Manlio Cancogni e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 12: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Start|13:41, 18 lug 2019 (CEST)}}
|Nome = Manlio
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 1 |voce = Alen Ožbolt |turno = |tipo = consensuale prorogata |data = 2019 luglio 12 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 64 }}
|Cognome = Cancogni
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 2 |voce = Vita da strega |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 luglio 12 |multipla = |argomenti = pagine di servizio, televisione |temperatura = 26 }}
|Sesso = M
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 3 |voce = Eleonora Giovannini |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 luglio 12 |multipla = |argomenti = letteratura |temperatura = 100 }}
|LuogoNascita = Bologna
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|GiornoMeseNascita = 16 luglio
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|AnnoNascita = 1916
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|LuogoMorte = Marina di Pietrasanta
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 7 |voce = Nintendo Business Technology Development |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 12 |multipla = |argomenti = videogiochi, aziende |temperatura = 2 }}
|GiornoMeseMorte = 1 settembre
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 8 |voce = Burstcoin |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 12 |multipla = |argomenti = informatica, economia |temperatura = 0 }}
|AnnoMorte = 2015
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|NoteMorte = <ref>[http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/09/01/news/e_morto_a_pietrasanta_lo_scrittore_manlio_cancogni-121989033/?ref=HREC1-8 È morto a Pietrasanta lo scrittore Manlio Cancogni]</ref>
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Start|13:41, 18 lug 2019 (CEST)}}
|Epoca = 1900
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 1 |voce = Tremofobia |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 12 |durata = < un giorno |multipla = }}
|Attività = scrittore
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Stop}}
|Attività2 = giornalista
|Attività3 = insegnante
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Manlio Cancogni.jpg
}}
 
==Biografia==
Nacque da genitori [[Versilia|versiliesi]]: il padre Giuseppe e la madre Maria Pistoresi, infatti, si erano trasferiti per un breve periodo nel capoluogo emiliano durante la [[prima guerra mondiale]]. La famiglia fece ritorno in [[Toscana]] pochi mesi dopo la sua nascita. Dal [[1917]] al [[1940]] Manlio Cancogni visse a [[Roma]]; nella capitale svolse tutto il suo curriculum scolastico. Nel [[1926]] si iscrisse al [[Liceo ginnasio Torquato Tasso (Roma)|Liceo Tasso]], che era il liceo della Roma-bene. Dal [[1934]] proseguì gli studi al [[Liceo classico statale Giulio Cesare|«Giulio Cesare]]», dove frequentò i tre anni di liceo e conseguì la maturità classica. Successivamente, si iscrisse all'[[Università La Sapienza]]. Durante gli anni di università, prestò il [[servizio militare]] nel Corpo degli [[Alpini]] a [[Bassano del Grappa]] (1936), ma non gli fu data l'idoneità, perché si ammalò e finì in ospedale. Nel [[1938]] si laureò in Legge e successivamente in Filosofia. A Roma conobbe [[Carlo Cassola]] del quale fu grande amico fino alla morte di quest'ultimo. Conobbe anche [[Carlo Levi]], [[Mario Luzi]], [[Eugenio Montale]], [[Luigi Silori]], Luciano Luisi e molti altri.
 
Dette il concorso per l'insegnamento di storia e filosofia nel [[1939]] e insegnò come incaricato a Roma nell'anno scolastico 1939-1940 al Liceo Virgilio. Vinse poi il concorso nel 1940 e andò ad insegnare a [[Sarzana]] (SP) su sua richiesta, perché intendeva avvicinarsi il più possibile alla sua amata Versilia. Nel [[1942]] pubblicò i primi racconti su ''[[Il Frontespizio]]'' e ''[[Letteratura (rivista)|Letteratura]]''. Poi fu richiamato alle armi: combatté nella [[Campagna italiana di Grecia|Campagna di Grecia]] e in seguito sul fronte [[Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)|albanese]]. Dopo la Liberazione si stabilì a [[Firenze]], dove ebbe inizio la sua attività giornalistica. Esordì alla ''[[La Nazione|Nazione del popolo]]'', poi fu chiamato a [[Milano]] a collaborare con quotidiani e riviste nazionali. Del Cancogni giornalista è da ricordare l'inchiesta svolta nel [[1956]] contro la corruzione nella cosa pubblica che divenne famosa per il titolo a tutta pagina ''Capitale corrotta = Nazione infetta''.<ref>L'articolo uscì per L'Espresso il 22 gennaio [[1956]]; Cancogni e denunciò le facilitazioni che la [[Società Generale Immobiliare]], aveva dal Consiglio Comunale della capitale tese ad ottenere varianti ai [[Piano Regolatore Generale|piani particolareggiati]].</ref>
 
