L'ultima fortezza e L'affare Makropulos: differenze tra le pagine

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{{Opera
{{F|romanzi di avventura|luglio 2017}}
|titoloitaliano=L'affare Makropulos
{{libro
| immagine = Leos_Janacek_relief.jpg
|tipo = storico
| didascalia = Leos Janacek
|titolo = L'ultima fortezza
|titolooriginale=Věc Makropulos
|titoloalfa = Ultima fortezza, L'
|linguaoriginale= [[lingua ceca|ceca]]
|titoloorig = The Fort
|genere = [[romanzoopera lirica]]
|libretto=libretto proprio
|annoorig = 2010
|soggetto=''Věc Makropulos'' di [[Karel Čapek]]
|annoita= 2012
|numeroatti=tre
|lingua = en
|epocacomposizione=1923-1926
|sottogenere = [[romanzo storico]], [[romanzo di avventura]]
|primarappresentazione=18 dicembre [[1926]]
|protagonista = [[Peleg Wadsworth]]
|teatro=[[Teatro Nazionale]], [[Brno]]
|antagonista = [[John Moore]]
|personaggi=*''Emilia Marty'', alias ''Elina Makropulos'', famosa cantante lirica ([[soprano]])
* ''Albert Gregor'' ([[tenore]])
* ''Dr Kolenatý'', un avvocato ([[baritono]])
* ''Vítek'', un archivista (tenore)
* ''Kristina'', sua figlia, una giovane cantante ([[mezzo soprano]])
* il barone ''Jaroslav Prus'' (baritono)
* ''Janek'', suo figlio (tenore)
* il conte ''Hauk-Šendorf'' (tenore)
* un ''macchinista'' (baritono)
* una ''donna delle pulizie'' ([[contralto]])
* una ''cameriera'' ([[contralto]])
* [[Coro (musica)|coro]] maschile (invisibile)
}}
 
'''''L'affare Makropulos''''' ('''''Věc Makropulos''''', in [[lingua ceca]]) è la penultima [[opera lirica|opera]] di [[Leoš Janáček]]. Il [[libretto]], basato sull'omonima ''pièce'' di [[Karel Čapek]], ma ispirato anche alla relazione di Janáček con la giovane [[Kamila Stösslová]], fu scritto dal compositore stesso tra il 1923 e il 1925. L'opera debuttò con buon successo al [[Teatro Nazionale]] di [[Brno]] il 18 dicembre [[1926]], sotto la direzione di [[František Neumann]].
'''''L'ultima fortezza''''' (''The Fort'') è un romanzo storico avventuroso scritto da [[Bernard Cornwell]]. Il libro narra gli eventi della [[Spedizione di Penobscot]] del [[1779]] durante la [[guerra d'indipendenza americana]].
 
== Periodo di composizione ==
==Trama==
{{quote|A Praga stanno dando il ''Makropulos''. Una donna di trecentotrentasette anni, ma al tempo stesso ancor giovane e bella. Piacerebbe anche a te essere così? E sapessi quanto è infelice! Noi siamo felici perché sappiamo che la nostra vita è breve. È necessario approfittare di ogni momento, utilizzarlo nel modo giusto. Tutto va di fretta nella nostra vita - e poi la nostalgia. Quest'ultima è la mia sorte. Quella donna - una bellezza di trecentotrentasette anni - non ha avuto un cuore. Questo è triste.<ref>Lettera di Leoš Janáček a Kamila Stösslová del 28 dicembre 1922, in ''Intimate Letters. Leoš Janáček to Kamila Stösslová'', a cura di John Tyrrell, London-Boston-Princeton University Press, 1944; rist. London, Faber & Faber, 2005, pp. 40-41; traduzione italiana di Vincenzina Ottomano in ''Da Čapek a Janáček per un «desiderio di immortalità», saggio all'interno del ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro la Fenice, stagione 2012-13, p. 37.</ref>}}
Nell'estate del [[1779]], le forze dell'esercito britannico stabiliscono una serie di fortificazioni concentrate in un forte situato nella penisola di ''Majabigwaduce'', sulla [[baia di Penobscot]], con l'obiettivo di instaurare una presenza militare in questa zona della costa e creare una nuova colonia conosciuta con il nome di Nuova Irlanda. In risposta a ciò, lo stato del [[Massachusetts]], con il supporto del [[Congresso Continentale]], invia una spedizione con lo scopo di scacciare gli inglesi. Le truppe americane sbarcano e tentano di portare un assedio alla fortezza britannica con una serie di azioni gravosamente ostacolata dai disaccordi per il controllo della spedizione tra il [[commodoro]] [[Dudley Saltonstall]] ed il [[generale]] [[Solomon Lovell]]. L'operazione finisce in un disastro quando una flotta britannica sotto il comando di [[Sir George Collier]] giunse, spingendo la flotta americana alla totale autoditruzione lungo il fiume Penobscot. Nel romanzo il reggimento britannico riporta la vittoria grazie al coraggio del [[tenente]] [[John Moore]].
 
