Sergio Mattarella e Raffaele Pettazzoni: differenze tra le pagine

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{{Carica pubblica
|nome = Sergio Mattarella
|immagine = Presidente Sergio Mattarella.jpg
|didascalia =
|carica = 12º [[Presidente della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio = 3 febbraio [[2015]]
|mandatofine =
|primoministro = [[Matteo Renzi]]<br />[[Paolo Gentiloni]]
|predecessore = [[Giorgio Napolitano]]
|carica2 = [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Giudice della Corte costituzionale]]
|mandatoinizio2 = 11 ottobre [[2011]]
|mandatofine2 = 2 febbraio [[2015]]
|carica3 = [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]]
|mandatoinizio3 = 22 dicembre [[1999]]
|mandatofine3 = 11 giugno [[2001]]
|presidente3 = [[Massimo D'Alema]]<br />[[Giuliano Amato]]
|predecessore3 = [[Carlo Scognamiglio Pasini]]
|successore3 = [[Antonio Martino]]
|carica4 = [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Vicepresidente del Consiglio dei ministri<br>della Repubblica Italiana]]<br /><small>[[Servizi segreti italiani|con delega ai servizi segreti]]</small>
|mandatoinizio4 = 21 ottobre [[1998]]
|mandatofine4 = 22 dicembre [[1999]]
|presidente4 = [[Massimo D'Alema]]
|predecessore4 = [[Walter Veltroni]]
|successore4 = [[Gianfranco Fini]]<br/>[[Marco Follini]]
|carica5 = [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]]
|mandatoinizio5 = 22 luglio [[1989]]
|mandatofine5 = 27 luglio [[1990]]
|presidente5 = [[Giulio Andreotti]]
|predecessore5 = [[Giovanni Galloni]]
|successore5 = [[Gerardo Bianco]]
|carica6 = [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il Parlamento]]
|mandatoinizio6 = 28 luglio [[1987]]
|mandatofine6 = 22 luglio [[1989]]
|presidente6 = [[Giovanni Goria]]<br />[[Ciriaco De Mita]]
|predecessore6 = [[Gaetano Gifuni]]
|successore6 = [[Egidio Sterpa]]
|carica7= [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio7=12 luglio [[1983]]
|mandatofine7=18 aprile [[2008]]
|legislatura7= [[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX]], [[X legislatura della Repubblica Italiana|X]], [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]], [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]], [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]], [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV]]
|gruppo parlamentare7= [[Democrazia Cristiana|DC]] (IX-XI), [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] (XI-XIII), [[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]] (XIV), [[L'Ulivo]] (XV), [[Partito Democratico (Italia)|PD]] (XV)
|coalizione7= [[Patto per l'Italia]] (XII), [[L'Ulivo]] (XIII-XIV), [[L'Unione]] (XV)
|circoscrizione7= [[Sicilia]], [[Trentino-Alto Adige]] (XIV)
|collegio7= Palermo
|partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]] <small>(dal 2008)</small><br />''Precedenti:''<br />[[Democrazia Cristiana|DC]] <small>(fino al 1994)</small><br />[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] <small>(1994-2002)</small><br />[[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]] <small>(2002-2007)</small><br />[[Partito Democratico (Italia)|PD]] <small>(2007-2008)</small><br /><!-- [[Democrazia Cristiana|DC]] (IX, XI), [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] (XII, XIII), [[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]] (XIV, XV), [[Partito Democratico (Italia)|PD]] (XV) !-->
|tendenza= [[Cristianesimo democratico]],<br/>[[Centrismo]],<br/>[[Europeismo]]
|titolo di studio = Laurea in [[Giurisprudenza]]
|alma mater = [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]]
|professione = [[Avvocato]] e [[Docente universitario]]
|firma = Mattarella firma.svg
|tipo nomina7=
|incarichi7= *[[Sergio Mattarella#Incarichi parlamentari|vedi sotto]]
|sito7= http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IX%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg09/framedeputato.asp?Deputato=1d23870
}}
{{Bio
| Nome = SergioRaffaele
| Cognome = MattarellaPettazzoni
| Sesso = M
| LuogoNascita = PalermoSan Giovanni in Persiceto
| GiornoMeseNascita = 233 lugliofebbraio
| AnnoNascita = 19411883
| LuogoMorte = Roma
| GiornoMeseMorte = 8 dicembre
| AnnoMorte = 1959
| Epoca = 1900
|Attività = storico delle religioni
| Epoca2 = 2000
|Attività2 = accademico
| Attività = politico
|Nazionalità = italiano
| Attività2 = giurista
|Immagine = Raffaele Pettazzoni.JPG
| Attività3 = accademico
| Nazionalità = italiano
| PostNazionalità = , 12º [[presidente della Repubblica Italiana]] dal 3 febbraio [[2015]]
}}
Dal 1983 al 2008 è stato [[deputato]], prima per la [[Democrazia Cristiana]] (di cui fu vice segretario) e poi per il [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], [[La Margherita]] e il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]. Ha ricoperto la carica di [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|ministro per i rapporti con il Parlamento]] (1987-1989), di [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|ministro della pubblica istruzione]] (1989-1990), di [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|vicepresidente del Consiglio]] (1998-1999), di [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|ministro della difesa]] (1999-2001) e infine di [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|giudice costituzionale]] (2011-2015).
 
Il 31 gennaio 2015 è stato eletto al quarto scrutinio [[Presidente della Repubblica italiana|presidente della Repubblica]] con 665 voti, poco meno dei due terzi dell'assemblea elettiva.<ref name="presidente">{{Cita news|autore=Michela Scacchioli |url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/01/31/news/quirinale_quarta_votazione-106185169/ |titolo=Mattarella eletto al Quirinale con 665 voti: "Pensiero a difficoltà e speranze dei cittadini" |pubblicazione=Repubblica.it |data=31 gennaio 2015 |accesso=6 febbraio 2015}}</ref> Ha giurato il successivo 3 febbraio.
 
Come Capo dello Stato ha finora conferito l'incarico a un [[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio dei ministri]]: [[Paolo Gentiloni]] (dal 2016)<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=2389|titolo=Il Presidente Mattarella ha conferito l'incarico all'onorevole Paolo Gentiloni|autore=Presidenza della Repubblica|sito=quirinale.it|accesso=12 dicembre 2016}}</ref>.
 
Inoltre ha nominato una [[senatore a vita (ordinamento italiano)|senatrice a vita]], [[Liliana Segre]], il 19 gennaio [[2018]], e un giudice della [[Corte costituzionale]], [[Francesco Viganò (giurista)|Francesco Viganò]], il 24 febbraio successivo.
 
== Biografia ==
Nato [[1883]] a San Giovanni in Persiceto ([[Provincia di Bologna|BO]]), si laureò in Lettere a [[Bologna]] e si specializzò, nel [[1905]], con un Diploma in [[archeologia]] presso la Scuola italiana di Archeologia. Nel [[1909]] fu nominato Ispettore al Museo preistorico ed etnografico a Roma.
Sergio Mattarella è il quarto figlio di Maria Buccellato<ref>{{Cita|Bolignani|p. 97}}</ref> e di [[Bernardo Mattarella|Bernardo]],<ref name=Bolignanip145>{{Cita|Bolignani|p. 145}}</ref> politico democristiano cinque volte ministro tra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]], e fratello minore di [[Piersanti Mattarella|Piersanti]], che nel 1980 fu assassinato da [[Cosa nostra]] mentre era presidente della [[Regione Siciliana]]. Suo [[Padrino e madrina|padrino]] di battesimo fu l'amico paterno [[Salvatore Aldisio]],<ref name=Bolignanip145/> già deputato del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]] e ostracizzato dal regime fascista, che pochi anni dopo sarebbe tornato a essere esponente di primo piano della ricostruzione democratica.
 
Nel [[1923]] salì alla cattedra della [[Sapienza - Università di Roma]]; il 17 gennaio [[1924]] pronunciò la prolusione universitaria in occasione dell'inaugurazione del suo primo corso di Storia delle religioni. Fu Pettazzoni a introdurre questa disciplina nel mondo accademico italiano, della quale è stato uno dei più importanti esponenti. Tra i suoi allievi a Roma ci furono [[Angelo Brelich]] e [[Dario Sabbatucci]], altri due importanti storici delle religioni che avrebbero fondato la cosiddetta "[[Scuola romana di Storia delle religioni]]". Fu direttore della sezione Storia delle religioni e Folklore dell'[[Enciclopedia Italiana]] dal [[1925]] al [[1937]]; nel [[1933]] fu nominato [[Accademia d'Italia|Accademico d'Italia]]. Per primo ha applicato agli studi delle religioni il cosiddetto "metodo [[Comparativismo storico|storico-comparativo]]".
In gioventù, trasferitosi a Roma a causa degli impegni politici di suo padre, militò tra le file del [[Movimento Studenti di Azione Cattolica|Movimento Studenti]] della [[Azione Cattolica|Gioventù Maschile di Azione Cattolica]], del quale fu responsabile come delegato studenti di Roma e poi del Lazio dal 1961 al 1964,<ref>{{Cita web|autore= Sergio Mattarella |url= http://movi100.azionecattolica.it/?p=435|titolo= Il MSAC durante il concilio |sito= Movi100 - Cent'anni di Movimento Studenti di Azione Cattolica|accesso = 1º febbraio 2014 |data=13 gennaio 2011 }}</ref> collaborando con l'assistente [[Filippo Gentiloni]].<ref>{{cita news|autore=Marco Damilano |url=http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/01/31/news/sergio-mattarella-presidente-della-repubblica-quell-uomo-invisibile-della-dc-ma-non-incolore-1.197194 |titolo=Sergio Mattarella Presidente della Repubblica. Quell'uomo invisibile della Dc. Ma non incolore |pubblicazione=[[L'Espresso]] |data= accesso=7 febbraio 2014}}</ref>
 