Cancogni scrisse per il ''[[Corriere della Sera]]'', ''[[La Stampa]]'', ''[[Il Popolo]]'', ''[[L'Europeo]]'', ''[[Botteghe Oscure (periodico)|Botteghe Oscure]]'', ''[[L'Espresso]]'' (per il quale fu corrispondente da [[Parigi]]), ''[[Il Giornale]]''<ref>{{Cita news|autore=[[Giuseppe Conte (scrittore)|Giuseppe Conte]]|titolo=Dalle inchieste al romanzo. Cancogni maestro di stile|pubblicazione=ilGiornale.it|data=2 settembre 2015|url=http://m.ilgiornale.it/news/2015/09/02/dalle-inchieste-al-romanzo-cancogni-maestro-di-stile/1165496|accesso=3 settembre 2017}}</ref> e altri giornali e riviste italiani. È stato un giornalista piuttosto attivo e in vista. A [[Milano]], strinse una buona amicizia con [[Luciano Bianciardi]], con il quale collaborò per alcune opere sul Risorgimento per conto della [[Feltrinelli]]. Dalla casa editrice milanese ricevette l'incarico di scrivere una storia della [[spedizione dei Mille]], ma dovette rinunciare a favore della sua nomina a corrispondente da [[Parigi]] dell<nowiki>'</nowiki>''Espresso''; l'incarico fu passato allo stesso Bianciardi, che scrisse ''[[Da Quarto a Torino]]''<ref>Manlio Cancogni, ''La mia amicizia con Bianciardi'' in AAVV, ''Luciano Bianciardi. Tra neocapitalismo e contestazione'', Roma, Editori Riuniti, 1992.</ref>. Tra il [[1967]] e il [[1968]] fu direttore de ''[[La Fiera Letteraria]]''. Negli anni Sessanta pubblicò l'intervista a [[Giorgio Bassani|Bassani]] intitolata ''Perché ho scritto l'Airone?''.
 
Alla fine degli anni Sessanta si recò negli [[Stati Uniti]] per insegnare [[letteratura italiana]] allo Smith College di [[Northampton (Massachusetts)|Northampton]]. Da allora ha diviso la sua vita fra il [[Massachusetts]] e [[Marina di Pietrasanta]]. Tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta accumulò una serie di successi letterari per i suoi romanzi, alcuni dei quali ricevettero premi e riconoscimenti di spicco. Dagli anni Ottanta Cancogni si dedicò sempre più all'attività di docente, interrompendo quella di scrittore. Fu l'editore [[Fazi Editore|Fazi]] a convincerlo a tornare alla scrittura. Nel [[1997]] uscì ''Lettere a Manhattan''. Fu subito un successo, seguito da ''Il Mister'' (2000), ambientato nel mondo del calcio. Dal [[1943]] Manlio Cancogni era sposato con Maria Vittoria Vittori, fiorentina, con la quale visse gli ultimi anni della sua vita a [[Fiumetto]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/08/14/cancogni-il-rifugio-nellamata-fiumetto.html Cancogni e il rifugio nell'amata Fiumetto - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
==Poetica==
Una delle problematiche più frequentate (in modo più o meno esplicito) dell'opera di Cancogni è la ricerca della [[verità]]. Se da un lato Cancogni lavora su un giornalismo pungente, impegnato e controcorrente; dall'altro l'attività di scrittore diviene un'immersione nella storia dell'Italia del Novecento. È costante nei suoi romanzi un'ironia che oscilla tra il [[dramma]]tico e il [[Farsa (genere teatrale)|grottesco]], accanto a toni pacati e a una generale tendenza all'[[understatement]]. La sua opera lascia così intravedere gli eventi della sua epoca sotto una luce diversa e inusuale.
 
La sua narrativa presta inoltre particolare attenzione alla dimensione quotidiana della vita e al senso della memoria. Risalta anche il gusto per il ritratto [[psicologia|psicologico]]; il costante riproporsi di motivi [[autobiografia|autobiografici]]; la cura delle [[narrativa|geometrie narrative]].
 
Un tema ricorrente è la guerra sul fronte greco-albanese. ''[[La linea del Tomori]]'' è ambientato nell'Italia pre-bellica e nella guerra in [[Albania]]. ''Gli angeli neri'' narra la storia degli [[anarchia|anarchici italiani]]. ''Il Mister'' è dedicato alla figura di [[Zdeněk Zeman]], "un uomo di gioco e non di potere", come ha più volte detto in varie interviste<ref>Filippo Maria Battaglia, "Zeman uomo di gioco, non di Potere. Temo per lui", Skysport</ref>.
 