La versione operistica della storia di Janáček viene scritta dallo stesso tra il 1923 e il 1925. Già dal 10 dicembre 1922 a Praga Janáček intuisce il potenziale della sua storia, per questo entra in corrispondenza con Čapek, che si dimostra favorevole all'idea, nonostante i problemi legali nel garantire i diritti dell'opera. Quando questi problemi vengono risolti, il 10 settembre 1923, Janáček inizia subito a lavorare sulla lirica. Dopo aver scritto il libretto, nel dicembre 1924 completa la prima stesura del lavoro, impiega un altro anno per perfezionarla, e la completa definitivamente il 3 dicembre del 1925.
==Personaggi==
===Gran Bretagna===
====Esercito====
* [[Brigadier Generale]] [[Frencis McLean]], ([[1717]], [[Scozia]]) è il comandante in capo dell'Ottantaduesimo [[reggimento]] [[gran Bretagna|britannico]]. Arruolatosi nell'esercito di [[Giorgio III del Regno Unito|Re Giorgio III]], viene mandato in servizio in [[Portogallo]]. È piuttosto basso, il viso sciupato dalle intemperie, sul quale spiccano i piccoli occhi di un azzurro vivido, dall'espressioni bonaria e al tempo stessa scaltra. Per oltre quarant'anni ha militato nell'esercito, partecipando a una ventina di strenue battaglie da cui ne è uscito con il braccio destro quasi fuori uso, una lieve [[Claudicazione|zoppìa]] e una visione tollerante dell'umanità peccatrice. Spesso elogia la [[Scozia]] e le sue [[Kilt|tradizioni]].
* [[Capitano di vascello]] [[Henry Mowat]], ([[1734]], [[Scozia]] - [[1798]] [[Chesapeake Bay]]) è il comandante in capo della flotta britannica.
* [[Tenente]] [[John Moore]], [[1761]], [[Glasgow]] - [[1809]] [[A Coruña]]) è il vicecomandante di McLean. [[Ufficiale (forze armate)|Ufficiale pagatore]] dell'Ottantaduesimo. Viene descritto come un giovane uomo pronto a combattere per una causa superiore, pronto a morire per l'amore di una donna, pronto a cambiare le sorti di un combattimento armato soltanto dal proprio cuore.
* [[Capitano di fregata|Comandante di fregata]] [[Andrew Barkley]] comandante della ''HMS Blonde'', un ufficiale in giubba blu e [[cappello|tricorno]] di tela incatramata che usa spesso il suo cannocchiale. Ha un'aria accigliata e meditabonda.
* [[Mister Fennel]], [[guardiamarina]] della ''HMS Blonde'', è colui che segnala la necessità di un pilota locale che sia in grado di indirizzare la nave.
* [[McLure]] ([[1749]], [[Hamilton (Scozia)|Hamilton]]) [[sergente]] a testa di sei [[fanteria|fanti]] dell'Ottantaduesimo, [[reggimento]] agli ordini del [[Duca di Hamilton]].
 
