Yuan Shikai e Utente:Luigi.Cristiano: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
Creazione pagina - presentazione
 
Riga 1:
Ciao a tutti. Sono registrato e attivo a partire dal 15 febbraio 2019.
{{Avvisounicode}}
{{Monarca
| nome = Hongxian
| titolo = [[Sovrani della Cina|Grande Imperatore della Cina]]
| immagine = YuanShikaiPresidente1915.jpg
| legenda = Foto di Hongxian in veste di Grande Imperatore
| nome completo = Yuan Shikai
| regno = 12 dicembre [[1915]] –<br /> 22 marzo [[1916]]
| incoronazione = 1º gennaio [[1916]]
| predecessore = [[Pu Yi]] (come [[Sovrani della Cina|Imperatore della Cina]]), sé stesso come [[Presidente della Repubblica di Cina|Presidente del Governo provvisorio della Cina]]
| successore = sé stesso come [[Presidente della Repubblica di Cina|Presidente del Governo Beiyang]]
| consorte = Yu Yishang
| figli = [[Yuan Kedong]]
| casa reale = [[Dinastia Shikai]]
| padre =
| madre =
| data di nascita = 16 settembre [[1859]]
| data di morte = 6 giugno [[1916]] (55 anni)
| luogo di nascita = [[Zhangying]], [[Dinastia Qing|Impero Qing]]
| luogo di morte = [[Pechino]], [[Governo Beiyang]]
| firma =
|}}
{{Carica pubblica
|nome = Yuan Shikai
|immagine = YuanShika Colour.jpg
|didascalia = Foto a colori di Yuan Shikai
|carica = [[Presidente della Repubblica di Cina|Presidente del Governo Provvisorio della Repubblica di Cina]]
|mandatoinizio = 10 marzo [[1912]]
|mandatofine = 12 dicembre [[1915]]
|vicepresidente = [[Li Yuanhong]]
|primoministro = [[Tang Shaoyi]]<br /> [[Lou Tseng-Tsiang]]<br /> [[Zhao Bingjun]]<br /> [[Xiong Xiling]]<br /> [[Sun Baoqi]]<br /> [[Xu Shichang]]
|viceprimoministro =
|predecessore = [[Sun Yat-Sen]]
|successore = se stesso come [[Sovrani della Cina|Grande Imperatore della Cina]]
|carica2 = [[Presidenti della Repubblica di Cina|Presidente del Governo Beiyang]]
|mandatoinizio2 = 22 marzo [[1916]]
|mandatofine2 = 6 giugno [[1916]]
|vicepresidente2 = [[Li Yuanhong]]
|predecessore2 = se stesso come [[Sovrani della Cina|Grande Imperatore della Cina]]
|successore2 = [[Li Yuanhong]]
|legislatura =
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico = [[Sua Altezza Imperiale]]
|partito = [[Corpo d'armata del Pei-yang]]
|tendenza = [[Repubblicanesimo]]<br /> [[Monarchismo]]<br /> [[Militarismo]]<br /> [[Conservatorismo]]
|titolo di studio =
|alma mater = [[Università Yale]]
|professione = Militare
|firma =
}}
{{Infobox_militare
|Nome = Yuan Shikai
|Nato_a = [[Zhangying]]
|Data_di_nascita = 16 settembre [[1859]]
|Morto_a = [[Pechino]]
|Data_di_morte = 6 giugno [[1916]]
|Etnia = [[Han (popolo)|Han]]
|Religione = [[Confucianesimo]]
|Immagine = Yuan Shikai.jpg
|Nazione_servita = [[File:Flag of the Qing Dynasty (1889-1912).svg|20px]] [[Dinastia Qing|Impero Qing]]<br /> [[File:Flag of the Republic of China (1912-1928).svg|20px]] [[Governo Beiyang]] <br /> [[File:Flag of the Empire of China 1915-1916.svg|20px]] [[Impero di Cina (1915-1916)|Impero di Cina]]
|Forza_armata = [[File:Beiyang star.svg|20px]] [[Corpo d'armata del Pei-yang]]
|Anni_di_servizio = [[1881]] - [[1916]]
|Grado = [[Generale]]
|Guerre = [[Incidente di Imo]]<br /> [[Colpo di Gapsin]]<br /> [[Prima guerra sino-giapponese]]<br /> [[Ribellione dei Boxer]]<br /> [[Rivoluzione Xinhai]]<br /> [[Seconda rivoluzione (Cina)|Seconda rivoluzione]]<br /> [[Guerra di protezione nazionale]]
|Comandante_di = Esercito Beiyang<br /> Regione militare dello [[Zhili (provincia)|Zhili]]
|Nemici = [[Sun Yat-sen]]<br /> [[Huang Xing]]<br /> [[Dinastia Qing]]<br /> [[Li Yuanhong]]<br /> [[Cai E]]<br /> [[Liang Qichao]]
}}
{{Bio
|Nome = Shikai
|Cognome = Yuan
|CognomePrima = zh
|PreData = [[Lingua cinese|cinese]]: {{Cinese|袁世凯|''Yuán Shìkǎi''|袁世凱||''Yüan Shih-k'ai''}}, appellativo di cortesia Wèitíng {{lang|zh|慰亭}}; pseudonimo Róng'ān {{lang|zh|容庵}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Zhangying
|GiornoMeseNascita = 16 settembre
|AnnoNascita = 1859
|LuogoMorte = Pechino
|GiornoMeseMorte = 6 giugno
|AnnoMorte = 1916
|Attività = generale
|Attività2 = politico
|Attività3 = nobile
|Nazionalità = cinese
|PostNazionalità =, ufficiale dell'esercito<ref>[http://www.royalark.net/China/china.htm Royal Ark]</ref> e uomo politico, attivo tra la fine dell'[[dinastia Qing|Impero Qing]] e i primi anni della [[Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica]]
}}
 
