Eleanor Marx e Arturo Martini: differenze tra le pagine

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[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Martini Arturo, Cavallo.jpg|thumb|upright=1.3|''Cavallo'', 1926 ca. <br>[[Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo]]]]
[[File:KMM Martini.JPG|thumb|upright=1.3|''Giuditta e Oloferne'', 1932 ca. <br>[[Museo Kröller-Müller]], [[Otterlo]]]]
{{Bio
|Nome = Jenny Kulia EleanorArturo
|Cognome = MarxMartini
|Sesso = M
|PostCognomeVirgola = talvolta chiamata '''Eleanor Aveling''' e nota familiarmente come "Tussy"
|LuogoNascita = Treviso
|Sesso = F
|GiornoMeseNascita = 11 agosto
|LuogoNascita = Londra
|AnnoNascita = 1889
|GiornoMeseNascita = 16 gennaio
|LuogoMorte = Milano
|AnnoNascita = 1855
|GiornoMeseMorte = 22 marzo
|LuogoMorte = Londra
|AnnoMorte = 1947
|GiornoMeseMorte = 31 marzo
|AttivitàAltre = e [[docente]]
|AnnoMorte = 1898
|Epoca = 18001900
|Attività = scultore
|PreAttività =
|Attività2 = pittore
|Attività = attivista
|Attività3 = incisore
|Attività2 = traduttrice
|Nazionalità = italiano
|Attività3 =
|AttivitàAltre =
|Nazionalità = britannica
|PostNazionalità =
|FineIncipit =
|Punto =
|Immagine = Элеонора Маркс.jpg
|Didascalia = Eleanor Marx da giovane.
|Didascalia2 =
|DimImmagine =
}}
 
==Biografia==
Figlia più giovane di [[Karl Marx]], fu lei stessa una militante [[socialista]]; a volte lavorò come redattrice letteraria. Nel marzo del 1898, dopo aver scoperto che il proprio compagno [[Edward Aveling]] (importante [[marxista]] inglese dell'epoca) si era sposato segretamente con una giovane attrice nel giugno dell'anno precedente, commise [[suicidio]] ingurgitando una fiala di [[veleno]]. Aveva 43 anni.
=== Gli inizi ===
Nasce in una famiglia economicamente disagiata, terzo dei quattro figli di Antonio, cuoco di professione, e Maria Della Valle, cameriera originaria di [[Brisighella]].
Espulso dalla scuola nel 1901, a causa di ripetute bocciature, diviene apprendista presso un'oreficeria a [[Treviso]] e subito dopo frequenta la scuola di [[ceramica]] (collabora in particolare con la [[Fornace Guerra Gregorj]]) dove apprende la pratica artigianale del modellare<ref>{{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/arturo-martini_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Arturo Martini|sito=treccani.it|accesso=23 maggio 2019}}</ref>.
Affascinato da questa tecnica inizia a frequentare lo studio dello scultore [[Antonio Carlini]] a Treviso e contemporaneamente frequenta il primo anno (1906-07) dell'[[Accademia di belle arti di Venezia]]. Riesce ad ideare una nuova tecnica incisoria di tipo calcografico che lui stesso denomina [[cheramografia]].{{cn}}
A questo periodo risalgono le sua prime opere conosciute: il ''Ritratto di Fanny Nado Martini'', in terracotta (1905) e il ''Busto del pittore Pinelli'', che si rifanno alla scultura di fine Ottocento.
Nel 1908 a [[Venezia]] partecipa alla prima edizione delle mostre di [[Ca' Pesaro]] con la piccola scultura il ''Palloncino''.<ref>{{Cita libro|curatore=Gianni Vianello|titolo=Arturo Martini l'ultimo grande interprete dell'imagine in scultura|anno=1979}}</ref>
 
=== L'esordio in Europa e la rivista "Valori Plastici" ===
== Giovinezza ==
Interessato al movimenti artistici europei, frequenta nel 1909 a [[Monaco di Baviera|Monaco]] la Scuola di [[Adolf von Hildebrand]]. Nel 1912 si trasferìsce per alcuni mesi a [[Parigi]] dove approfondisce la conoscenza del [[cubismo]] e delle [[avanguardie]] e dove espone al [[Salon d'Automne]].
Eleanor Marx nacque a Londra il 16 gennaio del 1855, sestogenita e quarta figlia femmina<ref name=Brodie>Brodie, Fran: [http://www.workersliberty.org/node/7356 Eleanor Marx] in ''Workers' Liberty''. Retrieved 23 April 2007.</ref> del [[filosofo]] Karl Marx e di [[Jenny von Westphalen]]. Ancora bambina venne affettuosamente soprannominata "Tussy". Dimostrò di nutrire un precoce interesse nei confronti della vita [[politica]] e già durante la sua infanzia ebbe modo di inviare delle lettere a eminenti figure pubbliche del tempo<ref name=EoM>[http://www.marxists.org/glossary/people/m/a.htm#marx-eleanor Marx Family] in ''[[Encyclopedia of Marxism]]. Retrieved 23 April 2007.''</ref>. L'episodio conosciuto come "[[Martiri di Manchester]]" (l'[[impiccagione]] di 3 autonomisti [[irlandesi]]), avvenuto nel 1867, la spaventò talmente che modellò la sua futura solidarietà e simpatia nei confronti del [[Fenianismo]]<ref name=Brodie/>.
 