Dopo la guerra fu Socio nazionale dell'[[Accademia dei Lincei]] nel 1946 (aveva ottenuto il Premio reale dei lincei), presidente dell'Associazione internazionale di storia delle religioni nel 1950 e Direttore della rivista «Numen». Si ritirò dall'insegnamento alla fine dell'anno accademico 1952-1953 per raggiunti limiti di età. Morì nel 1959.
Dopo essersi diplomato al [[liceo classico]] San Leone Magno di [[Roma]],<ref>{{cita news|autore=Sebastiano Messina |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/01/30/dagli-ex-popolari-agli-amici-del-san-leone-il-mondo-riservato-del-giudice-costituzionale06.html |titolo=Dagli ex popolari agli amici del San Leone il mondo riservato del giudice costituzionale |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=30 gennaio 2015 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> istituto religioso dei [[Fratelli maristi delle scuole]], nel 1964 si laureò in [[giurisprudenza]] presso l'[[università La Sapienza]] di [[Roma]] con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi su "La funzione dell'indirizzo politico".<ref name=Quaranta>{{Cita web|autore=Corte Costituzionale della Repubblica Italiana |url=http://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/Benvenuto_Giudice_Mattarella20111011.pdf |titolo=Discorso di benvenuto del Presidente Alfonso Quaranta al Prof. Sergio Mattarella, Giudice costituzionale |data=18 ottobre 2011 |accesso=2 febbraio 2014}}</ref>
 
==Intitolazioni==
Nel 1967 si iscrisse all'albo degli avvocati nel Foro di Palermo<ref name=Quaranta/> ed esercitò l'avvocatura in un avviato studio legale palermitano specializzato in diritto amministrativo.<ref name=Velino>{{cita news |url= http://www.ilvelino.it/it/article/1999/12/13/ppi-e-dalemiani-vorrebbero-mattarella-alla-corte-costituzionale/5345b11d-a148-44f5-aac0-a3de9a25fe53/ |titolo=Ppi e dalemiani vorrebbero Mattarella alla Corte costituzionale |pubblicazione=[[Il Velino]] |data= 13 dicembre 1999 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> Mattarella intraprese inoltre la carriera accademica presso l'Istituto di Diritto Pubblico dell'[[Università di Palermo]], come collaboratore di [[Pietro Virga]],<ref>{{cita news|autore= Enrico Del Mercato |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/04/01/la-cittadella-del-potere.html |titolo= La cittadella del potere |pubblicazione= [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data= 1º aprile 2003 |accesso=6 febbraio 2014}}</ref> divenendo nel 1965 assistente di [[diritto costituzionale]],<ref name=Quaranta/> e poi professore associato, insegnando [[diritto parlamentare]] sino al [[1983]], quando fu collocato in aspettativa per il mandato parlamentare.<ref name=Quaranta/>
Nel [[2008]] è stata intitolata a Raffaele Pettazzoni la Biblioteca di studi storico-religiosi dell'[[Università La Sapienza]] di Roma.
 
== Clima culturale in avvio di carriera ==
Nella produzione scientifica, si è occupato prevalentemente di questioni parlamentari (specificamente il [[bicameralismo]], il procedimento legislativo e l'attività ispettiva del Parlamento) e delle peculiarità dell'[[Autonomia speciale|Amministrazione Regionale Siciliana]], incluso l'intervento in materia di sviluppo economico.<ref name=Quaranta/>
Formatosi culturalmente nell'ambito dello storicismo, con l'istituzionalizzazione in Italia della "storia delle religioni" come disciplina autonoma, fu uno dei primi a proporre un approccio storico allo studio della religione. Pettazzoni è il fondatore della scuola italiana di Storia delle religioni negli anni '20 e della rivista scientifica ''[[Studi e materiali di storia delle religioni]]'' nel 1925. Compara diverse forme di religione senza limitarsi a un unico ambito, scrive nel 1955 ''L'onniscienza di Dio''. 700 pagine frutto di una vita fatta di ricerche in cui prende in esame le teorie di Schmidt e ne dimostra l'inesattezza. Nel corso dei suoi studi dovette fronteggiare il pregiudizio clericale, secondo cui lo studio delle religioni era monopolio della Chiesa, e il pregiudizio laicistico degli anticlericali come [[Benedetto Croce]], secondo cui lo studio delle religioni era una disciplina oziosa e priva di interesse (nel 1924 è lui stesso a definire tali studi: "''(...)sorti unicamente per bisogno di erudizione''" da ''[[La critica]]''). [[Massoneria in Italia|Massone]], il 14 novembre 1907 Pettazzoni aderì alla [[Loggia massonica|Loggia]] "Rienzi" del [[Grande Oriente d'Italia]] a Roma, della quale fu in seguito Oratore, e nel 1913 fu ricevuto al quarto grado del [[Rito scozzese antico ed accettato]] nel Capitolo Rosa-Croce. Diede le sue dimissioni nell'ottobre del 1914 in seguito al suo trasferimento a Bologna<ref>Aldo M. Mola, ''Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni'', Milano, Bompiani, 1992, Appendice I, pp. 805-816.</ref>.
 
=== VitaPensiero privata ===
Parte rilevante della sua opera è stata dedicata a confutare la teoria del monoteismo primordiale (Urmonotheismus) di Schmidt e allo studio degli esseri supremi delle religioni primitive. Non esistono società primitive in cui si evidenzi il monoteismo. In tutte le società la presenza dell'essere supremo è contrastata da altre entità spirituali. L'essere supremo è preminente ma non unico e esclusivo. Schmidt confonde l'idea di essere supremo con quella del dio monoteistico. Pettazzoni mostra che il monoteismo è una realtà religiosa recente, realizzata come atto polemico e rivoluzionante il politeismo. Questa polemica è portata avanti dai profeti vetero-testamentari che polemizzano con le divinità cananee e affermano il monoteismo etico di Israele, l'Essere trascendente esclusivo, mentre altri esseri fanno parte della realtà. Schmidt confonde ricerca scientifica e teologia. Pettazzoni scrive un libretto piccolo: ''L'essere supremo nelle religioni primitive'', [[1957]]. L'idea di dio nelle religioni primitive non è un'idea apriori e indipendente dai contesti storici. Esiste solo storicamente. Nasce dalla condizione esistenziale che varia a seconda del tipo di società. A seconda della situazione esistenziale dell'uomo si elabora un'idea di dio che possa soddisfarlo, l'essere supremo non esiste ''a priori'' ma solo nel contesto storico. Può essere colui che invia la pioggia o il tutore e garante della caccia, o la madre terra delle società agricole, sono i contesti storici che danno l'esistenza all'essere supremo. Non esiste ''a priori'', non è un dato ontologico preesistente. Ma proviene dalla situazione storica contingente. La religione è un prodotto storico condizionato dal contesto storico-sociale e in grado di condizionarlo a sua volta; è una realtà culturale autonoma rispetto ad altre realtà culturali all'interno di una stessa società.
È stato sposato con Marisa Chiazzese, deceduta il 1º marzo 2012 a [[Castellammare del Golfo]], figlia dell'ex rettore dell'università di Palermo e docente di diritto romano [[Lauro Chiazzese]]. Il fratello Piersanti aveva sposato la sorella di lei, Irma.<ref name=Next>{{cita news|autore=|url=http://www.nextquotidiano.it/marisa-chiazzese-era-moglie-sergio-mattarella/|titolo=Marisa Chiazzese: chi era la moglie di Sergio Mattarella|pubblicazione=Next quotidiano|data=30 gennaio 2015|accesso=31 gennaio 2015}}</ref> Oltre a Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980, e alla sorella maggiore Caterina, deceduta il 30 giugno 2015,<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/trapani_morta_caterina_mattarella_sorella_maggiore_presidente_repubblica/notizie/1439118.shtml|pubblicazione=Il Messaggero|titolo=Trapani, è morta Caterina Mattarella, sorella maggiore del Presidente della Repubblica|data=30 giugno 2015|accesso=30 giugno 2015}}</ref> ha un altro fratello, Antonino.<ref name=Bolignanip145/>
 
In quanto prodotto storico, va precisato che ad una pluralità di storie corrisponde una pluralità di religioni: ogni popolo ha la propria storia e, quindi, la propria religione e le proprie risposte ai grandi problemi dell'umanità.
Ha tre figli: Laura (che durante il mandato presidenziale del padre svolge le funzioni di protocollo tipiche del [[Consorti dei presidenti della Repubblica Italiana|consorte]]), Francesco e Bernardo Giorgio. Quest'ultimo, professore ordinario di diritto amministrativo all'[[Università di Siena]], presso la [[LUISS Guido Carli]] di Roma e presso la [[Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione]],<ref>[http://urbanpost.it/sergio-mattarella-ecco-chi-sono-figli UrbanPost.it]</ref> nel 2014 è stato posto dal ministro [[Marianna Madia]] a capo dell'ufficio legislativo del [[Dipartimento della funzione pubblica]] presso la [[presidenza del Consiglio dei ministri]].<ref name=Next/>
 
Ciò che rende differente la religione da altri fenomeni socio-culturali è l'importanza dei [[rito di passaggio|riti di passaggio]]: la religione riguarda, dunque, i momenti importanti della vita dell'individuo.
== Attività politica ==
=== L'ingresso in politica con la DC ===
Vicino per tradizione familiare alla [[corrente morotea]] della [[Democrazia Cristiana]], in seguito all'assassinio del fratello nel 1980, Mattarella aumentò progressivamente il suo impegno politico.
 
