Le '''borgate ufficiali''' '''di Roma''' sono insediamenti di [[edilizia popolare]] realizzati dal [[1930]] al [[1937]] nell'[[Agro Romano]], lontani dal [[Roma|centro abitato]] e al di fuori del [[Piano regolatore generale comunale|Piano regolatore]], di scarsa qualità edilizia.
{{citazione|Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.|[[Tancredi Falconeri]], nipote del Principe Fabrizio, ne "Il Gattopardo"}}
{{Bio
|Nome = Giuseppe
|Cognome = Tomasi di Lampedusa
|Sesso = M
|LuogoNascita = Palermo
|GiornoMeseNascita = 23 dicembre
|AnnoNascita = 1896
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 23 luglio
|AnnoMorte = 1957
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Giuseppe Tomasi di Lampedusa.jpg
|Didascalia =
|Didascalia2 = {{Premio|[[Strega (premio)|Strega]]||1959}}
}}
[[File:Statua di Tomasi di Lampedusa.JPG|miniatura|Statua a grandezza naturale dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa sita in Piazza Matteotti a [[Santa Margherita di Belice|Santa Margherita Belice]]]]
Scrittore dalla complessa personalità, è stato autore del celeberrimo romanzo ''[[Il Gattopardo]]''. Personaggio molto taciturno e solitario, passò gran parte del suo tempo leggendo moltissimo. Ricordando la propria infanzia scrisse: «ero un ragazzo cui piaceva la solitudine, cui piaceva di più stare con le cose che con le persone»<ref>I racconti, 5ª ediz., Milano 1993, p. 53.</ref>.
Rispetto alle borgate [[Abusivismo edilizio|abusive]] (case solitamente auto-costruite dagli abitanti su terreni privati) e ai "borghetti" (agglomerati spontanei di [[Baraccopoli|baracche]] in periferia, spesso lungo gli [[Acquedotti di Roma|acquedotti]] antichi), quelle ufficiali furono espressamente pianificate dal [[Governatorato di Roma]] e dall'allora [[Istituto Autonomo Case Popolari|Istituto Fascista Autonomo Case Popolari]] (IFACP), in linea con il programma del [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]] di decentrare la popolazione in [[Campagna|aree rurali]] e allontanare dai centri urbani le fonti di possibili tensioni politico-economiche<ref>{{Cita|Villani|cap. 1.}}</ref>.
== Biografia ==
[[File:Francobollo Tomasi di Lampedusa 2007.jpg|thumb|Francobollo emesso nel cinquantenario della morte]]
[[Don (trattamento)|Don]] Giuseppe Tomasi, 12º [[Duca]] di [[Palma di Montechiaro|Palma]], 11º [[Principe]] di [[Isola di Lampedusa|Lampedusa]], [[Barone]] della [[Torretta (Italia)|Torretta]], [[Grande di Spagna]] di prima Classe (titoli acquisiti il 25 giugno [[1934]] alla morte del padre) nacque a [[Palermo]] il 23 dicembre del [[1896]], figlio di Giulio Maria Tomasi ([[1868]]-[[1934]]) e di Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò ([[1870]]-[[1946]]). Rimase figlio unico dopo la morte della sorella maggiore Stefania, avvenuta a causa di una [[difterite]] ([[1897]]). Fu molto legato alla madre, donna dalla forte personalità, che ebbe grande influenza sul futuro scrittore.
Lo scopo iniziale fu quello di rispondere alla crisi degli alloggi, per dare una sistemazione sia ai romani che vivevano nei nuclei di baracche formatisi in varie parti della città<ref>{{Cita|Insolera|pp. 87-88 e 115-118.}}</ref>, sia agli [[Immigrazione|immigrati]] che dalle regioni limitrofe venivano a cercare lavoro nella Capitale; successivamente le borgate furono utilizzate anche per trasferirvi i residenti delle zone del [[Centro storico di Roma|centro storico]] oggetto di [[Demolizione|demolizioni]] e [[Urbanistica a Roma tra il 1870 e il 2000|trasformazioni urbanistiche]]<ref>{{Cita|Insolera|cap. 13.}}</ref>.
