Umm Kulthum e L'affare Makropulos: differenze tra le pagine

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{{BioOpera
|titoloitaliano=L'affare Makropulos
|Nome = Umm
| immagine = Leos_Janacek_relief.jpg
|Cognome = Kulthum
| didascalia = Leos Janacek
|PreData = [[lingua araba|arabo]]: أم كلثوم altre traslitterazioni possibili: '''Oum Kalthoum''', '''Oum Kalsoum''', '''Oum Kalthum''', '''Omm Kolsoum''', '''Umm Kolthoum''', '''Om Kolthom'''
|titolooriginale=Věc Makropulos
|Sesso = F
|linguaoriginale= [[lingua ceca|ceca]]
|LuogoNascita = El Senbellawein
|genere=[[opera lirica]]
|GiornoMeseNascita = 31 dicembre
|libretto=libretto proprio
|AnnoNascita = 1904
|soggetto=''Věc Makropulos'' di [[Karel Čapek]]
|LuogoMorte = Il Cairo
|numeroatti=tre
|GiornoMeseMorte = 3 febbraio
|epocacomposizione=1923-1926
|AnnoMorte = 1975
|primarappresentazione=18 dicembre [[1926]]
|Attività = cantante
|teatro=[[Teatro Nazionale]], [[Brno]]
|Epoca = 1900
|personaggi=*''Emilia Marty'', alias ''Elina Makropulos'', famosa cantante lirica ([[soprano]])
|Attività2 = musicista
* ''Albert Gregor'' ([[tenore]])
|Nazionalità = egiziana
* ''Dr Kolenatý'', un avvocato ([[baritono]])
|PostNazionalità = , tra le più celebri e amate in tutto il mondo arabo, e i suoi [[album discografico|album]] ancora sono ancora tra i più venduti tra quelli in arabo
* ''Vítek'', un archivista (tenore)
* ''Kristina'', sua figlia, una giovane cantante ([[mezzo soprano]])
* il barone ''Jaroslav Prus'' (baritono)
* ''Janek'', suo figlio (tenore)
* il conte ''Hauk-Šendorf'' (tenore)
* un ''macchinista'' (baritono)
* una ''donna delle pulizie'' ([[contralto]])
* una ''cameriera'' ([[contralto]])
* [[Coro (musica)|coro]] maschile (invisibile)
}}
 
'''''L'affare Makropulos''''' ('''''Věc Makropulos''''', in [[lingua ceca]]) è la penultima [[opera lirica|opera]] di [[Leoš Janáček]]. Il [[libretto]], basato sull'omonima ''pièce'' di [[Karel Čapek]], ma ispirato anche alla relazione di Janáček con la giovane [[Kamila Stösslová]], fu scritto dal compositore stesso tra il 1923 e il 1925. L'opera debuttò con buon successo al [[Teatro Nazionale]] di [[Brno]] il 18 dicembre [[1926]], sotto la direzione di [[František Neumann]].
== Biografia ==
 
== Periodo di composizione ==
Umm Kulthum nacque nel villaggio di Tamay-az-Zahayra, presso la città di El Senbellawein, nel governatorato di [[Governatorato di Dakahlia|Ad Daqahliyah]]; la sua data di nascita precisa è sconosciuta, ma dopo numerose ricerche fatte dal Ministero dell'Informazione Egiziano è stata posta al 31 dicembre del 1904.
{{quote|A Praga stanno dando il ''Makropulos''. Una donna di trecentotrentasette anni, ma al tempo stesso ancor giovane e bella. Piacerebbe anche a te essere così? E sapessi quanto è infelice! Noi siamo felici perché sappiamo che la nostra vita è breve. È necessario approfittare di ogni momento, utilizzarlo nel modo giusto. Tutto va di fretta nella nostra vita - e poi la nostalgia. Quest'ultima è la mia sorte. Quella donna - una bellezza di trecentotrentasette anni - non ha avuto un cuore. Questo è triste.<ref>Lettera di Leoš Janáček a Kamila Stösslová del 28 dicembre 1922, in ''Intimate Letters. Leoš Janáček to Kamila Stösslová'', a cura di John Tyrrell, London-Boston-Princeton University Press, 1944; rist. London, Faber & Faber, 2005, pp. 40-41; traduzione italiana di Vincenzina Ottomano in ''Da Čapek a Janáček per un «desiderio di immortalità», saggio all'interno del ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro la Fenice, stagione 2012-13, p. 37.</ref>}}
 