La religione, nell'ottica di Pettazzoni, conservando una sua specificità all'interno dei prodotti culturali, necessita di un metodo determinato perché questo ambito possa essere studiato; nello specifico, Pettazzoni, adottò quello [[Comparativismo storico|storico-comparativo]] che, rispetto al metodo comparativo classico dell'antropologia britannica, privilegiava il momento della individuazione delle specificità dei singoli prodotti culturali a partire dalla ricerca dell'affinità e dell'analogia. Il prodotto del suo percorso intellettuale, nella sua interezza, è stato di fondamentale importanza per la scuola di studi che gli è succeduta.
Uno dei suoi primi incarichi di rilievo fu il ruolo di capo del [[collegio dei probiviri]] della DC, ricostituito in fretta alla fine del 1981 dopo un anno dalla scadenza a seguito dello [[Massoneria in Italia#Lo scandalo della P2|scandalo P2]] e dell'istituzione della relativa [[Commissione parlamentare d'inchiesta]], presieduta dall'on. [[Tina Anselmi]]. L'organo di giustizia interna era stato incaricato di individuare i militanti iscritti alla loggia massonica di [[Licio Gelli]] (presenti negli elenchi e per i quali esistavano ulteriori prove) che andavano espulsi o sospesi, avendo violato lo statuto del partito che vietava l'iscrizione a logge massoniche.<ref>{{Cita audio |autore=Giorgio Zanchini |titolo = I poteri occulti e la loggia P2 secondo Sergio Mattarella |url=http://www.internazionale.it/opinione/giorgio-zanchini-2/2015/02/04/i-poteri-occulti-e-la-loggia-p2-secondo-sergio-mattarella |editore=Internazionale|data=4 febbraio 2015 |accesso=19 dicembre 2016}}</ref>
[[File:Sergio Mattarella 1983.jpg|thumb|left|Sergio Mattarella nel 1983]]
Dal 1982 fu spinto dal neo-segretario DC [[Ciriaco De Mita]] a intensificare il proprio impegno politico attivo. In quell'anno, [[Cosa nostra]] era stata artefice degli omicidi del segretario regionale del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] [[Pio La Torre]] e del prefetto di Palermo [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], che seguivano di appena due anni l'uccisione di Piersanti Mattarella. Questi eventi tragici scossero la credibilità del sistema politico regionale ponendo la DC di fronte alla necessità di una reazione nei confronti del fenomeno mafioso.<ref name=Azzolina>{{cita libro | nome= Laura | cognome= Azzolina| titolo=Governare Palermo: storia e sociologia di un cambiamento mancato | anno=2009 | editore=Donzelli Editore | città=Soveria Mannelli |ISBN= 978-88-6036-317-6|url=https://books.google.it/books?id=Bb5ywFjv3NAC&pg=PA22&dq=%22vito+ciancimino%22+%22sergio+mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=9ELOVOOIJYXiaNu3gLAK&ved=0CCoQ6AEwAQ#v=onepage&q=%22vito%20ciancimino%22%20%22sergio%20mattarella%22&f=false|p=22 }}</ref> La risposta ebbe inizio dal congresso regionale di [[Agrigento]] del febbraio 1983, nel quale fu eletto segretario regionale [[Giuseppe Campione (politico)|Giuseppe Campione]], di [[area Zac]], che si impose sulla corrente di [[Salvo Lima]]: in quella circostanza, fu proprio Mattarella a porre la condizione che l'elezione del Comitato Regionale del partito avvenisse con liste contrapposte: tale misura, accompagnata dalla presenza di una [[soglia di sbarramento]], di fatto inibì alla piccola corrente dell'ex sindaco di Palermo [[Vito Ciancimino]], ritenuto contiguo ad ambienti mafiosi, di trovare rappresentanza nel massimo organo regionale del partito.<ref>{{cita web|url=http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/016t02_RS/00000033.pdf |titolo=Camera dei Deputati-Senato della Repubblica: Documenti XIV legislatura |pagine=525-526}}</ref>
Quell'anno, alle [[elezioni politiche italiane del 1983|elezioni politiche di giugno]] venne eletto alla [[Camera dei deputati]] nella [[Circoscrizione Sicilia 1|circoscrizione della Sicilia occidentale]]: con 119.969 preferenze, fu il secondo candidato più suffragato della circoscrizione.<ref>{{cita web |url=http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=26/06/1983&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=29&levsut1=1&ne1=29&es0=S&es1=S&ms=S&ne=29&nlg=8&ts=C&ccp=1 |titolo= Elezioni politiche 1983 - Camera dei Deputati: candidati DC del collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta |sito=Archivio storico delle elezioni |editore=Ministero dell'Interno |accesso=7 febbraio 2014}}</ref>
 
Per una rassegna bibliografica delle pubblicazioni relative alla figura e alla produzione scientifica di Pettazzoni dalla sua morte ad oggi cfr. Mario Gandini, ''Cinquant'anni di studi su Raffaele Pettazzoni 1959-2009'', in “[[Storia, Antropologia e Scienze del Linguaggio]]”, A. XXIV, fasc. 3 (2009, settembre-dicembre), pp.&nbsp;47–94.
Nel 1984 De Mita, rieletto segretario, maturò l'idea di agire più incisivamente sulla via del rinnovamento e di azzerare i vertici palermitani del partito. A tale scopo, il 30 ottobre, cinque giorni prima della sua visita a Palermo, nominò Mattarella commissario straordinario.<ref>{{cita news |autore=Francesco Santini |titolo=Per Mattarella arriva troppo presto il test delle amministrative di maggio |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,1020_01_1984_0250_0006_22665836/ |pubblicazione=[[La Stampa]] |data=21 ottobre 1984 |accesso=6 febbraio 2015}}</ref> In tale veste nel 1985 Mattarella si fece promotore della formazione a Palermo di una giunta comunale di rinnovamento guidata da [[Leoluca Orlando]], che era stato tra i collaboratori di suo fratello Piersanti alla Regione Siciliana:<ref name=Azzolina/><ref name=Messina>{{cita news |autore=[[Sebastiano Messina]] |url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/01/29/news/sergio_mattarella_dalla_morte_di_piersanti_al_no_sulla_mamm_una_carriera_con_la_schiena_dritta-106032107/ |titolo=Sergio Mattarella, dalla morte del padre al no sulla Mammì, una carriera con la schiena dritta |pubblicazione= La Repubblica |data= 29 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> la giunta Orlando fu uno degli elementi distintivi della cosiddetta [[Primavera di Palermo|primavera palermitana]].<ref name=Falci>{{cita news |autore=Giuseppe Alberto Falci |url=
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/31/volete-parlare-mattarella-chiamate-lamico-giovanni-burtone-deputato-ricercato-montecitorio/1385744/ |titolo=Mattarella: per parlare con lui chiamate amico Burtone, il più cercato alla Camera |pubblicazione= Il Fatto quotidiano |data= 31 gennaio 2015 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> Mattarella restò commissario della DC palermitana fino al luglio 1988.
 
=== I primi incarichi ministeriali ===
[[Elezioni politiche italiane del 1987|Rieletto alla Camera nel 1987]] con 143.935 preferenze,<ref>{{cita web |url=http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=14/06/1987&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=29&levsut1=1&ne1=29&es0=S&es1=S&ms=S&ne=29&nlg=11&ts=C&ccp=1 |titolo= Elezioni politiche 1987 - Camera dei Deputati: candidati DC del collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta |sito=Archivio storico delle elezioni |editore=Ministero dell'Interno |accesso=7 febbraio 2014}}</ref> si mantenne vicino alle correnti di sinistra del partito e in particolare al segretario De Mita<ref>{{cita news |autore=Alessandro Da Rold |autore2=Marco Sarti |url=http://www.linkiesta.it/mattarella-sergio-presidente-repubblica |titolo=Mattarella, il siciliano silenzioso che sogna il Colle |pubblicazione=[[Linkiesta]] |data=15 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> e ai suoi collaboratori, come [[Roberto Ruffilli]]. A luglio dello stesso anno fu nominato [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|ministro per i rapporti con il Parlamento]] del [[governo Goria]] e confermato nell'incarico nel 1988 con il [[governo De Mita]]. Nei due anni di incarico ministeriale, sino a luglio 1989, seguì l'iter di riforma dell'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e la modifica dei regolamenti parlamentari che assegnava carattere di ordinarietà al voto palese.<ref name=Quaranta/>
 
=== L'incarico al ministero della Pubblica Istruzione ===
Nel luglio del 1989, con la formazione del [[governo Andreotti VI]], fu nominato [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]]. A gennaio del 1990 guidò la prima Conferenza nazionale della scuola che discusse il rinnovamento del sistema dell'istruzione e affrontò il tema dell'autonomia scolastica.<ref name=DeGregorio>{{cita news |autore=Antonella De Gregorio |url=http://www.corriere.it/scuola/15_gennaio_30/scuola-moduli-educazione-salute-scuola-secondo-mattarella-7e7d6fb2-a86c-11e4-9642-12dc4405020e.shtml |titolo=Addio al maestro unico, così Mattarella cambiò la scuola |pubblicazione= [[Corriere della Sera]] |data=30 gennaio 2015 |accesso=2 febbraio 2015}}</ref> E mentre, a marzo dello stesso anno, si teneva un maxi-concorso a cattedre per la [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|Scuola secondaria di secondo grado]], Mattarella intervenne con il riordino dei programmi didattici del biennio delle scuole superiori,<ref name=DeGregorio/> portando a compimento i primi passi del [[Progetto Brocca]], il programma di revisione del sistema didattico intrapreso sotto il predecessore [[Giovanni Galloni]] nel 1988.
 