Non lo stesso avvenne col padre, un uomo dal carattere freddo e distaccato. Da bambino studiò nella sua grande casa a Palermo sotto l'insegnamento d'una maestra, della madre (che gl'insegnò il [[lingua francese|francese]]), e della nonna, che gli leggeva i romanzi di [[Emilio Salgari]]. Nel piccolo teatro della casa di [[Santa Margherita Belice]] ereditata dai Cutò e molto amata da sua madre, e dove passava lunghi periodi di vacanza, talora anche in inverno, assistette per la prima volta a una rappresentazione dell'[[Amleto]], recitato da una compagnia di girovaghi.
== Storia ==
Il casato dei Tomasi di Lampedusa è una diramazione della famiglia Tomasi da cui discendono anche i Leopardi di Recanati e che la tradizione indica di origini bizantine. Caratterizzata da grande fervore religioso, non condiviso dallo scrittore, la famiglia vanta nell'albero genealogico un santo, [[san Giuseppe Maria Tomasi]] e una beata, [[Isabella Tomasi]] ([[1645]]-[[1690]]). In epoca recente lo zio [[Pietro Tomasi della Torretta]] fu Ministro degli Esteri e Presidente del Senato.
[[File:Roma Tiburtino III.jpg|thumb|left|upright=1.4|Una veduta di [[Tiburtino III]] (ca. 1940)<br />In lontananza, in alto a sinistra, la Borgata Pietralata]]
Le borgate vennero attuate come soluzione economica e veloce per risolvere il problema dell’alloggio e al contempo isolare le categorie più emarginate (baraccati, sfrattati, disoccupati, lavoratori saltuari, immigrati)<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://www.internazionale.it/notizie/2014/11/13/tor-sapienza-la-borgata-con-il-nome-di-un-fortino-militare|titolo=Il contagio delle periferie di Roma|pubblicazione=Internazionale|data=2014-11-13|accesso=2017-05-30}}</ref>, le cui caratteristiche sociali, morali e politiche contrastavano con l’immagine nuova e grandiosa che il regime fascista voleva imprimere alla "[[Terza Roma]]" come centro propulsivo del paese.
A rimarcare l'isolamento, anche il carattere dei nuovi alloggi: costruite con materiale spesso scadente, con configurazioni ripetitive e con planimetrie squadrate prive di qualsiasi elemento caratteristico, inserite in un contesto [[topografia|topografico]] assolutamente anonimo, le nuove borgate ufficiali rappresentavano una specie di corpo estraneo alla città, dalla quale erano tenute distanti e persino sotto controllo dai vicini [[Forti di Roma|forti militari]]. Le palazzine di appartamenti erano di solito a due o tre piani fuori terra, e più raramente (soprattutto a Val Melaina) quattro o persino cinque.
=== Sotto le armi a Caporetto ===
[[File:Giuseppe Tomasi di Lampedusa.png|thumb|left|upright=0.8|Tomasi di Lampedusa in età giovanile, ritratto ad olio del 1936]]
A partire dal [[1911]] Tomasi di Lampedusa frequentò il [[liceo classico]] a [[Roma]] e in seguito a Palermo. Sempre a Roma nel [[1915]] s'iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, senza terminare gli studi. Nello stesso anno venne chiamato alle armi, partecipò alla guerra come ufficiale d'artiglieria e nella [[Battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]] fu catturato dagli [[Impero austro-ungarico|Austriaci]], che lo imprigionarono in [[Ungheria]]. Riuscito a fuggire, tornò a piedi in Italia.
"Piccoli paesi", era questa l'immagine che l'edilizia popolare elaborata da Mussolini e dai suoi architetti tentava di riprodurre. La stessa dei nobilissimi quartieri Flaminio e Trieste e di certe zone della Garbatella. Tuttavia all'inizio erano scarsi i centri di aggregazione, così come i luoghi dove svolgere attività sociali. e i collegamenti con il centro della città molto difficili.
Dopo le sue dimissioni dal [[Regio Esercito]] con il grado di [[tenente]], ritornò nella sua casa in [[Sicilia]], alternando al riposo qualche viaggio, sempre in compagnia della madre, che non lo abbandonava mai, e svolgendo studi sulle letterature straniere. Nel 1925, assieme al cugino [[Lucio Piccolo]], fu a Genova, dove si trattenne circa sei mesi, collaborando alla rivista letteraria ''Le opere e i giorni''.
