La Valletta e Borgate ufficiali di Roma: differenze tra le pagine

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Le '''borgate ufficiali''' '''di Roma''' sono insediamenti di [[edilizia popolare]] realizzati dal [[1930]] al [[1937]] nell'[[Agro Romano]], lontani dal [[Roma|centro abitato]] e al di fuori del [[Piano regolatore generale comunale|Piano regolatore]], di scarsa qualità edilizia.
{{Nota disambigua|il comune italiano in [[provincia di Lecco]]|La Valletta Brianza}}
{{F|Malta|giugno 2013|Numero di fonti insufficienti per l'estensione e l'importanza della voce}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = La Valletta
|Nome ufficiale = Il-Belt Valletta<br />Città Umilissima
|Panorama = La Valletta - Panorama.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Flag of Valletta, Malta.svg
|Voce bandiera =
|Stemma = Valletta coa.svg
|Voce stemma =
|Stato = MLT
|Grado amministrativo = 2
|Divisione amm grado 1 = Malta Scirocco
|Amministratore locale = Alexiei Dingli
|Partito = [[Partito Nazionalista (Malta)|PN]]
|Data elezione =
|Data istituzione = 30 giugno [[1993]]
|Latitudine gradi = 35
|Latitudine minuti = 53
|Latitudine secondi = 41.61
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 14
|Longitudine minuti = 30
|Longitudine secondi = 28.04
|Longitudine EW = E
|Altitudine = 58
|Superficie = 0.8
|Note superficie =
|Abitanti = 6444
|Note abitanti = Belti (m), Beltija (f), Beltin (pl)
|Aggiornamento abitanti = 2014
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Floriana]]
|Codice statistico =
|Targa =
|Nome abitanti = Belti
|Patrono = [[San Domenico]], [[Madonna del Carmelo]], [[San Paolo]], [[Sant'Agostino]]
|Festivo = 10 febbraio, 3 agosto
|Immagine localizzazione = Valletta in Malta.svg
|Didascalia mappa =
}}
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Città di La Valletta
|nomeInglese = City of Valletta
|immagine = Valletta skyline.jpg
|anno = 1980
|tipologia = Architettonico
|criterio = C (i) (vi)
|pericolo = Nessuna indicazione
|link = 131
}}
'''La Valletta''' (in [[lingua maltese|maltese]] '''Il-Belt Valletta''', in [[lingua inglese|inglese]] ''Valletta'') è una città di 6.444 abitanti dello stato insulare di [[Malta]], nonché sua [[capitale (città)|capitale]] <ref name="Treccani">{{Treccani|valletta||accesso=19 settembre 2015}}</ref>.
 
Rispetto alle borgate [[Abusivismo edilizio|abusive]] (case solitamente auto-costruite dagli abitanti su terreni privati) e ai "borghetti" (agglomerati spontanei di [[Baraccopoli|baracche]] in periferia, spesso lungo gli [[Acquedotti di Roma|acquedotti]] antichi), quelle ufficiali furono espressamente pianificate dal [[Governatorato di Roma]] e dall'allora [[Istituto Autonomo Case Popolari|Istituto Fascista Autonomo Case Popolari]] (IFACP), in linea con il programma del [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]] di decentrare la popolazione in [[Campagna|aree rurali]] e allontanare dai centri urbani le fonti di possibili tensioni politico-economiche<ref>{{Cita|Villani|cap. 1.}}</ref>.
Fu fondata nel [[1566]] dai [[Cavalieri Ospitalieri]], che le diedero il nome del loro [[gran maestro]] [[Jean de la Valette]]<ref name="Treccani" />: precisamente essa venne chiamata, in [[lingua latina|latino]], ''Humilissima Civitas Valettae'' ("L'umilissima città di Valletta") e si fregia tutt'oggi del titolo ''Città Umilissima''. In maltese è colloquialmente detta ''Il-Belt'' e ''La città''.
 
Lo scopo iniziale fu quello di rispondere alla crisi degli alloggi, per dare una sistemazione sia ai romani che vivevano nei nuclei di baracche formatisi in varie parti della città<ref>{{Cita|Insolera|pp. 87-88 e 115-118.}}</ref>, sia agli [[Immigrazione|immigrati]] che dalle regioni limitrofe venivano a cercare lavoro nella Capitale; successivamente le borgate furono utilizzate anche per trasferirvi i residenti delle zone del [[Centro storico di Roma|centro storico]] oggetto di [[Demolizione|demolizioni]] e [[Urbanistica a Roma tra il 1870 e il 2000|trasformazioni urbanistiche]]<ref>{{Cita|Insolera|cap. 13.}}</ref>.
La Valletta è stata designata [[Capitale europea della cultura]] per il [[2018]] assieme a [[Leeuwarden]].
 