Curò inoltre il progetto di riforma complessiva della [[scuola elementare]] che dopo alcuni anni di sperimentazione, con la legge 148 del 23 maggio 1990, rese universale il modulo dei tre insegnanti su due classi portando al superamento del tradizionale maestro unico.<ref name=DeGregorio/> Mattarella la definì "una riforma che rende possibile la piena attuazione dei nuovi programmi", ma non mancarono le critiche da parte delle opposizioni di sinistra: il deputato [[Sergio Soave]] la definì "una riforma dimezzata e svilita per l'orario, per il maestro prevalente che rimane in prima e in seconda e perché non prevede, di fatto, nessuno stanziamento per la limitazione del tempo pieno".<ref>{{cita libro|nome=C.|cognome=Desinan |titolo=Discutere la scuola. Ipotesi, contenuti e prospettive a confronto|anno=1998 |editore=FrancoAngeli |ISBN=978-88-464-0914-0 |p=51 |url=https://books.google.it/books?id=qt8LvnS5O4kC&pg=PA51&dq=%22Sergio+Mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=gzTSVIX8NYfPaNHEgbAK&ved=0CCkQ6AEwAjha#v=onepage&q=%22Sergio%20Mattarella%22&f=false}}</ref> Inizialmente avversata a causa dei maggiori costi per il bilancio statale, la riforma è stata col tempo considerata di grande portata innovativa sotto il profilo pedagogico.<ref name=DeGregorio/>
 
A fine giugno trovava approvazione la cosiddetta [[Decreto del presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309|legge antidroga]], che demandava alle scuole l'educazione alla salute:<ref name=DeGregorio/> il connubio tra sistema di istruzione e misure di prevenzione, non solo in materia sanitaria, era in effetti parte delle linee programmatiche che il ministro aveva tracciato.
 
=== Le dimissioni dal governo Andreotti e il ritorno al partito ===
[[File:Falcone-Mattarell.jpg|thumb|left|Mattarella con [[Giovanni Falcone]]]]
{{Vedi anche|Legge Mammì}}
Appena un mese dopo, il 27 luglio 1990, Mattarella si dimise dall'incarico di ministro insieme ad altri esponenti della sinistra democristiana ([[Mino Martinazzoli]], [[Riccardo Misasi]], [[Carlo Fracanzani]] e [[Calogero Antonio Mannino|Calogero Mannino]]) per protestare contro la [[questione di fiducia|fiducia]] posta dal governo sul [[legge Mammì|disegno di legge Mammì]] di riassetto del sistema radiotelevisivo,<ref name=BioMinistro/> che venne soprannominato sarcasticamente ''legge [[Polaroid]]'' in quanto, a detta dei detrattori, esso si limitava a fotografare l'esistente condizione di [[duopolio]], legittimando la posizione dominante del [[Mediaset|gruppo televisivo Fininvest]] di [[Silvio Berlusconi]].
 
Rimasto privo di incarichi di governo, a dicembre 1990 diventò uno dei due vicesegretari della Democrazia Cristiana durante la segreteria di [[Arnaldo Forlani]], in quota alle correnti di sinistra del partito.<ref>{{cita news|autore=Fabio Martini |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0924_01_1990_0293_0002_12679678/ |titolo= La nuova mappa del potere dc delude la sinistra |pubblicazione= [[La Stampa]] |data= 15 dicembre 1990 |accesso 1 febbraio 2015}}</ref> Mantenne l'incarico fino al 1992, quando il nuovo segretario politico Martinazzoli gli affidò la direzione politica del quotidiano democristiano ''[[Il Popolo]]''.<ref name=BioMinistro>{{cita news|autore=|url=http://www.repubblica.it/online/politica/mattarella/mattarella/mattarella.html |titolo=Sergio Mattarella - Ministro della Difesa |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |accesso=29gennaio 2015}}</ref>
 
=== La legge Mattarella e la fondazione del nuovo [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare]] ===
{{Vedi anche|Legge Mattarella}}
Alle [[elezioni politiche italiane del 1992|elezioni del 1992]] Sergio Mattarella venne rieletto alla Camera con 50.280 preferenze, confermandosi il secondo democristiano più votato del collegio elettorale della Sicilia occidentale.<ref>{{cita web |url=http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=05/04/1992&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=29&levsut1=1&ne1=29&es0=S&es1=S&ms=S&ne=29&nlg=13&ts=C&ccp=1 |titolo= Elezioni politiche 1992 - Camera dei Deputati: candidati DC del collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta |sito=Archivio storico delle elezioni |editore=Ministero dell'Interno |accesso=7 febbraio 2014}}</ref> Nel corso dell'[[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI legislatura]] fu relatore delle leggi di riforma del [[sistema elettorale]] della Camera e del [[Senato della Repubblica|Senato]] che, recependo l'esito del [[Referendum abrogativi del 1993 in Italia#Elezione Senato della Repubblica|referendum del 1993]], introducevano una preponderante componente maggioritaria sia pure mitigata dall'attribuzione, con il [[sistema proporzionale]], del 25% dei seggi. La [[legge Mattarella]], alla quale il politologo [[Giovanni Sartori]] diede l'appellativo di ''Mattarellum'',<ref>{{cita news|autore=[[Giovanni Sartori]] |url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/19/riforma_profundis_co_0_93061915707.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150927183818/http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/19/riforma_profundis_co_0_93061915707.shtml|dataarchivio=27 settembre 2015|titolo=Riforma, de profundis |pubblicazione=Corriere della Sera |data=19 giugno 1993 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> fu impiegata per le [[elezioni politiche italiane del 1994|elezioni politiche del 1994]], [[elezioni politiche italiane del 1996|del 1996]] e [[elezioni politiche italiane del 2001|del 2001]]. Mattarella, inoltre, fu componente della [[Commissione parlamentare per le riforme costituzionali|commissione bicamerale per le riforme costituzionali]], della quale per pochi mesi ricoprì l'incarico di vicepresidente.<ref>{{cita web|url=http://storia.camera.it/organi/commissione-parlamentare-riforme-istituzionali-11 |titolo=Commissione parlamentare per le riforme istituzionali |sito=Portale storico della Camera dei Deputati |accesso=8 febbraio 2014}}</ref>
 
Sergio Mattarella venne solo sfiorato dalle inchieste su [[Mani pulite|Tangentopoli]]: nell'agosto 1993 fu uno dei destinatari di un'[[informazione di garanzia]] che seguiva le dichiarazioni di un imprenditore edile siciliano all'epoca sotto processo per turbativa d'asta<ref>[http://legislature.camera.it/_dati/leg11/lavori/stampati/pdf/38221.pdf testo dell'autorizzazione a procedere del 7 agosto 1993]</ref> di aver ricevuto 50 milioni di lire<ref name=Amabile1993>{{cita news|autore=F. Amabile|autore2= F. La Licata |autore3=A. Ravidà |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,avanzata/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0797_01_1993_0215_0001_11233236 |titolo=Mani Pulite in Sicilia: bufera su dc, psi e pds |pubblicazione=[[La Stampa]] |data= 7 agosto 1993 |accesso=3 febbraio 2015}}</ref> e dei buoni benzina. Mattarella annunciò le sue dimissioni da tutti gli incarichi e ricevette la solidarietà di [[Mino Martinazzoli]], allora segretario del partito, un gesto criticato pubblicamente da [[Francesco Cossiga]] perché in contrasto con quanto fatto per altri inquisiti.<ref name=Amabile1993/> Venne in seguito assolto dall'accusa.<ref>{{cita news|url=http://www.ilpost.it/2015/01/29/sergio-mattarella/ |titolo=Mattarella, chi è? |pubblicazione=[[Il Post]] |data=29 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref>
 
Mattarella fu uno dei protagonisti del rinnovamento della DC che avrebbe condotto nel gennaio 1994 alla fondazione del [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], nelle cui liste sarebbe stato eletto alla Camera nel 1994 e nel 1996.
 
