Peccato (ebraismo) e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 11: differenze tra le pagine

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{{citazione|Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.<ref>In {{passo biblico2|Isaia|1:18}}, la neve è simbolo per eccellenza della riacquisita integrità dell’essere, della purezza, della compiuta purificazione dall'oscurità (''Chashekah'')
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 1 |voce = Premio Rhegium Julii |turno = |tipo = consensuale prorogata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = letteratura |temperatura = 23 }}
dell’inconscio e dalle caotiche pulsioni che il sangue (in [[ebraico]] ''dam'', da ''edom'', rosso) contiene sul piano [[Cabala|cabalistico]] mistico. Nel succitato versetto il peccato è associato al colore rosso (''edom'') inteso come quello stato di coscienza in cui le pulsioni istintuali del sangue dominano l’essere umano. ''Edom'' è infatti il
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 2 |voce = Sheila Carter |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = Televisione |temperatura = 99 }}
nome/colore associato ad [[Esaù]], personaggio simbolo biblico di tale dominio delle basse
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 3 |voce = Christopher O'Neill |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = nobiltà, biografie |temperatura = 24 }}
pulsioni interiori sull'essere umano. Del resto anche [[Re David]] in {{passo biblico2|Salmi|51:16}} ribadisce il significato mistico di tali associazioni:
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 4 |voce = Massih Wassey |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 2 }}
“liberami dal sangue, o Dio, Dio della mia salvezza...” Il risveglio che ci riconduce alla riacquisizione del candore (bianchi come neve) della nostra integrità spirituale, nella caduta, ha inizio tramite la [[Teshuvah]] (il ritorno salvifico a Dio), quel livello di coscienza che si attiva nel punto più basso della nostra caduta, quando diveniamo finalmente consapevoli del suo significato interiore e delle sue dolorosissime conseguenze, quando con un ribaltamento psichico decidiamo di non rassegnarci ad essa. Cfr. [http://www.izalmaim.it/pdf/neve.pdf "Neve o bollore?"], a cura di Peter Ben David.</ref>|[[Isaia]] {{passo biblico|Isaia|1:18}}|<big>אִם-יִהְיוּ חֲטָאֵיכֶם כַּשָּׁנִים כַּשֶּׁלֶג יַלְבִּינוּ, אִם-יַאְדִּימוּ כַתּוֹלָע כַּצֶּמֶר יִהְיוּ</big>|lingua=he}}
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 5 |voce = Ruben Sammut |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 0 }}
 
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 6 |voce = Dejan Iliev |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 0 }}
L'[[ebraismo]] considera come '''peccato''' la violazione di uno qualsiasi dei [[613 Mitzvot|comandamenti divini]]. L'ebraismo insegna che il peccato è un atto e non un stato dell'essere. Il [[genere umano]] non fu creato con un'inclinazione a fare il [[male]], ma possiede tale [[Principi di fede ebraica#Si nasce con la tendenza a fare sia il bene che il male|inclinazione]] "dall'adolescenza" ({{passo biblico2|Genesi|8.21}} {{passo biblico|Genesi|8.21|nome=''"l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza"''}}).
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 7 |voce = Jordan Williams (calciatore) |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 1 }}
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 8 |voce = Foday Trawally |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 4 }}
== [[Bibbia ebraica]] ==
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 9 |voce = Ardit Gashi |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 2 }}
 
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 10 |voce = Isabella d'Orléans (1900-1983) |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = biografie, nobiltà |temperatura = 2 }}
{{citazione|...egli (Rabbi Yannai) diceva anche: "...[commettere] un peccato porta ad un altro peccato"<ref>L'insegamento, in [[Pirqei Avot]], afferma: ''La ricompensa di un precetto è un altro precetto. Il "castigo" per una trasgressione...''</ref>|"[[Talmud]]}}
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 11 |voce = Louise Windsor |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = biografie, nobiltà |temperatura = 2 }}
 
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 12 |voce = Joseph Pace |turno = 3 |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = biografie, arte |temperatura = 72 }}
Il primo riferimento al "peccato" come [[sostantivo|nome]] lo si trova in qualità di [[zoomorfismo]], dove il peccato (''khattath'') si accosta alla porta di [[Caino]]. Come [[verbo]] è usato quando ad [[Abimelech (Abramo)|Abimelech]] viene impedito di peccare (''khata'') contro [[Dio]] in un sogno.
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 13 |voce = Medioevo extraeuropeo |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = storia |temperatura = 1 }}
 
