Santuario di San Romedio e L'affare Makropulos: differenze tra le pagine

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{{Opera
{{Edificio religioso
|titoloitaliano=L'affare Makropulos
|NomeEdificio = Santuario di San Romedio
| immagine = Leos_Janacek_relief.jpg
|Immagine = Santuario di S Romedio - Sanzeno (Foto Luca Giarelli).jpg
| didascalia = Leos Janacek
|Didascalia = Vista del santuario
|titolooriginale=Věc Makropulos
|Larghezza =
|linguaoriginale= [[lingua ceca|ceca]]
|Città = [[Predaia]]
|genere=[[opera lirica]]
|Regione = [[Trentino-Alto Adige]]
|libretto=libretto proprio
|SiglaStato = ITA
|soggetto=''Věc Makropulos'' di [[Karel Čapek]]
|Latitudine = 46.36902
|numeroatti=tre
|Longitudine = 11.10635
|epocacomposizione=1923-1926
|Religione = [[Chiesa cattolica romana|Cattolica]]
|primarappresentazione=18 dicembre [[1926]]
|AnnoConsacr =
|teatro=[[Teatro Nazionale]], [[Brno]]
|Architetto =
|personaggi=*''Emilia Marty'', alias ''Elina Makropulos'', famosa cantante lirica ([[soprano]])
|StileArchitett =
* ''Albert Gregor'' ([[tenore]])
|InizioCostr = [[1000]]
* ''Dr Kolenatý'', un avvocato ([[baritono]])
|FineCostr = [[1918]]
* ''Vítek'', un archivista (tenore)
|Note =
* ''Kristina'', sua figlia, una giovane cantante ([[mezzo soprano]])
* il barone ''Jaroslav Prus'' (baritono)
* ''Janek'', suo figlio (tenore)
* il conte ''Hauk-Šendorf'' (tenore)
* un ''macchinista'' (baritono)
* una ''donna delle pulizie'' ([[contralto]])
* una ''cameriera'' ([[contralto]])
* [[Coro (musica)|coro]] maschile (invisibile)
}}
 
'''''L'affare Makropulos''''' ('''''Věc Makropulos''''', in [[lingua ceca]]) è la penultima [[opera lirica|opera]] di [[Leoš Janáček]]. Il [[libretto]], basato sull'omonima ''pièce'' di [[Karel Čapek]], ma ispirato anche alla relazione di Janáček con la giovane [[Kamila Stösslová]], fu scritto dal compositore stesso tra il 1923 e il 1925. L'opera debuttò con buon successo al [[Teatro Nazionale]] di [[Brno]] il 18 dicembre [[1926]], sotto la direzione di [[František Neumann]].
Il '''santuario di San Romedio''' è un [[santuario]] dedicato alla figura dell'[[eremita]] [[San Romedio]], situato su un ripido sperone di roccia, nello splendido scenario naturale della [[Val di Non]], nei pressi di [[Sanzeno]], ma nel territorio comunale di [[Predaia]].
 
== Periodo di composizione ==
Il santuario è costituito da cinque chiese costruite nell'arco di circa novecento anni fra il [[1000]] e il [[1918]]. Le cinque chiese sono state costruite a ridosso di una ripida parete di roccia e sono unite tra loro dai 130 gradini di una spettacolare scalinata. Esso è visitato annualmente da circa {{formatnum:200000}} pellegrini, ed è custodito da due frati dell'[[Famiglia francescana|Ordine di San Francesco d'Assisi]].
{{quote|A Praga stanno dando il ''Makropulos''. Una donna di trecentotrentasette anni, ma al tempo stesso ancor giovane e bella. Piacerebbe anche a te essere così? E sapessi quanto è infelice! Noi siamo felici perché sappiamo che la nostra vita è breve. È necessario approfittare di ogni momento, utilizzarlo nel modo giusto. Tutto va di fretta nella nostra vita - e poi la nostalgia. Quest'ultima è la mia sorte. Quella donna - una bellezza di trecentotrentasette anni - non ha avuto un cuore. Questo è triste.<ref>Lettera di Leoš Janáček a Kamila Stösslová del 28 dicembre 1922, in ''Intimate Letters. Leoš Janáček to Kamila Stösslová'', a cura di John Tyrrell, London-Boston-Princeton University Press, 1944; rist. London, Faber & Faber, 2005, pp. 40-41; traduzione italiana di Vincenzina Ottomano in ''Da Čapek a Janáček per un «desiderio di immortalità», saggio all'interno del ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro la Fenice, stagione 2012-13, p. 37.</ref>}}
 
