma l'arma s'inceppò e il proiettile non partì<ref>{{cita web|titolo=Life and Death in the White House: Andrew Jackson|url=http://americanhistory.si.edu/presidency/3d1c.html|editore=National Museum of American History|città=Washington, D.C.|accesso=6 marzo 2017}}</ref>. Un furibondo presidente (all'epoca 67enne) non proverà alcun timore nell'affrontare a viso aperto il suo aggressore, tanto che prenderà a colpirlo più volte violentemente con il proprio bastone da passeggio. Nel bel mezzo della rissa che si generò Lawrence riuscirà a tirar fuori una seconda arma e a premere il grilletto, sbagliando però la mira ancora una volta<ref name=AJassassin>{{cita web|url=http://www.history.com/this-day-in-history/andrew-jackson-narrowly-escapes-assassination|titolo=On This Day in History: January 30, 1835 Andrew Jackson narrowly escapes assassination|sito=history.com|editore=A+E Networks|accesso=6 marzo 2017}}</ref>.
 
Accorsi i primi collaboratori si poté così sventare l'attacco, lasciando Jackson incolume anche se molto arrabbiato. Si scoprirà quindi che il criminale soffriva di [[paranoia]]; riteneva che il governo federale gli dovesse una grossa somma che il presidente avrebbe invece trattenuto per sé. I fondi gli sarebbero dovuti servire per permettergli di assumere la posizione che - a suo dire - gli spettava di diritto in qualità di deposto re [[Riccardo III d'Inghilterra]] (quest'ultimo morto nel 1485)<ref name=AJassassin/><ref name=AJshot/>.
 
Dichiarerà altresì che Jackson fosse nient'altro che un suo semplice impiegato; considerato affetto da [[follia]] verrà istituzionalizzato in un [[manicomio]]<ref name=AJshot/>. Il presidente rimarrà tuttavia convinto che dietro al tentato omicidio si celassero i suoi maggiori nemici politici; un'indagine accurata svolta per accertare i fatti smentirà però completamente questa versione dei fatti<ref name="AmericanHeritage.com">{{cita web | titolo=Trying to Assassinate Andrew Jackson | autore=Jon Grinspan | url=http://www.americanheritage.com/people/articles/web/20070130-richard-lawrence-andrew-jackson-assassination-warren-r-davis.shtml| accesso=11 novembre 2008|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20081024234731/http://www.americanheritage.com/people/articles/web/20070130-richard-lawrence-andrew-jackson-assassination-warren-r-davis.shtml|dataarchivio= October 24, 2008 <!--DASHBot-->| deadurl= no}}</ref>.
 
A quel tempo Democratici e Whig si trovavano contrapposti in una battaglia accesissima per il tentativo compiuto da Jackson di smantellare la [[Prima banca degli Stati Uniti d'America]]<ref name=AJassassin/>.
[[File:US-SlaveryPercentbyState1790-1860.svg|thumb|Percentuale di popolazione schiava per [[Stati federati degli Stati Uniti d'America|Stato federato]] tra il 1790 e il 1860.]]
=== Controversie sulla schiavitù ===
{{vedi anche|Schiavitù negli Stati Uniti d'America|Abolizionismo negli Stati Uniti d'America}}
La questione dello [[schiavismo]] non fu mai considerato uni dei temi più importanti da affrontare nel corso della presidenza Jackson. Egli stesso era proprietario di almeno 200 schiavi; aveva approvato l'espansione della pratica schiavista nei territori del [[West]], mentre al contempo contrasteràsempre l'"agitazione" promossa dai fautori dell'[[abolizionismo]]. Nonostante ciò 2 importanti controversie legali sorgeranno mentre si trovava insediato alla [[Casa Bianca]].
 
Nel 1835 l'[[American Antislavery Society]] lanciò una campagna postale contro la peculiarità dell'istituzione statunitense; decine di migliaia di [[opuscolo|opuscoli]] e [[trattato|trattati]] contrari alla schiavitù cominciarono ad essere riversati attraverso il servizio postale destinati alle maggiori città del Sud. Dall'altra parte la reazione a questa [[propaganda]] a favore dell'abolizione rasentò il livello dell'[[apoplessia]]<ref>{{cita web|url=http://archive.oah.org/special-issues/teaching/2008_06/ex6.html|cognome=Ford|nome=Lacy|titolo=Reconfiguring the Old South: 'Solving' the Problem of Slavery, 1787–1838|pubblicazione=Journal of American History|data=June 2008|volume=95|numero=1|pp. 99–122|accesso=7 marzo 2017}}</ref>.
 
Al [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] i Sudisti pretesero che nessuno dei [[volantini]] dovesse essere consegnato. Il presidente, che desiderava la pace tra le parti dopo la "Crisi della nullificazione", riuscirà a stento a placare gli animi dei meridionali; il [[Direttore generale delle poste degli Stati Uniti d'America|Direttore generale delle poste]] [[Amos Kendall]] diede ai direttori di [[posta]] del Sud ampi poteri discrezionali per scartare dalla distribuzione i testi incriminati.
 
Gli abolizionisti e i loro maggiori sostenitori quindi denunciarono a gran voce la palese soppressione della [[libertà di parola]] e della [[libertà di stampa]] che si stava tentando di mettere in atto<ref>Bertram Wyatt-Brown, "The Abolitionists' Postal Campaign of 1835," ''Journal of Negro History'' (1965) 50#4 pp. 227-238 [https://www.jstor.org/stable/2716246 in JSTOR]</ref>.
 
In quello stesso anno si svilupperà anche un altro conflitto, quando gli abolizionisti inviarono una [[petizione]] direttamente alla [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]] con la richiesta di porre fine al traffico interno degli schiavi e alla stessa schiavitù entro i confini distrettuali di [[Washington]]; questa proposta fece talmente infuriare i Sudisti che erano invece favorevoli ad essa da cercare d'impedire la discussione o anche solo la legittimità e il riconoscimento ufficiale di tale petizione<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 117}}</ref>.
 
Il 18 di dicembre il congressista della [[Carolina del Sud]] [[James Henry Hammond]] denuncerà con forza gli abolizionisti tacciandoli da "ignoranti fanatici". I Whig Nordisti obietteranno però che le petizioni contro la schiavitù erano pienamente costituzionali e che pertanto non potevano né dovevano essere impedite né tanto meno proibita la loro diffusione<ref>{{cita|Latner, 2002|pp. 117-118}}</ref>.
 