[http://it.wikiscan.org/?menu=userstats&user=Luigi.Cristiano Statistiche] - [[Speciale:UtenzaGlobale/Luigi.Cristiano|Global account user]]
In [[Cina]] fu spesso oggetto di valutazioni negative, poiché per ambizione personale volle approfittare sia dei propri legami con la corte imperiale (da lui portata ad abdicare) sia di quelli con la Repubblica. Tra il [[1912]] ed il [[1915]] passò alla storia per aver fatto ricorso alla [[dittatura militare]] e per la sua presidenza autoritaria, dotata di enormi poteri, finché in quell'anno [[Impero di Cina (1915-1916)|si autoproclamò imperatore]], tentando di creare una nuova dinastia. Tuttavia con la vittoria dei [[Signore della guerra|signori della guerra]] repubblicani nella immediatamente successiva [[guerra di protezione nazionale]] nel [[1916]] abdicò e nello stesso anno scomparve, causando un vuoto di potere e lasciando la Cina in un caos politico dando così inizio al [[periodo dei signori della guerra]].
 
== Presentazione personale ==
Il suo inconsueto potere politico e le sue qualità personali sono state oggetto di contrastanti valutazioni. Trascorse un breve periodo di studio a [[Università Yale|Yale]], durante il quale divenne membro dell'associazione Delta Kappa Epsilon.
 
Mi chiamo Luigi Cristiano e mi occupo principalmente di ricerca scientifica in ambito biomedico, ma ho lavorato e mi sono formato in diversi settori, fra cui qualità in ambito agroalimentare, cosmetologia, tecnologie in estetica e benessere psico-spirituale.
== Biografia ==
Mi interesso di molte cose e coltivo numerosi hobby fra cui leggere (ho una biblioteca personale di circa 2500-2700 libri), scrivere (un po di tutto: articoli, poesie, racconti, romanzi, saggi), pratico sport (palestra, nuoto, scherma medievale), mi interesso di filosofia orientale, pratico alcune tecniche per il benessere personale (Reiki, pranoterapia, meditazione, yoga), disegno e pitturo e mi occupo soprattutto di arte digitale. Oltre a questo mi interesso anche di cucina, storia e fotografia.
=== Nascita ===
Yuan Shikai nacque nel villaggio di [[Zhangying]], nella provincia di [[Henan]], da una famiglia assai agiata. Successivamente, con la sua famiglia si trasferì in una zona collinare, dove fondò un villaggio fortificato, [[Yuanzhai]] (袁寨村, letteralmente ''villaggio fortificato della famiglia Yuan''), attualmente parte della città di [[Wangmingkou]]. Molti cinesi ritengono, erroneamente, che Yuan fosse nato a [[Yuanzhai]].
 
