Stazione di Prato Centrale e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 10: differenze tra le pagine

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{{Infobox stazione ferroviaria
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|immagine=Stazione di prato centrale 02.JPG
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|stato attuale=in uso
|binari=7
|linea=[[Ferrovia Bologna-Firenze (direttissima)|Bologna-Firenze]]<br />[[Ferrovia Viareggio-Firenze|Viareggio-Firenze]]
|localizzazione=[[Prato]]
|tipologia=stazione passante in superficie
|interscambio=autobus urbani e interurbani, taxi
|vicinanza=
|note=
}}
La '''stazione di Prato Centrale''', che serve l'omonima [[Prato|città]], si trova alla confluenza delle linee [[Ferrovia Bologna-Firenze (direttissima)|Bologna-Firenze]] e [[Ferrovia Viareggio-Firenze|Viareggio-Firenze]].
 
==Storia==
[[File:Stazione di prato centrale 01.JPG|thumb|left|Esterno]]
 
La legge per la creazione della linea [[Ferrovia Bologna-Firenze (direttissima)|Direttissima Bologna-Firenze]] aveva portato alla ribalta pratese l'esigenza della dotazione di un nuovo scalo ferroviario, anche se già dal maggio [[1907]] al novembre [[1910]] erano stati eseguiti lavori di ampliamento alla vecchia stazione (l'odierna Porta al Serraglio a pochi passi da [[piazza del Duomo (Prato)|piazza del Duomo]]).
 
Nel gennaio [[1915]] la direzione delle Ferrovie comunicava al Comune la planimetria della nuova stazione, localizzata in prossimità di via Firenze, mentre dall'ottobre [[1916]] si cominciava a pensare all'esproprio di fabbricati in [[piazza San Marco (Prato)|piazza San Marco]] e di terreni fuori Porta Fiorentina per l'eventuale costruzione della strada di allacciamento da [[piazza delle Carceri]] al nuovo scalo.
 
La posa della prima pietra della stazione ferroviaria si ebbe il 12 giugno [[1921]], alla presenza del [[Ministero dei lavori pubblici|ministro dei Lavori Pubblici]] [[Camillo Peano|Peano]].
 
Il progetto di costruzione, a firma F. Fioretti, assimilava la stazione ad un fortilizio neo-medievale con [[archi a sesto acuto]], [[bifore]], torretta centrale e coronamenti [[merlatura|merlati]]. La realizzazione, conclusa nell'aprile [[1934]] con una cerimonia inaugurale svoltasi alla presenza del [[Vittorio Emanuele III|Re]] e del ministro [[Araldo di Crollalanza|Di Crollalanza]], si rifaceva tuttavia, per quanto riguarda il fabbricato viaggiatori, ad un secondo progetto, inviato dal ministero dei Lavori Pubblici e firmato [[De Margheriti]], giudicato più attuale e quindi preferito al progetto Fioretti preparato per la cerimonia della prima pietra.
 
Il progetto del professor De Margheriti appariva "moderno" unicamente" ''per il tema delle tre grandi vetrate aperte nel corpo centrale di fabbrica''",<ref>Cresti 1988, p. 504</ref> ma non vi mancavano i consueti richiami storicistici del [[bugnato]], dell'[[ordine gigante]] delle [[paraste]], degli archi, dei [[frontone|frontoni]], ecc.
 
Una volta scelto il progetto si raccomandò di ornare il settore mediano dell'edificio con un [[fregio]] decorativo in modo da interrompere la linearità della cornice di coronamento e di provvedere alla costruzione di [[pensilina|pensiline]]. Tuttavia, a nessuno degli intellettuali locali "''passava per la mente di valutare la distanza, in anni-luce, che correva tra il pasticcio stilistico della stazione della Direttissima e l'architettura della costruenda [[stazione di Firenze Santa Maria Novella|stazione di Firenze]]''".<ref>ibidem.</ref> Il risultato fu quindi quello di un voluminoso edificio sorto a rappresentare, per il viaggiatore che scendeva dal treno, "''la nuova, sovradimensionata e retorica porta della città"''.<ref>idem, p. 503.</ref>
 
Danneggiato durante la guerra, l'edificio fu ricostruito nel [[1947]].
 