== Trama ==
====Lealisti e popolazione====
* John Calef, è il [[dottore]] del villaggio di Majabigwaduce. Viene descritto come un uomo tarchiato sulla cinquantina. Porta un cappello a tesa larga sopra una parrucca poco incipriata che gli incorniciava il viso grassoccio in cui l'unico elemento di spicco era una larga mascella. Si presenta a McLean offrendosi di fargli da consigliere, da medico e da procacciatore di tutto quanto potesse servirgli. Ha dovuto abbandonare [[Boston]] per colpa dei ribelli.
* Bethany Fletcher
* Joseph e Phoebe Perkins sono una coppia del villaggio di Majabigwaduce. Hanno avuto sei figlie femmine e la moglie è incinta della settima, Temperanza, quando arriva la flotta britannica.
* William Hutchings è un ragazzo che accompagna in mare lo zio [[pescatore]]. Agita freneticamente una mano in direzioni delle navi britanniche quando arrivano a Majabigwaduce.
* Sig. Hutchings è lo zio di William Hutchings, al contrario del nipote, quando vede arrivare la flotta britannica durante una battuta di pesca sputa in mare, definendola il [[diavolo]].
 
{{quote|È atroce sopravviversi. Se sapeste com'è leggera la vita per voi! Siete vicini a tutto. Per voi ha tutto un senso. Tutto ha valore per voi. Sciocchi, siete felici per la stupida ragione che presto morirete.| Elina Makropulos, atto III<ref name= "Sablich">Versione ritmica italiana di Sergio Sablich, ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro alla Scala, stagione 2008-09.</ref>}}
===Stati Uniti d'America===
====Esercito====
* [[Generale di Brigata]] [[Solomon Lovell]], ([[1732]], [[Abington (Massachusetts)|Abington]] - [[1801]] [[Weymouth (Massachusetts)|Weymouth]]) è il comandante in capo del reggimento americano. Viene descritto come un soldato con esperienza, ma proveniente da una famiglia di contadini.
* [[Capitano di Vascello]] [[Commodoro]] [[Dudley Saltonstall]], [[1738]], [[New London (Connecticut)|New London]] - [[1796]], [[Caraibi]]) è il comandante in capo della flotta americana. Viso dal mento pronunciato, occhi scuri con sguardo tagliente.
* [[Generale di Brigata]] [[Peleg Wadsworth]], ([[1748]], [[Duxbury (Massachusetts)|Duxbury]] - [[1829]], [[Hiram (Maine)|Hiram]]) è il vicecomandante di Solomon Lovell. Dopo aver studiato a [[Università di Harvard|Harvard]], diventa un insegnante di scuola, prima della guerra si allenna con i suoi 17 studenti (tra cui si ricordano le gemmelle Rebecca e Dorcas Fowler con il cugino Jered Fowler; Johnny Fiske; il figlio Alxander Wadsworth. È sposato con Elizhabet Wadsworth e ha tre figli: Alexander, 5 anni; Charles, 3 anni; Zilpha, di pochi mesi. Fu capitano della guarnigione della città di [[Lexington (Massachusetts)|Lexington]] e aiutante di [[George Washington]] nell'[[esercito continentale]]. Viene descritto come un uomo dal grande valore morale.
* [[Colonnello]] [[Paul Revere]] ([[1735]], [[Boston]] - [[1818]], [[Boston]]) è un ufficiale comandante del reggimento d'[[artiglieria]] del [[Massachusetts]]. Viene accusato di [[peculato]] per essersi fatto consegnare le paghe e le razioni alimentari di trenta soldati inesistenti. Viene descritto come un bravo e sincero patriota, anche se impetuoso e capace di seminare zizzania.
* [[Maggiore]] Todd è l'[[aiutante di campo]] del generale [[Artemas Ward|Ward]]. Fin dall'inizio sono note le sue controversie ricorrenti con [[Paul Revere]] (a quanto pare Todd, dopo aver prestato servizio in artiglieria agli ordini di Revere, aveva chiesto di essere trasferito per protesta contro la disorganizzazione del reggimento). Viene descritto come un uomo attento e scrupoloso.
* [[Generale]] [[Artemas Ward]], ([[1727]], [[Shrewbury]] - [[1800]], [[Shrewbury]]) è il [[generale]] che manda a [[Peleg Wadsworth|Wadsworth]] una lettera per mezzo del suo aiutante di campo Todd con l'accusa di [[peculato]] al colonnello [[Paul Revere]]. Di lui si sa che ha spesso qualche dolore alla gamba e che invecchia visibilmente.
* [[Mister Fanning]] (Coninsby), è una [[guardiamarina]] della ''Warren'', è descritto come un uomo molto rispettoso. Viene chiamato da [[Saltonstall]] "Mister Coninsgby" ovvero il guardiamarina morto di febbre sostituito da Fanning; dopo il fallimento dei suoi svariati e nervosi tentativi di farsi riconoscere dal [[Comandante (grado militare)|comandante]], ha abbandonato qualsiasi speranza di sentirsi chiamare con il suo vero nome.
====Ribelli e popolazione====
* James Fletcher, è un giovano alto e biondo, le mani callose e annerite dal continuo maneggiare sartiame incatramato e reti da pesca impeciate. Indossa un paio di brache di una ruvida stoffa tessuta in casa e una casacca di tela, stivali informi e un berretto lavorato a maglia. Dopo aver fatto da pilota locale per la flotta britannica, spinto dalla sorella Bethany Fletcher si unisce alla causa di libertà servendo i ribelli con la sua conoscenza del posto.
 
