Casale del Pozzo e Moti del 1830-1831: differenze tra le pagine

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I '''moti del 1830-1831''' furono tentativi di insurrezione, eredi dei [[moti del 1820-1821]], che nacquero in [[Francia]] e si diffusero poi in numerosi [[paesi europei]].
{{torna a|Urbanistica di Nocera Inferiore}}
{{F|chiese della Campania|novembre 2009}}
 
Come durante i moti di dieci anni prima, i veri protagonisti di queste insurrezioni non furono membri del popolo, bensì della borghesia cittadina. Su esempio del popolo francese, che aveva cacciato il suo re [[Carlo X di Francia|Carlo X]] e l'opprimente politica reazionaria del governo dando vita ad un regime monarchico costituzionale retto da [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo d'Orléans]], numerose altre nazioni diedero vita ad insurrezioni; positive, come nel caso del [[Belgio]], che ottenne l'[[indipendenza del Belgio|indipendenza]] dai [[Paesi Bassi]], negative, come nel caso della [[Polonia]] e di [[Storia di Modena#Il Risorgimento|Modena]].
{{Divisione amministrativa
|Nome=Casale del Pozzo
|Nome ufficiale=Casale del Pozzo
|Panorama=Via Federici P090411 17.58.jpg
|Didascalia=L'incrocio tra via Federici e via Forino
|Stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo= 5
|Divisione amm grado 1=Campania
|Divisione amm grado 2=Salerno
|Divisione amm grado 3=Nocera Inferiore
|Altitudine=
|Superficie=
|Note superficie=
|Abitanti=900 circa
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=
|Prefisso=(+39) 081
|Nome abitanti=Casalesi/Pozzesi
|Patrono=[[San Rocco]]
|Festivo= [[16 agosto]]
|Stemma divisione amm grado 3=Nocera Inferiore-Stemma.png | 20px
}}
{{Citazione|Un rione animato e ancora con un sapore antico, Casale del Pozzo.|Giampiero Marrazzo<ref name="noceranotizie.it">''Marrazzo jr: "Sogno il cortile dove papa'
giocava al pallone, nel rione di Casale del Pozzo"'' {{cita web |url=http://www.noceranotizie.it/GiampieroMarrazzo.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=14 aprile 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140416064609/http://www.noceranotizie.it/GiampieroMarrazzo.htm |dataarchivio=16 aprile 2014 }}</ref>.}}
 
== La rivoluzione del 1830 in Francia ==
Il '''Casale del Pozzo''' (in dialetto ''O' Casal d'o' puzzo''), è un antico rione di [[Nocera Inferiore]], chiamato così per il pozzo ubicato nell'antico portone di "Casa Tortora"; in passato c'erano anche altri pozzi ora coperti e non più visibili. Il rione conta circa 900 abitanti. Il rione, inoltre, è citato nei romanzi di [[Domenico Rea]].
{{Vedi anche|Rivoluzione di luglio}}
[[File:1841 portrait painting of Louis Philippe I (King of the French) by Winterhalter.jpg|thumb|[[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]], [[Sovrani di Francia|re dei Francesi]], che deluse le aspettative degli insorti polacchi e italiani.]]
 
Alla morte di [[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]], spentosi senza discendenza nel [[1824]], salì al [[re di Francia|trono di Francia]] suo fratello Carlo, [[conte di Artois]], che divenne re con il nome di [[Carlo X di Francia|Carlo X]].
== Geografia ==
Il rione si è sviluppato lungo l'asse del ''corso vecchio'' è come il vicino [[Capocasale (Nocera Inferiore)|Capocasale]], diviso in zona pedemontana e rione, quindi ha la caratteristica di essere costruito in spiovenza ed anch'esso è tagliato in due dalla SS18, che divide la zona pedemontana dal rione appunto.
Data la strategica posizione ai piedi del monte, dispone della presenza di giardini e piccoli appezzamenti di terra coltivabile.
Il nome è senza dubbio indicativo, infatti nel sottosuolo del rione sono presenti numerose falde acquifere, un tempo usate appunto come pozzi.
 
