XXV della campagna romana e Collaudo del software: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|l'album di [[ASAP Rocky]] del 2018|Testing (album)|Testing}}
[[File:PONTE NOMENTANO ANIVITTI.jpg|thumb|[[Filippo Anivitti]], ''[[Ponte Nomentano]]'']]
{{F|ingegneria del software|maggio 2012}}
[[File:Onorato Carlandi.jpg|miniatura|[[Onorato Carlandi]], ''Paesaggio della campagna Romana'']]
Il '''collaudo del software''' (detto anche '''testing''' o '''software testing''' secondo le denominazioni [[lingua inglese|inglesi]]), in [[informatica]], indica un procedimento, che fa parte del [[ciclo di vita del software]], utilizzato per individuare le carenze di [[Correttezza (logica matematica)|correttezza]], [[Specifica (ingegneria del software)#Completezza|completezza]] e [[affidabilità]] delle componenti [[software]] in corso di sviluppo. Consiste nell'eseguire il software da collaudare, da solo o in combinazione ad altro software di servizio, e nel valutare se il comportamento del software rispetta i requisiti.
 
A volte il collaudo viene confuso con il [[debugging]], con il [[Profiling (programmazione)|profiling]], o con il [[benchmark (informatica)|benchmarking]]. Fa parte delle procedure di [[assicurazione di qualità]].
I '''XXV della campagna romana''' furono un sodalizio di artisti [[Italia|italiani]] attivo fra il [[1904]] e il [[1930]], quando il gruppo fu sciolto dal regime fascista.
 
== Descrizione generale ==
Il gruppo era formato da venticinque artisti accomunati dal gusto di ritrarre dal vero la natura e che decisero di creare un nuovo sodalizio artistico, senza manifesti programmatici, senza regole condizionatrici, senza gerarchie oltre al ''Capoccetta'' a vita (il presidente) e a un ''Guitto'' (il segretario). La loro attività sociale era rappresentata dalla gita domenicale in aperta campagna - armati di tele e di pennelli - che si concludeva allegramente in trattoria, dove il dipinto più bello era premiato col rimborso del viaggio e del pranzo e con l'omaggio di un ferro di cavallo.
In generale, occorre distinguere i "malfunzionamenti" del software (in inglese, "failure"), dai "difetti" (o "errori" o "bachi") del software (in inglese, "fault" o "defect" o "bug"). Un ''malfunzionamento'' è un comportamento del software difforme dai requisiti espliciti o impliciti. In pratica, si verifica quando, in assenza di malfunzionamenti della piattaforma (hardware + software di base), il sistema non fa quello che l'utente si aspetta.
 
Un '''difetto''' è una sequenza di istruzioni, sorgenti o eseguibili, che, quando eseguita con particolari dati in input, genera un malfunzionamento. In pratica, si ha un malfunzionamento solo quando viene eseguito il codice che contiene il difetto, e solo se i dati di input sono tali da evidenziare l'errore. Per esempio, se invece di scrivere "a >= 0", il programmatore ha erroneamente scritto "a > 0" in una istruzione, si può avere un malfunzionamento solo quando viene eseguita quell'istruzione mentre la variabile "a" vale zero. Lo scopo del collaudo è di rilevare i difetti tramite i malfunzionamenti, al fine di minimizzare la probabilità che il software distribuito abbia dei malfunzionamenti nella normale operatività.
Quando un artista moriva o abbandonava il sodalizio, era rimpiazzato da un altro che doveva avere il ''placet'' di tutti gli altri. Così dai 25 originari alla fine si arrivò a 45, (poiché chi rinunciava, oppure moriva, veniva sostituito), ma il nome rimase immutato.
 
Nessun collaudo può ridurre a zero tale probabilità, in quanto le possibili combinazioni di valori di input validi sono enormi, e non possono essere riprodotte in un tempo ragionevole; tuttavia un buon collaudo può rendere la probabilità di malfunzionamenti abbastanza bassa da essere accettabile dall'utente.m L'accettabilità di una data probabilità di malfunzionamento dipende dal tipo di applicazione.
==Storia==
 
Il software per cui è richiesta la massima qualità, è quello cosiddetto "life-critical", cioè in cui un malfunzionamento può mettere a rischio la vita umana, come quello per apparecchiature medicali o aeronautiche. Per tale software è accettabile solo una probabilità di malfunzionamento molto bassa, e pertanto il collaudo è molto approfondito e rigoroso. Per rilevare il maggior numero possibile di difetti, nel collaudo si ''sollecita'' il software in modo che sia eseguita la maggior quantità possibile di codice con svariati dati di input.
[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Sartorio Giulio Aristide, L'aratura di novembre o Buoi all'aratro (Vedute della campagna romana).jpg|thumb|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''Buoi all'aratro'']]
Una sera, il 24 maggio 1904, siedono a tavola al "Pozzo di San Patrizio" - trattoria tipica sulla via Nomentana - un gruppo di artisti diversi per età, provenienza e scuola, ma tutti contrari alla pittura da cavalletto e uniti dalla passione di ritrarre dal vero le figure e i paesaggi della campagna romana.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Lando |cognome=Scottoni |titolo=Definizione geografica della campagna romana |rivista=Atti dell'Accademia nazionale dei Lincei |città=Roma|SBN =IT\ICCU\TO0\0188657 |volume=Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, Rendiconti |anno=390 (1993) |mese=serie: 9, vol. 4, fasc. 4 }}</ref> Essi creano il primo nucleo di un sodalizio che decidono di chiamare "I Vassalli della campagna romana". Questi artisti in parte appartengono alla società ''[[In arte libertas]]'', nata nel 1886 per iniziativa di [[Giovanni Costa]] detto "Nino", per opporsi all'arte di maniera. Ma dopo la morte del maestro, ''[[In arte libertas]]'' langue. Quella sera, a cena in trattoria sono in sei:
* il pittore e illustratore [[Cesare Biseo]],
* il pittore e decoratore [[Giuseppe Cellini]],
* lo scultore [[Ettore Ferrari]], detto "Aquila reale",
* il pittore e acquerellista [[Paolo Ferretti (pittore)|Paolo Ferretti]], detto "Porchetto d'India",
* il pittore [[Edoardo Gioja]],
* e il pittore [[Alessandro Morani]],
[[File:Luigi Galvani's monument in Bologna 2.JPG|thumb|[[Adalberto Cencetti]], monumento a [[Luigi Galvani]], Bologna]]
Quella sera stessa sono associati, per diritto e per acclamazione:
* il pittore [[Alessandro Battaglia]], detto "Vitello marino",
* il pittore e acquerellista [[Lorenzo Cecconi]], detto "Gallo d'India", perché era stato in [[India]],
* lo scultore [[Adalberto Cencetti]],
* il pittore e decoratore [[Giovanni Costantini (pittore)|Giovanni Costantini]], detto "Grillo",
* il pittore [[Arturo Noci]],
* il pittore e scultore [[Giulio Aristide Sartorio]],
* e il poeta [[Cesare Pascarella]], detto "Scimpanzé" per l'agilità nel salto. Aveva studiato all'Accademia di Belle Arti e si dilettava di pittura.
[[File:GNAM - Sartorio 1904, camposanto di Ostia Antica P1100963.JPG|thumb|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''Camposanto di [[Ostia Antica]]'', 1904]]
 