== Geografia ==
La città è situata sulla costa settentrionale su di una [[penisola]] rocciosa che sorge tra due ampie [[insenatura|insenature]] in cui sono situati i porti della città: [[Porto Grande (Malta)|Porto Grande]] (ribattezzato dagli inglesi ''Grand Harbour'') e [[Porto Marsamxett|Porto di Marsamuscetto]] (''Marsamxett Harbour''). Porto Grande è il porto principale con banchina di scarico nelle vicinanze di [[Marsa (Malta)|Marsa]]. Confina a sud-ovest con la città di [[Floriana]], costruita al di fuori dei bastioni della città. Un terminal per le navi da crociera è localizzato sul lungomare ''Valletta Waterfront'', il cui fronte architettonico fu costruito a metà del diciottesimo secolo con [[Manuel Pinto de Fonseca]]<ref> Guillaumier, Alfie (2005). Bliet u Rħula Maltin. 2. Klabb Kotba Maltin. p. 947</ref>.
 
=== Clima ===
La Valletta è caratterizzata dal tipico [[clima mediterraneo]] con estati calde e secche, e con inverni miti e piovosi. Si manifestano mancanze di precipitazioni durante i mesi estivi. Le temperature invernali risultano moderate per via della prossimità col mare, per cui gli inverni sono abbastanza miti. La stazione ufficiale di registrazione climatica è all'[[Aeroporto Internazionale di Luqa]] che dista poche miglia dalla capitale. Le alte temperature medie vanno da circa 15 ° C in gennaio a circa 31 ° C in agosto; mentre le basse temperature medie vanno da circa 9 ° C in gennaio a circa 22 ° C in agosto. La [[Classificazione dei climi di Köppen]] definisce questo clima mediterraneo del sottotipo ''Csa''.
 
== Storia ==
[[File:Roma Tiburtino III.jpg|thumb|left|upright=1.4|Una veduta di [[Tiburtino III]] (ca. 1940)<br />In lontananza, in alto a sinistra, la Borgata Pietralata]]
Le borgate vennero attuate come soluzione economica e veloce per risolvere il problema dell’alloggio e al contempo isolare le categorie più emarginate (baraccati, sfrattati, disoccupati, lavoratori saltuari, immigrati)<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://www.internazionale.it/notizie/2014/11/13/tor-sapienza-la-borgata-con-il-nome-di-un-fortino-militare|titolo=Il contagio delle periferie di Roma|pubblicazione=Internazionale|data=2014-11-13|accesso=2017-05-30}}</ref>, le cui caratteristiche sociali, morali e politiche contrastavano con l’immagine nuova e grandiosa che il regime fascista voleva imprimere alla "[[Terza Roma]]" come centro propulsivo del paese.
 
A rimarcare l'isolamento, anche il carattere dei nuovi alloggi: costruite con materiale spesso scadente, con configurazioni ripetitive e con planimetrie squadrate prive di qualsiasi elemento caratteristico, inserite in un contesto [[topografia|topografico]] assolutamente anonimo, le nuove borgate ufficiali rappresentavano una specie di corpo estraneo alla città, dalla quale erano tenute distanti e persino sotto controllo dai vicini [[Forti di Roma|forti militari]]. Le palazzine di appartamenti erano di solito a due o tre piani fuori terra, e più raramente (soprattutto a Val Melaina) quattro o persino cinque.
Il territorio sul quale sorse La Valletta era prima deserto. Parte di esso portava il nome di ''Xagh-ret Meuuia'', che in [[Lingua maltese|maltese]] significa "terreno incolto di Meuuia", forse dal nome di qualche antico proprietario di quei luoghi. La città venne innalzata sul [[monte Sceberras]], la parte più prominente della lingua di terra che divide il Porto Grande dal [[Porto Marsamxett]]. Il nome originale di questa zona era ''Gebel ir-ras'', cioè "monte dell'estremità". Tutto lo spazio che andava da questa fino alla punta si chiamava comunemente ''Il Uardia'', che significa "la guardia", ovvero il "luogo delle guardie", così chiamato perché anticamente vi si trovava un corpo di guardia che vigilava per eventuali sbarchi clandestini.<ref name="ferris">Vedi [http://books.google.com/books?id=Bs0NAAAAQAAJ&printsec=titlepage&hl=it Notizie storiche sull'etimologia dei nomi appropriati a varie località dell'isola di Malta], Achille Ferris, 1862</ref>
 