Yuan passò senza grossi problemi la propria giovinezza, praticando la [[Pugilato|boxe]] e divertendosi con gli amici. Raggiunta l'età, decise di entrare nel servizio civile, ma per due volte non fu in grado di passare gli esami imperiali. Decise quindi di entrare nell'esercito, sperando che una carriera militare lo avrebbe agevolato per una successiva carriera politica: grazie ai contatti di suo padre, riuscì ad entrare nella [[Brigata Qin]] a [[Tengzhou]]. Nel [[1876]], Yuan si sposò con una donna della famiglia Yu. I due ebbero un figlio, Keding, nato nel [[1878]].
 
=== Gli anni in Corea ===
 
Verso la fine del XIX secolo la [[Corea]] si trovava in un conflitto di potere che vedeva contrapposte due fazioni: gli isolazionisti (guidati dal padre del re, [[Daewon-gun]]) e i progressisti (guidati dalla regina [[Myeongseong]]). Questi ultimi erano favorevoli ad instaurare accordi commerciali con la Cina, ma erano osteggiati dagli isolazionisti che vedevano qualsiasi contatto con la Cina come una forma di ulteriore sudditanza (la Corea era infatti protettorato cinese).
 
Il [[Giappone]], che stava sviluppando una politica estera assai aggressiva, mostrò un certo interesse nell'instaurare contatti economici con la Corea e nel [[1876]] costrinse le autorità coreane a firmare il [[trattato di Ganghwa]], con il quale venivano stabiliti ufficialmente delle relazioni commerciali fra i due paesi. Questo trattato autorizzava il [[Giappone]] a inviare truppe a [[Seul]] per salvaguardare i propri interessi in caso di attacco alla stessa [[Corea]]. Inoltre, aprì scali commerciali a [[Inchon]] e [[Wŏnsan]]. Questa numerose ingerenze da parte dei giapponesi portò alla vittoria gli isolazionisti e all'esilio della regina. Per proteggere gli interessi cinesi, il viceré di [[Zhīlǐ]], [[Li Hongzhang]], inviò in Corea la Brigata Qin. La reazione giapponese non si fece attendere e presto ingenti truppe nipponiche raggiunsero Seul. La debolezza della Corea era evidente, visto che non aveva nemmeno un esercito in grado di risolvere le controversie interne, per cui non avrebbe potuto certamente fronteggiare invasioni esterne.
 
Re [[Gojong]] propose di realizzare l'addestramento di soldati nella moderna arte della [[guerra]]. A capo di questo progetto venne messo Yuan, e gli fu ordinato di rimanere in Corea. Inoltre, grazie all'intercessione del viceré Li, che lo aveva raccomandato all'imperatore, venne nominato sub-prefetto. Nel [[1885]], Yuan venne promosso a ''residente imperiale a [[Seul]] con ordini dal trono imperiale'' l'equivalente del moderno [[ambasciatore]]<ref>Busky, Donald F. (2002) Communism in History and Theory, Praeger/Greenwood</ref>. Questa posizione permise a Yuan ''De facto'', di diventare il ''[[Suzeraineité|suzerain]]'' del governo [[corea]]no, imponendo al suo interno le politiche gradite dalla [[Cina]].
 
Il Giappone non gradiva queste relazioni sino-coreane e tentò di convincere Yuan che la [[Corea]] stava abbandonando le sue posizioni filo-cinesi per orientarsi verso la [[Russia]]. Scopo del [[Giappone]] era la conquista della [[Corea]], o almeno di suddividerla con la Cina. Lo scetticismo di Yuan in merito, lo portò a non dar credito alle ipotesi giapponesi.
 