Il nuovo re dimostrò subito il suo desiderio di tornare ad un regime simile a quello della [[monarchia assoluta]], restaurando integralmente le condizioni prerivoluzionarie. Concesse numerosi privilegi al [[clero]] ed all'[[aristocrazia]] fino ad emanare una legge, la cosiddetta "legge del Miliardo", che avrebbe risarcito tutti i nobili fuoriusciti dal territorio francese durante gli anni della [[rivoluzione francese|rivoluzione]]. Carlo, con l'aiuto del suo primo ministro [[Jules, Principe di Polignac|Polignac]], di idee fortemente reazionarie, decise di ovviare alle sempre più numerose proteste dei democratici e dei [[borghesia|borghesi]] revocando la carta costituzionale ottriata, concessa da Luigi XVIII nel [[1814]] e pubblicizzando la campagna militare che avrebbe portato di lì a poco alla conquista dell'[[Algeria]].
Il rione è strettamente confinante coi rioni di [[Capocasale (Nocera Inferiore)|Capocasale]] e Casale Nuovo.
 
Le manifestazioni di protesta non si placarono, ma andarono sempre più ampliandosi, anche a causa della crisi recessiva, dovuta a due anni di carestia: il re perse la fiducia persino del suo Parlamento alle elezioni. Così Carlo, il 26 luglio [[1830]], emanò quattro decreti, le [[ordinanze di Saint-Cloud]], con i quali restringeva ulteriormente il diritto di voto, escludendo completamente la borghesia, annullava la libertà di stampa applicando pesanti censure, scioglieva il Parlamento ed indiceva nuove elezioni.
Il rione si divide idealmente in quattro zone:
''Mmiez' o' puzzo'' (In mezzo al pozzo), che sta ad indicare la "porta" del Casale e coincide appunto con l'incrocio di via Francesco Federici e di Corso Vittorio Emanuele.
 
In seguito a queste disposizioni, il popolo di [[Parigi]] insorse, guidato principalmente da esponenti della media ed alta borghesia.<ref>A guidare i rivoltosi furono principalmente il liberale Louis Thiers, il banchiere Laffitte ed il marchese [[Gilbert du Motier de La Fayette|La Fayette]], grande nome della [[rivoluzione francese]].</ref> In tre giornate particolarmente violente, le "tre gloriose" (27, 28 e 29 luglio), i parigini si scontrarono per le vie cittadine con i soldati del re, che non riuscirono a tenere testa alla folla. L'assalto delle truppe venne respinto e Carlo X dovette rinunciare al trono fuggendo in [[Inghilterra]].
''Ngopp o' Casale'' (Sopra al Casale), che coincide con lo sbocco per via Atzori, è la parte più rialzata del rione.
 
Di lì a poco venne offerta la corona di Francia a [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo d'Orléans]], membro di un ramo cadetto dei [[Borbone]]. Sembrava l'uomo adatto alle esigenze: di nobile stirpe, quindi atto ad essere il re, figlio di un aristocratico schieratosi con i rivoluzionari<ref>Luigi Filippo era figlio di [[Luigi Filippo II di Borbone-Orléans]] che si meritò il nome di ''Egalité'' (Uguaglianza) durante gli anni della rivoluzione grazie al suo avvicinamento ai rivoluzionari che giustiziarono [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]].</ref>, eccellente amministratore delle sue terre, dotato di abitudini e mentalità tipicamente borghesi. Luigi Filippo, che regnò per diciotto anni, fu un monarca costituzionale: il re non era più tale per volere divino, ma per legittimazione dei suoi sudditi. Inoltre, la nuova Costituzione non era più "ottriata" (ossia elargita ai sudditi dalla volontà del sovrano, come atto unilaterale), bensì frutto di un accordo tra il sovrano ed il Parlamento.
''Sant'Angelo'', comprendente tutta via Ovidio Forino.
 
== L'indipendenza belga ==
''Monte d'o' Casale d'o' puzzo'' (Montalbino di Casale del Pozzo), che comprende la zona pedemontana del rione appartenente alla località [[Montalbino (Nocera Inferiore)|Montalbino]], questa zona comprende via dei Pozzi ed in questa zona è presente una cisterna chiamata dai nocerini ''Casa dell'acqua''.
{{Vedi anche|Rivoluzione belga}}
[[File:Leopold I by Franz Winterhalter.jpg|thumb|upright=0.8|left|Ritratto di [[Leopoldo I del Belgio|Leopoldo I]], primo re del Belgio.]]
 
