Demetra e Oggettivismo (Ayn Rand): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
 
 
Riga 1:
{{S|scuole e correnti filosofiche}}
{{nota disambigua}}
L<nowiki>'</nowiki>'''oggettivismo''' è la teoria [[filosofia|filosofica]] creata da [[Ayn Rand]], una filosofa e scrittrice [[Russia|russo]]-[[Stati Uniti d'America|statunitense]].
{{Personaggio
|medium = mitologia
|saga =
|nome italiano = Demetra
|nome = {{Polytonic|Δημήτηρ}}
|immagine = Demeter Altemps Inv8596.jpg
|didascalia = Busto di Demetra. Marmo, copia romana da un originale greco del IV secolo a.C. ([[Museo Nazionale Romano]], [[Roma]])
|autore =
|epiteto =
|prima apparizione =
|sesso = Femmina
|luogo di nascita =
|razza = divina
|professione = Divinità
}}
'''Demetra''' ({{lang-grc|Δημήτηρ|Dēmḗtēr}}) è una divinità della [[religione greca]], figlia di [[Crono]] e [[Rea (divinità)|Rea]]<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/HesiodTheogony.html#9 |autore=Esiodo |titolo=Teogonia |volume=453 (I figli di Crono) |lingua=en}}</ref>.
 
Dopo la morte della Rand, Leonard Peikoff, il suo erede intellettuale, pubblicò nel 1991 ''Objectivism: The Philosophy of Ayn Rand'', un'esposizione comprensiva della filosofia.<ref>{{harvnb|Peikoff|1991}}</ref>
Nella [[mitologia romana]] la sua figura corrisponde a quella di '''[[Cerere]]'''.
 
== GenealogiaDescrizione generale ==
I principi oggettivisti comprendono il [[razionalismo]], cioè la ragione come guida delle azioni umane e il diritto di esistere per sé (individualismo), senza obbligo di sacrificarsi per una morale, il rifiuto dell'uso della violenza per propagare i propri valori. L'egoismo razionale o individualismo etico di Ayn Rand, è tratto e giustificato filosoficamente riprendendo principalmente concetti dell'[[Etica Nicomachea|etica nicomachea]] di [[Aristotele]], in cui è chiamato "egoismo costruttivo": essere "morale" significa amare sé stessi, principalmente, ma mai danneggiando altri. L'etica dei rapporti personali fornisce un esempio di questo particolare concetto.
Da [[Zeus]] divenne madre di [[Persefone]]<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/HesiodTheogony.html#14 |autore=Esiodo |titolo=Teogonia |volume=912 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/Apollodorus1.html#5 |autore=Apollodoro |titolo=Biblioteca |volume=libro I. 5. 1 |lingua=en}}</ref> ed ebbe [[Pluto (mitologia)|Pluto]] da [[Iasione]]<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/HesiodTheogony.html#15 |autore=Esiodo |titolo=Teogonia |volume=969 |lingua=en}}</ref>.<br />
Secondo [[Igino (astronomo)|Igino]] da Iasione ebbe anche [[Filomelo (figlio di Iasione)|Filomelo]]<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/HyginusAstronomica.html#4 |autore=Igino |titolo=Astronomica |volume=libro II. 4 |lingua=en}}</ref> (definito come gemello di Pluto).
 
Nella formulazione etica randiana, l'amore per una persona o l'amicizia, non sono valori altruistici, ma egoistici, in quanto questi sentimenti provocano gioia personale all'individuo che li prova. Spendere l'esistenza o il denaro per una persona amata è vivere "moralmente" e secondo giustizia; sacrificare invece sé stessi e la persona suddetta per salvarne altre dieci (o la generica "umanità") che non hanno rapporti emotivi con l'individuo, è invece immorale e ingiusto, dal punto di vista oggettivista.<ref>[http://www.libreriadelponte.com/det-articolo.asp?ID=173 Alcune critiche all'etica oggettivista di Ayn Rand]</ref> L'[[altruismo]], secondo Rand, è l'ideologia che "obbliga ad aiutare i propri simili", come un imperativo morale, ed è quindi sbagliato. Questa definizione, ribaltata però di senso, è tratta dal [[Positivismo|positivista]] [[Auguste Comte]], che la citava invece come un valore giusto.<ref>Ayn Rand (1964). ''The Virtue of Selfishness'' (paperback ed.). New York: Signet. ISBN 0-451-16393-1.</ref>
Da [[Poseidone]] ebbe il cavallo [[Arione (cavallo mitologico)|Arione]]<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#6 |autore=Pseudo-Apollodoro |titolo=Biblioteca |volume=libro III. 6. 8 |lingua=en}}.</ref> trasformatosi in [[Erinni|Furia]] o in [[Equus caballus|giumenta]]<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/Pausanias8B.html#12 |autore=Pausania |titolo=Descrizione della Grecia |volume=libro VIII. 25. 2 |lingua=en}}</ref>. Pausania aggiunse una figlia ([[Despina (mitologia)|Despina]])<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/Pausanias8B.html#12 |autore=Pausania |titolo=Descrizione della Grecia |volume=libro VIII. 25. 7 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/Pausanias8C.html#11 |autore=Pausania |titolo=Descrizione della Grecia |volume=libro VIII. 42. 1 |lingua=en}}</ref>.
 