La versione operistica della storia di Janáček viene scritta dallo stesso tra il 1923 e il 1925. Già dal 10 dicembre 1922 a Praga Janáček intuisce il potenziale della sua storia, per questo entra in corrispondenza con Čapek, che si dimostra favorevole all'idea, nonostante i problemi legali nel garantire i diritti dell'opera. Quando questi problemi vengono risolti, il 10 settembre 1923, Janáček inizia subito a lavorare sulla lirica. Dopo aver scritto il libretto, nel dicembre 1924 completa la prima stesura del lavoro, impiega un altro anno per perfezionarla, e la completa definitivamente il 3 dicembre del 1925.
=== Gli esordi ===
 
== Trama ==
Già da bambina, mostrava eccezionale talento per il canto, al punto che, all'età di 12 anni, il padre la travestì da maschio per farla entrare in un piccolo gruppo teatrale che egli stesso dirigeva. Quattro anni dopo, venne notata da un famoso cantante, [[Abu El Ala Mohamed]], e da un famoso [[liuto|liutista]], [[Zakaria Ahmed]], che le chiesero d'accompagnarli al [[Cairo]]. Attese di rispondere al loro invito fino all'età di 23 anni, nel frattempo continuando a cantare abbigliata da ragazzo in numerosi piccoli teatri.
 
{{quote|È atroce sopravviversi. Se sapeste com'è leggera la vita per voi! Siete vicini a tutto. Per voi ha tutto un senso. Tutto ha valore per voi. Sciocchi, siete felici per la stupida ragione che presto morirete.| Elina Makropulos, atto III<ref name= "Sablich">Versione ritmica italiana di Sergio Sablich, ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro alla Scala, stagione 2008-09.</ref>}}
Evitava con cura la vita mondana.
 
=== IlAtto CairoI ===
''Lo studio dell'avvocato Kolenatý, [[Praga]], 1922''
In quel periodo, fece due incontri molto interessanti. Il primo fu con [[Ahmed Rami]], un poeta che scrisse per lei 137 canzoni, e la introdusse alla [[letteratura francese]] che aveva appreso alla [[Sorbona]]. L'altro incontro fu con [[Mohamed El Kasabji]], un virtuoso del liuto che la presentò all'Arabian Theatre Palace, dove avrebbe avuto il suo primo grande successo. Nel [[1932]], divenne abbastanza famosa da cominciare una grande tournée (in città come [[Damasco]], [[Baghdad]], [[Beirut]], e [[Tripoli]]). Questa fama inoltre le permise, nel [[1948]], di incontrare [[Gamal Abdel Nasser]], il [[Presidente dell'Egitto]], che non nascose la sua ammirazione per lei, e che successivamente portò tutto l'[[Egitto]] ad amarla; un "amore" reciproco, visto il vivo patriottismo di Umm.
 
Vitek, archivista dell'avvocato Kolenatý, nota, riordinando i fascicoli dello studio, che il caso Gregor ''contra'' Prus è pendente ormai da quasi un secolo.
=== Gli anni '50 ===
Entra nel frattanto proprio Albert Gregor, chiedendo notizie dell'avvocato, che però, come spiega Vitek, è ancora impegnato presso la Corte Suprema, della quale si attende la sentenza definitiva.
Appare dunque Kristina, figlia di Vitek, giovane cantante, lamentando la bravura di Emilia Marty, sua collega in teatro, e ammettendo che non riuscirà mai a raggiungere un simile livello di bravura.
 