=== Lo scontro con Rocco Buttiglione e la fondazione dell'[[L'Ulivo|Ulivo]] ===
[[File:Sergio Mattarella 1994.jpg|miniatura|destra|Sergio Mattarella nel 1994]]
Al congresso di luglio 1994, insieme alla componente più di sinistra dei popolari, si oppose alla candidatura di [[Rocco Buttiglione]] alla segreteria del partito, in sostituzione del segretario dimissionario [[Mino Martinazzoli|Martinazzoli]]. Con l'affermazione congressuale di Buttiglione e delineandosi una linea politica orientata a un'alleanza con il [[Polo delle Libertà]] di Silvio Berlusconi, Mattarella si dimise dalla direzione de ''Il Popolo'', che dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana era diventato il giornale di riferimento del PPI, e continuò la battaglia politica interna.
 
Già il 20 luglio 1994 aveva dichiarato in un'intervista su ''[[l'Unità]]'' di ritenere interessante la nuova proposta politica che si andava delineando di un nuovo [[centro-sinistra]], "soprattutto per chi ha grande nostalgia della strategia politica di [[Aldo Moro]]".<ref>{{cita libro |curatore=[[Fabio Vander]] | nome=Enrico | cognome=Berlinguer|wkautore= Enrico Berlinguer| titolo=Per un nuovo grande compromesso storico | anno=2005 | editore=LIT EDIZIONI | città= |ISBN=978-88-6826-978-4 |capitolo=Introduzione - Berlinguer e l'aporia della democratizzazione italiana|url=https://books.google.it/books?id=7gdpBgAAQBAJ&pg=PT24&dq=%22sergio+mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=A0zSVL_fJ8a9ygOu_4CYAQ&ved=0CEMQ6AEwBjha#v=onepage&q=%22sergio%20mattarella%22&f=false}}</ref> Nel 1995, al culmine dello scontro interno al PPI, apostrofò il segretario, che pervicacemente cercava l'alleanza con la destra, come «el general golpista Roquito Butillone...» e definì «un incubo irrazionale» l'ipotesi che [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] potesse essere accolta nel [[Partito Popolare Europeo]].<ref name="Stella">{{cita news|autore=[[Gian Antonio Stella]] |url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/04_Aprile/19/mattarella.shtml |titolo=Il difficile trapianto di «Sergiuzzu» Mattarella |pubblicazione= [[Corriere della Sera]] |data=19 aprile 2001 |accesso= 29 gennaio 2015}}</ref>
 
Sostenitore, sin dal 1995, della candidatura di [[Romano Prodi]] alla guida di una coalizione di [[centro-sinistra]] ([[L'Ulivo]]) comprendente, tra gli altri, il PPI e il [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], fu confermato alla Camera alle [[elezioni politiche italiane del 1996|elezioni del 1996]] e venne eletto [[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] dei deputati "Democratici e Popolari".<ref name=Quaranta/>
Dal 1997 al 1998 fece parte dell'ufficio di presidenza della [[Commissione parlamentare per le riforme costituzionali]] presieduta da [[Massimo D'Alema]].<ref>[http://www.camera.it/parlam/bicam/rifcost/composiz/ufpres.htm Composizione ufficio di presidenza<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Ministro nei governi D'Alema e Amato ===
[[File:Defense.gov News Photo 000323-D-2987S-017.jpg|thumb|left|Mattarella, ministro della difesa, al [[Il Pentagono|Pentagono]] con [[segretario della difesa degli Stati Uniti d'America|l'omologo]] [[William Cohen]]]]
 
Caduto il [[governo Prodi I|primo governo Prodi]], Mattarella assunse la carica di [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Vicepresidente del Consiglio]] durante il [[governo D'Alema I]],<ref name=BioMinistro/> con delega ai [[servizi segreti italiani|servizi segreti]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/28/Mattarella_dossier_Havel_non_presidente_co_0_9910282256.shtml Mattarella: il dossier Havel non c'è. Il presidente ceco: no, l'ho portato in Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> che cercò di riformare.
 
La riforma dei servizi segreti proposta da Mattarella raccoglieva la indicazioni fornite dalla “Commissione Jucci”, che aveva lavorato a lungo sul tema, e puntava a rafforzare il ruolo di controllo politico dei servizi da parte della presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Digis ([[Dipartimento delle informazioni per la sicurezza|Dipartimento governativo delle informazioni per la sicurezza]]) sottraendo potere al [[Ministero dell'interno|Viminale]] e alla Difesa.
 
I direttori delle due agenzie (il vecchio [[Servizio per le informazioni e la sicurezza militare|Sismi]], servizio segreto militare, sarebbe diventato [[Agenzia informazioni e sicurezza esterna|Aise]] e il [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|Sisde]] si trasformò in [[Agenzia informazioni e sicurezza interna|Aisi]]) sarebbero stati nominati, nei propositi di Mattarella, non più dai due ministri, ma dal premier, che avrebbe potuto avvalersi di una autorità o di un sottosegretario con delega ai servizi.
 
La riforma Mattarella è stata la base della [[Legge 3 agosto 2007, n. 124|successiva riforma dei servizi segreti del 2007]].
 
Tenne invece il [[ministero della difesa]] nei successivi [[governo D'Alema II]] e [[governo Amato II]], sino al 2001. L'incarico di Mattarella al ministero della Difesa seguì la delicata partecipazione dell'Italia all'[[operazione Allied Force]], con la quale la [[NATO]] era intervenuta nella [[guerra del Kosovo]], e coincise con l'approvazione della legge di riforma delle [[Forze armate italiane|Forze Armate]] che aboliva di fatto il [[Servizio militare di leva in Italia|servizio di leva obbligatorio]].<ref name=Messina/> Nello stesso periodo venne approvato il decreto legislativo 297/2000 che rendeva l'[[Arma dei Carabinieri]] una forza armata autonoma.<ref name=Quaranta/>
 
Il 27 luglio 2000 Mattarella siglò per l'Italia con altri Paesi europei l'accordo di Farnborough per la progressiva ristrutturazione e integrazione dell'[[Industria della difesa|industria europea della difesa]],<ref>{{cita libro | autore1=Riccardo Bagnato | autore2=Benedetta Verrini | titolo= Armi d'Italia: protagonisti e ombre di un made in Italy di successo| anno=2005 | editore= Fazi Editore| città= |ISBN=978-88-8112-499-2 |p=70 |url=https://books.google.it/books?id=YzqeRrGfTeYC&pg=PA70&dq=mattarella+airbus&hl=it&sa=X&ei=WkTRVNGeKs_kavzNgLAJ&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=mattarella%20airbus&f=false}}</ref> accordo che venne poi ratificato nel 2003.<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge |anno=2003 |mese=6 |giorno=17 |numero= 148|titolo=Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e il Regno Unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, con allegato, fatto a Farnborough il 27 luglio 2000, nonché modifiche alla Legge 9 luglio 1990, n. 185 |articolo= |url http://www.governo.it/Presidenza/UCPMA/doc/legge148_03.pdf}}</ref> Nell'ambito della ristrutturazione del comparto della difesa su chiave continentale, Mattarella si impegnò a nome del governo per la partecipazione dell'Italia nel consorzio per la costruzione dell'[[Airbus A400M Atlas]], una decisione poi ricusata dal successivo [[governo Berlusconi II]] a fine 2001.<ref>{{cita libro | autore1=Birte Wassenberg | autore2=Giovanni Faleg | autore3=Martin W. Młodecki| titolo= L'Otan et L'Europe: Quels liens pour la sécurité et la défense Européenne?| anno=2010 | editore=Peter Lang | città=Berna |ISBN=978-90-5201-599-6 |p=53 |url=https://books.google.it/books?id=Hstu8yIu1ikC&pg=PA53&dq=%22Sergio+Mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=vkHRVOzjNMvTaPH_gAg&ved=0CDgQ6AEwBDgy#v=onepage&q=%22Sergio%20Mattarella%22&f=false | lingua=francese}}</ref>
 
=== Gli anni successivi ===
Nel [[Elezioni politiche italiane del 2001|2001]] Mattarella fu rieletto alla [[Camera dei deputati]] nelle liste de [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]], che comprendeva l'intera componente dei popolari e nella quale pochi mesi dopo il PPI si sarebbe fuso. A differenza delle elezioni precedenti, non fu candidato in Sicilia ma in [[Trentino-Alto Adige]].<ref name="Stella" /> Nominato, su iniziativa del presidente della Camera, componente del [[Comitato per la legislazione]], ne fu vicepresidente sino al 2002 e presidente fino al 2003.
 