Partecipa all'Esposizione Libera Futurista Internazionale, tenutasi a Roma, tra aprile maggio del 1914 con il ''Ritratto di Omero Soppelsa'', considerato un omaggio al futurismo.
I racconti che il padre soleva narrargli ispirarono in lei anche un profondo interesse nei confronti della [[letteratura]]; potè citare lunghi passi tratti da [[William Shakespeare]] a partire dall'età di 3 anni<ref name=SE>[http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/Wmarx.htm Eleanor Marx] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20040219143832/http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/Wmarx.htm }} in ''[[Spartacus Educational]]''. Retrieved 23 April 2007.</ref>. Nel corso dell'[[adolescenza]] quest'amore per il teatro shakespeariano la invogliò alla creazione del "Dogberry Club" in cui lei, l'amica Clara Collet (che diverrà una riformatrice sociale) e le loro famiglie al gran completo si mettevano a recitare Shakespeare<ref>{{cite book |last=McDonald |first=Deborah |title=Clara Collet 1860–1948: An Educated Working Woman |place=London |publisher=Woburn Press |year=2004 }}</ref> mentre Marx li stava ad osservare.
Negli stessi anni collabora con la rivista futurista [[L'Eroica (periodico)|L'Eroica]], dedicata ai temi dell'arte, della letteratura e della [[xilografia]].
Interrompe forzatamente l'attività a causa della [[Prima guerra mondiale|guerra]], a cui partecipa.
Si avvicina quindi alla grafica astratta e nascono i primi abbozzi del suo [[libro d'artista]] ''Contemplazioni''<ref>Il libro fu pubblicato a [[Faenza]] nel 1918.</ref>. Il libro presenta, al posto del testo, una sequenza di segni geometrici<ref>L'opera rappresenta il primo libro a "scrittura asemantica" {{cita testo|url= https://www.ibs.it/contemplazioni-rist-anast-1918-libro-arturo-martini/e/9788884092762|titolo=Contemplazioni (rist. anast. 1918)|sito=IBS.it|accesso=23 maggio 2019}}</ref>. Nell'aprile del 1920 sposa Brigida Pessano, di [[Vado Ligure]], luogo in cui si stabilirà per alcuni anni. Dal loro matrimonio nascono Maria Antonietta (1921) e Antonio (1928). Questo è il periodo in cui realizza ''L'Amante morta'', ''Fecondità'' e ''Il Dormiente'' <ref>Le opere si trovano a Roma, presso la [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea]])</ref>.
Collabora, fra il 1918-22, con [[Mario Broglio]] alla rivista [[Valori Plastici]], aderendo all'omonimo movimento artistico<ref>{{cita libro|titolo=Arturo Martini-l'ultimo grande interprete dell'immagine in scultura - 17 opere degli anni Venti e Trenta|curatore1=Gianni Vianello Montecarlo|città=Busto Arsizio|editore=Il calligramma|anno=1979}}</ref>. Grazie a questa esperienza riscopre la scultura antica, superando così [[Naturalismo (arte)|naturalismo]] ottocentesco al quale era ancora legato.
Tra le opere di rilievo di questo periodo si ricordano ''La Maternità'' (1925) e ''Il Bevitore'' (1926), quest'ultima un'opera in [[Ceramica|terracotta]] custodita alla [[Pinacoteca di Brera]]<ref>{{cita web|url=http://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/bevitore/|titolo=Il bevitore|sito=http://pinacotecabrera.org|accesso=23 maggio 2019}}</ref>. Nel [[1925]] è invitato ad esporre in una sala alla III Biennale Romana; l'anno dopo partecipa per la prima volta alla [[Biennale di Venezia]], dopo i precedenti rifiuti. Nello stesso anno espone alla prima mostra di [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]]. Sarà presente anche alla seconda edizione del 1929, con ''Il Figliol prodigo'' (1926). Nel novembre 1927 inaugura una personale di ceramiche a Milano alla [[Galleria Pesaro]].
 