Può anche darsi che un errore nel codice sorgente generi un malfunzionamento solo se si utilizza un particolare [[compilatore]] o [[Interprete (informatica)|interprete]], o solo se eseguito su una particolare piattaforma. Pertanto può essere necessario collaudare il software con vari ambienti di sviluppo e con varie piattaforme di utilizzo.
=== Dai 12 ai 25 artisti ===
Al primitivo gruppo aderiscono nei giorni successivi altri artisti:
* il pittore [[Filippo Anivitti]], detto "Orso", perché sobrio nei discorsi,
* il pittore e acquerellista [[Raniero Aureli]], detto "Gallo cedrone", perché fiero della sua divisa da ufficiale,
* il pittore e scultore [[Romolo Bernardi]], detto "Triglia", per la barba e i baffi rossi,
* il pittore [[Cesare Bertolla]],
* l'artista [[Duilio Cambellotti]], detto "Torello", per i carattere fiero e selvatico,
[[File:Relief Bruno Campo dei Fiori n1.jpg|thumb|[[Ettore Ferrari]], monumento a [[Giordano Bruno]] a Campo dei Fiori]]
* il pittore [[Onorato Carlandi]], detto "Cicala", per la loquacità,
* il pittore [[Alberto Carosi]], detto "Carosetto" o "Cucciolo",
* il pittore e incisore [[Giuseppe Carosi]], detto "Bull dog", oppure "Cane bordò", in controtendenza al suo profilo greco,
* il pittore e calciatore [[Filiberto Corelli]], detto "Vannino",
* il pittore [[Umberto Coromaldi]], detto "Cefalo",
* il pittore [[Pompeo Fabri]], detto "Filugello",
* il pittore [[Carlo Ferrari (pittore)|Carlo Ferrari]], detto "Parrocchetto".
[[File:Giulio Aristide Sartorio, il circeo, 1909.JPG|thumb|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''Il [[Circeo]]'', 1909]]
Il sodalizio è ora composto da 25 artisti. Dopo discussioni lunghe e animate, [[Onorato Carlandi]] suggerisce (o impone) il nome: i ''XXV della campagna romana''.
 
Le tecniche di collaudo possono essere classificate in molti modi. I principali sono i seguenti:
=== Dai 25 ai 45 artisti ===
* Per modello di sviluppo: a cascata, guidato dal collaudo.
Gli artisti trovano l'appoggio culturale e finanziario del conte e pittore [[Napoleone Parisani]], detto "Cane levriero", che è imparentato coi Bonaparte e con i [[Giuseppe Primoli|Primoli]] ed è grande collezionista di opere d'arte: si aggrega al sodalizio. Si aggiungono, in un secondo tempo:
* Per livello di conoscenza delle funzionalità interne: a scatola bianca, a scatola nera.
* il pittore [[Maurizio Barricelli]],
* Per appartenenza o meno dei collaudatori all'organizzazione che modifica i sorgenti, nonché per fase di sviluppo: Alfa, Beta.
* il pittore e incisore [[Marcello Boglione]],
* Per grado di automazione: manuale, semi-automatizzato, completamente automatizzato.
* il pittore [[Enrico Coleman]],
* Per granularità: collaudo di modulo, collaudo di sistema.
* il pittore [[Giordano Bruno Ferrari]],
* Per grado di formalità: da informale a formale.
* il pittore [[Giuseppe Ferrari (pittore)|Giuseppe Ferrari]], detto "Aquila reale",
* il pittore e decoratore [[Vittorio Grassi]], detto "Lince",
* il pittore e incisore [[Giorgio Hinna]], detto "Lucciola",
* il pittore [[Camillo Innocenti]],
[[File:Parisani-Village.jpg|thumb|[[Napoleone Parisani]], ''Paesaggio'']]
* il pittore e incisore [[Laurenzio Laurenzi]],
* il pittore, illustratore e giornalista [[Carlo Montani]], detto "Tapiro", per la forma del naso,
* il pittore e decoratore [[Enrico Ortolani]], detto "Ragno ciancone",
* il pittore e incisore [[Filiberto Petiti]], detto "Gatto soriano",
* il pittore [[Luigi Petrassi]], detto "Il Gattone",
* il pittore [[Giuseppe Raggio (pittore)|Giuseppe Raggio]],
* il pittore [[Dante Ricci]], detto "Furetto",
* il pittore [[Carlo Romagnoli]],
* il pittore [[Angelo Rossi (pittore)|Angelo Rossi]], detto "Giraffa",
* il pittore e acquerellista [[Amedeo Simonetti]], in famiglia ''Momo'' e tra amici ''Cairate'' perché era stato in [[Egitto]], detto "Grillo",
* e il pittore e acquerellista [[Virgilio Simonetti]], detto "Gazzella".
[[File:Nino Costa - Donne che imbarcano legna ad Anzio.jpg|thumb|[[Giovanni Costa]], ''[[Donne che portano fascine a Porto d'Anzio]]'']]
 
=== LaVerifica gitae socialevalidazione ===
La fase di '''verifica''' e di '''validazione''' serve ad accertare che il [[software]] rispecchi i requisiti e che li rispetti nella maniera dovuta.
Entrano dunque in un periodo successivo altri artisti, alcuni dei quali avevano aderito alla associazione ''[[In arte libertas]]'', fondata nel 1886 e in pratica chiusa nel 1903, per la morte del fondatore [[Giovanni Costa]]. E alcuni avevano fatto anche parte della precedente associazione di Costa: la ''[[Scuola Etrusca]]''. Dai 25 artisti originari si arriva dunque a 45, ma il nome resta.
 