"Piccoli paesi", era questa l'immagine che l'edilizia popolare elaborata da Mussolini e dai suoi architetti tentava di riprodurre. La stessa dei nobilissimi quartieri Flaminio e Trieste e di certe zone della Garbatella. Tuttavia all'inizio erano scarsi i centri di aggregazione, così come i luoghi dove svolgere attività sociali. e i collegamenti con il centro della città molto difficili.
===Stato monastico dei Cavalieri di Malta===
{{Vedi anche|Stato monastico dei Cavalieri di Malta}}
 
Le prime borgate furono quelle realizzate dal Governatorato a [[Borgata Prenestina|Prenestina]], [[Borgata Teano|Teano]] e [[Primavalle]] con materiali scadenti e costruzione veloce, seguite dai piccoli insediamenti di "casette rapide" prefabbricate a [[Via delle Sette Chiese|Sette Chiese]] e [[Via dei Cessati Spiriti|Cessati Spiriti]], e dalle borgate di qualità ancora peggiore a [[Gordiani]], [[Tor Marancia]] e [[Pietralata (Roma)|Pietralata]]<ref>{{Cita|Villani|cap. 2.}}</ref>. Nel corso degli [[Anni 1930|anni 30]] l'IFACP subentrò nella gestione di queste e costruì nuovi nuclei di "case popolarissime", di edilizia migliore, in alcuni casi a fianco di borgate preesistenti: in ordine cronologico a [[Val Melaina]], Pietralata, [[Tiburtino III]], Primavalle, [[Trullo (Roma)|Trullo]], [[Tufello]], [[Quarticciolo]], [[Acilia]] e [[San Basilio (Roma)|San Basilio]]<ref>{{Cita|Villani|cap. 4-7.}}</ref>.
La costruzione della città sulla penisola dello Sceberras è stata proposta dei [[Cavalieri Ospitalieri]] già nel [[1524]]. Allora, l'unico edificio della penisola era una piccola torre di avvistamento dedicata a [[Erasmo di Formia]] (nel luogo in cui oggi sorge [[Forte Sant'Elmo]])<ref>[http://melitensiawth.com/incoming/Index/Scientia%20(Malta)/Scientia.%2015(1949)2(Apr.-Jun.)/01.pdf|title= The First Printed Description of Malta. Lyons 1536], Treccani</ref>.
 
Nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] l'espansione urbanistica di Roma ha inglobato le borgate ufficiali, ma alcune sono tuttora riconoscibili per via del differente stile costruttivo e planimetrico rispetto ai fabbricati limitrofi, sebbene a partire dagli [[anni 1970|anni settanta]] siano stati effettuati interventi di recupero consistenti sia nell'abbattimento dei vecchi fabbricati con conseguente ricostruzione (eccetto la borgata Prenestina che fu interamente demolita<ref>{{Cita web|url=http://www.rerumromanarum.com/2015/04/borghetto-prenestino.html|titolo=Borghetto Prenestino|sito=www.rerumromanarum.com|accesso=2017-06-02}}</ref>), sia ove possibile nella ristrutturazione radicale degli edifici preesistenti e nella costruzione dei servizi sociali e culturali mancanti.
Nel grande [[assedio di Malta (1565)|assedio di Malta]] il [[forte Sant'Elmo]] cadde agli [[Ottomani]], ma alla fine i cavalieri dell'Ordine ebbero la meglio grazie ai rinforzi siciliani. In seguito la città fu ricostruita, fondata dal [[Gran maestri dell'ordine di Malta|Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri]] [[Jean de la Valette]], che, il 28 marzo del [[1566]], ne pose la prima pietra, in quella che poi sarebbe diventata la ''Chiesa di Nostra Signora delle Vittorie''.<ref name="ferris"/> Il Gran Maestro chiese aiuto a re e principi d'Europa ricevendo molti aiuti grazie alla grande fama ottenuta dall'Ordine durante l'assedio. [[Papa Pio V]] inviò l'architetto militare che ideò la città, il [[Cortona|cortonese]] [[Francesco Laparelli]], mentre [[Filippo II di Spagna]] inviò sostanziali aiuti monetari. Quando Laparelli lasciò Malta il lavoro venne continuato dal suo assistente, [[Girolamo Cassaro]], che progettò, tra l'altro, la [[Concattedrale di San Giovanni (La Valletta)|Concattedrale di San Giovanni]] e parte delle fortificazioni<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/valletta/|title= Valletta], Treccani</ref>.
 