Jackson avrebbe desiderato che il problema venisse risolto quanto più rapidamente possibile; un collega di Hammond, Henry Laurens Pinckney, presenterà una [[risoluzione]] che presentava le petizioni come una forma patologica di "sentimentalismo malaticcio", dichiarando altresì che l'Assemblea congressuale non aveva alcun diritto d'interferire con lo schiavismo Sudista; presenterà infine ulteriori petizioni di segno diametralmente opposto rispetto a quelle Nordiste<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 118}}</ref>.
 
I parlamentari meridionali, inclusi molti dei sostenitori del presidente, favoriranno quest'ultima procedura (la 21° regolamentazione, comunemente denominata "regola del bavaglio") la quale verrà fatta approvare velocemente senza alcuna possibilità di dibattimento preliminare; il risultato più immediato sarà quello di sopprimere temporaneamente le attività abolizioniste in seno al Congresso<ref>{{cita|Latner, 2002|pp. 118-119}}</ref>.
[[File:México - Coahuila y Texas (1824).svg|thumb|Lo [[Stato federato]] di [[Coahuila y Texas]] durante la [[Prima Repubblica messicana]] tra il 1824 e il 1835.]]
=== Riconoscimento della Repubblica del Texas ===
Fin dal primo momento del suo insediamento la nuova amministrazione proseguì nella politica intrapresa dalla [[presidenza di John Quincy Adams]] la quale aveva tentato negli anni immediatamente precedenti - ma fino ad allora del tutto infruttuosamente - di acquistare lo [[Stato federato]] messicano di [[Coahuila y Texas]]. Jackson credette che l'ex presidente avesse a torto mercanteggiato sul territorio in questione nel ''[[Trattato Adams–Onís]]'' nel corso della [[presidenza di James Monroe]]<ref>{{cita|Wilentz, 2005|pp. 143-144}}</ref>.
 
L'intenzione riposta fu quella di espandere gli Stati Uniti ad Ovest e l'intera regione risultava essere ancor più alettante in quanto conteneva un gran numero di coloni americani. Dopo aver ottenuto dall'[[impero spagnolo]] l'autodeterminazione a seguito della [[guerra d'indipendenza del Messico]] il [[Primo Impero messicano]] aveva apertamente inviato gli statunitensi a stabilirsi nella provincia sottosviluppata: almeno 35.000 coloni vi si trasferiranno tra il 1821 e il 1835<ref>{{cita|Wilentz, 2005|pp. 144-145}}</ref>.
 
La maggior parte di questi pionieri proveniva dagli [[Stati Uniti meridionali]] e molti di loro condussero con sé anche gli schiavi di cui erano padroni. Nel 1830, temendo che lo Stato stesse oramai per diventare un'estensione virtuale degli USA il governo messicano cominciò a bandire l'[[immigrazione]] in tutta la zona interessata, respingendo anche le offerte di acquisto del territorio<ref>{{cita|Wilentz, 2005|pp. 145-146}}</ref>.
 
Logorati e spazientiti dalla dominazione messicana i coloni [[bianchi americani]] si fecero sempre più insoddisfatti. Nel 1835 assieme ai Tejanos locali i coloni diedero il via ad una [[rivoluzione]] che di lì a poco condusse all'[[indipendenza del Texas]]; nel maggio successivo, avendo senza grandi difficoltà sbaragliato l'esercito messicano, stabilirono la [[Repubblica del Texas]]. Il nuovo governo cercò immediatamente il riconoscimento da parte del presidente statunitense e contemporaneamente l'annessione all'Unione<ref>Ethel Zivley Rather, "Recognition of the Republic of Texas by the United States." ''The Quarterly of the Texas State Historical Association'' 13#3 (1910): 155-256. [https://www.jstor.org/stable/30243059 in JSTOR]</ref>.
 
I sostenitori dell'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America]] presenti nel Nord si opporranno fin da subito fortemente all'[[annessione texana]] in quanto in quelle terre lo [[schiavismo]] era fiorente - grazie alla coltivazione del [[cotone (botanica)|cotone]] - tanto quanto nelle loro terre d'origine nella [[Virginia]]<ref>Frederick Merk, ''Slavery and the Annexation of Texas'' (1972).</ref><ref>Michael A. Morrison, ''Slavery and the American West: The Eclipse of Manifest Destiny'' (2000).</ref>.
 
Jackson rimarrà assai titubante sul riconoscimento della nuova entità statale, non essendo convinto che la neonata repubblica riuscisse a mantenere l'indipendenza dai messicani, ma innanzitutto non volendo trasformare la questione texana in una battaglia ideologica tra schiavisti e anti-schiavisti durante le oramai prossime [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1836|Elezioni presidenziali del 1836]]<ref>{{cita|Latner, 2002|p. 120}}</ref>.
 
La strategia funzionò tanto che il [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] e le lealtà nazionali furono mantenute intatte, mentre il candidato Jacksoniano [[Martin Van Buren]] venne eletto presidente. Jackson riconoscerà formalmente la Repubblica texana, nominando il congressista della [[Louisiana]] Alcée Louis la Branche come [[incaricato d'affari]], solamente l'ultimo giorno della sua presidenza ovverosia il 3 marzo del 1837<ref>{{cita web|titolo=Hard Road To Texas Texas Annexation 1836-1845 Part Two: On Our Own|url=https://www.tsl.texas.gov/exhibits/annexation/part2/page1.html|editore=Texas State Library and Archives Commission|città=Austin, Texas|accesso=11 marzo 2017}}</ref>.
{{vedi anche|Presidenza di Martin Van Buren#Relazioni con il Messico e Repubblica del Texas}}
{{vedi anche|Presidenza di John Tyler#Progetto di annessione del Texas e abortita candidatura del 1844}}
[[File:USS Porpoise (1836).jpg|thumb|Una [[litografia]] della ''USS Porpoise'', il [[bricco]] varato nel maggio 1836 dal [[Segretario alla Marina degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Marina]] [[Mahlon Dickerson]] e utilizzata nelle di poco successive spedizioni esplorative.]]
=== Spedizioni esplorative ===
Il presidente si oppose a qualsiasi spedizione scientifica di esplorazione federale durante il suo primo mandato; solamente verso la fine del 2º mandato sponsorizzerà l'esplorazione scientifica. Il 18 maggio del 1836 controfirmerà una legge che avrebbe creato e finanziato la spedizione esplorativa oceanica. Tuttavia i preparativi si fermarono presto e la [[spedizione di Wilkes]] non verrà avviata fino al 1838, nel corso della [[presidenza di Martin Van Buren]]<ref>{{cita|Mills, 2003|p. 705}}</ref>.
=== Ascesa del Partito Whig ===
[[File:Hard times token.jpg|thumb|Esempio di gettone coniato privatamente che venne utilizzato al posto della moneta da un centesimo durante la carenza di valuta "Hard Times". L'iscrizione recita "I Take the Responsibility"; raffigura il presidente con una spada sguainata e una borsa di monete in mano che emerge da una robusta cassa protettiva.]]
 