Le prime borgate furono quelle realizzate dal Governatorato a [[Borgata Prenestina|Prenestina]], [[Borgata Teano|Teano]] e [[Primavalle]] con materiali scadenti e costruzione veloce, seguite dai piccoli insediamenti di "casette rapide" prefabbricate a [[Via delle Sette Chiese|Sette Chiese]] e [[Via dei Cessati Spiriti|Cessati Spiriti]], e dalle borgate di qualità ancora peggiore a [[Gordiani]], [[Tor Marancia]] e [[Pietralata (Roma)|Pietralata]]<ref>{{Cita|Villani|cap. 2.}}</ref>. Nel corso degli [[Anni 1930|anni 30]] l'IFACP subentrò nella gestione di queste e costruì nuovi nuclei di "case popolarissime", di edilizia migliore, in alcuni casi a fianco di borgate preesistenti: in ordine cronologico a [[Val Melaina]], Pietralata, [[Tiburtino III]], Primavalle, [[Trullo (Roma)|Trullo]], [[Tufello]], [[Quarticciolo]], [[Acilia]] e [[San Basilio (Roma)|San Basilio]]<ref>{{Cita|Villani|cap. 4-7.}}</ref>.
=== Una moglie dalla Lettonia ===
A [[Riga]], il 24 agosto [[1932]], sposò in una [[chiesa (architettura)|chiesa]] [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] la studiosa di [[psicanalisi]] [[Alexandra Wolff Stomersee]], detta ''Licy'', figlia del barone tedesco Boris Wolff von Stomersee e della musicista [[Alice Barbi]], la quale nel [[1920]] aveva sposato in seconde nozze il diplomatico Pietro Tomasi Della Torretta, zio di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Andarono a vivere con la madre di lui a Palermo, ma ben presto l'incompatibilità di carattere tra le due donne fece tornare ''Licy'' in [[Lettonia]]. Nel [[1934]] morì Giulio Tomasi, e così Giuseppe ereditò il titolo. Nel [[1940]] venne richiamato in guerra, ma, essendo a capo dell'azienda agricola ereditata, fu presto congedato.
Nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] l'espansione urbanistica di Roma ha inglobato le borgate ufficiali, ma alcune sono tuttora riconoscibili per via del differente stile costruttivo e planimetrico rispetto ai fabbricati limitrofi, sebbene a partire dagli [[anni 1970|anni settanta]] siano stati effettuati interventi di recupero consistenti sia nell'abbattimento dei vecchi fabbricati con conseguente ricostruzione (eccetto la borgata Prenestina che fu interamente demolita<ref>{{Cita web|url=http://www.rerumromanarum.com/2015/04/borghetto-prenestino.html|titolo=Borghetto Prenestino|sito=www.rerumromanarum.com|accesso=2017-06-02}}</ref>), sia ove possibile nella ristrutturazione radicale degli edifici preesistenti e nella costruzione dei servizi sociali e culturali mancanti.
Si rifugiò così con la madre a [[Villa Piccolo]] a [[Capo d'Orlando]], dove poi li raggiunse ''Licy'', per sfuggire ai pericoli della [[seconda guerra mondiale|guerra]]. Alla fine del [[1944]] fu nominato presidente provinciale della [[Croce Rossa Italiana]] di Palermo e poi presidente regionale, fino al 1946.<ref>[https://books.google.it/books?id=CUvlDh7g5YAC&pg=PA98&lpg=PA98&dq=generale+paolo+berardi&source=bl&ots=dy2-AazlC1&sig=G12gZGIC5KaHtBHkl1ZpDbs_nT0&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjHztPR55PQAhWDhRoKHYb8D_8Q6AEIbzAS#v=onepage&q=generale%20paolo%20berardi&f=false David Gilmour, ''L'Ultimo gattopardo'']</ref>.
== Le borgate ==
Intanto la madre, che era da poco tornata a Palermo, morì nel [[1946]]. Nel [[1953]] iniziò a frequentare un gruppo di giovani intellettuali, dei quali facevano parte [[Francesco Orlando (critico letterario)|Francesco Orlando]] e [[Gioacchino Lanza Tomasi|Gioacchino Lanza Mazzarino]]. Con quest'ultimo instaurò un buon rapporto affettivo, tanto da adottarlo qualche anno dopo. Da quel momento in poi Gioacchino Lanza Mazzarino fu ribattezzato [[Gioacchino Lanza Tomasi]].