La versione operistica della storia di Janáček viene scritta dallo stesso tra il 1923 e il 1925. Già dal 10 dicembre 1922 a Praga Janáček intuisce il potenziale della sua storia, per questo entra in corrispondenza con Čapek, che si dimostra favorevole all'idea, nonostante i problemi legali nel garantire i diritti dell'opera. Quando questi problemi vengono risolti, il 10 settembre 1923, Janáček inizia subito a lavorare sulla lirica. Dopo aver scritto il libretto, nel dicembre 1924 completa la prima stesura del lavoro, impiega un altro anno per perfezionarla, e la completa definitivamente il 3 dicembre del 1925.
== Storia ==
[[File:San Romedio8.JPG|thumb|left|Vista dei 130 scalini all'interno del santuario]]
Romedio visse tra il IV e il V secolo, erede di una ricca famiglia [[baviera|bavarese]], signore di un castello nei pressi di [[Innsbruck]] e proprietario di saline nella valle dell'[[Inn]]; dopo un pellegrinaggio a [[Roma]], donò tutti i suoi beni alla chiesa, ritirandosi in eremitaggio nella Val di Non in alcune grotte esistenti ancora oggi nei pressi del santuario. Lo seguirono due compagni, Abramo e Davide. Si narra che un giorno, dovendo recarsi a [[Trento]] per salutare [[Vigilio di Trento|Vigilio]], allora vescovo della città, chiese a Davide di sellargli il cavallo: il discepolo tornò con la notizia che un orso aveva sbranato il cavallo. Romedio non si scompose e gli ordinò di sellare l'orso, il quale docilmente si lasciò mettere la sella, conducendo poi Romedio fino a [[Trento]]. Quest'episodio è ricordato da una statua lignea posta accanto ad un arco trionfale all'ingresso del Santuario.
 
== Trama ==
Per oltre cinquecento anni la roccia che ospitava il santuario antico rimase nuda, con una scalinata scoperta e qualche [[edicola]] ora scomparsa. In basso si trovavano le stalle, i rifugi per i pellegrini e l'abitazione del custode.
 
{{quote|È atroce sopravviversi. Se sapeste com'è leggera la vita per voi! Siete vicini a tutto. Per voi ha tutto un senso. Tutto ha valore per voi. Sciocchi, siete felici per la stupida ragione che presto morirete.| Elina Makropulos, atto III<ref name= "Sablich">Versione ritmica italiana di Sergio Sablich, ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro alla Scala, stagione 2008-09.</ref>}}
La chiesa originaria intitolata a san Romedio sorse attorno al 1000 sulla tomba del Santo, con le pietre portate fin lassù dagli antichi pellegrini. Il culto a san Romedio venne riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa nel [[1300]] e la devozione al Santo si incrementò molto nel [[XV secolo]], quando il santuario venne affollato da molti pellegrini che portavano ex voto.
 