== Le borgate ==
[[File:Valletta (Malta).jpg|thumb|left|269x269px|La Valletta in un'incisione]]
Furono realizzate 12 borgate ufficiali, in senso orario:
Lo spazio urbano della città è costituito da una maglia di strade ortogonali tra loro che divide l’area in “quartieri”. Questi, nella maggior parte dei casi, sono costituiti da isolati regolari generalmente di forma rettangolare o quadrata composti da più edifici di diversa natura ed elevazione e, nella loro parte interna, spesso troviamo delle ampie corti destinate a far penetrare la luce e far circolare l’aria tra gli ambienti. In altri casi, questi blocchi urbani sono interamente occupati da un’unica struttura riconducibile all’Ordine o a un’istituzione religiosa. In poche parole, ognuno di questi quartieri, interamente o parzialmente, predilige e si connota per funzioni residenziali, commerciali, amministrative o religiose.
 
* '''[[Primavalle]]''' tra le vie [[Via Trionfale|Trionfale]] e Boccea
La Valette morì nel [[1568]] e il suo posto venne preso da [[Pietro del Monte (gran maestro)|Pietro del Monte]] che continuò la sua attività. Nel [[1570]] la costruzione della città era completata ed essa venne battezzata col nome del suo fondatore. Diventa capitale il 18 marzo [[1571]] quando Pietro del Monte trasferì la sua sede da Forte Sant'Angelo a [[Vittoriosa]] al [[Palazzo del Gran Maestro]]. Sette [[auberge (Cavalieri Ospitalieri)|auberge]] furono costruite per l'Ordine entro la fine del [[1580]]<ref>[https://books.google.com.mt/books?id=nwuUOVkaMB0C&pg=PA33#v=onepage&q&f=false|title= Historical Dictionary of Malta]</ref><ref>[http://melitensiawth.com/incoming/Index/Scientia%20(Malta)/Scientia.%2012(1946)2(Apr.-Jun.)/02.pdf|title= The Ospital of the Order of St John in Malta]</ref>. Un ottavo auberge (l'''Auberge de Bavière'') fu più tardi aggiunto nel diciottesimo secolo<ref>[http://melitensiawth.com/incoming/Index/Proceedings%20of%20History%20Week/PHW%201986/02s.pdf|title= Carlo Gimach (1651-1730) Architect and Poet]</ref>.
* '''[[Val Melaina]]''' oltre [[Monte Sacro (Roma)|Montesacro]]
 
* '''[[Tufello]]''' oltre Montesacro
Nel regno di [[Antoine de Paule]] fu deciso di costruire molteplici fortificazioni per proteggere la città, la cosiddetta ''Floriana Lines'', disegnate dall'architetto di [[Macerata]] ''Pietro Paolo Floriani''<ref>[https://www.timesofmalta.com/articles/view/20140504/life-features/Floriana-s-Pavilion-from-the-Knights-to-the-British.517786|title= Floriana’s Pavilion from the Knights to the British]</ref>. Durante il regno di [[Antonio Manoel de Vilhena]] un'insediamento inizia a formarsi tra le mura della città e il Floriana Lines, evolvendosi da sobborgo di La Valletta a [[Floriana]], una città a sè stante<ref>[https://books.google.com.mt/books?id=zliK30npLlsC&pg=PA44&dq=false#v=onepage&q=false&f=false|title= Global and Local Football: Politics and Europeanization on the Fringes of the EU]</ref>. Nel [[1634]] una fabbrica di polvere da sparo esplose accidentalmente uccidendo 22 persone e danneggiando vari edifici della città tra cui la vicina Chiesa dei Gesuiti<ref>[http://www.militaryarchitecture.com/index.php/Journals/arx-occasional-papers-hospitaller-gunpowder-magazines.html|title= Arx Occasional Papers - Hospitaller Gunpowder Magazines]</ref>.
* '''[[San Basilio (Roma)|San Basilio]]''' tra le vie [[Via Tiburtina Valeria|Tiburtina]] e [[Via Nomentana|Nomentana]]
 