L'oggettivismo abbraccia ogni categoria filosofica; a differenza del libertarianismo, che è una filosofia economica e politica, esso volle fornire una visione del mondo completa, almeno a parere di Rand; esso ritiene che<ref>[http://oggettivismo.it/ Oggettivismo.it]</ref>:
Infine dal semidio Carmanor ebbe [[Crisotemi (figlia di Carmanore)|Crisotemi]] ed [[Eubulo]]<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/DiodorusSiculus5C.html#20 |autore=Diodoro Siculo |titolo=Biblioteca Historica |volume=libro V. 76. 3 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url = http://www.theoi.com/Text/Pausanias10A.html#5 |autore=Pausania |titolo=Descrizione della Grecia |volume=libro X. 7. 2 |lingua=en}}</ref>.
* la realtà esista indipendentemente dalla conoscenza ([[metafisica]])
* le persone individuali siano in contatto con la realtà tramite la percezione dei sensi ([[gnoseologia]]);
* la persona possa acquisire la conoscenza oggettiva dalla percezione tramite il processo della formazione dei concetti e la logica induttiva e deduttiva ([[epistemologia]])
* lo scopo proprio e morale della propria vita sia la ricerca della propria felicità o l'interesse razionale di sé stessi; è sostenuto il cosiddetto egoismo razionale, una forma di individualismo che non danneggi gli altri ([[etica]])
* il solo sistema politico ed economico coerente con questa moralità sia il rispetto totale per i diritti individuali, nella forma del capitalismo puro miniarchico ([[politica]])
* il ruolo dell'arte nella vita dell'individuo sia trasformare le idee metafisiche più grandi, dalla riproduzione selettiva della realtà, nella forma fisica - un'opera d'arte - che la persona possa comprendere e a cui possa rispondere emotivamente ([[estetica]])
''The Virtue of Selfishness'', scritto con Nathaniel Branden nel 1964, presenta l'etica randiana, basata sulla metafisica realistica dell'"egoismo razionale": la vita dell'uomo come fine e valore in sé.
 