=== Atto I ===
Nel [[1489]] fu iniziata la costruzione della seconda chiesa dedicata a san Giorgio. Poi nel [[1514]] fu costruita la chiesa di san Michele e nel [[1536]] la chiesa maggiore di san Romedio. Della stessa epoca (XVI secolo) è anche il campanile, sempre in stile gotico-clesiano. Per ultima fu eretta nel [[1918]] la chiesa dell'Addolorata, in segno di ringraziamento alla [[Maria madre di Gesù|Vergine]] per la quiete ritrovata dopo la tragedia della [[Prima guerra mondiale]].
''Lo studio dell'avvocato Kolenatý, [[Praga]], 1922''
 
Vitek, archivista dell'avvocato Kolenatý, nota, riordinando i fascicoli dello studio, che il caso Gregor ''contra'' Prus è pendente ormai da quasi un secolo.
Nel [[1700]] il santuario si vestì a festa, accompagnando il visitatore pellegrino fino alla soglia della tomba del santo eremita Romedio. Vengono ricostruiti ex novo gli edifici al piano terra adibiti all'accoglienza dei pellegrini, alle stalle ed ai fienili. Le chiese vengono abbracciate con la costruzione dell'"appartamento dei Conti" e del ballatoio ([[1725]]), della sacrestia e della biblioteca in alto. La seconda parte della scalinata viene coperta e poi animata con le edicole dei misteri della passione di Cristo. Sopra la cappella di san Giorgio si innalzano due stanze di abitazione; infine viene eretto l'arco d'ingresso al luogo sacro ([[1770]]).
Entra nel frattanto proprio Albert Gregor, chiedendo notizie dell'avvocato, che però, come spiega Vitek, è ancora impegnato presso la Corte Suprema, della quale si attende la sentenza definitiva.
[[File:Giovanni Battista Unterveger, San Romedio, ante 1881.jpg|thumb|[[Giovanni Battista Unterveger]], ''Veduta del santuario di San Romedio dal fondovalle'', ante 1881]]
Appare dunque Kristina, figlia di Vitek, giovane cantante, lamentando la bravura di Emilia Marty, sua collega in teatro, e ammettendo che non riuscirà mai a raggiungere un simile livello di bravura.
 
Ritorna in quel momento Kolenatý, accompagnato (inaspettatamente) proprio da Emilia Marty.
Nel corso del XX secolo si sono aggiunti, oltre alla cappella dell'Addolorata, il parcheggio con l'edicola di san Romedio ([[1907]]) ed il recinto per gli orsi ([[1990]]).
L'artista chiede di conoscere i dettagli della « causa Gregor ''contra'' Prus », ed è subito accontentata: il caso si era aperto con la morte, nel [[1827]], del barone Joseph Ferdinand Prus, il quale non lasciò né discendenti legittimi né testamento.
L'eredità fu reclamata dal cugino, ma lo stesso fece anche un antenato di Albert, Ferdinand Gregor, sostenendo che il barone aveva verbalmente espresso tale volontà.
Emilia interrompe a questo punto l'uomo di legge chiarendo che Ferdinand Gregor era figlio illegittimo del barone e di una cantante d'opera, Ellian MacGregor.
Stupito dall'esatta conoscenza di questi vecchi fatti, ancor più che dalla rivelazione, Kolenatý fa notare che in ogni caso senza prove la famiglia Prus avrà la meglio in tribunale.
Emilia rivela allora che in un vecchio armadio, nella residenza dei Prus, l'avvocato potrà trovare ciò di cui ha bisogno: un testamento autografo ancora sigillato.
Kolenatý dubita delle parole della cantante, ma Albert insiste affinché si tenti anche quest'ultima strada, arrivando perfino a minacciare di rivolgersi al rivale Abeles.
Partito Kolenatý, Albert confida a Emilia di essere oberato dai debiti e che se non otterrà l'eredità sarà pronto ad uccidersi (l'uomo, già infatuato dell'artista, cerca in questo modo di impressionarla).
Emilia, indifferente, quasi annoiata, rifiuta le ''avànces'' di Gregor (gli pone invece strane domande: il tuo vero nome è forse MacGregor? La « mammina » ti chiama Bertiček?).
Il suo unico interesse sembra essere un plico di fogli, scritti in greco, che ella crede in possesso dell'uomo.
 