* '''[[Pietralata (Roma)|Pietralata]]''' lungo la via Tiburtina
Nel [[1749]] la ''Cospirazione degli Schiavi'' musulmani pianificarono di uccidere il Gran Maestro [[Manuel Pinto de Fonseca]] e prendere possesso della città; tale complotto fu scoperto dall'Ordine e fu soppresso prima ancora che iniziasse<ref>[https://books.google.com.mt/books?id=5qp_3aL76isC&pg=PA144#v=onepage&q&f=false|title= The Cambridge World History of Slavery]</ref>. Negli anni successivi del suo regno Pinto abbellisce la città con [[architettura barocca|architetture barocche]]: molti importanti palazzi, come l' ''Auberge de Castille'', furono ristrutturati o completamente ricostruiti nel nuovo stile<ref>[http://melitensiawth.com/incoming/Index/Malta%20Letteraria/ML.n.s.,%2011(1936)/11.pdf|title= Malta letteraria]</ref>. Nel [[1775]], durante il regno di [[Francisco Ximenes de Texada]], una rivolta, conosciuta come l' ''Insurrezione dei Preti'', vide occupare, da parte dei ribelli, il [[Forte Sant'Elmo]] e il Forte Saint James; tale insurrezione fu infine soppressa<ref>[https://web.archive.org/web/20140421164525/http://mhs.eu.pn/mh3/20022.html|title= Reassessing the September 1775 Rebellion: a Case of Lay Participation or a 'Rising of the Priests'?]</ref>.
* '''[[Tiburtino III]]''' lungo la via Tiburtina
 
* '''[[Borgata Prenestina|Prenestina]]''' tra le vie di Portonaccio e [[Via Prenestina|Prenestina]] (non più esistente)
===Occupazione francese e dominio britannico===
* '''[[Quarticciolo]]''' tra le vie Lucera (attuale viale Togliatti) e Prenestina
 
* '''[[Gordiani]]''' in via dei Gordiani e via Teano
Nel [[1798]] l'Ordine lasciò l'isola ed ebbe inizio l'occupazione francese di Malta. Dopo la ribellione maltese, le truppe francesi continuarono ad occupare La Valletta e l'area circostante del porto, fino all'arresa agli inglesi nel settembre del [[1800]]. Nei primi anni del secolo il commissario civile britannico Henry Pigot avvia la demolizione delle fortificazioni della città<ref>[https://www.timesofmalta.com/articles/view/20121118/life-features/Let-s-hide-the-majestic-bastions.445894|title= Let’s hide the majestic bastions]</ref>. Le demolizioni furono nuovamente proposte negli anni '70 e '80 dell'[[diciannovesimo secolo|800]], ma non furono mai effettuate e le fortificazioni rimasero quasi interamente intatte<ref>[http://www.aboutmalta.com/history/vallettafort.shtml|title= The Valletta Fortifications]</ref>.
* '''[[Tor Marancia]]''' lungo l'odierna [[via Cristoforo Colombo (Roma)|via Cristoforo Colombo]]
 
* '''[[Trullo (Roma)|Trullo]]''' tra le vie della [[Magliana]] e [[via Portuense|Portuense]]
Progetti sulla città vennero ripresi sotto le nuove regole inglesi. Tali progetti prevedevano l'allargamento delle porte, demolizione e ricostruzione di alcune strutture, costruzione di nuove case e progetti civili. La [[Trasporto ferroviario a Malta|ferrovia]], che collegava La Valletta a [[Medina]], fu ufficialmente aperta nel [[1883]]<ref>Cole, Beverly (2011). Trains. Potsdam, Germany: H.F.Ullmann. p. 64</ref>, e chiusa nel [[1931]] quando l'[[Autobus di Malta|autobus]] diventa un popolare mezzo di trasporto.
* '''[[Acilia]]''' lungo la [[Strada statale 8 Via del Mare|via del Mare]] verso [[Ostia (Roma)|Ostia]]
 
[[File:BombDamageMalta.jpg|thumb|269x269px|Bombardamenti danneggiano La Valletta]]
Nel [[1939]], la flotta inglese, il [[Mediterranean Fleet]], abbandona la città lasciando l'isola solo leggermente protetta, per via della forte vicinanza con l'[[Italia]]. La città divenne punto di infiammabilità durante i successivi due anni ([[Assedio di Malta]])<ref>[https://books.google.it/books?id=DV6qCwAAQBAJ&pg=PT10&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|title= Fortress Islands Malta: Defence & Re-Supply During the Siege]</ref>. Le incursioni aeree tedesche e italiane durante la [[Seconda guerra mondiale]] danneggiarono fortemente la città e l'area del porto. La ''Royal Opera House'', il teatro reale all'entrata della città, costruito nel diciannovesimo secolo dall'architetto Edward Middleton Barry, fu una delle opere perdute per sempre durante i bombardamenti<ref>[http://www.cityofvalletta.org/content.aspx?id=46634|title= History of Valletta]</ref>.
 