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 14 |voce = Marcy G. Kaplan |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = biografie, televisione |temperatura = 19 }}
Le persone hanno la possibilità e abilità di controllare questa inclinazione ({{passo biblico2|Genesi|4.7}}) e di scegliere il bene invece del male (coscienza) ({{passo biblico2|Salmi|37.27}}).<ref name="englishhandbook">[http://jewsforjudaism.org/index.php?option=com_content&view=article&id=368:testimony-of-scripture&catid=72:scriptural-studies&Itemid=408 ''The Testimony of Scripture''] {{en}}, e in varie lingue [http://www.jewsforjudaism.org/index.php?option=com_remository&Itemid=474&func=select&id=2]</ref> L'ebraismo usa il termine "peccato" per includere violazioni della [[halakha|Legge ebraica]] (''[[Halakhah]]'') che non sono necessariamente un calo di [[morale]]. Secondo la ''[[Jewish Encyclopedia]]'': "L'uomo è responsabile del peccato perché è dotato di [[libero arbitrio]] ("behirah"); pur tuttavia egli è per sua natura fragile, e la tendenza della mente è verso il male: «perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza» ({{passo biblico2|Genesi|8.21}}; [[Yoma (Talmud)|Yoma]] 20a; [[Sanhedrin]] 105a). Di conseguenza Dio nella Sua misericordia permette agli esseri umani di [[pentimento (sentimento)|pentirsi]] ed essere [[perdono|perdonati]]."<ref>[http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=812&letter=S&search=sin ''JewishEncyclopedia.com'': "SIN" (peccato)] {{en}}</ref> L'ebraismo ritiene che tutte le persone pecchino in vari momenti della propria vita, e che Dio mitighi la Sua [[giustizia]] con la [[misericordia]].
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 15 |voce = Sanix International Youth Rugby Tournament |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = sport |temperatura = 17 }}
 
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 16 |voce = Prima tappa del Giro d'Italia 2019 |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = ciclismo |temperatura = 3 }}
=== Terminologia ===
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 17 |voce = Diego Acoglanis |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 7 }}
L'[[ebraico]] ha diverse altre parole per "peccato" oltre a ''khata'', ognuna con un suo significato specifico. La parola ''pesha'', o "infrazione", indica un peccato commesso per ribellione. La parola ''avera'' significa "trasgressione", mentre la parola ''avone'', o "iniquità", sta a significare un peccato commesso per mancanza di morale ed integrità. La parola più comunemente tradotta con "peccato" – ''khata'' – letteralmente significa "smarrirsi".
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 18 |voce = Bruno Lombardi |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 0 }}
Siccome la legge ebraica, la ''[[Halakhah]]'', fornisce la vera "via" (o percorso) per vivere, così il peccato comporta un allontanamento, uno smarrimento di quella via.
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 19 |voce = Giuseppe Pagana |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 11 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 20 }}
 
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Stop}}
L'ebraismo insegna che gli esseri umani nascono con il [[libero arbitrio]] e moralmente neutrali, con una ''yetzer hatov '', (letteralmente "la buona inclinazione", secondo alcuni una tendenza verso la bontà, secondo altri una tendenza verso una vita produttiva e a preoccuparsi del prossimo), e anche con una ''[[Principi di fede ebraica#Si nasce con la tendenza a fare sia il bene che il male|yetzer hara]] '', (letteralmente "l'inclinazione al male", secondo alcuni una tendenza verso il male, e secondo altri una tendenza verso il comportamento cattivo ed egoista).
 
{{citazione|...uno spirito di "follia" invade colui che sta per peccare<ref>Traduzione congetturale</ref> (cfr [[Pardes]])|''[[Torah]]''}}
 
Persino uno [[Zaddiq]] potrebbe considerare se stesso un "peccatore": invero, quando ciò avviene per la prima volta, significa che ha inizio la forma di [[Teshuvah]] più profonda e vera, solitamente dopo una rivelazione che può essere di differente natura secondo l'attitudine particolare dell'individuo che la vive; a ciò talvolta segue "esultanza", ovvero grande [[Simchah]], ma spesso si deve "equilibrare" [[Chessed]] con [[Ghevurah]] in [[Rachamim]]. Un ebreo potrebbe essere contemporaneamente estremamente gioioso per qualcuno, qualcosa e/o [[Dio (ebraismo)|Dio]] ed afflitto per un'offesa o un'ingiustizia subita e per questo potrebbe sorgere un "comportamento contraddittorio" ma ci sarà sempre un soccorso [[Provvidenza|provvidenziale divino]] e/o tra i propri "fratelli correligionari", qualche volta persino tra [[non-ebrei]] ma sempre [[LeShem Shamaim]].
 