== Elezioni presidenziali del 1836 ==
 
== Panico del 1837 ==
{{vedi anche|Panico del 1837}}
L'[[economia degli Stati Uniti d'America]] nel corso degli anni 1830 fu in forte espansione e il governo federale attravrso le entrate derivanti dal [[dazio]] e dalla vendita di terreni pubblici risultò essere in grado di coprire i pagamenti di tutte le [[polizza|polizze]] e fatture derivanti. Nel gennaio del 1835 il presidente aveva oramai fatto rientrare l'intero [[debito pubblico]] nazionale, l'unica volta nella [[storia degli Stati Uniti d'America]] che ciò riuscì ad accadere<ref>[http://www.npr.org/blogs/money/2011/04/15/135423586/when-the-u-s-paid-off-the-entire-national-debt-and-why-it-didnt-last? When The U.S. Paid Off The Entire National Debt (And Why It Didn't Last)] NPR.</ref><ref>[http://www.publicdebt.treas.gov/history/history.htm Bureau of the Public Debt: Our History]</ref>.
 
Le più spericolate operazioni di [[speculazione]] su terreni e ferrovie tuttavia causerà quello che divenne noto come il "panico del 1837". Tra i vari fattori che vi contribuirono sono inclusi anche il diritto di [[veto]] posto da Jackson al rinnovo del documento di concessione alla [[Seconda banca degli Stati Uniti]] nel 1832 e il successivo trasferimento dei fondi federali alle banche statali nel 1833, il che indusse i sistemi bancari del [[West]] a ridurre i loro standard di prestito<ref>{{cita|Olson, 2002|pp. 1889-190}}</ref>.
 
Ma anche due decisivi Atti promulgati e messi in pratica nel corso del 1836 contribuiranno attivamente all'esplosione del "Grande panico"; la succitata ''Circolare delle Specie'' la quale impose che le terre libere dell'Ovest fossero acquistate soltanto con denaro sostenuto da riserve d'oro e d'argento, ed il ''Deposit and Distribution Act'', che trasferirà il denaro federale dalle banche statali a quelle occidentali il che a sua volta porterà ad un'autentica frenesia speculativa da parte degli stesi istituti di credito<ref>{{cita|Olson, 2002|pp. 190-191}}</ref>.
 
La ''Circolare'', sebbene progettata per ridurre le speculazioni e stabilizzare la base economica, condusse molti investitori a non poter più permettersi di pagare i prestiti garantiti da oro e argento.
 
In quello stesso anno si aggiunse anche una flessione nell'[[economia del Regno Unito]] la quale bloccò i grandi investimenti oltreoceano. Conseguentemente l'economia americana entrò in depressione, le banche inizieranno a diventare [[insolvenza|insolventi]], il debito nazionale (precedente ripagato) ricomincerà ad aumentare, i fallimenti commerciali si accrebbero a vista d'occhio, i prezzi del cotone diminuirono e la [[disoccupazione]] schizzò drammaticamente in salita<ref>{{cita web |url=http://www.treasurydirect.gov/govt/reports/pd/histdebt/histdebt_histo1.htm |titolo=Historical Debt Outstanding – Annual 1791–1849 |accesso=25 novembre 2007 |cognome= |nome= |collana=Public Debt Reports |editore=Treasury Direct}}</ref><ref>{{cita web|cognome=Smith|nome=Robert|titolo=When the U.S. paid off the entire national debt (and why it didn't last)|url=http://www.npr.org/blogs/money/2011/04/15/135423586/when-the-u-s-paid-off-the-entire-national-debt-and-why-it-didnt-last|collana=Planet Money|editore=NPR|accesso=15 gennaio 2014|data=15 aprile 2011}}</ref>.
 
La fase di [[recessione]] che ne seguì durerà per 4 anni, fino a metà del 1841, quando l'economia inizierà a rimbalzare. Gli storici finanziari e gli economisti hanno esplorato l'alto grado d'instabilità finanziaria dell'Era Jacksoniana" e per la maggior parte dei casi seguono le conclusioni a cui è giunto Peter Temin, che ha assolto le politiche adottate dal presidente incolpando al loro posto gli eventi internazionali al di fuori del controllo americano come ad esempio le condizioni scaturite nel confinante [[Messico]], ma anche nell'[[impero cinese]] e nel [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda]].
 
Un'inchiesta condotta nel 1995 tra i maggiori storici economici mostra che la stragrande maggioranza concorda con la conclusione di Temin secondo cui "''l'[[inflazione]] e la crisi finanziaria degli anni 1830 hanno avuto origine in eventi in gran parte al di fuori del controllo del presidente Jackson e si sarebbero verificati indipendentemente dal fatto che avesse agito o meno come lui fece di fronte alla "Seconda banca"''"<ref>Robert Whaples, "Were Andrew Jackson's Policies 'Good for the Economy'?" ''Independent Review'' (2014) 18#4 [https://www.questia.com/read/1G1-362727309/were-andrew-jackson-s-policies-good-for-the-economy online]</ref>.
{{vedi anche|Presidenza di Martin Van Buren#Affari interni}}
 
== Eredità storica ==
[[File:78yo Andrew Jackson.jpg|thumb|L'ex presidente nel 1844.]]
{{vedi anche|Classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America}}
Andrew Jackson ha lasciato un'impronta potente nella storia americana. Ha forgiato un movimento politico, la [[Democrazia jacksoniana]], che ha dominato la politica statunitense per almeno un quarto di secolo. Spesso chiamato "Age of Jackson" o "Era Jacksoniana", fu un periodo pieno di contestazioni, [[virilità]], turbolenze e disordini, come esemplificato nella personalità potente e violenta dello stesso presidente<ref>Michael Feldberg, ''The turbulent era: riot & disorder in Jacksonian America'' (1980).</ref>.
 
Jackson non fu personalmente responsabile delle nuove leggi che consentirono il [[diritto di voto]] praticamente a tutti i [[bianchi americani]], ma una volta caduta quella barriera, aprì le porte chiuse delle cittadelle del [[privilegio]] usando la forza della nuova [[Democrazia]]. Lo storico Frederick Jackson Turner nel 1893 proclamò che la frontiera del [[West]] aveva donato all'America:
{{citazione|quel feroce spirito del [[Tennessee]] che abbatté le tradizioni del dominio conservatore, spazzò via privatismi e privilegi della [[burocrazia]] e, come un capo dei [[Goti]], aprì il tempio della nazione alla popolazione<ref>{{cita libro|autore=Frederick Jackson Turner|titolo=The Frontier in American History|url=https://books.google.com/books?id=vtF1AAAAMAAJ&pg=PA268|anno=1921|p. 268}}</ref>.}}
I temi di Jackson hanno dominato il discorso pubblico americano fino agli anni 1850, quando furono soppiantati da discussioni sul settarismo statale e sulla [[schiavitù negli Stati Uniti d'America]].
 