Ne discende una concezione politica incardinata sui [[diritti umani]] intesi come diritti di [[Proprietà (diritto)|proprietà]], sul capitalismo come unico modello di società razionale coerente con la libertà e la prosperità, su una forma di governo limitato come garanzia di difesa esterna, di ordine interno e di risoluzione delle controversie ([[miniarchismo]]).<ref>{{Cita libro|autore = Ayn Rand|titolo = La virtù dell'egoismo, Liberilibri, Macerata|anno = [1999] 2010|editore = Liberilibri|città = Macerata}}</ref> La concezione randiana dell'intangibilità del nucleo di diritti umani individuali ([[libertà negativa]]) è tipicamente liberale e [[Giusnaturalismo|giusnaturalista]], e affine a quella di [[John Locke]], [[John Stuart Mill|Stuart Mill]]<ref>«Quand'anche l'intera umanità, a eccezione di una sola persona, avesse una certa opinione, e quell'unica persona ne avesse una opposta, non per questo l'umanità potrebbe metterla a tacere: non avrebbe maggiori giustificazioni di quante ne avrebbe quell'unica persona per mettere a tacere l'umanità, avendone il potere» (John Stuart Mill, Saggio sulla libertà'', Bur 1999, p. 85)</ref>, [[Karl Popper]] e [[Alexis de Tocqueville|Tocqueville]]:
=== Genealogia (Esiodo) ===
{{citazione|I diritti individuali non sono soggetti a un voto pubblico; una maggioranza non ha alcun diritto a eliminare col voto i diritti di una minoranza; la funzione politica dei diritti è precisamente quella di proteggere le minoranze dall'oppressione delle maggioranze (e la più piccola minoranza sulla terra è l'individuo).|Ayn Rand, ''La virtù dell'egoismo''<ref>Citato in Stefano Magni, [http://www.ideazione.com/rivista/3-06/magni_03_06.htm ''Apologia della guerra giusta'']</ref>}}
{{chart/start}}
{{chart|}}
{{chart| | | | | | | | | | | |URA |y|GAI |URA=[[Urano (mitologia)|Urano]]|GAI=[[Gea]]}}
{{chart| | | | | | | | | | | | |,|-|^|-|.}}
{{chart|URA| | | | | | | | |CRO |y|RHE |URA=<small>Genitali di &nbsp;[[Urano (mitologia)|Urano]]</small>|CRO='''CRONO'''|RHE=[[Rea (mitologia)|Rea]]}}
{{chart| |!| | |,|-|-|-|-|-|-|-|v|-|^|-|v|-|-|-|v|-|-|-|v|-|-|-|.}}
{{chart| |!| |ZEU |V|~|~|y|~|HER | |POS | |HAD | |DEM | |HES |ZEU=[[Zeus]]|HER=[[Era (mitologia)|Era]]|POS=[[Poseidone]]|HAD=[[Ade]]|DEM=Demetra|HES=[[Estia]]}}
{{chart| |!| | | | |:| |,|^|-|.| |!}}
{{chart|border=0| |!| | | | |:| |!| |AAA |!|AAA= &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;a <ref>Secondo Omero, ''Iliade'' [http://data.perseus.org/citations/urn:cts:greekLit:tlg0012.tlg001.perseus-eng1:1.570 1.570–579], [http://data.perseus.org/citations/urn:cts:greekLit:tlg0012.tlg001.perseus-eng1:14.338 14.338], ''Odissea'' [http://data.perseus.org/citations/urn:cts:greekLit:tlg0012.tlg002.perseus-eng1:8.312 8.312], Efesto era evidentemente il figlio di Era e Zeus, vedi Gantz, p. 74.</ref>}}
{{chart|border=0| |!| | | | |:| |!| | |!|BBB |BBB=&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;b <ref>Secondo Esiodo ({{en}} ''Teogonia'' [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Hes.+Th.+927 927–929]); Efesto è stato generato solamente da Era, senza padre, vedi Gantz, p. 74.</ref>}}
{{chart| |!| | | | |:| |!| | |!| |!}}
{{chart| |!| | | | |:|ARE | |HEP |HEP=[[Efesto]]|ARE=[[Ares]]}}
{{chart| |!| | | | |D|~|~|~|y|~|~|~|~|MET |MET=[[Meti (Oceanina)|Meti]]}}
{{chart| |!| | | | |:| | |ATH |ATH=[[Atena]] <ref>Secondo Esiodo ({{en}} ''Teogonia'' [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Hes.+Th.+886 886–890]), figlia di Zeus dalle sue sette mogli, Atena è stata la prima a essere concepita, ma ultima a nascere; Zeus ingravidò Meti, poi la ingerì, in seguito lui stesso fece nascere Atena "dalla sua testa", vedi Gantz, pp. 51–52, 83–84.</ref>}}
{{chart| |!| | | | |D|~|~|~|y|~|~|~|~|LET |LET=[[Latona]]}}
{{chart| |!| | | | |:| |,|-|^|-|.}}
{{chart| |!| | | | |:|APO | |ART |APO=[[Apollo]]|ART=[[Artemide]]}}
{{chart| |!| | | | |D|~|~|~|y|~|~|~|~|MAI |MAI=[[Maia (pleiade)|Maia]]}}
{{chart| |!| | | | |:| | |HER |HER=[[Ermes]]}}
{{chart| |!| | | | |D|~|~|~|y|~|~|~|~|SEM |SEM=[[Semele]]}}
{{chart| |!| | | | |:| | |DIO |DIO=[[Dioniso]]}}
{{chart| |!| | | | |L|~|~|~|~|y|~|~|~|DIO |DIO=[[Dione (mitologia)|Dione]]}}
{{chart|border=0|AAA | | | | | | | |BBB|AAA=&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;a <ref>Secondo Esiodo ({{en}} ''Teogonia'' [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Hes.+Th.+183 183–200]), Afrodite è nata dai genitali recisi di Urano, vedi Gantz, pp. 99–100.</ref>|BBB=&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;b <ref>Secondo Omero, Afrodite era la figlia di Zeus ({{en}} ''Iliade'' [http://data.perseus.org/citations/urn:cts:greekLit:tlg0012.tlg001.perseus-eng1:3.374 3.374], [http://data.perseus.org/citations/urn:cts:greekLit:tlg0012.tlg001.perseus-eng1:20.105 20.105]; {{en}} ''Odissea'' [http://data.perseus.org/citations/urn:cts:greekLit:tlg0012.tlg002.perseus-eng1:8.308 8.308], [http://data.perseus.org/citations/urn:cts:greekLit:tlg0012.tlg002.perseus-eng1:8.320 320]) e Dione ({{en}} ''Iliade'' [http://data.perseus.org/citations/urn:cts:greekLit:tlg0012.tlg001.perseus-eng1:5.370 5.370–71]), vedi Gantz, pp. 99–100.</ref>}}
{{chart| |`|-|-|-|-|-|-|-|.| |!}}
{{chart| | | | | | | | | |APH |APH=[[Afrodite]]}}
{{chart/end}}
 
== MitologiaFondamenta ==
L'oggettivismo ritiene che:
Demetra, "''Madre terra''" o forse "''Madre dispensatrice''" (probabilmente dal nome [[Lingue indoeuropee|indoeuropeo]] della Madre terra ''*dheghom mather''), sorella di [[Zeus]], nella mitologia greca è la dea del [[Triticum|grano]] e dell'[[agricoltura]], costante nutrice della gioventù e della terra verde, artefice del ciclo delle stagioni, della vita e della morte, protettrice del matrimonio e delle leggi sacre.
* la realtà esista indipendentemente dalla conoscenza ([[metafisica]]);
 