Ritorna in quel momento Kolenatý, accompagnato (inaspettatamente) proprio da Emilia Marty.
In parallelo con la sua carriera di cantante, perseguiva anche una carriera d'attrice, che abbandonò presto, a causa della mancanza del contatto personale ed emozionale con il pubblico. Nel [[1953]] sposò un uomo che rispettava ed ammirava, il medico [[Hassen El Hafnaoui]], preoccupandosi di includere una clausola che le avrebbe permesso di divorziare. Continuò la sua carriera di cantante, ricevendo, nel [[1967]], anche un telegramma da [[Charles de Gaulle]]. Le venne ben presto diagnosticato un grave caso di [[nefrite]].
L'artista chiede di conoscere i dettagli della « causa Gregor ''contra'' Prus », ed è subito accontentata: il caso si era aperto con la morte, nel [[1827]], del barone Joseph Ferdinand Prus, il quale non lasciò né discendenti legittimi né testamento.
L'eredità fu reclamata dal cugino, ma lo stesso fece anche un antenato di Albert, Ferdinand Gregor, sostenendo che il barone aveva verbalmente espresso tale volontà.
Emilia interrompe a questo punto l'uomo di legge chiarendo che Ferdinand Gregor era figlio illegittimo del barone e di una cantante d'opera, Ellian MacGregor.
Stupito dall'esatta conoscenza di questi vecchi fatti, ancor più che dalla rivelazione, Kolenatý fa notare che in ogni caso senza prove la famiglia Prus avrà la meglio in tribunale.
Emilia rivela allora che in un vecchio armadio, nella residenza dei Prus, l'avvocato potrà trovare ciò di cui ha bisogno: un testamento autografo ancora sigillato.
Kolenatý dubita delle parole della cantante, ma Albert insiste affinché si tenti anche quest'ultima strada, arrivando perfino a minacciare di rivolgersi al rivale Abeles.
Partito Kolenatý, Albert confida a Emilia di essere oberato dai debiti e che se non otterrà l'eredità sarà pronto ad uccidersi (l'uomo, già infatuato dell'artista, cerca in questo modo di impressionarla).
Emilia, indifferente, quasi annoiata, rifiuta le ''avànces'' di Gregor (gli pone invece strane domande: il tuo vero nome è forse MacGregor? La « mammina » ti chiama Bertiček?).
Il suo unico interesse sembra essere un plico di fogli, scritti in greco, che ella crede in possesso dell'uomo.
 
Kolenatý rientra assieme a Jaroslav Prus: il testamento era proprio nel luogo indicato e Jaroslav si congratula perciò con Albert per la vittoria - subordinata, beninteso, alla prova che Ferdinand Gregor fosse realmente il figlio illegittimo del Barone.
=== L' ultimo concerto ===
Emilia annuncia di essere in possesso di tale prova.
 
=== Atto II ===
Umm Kulthum tenne il suo ultimo concerto al Palazzo del [[Nilo]]. Gli esami avevano rilevato che la sua malattia era inoperabile quindi traslocò negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove trasse beneficio per qualche tempo della tecnologia medica più avanzata, ma, nel [[1975]], rientrando in patria, si rese necessaria la sua ospitalizzazione a causa della sua salute oramai in declino. Le preghiere dei suoi concittadini furono enormi e plateali.
''Il palco di un teatro d'opera dopo lo spettacolo.''
 
Un macchinista e la donna delle pulizie stanno discutendo dello straordinario successo della Marty.
Morì all'ospedale del [[Cairo]] il [[3 febbraio]] [[1975]].
Entrano il barone Prus, che cerca Emilia, suo figlio Janek e Kristina.
Fa il proprio ingresso anche la prima donna, la quale, dopo aver fatto innamorare di sé anche il giovane Janek, scaccia sia il padre che il figlio.
Anche Albert, che sopraggiunge con un costoso regalo, subisce un rifiuto.
Entra dunque il vecchio conte Hauk-Šendorf, il quale crede di aver riconosciuto in Emilia, Eugenia Montez, una zingara con la quale aveva avuto, mezzo secolo prima, un’''affaire'' in [[Andalusia]].
Emilia gli confida che Eugenia non è morta e gli intima, in spagnolo, di darle un bacio.
 
Partono tutti, eccetto Prus ed Emilia.
== Curiosità ==
Il barone le chiede la ragione dell'interesse da lei dimostrato per il caso Gregor contro Prus e le rivela di essere in possesso di un documento comprovante l'identità dell'amante del barone Joseph Ferdinand (Elina Makropulos) e il nome del figlio (Ferdinand Makropoulos).
Le fa notare dunque come le iniziali E.M. ricorrano spesso nella vicenda: Elina Makropulos, Ellian MacGregor, Eugenia Montez, Emilia Marty...
Assieme a questo foglio ha trovato, inoltre, molte lettere inviate dalla cantante Ellian MacGregor ( « Non son più un bambino, però riconosco che nelle lettere si potrebbe trovar molto da scoprire... da quella grazia » ) e un fascicolo sigillato.
Emilia, dopo aver reagito con ira alle insinuazioni sulla MacGregor, cerca di convincerlo a consegnarle il fascicolo.
Il barone rifiuta e conclude, uscendo, che solo un discendente di Ferdinand Makropoulos potrà legittimamente reclamare l'eredità dell'antenato.
 
Ritorna Albert supplicando Emilia di ricambiare il proprio amore. La donna, in risposta, cade misteriosamente addormentata.
* Il suo funerale fu, letteralmente, epocale. Una folla immensa, seguiva il feretro, dalla sua casa al cimitero. Il corteo si estese per circa 10 chilometri.
La risveglia l'arrivo di Janek, il quale, ammaliato da lei, si lascia convincere a rubare i documenti trovati dal padre.
Il dialogo tra i due è però interrotto dal ritorno del barone, il quale, scacciato il ragazzo, acconsente di consegnarle ciò che brama in cambio di una notte d'amore.
 