I suoi avversari Whig si sono definiti in quanto hanno combattuto efficacemente contro il suo allargamento dei poteri presidenziali. Storici liberali, come [[Arthur M. Schlesinger Jr.]], lo hanno salutato come il fondatore del moderno [[liberalismo negli Stati Uniti d'America]] e la primaria fonte d'ispirazione per la potente [[presidenza di Franklin Delano Roosevelt]] il secolo seguente.
 
Gli storici conservatori, d'altra parte, si lamentavano delle sue fallimentari politiche economiche, come la "moneta solida" e l'opposizione al settore bancario, osservando che l'economia cadde in una profonda [[recessione]] quando lasciò l'incarico nel 1837<ref>Reginald Charles McGrane, ''The panic of 1837: Some financial problems of the Jacksonian era'' (1924).</ref>. Lo storico finanziario Bray Hammond, un funzionario del [[Federal Reserve System]], ha annientato la precedente opinione storiografica dimostrando tutti gli errori delle politiche bancarie attuate dal presidente<ref>Bray Hammond, "Jackson, Biddle, and the Bank of the United States." ''Journal of Economic History'' (1947) 7#1 pp: 1-23 [https://www.jstor.org/stable/2113597 in JSTOR]</ref>.
 
Il biografo di Jackson, Robert Vincent Remini, sostiene che la democrazia di Jackson:
{{citazione|estende il concetto di democrazia quanto più lontano possibile e rimane ancora praticabile.... Come tale ha ispirato gran parte degli eventi più dinamici e drammatici sia del XIX che del XX secolo nella storia americana: il [[populismo]], il [[progressismo]], il [[New Deal]], il [[Fair Deal]] fino ai programmi della [[Nuova Frontiera]] della [[presidenza di John Fitzgerald Kennedy]] e della [[Grande società]] messa in campo dalla [[presidenza di Lyndon B. Johnson]]<ref>{{cita libro|autore=Robert V. Remini|titolo=The Life of Andrew Jackson|url=https://books.google.com/books?id=ZkhmdWo95BsC&pg=PA307|anno=2011|editore=HarperCollins|p. 307}}</ref>.}}
[[File:Photograph of the Jefferson-Jackson Day Dinner at the National Guard Armory in Washington. - NARA - 200180.tif|thumb|Una cena per il "Jefferson-Jackson Day" nel 1950.]]
La figura del presidente ha continuato da par suo a servire come [[icona (società)|icone]] della democrazia e del [[nazionalismo]] americani più esasperati per tutto il corso del XX secolo<ref>Charles Grier Sellers, "Andrew Jackson versus the Historians." The Mississippi Valley Historical Review (1958): 615-634. [https://www.jstor.org/stable/1886599 in JSTOR]</ref>. Per decenni gli affiliati statali del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] di tutto il paese hanno tenuto le cene del "Jefferson-Jackson Day" per fornire i loro finanziamenti annuali (anche se molti stanno cambiando nome ai loro eventi per allinearsi ai valori partitici contemporanei)<ref>{{cita news|cognome=Southall|nome=Ashley|data=8 agosto 2015|titolo=Jefferson–Jackson Dinner Will Be Renamed|url=https://www.nytimes.com/2015/08/09/us/jefferson-jackson-dinner-will-be-renamed.html?_r=0|pubblicazione=[[The New York Times]]|città=[[New York City]]|accesso=22 dicembre 2016}}</ref>.
 
La reputazione di Jackson tra gli storici è diminuita con lo scoccare del XXI secolo, principalmente a causa della questione inerente la [[deportazione degli indiani]]. Nella maggior parte dei [[sondaggio d'opinione|sondaggi d'opinione]] svolti tra gli esperti, egli ottiene normalmente la 6ª o 7ª posizione nella [[classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America]], immediatamente dietro alla [[presidenza di Thomas Jefferson]] e alla [[presidenza di Theodore Roosevelt]], ma davanti alla [[presidenza di Harry Truman]]<ref>Robert K. Murray and Tim H. Blessing, “The Presidential Performance Study: A Progress Report,” Journal of American History 70 (December 1983): 535–55</ref>.
[[File:Earth-to-space call from the Oval Office (1).jpg|thumb|left|Il presidente [[Donald Trump]] nello [[Studio Ovale]] con sullo sfondo un ritratto di [[Andrew Jackson]].]]
Un sondaggio [[C-SPAN]] condotto nel 1999 lo ha portato al 13º posto; uno del ''[[The Wall Street Journal]]'' tra gli storici del [[conservatorismo negli Stati Uniti d'America]]" del 2000 ha classificato Jackson al 6º posto tra i migliori presidenti di tutti i tempi<ref>5. Arthur M. Schlesinger Jr., “Rating the Presidents: Washington to Clinton,” Political Science Quarterly 11 (Summer 1997): 179–90.</ref>. La sua posizione è però declinata fino al 18º posto del 2017; alcuni associano questo calo di consensi alle frequenti lodi che Jackson ha ricevuto dal presidente in carica [[Donald Trump]], che ha voluto appendere il suo ritratto ufficiale nello [[Studio Ovale]]<ref>{{cita web |url=http://www.washingtonexaminer.com/after-trump-andrew-jackson-drops-on-historians-list-of-best-presidents/article/2615169 |titolo=After Trump, Jackson drops on historian's list of best presidents |cognome=Wegmann |nome=Philip |data=17 febbraio 2017 |editore=''The Washington Examiner'' |accesso=30 dicembre 2017}}</ref>.
=== Memoriali e cultura di massa ===
Il presidente e sua moglie [[Rachel Jackson]] sono i soggetti principali di un [[romanzo storico]] di [[Irving Stone]] pubblicato nel 1951 dal titolo ''The President's Lady''; in esso vi si racconta la storia delle loro vite fino alla morte di lei. L'opera fu lo spunto per il film del 1953 ''[[Schiava e signora]]'' interpretato da [[Charlton Heston]] nei panni di Jackson e [[Susan Hayward]] in quelli di Rachel.
 
La figura del presidente è stata un personaggio di supporto in un'ampia serie di film storici e produzioni televisive. [[Lionel Barrymore]] ha interpretato Jackson in ''[[Troppo amata]]'' (1936), una biografia romanzata di [[Peggy Eaton]] con protagonista [[Joan Crawford]].
 