La stazione di Prato assunse la nuova denominazione di ''Prato Centrale'' il 16 giugno [[2002]].<ref>''Impianti FS'', in "I Treni" n. 239 (luglio 2002), p. 4.</ref>
 
==Architettura==
 
===Fronte esterno===
[[File:Stazione di prato centrale, sala biglietteria 02.JPG|thumb|Atrio interno della stazione]]
[[File:Stazione di prato centrale, sala biglietteria, pavimento 02.JPG|thumb|Il mosaico sul pavimento]]
 
Il complesso della stazione costituisce il fondale della piazza antistante, chiusa ai lati da una cortina omogenea di fabbricati di abitazione che ripetono nel trattamento delle facciate l'alternanza intonaco beige-spechiature in [[laterizio]] del fabbricato viaggiatori. Sul davanti la piazza è destinata a parcheggio oltre il quale sono sistemati i giardini pubblici.
 
Si articola in un corpo di fabbrica centrale - il fabbricato viaggiatori - e due ali collegati da due fabbricati intermedi meno sviluppati in altezza, destinati in parte a servizi ed uffici ferroviari ed in parte ad abitazioni.
 
Il fabbricato viaggiatori si sviluppa su tre piani fuori terra ed adotta un retorico linguaggio di marca [[storicismo|storicista]], coniugando stilemi desunti dal repertorio classicista con elementi legati ad un certo funzionalismo proprio delle "nuove tipologie" di ottocentesca memoria, come le tre grandi vetrate centrali a tutta altezza.
 
Il fronte presenta un ampio settore mediano inquadrato da due [[avancorpi]] e concluso da altri due prolungamenti arretrati. Il settore centrale è a sua volta tripartito da due [[paraste]] giganti impostate sopra l'alto [[Basamento (architettura)|basamento]] in finto [[bugnato]] del pian terreno. Vi si aprono tre portali d'accesso [[architrave|architravati]], chiusi da cancellate in ferro lavorato sovrastati da una pensilina.
 
L'ordine gigante superiore è caratterizzato dalla presenza delle tre alte vetrate concluse ad arco, dotate di infissi metallici decorati. Su ciascuno dei due avancorpi si ripete la zoccolatura a finto bugnato del pian terreno, dove si apre un accesso archivoltato e incorniciato con bozze a punta di diamante, sovrastato da due finestre in successione verticale, di cui quella del primo piano affiancata da mezze [[colonne]] e quella superiore incorniciata e coronata da un [[timpano (architettura)|timpano]] circolare spezzato.
 
La specchiatura in laterizio a vista compresa tra le paraste e l'incorniciatura della finestra del secondo piano introduce una nota coloristica nel colore chiaro uniforme della muratura intonacata.
 
Tutti i temi di facciata sono raccordati superiormente da un'alta [[trabeazione]] il cui [[cornicione]] in aggetto sostenuto da [[mensolone|mensoloni]] si modella in corrispondenza dell'asse mediano in un timpano triangolare al centro del quale è racchiuso l'orologio.
Una [[balaustra]] compatta conclude lo sviluppo verticale del fabbricato.
 
===Interno===
All'interno, dopo uno stretto vestibolo, ci si immette tramite tre vetrate con infissi in legno nel salone biglietteria. A pianta rettangolare, interamente rivestito in [[travertino]], il salone è scandito sui lati lunghi da sei [[paraste]] giganti con capitelli ionici e un ordine minore all'interno che inquadra le aperture destinate a sportelli per la biglietteria e a servizi commerciali.
 
Sui [[capitelli]] dell'ordine minore si impostano gli arconi superiormente ai quali, sostenuta delle paraste, corre la fascia di trabeazione fortemente modanata, sulla quale poggiano le [[travi]] che costituiscono l'orditura del [[soffitto]].
 
La pavimentazione a mosaico disegna dei grandi riquadri di cui quello centrale decorato dal simbolo [[Ferrovie dello Stato|FS]] con le date [[1934]] di costruzione e [[1947]] di ricostruzione dell'edificio.
Il fornice aperto al centro del lato lungo opposto a quello di entrata immette nella galleria archivoltata di collegamento con i binari.
 