==Convogli= navaliAtto I ===
''Lo studio dell'avvocato Kolenatý, [[Praga]], 1922''
===Gran Bretagna===
* ''HMS Blonde'', [[fregata (nave)|fregata]] da trentadue [[cannoni]], la [[nave da guerra]] più grande di cui disponde la marina britannica. Dopo aver portato l'esercito britannico, fa ritorno a [[New York]].
* ''HMS Albany'', [[sloop]] della marina britannica.
* ''HMS North'', sloop della marina britannica, ha il fasciame marcio e più buchi di un setaccio.
* ''HMS Nautilus'', sloop della marina britannica.
* ''HMS Hope'', sloop della marina britannica.
* altre 5 [[navi da trasporto]]
===Stati Uniti d'America===
====Marina da guerra continentale====
* ''Warren'', "fregata" della [[United States Navy|marina da guerra continentale]]. È la [[nave da guerra]] più grande che dispone la flotta americana.
====Altri convogli navali citati====
* ''Messaggera'', lancia a un solo albero, lunga una quarantina di piedi. Piccola imbarcazione con vele scure con una dozzina di remi che le permette di procedere rapidamente. È una delle veloci imbarcazioni di cui si serviva il governo del [[Massachusetts]] per inviare messaggi.
* ''King-Killer'', [[scuna|schooner]] corsara. Il nome spiccava in bianco sulla poppa dello scafo pitturato interamente di nero e con le vele coperte di striature di sporcizia. Aveva una dozzina di cannoni, più che sufficienti per indurre la maggior parte dei mercantili inglesi a una rapida resa, ed era stata costruita apposta per guizzare via come un lampo e sottrarsi in tal modo a qualsiasi nave della [[Royal Navy]].
 