== Ruolo dell'ortoprassi ==
{{vedi anche|Ebraismo ortodosso|Libero arbitrio}}
 
Gli [[ebrei]] riconoscono due tipi di "peccato": offese contro altre persone e offese contro [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio]]. Le offese contro Dio si devono considerare come violazioni del ''patto'' (l'[[Alleanza (Bibbia)|alleanza]] tra Dio e i [[Figli di Israele]]). Dalla [[Assedio di Gerusalemme (70)|distruzione]] del [[Tempio di Gerusalemme]], gli ebrei hanno creduto che il retto agire ("[[Ebraismo ortodosso|ortoprassi]]") (in opposizione al retto credere) sia il modo per una persona di espiare i propri peccati. Il [[Midrash]] ''[[Nathan il Babilonese|Avot de Rabbi Natan]]'' afferma quanto segue:
<blockquote>
Una volta, quando [[Rabbino|Rabban]] [[Jochanan Ben Zakkai|Yochanan Ben Zakkai]] passeggiava a Gerusalemme con il [[rabbino]] Yehosua, arrivarono dove il Tempio giaceva ora in rovina. «Guai a noi», esclamò il rabbino Yehosua, «poiché questa casa dove si espiavano i peccati di Israele ora giace in rovina!» Rispose Rabban Yochanan: «Abbiamo un'altra ugualmente importante fonte di espiazione, la pratica di ''[[Ghemilut Chassadim]]'' ("amore caritatevole"), come si legge [nella Torah] "Poiché voglio l'amore e non il sacrificio" ({{passo biblico2|Osea|6.6}})»<ref>[http://www.chabad.org/library/article.asp?AID=16160&showrashi=true כִּי חֶסֶד חָפַצְתִּי וְלֹא זָבַח וְדַעַת אֱלֹהִים - Osea 6:6] {{he}}{{en}}.</ref>
</blockquote>
Nell'ebraismo si reputa che tutti gli esseri umani abbiano il libero arbitrio e possano scegliere il tipo di vita che desiderano condurre. Non insegna che la scelta del bene sia impossibile - solo a volte più difficile. Esiste quasi sempre una "via di ritorno", se la persona lo vuole. (Anche se i testi citano alcune categorie per le quali la via di ritorno è estremamente difficile, come per il calunniatore, il pettegolo abituale, e la persona maligna ma per gli [[Zaddiqim]] vale la [[Qedushah]] e l'[[Etica ebraica]])
 
== Trasgressione ==
{{citazione|Rabbi Bunam disse ai suoi [[chassidim]]: "La grande trasgressione dell'uomo non sono i peccati che commette - la tentazione è forte e la sua volontà debole! La grande trasgressione dell'uomo è che in qualsiasi momento potrebbe rivolgersi a Dio - ma non lo fa.|''Leggende Chassidiche'' <ref>N.N. Glatzer, ''A Jewish Reader'', Schocken, 1961, p. 108</ref>}}
 