Precisamente la verifica serve a stabilire che il software rispetti i requisiti e le specifiche, quindi ad esempio che non ci siano requisiti mancanti, mentre la validazione serve ad accertare che i requisiti e le specifiche siano anche rispettati nella maniera giusta.
La domenica i pittori sono all'aria aperta, negli spazi ampi e luminosi della campagna romana, a dipingere e a scattare fotografie. Partono da Roma con «cavalletti ombrelloni e tavolozze in spalla – tanto da essere scambiati in più di un'occasione per cacciatori, civettari, pescatori, cinematografari intenti a girare qualche esterno di un film – per una determinata località della Campagna Romana, alla ricerca di motivi ispiratori direttamente dal vero e nella loro vera luce».<ref>{{Cita| Mammucari 2005.}}</ref>
 
Questa fase, infatti, è molto delicata in quanto, dopo tutto il processo si può ottenere un [[software]] perfettamente funzionante, senza errori, ma del tutto inutile in quanto non rispecchia quanto era stato chiesto all'inizio.
Qualche volta prendono il treno, oppure il [[Tramvie dei Castelli Romani|tram dei Castelli]] e dopo poche stazioni sono già in aperta campagna. Se non si dirigono a Sud, risalgono in treno lungo la costa, a fianco dell'[[Strada Statale Aurelia|Aurelia]]. Altre mete abituali e preferite sono: [[Settecamini]], [[Bagni di Tivoli]], Sette Bagni, [[Marcigliana]], [[Prima Porta]], [[Appia Antica]], Appia Pignatelli, [[Sacrofano]], [[Isola Sacra]] e [[Ponte Mammolo]]. Immancabile è la sosta in trattoria, dove gli artisti portano i loro dipinti e li espongono alle pareti della sala, oppure sull'erba del cortile. L'opera migliore è premiata con il rimborso del viaggio e del pranzo al suo autore; si aggiunge il premio simbolico di un ferro da cavallo che passa, di settimana in settimana, da un vincitore all'altro.
[[File:Paesaggio della Campagna Romana by Giulio Aristide Sartorio.jpg|thumb|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''Campagna Romana'']]
 
Secondo il modello applicato questa fase si applica su stadi intermedi o su tutto il software.
Singoli artisti scelsero anche altre mete, secondo il loro gusto personale: la costa laziale dalle colline della [[Tolfa]] a [[Terracina]], con [[Anzio]] e [[Fiumicino]]; le [[Paludi Pontine]] e quelle di [[Maccarese]]; paesini arroccati sui monti, come [[Saracinesco]], [[Anticoli Corrado]]<ref>Il [[Civico museo di arte moderna]] di [[Anticoli Corrado]], creato nel 1935 per raccogliere opere di artisti che hanno visitato e illustrato il paese, conta oggi circa 200 opere, di artisti italiani e stranieri.</ref> e Ninfa. I pittori arrivarono anche sui [[Tratturo|tratturi]] d'[[Abruzzo]].
[[File:Carta campagna romana e feudi.jpg|thumb|Carta campagna romana e feudi]]
 
La verifica può essere ''statica'', se effettuata su carta, cioè sul progetto, o ''dinamica'', se effettuata attraverso il [[collaudo]] dello stesso software con dati di test.
In questo gruppo di 45 ci sono artisti anziani e affermati, ce ne sono altri giovani ma già noti, ci sono anche pittori adolescenti, portati ''in gita domenicale'' dal padre o dal fratello maggiore: questa caratteristica del gruppo spiega perché l'abitudine della pittura all'aria aperta, in campagna o sulle rive del mare, sia durato così a lungo, tra gli artisti di area romana.
 
== Modello di sviluppo ==
Nelle campagne romane, dove butteri e pecorai prolungavano antiche forme di civiltà, oltre a torri, ponti e casali, erano presenti grandiose vestigia di epoca romana, come tombe e acquedotti: erano parte integrante del paesaggio, insieme alle pecore e ai bufali. Gli artisti vivevano a contatto con una diversità culturale che si esprimeva anche nella sonorità dei momenti di festa e ricreavano sulla tela passi di danza, pifferi e tamburelli in dettaglio, gesti dei suonatori.
=== Sviluppo a cascata ===
 
Il procedimento tradizionale di sviluppo del software, detto "a cascata" (in inglese "waterfall"), prescrive di iniziare il collaudo appena è completata la prima versione del prodotto. I risultati del collaudo vengono utilizzati per rivedere i requisiti, o il progetto, o il codice, e produrre così la versione successiva.
Le cariche sociali dei XXV consistevano nel ''Capoccetta'' a vita e nel ''Guitto'', cioè il segretario ''factotum'' che convocava gli associati, organizzava il viaggio domenicale e fissava il posto all'osteria. Coleman fu il primo ''Capoccetta'' e Carlandi il primo ''Guitto''. Alla morte di Coleman, Carlandi ne prese il posto, lasciando la segreteria ad Enrico Ortolani. Quando un associato abbandonava il sodalizio, oppure moriva, il suo posto veniva rimpiazzato da un nuovo artista, che doveva ottenere il ''placet'' da tutti gli altri.
 
Questo procedimento è stato sottoposto a una severa critica in quanto ha i seguenti svantaggi:
Il vecchio sonetto di Cesare Pascarella ''Er fattaccio'', riproduce l'atmosfera di quelle scampagnate romane:
* Se è giunta la data prevista per il completamento del prodotto, si tende a consegnarlo anche se il collaudo non è stato completato o ha dato esito negativo, il che significa che probabilmente si sta consegnando un prodotto scadente.
* Probabilmente, tra i requisiti non è stata inclusa la "collaudabilità" (in inglese, "testability"), cioè il progetto e il codice non contengono accorgimenti che agevolino il collaudo. In tal caso, il collaudo risulterà molto più costoso e meno efficace.
* Più tempo passa tra l'introduzione di un errore in un sistema e la segnalazione di un malfunzionamento dovuto a tale errore, più risulta difficile e costoso rimediarvi.
 