=== Atto III ===
* La sua vita e il rapporto artistico ed affettivo ultra-cinquantennale con Ahmad Rami hanno ispirato a [[Sélim Nassib]] il romanzo ''Ti ho amata per la tua voce'', racconto immaginario di una relazione platonica tra la cantante ed un grande poeta.
''La camera d'albergo di Emlia, la mattina seguente.''
 
Emilia e Jaroslav hanno trascorso la notte assieme. Nonostante sia rimasto insoddisfatto (il barone ha trovato la cantante « gelida, di marmo. Fredda come lama... »<ref name="Sablich"/>), l'uomo le consegna il documento bramato.
Li raggiunge la notizia che Janek si è tolto la vita per amore di Emilia; mentre il padre è preso dal rimorso, Emilia rimane assolutamente impassibile, preoccupata solo dalla goffaggine con la quale la cameriera le sta pettinando i capelli.
L'interesse di Emilia si sposta dunque sul conte Hauk-Šendorf, giunto per informarla di aver lasciato la moglie e di aver organizzato, grazie al denaro che ricaverà dalla vendita dei gioielli di famiglia, una fuga d'amore in Spagna.
Irrompono quindi Albert, Kolenatý, Vítek e Kristina, accompagnati da un dottore che allontana il conte, ormai delirante.
Kolenatý ha notato che la calligrafia di Ellian MacGregor corrisponde a quella di Emilia e la accusa, perciò, di aver falsificato i documenti comprovanti la parentela di Ferdinand Gregor/Makropoulos con il defunto barone Prus.
La donna lascia la stanza dichiarando di volersi vestire, prima di chiarire ogni cosa.
 
Gregor, Kolenatý e Vítek, presi dalla smania di scoprire la verità, approfittano della sua assenza per esaminare il contenuto dei bagagli dell'artista. La ricerca frutta molti documenti e ricordi, tutti riportanti le iniziali E.M.
== Discografia parziale ==
Prus nota, inoltre, che anche la calligrafia di Elina Makropulos assomiglia a quella di Emilia.
 
L'artista rientra, barcollante, con in mano una bottiglia di [[whisky]]. Ha deciso infine di rivelare la verità: il suo vero nome è Elina Makropulos, nata a [[Creta]] nel [[1585]]. Suo padre, l'[[alchimista]] Hieronymus Makropulos, chiamato a Praga dall'ormai assillato dalla prossima vecchiaia [[Rodolfo II]], aveva inventato un elisir capace di prolungare la vita di trecento anni.
*''Amal Hayati'' - [[Sono]]
L'imperatore, dubitando dell'alchimista, ordinò che il rimedio fosse provato prima sulla figlia sedicenne dell'uomo.
*''Enta Omri'' - [[Sono]]
Elina, assunto l'elisir, cadde però in un sonno profondo.
*''Arak Asia el Dama - A Ghadn Alkaaka'' - [[Sono Cairo]]
Quando, dopo molti giorni, riprese conoscenza, il padre era ormai stato imprigionato e destinato al patibolo; non le rimase dunque che fuggire.
*''Fat el Mead'' - [[Sono Cairo]]
Durante i successivi tre secoli, la donna ha assunto molteplici identità, amato molti uomini e affinato la propria voce al punto da incarnare, nelle diverse generazioni, le migliori cantanti d'opera.
*''Hagartek'' - [[EMI]]
L'unica persona cui confidò il proprio segreto, l'amatissimo Pepi (il barone Joseph Ferdinand Prus), chiese ed ottenne dalla donna la formula Makropulos.
*''Retrospective'' - [[Artists Arabes Associes]]
L'effetto dell'elisir è, nel 1922, ormai prossimo al termine. Elina è dunque tornata a Praga per recuperare la formula ed ottenere così altri trecento anni di vita.
*''The Classics'' - CD, [[EMI Arabia]], [[2001]]
Solo ora realizza però che l'eterna giovinezza l'ha condannata ad un'esausta apatia ( « è lo stesso, cantar o tacere. Sazia voler bene, sazia voler il male. Stanca la terra, stanca il cielo! E sappi, anche l'anima muore »<ref name="Sablich"/>), decide perciò di lasciarsi morire.
*''La Diva'' - CD, EMI arabia, [[1998]]
Invecchiata, tra lo stupore dei presenti, a vista d'occhio, la donna offre a Kristina la formula, prefigurandole una carriera ancor più folgorante di quella della Marty.
*''La Diva II'' - CD, EMI Arabia, 1998
La giovane, afferrato il documento, lo incenerisce sulla fiamma di una candela.
*''La Diva III'' - CD, EMI Arabia, 1998
Elina spira pronunciando in greco le prime parole del ''[[Padre Nostro]]''.
*''La Diva IV'' - CD, EMI Arabia, 1998
*''La Diva V'' - CD, EMI Arabia, 1998
*''Alf lil au leila''
*''Fakkarouni''
*''El atlal'' (Le rovine)
 