Furono realizzate 12 borgate ufficiali, in senso orario:
* '''[[Primavalle]]''' tra le vie [[Via Trionfale|Trionfale]] e Boccea
=== La conoscenza con Montale e Bellonci ===
* '''[[Val Melaina]]''' oltre [[Monte Sacro (Roma)|Montesacro]]
[[File:Macchina da scrivere Tomasi.JPG|thumb|La macchina da scrivere di Tomasi di Lampedusa presso il ''Museo del Gattopardo a [[Santa Margherita di Belice|Santa Margherita Belice]]'']]
* '''[[Tufello]]''' oltre Montesacro
Tomasi di Lampedusa fu spesso ospite presso il cugino [[Lucio Piccolo]], col quale si recò nel [[1954]] a [[San Pellegrino Terme]] per assistere a un convegno letterario, cui il cugino poeta era stato invitato per ritirare il primo premio di un concorso letterario. Lì conobbe [[Eugenio Montale]] e [[Maria Bellonci]]. Si dice che fu al ritorno da quel viaggio che iniziò a scrivere ''[[Il Gattopardo]]'', ultimato due anni dopo, nel [[1956]].
* '''[[San Basilio (Roma)|San Basilio]]''' tra le vie [[Via Tiburtina Valeria|Tiburtina]] e [[Via Nomentana|Nomentana]]
* '''[[Pietralata (Roma)|Pietralata]]''' lungo la via Tiburtina
All'inizio il manoscritto del ''Gattopardo'' non fu preso in considerazione dalle case editrici Mondadori ed Einaudi a cui fu inviato in lettura, e i rifiuti riempirono Tomasi di Lampedusa di amarezza. Il manoscritto fu giudicato negativamente da [[Elio Vittorini]], all'epoca influente lettore per Mondadori e curatore della celebre collana [[I gettoni]] per l'Editore Einaudi, che non s'accorse di aver letto un capolavoro della [[letteratura italiana]] e mondiale<ref>[[Indro Montanelli]], «La stanza di Montanelli. Elio Vittorini fascista? Lo eravamo tutti», 11 giugno 1997, ''[[Corriere della Sera]]'', p.40</ref>. Vittorini successivamente rifiuterà la pubblicazione de ''[[Il dottor Živago]]'' di [[Boris Pasternak|Pasternak]] e ''[[Il tamburo di latta (romanzo)|Il tamburo di latta]]'' di [[Gunther Grass|Grass]].
* '''[[Tiburtino III]]''' lungo la via Tiburtina
* '''[[Borgata Prenestina|Prenestina]]''' tra le vie di Portonaccio e [[Via Prenestina|Prenestina]] (non più esistente)
===Morte e successo postumo===
* '''[[Quarticciolo]]''' tra le vie Lucera (attuale viale Togliatti) e Prenestina
* '''[[Gordiani]]''' in via dei Gordiani e via Teano
Nel [[1957]] gli fu diagnosticato un [[carcinoma del polmone|tumore ai polmoni]], e morì il 23 luglio, non prima di aver adottato come erede l'allievo [[Gioacchino Lanza Tomasi|Gioacchino Lanza di Assaro]]. Il romanzo fu pubblicato postumo nel [[1958]], quando [[Elena Croce]] lo inviò a [[Giorgio Bassani]], che lo fece pubblicare presso la casa editrice [[Feltrinelli]]. Nel [[1959]] il romanzo vinse il [[Premio Strega]]. Curiosamente, anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa morì lontano da casa come il suo antenato protagonista de ''Il Gattopardo'', il 23 luglio 1957 a Roma<ref>{{cita web|url=http://www.elapsus.it/home1/index.php/letteratura/scrittori/68-lmorire-come-ogni-altra-cosa-e-unarter-due-scomparse-indecenti-e-una-morte-ambiziosa|titolo=«Morire, come ogni altra cosa, è un'arte». Due scomparse indecenti e una morte ambiziosa|editore=elapsus.it|data=20 gennaio 2009|accesso=18 aprile 2016}}</ref>, nella casa della cognata in via [[San Martino della Battaglia]] n. 2, dove era andato per sottoporsi a particolari cure mediche che si rivelarono inefficaci. La salma fu inumata il 28 luglio nella tomba di famiglia al [[Cimitero dei Cappuccini (Palermo)|Cimitero dei Cappuccini]] di Palermo.