La parola [[lingua ebraica|ebraica]] generica per qualsiasi tipo di peccato è ''[[avera]] '' (o ''[[aveira]]'' – letteralmente: "trasgressione"). Basandosi su versetti della [[Bibbia ebraica]], l'ebraismo descrive tre livelli di peccato. Ci sono tre categorie di persone che commettono ''avera''. La prima rappresenta chi commette ''avera'' intenzionalmente, o "B'mezid": questa è la categoria più grave. La seconda è per chi commette ''avera'' accidentalmente: chiamata "B'shogeg", sebbene la persona sia ancora responsabile della propria azione, viene considerata meno grave. La terza categoria è rappresentata da chi è "Tinok Shenishba", cioè una persona che è cresciuta in un ambiente assimilato o non-ebreo e non è a conoscenza delle leggi ebraiche appropriate e della Halakhah. Tale persona non viene considerata responsabile delle proprie azioni.
*''Pesha'' (peccato deliberato - in [[ebraico]] moderno: crimine) o ''Mered'' (lett.: ribellione) - Un peccato intenzionale; un'azione commessa in disobbedienza a Dio (''פשע pesha‘, peh‘shah''). Linguisticamente, proviene dalla radice ''pasha`'': ribellione, trasgressione, infrazione.<ref>''Strong's Concordance'', vedi voci [http://www.sacrednamebible.com/kjvstrongs/index2.htm H6588, H6586].</ref>
*''Avon'' (lett.: iniquità) - Peccato di lussuria o di emozione incontrollabile, commesso consapevolmente, ma non come affronto a Dio.<ref>Strong's Concordance: [http://www.sacrednamebible.com/kjvstrongs/index2.htm H5771] (''`avon'', o ''oavown''), da radice H5753.</ref> Linguisticamente, proviene dalla radice ''`avah'': perversità, male morale (colpa, iniquità, malizia).
*''Cheit'' - Peccato, disobbedienza o colpa non intenzionale. Linguisticamente deriva dalla radice ''khaw-taw'' col significato di "mancare, sbagliare il bersaglio (parlando di un [[arciere]]), peccare, inciampare".<ref>Strong's Concordance: [http://www.sacrednamebible.com/kjvstrongs/index2.htm H2399: ''chet`'', da "chata": H2399 (''חַטָּא chate''), cfr. H2398, H2403].</ref>
 
È poi possibile persino "controllare" e gestire i propri pensieri.
 
== Stati di colpa ==
L'ebraismo sostiene che nessun essere umano è perfetto, e tutte le persone hanno peccato molte volte. Tuttavia, certi stati di peccato (cioè ''avon'' o ''cheit'') non condannano una persona alla dannazione, solo uno o due peccati veramente gravi portano a qualcosa che si avvicini alla concezione standard dell'[[Inferno]]. La concezione biblica e rabbinica di Dio è quella di un [[Creazione (teologia)|Creatore]] che mitiga la sua giustizia con la misericordia. Sulla base delle opinioni di [[Rabbenu Tam]] nel [[Talmud babilonese]] (Trattato [[Rosh Hashanah]] 17b), si afferma che Dio abbia tredici attributi di misericordia (cfr [[Nomi di Dio nella Bibbia]]):
 
# Dio è misericordioso prima che la persona pecchi, anche se Dio sa che una persona è in grado di peccare.
# Dio è misericordioso verso il peccatore, anche dopo che ha peccato.
# Dio rappresenta la potenza della misericordia anche in aree che un essere umano non si aspetta o merita.
# Dio è compassionevole e allevia la punizione dei colpevoli.
# Dio è misericordioso anche con coloro che non sono meritevoli.
# Dio è lento all'ira.
# Dio è pieno di bontà.
# Dio è il Dio della verità, quindi possiamo contare sulle Sue promesse di perdonare i peccatori pentiti.
# Dio garantisce bontà verso le generazioni future, come le gesta dei grandi patriarchi ([[Abramo]], [[Isacco]] e [[Giacobbe]]) hanno beneficiato tutti i loro discendenti.
# Dio perdona i peccati intenzionali se il peccatore si pente.
# Dio perdona chi deliberatamente lo affronta/offende se il peccatore si pente.
# Dio perdona i peccati che si commettono in errore.
# Dio cancella i peccati di coloro che si pentono.
 
Dato che gli ebrei sono comandati di ''imitatio Dei'', emulare Dio, i [[rabbino|rabbini]] prendono in considerazione questi attributi divini quando interpretano la [[Halakhah|Legge ebraica]] e le sue applicazioni contemporanee.<ref>[[Samson Raphael Hirsch]], ''[[Horeb]]'' 2 voll. (trad. [[Beth Din|Dayan]] I. Grunfeld), Soncino Press, 3ª ed., 1972, ''s.v.:'' "Mishpatim", pp. 215ff.</ref>
 
==Valore del pentimento==
{{vedi anche|Teshuvah|Preghiera ebraica}}
Il [[Talmud babilonese]] insegna che "Rabbi Yochanan e Rabbi Eleazar entrambi spiegano che fintanto che il tempio era in esistenza, l'altare espiava per Israele, ma ora la propria tavola serve ad espiare [quando i poveri sono invitati come ospiti]." (Trattato [[Berachot]], 55a.)
 