La [[Cina]] e il [[Giappone]] firmarono un trattato di reciproca consultazione prima di inviare truppe in [[Corea]] per proteggere i rispettivi interessi. Tuttavia il paese, restava protettorato [[Cina|cinese]]. Lo stato di regressione economica in cui versava la Corea portò ad un crescente malcontento, nonché alla formazione di gruppi rivoluzionari: uno fra i più radicali, la [[Società Donghak]], che combinava [[confucianesimo]] e [[taoismo]] nel [[nazionalismo]], scatenò un'insurrezione armata. Su richiesta di Yuan, la [[Cina]] inviò delle truppe e, come da accordi, fece lo stesso il [[Giappone]].
 
Quando i [[Cina|cinesi]] iniziarono a lasciare la [[Corea]], i [[giappone]]si tuttavia, si rifiutarono di fare lo stesso e anzi imposero un blocco all'altezza del 38º parallelo. [[Li Hongzhang]] voleva evitare la guerra a tutti i costi e, per impedire che le tensioni giungessero ad un punto critico, impedì a Yuan di contrapporsi ai giapponesi. Questi non poté così tornare a [[Seul]] e, perso ogni incarico effettivo, fu richiamato nel luglio [[1894]] a [[Tientsin]], poco prima dello scoppio della [[Prima guerra sino-giapponese]].
 
=== Attività con la tarda dinastia Qing ===
Allo scoppio della guerra, Yuan venne immediatamente rispedito in [[Corea]] al comando delle forze [[Cina|cinesi]] già presenti, ma venne presto richiamato in patria riuscendo così ad evitare l'umiliazione di una pesante sconfitta. Yuan restava un alleato di [[Li Hongzhang]] e questo rapporto gli fruttò soprattutto nel momento in cui venne nominato comandante del primo [[Nuovo Esercito]], nell'anno [[1895]]. La [[dinastia Qing]] contava molto su questa armata, in quanto era la meglio addestrata ed equipaggiata, nonché la più vicina a [[Pechino]].
 
In quel periodo, la corte imperiale era divisa fra i riformatori dell'imperatore [[Guangxu]] e i conservatori dell'imperatrice vedova [[Cixi]]. Quando nel [[1898]], Guangxu emanò la [[Riforma dei Cento Giorni]], l'imperatrice Cixi la giudicò troppo radicale e avversa alle tradizioni [[Cina|cinesi]], pianificando un [[colpo di Stato]]. Il generale [[Ronglu]] su suo ordine, iniziò immediatamente a radunare truppe per mettere in pratica il complotto. L'imperatore fu ben presto a conoscenza di questi piani e ordinò ai suoi alleati [[Kang Yowei]] e [[Tan Sitong]] di trovare una soluzione.
 
L'atteggiamento di Yuan verso questo colpo di stato è tuttora oggetto di dibattito. Pare che Tan Sitong abbia contattato Yuan Shikai chiedendogli di sostenere l'imperatore, ma che questi non abbia dato una risposta diretta, pur confermando la sua fedeltà al trono. Secondo il diario di [[Liang Qichao]], Yuan si recò in treno a [[Tientsin]] il 20 settembre [[1898]] ed ebbe dei colloqui con [[Ronglu]]; cosa si dissero, però, non è chiaro. Molti storici sono convinti che Yuan abbia rivelato al generale tradizionalista tutto il piano dei liberali dell'imperatore [[Guangxu]]. Il 21 settembre [[1898]], comunque, [[Ronglu]] occupò la [[Città Proibita]] e costrinse l'imperatore ad una sorta di arresti domiciliari.
 
In ogni caso, Yuan sostenne l'imperatrice vedova [[Cixi]], che lo nominò nel [[1899]] governatore dello [[Shandong]], posizione dalla quale diresse la repressione dei [[Ribellione dei Boxer|Boxer]]. Due anni dopo, il 25 giugno [[1901]], succedette a [[Li Hongzhang]] (che morì il 7 novembre) nella carica di [[viceré di Zhili]] e ministro del [[Beiyang]]. Da questa carica, Yuan si adoperò per portare a termine la repressione del movimento dei [[Società di giustizia e concordia|Boxer]], espandere e rafforzare sul modello occidentale l'[[Esercito Beiyang]] (rendendolo l'esercito più forte e moderno della [[Cina]]).
 