===La maturità artistica===
Durante il periodo in cui il padre stava scrivendo la sua opera principale, ''[[Il Capitale]]'', nella casa di famiglia la piccola Eleanor rimaneva a giocare nel suo studio. Marx s'inventò e narrò alla figlioletta una storia basata su un antieroe chiamato Hans Röckle.; più tardi ebbe modo di riferire che questa fu una delle sue favole preferite. Il fatto è significativo perché offrì alla bambina lezioni sociologiche attraverso l'[[allegoria]] marxiana dell'economia politica che era allora in pieno sviluppo<ref>Holmes, Rachel. ''Eleanor Marx: A Life.'' London: Bloomsbury. 2014. pgs 18-19.</ref>.
In quest'ultimo periodo definisce la sua arte che si traduce in un'ideale punto d'incontro tra antico e moderno.
Nel 1928 realizza grandi opere come ''La Pisana'', ''Il bevitore'' e la monumentale (quattro metri) ''Tomba di Ippolito Nievo''. Nel 1929 viene chiamato alla cattedra di plastica decorativa all'[[ISIA]] di Monza e vi rimane fino all'anno successivo: la sua ''Leda col cigno'', scultura in gesso, è rimasta ad arricchire la raccolta dei [[Musei Civici di Monza|Musei civici]] monzesi<ref>{{Cita libro|curatore=Gianni Vianello|titolo=Arturo Martini l'ultimo grande interprete dell'immagine in scultura|anno=1979|editore=Il Calligrammma|città=Busto Arsizio}}</ref>.
Allestisce, nel 1930, uno "studio-forno" nello stabilimento dell'[[Ilva]] Refrattari, a Vado Ligure, dove può modellare e cuocere le terrecotte senza doverle spostare. Crea così una serie di grandi opere, come ''Il Pastore'' e ''Il Ragazzo seduto'' (1930), ''Il Sogno'' (1931), ''Chiaro di Luna'' e ''Sport Invernali'' (1931-32), opere in cui "l'allusione al movimento che sembra irrigidirsi nella forma"<ref>{{cita libro|titolo=La scultura lingua morta e altri scritti|autore=Arturo Martini|curatore=Elena Pontiggia|città=Milano|editore=Abscondita|anno=2001}}</ref>.
Nel 1931 riceve un premio di centomila lire alla Prima [[Quadriennale di Roma]], somma che gli permette di risolvere temporaneamente i diversi problemi economici che lo avevano sempre tormentato. Nel 1932 ha una sala personale alla [[Biennale di Venezia|Biennale]] veneziana, da cui ottiene un vasto successo<ref>{{Cita libro|Arturo Martini l'ultimo grande interprete dell'immagine in scultura|p=10}}</ref>.
Nel 1933 si stabilisce a Milano e tiene una personale alla [[Galleria d'Arte Moderna]]. In questo periodo sperimenta l'utilizzo di nuove tecniche espressive come il [[legno]], la [[pietra]], la [[creta]] e l [[bronzo]], lo si vede infatti partecipare regolarmente alle grandi esposizioni nazionali: alla [[Biennale di Venezia]] (1934-36-38), alla [[Triennale di Milano]] (1933-36-40) e alla [[Quadriennale di Roma]] (1935-39). Realizza in questo periodo numerose sculture monumentali tra cui il gigantesco gesso ''Mosè salvato dalle acque'', alto sei metri, esposto alla [[Triennale di Milano]] nel 1933; ''La sete'' (1934), in pietra, dove riemerge il ricordo dei calchi di [[Pompei]]; il bronzo di ''Athena'' (1935), alto cinque metri; ''I morti di Bligny trasalirebbero'' (1936), ispirato al discorso di Mussolini contro le [[Sanzioni economiche all'Italia fascista|sanzioni economiche]] imposte all'Italia dopo l'[[Impero d'Etiopia|occupazione dell'Etiopia]] del 1935; ''Il Leone di Giuda'' (1936), dedicato alla vittoria fascista sull'Etiopia; ''La Giustizia Corporativa'', destinata al [[Palazzo di Giustizia (Milano)|Palazzo di Giustizia]] di Milano; ''Il Gruppo degli Sforza'' (1938-39), opera destinata all'[[Ospedale Niguarda Ca' Granda]] di Milano.<ref>{{cita libro|titolo=La scrittura lingua morta e altri scritti|autore=Arturo Martini|curatore=Elena Pontiggia|città=Milano|editore=Abscondita|anno=2001}}</ref>
 