Vitek, archivista dell'avvocato Kolenatý, nota, riordinando i fascicoli dello studio, che il caso Gregor ''contra'' Prus è pendente ormai da quasi un secolo.
==Edizioni==
Entra nel frattanto proprio Albert Gregor, chiedendo notizie dell'avvocato, che però, come spiega Vitek, è ancora impegnato presso la Corte Suprema, della quale si attende la sentenza definitiva.
* {{cita libro|autore=Bernard Cornwell|titolo=The Fort|anno=2010|edizione=1|lingua=en|editore=HarperCollins}}
Appare dunque Kristina, figlia di Vitek, giovane cantante, lamentando la bravura di Emilia Marty, sua collega in teatro, e ammettendo che non riuscirà mai a raggiungere un simile livello di bravura.
* {{cita libro|autore=Bernard Cornwell|titolo=L'ultima fortezza|anno=2012|editore= TEA|edizione=Tea-TeaDue}}
 
Ritorna in quel momento Kolenatý, accompagnato (inaspettatamente) proprio da Emilia Marty.
{{portale|letteratura}}
L'artista chiede di conoscere i dettagli della « causa Gregor ''contra'' Prus », ed è subito accontentata: il caso si era aperto con la morte, nel [[1827]], del barone Joseph Ferdinand Prus, il quale non lasciò né discendenti legittimi né testamento.
L'eredità fu reclamata dal cugino, ma lo stesso fece anche un antenato di Albert, Ferdinand Gregor, sostenendo che il barone aveva verbalmente espresso tale volontà.
Emilia interrompe a questo punto l'uomo di legge chiarendo che Ferdinand Gregor era figlio illegittimo del barone e di una cantante d'opera, Ellian MacGregor.
Stupito dall'esatta conoscenza di questi vecchi fatti, ancor più che dalla rivelazione, Kolenatý fa notare che in ogni caso senza prove la famiglia Prus avrà la meglio in tribunale.
Emilia rivela allora che in un vecchio armadio, nella residenza dei Prus, l'avvocato potrà trovare ciò di cui ha bisogno: un testamento autografo ancora sigillato.
Kolenatý dubita delle parole della cantante, ma Albert insiste affinché si tenti anche quest'ultima strada, arrivando perfino a minacciare di rivolgersi al rivale Abeles.
Partito Kolenatý, Albert confida a Emilia di essere oberato dai debiti e che se non otterrà l'eredità sarà pronto ad uccidersi (l'uomo, già infatuato dell'artista, cerca in questo modo di impressionarla).
Emilia, indifferente, quasi annoiata, rifiuta le ''avànces'' di Gregor (gli pone invece strane domande: il tuo vero nome è forse MacGregor? La « mammina » ti chiama Bertiček?).
Il suo unico interesse sembra essere un plico di fogli, scritti in greco, che ella crede in possesso dell'uomo.
 
Kolenatý rientra assieme a Jaroslav Prus: il testamento era proprio nel luogo indicato e Jaroslav si congratula perciò con Albert per la vittoria - subordinata, beninteso, alla prova che Ferdinand Gregor fosse realmente il figlio illegittimo del Barone.
[[Categoria:Romanzi di Bernard Cornwell]]
Emilia annuncia di essere in possesso di tale prova.
[[Categoria:Romanzi storici]]
 
[[Categoria:Romanzi di avventura]]
=== Atto II ===
''Il palco di un teatro d'opera dopo lo spettacolo.''
 
Un macchinista e la donna delle pulizie stanno discutendo dello straordinario successo della Marty.
Entrano il barone Prus, che cerca Emilia, suo figlio Janek e Kristina.
Fa il proprio ingresso anche la prima donna, la quale, dopo aver fatto innamorare di sé anche il giovane Janek, scaccia sia il padre che il figlio.
Anche Albert, che sopraggiunge con un costoso regalo, subisce un rifiuto.
Entra dunque il vecchio conte Hauk-Šendorf, il quale crede di aver riconosciuto in Emilia, Eugenia Montez, una zingara con la quale aveva avuto, mezzo secolo prima, un’''affaire'' in [[Andalusia]].
Emilia gli confida che Eugenia non è morta e gli intima, in spagnolo, di darle un bacio.
 