== Cast della prima rappresentazione assoluta ==
{{Portale|musica}}
 
{| class="wikitable"
[[ar:أم كلثوم (مغنية)]]
!Ruolo
[[bs:Umm Kulthum]]
!Interprete
[[ca:Umm Kulthum (cantant)]]
|-
[[cs:Umm Kulthum]]
|Emilia Marty
[[cy:Umm Kulthum]]
|[[de:UmmAlexandra KulthumČvanová]]
|-
[[en:Umm Kulthum]]
|Albert Gregor
[[eo:Umm Kulthum]]
|[[es:UmmEmil KalzumOlšovský]]
|-
[[fa:ام کلثوم (خواننده)]]
|Kolenatý
[[fi:Umm Kulthum]]
|[[fr:OumFerdinand KalsoumPour]]
|-
[[gl:Umm Kulthum]]
|Vítek
[[he:אום כולתום]]
|[[Valentin Šindler]]
[[ja:ウム・クルスーム]]
|-
[[ko:음 쿨둠]]
|Kristina
[[la:Umm Kulthum]]
|[[ms:UmmJožka KulthumMattesová]]
|-
[[nl:Umm Kulthum]]
|Jaroslav Prus
[[pl:Umm Kulthum]]
|[[pt:UmmZdeněk KulthumOtava]]
|-
[[ru:Умм Кульсум]]
|Janek
[[scn:Umm Kulthum]]
|[[sv:OmAntonín KhalsoumPelc]]
|-
[[zh:邬恩·考儿荪]]
|Hauk-Šendorf
|[[Václav Šindler]]
|-
|macchinista
|[[Jaroslav Čihák]]
|-
|donna delle pulizie
|[[Jelena Ježičová]]
|-
|cameriera
|
|-
| colspan="2" |Direttore: [[František Neumann]]
|-
|}
 
== «Věc» Makropulos ==
Il titolo originale dell'opera, lo stesso utilizzato da Čapek per la propria commedia, è polisemantico: il lemma ceco ''věc'' significa, infatti, ''cosa'' e può essere diversamente interpretato e tradotto.
 
Nel terzo atto, quando si parla del «věc Makropulos» ci si riferisce ad un preciso oggetto: la busta gialla in cui è contenuta la formula dell'elisir di lunga vita (la traduzione corretta potrebbe dunque essere «documento» o «formula»<ref>Traduzione di Emanuele Bonomi, ''Programma di sala'' per la rappresentazione al Teatro la Fenice, stagione 2012-13, p. 106.</ref>).
Per traslato il termine può però essere riferito alla vicenda della commedia (e dell'opera) e, ancora più in generale, all'intero mistero originato dalla formula dell'alchimista cretese<ref name="Sablich"/>.
Per questo, il titolo ''Věc Makropulos'' è comunemente tradotto ''L'affare'' o ''Il caso Makropulos''<ref>Per la prima alternativa si è propeso, ad esempio, in occasione della messa in scena alla [[Teatro alla Scala|Scala]] del 2009, per la seconda in quella del 2013 al [[Teatro La Fenice]].</ref>.
 
==Note==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
* [https://web.archive.org/web/20150418193013/http://www.teatrolafenice.it/media/3usbj1362990961.pdf Programma di sala], con libretto (cecoslovacco e italiano) e note, per l'allestimento 2013 al [[Teatro La Fenice]] di Venezia
* [http://www.rodoni.ch/FENICE-VENEZIA/makropulos_libretto.pdf Libretto] (traduzione italiana di Sergio Sablich), per l'allestimento della [[Stagioni liriche del Teatro alla Scala|stagione 2009]] del [[Teatro alla Scala]] di Milano
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|musica classica}}
 
[[Categoria:Opere liriche di Leoš Janáček]]
[[Categoria:Opere liriche in lingua ceca]]
[[Categoria:Opere liriche basate su opere teatrali]]