* '''[[Tor Marancia]]''' lungo l'odierna [[via Cristoforo Colombo (Roma)|via Cristoforo Colombo]]
* '''[[Trullo (Roma)|Trullo]]''' tra le vie della [[Magliana]] e [[via Portuense|Portuense]]
Non avendo eredi, i titoli nobiliari (duca di Palma, principe di Lampedusa, barone di Montechiaro e Grande di Spagna) andarono allo zio Pietro Tomasi Della Torretta, che morì nel 1962 senza lasciare discendenti diretti ma solo collaterali. I titoli nobiliari andarono al cugino Giuseppe Garofalo, figlio di Maria Antonia Tomasi di Lampedusa, il collaterale maschio più prossimo che ereditò con due cugine figlie di Chiara anche parte dei beni.
* '''[[Acilia]]''' lungo la [[Strada statale 8 Via del Mare|via del Mare]] verso [[Ostia (Roma)|Ostia]]
== Ascendenza ==
{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:center;"
|-
|-
| rowspan="16" |'''Giuseppe, V Pr. di Lampedusa'''<br />(1896 – 1957)
| rowspan="8" | '''Padre:'''<br />Giulio, V Pr. Lampedusa<br />(1868– 1934)
| rowspan="4" | '''Nonno paterno:'''<br />Giuseppe, IV Pr. di Lampedusa<br />(1838– 1908)
| rowspan="2" | '''Bisnonno paterno:'''<br />Giulio, IV Pr. di Lampedusa<br />(1814– 1885)
| '''Trisavolo paterno:'''<br />Giuseppe Tomasi, III Pr. di Lampedusa<br />(1767– 1831)
|-
| '''Trisavola paterna:'''<br />Carolina Wochinger e Greco<br />(1784 - 1845)
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna paterna:'''<br />Maria Stella Guccia e Vetrano<br /> (1815 - 1886)
| '''Trisavolo paterno:'''<br />Giovan Battista Guccia e Bonomolo<br /> (1736 - 1834)
|-
| '''Trisnonna paterna:'''<br /> Vetrano
|-
| rowspan="4" | '''Nonna paterna:'''<br />Stefania Papè e Vanni<br />(1840– 1913)
| rowspan="2" | '''Bisnonno paterno:'''<br />Salvatore Papè e Gravina<br />(1790 - 1870)
| '''Trisavolo paterno:'''<br />Pietro Papè e Bologna<br />
|-
| '''Trisavola paterna:'''<br />Ippolita Gravina Massa<br />
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna paterna:'''<br /> Vittoria Vanni e Filangieri<br />
| '''Trisavolo paterno:'''<br />Francesco Vanni e Inveges<br />
|-
| '''Trisavola paterna:'''<br />Rosalia Filangieri<br /> (1774 - 1847)
|-
| rowspan="8" | '''Madre:'''<br />Beatrice Mastrogiovanni Tasca e Filangieri<br />(1870 – 1946)
| rowspan="4" | '''Nonno materno:'''<br />Lucio Mastrogiovanni Tasca e Lanza<br />(1842 – 1892)
| rowspan="2" | '''Bisnonno materno:'''<br />Lucio Mastrogiovanni Tasca e Nicolosi<br />(1820 - 1892)
| '''Trisavolo materno:'''<br />Paolo Mastrogiovanni Tasca<br />
|-
| '''Trisavola materna:'''<br />Rosa Nicolosi<br />
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna materna:'''<br />Beatrice Lanza Branciforte<br />(1825 - 1900)
| '''Trisavolo materno:'''<br />Giuseppe Lanza Branciforte<br />(? - 1855)
|-
| '''Trisavola materna:'''<br />Stefania Branciforte e Branciforte<br />
|-
| rowspan="4" | '''Nonna materna:'''<br />Giovanna Nicoletta Filangieri e Merlo<br />(1850 – 1891)
| rowspan="2" | '''Bisnonno materno:'''<br />Alessandro IV Filangieri e Pignatelli<br /> (1802 - 1854)
| '''Trisavolo materno:'''<br />Niccolò Filangieri<br /> (1760 - 1839)
|-
| '''Trisavola materna:'''<br />Margherita Pignatelli Aragona Cortes<br /> (1783 - 1830)
|-
| rowspan="2" | '''Bisnonna materna:'''<br />Teresa Merlo Clerici<br /> (1816 - 1897)
| '''Trisavolo materno:'''<br /> Francesco Merlo<br />
|-
| '''Trisavola materna:'''<br /> Giovanna Clerici<br />
|}
== Film biografici ==
* La storia dell'ultimo periodo della sua vita e della stesura de ''Il Gattopardo'' è raccontata nel [[film]] del [[2000]] di [[Roberto Andò]], ''[[Il manoscritto del Principe]]''.