''[[I filibustieri]]'' (1938), che narra la [[Battaglia di New Orleans]], include [[Hugh Sothern]] nel ruolo del futuro presidente; nel [[remake]] nel 1958 ''[[I bucanieri]]'' C. Heston recita nuovamente la parte di Jackson. [[Basil Ruysdael]] ha interpretato il presidente nella [[miniserie televisiva]] prodotta da [[Walt Disney]] nel 1955 ed intitolata ''Davy Crockett TV''.
 
[[Wesley Addy]] è apparso nel ruolo di Jackson in alcuni episodi della miniserie della [[PBS]] del 1976 intitolata ''[[The Adams Chronicles]]''.
 
Il presidente è infine il protagonista del [[musical]] storico-[[rock]] di [[Broadway]] ''Bloody Bloody Andrew Jackson'' (2008) con musica e testi del compositore [[Michael Friedman]] e volume di [[Alex Timbers]].
[[File:Andrew Jackson by Ralph Eleaser Whiteside Earl.jpg|thumb|Il ritratto ufficiale del presidente in un dipinto di [[Ralph Eleaser Whiteside Earl]].]]
[[File:Andrew Jackson, by Ralph Eleaser Whiteside Earl, c. 1788 - 1838.png|thumb|Dipinto del presidente nel 1830.]]
[[File:Death of Genl Andrew Jackson.jpg|thumb|Rappresentazione della morte dell'ex presidente nel 1845.]]
[[File:Andrew Jacksons Tomb (7657803618).jpg|thumb|La tomba "Hermitage" della famiglia Jackson a [[Nashville]].]]
[[File:Andrew Jackson (14130889).jpg|thumb|Particolare della [[statua equestre]] dello scultore [[Clark Mills]] dedicata nel 1852 al presidente; "Lafayette Square", [[Washington]].]]
[[File:Andrew Jackson MET DP326217.jpg|thumb|Il [[Busto scultura)|Busto]] del presidente opera di [[Hiram Powers]].]]
[[File:US-$10-FRN-1914-Fr-894b.jpg|thumb|Serie da 10 dollari stampata nel 1914, durante la [[presidenza di Thomas Woodrow Wilson]].]]
[[File:Andrew Jackson2 1967 Issue-10c.jpg|thumb|Un [[francobollo]] stampato nel 1967, durante la [[presidenza di Lyndon B. Johnson]].]]
[[File:Andrew Jackson Presidential $1 Coin obverse.jpg|thumb|Un [[dollaro presidenziale]] con l'effigie di A. Jackson.]]
[[File:Andrew Jackson Statue Hilton Field - panoramio.jpg|thumb|La [[statua]] del presidente a "Fort Jackson", nella [[Carolina del Sud]].]]
[[File:Andrew Jackson statue County Courthouse KC Missouri.jpg|thumb|Una [[statua equestre]] del presidente a [[Kansas City (Missouri)]], commissionata dalla [[presidenza di Harry Truman]].]]
[[File:Andrew Jackson mural.png|thumb|Un [[murale]] con il ritratto del presidente a [[Belfast]].]]
[[File:JacksonvilleBeachMontage.jpg|thumb|Immagini di [[Jacksonville Beach]], nella [[Florida]].]]
[[File:Jackson reverse.jpg|thumb|Il rovescio del [[dollaro presidenziale]] nel programma di [[conio]] della [[First lady degli Stati Uniti d'America]] che rappresenta la [[statua equestre]] di [[Andrew Jackson]], in quanto era già vedovo al momento in cui iniziò il proprio mandato.]]
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
{{Refbegin|3}}
=== Biografie ===
* {{Cita libro|cognome=Booraem |nome=Hendrik |anno=2001 |titolo=Young Hickory: The Making of Andrew Jackson |url=https://books.google.com/books/about/Young_Hickory.html?id=yR8aAQAAIAAJ |città=Lanham, MD |editore=Taylor Trade Publishing |isbn=0-87833-263-4 |cid=harv}}; 344 pages; coverage to age 21
* {{Cita libro|cognome=Brands |nome=H. W. |data=2005 |titolo=Andrew Jackson: His Life and Times |città=New York |editore=Knopf Doubleday Publishing Group |url=https://books.google.com/books?id=I4a7hMqBKFMC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false |isbn=1-4000-3072-2 |wkautore=H. W. Brands |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome1=Cole|nome1=Donald B.|titolo=The Presidency of Andrew Jackson|data=1993|editore=University Press of Kansas|isbn=0-7006-0600-9|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Kendall |nome=Amos |data=1843 |titolo=Life of Andrew Jackson: Private, Military, and Civil |url=https://books.google.com/books?id=zYYTAQAAMAAJ&pg=PA52-IA3&source=gbs_selected_pages&cad=2#v=onepage&q&f=false |città=New York |editore=Harper & Brothers |wkautore=Amos Kendall |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Meacham |nome=Jon |data=2008 |titolo=American Lion: Andrew Jackson in the White House |url=https://books.google.com/books/about/American_Lion.html?id=FYFsufPTrnEC |città=New York |editore=Random House Publishing Group |isbn=0-8129-7346-1 |wkautore=Jon Meacham |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Parton |nome=James |data=1860a |titolo=Life of Andrew Jackson, Volume 1 |url=https://books.google.com/books?id=t-rhrBzV8rEC&q=atrocious+saint#v=snippet&q=atrocious%20saint&f=false |città=New York |editore=Mason Brothers |wkautore=James Parton |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Parton |nome=James |data=1860b |titolo=Life of Andrew Jackson, Volume 3 |url=https://books.google.com/books/about/Life_of_Andrew_Jackson.html?id=M9gNJq_KnC8C |città=New York |editore=Mason Brothers |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Remini |nome=Robert V. |data=1977 |titolo=Andrew Jackson and the Course of American Empire, 1767–1821 |città=New York |editore=Harper & Row Publishers, Inc. |isbn=0-8018-5912-3 |wkautore=Robert V. Remini |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Remini |nome=Robert V. |data=1981 |titolo=Andrew Jackson and the Course of American Freedom, 1822–1832 |città=New York |editore=Harper & Row Publishers, Inc. |isbn=978-0-8018-5913-7 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Remini |nome=Robert V. |data=1984 |titolo=Andrew Jackson and the Course of American Democracy, 1833–1845 |città=New York |editore=Harper & Row Publishers, Inc. |isbn=0-8018-5913-1 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Remini |nome=Robert V. |data=1988 |titolo=The Life of Andrew Jackson |url=https://books.google.com/?id=ZkhmdWo95BsC&pg=PA1#v=onepage&q&f=false |città=New York |editore=Harper & Row Publishers, Inc. |isbn=0-06-180788-5 |cid=harv}} Abridgment of Remini's 3-volume biography.
* {{Cita libro|cognome=Snelling |nome=William Joseph |data=1831 |titolo=A Brief and Impartial History of the Life and Actions of Andrew Jackson |url=https://books.google.com/books?id=ysBMAAAAMAAJ&pg=PA164 |città=Boston|editore=Stimpson & Clapp |wkautore=William Joseph Snelling |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Wilentz |nome=Sean |data=2005 |titolo=Andrew Jackson |url=https://books.google.com/?id=1GhZl6KhM4cC&pg=PP8#v=onepage&q&f=false |città=New York |editore=Henry Holt and Company |isbn=0-8050-6925-9 |wkautore=Sean Wilentz |cid=harv}}
 