Partono tutti, eccetto Prus ed Emilia.
Il barone le chiede la ragione dell'interesse da lei dimostrato per il caso Gregor contro Prus e le rivela di essere in possesso di un documento comprovante l'identità dell'amante del barone Joseph Ferdinand (Elina Makropulos) e il nome del figlio (Ferdinand Makropoulos).
Le fa notare dunque come le iniziali E.M. ricorrano spesso nella vicenda: Elina Makropulos, Ellian MacGregor, Eugenia Montez, Emilia Marty...
Assieme a questo foglio ha trovato, inoltre, molte lettere inviate dalla cantante Ellian MacGregor ( « Non son più un bambino, però riconosco che nelle lettere si potrebbe trovar molto da scoprire... da quella grazia » ) e un fascicolo sigillato.
Emilia, dopo aver reagito con ira alle insinuazioni sulla MacGregor, cerca di convincerlo a consegnarle il fascicolo.
Il barone rifiuta e conclude, uscendo, che solo un discendente di Ferdinand Makropoulos potrà legittimamente reclamare l'eredità dell'antenato.
 
Ritorna Albert supplicando Emilia di ricambiare il proprio amore. La donna, in risposta, cade misteriosamente addormentata.
La risveglia l'arrivo di Janek, il quale, ammaliato da lei, si lascia convincere a rubare i documenti trovati dal padre.
Il dialogo tra i due è però interrotto dal ritorno del barone, il quale, scacciato il ragazzo, acconsente di consegnarle ciò che brama in cambio di una notte d'amore.
 
=== Atto III ===
''La camera d'albergo di Emlia, la mattina seguente.''
 
Emilia e Jaroslav hanno trascorso la notte assieme. Nonostante sia rimasto insoddisfatto (il barone ha trovato la cantante « gelida, di marmo. Fredda come lama... »<ref name="Sablich"/>), l'uomo le consegna il documento bramato.
Li raggiunge la notizia che Janek si è tolto la vita per amore di Emilia; mentre il padre è preso dal rimorso, Emilia rimane assolutamente impassibile, preoccupata solo dalla goffaggine con la quale la cameriera le sta pettinando i capelli.
L'interesse di Emilia si sposta dunque sul conte Hauk-Šendorf, giunto per informarla di aver lasciato la moglie e di aver organizzato, grazie al denaro che ricaverà dalla vendita dei gioielli di famiglia, una fuga d'amore in Spagna.
Irrompono quindi Albert, Kolenatý, Vítek e Kristina, accompagnati da un dottore che allontana il conte, ormai delirante.
Kolenatý ha notato che la calligrafia di Ellian MacGregor corrisponde a quella di Emilia e la accusa, perciò, di aver falsificato i documenti comprovanti la parentela di Ferdinand Gregor/Makropoulos con il defunto barone Prus.
La donna lascia la stanza dichiarando di volersi vestire, prima di chiarire ogni cosa.
 
Gregor, Kolenatý e Vítek, presi dalla smania di scoprire la verità, approfittano della sua assenza per esaminare il contenuto dei bagagli dell'artista. La ricerca frutta molti documenti e ricordi, tutti riportanti le iniziali E.M.
Prus nota, inoltre, che anche la calligrafia di Elina Makropulos assomiglia a quella di Emilia.
 