Il pentimento stesso è una forma di espiazione (cfr. {{passo biblico2|Ezechiele|33.11;33.19}} {{passo biblico2|Geremia|36.3}}, ''et al.''). La parola [[ebraico|ebraica]] per il pentimento è ''[[teshuvah]] '' che letteralmente significa "ritorno (a Dio)." Il [[profeta (ebraismo)|profeta]] [[Osea]] ({{passo biblico|Osea|14.3}}) dice: "Preparate le parole da dire e tornate al Signore".
 
L'ebraismo insegna che la nostra relazione personale con Dio ci permette di rivolgerci direttamente a Lui in qualsiasi momento, come afferma {{passo biblico2|Malachia|3.7}}: "Ritornate a me e io tornerò a voi" e {{passo biblico2|Ezechiele|18.27}}: "E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà." Inoltre Dio è estremamente compassionevole e perdona, come indicato in {{passo biblico2|Daniele|9.18}}: "Non presentiamo le nostre suppliche davanti a te basate sulla nostra giustizia ma sulla tua grande misericordia."
 
La [[siddur|liturgia tradizionale]] dei ''[[Yom Kippur|Giorni del Timore Riverenziale]]'' (i ''Yamim Noraim'', i [[Festività ebraiche|Giorni del Pentimento]], cioè [[Rosh Hashanah]] e [[Yom Kippur]]) afferma che la [[preghiera ebraica|preghiera]], il pentimento e la ''[[tzedakah]]'' (azioni caritatevoli) sono modi per pentirsi dal peccato. Nell'ebraismo i peccati commessi contro le persone (piuttosto che quelli contro Dio o nel cuore) devono prima esserre corretti o rimediati nella maniera più appropriata e possibile al peccatore; un peccato che non è stato riparato nel miglior modo possibile non lo si può considerare espiato.<ref>[[Samson Raphael Hirsch]], ''op. cit., s.v.:'' "Teshuvah", pp. 242ff.</ref> Si consiglia quindi di offrire, domandare quando possibile o porgere le scuse, spesso con motivazione se necessario: nella [[fede ebraica]] l'"amore per il prossimo" è un tratto inscindibile del popolo ebraico, prova ne è la [[Ghemilut Chassadim]].
 
==Altruismo contro egoismo==
{{vedi anche|Anima|Bereshit (parashah)|Etica ebraica|Ghemilut Chassadim|Middot etiche|Peccato originale|Tiqqun|Zaddiq}}
I rabbini riconoscono un valore relativamente positivo della ''yetzer hara'':
 
una tradizione identifica l'osservazione nell'ultimo giorno della creazione - essa durante/in un giorno fu "molto buona" - "fatta" da [[Dio (ebraismo)|Dio]] "''buona''"; spiega che senza la ''yetzer hara'' non ci sarebbero "matrimoni e figli", "ricerca di lavoro" o alcuni tra i "frutti" del lavoro umano, esempio il costruire "una casa": l'implicazione è che ''[[yetzer haTov]]'' e ''yetzer hara'' sono meglio compresi non come categorie morali e/o assolute del bene e del male<ref>[[Nequdim]]</ref>, ma anche come orientamenti altruistici in opposizione a quelli egoistici; ...le "facoltà interiori" possono essere "dirette" a servire la [[volontà divina]] se utilizzate correttamente.
 
O come [[Hillel il Vecchio]] riassunse famosamente nella [[filosofia ebraica]]:
:''"Se non (sono) fossi per me stesso... c/[[Nomi di Dio nella Bibbia|Chi]] sarà/potrebbe essere/è per me?''
:''Se/quand'anche sono/fossi per me stesso soltanto... ..."che cosa" sono?''
:''Se non ora - quando?"''
 