=== La pittura ===
Da adulta rimase coinvolta nella traduzione e edizioni dei diversi volumi del lavoro paterno<ref>Holmes, Rachel. ''Eleanor Marx: A Life.'' London: Bloomsbury. 2014. pgs 372, 393</ref>. Curerà anche personalmente la pubblicazione di ''[[Salario, prezzo e profitto]]'' e ''[[Lavoro salariato e capitale]]'', libri fondati sul medesimo materiale<ref>Holmes, Rachel. ''Eleanor Marx: A Life.'' London: Bloomsbury. 2014. pg. 408</ref>. La biografa ufficiale di Eleanor, Rachel Holmes, scrive che "''l'intimità infantile di Tussy con [Marx] mentre scrisse il primo volume del Capitale le ha fornito un approfondito fondamento della storia economica, politica e sociale britannica: Tussy e il Capitale crebbero insieme''"<ref>Holmes, Rachel. ''Eleanor Marx: A Life.'' London: Bloomsbury. 2014. pg 48</ref>.
Negli anni 1939 e 1940 inizia a dipingere. Nel 1940 espone con successo le sue opere alla [[Galleria Barbaroux]]. Scrive, nel febbraio 1940, in alcune lettere indirizzate a [[Carlo Anti]], rettore dell'[[Università degli studi di Padova]]:''Io farò assolutamente il pittore […] la mia conversione non è un capriccio, ma è grande e forte come quella di Van Gogh''<ref>{{cita libro|autore=Arturo Martini|titolo=Le lettere di Arturo Martini/con testi di Mario De Micheli, Claudia Gian Ferrari, Giovanni Comisso|anno=1992|editore=Charta|città=Milano|p=148}}</ref> ee ancora Sono felice, la pittura mi diverte e mi dà altre speranze che ormai la scultura non mi dava più>><ref>{{cita libro|nome=Guido|cognome=Perrocco|titolo=Arturo Martini|anno=1962|editore=Editalia|città=Roma}}</ref>
Realizza tra il 1940-42 per il [[Palazzo dell'Arengario]] di Milano alcuni [[Altorilievo|altorilievi]]: ''Il Tito Livio'' e ''La donna che nuota sott'acqua.'' In queste opere si muove verso una sempre maggiore libertà espressiva, convinto della necessità di superare la statuaria e che la scultura "''se vuol vivere, deve morire nell'astrazione"''<ref>{{Cita libro|nome=Arturo|cognome=Martini|curatore=Elena Pontiggia|titolo=La scultura lingua morta e altri scritti|collana=Carte d'artisti ; 15|anno=2016|editore=Abscondita|città=Milano|ISBN=978-88-8416-743-9}}</ref>. Riprenderà questo tema nei suoi ''Colloqui sulla scultura''<ref>{{Cita libro|nome=Martini|cognome=Arturo|titolo=Colloqui sulla scultura : 1944-1945|collana=Memoranda. Arte|anno=2006|editore=Canova|città=Treviso|ISBN=88-8409-174-8}}</ref>.
 
=== Gli ultimi anni ===
A 16 anni divenne la segretaria del padre, accompagnandolo alle sue conferenze socialiste in giro per il mondo<ref name=SE/>. Un anno dopo s'innamorò del giornalista francese [[Prosper-Olivier Lissagaray]], uno dei partecipanti alla "[[Comune di Parigi (1870)]]" che si era rifugiato a Londra dopo la sua caduta<ref name=Brodie/>. Benché egli abbia pienamente concordato con l'uomo politico, Marx non approvò la relazione a causa del forte divario d'età tra i due (lui aveva difatti 34 anni). Poco dopo Eleanor si trasferì a [[Brighton]] con il ruolo di [[docente]]; vivrà per al "6 Vernon Terrace", nel suburbio di "Montpelier"<ref name="NEB75">{{Cite book|last=Collis|first=Rose|others=(based on the original by Tim Carder)|title=The New Encyclopaedia of Brighton|edition=1st|year=2010|publisher=Brighton & Hove Libraries|___location=Brighton|isbn=978-0-9564664-0-2|page=75}}</ref>.
Nel 1942-44 si trasferisce a Venezia dove diventa insegnante di scultura presso l'[[Accademia di belle arti di Venezia|Accademia di belle arti]]. Nell'estate del 1945 viene sospeso dall'insegnamento per aver aderito al fascismo. Rispetto a questa scelta aveva scritto: "''Siccome morivo di fame con il giolittismo, ho creduto a questo movimento, cioè al fascismo"''<ref>{{Cita|Le lettere di Arturo Martini|p.264}}</ref>.
 