=== Sviluppo guidato dal collaudo ===
Erimo venticinque in compagnia<br />De li soni. Fu un pranzo prelibato.
{{Vedi anche|Test Driven Development}}
 
Un procedimento più recente, detto "guidato dal collaudo" (in inglese, "test driven"), proposto a partire dall'inizio degli anni 1990, consiste nel considerare il collaudo una parte integrante del prodotto:
Dopo pranzo fu fatta un'allegria<br />Tutti a panza per aria immezzo ar prato<br />A l'aria aperta, e dopo avè ballato,<br />Ritornassimo in giù all'avemaria.
* Quando si analizzano i requisiti del software da produrre, si analizzano i requisiti del collaudo.
* Quando si progetta l'architettura del software da produrre, si progetta l'architettura del collaudo.
* Quando si scrive il codice del software da produrre, si scrive il codice delle routine di collaudo automatizzato o si preparano i dati e si scrivono le istruzioni per il collaudatore manuale.
* Quando si costruiscono gli eseguibili compilando i sorgenti, se la compilazione va a buon fine, vengono automaticamente eseguite le routine di collaudo automatizzato. Le prove inerentemente interattive vengono tuttavia relegate a una procedura parzialmente manuale.
* Quando si archivia o si recupera una versione dei sorgenti, si archiviano o si recuperano tutti i suddetti documenti relativi al collaudo. Anzi, tali documenti devono essere intesi come parti integranti dei sorgenti.
 
== Fasi di distribuzione ==
I XXV della campagna romana furono sciolti il 12 novembre 1930, per infiltrazioni massoniche di cui era accusato Ettore Ferrari, gran Maestro 33, e con questa scusa: «Da XXV a 33: il passo è breve.»<ref>Le circostanze sono state ampiamente raccontate, in più occasioni, da Renato Mammucari che raccolse anche le testimonianze di Virgilio Simonetti - l'ultimo dei "̥25" - al quale si deve anche il ricordo di molti dei soprannomi. Nel raccontare quelle vicende della sua giovinezza, afferma Mammuccari, Virgilio Simonetti si commuoveva.</ref>
=== Il collaudo Alpha ===
{{Vedi anche|Versione alpha}}
Appena un software è stato costruito, prima di distribuirlo fuori dall'azienda, viene normalmente sottoposto a un collaudo interno all'azienda.
 
Il collaudo Alpha può essere eseguito dagli stessi programmatori o da altro personale dell'azienda.
Alcuni di questi artisti, tra cui [[Giovanni Costantini (pittore)|Giovanni Costantini]], [[Vittorio Grassi]], [[Raniero Aureli]], [[Maurizio Barricelli]] e [[Camillo Innocenti]], aderirono anche alla [[Secessione Romana]].
 
Spesso, il software prodotto per il collaudo Alpha viene arricchito di istruzioni di controllo a run-time che facilitano il rilevamento degli errori. Esempi di tali istruzioni sono:
Artisti che si sono ispirati alla pittura dal vero dei ''XXV della campagna romana'' dopo il 1930, quando il gruppo viene sciolto, sono stati, tra altri, [[Rinaldo Caressa]] e [[Giuseppe Malagodi]]. Nel 2004, in occasione del centenario della nascita del gruppo, l'[[Accademia Nazionale di San Luca|Accademia di San Luca]] ha organizzato una mostra.
* il controllo che non si acceda a indici non validi di array;
* il controllo che tutta la memoria allocata venga disallocata prima della terminazione;
* asserzioni dichiarative scritte dal programmatore.
 
In alcuni casi, in particolare per lo sviluppo di software di sistema o di software embedded, si utilizza un ambiente hardware di esecuzione che supporta specificamente il debugging e il testing.
=== La ''mal'aria'' ===
In una famosa fotografia di [[Oreste Sgambati]] si vedono, seduti nell'Omnibus del [[Caffè Greco]], [[Cesare Bertolla]], [[Carlo Ferrari (pittore)|Carlo Ferrari]], [[Enrico Coleman]], [[Cesare Biseo]], [[Alessandro Morani]], [[Onorato Carlandi]], [[Vincenzo Cabianca]], [[Cesare Pascarella]] e Alessandro Coleman. Sgambati accompagnava sovente il gruppo dei pittori, nelle loro gite domenicali nell'Agro Romano e nella Campagna romana. Sgambati era anche il fotografo che seguiva il peregrinare, nelle zone paludose intorno a Roma, del dottor [[Angelo Celli]] e del giornalista [[Giovanni Cena]].
 
=== Il collaudo Beta ===
Nel 1904 il dottor Angelo Celli aveva fondato la "Società per gli studi contro la [[malaria]]", come aiuto alla distribuzione del ''chinino di Stato'' attraverso gli spacci per sale e tabacchi. Seguì la creazione dell'ente nazionale ''Le Scuole per i Contadini dell'[[Agro Romano]] e le [[Paludi Pontine]]''. Un opuscolo di Celli<ref>{{Cita libro| Angelo | Celli | Come vive il campagnolo nell'agro romano: note ed appunti illustrati con fotografie | 1904 | Società editrice nazionale | Roma|SBN =IT\ICCU\CUB\0178068}}</ref> aveva mosso l'interesse della stampa, soprattutto del giornalista Giovanni Cena che iniziò a battersi per l'alfabetizzazione dell'Agro Pontino e per la lotta alla malaria. Al progetto aderì [[Duilio Cambellotti]] che decorò le mura di una scuola elementare rurale.
{{Vedi anche|Versione beta}}
Spesso, quando un prodotto ha superato il collaudo Alpha, viene distribuito all'esterno dell'azienda ad alcuni clienti selezionati o anche a tutti i clienti, avvertendo gli utenti che il prodotto distribuito potrebbe non essere di qualità elevata e probabilmente richiede ulteriori correzioni.
 
Gli utenti della versione Beta possono simulare l'utilizzo del software in casi realistici, e inviare al produttore resoconti dei malfunzionamenti riscontrati. Tale tipo di collaudo eseguito gratuitamente dagli utenti viene detto "collaudo Beta" (in inglese "Beta testing").
Aspetti di povertà estrema nelle campagne intorno a Roma ed effetti tragici della malaria entrarono nell'ottica di alcuni artisti, tra i ''XXV della campagna romana''. In particolare si interessarono a temi sociali e sanitari [[Giulio Aristide Sartorio]], [[Cesare Bertolla]] e [[Giuseppe Raggio (pittore)|Giuseppe Raggio]] - autore di quadri che erano vere denunce di mala sanità e di lavoro disumano. Si deve a questi, e ad altri artisti, la diffusione ulteriore di conoscenze su drammatici aspetti sociali e sanitari, presenti nelle campagne.
 