In seguito al [[Congresso di Vienna]], [[Belgio]] e [[Paesi Bassi]] furono uniti in un unico stato, che avrebbe dovuto funzionare da [[stato cuscinetto]] per una eventuale volontà francese di espansione territoriale. Lo stato aveva come forma di governo la [[monarchia]], retta dall'olandese [[Guglielmo I dei Paesi Bassi|Guglielmo I di Orange-Nassau]]. I belgi mal sopportavano l'unione tra il loro paese e i Paesi Bassi: il nuovo re aveva adottato una forte politica di accentramento amministrativo e tutti gli incarichi di rilievo erano occupati da olandesi. I belgi erano esclusi così dalla vita politica. A questo si andavano ad aggiungere motivi religiosi: gli olandesi erano [[protestantesimo|protestanti]], mentre il Belgio era un paese con forti tradizioni [[cattolicesimo|cattoliche]]. Inoltre la politica di dipendenza economica dall'[[Inghilterra]] promossa dal governo olandese frenava la sempre maggiore crescita economica delle industrie belghe.
Nella zona sono presenti diverse attività ristorative, tra le più rinomate della città.
 
Nonostante fossero divisi in regioni con forti antagonismi tra loro, i belgi misero da parte le antiche rivalità e si unirono in un movimento, che prese il nome di movimento unionista, che univa le forze agricole delle campagne e quelle industriali delle città. Ben presto, nell'agosto [[1830]], scoppiò a [[Bruxelles]] un moto rivoluzionario. Guglielmo non seppe scendere a patti con gli insorti ed inviò truppe armate per sedare la rivolta. Tuttavia il moto belga riscosse numerose simpatie tra i francesi, che vedevano così infrangersi lo stato cuscinetto creato sul loro confine.
== Storia ==
[[File:Portonemadonnina2016.jpg|thumb|left|La casa tardo-seicentesca contenente il portone "della Madonnina"]]
Probabilmente {{Senza fonte|}}la fondazione del casale è legata alla nascita ed alla costruzione dell'insediamento cavense di [[Chiesa di Sant'Angelo in Grotta| Sant'Angelo in Grotta]] nella zona settentrionale del rione, avvenuta intorno al [[1079]]. A testimonianza di ciò, sarebbe riconducibile la donazione del principe [[Giordano I di Capua|Giordano di Capua]], al monastero della Trinità dei vassalli del ''villaggio vicino'', sui quali il Priore di Sant'Angelo in Grotta eserciterà, per alcuni secoli, anche la giurisdizione civile.
 
Alla conferenza indetta a [[Londra]], i delegati francesi guidati dal principe [[Charles Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]] convinsero gli inglesi sulla necessità di una nazione belga indipendente. Malgrado la loro vicinanza a re Guglielmo, gli inglesi si espressero a favore di un nuovo stato belga. Il Belgio fu così definitivamente riconosciuto come stato indipendente, staccato dai Paesi Bassi, con un regime [[monarchia costituzionale|monarchico costituzionale]] a capo del quale fu scelto il principe tedesco Leopoldo di Sassonia-Coburgo, che prese il nome di [[Leopoldo I del Belgio]].
Parte dell'''Universitas Nucerina Trium Casalium''. Questa università si costituì come autonoma solo alla fine del [[XVI secolo]], e comprendeva larga parte del centro storico di Nocera Inferiore, nota ancora oggi come ''Tre Casali'' ([[Capocasale (Nocera Inferiore)|Capocasale]], Casale del Pozzo e Casale Nuovo).
 
== Le insurrezioni in Polonia ==
In origine faceva parte di un complesso maggiore noto come ''Sei Casali''. Comprendeva, infatti, anche le aree dette ''Crocifisso'' (oggi piazzetta Pagliara), l'''ex Università autonoma di Sant'Angelo in Grotta'' (oggi via Ovidio Forino) e la cosiddetta ''Strettola di Capo Casale'' (oggi via Sellitti), tra San Matteo e il Casale del Pozzo si trovava una zona chiamata ''Triggio'', o ''Trivio'', dove sorgeva il palazzo Buoninconti, che nel ‘600 ospitò le truppe spagnole e prese il nome di ''caserma vecchia''.
{{Vedi anche|Rivolta di Novembre}}
Nel [[1799]] vi stanziò il generale cetarese '''Francesco Federici''' che fu catturato e giustiziato nell'ottobre dello stesso anno per aver aderito ai [[Repubblica Napoletana (1799)|moti napoletani]]. A lui sono dedicate la via principale del rione e una targa commemorativa.
Dalla caduta di [[Napoleone]], la [[Polonia]] aveva perso l'indipendenza e si trovava ad essere uno [[stato satellite]] della potenza [[Russia|russa]]. Era dal [[1795]], anno dell'abdicazione del re [[Stanislao II di Polonia|Stanislao Poniatowski]], che la Polonia non aveva un re. Sull'onda dei successi ottenuti dai rivoluzionari francesi, che erano riusciti a mettere in fuga l'assolutista Carlo X, alcuni polacchi, appartenenti principalmente a circoli intellettuali e militari, promossero un moto rivoluzionario che portasse alla tanto anelata indipendenza. A scatenare questa reazione furono diversi fattori: in particolar modo la grande ostilità nei confronti della Russia, che andava esercitando con sempre maggiore intensità una politica di repressione nei confronti della Polonia, in particolare dopo l'ascesa dello [[zar]] [[Nicola I di Russia|Nicola I]], che aveva già sventato con la violenza il [[decabrismo|moto decabrista]].
 