In conclusione della sua carriera artistica gli viene commissionata la realizzazione della statua dell'eroe virgiliano ''Palinuro'' (1946) per l'[[Università degli Studi di Padova]]; realizza anche il monumento funebre dedicato a un partigiano caduto, ''Monumento al partigiano Masaccio'' (1947). Infine progetta un'appendice al libretto ''La scultura lingua morta'', comunicando i suoi pensieri allo scrittore [[Antonio Pinghelli]], che li pubblicherà postumi, nel 1948, con il titolo ''Il trucco di Michelangelo''.
Un anno dopo aiutò Lissagaray a scrivere e tradurre in [[lingua inglese]] la sua ''History of the Commune of 1871''. Al padre il libro piacque, anche se continuò a disapprovare la relazione nel frattempo instauratasi tra i due; solo nel 1880 Marx cambiò il proprio punto di vista sulla situazione, permettendo così alla figlia di sposarlo. Tuttavia Eleanor stessa in quel lasso di tempo stava avendo intenzioni diverse: il loro rapporto terminò definitivamente nel 1882<ref name=SE/>.
 
Muore il 22 marzo 1947, colpito da paralisi cerebrale<ref>{{cita libro|autore=Carlo Carrà|titolo=Testimonianze su Arturo Martini|rivista=Le tre Venezie|mese=aprile, maggio, giugno XXI}}</ref>.
A partire dal 1880 fu costretta a iniziare a far da infermiera degli anziani genitori; la madre morirà nel dicembre del 1881. La sorella maggiore, [[Jenny Longuet]], morì nel gennaio del 1883 di [[cancro alla vescica]] e il padre la seguì a marzo. Marx gli affidò il compito di curare la pubblicazione dei suoi manoscritti rimasti incompiuti e della versione inglese del ''Capitale''<ref name=SE/>.
Tra i suoi allievi c'è l'artista [[Maria Lai]].
 
== Carriera politicaRiconoscimenti ==
Già nel 1948, gli viene tributato un omaggio postumo alla V [[Quadriennale di Roma]].
Nel [[1967]] la grande mostra monografica, allestita su progetto di [[Carlo Scarpa]] nel [[Convento di Santa Maria (Treviso)|Convento di Santa Maria]] a [[Treviso]], spinge l'amministrazione ad acquisire il [[Complesso di Santa Caterina]], oggi sede principale dei [[Musei civici di Treviso]].
A lui sono dedicati numerose scuole italiane, tra le quali la scuola media statale di [[Santa Maria del Rovere]] a [[Treviso]] e il Liceo Artistico di [[Savona]].
 