Dopo che il [[Protocollo dei Boxer]] impedì ai [[Cina|cinesi]] di occupare militarmente alcune città, fra cui [[Tientsin]], Yuan istituì una vasta forza di polizia per continuare ad esercitarne il controllo. Nello stesso periodo, usò la propria influenza fra i [[colonialismo|colonialisti]] [[Europa|europei]] per impedire che l'imperatrice vedova [[Cixi]] fosse inserita nella lista dei criminali di guerra per avere sostenuto la [[rivolta dei Boxer]]. Quest'ultimo atto avvicinò notevolmente Yuan alla corte; egli fu infatti il promotore della costituzione del Ministero dell'Istruzione e del Ministero della Polizia, entrambi su modello occidentale. Inoltre, sostenne l'eguaglianza etnica fra i [[manciù]] e gli [[han]].
 
=== Ritiro e ritorno ===
Nel novembre [[1908]], a distanza di pochi giorni, Guangxu e Cixi morirono; pare che una delle ultime volontà dell'imperatore fosse quella di far giustiziare Yuan. Salvato dalla sua ampia fama, nel gennaio [[1909]] fu sollevato da tutti gli incarichi per volere del reggente, il [[principe Chun]] [[Zaifeng]], il quale lo rispedì al proprio villaggio d'origine in una sorta di esilio imposto. Le fonti ufficiali indicarono che Yuan si era ritirato per problemi di salute. L'influenza di Yuan restava però alta: l'[[Esercito Beiyang]] continuava ad essergli fedele e lui continuava a mantenere contatti non solo nella corte, ma anche fra i rivoluzionari repubblicani di [[Sun Yat-sen]].
 
I rivoluzionari tentarono di portarlo dalla loro parte proponendogli la carica di presidente della [[Storia della Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica di Cina]], ma Yuan rifiutò; anche la corte imperiale fece marcia indietro offrendogli prima la carica di viceré di [[Huguang]], quindi di [[Primi ministri della Cina|primo ministro]] del gabinetto imperiale, usando il pretesto dei problemi di salute come scusa per rifiutare costantemente. Infine, però, accettò le reiterate insistenze dei [[Dinastia Qing|Qing]] e dal 1º novembre [[1911]], divenne primo ministro. Accertatosi che il bilancio di forze era ora a suo vantaggio, Yuan come primo atto costrinse [[Zaifeng]] a lasciare la reggenza, garantendogli il pieno controllo sulla [[Cina]].
 
=== Il governo di Yuan ===
La [[Rivolta di Wuchang]] del 10 ottobre del [[1911]], aveva visto la successiva proclamazione di indipendenza da parte della maggioranza delle province meridionali della [[Cina]]. [[Yikuang]], predecessore di Yuan, non era stato in grado di frenare l'avanzata rivoluzionaria. Ormai, la [[Dinastia Qing|corte Qing]] controllava solo la zona circostante [[Pechino]] ed era consapevole che l'[[Esercito Beiyang]] era l'unica armata degna di questo nome ad essergli fedele — finché lo fosse rimasto anche Yuan. Per questo, il 2 novembre del [[1911]], l'imperatrice vedova [[Longyu]] diede a Yuan la carica di [[Primi ministri della Cina|primo ministro]] e di marchese di primo rango, il massimo grado onorifico della [[Cina]] dell'epoca.
 
Il governo di Yuan era composto quasi unicamente da cinesi di etnia [[han]], con solo un [[mancese]]. Yuan fece immediatamente uso dell'[[Esercito Beiyang]] per assicurare la stabilità politica di [[Pechino]], quindi già nel novembre del 1911, occupò [[Hankou]] e [[Hangyan]], avvicinandosi a [[Wachang]]; la sua speranza era che i repubblicani scendessero finalmente a negoziati.
 
=== Presidente della Repubblica di Cina ===
[[File:CHINE, 1 Yuan à l'effigie du Président Yuan Shikai.jpg|thumb|Yuan Shikai]]
Il presidente della [[Storia della Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica di Cina]], [[Sun Yat-sen]], sapeva che i rivoluzionari non avrebbero potuto resistere all'[[Esercito Beiyang]] e quindi scese a patti: in un accordo puramente improntato al potere personale, Yuan promise l'abdicazione dell'imperatore [[Pu Yi]] se gli fosse stata garantita la carica di [[Presidente della Repubblica di Cina|presidente della Repubblica]]<ref>''Ibidem''</ref>. I rivoluzionari dovettero accettare.
 