Un'altra spiegazione afferma che, senza l'esistenza della ''yetzer hara'', non ci sarebbe alcun merito nel seguire altrimenti i comandamenti "scegliendo" quindi il bene. Quindi, considerando che la creazione fu "buona", poi con riferimento ad un giorno particolare, quello con la divisione tra ''acqua/e ed acqua/e'', fu "molto buona": in particolare con riferimento al giorno in cui Dio ha diviso le acque superiori da quelle inferiori. Analogamente, dopo, considerando comunque che altri giorni ''buoni'' della Creazione vi furono, è stato possibile dire veramente che l'uomo può generalmente fare la scelta di obbedire i "[[mitzvot]]" (comandamenti) di Dio ottenendo quindi il bene ed il merito. Sebbene ciò risulti essere vero, l'ebraismo vede il rispetto e l'osservanza delle vie di Dio come un fine desiderabile in sé e per sé, piuttosto che un mezzo per ottenere un fine.<ref>''Le 613 mitzvòt. Estratto dal "Séfer HaMitzvòt" di Maimonide'', a cura di Moise Levy, [[Roma]]: Lamed, 2002. ISBN 8887385122.</ref><br />[[Nachmanide]] spiega infatti che per "''molto buona''" debba intendersi ''per la maggior parte buona'' ma che vi fu anche il male; tutto fu ordinato e, sebbene "normalmente" sia preferibile il bene, vi fu anche il male: per questo gli individui con "[[anima]] razionale"<ref>Anche gli essere dotati di anima "movente", ovvero che permette loro di muoversi similmente agli esseri umani - ci si riferisce qui agli animali - possono indicativamente "fuggire ciò che è loro dannoso, ovvero che può loro recare/procurare male e morte, e scegliere, come aggrada, persino il cibo loro"</ref> possono così scegliere, altrettanto a maggior ragione, appunto il bene.
 
''Yetzer haTov'' potrebbe quindi essere tradotto in italiano come "''Istinto buono''", "''buona inclinazione''" e/o ''buon "senso"''.
 
[[Menachem da Recanati]] insegnò che, secondo Rabbi Yosef ben Shemuel, la mancata aggiunta della parole ''bene/buono'' per quel giorno della Creazione equivale o riguarda quanto affermato nella [[Bereshit (parashah)|Parashah di Bereshit]]: ''non è bene che l'uomo rimanga solo''; secondo un'altra opinione, ricordata dallo stesso, avvenne perché [[Dio (ebraismo)|Dio]] non aveva ancora "distribuito" il ''bene'' sulle/nelle "''acque''", come è scritto: ''cosicché appaia l'asciutto'' (ovvero poi T/terra).
 
==Espiazione==
{{vedi anche|Teshuvah|Yom Kippur|Rosh Hashanah}}
L'Espiazione per i peccati è discussa nella [[Tanakh|Bibbia ebraica]] (''[[Tanakh]]''), nota ai [[Cristianesimo|cristiani]] come l'[[Antico Testamento]]. I rituali dell'espiazione erano svolti nel [[Tempio di Gerusalemme]] e venivano effettuati dai ''[[Kohen|Kohanim]]'', i sacerdoti d'[[Israele]]. Tali servizi e cerimoniali includevano canti, preghiere, offerte e [[sacrificio|sacrifici]] di animali noti sotto il nome di ''[[korban]]ot''. I riti dello [[Yom Kippur]], il ''Giorno dell'Espiazione'', sono prescritti nel [[Libro del Levitico]] {{passo biblico|Levitico|15}}. Il rituale del [[capro espiatorio]], mandato nel deserto "per" [[Azazel]],<ref>Azazel ([[aramaico]]: רמשנאל, [[Lingua Ebraica|ebraico]]: עזאזל, Aze'ezel [[Lingua Araba|arabo]]: عزازل ''Azazil'') è un nome enigmatico presente sia nei [[Tanakh|testi sacri ebraici]] che in quelli [[Apocrifo|apocrifi]]; il nome è presente anche con gli appellativi ''Rameel'' e ''Gadriel''. La prima apparizione di questo nome si trova appunto nel [[Levitico]] 16:8,20-26, dove una [[capra (zoologia)|capra]] è designata "per Azazel".</ref> fu una di queste osservanze ({{passo biblico2|Levitico|16.20-26}}).
 
Poiché in principio la creazione fu integra - solo successivamente venne in parte corrotta - gli elementi buoni di essa possono essere restaurati e purificati in modo da riprendere nuova luce ed essere inclusi ancor di più in progetti propositivi e di salvezza: in egual modo il peccato inibisce la persona in alcuni ambiti ma poi, grazie all'espiazione, si può tornare alla medesima cosa, che precedentemente era "rovinata", con ancor maggior forza ed entusiasmo e questa volta senza trasgressione né desiderio di compierla.
 