== Opere ==
== Coinvolgimento nel teatro ==
[[File:ELEANORPaolo MARXMonti 1855-1898 SocialistServizio Campaignerfotografico lived- andBEIC died here6356182.jpg|thumb|"[[TargaTerrecotte. blu]]"Galleria allaIl memoriaMilione, dedicataMilano, a Eleanor.1963]]
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6363731.jpg|thumb|''Annunciazione''. Milano, 1963.]]
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6356386.jpg|thumb| Milano, 1963]]
* ''Veduta dell'Isola di San Giorgio di Venezia'', [[Casa della cultura (Palmi)|Casa della cultura]], [[Palmi]]<ref>Guida d'Italia - Calabria: dal Pollino all'Aspromonte le spiagge dei due mari le città, i borghi arroccati, Milano, Touring Editore, 2003. ISBN 8836512569</ref>
* ''La Prostituta'', terracotta dipinta, 1909-1913, [[Venezia]], [[Galleria internazionale d'arte moderna (Venezia)|Galleria internazionale d'arte moderna di Ca' Pesaro]]
* ''Vaso fiaba'', 1911, [[Treviso]], [[Musei civici di Treviso|Museo Civico]]
* ''Fanciulla piena d'amore'', maiolica dorata, 1913, [[Venezia]], [[Galleria internazionale d'arte moderna (Venezia)|Galleria internazionale d'arte moderna di Ca' Pesaro]]
* ''Il buffone'', 1914, [[Venezia]], [[Galleria internazionale d'arte moderna (Venezia)|Galleria internazionale d'arte moderna di Ca' Pesaro]]
*''Fanciulla verso sera'', 1919, [[Venezia]], [[Galleria internazionale d'arte moderna (Venezia)|Galleria internazionale d'arte moderna di Ca' Pesaro]]
*''Pulzella d'Orleans'', 1920
* ''Gli amanti'', post 1920, [[Milano]], [[Villa Necchi Campiglio|Museo Villa Necchi Campiglio]]<ref>{{Cita web
|url= http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2p100-01073/|titolo= Gli amanti Martini, Arturo
|sito= lombardiabeniculturali.it|data= 4 gennaio 2018|accesso=22 marzo 2018}}</ref>
* ''Il poeta Checov'', 1921
* ''Dormiente'', 1921, [[Roma]], [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria nazionale d'arte moderna]]
* ''L'amante morta'', post 1921, [[Milano]], [[Villa Necchi Campiglio|Museo Villa Necchi Campiglio]]<ref>{{Cita web
|url= http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2p100-01074/|titolo= L'amante morta Martini, Arturo
|sito= lombardiabeniculturali.it|data= 4 gennaio 2018|accesso=22 marzo 2018}}</ref>
* ''Busto di fanciulla'', post 1921, Milano, Museo Villa Necchi Campiglio<ref>{{Cita web|url= http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2p100-01085/|titolo= Busto di fanciulla Martini, Arturo|sito= lombardiabeniculturali.it|data= 4 gennaio 2018|accesso=22 marzo 2018}}</ref>
* ''Orfeo'', pietra, 1922, [[Roma]], [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria nazionale d'arte moderna]]
* ''Monumento ai caduti'', 1925, [[Vado Ligure]]
* ''Il Buon Pastore'', legno, 1925, (Città del Vaticano, [[Collezione d'arte religiosa moderna]])
* ''Il figliol prodigo'', bronzo, 1926, ([[Acqui Terme]], Opera Pia Ottolenghi)
* ''Il bevitore'', [[terracotta]], 1926, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera|Pinacoteca nazionale di Brera]]
* ''Cavallo'', 1926 ca. ([[Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo]])
* ''Via Crucis'' (6 stazioni), terracotta, 1926-1927, (Città del Vaticano, Collezione d'arte religiosa moderna)
* ''Il chirurgo'', 1927
* ''L'arca di Noè'', 1927, fontana in Piazza delle Ville, [[Anticoli Corrado]]
* ''La madre'', 1929-30, [[Torino]], [[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea|Galleria civica d'arte moderna]]
* ''Donna al sole'', terracotta, 1930
* ''Il sogno'', terracotta, 1931
* ''Aviatore'', 1931
* ''[[La convalescente]]'', 1932, Museo del Novecento, Milano
* ''Giuditta e Oloferne'', 1932 ca. ([[Museo Kröller-Müller]] di [[Otterlo]])
* ''Venere dei porti'', 1932. [[Treviso]], [[Musei civici di Treviso|Museo Civico]]
* ''Vittoria alata'', 1934, salone della Crociera del Decennale, [[Esposizione aeronautica italiana]], [[Milano]]
* ''Leone di Monterosso'', terracotta, 1934, (Città del Vaticano, Collezione d'arte religiosa moderna)
* ''La sete'', pietra di Finale, 1935, [[Roma]], [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria nazionale d'arte moderna]]
* ''[[I morti di Bligny trasalirebbero]]'', 1935-1936, Museo del Novecento, Milano
* ''La giustizia fascista'', marmo, 1936-37, [[Milano]], [[Palazzo di Giustizia (Milano)|Palazzo di Giustizia]]
* ''Il gruppo degli Sforza'', 1938-39, [[Milano]], [[Ospedale Niguarda Ca' Granda|Grande Ospedale Metropolitano Niguarda]]<ref>
{{Cita web|url= http://www.ospedaleniguarda.it/chi-siamo/niguarda-e-arte/arturo-martini-il-gruppo-degli-sforza
|titolo=Arturo Martini: il Gruppo degli Sforza|autore= Enrico Magliano|sito= ospedaleniguarda.it|data= 2 febbraio 2017|accesso= 6 settembre 2018}}</ref>
* ''Statua della Minerva'', presso il palazzo del Rettorato, alla [[Sapienza Università di Roma#Città niversitaria|Città universitaria, Roma]];
* ''Monumento Irina Lukaszewicz'' Cimitero monumentale di Milano, riparto XVIII, n. 374, 1941<ref>{{cita libro|curatore=Comune di Milano|titolo=Il cimitero monumentale di Milano, guida storico-artistica|anno=1996|editore=Silvana Editoriale|p=137}}</ref>;
* Bassorilievo in bronzo del Sacro Cuore di Cristo Re, sul portale della [[Basilica del Sacro Cuore di Cristo Re|chiesa omonima]] a Roma;
*''Tuffo di nuotatrice'', 1942
*''Monumento a Tito Livio'', 1942, [[Palazzo Liviano]] dell'[[Università di Padova]]
* Atmosfera di una testa, 1945
* ''Palinuro'', 1946-47, [[Università di Padova]]
* ''Donna distesa'' Museo Fortunato Calleri di Catania''.''
 
==Arturo Martini nei Musei==
== Morte e eredità spirituale ==
Nel 1898 Elanor venne a conoscenza che l'ormai malato [[Edward Aveling]] aveva sposato segretamente una giovane attrice con cui era rimasto impegnato sentimentalmente. La malattia di lui sembrava essere allo stadio terminale e Elanor rimase profondamente depressa e scossa nella fede nutrita nei confronti dell'uomo che continuava ad amare.
 