{{Refend}}
=== Studi specialistici ===
{{Refbegin|3}}
* {{Cita libro|cognome=Adams |nome=Henry |data=1986 |annooriginale=1891 |titolo=History of the United States of America During the Administrations of James Madison |url=https://books.google.com/?id=6uV2AAAAMAAJ&pg=PA228&dq=History+of+the+United+States+of+America+henry+adams+burnt+corn#v=onepage&q&f=false |città=New York |editore=Library Classics of the United States |isbn=0-940450-35-6 |wkautore=Henry Adams |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Adams |nome=Henry |data=1879 |titolo=The Life of Albert Gallatin |url=https://books.google.com/books/about/The_Life_of_Albert_Gallatin.html?id=sQQOAAAAIAAJ |città=Philadelphia|editore=J. B. Lippincott & Co. |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Bates |nome=Christopher G. |data=2015 |titolo=The Early Republic and Antebellum America: An Encyclopedia of Social, Political, Cultural, and Economic History |url=https://books.google.com/books?id=pWLxBwAAQBAJ&pg=PA315 |città=New York |editore=Routledge |isbn=978-1-317-45740-4 |cid=harv}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=Berutti |nome=Ronald A. |anno=1992 |titolo=The Cherokee Cases: The Fight to Save the Supreme Court and the Cherokee Indians |rivista=American Indian Law Review |volume=17 |numero= 1|pp=291–308 |doi=10.2307/20068726 |cid=harv|jstor=20068726 }}
* {{Cita libro|cognome=Bogart |nome=Ernest Ludlow |data=1907 |titolo=The Economic History of the United States |url=https://books.google.com/books?id=2BvUAAAAMAAJ&pg=PA219 |città=London, UK |editore=Longmans, Green, and Company |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Boller |nome=Paul F. Jr. |data=2004 |titolo=Presidential Campaigns: From George Washington to George W. Bush |url=https://books.google.com/books?id=eRtKe5p_PpMC&pg=PA46 |editore=Oxford University Press |città=New York |isbn= 0-19-516716-3 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Borneman |nome=Walter R. |data=2008 |titolo=Polk: The Man Who Transformed the Presidency and America |url=https://books.google.com/books/about/Polk.html?id=pumXB9TONO4C |città=New York |editore=Random House |isbn=978-1-4000-6560-8 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome1=Byrne |nome1=James Patrick |cognome2=Coleman |nome2=Philip |cognome3=King |nome3=Jason Francis |titolo=Ireland and the Americas: Culture, Politics, and History : a Multidisciplinary Encyclopedia |url=https://books.google.com/books?id=agfvVQnBu9MC&pg=PA837 |data=2008 |città=Santa Barbara, CA |editore=ABC-CLIO |cid=harv}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=Cheathem |nome=Mark R. |data=1º aprile 2011 |titolo=Andrew Jackson, Slavery, and Historians |rivista=History Compass |volume=9 |numero=4 |pp=326 |doi=10.1111/j.1478-0542.2011.00763.x |issn=1478-0542 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Cumfer |nome=Cynthia |data=2007 |titolo=Separate peoples, one land: The minds of Cherokees, Blacks, and Whites on the Tennessee frontier |url=https://books.google.com/books/about/Separate_peoples_one_land.html?id=k015AAAAMAAJ |città=Chapel Hill, NC |editore=University of North Carolina Press |isbn=978-0-8078-3151-9 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Durham |nome=Walter T. |data=1990 |titolo=Before Tennessee: the Southwest Territory, 1790-1796: a narrative history of the Territory of the United States South of the River Ohio |url=https://books.google.com/books/about/Before_Tennessee.html?id=3E15AAAAMAAJ |città=Piney Flats, TN |editore=Rocky Mount Historical Association |isbn=0-9678307-1-0 |cid=harv}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Eaton |nome= Clement |doi= 10.2307/1897915 |issn= 0161-391X |volume=29 |numero=3 |pp= 351 |titolo= Mob Violence in the Old South |rivista= The Mississippi Valley Historical Review |data= 1942 |jstor= 1897915}}
* {{Cita libro|cognome=Ellis |nome=Richard E. |curatore-cognome1=Woodward |curatore-nome1=C. Vann |titolo=Responses of the Presidents to Charges of Misconduct |editore=Delacorte Press |città=New York |pp=61–68 |anno=1974 |isbn=0-440-05923-2 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Gannett |nome=Henry |data=1905 |titolo=The Origin of Certain Place Names in the United States |url=https://books.google.com/books?id=9V1IAAAAMAAJ&pg=PA167 |città=Washington, D.C. |editore=Myron E. Sharpe, Inc. |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160504223335/https://books.google.com/books?id=9V1IAAAAMAAJ&pg=PA167 |dataarchivio=4 maggio 2016 |df=mdy-all |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Garrison |nome=Tim Allen |data=2002 |titolo=The Legal Ideology of Removal: The Southern Judiciary and the Sovereignty of Native American Nations |url=https://books.google.com/books?id=QlWIq9C8mTgC&pg=PA34&lpg=PA34&dq=cherokee+consider+themselves+independent&source=bl&ots=VdYyjtzRug&sig=CVcViD5lGhVY69YDCClU1CkXUzU&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwi7kfK73bLYAhVHON8KHZL1AWAQ6AEIOjAD#v=onepage&q=cherokee%20consider%20themselves%20independent&f=false |città=Athens, GA |editore=University of Georgia Press |isbn=0-8203-3417-0 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Gullan |nome=Harold I. |data=2004 |titolo=First fathers: the men who inspired our Presidents |url=https://books.google.com/?id=YSt1AAAAMAAJ&q=%22Andrew+Jackson,+Sr.%22 |città=Hoboken, NJ |editore=John Wiley & Sons |isbn=0-471-46597-6 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Howe |nome=Daniel Walker |titolo=What Hath God Wrought: the Transformation of America, 1815–1848 |data=2007 |città=Oxford, NY |editore=Oxford University Press |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Jackson |nome=Elmer Martin |data=1985 |titolo=Keeping the lamp of remembrance lighted: a genealogical narrative with pictures and charts about the Jacksons and their allied families |url=https://books.google.com/?id=flxVAAAAMAAJ&q=%22Ursula+Hildyard;+married+Richard+Jackson+of+Killingswold+Grove,+Yorkshire,+England.%22&dq=%22Ursula+Hildyard;+married+Richard+Jackson+of+Killingswold+Grove,+Yorkshire,+England.%22 |città=Hagerstown, MD |editore=Hagerstown Bookbinding and Printing Co. |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Jahoda |nome=Gloria |titolo=The Trail of Tears: The Story of the American Indian Removals 1813–1855 |url=https://books.google.com/books?id=7QeTAAAAIAAJ&focus=searchwithinvolume&q=%22old+and+fierce%22 |editore=Holt, Rinehart and Winston |città=New York |anno=1975 |isbn=0-03-014871-5 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome1=Kennedy |nome1=Kathleen |cognome2=Ullman |nome2=Sharon Rena |data=2003 |titolo=Sexual Borderlands: Constructing an American Sexual Past |url=https://books.google.com/books?id=3sWFu3IchEMC&pg=PA99 |città=Columbus, OH |editore=Ohio State University Press |isbn=978-0-8142-0927-1 |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150407022052/http://books.google.com/books?id=3sWFu3IchEMC&pg=PA99 |dataarchivio=7 aprile 2015|df=mdy-all |cid=harv}}