* Nel 1960 [[Ugo Gregoretti]] ha girato il documentario ''[[La Sicilia del Gattopardo]]'' in cui ricostruisce la vita e i luoghi di ispirazione del romanzo.
==Dediche==
* Nel 2011 [[Alitalia]] gli ha dedicato uno dei suoi [[Airbus A320 family|Airbus A320-216]] (EI-DSB).
* Gli è stato dedicato un [[asteroide]], il [[14846 Lampedusa]].
* A [[Santa Margherita di Belice]] è stato allestito presso il ''Palazzo del Gattopardo'', ex proprietà dei Lampedusa il ''Museo del Gattopardo''.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.santamargheritadibelice.ag.it/portale/museo-del-gattopardo|titolo=Il Museo del Gattopardo|editore=comune.santamargheritadibelice.ag.it|accesso=18 aprile 2016}}</ref>
* Nel 2003 nasce a [[Santa Margherita di Belice]] il parco letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa che dà il via al [[Premio letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa|Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa]].
== Opere ==
* ''[[Il Gattopardo]]'', Milano, [[Feltrinelli]], I ed. novembre 1958; nuova edizione riveduta sul manoscritto a cura di Gioacchino Lanza Tomasi, Milano, Feltrinelli, 2002.
* ''Racconti'', Prefazione di [[Giorgio Bassani]], Collana Biblioteca di Letteratura: I Contemporanei n.26, Milano, Feltrinelli, 1961; nuova edizione a cura di Nicoletta Polo, prefazione di Gioacchino Lanza Tomasi, Milano, Feltrinelli, 1988.
* ''Lezioni su Stendhal'', Palermo, [[Sellerio]], 1977.
* ''Invito alle Lettere francesi del Cinquecento'', Collana I Fatti e le Idee, Milano, Feltrinelli, 1979, ISBN 978-88-072-2420-1.
* ''Il mito, la gloria'', a cura di [[Marcello Staglieno (giornalista)|Marcello Staglieno]], Roma, Shakespeare & Company, 1989
* ''Letteratura inglese'', 2 voll. (I: Dalle origini al Settecento; II: L'Ottocento e il Novecento), a cura di Nicoletta Polo, postfazione di Gioacchino Lanza Tomasi, Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore]], 1990-1991.
* ''Opere'', a cura di Nicoletta Polo, introduzione e premessa di Gioacchino Lanza Tomasi, a cura di Nicoletta Polo, Collana [[I Meridiani]], Milano, Mondadori, 1995; Nuova edizione aumentata, Collana I Meridiani, Mondadori, 2004.
* ''Licy e il Gattopardo. Lettere d'amore'', a cura di Sabino Caronia, Roma, Edizioni associate, 1995.
* ''Viaggio in Europa. Epistolario 1925-1930'', a cura di Gioacchino Lanza Tomasi e Salvatore Silvano Nigro, Milano, Mondadori, 2006, ISBN 978-88-045-6477-5.
* ''La sirena'', Milano, Feltrinelli, 2014 [con cd audio contenente una registrazione a voce dell'autore].
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Pasolini e le borgate - storia sociale della casa a Roma|curatore=Rodolfo Carpaneto|curatore2=Senio Gerindi|curatore3=Aldo Rossi|editore=Associazione culturale Aldo Tozzetti|città=Roma|anno=2007}}
* Alberto Anile - Maria Gabriella Giannice, ''Operazione Gattopardo'', Genova, Le Mani, 2013.
* {{Cita libro|titolo=[[Roma da capitale a periferia]]|autore=Franco Ferrarotti|wkautore=Franco Ferrarotti|editore=Laterza|città=Roma|anno=1970}}
* Manuela Bertone, ''Tomasi di Lampedusa'', Palumbo, Palermo, 1995.
* {{Cita libro|titolo=Le borgate del fascismo. Storia urbana, politica e sociale della periferia romana|autore=Luciano Villani||url=https://www.academia.edu/5970087/Le_borgate_del_fascismo._Storia_urbana_politica_e_sociale_della_periferia_romana|formato=pdf|editore=Ledizioni|città=Milano|anno=2012|ISBN=978-88-6705-014-7|cid=Luciano Villani}}
* Salvatore Calleri, ''La zampata del Gattopardo. I luoghi dell'anima: solitudine e ricerca interiore in Giuseppe Tomasi di Lampedusa'', a cura dell'Istituto di Pubblicismo, Scialpi, Roma 2010.