Possono esserci più versioni Beta, man mano che vengono corretti gli errori.
== Note ==
Quando la frequenza delle segnalazioni d'errore diventa bassa, è il momento di distribuire la versione ufficiale.
<references/>
 
Anche dopo che sono state distribuite delle versioni Beta, e quindi si è in fase di collaudo Beta, all'interno dell'azienda può continuare il collaudo Alpha.
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione | nome=G. |cognome=Tomasetti |titolo=| Della campagna romana: illustrazione della Via Tiburtina |rivista=Archivio della R. Società romana di storia patria |città=Roma|SBN =IT\ICCU\RML\0008666|volume=XXX |anno=1907 }}
* {{Cita libro| autore= Carlo Galassi Paluzzi | titolo=I XXV della campagna romana | anno=1922 |editore= Alfieri e Lacroix |città=Roma|SBN =IT\ICCU\NAP\0140300| cid=Paluzzi}} Prefazione di [[Federico Hermanin]]
* {{Cita libro| Ercole | Metalli | Usi e costumi della campagna romana | 2ª ed., 1976 | A. Forni | Bologna|SBN =IT\ICCU\SBL\0593942}} Con disegni originali di [[Duilio Cambellotti]].
* {{Cita libro| Renato | Mammucari | I 25 della Campagna Romana | 1984 | Vela | Albano Laziale|SBN =IT\ICCU\RML\0083813}} Prefazione di Paolo Emilio Trastulli.
* {{Cita libro| autore=Renato Mammucari | titolo=I pittori della mal'aria. Dalla campagna romana alle Paludi Pontine: vedute e costumi dell'Agro attraverso i dipinti degli artisti italiani e stranieri che ne lasciarono memoria prima della radicale trasformazione dell'ambiente e del territorio | anno=1999 | editore=Newton & Compton | città=Roma|SBN =IT\ICCU\NAP\0225567| autore2=Rigel Langella}}
* {{Cita libro| curatore= Renato Mammucari | titolo=I 25 della campagna romana: 1904-2004 | anno=2ª ed., 2005 | editore=LER | città=Marigliano|SBN =IT\ICCU\BVE\0372474|cid=Mammucari 2005}} Introduzione [[Claudio Strinati]].
 
== [[Automazione del collaudo del software|Automazione del collaudo]] ==
== Galleria con altre immagini ==
Se il collaudo consiste nell'utilizzo del prodotto quasi come se fosse la normale operatività, si parla di "collaudo manuale".
<gallery>
 
File:Tevere Dragoncello.jpg|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''[[Tevere]] a Dragoncello''
Se il collaudo consiste nello sviluppo di apposito software che interagisce con il software da collaudare e fornisce un rapporto di qualità in assenza di personale, si parla di "collaudo automatizzato".
File:Parisani-River.jpg|[[Napoleone Parisani]], ''Fiume''
 
File:Horses drinking from a stone trough, by Enrico Coleman.jpg|[[Enrico Coleman]], ''Cavallo che beve''
== Granularità ==
File:Vittorio Grassi - Vita Nuova, pag. 4, facsimile.jpg|[[Vittorio Grassi]], ''Vita Nuova''
=== Il collaudo di modulo ===
File:Brooklyn Museum - The Green Shawl (Lo scialle verde) - Camillo Innocenti - overall.jpg|[[Camillo Innocenti]], ''Lo scialle verde''
{{Vedi anche|Unit testing}}
File:Nino Costa – Campagna 1855.jpg|[[Giovanni Costa]], ''Campagna'', 1855
Quando si costruisce un'automobile, non ci si limita a costruire e ad assemblare i pezzi e alla fine girare la chiave per vedere se tutto funziona. Questo per tre motivi:
File:Simonetti - Rothaarige Frau öffnet gespannt den Liebesbrief.jpg|[[Amedeo Simonetti]] detto ''Momo'', ''La lettera''
* Alcuni difetti producono malfunzionamenti solo dopo un utilizzo prolungato, ma sono facilmente identificabili esaminando i singoli pezzi prima dell'assemblaggio.
File:Pascarella 1901.jpg|[[Cesare Pascarella]], 1901
* Se dopo aver girato la chiave la macchina non si accende, risulta molto difficile capire qual è il difetto.
File:Galleria Sciarra 05 (fcm).jpg|thumb|[[Giuseppe Cellini]], affreschi alla [[Galleria Sciarra]]
* Se dopo aver girato la chiave la macchina non si accende, risulta molto costoso smontare la macchina, sostituire il pezzo difettoso e rimontarla.
File:Eduardo Gioja Elena von Montenegro 1913.jpg|[[Edoardo Gioja]], ''[[Elena di Montenegro]]'', 1913
 
File:Galleria CAM - Cambellotti, Conca dei bufali P1060643.JPG|[[Duilio Cambellotti]], ''Conca dei bufali''
Ragionamenti analoghi valgono per il software. Pertanto, come i singoli pezzi di un macchina vengono sottoposti al controllo di qualità prima dell'assemblaggio, così è opportuno collaudare separatamente le singole componenti di un sistema software.
File:Ava, Viscountess Waverley by Napoleone Parisani.jpg|[[Napoleone Parisani]], ''Ava Viscountess Waverley''
 
File:Giulio Aristide Sartorio - Malaria.jpg|[[Giulio Aristide Sartorio]] ''Malaria''
Le componenti collaudabili di un sistema software prendono il nome di "moduli" o "unità", per cui si parla di "collaudo di modulo" (in inglese, si usa l'espressione "unit testing").
File:Parisani-Selfportrait.jpg|[[Napoleone Parisani]], ''Autoritratto''
 
File:Plan topographique de la campagne de Rome (5376031664).jpg|''Plan topographique de la campagne de Rome''
Un modulo può avere una granularità variabile da una singola routine, a un insieme di alcune decine di routine, a un sottosistema comprendente migliaia di routine. Nella [[programmazione orientata agli oggetti]] la tipica componente da collaudare è la [[classe (informatica)|classe]].
File:Giuseppa raggio, scappata di cavalli nella campagna romana, 1892, 02.jpg|[[Giuseppe Raggio]], ''Scappata di cavalli nella campagna romana'', 1892
 
File:La Badia di Valvisciolo - notizie e ricerche (1905) (14801582003).jpg|[[Sermoneta]], La Badia di Valvisciolo (1905)
Siccome un modulo, per definizione, non è un programma completo, mentre il concetto stesso di collaudo richiede l'esecuzione di un programma, per eseguire il collaudo di modulo si deve costruire un apposito programma che contiene il modulo da collaudare.
File:Provincia di Campagna - Stato della Chiesa.jpg|Provincia di Campagna (Stato della Chiesa)
 
File:Stazione Bagni di Tivoli.jpg|Stazione di [[Bagni di Tivoli]]
In un programma completo, tutti i moduli, eccetto quelli di livello più basso, richiamano routine di altri moduli, e tutti i moduli, eccetto quelli di livello più alto, contengono routine a disposizione di altri moduli.
File:Ponte Nomentano, 1896.jpg|[[Giuseppe Primoli]], ''[[Ponte Nomentano]]'', 1896
 