Kolenatý rientra assieme a Jaroslav Prus: il testamento era proprio nel luogo indicato e Jaroslav si congratula perciò con Albert per la vittoria - subordinata, beninteso, alla prova che Ferdinand Gregor fosse realmente il figlio illegittimo del Barone.
All'interno del Santuario sono custoditi molti artistici ex voto del XV, XVI e XVII secolo. Nella prima chiesa di san Romedio si trovano affreschi raffiguranti la Madonna con Bambino, l'[[Ultima Cena]] e una serie di angeli e santi. Nella chiesa di san Giorgio gli affreschi delle volte raffigurano i [[Dottori della Chiesa]] e i simboli dei quattro [[Evangelisti]]. Nella chiesa di san Michele, sopra l'altare, una [[Pala d'altare|pala]] del XVI secolo raffigura l'[[Arcangelo Michele]] che ricaccia [[Lucifero]] all'Inferno. Nella chiesa maggiore di san Romedio la pala dell'altare raffigura l'antico eremita con l'orso al guinzaglio, mentre gli affreschi delle pareti raffigurano i [[dodici Apostoli|dodici apostoli]], l'[[Annunciazione]] e l'[[Assunzione di Maria|Assunzione]] della Madonna.
Emilia annuncia di essere in possesso di tale prova.
 
=== Atto II ===
Il 1º agosto 1969 [[Renato Curcio]] e [[Margherita Cagol]], futuri fondatori delle [[Brigate Rosse]], si sposarono al santuario di san Romedio.<ref>{{cita news|titolo=L'amore con Margherita che sposò a San Romedio|pubblicazione=''[[Trentino (quotidiano)|Trentino]]''|data=14 marzo 2018|p=15}}</ref>
''Il palco di un teatro d'opera dopo lo spettacolo.''
 
Un macchinista e la donna delle pulizie stanno discutendo dello straordinario successo della Marty.
La festività di san Romedio martire si celebra il 15 gennaio.
Entrano il barone Prus, che cerca Emilia, suo figlio Janek e Kristina.
Fa il proprio ingresso anche la prima donna, la quale, dopo aver fatto innamorare di sé anche il giovane Janek, scaccia sia il padre che il figlio.
Anche Albert, che sopraggiunge con un costoso regalo, subisce un rifiuto.
Entra dunque il vecchio conte Hauk-Šendorf, il quale crede di aver riconosciuto in Emilia, Eugenia Montez, una zingara con la quale aveva avuto, mezzo secolo prima, un’''affaire'' in [[Andalusia]].
Emilia gli confida che Eugenia non è morta e gli intima, in spagnolo, di darle un bacio.
 
Partono tutti, eccetto Prus ed Emilia.
Durante l'estate nel Santuario si svolgono una serie di manifestazioni culturali e musicali nell'ambito dell'"Estate Romediana”.
Il barone le chiede la ragione dell'interesse da lei dimostrato per il caso Gregor contro Prus e le rivela di essere in possesso di un documento comprovante l'identità dell'amante del barone Joseph Ferdinand (Elina Makropulos) e il nome del figlio (Ferdinand Makropoulos).
Le fa notare dunque come le iniziali E.M. ricorrano spesso nella vicenda: Elina Makropulos, Ellian MacGregor, Eugenia Montez, Emilia Marty...
Assieme a questo foglio ha trovato, inoltre, molte lettere inviate dalla cantante Ellian MacGregor ( « Non son più un bambino, però riconosco che nelle lettere si potrebbe trovar molto da scoprire... da quella grazia » ) e un fascicolo sigillato.
Emilia, dopo aver reagito con ira alle insinuazioni sulla MacGregor, cerca di convincerlo a consegnarle il fascicolo.
Il barone rifiuta e conclude, uscendo, che solo un discendente di Ferdinand Makropoulos potrà legittimamente reclamare l'eredità dell'antenato.
 
Ritorna Albert supplicando Emilia di ricambiare il proprio amore. La donna, in risposta, cade misteriosamente addormentata.
== Le 5 chiese ==
La risveglia l'arrivo di Janek, il quale, ammaliato da lei, si lascia convincere a rubare i documenti trovati dal padre.
=== Chiesa antica e sacello ===
Il dialogo tra i due è però interrotto dal ritorno del barone, il quale, scacciato il ragazzo, acconsente di consegnarle ciò che brama in cambio di una notte d'amore.
Un portale romanico e una Madonna con bimbo benedicente (XII secolo) portano sul culmine della rupe dove riposano i resti mortali di san Romedio esposti nel [[sacello]] dal [[1120]].
 