Da notare che i concetti ebraici moderni sul peccato e l'espiazione non si basano esclusivamente su quelli esposti nella Bibbia ebraica, ma seguono anche le normative della Bibbia che vengono apprese tramite la [[Legge orale]].
 
Secondo un'opinione, maggiormente diffusa<ref>www.chabad.org</ref>, la [[diaspora]] richiede grande tenacia per la Teshuvah.
 
==Norme liturgiche==
La liturgia dei "Giorni di Timore Riverenziale" (le grandi feste, cioè [[Rosh Hashanah]] e [[Yom Kippur]]) afferma che la preghiera, il pentimento e la ''[[tzedakah]]'' (il doveroso fare la carità) espiano il peccato. Ma la preghiera non può far espiare torti commessi, senza un onesto e sincero tentativo di rettificare ogni colpa al meglio delle proprie capacità e l'intenzione sincera di evitare ricadute. ''Espiazione'' per gli ebrei significa pentirsi e allontanare/estromettere/emarginare (il peccato), e la parola "T'shuvah" usato per significare espiazione in realtà significa "ritornare". L'ebraismo è ottimista in quanto vede sempre un modo in cui una persona determinata possa ''ritornare'' a ciò che è buono, e che anche Dio attende quel giorno del ''tuo ritorno''.
 
Un certo numero di sacrifici animali erano prescritti dalla [[Torah]] (cinque libri di Mosè;; ''[[Pentateuco]]''), per fare espiazione: un "sacrificio espiatorio" per i peccati, e un "sacrificio di riparazione" per trasgressioni religiose ({{passo biblico2|Levitico|7.2}}).<ref>Kevin A. Wilson, ''Conversations with Scripture: the law'', 2006, Morehouse Publishing, che nota tra l'altro:. "L'offerta sacrificale finale è il sacrificio di riparazione, chiamato anche offerta di restituzione o riparazione ... Si danno tre casi dove la persona doveva offrire un'offerta riparatoria: peccare contro un articolo sacro, commettere un peccato sconosciuto e giurare falsamente in merito a materia di denaro."</ref> Il significato del sacrificio di animali non è spiegato a lungo nella Torah, sebbene {{passo biblico2|Genesi|9.4}} e {{passo biblico2|Levitico|17}} suggeriscano che il sangue e la vitalità fossero connessi. [[Ebraismo conservatore|ebrei conservatori]] e [[Cristianesimo|cristiani]] sostengono in epoca moderna che gli ebrei non avevano mai creduto che l'obiettivo di tutti i sacrifici fosse quello di pagare un debito per peccati commessi - solo l'offerta espiatoria e quella di riparazione avevano tale fine. Tuttavia gli studiosi moderni della prima storia ebraica spesso non sono d'accordo e sostengono che questa divisione sia venuta dopo.<ref>Kevin Wilson, ''op. cit., s.v.'' "Guilt offering", "Sin offering"</ref>
 
Successivi profeti biblici occasionalmente hanno affermato che ciò che risiede nel cuore delle persone è più importante dei loro sacrifici - ""Il Signore forse gradisce gli olocausti e i
sacrifici come obbedire alla voce del Signore? Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è più del grasso degli arieti." ({{passo biblico2|1Samuele|15.22}}) – "Poiché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti." ({{passo biblico2|Osea|6.6}}) – "Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi." ({{passo biblico2|Salmi|51.19}})<ref>Si vedano anche {{passo biblico|Salmi|40.6-8|nome="Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa."}} e {{passo biblico|Isaia|1.11|nome="Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?" dice il Signore. "Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco."}} e oltre.</ref>
 
Sebbene i sacrifici di animali fossero prescritti per l'espiazione, non c'è passo biblico che dica che il sacrificio degli animali è l'unico mezzo di espiazione. La [[Bibbia ebraica]] insegna che è possibile ritornare a Dio mediante il solo pentimento e la preghiera. Per esempio, nei libri di [[Giona (profeta)|Giona]] e di [[Libro di Ester|Ester]], sia gli ebrei che i [[gentili]] si pentono, pregano Dio e sono perdonati dei loro peccati, senza aver offerto nessun sacrificio.<ref Name="englishhandbook"/> Inoltre, in tempi moderni, la maggior parte degli ebrei non prende assolutamente in considerazione i sacrifici animali.
 