* le persone individuali siano in contatto con la realtà tramite la [[percezione]] dei sensi ([[gnoseologia]]);
Negli ''[[Inni omerici]]'' viene invocata come la "''portatrice di stagioni''", un tenue indizio di come ella fosse adorata già da molto tempo prima che si affermasse il culto degli [[Olimpi]], dato che l'inno omerico a Demetra è stato datato a circa il VII secolo a.C.<ref>Nilsson p. 45.</ref> Le figure di Demetra e di sua figlia [[Persefone]] erano centrali nelle celebrazioni dei [[Misteri eleusini]], anch'essi riti di epoca arcaica e antecedente al culto dei dodici dèi dell'[[Olimpo (Grecia)|Olimpo]].
* l'uomo possa acquisire la conoscenza oggettiva dalla percezione tramite il processo della formazione dei concetti e la [[logica]] [[Induzione|induttiva]] e [[Deduzione|deduttiva]] ([[epistemologia]]);
 
* lo scopo proprio e [[morale]] della propria vita sia la ricerca della propria [[felicità]] o l'interesse [[razionalità|razionale]] di sé stessi; è sostenuto il cosiddetto [[egoismo]] razionale, una forma di [[individualismo]] che non danneggi gli altri ([[etica]]);
== Il culto e i titoli di Demetra ==
* il solo sistema politico ed economico coerente con questa moralità sia il rispetto totale per i diritti individuali, nella forma del [[capitalismo]] puro ([[politica]]);
Demetra viene spesso confusa con [[Gaia (mitologia)|Gaia]], [[Rea (mitologia)|Rea]] o [[Cibele]]. L'epiteto con cui la dea viene più frequentemente chiamata rivela l'ampiezza e la portata delle sue funzioni nella vita greca del tempo: lei e [[Persefone|Kore]] ("''la fanciulla''") erano solitamente invocate come "''le due dee''" ("{{polytonic|τώ θεώ}}"), e questa definizione appare già nelle iscrizioni in scrittura [[Lineare B]] di [[civiltà micenea|epoca micenea]] trovati a [[Pilo di Messenia|Pilo]]. È assolutamente plausibile che vi sia una connessione con i culti dedicati alle due dee nella [[civiltà minoica]] di [[Creta]].
* il ruolo dell'[[arte]] nella vita dell'uomo sia trasformare le [[Idea|idee]] [[metafisica|metafisiche]] più grandi, dalla riproduzione selettiva della realtà, nella forma fisica - un'opera d'arte - che l'uomo possa comprendere e a cui possa rispondere emotivamente ([[estetica]]).
 
Secondo il [[retore]] [[Atene|ateniese]] [[Isocrate]], i più grandi doni di Demetra all'umanità furono i [[cereale|cereali]] (il cui nome deriva dal nome latino di Demetra, "''Cerere''"), che hanno reso l'uomo diverso dagli animali selvatici e i [[Religioni misteriche|Misteri]], che gli hanno consentito di coltivare speranze più elevate per la vita terrena e per ciò che dopo la vita verrà.<ref>Isocrate, ''Panegirico'', 4.28.</ref>
 
A seconda dei vari contesti, Demetra era invocata con diversi epiteti:
 
* '''[[Potnia]]''' - "Padrona" (nell'Inno Omerico a lei dedicato)
* '''Chloe''' - "Il verde germoglio" (in [[Pausania il Periegeta|Pausania]] 1.22.3 per i suoi attributi di fertilità ed eterna giovinezza).
* '''Anesidora''' - "Colei che spinge in su i doni" (Pausania 1.22.3)
* '''Malophoros''' - "Colei che dà mele" o "Colei che dà greggi" (Pausania 1.44.3)
* '''Kidaria''' - (Pausania 8.13.3)
* '''Chtonia''' - "Che si trova nel suolo" (Pausania 3.14.5)
* '''Erinys''' - "Implacabile" (Pausania 8.25.50)
* '''Lusia''' - "Che prende il bagno" (Pausania 8.25.8)
* '''Thermasia''' - "Calorosa" (Pausania 2.34.6)
* '''[[Cabiri|Kabeiraia]]''' - nome di origine pre-greca di significato incerto
* '''Thesmophoros''' - "Fornitrice di consuetudini" o anche "legislatrice", titolo che la lega all'antica dea [[Temide]]. Questo titolo era usato in connessione con la [[Tesmoforie]], una cerimonia segreta riservata alle donne che si svolgeva ad Atene, e connessa con le tradizioni matrimoniali.
 
Negli scritti di [[Teocrito]] si trovano tracce di quello che fu il ruolo di Demetra nei culti arcaici:
* "Per i Greci Demetra era ancora la dea dei [[papavero|papaveri]]";
* "Nelle mani reggeva fasci di grano e papaveri"<ref>Teocrito, ''Idilli'' vii.157.</ref>.
 