Quando diedero inizio alla rivoluzione, i giovani cadetti erano convinti che la [[Francia]] di [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]] sarebbe intervenuta militarmente a favore degli insorti contro la Russia. Pur mostrando simpatia per l'insurrezione, il re francese mantenne un atteggiamento di passività, senza schierarsi apertamente. Entrare in guerra contro la Russia a favore della Polonia avrebbe avuto come conseguenza la reazione della [[Prussia]] e dell'[[Austria]], unite allo zar dai patti della [[Santa Alleanza]].
Il rione faceva capo alla parrocchia di [[Chiesa di San Matteo (Nocera Inferiore)|San Matteo]], con la quale formò, nel [[XVIII secolo]] l'''Università di San Matteo Tre Casali''.
 
Perse le speranze in un aiuto francese, si pensava di poter contare almeno sulle masse popolari delle campagne. Tuttavia queste, da secoli legate alle [[Servitù della gleba|servitù feudali]], non ebbero la reazione prevista. Nonostante ciò, il moto portò alla liberazione della Polonia centrale ed alla formazione di un esercito regolare. Ben presto però sorsero dei conflitti fra i capi del moto: alcuni erano convinti che, giunti a questo punto, si dovesse scendere a patti con i russi, altri credevano invece nella necessità di una guerra ad oltranza. Approfittando delle divisioni interne degli insorti, le armate russe attaccarono i reparti polacchi che tentarono una strenua resistenza, ma nell'ottobre [[1831]] furono costretti a capitolare. [[Varsavia]] venne presa ed il moto soffocato nel sangue. La Polonia tornava ad essere una provincia russa.
Nel [[1909]] lo [[psichiatra]] calabrese '''Domenico Ventra''', legato alla storia dell ''Vittorio Emanuele'', fonda, nei pressi del rione a ridosso di Sant'Angelo in Grotta, insieme al facoltoso nocerino Raffaele Canger, la casa di cura ''Villa Chiarugi'', tutt'ora attiva.
 
== I moti nei Ducati e nello Stato Pontificio ==
Formatasi lungo l'asse del cosiddetto [[Corso Vittorio Emanuele (Nocera Inferiore)|corso vecchio]], occupò la via commercialmente più interessante permettendo lo sviluppo di famiglie ricche come i Baldini, gli Spera, i Longobardi, i Boffardi, i Gatti, i Fronda e i Rocco. Tra i cognomi più frequentemente riscontrati negli archivi parrocchiali troviamo gli stessi Rocco, i Tortora, i Petrosino, i Bartiromo, i Della Corte, gli Scalfati e gli Scafati.
In seguito ai moti francesi, si riaccesero in alcuni italiani le speranze per una nuova insurrezione.<ref>I [[moti del 1820-1821]] non avevano portato ad alcun risultato positivo negli stati italiani.</ref> In particolare, nel [[ducato di Modena]] la [[carboneria]] locale, con a capo [[Ciro Menotti]], aveva intrecciato rapporti amichevoli con il duca [[Francesco IV di Modena|Francesco IV]], che si mostrava particolarmente interessato alla questione ed aveva in mente oscuri progetti espansionistici per tramutare il suo piccolo ducato in un regno italico. Si andò così organizzando un grande moto di insurrezione che si allargò a numerose città appartenenti allo Stato Pontificio, da Bologna alle Marche e all'Umbria. A Modena l'arresto di Ciro Menotti, il 3 febbraio [[1831]], su ordine dello stesso duca Francesco IV, fece scoppiare la rivolta.
 