L'artista rientra, barcollante, con in mano una bottiglia di [[whisky]]. Ha deciso infine di rivelare la verità: il suo vero nome è Elina Makropulos, nata a [[Creta]] nel [[1585]]. Suo padre, l'[[alchimista]] Hieronymus Makropulos, chiamato a Praga dall'ormai assillato dalla prossima vecchiaia [[Rodolfo II]], aveva inventato un elisir capace di prolungare la vita di trecento anni.
L'imperatore, dubitando dell'alchimista, ordinò che il rimedio fosse provato prima sulla figlia sedicenne dell'uomo.
Elina, assunto l'elisir, cadde però in un sonno profondo.
Quando, dopo molti giorni, riprese conoscenza, il padre era ormai stato imprigionato e destinato al patibolo; non le rimase dunque che fuggire.
Durante i successivi tre secoli, la donna ha assunto molteplici identità, amato molti uomini e affinato la propria voce al punto da incarnare, nelle diverse generazioni, le migliori cantanti d'opera.
L'unica persona cui confidò il proprio segreto, l'amatissimo Pepi (il barone Joseph Ferdinand Prus), chiese ed ottenne dalla donna la formula Makropulos.
L'effetto dell'elisir è, nel 1922, ormai prossimo al termine. Elina è dunque tornata a Praga per recuperare la formula ed ottenere così altri trecento anni di vita.
Solo ora realizza però che l'eterna giovinezza l'ha condannata ad un'esausta apatia ( « è lo stesso, cantar o tacere. Sazia voler bene, sazia voler il male. Stanca la terra, stanca il cielo! E sappi, anche l'anima muore »<ref name="Sablich"/>), decide perciò di lasciarsi morire.
Invecchiata, tra lo stupore dei presenti, a vista d'occhio, la donna offre a Kristina la formula, prefigurandole una carriera ancor più folgorante di quella della Marty.
La giovane, afferrato il documento, lo incenerisce sulla fiamma di una candela.
Elina spira pronunciando in greco le prime parole del ''[[Padre Nostro]]''.
 
== Cast della prima rappresentazione assoluta ==
 
{| class="wikitable"
!Ruolo
!Interprete
|-
|Emilia Marty
|[[Alexandra Čvanová]]
|-
|Albert Gregor
|[[Emil Olšovský]]
|-
|Kolenatý
|[[Ferdinand Pour]]
|-
|Vítek
|[[Valentin Šindler]]
|-
|Kristina
|[[Jožka Mattesová]]
|-
|Jaroslav Prus
|[[Zdeněk Otava]]
|-
|Janek
|[[Antonín Pelc]]
|-
|Hauk-Šendorf
|[[Václav Šindler]]
|-
|macchinista
|[[Jaroslav Čihák]]
|-
|donna delle pulizie
|[[Jelena Ježičová]]
|-
|cameriera
|
|-
| colspan="2" |Direttore: [[František Neumann]]
|-
|}
 
== «Věc» Makropulos ==
Il titolo originale dell'opera, lo stesso utilizzato da Čapek per la propria commedia, è polisemantico: il lemma ceco ''věc'' significa, infatti, ''cosa'' e può essere diversamente interpretato e tradotto.
 
Nel terzo atto, quando si parla del «věc Makropulos» ci si riferisce ad un preciso oggetto: la busta gialla in cui è contenuta la formula dell'elisir di lunga vita (la traduzione corretta potrebbe dunque essere «documento» o «formula»<ref>Traduzione di Emanuele Bonomi, ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro la Fenice, stagione 2012-13, p. 106.</ref>).
Per traslato il termine può però essere riferito alla vicenda della commedia (e dell'opera) e, ancora più in generale, all'intero mistero originato dalla formula dell'alchimista cretese<ref name="Sablich"/>.
Per questo, il titolo ''Věc Makropulos'' è comunemente tradotto ''L'affare'' o ''Il caso Makropulos''<ref>Per la prima alternativa si è propeso, ad esempio, in occasione della messa in scena alla [[Teatro alla Scala|Scala]] del 2009, per la seconda in quella del 2013 al [[Teatro La Fenice]].</ref>.
 
==Note==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
* [https://web.archive.org/web/20150418193013/http://www.teatrolafenice.it/media/3usbj1362990961.pdf Programma di sala], con libretto (cecoslovacco e italiano) e note, per l'allestimento 2013 al [[Teatro La Fenice]] di Venezia
* [http://www.rodoni.ch/FENICE-VENEZIA/makropulos_libretto.pdf Libretto] (traduzione italiana di Sergio Sablich), per l'allestimento della [[Stagioni liriche del Teatro alla Scala|stagione 2009]] del [[Teatro alla Scala]] di Milano
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|musica classica}}
 
[[Categoria:Opere liriche di Leoš Janáček]]
[[Categoria:Opere liriche in lingua ceca]]
[[Categoria:Opere liriche basate su opere teatrali]]