Durante le festività solenni di [[Rosh Hashanah]], [[Yom Kippur]] - noto anche come il "Giorno dell'espiazione - ed il periodo di dieci giorni che intercorre tra queste feste, il pentimento dei peccati commessi si basa su [[preghiera ebraica|preghiere speciali]] e inni, mentre alcuni ebrei continuano gli antichi metodi di offertorio. Esempio di un metodo "sacrificale" comune per il pentimento è quello di introdurre del pane in un po' d'acqua a significare il deflusso dei peccati e la speranza che uno possa essere nuovamente iscritto da Dio nel ''Libro della Vita''. Ciò viene particolarmente messo in evidenza durante quella che è probabilmente la più santa festività ebraica, lo [[Yom Kippur]].
 
Nel "Giorno dell'espiazione", appunto, si conclude la liturgia con la preghiera ''Neilà'', che significa "chiusura". La funzione di ''Neilà'' offre quindi l'ultima opportunità di un appello diretto a Dio. Le [[sinagoga|sinagoghe]] si riempiono di solennità e la devozione degli ebrei osservanti raggiunge il massimo grado: in quel momento non pregano dicendo solo "iscrivici nel [[Libro della Vita]]", bensì "suggellaci nel Libro della Vita" perché il destino di tutti gli uomini secondo l'ebraismo è suggellato e deciso negli ultimi momenti del "Giorno di Espiazione". La preghiera ''speciale'' dice fra l'altro:
{{citazione|Tu stendi una mano ai trasgressori, la Tua destra è protesa a ricevere i penitenti; Tu ci hai insegnato o Signore Dio nostro, a confessare davanti a Te tutti i nostri peccati, affinché noi cessiamo di fare violenza con le nostre mani, in modo che Tu possa riceverci alla Tua presenza in assoluto pentimento...<ref>[http://www.chabad.org/holidays/JewishNewYear/template_cdo/aid/5314/jewish/Minch-e-Neil-di-Yom-Kippur.htm "Minchà e Neilà di Yom Kippur"], su ''[[chabad.org]]''. URL consultato 22/01/2013</ref>}}
 
V'è poi una richiesta, che concerne la vigilanza per evitare il peccato, perché vengano posti nel proprio cuore "[[Regno celeste|sottomissione]]", [[Etica ebraica|umiltà]] e [[Timore di Dio|timore]] in sé per [[Dio (ebraismo)|Dio]].
 
== Note ==
{{references}}
 
== Voci correlate ==
{{div col}}
* [[Caduta dell'uomo]]
* [[Halakhah]]
* [[Legge di Dio]]
* [[Libero arbitrio]]
* [[Libro delle Lamentazioni]]
* [[Peccato]]
* [[Peccato originale]]
* [[Preghiera ebraica]]
* [[Principi di fede ebraica]]
* [[Problema del male]]
* [[Teologia dell'Olocausto]]
* [[Teshuvah]]
* [[Timore di Dio]]
 
* [[Talmud]]
* [[Torah]]
* [[Yom Kippur]] (''[[Maimonide]]''-''[[Guida dei perplessi]]'')
 
Altro:
*[[Diaspora ebraica]]
 
*[[Avodah]]
*[[Mitzvah]]
*[[Musar]] e [[Middot etiche]]
*[[Qedushah]]
 
Anche:
*[[13 Attributi della Clemenza divina]]
*[[Amore nell'ebraismo]]
*[[Amore per Dio nell'ebraismo]]
*[[Anima]] e [[Ruach haQodesh]]
*[[Dio (ebraismo)]]
*[[Kavanah]] e [[Devequt]] ([[Fede ebraica]]-[[Etica ebraica]])
*[[Messia]]/[[Era messianica]]
*[[Redenzione (ebraismo)]]
 
Pure:
*[[Selichot]]
*[[Tachanun]]
 
*[[Distruzioni del Tempio di Gerusalemme]]
*[[Mishkan]]
*[[Tempio di Gerusalemme]]
*[[Terzo Tempio di Gerusalemme]]
{{div col end}}
 
== Altri progetti ==
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