* {{Cita libro|titolo=Exploring American History: From Colonial Times to 1877 |volume=10 |curatore-cognome1=Lansford |curatore-nome1=Tom |curatore-cognome2=Woods |curatore-nome2=Thomas E. |data=2008 |editore=Marshall Cavendish |città=New York |url=https://books.google.com/?id=02K5EYvo5loC&pg=PA1047&lpg=PA1047&dq=Van+Buren+neutral+Canada#v=onepage&q=Van%20Buren%20neutral%20Canada&f=false|p=1046 |isbn=978-0-7614-7758-7 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Latner |nome=Richard B. |capitolo=Andrew Jackson |curatore-cognome=Graff |curatore-nome=Henry |data=2002 |titolo=The Presidents: A Reference History |edizione=3 |url=http://www.presidentprofiles.com/Washington-Johnson/Jackson-Andrew.html |editore=Charles Scribner's Sons|città=New York|isbn=978-0-684-31226-2|cid=harv|oclc=49029341}}
* {{Cita libro|cognome=Leeden |nome=Michael A. |data=2001 |titolo=Tocqueville on American Character |url=https://books.google.com/books?id=iNS_obYz2qsC&pg=PA33 |editore=Macmillan |città=New York |isbn=0-312-25231-5 |accesso=15 gennaio 2014 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Lewis |nome=J. D. |data=2012 |titolo=NC Patriots 1775–1783: Their Own Words |volume=1 – The NC Continental Line |url=https://books.google.com/books?id=fklAgjZap4YC&pg=PA193 |pp=193–94 |città=Little River, SC |editore=J.D. Lewis |isbn=978-1-4675-4808-3 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Marszalek |nome=John F. |data=2000 |annooriginale=1997 |titolo=The Petticoat Affair: Manners, Mutiny, and Sex in Andrew Jackson's White House |url=https://books.google.com/books?id=euL5ZJPW-4kC |città=Baton Rouge, LA |editore=LSU Press |isbn=0-8071-2634-9 |wkautore=John F. Marszalek |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Martin |nome=François-Xavier |data=1829 |titolo=The History of Louisiana, from the Earliest Period'', Vol. 2 |editore=A.T. Penniman & Co. |città=New Orleans, LA |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Mills |nome=William J. |titolo=Exploring Polar Frontiers: A Historical Encyclopedia |volume=1 |cid={{sfnRef|Mills 2003}} |data=2003 |editore=ABC-CLIO, Inc. |città=Santa Barbara, CA |isbn=1-57607-422-6}}
* {{Cita libro|cognome1=Nevins |nome1=Allan |cognome2=Commanger |nome2=Henry Steele |cognome3=Morris |nome3= Jeffrey |data=1992 |annooriginale=1941 |titolo=A Pocket History of the United States |url=https://books.google.com/books?id=mN00YjrKiacC&pg=PA168 |città=New York |editore=Simon & Schuster |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Niven |nome=John |titolo=John C. Calhoun and the Price of Union: A Biography |url=https://books.google.com/books?id=0hRYq9ucr_kC&pg=PP10 |anno=1988 |città=Baton Rouge, LA |editore=LSU Press |isbn=978-0-8071-1858-0 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Nowlan |nome=Robert A. |data=2012 |titolo=The American Presidents, Washington to Tyler |url=https://books.google.com/books?id=MlNWU1e9ppUC&source=gbs_book_other_versions |città=Jefferson, NC |editore=McFarland Publishing |isbn=978-0-7864-6336-7 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Ogg |nome=Frederic Austin |data=1919 |titolo=The Reign of Andrew Jackson; Vol. 20, Chronicles of America Series |città=New Haven, CT |editore=Yale University Press |url=http://www.gutenberg.org/etext/13009 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Olson |nome=James Stuart |curatore=Robert L. Shadle |cid=harv |titolo=Encyclopedia of the Industrial Revolution in America |editore=Greenwood Press |città=Westport, CT |data=2002 |isbn=0-313-30830-6}}
* {{Cita libro|cognome1=Paletta |nome1=Lu Ann |cognome2=Worth |nome2= Fred L. |titolo=The World Almanac of Presidential Facts |città=New York, NY |editore=World Almanac Books |data=1988 |isbn=0-345-34888-5 |cid=harv}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=Prucha |nome=Francis Paul |data=1969 |titolo=Andrew Jackson's Indian policy: a reassessment |url=https://www.jstor.org/stable/1904204 |rivista=''Journal of American History'' |volume=56 |numero=3 |pp=527–539 |wkautore=Francis Paul Prucha |cid=harv |urlmorto=bot: unknown |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303134255/https://www.jstor.org/stable/1904204 |dataarchivio=3 marzo 2016 |df=mdy-all |doi=10.2307/1904204}}
* {{Cita libro|cognome1=Rorabaugh |nome1=W.J. |cognome2=Critchlow |nome2=Donald T. |cognome3=Baker |nome3=Paula C. |data=2004 |titolo=America's Promise: A Concise History of the United States |url=https://books.google.com/books?id=VL_6X5zWOokC&pg=PA210 |città=Lanham, MD |editore=Rowman & Littlefield |isbn=0-7425-1189-8 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Rutland |nome=Robert Allen |data=1995 |titolo=The Democrats: From Jefferson to Clinton |città=Columbia, MO |editore=University of Missouri Press |isbn=0-8262-1034-1 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome1=Sabato |nome1=Larry |cognome2=O'Connor |nome2=Karen |data=2002 |titolo=American Government: Continuity and Change |url=https://books.google.com/books/about/American_Government.html?id=pPvYDbSHPW8C |città=New York |editore=Pearson Longman |isbn=978-0-321-31711-7 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Schwartz |nome=Bernard |titolo=A History of the Supreme Court |url=https://books.google.com/books/about/A_History_of_the_Supreme_Court.html?id=dE51nSQp-vMC |data=1993 |editore=Oxford University Press |città=New York |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Warshauer |nome=Matthew |data=2006 |titolo=Andrew Jackson and the Politics of Martial Law |editore=University of Tennessee Press |città=Knoxville, TN |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Wilentz |nome=Sean |data=2006 |titolo=The Rise of American Democracy: Jefferson to Lincoln |url=https://books.google.com/?id=2kybvdPsBTYC&pg=PA400&lpg=PA400&dq=biddle+raises+interest+rates#v=onepage&q=calhoun&f=false |città=New York |editore=W.W. Norton & Company, Inc. |isbn=0-393-05820-4 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Zinn |nome=Howard |data=1980 |capitolo=7: As Long As Grass Grows or Water Runs |titolo=A People's History of the United States |url=http://www.historyisaweapon.com/defcon1/zinnasl7.html |città=Abingdon-on-Thames, UK |editore=Routledge Taylor and Francis Group |wkautore=Howard Zinn |cid=harv}}
{{Refend}}
=== Storiografia ===
* {{Cita libro|curatore-cognome=Adams |curatore-nome=Sean Patrick |data=2013 |titolo=A Companion to the Era of Andrew Jackson |città=Hoboken, New Jersey |editore=John Wiley & Sons}}
* {{Cita libro|cognome=Curtis |nome=James C. |data=1976 |titolo=Andrew Jackson and the Search for Vindication |url=https://books.google.com/books/about/Andrew_Jackson_and_the_search_for_vindic.html?id=z3p2AAAAMAAJ |città=Boston|editore=Little, Brown and Co. |cid=harv}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=Sellers |nome=Charles Grier Jr. |titolo=Andrew Jackson versus the Historians |url=https://www.jstor.org/stable/1886599 |rivista=Mississippi Valley Historical Review |anno=1958 |volume=44 |numero=4 |wkautore=Charles Grier Sellers |cid=harv}}
=== Fonti primarie ===
 