=== ChiesaAtto di San RomedioIII ===
''La camera d'albergo di Emlia, la mattina seguente.''
Costruita nel [[1536]] dai conti [[Thun-Hohenstein|Thun]] davanti all'antica chiesa, accoglie i pellegrini presso il cuore del santuario. Custodisce la tela della Deposizione di scuola veronese ([[1695]]), e quella di San Romedio eremita di G. B. Chiocchetti ([[1905]]).
 
Emilia e Jaroslav hanno trascorso la notte assieme. Nonostante sia rimasto insoddisfatto (il barone ha trovato la cantante « gelida, di marmo. Fredda come lama... »<ref name="Sablich"/>), l'uomo le consegna il documento bramato.
=== Chiesa di San Michele ===
Li raggiunge la notizia che Janek si è tolto la vita per amore di Emilia; mentre il padre è preso dal rimorso, Emilia rimane assolutamente impassibile, preoccupata solo dalla goffaggine con la quale la cameriera le sta pettinando i capelli.
Tipica cappella di conti e baroni, in stile gotico-clesiano con volta a botte. Costruita nel [[1513]] dai conti Thun e dipinta da Adriano Mair nel [[1584]], custodisce un altare barocco del [[1713]].
L'interesse di Emilia si sposta dunque sul conte Hauk-Šendorf, giunto per informarla di aver lasciato la moglie e di aver organizzato, grazie al denaro che ricaverà dalla vendita dei gioielli di famiglia, una fuga d'amore in Spagna.
Irrompono quindi Albert, Kolenatý, Vítek e Kristina, accompagnati da un dottore che allontana il conte, ormai delirante.
Kolenatý ha notato che la calligrafia di Ellian MacGregor corrisponde a quella di Emilia e la accusa, perciò, di aver falsificato i documenti comprovanti la parentela di Ferdinand Gregor/Makropoulos con il defunto barone Prus.
La donna lascia la stanza dichiarando di volersi vestire, prima di chiarire ogni cosa.
 
Gregor, Kolenatý e Vítek, presi dalla smania di scoprire la verità, approfittano della sua assenza per esaminare il contenuto dei bagagli dell'artista. La ricerca frutta molti documenti e ricordi, tutti riportanti le iniziali E.M.
=== Cappella dell'Addolorata ===
Prus nota, inoltre, che anche la calligrafia di Elina Makropulos assomiglia a quella di Emilia.
Benedetta il 1º ottobre [[1923]], nasce come ex voto dei reduci della prima guerra mondiale.
 