==Premi e riconoscimenti==
* [[1966]]: [[Premio Bagutta]], per ''[[La linea del Tomori]]''.
* [[1973]]: [[Premio Strega]], per ''[[Allegri, gioventù]]''.
* [[1985]]: [[Premio Viareggio]] per ''Quella strana felicità''.
* [[1987]]: [[Premio Grinzane Cavour]] per ''Il genio e il niente''.
* [[2010]]: Premio del [[Pen Club]] Italiano per ''La sorpresa''. L'autore ha presenziato allo spoglio dei voti durante la finale svoltasi a [[Compiano]] (PR).
 
== Opere ==
*''Delitto sullo scoglio'', Roma, Edizioni di Lettere d'oggi, 1942.
*''La carriera di Pimlico'', Torino, Einaudi, 1956.
*''L'odontotecnico'', Torino, Einaudi, 1957.
*''Cos'è l'amicizia'', Milano, Feltrinelli, 1958.
*''Storia dello squadrismo'', Milano, Longanesi, 1959.
* ''Una parigina'', Milano, Feltrinelli, 1960.
*''Parlami, dimmi qualcosa'', Milano, Feltrinelli, 1962.
*''[[La linea del Tomori]]'', Milano, A. Mondadori, 1965; ''Signor tenente'', Roma, Elliot, 2014. ISBN 978-88-6192-531-1..
*''La camicia rossa'', Firenze, Vallecchi, 1967.
*''Lo scialle di Maria'', Milano, Rizzoli, 1967.
*''Azorin e Mirò'', Milano, Rizzoli, 1968.
*''Il Napoleone del Plata'', con [[Ivan Boris]], Milano, Rizzoli, 1970.
*''Il ritorno'', Milano, Rizzoli, 1971.
*''Gli squadristi'', Milano, Longanesi, 1972.
*''[[Allegri, gioventù]]'', Milano, Rizzoli, 1973.
*''L'amore lungo'', Milano, Rizzoli, 1976.
*''Il latte del poeta'', Milano, Rizzoli, 1977.
*''Perfidi inganni'', Milano, Rizzoli, 1978.
*''Adua'', come Giuseppe Tugnoli, con [[Franca Cancogni]], Milano, Rizzoli, 1978.
*''Al sole di settembre'', come Giuseppe Tugnoli, Milano, Rizzoli, 1979.
*''Libro e moschetto. Dialogo sulla cultura italiana durante il fascismo'', con [[Giuliano Manacorda]], Torino, ERI, 1979.
*''Nostra Signora della Speranza'', Milano, Rizzoli, 1980.
*''La gioventù'', Milano, Rizzoli, 1981.
*''Una bambina da Philippeville'', Firenze, Pananti, 1982.
*''Il principe di Gadames'', Milano, Mursia, 1982.
*''Le leonesse'', Milano, Editoriale nuova, 1982.
*''La coincidenza'', Milano, Editoriale nuova, 1984.
*''Quella strana felicità'', Milano, Rizzoli, 1985. ISBN 88-17-66170-8.
*''Dolci spine'', Milano, Rizzoli, 1986. ISBN 88-17-66171-6.
*''La ragazza del Pellegrino'', Firenze, Pananti, 1986.
*''La vita nuova'', Sarzana, Carpena, 1986.
*''Il genio e il niente'', Milano, Longanesi, 1987. ISBN 88-304-0726-7; ''Il viaggio di Guido Reni'', Roma, Elliot, 2013. ISBN 978-88-6192-383-6.
*''Rimorsi'', Firenze, Pananti, 1988.
*''Mario Marcucci. Marine'', Firenze, Pananti, 1989.
*''Quei generosi errori. La Rivoluzione francese'', Firenze, Pananti, 1989.
*''Volo di notte'', Firenze, Pananti, 1989.
*''Se un gallo canta'', Fucecchio, Erba d'Arno, 1989.
*''L'ultimo ad andarsene'', Genova, Marietti, 1990. ISBN 88-211-6224-9.
*''L'avanguardia a bocca chiusa'', Firenze, Pananti, 1990.
*''La sorpresa'', Milano, Libri Scheiwiller, 1991. ISBN 88-7644-166-2.
*''La conquista. Sulle tracce di Cristoforo Colombo'', Firenze, Pananti, 1992.
*''Giuseppe Biagi'', Forte dei Marmi, Edizioni d'arte Pegaso, 1992.
*''Gli angeli neri. Storia degli anarchici italiani'', Firenze, Ponte alle Grazie, 1994. ISBN 88-7928-186-0.
*''Tobia'', Firenze, Pananti, 1995.
*''Il fascismo. Storia di un regime che occupò un ventennio e travolse l'Italia. Ancora oggi se ne discute'', Firenze, Bulgarini, 1997. ISBN 88-234-1234-X.
*''Lettere a Manhattan'', Roma, Fazi, 1997. ISBN 88-8112-043-7.
*''Caro Tonino, un anno dal diluvio'', Forte dei Marmi, Galleria Pegaso, 1997.
*''Matelda. Racconto di un amore'', Roma, Fazi, 1998. ISBN 88-8112-091-7.
*''Sonetti per la Madonna'', con [[Ron Banerjee]], Firenze, Maschietto&Musolino, 1999. ISBN 88-87700-11-7.
*''Il mister'', Roma, Fazi, 2000. ISBN 88-8112-135-2.
*''L'impero degli odori'', Reggio Emilia, Diabasis, 2001. ISBN 88-8103-126-4.
*''Gli scervellati. La seconda guerra mondiale nei ricordi di uno di loro'', Reggio Emilia, Diabasis, 2003. ISBN 88-8103-377-1.
*''Sposi a Manhattan'', Reggio Emilia, Diabasis, 2005. ISBN 88-8103-408-5.
*''Caro Tonino'', Reggio Emilia, Diabasis, 2006. ISBN 88-8103-415-8.
*''L'ultimo viaggio di Mussolini'', Firenze, Le Lettere, 2008. ISBN 88-6087-120-4.
*''La cugina di Londra'', Roma, Elliot, 2011. ISBN 978-88-6192-248-8.
*''Toro delle meraviglie'', Milano, Cairo, 2012. ISBN 978-88-6052-426-3.
*''Tutto mi è piaciuto. Conversazione sulla libertà, la letteratura e la vita'', Roma, Elliot, 2013. ISBN 978-88-6192-323-2.
*''Così parlò Carpendras'', Roma, Elliot, 2013. ISBN 978-88-6192-324-9. (antologia degli scritti apparsi su "La Fiera Letteraria", 1967-1968)
*''Il racconto più lungo. Storia della mia vita. Conversazioni con Giovanni Capecchi'', Novara, Interlinea, 2014. ISBN 978-88-8212-961-3.
*''Dov'era la verità'', Roma, Elliot, 2015. ISBN 978-88-6192-866-4.
 