*[[Ca' Pesaro|Galleria internazionale d'arte moderna Ca' Pesaro]] di Venezia
Il 31 marzo inviò la cameriera personale dal farmacista locale con una nota che ella stessa firmò con le iniziali dell'uomo conosciuto come "Dr. Aveling"; veniva richiesto del [[cloroformio]] e una piccola quantità di [[acido cianidrico]] (allora chiamato "acido prussico") per il suo cane<ref>Kapp, ''Eleanor Marx: Volume 2,'' pg. 696.</ref><ref name=InsideStory>{{cite news |first=Matthew |last=Gwyther |url=http://www.telegraph.co.uk/property/4810864/Inside-story-7-Jews-Walk.html |archive-url=https://archive.is/20120914081723/http://www.telegraph.co.uk/property/4810864/Inside-story-7-Jews-Walk.html |dead-url=yes |archive-date=14 September 2012 |title=Inside story: 7 Jew's Walk |newspaper=[[The Daily Telegraph]] |date=23 September 2000 }}</ref>. Ricevuto il pacchetto Elanor firmò la ricevuta per i veleni, rispedendo la cameriera al negozio per restituire il documento. Si ritirò nella propria stanza, scrisse due brevi biglietti, si spogliò, si mise a letto e trangugiò il veleno<ref name="Kapp, pp. 696-697">Kapp, ''Eleanor Marx: Volume 2,'' pp. 696–697.</ref>.
*Museo civico di Treviso
*[[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria Nazionale d'Arte Moderna]] di Roma
*[[Vado Ligure]] giardini pubblici
*[[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea]] di Torino
*[[Museo Middelheim]] di scultura all'aperto di Anversa
*[[Tate Gallery]] di Londra
*[[Civico Museo d'Arte Contemporanea]] di Milano
*[[Palazzo di Giustizia (Milano)|Palazzo di Giustizia]], Milano
*[[Università degli Studi di Padova]]
*[[Banca Popolare di Vicenza]]
*[[Museo del Paesaggio]], Verbania Pallanza
*[[Museo Novecento]] di Firenze
 
==Arturo Martini nelle collezioni private==
La cameriera al suo ritorno la ritrovò che respirava appena; venne chiamato il dottore, ma quando questi arrivò Eleanor era già morta. L'esame effettuato "post mortem" confermò che la causa del decesso era stato il veleno ingurgitato<ref name="Kapp, pp. 696-697"/>. La successiva inchiesta fatta apriredal Coroner emise un verdetto di "[[suicidio]] commesso in uno stato di follia tempiranea". In tutta la comunità [[socialista]] si diffonderà presto la voce che Aveling avesse provocato Eleanor fino al punto di obbligarla a togliersi la vita<ref name=InsideStory/>.
*[[Pinacoteca di Brera]] di Milano, collezione Jesi
*[[Acqui Terme]], collezione Ottolenghi
*[[Montebelluna]], collezione Banca Antonveneta
 
== Note ==
Il servizio funebre venne tenuto in una stanza della [[Stazione di Londra Necropolis]] il 5 di aprile, cui partecipò una moltitudine piangente; discorsi alla memoria vennero fatti oltre che da Aveling, anche da [[Robert Banner]], [[Eduard Bernstein]], [[Pete Curran]], [[Henry Hyndman]] e [[Will Thorne]]. Al termine il corpo fu trasportato all'obitorio di [[Woking]] dove subì la [[cremazione]]<ref>Kapp, ''Eleanor Marx: Volume 2,'' pp. 702–703.</ref>.
<references/>
 
== Bibliografia ==
Un'urna contenente le ceneri venne successivamente conservata da varie organizzazioni tra cui la
*{{cita libro|autore=Arturo Martini|titolo=La scrittura lingua morta e altri scritti|editore=Abscondita|citt=Milano|anno=2001|cid=Arturo Martini}}
"Social Democratic Federation", il [[Partito Socialista Britannico]] e il [[Partito Comunista di Gran Bretagna]], prima d'essere sepolta accanto ai resti di [[Karl Marx]] e di altri membri della famiglia al [[Cimitero di Highgate]] nel 1956<ref>Kapp, ''Eleanor Marx: Volume 2,'' pp. 703–704.</ref>.
*{{cita libro|autore=Gino Scarpa|titolo=Colloqui con Arturo Martini|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=1968|cid=Gino Strada}}
*{{cita libro|autore1=Mario De Micheli|autore2=Claudia Gian Ferrari|autore3=Giovanni Comisso|titolo=Le lettere di Arturo Martini|editore=Charta|anno=1992}}
*{{cita libro|curatore=Guido Perocco|titolo=Arturo Martini|editore=Editalia|città=Roma|anno=1962}}
*{{cita libro|autore=Pontiggia Elena|titolo=Arturo Martini: la vita in figure|città=Monza|editore=Johan & Levi|anno=2017}}
* Pontiggia Elena, ''I volti e il cuore. La figura femminile da Ranzoni a Sironi e Martini'', catalogo della mostra, Verbania, Museo del Paesaggio 2017 ISBN 978-88-941034-3-4
* Gianni Vianello, Claudia Gian Ferrari, Nico Stringa, ''Arturo Martini. Catalogo ragionato delle sculture'', Neri Pozza, Vicenza, 1998
* Nico Stringa, ''Arturo Martini'', Gruppo editoriale L'Espresso, Roma, 2005
* Gian Ferrari Claudia, Elena Pontiggia, Velani Livia (a cura di), ''Arturo Martini'', Milano, Skira Editore, 2006, ISBN 8876249397
* Antonella Crippa, [http://www.artgate-cariplo.it/collezione-online/page45d.do?link=oln82d.redirect&kcond31d.att3=491 Arturo Martini], catalogo online [http://www.artgate-cariplo.it/collezione-online/page1z.do Artgate] della [[Fondazione Cariplo]], 2010, CC-BY-SA.
* Maria Gioia Tavoni, ''Riproporre il silenzio per le Contemplazioni di Arturo Martini'', Faenza, Fratelli Lega Editori, 2017
 
