Iacopo Aconcio e Template:Basket Ilirija Lubiana: differenze tra le pagine

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{{Band sport
{{Bio
|sport = pallacanestro
|Nome = Iacopo
|nome = Ilirija Lubiana
|Cognome = Aconcio
|voce = Košarkarsko društvo Ilirija
|PostCognomeVirgola = noto anche come '''Giacomo Aconzio'''
|imm = 600px diagonal White Green HEX-07B493.svg
|Sesso = M
|nobordo = 1
|LuogoNascita = Trento
|cat = del K.D. Ilirija Ljubljana
|LuogoNascitaAlt = o [[Ossana]]
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}}<noinclude>
|AnnoNascita = [[1492]] circa
|LuogoMorte = Londra
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|AnnoMorte = [[1567]] circa
|Epoca = 1500
|Attività = filosofo
|Attività2 = giurista
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|AttivitàAltre = , riformatore religioso e [[ingegnere]]
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Jacopo Aconcio.jpg
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[[Categoria:Template stemmini squadre di pallacanestro slovene|Lubiana ,Ilirija]]</noinclude>
== Biografia ==
Figlio del giurista Girolamo, studiò [[giurisprudenza]] a Trento e lavorò a Ossana, per poi aprire, nel [[1548]], uno studio [[notaio|notarile]] a Trento. Assunto nel [[1549]] al seguito dell'arciduca [[Massimiliano II d'Asburgo|Massimiliano d'Asburgo]], per qualche anno visse a [[Vienna]], dove scrisse le prime opere, il ''Dialogo nel qual si scuoprono le astutie che usano lutherani per ingannar i semplici'' [...] e la ''Somma brevissima della dottrina christiana''. A dispetto del titolo, il ''Dialogo'' non è semplicemente un testo antiluterano, ma è soprattutto, come la ''Somma'', uno scritto anticattolico: mentre è ancora in corso il [[Concilio di Trento]], vi espone l'idea che la riforma della Chiesa debba avvenire ''dal basso'', nell'intima convinzione di ciascun cristiano, in modo che, espandendosi e divenendo opinione comune, renda ineluttabile la necessità del rinnovamento religioso. Una tale posizione esprime la sua sfiducia tanto nella volontà delle gerarchie ecclesiastiche di proporre una seria riforma, quanto, soprattutto, la sfiducia nella necessità della stessa esistenza di una struttura ecclesiale. Pur ammettendo che ogni Stato abbia una propria confessione ufficiale, deve essere tollerata qualunque altra fede cristiana, dal momento che, secondo l'Aconcio, nessuno può pretendere di possedere la verità.
 
Dal [[1556]] fu a [[Milano]] dove assunse l'incarico di segretario del cardinale [[Cristoforo Madruzzo]], [[vescovo]] di Trento e governatore di [[Milano]] ma abbandonò improvvisamente Milano nel giugno [[1557]] raggiungendo la [[Svizzera]] con l'amico romano [[Francesco Betti]]. Si ritiene che le ragioni dell'improvvisa fuga consistano nel pericolo rappresentato dalla ricerca, da parte dell'Inquisizione, dei responsabili della fuga dell'eretico [[Claudio Pralbino]], già detenuto nelle carceri milanesi.
 
Già [[nicodemismo|nicodemita]], l'Aconcio, in quanto esule in una città riformata, dovette professare un'aperta fede protestante, per quanto le sue convinzioni lo avessero ormai portato al rifiuto di qualunque particolare confessione. A [[Basilea]] conobbe il tipografo [[Pietro Perna]], suo futuro editore e, se pur non si erano già frequentati in precedenza, il noto umanista [[Celio Secondo Curione]] che lo raccomandò a [[Heinrich Bullinger]], il capo della chiesa riformata di [[Zurigo]], dove si stabilì e scrisse il ''De Methodo, hoc est, de recte investigandarum tradendarumque scientiarum ratione'', un trattato sul corretto metodo di indagine razionale, stampato dal Perna a Basilea nel [[1558]]. Pubblicò anche le opere viennesi, la ''Somma'' e il ''Dialogo'', quest'ultimo in due edizioni col titolo mutato, il primo, in ''Dialogo di Giacopo Riccamati ossanese nel quale si scuoprone le astutie'' [...] e il secondo col titolo ''Dialogo di Giacopo Riccamati Ossanese nel quale in proposito del giorno del Giudicio'' [...].
 
Ospite di [[Bernardino Ochino]], andò poi a [[Strasburgo]] e a [[Ginevra]]. Nel [[1559]] è a Londra, occupandosi di bonifiche e di progetti di fortificazioni. Aderì alla [[Calvinismo|Chiesa riformata olandese]] ma il suo essere "infetto da opinioni anabattiste e ariane" lo escluse dai sacramenti, per decisione del vescovo londinese [[Edmund Grindal]].
 