===Contemporaneità===
 
Nel [[1980]] la città ospita le ventiquattresime [[Olimpiadi degli scacchi]]<ref>[http://www.olimpbase.org/1980/1980in.html|title= 24th Chess Olympiad: La Valletta 1980]</ref>. Nello stesso anno l'intera città viene dichiarata [[Patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]], insieme ai [[Templi megalitici di Malta]] e l'[[Ipogeo di Ħal-Saflieni]]<ref>[http://whc.unesco.org/en/list/131|title= City of Valletta]</ref>. L'11 novembre [[2015]] ospita il '' Valletta Summit on Migration'' in cui i leader europei e africani hanno discusso la [[crisi europea dei migranti]]<ref>[http://www.statewatch.org/news/2015/jul/eu-council-november-015-migration-valletta-conference-orientation-debate-10387-15.pdf|title= Valletta Conference]</ref>. Inoltre il 27 novembre successivo ha ospitato pure il ''Commonwealth Heads of Government Meeting 2015''<ref>[https://www.telegraph.co.uk/news/uknews/queen-elizabeth-II/12018566/Queen-to-greet-line-up-of-despots-at-meeting-of-Commonwealth-leaders-in-Malta.html|title= Queen to greet line-up of despots at meeting of Commonwealth leaders in Malta]</ref>. Attualmente la Valletta è centro amministrativo, commerciale e culturale di Malta.
 
== Patrimonio artistico, storico e culturale ==
[[File:Valletta Lower Barrakka gardens Malta 2014 2.jpg|thumb|Lower Barrakka Gardens e il monumento ad Alexander Ball]]
[[File:Malta - Valletta - Triq San Gwann - St. John's Co-Cathedral 03 ies.jpg|thumb|Facciata esterna della [[Concattedrale di San Giovanni]] su St John's Square]]
[[File:La cupola della Chiesa di Nostra Signora del Carmelo viasta dal Grand Harbour - Valletta.JPG|thumb|La cupola della [[Chiesa della Nostra Signora del Carmelo (La Valletta)|Chiesa di Nostra Signora del Carmelo]] vista dal Grand Harbour]]
[[File:Porto de La Valletta (Malta).jpg|thumb|Il porto]]
[[File:Sacra Infermeria in 2016.jpg|thumb|Sacra Infermeria]]
[[File:Sudika Il-Belt Sant'Elmo entrance.jpg|thumb|Forte Sant'Elmo]]
 
L'architettura de La Valletta vanta di opere che spaziano dalla metà del XVI secolo al [[Barocco]] al [[Modernismo]]. La città è il principale centro culturale dell'isola e ha una collezione unica di chiese, palazzi e musei, rappresentando una delle principali attrazioni turistiche della città.
Tra gli edifici di rilevanza storica contiene: il più conosciuto è la [[Concattedrale di San Giovanni (La Valletta)|concattedrale di San Giovanni]], precedentemente chiesa conventuale dei Cavalieri. Ma vi si trovano anche il [[La Valletta#Palazzo del Grande Maestro|Palazzo del Grande Maestro]], che ha ospitato gli uffici del [[parlamento]] Maltese; la [[Chiesa della Nostra Signora del Carmelo (La Valletta)|Chiesa della Nostra Signora del Carmelo]] con la sua imponente cupola; le fortificazioni per la difesa della città tra cui il [[Forte Sant'Elmo]]; il ''Museo nazionale di archeologia della Valletta'' e il ''Museo nazionale di Belle Arti''.
Tutte queste opere sono valse alla città il titolo di [[patrimonio dell'umanità]] assegnato dall'[[UNESCO]]. Fra i giardini spicca il ''Lower Barrakka Gardens'' che offre una vista su [[Porto Grande (Malta)|Porto Grande]] e include il monumento ad [[Alexander Ball]], un tempietto neoclassico dell'architetto maltese Giorgio Pullicino.
 
=== Concattedrale di San Giovanni ===
{{vedi anche|Concattedrale di San Giovanni (La Valletta)}}
La [[concattedrale]] di San Giovanni, situata nell'omonima via, venne costruita per volere dei cavalieri appena dopo il loro insediamento; essa fu realizzata da [[Girolamo Cassaro]] in pochi anni, ([[1573]]-[[1577]]) grazie ai fondi resi disponibili, e una volta ultimata fu eletta a concattedrale assieme alla [[Cattedrale di San Paolo (Malta)|Cattedrale di San Paolo]] a [[Mdina|Medina]].
 