Una statuetta d'[[argilla]] trovata a [[Gazi (Grecia)|Gazi]] sull'isola di Creta,<ref>[[Museo archeologico di Herakleion|Museo di Heraklion]], Kereny 1976 fig. 15.</ref> rappresenta la dea del papavero adorata nella [[civiltà minoica|cultura minoica]] mentre porta i baccelli della pianta, fonte di nutrimento e di oblio, incastonati in un diadema. Appare dunque probabile che la grande dea madre, dalla quale derivano i nomi di Rea e Demetra, abbia portato con sé da Creta nei Misteri Eleusini insieme al suo culto anche l'uso del papavero, ed è certo che nell'ambito dei riti celebrati a Creta, si facesse uso di [[oppio]] preparato con questo fiore.<ref>Kerenyi 1976, p. 24.</ref>
 
Quando a Demetra fu attribuita una genealogia per inserirla nel Pantheon classico greco, diventò figlia di [[Crono]] e [[Rea (mitologia)|Rea]], sorella maggiore di Zeus. Le sue sacerdotesse erano chiamate [[Melissa (mitologia)|Melisse]].
 
A [[Pellené]] in [[Arcadia]] si tenevano una serie di cerimonie in onore di Demetra di [[Misia]] che duravano sette giorni.<ref>Pausania, 7. 27, 9.</ref> Pausania visitò il santuario di Demetra di Misia, che si trovava sulla strada che andava da [[Micene]] ad [[Argo (città)|Argo]], ma la sola notizia che fu in grado di trovare per spiegare questa arcaica denominazione è la leggenda di un tale ''Misio'', antico fedele di Demetra.
 
I luoghi principali in cui il culto di Demetra era praticato si trovavano sparsi indifferentemente per tutto il mondo greco: templi sorgevano ad [[Eleusi]], [[Ermione (città antica)|Ermione]] a [[Creta]], [[Megara (città)|Megara]], [[Lerna]], [[Egila]], [[Munichia]], [[Corinto]], [[Delo]], [[Piene]], [[Agrigento]], [[Iasos]], [[Pergamo]], [[Selinunte]], [[Tegea]], [[Thoriko s]], [[Dion (Grecia)|Dion]], [[Katane]], [[Licosura]], [[Mesembria]], [[Enna]], [[Samotracia]] e [[Siracusa]].
 
Demetra donò al genere umano la conoscenza delle tecniche agricole: la semina, l'aratura, la mietitura e le altre correlate. Era particolarmente venerata dagli abitanti delle zone rurali, in parte perché beneficavano direttamente della sua assistenza, in parte perché nelle campagne c'è una maggiore tendenza a mantenere in vita le antiche tradizioni, e Demetra aveva un ruolo centrale nella religiosità Greca delle epoche pre-classiche. Esclusivamente in relazione al suo culto sono state trovate offerte votive, come porcellini di creta, realizzati già nel [[Neolitico]].
 
In epoca romana, quando si verificava un lutto in famiglia, c'era l'usanza di sacrificare una scrofa a Demetra per purificare la casa.
 
== Demetra e Poseidone ==
[[File:Deméter tipo Madrid-Capitolio (Museo del Prado) 01.jpg|miniatura|Statua di Demetra (copia romana di originale greco)]]
I nomi di Demetra e Poseidone appaiono collegati tra loro nelle prime iscrizioni in scrittura [[Lineare B]] trovate nelle rovine di [[Pilo di Messenia|Pilo]] d'[[civiltà micenea|età micenea]]. Vi si trovano le scritte <small>PO-SE-DA-WO-NE</small> e <small>DA-MA-TE</small> inserite in un contesto di richieste di grazia agli dei.
 
La sillaba '''<small>DA</small>''', presente in entrambi i nomi sembrerebbe derivare da una [[Lingua indoeuropea|radice indo-europea]] associata al concetto di distribuzione di terre e privilegi (per la radice comune vedi anche il verbo [[Lingua latina|latino]] "''dare''"). Secondo altri studiosi di etimologia invece la radice <small>DA</small> sembra una forma dialettale della parola {{polytonic|γῆ}} "terra".
 
Poseidone (il cui nome significa "''il consorte di colei che distribuisce''") una volta inseguì Demetra che aveva assunto l'antico aspetto di [[Aganippe (Demetra)|dea-cavallo]]. Demetra tentò di resistere alla sua aggressione, ma neppure confondendosi tra la mandria di cavalli del re [[Onkios]] riuscì a nascondere la propria natura divina; Poseidone si trasformò così anch'egli in uno stallone e si accoppiò con lei. Demetra fu letteralmente furibonda ("''Demetra Erinni''") per lo stupro subito, ma lavò via la propria ira nel fiume [[Ladona]] ("''Demetra Lousia''"). Dall'unione nacquero una [[Persefone|figlia]], il cui nome non poteva essere rivelato al di fuori dei Misteri Eleusini, ed un cavallo dalla criniera nera chiamato [[Arione (cavallo mitologico)|Arione]]. Anche in epoche storiche, in Arcadia Demetra era adorata come una dea dalla testa di cavallo:
 