Il 5 febbraio gli insorti dichiararono la secessione delle [[Suddivisioni amministrative dello Stato Pontificio in età contemporanea|Legazioni]] di [[Legazione apostolica di Bologna|Bologna]], [[Legazione apostolica di Ferrara|Ferrara]], [[Legazione apostolica di Ravenna|Ravenna]] e [[Legazione apostolica di Forlì|Forlì]], dallo [[Stato della Chiesa]]. La rivolta si diffuse, inoltre, tra le varie Legazioni delle [[Marche]] e dell'[[Umbria]].<ref>{{cita|D. Spadoni}}.</ref><ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/moti-del-1830-31_(Dizionario-di-Storia)/</ref> Inizialmente, in Romagna, se si eccettua uno scontro tra insorti e gendarmi avvenuto a [[Forlì]], le autorità pontificie cedettero il potere senza resistenza. Le nuove autorità provvisorie proclamarono la nascita delle [[Province Unite Italiane]], una repubblica parlamentare con capitale [[Bologna]] sotto la presidenza di [[Giovanni Vicini]] che ne promulgò la costituzione.
== I cortili ==
Il territorio delle Province Unite fu attraversato, tra il 5 e il 9 febbraio, dalle truppe del generale [[Giuseppe Sercognani]], comandante della Guarda nazionale di Pesaro. Dopo aver sconfitto ad [[Ancona]] e [[Terni]] gli [[Zuavi pontifici]], Sercognani si spinse fino ai confini col [[Lazio]]. Alle porte di [[Rieti]] fu respinto dall'esercito pontificio, che lo costrinse a rientrare.
[[File:Casatortora.jpg|left|thumb|Il cortile di ''Casa Tortora'' con l'antico pozzo]]
Il Casale è costituito da molti cortili. Vista la posizione a ridosso della montagna e dei vicini flussi d'acqua, ogni cortile disponeva di un pozzo, il presunto pozzo romano si trova nel cortile di ''Casa Tortora''. Alcuni cortili, o ''portoni'', recano nomi folcloristici e dialettali come: ''Paccuni''; il cortile dei ''Tre Dita''; quello dei ''Mezzarecchia'',quello de' ''E' Musulin'' (o ''Musollino''), quello de' ''i Seminelle'' il portone della ''Madonnina'' e le due corti di ''San Rocco'', adiacenti all'omonima cappella.
Ogni cortile aveva anche un "fermo" per i carri da traino, in passato ogni portone si occupava della produzione del vino, della creazione di tele e della vendita della ''Neve''.
Ogni cortile disponeva di un forno (in maggior parte ancora visibili), davanti questi forni in pieno inverno venivano spesso abbandonati i neonati. Il Comune, nell[[1800|'800]], pensò di istituire la ''ruota'', in via Strettola (sita in Capocasale), era appunto una ruota girevole, come quella dei conventi di clausura, dove si deponeva il bambino avvertendo i custodi con una campanella.
 