È stata adibita per oltre 200 anni a chiesa conventuale dell'Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni. I cavalieri erano nobili provenienti dalle più importanti casate europee e proteggevano la fede cattolica e l'Europa dagli attacchi dei turchi Ottomani, furono loro a donare opere di grande valore artistico che impreziosirono la cattedrale facendone l'espressione artistica più alta e maestosa dell'alto [[barocco]].
 
Nell'oratorio si trovano due dipinti di [[Caravaggio]] il più importante, anche perché l'unico firmato dall'artista, è la ''[[Decollazione di san Giovanni Battista (Caravaggio)|Decollazione di san Giovanni Battista]]'' (se ne può vedere la firma ai bordi della macchia di sangue sotto il collo di Giovanni Battista). L'altra tela è il ''[[San Girolamo scrivente]]''.
 
=== Chiesa di Nostra Signora del Carmelo ===
{{vedi anche|Chiesa della Nostra Signora del Carmelo (La Valletta)}}
Costruita da [[Girolamo Cassaro]] nel 1570, fu dapprima dedicata alla [[Annunciazione|Madonna annunziata]], poi alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Monte Carmelo]] nel [[1859]], per volontà della Confraternita di Nostra Signora del Monte Carmelo di La Valletta. La chiesa fu ricostruita nel [[1900]] dai frati carmelitani e nuovamente ricostruita nel [[1958]] dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Notabile fin da subito per l'imponente [[cupola]] alta 64 metri, nel [[1974]] divenne chiesa parrocchiale della città.
 
=== Chiesa di Santa Maria di Gesù ===
La Chiesa di Santa Maria di Gesù e il convento dell'[[Ordine dei Frati Minori|Ordine dei Frati Minori Osservanti]] (''Ta 'Ġeżu'' in maltese) fu eretta dall'architetto, ingegnere [[Girolamo Cassar]] nel [[1571]]. La chiesa custodisce: la statua in alabastro raffigurante la ''Madonna con bambino'' del [[1504]], opera di [[Antonello Gagini]], scolpita durante la permanenza dello scultore a [[Messina]];<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 189}}</ref> il ''Crocifisso'' ligneo del [[XVII secolo]] opera di [[Innocenzo da Petralia]]; il dipinto raffigurante la ''Visita della Madonna a Sant'Elisabetta'', datato [[1600]], opera dell'artista siciliano [[Antonio Catalano (pittore)|Antonio Catalano]]; la tomba del beato [[Ignazio Falzon]] nella ''Cappella dell'Immacolata Concezione''. Dal [[1646]] è sede della Confraternita del Crocifisso.
 
=== Palazzo del Grande Maestro ===
{{vedi anche|Palazzo del Grande Maestro}}
Prospiciente Republic Square, è un palazzo voluto dal Gran Maestro [[Pietro del Monte (gran maestro)|Pietro del Monte]] ed iniziato nel [[1571]] ad opera di [[Girolamo Cassaro]]. Di notevole interesse è la Sala del Trono (affrescata da [[Matteo Pérez|Matteo da Lecce]]) e la ''sala degli arazzi''. L'edificio ha ospitato il [[Parlamento di Malta]] dal 1923 al 2015.
 
=== Sacra Infermeria ===
La Sacra Infermeria, edificata nel [[1574]], era l'ospedale dei Cavalieri di Malta. Fu uno dei principali ospedali d'Europa fino al diciottesimo secolo e rimase in uso fino al [[1920]]<ref>[https://culture.gov.mt/en/culturalheritage/filebank/inventory/01137.pdf|title= Sacra Infermeria]</ref>. Poteva ospitare dai 500 ai 2.500 pazienti<ref>[https://www.academia.edu/4009231/Palaces_and_Lodgings_of_the_Knights_of_St_John_at_Malta|title= Palaces and Lodgings of the Knights of St John at Malta]</ref>. La tipologia di quest'edificio ispirò, nel [[XVIII secolo]], l'architetto [[Giuseppe Merenda]], cavaliere gerosolimitano, per il progetto del Palazzo dell'[[Palazzo dell'Antico Ospedale|Ospedale della Casa di Dio]] di [[Forlì]] ([[1720]])<ref>[http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/h3/h3.exe/arivista/sD:!TEMP!HwTemp!3se0ad411a85.tmp/d2/FFormDocumento?indi.x=ricerca;sel.x=PUBB%3dSI%20AND%20@%3dgiuseppe%20Merenda Elisabetta Landi, ''I beni? Tutti in salute'']</ref>. Oggi la Sacra Infermeria è un importante centro di conferenze internazionali, spettacoli teatrali, esibizioni, concerti musicali.
 