* {{Cita libro|cognome=Jackson |curatore-cognome1=Bassett |curatore-nome1=John Spencer |curatore-cognome2=Jameson |curatore-nome2=J. Franklin |nome=Andrew |data=1926 |titolo=The Correspondence of Andrew Jackson |volume=5 |città=Washington, D.C. |editore=Carnegie Institute of Washington |cid=harv}} 7 volumes total.
* ''The Papers of Andrew Jackson'' Edited first by Sam B. Smith and Harriet Chappell Owsley, and now by Dan Feller, Sam B. Smith, Harriet Fason Chappell Owsley, and Harold D. Moser. (9 vols. 1980 to date, U of Tennessee) [http://thepapersofandrewjackson.utk.edu/ online].
**Searchable digital edition [http://rotunda.upress.virginia.edu/founders/JKSN.html online]
* Richardson, James D. ed. ''A Compilation of the Messages and Papers of the Presidents'' (1897), reprints his major messages and reports.
* Library of Congress. "Andrew Jackson Papers", a digital archive that provides direct access to the manuscript images of many of the Jackson documents. [https://www.loc.gov/collections/andrew-jackson-papers/about-this-collection/ online]
 
== Voci correlate ==
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* [[Abolizionismo negli Stati Uniti d'America]]
* [[Allevamento di schiavi negli Stati Uniti d'America]]
* [[Candidati alla presidenza degli Stati Uniti d'America per il Partito Democratico]]
* [[Classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America]]
* [[Condizioni di vita degli schiavi negli Stati Uniti d'America]]
* [[Dipartimenti dell'Esecutivo federale degli Stati Uniti d'America]]
* [[Diritti umani negli Stati Uniti d'America]]
* [[Diritto degli Stati Uniti d'America]]
* [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1828]]
* [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1832]]
* [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1836]]
* [[First lady degli Stati Uniti d'America]]
* [[Gabinetto degli Stati Uniti d'America]]
* [[Governo federale degli Stati Uniti d'America]]
* [[Insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America]]
* [[Linea di successione presidenziale negli Stati Uniti d'America]]
* [[Ordine delle cariche degli Stati Uniti d'America]]
* [[Nativi americani degli Stati Uniti d'America]]
* [[Presidente degli Stati Uniti d'America]]
* [[Presidente eletto degli Stati Uniti d'America]]
* [[Presidenti degli Stati Uniti d'America]]
* [[Presidenti degli Stati Uniti d'America per durata]]
* [[Razzismo negli Stati Uniti d'America]]
* [[Religioni negli Stati Uniti d'America]]
* [[Schiavitù negli Stati Uniti d'America]]
* [[Sistema politico degli Stati Uniti d'America]]
* [[Storia degli Stati Uniti d'America (1789-1849)]]
* [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America]]
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.loc.gov/rr/program/bib/presidents/jackson/ Andrew Jackson: A Resource Guide] presso la [[Biblioteca del Congresso]]
* [https://obamawhitehouse.archives.gov/about/presidents/andrewjackson Andrew Jackson] presso la [[Casa Bianca]]
* [http://millercenter.org/president/jackson Andrew Jackson (1767–1845)] presso il [[Miller Center of Public Affairs]], University of Virginia
* [http://avalon.law.yale.edu/subject_menus/jackpap.asp The Papers of Andrew Jackson] presso l'[[Avalon Project]]
 
{{Box successione
| tipologia =
| carica = [[Presidenti degli Stati Uniti d'America|Presidenze USA]]
| immagine =
| periodo = 1829 - 1837
| precedente = [[Presidenza di John Quincy Adams|John Quincy Adams]]
| successivo = [[Presidenza di Martin Van Buren|Martin Van Buren]]
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[[Categoria:Storia degli Stati Uniti d'America (1789-1849)]]
[[Categoria:Presidenze degli Stati Uniti d'America|Jackson]]