* {{Cita libro|titolo=Borgate. L'utopia razional-popolare|autore=Paolo Petaccia|autore2=Andrea Greco|editore=Officina Edizioni|città=Roma|anno=2016|collana=Roma Capitale|ISBN=978-88-6049-194-7}}
* [[Arnaldo Di Benedetto]], ''Tomasi di Lampedusa e la letteratura'' e ''La «sublime normalità dei cieli»: considerazioni sulla parte prima del «Gattopardo»'', in ''Poesia e critica del Novecento'', Liguori, Napoli, 1999, pp. 65–97 e 237-50.
* {{Cita libro|titolo=Borgate romane. Storia e forma urbana|autore=Milena Farina|autore2=Luciano Villani|editore=Libria|città=Melfi|anno=2017|ISBN=978-88-6764-106-2}}
* [[Arnaldo Di Benedetto]], ''Elementi di onomastica lampedusiana'', in ''O&L. I nomi da Dante ai contemporanei'', a cura di B. Porcelli e B. Bremer, Baroni, Viareggio, 1999, pp. 119–23.
* {{Cita libro|autore=[[Italo Insolera]]|titolo=[[Roma moderna]]. Da Napoleone I al XXI secolo|anno=2011|editore=Einaudi|città=Torino|p=|pp=|cid=Insolera|ISBN=978-88-06-20876-9}}
* [[Arnaldo Di Benedetto]], ''Giuseppe Tomasi di Lampedusa, «La Sirena»'', in ''L'«incipit» e la tradizione letteraria italiana'', vol. IV (''Il Novecento''), a cura di P. Guaragnella e S. De Toma, Pensa MultiMedia, Lecce, pp. 447–56.
* Margareta Dumitrescu, ''Sulla parte VI del Gattopardo. La fortuna di Lampedusa in Romania'', Giuseppe Maimone Editore, Catania 2001.
*Franco La Magna, ''Lo schermo trema. Letteratura siciliana e cinema'', Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria, 2010, ISBN 978-88-7351-353-7
* [[Gioacchino Lanza Tomasi]], ''Introduzione a "Opere" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa'', Mondadori Editore, Milano, 1995 coll. I Meridiani.
* [[Salvatore Silvano Nigro]], ''Il Principe fulvo'', Palermo, Sellerio editore, 2012.
* [[Francesco Orlando (critico letterario)|Francesco Orlando]], ''Ricordo di Lampedusa (1962)'' seguito da ''Da distanze diverse (1996)'', Torino, Bollati Boringhieri, 1996.
* [[Basilio Reale]], ''Sirene siciliane. L'anima esiliata in «[[La sirena (racconto)|Lighea]]» di Giuseppe Tomasi di Lampedusa'', Moretti & Vitali, 2000.
* Giuseppe Paolo Samonà, ''Il Gattopardo. I racconti. Lampedusa'', Firenze, La Nuova Italia, 1974
* Salvatore Savoia, ''Giuseppe Tomasi di Lampedusa'', Ed. Flaccovio, Palermo 2010.
* Jochen Trebesch, ''Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Leben und Werk des letzten Gattopardo'', NORA, Berlin, 2012.
* Nunzio Zago, ''Tomasi di Lampedusa'', Bonanno, Acireale-Roma 2011.
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q|commons=Category:Giuseppe Tomasi di Lampedusa}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.parcotomasi.it/|Parco letterario Tomasi di Lampedusa}}
* {{cita web|http://www.estateinsicilia.it/agrigento/palma4.jpg|Stemma di famiglia dei Tomasi}}
* {{cita web|http://www.beatacorbera.it|sito dedicato alla Beata Corbera}}
{{Portale|architettura|Roma}}
{{Premio Strega}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura}}
[[Categoria:VincitoriBorgate deldi PremioRoma|Borgate Stregadi Roma]]
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Ufficiali del Regio Esercito]]
[[Categoria:Giuseppe Tomasi di Lampedusa| ]]
[[Categoria:Nobili italiani]]
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
[[Categoria:Tomasi di Lampedusa]]
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