===Prosa radiofonica e televisiva===
Per la [[RAI]]:
*''[[Gaby e il cavallo]]'', radiodramma, regia di [[Gilberto Visintini]] con [[Corrado De Cristofaro]], [[Giuseppe Pertile]], [[Lino Capolicchio]], [[Stefania Casini]], [[Enrico Bertorelli]], [[Gianni Esposito]], [[Giancarlo Padoan]], [[Carlo Ratti]], [[Massimo Dapporto]], [[Maurizio Manetti]], [[Giancarlo Giubilo]] per la radiocronaca<ref>Fu messo in onda martedì 6 gennaio [[1976]] sul Programma nazionale ore 21,15.</ref>
*''[[Giuseppe Verdi]]'', [[sceneggiato televisivo]], [[1963]].
 
==Bibliografia==
Sull'opera di Cancogni hanno scritto: [[Luigi Baldacci (critico letterario)|Luigi Baldacci]], [[Geno Pampaloni]], [[Eugenio Montale]], [[Giuseppe De Robertis]], [[Carlo Bo]], [[Enzo Siciliano]], [[Pietro Citati]], [[Walter Mauro]] e [[Cesare Garboli]].
 
Iole Fiorillo Magri ha pubblicato uno studio sull'opera di Cancogni oggi considerato un saggio di riferimento.
Tra gli ultimi saggi sullo scrittore: ''Manlio Cancogni: bibliografia delle opere e della critica (1939-2010)''.<ref>{{cita libro|curatore= Federica Depaolis |curatore2= Walter Scancarello|titolo= Manlio Cancogni: bibliografia delle opere e della critica (1939-2010)|url= https://books.google.it/books/about/Manlio_Cancogni.html?id=AJWLZwEACAAJ&source=kp_book_description&redir_esc=y | isbn= 9788890252372 |città= Pontedera |editore= Bibliografia e Informazione| anno=2011}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
*[[Gian Carozzi]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|q}}
 
==Collegamenti esterni==
*Fazi editore, [http://www.fazieditore.it/Autore.aspx?id=26 Scheda su Manlio Cancogni]
*{{cita web|http://www.lostraniero.net/archivio/10-ottobre-n-112/121-la-lezione-di-un-indisciplinato.html|Intervista del 2009}}
*{{cita web|http://qn.quotidiano.net/cultura/2012/04/13/697014-sferza_cancogni_vita_fuori_branco.shtml|Intervista del 2012}}
 
{{Premio Bagutta}}
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{{Portale|biografie|letteratura}}
 
[[Categoria:Vincitori del Premio Bagutta]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Strega]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Viareggio]]
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[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma|Cancogni]]