Sempre il [[geografo]] Pausania scrive: {{citazione|La seconda montagna, il Monte [[Elaios]], dista circa 30 [[stadio (unità di misura)|stadi]] da [[Figaleia]] e c'è una grotta sacra a ''Demetra Melaine'' (''Nera'')… gli abitanti di Figaleia dicono di aver dedicato la grotta a Demetra e di avervi posto una [[Xoanon|statua di legno]]. La statua fu realizzata in questo modo: era seduta su una roccia ed aveva l'aspetto di una donna tranne la testa. Aveva la testa e la criniera di un cavallo, e da questa testa uscivano serpenti ed altri animali. Il suo [[chitone]] era lungo fino ai piedi, in una mano teneva un delfino, nell'altra una colomba. La ragione per cui realizzarono la statua in questo modo dovrebbe essere chiara a chiunque si intenda delle antiche tradizioni. Dicono che l'hanno chiamata "''Nera''" perché la dea indossa una veste nera. Tuttavia non sanno dire chi abbia realizzato la statua o come finì per bruciare.; ma quando venne distrutta gli abitanti di Figaleia non ne realizzarono un'altra e il suo culto e i sacrifici in suo onore furono ampiamente trascurati finché i loro campi divennero sterili.|[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Descrizione della Grecia]]'', 8.42.1ff.}}
 
== Demetra e il suo rapporto con Persefone ==
[[File:FredericLeighton-TheReturnofPerspephone(1891).jpg|thumb|upright=1.2|Il ritorno di [[Persefone]] - [[Frederic Leighton]] - [[1891]]]]
Il più importante mito legato a Demetra, che costituisce anche il cuore dei riti dei [[Misteri Eleusini]], è la sua relazione con [[Persefone]], sua figlia nonché incarnazione della dea stessa da giovane. Nel pantheon classico greco, Persefone ricoprì il ruolo di moglie di [[Ade]], il dio degli inferi. Diventò la dea del mondo sotterraneo quando, mentre stava giocando sulle sponde del [[Lago di Pergusa]], in Sicilia, con alcune [[Ninfa (mitologia)|ninfe]] (secondo un'altra versione con [[Leucippe (oceanina)|Leucippe]]) che poi Demetra punì per non essersi opposte a ciò che accadeva trasformandole in [[sirene (religione greca)|sirene]], Ade la rapì dalla terra e la portò con sé nel suo regno. La vita sulla terra si fermò e la disperata dea della terra Demetra cominciò ad andare in cerca della figlia perduta, riposandosi soltanto quando si sedette brevemente sulla pietra [[Agelasta]]. Secondo il mito, durante la sua ricerca Demetra ha viaggiato per lunghe distanze e ha avuto molte piccole avventure lungo la strada. In uno dei luoghi insegnò i segreti dell'agricoltura a [[Trittolemo]]<ref>{{Cita libro |cognome=Smith |nome=William |wkautore=William Smith (lessicografo) |titolo=A New Classical Dictionary of Greek and Roman Biography, Mythology and Geography |volume=II vol. |editore=Kessinger Publishing, LLC. |anno=2006}}</ref>.
 
Alla fine [[Zeus]], pressato dalle grida degli affamati e dalle altre divinità che avevano anche ascoltato la loro angoscia, costrinse Ade a riportare Persefone. Tuttavia, era una regola del Fato che chiunque avesse consumato cibo o bevande negli Inferi fosse condannato a trascorrere lì l'eternità. Prima che Persefone venisse rilasciata a [[Ermes|Hermes]], che era stato mandato a recuperarla, Ade l'aveva ingannata invitandola a mangiare dei semi di [[Punica granatum|melograno]] (sei o quattro secondo il racconto) che la costrinsero a tornare negli inferi per alcuni mesi all'anno. Così fu costretta a rimanere nell'Ade per sei o quattro mesi (un mese per seme) vivendo sulla terra con sua madre per il resto dell'anno. Da quando Demetra e Persefone furono di nuovo insieme, la terra rifiorì e le piante crebbero rigogliose ma per sei mesi all'anno, quando Persefone è costretta a tornare nel mondo delle ombre, la terra ridiventa spoglia e infeconda. Questi sei mesi sono chiaramente quelli invernali, durante i quali in Grecia la maggior parte della vegetazione ingiallisce e muore.
 
Vi sono comunque altre versioni della leggenda. Secondo una di queste è [[Ecate]] a salvare Persefone. Una delle più diffuse dice che Persefone non fu indotta a mangiare i sei semi con l'inganno, ma lo fece volontariamente perché si era affezionata ad Ade.
 