Il 12 febbraio [[1912]], l'[[imperatrice vedova]] [[Longyu]] annunciò pubblicamente l'abdicazione di [[Pu Yi]]. [[Sun Yat-sen|Sun]] accettò di cedere la carica a Yuan, ma pretese che la capitale rimanesse a [[Nanchino]], dove i rivoluzionari erano più forti e dove era stato formato il [[Senato Provvisorio di Nanchino]]. Yuan voleva però conservare anche un vantaggio geografico; apparentemente su suo ordine, un suo fedele ufficiale, [[Cao Kun]], orchestrò un [[colpo di Stato]] farsa a [[Pechino]] e [[Tientsin]], controllati da Yuan, il quale lo usò come pretesto per spostare la capitale a [[Pechino]]. I rivoluzionari, riluttanti, scesero nuovamente a compromessi.
 
Il 14 febbraio [[1912]], Yuan Shikai venne eletto [[Presidenti della Repubblica di Cina|presidente provvisorio della Repubblica di Cina]] dal Senato e giurò il 10 marzo [[1912]]. Il governo di Yuan si caratterizzò per tratti fortemente autoritari e improntati sul mantenimento del suo potere personale. Gradualmente, i già non buoni rapporti con [[Sun Yat-sen]] si incrinarono ulteriormente e il ''leader'' rivoluzionario repubblicano riuscì a portare il [[Guomindang]] contro Yuan.
 
Nel febbraio [[1913]], alle prime elezioni dell'[[Assemblea Nazionale della Repubblica di Cina]], il [[Kuomintang]] ottenne una schiacciante vittoria e un deputato leale a [[Sun Yat-sen]], [[Song Jiaoren]], propose la costituzione di un gabinetto politico e fu indicato come potenziale primo ministro. Yuan vide rapidamente in Song un nemico. Dopo l'assassinio di Song Jiaoren, il 20 marzo [[1913]], Yuan fu ritenuto responsabile dagli ambienti vicini al [[Guomindang]].
 
=== Consolidamento della dittatura ===
 
Nel corso dell'anno [[1913]], il [[Guomindang]] divenne sempre più oggetto della repressione verso Yuan, mentre i suoi deputati furono oggetti di reiterati tentativi di [[corruzione]]. Presto, il [[Kuomintang]] venne praticamente cacciato dagli organismi di potere locale, in favore degli uomini di Yuan.
 
Temendo l'arresto o l'uccisione, [[Sun Yat-sen]] fuggì in [[Giappone]], dove sostenne una "seconda rivoluzione" contro l'autorità di Yuan. Questi invece proseguì con i propri progetti: sfruttando la propria influenza negli ambienti militari, disciolse le assemblee provinciali e nazionali e rimpiazzò il Senato con un Consiglio di Stato, alla cui testa pose come [[Primi ministri della Cina|premier]] [[Duan Qirui]], fidato ufficiale dell'[[Esercito Beiyang]].
 
Il [[Guomindang]] cercò di scatenare la "seconda rivoluzione", ma questa finì in un disastro, in quanto l'esercito fu in grado di riprendere rapidamente il controllo delle zone occupate dai nazionalisti. I governatori provinciali del [[Guomindang]] furono costretti a giurare lealtà al presidente della Repubblica, mentre altri lo fecero di loro spontanea volontà. Dopo la vittoria, Yuan re-istituì i governi provinciali, mettendovi a capo un governatore militare. Il fatto che i governatori militari delle varie province avessero il diretto controllo delle loro forze armate contribuì a gettare le basi del [[periodo dei signori della guerra]].
 
Nel [[1915]], il [[Giappone]] impose a [[Pechino]] un ''ultimatum'' costituito dalle [[Ventuno richieste]]. Quando si sparse la voce che Yuan era disposto ad accettarne alcune, si verificarono proteste di massa anti-[[giappone]]si. Solo la pressione occidentale convinse il [[Giappone]] a ritirare l'''ultimatum''.
 