Nel [[1564]] tornò a Basilea, dove pubblicò quello stesso anno o nel [[1565]] gli otto libri delle ''Satanae Stratagemata'' (Le astuzie di Satana), ossia le opinioni dogmatiche che albergano in tutte le Chiese. Aconcio cerca di trovare il comune denominatore delle diverse opinioni in modo da ridurre al minimo le affermazioni dogmatiche.
 
== Il pensiero ==
Nel trattato ''De Methodo, hoc est de recta investigandarum tradendarumque artium ac scientiarum ratione'', pubblicato a Basilea nel [[1558]], Aconcio distingue, muovendosi nell'ambito della speculazione aristotelica, i ''proposita'', le proposizioni che definiscono i dati empirici dell'esperienza, dalle ''quaestiones'', l'analisi dell'accertamento della verità delle proposizioni.
 
Il suo metodo di accertamento della verità è analitico, un metodo che intende svolgersi passando dalle proposizioni più generali alle più particolari, ritenendo che in questo modo, diversamente dal metodo sintetico, il soggetto conoscente resti legato ai dati dell'esperienza immediata, garantendosi una maggiore possibilità di appropriazione della verità.
Ne ''Gli stratagemmi di Satana'' l'Aconcio contestò l'adesione acritica alla religione cattolica richiamando la necessità di comportarsi nella pratica della vita come nelle teorie espresse nelle nostre più intime convinzioni; dalla constatazione che nelle discussioni sulla fede e nelle interpretazioni delle [[Sacre Scritture]] nascono controversie e odii, è necessario invitare al dialogo, dal momento che «chi si dedichi alla lettura delle divine scritture, non spinto da una vana curiosità o dall'ambizione di riuscire un acuto controversista intorno alle cose divine, ma da una vera devozione verso Dio e da un astratto desiderio di salvezza, non avrà nessuna difficoltà a conoscere quali questioni siano futili e vuote e quali non sono indegne di essere svolte».
 
Essendo il fine della dottrina cristiana il procacciamento della vita eterna, l'uomo di fede dovrà vivere facendo riferimento alla testimonianza di [[Gesù Cristo]]; molte sono invece, secondo Aconcio, le inessenziali interpretazioni speculative che risalgono unicamente a forme di pensiero umano: anche queste sono ''stratagemmi di Satana'' che vogliono distogliere l'uomo dalla retta via, negandogli il riconoscimento della verità e seminando la discordia, attraverso controversie di natura dogmatica, le quali sono fra le cause più comuni del sorgere e della diffusione dell'intolleranza. La persecuzione religiosa, derivata dalla pretesa di essere i depositari delle verità dogmatiche, è una manifestazione satanica: la salvezza si raggiunge attraverso la fede in Cristo, non già mediante l'accettazione di dogmi.
 
== Bibliografia ==
=== Opere ===
*''De methodo e opuscoli religiosi e filosofici'' cura di Giorgio Radetti, Firenze: Vallecchi, 1944
*''Dialogo nel qual si scuoprono le astutie che usano lutherani per ingannar i semplici et tirargli dalla parte loro, cosa in ogni christiano in questi tempi sommamente necessaria da intender''
*''Somma brevissima della dottrina christiana''
==== Edizioni ====
* ''Opere'', 2 voll., Vallecchi, Firenze, 1944-1946.
 
=== Studi ===
*D. Cantimori, ''Eretici italiani del Cinquecento'', Firenze, 1939
*P. Rossi, ''Giacomo Aconcio'', Milano, 1952
*Ch. D. O' Malley, ''Jacopo Aconcio'', Roma, 1955
*V. Gabrieli, '' Aconcio in Inghilterra (1559-1566). I baluardi di Berwick e gli "Stratagemmi di Satana"'', in «La cultura», 21, 1982, 2, pp. 309-340
*AA. VV., ''Jacopo Aconcio. Il pensiero scientifico e l'idea di tolleranza'', a cura di P. Giacomoni e L. Dappiano, Università di Trento, 2005, ISBN 88-844-3115-8
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* Delio Cantimori, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/iacopo-giacomo-aconcio_(Dizionario-Biografico)/ ACONCIO (Acconcio, Aconzio, Conzio, Concio, Acontio, Contio, Aconcius, Acontius, Contius, Concius), Iacopo (Giacomo)]», in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 1, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
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|titolo= Giacomo Aconcio
|editore= Enciclopedia Treccani
|accesso= 28 maggio 2012
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|url= https://www.britannica.com/EBchecked/topic/3938/Jacobus-Acontius
|titolo= Jacobus Acontius
|editore= Encyclopædia Britannica
|accesso= 28 maggio 2012
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[[Categoria:Ingegneri italiani del XVI secolo]]