Alle [[elezioni politiche italiane del 2006|elezioni politiche del 2006]] fu candidato nella lista del[[l'Ulivo]] e venne eletto deputato per la settima volta. Nel 2007 fu tra gli estensori del manifesto fondativo dei valori del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]],<ref>{{cita libro | autore= Ernesto Paolozzi| titolo= Il Partito Democratico e l'orizzonte della complessità| anno=2007 | editore=Guida editore | città=Napoli |ISBN=978-88-6042-280-4 |p=63 }}</ref> ma con lo scioglimento anticipato della [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV legislatura]] il 28 aprile 2008, non si ricandidò.[[File:Oath of Mattarella 1.jpg|thumb|upright=1.2|Mattarella presta giuramento come giudice costituzionale dinanzi ai presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera]]
Lasciato il Parlamento, il 22 aprile 2009 Mattarella è stato eletto dalla [[Camera dei deputati]] componente del [[Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa]],<ref>{{cita news|url=http://www.unionesarda.it/articoli/articolo/117834 |titolo=Giustizia: La Camera ha eletto i membri laici delle magistrature speciali |pubblicazione=[[L'Unione Sarda]] |data= 22 aprile 2009 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> di cui è poi diventato vicepresidente.<ref name=Quaranta/>
 
Il 5 ottobre 2011 il [[Parlamento in seduta comune]] lo ha eletto giudice della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]] alla quarta votazione con 572 voti, uno più del [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana#Nomina parlamentare|quorum richiesto]].<ref>{{cita news |autore=Nicoletta Cottone |url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-05/mattarella-riprova-conclusa-votazione-110834.shtml |titolo=Il democratico Sergio Mattarella eletto a giudice della Consulta con un voto di scarto |pubblicazione=[[Il Sole-24 Ore]] |data= 5 ottobre 2011 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> Come giudice della Corte è stato relatore di 39 sentenze.<ref>{{cita web| url=http://www.cortecostituzionale.it/actionPronuncia.do |titolo=Pronunce |editore=Corte Costituzionale della Repubblica Italiana |accesso=8 febbraio 2015}}</ref> È stato uno dei giudici costituzionali che il 4 dicembre 2014 hanno dichiarato l'incostituzionalità della legge elettorale detta ''[[Legge Calderoli|Porcellum]]'' in funzione dell'eccessivo [[premio di maggioranza]] che essa concede e della presentazione di liste elettorali 'bloccate', nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una [[Voto di preferenza|preferenza]].
 
In occasione dell'[[elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013]] per la successione a [[Giorgio Napolitano]] il suo nome era in una terna di nomi proposta dal segretario del PD [[Pier Luigi Bersani]] per arrivare a un'ampia convergenza tra [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], [[Il Popolo della Libertà]] e [[Scelta Civica]] nel primo scrutinio col quorum più alto. Il nome fu poi scartato dalla rosa ristretta dal presidente del PdL [[Silvio Berlusconi]] in cui figuravano invece [[Giuliano Amato]] e [[Franco Marini]], su cui infine cadde la scelta e che poi non venne eletto.<ref>{{cita news |autore=Goffredo De Marchis |url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2013/2013/04/13/news/quirinale_spunta_nome_mattarella-56525760/ |titolo=Quirinale, Bersani ora punta su un cattolico: con Marini spunta il nome di Mattarella |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data= 13 aprile 2013 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref>
 
=== Presidente della Repubblica ===
{{vedi anche|Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2015}}
[[File:Sergio Mattarella Discorso Insediamento.jpg|thumb|left|upright=1.2|Sergio Mattarella pronuncia il discorso di insediamento dinanzi al Parlamento]]
 
Nel gennaio 2015, con le dimissioni di [[Giorgio Napolitano]] si rese necessario eleggere un [[elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2015|nuovo presidente della Repubblica]] e il nome di Mattarella fu subito considerato tra quelli spendibili. Il 29 gennaio l'assemblea degli elettori del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], accogliendo la proposta del segretario [[Matteo Renzi]], decise di votarlo nel quarto scrutinio.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/01/29/news/renzi_sfida_berlusconi_il_candidato_mattarella_no_ai_veti_di_forza_italia_cos_il_pd_torna_unito-106032101/ |titolo=Quirinale, al via la partita. Renzi: "Il nome è Mattarella"|pubblicazione= [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=29 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> La candidatura di Mattarella ottenne subito l'appoggio di [[Sinistra Ecologia Libertà]], [[Scelta Civica]] e di vari gruppi minori della maggioranza di governo, cui si aggiunsero al momento del quarto scrutinio anche i grandi elettori di [[Area Popolare]].
Così, il 31 gennaio, Mattarella poté essere eletto [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente]] con 665 voti, poco meno di due terzi dell'assemblea elettiva,<ref name="presidente" /> prestando [[Giuramento e insediamento del presidente della Repubblica Italiana|giuramento]] e insediandosi al Quirinale il successivo 3 febbraio.<ref>[http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/corsa_al_colle/2015/02/03/discorso-mattarella-presidente-quirinale_9a869671-39d9-49f6-84a1-737874b368a8.html Quirinale, Mattarella a Montecitorio: 'Crisi ha inferto ferite ed emarginazioni']</ref> È il primo [[sicilia]]no a ricoprire la carica di [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]].<ref>{{Cita web|url = http://livesicilia.it/2016/02/08/obama-saluta-mattarella-primo-presidente-siciliano_713375/|titolo = Obama saluta Mattarella: "Primo presidente siciliano"|autore = |sito = LiveSicilia|data = 8 febbraio 2016|accesso = 18 aprile 2016}}</ref>
 
Tra i primi atti della sua presidenza ci sono la rinuncia alla pensione da professore universitario (decurtata dallo stipendio da presidente),<ref>{{cita news|url=http://www.huffingtonpost.it/2015/05/17/mattarella-rinuncia-a-vitalizio-da-prof_n_7299732.html|titolo= Mattarella rinuncia al vitalizio da professore universitario|pubblicazione=[[L'Huffington Post]]|data=17 maggio 2015}}</ref> l'ampliamento della zona visitabile del [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]]<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2015/06/02/news/palazzo_del_quirinale_l_annuncio_di_mattarella_sara_anche_un_museo_aperto_ai_cittadii_raddoppiato_il_percorso_della_vis-115904454/|titolo=Palazzo del Quirinale, Mattarella: "Sarà un museo aperto ai cittadini". Raddoppiato il percorso della visita|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=2 giugno 2015}}</ref>.
[[File:Renzi Mattarella 2.jpeg|thumb|Mattarella con il presidente del Consiglio [[Matteo Renzi]] nel 2015]]Il 5 dicembre 2016, all'indomani del [[Referendum costituzionale del 2016 in Italia|referendum costituzionale]] che respinse il disegno di riforma costituzionale, Mattarella ricevette il presidente del Consiglio [[Matteo Renzi]] pronto a dimettersi ma ne respinse le dimissioni per il tempo strettamente necessario all'approvazione della legge di bilancio, avvenuta due giorni dopo.<ref>{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/politica/matteo-renzi-sale-quirinale-1339291.html|titolo=Matteo Renzi sale al Quirinale, ma Mattarella lo "congela"|pubblicazione=[[Il Giornale]]|data=5 dicembre 2016}}</ref> L'8 dicembre, divenute effettive le dimissioni del presidente del Consiglio, Mattarella avviò le consultazioni con le varie delegazioni dei partiti e con le altre cariche dello Stato.<ref>{{Cita web|url=http://www.huffingtonpost.it/2016/12/08/consultazioni-grasso-boldrini-mattarella_n_13514902.html|titolo=Al via le consultazioni. Mattarella riceve Grasso e Boldrini, l'auspicio è chiudere entro il 15. Colloquio con Napolitano|sito = [[The Huffington Post|L'Huffington Post]]|autore = Gabriella Cerami|data = 8 dicembre 2016|accesso=10 dicembre 2016}}</ref> che si conclusero l'11 dicembre con il conferimento dell'incarico di formare un nuovo esecutivo al ministro degli esteri [[Paolo Gentiloni]],<ref>{{Cita web|url = http://www.today.it/politica/paolo-gentiloni-nuovo-premier-diretta.html|titolo = Gentiloni accetta "con riserva" l'incarico a formare il nuovo governo|autore = D.N.|sito = Today|data = 11 dicembre 2016|accesso = 3 gennaio 2017}}</ref> che presta giuramento il giorno successivo.<ref>{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/politica/2016/12/12/news/consultazioni_gentiloni_ministri_governo-153941735/?ref=HREA-1|titolo = Il governo Gentiloni ha giurato, ministri confermati tranne Giannini. Alfano agli Esteri. Minniti all'Interno. Boschi sottosegretario|autore = Paolo Gallori e Monica Rubino|sito = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data = 12 dicembre 2016|accesso = 3 gennaio 2017}}</ref>
 
Il 27 ottobre 2017 Mattarella rinviò alle Camere, a norma dell'art. 74, I comma, della Costituzione, il disegno di legge ''Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo'' evidenziando l'esistenza di profili di incostituzionalità.<ref>{{cita news|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=3233|titolo=Il Presidente Mattarella chiede alle Camere una nuova deliberazione in ordine alla legge per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona e munizioni a grappolo|giorno=27|mese=10|anno=2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-10-27/mattarella-rinvia-camere-legge-mine-anti-uomo--201712.shtml?uuid=AELe5PxC|titolo=Mattarella rinvia alle Camere la legge sulle mine anti-uomo|editore=Il Sole 24 ore.it|giorno=27|mese=10|anno=2017}}</ref>[[File:Gentiloni dimissioni.jpg|thumb|Mattarella con il presidente del Consiglio [[Paolo Gentiloni]] nel 2018]]
 
Il 28 dicembre [[2017]] ha sciolto anticipatamente le Camere alcune settimane prima della scadenza naturale della [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII legislatura]]<ref name="scioglimento">{{cita news|Presidenza della Repubblica|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=3431|titolo=Il presidente Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere|data=28 dicembre 2017|accesso=29 dicembre 2017}}</ref>, dando così avvio alle procedure per il rinnovo del Parlamento culminate con le [[elezioni politiche italiane del 2018|elezioni del 4 marzo 2018]]. Il 24 marzo, con l'avvio della [[XVIII legislatura della Repubblica Italiana|XVIII legislatura]] e l'elezione dei presidenti di Camera e Senato, Mattarella ha accettato le dimissioni di Paolo Gentiloni da presidente del Consiglio, lasciando secondo la prassi il governo uscente in carica per il disbrigo degli affari correnti<ref>{{Cita news|autore=Umberto Rosso|url=http://www.repubblica.it/politica/2018/03/24/news/gentiloni_dimissioni-192146653/|titolo=Colle, Gentiloni si è dimesso da presidente del Consiglio: "Orgoglioso di aver servito l'Italia, grazie a tutto il governo"|pubblicazione=Repubblica.it|data=24 marzo 2018|accesso=18 aprile 2018}}</ref>.
 