L'artista rientra, barcollante, con in mano una bottiglia di [[whisky]]. Ha deciso infine di rivelare la verità: il suo vero nome è Elina Makropulos, nata a [[Creta]] nel [[1585]]. Suo padre, l'[[alchimista]] Hieronymus Makropulos, chiamato a Praga dall'ormai assillato dalla prossima vecchiaia [[Rodolfo II]], aveva inventato un elisir capace di prolungare la vita di trecento anni.
== L'orso ==
L'imperatore, dubitando dell'alchimista, ordinò che il rimedio fosse provato prima sulla figlia sedicenne dell'uomo.
Nel recinto per gli orsi adiacente al santuario vengono periodicamente custoditi degli orsi in cattività.
Elina, assunto l'elisir, cadde però in un sonno profondo.
Tra gli orsi più celebri si ricordano Charlie, arrivato nel 1958 e proveniente da un circo che lo aveva destinato all'abbattimento,<ref>{{Cita web |url = https://www.ilovevaldinon.it/quando-lorso-charlie-arrivo-a-san-romedio-una-storia-di-tanti-anni-fa |titolo = Quando l'orso Charlie arrivó a San Romedio, una storia di tanti anni fa
Quando, dopo molti giorni, riprese conoscenza, il padre era ormai stato imprigionato e destinato al patibolo; non le rimase dunque che fuggire.
|accesso = 27 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180528133525/https://www.ilovevaldinon.it/quando-lorso-charlie-arrivo-a-san-romedio-una-storia-di-tanti-anni-fa|dataarchivio=28 maggio 2018|urlmorto=no}}</ref> e due orse nate nel recinto del santuario nel 1996, Cleo e Cora, poi trasferite presso il [[Parco faunistico di Spormaggiore]].<ref>{{Cita web |url = http://www.parcofaunistico.tn.it/parco-faunistico/storia |titolo = Storia del Parco, Parco Faunistico di Spormaggiore |accesso = 24 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180123151244/http://www.parcofaunistico.tn.it/parco-faunistico/storia|dataarchivio=23 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref>
Durante i successivi tre secoli, la donna ha assunto molteplici identità, amato molti uomini e affinato la propria voce al punto da incarnare, nelle diverse generazioni, le migliori cantanti d'opera.
Da marzo 2013 nel recinto vive Bruno, un esemplare di orso bruno dei Carpazi sequestrato ad un privato che lo deteneva illegalmente, insieme ad altri animali, a [[Palestrina]] nei pressi di [[Roma]].<ref>{{Cita web|url=http://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/san-romedio-l-orso-%C3%A8-gi%C3%A0-arrivato-1.1247292 |titolo=San Romedio, l'orso è già arrivato|autore=Giacomo Eccher |editore=Trentino|data =12 marzo 2013|accesso=2 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201040036/http://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/san-romedio-l-orso-%C3%A8-gi%C3%A0-arrivato-1.1247292|dataarchivio=1º dicembre 2017|urlmorto=no}}</ref> A seguito del sequestro è stato effettuato un tentativo di reinserimento in natura scegliendo come area quella del [[Parco Nazionale d'Abruzzo]] ma l'animale, abituato alla vita in cattività, non è riuscito ad ambientarsi rendendo necessaria il trasferimento in un'area controllata.<ref>{{Cita web|url=https://www.lifeintravel.it/orso-a-san-romedio-val-di-non.html|titolo=L'orso torna a San Romedio... solo turismo per la Val di Non?|autore=Leonardo|editore=Lifeintravel.it|accesso=2 aprile 2019
L'unica persona cui confidò il proprio segreto, l'amatissimo Pepi (il barone Joseph Ferdinand Prus), chiese ed ottenne dalla donna la formula Makropulos.
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130315000617/https://www.lifeintravel.it/orso-a-san-romedio-val-di-non.html|dataarchivio=15 marzo 2014|urlmorto=no}}</ref>
L'effetto dell'elisir è, nel 1922, ormai prossimo al termine. Elina è dunque tornata a Praga per recuperare la formula ed ottenere così altri trecento anni di vita.
Solo ora realizza però che l'eterna giovinezza l'ha condannata ad un'esausta apatia ( « è lo stesso, cantar o tacere. Sazia voler bene, sazia voler il male. Stanca la terra, stanca il cielo! E sappi, anche l'anima muore »<ref name="Sablich"/>), decide perciò di lasciarsi morire.
Invecchiata, tra lo stupore dei presenti, a vista d'occhio, la donna offre a Kristina la formula, prefigurandole una carriera ancor più folgorante di quella della Marty.
La giovane, afferrato il documento, lo incenerisce sulla fiamma di una candela.
Elina spira pronunciando in greco le prime parole del ''[[Padre Nostro]]''.
 
== Cast della prima rappresentazione assoluta ==
== Come raggiungere il santuario ==
[[File:Sentiero delle Forre di San Romedio.JPG|thumb|Una vista dell'ardito (ma per famiglie) sentiero per il santuario.]]
;In macchina: Dall'abitato di [[Sanzeno]] parte una stretta via asfaltata che percorre per 1&nbsp;km circa un [[Gola (geografia)|canyon]] fino ad arrivare al parcheggio nei pressi del santuario.
;A piedi: Partendo dal parcheggio del [[Museo Retico]] a Sanzeno si può percorrere il ''sentiero delle forre di San Romedio'', ricavato da un ex-acquedotto realizzato nella metà del 1800 per scopi irrigui, trasformato in sentiero a picco sul canyon che termina nei pressi del santuario.
 