== La permanenza di Demetra a Eleusi ==
[[File:NAMA Triade éleusinienne.jpg|thumb|upright=1.3|left|La [[Misteri eleusini|triade dei Misteri Eleusini]]: [[Persefone]], [[Trittolemo]] e Demetra. [[Bassorilievo]] [[marmo]]reo (440-430 a.C.), trovato a [[Eleusi]] (oggi situato ad [[Atene]], presso il [[Museo archeologico nazionale di Atene|Museo Archeologico Nazionale]])]]
[[Helios]], vedendo che Demetra, disperata, per nove giorni, cercava Persefone senza nutrirsi (di [[Ambrosia (mitologia)|ambrosia]], {{polytonic|ἀμβροσία}}), decise di raccontarle l'accaduto: Zeus, il re degli dèi, aveva concesso Persefone in sposa al fratello Ade. Ancora più addolorata, e ora anche furente nei confronti di Zeus, Demetra rifiutò quindi di tornare sull'[[Olimpo (Grecia)|Olimpo]] e, trasformatasi in una vecchia, si recò a [[Eleusi]] nell'[[Attica]] sedendosi vicino al ''Pozzo delle Vergini''. Le figlie del re di Eleusi, [[Celeo (re di Eleusi)|Celeo]], recatesi al pozzo, la interrogarono su chi fosse e da dove venisse. Demetra, che aveva assunto le sembianze di una vecchia di nome [[Doso]], raccontò loro di essere sfuggita ai pirati che l'avevano rapita nei pressi di Creta. Mosse a compassione, le figlie di Celeo la invitarono a palazzo per fungere da nutrice a [[Demofoonte]] e [[Trittolemo]], figli della regina [[Metanira]], sposa di Celeo. Nel palazzo del re di Eleusi, Demetra si sedette in disparte su uno sgabello, restando per molto tempo silenziosa e con il volto velato, fino a che la serva [[Iambe]] riuscì a farla sorridere con i suoi scherzi. Metanira offrì quindi del vino a Demetra, ma rifiutò chiedendo invece del "[[ciceone]]", una bevanda composta da orzo tritato, acqua e foglie di menta.
 
Demetra non allattò il figlio più piccolo, Demofoonte, ma segretamente lo massaggiava con l'[[Ambrosia (mitologia)|ambrosia]], immergendolo di notte nel fuoco stringendolo tra le braccia e soffiando dolcemente su di lui per renderlo immortale bruciando nottetempo il suo spirito mortale sul focolare di casa. Questa operazione trasformava lentamente il figlio di Celeo in un immortale eternamente giovane. Ma la madre Metanira vide Demetra mentre immergeva Demofoonte nel fuoco e si spaventò. Ella cessò l'opera di trasformazione dell'infante e, irritata, manifestandosi come dea a Metanira, accusò l'umanità di essere stolta e di non capire i rituali degli dei.
 
Invece di rendere Demofoonte immortale, Demetra decise allora di insegnare a Trittolemo l'arte dell'[[agricoltura]], così il resto della Grecia imparò da lui a piantare e mietere i raccolti. Sotto la protezione di Demetra e Persefone volò per tutta la regione su di un carro alato per compiere la sua missione di insegnare ciò che aveva appreso a tutta la Grecia. Tempo dopo Trittolemo insegnò l'agricoltura anche a [[Linceo (re di Scizia)|Linco]], re della [[Scizia]], ma costui rifiutò di insegnarla a sua volta ai suoi sudditi e tentò di uccidere Trittolemo: Demetra per punirlo lo trasformò allora in una [[Lynx lynx|lince]].
 
Alcuni studiosi pensano che la leggenda di Demofoonte derivi da racconti popolari ancora più antichi.<ref>Nilsson, p. 50: «The Demophon story in Eleusis is based on an older folk-tale motif which has nothing to do with the Eleusinian Cult. It is introduced in order to let Demeter reveal herself in her divine shape.» ("La storia di Demofoonte ad Eleusi è basata su un ancor più antico racconto popolare che non ha niente a che vedere con i culti Eleusini. È usata soltanto per permettere a Demetra di rivelare la sua forma divina.").</ref>
 
Nelle ''[[Metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'' di [[Ovidio]] viene narrato l'incontro della dea con [[Abante (figlio di Celeo)|Abante]], trasformato da Demetra in una [[lucertola]].<ref>Ovidio, ''Metamorfosi'', 5 450.</ref>
 
== Erisittone e Iasione ==
{{vedi anche|Erisittone (tessalo)|Iasione}}
Amata in quanto apportatrice di messi, Demetra era anche ovviamente temuta, in quanto capace, all'inverso, di provocare carestie, come ricorda il mito di [[Erisittone (tessalo)|Erisittone]] che, avendola offesa tagliando degli alberi da un frutteto sacro, ne venne punito con una fame insaziabile.
 
Demetra viene solitamente raffigurata mentre si trova su un carro, e spesso associata ai prodotti della terra, come fiori, frutta e spighe di grano. A volte viene ritratta insieme a Persefone.
 
Raramente è stata ritratta con un consorte o un compagno: l'eccezione è rappresentata da [[Iasione]], il giovane [[Creta|cretese]] che giacque con Demetra in un campo arato tre volte e fu in seguito, secondo la mitologia classica, ucciso con un fulmine da un geloso Zeus. La versione cretese del mito dice però che questo gesto fu invece compiuto da Demetra stessa, intesa nell'incarnazione più antica della dea. Con Iasione ebbe [[Pluto (mitologia)|Pluto]], il dio della ricchezza.
 