A Forlì il 17 marzo, [[Napoleone Luigi Bonaparte]], già re d'[[Regno d'Olanda|Olanda]] per pochi giorni col titolo di Luigi II, trovò la morte, per un'epidemia di [[morbillo]]. Il Bonaparte s'era impegnato nel sostegno all'insurrezione come [[Carboneria|carbonaro]], assieme al fratello, il futuro [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]], che divenne un ricercato della polizia austriaca (entrambi erano stati espulsi mesi prima da Roma per il loro attivismo politico).
== La cappella di San Rocco e Sant'Angelo in Grotta ==
{{Edificio religioso
|NomeEdificio = Cappella di San Rocco
|Immagine = Mosaico cappella San Rocco, Nocera Inferiore.jpg
|Didascalia = ''Facciata della Cappella''
|Larghezza =
|Città = [[Nocera Inferiore]]
|Regione = [[Campania]]
|SiglaStato = ITA
|CoordTitolo = no
|Religione = [[Cattolicesimo|cattolica]]
|AnnoConsacr =
|StileArchitett =
|InizioCostr = [[1867]]
|FineCostr = [[1888]]
|Website =
}}
[[File:Santurocc.jpg|left|thumb|Il santo portato in processione per le vie della città, durante la processione del 23 agosto [[2012]].]]
La Cappella di San Rocco costruita alla fine del [[XIX secolo]] (tra [[1887]] e [[1888]]), anche se un'antica incisione sull'entrata della cappella richiama alla memoria di vecchie foto un'edicola iniziale del [[1867]], costruita a sua volta su di un tributo in tale luogo al [[San Rocco|santo]] già datato dopo una pestilenza, nel [[1656]].
La cappella è considerato un luogo sacro dagli abitanti del casale, che ne hanno curato più volte il restauro a proprie spese [[1901]], [[1976]] e [[1990]].
Nel [[1911]] la cappella fu decorata da una statua marmorea proveniente da [[Napoli]]. Nel [[1949]] fu costruita la sagrestia (obliterando un antico pozzo).
La chiesa fino ai primi [[anni 1920|anni venti]] fu autonoma. Oggi è una pertinenza della [[Chiesa di San Matteo (Nocera Inferiore)|Chiesa di San Matteo]].
Il 16 agosto tutto il casale festeggia il santo titolare della parrocchia. I festeggiamenti prevedono la processione e la preparazione di un piatto locale chiamato ''fasuli cò' russo forte'' (fagioli al peperoncino).
Invece il 16 luglio viene innalzato il quadro del Santo dopo che è stato portato in processione nel rione.
 
Nonostante gli insorti fossero riusciti ad impadronirsi d'importanti città come [[Parma]] e [[Bologna]] (in questo periodo va inquadrata l'incursione compiuta da [[Giuseppe Sercognani]] con i volontari della Vanguardia in direzione di Roma), le Province Unite Italiane non riuscirono a reggere l'intervento armato dell'Austria del febbraio-marzo [[1831]]. Gli insorti sperarono invano nell'intervento di [[Luigi Filippo di Francia]] che aveva prestato soccorso con successo ai ribelli belgi; non aiutarono la causa secessionista anche le notevoli discordie presenti tra gli stessi capi della rivolta. Gli austriaci scesero verso il [[Po]] seguendo la via del [[Brennero]]; oltrepassato il fiume (25 febbraio) si diressero verso [[Modena]]. In pochi giorni furono a [[Bologna]] e poi a [[Ferrara]]. Il 25 marzo avvenne la [[Battaglia delle Celle]] a [[Rimini]]. Il 26 aprile [[1831]], con l'occupazione della piazzaforte di [[Ancona]], le Province Unite cessarono di esistere e in breve tempo fu ristabilito l'ordine, cui seguirono condanne a morte.
La religiosità nel rione ha un valore molto importante, così come il folklore.
In Romagna, alla fine dell'anno il pontefice inviò un esercito di cinquemila soldati per reprimere le rivolte di [[Rimini]], [[Cesena]] («Battaglia del Monte», 22 gennaio 1832) e [[Forlì]].<ref>{{cita libro | nome= Marianna| cognome= Borea| titolo= L'Italia che non si fece| anno= 2013| editore= Armando| città= Roma}}</ref>
Ogni [[14 agosto]], ogni cortile si adorna a festa ed espone piccole nicchie dove sono presenti effigi della [[Materdomini (Nocera Superiore)|Vergine di Materdomini]], inoltre in ogni cortile ci si riunisce per degustare la tradizionale ''palatella'', il cocomero ed altre specialità locali.
Tale usanza è abbastanza frequente nelle due Nocera e dintorni.
 
== Note ==
Ogni [[12 dicembre]] nel rione si organizza, come da tradizione, il falò di [[Santa Lucia]].
<references/>
 
== Bibliografia ==
Nella zona settentrionale del rione è presente un ex convento: [[chiesa di Sant'Angelo in Grotta|Sant'Angelo in Grotta]], dismesso e attualmente proprietà privata.
* [[Giuseppe Mazzatinti]], ''I moti del 1831 a Forlì'', Torino, Roux Frassati e C., 1897.
* Domenico Spadoni, "La fisionomia del moto del '31 nelle Marche", in Comitato di Macerata della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento Italiano (a cura di), ''Le Marche nella rivoluzione del 1831'', Macerata, Unione Tip. Operaia, 1935.
* Francesco Traniello, ''Lezioni di storia'', vol. 2, tomo II ("L'Ottocento"), Torino, SEI, 1998, pp.&nbsp;85–89. ISBN 88-05-02589-5.
 