==Voci correlate==
Il 9 settembre del 2008 è stata piazzata una "[[targa blu]] English Heritage" di fronte alla sua casa al "7 Jews Walk, Sydenham" nel Sudest londinese là ove Eleanor trascorse gli ultimi anni della sua vita<ref name=blueplaque>{{cite web |url=http://www.english-heritage.org.uk/discover/blue-plaques/search/marx-eleanor-1855-1898 |title=Marx, Eleanor (1855–1898)}}</ref>.
* [[L'Eroica (periodico)]]
== Opere ==
* ''The Factory Hell.'' With Edward Aveling. London: Socialist League Office, 1885.
* ''The Woman Question.'' With Edward Aveling. London: Swan Sonnenschein & Co., 1886.
* ''Shelley's Socialism: Two Lectures.'' London: privately printed, 1888.
* Israel Zangwill / Eleanor Marx: "A doll's house" repaired. London (Reprinted from: "Time", March 1891)
* ''The Working Class Movement in America.'' With Edward Aveling. London: Swan Sonnenschein & Co., 1891.
* ''The Working Class Movement in England: A Brief Historical Sketch Originally Written for the "Voles lexicon" Edited by Emmanuel Wurm.'' London: Twentieth Century Press, 1896.
=== Traduzioni ===
* [[Eduard Bernstein]], ''Ferdinand Lassalle as a Social Reformer.'' London: [[Swan Sonnenschein & Co.]] 1893.
* [[Gustave Flaubert]], ''[[Madame Bovary]].'' Vizetelly & Co., London 1886
* [[Henrik Ibsen]], ''[[An Enemy of the People]].'' [[Walter Scott Publishing Co.]], London 1888
* Henrik Ibsen, ''[[The Pillars of Society|The Pillars of Society and Other Plays]].'' London: W. Scott, 1888.
* Henrik Ibsen, ''[[La donna del mare (Ibsen)]].'' Fisher T. Unwin, London 1890
* Henrik Ibsen, ''[[L'anitra selvatica]].'' W.H. Baker, Boston 1890
* [[Prosper-Olivier Lissagaray]], ''History of the Commune of 1871.'' Reeves / Turner, London 1886
* [[Georgij Valentinovič Plechanov]], ''Anarchism and Socialism.'' Twentieth Century Press, London 1895
 
== NoteAltri progetti ==
{{interprogetto}}
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://www.claudiagianferrari.it/d_Documenti/d_Contributi/testo49.pdf|Claudia Gian Ferrari, ''Gli anni venti di Arturo Martini - La stagione di Valori Plastici e Novecento''}}
*{{cita web|url=http://www.wwmm.org/storie/storia.asp?id_storia=471&pagina=11&project=0|titolo=Leda col cigno, Monza, Musei Civici}}
*{{cita web |1=http://www.scultura-italiana.com/Galleria/Martini%20Arturo/imagepages/image14.html |2=Donna che nuota sott'acqua, 1942 |accesso=7 dicembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070808222221/http://www.scultura-italiana.com/Galleria/Martini%20Arturo/imagepages/image14.html |dataarchivio=8 agosto 2007 |urlmorto=sì }}
*{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/arturo-martini_(Dizionario-Biografico)/|Dizionario biografico Treccani}}
*{{cita web|http://www.scuolanticoli.com/pagemartini_2.htm|Luigi Scialanca, ''Arturo Martini cattivo ad Anticoli Corrado''}}
 
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[[Categoria:Insegnanti italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Professori all'Accademia di belle arti di Venezia]]