Il 5 aprile 2018 Mattarella ha avviato le [[Consultazioni del presidente della Repubblica Italiana|consultazioni]] delle forze politiche per la formazione del nuovo governo, che tuttavia non hanno lasciato emergere la possibilità di formare una maggioranza parlamentare<ref>{{Cita news|autore=Umberto Rosso|url=http://www.repubblica.it/politica/2018/04/05/news/consultazioni_apre_il_pd_chiude_il_m5s_mattarella_nuovo_governo-193011176/|titolo=Consultazioni, Mattarella: "Nessuna intesa, serve tempo". Di Maio: "Lega e Pd nostri interlocutori". E il centrodestra si divide|pubblicazione=Repubblica.it|data=5 aprile 2018|accesso=24 maggio 2018}}</ref>. Dopo un secondo giro di consultazioni rivelatosi altrettanto infruttuoso,<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=3719|titolo=Calendario delle consultazioni del 12 e 13 aprile per la formazione del nuovo Governo|autore=Segretariato generale della Presidenza della Repubblica|sito=Quirinale.it|accesso=18 aprile 2018}}</ref> il 18 aprile ha conferito alla presidente del Senato [[Maria Elisabetta Alberti Casellati]] un mandato esplorativo, finalizzato a verificare l'esistenza di una possibile maggioranza parlamentare tra la coalizione di centrodestra e il [[Movimento 5 Stelle|M5S]]<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=82251|titolo=Mattarella ha affidato il compito alla Presidente del Senato di verificare l'esistenza di una maggioranza parlamentare|autore=Segretariato generale della Presidenza della Repubblica|sito=Quirinale.it|data=18 aprile 2018|accesso=18 aprile 2018}}</ref>. Il 20 aprile, alla scadenza dell'incarico conferitole, la presidente Casellati ha comunicato il mancato raggiungimento dell'obiettivo<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/politica/casellati-spunti-mattarella-individui-percorso-politico-1517638.html|titolo=Casellati: "Spunti per Mattarella. Individui un percorso politico"|autore=Luca Romano|sito=[[il Giornale]]|data=20 aprile 2018|accesso=23 aprile 2018}}</ref>.
Il 23 aprile il capo dello Stato ha quindi affidato un mandato esplorativo al presidente della Camera [[Roberto Fico]], con l'obiettivo di investigare la possibilità di un'intesa di governo tra il [[Movimento 5 Stelle|M5S]] e il [[Partito Democratico (Italia)|PD]]<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=82450|titolo=Mattarella ha affidato il compito al Presidente della Camera di verificare la possibilità di un'intesa di maggioranza parlamentare tra il Movimento Cinque Stelle ed il Partito Democratico per costituire il Governo|autore=Segretariato generale della Presidenza della Repubblica|sito=Quirinale.it|data=23 aprile 2018|accesso=23 aprile 2018}}</ref>. Seppur il mandato di Fico abbia avuto un iniziale esito positivo<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/26/governo-fico-al-quirinale-finito-mandato-esplorativo-con-esito-positivo-dialogo-m5s-pd-avviato/4318479/|titolo=Governo, Fico al Quirinale: "Finito il mandato esplorativo con esito positivo: il dialogo tra M5s e Pd è avviato" - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=2018-04-26|accesso=2018-05-07}}</ref>, le successive consultazioni tra le due forze politiche sono terminate in modo negativo<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|nome=Paola Di|cognome=Caro|url=http://www.corriere.it/politica/18_aprile_29/renzi-chi-ha-perso-elezioni-non-puo-andare-governo-no-un-governo-pd-m5s-f33ff0e2-4bdc-11e8-8cfa-f9edba92b6ed.shtml|titolo=Renzi: «Chi ha perso non governa, incontro Di Maio ma non gli voto la fiducia»|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=2018-05-07}}</ref>. Il 7 maggio, dopo un ulteriore giro di consultazioni in cui non sono emersi accordi tra i partiti, il presidente Mattarella ha chiesto alle forze politiche la disponibilità ad appoggiare un "governo di garanzia" fino a dicembre, per poi svolgere nuove elezioni nel 2019<ref>{{Cita news|autore=Euronews|url=http://it.euronews.com/2018/05/07/mattarella-governo-di-garanzia-fino-a-dicembre-poi-il-voto-|titolo=Mattarella: "governo di garanzia fino a dicembre poi il voto"|pubblicazione=euronews.com|data=7 maggio 2018|accesso=24 maggio 2018}}</ref>.
 
Il 23 maggio 2018, dopo un accordo tra M5S e Lega in cui sono presenti elementi comuni dei programmi politici dei partiti e nuove consultazioni, il presidente della Repubblica ha ricevuto al Quirinale il professor [[Giuseppe Conte (giurista)|Giuseppe Conte]] (indicato dai leader dei due schieramenti come candidato premier), conferendogli l'incarico di formare un nuovo governo. Conte ha quindi accettato l'incarico con riserva<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=3875|titolo=Il Presidente Mattarella ha incaricato il professor Giuseppe Conte di formare il Governo|autore=Presidenza della Repubblica|sito=quirinale.it|accesso=23 maggio 2018}}</ref>.
 
== Nomine presidenziali ==
 
;Governi
 
* [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII legislatura]] (2013-2018)
** [[Governo Gentiloni|Gentiloni]], 12 dicembre [[2016]]
 
;Senatori a vita
* [[Liliana Segre]], 19 gennaio [[2018]]
 
;Giudici della Corte Costituzionale
* [[Francesco Viganò (giurista)|Francesco Viganò]], 24 febbraio [[2018]]
 
== Incarichi parlamentari ==
[[File:Oath of Mattarella 2.jpg|thumb|Sergio Mattarella con il suo predecessore, [[Giorgio Napolitano]]]]
[[File:Sergio Mattarella Barack Obama 2016.jpg|miniatura|Mattarella con il presidente degli Stati Uniti [[Barack Obama]] nel 2016]]
[[File:With President of Italy Sergio Mattarella.jpg|miniatura|Sergio Mattarella con il presidente russo [[Vladimir Putin]] nel 2017]]
* [[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX legislatura]]
** Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
** Componente della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio
** Componente della Commissione parlamentare per il parere al Governo sulla destinazione dei fondi per la ricostruzione del Belice
* [[X legislatura della Repubblica Italiana|X legislatura]]
** Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
* [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI legislatura]]
** Vicepresidente della Commissione Parlamentare per le riforme istituzionali
** Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
** Componente della Commissione speciale per l'esame, in sede referente, dei progetti di legge concernente la riforma dell'immunità parlamentare
* [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII legislatura]]
** Vicepresidente della I Commissione (Affari costituzionali)
** Vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi
** Componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari
* [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII legislatura]]
** Componente della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali
* [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV legislatura]]
** Presidente del Comitato per la legislazione
** Componente della III Commissione (Affari esteri e comunitari)
** Componente della Delegazione parlamentare presso l'Assemblea NATO
* [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV legislatura]]
** Presidente della Commissione Giurisdizionale per il personale
** Componente della III Commissione (Affari esteri e comunitari)
** Componente della Giunta delle elezioni
** Componente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze italiane ===
==== Come presidente della Repubblica ====
Nelle sue funzioni di [[presidente della Repubblica Italiana]] è dal 3 febbraio [[2015]]:
{{Onorificenze
|immagine=ITA OMRI 2001 GC-GCord BAR.svg
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere BAR.svg
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine militare d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine militare d'Italia
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=OrdineLavoro.png
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine al merito del lavoro
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito del lavoro
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=StellaItalia-Cav.png
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine della Stella d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stella d'Italia
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ordine di Vittorio Veneto BAR.svg
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine di Vittorio Veneto
|collegamento_onorificenza=Ordine di Vittorio Veneto
|motivazione=
|luogo= quiescente dal [[2008]]
}}
 