=== Forte Sant'Elmo ===
{{vedi anche|Forte Sant'Elmo}}
Situato sulla punta settentrionale della penisola su cui sorge la città, è un forte che divide [[Porto Grande]] da [[Marsamxett|Porto di Marsamuscetto]]. Comanda le entrate di entrambi i porti insieme a ''Forte Tigné'' e [[Forte Ricasoli]]. La prima edificazione risale alla seconda metà del [[Cinquecento]], venne poi rimaneggiato ed ora ospita un museo e la locale scuola di polizia. Ricoprì un ruolo fondamentale nel [[Assedio di Malta (1565)|Grande Assedio di Malta]] del [[1565]].
 
=== Museo nazionale di archeologia della Valletta ===
{{vedi anche|Museo nazionale di archeologia della Valletta}}
È un museo di reperti preistorici ed archeologici delle isole maltesi. Situato all'interno dell'Auberge de Provence, un edificio barocco lungo la Republic Street, fu costruito per i [[Cavalieri Ospitalieri]] nel [[1571]] e progettato dall'architetto maltese [[Girolamo Cassaro]].
 
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Grecia|Rodi (città){{!}}Rodi}}
* {{Aquila}} (una delle 17 contrade del [[Palio di Siena]]) - {{IT-TOS}} {{ITA}}.
* {{Gemellaggio|Italia|Caravaggio (Italia){{!}}Caravaggio|2010}}
* {{Gemellaggio|Italia|Palermo{{!}}Palermo}}, dal 2018<ref>https://www.corrieredelleconomia.it/2017/11/26/palermo-la-valletta-gemellaggio-2018/</ref>
 
==Sport==
=== Calcio ===
La squadra principale della città è il [[Valletta Football Club|Valletta]]. Il quale si contende le prime posizioni della BOV Premier League.
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Malta]]
* [[Stato monastico dei Cavalieri di Malta]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Valletta|voy}}
 
== Collegamenti esterniBibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Pasolini e le borgate - storia sociale della casa a Roma|curatore=Rodolfo Carpaneto|curatore2=Senio Gerindi|curatore3=Aldo Rossi|editore=Associazione culturale Aldo Tozzetti|città=Roma|anno=2007}}
* {{cita web|http://www.cityofvalletta.org/|Sito istituzionale}}
* {{Cita libro|titolo=[[Roma da capitale a periferia]]|autore=Franco Ferrarotti|wkautore=Franco Ferrarotti|editore=Laterza|città=Roma|anno=1970}}
* {{cita web|http://www.visitmalta.com/it/info/valletta|Turismo alla Valletta}}
* {{Cita libro|titolo=Le borgate del fascismo. Storia urbana, politica e sociale della periferia romana|autore=Luciano Villani||url=https://www.academia.edu/5970087/Le_borgate_del_fascismo._Storia_urbana_politica_e_sociale_della_periferia_romana|formato=pdf|editore=Ledizioni|città=Milano|anno=2012|ISBN=978-88-6705-014-7|cid=Luciano Villani}}
* {{cita web|http://www.maltaattraction.com|Valletta Living History - docudrama sulla storia della città}}
* {{Cita libro|titolo=Borgate. L'utopia razional-popolare|autore=Paolo Petaccia|autore2=Andrea Greco|editore=Officina Edizioni|città=Roma|anno=2016|collana=Roma Capitale|ISBN=978-88-6049-194-7}}
* {{cita web|http://www.mma.gov.mt/ports_valletta.htm|Il porto della città}}
* {{Cita libro|titolo=Borgate romane. Storia e forma urbana|autore=Milena Farina|autore2=Luciano Villani|editore=Libria|città=Melfi|anno=2017|ISBN=978-88-6764-106-2}}
* {{Cita libro|autore=[[Italo Insolera]]|titolo=[[Roma moderna]]. Da Napoleone I al XXI secolo|anno=2011|editore=Einaudi|città=Torino|p=|pp=|cid=Insolera|ISBN=978-88-06-20876-9}}
 
{{Portale|architettura|Roma}}
{{Capitali d'Europa}}
{{Consigli locali di Malta}}
{{Patrimoni Unesco|Malta}}
{{Capitali europee della cultura}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Malta|patrimoni dell'umanità}}
 
[[Categoria:LaBorgate Vallettadi Roma|Borgate di Roma]]
[[Categoria:Città che in italiano vogliono l'articolo|Valletta]]