Sulla testata di sinistra si collegano invece il secondo passaggio ai binari e l'accesso al bar-buffet. Più nulla è rimasto degli arredi interni originali.
 
== Strutture e impianti ==
[[File:Stazione di prato centrale, binari 02.JPG|thumb|Un binario]]
 
La stazione dispone di 7 [[binario ferroviario|binari]] passanti, tutti con banchina, pensilina, sottopassaggi e [[ascensore|ascensori]].
 
{{Citazione necessaria|Al primo binario fermano i treni per [[Stazione di Pistoia|Pistoia]], [[Stazione di Lucca|Lucca]] e [[Stazione di Viareggio|Viareggio]]. Al secondo binario fermano i treni provenienti da [[Stazione di Pistoia|Pistoia]], [[Stazione di Lucca|Lucca]], [[Stazione di Viareggio|Viareggio]] e diretti a [[Stazioni ferroviarie di Firenze|Firenze]]. Al binario tre fermano i treni per [[Stazione di Bologna Centrale|Bologna]], [[Stazione di Montevarchi|Montevarchi]] e [[Stazione di Arezzo|Arezzo]]. Al quarto i treni per [[Stazioni ferroviarie di Firenze|Firenze]] che provengono da [[Stazione di Bologna Centrale|Bologna]], mentre il 5 e il 6° sono binari dedicati per la linea direttissima, sia verso [[Stazione di Bologna Centrale|Bologna]] sia verso [[Stazioni ferroviarie di Firenze|Firenze]]. Il 7º binario è adibito esclusivamente ai treni che fanno capolinea a Prato centrale.}}
 
La stazione dispone altresì di uno scalo merci.
 
== Movimento ==
L'impianto, che registra 4.800 passeggeri al giorno<ref>[http://www.rfi.it/cms-file/allegati/rfi/Firenze.pdf] Dati RFI</ref>, è servito da treni regionali operati da [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Toscana]] con servizi che ricadono nel cosiddetto "[[Memorario]]", nonché da collegamenti a lunga percorrenza operati anch'essi da Trenitalia.
 
==Servizi==
La stazione è classificata da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] nella categoria "gold"<ref>{{cita web|autore=www.rfi.it|url=http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=7f22aa4a5a80b110VgnVCM1000003f16f90aRCRD|titolo=Stazioni della Toscana|accesso=10-12-2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120306023540/http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=7f22aa4a5a80b110VgnVCM1000003f16f90aRCRD|dataarchivio=6 marzo 2012}}</ref> e dispone di:
*[[File:Feature ticket office.svg|24px|Biglietteria]] Biglietteria
*[[File:AB-Autobahnkiosk.svg|24px|Bar]] Bar
*[[File:RWBA WC.svg|24px|WC]] Servizi igienici
*[[File:Aiga waitingroom.png|24px|Sala di Attesa]] Sala di attesa
 
[[File:Stazione di Prato Centrale 08 2.JPG|thumb|Scalo merci]]
[[File:Stazione di Prato Centrale 08 4.jpg|thumb|Pensiline dal 2º al 1º binario]]
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Rete Ferroviaria Italiana, ''Fascicolo Linea 87 (Bologna - Prato)''.
*1915, "La Patria", 10 gennaio
*1921, "[[La Nazione]]", 14 giugno
*Rossi G., 1933, La nuova stazione di Prato, "La Nazione" 9 gennaio
*1933, "Il lavoro fascista", 14 gennaio
*Ministero dei Lavori Pubblici (a cura del), 1933,Opere pubbliche 1922-1932,
*1934, "La Nazione" 18, 19, 21, 22, 23, 24 aprile
*1934, "Il Nuovo Giornale", 23 aprile
*1934, "Il Bargello", 11 marzo, 21 aprile, 29 aprile
*Roselli P., Fantozzi Micali O., Romby G. C., 1985, ''Fascismo e centri storici in Toscana', Firenze
*Cresti C., 1988, ''Immagine e struttura della città al tempo dell'industria'', in: ''Prato, storia di una città'', vol. III : ''Il tempo dell'industria (1815-1943)'', a cura di G. Mori, Firenze
 
==Altri progetti==
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[[Categoria:Stazioni ferroviarie di Prato|Centrale]]