File:Duilio cambellotti, vaso con i corvi, 1927, bucchero (2).jpg|[[Duilio Cambellotti]], ''Vaso con i corvi'', 1927, bucchero
Per costruire un programma intorno a un modulo, è necessario fornire delle routine banali che possano essere chiamate dal modulo, finché non saranno pronte le routine complete. Tali routine banali sono dette [[Stub (informatica)|stub]] (che in inglese significa "mozzicone", "moncherino").
</gallery>
 
Per mandare in esecuzione il codice contenuto nel modulo occorre invocarne le routine. Viene pertanto scritto un apposito programma che richiama le routine del modulo, passandole in sequenza vari parametri e verificando che le routine rendano i valori attesi. Tale programma viene detto "driver" (che in inglese significa "guidatore", "conduttore").
 
Normalmente, per rendere più flessibile e modificabile il collaudo, il driver preleva da un file di dati i parametri che dovrà passare alle routine del modulo da collaudare, e confronta i risultati ottenuti con il contenuto di un altro file di dati. Per ogni discrepanza riscontrata tra i dati ottenuti e quelli attesi, viene generato un messaggio d'errore in un terzo file di resoconto.
 
Con tale architettura, se si vuole aggiungere una combinazione di valori a quelle esistenti, basta modificare i file di dati.
 
=== Il collaudo di sistema ===
 
Anche se i singoli moduli sono corretti, il sistema ottenuto integrandoli potrebbe non esserlo. Pertanto è sempre necessario collaudare il sistema completo.
 
Per collaudare un sistema completo si deve utilizzare il software in modo il più possibile simile a come verrà utilizzato nella normale operatività, ma con le seguenti differenze:
* Per il software interattivo, la normale operatività consiste in una persona che interagisce con il software. Questo si ottiene con il collaudo manuale, che è sempre utile, ma ha vari svantaggi. Il collaudo automatizzato di un programma interattivo è difficile da ottenere, se non rinunciando a parte del concetto di ''normale operatività''.
* Nella normale operatività di un sistema software, per ogni singola installazione del sistema, l'utilizzo segue un certo andamento ripetitivo. Siccome nel collaudo si deve simulare il maggior numero possibile di situazioni, normalmente si rinuncia alla ripetitività tipica delle situazioni reali, e invece si simulano utilizzi molto variegati.
 
== Conoscenza delle funzionalità interne ==
=== Il collaudo a scatola bianca ===
Il collaudo a scatola bianca, noto anche con le denominazioni [[lingua inglese|inglesi]] ''white box testing'' o ''clear/glass box testing'' ("collaudo a scatola trasparente") o ''structural testing'' ("collaudo strutturale") è una forma di collaudo che verifica il funzionamento ''interno'' di un componente software, piuttosto che le sue funzionalità. Poiché richiede la conoscenza e la comprensione della struttura interna del software sotto test (eventualmente anche del suo [[codice sorgente]]), questa forma di testing è in genere a carico di un programmatore, spesso lo stesso che ha scritto il codice. Benché il concetto si possa applicare a diversi livelli, il collaudo a scatola bianca è tipicamente [[unit testing|unitario]]. Il collaudo a scatola bianca può facilitare il compito di garantire una copertura esaustiva dei [[test case]] rispetto al codice sorgente; la sua controindicazione principale è che esso costituisce una deroga al principio dell'[[incapsulamento]]: in particolare, un test case esistente può fallire a seguito di una modifica strutturale di un componente (per esempio in seguito a [[refactoring]]) anche quando questa modifica preservi correttamente la funzionalità del componente stesso.
 
=== Il collaudo a scatola nera ===
 
Il collaudo effettuato accedendo al software solamente tramite l'interfaccia utente, oppure tramite interfacce di comunicazione tra processi, viene detto "collaudo a scatola nera" (in inglese, "black box testing").
 
Può essere manuale oppure automatizzato, e tipicamente è utilizzato per il collaudo di sistema, in quanto per collaudare l'intero sistema normalmente non è necessario richiamare singole routine.
 
Se si tratta di un collaudo automatizzato, le routine di collaudo sono prevalentemente scritte in un linguaggio di livello più alto del linguaggio con cui è stata scritta l'applicazione, a volte in un linguaggio progettato appositamente per il collaudo.
 
Il software da collaudare e il software di collaudo costituiscono processi distinti comunicanti.
 
Per il collaudo a scatola nera manuale non è richiesta l'opera di un programmatore, e per quello automatizzato è sufficiente un programmatore con modeste competenze.
Spesso il collaudo a scatola nera è effettuato da persone che non fanno parte dell'organizzazione che sviluppa il software; si tratta degli utilizzatori stessi che effettuano il collaudo Beta.
 
Un esempio di una tecnica di collaudo a scatola nera automatizzata consiste nel registrare l'interazione dell'utente in un file, e poi ripetere la registrazione simulando il comportamento dell'utente.
 
Un vantaggio del collaudo a scatola nera sta, nei casi in cui il codice sorgente e la documentazione di progetto sono segreti industriali, nel fatto che tale collaudo può essere effettuato anche da persone esterne all'azienda.
 
Un altro vantaggio sta nel fatto che per tale tipo di collaudo non sono necessari programmatori esperti e che conoscano gli aspetti interni del software da collaudare. Pertanto, si possono trovare molti più collaudatori, senza dover investire nell'addestramento.
 
== Collaudo formale e informale ==
=== Il collaudo informale ===
 
Nelle piccole organizzazioni, o per prodotti software di poco valore, il collaudo è normalmente informale, cioè non esiste a livello organizzativo una mansione riconosciuta come "collaudo del software".
 
Il programmatore, appena dopo aver apportato una modifica al software, manda in esecuzione il software modificato e verifica interattivamente se il funzionamento è quello atteso. Se il comportamento è insoddisfacente, apporta altre modifiche e reitera il procedimento.
 
Quando il programmatore è soddisfatto del comportamento del software, invia il software al suo superiore, che effettua un ulteriore rapido collaudo manuale. A questo punto, se non si tratta di modifiche che devono urgentemente essere rese operative, la nuova versione viene inviata agli utenti e al personale di assistenza ("help desk") come versione Beta. Gli utenti e il personale vengono addestrati alle nuove modifiche, e tale addestramento costituisce l'occasione per la rilevazione di ulteriori malfunzionamenti.
 