== Wicca ==
Nella religione [[wicca]], corrente del [[neopaganesimo]], Demetra rappresenta un aspetto della divinità femminile, la Dea. Simboleggia gli aspetti della madre: l'amore disinteressato, la generosità, l'abbondanza, il nutrimento e la fonte della vita.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=[[Objectivism: The Philosophy of Ayn Rand]]|cognome=Peikoff|nome=Leonard|città=New York|p=|editore=[[E. P. Dutton|Dutton]]|anno=1991|isbn=0-452-01101-9}}
;Fonti antiche
* Apollodoro, ''[[Biblioteca (Apollodoro)|Biblioteca]]'';
* [[Diodoro Siculo]], ''[[Biblioteca storica]]'';
* [[Esiodo]], ''[[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]]'';
* [[Igino (astronomo)|Igino]], ''Astronomica'';
* [[Isocrate]], ''[[Panegirico (Isocrate)|Panegirico]]'';
* [[Omero]], ''[[Iliade]]'' e ''[[Odissea]]'';
* [[Ovidio]], ''[[Metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'';
* [[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Descrizione della Grecia]]'' ("''Hellàdos Perièghesis''");
* [[Teocrito]], ''Idilli''.
 
;Fonti moderne
* [[Robert Graves]], ''[[I miti greci]]''.
* [[Walter Burkert]], ''I Greci'', vol. VIII della ''Storia delle religioni'', Jaca Book, Milano, 1984; nuova ediz. aggiornata e ampliata con il titolo ''La religione greca di epoca arcaica e classica'', 2003.
* Walter Burkert, ''Antichi culti misterici'', Laterza, Bari-Roma, 1987; rist. 1991.
* [[Fritz Graf]], ''I culti misterici'', in [[Salvatore Settis]] (a cura di), ''I Greci: storia, cultura, arte, società'', Einaudi, Torino, 1997 (vol. II, tomo 2); ripubblicata anche come AA.VV. ''Storia Einaudi dei Greci e dei Romani'', Ediz. de "Il Sole 24 Ore", Milano, 2008 (vedi il vol. V).
* Ingri ed Edgar Parin d'Aulaire, ''D'Aulaire's Book of Greek Myths'' (Il libro D'Aulaire dei miti greci), 1962 (volumetto illustrato sui miti greci; per l'infanzia).
* [[Jane Ellen Harrison]], ''Prolegomena to the Study of Greek Religion'' (Prolegomeni agli studi sulla religione Greca), 1903.
* [[Karl Kerenyi]], ''Eleusis: Archetypal Image of Mother and Daughter'' (Eleusi: la rappresentazione archetipica di madre e figlia), 1967.
* Karl Kerenyi, ''Dioniso: archetipo della vita indistruttibile'', Adelphi, Milano, 1992 e successive rist.
* [[Martin P. Nilsson]], ''Greek Popular Religion'' (La religione popolare greca), 1940. [http://www.sacred-texts.com/cla/gpr/ Greek Popular Religion Index].
* Carl A. P. Ruck e Danny Staples, ''The World of Classical Myth'' (Il mondo dei miti classici), 1994.
* [[John Chadwick]], ''The Mycenean World'' (Il mondo miceneo), Cambridge University Press, 1976.
* Timothy Gantz, ''Early Greek Myth: A Guide to Literary and Artistic Sources'', Johns Hopkins University Press, 1996, 2 voll.: I vol., ISBN 978-0-8018-5360-9; II vol., ISBN 978-0-8018-5362-3.
* [[William Smith (lessicografo)|William Smith]], ''A New Classical Dictionary of Greek and Roman Biography, Mythology and Geography'', II vol., a cura di Charles Anthon, Kessinger Publishing, LLC., 2006, ISBN 1-4286-4561-6.
 
== Voci correlate ==
* [[Cerere]]
* [[Proserpina]]
* [[Divinità ctonie]]
* [[Pluto (mitologia)]]
* [[Iasione]]
* [[Ascalabo]]
* [[Baubo]]
* [[Cabarno]]
* [[Religioni misteriche]]
* [[Misteri eleusini]]
* [[Crisantide]]
 
==Voci Altri progetti correlate==
* [[Ayn Rand]]
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://uhoggettivismo.eduit/~cldue/texts/demeter.html|TestoOggettivismo.IT dell'Inno Omericoinformazione asulla Demetra|lingua=enfilosofia di Ayn Rand}}
* {{cita web|http://wwwdigilander.sacred-textslibero.comit/cla/gprlibertaoggettiva/|EdizioneLibertà Onlineoggettiva del- libroportale di Martin P. Nilssonitaliano sull''Greek Popular Religion''|lingua=enOggettivismo}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=FYcXH-de_xM|titolo=Youtube Video: Oggettivismo, la filosofia di Ayn Rand}}
* {{cita web|http://www.sideratau8.org|Centro di Studi Eleusini Madre per le Culture Atlantidee e Mediterranee}}
 
{{Dodekatheon}}
{{Mitologia greca}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|filosofia}}
{{portale|mitologia greca}}
 
[[Categoria:TitaniScuole e correnti filosofiche]]
[[Categoria:Demetra| Liberalismo]]
[[Categoria:DivinitàAyn ctonieRand]]
[[Categoria:Divinità della fertilità]]
[[Categoria:Amori di Poseidone]]