==== A titolo personale ====
Personalmente, prima di assumere l'incarico di Presidente della Repubblica, era stato insignito del titolo di:
{{Onorificenze
|immagine = ITA OMRI 2001 GC BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione = Di iniziativa del Presidente della Repubblica
|data = 24 ottobre [[2011]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=320010|sito= Sito web del Quirinale| titolo=Dettaglio decorato Mattarella Avv. Sergio|accesso=2 febbraio 2015}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=benemeriti della cultura BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
|collegamento_onorificenza=benemeriti della cultura e dell'arte
|motivazione=
|data= 27 dicembre [[1991]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=5376|sito= Sito web del Quirinale | titolo=Dettaglio decorato MATTARELLA On. Prof. Dott. Sergio|accesso=2 febbraio 2015}}</ref>
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=VA Ordine Piano BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di collare dell'Ordine Piano (Santa Sede)
|collegamento_onorificenza=Ordine Piano
|motivazione=
|data=17 aprile [[2015]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=291|titolo=Comunicato}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=GRE Order Redeemer 1Class.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Salvatore (Grecia)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Salvatore
|motivazione=
|data=26 novembre [[2015]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=4746|titolo=Immagine}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Valour.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Valore (Camerun)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Valore
|motivazione=
|luogo=11 marzo [[2016]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order Sint Olaf 1 kl.png
|nome_onorificenza=Gran croce dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav (Norvegia)
|collegamento_onorificenza=Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav
|motivazione=
|data=6 aprile [[2016]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=6665|titolo=Immagine}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Star of Romania Ribbon.PNG
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine della stella di Romania
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stella di Romania
|motivazione=
|data=13 giugno [[2016]]<ref>{{cita web|url=http://canord.presidency.ro/Ord.St.Rom..xls|titolo=Tabella degli insigniti}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=8230|titolo=Immagine}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=MEX Order of the Aztec Eagle 1Class BAR.png
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine dell'aquila azteca (Messico)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Azteca
|motivazione=
|data=4 luglio [[2016]]<ref>{{cita web|url=http://dof.gob.mx/nota_detalle.php?codigo=5443245&fecha=01/07/2016|titolo=Bollettino Ufficiale della Federazione}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=8475|titolo=Immagine}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order Stara planina ribbon.gif
|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Stara Planina (Bulgaria)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stara Planina
|motivazione=
|data= 12 settembre [[2016]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=OPMM-co.svg
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine pro Merito Melitensi (SMOM)
|collegamento_onorificenza=Ordine pro merito Melitensi
|motivazione=
|data=27 ottobre [[2016]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=9790]</ref><ref>[http://www.orderofmalta.int/it/2016/10/27/il-gran-maestro-ricevuto-al-quirinale-dal-presidente-della-repubblica/]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=ARG Order of the Liberator San Martin - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine del Liberatore San Martin (Argentina)
|collegamento_onorificenza=Ordine del liberatore San Martín
|motivazione=
|data=8 maggio [[2017]]<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=QSww3DZVXOU]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=NLD Order of the Dutch Lion - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi
|collegamento_onorificenza=Ordine del Leone dei Paesi Bassi
|motivazione=
|data=20 giugno [[2017]]<ref>http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=14421</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=MLT National Order of Merit BAR.svg
|nome_onorificenza=Compagno d'Onore Onorario con Collare dell'Ordine Nazionale al Merito (Malta)
|collegamento_onorificenza=Ordine Nazionale al Merito (Malta)
|motivazione=
|luogo=13 settembre [[2017]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=15357|titolo=Immagine}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=FIN Order of the White Rose Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Comandante di Gran Croce con Collare dell'Ordine della Rosa Bianca (Finlandia)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Rosa Bianca
|motivazione=
|luogo=27 settembre [[2017]]
}}
{{Onorificenze
| immagine = PRT Order of Liberty - Grand Collar BAR.png
| nome_onorificenza = Gran Collare dell'Ordine della Libertà (Portogallo)
| collegamento_onorificenza = Ordine della libertà (Portogallo)
| data = 6 dicembre [[2017]]
}}
== Note ==
<references/>
 
== BibliografiaOpere principali ==
* ''La religione primitiva in Sardegna'', [[1912]];
* {{Cita libro|nome=Giovanni |cognome=Bolignani|url=https://books.google.it/books?id=txQyvq_6chsC&pg=PA97|titolo=Bernardo Mattarella: biografia politica di un cattolico siciliano|editore=Rubbettino Editore|anno=2001|cid=Bolignani|ISBN=978-88-498-0214-6}}
* ''La religione di Zarathustra nella storia religiosa dell'Iran'', [[1920]];
* [[Giovanni Grasso (giornalista)|Giovanni Grasso]], ''Piersanti Mattarella. Da solo contro la mafia'', San Paolo, 2014''.''
* ''La religione nella Grecia antica fino ad Alessandro'', [[1921]];
* Riccardo Ferrigato (a cura di), ''Sergio Mattarella. Il Presidente degli italiani, ''San Paolo, 2015, ISBN 978-88-215-9518-9.
* ''Dio: formazione e sviluppo del monoteismo (vol. I: L'Essere celeste nelle credenze dei popoli primitivi, [[1922]])'';
* L. Pazzaglia (a cura di), ''Crescere insieme. Scritti di Sergio Mattarella'', La Scuola, 2015
* ''I misteri'', [[1924]];
* Pio Cerocchi, ''Il presidente. Un ritratto'', Eir, 2015
* ''La confessione dei peccati'' (3 voll., [[1929]]-[[1935]]);
* [[Luigi Bisignani]], [[Paolo Madron]], ''I potenti al tempo di Renzi. Da Bergoglio a Mattarella'', [[Chiarelettere]], 2015
* ''Saggi di storia delle religioni e di mitologia'', [[1946]], ripubblicato nel 2014;
* ''Miti e leggende'' (4 voll., [[1948]]-[[1963]]);
* ''Essays on history of religion'', [[1954]];
* ''L'onniscienza di Dio'', [[1955]];
* ''L'essere supremo nelle religioni primitive'', [[1957]];
* ''Religione e società'' (postumo [[1966]]).
 
== Voci correlate ==
*[[Studi e materiali di storia delle religioni]]
{{Div col}}
* [[BernardoAngelo MattarellaBrelich]]
*[[Vittorio Lanternari]]
* [[Capi di Stato d'Italia]]
*[[Alessandro Bausani]]
* [[Comitato per la legislazione]]
*[[Ugo Bianchi]]
* [[Commissione parlamentare per le riforme costituzionali]]
* [[Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa]]
* [[Corrente morotea]]
* [[Democrazia Cristiana]]
* [[Democrazia è Libertà - La Margherita]]
* [[Elezioni politiche italiane del 1983]]
* [[Elezioni politiche italiane del 1987]]
* [[Elezioni politiche italiane del 1992]]
* [[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2015]]
* [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana]]
* [[Governo Amato II]]
* [[Governo Andreotti VI]]
* [[Governo D'Alema I]]
* [[Governo D'Alema II]]
* [[Governo De Mita]]
* [[Governo Goria]]
* [[Legge Mattarella]]
* [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana]]
* [[Operazione Allied Force]]
* [[Palazzo del Quirinale]]
* [[Partito Democratico (Italia)]]
* [[Partito Popolare Italiano (1994)]]
* [[Piersanti Mattarella]]
* [[Presidente della Repubblica Italiana]]
* [[Presidenti della Repubblica Italiana]]
* [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]]
{{Div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=Autore:Sergio Mattarella}}
{{Interprogetto/notizia|Mattarella eletto Presidente della Repubblica|data=31 gennaio 2015}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Camera.it|23870|15collegamenti esterni}}
* Mario Gandini, ''[http://www.raffaelepettazzoni.it/ARTICOLI/Strada%20Maestra%2051.pdf Raffaele Pettazzoni dal gennaio 1934 all'estate 1935. Materiali per una biografia]'', in «''Strada maestra. Quaderni della Biblioteca comunale “[[Giulio Cesare Croce]]” di San Giovanni in Persiceto''», '''51''' (2º semestre 2001), pp.&nbsp;81–112
* {{Camera.it|23870|xiv}}
* R. Pettazzoni, [http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1344607254118_05_-_R._Pettazzoni_p._388.pdf ''Avori scolpiti africani in collezioni italiane. I.''], Bollettino d'Arte, 10, 1911
* {{Camera.it|00371|13}}
* R. Pettazzoni, [http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1344586693732_03_-_R._Pettazzoni__p._56.pdf ''Avori scolpiti africani in collezioni italiane. II.''], Bollettino d'Arte, 2, 1912
* {{Camera.it|23870|12}}
* {{Camera.it|23870|11}}
* {{Camera.it|23870|10}}
* {{Camera.it|23870|09}}
* {{Openpolis}}
 
{{Box successione
|tipologia = incarico politico
|carica = [[Presidente della Repubblica Italiana]]
|immagine = Presidential flag of Italy.svg
|periodo = dal 3 febbraio [[2015]]
|precedente = [[Giorgio Napolitano]]
|successivo = ''in carica''
}}
{{Box successione
|carica=[[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa della Repubblica Italiana]]
|immagine=Italy-Emblem.svg
|periodo = 22 dicembre [[1999]] – 11 giugno [[2001]]
|precedente = [[Carlo Scognamiglio Pasini]]
|successivo = [[Antonio Martino]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 21 ottobre [[1998]] – 22 dicembre [[1999]]
|precedente = [[Walter Veltroni]]
|successivo = [[Gianfranco Fini]]
}}
{{Box successione
|carica=[[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione della Repubblica Italiana]]
|immagine=Italy-Emblem.svg
|periodo = 22 luglio [[1989]] – 27 luglio [[1990]]
|precedente = [[Giovanni Galloni]]
|successivo = [[Gerardo Bianco]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 28 luglio [[1987]] – 22 luglio [[1989]]
|precedente = [[Gaetano Gifuni]]
|successivo = [[Egidio Sterpa]]
}}
{{Presidenti della Repubblica Italiana}}
{{Capi di Stato d'Europa}}
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