In tale procedimento informale di collaudo, la segnalazione di malfunzionamenti e di nuove versioni non segue un iter ben definito. Si usano comunicazioni di persona, telefoniche, e-mail, e appunti su biglietti.
 
=== Il collaudo formale ===
 
Il collaudo del software importante in grandi organizzazioni segue invece iter procedurali più rigorosi, analoghi a quelli dei progetti ingegneristici.
 
Per eseguire un collaudo formale, cioè rigorosamente pianificato, si scrive un "piano di collaudo" (in inglese, "test plan"), in cui si descrive dettagliatamente come deve essere svolto il collaudo.
 
Ci sono due strategie fondamentali per organizzare il collaudo: la "batteria di prove" (in inglese "test suite"), e lo "scenario di collaudo" (in inglese "test scenario"). Spesso si utilizzano in combinazione, cioè si pianificano una o più batterie di prove e una serie di scenari di collaudo.
 
Una batteria di prove è un insieme di collaudi elementari, ognuno dei quali è detto "prova" (in inglese "[[caso di test|test case]]"). Ogni prova ha almeno i seguenti attributi:
* Spesso ha un identificatore o numero progressivo.
* Talvolta ha una descrizione dello scopo della prova.
* Una sequenza di operazioni necessarie per portare il sistema nelle condizioni iniziali per la prova.
* Una sequenza di operazioni necessarie per riportare il sistema nelle condizioni di base dopo la prova.
* Le dipendenze, cioè gli identificatori dei casi di prova che devono aver avuto successo affinché abbia senso effettuare questa prova. Per esempio, se una prova consiste nell'aprire un file e chiuderlo, e un'altra prova consiste nel leggere lo stesso file, la seconda prova dipende dalla prima, in quanto non ha senso tentare di leggere un file che non è stato possibile aprire.
* Le operazioni che sollecitano il software da collaudare.
* Il risultato atteso.
* Talvolta, il tempo massimo ammissibile per ricevere il risultato.
Spesso vengono aggiunti altri attributi.
 
Nel caso di collaudo manuale, queste informazioni possono essere stampate e tenute come linea guida per il collaudatore. Nel caso di collaudo automatizzato, queste informazioni sono le specifiche per il programmatore che deve realizzare il software di collaudo.
 
Quando una prova viene eseguita, si registrano altre informazioni, tra cui le seguenti:
* Autore della prova.
* Data e ora di esecuzione.
* Identificatore della versione collaudata.
* Esito (successo o fallimento).
* In caso di fallimento, breve descrizione del tipo di fallimento.
 
Uno scenario di collaudo è un utilizzo realistico non banale del software da collaudare. Mentre le prove di collaudo considerano le funzionalità elementari, ogni scenario prende in considerazione una tipologia di utente e una situazione verosimile e complessa in cui tale utente può trovarsi. Il collaudo di scenario percorre tutti i passi che l'utente percorrerebbe in tale situazione. Il collaudo Beta è di fatto un collaudo di scenario, sebbene informale. Il collaudo di scenario è necessariamente un collaudo di sistema, e tipicamente è manuale o semiautomatico.
 
== Altri tipi di collaudo ==
=== Collaudo Prestazionale (Performance Test) ===
 
Tra i requisiti di qualità di un'applicazione, non c'è solo la correttezza, ma anche l'efficienza, o comunque vengono definiti requisiti prestazionali il cui soddisfacimento deve essere verificato prima di utilizzare il software prodotto. Le attività finalizzate a determinare se un dato prodotto software soddisfa specificati requisiti prestazionali è chiamata "collaudo prestazionale" (o "performance testing"). Il suo scopo non è quindi rilevare errori nell'applicazione, ma verificare che l'applicazione soddisfi i requisiti prestazionali richiesti in fase di esplicitazione dei requisiti.
 
Solitamente, si definiscono per vari tipi di operazioni dei tempi massimi di esecuzione (ovvero, si definiscono delle "baseline") e si verifica che il prodotto software non superi tali tempi limite. Con l'evolvere dei software e dell'hardware, anche le baseline possono venire modificate. Per esempio, se il software viene sviluppato adottando una libreria meno efficiente, si ammette che le varie operazioni possano essere un po' più lente; d'altra parte, se il collaudo viene fatto su un sistema multiprocessore, si richiede che, a parità di velocità dei processore, le varie operazioni debbano essere più veloci. Le baseline possono essere semplicemente ottenute misurando i tempi di esecuzione di un sistema esistente. Da un punto di vista di test, queste attività sono tutte del tipo white-box, dove il sistema è ispezionato e controllato "dall'interno verso l'esterno" e da vari angoli. Una volta raccolte le misure e analizzate, come risultato, si effettua un tuning applicativo.
 
Tuttavia, a volte si usa anche un approccio black-box effettuando un test di carico sul sistema. Per una applicazione web, ad esempio, si usano tool che simulano un certo numero di utenti/connessioni http concorrenti e si misura il “response time”.
 
Il collaudo prestazionale può essere integrato nel collaudo di regressione per verificare che le modifiche non abbiano introdotto rallentamenti.
 
=== Collaudo di Carico/Volume (Load/Volume Test) ===
 
Questo tipo di test in genere è parte del performance testing e tuning. In tale contesto, significa aumentare costantemente il carico sul sistema tramite strumenti automatici. Per una applicazione web, ad esempio, il carico è il numero di utenti/connessioni HTTP concorrenti.
 
In letteratura, il termine load testing è di solito definito come il processo di esercizio del sistema sotto test alimentandolo in modo da fargli eseguire i task più grandi con cui esso può operare. Il test di carico è talvolta chiamato anche volume testing, o longevity/endurance testing.
 
Esempi di volume testing:
* test di un word processor editando un documento molto grande;
* test di una stampante inviandogli un job molto grande;
* test di un mail server con migliaia di mailbox utente;
* un caso specifico di volume testing è il cosiddetto “zero-volume testing”, dove il sistema viene alimentato con task “vuoti”.
 
Esempi di longevity/endurance testing:
* test di una applicazione client-server eseguendo il client in un loop di accessi alla componente per un periodo di tempo esteso.
 
Scopi del load testing:
* scoprire bug non emersi in fase di test, quali errori del tipo “memory management”, “memory leaks”, “buffer overflow”, ecc.;
* assicurare che l'applicazione soddisfa le prestazioni di “baseline” stabilite durante il “performance testing”. Questo viene fatto effettuando un test di regressione sull'applicazione con uno specifico carico massimo.
 