{| class="wikitable"
== Galleria d'immagini ==
!Ruolo
<gallery>
!Interprete
Immagine:S. Romedio - panoramio.jpg
|-
Immagine:S. Romedio - panoramio (1).jpg
|Emilia Marty
Immagine:S. Romedio - panoramio (2).jpg
|[[Alexandra Čvanová]]
Immagine:S. Romedio - panoramio (3).jpg
|-
</gallery>
|Albert Gregor
|[[Emil Olšovský]]
|-
|Kolenatý
|[[Ferdinand Pour]]
|-
|Vítek
|[[Valentin Šindler]]
|-
|Kristina
|[[Jožka Mattesová]]
|-
|Jaroslav Prus
|[[Zdeněk Otava]]
|-
|Janek
|[[Antonín Pelc]]
|-
|Hauk-Šendorf
|[[Václav Šindler]]
|-
|macchinista
|[[Jaroslav Čihák]]
|-
|donna delle pulizie
|[[Jelena Ježičová]]
|-
|cameriera
|
|-
| colspan="2" |Direttore: [[František Neumann]]
|-
|}
 
== Note«Věc» Makropulos ==
Il titolo originale dell'opera, lo stesso utilizzato da Čapek per la propria commedia, è polisemantico: il lemma ceco ''věc'' significa, infatti, ''cosa'' e può essere diversamente interpretato e tradotto.
<references/>
 
Nel terzo atto, quando si parla del «věc Makropulos» ci si riferisce ad un preciso oggetto: la busta gialla in cui è contenuta la formula dell'elisir di lunga vita (la traduzione corretta potrebbe dunque essere «documento» o «formula»<ref>Traduzione di Emanuele Bonomi, ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro la Fenice, stagione 2012-13, p. 106.</ref>).
== Voci correlate ==
Per traslato il termine può però essere riferito alla vicenda della commedia (e dell'opera) e, ancora più in generale, all'intero mistero originato dalla formula dell'alchimista cretese<ref name="Sablich"/>.
* [[Museo Retico]]
Per questo, il titolo ''Věc Makropulos'' è comunemente tradotto ''L'affare'' o ''Il caso Makropulos''<ref>Per la prima alternativa si è propeso, ad esempio, in occasione della messa in scena alla [[Teatro alla Scala|Scala]] del 2009, per la seconda in quella del 2013 al [[Teatro La Fenice]].</ref>.
* [[Comunità San Romedio]]
 
==Note==
== Altri progetti ==
<references/>
{{interprogetto|commons=Category:San Romedio Sanctuary}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [https://web.archive.org/web/20150418193013/http://www.teatrolafenice.it/media/3usbj1362990961.pdf Programma di sala], con libretto (cecoslovacco e italiano) e note, per l'allestimento 2013 al [[Teatro La Fenice]] di Venezia
* {{cita web|url=http://www.santimartiri.org|titolo=Sito ufficiale|editore=www.santimartiri.org|data=|accesso=22 agosto 2018}}
* [http://www.rodoni.ch/FENICE-VENEZIA/makropulos_libretto.pdf Libretto] (traduzione italiana di Sergio Sablich), per l'allestimento della [[Stagioni liriche del Teatro alla Scala|stagione 2009]] del [[Teatro alla Scala]] di Milano
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|musica classica}}
{{portale|architettura|cattolicesimo|Trentino-Alto Adige}}
 
[[Categoria:SantuariOpere cattoliciliriche delladi provincia diLeoš Trento|RomedioJanáček]]
[[Categoria:PredaiaOpere liriche in lingua ceca]]
[[Categoria:Opere liriche basate su opere teatrali]]