=== Yuan imperatore: un breve regno ===
Il potere di Yuan era finalmente sicuro. Questi usò quindi i suoi sostenitori, principalmente il famoso realista [[Yang Du]], per sostenere la rinascita della [[monarchia]]. Lo stesso Yang Du chiese a Yuan di assumere la carica di [[Imperatore della Cina|imperatore]]. Yang sosteneva che la [[Cina]] era stata per troppo a lungo sottomessa al dominio autoritario dei [[Manciù|mancesi]] e la repubblica non poteva che essere una fase transitoria per mettere fine a questo dominio, ma che doveva essere poi superata da una nuova monarchia, in quanto solo la monarchia era in grado di assicurare stabilità e sicurezza alla [[Cina]]. Le asserzioni di Yang furono sostenute particolarmente dal politologo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Frank Johnson Goodnow]] e dal governo del [[Giappone]].
 
Il 20 novembre [[1915]], un'assemblea appositamente scelta da Yuan proclamò la fine della [[Storia della Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica di Cina]] e la restaurazione della [[monarchia]]. Il 12 dicembre 1915, Yuan si autoproclamò [[Sovrani della Cina|Imperatore dell'Impero Cinese]] assumendo il nome Imperiale di '''Hongxian''' e fissò la cerimonia d'insediamento per il 1º gennaio [[1916]]. Già il 25 dicembre [[1915]], però, il malcontento e l'ostilità verso la monarchia si fecero sentire anche contro Yuan: diverse province, sotto la guida del governatore dello [[Yunnan]], [[Cai E]], si ribellarono al nuovo imperatore.
 
Il [[Giappone]] ritirò il proprio sostegno a Yuan una volta constatata la sua debolezza e la sua scarsissima popolarità. Yuan ritardò la cerimonia d'insediamento nel tentativo di raggiungere un accordo con gli insorti; la cerimonia fu definitivamente annullata il 1º marzo [[1916]] e Yuan stesso abbandonò l'incarico di imperatore il 22 marzo [[1916]].
 
Tuttavia, i suoi nemici volevano che si dimettesse anche da presidente, carica che conservava in quanto non aveva mai avuto luogo la cerimonia d'insediamento. La morte di Yuan, avvenuta il 5 giugno [[1916]] per [[uremia]], mise fine a questi scontri. I suoi resti vennero posti in un mausoleo costruito su immagine di quello di [[Ulysses S. Grant]]. Nel [[1928]], la tomba fu saccheggiata dai nazionalisti durante la [[Spedizione del Nord]]. Yuan ebbe tre figli: Yuan Keding, diversamente abile, Yuan Kewen, che giudicò un ''"falso scolaro"'', e Yuan Keliang, che condannò come "''bandito''".
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Yuan Shikai}}
 
{{Box successione|carica=Governatore dello [[Shandong]]|precedente=Yu Xian (Yū Siyan)|successivo=Hu Ting-gan|periodo=1899–1901}}
 
{{Box successione|carica=[[Viceré di Zhili]] e ministro del [[Beiyang]]|precedente=[[Li Hongzhang]]|successivo=[[Yang Shixiang]]|periodo=1901–1908}}
 
{{Box successione|carica=[[Primi ministri della Cina|Primo ministro della Cina]]|precedente=[[Yikuang, principe Qing]]|successivo=[[Tang Shaoyi]]|periodo=1911–1912}}
 
{{Box successione|carica=[[Presidente della Repubblica di Cina]]<br /><small>Presidente provvisorio fino al 1913</small>|precedente=[[Sun Yat-sen]]|successivo=[[Li Yuanhong]]|periodo=1912–1916}}
 
{{Box successione|carica=[[Sovrani della Cina|Imperatore dell'Impero Cinese]]|precedente=[[Pu Yi]]<br /><small>Vacante dal 1912</small>|successivo=Abolizione della monarchia|periodo=1º gennaio–22 marzo 1916}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Cina|guerra|politica|storia}}
 
[[Categoria:Presidenti perpetui]]
[[Categoria:Personalità cinesi della prima guerra mondiale]]