== Voci correlate ==
== La Venerazione alla Vergine dei Miracoli ==
* [[Moti del 1820-1821]]
[[File:Santi Montalbino.jpg|left|thumb|Le statue dei santi portate verso la cappella di San Rocco]]
* [[Primavera dei popoli]]
[[File:Marianotammorra.jpg|thumb|Uno dei suonatori durante la salita a Montalbino]]
* [[Risorgimento]]
Ogni [[domenica delle palme]] dal santuario vengono portate in processione le statue della [[Vergine Maria]], di [[Sant'Eligio]] e [[Sant'Emidio]]. Le effigi vengono riposte nella cappella di San Rocco che vi rimangono fino al ''lunedì in albis'', quando vengono portate in processione lungo la zona pedemontana dei casali e riposti nella parrocchia di Santa Maria del Presepe.
* [[Rivoluzione di luglio]]
Il ''martedì in albis'', nella cosiddetta ''pasquetta nocerina'' i santi risalgono al santuario dove, nei giorni successivi, riceveranno la visita dei fedeli dell'[[Agro nocerino-sarnese|Agro]]. Lungo le volte e gli spiazzi della salita al santuario, i fedeli si riuniscono per suonare e ballare musiche popolari.
I santi sono accompagnati al santuario con carri adornati trainati da cavalli, seguiti da cani e altri animali. Il culto degli animali è legato, infatti, alla figura di [[Sant'Eligio]].
 
== CuriositàAltri progetti ==
{{interprogetto|q_preposizione=sui}}
[[File:Gruppovecchiosarocco.jpg|thumb|Il ''Gruppo Vecchio'' di San Rocco, a [[Pitigliano]] nel [[2007]].]]
* Nel rione era presente un'associazione di sbandieratori. Nata nel [[1995]] l'associazione dei ''Musici e Sbandieratori Città di Nocera de' Pagani'' (con sede a via Federici fino al 2008) si è poi unita al gruppo annesso al convento Sant'Antonio sempre a [[Nocera Inferiore]], spostando la sede. Il gruppo ''vecchio'' si è definitivamente sciolto nel [[2012]].
* Fino al [[2000]], nel rione veniva organizzato il ''Presepe Vivente'', dal [[2014]], il nuovo comitato di quartiere, ha riavviato l'iniziativa.
* Fino ai primi [[anni '90]], il Casale del Pozzo aveva una sua squadra di calcio, la '''S.C. Casale del Pozzo''', fondata nel [[1982]]. La squadra ha militato nei campionati di [[Seconda Categoria|Seconda]] e [[Terza Categoria]]. Nel [[1991]] ha rinunciato ad iscriversi al campionato, terminando di fatto la sua attività.
* Il rione ospitava la sede dei principali sostenitori della {{Calcio Nocerina|N}}, i '''Bothers 1987''',lo storico gruppo si è sciolto dopo 29 anni di attività nel [[2016]].
* Nel rione è presente il triennio dell' '''I.I.S. Guglielmo Marconi''' di Nocera Inferiore.
 
== Collegamenti esterni ==
* Il rione ha dato i natali ed ha visto crescere il giornalista [[Giuseppe Marrazzo]]. Paradossalmente, nel rione non è presente nessuna strada a lui intitolata, tuttavia gli è stata intitolata nel vicino rione di Capocasale.
* {{Collegamenti esterni}}
 
== Altre Immagini ==
<gallery>
File:Manifestazione Alezio.jpg|I musici durante una manifestazione ad [[Alezio]] nel [[2008]]
File:Manifestazione_Striano_2012.jpg|I musici nella manifestazione di [[Striano]] del [[Febbraio]] [[2012]]
File:Scasseriacasaledelpozzo.jpg|Il tradizionale falò di [[Santa Lucia]], chiamato anche ''scassaria''
File:Casa port. Della Madonnina.jpg| La casa tardo-seicentesca detta ''della Madonnina'' per l'effigie nell'omonimo cortile, durante il restauro del [[2010]]
 
</gallery>
 
== Note ==
<references />
 
{{Portale|italia|Risorgimento|storia|storia d'Italia}}
{{Nocera Inferiore}}
{{portale|Agro nocerino-sarnese}}
 
[[Categoria:NoceraRivoluzioni Inferioredel XIX secolo]]
[[Categoria:Risorgimento italiano]]
[[Categoria:Rivolte]]