Nonostante il “performance testing” e il “load testing” possano sembrare similari, il loro scopo è differente. Da un lato, il “performance testing” utilizza tecniche e strumenti di “load testing” per la misurazione e allo scopo di effettuare misure di “benchmarking” utilizzando vari livelli di carico. Dall'altro, il “load testing” opera ad un predefinito livello di carico, di solito il massimo carico che il sistema può accettare continuando a funzionare regolarmente. Lo scopo non è di “rompere” il sistema sovraccaricandolo, ma invece provare a mantenere il sistema costantemente attivo come una “macchina ben oliata”. È necessario enfatizzare l'importanza di questo tipo di test. L'esperienza ha infatti mostrato che molti bug importanti non emergono fintanto che il sistema non ha a che fare con una mole di dati veramente vasta, come ad esempio migliaia di utenti in repository quali LDAP/NIS/Active Directory, migliaia di caselle di posta utente su server-mail, tabelle multi-gigabyte nei database, lunghissime gerarchie di file/directory sui file-system, ecc. In questi casi, quasi sempre c'è l'esigenza di utilizzare tool automatizzati che generino una tale mole di dati, ma fortunatamente con un qualunque buon linguaggio di scripting questo risulta un compito molto facile.
 
=== Collaudo di Stress (Stress Test) ===
 
Lo “stress test” ha lo scopo di provare a “rompere” il sistema sotto test sovraccaricando le sue risorse o sottraendogli risorse (in tale caso viene anche chiamato “negative testing”). Lo scopo principale di queste attività è verificare che il sistema va in “fault” e successivamente (eventualmente) recupera in maniera “indolore” – questo aspetto qualitativo è noto come recoverability (sistemi [[fault tolerance|fault-tolerant]]).
 
Mentre il “performance test” richiede un ambiente controllato e misure ripetibili, lo stress test provoca caos e impredicibilità. Per rifare ancora un esempio per una applicazione web, alcuni modi in cui si può stressare il sistema:
* raddoppiare il numero di utenti/connessioni HTTP previste in baseline
* in maniera casuale spegnere e riavviare porte dei switch/router di rete che collegano i server (via comandi SNMP ad esempio)
* mettere offline il database, e farlo ripartire
* effettuare un rebuild di un array RAID mentre il sistema è funzionante
* eseguire processi che consumano risorse (CPU, memoria, disco, rete) sui web-server sui database-server.
 
La lista può essere ovviamente arricchita. Comunque, lo stress test non è fatto al puro scopo di far andare in crash il sistema, ma piuttosto deve servire per osservare come il sistema reagisce alle failure. Riesce a salvare il suo stato o va in crash nuovamente/continuamente? Si ferma improvvisamente, bloccandosi, o in maniera controllata? Al riavvio, è in grado di recuperare dall'ultimo stato corretto? Visualizza messaggi di errore comprensibili all'utente, o si limita a visualizzare incomprensibili elenchi di codice esadecimale? La sicurezza del sistema è compromessa a causa di un failure inatteso? E così via.
 
== Il collaudo di regressione ==
Uno scopo del collaudo è verificare che i nuovi prodotti e le nuove funzionalità aggiunte a vecchi prodotti siano di alta qualità. Tuttavia, nel software capita spesso che l'introduzione di una nuova funzionalità a un vecchio prodotto comprometta la qualità di funzionalità preesistenti del prodotto stesso. Pertanto, per assicurarsi la qualità del prodotto bisognerebbe ripetere l'intero collaudo ad ogni modifica. Il collaudo di funzionalità preesistenti e già collaudate, eseguito per assicurare che modifiche al prodotto non ne abbiano compromesso la qualità si chiama "collaudo di regressione" (in inglese, "regression testing"), in quanto si vuole verificare se la qualità sia ''regredita''.
 
Se sono stati predisposti dei collaudi automatizzati, tramite appositi strumenti software e script dedicati, il collaudo di regressione ha normalmente un basso costo, in quanto si tratta solo di lanciare le procedure di collaudo esistenti, eventualmente ritoccate e confrontare i risultati prodotti con quelli corretti. Un completo collaudo di regressione manuale sarebbe invece enormemente costoso, soprattutto se il sistema deve essere collaudato con molti utenti simultanei.
 
Per tale motivo normalmente il collaudo di regressione manuale è più sbrigativo del collaudo originale e anche molto più pericoloso.
 
== Metriche ==
Ci sono [[metrica del software|metriche]] che vengono sviluppate per misurare l'efficacia del collaudo. La principale è l'analisi della copertura del codice ottenuta tramite un profiler. Il profiler indica quante volte è stata eseguita ogni istruzione durante il collaudo. Le istruzioni eseguite almeno una volta sono dette "coperte". L'obiettivo è coprire il maggior numero possibile di istruzioni.
 
Un'altra metrica utile è il rapporto tra il numero di difetti trovati in un modulo e il numero di istruzioni modificate. Se si trova che in un modulo sono state modificate molte istruzioni ma sono stati trovati pochi difetti, si può dubitare dell'efficacia del collaudo di tale modulo.
 
== Certificazioni ==
Il software testing sta assumendo sempre di più il ruolo centrale nell'ambito dell'ingegneria del software. È quindi sempre più importante riuscire a qualificare, in maniera oggettiva, professionisti nell'ambito del testing. Sono quindi nati a livello mondiale percorsi di certificazione delle conoscenze. L'[[International Software Testing Qualifications Board]] (ISTQB) è l'ente più importante a livello mondiale che si occupa di queste certificazioni.
 
== Voci correlate ==
* [[International Software Testing Qualifications Board]]
* [[Scuola Etrusca]]
* [[In arte libertasSoftware]]
* [[Ciclo di vita del software]]
* [[Secessione Romana]]
* [[Modello a cascata]]
* [[Modello a spirale]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:XXV della campagna romana}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.ruleworks.co.uk/testguide|The Test Management Guide - A to Z and FAQ Knowledgebase}}
* {{cita web|http://www.testingstandards.co.uk/bs_7925-1_online.htm|BS 7925-1 Vocabulary of terms in software testing - ver. 6.3}}
* {{cita web|http://www.testcompanies.com/|Global directory of software testing companies}}
 
{{Collaudo del software}}
{{Portale|arte|Roma}}
{{Portale|informatica}}
 
[[Categoria:XXV della campagna romana|Sviluppo software]]
[[Categoria:MovimentiIngegneria pittorici|XXVdel della campagna romanasoftware]]
[[Categoria:PittoriGestione legatidel a Romasoftware]]